NOTIZIA TECNICA. Novità dell edizione IV della norma CEI Lavori su impianti elettrici

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "NOTIZIA TECNICA. Novità dell edizione IV della norma CEI 11-27 - Lavori su impianti elettrici"

Transcript

1 1 di 8 Novità dell edizione IV della norma CEI Lavori su impianti elettrici II Parte Procedure per l esercizio Per le prove 1 (artt ) sono state recepite interamente le prescrizioni della norma CEI EN , con la completa riscrittura della seconda parte del vecchio paragrafo 9. Confermato che nei casi complessi, deve essere predisposto il documento Piano di Prova e che lo stesso può sostituire il Piano di Lavoro e il Piano d Intervento. Eliminato ogni riferimento all effettuazione delle prove in situazione d emergenza. Combinando le disposizioni del secondo capoverso dell art : Durante l effettuazione di queste attività, può rendersi necessario (ed è ammesso dalla presente Norma) alterare lo stato o la configurazione dell impianto Fig. 1. Esempio di Prova. Localizzazione del come la variazione di tarature di dispositivi di guasto su un cavo di MT. protezione o la rimozione di misure di sicurezza (fig. 1) o anche l alimentazione o disalimentazione temporanea di parti d impianto e dell ultimo capoverso dell art : Se durante le misure o le prove vengono rimossi i collegamenti di terra, si devono prendere precauzioni aggiuntive o alternative particolari per evitare pericoli, viene superata ogni perplessità circa il fatto che le prove debbano essere considerate attività sotto tensione in forza della definizione data dall art. 2, c. 1, lettera b) del DM (e dall art. 3.5 della norma CEI 11-15), secondo cui per lavoro sotto tensione s intende: lavoro eseguito sulle parti attive di un impianto elettrico che si trovano in tensione o che sono fuori tensione ma non collegate a terra ed in corto circuito. Nella fig.1 è rappresentata la situazione che si determina durante la prova di localizzazione del guasto su un cavo di MT interrato; si noti che l apparecchiatura di prova è collegata a un impianto fuori tensione sul quale però, per consentire l iniezione del segnale (impulso) di diagnostica, sono state rimosse la messa a terra e il corto circuito (sezionatore di linea SL aperto, sezionatore di terra ST aperto). Procedure di lavoro - Lavori fuori tensione Non recepita (art ) la prescrizione presente nella norma CEI EN , art secondo capoverso, con la quale, nel caso dell esecuzione di lavori su linee aeree o su impianti collegati direttamente ad esse, le attività devono essere immediatamente interrotte all apparire di lampi, tuoni e del sopraggiungere di temporali. Ciò è coerente con la declaratoria dei compiti/responsabilità attribuite al PL (art. 4.14) al quale, in tal senso, è lasciata autonoma ed esclusiva competenza su detta decisione. Ricondotte, come da sempre previsto dalla norma europea, a cinque le regole essenziali (art ) per l esecuzione dei lavori fuori tensione (eliminata dalle prescrizioni fondamentali la vecchia regola dell art a) dell individuazione della zona di lavoro). Inserita la 1 Sono prove ad esempio: la ricerca guasti su cavi MT, le misure e prove su trasformatori AT/MT in esercizio, le prove di tensione a norma CEI su cavi in esercizio, ecc. 2 Vedasi anche l art

2 2 di 8 prescrizione per l individuazione di cavi sotterranei BT o MT, soprattutto in presenza di altri cavi simili nello stesso scavo e percorso. Nulla di nuovo per quanto riguarda quelli a MT, mentre per quelli a BT è stabilito che la verifica di assenza di tensione sia eseguita con apposita strumentazione e attrezzatura (per esempio con l uso di morsetti a perforazione d isolante) o attraverso la tranciatura nel punto in cui si vuole intervenire. In difetto, occorre procedere con la metodologia dei lavori sotto tensione. Posto rimedio (art primo punto del primo punto elenco) alla carenza presente nella vecchia Norma che non prevedeva l obbligo del sezionamento del neutro nei sistemi TT della distribuzione pubblica. Prima tale obbligo era limitato agli impianti utilizzatori 3. È specificato che qualora non riesca possibile sezionare il neutro si deve mettere in opera, in aggiunta alla corto circuitazione delle fasi e del neutro, una messa a terra locale (se non è disponibile la messa a terra funzionale del neutro nel tratto in cui si lavora) al fine di costituire l equipotenzialità nella zona di lavoro. In alternativa gli operatori devono indossare i guanti isolanti sotto i guanti da lavoro (utilizzo di una semplice protezione isolante contro i contatti diretti essendo considerata la presenza di tensione sul neutro verso terra una condizione non permanente). È dimostrato, anche se non è detto dalla Norma, che si può omettere il sezionamento del neutro nei sistemi TT ricompresi in un impianto di terra globale certificato. Aggiunto un ulteriore capoverso all ex. art della precedente edizione della Norma (diventato l art ) - Provvedimenti per assicurarsi contro la richiusura intempestiva dei dispositivi di sezionamento. Si riferisce alle parti dell impianto elettrico rimaste ancora cariche dopo l avvenuto sezionamento, ad esempio condensatori e cavi, che devono essere scaricate con dispositivi idonei. Inserita anche la nuova precisazione che eventuali dispositivi di comando a distanza devono essere inibiti localmente. Dagli articoli 6.2.2, e si ricavano le disposizione per i casi ove è richiesta la messa in sicurezza delle installazioni con tensione uguale o inferiore a 1000 V in c.a. Tale obbligo ricorre quando: c è rischio di tensione indotte; c è rischio di tensioni trasferite per incroci con altre linee/impianti; non c è certezza di aver individuato e quindi sezionato tutte le fonti di possibile alimentazione (in tal senso la Norma considera idonei al sezionamento i dispositivi d interfaccia degli impianti di generazione che funzionano in parallelo con la rete pubblica se conformi alla norma CEI ); non è certa l efficacia dei provvedimenti adottati per assicurarsi con le richiusure degli organi di sezionamento 5 : non è stato possibile sezionare il neutro di sistemi TT e IT. Fig.2. Quadri MT con sezionatori di terra aventi potere di stabilimento (CEI EN ). 3 L obbligo generalizzato del sezionamento del neutro nei sistemi TT era già previsto nella edizione I (aprile 1993) della norma CEI 11-27, all art Con l estendersi della Generazione Diffusa (Distribuita), connessa alla rete pubblica, appare impossibile nel caso di lavori, ottemperare all obbligo di sezionare tutte le fonti di possibile alimentazione. È quindi all ordine del giorno l efficacia della funzione sezionamento per i dispositivi d interfaccia (DDI). La Norma rassicura in tal senso, qualora i DDI siano conformi a quanto previsto dall art della norma CEI Restano confermate le misure già previste nell abrogato articolo della precedente edizione; però ora la sorveglianza, atta a impedire manovre indebite, è considerata misura di pari efficacia ai blocchi meccanici e agli impedimenti all accesso agli organi di manovra.

