Area di progetto 3AM 2008/2009

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1 Area di progetto 3AM 2008/2009 AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 1 di 19

2 SOMMARIO 1. Direttiva macchine 2. Macchine non marchiate CE 3. D. Lgs Obblighi del datore di lavoro 3.2. Il documento di valutazione dei rischi 3.3. Obblighi dei lavoratori 4. RISCHI TORNIO PARALLELO 4.1. Rischi di natura non meccanica e relative misure di sicurezza 4.2. Rischi meccanici e relative misure di sicurezza 4.3. Norme di sicurezza relative alle lavorazioni sulle macchine utensili La classe 3AMeccatronica a.s. 2008/2009 ha scelto come argomento per l Area di progetto L EVOLUZIONE DEL TORNIO. Il lavoro non poteva ignorare gli aspetti di sicurezza delle macchine utensili, sia per gli aspetti costruttivi della macchina sia per le modalità di utilizzo da parte dell operatore. In questo anno scolastico la classe, nell ambito della disciplina Tecnologia Meccanica ed Esercitazioni, ha per la prima volta utilizzato il tornio parallelo per esercitazioni di torneria. Le note che seguono tengono conto di quanto appreso, in tutto l anno scolastico, nel Reparto Macchine Utensili. Il lavoro propone inoltre un riassunto significativo di quanto prescritto dalle normative. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 2 di 19

3 1. Direttiva macchine Le direttive del Parlamento europeo hanno avuto come scopo il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine. In Italia è stato emanato il DPR 459/96 di recepimento delle direttive europee contenute nella Direttiva Macchine Direttiva macchine del 2006: Direttiva 2006/42/CE del 17 maggio 2006 Dall introduzione: Il settore delle macchine costituisce una parte importante del settore della meccanica edè uno dei pilastri industriali dell economia comunitaria. Il costo sociale dovuto all alto numero di infortuni provocati direttamente dall utilizzazione delle macchine può essere ridotto integrando la sicurezza nella progettazione e nella costruzione stesse delle macchine nonché effettuando una corretta installazione e manutenzione. Gli Stati membri sono tenuti a garantire nel loro territorio la sicurezza e la salute delle persone, segnatamente dei lavoratori e dei consumatori e, all occorrenza, degli animali domestici e dei beni, specie nei confronti dei rischi che derivano dall uso delle macchine. Articolo 5 Immissione sul mercato e messa in servizio 1. Il fabbricante o il suo mandatario, prima di immettere sul mercato e/o mettere in servizio una macchina: a) si accerta che soddisfi i pertinenti requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute indicati dall'allegato I; b) si accerta che il fascicolo tecnico di cui all'allegato VII, parte A, sia disponibile; c) fornisce in particolare le informazioni necessarie, quali ad esempio le istruzioni; d) espleta le appropriate procedure di valutazione della conformità ai sensi dell'articolo 12; e) redige la dichiarazione CE di conformità ai sensi dell'allegato II, parte 1, sezione A, e si accerta che accompagni la macchina; f) appone la marcatura «CE» ai sensi dell'articolo 16. Articolo 16, comma 2 La marcatura «CE» viene apposta sulla macchina in modo visibile, leggibile e indelebile, conformemente all'allegato III. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 3 di 19

4 ALLEGATO I Requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute relativi alla progettazione e alla costruzione delle macchine PRINCIPI GENERALI 1. Il fabbricante di una macchina, o il suo mandatario, deve garantire che sia effettuata una valutazione dei rischi per stabilire i requisiti di sicurezza e di tutela della salute che concernono la macchina. La macchina deve inoltre essere progettata e costruita tenendo conto dei risultati della valutazione dei rischi 2. Macchine non marchiate CE Sono ancora molte le macchine installate che, essendo state immesse sul mercato o in servizio precedentemente al DPR 459/96, risultano prive del marchio CE e dei requisiti che ciò comporta. Precedentemente il D.P.R. 547/55, ed altre norme, erano il riferimento per la sicurezza delle macchine. Il datore di lavoro era comunque tenuto ad avere le macchine a norma e doveva tenere in debito conto, nell adeguamento, sia normative sia le innovazioni tecnologiche nel frattempo intervenute. L art del codice civile impone di adottare le misure che secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica sono necessarie a AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 4 di 19

