Il sistema dei controlli nei fondi pensione negoziali
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- Alfonsina Mariotti
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1 Il sistema dei controlli nei fondi pensione negoziali
2 Con la riforma Dini del 1995 LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE ASSUME UN RUOLO NUOVO E DI RILIEVO NEL SISTEMA DI WELFARE 2
3 Riconoscimento Costituzionale la previdenza complementare (integrativa o aggiuntiva del trattamento erogato dall assicurazione generale obbligatoria) si colloca nell alveo dell art.38 2 comma, secondo la scelta legislativa di istituire un collegamento funzionale tra la prima e la previdenza obbligatoria, quale elemento essenziale della complessiva riforma della materia al fine di assicurare funzionalità ed equilibrio all intero sistema pensionistico. 3
4 Riconoscimento Costituzionale I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia, disoccupazione involontaria. Costituzione - Art.38 comma 2 4
5 La previdenza complementare rientra così nel campo dei diritti dei lavoratori da garantire e tutelare. DOVRA GESTIRE IL RISPARMIO DEI LAVORATORI FINALIZZANDOLO ALL INCREMENTO DELLA PENSIONE DI BASE 5
6 IL SISTEMA DEI CONTROLLI esterni BANCA ITALIA CONSOB ISVAP FONDO BANCA DEPOSITARIA GESTORI FINANZIARI IST. ASSICURATIVO 6
7 Controlli interni Collegio dei revisori contabili Responsabile Banca depositaria Controllo interno 7
8 IL MODELLO ITALIANO VIGILANZA PER SOGGETTI Unicità della vigilanza sulle forme pensionistiche complementari affidata ad un unica unica Autorità Specificatamente dedicata: Specificità del risparmio per fini previdenziali Rischio connaturato ai mercati finanziari Molti soggetti esterni: banche, assicurazioni, gestori finanziari Il vantaggio è il monitoraggio completo del soggetto Fondo Pensione 8
9 La è stata istituita con lo scopo di: perseguire la trasparenza e la correttezza dei comportamenti e la sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari, avendo riguardo soprattutto alla tutela degli iscritti e dei beneficiari e al buon funzionamento del sistema di previdenza complementare nel suo complesso. 9
10 ORIGINI ED EVOLUZIONI Nel 1993 (Decreto. legislativo. n aprile) era un organismo incardinato presso il Ministero del Lavoro, privo di personalità giuridica e con limitati poteri. Nel 2004 (L. 23 agosto n. 243) enel2005 (decreto. legislativo 5 dicembre n. 252) Si perfeziona l unitarietà e l omogeneità del sistema di vigilanza e sono attribuiti alla i compiti di impartire disposizioni per: garantire la trasparenza delle condizioni contrattuali tra tutte le forme pensionistiche disciplinare e vigilare sulle modalità di offerta al pubblico delle forme pensionistiche complementari, al fine di tutelare l adesione consapevole di soggetti destinatari 10
11 Nel 2007 (D. leg.vo 6 febbraio n. 28) Vengono ampliati i poteri di Covip che può: inibire attività; limitare o vietare disponibilità dell attivo; definire le modalità di redazione del documento sugli obiettivi e i criteri della politica di investimento; Viene riorganizzata la materia delle sanzioni amministrative e penali ampliando le competenze di Covip in materia 11
12 L IDENTITA DI Alla fine di questo processo è un organismo: Con personalità giuridica di diritto pubblico Con elevato grado di indipendenza dal potere politico Dotato di ampi poteri normativi e di vigilanza sul settore della previdenza complementare Che tutela interessi costituzionalmente protetti 12
13 L ALTA VIGILANZA DEI MINISTERI è indipendente nell esercizio della vigilanza sul settore della previdenza complementare. Ma le linee di indirizzo in materia di previdenza complementare, sono definite dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale di concerto con il Ministero dell economia e delle finanze Ogni anno la Covip trasmette al Ministro del lavoro una relazione sull attività svolta, e sulle linee programmatiche che intende seguire. E trasmette al Ministro del lavoro e al Ministro dell economia l esito del procedimento amministrativo a ciascuna istanza di autorizzazione. 13
14 POTERI E FUNZIONI Disciplina le procedure per l autorizzazione all esercizio dell attività Elabora gli schemi per gli statuti e gli schemi dei regolamenti Approva gli statuti e i regolamenti e può chiedere di apportare modifiche Disciplina le ipotesi di decadenza dall autorizzazione in caso di mancato inizio dell attività ovvero quando non sia stata conseguita la base associativa minima prevista dal fondo stesso 14
15 POTERI E FUNZIONI detta disposizioni per garantire la trasparenza delle condizioni contrattuali di tutte le forme di p.c., al fine di: -tutelare l adesione consapevole dei soggetti destinatari - garantire il diritto alla portabilità della posizione individuale tra le varie forme pensionistiche complementari - garantire la comparabilità dei costi Schemi di Nota informativa (delibera ) Progetto esemplificativo (delibera 31 gennaio 2008) 15
16 POTERI E FUNZIONI La comunicazione annuale del conto pensionistico individuale Può sospendere o vietare la raccolta delle adesioni in caso di violazione delle disposizioni in materia di trasparenza e pubblicità 16
17 POTERI E FUNZIONI 1. Convenzioni di gestione sentite le altre Autorità di vigilanza dei soggetti abilitati a gestire le risorse del fondi, definisce i criteri di redazione delle convenzioni Detta istruzioni per il processo di selezione dei gestori Verifica le linee di indirizzo della gestione e vigila sulla corrispondenza delle convenzioni con i criteri previsti dalla normativa e dalle delibere Fissa criteri e modalità omogenee per comunicare ai fondi i risultati conseguiti nell esecuzione delle convenzioni Indica criteri, modalità e limiti per il rilascio delle garanzie di restituzione del capitale da parte dei gestori Può chiedere al fondo di informare gli aderenti sulle situazioni di conflitto di interessi 17
18 POTERI E FUNZIONI 2. Valore del patrimonio Ripartizione in quote Contabilità Indica criteri omogenei per la determinazione del valore del patrimonio e per la determinazione della consistenza del patrimonio delle quote individuali Detta regole comuni circa la definizione del termine massimo entro il quale le contribuzioni versate devono essere rese disponibili per la valorizzazione Detta disposizioni per la tenuta dei libri contabili 18
19 FORME DI VIGILANZA VIGILANZA INFORMATIVA Definisce modalità e termini per: le comunicazioni periodiche, nonché per ogni altro dato o documento richiesti i verbali delle riunioni e degli accertamenti degli organi interni di controllo 19
20 FORME DI VIGILANZA VIGILANZA ISPETTIVA può effettuare ispezioni presso i fondi pensioni, richiedendo l esibizione dei documenti e degli atti che ritenga necessari Può chiedere l ispezione della Guardia di Finanza 20
21 FORME DI VIGILANZA Reati amministrativi Reati penali La interviene nei confronti dei fondi pensione e dei relativi responsabili irrogando sanzioni 21
22 I controlli interni Collegio dei revisori contabili Responsabile Banca depositaria Controllo interno 22
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