3 3 di 8 La seconda parte dell art appare razionalmente applicabile solamente alla distribuzione pubblica per la presenza della generazione diffusa e per il conseguente rischio di funzionamento in isola indesiderata (contro-flusso di energia dagli utenti verso la cabina secondaria). Sotto questo aspetto la Norma è perentoria: tutti i conduttori (fasi, neutro, conduttori di controllo e commutazione, per esempio sulle linee aeree promiscue dell illuminazione stradale) devono risultare messi a terra e in cortocircuito. Salvo, come già detto, che non sia possibile l equipotenzializzazione sul posto mediante l utilizzo della messa a terra funzionale del neutro. Ripreso dalla norma CEI EN è stato inserito il nuovo art Applicazioni particolari - Se vengono utilizzati sezionatori di terra comandati a distanza adatti al cortocircuito per garantire che un impianto elettrico sia fuori tensione, la posizione del comando del sezionatore di terra deve essere segnalata dal sistema di controllo remoto in modo affidabile. I sezionatori di terra degli impianti AT e MT devono essere conformi alle Norme CEI EN e CEI EN (fig. 2). Nel caso questi sezionatori di terra siano azionati localmente e le loro funzionalità possano essere osservate visivamente, si considera verificata l'operazione di messa a terra di tutti i conduttori. L art Prescrizioni per impianti di Alta e Media tensione (categorie III e II) ripropone sostanzialmente quanto contenuto nel precedente art Ma precisa, con la nota a piè pagina, che l accesso alle parti metalliche dei cavi (messi in c.c. e a terra agli estremi) collegati a stazioni elettriche o a cabine primarie espone al rischio di potenziali pericolosi 7, trasferiti sul posto di lavoro a causa di eventuali guasti a terra lato impianto di III categoria. Tali potenziali possono non essere contenibili dalle attrezzature 8 e dai DPI previsti. Tenuto conto: o dei valori attesi di tensione totale di terra; o della posizione del posto di lavoro rispetto all area d influenza dell impianto di terra; o dei provvedimenti impiantistici in essere per impedire il trasferimento di potenziali pericolosi; può risultare necessario lo scollegamento dei conduttori di fase dei cavi e dei relativi schermi metallici dall impianto di terra della stazione o della cabina primaria. Allegato A (Normativo) - Distanze di lavoro Nell Allegato A sono schematizzate e riportate le nuove distanze di lavoro (Tab. 1) che recepiscono quelle stabilite in sede europea e la distanza di sicurezza introdotta dal TU per dare applicazione agli articoli 83 e 117 nell esecuzione di lavori non elettrici svolti in vicinanza d impianti e di linee elettriche (vedasi I Parte). La distanza DA9 (acronimo di Distanza-Allegato-9) è la distanza che definisce il limite esterno della zona del lavoro non elettrico eseguibile con disposizioni organizzative e procedure stabilite dalla normativa tecnica così come richiesto dal TU della sicurezza. Nel riferito Allegato A è chiarito che la distanza D w, (definita Tab. 1 6 Sezionatori di terra con potere di chiusura (stabilimento) sotto corto circuito commisurato con la corrente di corto circuito presunta della rete di distribuzione nel punto di connessione della cabina (di tipo E2). 7 Sono considerati pericolosi i potenziali trasferiti che eccedono i valori di cui alla curva di sicurezza U TP = f(t F ) di fig. 4 della norma CEI EN 50522, dove t F è il tempo di eliminazione del guasto a terra. In relazione alla posizione di lavoro i potenziali trasferiti possono coincidere anche con l intera tensione totale di terra dell impianto primario. 8 In genere sono utilizzati dispositivi di equipotenzializzazione che annullano le tensioni longitudinali (contatti manomano) e trasversali (contatti mani-piedi) oppure guanti isolanti, tronchetti isolanti di classe 0 previsti per tensioni fino a 1000 Ve teli isolanti.

4 4 di 8 dalla norma CEI EN come distanza di lavoro (art ): Minima distanza di sicurezza (D w ) che deve essere mantenuta tra qualsiasi parte attiva e ogni persona che lavori in una cabina o da qualsiasi attrezzo conduttore direttamente maneggiato ), in Italia (dove valgono solamente le prescrizioni conformi alle Norme CEI EN e alla Norma CEI 11-27), non può essere utilizzata ai fini dell esecuzione dei lavori elettrici. A riguardo della Tab. 1 valgono le specificazioni che seguono. I valori fra parentesi sono quelli della III edizione della norma CEI Le zone di D L e D V sono state definite come un insieme di valori minimi amministrativi, rispetto a quelle esistenti nei paesi europei. Fino a 70 kv per D L prevalgono considerazioni ergonomiche rispetto a quelle della componente elettrica oltre i 70 kv. I valori minimi di D L riportati in tabella sono confermate con il metodo di calcolo previsto nella CEI EN Fino a 70 kv, le distanze della tabella si possono applicare anche a tensioni nominali in corrente continua, in assenza di specifiche normative. I valori Fig. 3. In BT non esiste più la zona di lavoro sotto tensione (D L =0). intermedi per D L e D v si possono determinare con interpolazione lineare. Si rileva che è stato abrogato l articolo 13.2 della vecchia Norma Caratteristiche generali; che determinava le distanze di prossimità D V come la somma della distanza limite D L più lo spessore S della zona prossima 9. Lavori sotto tensione La novità più importante dal punto di vista concettuale è rappresentata dall eliminazione della distanza D L (fig. 3) ossia della zona di lavoro sotto tensione per le installazioni elettriche con tensione nominale fino a 1000 V compresi. L importante conseguenza è che in BT si determina la situazione di lavoro sotto tensione solamente quando c è contatto con la parte attiva nuda (fig. 4 - no contact D L = 0) come da tempo vigente in sede europea, mentre in precedenza il lavoro sotto tensione scaturiva dalla semplice penetrazione nella zona di lavoro sotto tensione, quindi anche senza contatto. Il lavoro sotto tensione in BT è un eccezione alla definizione fornita dalla Norma per il lavoro sotto tensione (art ). Nulla cambia, ovviamente, in alta tensione, dove il Fig. 4. Impianti BT- a) Contact: lavoro sotto lavoro sotto tensione si determina appena si entra nella tensione b) No contact: lavoro non sotto zona di lavoro sotto tensione, sia senza contatto, sia a tensione (lavoro in prossimità di parti attive). contatto con le parti attive nude. Cambia sensibilmente anche la distanza di prossimità che passa da 65 cm a 30 cm con apprezzabili vantaggi operativi, sia 9 Che forniva D v = S + D L con lo spessore S che assumeva i valori seguenti per tensioni nominali: a 1 kv 0,50 m > a 1 kv ma 110 kv 1,00 m > a 110 kv 2,00 m.

