CLIMA : IL TRATTAMENTO DELL ARIA

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1 CLIMA : IL TRATTAMENTO DELL ARIA Date: 19 Febbraio 2014

2 Deumidificatore residenziale.

3 FUNZIONAMENTO FUNZIONAMENTO SOLO IN ARIA NEUTRA Batteria PRE Evaporatore Condensatore Batteria POST T=25 U.R.=60% T=25 U.R.=50% Temp. pannelli C

4 Deumidificatori residenziali c/integrazione 4

5 CIRCUITO FRIGORIFERO : FUNZIONAMENTO IN ARIA NEUTRA Batteria allagata a refrigerante liquido. 5

6 CIRCUITO FRIGORIFERO : FUNZIONAMENTO IN INTEGRAZIONE FREDDA 6

7 Deumidificatori per terziario. 7

8 8

9 9

10 (SOLO VENTILAZIONE) 10

11 Recuperatore F/I controcorrente Parallelo. 11

12

13 Trattamento Estivo. FUNZIONE AERAULICA N 1 RINNOVO PARZIALE ESTIVO + DEUMIDIFICAZIONE IN ARIA NEUTRA ESPULSIONE ARIA DA LOCALI WC CUCINA (MAX. 160 m³/h) + X ASPIRAZIONE ARIA ESTERNA (MAX. 160 m³/h) + X MEDIA % DI CONDENSAZIONE ON MEDIA % DI CONDENSAZIONE \ MANDATA ARIA TRATTATA (MAX. 300 m³/h) ASPIRAZIONE RICIRCOLO LOCALI PULITI (MAX. 140 m³/h) ASPIRAZIONE LOCALI WC CUCINA (MAX. 160 m³/h)

14 ESPULSIONE ARIA DA LOCALI WC CUCINA (MAX. 160 m³/h) + X Trattamento Estivo. FUNZIONE AERAULICA N 2 RINNOVO PARZIALE ESTIVO + DEUMIDIFICAZIONE + INTEGRAZIONE FREDDA ASPIRAZIONE ARIA ESTERNA (MAX. 160 m³/h) + X ALTA % DI CONDENSAZIONE ON BASSA % DI CONDENSAZIONE \ MANDATA ARIA TRATTATA (MAX. 300 m³/h) ASPIRAZIONE RICIRCOLO LOCALI PULITI (MAX. 140 m³/h) ASPIRAZIONE LOCALI WC CUCINA (MAX. 160 m³/h)

15 Trattamento Estivo. ESPULSIONE ARIA DA LOCALI WC CUCINA 160 m³/h FUNZIONE AERAULICA N 3 RINNOVO PARZIALE ESTIVO IN ARIA NEUTRA ASPIRAZIONE ARIA ESTERNA 160 m³/h \ MANDATA ARIA TRATTATA (160 m³/h) ASPIRAZIONE LOCALI WC CUCINA (MAX. 160 m³/h)

16 Trattamento Estivo. ESPULSIONE ARIA DA LOCALI WC CUCINA 160 m³/h FUNZIONE AERAULICA N 4 RINNOVO PARZIALE ESTIVO + INTEGRAZIONE FREDDA ASPIRAZIONE ARIA ESTERNA 160 m³/h \ MANDATA ARIA TRATTATA (160 m³/h) ASPIRAZIONE LOCALI WC CUCINA (MAX. 160 m³/h)

17 Trattamento Estivo. FUNZIONE AERAULICA N 5 RINNOVO PARZIALE ESTIVO + FREECOOLING / INTEGRAZIONE FREDDA ESPULSIONE ARIA DA LOCALI WC CUCINA 160 m³/h ASPIRAZIONE ARIA ESTERNA 160 m³/h \ MANDATA ARIA TRATTATA (160 m³/h) ASPIRAZIONE LOCALI WC CUCINA (MAX. 160 m³/h)

