FICA DI. Centro. Zona OLBIA (OT) Il Tecnico. Incaricato

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1 Muntoni Rolando RELAZIONE TECNICA STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE PROCEDURA DI VERIF FICA DI ASSOGGETTABILITÁ (SCREENING) D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152 e s.m.i. D.G.R. 23 aprile 2008, n. 24/23 Centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione, il recupero dei materiali e la rottamazione dei veicoli a motore Zona Industriale OLBIA (OT) Novembre 2009 Il Tecnico Incaricato Il Responsabile Legale

2 INDICE 1. DATI IDENTIFICATIVI DELLA SOCIETÀ PREMESSA NORMATIVA DI RIFERIMENTO UBICAZIONE E DESCRIZIONE DEL PROGETTO DESCRIZIONE ATTIVITÀ POTENZIALI FONTI DI IMPATTO E LORO MITIGAZIONE RIFIUTI QUANTITATIVI RIFIUTI EMISSIONI IN ATMOSFERA RUMORE RETE DI SMALTIMENTO DEI REFLUI CARATTERISTICHE DI ACCESSO E TRAFFICO PIANO DI INTERVENTO PER CONDIZIONI STRAORDINARI ALLAGAMENTI INCENDI DISPERSIONE ACCIDENTALE DI RIFIUTI NELL AMBIENTE ORGANIZZAZIONE DEL CENTRO DI RACCOLTA Pagina 1 di 22-

3 1. Dati identificativi della Società Ditta Ragione sociale MUNTONI ROLANDO Indirizzo Sede legale Olbia (OT) Via Sa Corroncedda n Indirizzo sede operativa Olbia (OT) Zona Industriale Partita I.V.A Codice Fiscale MNTRND57A07C740R Telefono Sede legale FAX Responsabile Legale Posizione Cognome e Nome Amministratore Unico Titolare firmatario Preposto alla gestione tecnica ai sensi dell art. 7, Legge n. 122 del 5/02/1992 Muntoni Rolando Luogo e data di nascita Cisterna di Latina (LT) 07/01/1957 Residenza Olbia (OT) Via Sa Corroncedda n Codice fiscale MNTRND57A07C740R -Pagina 2 di 22-

4 2. Premessa La Ditta MUNTONI ROLANDO di Olbia (OT), con sede legale in via Sa Corroncedda n.7, intende realizzare un centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione, il recupero dei materiali, la rottamazione di veicoli a motore fuori uso conformemente a quanto previsto dal Decreto Legislativo 24 giugno 2003, n.209 «Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso», così come modificato dal Decreto Legislativo 23 febbraio 2006, n. 149 e dal Decreto Legislativo 08 aprile 2008, n. 59 e all articolo 208 Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 «Norme in materia ambientale» e sue successive modifiche e integrazioni, nella Zona Industriale di Olbia (OT). Il centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione, il recupero dei materiali e la rottamazione di veicoli a motore fuori uso è ascrivibile secondo l allegato B1, punto 7, lettera v) e lettera w) della Delibera della Giunta Regionale n. 23/24 del 23 aprile 2008 categorie di opere da sottoporre alla procedura di verifica di assoggettabilità, tra gli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (lettera v) e gli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (lettera w). Il sito non rientra tra le categorie di cui al punto 8 lettera c) della medesima Delibera Regionale Centri di raccolta, stoccaggio e rottamazione di rottami di ferro, autoveicoli e simili con superficie superiore a un ettaro in quanto la superficie totale del lotto è pari a 3.730,00 mq, quindi inferiore all ettaro. La Ditta MUNTONI ROLANDO di Olbia (OT) intende, mediante la procedura di verifica/screening di cui all allegato A della D.G.R. n. 23/24 del 23 aprile 2008, verificare la necessità o meno di sottoporre l impianto di cui all oggetto alla procedura di V.I.A. regionale, attraverso la valutazione degli effetti sull ambiente riportati nella presente Relazione Tecnica. 3. Normativa di riferimento La presente Relazione Tecnica è stata redatta in conformità alle normative vigenti comunitarie, statali e regionali, nel campo della gestione dei rifiuti speciali. In particolare è stata posta attenzione al rispetto della seguente normativa: Direttiva del Consiglio 85/337/CEE del 27 giugno 1985 «Valutazione dell'impatto ambientale (VIA) di determinati progetti pubblici e privati»; Legge regionale n. 31 del 1989 «Norme per l istituzione e la gestione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica ed ambientale»; Legge n. 394 del 6 novembre 1991 «Legge quadro sulle aree naturali protette»; -Pagina 3 di 22-