5 5 di 8 nei lavori sotto tensione sia fuori tensione per quali, come noto, è imposto l obbligo della protezione delle parti attive in tensione, diverse da quelle su cui s interviene, situate all interno della zona prossima, anche di altri impianti contigui al posto di lavoro (artt , b) e c). Al riguardo, la Zona d intervento diventa l Area d intervento (art ). La definizione è stata un pò snellita. Non si è ravvisata da necessità di quantificarla (ad esempio 40/50 cm x 40/50 cm com è ormai prassi) salvo dire che nella pratica coincide con il campo visivo dell operatore come era in precedenza richiamato nell art (sostituito dall art ). All art è fornito l elenco aggiornato delle attività non considerate lavori sotto tensione. Esso segna il completo allineamento alle disposizioni di cui all art. 1, c. 2 del DM (LST). Non costituiscono per tanto lavori sotto tensione, a tutti i livelli di tensione, le seguenti operazioni: manovra degli apparecchi di sezionamento, di interruzione e di regolazione e dei dispositivi fissi di messa a terra e in cortocircuito, nelle normali condizioni di esercizio; manovra mediante fioretti isolanti degli apparecchi sopraelencati, nelle normali condizioni di esercizio; uso di rivelatori e comparatori di tensione, costruiti e impiegati nelle condizioni specificate dal costruttore o dalle stesse norme; uso di rilevatori isolanti di distanze nelle condizioni previste di impiego; lavaggio di isolatori effettuato da impianti fissi automatici o telecomandati; utilizzo di dispositivi mobili di messa a terra ed in cortocircuito; lavori nei quali si opera su componenti che fanno parte di macchine o apparecchi alimentati a tensione non superiore a 1000 Vin c.a. anche se funzionanti a tensione superiore Di conseguenza sono stati eliminati i secondi capoversi degli articoli e che definivano la messa terra e in Fig. 5. Diagramma di flusso per i lavori non elettrici (lavori in vicinanza) in applicazione dell art della norma CEI c.c., eseguita con dispositivi portatili, un particolare caso di lavoro sotto tensione. In ordine alle modalità operative descritte all art restano perplessità sui competi attribuiti al PL 10. Lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o d impianti elettrici Un altra novità saliente riguarda la riscrittura degli articoli Lavori non elettrici, sostituiti dall art Lavori in vicinanza (lavori non elettrici). Come noto e ricordato, il TU stabilisce, allo scopo principalmente di tutelare le persone comuni dal rischio elettrico, le distanze di sicurezza 10 Quanto prescritto nell art sembra debordare dai compiti propri del PL. Infatti, a proposito del lavoro sotto tensione, è detto che la scelta della modalità di esecuzione del lavoro, in assenza del URL, è di competenza del PL. In tal modo, anche se per ceccezione, si prefigurano compiti di valutazione del rischio in capo al PL, non coerenti con il TU e con la stessa impostazione degli aspetti organizzativi previsti dalla Norma. Infatti nella logica del preparare per prevenire, presente o assente che sia l URL, se il lavoro è complesso il PL mette e mantiene in opera le misure di sicurezza riportate sul Piano d intervento (mod. PI 1). Se invece il lavoro è routinario (tipizzato come ripetitivo) attua il contenuto della Scheda sostitutiva del PI 1(mod. PI 2). In entrambi i casi il PL opera sulla base di prescrizioni preordinate da altri, senza margini discrezionali, salvo la verifica d applicabilità delle misure previste e quello di disporre l interruzione dei lavori a fronte di avverse condizioni ambientali o dell insorgenza di rischi non previsti.

6 6 di 8 DA9 nel caso di esecuzione di lavori non elettrici in presenza di rischio elettrico, demandando alle norme tecniche (nel caso di specie alle norme CEI) la determinazione di disposizioni organizzative (metodi di lavoro), procedure e misure di sicurezza che permettono di derogare alle predette distanze 11. L importanza del mandato a integrare la norma di legge è avvalorata dal fatto che fra le violazioni 12, gravi suscettibili di determinare la sospensione dell attività dell impresa (art. 14), individuate nell Allegato 1 del TU, è prevista anche quella per i lavori in prossimità di linee elettriche e di conduttori nudi in tensione, che avvengano: in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori. È pertanto imperativo che i lavori non elettrici, se si svolgono nello spazio compreso tra D V e DA9, devono essere oggetto di valutazione del rischio da parte del DL in accordo con gli Allegati C e D. Il diagramma di flusso di fig. 5 stabilisce le decisioni da prendere di volta in volta, in termini di procedure, in funzione del grado di avvicinamento alle parti non protette dell impianto/linea. Per una corretta lettura necessitano le seguenti precisazioni. 1) D>DA9, al netto degli ingombri derivanti dal tipo di lavoro, delle attrezzature utilizzate e dei materiali movimentati, nonché degli sbandamenti laterali dei conduttori dovuti all azione del vento e degli abbassamenti di quota dovuti alle condizioni termiche (nota alla tabella 1 dell Allegato 9 del TU). 2) Nessuna prescrizione 13 in quanto la formazione operativa può essere costituita anche solamente da PEC. 3) Se l attività di cantiere (art punto 3) prevede l utilizzo di mezzi o attrezzi il cui uso comporta pericoli dovuti soltanto all altezza da terra nei confronti di una linea elettrica sovrastante, tale altezza di mezzi o attrezzi (compresa quella di una persona e degli attrezzi o mezzi dalla stessa maneggiati), non deve superare: o 4,00 m se la linea è in BT e MT (<35 kv) o o 3,00 m per le linee in AT (>35 kv). 11 Art. 83. Lavori in prossimità di parti attive 1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o d impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell allegato IX, salvo che non vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi. 2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma precedente le disposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche. Art Lavori in prossimità di parti attive Ferme restando le disposizioni di cui all articolo 83, quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni: a) mettere fuori tensione e in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori; b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l avvicinamento alle parti attive; c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all allegato IX o a quelli risultanti dall applicazione delle pertinenti norme tecniche. 12 Per la violazione dell art. 83, c. 1, e dell art il datore di [lavoro] e il dirigente sono puniti con la pena dell arresto da tre a sei mesi o con l ammenda da a euro. Nei confronti del preposto, qualora le disposizioni organizzative e procedurali siano state predisposte, la loro violazione o inosservanza è sanzionata con l arresto fino a due mesi o ammenda da 400 a euro ai sensi dell articolo 19, comma 1, lettere a). 13 In realtà, specialmente se si tratta di linee AT, è necessaria la valutazione dell inclinazione della catenaria dei conduttori sotto l azione del vento e degli abbassamenti di quota degli stessi dovuti alle variazioni termiche.

