VALUTAZIONE DEI RISCHI CORRELATI AD ESPOSIZIONE A RUMORE, INFRASUONI E ULTRASUONI

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1 VALUTAZIONE DEI RISCHI CORRELATI AD ESPOSIZIONE A RUMORE, INFRASUONI E ULTRASUONI Committente: Sede legale: Sede produttiva: DSU TOSCANA MENSA MARTIRI Viale Gramsci n Firenze Via Martiri n Il Tecnico ing. Simone Scarponi Il Datore di lavoro Il Medico Competente Il R.S.P.P. Il R.L.S Data emissione documento 31/07/2012

2 INDICE 1. PREMESSA MODALITÀ DI MISURA ADOTTATE STRUMENTAZIONE UTILIZZATA INCERTEZZA CICLO PRODUTTIVO CONSIDERAZIONI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ELENCO OPERATORI ELENCO MISURE SCHEDE MANSIONI CALCOLO ATTENUAZIONI DPI SCHEDA RIEPILOGATIVA VALUTAZIONE ULTRASUONI E INFRASUONI ALLEGATI...21 Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 2/21

3 1. PREMESSA La presente valutazione è stata redatta con il supporto tecnico di LASI S.r.l. che ha misurato in campo con strumentazione idonea le esposizioni dei lavoratori al rumore, secondo quanto previsto nel Titolo VIII, Capo II del D.Lgs. 81/2008 come modificato dal D.Lgs. 106/2009. Tale documento è parte integrante del documento di valutazione dei rischi generale redatto secondo quanto previsto al Titolo I, Capo III, Sezione II Valutazione dei rischi del D.Lgs. 81/2008 come modificato dal D.Lgs. 106/2009. La sua validità è di 4 anni salvo notevoli mutamenti (ciclo produttivo, nuove attrezzature) o su richiesta specifica del medico competente nell'ambito della sorveglianza sanitaria, così come previsto dall art. 181 del D.Lgs. 81/2008 come modificato dal D.Lgs. 106/2009. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 3/21

4 2. MODALITÀ DI MISURA ADOTTATE Oltre ai riferimenti alla normativa vigente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, per la determinazione del livello di esposizione personale al rumore in ambiente di lavoro si è fatto riferimento alle norme tecniche UNI 9432 del marzo 2011 e UNI EN ISO 9612 del marzo Per una corretta valutazione del rischio derivante da esposizione a rumore si è proceduto ad un lavoro preliminare, costituito dallo studio del lay out aziendale, delle attrezzature utilizzate dai singoli operatori e dei tempi di stazionamento. Per poter procedere ad una corretta valutazione del rischio derivante da esposizione al rumore si sono quindi analizzati i tempi effettivi delle singole mansioni, misurando il corrispondente L.eq(A) derivato sia dalla lavorazione stessa svolta dall operatore oggetto di valutazione che dalle lavorazioni circostanti. Inoltre sono stati controllati i valori di picco (p peak ) derivanti dai macchinari e dalle attrezzature. Le misure fonometriche sono state eseguite dal Tecnico qualificato ed il microfono dello strumento di misura è stato posizionato all altezza dell orecchio più esposto dell operatore e cercando, per quanto possibile, di evitare gli errori di misura dovuti alla presenza fisica dell operatore e del fonometrista all interno del campo di misura. La strategia utilizzata per le misurazioni è quella basata sui compiti, secondo la norma UNI EN ISO 9612:2011. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 4/21

5 3. STRUMENTAZIONE UTILIZZATA Per le misurazioni acustiche di L.eq(A) necessarie al calcolo del Lex,8h e per le misurazioni di picco, si è utilizzata strumentazione di classe di precisione adeguata (classe I), provvedendo, prima e dopo le misure acustiche, alla verifica della taratura della linea di misura. - Fonometro analizzatore LARSON DAVIS, Mod. 824, N di serie Calibratore acustico LARSON DAVIS, Mod. CAL200, N di serie Microfono LARSON DAVIS, Mod. 2541, N di serie 6926 TARATURA v. certificazione allegata Le misure sono state eseguite in data 12/06/2012 durante il normale orario di lavoro. Tutte le informazioni riguardanti i tempi relativi alla durata delle singole lavorazioni sono state comunicate dal Datore di Lavoro, tramite il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), dai Responsabili di reparto o dai singoli lavoratori che sono stati interpellati durante la campagna di misure. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 5/21