18 Trattamento Estivo. FUNZIONE AERAULICA N 6 RICIRCOLO TOTALE ESTIVO + DEUMIDIFICAZIONE IN ARIA NEUTRA ASPIRAZIONE ARIA ESTERNA (MAX. X m³/h) MEDIA % DI CONDENSANZIONE ON MEDIA % DI CONDENSAZIONE \ MANDATA ARIA TRATTATA (MAX. 300 m³/h) ASPIRAZIONE RICIRCOLO LOCALI PULITI (MAX. 300 m³/h)

19 Trattamento Estivo. FUNZIONE AERAULICA N 7 RICIRCOLO TOTALE ESTIVO + DEUMIDIFICAZIONE + INTEGRAZIONE FREDDA ASPIRAZIONE ARIA ESTERNA (MAX. X m³/h) ALTA % DI CONDENSAZIONE ON BASSA % DI CONDENSAZIONE \ MANDATA ARIA TRATTATA (MAX. 300 m³/h) ASPIRAZIONE RICIRCOLO LOCALI PULITI (MAX. 300 m³/h)

20 Trattamento Estivo. FUNZIONE AERAULICA N 8 RICIRCOLO TOTALE ESTIVO + INTEGRAZIONE FREDDA \ MANDATA ARIA TRATTATA (MAX. 300 m³/h) ASPIRAZIONE RICIRCOLO LOCALI PULITI (MAX. 300 m³/h)

21 Trattamento Invernale. FUNZIONE AERAULICA N 1A 1B 1C RINNOVO TOTALE INVERNALE IN INTEGRAZIONE ARIA NEUTRA / CALDA / FREDDA / ESPULSIONE ARIA DA LOCALI WC CUCINA 160 m³/h ASPIRAZIONE ARIA ESTERNA 160 m³/h \ MANDATA ARIA TRATTATA (160 m³/h) ASPIRAZIONE LOCALI WC CUCINA (MAX. 160 m³/h)

22 Trattamento Invernale. FUNZIONE AERAULICA N 2 : RICIRCOLO TOTALE E INTEGRAZIONE CALDA \ MANDATA ARIA TRATTATA (MAX. 300 m³/h) ASPIRAZIONE RICIRCOLO LOCALI PULITI (MAX. 300 m³/h)

23 SCARICHI CONDENSA REKUPERA E' necessario prevedere un sifone, uno per ciascuno dei 2 scarichi condensa presenti sul REKUPERA: uno servirà per il drenaggio della condensa delle batterie e uno servirà per il drenaggio della condensa del recuperatore. Tali scarichi, (vedere figura sottoriportata) sono posti entrambi sotto il quadro elettrico: Durante l'utilizzo invernale dell'unità i sifoni si possono svuotare. Per questo motivo, all'inizio di ogni stagione estiva è necessario riattivare il sifone versando dell'acqua nella vaschetta raccogli condensa posta sotto le batterie di trattamento e del REKUPERA. In questo modo il sifone si riempie di acqua e si evita che l'aspirazione di aria attraverso il sifone stesso impedisca il normale deflusso della condensa.

24 VENTILATORI BRUSHLESS I due ventilatori montati sull unità REKUPERA sono dotati di innovativa elettronica che equipaggia i motori BRUSHLESS ad alta efficienza energetica : i controlli integrati di questi ventilatori consentono di garantire la portata richiesta al deumidificatore indipendentemente dalle perdite di carico presenti nei canali di distribuzione dell aria (compatibilmente con i loro limiti prestazionali), grazie alla possibilità che introducono di variare con continuità il numero di giri dei motori dei ventilatori e di verificare che gli assorbimenti elettrici siano esattamente quelli che garantiscono le portate richieste al deumidificatore.

25 PRESTAZIONI RECUPERATORE AD ALTISSIMA EFFICIENZA RENDIMENTO POTENZA

26 CERTIFICATO PROVA ACUSTICA IN CAMERA RIVERBERANTE 26

27 REKUPERA CERTIFICATO PROVA ACUSTICA IN CAMERA RIVERBERANTE 27

28 Tecnica della regolazione. Date: 19 Febbraio 2104

29 Tecnica della Regolazione. PRESENTATION TITLE Section 29

30 La necessità di regolazione degli impianti domestici e non, è una esigenza avvertita dagli utenti da sempre. All inizio del Ns secolo tecnologico già erano conosciuti dei regolatori atti a soddisfare determinate esigenze, i regolatori o i dispositivi di regolazione assumevano il nome del fabbricante o del loro inventore. Soltanto in epoca recente la tecnica di regolazione ha messo in evidenza che tutti i casi di regolazione sono riconducibili a dei principi comuni, purché la regolazione venga considerata per se stessa indipendente dalle applicazioni dall esecuzione degli apparecchi. PRESENTATION TITLE Section 30