5 Direttiva del Consiglio 97/11/CE del 3 marzo 1997 «Modifica della direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale (VIA) di determinati progetti pubblici e privati»; Legge Regionale n. 1 del 18 gennaio 1999, Art.31 «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 1999)»; Legge Regionale n. 4 del 20 Aprile 2000, art.18 «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2000)»; Legge Regionale n. 17 del 5 Settembre 2000, art. 17 «Modifiche ed integrazioni alla legge finanziaria, al bilancio per gli anni 2000/2002 e disposizioni varie»; Legge Regionale n. 3 del 29 aprile 2003, art. 20, commi 12 e 13 «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2003)»; Decreto Legislativo n. 152 del 03aprile 2006 e s.m.i. «Norme in materia ambientale»; Legge regionale n. 9 del 12 giugno 2006, art. 48 «Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali»; Decreto Legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 «Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale»; Delibera della Giunta Regionale n. 24/23 del 23 aprile 2008 «Allegato B delle Direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica»; Delibera della Giunta Regionale n. 30/2 del 23 maggio 2008 «Linee guida per l individuazione degli impatti potenziali degli impianti fotovoltaici e loro corretto inserimento nel territorio»; Decreto Ministeriale 2 maggio 2006 «Istituzione dell'elenco dei rifiuti, in conformità all'articolo 1, comma 1, lettera A), della direttiva 75/442/Ce ed all'articolo 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/Ce, di cui alla decisione della Commissione 2000/532/Ce del 3 maggio 2000»; Decreto Ministeriale 5 aprile 2006, n.186 «Regolamento recante modifiche al decreto ministeriale 5 febbraio 1998 "Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero, ai sensi degli articoli 31 e 33 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22"»; Decreto Ministeriale 27 luglio 2004 «Integrazione della voce 13.18, Allegato 1, Suballegato 1, del decreto 5 febbraio 1998, recante individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero, ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22»; Decreto Ministeriale 9 gennaio 2003 «Esclusione dei pneumatici ricostruibili dall'elenco di rifiuti non pericolosi»; Decreto Legislativo 12 giugno 2002, n.161 «Regolamento attuativo degli articoli 31 e 33 del -Pagina 4 di 22-

6 decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, relativo all'individuazione dei rifiuti pericolosi che è possibile ammettere alle procedure semplificate»; Direttiva Ministeriale - Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - 9 aprile 2002 «Indicazioni per la corretta e piena applicazione del regolamento comunitario n. 2557/2001 sulle spedizioni di rifiuti ed in relazione al nuovo elenco dei rifiuti»; Decreto Ministeriale 5 febbraio 1998 «Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22»; 4. Ubicazione e descrizione del progetto Il lotto oggetto dell'intervento di proprietà della Ditta MUNTONI ROLANDO di Olbia (OT) è distinto in catasto al Foglio 31, mappali 08 (ex1721/b) 4524 (ex3012/a) e ricade nel territorio del Comune di Olbia (OT) classificato come Zona Industriale in via Israele. Il sito, facilmente raggiungibile percorrendo la viabilità interna dell agglomerato industriale (via Israele) presenta un orografia pressoché pianeggiante e una forma di trapezio rettangolo con superficie complessiva pari a 3.730,00 mq ed è agevolmente accessibile anche da parte di automezzi pesanti. Il terreno confina a Nord con la viabilità consortile, a Ovest con proprietà Forroia, ad Est con la Proprietà Olb Srl e a Sud con la residua proprietà consortile. -Pagina 5 di 22-

