VALUTAZIONE DEI RISCHI CORRELATI AD ESPOSIZIONE A RUMORE, INFRASUONI E ULTRASUONI
|
|
- Orlando Carli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 VALUTAZIONE DEI RISCHI CORRELATI AD ESPOSIZIONE A RUMORE, INFRASUONI E ULTRASUONI Committente: Sede legale: Sede produttiva: DSU TOSCANA MENSA MARTIRI Viale Gramsci n Firenze Via Martiri n Il Tecnico ing. Simone Scarponi Il Datore di lavoro Il Medico Competente Il R.S.P.P. Il R.L.S Data emissione documento 31/07/2012
2 INDICE 1. PREMESSA MODALITÀ DI MISURA ADOTTATE STRUMENTAZIONE UTILIZZATA INCERTEZZA CICLO PRODUTTIVO CONSIDERAZIONI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ELENCO OPERATORI ELENCO MISURE SCHEDE MANSIONI CALCOLO ATTENUAZIONI DPI SCHEDA RIEPILOGATIVA VALUTAZIONE ULTRASUONI E INFRASUONI ALLEGATI...21 Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 2/21
3 1. PREMESSA La presente valutazione è stata redatta con il supporto tecnico di LASI S.r.l. che ha misurato in campo con strumentazione idonea le esposizioni dei lavoratori al rumore, secondo quanto previsto nel Titolo VIII, Capo II del D.Lgs. 81/2008 come modificato dal D.Lgs. 106/2009. Tale documento è parte integrante del documento di valutazione dei rischi generale redatto secondo quanto previsto al Titolo I, Capo III, Sezione II Valutazione dei rischi del D.Lgs. 81/2008 come modificato dal D.Lgs. 106/2009. La sua validità è di 4 anni salvo notevoli mutamenti (ciclo produttivo, nuove attrezzature) o su richiesta specifica del medico competente nell'ambito della sorveglianza sanitaria, così come previsto dall art. 181 del D.Lgs. 81/2008 come modificato dal D.Lgs. 106/2009. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 3/21
4 2. MODALITÀ DI MISURA ADOTTATE Oltre ai riferimenti alla normativa vigente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, per la determinazione del livello di esposizione personale al rumore in ambiente di lavoro si è fatto riferimento alle norme tecniche UNI 9432 del marzo 2011 e UNI EN ISO 9612 del marzo Per una corretta valutazione del rischio derivante da esposizione a rumore si è proceduto ad un lavoro preliminare, costituito dallo studio del lay out aziendale, delle attrezzature utilizzate dai singoli operatori e dei tempi di stazionamento. Per poter procedere ad una corretta valutazione del rischio derivante da esposizione al rumore si sono quindi analizzati i tempi effettivi delle singole mansioni, misurando il corrispondente L.eq(A) derivato sia dalla lavorazione stessa svolta dall operatore oggetto di valutazione che dalle lavorazioni circostanti. Inoltre sono stati controllati i valori di picco (p peak ) derivanti dai macchinari e dalle attrezzature. Le misure fonometriche sono state eseguite dal Tecnico qualificato ed il microfono dello strumento di misura è stato posizionato all altezza dell orecchio più esposto dell operatore e cercando, per quanto possibile, di evitare gli errori di misura dovuti alla presenza fisica dell operatore e del fonometrista all interno del campo di misura. La strategia utilizzata per le misurazioni è quella basata sui compiti, secondo la norma UNI EN ISO 9612:2011. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 4/21
5 3. STRUMENTAZIONE UTILIZZATA Per le misurazioni acustiche di L.eq(A) necessarie al calcolo del Lex,8h e per le misurazioni di picco, si è utilizzata strumentazione di classe di precisione adeguata (classe I), provvedendo, prima e dopo le misure acustiche, alla verifica della taratura della linea di misura. - Fonometro analizzatore LARSON DAVIS, Mod. 824, N di serie Calibratore acustico LARSON DAVIS, Mod. CAL200, N di serie Microfono LARSON DAVIS, Mod. 2541, N di serie 6926 TARATURA v. certificazione allegata Le misure sono state eseguite in data 12/06/2012 durante il normale orario di lavoro. Tutte le informazioni riguardanti i tempi relativi alla durata delle singole lavorazioni sono state comunicate dal Datore di Lavoro, tramite il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), dai Responsabili di reparto o dai singoli lavoratori che sono stati interpellati durante la campagna di misure. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 5/21
6 4. INCERTEZZA Sulla base di quanto indicato nella norma UNI EN ISO 9612 del marzo 2011 nell'appendice C (normativa), i contributi più significativi all incertezza sul livello di esposizione sulle 8 ore (L ex,8h ) per la misurazione basata sui compiti sono i seguenti: 1. incertezza da campionamento dei livelli di rumore per i compiti 2. incertezza sulla stima delle durata dei compiti 3. incertezza strumentale 4. incertezza legata al posizionamento del microfono 5. incertezza legata all eventuale presenza di otoprotettori, di cui, però, tiene già conto il metodo per il calcolo dell attenuazione (norma UNI 9432:2011) Al fine di effettuare i calcoli corretti delle incertezze è stato utilizzato il foglio di calcolo allegato alla norma UNI EN ISO 9612:2011. Utilizzando la misurazione basata sui compiti, gli input da inserire sono: i livelli equivalenti misurati per ogni compito, con i relativi campionamenti scelti la durata del compito (anche più valori) Sono dati fissi che si utilizzano per tutte le misure i seguenti: incertezza da posizionamento dello strumento per cui la norma indica un valore pari a 1 db incertezza strumentale che per il fonometro utilizzato, (conformità alla IEC :2002, classe 1) è indicata dalla norma con un valore pari a 0,7 db L'incertezza combinata, frutto della sommatoria di tutti i contributi elencati, viene poi rapportata ad un intervallo di confidenza del 95%, secondo quanto indicato in Appendice E (informativa) della norma UNI 9432 del marzo 2011, per il confronto con i valori di legge, è consigliabile che il confronto con i valori di azione e il valore limite di legge avvenga utilizzando l estremo superiore dell intervallo monolaterale sul livello di esposizione giornaliera L EX,8h corrispondente ad un livello di confidenza del 95% ; pertanto il valore di incertezza così ottenuto deve essere moltiplicato per un fattore k pari a 1,645. Relativamente al livello di picco, si può fare analogo ragionamento, riprendendo quanto indicato nella norma UNI 9432:2011, individuando dapprima i 4 contributi principali: 1. incertezza da campionamento, u a,picco 2. incertezza da posizionamento dello strumento, u L,picco 3. incertezza strumentale, u S picco 4. incertezza legata all eventuale presenza di otoprotettori, di cui, però, tiene già conto il metodo per il calcolo dell attenuazione, u D,picco Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 6/21
