Attività di studio finalizzata al recupero del centro storico di Villa Sant Angelo

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1 SISMA ABRUZZO 2009 Attività di studio finalizzata al recupero del centro storico di Villa Sant Angelo Rilievo e interpretazione del danno, finalizzati alla stesura di un codice di pratica per gli interventi di riparazione, miglioramento sismico e ricostruzione STATO DI AVANZAMENTO AL 1 DICEMBRE 2009 DICAT - Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell Ambiente e del Territorio Università di Genova ASTRA - Dipartimento di Architettura, Storia, Strutture, Territorio, Rappresentazione, Restauro e Ambiente Università di Catania Istituto per le Tecnologie delle Costruzioni - Consiglio Nazionale delle Ricerche Sede L Aquila

2 SISMA ABRUZZO 2009 Coordinamento delle attività S. Lagomarsino (Università di Genova), C. Carocci (Università di Catania), C. Tocci (Università La Sapienza di Roma), S. Cattari (Università di Genova) Gruppo di lavoro A. Martinelli (responsabile) A. Lemme, A. Castellucci, M. Liris, F. Martegiani, A. Mazzariello, L. Milano, C. Morisi, D. Petracca (ITC-CNR sede dell Aquila) C. Borgia, C. Circo, M. Costa, D. Indelicato, M. Marino (ASTRA Università di Catania) G. Stagno, F. Cianci, A. Dal Bò, S. Degli Abbati, D. Ottonelli, C. Romano, M. Rossi, N. Serafino (DICAT Università di Genova) D. Pittaluga, R. Vecchiattini (DSA, Facoltà di Architettura di Genova)

3 Finalità L attività di studio avviata sull abitato di Villa Sant Angelo è finalizzata a fornire un supporto all amministrazione comunale nelle fasi operative che dovranno essere affrontate in vista della ricostruzione. Considerato il gravissimo scenario di danneggiamento e crolli che interessa il centro storico, l attività di studio conoscitivo, finalizzata all analisi degli aspetti tipologici, dei caratteri costruttivi e del rilievo dei meccanismi di danno (che nel caso del centro storico di Casentino è già stata avviata), deve essere in questo caso preceduta dalla programmazione di un attento piano di rimozione delle macerie, mirato alla massima conservazione di quanto non crollato, se pure compatibilmente con le esigenze di sicurezza e con costi accettabili. A valle delle conoscenze acquisite sia durante la fase di sgombero delle macerie, sia attraverso il successivo studio conoscitivo e di rilievo del danno, si procederà all individuazione di tecniche di rinforzo efficaci e conservative per gli edifici danneggiati ma ancora recuperabili. Quest ultima parte di lavoro, che coinvolge non solo aspetti tecnici ma criteri e delle scelte generali, dovrà necessariamente seguire ad una riflessione condotta dalla amministrazione e dalla cittadinanza.

4 Metodologia La metodologia utilizzata prevede una articolazione in 3 fasi sequenziali che possono così essere sinteticamente denominate 1 - Fase conoscitiva 2 - Fase interpretativa 3 - Fase di definizione dei criteri di intervento Tali fasi metodologiche sono del tutto analoghe a quelle adottate nell attività di ricerca avviata parallelamente nel centro storico di Casentino. Tuttavia l avvio di queste fasi della ricerca a Villa Sant Angelo è subordinato alla definizione di un attento piano-progetto di rimozione delle macerie. Pertanto a tali fasi, in questo caso, è necessario aggiungere una fase preliminare (Fase 0) finalizzata a tale attività. 0 - Fase di definizione del piano di rimozione delle macerie dalle percorrenze pubbliche

5 Ortofoto post-sisma 6 aprile 2009

6 0 - Fase di definizione del piano di rimozione delle macerie Obiettivi della Fase 0 Il piano di rimozione delle macerie è finalizzato a fornire uno strumento di pianificazione utile all amministrazione per la definizione delle operazioni necessarie ad effettuare lo sgombero delle macerie che allo stato attuale ostruiscono (oltre che porzioni consistenti di interi isolati) molti dei percorsi del centro storico, impedendo l accesso agli immobili. E importante sottolineare che tali operazioni non consentiranno di ripristinare l accesso alla popolazione alla zona interdetta del centro storico, ma sono finalizzate esclusivamente a consentire le operazioni di rilievo (necessarie per il completamento delle Fasi 1 e 2) e di intervento realizzate dagli operatori e dai tecnici incaricati dall amministrazione comunale.

7 0 - Fase di definizione del piano di rimozione delle macerie Procedura metodologica per il conseguimento degli obiettivi della Fase 0 a) Analisi dello stato di fatto dei crolli e del danno esteso a tutto il centro b) Individuazione delle criticità inerenti la viabilità delle strade o l accesso ad intere porzioni di isolati o singoli fabbricati c) Individuazione di aree per le quali la rimozione delle macerie e la contestuale messa in sicurezza si possono effettuare senza interferire con le aree contigue, utilizzando uno o più punti di attacco (dai quali cioè iniziare la rimozione), raggiungibili con mezzi meccanici attraverso accessi carrabili dall esterno del centro. Tale definizione delle aree fornisce uno strumento operativo per l amministrazione, finalizzata all identificazione dei lotti da assegnare alle imprese o alle squadre dei VV.F. d) Per ciascuna delle criticità e delle aree così definite, individuazione di percorsi atti a definire la sequenza logica e temporale di tutte le operazioni necessarie (demolizioni controllate e/o interventi di messa in sicurezza).