7 Il sito è costituito da un terreno di scarso valore agricolo, improduttivo e degradato, inserito nella zona del Comune di Olbia individuata come agglomerato industriale. Nelle immediate vicinanze non esistono laghi o corsi d'acqua di grande interesse, non interessa zone con corsi d'acqua rilevanti e aree d inondazione o erosione ed è fuori dalla fascia di rispetto di punti di prelievo d'acqua a uso potabile. Il sito non ricade zone di particolare attenzione o di interesse naturalistico, quali in zone umide, zone costiere, zone montuose o forestali, riserve e parchi naturali, zone classificate o protette dalla legislazione degli Stati membri, zone protette speciali designate dagli Stati membri in base alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, zone nelle quali gli standard di qualità ambientale fissati dalla legislazione comunitaria sono già stati superati, zone a forte densità demografica, zone di importanza storica, culturale o archeologica, territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'articolo 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n Nelle vicinanze dell area non sono presenti zone residenziali, scuole o aree ricreative. L impianto sarà posizionato all interno di un complesso già esistente (agglomerato industriale del Comune di Olbia) e per tale motivo, da un punto di vista paesaggistico, l installazione dell impianto non altererà i dinamismi spontanei di caratterizzazione. L installazione del centro di raccolta potrebbe comportare comporterà lo sbancamento di terreno, con necessità di scavi e di sgombro del terreno. Il progetto in oggetto non richiede la realizzazione di nuove strade, tratte ferroviarie o il ricorso a veicoli fuori strada e l approvvigionamento energetico e idrico sarà garantito dalla stipula di regolare contratto di fornitura con il Consorzio Industriale Nord Est Sardegna Olbia. Nella progettazione si è tenuto conto del vincolo di legge riguardante la fascia di rispetto stradale. -Pagina 6 di 22-

8 Il costo complessivo dell intervento è stimato in circa ,00 e i tempi di realizzazione in 15 mesi. L intervento in oggetto prevede la realizzazione di un capannone a pianta rettangolare di dimensioni (18,30 m X 25,10 m) per uso artigianale con annessi uffici amministrativi, per una superficie complessiva pari a circa 460,00 mq. Il capannone sarà sede di due attività ben distinte: 1. Centro di autodemolizione; 2. Uffici e vendita parti di ricambio. In particolare all interno del capannone sarà realizzato: un locale destinato ai lavori di bonifica e di messa in sicurezza di veicoli fuori uso con superficie pari a 203,10 mq e 7,15 m di altezza (zona B della pianta allegata), con annessi due servizi igienici e un deposito (7,25 mq) per i materiali di assorbimento liquidi accidentalmente fuoriusciti durante le operazioni poste in essere; un deposito per le parti di ricambio commercializzabili nel mercato derivanti dall attività di autodemolizione con superficie pari a 94,60 mq e 7,15 m di altezza (zona C della pianta allegata); un deposito per i rifiuti recuperabili e i rifiuti non pericolosi derivanti dall attività di autodemolizione con superficie pari a 57,70 mq e 7,15 m di altezza (zona E della pianta allegata); un deposito per i rifiuti pericolosi derivanti dall attività di autodemolizione con superficie pari a 41,00 mq e 7,15 m di altezza (zona D della pianta allegata); un ufficio (12,10 mq), un servizio igienico e una sala di attesa (16,20 mq). I settori C (deposito delle parti di ricambio commercializzabili), D (stoccaggio dei rifiuti pericolosi) ed E (stoccaggio dei rifiuti recuperabili e dei rifiuti non pericolosi) saranno delimitati e mantenuti separati, anche per ottimizzare la gestione degli spazi, con l utilizzo di barriere mobili. 5. Descrizione attività Il progetto, finanziato con capitali privati, prevede la realizzazione di un centro di rottamazione di veicoli a fine vita, attività che si articolerà nelle fasi di messa in sicurezza, smontaggio, riduzione volumetrica tramite pressatura dei veicoli ed, eventualmente, degli altri rottami metallici. Prevede, altresì, il commercio dei pezzi utilizzabili come ricambi, la cernita e la vendita del materiale metallico, così da favorirne il riciclaggio nelle industrie siderurgiche e metallurgiche. Il centro può ricevere anche rifiuti quali le apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti e non componenti pericolosi (CER * e ) e rifiuti metallici (CER ) provenienti da raccolta differenziata. Il centro di raccolta è organizzato, in relazione alle attività di gestione poste in essere, nei seguenti -Pagina 7 di 22-