5 tutelare l integrità fisica e la personalità morale dei prestatori d opera. Ciò significa che nell adeguamento dei macchinari, il datore di lavoro è tenuto ad effettuare un attenta valutazione dei rischi, cioè a verificare di volta in volta cosa sia possibile fare per rendere più sicure le proprie macchine con mirati interventi tecnici e procedurali, tenendo conto anche dell evoluzione tecnica che dall epoca della costruzione sono intervenuti sino alla data dell adeguamento. Il recente D.Lgs. 81/08, il testo unico sulla sicurezza, affronta il problema in maniera diretta, dedicando uno specifico allegato (allegato V): requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro messe a disposizione prima del recepimento delle direttive europee. Il datore di lavoro deve procedere comunque ad una specifica valutazione dei rischi che potrebbe evidenziare rischi residui non eliminabili con la sola applicazione delle disposizioni dell allegato V, anche se ciò è da ritenersi poco probabile. Gli interventi di adeguamento non costituiscono una nuova immissione sul mercato e quindi non impongono una marcatura CE. E opportuno che il datore di lavoro acquisisca una documentazione da cui risultino gli interventi di adeguamento realizzati e la loro esecuzione a regola d arte. Potrebbe essere inoltre opportuno, anche se non previsto, commissionare una valutazione dei rischi finalizzata all adeguamento. L adeguamento deve comprendere anche l aggiornamento della documentazione tecnica a corredo delle macchine, quale ad esempio: gli schemi elettrici, gli schemi pneumatici, il libretto d uso e di manutenzione ecc. A proposito di quest ultimo documento è opportuno precisare che, qualora una macchina ne risulti sprovvista, non è obbligatorio ricostruirlo, ma è necessario predisporre schede tecniche o procedure nelle quali siano riportate le norme comportamentali e le misure di sicurezza che gli operatori debbono rispettare durante l uso della stessa. In caso di vendita, dovrà essere rilasciata apposita dichiarazione di onformità che certifichi la rispondenza ai requisiti di sicurezza. Solo se viene data in permuta non è necessario assolvere a tale adempimento che, in questo caso, ricade su chi la riceve. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 5 di 19

6 Qualora venga ceduta per la rottamazione il cedente dovrà assicurarsi che la ditta cessionaria sia autorizzata allo smaltimento dei rifiuti. Non è possibile vendere una macchina non adeguata o come rottame utilizzando clausole del tipo vista e piaciuta, le quali non esonerano il venditore dalle proprie responsabilità. 3. D. Lgs. 81 IN SOSTITUZIONE DELLA "626" : sono in vigore dal 15 maggio 2008 le nuove disposizioni per la sicurezza sul lavoro: D. Lgs. N. 81 del 9 aprile 2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Obblighi del datore di lavoro Art. 18 D. Lgs. N. 81 Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 1. Il datore di lavoro, omissis, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono: p) elaborare un documento di cui all'articolo 26, comma 3, e, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamente copia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 6 di 19

7 3.2. Il documento di valutazione dei rischi Tra gli obblighi del datore di lavoro vi è quello di redigere, ed avere a disposizione degli organi di controllo, un documento in cui scrive nero su bianco (cioè assumendo le responsabilità imposte dalla legge) come affronta la sicurezza nella propria azienda. Art. 28 D. Lgs. N. 81 Oggetto della valutazione dei rischi omissis 2 Il documento omissis, redatto a conclusione della valutazione, deve avere data certa e contenere: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l'attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; b) l'indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione dei rischi; c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; e) l'indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; f) l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 7 di 19