6 4. INCERTEZZA Sulla base di quanto indicato nella norma UNI EN ISO 9612 del marzo 2011 nell'appendice C (normativa), i contributi più significativi all incertezza sul livello di esposizione sulle 8 ore (L ex,8h ) per la misurazione basata sui compiti sono i seguenti: 1. incertezza da campionamento dei livelli di rumore per i compiti 2. incertezza sulla stima delle durata dei compiti 3. incertezza strumentale 4. incertezza legata al posizionamento del microfono 5. incertezza legata all eventuale presenza di otoprotettori, di cui, però, tiene già conto il metodo per il calcolo dell attenuazione (norma UNI 9432:2011) Al fine di effettuare i calcoli corretti delle incertezze è stato utilizzato il foglio di calcolo allegato alla norma UNI EN ISO 9612:2011. Utilizzando la misurazione basata sui compiti, gli input da inserire sono: i livelli equivalenti misurati per ogni compito, con i relativi campionamenti scelti la durata del compito (anche più valori) Sono dati fissi che si utilizzano per tutte le misure i seguenti: incertezza da posizionamento dello strumento per cui la norma indica un valore pari a 1 db incertezza strumentale che per il fonometro utilizzato, (conformità alla IEC :2002, classe 1) è indicata dalla norma con un valore pari a 0,7 db L'incertezza combinata, frutto della sommatoria di tutti i contributi elencati, viene poi rapportata ad un intervallo di confidenza del 95%, secondo quanto indicato in Appendice E (informativa) della norma UNI 9432 del marzo 2011, per il confronto con i valori di legge, è consigliabile che il confronto con i valori di azione e il valore limite di legge avvenga utilizzando l estremo superiore dell intervallo monolaterale sul livello di esposizione giornaliera L EX,8h corrispondente ad un livello di confidenza del 95% ; pertanto il valore di incertezza così ottenuto deve essere moltiplicato per un fattore k pari a 1,645. Relativamente al livello di picco, si può fare analogo ragionamento, riprendendo quanto indicato nella norma UNI 9432:2011, individuando dapprima i 4 contributi principali: 1. incertezza da campionamento, u a,picco 2. incertezza da posizionamento dello strumento, u L,picco 3. incertezza strumentale, u S picco 4. incertezza legata all eventuale presenza di otoprotettori, di cui, però, tiene già conto il metodo per il calcolo dell attenuazione, u D,picco Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 6/21

7 Relativamente al campionamento ed alla relativa incertezza sul livello di picco, allo stato attuale delle conoscenze, non è quantificabile. Per l incertezza da posizionamento dello strumento u L,picco, la norma indica un valore pari a 1 db, come per il livello equivalente. L incertezza strumentale sul risultato della misura del livello sonoro di picco è stimabile dimezzando il valore dell'incertezza estesa u S picco riportato sul certificato di taratura dello strumento di misura; nel caso in cui tale valore non sia indicato per strumenti di classe 1 si assume un valore pari a 1,2 db. L incertezza complessiva sul livello di picco, L peak, sarà dunque calcolato con la formula u totale = u 2 L +u S2 1/2. Anche in questo caso, sulla base di quanto indicato in Appendice E della norma UNI 9432 del marzo 2011, per il confronto con i valori di legge, è consigliabile [ ] utilizzare l estremo superiore dell intervallo monolaterale corrispondente a un livello di confidenza del 95% ; pertanto il valore di incertezza così ottenuto deve essere poi moltiplicato per un fattore k pari a 1,645. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 7/21

8 5. CICLO PRODUTTIVO Per la descrizione dettagliata del ciclo produttivo si rimanda al documento di valutazione dei rischi generale. In questa sede giova menzionare le attività svolte dagli operatori che, dal punto di vista dell'esposizione al rumore possono così riassumersi: 1. addetti alle operazioni di magazzinaggio: le attività principali sono svolte durante la mattina e comprendono le operazioni di scarico merce e sistemazione delle stesse negli scaffali; va precisato che la mensa Martiri ha un'area appositamente dedicata alle attività di magazzinaggio ed alla sistemazione delle derrate alimentari nelle celle frigo; 2. addetti al servizio: le attività sono svolte al primo o al secondo piano, nell'orario di servizio pasti agli studenti e consistono nelle operazioni di sistemazione piatti per il servizio, servizio, cassa e movimentazione carrelli interni; 3. addetti alla cucina: le attività sono svolte al piano terra all'interno della cucina, molto grande, dove avviene la preparazione dei piatti sia caldi che freddi. Queste mansioni sono svolte da personale interno. Nella mensa, però, operano anche alcuni lavoratori di una cooperativa che svolgono le attività di lavaggio piatti e di sbarazzo piatti e vassoi che, alla luce delle misure effettuate, risultano anche quelle maggiormente critiche dal punto di vista dell'esposizione al rumore. All'interno del presente documento, però, tale valutazione non può essere fatta, trattandosi di personale esterno a DSU. Sono, però riportate le misure effettuate al capitolo 8. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 8/21