9 specifici settori corrispondenti per quanto possibile alle diverse fasi di gestione dei veicoli fuori uso: A) settore di conferimento e di stoccaggio dei veicoli fuori uso prima del trattamento; B) settore di trattamento dei veicoli fuori uso (messa in sicurezza e bonifica); C) settore di deposito delle parti di ricambio commercializzabili; D) settore di stoccaggio dei rifiuti pericolosi; E) settore di stoccaggio dei rifiuti recuperabili e dei rifiuti non pericolosi; F1) settore di deposito dei veicoli trattati (bonificati); F2) settore di rottamazione e riduzione volumetrica (compressione); F3) settore di stoccaggio delle carcasse compattate; G) settore di stoccaggio dei pneumatici fuori uso; H) settore di deposito dei rifiuti metallici (CER ) provenienti da raccolta differenziata; I) settore di deposito per le apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti e non, componenti pericolosi (CER * e ) provenienti da raccolta differenziata; L) settore di stoccaggio dei veicoli fuori uso compattati (CER ). Settore A: conferimento e stoccaggio dei veicoli fuori uso prima del trattamento In questo settore saranno collocati i veicoli fuori uso in arrivo al centro di raccolta in attesa di essere sottoposti alle operazioni di bonifica e messa in sicurezza. I veicoli saranno collocati in posizione di marcia, non accatastati. Tale settore occuperà un area complessiva di 471,00 mq, sarà realizzato con una massicciata in Cemento Armato dello spessore minimo di 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE inattaccabile agli acidi dello spessore di 2 mm. La pavimentazione possiederà inoltre una pendenza tale da convogliare le eventuali percolazioni verso un idoneo sistema di drenaggio che garantirà il deflusso degli stessi verso un pozzetto di raccolta munito di separatori per gli oli. All interno di detto settore è prevista un altra zona (settore F1) di deposito dei veicoli trattati dopo l avvenuta messa in sicurezza e bonifica, delimitato e separato mediante l utilizzo di barriere mobili, con superficie pari a 49,00 mq. Settore B: trattamento dei veicoli fuori uso Settore ubicato all'interno del capannone avente un area utile di 203,10 mq e un altezza di 7,15 m in cui i veicoli fuori uso saranno sottoposti alle operazioni di messa in sicurezza e di rimozione delle parti di ricambio nonché dei rifiuti pericolosi e di quelli non pericolosi e recuperabili. Il settore sarà realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi. In prossimità del settore di trattamento e sempre all interno del capannone sarà ubicato un -Pagina 8 di 22-

