Frattini Mirella : Assistente Sanitaria Educazione alla Salute
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- Angelo Battaglia
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1 Regione Piemonte ASL NO NOVARA Responsabile del progetto Frattini Mirella : Assistente Sanitaria Educazione alla Salute Coautori: Antoniotti Maria Chiara : Medico.Resp. s.s.v.d.epidemiologia Brusa Lorenzo : Medico.Ref. Az. per l Educazionealla Salute Scolari Paola : Medico S.C. Ost.Gin. Resp:percorso nascita Con il sostegno del Centro di Documentazione Regionale per la Promozione della Salute Convegno Nazionale Qualità dei servizi sanitari in un contesto pluriculturale Reggio Emilia 9-10 ottobre 2008
2 L ASL NO comprende : 77 Comuni È organizzata in 4 Distretti (Arona, Borgomanero, Galliate, Novara) Superficie ASL : kmq Popolazione residente al : ab di cui: stranieri Presenza sul territorio dell ASL NO di una ASO Presenza di 2 punti nascita 1 dell ASL e 1 dell ASO Diffusione e sviluppo della rete consultoriale non omogenea sul territorio
3 La nostra storia... Anno 2003 Il mandato regionale sulla revisione della Carta dei Servizi del Dipartimento Materno Infantile, costringe gli Operatori ad incontrarsi. Si scambiano esperienze, vissuti, difficoltà e ipotesi di approccio comune ai problemi
4 I problemi... Scarsa conoscenza da parte degli stranieri, delle strutture preposte al monitoraggio della gravidanza Difficoltà di accesso ai Servizi Uso disinvolto del Pronto Soccorso (percepito) Ricoveri impropri Difficoltà di comunicazione Personale non sufficientemente formato Costante aumento di donne straniere che accedono ai punti nascita (percepito-osservato) Esiti di salute differenti tra donne italiane e straniere (dati bibliografici)
5 Si decide di agire su più fronti Fornire maggiori informazioni sulle strutture preposte al monitoraggio della gravidanza Fornire materiale informativo in lingua al P.S. e negli ambulatori medici Disporre di mediatori/ici culturali Predisporre modulistica in lingua (consenso informato, prescrizioni dimissioni Pensare alla formazione del personale sanitario Rivedere l organizzazione dei servizi (prenotazioni, orari)
6 I primi passi Costituzione di un Gruppo di Lavoro Interaziendale (ASL 13 e ASO Maggiore della Carità di Novara) Carta dei Servizi per le gestanti extracomunitarie ed i loro bambini. (regolarmente deliberato dalle Direzioni Generali delle due Azienda Sanitarie) Formazione agli operatori
7 Le informazioni sui servizi Lettera inviata a tutte le donne straniere residenti nel territorio dell ASL contenente informazioni sui Servizi Materno Infantili Territoriali e Ospedalieri Revisione e semplificazione della precedente Carta dei Servizi del DMI ASL 13 Traduzione nelle lingue delle etnie presenti sul territorio a cura delle Mediatrici Culturali operanti presso l ASO Maggiore della Carità di Novara sia della lettera che delle informazioni riguardante i Servizi.
8 Lettera informativa inviata a tutte le residenti Tradotta in:italiano, Arabo, Albanese, Cinese, Russo, Rumeno,Inglese, Francese e Spagnolo. Contenente: Invito a visite periodiche in gravidanza Modalità di accesso e prenotazione. Indirizzi, orari e recapiti di tutti i Consultori e degli ambulatori divisionali degli Ospedali delle due Aziende: Borgomanero e Novara (Divisione Osp. e Clinica Universitaria)
9 La formazione novembre 2004 Realizzazione di 4 giornate di formazione accreditate (24 crediti ECM ) per tutte le figure professionali dei DMI delle Aziende ASL e ASO a cura della Cooperativa Crinali di Milano Presenza al Corso delle Mediatrici culturali operanti presso l ASO
10 Raccogliamo i dati 2004 Si individuano criteri condivisi per la raccolta dati nelle due Aziende Sanitarie per i Servizi interessati alla problematica Si instaurano contatti collaborativi con il Servizio di Epidemiologia dell ASL NO e si identifica un Operatore addetto alla raccolta dati presso la S.C di Ostetricia e Ginecologia del nostro Ospedale
11 Il Bando per Progetti di H.P. della Regione Piemonte anno permette... L avvio del Progetto
12 Privilegiare il Punto Nascita Dislocazione territoriale nella ASL Rete consultoriale disomogenea Esistenza del Pronto Soccorso identificato dagli stranieri come punto ri riferimento per tutti i problemi di salute (le ragioni di una scelta)
13 Obiettivi di promozione della salute Obiettivo comportamentale: La crescita personale e relazionale (empowerment) delle donne attraverso il potenziamento delle loro conoscenze e competenze nel far scelte di salute e nel sapersi orientare nei percorsi assistenziali offerti dai servizi sanitari (health literacy) Obiettivo ambientale: La riorganizzazione dinamica dell offerta dei servizi nei percorsi assistenziali promuovendo collaborazioni e sinergie tra i diversi servizi al fine di garantire appropriatezza, accessibilità e accoglienza determinanti Determinanti Predisponenti conoscenze conoscenze credenze credenze valori valori atteggiamenti atteggiamenti auto-efficacia auto-efficacia percezione percezione Determinanti Abilitanti disponibilità disponibilità di di risorse risorse per per la la salute salute accessibilità accessibilità risorse risorse leggi leggi impegno impegno istituzioni istituzioni skill skillcorrelati alla alla salute salute Determinanti Rinforzanti famiglia famiglia gruppo gruppo dei dei pari pari insegnanti insegnanti datori datori di di lavoro lavoro operatori operatori sanitari sanitari politici politici governanti governanti Comportamento specifico individui o organizzazioni (stili (stili di di vita) vita) salute QdV ambiente (condizioni (condizioni del del vivere) vivere) comportamenti ambiente PRECEDE diagnosi educativa ed organizzativa (Green, 1992)