7 7 di 8 Anche in questo caso la formazione lavorativa può essere costituita solamente da PEC. L Allegato D riporta i franchi minimi ammessi sul fondo campagna e in corrispondenza delle strade e di altre opere speciali da assumere a riferimento in via cautelativa per il rispetto delle distanze sicure desumibili dai criteri appena detti. La norma CEI 11-4: si applica solo alle nuove linee elettriche aeree in conduttori nudi con tensione maggiore di 1 kv in c.a. costruite dopo il Per quelle antecedenti si applica la norma CEI 11-4, ed EC, recepite in legge con il DM e successive integrazioni. 4) Elaborazione di un documento di valutazione della distanza sicura di lavoro che deve essere condotto sotto la supervisione di un Preposto PES. Il documento configura le disposizioni organizzative e procedurali (richieste dall art. 83, c. 1, del TU) volte a impedire la penetrazione nella zona prossima (D V ) che la Norma chiede di affidare a un esperto della stessa o a un professionista iscritto all Albo 14. Per completare il commento al diagramma di fig. 5 occorre precisare che secondo il TU l opzione da privilegiare (art. 117, c. 1, lettera a) è la messa in sicurezza dell impianto, a maggior ragione obbligatoria quando sussista la possibilità d invasione della zona di prossimità (D<D V ) con persone, mezzi d opera, attrezzatura e altro, ma in via alternativa (o subordinata) la Norma ammette (terzo e penultimo capoverso dell art e Allegato B) la possibilità dello svolgimento di lavori di natura non elettrica all interno della zona prossima a condizione che vengano adottate le procedure dei lavori elettrici in prossimità e sotto la sorveglianza di un Preposto PES adottando il metodo del mantenimento della distanza sicura 15. A questo scopo la Norma ha introdotto un esempio di documento, Allegato E, per la valutazione della distanza di sicurezza da far osservare agli operatori (PEC) affinché non si determini l invasione della zona prossima. Possiamo ritenerlo equivalente al Piano d intervento previsto per l esecuzione dei lavori elettrici. Nella fig. 6 è rappresentata una situazione di lavoro, desunta dal riferito Allegato E con qualche modifica esplicativa, consistente nel taglio della chioma di una pianta, la cui altezza invade la DA9, in posizione sottostante una linea a MT in conduttori nudi con Fig. 6. Lavoro non elettrico in prossima di linea elettrica in conduttori nudi. l ausilio di una autopiattaforma. Con riferimento alla suindicata figura sono riportate le conclusioni della valutazione della distanza di sicurezza e della procedura da seguire per proteggere i lavoratori dal rischio d invasione della zona prossima in accordo con il richiamato art. 83. Altezza media di un operatore che a mani alzate impugna normali utensili/attrezzi da lavoro: p= 2,25 m. Franco da terra dei conduttori in condizioni EDS, = 7,00 m. Franco da terra effettivo dei conduttori in condizioni di max freccia, = 6,50 m. 14 Dovrebbe trattarsi di una persona dichiarata PES per l esecuzione dei lavori elettrici sulla tipologia d impianto/linea interferita. 15 Se viene adottata la procedura di protezione mediante l installazione di barriere o protettori isolanti, blocchi o altro, l esercente l impianto/linea interferita deve approvare l adeguatezza di tali protezioni.

8 8 di 8 D V (linea a 20 kv) = 1,22 m. DA9= 3,50 m. Distanza limite per operatori PES/PAV: D cei = 6,50-1,22 = 5,28 m. Quota, misurata dai piedi degli operatori addetti alla potatura/taglio della pianta, che non può essere superata al fine di non invadere D V : q = 5,28-2,25 = 3,03 m. In difetto delle suindicate valutazioni gli addetti devono operare al suolo con attrezzi di potatura che sommati all altezza convenzionale della persona non devono superare 4 m. Con riferimento alla fig. 7 nulla cambia, nel senso che non sono necessarie prescrizioni, per i lavori elettrici in prossimità, quando i distanziamenti siano conformi alle Fig. 7. Situazioni di lavori elettrici e non elettrici in un impianto. norme CEI EN (CEI 99-2), CEI 11-1 e anche al DPR n. 547/55, e quando gli addetti operano al suolo con i normali utensili da lavoro (operatore A; sia che svolga lavori di natura elettrica o non elettrica). Nel caso invece dell operatore B (che svolga lavori di natura elettrica o non elettrica), per il quale è certa l invasione della zona prossima con rischio di penetrare anche nella zona di lavoro sotto tensione (uso di mezzi di accesso in elevazione o di attrezzature) l esecuzione del lavoro di natura non elettrica può essere ricondotta all esecuzione di lavori elettrici in prossimità attuando una delle due prescrizioni previste per i lavori in prossimità (mantenimento di una distanza sicura sotto sorveglianza di un Preposto PES o installazione di una protezione che costituisca un impedimento fisico). In proposito va detto, ancorché la Norma non lo chiarisca, che nel caso delle linee (in particolare se a tensione minore di 70 kv) le procedure dei lavori in prossimità sono difficilmente applicabili. Fine II Parte agu/ 02/14

I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche

I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche Sezione Toscana e Umbria I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche Dott. Ing. Emilio Giovannini Direttore UO Prevenzione Protezione dai Rischi ASL1 di Massa Carrara Consigliere AEIT sezione

Dettagli

SEMINARIO. Le nuove regole. Lavori su impianti elettrici: le novità introdotte dalla IV edizione della norma CEI 11-27. Dr. Giuseppe Floriello

SEMINARIO. Le nuove regole. Lavori su impianti elettrici: le novità introdotte dalla IV edizione della norma CEI 11-27. Dr. Giuseppe Floriello SEMINARIO Le nuove regole Lavori su impianti elettrici: le novità introdotte dalla IV edizione della norma CEI 11-27 Dr. Giuseppe Floriello Segretario tecnico CEI ROMA, 11 MARZO 2014 1 Le novità della