8 3.3. Obblighi dei lavoratori Art. 20 D. Lgs. N. 81 Obblighi dei lavoratori 1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. 2. I lavoratori devono in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza; d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l'obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 8 di 19

9 f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente. 4. RISCHI TORNIO PARALLELO RISCHI TORNIO PARALLELO (e macchine utensili a comando manuale, in generale) 4.1. Rischi di natura non meccanica e relative misure di sicurezza Rischio elettrico Tutte le masse metalliche delle macchine devono essere collegate a terra; AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 9 di 19

10 tutte le parti in tensione accessibili devono essere chiuse sotto chiave o dotate di interblocco; deve essere possibile isolare la macchina dalla sorgente di alimentazione mediante apposito interruttore; deve essere possibile l intervento contemporaneo di tutte le protezioni in caso di guasto. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 10 di 19

11 Rischio termico o di ferite truciolo caldo e tagliente L'asportazione dei trucioli fluenti va effettuata, a macchina ferma, esclusivamente con apposito uncino; proteggere gli occhi con occhiali antinfortunistici soprattutto nel caso di lavorazione di materiali che producono truciolo corto; fare uso di guanti soprattutto in presenza di truciolo corto e caldo. Rischio per materiali e sostanze lavorate ed utilizzate AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 11 di 19

12 Se necessario (ad esempio quando è previsto l uso prevalente per lavorazioni a secco o di materiali pericolosi), adozione di sistemi di aspirazione ed abbattimento fumi, polveri, gas. La lavorazione di alcuni materiali (alluminio, magnesio, manganese, nichel, ecc.) mediante asportazione di truciolo può risultare pericolosa perché la polvere o i trucioli miscelandosi con l'aria possono dare origine a fenomeni di autocombustione. Pulire accuratamente le macchine adibite alla lavorazione di questi materiali prima di iniziare la lavorazione su altri metalli. Fare uso di dispositivi di protezione personale per proteggere le vie respiratorie. Le polveri ed i trucioli vanno raccolti e sistemati in contenitori appositi lontano dalle sorgenti di calore ed evitando il contatto con aria e vapore. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 12 di 19

13 In caso d'incendio l'estinzione deve essere effettuata con estintori a polvere. Rischio per malfunzionamenti Deve essere impedito un riavviamento inatteso al ritorno della tensione. Un guasto non deve causare la perdita della funzione di sicurezza (interblocco dei ripari, interblocco dei quadri elettrici, l arresto di emergenza, la selezione del modo di funzionamento, dispositivi di protezione (comandi a due mani, barriere elettrosensibili, pedane sensibili alla pressione, ecc. ). Devono essere previste misure per scaricare l energia residua dopo il sezionamento dell alimentazione (condensatori) 4.2. Rischi meccanici e relative misure di sicurezza Rischio impigliamento, urto, trascinamento, schiacciamento Protezione del mandrino tramite ripari fissi e/o mobili interbloccati al circuito di comando e controllo. Tali ripari, con supporto in acciaio e schermo in policarbonato trasparente antiurto, devono evitare il contatto accidentale con il dispositivo di fissaggio del pezzo in rotazione. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 13 di 19

14 L'interblocco deve essere ad azione positiva tramite un microinterruttore che consenta il movimento degli organi della macchina solo quando sono completamente chiusi. L apertura dei ripari interbloccati (non deve essere una normale manovra durante la lavorazione) o l intervento dei dispositivi di protezione, devono arrestare i movimenti pericolosi e non deve essere possibile avviare gli stessi, finché il riparo rimane aperto e/o non sia ripristinato il funzionamento normale. Per garantire un arresto rapido, richiesto anche per gli interventi di emergenza, il mandrino deve essere adeguatamente frenato. Protezione, in corrispondenza del carro porta utensili, in posizione frontale, tramite schermi ribaltabili, scorrevoli o spostabili. Questi schermi possono essere posti sul carro portautensili o possono essere spostabili; in ogni caso non è necessario siano interbloccati al sistema di comando. Non essendo, in generale, possibile proteggere le persone dal contatto con il pezzo in rotazione, devono essere adottati dispositivi di comando che permettono di intervenire rapidamente nei casi di emergenza. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 14 di 19