31 Elementi che compongono il complesso della regolazione. In un blocco di regolazione i circuiti entrano sempre nella stessa direzione ed escono a comandare un elemento atto ad ottenere l azione voluta, o il fine di regolazione. Nell esame degli elementi del complesso di regolazione è importante stabilire esattamente qual è la grandezza di uscita e la grandezza d ingresso. PRESENTATION TITLE Section 31

32 PRESENTATION TITLE Section 32

33 Impianti regolati si dividono in due grossi gruppi 1. Impianti regolati «senza risposta» 2. Impianti regolati con «risposta» Al tecnico della regolazione è affidato il compito di raccogliere tutte le informazioni riguardanti l impianto e in funzione di queste, elaborare un sistema di regolazione più appropriato. Il sistema impianto va visto quindi come una catena di regolazione che ha un segnale Y (grandezza regolante) quali ingresso e una grandezza regolata X come grandezza in uscita a PRESENTATION TITLE Section 33

34 IMPIANTI «SENZA RISPOSTA». PRESENTATION TITLE Section 34

35 La fig. 12 indica figurativamente un impianto regolato senza risposta. In questo esempio la grandezza di ingresso è l acqua di alimentazione della vasca in l/h, mentre la grandezza di uscita rappresentata dal livello in metri dell acqua contenuta nel serbatoio (troppo pieno a 4 m). La grandezza di uscita a rimane ad 1 m a condizione che la quantità di acqua introdotto nella vasca corrisponda alla quantità d acqua scaricata dalla stessa. Supponendo che al tempo t0 la quantità di acqua immessa passi da 400l/h a 500 l/h, vale a dire aumenta di 100 l/h rispetto alla quantità scaricata il livello dell acqua tende ad aumentare linearmente nel tempo sino a raggiungere i 4 m e di essere scaricata dal troppo pieno, non può stabilirsi nessuna condizione di equilibrio. Supponendo che con un eccesso d acqua in entrata di 50 l/h il livello della vasca aumenti di 0,1 m all ora, nel nostro caso, con una eccedenza di 100 l/h si ha : 0,1 m/h * 100 l/h / 50 l/h = 0,2 m/h Quindi il tempo necessario per riempire la vasca fino al troppo pieno corrisponde a : 3 m / 0,2 m/h = 15 h PRESENTATION TITLE Section 35

36 Negli impianti regolati senza risposta Ad una variazione della grandezza di ingresso, la grandezza regolata si scosta dal valore precedente (condizione di regime) senza assumere una nuova condizione di equilibrio, sino a quando il processo fisico si annulla. Si parla quindi di impianto regolato con comportamento integrale. La figura 13 rappresenta la funzione di un impianto «senza risposta» Questa tipologia di impianti non è presente nella termoidraulica. PRESENTATION TITLE Section 36

37 IMPIANTI CON «RISPOSTA». In questo caso la grandezza di uscita a, in seguito ad un cambiamento di quella di ingresso e, tende sempre ad assumere una nuova condizione di equilibrio. Esempio di impianto regolato con risposta Consideriamo un locale riscaldato da un radiatore elettrico regolabile. Manovrando il commutare dalla posizione 1 alla 3 si aumenta la potenza calorifica, la temperatura del locale tende ad aumentare di conseguenza, fino ad assumere nel tempo un nuovo valore. Aumentando la potenza calorifica di una sola posizione del commutatore, la temperatura del radiatore aumenterà soltanto della metà. Dalla rappresentazione grafica della grandezza d ingresso e della grandezza di uscita a risulta evidente che la grandezza regolata X varia di una determinata proporzione in rapporto alla grandezza regolante, vale a dire che la variazione di X è proporzionale alla variazione di Y. PRESENTATION TITLE Section 37