10 deposito per i materiali da utilizzare per l'assorbimento dei liquidi fuoriusciti accidentalmente durante le operazioni di bonifica dai veicoli fuori uso (7,25 mq). Il settore sarà dotato di apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso un pozzetto di raccolta munito di separatori per oli. Settore C: deposito delle parti di ricambio commercializzabili Settore di superficie pari a 94,60 mq e altezza di 7,15 m ubicato all'interno del capannone che consentirà di raccogliere su apposite scaffalature metalliche le parti di ricambio recuperate dalla demolizione dei veicoli che possono dar luogo a percolazioni (parti meccaniche) e le parti di carrozzeria, paraurti e vetri. I pezzi smontati contaminati da oli saranno stoccati su basamenti impermeabili. Il settore sarà realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli. Settore D: stoccaggio dei rifiuti pericolosi Settore di superficie pari a 41,00 mq e altezza di 7,15 m ubicato all'interno del capannone dove saranno depositati temporaneamente i rifiuti pericolosi provenienti dalle operazioni di bonifica e messa in sicurezza degli autoveicoli (oli esauriti da motore, olio del cambio, olio della trasmissione, olio circuiti idraulici, liquido di raffreddamento antigelo, liquido dei freni, fluidi refrigeranti dei sistemi di condizionamento, batterie al piombo, filtri dell'olio, catalizzatori esausti contenenti sostanze pericolose, apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi e/o HCFC e/o HFC, componenti contenenti PCB (solo se prodotti anteriormente alla data del 1988), apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da essi contaminate se prodotti anteriormente alla data del 1988). Il settore sarà realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli. Le diverse tipologie di rifiuti pericolosi saranno depositate separatamente e per classi omogenee all'interno di recipienti mobili (fusti o contenitori) in attesa che siano conferiti a ditte autorizzate per il trasporto verso impianti di recupero e/o di smaltimento finale autorizzati, secondo le modalità previste dalle norme di legge in materia di gestione dei rifiuti. Sui recipienti fissi e mobili saranno applicate apposite etichettature conformemente alle norme vigenti in materia di etichettatura di sostanze pericolose, con l'indicazione del rifiuto stoccato (codice CER). I quantitativi volumetrici raccolti saranno avviati alle operazioni di recupero e/o smaltimento, previste in impianti esterni, con cadenza almeno trimestrale oppure al -Pagina 9 di 22-

11 raggiungimento del limite dei 10 metri cubi e comunque entro l anno dalla presa in carico del rifiuto. Settore E: stoccaggio dei rifiuti recuperabili e dei rifiuti non pericolosi In questo settore interno al capannone saranno sistemati in appositi contenitori, previo raggruppamento in frazioni merceologicamente omogenee, i materiali recuperabili non soggetti a commercio come plastica (paraurti, cruscotti, tappezzerie, serbatoi contenitori di liquidi), vetro, componenti metalliche (rame, alluminio, magnesio), catalizzatori esauriti e i rifiuti non pericolosi. Lo stoccaggio dei rifiuti recuperabili sarà realizzato in modo tale da non modificare le caratteristiche del rifiuto e da non comprometterne il successivo recupero. All interno dell area destinata al deposito dei rifiuti, i rifiuti che sono codificati con CER diverso saranno stoccati in modo differenziato, per consentire la loro immediata individuazione. I materiali deteriorati e quindi non destinati al recupero, saranno inviati allo smaltimento finale in impianti autorizzati, secondo le modalità previste dalle norme di legge in materia di gestione dei rifiuti. I quantitativi volumetrici raccolti saranno avviati alle operazioni di recupero e/o smaltimento, previste in impianti esterni, con cadenza almeno trimestrale oppure al raggiungimento del limite dei 20 metri cubi e comunque entro l anno dalla presa in carico del rifiuto. Il settore con superficie di 57,70 mq sarà realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli. Settore F: F2: rottamazione e riduzione volumetrica (compressione) In questo settore saranno effettuate le operazioni di riduzione volumetrica mediante l utilizzo di una pressa compattante. La superficie destinata a tale settore coincide con l'area di manovra della pressa compattante ed è pari a circa 176,30 mq, realizzata con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotata di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli. Settore di deposito dei veicoli trattati (F1) e di stoccaggio delle carcasse compattate (F3) In questo settore saranno stoccate le carcasse dei veicoli sottoposte alle operazioni di bonifica e messe in sicurezza in attesa della riduzione volumetrica (F1) e le carcasse compattate (settore F3). Il settore realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato -Pagina 10 di 22-