7 Relativamente al campionamento ed alla relativa incertezza sul livello di picco, allo stato attuale delle conoscenze, non è quantificabile. Per l incertezza da posizionamento dello strumento u L,picco, la norma indica un valore pari a 1 db, come per il livello equivalente. L incertezza strumentale sul risultato della misura del livello sonoro di picco è stimabile dimezzando il valore dell'incertezza estesa u S picco riportato sul certificato di taratura dello strumento di misura; nel caso in cui tale valore non sia indicato per strumenti di classe 1 si assume un valore pari a 1,2 db. L incertezza complessiva sul livello di picco, L peak, sarà dunque calcolato con la formula u totale = u 2 L +u S2 1/2. Anche in questo caso, sulla base di quanto indicato in Appendice E della norma UNI 9432 del marzo 2011, per il confronto con i valori di legge, è consigliabile [ ] utilizzare l estremo superiore dell intervallo monolaterale corrispondente a un livello di confidenza del 95% ; pertanto il valore di incertezza così ottenuto deve essere poi moltiplicato per un fattore k pari a 1,645. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 7/21
8 5. CICLO PRODUTTIVO Per la descrizione dettagliata del ciclo produttivo si rimanda al documento di valutazione dei rischi generale. In questa sede giova menzionare le attività svolte dagli operatori che, dal punto di vista dell'esposizione al rumore possono così riassumersi: 1. addetti alle operazioni di magazzinaggio: le attività principali sono svolte durante la mattina e comprendono le operazioni di scarico merce e sistemazione delle stesse negli scaffali; va precisato che la mensa Martiri ha un'area appositamente dedicata alle attività di magazzinaggio ed alla sistemazione delle derrate alimentari nelle celle frigo; 2. addetti al servizio: le attività sono svolte al primo o al secondo piano, nell'orario di servizio pasti agli studenti e consistono nelle operazioni di sistemazione piatti per il servizio, servizio, cassa e movimentazione carrelli interni; 3. addetti alla cucina: le attività sono svolte al piano terra all'interno della cucina, molto grande, dove avviene la preparazione dei piatti sia caldi che freddi. Queste mansioni sono svolte da personale interno. Nella mensa, però, operano anche alcuni lavoratori di una cooperativa che svolgono le attività di lavaggio piatti e di sbarazzo piatti e vassoi che, alla luce delle misure effettuate, risultano anche quelle maggiormente critiche dal punto di vista dell'esposizione al rumore. All'interno del presente documento, però, tale valutazione non può essere fatta, trattandosi di personale esterno a DSU. Sono, però riportate le misure effettuate al capitolo 8. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 8/21
9 6. CONSIDERAZIONI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Nelle schede per mansione viene indicata anche l eventuale interferenza con le sostanze ototossiche e con il rischio vibrazioni. È noto, infatti, che tali fattori sono peggiorativi rispetto al rischio rumore e, benché allo stato attuale non sia possibile effettuare una valutazione quantitativa sul peggioramento dovuto alla presenza di tali rischi ulteriori sul rumore, si può considerare in via qualitativa come elemento peggiorativo dell ambiente di lavoro. Le sostanze riconosciute ototossiche allo stato attuale sono: monossido di carbonio, stirene, toluene, xilene, etilbenzene, tricloroetilene, disolfuro di carbonio, n-esano, piombo, manganese, arsenico, mercurio ed i principi attivi farmaceutici potenzialmente ototossici. Sulla base delle attività che vengono svolte dagli operatori, si può escludere tale fattore peggiorativo, in quanto non si rileva l'utilizzo di tali sostanze chimiche, nemmeno in via accidentale. Analoga considerazione può essere fatta relativamente al rischio vibrazioni HAV (manobraccio). Relativamente al rischio da vibrazioni WBV (corpo intero) si fa presente che è utilizzato un carrello elevatore elettrico, marca CESAB, modello Blitz 420 con portata 2000 kg; sebbene non sia disponibile una valutazione specifica del rischio vibrazioni, visto l'utilizzo non continuativo e per il fatto che si tratta di un carrello elevatore elettrico che opera in aree esterne ben pavimentate o interne, si può ragionevolmente stimare che i valori di vibrazioni cui può essere sottoposto il lavoratore siano trascurabili anche ai fini dell'esposizione al rumore. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 9/21