38 Questo significa che stiamo esaminando un impianto regolato del tipo con risposta, denominato a comportamento proporzionale. PRESENTATION TITLE Section 38

39 Comportamento statico, regolatori con «risposta». Per comportamento statico di un regolatore con «risposta» si intende il rapporto che intercorre nella condizione di equilibrio, tra la grandezza in uscita a e la grandezza in ingresso e. Il rapporto tra la variazione della grandezza Delta X e Delta Y dalla grandezza di equilibrio, viene definito Rapporto di trasmissione Ks rappresentato da Rapporto Ks = variazione delta X grandezza regolata / variazione delta Y grandezza regolante PRESENTATION TITLE Section 39

40 Caratteristica dinamica dei sistemi regolati con «risposta». La variazione della grandezza d uscita corrisponde con una variazione della grandezza d ingresso ma si ottiene solo dopo un certo tempo. Nella pratica quotidiana i sistemi regolati con accumulo costituiscono esempio di impianti regolati con risposta dinamica e si possono distinguere in : Sistemi senza accumulatore Sistemi con un accumulatore Sistemi con due accumulatori o più Quindi in funzione del numero di accumulatori presenti nello sviluppo del sistema si possono classificare come Sistemi di ordine ZERO Sistemi di 1 ordine Sistemi di 2 ordine ecc..ecc Per comportamento dinamico di un sistema di regolazione intendiamo il rapporto tra la variazione della grandezza di uscita delta X e la variazione della grandezza di entrata delta Y in funzione del tempo. La rappresentazione di tale comportamento può essere A gradini In frequenza di oscillazioni. PRESENTATION TITLE Section 40

41 PRESENTATION TITLE Section 41

42 Indipendentemente dalla grandezza fisica considerata, temperatura,pressione o corrente elttrica, con un accumulo di 1 ordine in presenza di una variazione a gradini della grandezza di ingresso, dal punto di vista fisico e matematico ne risulterà sempre la stessa curva di processo chiamata funzione esponenziale. Tale caratteristica di accumulo (fig. 21) è carratterizzata dalla costante di tempo T, funzione della capacità dell accumulo e del fattore di trasmissione Ks, la costante di tempo di un impianto regolato si definisce quindi Ts. PRESENTATION TITLE Section 42

43 Quindi interviene ora all interno della logica tecnica della regolazione un parametro denominato Costante di tempo T che risulta essere la grandezza, che conservando la velocità di variazione iniziale, modifica l ampiezza delta X corrispondente alla variazione delta Y. Per determinare la velocità del sistema si applica la tangente all inizio della risposta a gradini. Nella pratica la costante di tempo T è definita dal tempo che trascorre affinché siano raggiunti i 2/3 circa del totale della variazione o scostamento della grandezza delta X (esattamente il 63,3 %) dopo 5 costanti di tempo la grandezza regolata risulta pari al 93,3 % della variazione. Nella pratica i sistemi si distinguono in due tipi : Sistemi con accumulo e tempo morto e Sistemi con più accumulatori PRESENTATION TITLE Section 43

44 PRESENTATION TITLE Section 44

45 Nei sistemi con accumulo (fig. 22) In questi sistemi in cui l accumulo è posto direttamente a contatto con l organo di modulazione lo scambio avviene con un tempo iniziale in cui non vi è alcun scostamento della variabile, questo intervallo è chiamato Tempo morto Tt, Trascorso il quale la grandezza regolata X varia come in tutti i sistemi ad 1 accumulo. Nel tracciato della fig. 22 è tracciata la variazione di temperatura in funzione del tempo. Ovviamente nell ambito della gestione di un impianto il Tt dovrà essere il più piccolo possibile, per agevolare la rapida compensazione dello scostamento. Nei sistemi con più accumuli (fig. 23) In questi sistemi viene interposto un secondo accumulo, come nella fig. 23 ove al contatto di regolazione della resistenza elettrica vi è la resistenza (secondo accumulo) sulla quale e posta una pentola d acqa (terzo accumulo). In questi sistemi vengono definite due ordini di Tempo Il Tempo di ritardo Tu e Il Tempo di regime Tg Per individuare i due tempi di regolazione appena esposti si deve tracciare la tangente sul punto di inversione P, vale a dire alla condizione di cambiamento così definendo da To a t1 il Tempo di ritardo Tu e da T1 a t2 il Tempo di regime Tg PRESENTATION TITLE Section 45

