Dott.ssa Antonietta Moscato

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1 Dott.ssa Antonietta Moscato

2 La sfida dell istruzione di fronte alle diversità La grande sfida dell istruzione è l inclusività il non lasciare indietro nessuno è quella di attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze.

3 La sfida dell istruzione di fronte alle diversità Il diritto allo studio che è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell'onu e dai comma 3 e 4 dell art. 34 della Costituzione Italiana. La scuola è aperta a tutti Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana Una scuola inclusiva è un atto di responsabilità civile e umana.

4 E fondamentale che la scuola punti la sua attenzione sulla diversità umana, sui bisogni formativi di ciascuno, sui personali stili di apprendimento e di pensiero. La scuola deve essere flessibile, comprendere, valorizzare e deve necessariamente adeguarsi alle differenze. Solo rispondendo adeguatamente ai diversi bisogni essa può diventare davvero inclusiva. Una scuola per tutti e per ciascuno.

5 Il modello italiano delle politiche di inclusione scolastica Il modello italiano di inclusione scolastica è assunto a punto di riferimento in Europa e non solo. L Italia infatti è stata tra i primi paesi a scegliere la via dell integrazione degli alunni con disabilità in scuole e classi regolari Pre anni 60: dall esclusione alla medicalizzazione Anni 60 metà anni 70: dalla medicalizzazione all inserimento Metà anni 70 anni 90: dall inserimento all integrazione Post anni 90: dall integrazione all inclusione

6 Un contesto in evoluzione

7 Un contesto in evoluzione La discriminante tradizionale - alunni con disabilità / alunni senza disabilità - non rispecchia pienamente la complessa realtà delle nostre classi. Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.

8 IN CLASSE

9 Le nuove sfide per l istruzione Le classi scolastiche sono caratterizzate da molteplici diversità, legate alle differenze nei modi di apprendere, ai livelli di apprendimento raggiunti, alle specifiche inclinazioni.., ma anche a condizioni particolari che possono essere causa di difficoltà nell apprendimento, oppure a particolari stati emotivi e affettivi

10 Le nuove sfide per l istruzione CENTRALITA DELLA PERSONA-STUDENTE Occorre tenere conto della singolarità di ogni persona, del suo contesto di vita, della sua crescita originale. Ciascuno è portatore di bisogni specifici che lo caratterizzano e ne fanno una persona unica e irripetibile

11 LE NOVITA NORMATIVE LA DIRETTIVA 27/12/12 «STRUMENTI D INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L INCLUSIONE SCOLASTICA» LA CIRCOLARE MINISTERIALE N.8 DEL 6/3/2013

12 La nuova Direttiva ministeriale definisce le linee del cambiamento per rafforzare il paradigma inclusivo Potenziamento della cultura dell inclusione Approfondimento delle competenze in materia degli insegnanti curricolari Valorizzazione della funzione del docente per il sostegno, quale risorsa aggiuntiva assegnata a tutta la classe Nuovo modello organizzativo nella gestione del processo di integrazione scolastica e di presa in carico dei BES da parte dei docenti

13 LA DIRETTIVA 27/12/12 DEFINIZIONE DEI «BES» (DISABILITA ; DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI ( tra i quali anche i DSA ), DEFICIT DEL LINGUAGGIO, DELLA ABILITA NON VERBALI, DELLA COORDINAZIONE MOTORIA, DELL ATTENZIONE E DELL IPERATTIVITA ; SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE). IL FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE E CONSIDERATO CASO DI CONFINE TRA DISABILITA E DISTURBO SPECIFICO.

14

15 ADOZIONE DI STRATEGIE DI INTERVENTO PER I BES «Si evidenzia, in particolare, la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato» «Le scuole possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio descritte nelle Linee guida»

16 Il Progetto Nuove tecnologie e Disabilità, promosso dal M.P.I. e cofinanziato dal Dipartimento per l Innovazione Tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha previsto la creazione, su tutto il territorio nazionale, di una rete di Centri Territoriali di Supporto in grado di sostenere le scuole nell uso delle nuove tecnologie per migliorare la qualità dell integrazione/inclusione.

17 Il Progetto ha previsto per ciascun Centro un finanziamento per l acquisto della dotazione iniziale e per organizzare attività di consulenza e formazione nel territorio, nonché la preparazione di operatori attraverso un percorso di formazione residenziale nazionale.