10 7. ELENCO OPERATORI Per l'elenco degli operatori con la data di inizio mansione si rimanda al mansionario allegato al documento di valutazione dei rischi. Qui di seguito si riportano l'elenco delle mansioni svolte nell'unità operativa oggetto della presente valutazione, sulla base dell'analisi delle attività riportata nel capitolo 5. DESCRIZIONE MANSIONE REPARTO addetto al magazzino magazzino addetto al servizio servizio addetto alla cucina cucina Dal punto di vista del rumore, anche alla luce delle misure effettuate e dall'analisi che di seguito sarà riportata, tutte le attività dei lavoratori possono essere ricondotte a queste 3 mansioni. Nel complesso della mensa Martiri sono presenti anche uffici gestionali; la mansione generica di impiegato, come da dati di letteratura tecnica, dal punto di vista dell'esposizione al rumore può non essere considerata, in quanto i livelli sono stimabili in molto minori del valore inferiore di azione (Lex=80 dba), senza livelli significativi di rumori di picco. 8. ELENCO MISURE Nella tabella seguente sono riportate le misure effettuate. La tabella indica: 1. posizione della misura effettuata nella planimetria allegata 2. numero progressivo delle misure effettuate 3. descrizione della misura con indicazione del reparto o area di lavoro e dell eventuale attrezzatura utilizzata 4. livello equivalente in dba, da utilizzarsi per il calcolo del livello di esposizione giornaliero (Lex,8h) per ogni mansione e per ogni operatore 5. livello equivalente in dbc, da utilizzarsi nel caso di presenza di otoprotettori per il calcolo dell attenuazione 6. livello di pressione di picco in dbc, da confrontare con i valori di azione e limite di legge 7. indicazione sulla presenza di sostanze ototossiche (se presenti sono indicate quali) 8. indicazione sulla presenza di vibrazioni (se presenti indicato HAV per il sistema mano-braccio e WBV per il sistema corpo intero) Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 10/21
11 9. indicazione sulla segnaletica necessaria o no da apporre all attrezzatura, all impianto o all area indagata Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 11/21
12 posizione n. misura descrizione Leq (dba) Leq (dbc) Ppeak (dbc) ototossiche vibrazioni segnaletica 1 01 rumore area cucina 72,3 76,5 107,5 no no non necessaria 2 02 area macelleria 70,7 74,2 95,8 no no non necessaria 3 03 area lavaggio verdure 65,6 72,7 95,6 no no non necessaria 4 04 macchina lavapiatti ingresso/uscita (personale esterno) 81,3 87,2 104,4 no no non necessaria 4 05 utilizzo aria compressa per pulizia vassoi (personale esterno) 82,7 84,2 96,9 no no non necessaria 5 06 zona servizio primo piano 77,5 79,7 109,4 no no non necessaria 6 07 zona servizio secondo piano 77,0 79,5 104,5 no no necessaria 7 08 lavaggio stoviglie primo piano (personale esterno) 86,2 87,9 112,9 no no non necessaria 8 09 attività di magazzinaggio manuali < no no non necessaria 8 10 attività di magazzinaggio con utilizzo attrezzature 80,6 81,9 109,4 no no non necessaria Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 12/21
13 9. SCHEDE MANSIONI Di seguito sono riportate le schede per mansione. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 13/21
14 addetto al magazzino Data della valutazione: 31/07/2012 L.ex,8h = 77,7 ± 2,1 = 79,8 dba Ppeak = 109,4 ± 2,6 = 112,0 dbc Misura Sorgente correlata Leq (dba) Leq (dbc) p peak (dbc) Tempo (min) 09 attività di magazzinaggio manuali < attività di magazzinaggio con utilizzo attrezzature 80,6 81,9 109, Note: l'ambiente dove opera il lavoratore è di norma poco rumoroso; solamente alcune operazioni manuali dovute allo scarico di materiali, possono essere effettuate con modalità più o meno rumorose. Sebbene il lavoratore non svolga la sua attività durante il tempo standard di 8 ore, considerando che nel tempo restante può essere sottoposto a valori minori di quelli rilevati, il calcolo qui riportato può considerarsi a favore di sicurezza misure di prevenzione e protezione (art. 192, 193, 195, 196) altre metodologie di lavoro altre attrezzature modifica struttura e luoghi lavoro informazione e formazione attrezzature di lavoro effettuata misure tecniche di contenimento manutenzione programmata effettuata organizzazione lavoro (turnazioni) uso DPI otoprotettori non necessari informazione e formazione rumore non necessaria sorveglianza sanitaria non necessaria Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 14/21
15 addetto al servizio Data della valutazione: 31/07/2012 L.ex,8h = 77,2 ± 2,1 = 79,3 dba Ppeak = 109,4 ± 2,6 = 112,0 dbc Misura Sorgente correlata Leq (dba) Leq (dbc) p peak (dbc) Tempo (min) 06 zona servizio primo piano 77,5 79,7 109, zona servizio secondo piano 77,0 79,5 104, Note: gli ambienti dove opera il lavoratore sono poco rumorosi, perché non ci sono sorgenti fisse che possono arrecare disturbo; la rumorosità maggiore può derivare dall'attività antropica derivante dalle conversazioni degli studenti che attendono di essere serviti, ma si tratta di livelli minori dei valori inferiori di azione. Ai fini della valutazione è stato assegnato un tempo equivalente per le attività svolte nei due piani dove, peraltro, il livello di rumorosità è del tutto equivalente. Sebbene il lavoratore non svolga la sua attività durante il tempo standard di 8 ore, considerando che nel tempo restante può essere sottoposto a valori ancora minori di quelli rilevati, il calcolo qui riportato può considerarsi a favore di sicurezza. misure di prevenzione e protezione (art. 192, 193, 195, 196) altre metodologie di lavoro altre attrezzature modifica struttura e luoghi lavoro informazione e formazione attrezzature di lavoro effettuata misure tecniche di contenimento manutenzione programmata effettuata organizzazione lavoro (turnazioni) uso DPI otoprotettori non necessari informazione e formazione rumore non necessaria sorveglianza sanitaria non necessaria Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 15/21