46 Il grado di difficolta dell impianto veine espresso dal fattore definito Grado di difficolta λ = tempo di ritardo / TEMPO DI REGIME = Tu / Tg Quindi si definiscono a seconda del rapporto sopra esposto PRESENTATION TITLE Section 46

47 λ < 0,1 impianto facile λ = 0,1 sino 0,3 difficoltà media λ > 0,3 impianto con difficolta massima PRESENTATION TITLE Section 47

48 Regolatori Riassumendo quanto visto sino a qui, possiamo dire che un sistema di regolazione elimina lo scostamento Xw della grandezza regolata X producendo una variazione della grandezza regolata Y. Per poter fare ciò il regolatore deve tenere costantemente sotto controllo il valore della grandezza regolata in confronto con il valore prescritto W. Tale risultato produrrà un segnale modulato che andrà ad agire presso un dispositivo per annullare lo scostamento prodotto. La struttura di un regolatore si può schematicamente rappresentare come segue : PRESENTATION TITLE Section 48

49 Il comportamento statico di un regolatore viene inteso come il rapporto tra la grandezza in uscita a (segnale di comando Y) e la grandezza in ingresso e (grandezza regolata X) nelle condizioni di equilibrio. Nel regolatore è di essenziale importanza sapere sempre questo valore definito come Kr anche indicato come fattore di amplificazione. Che possono definire come esempio in mm la corsa della valvola per Kelvin. La suddivisione dei regolatori può essere cosi espressa : a) In base alla grandezza regolata b) In base alla fonte di energia impiegata per il funzionamento c) In base al comportamento di regolazione E ulteriormente : a) Regolatori di temperatura b) Regolatori di umidità c) Regolatori di pressione ecc ecc. La suddivisione dei regolatori in funzione dell energia impiegata si distinguono : a) Regolatori senza energia ausiliaria b) Regolatori che impiegano energia ausiliaria PRESENTATION TITLE Section 49

50 Regolatori senza energia ausiliaria Questi regolatori sono indipendenti da fonti di energia esterne, essi prelevano l energia necessaria per il comando dell attuatore finale direttamente dal sistema di misura. Il valore di confronto tra quello prescritto e quello reale è di tipo meccanico. PRESENTATION TITLE Section 50

51 Regolatori che impiegano energia ausiliaria Questi regolatori normalmente sono impiegati per misurazioni anche molto distanti dagli organi di regolazione quindi impiegano energia ausiliaria 3 esterna dosata da un amplificatore 4 che produce un segnale da inviare all attuatore 2 in funzione delle indicazione della sonda 1. Y X PRESENTATION TITLE Section 51

52 La suddivisione ulteriore delle categorie di regolatori può essere eseguita in funzione al loro comportamento di regolazione. Regolatori progressivi. 1) Regolatori proporzionali P 2) Regolatori integrali I 3) Regolatori proporzionali/integrali PI 4) Regolatori proporzionali/derivativi PD 5) Regolatori proporzionali/integrali/derivativi PID Regolatori NON progressivi 1) Regolatori a due posizioni (0 100%) 2) Regolatori a tre posizioni (aperto fermo chiuso) 3) Regolatori a più posizioni ( % o similari) Il regolatore progressivi oltre ad individuare il senso dello scostamento ne considerano l entità e il segnale Y generato varia pertanto progressivamente per ristabilire l equilibrio della grandezza regolata. Il segnale Y può assumere tutti i valori possibili nel campo di lavoro Yh. Mentre nei regolatori non progressivi il segnale di comando Y può assumere solo i valori predefiniti, di conseguenza con un comportamento a gradini. PRESENTATION TITLE Section 52