9 6. CONSIDERAZIONI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Nelle schede per mansione viene indicata anche l eventuale interferenza con le sostanze ototossiche e con il rischio vibrazioni. È noto, infatti, che tali fattori sono peggiorativi rispetto al rischio rumore e, benché allo stato attuale non sia possibile effettuare una valutazione quantitativa sul peggioramento dovuto alla presenza di tali rischi ulteriori sul rumore, si può considerare in via qualitativa come elemento peggiorativo dell ambiente di lavoro. Le sostanze riconosciute ototossiche allo stato attuale sono: monossido di carbonio, stirene, toluene, xilene, etilbenzene, tricloroetilene, disolfuro di carbonio, n-esano, piombo, manganese, arsenico, mercurio ed i principi attivi farmaceutici potenzialmente ototossici. Sulla base delle attività che vengono svolte dagli operatori, si può escludere tale fattore peggiorativo, in quanto non si rileva l'utilizzo di tali sostanze chimiche, nemmeno in via accidentale. Analoga considerazione può essere fatta relativamente al rischio vibrazioni HAV (manobraccio). Relativamente al rischio da vibrazioni WBV (corpo intero) si fa presente che è utilizzato un carrello elevatore elettrico, marca CESAB, modello Blitz 420 con portata 2000 kg; sebbene non sia disponibile una valutazione specifica del rischio vibrazioni, visto l'utilizzo non continuativo e per il fatto che si tratta di un carrello elevatore elettrico che opera in aree esterne ben pavimentate o interne, si può ragionevolmente stimare che i valori di vibrazioni cui può essere sottoposto il lavoratore siano trascurabili anche ai fini dell'esposizione al rumore. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 9/21

10 7. ELENCO OPERATORI Per l'elenco degli operatori con la data di inizio mansione si rimanda al mansionario allegato al documento di valutazione dei rischi. Qui di seguito si riportano l'elenco delle mansioni svolte nell'unità operativa oggetto della presente valutazione, sulla base dell'analisi delle attività riportata nel capitolo 5. DESCRIZIONE MANSIONE REPARTO addetto al magazzino magazzino addetto al servizio servizio addetto alla cucina cucina Dal punto di vista del rumore, anche alla luce delle misure effettuate e dall'analisi che di seguito sarà riportata, tutte le attività dei lavoratori possono essere ricondotte a queste 3 mansioni. Nel complesso della mensa Martiri sono presenti anche uffici gestionali; la mansione generica di impiegato, come da dati di letteratura tecnica, dal punto di vista dell'esposizione al rumore può non essere considerata, in quanto i livelli sono stimabili in molto minori del valore inferiore di azione (Lex=80 dba), senza livelli significativi di rumori di picco. 8. ELENCO MISURE Nella tabella seguente sono riportate le misure effettuate. La tabella indica: 1. posizione della misura effettuata nella planimetria allegata 2. numero progressivo delle misure effettuate 3. descrizione della misura con indicazione del reparto o area di lavoro e dell eventuale attrezzatura utilizzata 4. livello equivalente in dba, da utilizzarsi per il calcolo del livello di esposizione giornaliero (Lex,8h) per ogni mansione e per ogni operatore 5. livello equivalente in dbc, da utilizzarsi nel caso di presenza di otoprotettori per il calcolo dell attenuazione 6. livello di pressione di picco in dbc, da confrontare con i valori di azione e limite di legge 7. indicazione sulla presenza di sostanze ototossiche (se presenti sono indicate quali) 8. indicazione sulla presenza di vibrazioni (se presenti indicato HAV per il sistema mano-braccio e WBV per il sistema corpo intero) Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 10/21