16 addetto alla cucina Data della valutazione: 31/07/2012 L.ex,8h = 70,9 ± 1,9 = 72,8 dba Ppeak = 107,5 ± 2,6 = 110,1 dbc Misura Sorgente correlata Leq (dba) Leq (dbc) p peak (dbc) Tempo (min) 01 rumore area cucina 72,3 76,5 107, area macelleria 70,7 74,2 95, area lavaggio verdure 65,6 72,7 95, Note: l'ambiente dove opera il lavoratore è di norma poco rumoroso, anche se la presenza dei bollitori risulta essere una sorgente che può arrecare disturbo. Ai fini della valutazione sono stati sommati i contributi delle varie aree dove possono operare i lavoratori all'interno della cucina, peraltro tutti con livelli minori del valore inferiore di azione. Dal punto di vista del rumore addetti a specifiche mansioni (come ad esempio i macellai) possono essere assimilati alla presente mansione. Sebbene il lavoratore non svolga la sua attività durante il tempo standard di 8 ore, considerando che nel tempo restante può essere sottoposto a valori minori di quelli rilevati, il calcolo qui riportato può considerarsi a favore di sicurezza. misure di prevenzione e protezione (art. 192, 193, 195, 196) altre metodologie di lavoro altre attrezzature modifica struttura e luoghi lavoro informazione e formazione attrezzature di lavoro effettuata misure tecniche di contenimento manutenzione programmata effettuata organizzazione lavoro (turnazioni) uso DPI otoprotettori non necessari informazione e formazione rumore non necessaria sorveglianza sanitaria non necessaria Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 16/21
17 10. CALCOLO ATTENUAZIONI DPI Visti i valori rilevati ed i livelli di esposizione calcolati, non è necessario effettuare i calcoli dell'attenuazione dei DPI che non risultano obbligatori per nessuna delle mansioni svolte dal personale DSU. Si rileva comunque che l'utilizzo di DPI rimane necessario nelle aree dove avvengono le operazioni di lavaggio automatico stoviglie, attività svolte da personale non DSU, ma effettuato in aree ad essi accessibili, pertanto rimane l'obbligo di apporre apposita segnaletica e di utilizzare otoprotettori qualora si dovesse accedere a tali aree. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 17/21
18 11. SCHEDA RIEPILOGATIVA REPARTO MANSIONE Lex (dba) Lex (dba) con atten. DPI SNR Lpeak (dbc) Informazione Formazione Sorveglianza sanitaria D.P.I. rischi correlati (vibrazioni, ototossiche) MAGAZZINO addetto al magazzino 79, ,0 non necessaria non necessaria non necessari no SERVIZIO addetto al servizio 79, ,0 non necessaria non necessaria non necessari no CUCINA addetto alla cucina 72, ,1 non necessaria non necessaria non necessari no Nella scheda riepilogativa viene riportato, per mansione e reparto di appartenenza, il livello calcolato sulla base delle misure effettuate e gli obblighi relativi alla formazione e informazione, alla sorveglianza sanitaria ed all utilizzo dei DPI. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 18/21
19 11. VALUTAZIONE ULTRASUONI E INFRASUONI Relativamente alla valutazione di ultrasuoni e infrasuoni, previsti nell'elenco degli agenti fisici da trattare nella valutazione dei rischi, non esistono valori limite previsti nella normativa. Si possono trovare indicazioni operative nelle Linee Guida per la Valutazione del rischio rumore, documento tecnico redatto da ISPESL e dal Coordinamento Tecnico delle Regioni e in ACGIH, dove sono riportati anche dei valori di soglia indicativi. Infrasuoni In ACGIH viene indicato che nell'intervallo di frequenze fra 1 e 80 Hz non si dovrebbe superare un livello di pressione sonora di 145 db. Il livello globale non ponderato non dovrebbe superare un massimo di 150 db. Nella tabella di seguito si riportano i valori misurati nelle frequenze più basse. N. Mis. Descrizione 12.5 Hz 25 Hz 50 Hz 100 Hz 01 rumore area cucina 71,6 68,3 63,2 59,3 02 area macelleria 64,3 61,1 53,3 54,2 03 area lavaggio verdure 68,3 66,5 62,8 59,4 04 macchina lavapiatti ingresso/uscita (personale esterno) 67,2 72,6 81,8 79,3 05 utilizzo aria compressa per pulizia vassoi (personale esterno) 69,6 65,7 73,0 79,2 06 zona servizio primo piano 66,3 65,6 62,2 62,5 07 zona servizio secondo piano 67,7 68,4 64,8 62,6 08 lavaggio stoviglie primo piano (personale esterno) 72,9 78,1 74,4 74,1 09 attività di magazzinaggio manuali attività di magazzinaggio con utilizzo attrezzature 70,6 67,4 59,8 57,2 Dai numeri riportati nella tabella qui sopra si evince che non si raggiungono mai i livelli indicati in ACGIH e si può presumere, anche analizzando la tipologia di sorgenti misurate, che non vi siano infrasuoni significativi. Ultrasuoni Sia in ACGIH che nelle Linee Guida per la valutazione del rischio rumore sono indicati dei valori Ceiling, da utilizzarsi come valori di soglia di rischio indipendenti dalla durata dell'evento. Purtroppo lo strumento utilizzato per la misurazione del rumore non è in grado di misurare i livelli di frequenza superiori a 20 khz, pertanto sarà possibile verificare solamente il rispetto delle frequenze di 10 khz e 20 khz. Nella tabella di seguito si riportano i valori misurati nelle frequenze più alte con i rispettivi valori soglia. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 19/21
20 N. Mis. Descrizione misura 10 khz soglia 10 khz misura 20 khz soglia 20 khz 01 rumore area cucina 52,9 105,0 48,0 105,0 02 area macelleria 36,3 105,0 26,3 105,0 03 area lavaggio verdure 46,9 105,0 35,6 105,0 04 macchina lavapiatti ingresso/uscita (personale esterno) 59,0 105,0 50,8 105,0 05 utilizzo aria compressa per pulizia vassoi (personale esterno) 75,0 105,0 65,1 105,0 06 zona servizio primo piano 53,9 105,0 46,1 105,0 07 zona servizio secondo piano 49,7 105,0 41,6 105,0 08 lavaggio stoviglie primo piano (personale esterno) 68,7 105,0 59,5 105,0 09 attività di magazzinaggio manuali attività di magazzinaggio con utilizzo attrezzature 55,7 105,0 44,6 105,0 Dai numeri riportati nella tabella qui sopra si evince che non si raggiungono mai i livelli indicati in ACGIH e si può presumere, anche analizzando la tipologia di sorgenti misurate, che non vi siano ultrasuoni significativi. Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 20/21