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

SEMINARIO. Le nuove regole

SEMINARIO. Le nuove regole SEMINARIO Le nuove regole I lavori non elettrici alla luce della IV edizione della norma CEI 11-27 Ing. Fausto Di Tosto INAIL Coordinatore del GdL INAIL per i Lavori sotto tensione ROMA, 11 MARZO 2014

Dettagli

LA NUOVA EDIZIONE DELLA NORMA CEI 11-27 2014

LA NUOVA EDIZIONE DELLA NORMA CEI 11-27 2014 LA NUOVA EDIZIONE DELLA NORMA CEI 11-27 2014 COSA CAMBIA PER LA SICUREZZA NEI LAVORI ELETTRICI OBBLIGATORIA DAL 1 FEBBRAIO 2015 27 gennaio 2015 Autore: www.portaleconsulenti.it LA NUOVA EDIZIONE DELLA

Dettagli

Sicurezza nei lavori in presenza di rischi elettrici

Sicurezza nei lavori in presenza di rischi elettrici Con la pubblicazione della IV edizione della Norma CEI 11-27: Lavori su impianti elettrici sono state introdotte alcune sostanziali modifiche rispetto alla precedente edizione che non è più applicabile

Dettagli

Le problematiche di sicurezza per l allestimento del cantiere per l installazione degli impianti fotovoltaici

Le problematiche di sicurezza per l allestimento del cantiere per l installazione degli impianti fotovoltaici Seminario Tecnico GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI Aggiornamenti legislativi, Problematiche tecniche, Problematiche di installazione, Rapporti con gli enti Le problematiche di sicurezza per l allestimento del

Dettagli

LA SICUREZZA NELLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI E DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE

LA SICUREZZA NELLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI E DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE LA SICUREZZA NELLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI E DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE Scopo della tesi Questa tesi si propone di fornire una serie di procedure per l esecuzione IN SICUREZZA dei lavori elettrici,

Dettagli

D.Lgs. 81/08 Titolo III Capo III

D.Lgs. 81/08 Titolo III Capo III D.Lgs. 81/08 Titolo III Capo III Gli Impianti e le Apparecchiature Elettriche RELATORI: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI Art. 80 comma 1 IL Datore di Lavoro provvede affinchè i materiali

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1 IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO Dal punto di consegna... 2 Il RISCHIO ELETTRICO è da intendersi come il rischio di infortunio CAUSATO da un impianto elettrico Il danno conseguente

Dettagli

Le Regole Tecniche per. e la nuova edizione della Guida CEI 82-25

Le Regole Tecniche per. e la nuova edizione della Guida CEI 82-25 Le Regole Tecniche per la Connessione alle reti e la nuova edizione della Guida CEI 82-25 Ing. Francesco Iannello Responsabile Tecnico ANIE/Energia Vicenza, 16 Dicembre 2010 Indice Connessione alle reti

Dettagli

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate Ti trovi in: CNA Interpreta / Ambiente e sicurezza / Sicurezza / Impianti elettro-termo-idraulici / Aspetti generali per Impianti elettro-termo-idraulici Torna all'elenco 15/7/2011 Lavori elettrici sotto

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE Cabtrasf_parte_prima 1 di 8 CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE parte prima Una cabina elettrica è il complesso di conduttori, apparecchiature e macchine atto a eseguire almeno una delle seguenti funzioni:

Dettagli

NORME EN 61936-1 (CEI 99-2) EN 50522 (CEI 99-3)

NORME EN 61936-1 (CEI 99-2) EN 50522 (CEI 99-3) NORME EN 61936-1 (CEI 99-2) EN 50522 (CEI 99-3) Le nuove norme CEI 99-2 e CEI 99-3 Dal 1 aprile 2011 sono in vigore in parallelo alla norma CEI 11-1: EN 61936-1 (CEI 99-2): Impianti elettrici a tensione

Dettagli

CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE

CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Titolo III Capo III articoli 80-87 e Allegati V- VI - IX Titolo IV Capo II art 117 e Allegato X - così come modificati dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n.

Dettagli

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Rotatoria ingresso cittadella universitaria Premessa: La presente relazione tecnica è finalizzata ad indicare la caratteristiche dei principali componenti

Dettagli

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. 87) CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE N 8 articoli (da art.

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. 87) CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO N 5 articoli (da art. 69

Dettagli

LA NUOVA EDIZIONE (IV) Della Norma CEI 11-27 LAVORI sugli IMPIANTI ELETTRICI. relazione al DLgs 81/08)

LA NUOVA EDIZIONE (IV) Della Norma CEI 11-27 LAVORI sugli IMPIANTI ELETTRICI. relazione al DLgs 81/08) LA NUOVA EDIZIONE (IV) Della Norma CEI 11-27 LAVORI sugli IMPIANTI ELETTRICI (principali novità anche in relazione al DLgs 81/08) Bologna 15 aprile 2014 La sicurezza degli impianti elettrici nel loro utilizzo

Dettagli

Sistemi Elettrici }BT }AT

Sistemi Elettrici }BT }AT Sistemi Elettrici DEFINIZIONE (CEI 11-1) Si definisce SISTEMA ELETTRICO la parte di impianto elettrico costituita dai componenti elettrici aventi una determinata TENSIONE NOMINALE (d esercizio). Un sistema

Dettagli

D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO Titolo I Principi Comuni Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I Misure di tutela e obblighi

D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO Titolo I Principi Comuni Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I Misure di tutela e obblighi D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO Titolo I Principi Comuni Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I Misure di tutela e obblighi Art. 17 Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1.

Dettagli

Verifiche apparecchiature: problemi da risolvere o gestioni efficaci?