8 a) Analisi dello stato di fatto dei crolli e del danno esteso a tutto il centro

9 b) Individuazione delle criticità inerenti la viabilità delle strade o l accesso ad intere porzioni di isolati o singoli fabbricati Area esaminata Presenza di macerie che ostruiscono il transito sulla strada o su intere aree annesse

10 c) Individuazione di aree per le quali la rimozione delle macerie e la contestuale messa in sicurezza si possono effettuare senza interferire con le aree contigue

11 d) Per ciascuna delle criticità e delle aree così definite, individuazione di percorsi atti a definire la sequenza logica e temporale di tutte le operazioni necessarie (demolizioni controllate e/o interventi di messa in sicurezza). La definizione di tali percorsi presuppone la scelta delle vie d accesso più idonee, evidentemente tra quelle disponibili, per consentire il passaggio ai mezzi di trasporto e sgombero necessari. Le operazioni necessarie"possono prevedere: la demolizione controllata di elementi pericolanti; la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza atti a garantire: a) che tutte le operazioni necessarie siano realizzate in sicurezza; b) una viabilità sicura (durante e dopo le fasi di sgombero) nelle strade e/o nelle aree oggetto dello sgombero delle macerie.

12 d) Esempio della definizione di percorsi atti a definire la sequenza logica e temporale di tutte le operazioni necessarie (demolizioni controllate e/o interventi di messa in sicurezza) per un area Estensione Macerie Percorso 1 Percorso 2 Percorso 3 4 Percorso Accessibilità carrabile 1

13 Esempio - Definizione delle indicazioni progettuali: PERCORSO 1 Estensione Macerie B Percorso 1 Accessibilità carrabile A OPERAZIONI PREVISTE: 1. Demolizione parziale di una facciata e di una parete perimetrale del fabbricato n.. - isolato n.. Identificativo A 2. Rimozione macerie (al di sopra dei fabbricati n.. isolato n..) Identificativo B 3. Sagomatura a scarpa di eventuali pareti sottostanti le macerie fino a livello delle volte di piano terra superstiti - Identificativo B

14 Esempio - Definizione delle indicazioni progettuali: PERCORSO 1 Percorso 1 A Identificativo A 1. Parete da demolire parzialmente sagomandola a scarpa

15 Fase 0/a piano di rimozione delle macerie dalle percorrenze pubbliche Esempio - Definizione delle indicazioni progettuali: PERCORSO 1 A Identificativo A 1. Demolizione dei resti pericolanti della parete perimetrale opposta alla facciata oggetto dell intervento precedente

16 Esempio - Definizione delle indicazioni progettuali: PERCORSO 1 B Identificativo B 2. Rimozione delle macerie sagomando a scarpa eventuali pareti sottostanti e mantenendo le volte ancora integre a piano terra

17 Esempio - Definizione delle indicazioni progettuali: PERCORSO 1 B Identificativo B 2. Rimozione delle macerie sagomando a scarpa eventuali pareti sottostanti e mantenendo le volte ancora integre a piano terra

18 Esempio - Definizione delle indicazioni progettuali: PERCORSO 1 B Identificativo B 2. Rimozione delle macerie sagomando a scarpa eventuali pareti sottostanti e mantenendo le volte ancora integre a piano terra L operazione va eseguita ponendo attenzione a non compromettere gli edifici che si affacciano sull area in esame, ancora stabili in quanto non connessi agli edifici crollati Particolare dell intercapedine tra gli edifici crollati e quelli non interessati dal crollo

19 Esempio - Definizione delle indicazioni progettuali: Tavole di sintesi

20 1 Fase conoscitiva A valle della fase 0, e quindi completato lo sgombero delle macerie che ostruiscono la viabilità delle percorrenze pubbliche, si potrà procedere al conseguimento degli obiettivi della fase 1. Come precedentemente introdotto, dal punto di vista metodologico e delle finalità, tale fase è del tutto analoga a quella già avviata nel centro storico di Casentino. Tuttavia è necessario effettuare la seguenti precisazioni. - La lettura dei dati relativi alla consistenza, ai dettagli tecnologici e costruttivi, etc. in alcuni casi è di fatto impedita dal grave stato di crollo. In questi casi dunque si rende necessario uno studio preliminare rivolto alla formulazione di ipotesi ricostruttive ante-sisma. - L operazione di rimozione delle macerie programmata nella fase 0 di fatto rende possibile l avviamento della fase 1 solo negli approfondimenti che riguardano il rilievo dall esterno delle Unità Edilizie. Pertanto, quando necessario, tali operazioni dovranno essere integrate con ulteriori modalità per la rimozione delle macerie che ingombrano aree interne alle Unità e per la messa in sicurezza di ulteriori parti superstiti. Tali operazioni consentiranno di completare l acquisizione dei dati anche mediante il rilievo interno.

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