53 Dal diagramma di fig. 32 si ricava che il valore prescritto w (punto P) si ottiene soltanto in presenza di un certo carico (nell esempio il 50%). In ogni altra condizione di carico si ammette uno scarto o Scostamento permanente Rispetto al valore prescritto detto anche Scostamento P, xwb. Comportamento Statico di P. Dall esempio di fig. 31 si evince che il livello della vasca deve variare di una certa entità, affinchè la valvola 1 compia la corsa completa Yh, da chiusa ad aperta e contrario. Questa corsa o campo di lavoro corrisponde alla Banda proporzionale Xp Che caratterizza il comportamento del regolatore P. Come si può facilmente verificare dal disegno fig. 31 Il valore prescritto x del livello della vasca può essere rispettato dal regolatore P, solo per la condizione di carico Q = 50% (punto P = w di taratura) Per tutte le altre condizioni si avrà uno scostamento Permanente Xwb, dal valore prescritto, compreso nel campo della banda Xp. PRESENTATION TITLE Section 53

54 Regolatori Proporzionali Integrali (PI) Funzionamento : Si può considerare questo regolatore come il montaggio in parallelo di un regolatore P e uno I. Questo accoppiamento somma i vantaggi della rapidità di risposta del regolatore P e l indipendenza dal carico del regolatore I. La risposta a gradini di un regolatore PI risulta ovviamente dalla somma delle risposte del regolatore P e del regolatore I, vale a dire che esso comprende una componente proporzionale (P) ed una integrale (I). Al verificarsi di uno scostamento Xw il funzionamento risulterà : a. La componente P produce subito una variazione yp del segnale di comando y, proporzionale allo scostamento Xw quindi yp = Kr *Xw b. A causa della componente I l attuatore (valvola motorizzata esempio) non si ferma a questa posizione ben definita, ma esso continua nella sua corsa con una velocità Vy, proporzionale allo scostamento Xw, ed in funzione del fattore d integrazione Ki, fino agli estremi della corsa (fine corsa della vavola esempio = 0 o 20 mm) Vy = Ki *Xw dopo un tempo definito (t0 t1) la variazione del segnale di comando ypi è costruita da due valori : PRESENTATION TITLE Section 54

55 ypi = yp + yi = (Kr-Xw) +(Ki*Xw*t) I parametri di questo regolatore sono caratterizzati da due principali elementi di definizione : a) Il primo parametro caratteristico è rappresentato ovviamente dalla Banda proporzionale Xp ( o il fattore di trasmissione Kr) che determina il livello della componente P. b) Il secondo parametro caratteristico della componente I e il Tempo Integrale Tn indicato generalmente in secondi o minuti e definito in due rispettivi modalità : 1. Tn è il tempo che occorre alla componente I per effettuare la stessa variazione del segnale di comando yi, a parità di scostamento xw, eseguita immediatamente dalla componente P 2. Per lo stesso scostamento Xw un semplice regolatore I impiega un certo tempo (Tn) per ottenere la variazione del segnale yp realizzato immediatamente dal comportamento P. Il tempo Tn corrisponde al tempo «risparmiato» dalla componente P. Il Tn può essere calcolato come rapporto tra Kr / Ki PRESENTATION TITLE Section 55

56 Comportamento derivativo (D). Questo comportamento al verificarsi di uno scostamento della grandezza regolata, un intervento rapido e deciso sulla grandezza regolante (segnale di comando Y) risulta vantaggioso per diminuire i tempi necessari a ripristinare la ondizione di equilibrio. I regolatori a comportamento P, I e PI sino ad ora descritti soddisfano solo parzialmente questa esigenza. In particolare impianti con tempi morti relativamente lunghi non è sempre possibile con essi annullare tempestivamente lo scostamento. Per eliminare gli scostamenti indesiderati e di lunga durata e necessario introdurre nei regolatori P o PI un «anticipo» per ottenere una «reazione» iniziale più rapida e di entità superiore a quella che si avrebbe con regolatori del tipo P e PI. Per ottenere ciò si inserisce nei regolatori un circuito Derivativo (D) grazie al quale si ha un forte «impianto» iniziale di regolazione. La componente derivativa non misura il valore dello scostamento Xw della grandezza regolata, bensì la sua velocità di variazione, ne risulta che il segnale di comando per la grandezza regolante è funzione della velocità di variazione dello scostamento. La variazione del segnale Y alla richiesta di potenza e repentina e raggiunge un valore molto elevato per poi scemare secondo una curva esponenziale che è funzione della Costante di tempo derivativa Td PRESENTATION TITLE Section 56