Verifiche apparecchiature: problemi da risolvere o gestioni efficaci? Verifiche apparecchiature: problemi da risolvere o gestioni efficaci? STUDIO TECNICO PROF. NERI s.r.l. Via Borghi Mamo N. 15-40137 Bologna - TEL. 051.441065 - FAX 051.443045 WWW.STUDIONERI.COM EMAIL:STUDIONERI@STUDIONERI.COM

Dettagli

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Seconda parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Concluso l esame a vista, secondo quanto

Dettagli

D.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO

D.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI Tutte le masse, le masse estranee e i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche devono essere collegati ad un unico impianto di messa a terra, ovvero

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI. di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI. di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI DECRETO 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all'articolo 82, comma 2), lettera c), del decreto legislativo

Dettagli

ALL. 6 SPECIFICA TECNICA RELATIVA AGLI IMPIANTI ELETTRICI DI ALIMENTAZIONE PER OSPITALITA DI ENTI ESTERNI

ALL. 6 SPECIFICA TECNICA RELATIVA AGLI IMPIANTI ELETTRICI DI ALIMENTAZIONE PER OSPITALITA DI ENTI ESTERNI ALL. 6 SPECIFICA TECNICA RELATIVA AGLI IMPIANTI ELETTRICI DI ALIMENTAZIONE PER OSPITALITA DI ENTI ESTERNI RW/I/I/24871 Roma, 5 settembre 2002 Revisioni: Autore Revisione Data revisione Numero Revisione

Dettagli

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8 Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Tecnologie di Sicurezza SEMINARIO Macchine e attrezzature di lavoro: i controlli del datore di lavoro sugli apparecchi di sollevamento materiali

Dettagli

Impianto di controllo automatico ZTL Comune di Como. Relazione tecnica di calcolo impianto elettrico SOMMARIO

Impianto di controllo automatico ZTL Comune di Como. Relazione tecnica di calcolo impianto elettrico SOMMARIO SOMMARIO 1. Finalità... 2 2. Dati del sistema di distribuzione e di utilizzazione dell energia elettrica... 2 3. Misure di protezione dai contatti diretti... 2 4. Misure di protezione dai contatti indiretti...

Dettagli

Criteri di taratura delle protezione degli impianti di A2A Reti Elettriche - Ambito Milano

Criteri di taratura delle protezione degli impianti di A2A Reti Elettriche - Ambito Milano Criteri di taratura delle protezione degli impianti di A2A Reti Elettriche - Ambito Milano La rete elettrica di distribuzione di A2A Reti Elettriche è protetta da eventuali guasti che possono svilupparsi

Dettagli

Ospedale dei SS. Cosma e Damiano REALIZZAZIONE CENTRALE FRIGORIFERA LABORATORIO ANALISI

Ospedale dei SS. Cosma e Damiano REALIZZAZIONE CENTRALE FRIGORIFERA LABORATORIO ANALISI Azienda USL n. 3 Pistoia P.IVA 01241740479 Area Funzionale Tecnica Settore Tecnico Distaccato della Z/D Valdinievole P.zza XX Settembre, 22 51017 Pescia (PT) Tel. 0572-460431 fax 0572/460433 Ospedale dei

Dettagli

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare

Dettagli

Effetti fisiopatologici della corrente elettrica

Effetti fisiopatologici della corrente elettrica Sicurezza elettrica: Effetti fisiopatologici della corrente elettrica Effetti della corrente sul corpo umano folgorazione ed arco elettrico - Protezione dai contatti elettrici - Aspetti costruttivi degli

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione al compimento di operazioni su azioni proprie

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione al compimento di operazioni su azioni proprie 3. Autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni ordinarie proprie ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile e dell art. 132 del D.Lgs. 58/1998 e relative

Dettagli

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Generalità SACE Emax 2 è il nuovo interruttore aperto di ABB SACE

Dettagli

19 - INDICE DELLA MATERIA SICUREZZA ELETTRICA ED ELETTROTECNICA

19 - INDICE DELLA MATERIA SICUREZZA ELETTRICA ED ELETTROTECNICA 19 - INDICE DELLA MATERIA SICUREZZA ELETTRICA ED ELETTROTECNICA D294 Corso teorico-pratico addetti ai lavori elettrici CEI 11-27:2014... pag. 2 D291 Corso di aggiornamento CEI 11-27-2014 per addetti ai

Dettagli

Una Norma al mese. Rubrica di aggiornamento normativo. a cura di Antonello Greco

Una Norma al mese. Rubrica di aggiornamento normativo. a cura di Antonello Greco Una Norma al mese Rubrica di aggiornamento normativo a cura di Antonello Greco Questo mese vorrei parlarvi della Guida CEI 121-5:2015-07 dedicata alla normativa applicabile ai quadri elettrici di bassa

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Norma CEI 11-1 Campo di applicazione e definizioni

Norma CEI 11-1 Campo di applicazione e definizioni Norma CEI 11-1 Campo di applicazione e definizioni di Gianluigi Saveri 1. Campo di applicazione La nona edizione della Norma CEI 11-1, derivata dal documento di armonizzazione europeo HD 637, è entrata

Dettagli

PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA

PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA Allegato A alla Delibera Consiglio comunale n. 157 del 16/12/02 COMUNE DI PERUGIA PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA Relazione INDICE 1. Fonti normative e finalità 2. Situazione attuale 3. Obiettivi operativi

Dettagli

LA FORMAZIONE DEGLI ADDETTI AI LAVORI ELETTRICI E LA NORMA CEI 11-27 (III EDIZIONE): APPROFONDIMENTI

LA FORMAZIONE DEGLI ADDETTI AI LAVORI ELETTRICI E LA NORMA CEI 11-27 (III EDIZIONE): APPROFONDIMENTI LA FORMAZIONE DEGLI ADDETTI AI LAVORI ELETTRICI E LA NORMA CEI 11-27 (III EDIZIONE): APPROFONDIMENTI A cura di Ing. Mauro Rossato, Ing. Cesare Campello Vega Engineering OGGETTO E SCOPO DELLA NORMA CEI

Dettagli

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

OBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO

OBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO PROPOSTA PER PERCORSO FORMATIVO: Corso di formazione per operatori e preposti addetti alle pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgano

Dettagli

Tutto il capitolo 5, così come la parte trattata

Tutto il capitolo 5, così come la parte trattata Cosa cambia nella sicurezza dei lavori sugli impianti elettrici NORMA CEI 11-27, TERZA EDIZIONE Seconda parte 36 di Andrea Gulinelli Tutto il capitolo 5, così come la parte trattata nel capitolo 12 relativamente

Dettagli

CONDIZIONI PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI CONNESSIONE ALLE RETI ELETTRICHE CON TENSIONE SUPERIORE A 1 kv

CONDIZIONI PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI CONNESSIONE ALLE RETI ELETTRICHE CON TENSIONE SUPERIORE A 1 kv CONDIZIONI PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI CONNESSIONE ALLE RETI ELETTRICHE CON TENSIONE SUPERIORE A 1 kv Gennaio 2007 1. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA 1.1 Informazioni relative alla domanda

Dettagli

ALLEGATO A INTEGRAZIONE AL REGOLAMENTO DI ESERCIZIO MT. Caratteristiche dell impianto di produzione