12 di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli sarà inoltre provvisto di apposita copertura (tettoia). Un ulteriore settore di stoccaggio dei veicoli trattati (settore F1) con area di 49,00 mq è previsto all interno della zona A in cui saranno delimitati e mantenuti separati, anche per ottimizzare la gestione degli spazi, con l utilizzo di barriere mobili. Settore G: stoccaggio dei pneumatici fuori uso In questo settore saranno stoccati in appositi cassoni scarrabili i pneumatici fuori uso provenienti dalla bonifica dei veicoli. I quantitativi volumetrici raccolti saranno avviati alle operazioni di recupero, previste in impianti esterni, con cadenza almeno trimestrale oppure al raggiungimento del limite dei 20 metri cubi e comunque entro l anno dalla presa in carico del rifiuto. Il settore con superficie di 38,50 mq sarà dotato di apposita copertura (tettoia) e realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli. Settore H: stoccaggio dei rifiuti metallici (CER ) provenienti da raccolta differenziata In questo settore saranno stoccati in appositi cassoni scarrabili i rifiuti metallici provenienti dalla raccolta differenziata. I quantitativi volumetrici raccolti saranno avviati alle operazioni di recupero, previste in impianti esterni, con cadenza almeno trimestrale oppure al raggiungimento del limite dei 20 metri cubi e comunque entro l anno dalla presa in carico del rifiuto. Il settore di superficie di 18,15 mq sarà dotato di apposita copertura (tettoia) e realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli. Settore I: stoccaggio di apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti e non componenti pericolosi (CER * e ) In questo settore saranno stoccate le apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti e non componenti pericolosi provenienti dalla raccolta differenziata. I quantitativi volumetrici raccolti saranno avviati alle operazioni di recupero, previste in impianti esterni, con cadenza almeno trimestrale oppure al raggiungimento del limite dei 10 metri cubi per i rifiuti pericolosi e di 20 metri cubi per i rifiuti non pericolosi e comunque, entro l anno dalla presa -Pagina 11 di 22-

13 in carico del rifiuto. Il settore di superficie di 47,30 mq sarà dotato di apposita copertura (tettoia) e realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli. Settore L: stoccaggio dei rifiuti compattati (CER ) In questo settore a fine lavorazione potranno essere stoccate anche su appositi semirimorchi le carcasse compattate dei veicoli fuori uso ( pacchi ) provenienti dal settore F3 in attesa del conferimento verso impianti autorizzati. Il settore con superficie di 55,35 mq realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli sarà inoltre provvisto di apposita copertura (tettoia) in modo tale da non modificare le caratteristiche del rifiuto e da non comprometterne il suo successivo recupero. Alternativamente, i veicoli sottoposti ad adeguamento volumetrico ( pacchi ), potranno essere stoccati mediante accatastamento non superiore a cinque metri di altezza nel settore F3. I settori interni al capannone di deposito delle parti di ricambio commercializzabili (C), di stoccaggio dei rifiuti pericolosi (D) e di stoccaggio dei rifiuti recuperabili e dei rifiuti non pericolosi (E) saranno delimitati e mantenuti separati, anche per ottimizzare la gestione degli spazi, con l utilizzo di barriere mobili. Tale accorgimento sarà adottato anche per la separazione dei settori esterni di stoccaggio dei pneumatici fuori uso (G), dei rifiuti metallici (H) e dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti e non componenti pericolosi (I) nonché per la separazione di deposito dei veicoli trattati (F1) da quella di conferimento e stoccaggio dei veicoli fuori uso prima del trattamento (A). Il centro di raccolta è inoltre dotato di: area adeguata dotata di pavimentazione in cemento armato provvista di una membrana impermeabile in polietilene ad alta densità (HDPE) inattaccabile agli acidi e di sistemi di raccolta dello spillaggio, di decantazione e di sgrassaggio; ingressi separati affinché il centro di rottamazione sia nettamente distaccato da qualsiasi altra attività; adeguata viabilità interna per un'agevole movimentazione dei veicoli, anche in caso di incidenti; sistemi di convogliamento delle acque meteoriche dotati di pozzetti per il drenaggio, -Pagina 12 di 22-