11 9. indicazione sulla segnaletica necessaria o no da apporre all attrezzatura, all impianto o all area indagata Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 11/21

12 posizione n. misura descrizione Leq (dba) Leq (dbc) Ppeak (dbc) ototossiche vibrazioni segnaletica 1 01 rumore area cucina 72,3 76,5 107,5 no no non necessaria 2 02 area macelleria 70,7 74,2 95,8 no no non necessaria 3 03 area lavaggio verdure 65,6 72,7 95,6 no no non necessaria 4 04 macchina lavapiatti ingresso/uscita (personale esterno) 81,3 87,2 104,4 no no non necessaria 4 05 utilizzo aria compressa per pulizia vassoi (personale esterno) 82,7 84,2 96,9 no no non necessaria 5 06 zona servizio primo piano 77,5 79,7 109,4 no no non necessaria 6 07 zona servizio secondo piano 77,0 79,5 104,5 no no necessaria 7 08 lavaggio stoviglie primo piano (personale esterno) 86,2 87,9 112,9 no no non necessaria 8 09 attività di magazzinaggio manuali < no no non necessaria 8 10 attività di magazzinaggio con utilizzo attrezzature 80,6 81,9 109,4 no no non necessaria Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 12/21

13 9. SCHEDE MANSIONI Di seguito sono riportate le schede per mansione. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 13/21

14 addetto al magazzino Data della valutazione: 31/07/2012 L.ex,8h = 77,7 ± 2,1 = 79,8 dba Ppeak = 109,4 ± 2,6 = 112,0 dbc Misura Sorgente correlata Leq (dba) Leq (dbc) p peak (dbc) Tempo (min) 09 attività di magazzinaggio manuali < attività di magazzinaggio con utilizzo attrezzature 80,6 81,9 109, Note: l'ambiente dove opera il lavoratore è di norma poco rumoroso; solamente alcune operazioni manuali dovute allo scarico di materiali, possono essere effettuate con modalità più o meno rumorose. Sebbene il lavoratore non svolga la sua attività durante il tempo standard di 8 ore, considerando che nel tempo restante può essere sottoposto a valori minori di quelli rilevati, il calcolo qui riportato può considerarsi a favore di sicurezza misure di prevenzione e protezione (art. 192, 193, 195, 196) altre metodologie di lavoro altre attrezzature modifica struttura e luoghi lavoro informazione e formazione attrezzature di lavoro effettuata misure tecniche di contenimento manutenzione programmata effettuata organizzazione lavoro (turnazioni) uso DPI otoprotettori non necessari informazione e formazione rumore non necessaria sorveglianza sanitaria non necessaria Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 14/21

15 addetto al servizio Data della valutazione: 31/07/2012 L.ex,8h = 77,2 ± 2,1 = 79,3 dba Ppeak = 109,4 ± 2,6 = 112,0 dbc Misura Sorgente correlata Leq (dba) Leq (dbc) p peak (dbc) Tempo (min) 06 zona servizio primo piano 77,5 79,7 109, zona servizio secondo piano 77,0 79,5 104, Note: gli ambienti dove opera il lavoratore sono poco rumorosi, perché non ci sono sorgenti fisse che possono arrecare disturbo; la rumorosità maggiore può derivare dall'attività antropica derivante dalle conversazioni degli studenti che attendono di essere serviti, ma si tratta di livelli minori dei valori inferiori di azione. Ai fini della valutazione è stato assegnato un tempo equivalente per le attività svolte nei due piani dove, peraltro, il livello di rumorosità è del tutto equivalente. Sebbene il lavoratore non svolga la sua attività durante il tempo standard di 8 ore, considerando che nel tempo restante può essere sottoposto a valori ancora minori di quelli rilevati, il calcolo qui riportato può considerarsi a favore di sicurezza. misure di prevenzione e protezione (art. 192, 193, 195, 196) altre metodologie di lavoro altre attrezzature modifica struttura e luoghi lavoro informazione e formazione attrezzature di lavoro effettuata misure tecniche di contenimento manutenzione programmata effettuata organizzazione lavoro (turnazioni) uso DPI otoprotettori non necessari informazione e formazione rumore non necessaria sorveglianza sanitaria non necessaria Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 15/21