ALLEGATO A INTEGRAZIONE AL REGOLAMENTO DI ESERCIZIO MT. Caratteristiche dell impianto di produzione ALLEGATO A INTEGRAZIONE AL REGOLAMENTO DI ESERCIZIO MT Quanto segue annulla e sostituisce le parti del Regolamento di Esercizio relative a capability dell impianto di produzione e caratteristiche ed impostazioni

Dettagli

Formazione Tecnica Schneider Corso C1 Studio e progettazione di una cabina di trasformazione MT/BT

Formazione Tecnica Schneider Corso C1 Studio e progettazione di una cabina di trasformazione MT/BT Formazione Tecnica Schneider Corso C1 Studio e progettazione di una cabina di trasformazione MT/BT Finalità del corso Il corretto allestimento delle cabine di trasformazione MT/BT di utente, anche per

Dettagli

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA GROSSETO, 21 ottobre 2011 Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalle norme vigenti, comprese quelle di funzionalità,

Dettagli

La sicurezza elettrica nel condominio

La sicurezza elettrica nel condominio La sicurezza elettrica nel condominio Relatore Francesco Mirabile Federazione Nazionale Amministratori Immobiliari 16/11/2014 EN Measure s.r.l 1 Indice del corso 1. Leggi di riferimento 2. Norme tecniche

Dettagli

- Alle Imprese in indirizzo - Agli Aderenti Art.4 Statuto e p.c. - Ai Consiglieri dell Albo - Ai Componenti del C.T.A.

- Alle Imprese in indirizzo - Agli Aderenti Art.4 Statuto e p.c. - Ai Consiglieri dell Albo - Ai Componenti del C.T.A. UNAE Emilia - Romagna (già AIEER) Albo delle Imprese Installatrici Elettriche Qualificate dell Emilia Romagna c/o ENEL S.p.A. - Via C. Darwin,4 40131 Bologna Tel. 051 6347139 - Fax 051 4233061 C.F. 92027230371

Dettagli

Il Preposto nella scuola

Il Preposto nella scuola Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Campania DIREZIONE GENERALE Organismo Paritetico Regionale ex art. 51 D. lgs. 81/2008 Il Preposto nella scuola

Dettagli

RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO

RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO (Decreto n. 37 del 22 Gennaio 2008) Pagina 1 di 9 INDICE 1. OGGETTO...3 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO...3 3. DESCRIZIONE LAVORO....4 3.1.ALIMENTAZIONE IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE

Dettagli

Deliberazione AEEG 84/2012/R/EEL 8 Marzo 2012. requisiti e modalità di attuazione per inverter AROS Solar Technology

Deliberazione AEEG 84/2012/R/EEL 8 Marzo 2012. requisiti e modalità di attuazione per inverter AROS Solar Technology Deliberazione AEEG 84/2012/R/EEL 8 Marzo 2012 requisiti e modalità di attuazione per inverter AROS Solar Technology Principali contenuti della Delibera AEEG 84/2012/R/EEL In data 08 Marzo 2012, l Autorità

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE LAVORI ELETTRICI

CORSO DI FORMAZIONE LAVORI ELETTRICI Spettabile cliente Ripristinando una consuetudine, che ci ha caratterizzato per anni, il Ceire organizza presso la sede Finpolo di Cella, un : CORSO DI FORMAZIONE LAVORI ELETTRICI per ottenere la qualifica

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge

Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge SERVIZIO PREVENZIONE E RISCHIO TECNOLOGICO Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge a cura del Servizio Prevenzione e Rischio Tecnologico

Dettagli

VERSIONE DIMOSTRATIVA

VERSIONE DIMOSTRATIVA per l esercizio normale di lavoro di manutenzione Manovre di esercizio Controlli funzionali Fuori tensione Sotto tensione In prossimità Riparazione Sostituzione Misure Prove Ispezione Figure introdotte

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

LINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO

LINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO Pag. 1 / 6 1 MODIFICHE 2 PREMESSA 3 DEFINIZIONI SOMMARIO 4 PRINCPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO 5 MESSA IN SERVIZIO E UTILIZZO 6 INDICAZIONI PER UN CORRETTO ACQUISTO 7 SICUREZZA E MARCATURA CE 8 PROTOTIPI

Dettagli

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00 Parte ordinaria 4 Punto Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato

Dettagli

Sistemi elettrici secondo la tensione ed il loro modo di collegamento a terra. Sistemi elettrici e messa a terra -- Programma LEONARDO

Sistemi elettrici secondo la tensione ed il loro modo di collegamento a terra. Sistemi elettrici e messa a terra -- Programma LEONARDO Sistemi elettrici secondo la tensione ed il loro modo di collegamento a terra Classificazione dei sistemi in categorie secondo la loro tensione nominale In relazione alla loro tensione nominale i sistemi

Dettagli

proposta di legge n. 15

proposta di legge n. 15 REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di legge n. 15 a iniziativa dei Consiglieri Massi, Marinelli, D Anna, Natali presentata in data 5 luglio 2010 DISCIPLINA DELL ATTIVITÀ DI TATUAGGIO E PIERCING

Dettagli

Premessa 1. CARATTERISTICHE GENERALI DI PROGETTO. - Sistema di fornitura: corrente alternata trifase frequenza nominale pari a 50 Hz

Premessa 1. CARATTERISTICHE GENERALI DI PROGETTO. - Sistema di fornitura: corrente alternata trifase frequenza nominale pari a 50 Hz Premessa L impianto in questione è relativo ad un progetto per la realizzazione di un campo polivalente coperto e di un immobile adibito a spogliatoio presso la zona PIP. La documentazione di progetto

Dettagli

Mezzo utilizzato: autogrù

Mezzo utilizzato: autogrù Procedure per la movimentazione delle billette nelle fasi di scarico dai mezzi di trasporto e per l alimentazione delle linee di forgiatura/stampaggio. La lavorazione riferita alla movimentazione dei fasci

Dettagli

Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare

Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare Oggetto: Linee guida per le dichiarazioni di rispondenza degli impianti elettrici ed elettronici esistenti - ai sensi del DM 37/08 art. 7

Dettagli

REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M.

REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. 363/98 Art. 1 DATORE DI LAVORO 1. Il Rettore, quale rappresentante

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

Ospitalità e sicurezza per tutti

Ospitalità e sicurezza per tutti Ospitalità e sicurezza per tutti Milano, 22.04.2015 Prescrizioni legislative Valutazione del rischio elettrico Il rischio nel settore elettrico è valutato in sede normativa internazionale, dove viene anche

Dettagli

Nuove norme sulla protezione contro i fulmini

Nuove norme sulla protezione contro i fulmini Nuove norme sulla protezione contro i fulmini Pubblicato il: 31/05/2006 Aggiornato al: 31/05/2006 di Gianfranco Ceresini Nello scorso mese di aprile sono state pubblicate dal CEI le attese nuove norme

Dettagli

UNI EN 54 11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 11: Punti di

UNI EN 54 11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 11: Punti di CONVEGNO ZENITAL FORUM ANTINCENDIO 2011 Milano, 26 ottobre 2011 Ing. Maurizio D Addato Si riportano le principali: Norme EN54 PUBBLICATE ED ARMONIZZATE UNI EN 54 1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione

Dettagli

ESEMPI DI SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO

ESEMPI DI SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO ESEMPI DI SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL ELETTRICO Schede di valutazione del rischio per: - contatti diretti per utente generico - contatti indiretti per utente generico - lavori fuori tensione per addetti

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE Pagina 1 di 5 Documenti collegati comunicato stampa Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 13 aprile 2007 Delibera n. 88/07 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA

Dettagli

1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE

1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE 1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE RIGUARDANO LA VENDITA DEI MACCHINARI? Pagina 1 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre

Dettagli

Particolarità nell applicazione del DPR 462/01

Particolarità nell applicazione del DPR 462/01 Particolarità nell applicazione del DPR 462/01 Ambito di applicazione del DPR 462/01 Sono soggette all applicazione del DPR 462/01 soltanto le attività che rientrano nel campo di applicazione del D.Lgs.

Dettagli

PROCEDURE SEMPLIFICATE PER L ADOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

PROCEDURE SEMPLIFICATE PER L ADOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE PROCEDURE SEMPLIFICATE PER L ADOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE RIFERIMENTI Legge 3/8/2007 n.123 (riordino disciplina) -> Introduce nel D.Lgs 231/2001

Dettagli

2.4.16 Isola robotizzata D.Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN ISO 10218:2006

2.4.16 Isola robotizzata D.Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN ISO 10218:2006 2.4.16 Isola robotizzata D.Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN ISO 10218:2006 Macchina o insieme di macchine asservite nella manipolazione del materiale o nell esecuzione delle lavorazioni

Dettagli

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Compiti e responsabilità L organizzazione della radioprotezione è strutturata in modo da distribuire alle varie figure di riferimento

Dettagli

Il neutro, un conduttore molto "attivo" (3)

Il neutro, un conduttore molto attivo (3) 1 Il neutro, un conduttore molto "attivo" (3) 3. I sistemi elettrici in relazione al modo di collegamento a terra del neutro e delle masse In funzione della messa a terra del neutro e delle masse, un sistema

Dettagli

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO INFORMATICO INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 ART. 9 ART. 10 ART. 11 ART.

Dettagli

Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione

Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione Programma Obblighi del Datore di Lavoro, Dirigenti e Preposti Attribuzioni dell Esperto Qualificato Classificazione dei Lavoratori Classificazione delle Zone Obblighi dei Lavoratori Calcolo della Dose

Dettagli

DATALOGIC S.P.A. RELAZIONE ALL ASSEMBELA DEGLI AZIONISTI

DATALOGIC S.P.A. RELAZIONE ALL ASSEMBELA DEGLI AZIONISTI DATALOGIC S.P.A. RELAZIONE ALL ASSEMBELA DEGLI AZIONISTI ACQUISTO E DISPOSIZIONE DI AZIONI PROPRIE DELIBERAZIONI INERENTI E CONSEGUENTI Consiglio di Amministrazione 1 aprile 2016 Signori Azionisti, l Assemblea

Dettagli

QUESITI DEL COLLEGIO GEOMETRI

QUESITI DEL COLLEGIO GEOMETRI QUESITI DEL COLLEGIO GEOMETRI 1) Piattaforme aeree - Il rischio di caduta di oggetti/materiale dalla piattaforma aerea deve essere valutato come rischio presente durante la lavorazione ed in base all art.

Dettagli

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A.

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. 2005/2006 Facoltà d Ingegneria dell Università degli Studi di Cagliari

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08

LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08 LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08 DEFINIZIONE Per manutenzione di un impianto elettrico si intende l insieme delle attività tecnico-gestionali e dei lavori necessari per conservare

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI ARTICOLO N.1 DEFINIZIONE La reperibilità è l obbligo del lavoratore di porsi in

Dettagli

Impianti fotovoltaici connessi alla rete

Impianti fotovoltaici connessi alla rete Aspetti tecnici legati alla progettazione e realizzazione di impianti di generazione e alla loro connessione alla rete La Guida CEI 82-25: Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica

Dettagli

REGIONE VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI FOLLINA

REGIONE VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI FOLLINA REGIONE VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI FOLLINA IMPIANTO FOTOVOLTAICO SU COPERTURA EX SCUOLA DI VALMARENO PROGETTO PRELIMINARE DEFINITIVO 10) CALCOLO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

Nota di approfondimento

Nota di approfondimento Nota di approfondimento Applicazione delle sanzioni tributarie ai tributi locali a seguito delle modifiche disposte con la legge finanziaria per il 2011 ad alcuni istituti di definizione agevolata. Con

Dettagli

La manutenzione delle macchine e degli impianti industriali. Sistemi elettrici.

La manutenzione delle macchine e degli impianti industriali. Sistemi elettrici. La manutenzione delle macchine e degli impianti industriali. Sistemi elettrici. Palazzo dei Torriani (UD) Martedì, 14 giugno 2011 La manutenzione delle apparecchiature elettriche: legislazione e normativa

Dettagli

Uso delle attrezzature di lavoro

Uso delle attrezzature di lavoro COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III

Dettagli

PERICOLI DERIVANTI DALLA CORRENTE ELETTRICA

PERICOLI DERIVANTI DALLA CORRENTE ELETTRICA PERICOLI DERIVANTI DALLA CORRENTE ELETTRICA CONTATTI DIRETTI contatti con elementi attivi dell impianto elettrico che normalmente sono in tensione CONTATTI INDIRETTI contatti con masse che possono trovarsi

Dettagli

Delibera n. 260/06 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 28 novembre 2006. Visti:

Delibera n. 260/06 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 28 novembre 2006. Visti: pubblicata sul sito www.autorita.energia.it in data 13 dicembre 2006 GU n. 7 del 10 gennaio 2007 Delibera n. 260/06 MODIFICAZIONE ED INTEGRAZIONE DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA

Dettagli