Daz Studio tutorial IV parte. Luci e Ombre

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1 Daz Studio tutorial IV parte Luci e Ombre Fino ad ora, abbiamo lavorato senza introdurre alcuna fonte di illuminazione nelle nostre immagini. Per quanto riguarda le luci, ci sono in questo caso due modi di inserirli nella active viewport: il primo, molto semplice, è quello di selezionare un set di luci compreso in qualcuno dei plugin che abbiamo acquistato, importarlo con il solito sistema, e poi passare alla gestione dei suoi parametri e al rendering. Il secondo è quello di creare noi stessi delle luci, e personalizzarle. Per quanto riguarda il primo sistema, ormai dovreste sapere come fare. All interno della tab content, sotto la cartella content troviamo una sottocartella lights : qui dentro sono contenuti i set di luci già pronti.

2 Sono andata in questa cartella, environment, perché come si può vedere dalle icone comprende i set di luci dei plugin Multiplane Cyclorama e Millenium Environment. Ne scelgo uno e lo importo:

3 Questo il risultato:

4 Grazie alla tab scene, possiamo vedere che in un solo istante abbiamo importato 31 spotlight!! L immagine nella active viewport e diventata molto scura. Decido che non mi piace (ma soprattutto, so già che non piacerà al mio pc), e scelgo di passare al secondo sistema, ovvero al crearmi da sola delle luci per questo ambiente. Basta selezionare tutte le luci che ho inserito e premere il tasto canc per farle sparire dalla scena. Ci sono tre tipi di luci che si possono creare in Daz Studio: - Distant Light - SpotLight - PointLight. Le DistantLight sono luci diffuse, che vanno molto bene per illuminare un intero ambiente, sia esterno che interno. Finora ho notato che, con tutti i parametri settati, sono quelle che il computer digerisce meglio e con meno fatica. Decido di crearne una per illuminare questo giardino.

5 Seleziono quindi New Distant Light dal menu create. Daz a questo punto mi propone una schermata in cui decidere alcuni parametri per questa luce: Io di solito lascio tutto così com è. Cliccando su Accept, viene creata la nostra prima distant light, e la troveremo regolarmente elencata nella tab scene a sinistra:

6 Anche in questo caso, vediamo che nella tab parameters abbiamo i soliti parametri di traslazione, rotazione e dimensioni, a cui si aggiungono quelli più specifici per l oggetto luce, che sono: - tipo di ombra - morbidezza dell ombra - bias - illuminazione (on o off) - colore della luce - intensità. Per adesso lascio tutto com è. Abbiamo detto in precedenza che ogni oggetto viene importato da Daz al centro della active viewport. Se selezioniamo la vista top, potremo vedere dove è stata carica questa distant light:

7 L ho spostata leggermente per farvi vedere la sua forma: praticamente tre freccie delineate in bianco. La luce d ambiente va bene, ma decido anche di provare a caricare uno spotlight, ovvero un faretto, perché voglio magari evidenziare il viso di V3. Vado a crearlo con lo stesso procedimento usato per la distant light: Anche in questo caso Daz mi proporrà la schermata per il nome e alcuni parametri, e io accetto quelli di default:

8 A questo punto ho creato anche lo spotlight, e lo troverò nella tab scene, con elencati i suoi parametri nella parameters :

9 Lo spotlight ha proprio la forma di un faretto, lo vediamo in bianco sotto le tre freccie della distantlight. Ha tutti i parametri di questa, a cui però aggiunge il parametro spread. Anche in questo caso non tocco niente, e vado a fare un rendering, per vedere com è. Qualcosa è cambiato rispetto all ultimo rendering: Insomma. Si vede che qualcuno ha acceso la luce, ma la situazione non è ancora molto definita. Decido di volere delle luci al tramonto, e vado a modificare i parametri.

10 Comincio da distant light: Inizio a settare il parametro shadow type. Di default e settato su none : ovvero, nessuna ombra! La scelta da fare e su Deep Shadow Map, se non altro perché raytraced (software only) non dà nessun risultato nel rendering. Dopo, vado a settare il colore: un tramonto non ha luce bianca cliccando nella barra con il codice RGB dei colori, mi si apre la finestra con la tavolozza:

11 Qui scelgo un colore rosato, semplicemente con un doppio click. Avrò quindi i seguenti parametri: cosa e successo nella active view port?

12 Un po scura, dopo che ho fatto ruotare le frecce sul piano della y. Continuo ad agire su questo parametro fino a che non ottengo un risultato che mi piace:

13 Poi posso ancora spostare questa luce facendola ruotare su altri piani, come quello Z: Il risultato cambia ancora.

14 Ora occupiamoci dello spotlight. Se è stato caricato come la distantlight (e lo è stato!), in questo momento si trova al centro della active viewport, raso terra. Come può quindi illuminare bene la mia modella? Mi tocca andarlo a prendere e spostarlo vicino a lei, aiutandomi con una top view: Anche in questo caso, devo andare a modificare i parametri: - shadow type - shadow softness - color e se lo desidero - intensity - spread.

15 Queste le mie modifiche. Lo spread e il parametro che ci dice quando è grande l apertura del faretto. Ovvero, quando sarà grande il cerchio di luce che questo faretto proietta. Io l ho ridotto un pochino. Vado ad illuminare la modella agendo sui parametri di traslazione:

16 Ho anche ridotto un po l intensità. Proviamo a lanciare un rendering adesso e qui si comincia a capire come si fa a far fondere i pc, e per quale motivo abbia scartato il set di luci importato automaticamente:

17

18 Ecco qui il mistero risolto: il computer calcola la shadow map per ogni singola fonte luminosa. Più fonti luminose ci sono, per più luci dovrà calcolarla; più oggetti sono stati caricati all interno della active viewport, più tempo ci vorrà a fare ogni singolo calcolo. In particolare, almeno per quanto mi riguarda ho notato che ci vuole più tempo (e aumentano i rischi di crash) quando si tratta di SpotLight anziché di distant light. Vediamo cosa otteniamo con questo rendering: che è ancora diverso dal precedente: e non ha paragoni con il primissimo:

19 Ed ecco fatto. Abbiamo più o meno ottenuto, attraverso questi passi, l equivalente dell immagine del quick start. L essenziale per cominciare ora c è: d ora in avanti buon lavoro e buoni esperimenti!!!!