16 addetto alla cucina Data della valutazione: 31/07/2012 L.ex,8h = 70,9 ± 1,9 = 72,8 dba Ppeak = 107,5 ± 2,6 = 110,1 dbc Misura Sorgente correlata Leq (dba) Leq (dbc) p peak (dbc) Tempo (min) 01 rumore area cucina 72,3 76,5 107, area macelleria 70,7 74,2 95, area lavaggio verdure 65,6 72,7 95, Note: l'ambiente dove opera il lavoratore è di norma poco rumoroso, anche se la presenza dei bollitori risulta essere una sorgente che può arrecare disturbo. Ai fini della valutazione sono stati sommati i contributi delle varie aree dove possono operare i lavoratori all'interno della cucina, peraltro tutti con livelli minori del valore inferiore di azione. Dal punto di vista del rumore addetti a specifiche mansioni (come ad esempio i macellai) possono essere assimilati alla presente mansione. Sebbene il lavoratore non svolga la sua attività durante il tempo standard di 8 ore, considerando che nel tempo restante può essere sottoposto a valori minori di quelli rilevati, il calcolo qui riportato può considerarsi a favore di sicurezza. misure di prevenzione e protezione (art. 192, 193, 195, 196) altre metodologie di lavoro altre attrezzature modifica struttura e luoghi lavoro informazione e formazione attrezzature di lavoro effettuata misure tecniche di contenimento manutenzione programmata effettuata organizzazione lavoro (turnazioni) uso DPI otoprotettori non necessari informazione e formazione rumore non necessaria sorveglianza sanitaria non necessaria Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 16/21

17 10. CALCOLO ATTENUAZIONI DPI Visti i valori rilevati ed i livelli di esposizione calcolati, non è necessario effettuare i calcoli dell'attenuazione dei DPI che non risultano obbligatori per nessuna delle mansioni svolte dal personale DSU. Si rileva comunque che l'utilizzo di DPI rimane necessario nelle aree dove avvengono le operazioni di lavaggio automatico stoviglie, attività svolte da personale non DSU, ma effettuato in aree ad essi accessibili, pertanto rimane l'obbligo di apporre apposita segnaletica e di utilizzare otoprotettori qualora si dovesse accedere a tali aree. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 17/21

18 11. SCHEDA RIEPILOGATIVA REPARTO MANSIONE Lex (dba) Lex (dba) con atten. DPI SNR Lpeak (dbc) Informazione Formazione Sorveglianza sanitaria D.P.I. rischi correlati (vibrazioni, ototossiche) MAGAZZINO addetto al magazzino 79, ,0 non necessaria non necessaria non necessari no SERVIZIO addetto al servizio 79, ,0 non necessaria non necessaria non necessari no CUCINA addetto alla cucina 72, ,1 non necessaria non necessaria non necessari no Nella scheda riepilogativa viene riportato, per mansione e reparto di appartenenza, il livello calcolato sulla base delle misure effettuate e gli obblighi relativi alla formazione e informazione, alla sorveglianza sanitaria ed all utilizzo dei DPI. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 18/21

19 11. VALUTAZIONE ULTRASUONI E INFRASUONI Relativamente alla valutazione di ultrasuoni e infrasuoni, previsti nell'elenco degli agenti fisici da trattare nella valutazione dei rischi, non esistono valori limite previsti nella normativa. Si possono trovare indicazioni operative nelle Linee Guida per la Valutazione del rischio rumore, documento tecnico redatto da ISPESL e dal Coordinamento Tecnico delle Regioni e in ACGIH, dove sono riportati anche dei valori di soglia indicativi. Infrasuoni In ACGIH viene indicato che nell'intervallo di frequenze fra 1 e 80 Hz non si dovrebbe superare un livello di pressione sonora di 145 db. Il livello globale non ponderato non dovrebbe superare un massimo di 150 db. Nella tabella di seguito si riportano i valori misurati nelle frequenze più basse. N. Mis. Descrizione 12.5 Hz 25 Hz 50 Hz 100 Hz 01 rumore area cucina 71,6 68,3 63,2 59,3 02 area macelleria 64,3 61,1 53,3 54,2 03 area lavaggio verdure 68,3 66,5 62,8 59,4 04 macchina lavapiatti ingresso/uscita (personale esterno) 67,2 72,6 81,8 79,3 05 utilizzo aria compressa per pulizia vassoi (personale esterno) 69,6 65,7 73,0 79,2 06 zona servizio primo piano 66,3 65,6 62,2 62,5 07 zona servizio secondo piano 67,7 68,4 64,8 62,6 08 lavaggio stoviglie primo piano (personale esterno) 72,9 78,1 74,4 74,1 09 attività di magazzinaggio manuali attività di magazzinaggio con utilizzo attrezzature 70,6 67,4 59,8 57,2 Dai numeri riportati nella tabella qui sopra si evince che non si raggiungono mai i livelli indicati in ACGIH e si può presumere, anche analizzando la tipologia di sorgenti misurate, che non vi siano infrasuoni significativi. Ultrasuoni Sia in ACGIH che nelle Linee Guida per la valutazione del rischio rumore sono indicati dei valori Ceiling, da utilizzarsi come valori di soglia di rischio indipendenti dalla durata dell'evento. Purtroppo lo strumento utilizzato per la misurazione del rumore non è in grado di misurare i livelli di frequenza superiori a 20 khz, pertanto sarà possibile verificare solamente il rispetto delle frequenze di 10 khz e 20 khz. Nella tabella di seguito si riportano i valori misurati nelle frequenze più alte con i rispettivi valori soglia. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 19/21