18 L obiettivo è quello di fornire a ogni scuola un servizio di supporto, di consulenza ed assistenza qualificata a livello locale, in grado d aiutare gli operatori scolastici e le famiglie nell uso degli strumenti informatici a sostegno dell integrazione scolastica piena degli alunni disabili. Per la Regione Basilicata è stata prevista la costituzione di due Centri Territoriali di Supporto, uno per provincia, attivati presso l I.I.S. F.S. Nitti di Potenza e presso l I.I.S. I.Morra di Matera.

19

20 Nello specifico, le finalità del CTS sono: 1. ottimizzare le risorse intervenendo sia sull acquisizione delle attrezzature che nella loro gestione, facilitando i trasferimenti da una scuola all altra; 2. aiutare le scuole a risolvere i problemi di funzionamento e adattamento delle tecnologie alle esigenze dei singoli utenti;

21 3. aiutare le scuole ad utilizzare lo strumento tecnologico in modo davvero efficace in tutte le attività scolastiche; 4. curare con la scuola l addestramento iniziale dello studente e seguirlo nell accrescimento delle sue competenze; 5. formare gli operatori con interventi flessibili e mirati, in grado di rispondere anche ad esigenze contingenti.

22 I CTS permettono, con il loro pieno funzionamento, di garantire a ciascun alunno con BES/disabilità la possibilità d usare in modo efficace le tecnologie che gli servono per lo studio, l integrazione e per migliorare la qualità della sua vita.

23 Supporto alle scuole nel campo degli ausili informatici. Per estendere in modo davvero efficace l uso delle nuove tecnologie nei processi d integrazione /inclusione è necessario garantire ai docenti un adeguato sostegno tecnico-didattico e percorsi formativi mirati.

24 Supporto alle scuole nel campo degli ausili informatici. L esigenza è molto avvertita per l uso di tecnologie specifiche, complesse e poco usate ( riconoscimento vocale, accessi a scansione, postazioni per non vedenti, ecc.) ma anche per adattare sistemi standard alle particolari esigenze del loro uso in ambito didattico.

25 Inoltre, per poter veramente creare le condizioni affinché le nuove tecnologie possano essere usate in modo completo ed efficace in tutte le attività scolastiche, diventando davvero strumenti a supporto dell integrazione, serve un adeguata formazione da parte dei docenti e competenze tecnico-scientifiche. Il Progetto Nuove Tecnologie e Disabilità interviene sui fattori strutturali che condizionano l uso efficace delle tecnologie per l integrazione.

26 FUNZIONI DEI CENTRI TERRITORIALI DI SUPPORTO Informazione e formazione Consulenza La consulenza offerta dai Centri non riguarda solo l individuazione dell ausilio più appropriato per l alunno, ma anche le modalità didattiche da attuare per inserire il percorso di apprendimento dello studente che utilizza le tecnologie per l integrazione, nel più ampio ambito delle attività di classe e le modalità di collaborazione con la famiglia per facilitare le attività di studio a casa.

27 ATTIVITA SVOLTA DAL CENTRO Corsi di formazione sull uso delle Nuove Tecnologie applicate alla didattica per alunni disabili attivati presso i CTI ( Centri territoriali per l inclusione) della Regione Basilicata sulle seguenti tematiche: 1. Disabilità visive 2. Disabilità uditive 3. Disabilità cognitive 4. ADHD 5. DSA 6. Disabilità motorie 7. Disturbi dello spettro autistico -CAA

28 ATTIVITA SVOLTA DAL CENTRO Le strumentazioni presenti nel centro vengono date in comodato d uso alle scuole che ne fanno richiesta. Notbook in comodato d uso agli alunni, con certificazione di DSA, della scuola secondaria di primo grado. E prevista l apertura pomeridiana del CTS in giorni ed orari prestabiliti. All interno del CTS sono attivi: Sportello DSA Sportello Autismo Sito

29 Non vi è più una normalità cui adeguarsi. La differenza, infatti, è essa stessa normalità. La disabilità appare come una delle tante modalità di esistenza che, come tutte la altre, è portatrice di aiuto per la crescita della comunità. Una scuola siffatta è una scuola inclusiva.

30 Se si perdono loro (i ragazzi più difficili) la scuola non e più scuola. E' un ospedale che cura i sani e respinge i malati. Da Lettera a una professoressa don Lorenzo Milani priore di Barbiana

31 Grazie per l attenzione!

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