21 12. ALLEGATI 12.1 SCHEDA INFORMATIVA RUMORE 12.2 SCHEDA CONSEGNA MATERIALE INFORMATIVO 12.3 SCHEDA CONSEGNA DPI 12.4 PLANIMETRIA CON PUNTI DI MISURA 12.5 CERTIFICATI DI TARATURA LINEA DI MISURA 12.6 SCHEDE CALCOLO INCERTEZZE Documento redatto in collaborazione con LASI S.r.l 21/21
22 D.Lgs. 81/2008 (ccm D.Lgs. 106/2009) - Art. 193 Uso dei dispositivi di protezione individuali 1. In ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 18, comma 1, lettera c), il datore di lavoro, nei casi in cui i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all'articolo 192, fornisce i dispositivi di protezione individuali per l'udito conformi alle disposizioni contenute nel Titolo III, capo II, e alle seguenti condizioni: a. nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito; b. nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale dell'udito; c. sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti; d. verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito. 2. Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare l'efficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore limite di esposizione. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati ai fini delle presenti norme se, correttamente usati, e comunque rispettano le prestazioni richieste dalle normative tecniche. D.Lgs. 81/2008 (ccm D.Lgs. 106/2009) - Art. 195 Informazione e formazione dei lavoratori 1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 184 nell'ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro garantisce che i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore. D.Lgs. 81/2008 (ccm D.Lgs. 106/2009) - Art. 196 Sorveglianza sanitaria 1. Il datore di lavoro sottopone alla sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente. 2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 è estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori di azione, su loro richiesta e qualora il medico competente ne conferma l'opportunità.
23 I sotto elencati lavoratori, dichiarano di aver ricevuto dal Datore di lavoro il materiale informativo (scheda mansione con esposizione al rumore) e le disposizioni previste per ciò che concerne il Datore di lavoro. COGNOME NOME FIRMA
24 I sotto elencati Lavoratori, dichiarano di aver ricevuto dal Datore di lavoro i dispositivi di protezione individuali (DPI) uditivi per lo svolgimento della loro mansione. COGNOME NOME FIRMA
25 PIANO TERRA
26 PIANO PRIMO
27 PIANO SECONDO
Esempi valutazione rischi rumore
Esempi valutazione rischi rumore Nicola Stacchini Tecnico della Prevenzione A.U.S.L. 7 di Siena Lab. Sanità Pubblica Lab. Agenti Fisici - Centro SIT n. 164 Acustica n.stacchini@usl7.toscana.it Decreto
DettagliRumore: nozioni generali
Rumore: nozioni generali Pietro Nataletti INAIL (Dipartimento Igiene del Lavoro ex ISPESL) p.nataletti@inail.it Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione
DettagliP.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE
ELABORATO P.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE Pagina 1 di 10 1. BIBLIOGRAFIA... 3 2. VALUTAZIONE PREVENTIVA DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AL RUMORE. 4 2.1 PREMESSA... 4 2.2 FASCE DI ESPOSIZIONE...
DettagliInquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012
Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012 Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al
DettagliAGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16
TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 Articolo 180 - Definizioni e campo di applicazione 1. Ai fini del presente decreto legislativo
DettagliModulo Protezione Lavoratori
Modulo Protezione Lavoratori Il modulo Protezione Lavoratori viene utilizzato per raccogliere ed elaborare i rilievi di rumore e di vibrazioni effettuati negli ambienti di lavoro. Verifica dell esposizione
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliCERTIFICATO DI MISURA DI RUMORE IN AMBIENTE DI LAVORO
Certificato di misura CERTIFICATO DI MISURA DI RUMORE IN AMBIENTE DI LAVORO Misura eseguita con fonometro integratore di classe 1 secondo le modalità delle norme UNI e ISO, e del D.Lgs. 81/2008 Titolo
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliRISCHIO FISICO - RUMORE Prevenzione
RISCHIO FISICO - RUMORE Definizioni Il RUMORE è un suono indesiderato generato dalla vibrazione di un corpo che provoca una variazione di pressione nell aria percepibile da un organo di ricezione. Lo strumento
DettagliAnteprima UNI 9432: 2008 Esposizione al rumore nell ambiente di lavoro
Anteprima UNI 9432: 2008 Esposizione al rumore nell ambiente di lavoro Firenze - 22 gennaio 2008 Dr Ing. Marco Vigone Presidente Commissione "Sicurezza" - UNI Milano Rapporteur Settore "Sicurezza e Salute
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
DettagliCorso di laurea in Ingegneria Edile A.A. 2011-12. Agenti fisici. 1 Sicurezza in edilizia
Agenti fisici 1 Titolo VIII (art. 180) Definizioni e Campo di applicazione Per agenti fisici si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici,
DettagliValutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)
Definizione e individuazione dei fattori di rischio, individuazione delle misure di prevenzione e protezione, riunione periodica Rev. 1 del 28/11/2012 ARISSA Maggio 2015 2 Normativa e documenti di riferimento
DettagliCSM care S.r.l. Via Polidoro da Caravaggio, 15 20156 Milano Partita IVA 06369260960 Tel. 02 3086652 r.a. Fax 02 3087805 email: info@csmcare.