20 N. Mis. Descrizione misura 10 khz soglia 10 khz misura 20 khz soglia 20 khz 01 rumore area cucina 52,9 105,0 48,0 105,0 02 area macelleria 36,3 105,0 26,3 105,0 03 area lavaggio verdure 46,9 105,0 35,6 105,0 04 macchina lavapiatti ingresso/uscita (personale esterno) 59,0 105,0 50,8 105,0 05 utilizzo aria compressa per pulizia vassoi (personale esterno) 75,0 105,0 65,1 105,0 06 zona servizio primo piano 53,9 105,0 46,1 105,0 07 zona servizio secondo piano 49,7 105,0 41,6 105,0 08 lavaggio stoviglie primo piano (personale esterno) 68,7 105,0 59,5 105,0 09 attività di magazzinaggio manuali attività di magazzinaggio con utilizzo attrezzature 55,7 105,0 44,6 105,0 Dai numeri riportati nella tabella qui sopra si evince che non si raggiungono mai i livelli indicati in ACGIH e si può presumere, anche analizzando la tipologia di sorgenti misurate, che non vi siano ultrasuoni significativi. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 20/21

21 12. ALLEGATI 12.1 SCHEDA INFORMATIVA RUMORE 12.2 SCHEDA CONSEGNA MATERIALE INFORMATIVO 12.3 SCHEDA CONSEGNA DPI 12.4 PLANIMETRIA CON PUNTI DI MISURA 12.5 CERTIFICATI DI TARATURA LINEA DI MISURA 12.6 SCHEDE CALCOLO INCERTEZZE Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 21/21

22 D.Lgs. 81/2008 (ccm D.Lgs. 106/2009) - Art. 193 Uso dei dispositivi di protezione individuali 1. In ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 18, comma 1, lettera c), il datore di lavoro, nei casi in cui i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all'articolo 192, fornisce i dispositivi di protezione individuali per l'udito conformi alle disposizioni contenute nel Titolo III, capo II, e alle seguenti condizioni: a. nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito; b. nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale dell'udito; c. sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti; d. verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito. 2. Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare l'efficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore limite di esposizione. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati ai fini delle presenti norme se, correttamente usati, e comunque rispettano le prestazioni richieste dalle normative tecniche. D.Lgs. 81/2008 (ccm D.Lgs. 106/2009) - Art. 195 Informazione e formazione dei lavoratori 1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 184 nell'ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro garantisce che i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore. D.Lgs. 81/2008 (ccm D.Lgs. 106/2009) - Art. 196 Sorveglianza sanitaria 1. Il datore di lavoro sottopone alla sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente. 2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 è estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori di azione, su loro richiesta e qualora il medico competente ne conferma l'opportunità.

23 I sotto elencati lavoratori, dichiarano di aver ricevuto dal Datore di lavoro il materiale informativo (scheda mansione con esposizione al rumore) e le disposizioni previste per ciò che concerne il Datore di lavoro. COGNOME NOME FIRMA

24 I sotto elencati Lavoratori, dichiarano di aver ricevuto dal Datore di lavoro i dispositivi di protezione individuali (DPI) uditivi per lo svolgimento della loro mansione. COGNOME NOME FIRMA

25 PIANO TERRA

26 PIANO PRIMO

27 PIANO SECONDO

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