15 Gli schermi possono estendersi per tutta la lunghezza dell area di lavoro, nella parte posteriore. La contropunta deve essere bloccata da finecorsa o altre disposizioni atte ad impedirne la caduta. Se la vite e la barra conduttrice sono facilmente accessibili e dotate di velocità elevata, devono essere protette, ad esempio con custodie a cannocchiale o a soffietto. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 15 di 19

16 Si adottino volantini di manovra ad anima piena e senza impugnatura, oppure con molle di espulsione o con disinnesto automatico (e impossibilità di innesto) in caso di ritorno rapido. Gli elementi di trasmissione devono essere segregati all'intemo di un involucro o nell'incastellatura della macchina. Se devono essere accessibili per operazioni normali, l'accesso deve avvenire tramite ripari interbloccati. Gli interblocchi devono essere ad azione positiva. Rischio di proiezione del pezzo, dell utensile, del truciolo Uso di ripari fissi o interbloccati, in posizione frontale, laterale o posteriore (secondo la specifica analisi del rischio) in grado di resistere alla proiezione del truciolo o di un frammento dell'utensile. Adeguate istruzioni per l uso. Assicurarsi dell esatto montaggio e serraggio dell autocentrante o del disco menabrida, delle attrezzature, degli utensili e dei pezzi prima di mettere in rotazione l asse mandrino. Nelle lavorazioni di particolari con forma asimmetrica assicurarsi anche dell esatta centratura AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 16 di 19

17 ed equilibratura. Impostare corretti parametri di taglio. Rischio di taglio, puntura, lesione agli occhi, ustione Adeguate istruzioni per l uso. Prestare attenzione ai movimenti, a macchina ferma, in corrispondenza del pezzo, dell utensile, delle attrezzature. Prestare attenzione alla movimentazione delle attrezzature e del pezzo qualora siano pesanti.. Utilizzare i mezzi protettivi individuali (occhiali, indumento da lavoro, ecc. e nei casi più gravosi, guanti, calzature antinfortunistiche, mascherine, ecc.) Rischio di scivolamento Raccolta del liquido refrigerante in apposito serbatoio. Uso di pedane antiscivolamento. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 17 di 19

18 4.3. Norme di sicurezza relative alle lavorazioni sulle macchine utensili E' obbligatorio l uso dei mezzi di protezione individuali E' vietato rimuovere qualsiasi tipo di protezione o dispositivo di sicurezza E' vietato pulire, riparare o oliare gli organi della macchina in movimento. E' vietato anticipare l'arresto di un elemento rotante con le mani. Dovendo fermare la macchina per un qualsiasi motivo è bene disinnestare l'avanzamento automatico, allontanare l'utensile, disinnestare la leva di frizione. Non avvicinarsi alla macchina con indumenti svolazzanti, con braccialetti e collanine, e senza avere raccolto i capelli (se lunghi). Gli indumenti dell'operatore devono essere allacciati ed aderenti in ogni parte. Non effettuare misurazioni di diametri mediante il calibro o altri strumenti con il mandrino in movimento. Non toccare il pezzo in rotazione. Non appoggiare la mano sul pezzo in rotazione per controllarne la rugosità superficiale. Prestare la massima attenzione AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 18 di 19

19 durante le lavorazioni. Attenersi scrupolosamente alle istruzioni ricevute. In caso di dubbio chiedere chiarimenti evitando di compiere di propria iniziativa operazioni e manovre pericolose, che non sono di competenza, o per le quali non sono state fornite sufficienti istruzioni. AREA di PROGETTO classe 3AM 2008/2009 Pagina 19 di 19

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