CSM care S.r.l. Via Polidoro da Caravaggio, 15 20156 Milano Partita IVA 06369260960 Tel. 02 3086652 r.a. Fax 02 3087805 email: info@csmcare.it Sicurezza sul lavoro La gestione della salute e della sicurezza
DettagliLa figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione
La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE
DettagliD.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.
D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento
DettagliPRINCIPI FONDAMENTALI...
QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)
Comune di Calcinaia Servizio Affari Generali e Legali DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) DATA: COMMITTENTE: Comune di Calcinaia IMPRESA APPALTATRICE 1 OGGETTO: AFFIDAMENTO
DettagliRischi di esposizione al rumore
Rischi di esposizione al rumore Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione Cosa è il rumore? Il rumore è soltanto un fenomeno acustico, dovuto alla sovrapposizione di onde sonore sinusoidali, indipendentemente
DettagliAllegato 2 Documento contenente:
COMUNE DI NOVARA SERVIZIO BILANCIO - UNITÀ ECONOMATO PROTOCOLLO DI GESTIONE PER L'ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA PRESSO GLI STABILI SEDI DI UFFICI E DIPENDENZE COMUNALI PER UN PERIODO DI TRE ANNI
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliContenuti ripetitivi e legati all attività ed organizzazione aziendale
P.O.S. I contenuti minimi secondo l allegato XV Contenuti ripetitivi e legati all attività ed organizzazione aziendale Contenuti che possono in parte variare da un cantiere all altro della stessa azienda
DettagliCorso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti
Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi
DettagliChi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS
Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
DettagliREGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)
REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) Art.1 - Oggetto Il presente Regolamento disciplina, ai
DettagliConcetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro
kiker Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE IL D.LGS.81/2008: TESTO UNICO SICUREZZA SUL LAVORO L evoluzione Normativa
DettagliSTIMA DEL RISCHIO: BANCHE DATI, VALORI FORNITI DAI COSTRUTTORI E MISURE SUL CAMPO
STIMA DEL RISCHIO: BANCHE DATI, VALORI FORNITI DAI COSTRUTTORI E MISURE SUL CAMPO PIETRO NATALETTI ISPESL Dipartimento Igiene del Lavoro Alessandria, 16 giugno 2010 Articolo 202 Valutazione dei rischi
DettagliSIMT-POS 038 GESTIONE STRUMENTI
1 Prima Stesura Redattori: Gasbarri, De Angelis, Rizzo Data: 15-02-/2014 SIMT-POS 038 GESTIONE STRUMENTI Indice 1 SCOPO... 2 2 CAMPO D APPLICAZIONE... 2 3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 4 DESCRIZIONE ATTIVITÀ...
DettagliDECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di
DettagliSICUREZZA NEGLI APPALTI E SERVIZI
SICUREZZA NEGLI APPALTI E SERVIZI EVOLUZIONE NORMATIVA E MODELLI ORGANIZZATIVI Firenze 31 Ottobre 2007 1 Il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti (DUVRI) 2 Art.3, Comma 1, lettera a) Viene
DettagliVALUTAZIONE DELL EFFICIENZA E DELL EFFICACIA DEI DPI UDITIVI AI FINI DELLA SCELTA DEI DPI OTTIMALI E DEL RISPETTO DEI VALORI LIMITE Giuseppe Elia
VALUTAZIONE DELL EFFICIENZA EFFICIENZA E DELL EFFICACIA EFFICACIA DEI DPI UDITIVI AI FINI DELLA SCELTA DEI DPI OTTIMALI E DEL RISPETTO DEI VALORI LIMITE Giuseppe Elia Secondo il D.Lgs 195/2006: I DPI NEL
Dettagli(1). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177 (1). Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
DettagliPIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37
PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37 ALLEGATO REV DATA 19..26 IV INDICE PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE 1 INTRODUZIONE... 3 2 CLASSIFICAZIONE AZIENDA... 3 3 LUOGO DI SVOLGIMENTO
DettagliVentilazione del locale di carica carrelli elevatori
Ventilazione del locale di carica carrelli elevatori In ambito industriale è ormai consolidato l uso di carrelli elevatori elettrici. Queste macchine sono corredate di un gruppo batterie ricaricabili che
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
Data 18-02-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 7 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI Documento unico formato da 7 pagine INDICE ISTITUTO MAGISTRALE STATALE LEONARDO DA
DettagliIL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL PARE
IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E IL PARE PIETRO NATALETTI ISPESL Dipartimento Igiene del Lavoro Alessandria, 15 giugno 2010 Il Testo Unico Modalità di attuazione degli obblighi di prevenzione
DettagliValutazione dei rischi Procedura standardizzata DI 30 11 2012 Relatore : Dott- Ing. R. Salvalaggio - RSPP
Valutazione dei rischi Procedura standardizzata DI 30 11 2012 Relatore : Dott- Ing. R. Salvalaggio - RSPP SEZIONE II - VALUTAZIONE DEI RISCHI Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO ANNO 2014 PROGRAMMA INTERVENTI PER LA SICUREZZA IN AZIENDA OGGETTO: D. LGS. 81/08 E S.M.I. SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO. L impostazione del programma aziendale per
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.
DettagliPotenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI
Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliPROCEDURA GESTIONE APPROVVIGIONAMENTO E FORNITORI 02 30/09/2006 SOMMARIO
Pagina 1 di 6 SOMMARIO 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RESPONSABILITÀ...2 3 FLOW PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO...3 4 ORDINI DI ACQUISTO...4 5 CONTROLLI AL RICEVIMENTO...5 6 SELEZIONE E QUALIFICA
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliGli obblighi documentali da parte dei committenti, imprese, coordinatori per la sicurezza
Gli obblighi documentali da parte dei committenti, imprese, coordinatori per la sicurezza Vanno conservati presso il cantiere i documenti indispensabili per dimostrare, in caso di ispezione dell organo
DettagliRAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato:
Foglio n. 1 di 7 Protocollo: Luogo e Data della prova: Mestre, Richiedente: Materiale testato: Prova eseguita: Conducibilità termica Riferimento Normativo: UNI EN 12667 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE SOTTOPOSTO
DettagliFormazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011
Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Modalità d esercizio della funzione di preposto Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
DettagliDECRETO LEGISLATIVO 81/08 Titolo VIII, Capo II
DECRETO LEGISLATIVO 81/08 Titolo VIII, Capo II ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI AI RISCHI DERIVANTI DAGLI AGENTI FISICI (RUMORE) DITTA: Fratelli Cancian snc LUOGO DELLE MISURE: Via C. Esterle 23, Milano Relazione
DettagliCorso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri
TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui
DettagliLe direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE
Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE Cuneo, 8 Ottobre 2013 Ivan Furcas ivan.furcas@it.bureauveritas.com Sviluppo della legislazione di prodotto
DettagliPOLITECNICO DI TORINO
NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 Proponente CLAUDIO DEL LUNGO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E
DettagliPROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA
Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione
Dettagli2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione
DettagliI lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche
Sezione Toscana e Umbria I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche Dott. Ing. Emilio Giovannini Direttore UO Prevenzione Protezione dai Rischi ASL1 di Massa Carrara Consigliere AEIT sezione
DettagliVia Umani 1/A ANCONA. Autore Bianchelli Fausto Consulente Tecnico. CNA Tecno quality s.r.l. INTRODUZIONE
INTRODUZIONE Il presente lavoro costituisce un esempio di applicazione incrociata di due modelli algoritmici di valutazione dell esposizione dei lavoratori a rischi chimici. Sono stati utilizzati due modelli
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliLE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO
LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO Roberto Malatesta. William Marcone Ufficio Tecnico (giugno 2008) LA PROTEZIONE DAL RUMORE DEGLI EDIFICI, LA NORMATIVA NAZIONALE La maggior sensibilità delle persone
DettagliLA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare
DettagliDELIBERA. Art. 1. Requisiti di Accreditamento
DELIBERA n. 13/13 del 31 luglio 2013 Regolamento per l accreditamento degli Organismi di Certificazione della Norma Tecnica denominata Codice di Pratica di cui alla delibera del Comitato Centrale per l
DettagliSEMINARIO. Le nuove regole. Lavori su impianti elettrici: le novità introdotte dalla IV edizione della norma CEI 11-27. Dr. Giuseppe Floriello
SEMINARIO Le nuove regole Lavori su impianti elettrici: le novità introdotte dalla IV edizione della norma CEI 11-27 Dr. Giuseppe Floriello Segretario tecnico CEI ROMA, 11 MARZO 2014 1 Le novità della
DettagliOrganizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini
Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Compiti e responsabilità L organizzazione della radioprotezione è strutturata in modo da distribuire alle varie figure di riferimento
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliALLEGATO 1) AL DISCIPLINARE DI GARA PROCEDURA APERTA PER L APPALTO DEL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA E SERVIZI ACCESSORI CIG: 6662047F16
ALLEGATI AL DISCIPLINARE DI GARA PROCEDURA APERTA PER L APPALTO SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA E SERVIZI ACCESSORI ALLEGATO 1) AL DISCIPLINARE DI GARA PROCEDURA APERTA PER L APPALTO DEL SERVIZIO DI REFEZIONE
DettagliIL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
12 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLA GESTIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Ing. Davide Musiani STUDIO TECNICO PROF. NERI S.r.l. Bologna, 12 Giugno 2009
DettagliSCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO
SCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO CARATERISTICHE DELLA STRUMENTAZIONE DI MISURA Per la redazione della documentazione di valutazione del clima e dell impatto
DettagliLe politiche delle Regioni per la promozione della. salute e della sicurezza nei cantieri edili: Le linee guida DPR 222/03
Le politiche delle Regioni per la promozione della salute e della sicurezza nei cantieri edili: Le linee guida DPR 222/03 Ing. Marco Masi Regione Toscana Settore Prevenzione e Sicurezza DPR 222/2003 :
DettagliComunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che:
OGGETTO: Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Con la presente la sottoscritta impresa con sede in Via...::::: Informa
DettagliELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI
ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI Premessa Il presente documento contiene l elenco esemplificativo della documentazione aziendale, eventualmente
DettagliSUAP. Per gli operatori SUAP/amministratori. Per il richiedente
Procedura guidata per l inserimento della domanda Consultazione diretta, da parte dell utente, dello stato delle sue richieste Ricezione PEC, protocollazione automatica in entrata e avviamento del procedimento
DettagliCircolare N.85 del 23 Maggio 2013
Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013
DettagliRSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre 2015 1
RSPP & RIR Ovvero: 81 & 105 FR Bologna 14 ottobre 2015 1 RLS citato almeno 7 volte RSPP 2 volte (scarse)! FR Bologna 14 ottobre 2015 2 Esempio RLS Art. 14 comma 5 Il sistema di gestione della sicurezza
DettagliPROGRAMMA AZIENDALE DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE AL RUMORE
PARE PROGRAMMA AZIENDALE DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE AL RUMORE Azienda TEST FRANCESCA Data 13/03/2015 Datore di lavoro FIRMA.. RSPP Verdi Antonio Medico Competente Ferri Armando RLS/RLST REVISIONE N
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliCOMUNE DI SOLBIATE ARNO
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi
DettagliCapo II. Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro
articolo. Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro Art. 198. Linee Guida per i settori della musica delle attivita' ricreative e dei call center 1. Su
DettagliRICONOSCIMENTO AI RESPONSABILI SPP (RSPP) DEI CREDITI PROFESSIONALI E FORMATIVI PREGRESSI
Corso di formazione per R.S.P.P. e A.S.P.P. in materia di Prevenzione e Protezione D.Lgs 81/2008 Art. 32 Comma 2 Conferenza Stato-Regione 26 Gennaio 2006 La frequenza del corso è obbligatoria per i soggetti
DettagliLavorazione: GOFFRATURA
Scheda 11 Tipo / Fase: TESSUTI SPECIALI / RIFINIZIONE Lavorazione: GOFFRATURA Scopo della lavorazione La goffratura è una lavorazione di tipo meccanico che viene fatta su qualsiasi tipo di tessuto speciale.