14 Obiettivi organizzativi Rivedere i percorsi assistenziali relativi alla gravidanza al parto e al puerperio Porre particolare attenzione al momento dell accoglienza Migliorare la qualità della relazione operatore-utente
15 Azioni del progetto Epidemiologiche Formative Organizzative
16 Azioni Epidemiologiche Incrocio di flussi informativi correnti (es. Certificati Assistenza al Parto, SDO, software Pronto Soccorso) per approfondire le differenze dei percorsi in gravidanza tra italiane e straniere Raccolta di dati ad hoc
17 Fonti CEDAP: Certificati Assistenza al Parto in regione Piemonte Ultimo trimestre 2004 e 2005 SDO: Schede Dimissione Ospedaliera in Italia ( ) Medtrak: Accessi Pronto Soccorso ASL 13 ( Tracciati C, C2: Accessi alle strutture ambulatoriali per visite specialistiche e Pronto Soccorso Novara ( )
18 Obiettivo Valutare le differenze di utilizzo dei servizi sanitari durante la gravidanza tra donne italiane e donne straniere (incrocio dei flussi informativi)
19 Raccolta dati ad hoc Questionario somministrato a tutte le donne italiane e straniere, che si sono presentate ai Servizi ambulatoriali di Ostetricia e Ginecologia dell ASL NO Durata dell indagine: 8 settimane ( Aprile Giugno 2006)
20 Criticità incontrate (indagine ad hoc) La preparazione e la messa a punto dello strumento di indagine è stata lunga e complessa L adesione non uniforme degli Operatori ha comportato ritardi e perdite di tempo Lo scarso investimento dei decisori durante tutte le fasi della ricerca ne ha compromesso di fatto la riuscita
21 Raccomandazioni per non ripetere i nostri errori (indagine ad hoc) Condivisione dello strumento con gli operatori (presente) Coinvolgimento degli stessi in tutte le fasi della ricerca (presente) Adesione e sostegno concreto dei decisori(assente) Mandato forte agli operatori da parte dei loro dirigenti(assente)
22 Azioni formative anno2005 Realizzazione di una supervisione organizzativa curata da un esperta in clinica transculturale (Coop. Crinali) Rivolta a ginecologhe, ostetriche e mediatrici culturali del percorso nascita sia ospedaliere che territoriali
23 ACCOMPAGNARE AL CAMBIAMENTO FINALITA accompagnare alla riflessione e alla comprensione del fenomeno migratorio e delle conseguenti ricadute organizzative sui Servizi del percorso nascita migliorare i rapporti con l utenza straniera.
24 OBIETTIVI approfondire i temi riguardanti la transculturalità orientare i cambiamenti organizzativi nell ottica della continuità assistenziale fornire metodologie per migliorare l integrazione delle varie figure professionali (ostetrichemedici-mediatrici culturali-psicologhe) monitorare direttamente le modifiche organizzative messe in atto
25 CONTENUTI Lavorare insieme con professionalità diverse per un unico risultato. Migliorare la conoscenza sulla professione della Mediatrice Culturale e sul suo inserimento nel contesto organizzativo dell ASL. Implementare la continuità dell assistenza nel Percorso Nascita e l omogeneità di atteggiamento del Personale.
26 METODOLOGIA - STRUMENTI ARTICOLAZIONE E SVOLGIMENTO Didattica attiva,discussione tra i partecipanti e il docente di casi e/o aspetti organizzativi. Role playing Discussione di casi - Lavori di gruppo N. 5 incontri di 4 ore ciascuno a cadenza mensile in un unica edizione (20 crediti ECM)
27 Stato di avanzamento del progetto I dati sono stati elaborati ed è in corso il commento ragionato da parte del Servizio di Epidemiologia che intende restituirne i risultati agli addetti ai lavori Sono state realizzate le attività di formazione e supervisione Sono state apportate alcune modifiche organizzative (modalità di prenotazione,uniformità di protocolli tra Ospedale e territorio su alcuni percorsi assistenziali)
28 Le nostre valutazioni sul progetto Punti di forza Multidisciplinarietà/cooperazio ne Cambiamento negli operatori Scoperta della risorsa mediatrici Attenzione alla persona (sensibilizzazione e interiorizzazione) Segnali di cambiamenti organizzativi Valutazione qualitativa sulla relazione tra Operatori e donne straniere Criticità Difficile il coinvolgimento dei destinatari Comunicazione tra tutti gli attori Scarso monitoraggio mediolungo termine Errori/ingenuità progettuali Difficolta ad individuare indicatori appropriati e sensibili
29 Altre criticità Mediatrici culturali assunte solo attraverso progetti a termine Aumento degli stranieri e continuo mutamento delle etnie presenti sul territorio Troppe IVG nelle straniere
30 Alcuni risultati Ricadute interne al sistema Nuove informazioni accessibili a tutti gli Operatori Collaborazione/integrazione tra i servizi Aumento competenze Uniformazione percorsi Risultati inattesi Generazione di nuovi progetti ( in corso) Vantaggi anche a persone non direttamente coinvolte (effetto alone)
31 I primi risultati positivi relativi alla revisione dei percorsi assistenziali,nonché le nuove competenze degli operatori, ci convincono sempre più che una migliore attenzione ai problemi di salute delle donne straniere, comporti un beneficio per tutti i cittadini che utilizzano questi ed altri servizi sanitari Conclusioni
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