57 Parametro caratteristico della funzione D è il fattore di derivazione Kd esso esprime il rapporto tra la variazione del segnale di comando e la velocità di variazione della grandezza regolata esprimento l entità del yd per una velocità di variazione vx in una unità di misura assunta come base. Nelle condizioni di equilibrio il circuito D è inattivo, nessuna misura della grandendezza regolata, ne consegue che esso non è impiegabile da solo per effettuare una regolazione. Al contrario in aggiuunta ai regolatori P e PI la funzione D è importantissima per la regolazione degli impianti con lunghi tempi morti. Con l aggiunta della funzione D il regolatore reagisce come se conoscesse in anticipo le variazioni della grandezza regolata (derivata) riducendo gli effetti negativi del tempo morto. PRESENTATION TITLE Section 57

58 Regolatori Proporzionali Integrali Derivativi (PID) Funzionamento e risposta a gradini. Il regolatore PID è rappresentato dall assieme in parallelo di un regolatore P, di un regolatore I e della componente D fig. 49 a. La formazione del segnale di comando Y è determinata dal valore dello scostamento Xw e dalla sua velocità di variazione iniziale componente D. PRESENTATION TITLE Section 58

59 La risposta a gradini di un regolatore PID è costituita dalla somma delle singole risposte dei componenti P.I e D. Al verificarsi dello scostamento, la componente D produce una grande variazione del segnale di comando il cui valore è superiore a quello corrispondente allo scostamento. In un tempo successivo la Y diminuisce (annullamento della funzione D) tendendo al valore di P, per iniziare ad aumentare nuovamente nel tempo per effetto della componente I. Il comportamento dinamico del regolatore PID è definito dai tre parametri caratteristici : Fattore di trasmissione Kr della P (o Xp) Tempo integrale Tn della I Tempo derivativo Tv della D Per la taratura esatta dei parametri è necessario del tempo ed una conoscenza approfondita della tecnica di regolazione, in pratica la maggior parte dei costruttori imposta già di fabbrica i tempi di Tn e di TV a seconda delle applicazioni dove sono destinati. PRESENTATION TITLE Section 59

60 Amplificazione del circuito Vo. Per le ragioni che abbiamo esaminato in precedenza, tutti gli studi del comportamento del circuito regolato consistono nel definire il suo comportamento alle oscillazioni. Queste oscillazioni nel caso di un circuito con regolatore P e impianto regolato dipendono dal grado di difficoltà λ e dall amplificazione (o guadagno) del circuito Vo e precisamente il Valore dall amplificazione del circuito Vo è definito dal prodotto del fattore di trasmissione Kr del regolatore e di quello Ks dell impianto. Vo = Kr * Ks PRESENTATION TITLE Section 60

61 REGOLAZIONE NEL TEMPO 61

62 Tarature conosciuto Tt, Ts e Ks da Ziegler e Nichols Taratura per Impianto regolato sconosciuto. Xp critica viene definita portando Tn al massimo e Tv al minimo e diminuendo Xp sino ad ottenere una oscillazione di tipo non smorzato determinando cosi il Tp che è il tempo tra una oscillazione e la successiva di pari ampiezza. 62

63 Regolazione compensata con la temperatura esterna. 63

64 IL SISTEMA DI CONTROLLO I sistemi di regolazione e controllo sviluppati da Permasteelisa S.p.A. sono quanto di più avanzato e collaudato oggi esista per una corretta applicazione della climatizzazione radiante.

65 DIFFERENZA CON IL TRADIZIONALE

66 NOTE INSTALLATIVE

67 24V 230V MIX ANALOGICA 0-10V CAVO RS485

68

69 DOMANDE E RISPOSTE 69

70

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