DettagliCLeFFe News 2012.001 del 16 gennaio 2012
Argomento dell accordo è la formazione generica e specifica di cui al Titolo I del D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni. L accordo stato regioni fissa durata, contenuti, date di applicazione,
DettagliPIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
Allegato I Modello semplificato per la redazione del (Le dimensioni dei campi indicati nelle tabelle a seguire sono meramente indicative in quanto dipendenti dal contenuto) PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
DettagliEffettuare gli audit interni
Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità
DettagliServizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione
Programma Obblighi del Datore di Lavoro, Dirigenti e Preposti Attribuzioni dell Esperto Qualificato Classificazione dei Lavoratori Classificazione delle Zone Obblighi dei Lavoratori Calcolo della Dose
DettagliDVR Rumore: Legislazione Tecnica - Ed. 1 - Rev. 1. DVR Rischio Rumore
DVR Rischio Rumore Valutazione del rischio per la salute e la sicurezza derivanti dall esposizione al rumore durante il lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/2008 ed s.m.i. - Titolo VIII - Capo II Impresa: Legislazione
DettagliManuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE
Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...
Dettagli1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE
1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO... 1 2- INTRODUZIONE... 1 3- ACCESSO ALLA PROCEDURA... 2 4- COMPILAZIONE ON-LINE... 4 5- SCELTA DELLA REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA... 5 6- DATI ANAGRAFICI... 6 7- DATI ANAGRAFICI
DettagliCOMUNE di VERZUOLO Provincia di CUNEO
SCHEDA N 1 Art. 53 comma 16 ter D.Lgs. 165/2001 Nei mesi di marzo, giugno, ottobre i responsabili di posizione organizzativa inviano al Responsabile Anticorruzione apposita comunicazione con la quale danno
DettagliRSPP - CARATTERISTICHE
RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati
DettagliUso delle attrezzature di lavoro
COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III
Dettaglistudiogamma srl ingegneria impiantistica
ingegneria impiantistica Ministero infrastrutture e Trasporti Ufficio Legislativo Gabinetto, 2763/307/21 del 16/02/2004 UL. All ordine degli Ingegneri della Provincia di Como. OGGETTO: Richiesta di parere
DettagliSINPER S.n.c. SICUREZZA & PRIVACY SICUREZZA & PRIVACY. Via XII Ottobre, 12/1/A - 16121 GENOVA - partita IVA : 02055380998 - cod. fiscale : 02055380998
SINPER S.n.c. SICUREZZA SUL LAVORO - D.LGS 81/2008 NOVITA DVR (Documento Valutazione Rischi) INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI INDICE 1 Premessa...2 2 Il Documento di Valutazione Rischi (DVR)...2
Dettagli9. I lavoratori se non eleggono tra loro un rappresentante possono farsi rappresentare da uno territoriale a) Vero b) Falso c) Non so
NOME E COGNOME: NOME ATTIVITA : INDICARE UNA SOLA RISPOSTA 1. Quali aziende sono soggette alla normativa sulla sicurezza: Solo il settore pubblico Solo il settore privato Tutte 2. Che cosa si intende per
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della
DettagliCome accedere ai laboratori del DPSS CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO
DPSS Dipartimento di Psicologia dello Come accedere ai laboratori del DPSS GUIDA RAPIDA 1. Scaricare e compilare la " Scheda di accesso ai corsi per i frequentatori dei laboratori" 2. Accedere a: https://elearning.unipd.it/servizioformazione/
DettagliInterpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate
Ti trovi in: CNA Interpreta / Ambiente e sicurezza / Sicurezza / Impianti elettro-termo-idraulici / Aspetti generali per Impianti elettro-termo-idraulici Torna all'elenco 15/7/2011 Lavori elettrici sotto
DettagliSistema di gestione della Responsabilità Sociale
PGSA 05 Sistema di Gestione la Responsabilità PROCEDURA PGSA 05 Sistema di gestione la Responsabilità Rev. Data Oggetto Redatto da Approvato da 01 2 Prima emissione Resp. RSGSA Direzione 1 PGSA 05 Sistema
Dettagli