14 vasche di raccolta e di decantazione, muniti di separatori per oli e dei grassi, adeguatamente dimensionati. Periodicamente si procederà all estrazione mediante autospurgo dei fanghi accumulatisi sul fondo della vasca e all eliminazione degli oli e dei grassi accumulatisi nel deoleatore; adeguato sistema di raccolta e di trattamento dei reflui, conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente in materia ambientale e sanitaria; deposito per le sostanze da utilizzare per l'assorbimento dei liquidi in caso di sversamenti accidentali e per la neutralizzazione di soluzioni acide fuoriuscite dagli accumulatori; idonea recinzione lungo tutto il loro perimetro del centro. Al fine di minimizzare l'impatto visivo dell'impianto e la rumorosità verso l'esterno, il centro di raccolta sarà dotato di adeguata barriera verde perimetralmente alle aree di pertinenza dell impianto realizzata attraverso la messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone sempreverdi, di adeguata altezza, e coerenti con il contesto vegetazionale locale. Si assicurerà nel tempo, la cura e il mantenimento in buono stato vegetativo della barriera di protezione ambientale. La superficie di aree verdi in progetto è pari a 281,05 mq. Si cercherà in ogni di caso di limitare al massimo l accumulo a vista dei materiali di risulta, riducendo così ulteriormente l impatto visivo. Durante le fasi di trattamento dei veicoli fuori uso saranno rispettate inoltre le norme di sicurezza concernenti le lavorazioni insalubri. Nel sito in oggetto saranno impiegati n.6 (sei) addetti di cui 2 (due) amministrativi e 4 (quattro) operai specializzati. Per l impianto in oggetto è stata calcolata una potenzialità minima di 500 autoveicoli/anno demoliti. 6. Potenziali fonti di impatto e loro mitigazione Sono riportate di seguito le principali fonti d impatto ambientale generate dall attività svolta dalla Ditta Muntoni Rolando di Olbia (OT). Si prevede che l attività sarà svolta nei giorni feriali dalle ore 08:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18: Rifiuti I rifiuti provenienti dal trattamento dei veicoli fuori uso e quelli ammessi provenienti dalla raccolta differenziata che saranno gestiti nel centro di raccolta della Ditta MUNTONI ROLANDO di Olbia (OT) sono quelli che di seguito si elencano, ciascuno contraddistinto con la rispettiva codifica CER. -Pagina 13 di 22-

15 RIFIUTI PROVENIENTI DALL ATTIVITÀ DI ROTTAMAZIONE CODICE C.E.R. DESCRIZIONE * Oli per circuiti idraulici contenenti PCB (1) * Emulsioni clorurate * Emulsioni non clorurate * Oli minerali per circuiti idraulici, clorurati * Oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati * Oli sintetici per circuiti idraulici * Oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili * Altri oli per circuiti idraulici * Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati * Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati * Scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione * Olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile * Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione * Oli prodotti dalla separazione olio/acqua * Acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua * Altri carburanti (comprese le miscele) * Altre emulsioni * Clorofluorocarburi, HCFC, HFC * Assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce Pneumatici fuori uso * Veicoli fuori uso Veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose * Filtri dell'olio * Componenti contenenti mercurio * Componenti contenenti PCB * Componenti esplosivi (ad esempio "air bag") * Pastiglie per freni, contenenti amianto Pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce * Liquidi per freni * Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose Liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce Serbatoi per gas liquido Metalli ferrosi Metalli non ferrosi Plastica Vetro * Componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da a , e Componenti non specificati altrimenti Rifiuti non specificati altrimenti * Batterie al piombo * Apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC * Apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi (2) diversi da quelli di cui alle voci e Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da a Catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne ) * Catalizzatori esauriti contaminati da sostanze pericolose Legno Rame, bronzo, ottone Alluminio Piombo Zinco Ferro e acciaio -Pagina 14 di 22-

16 Stagno Metalli misti Cavi, diversi da quelli di cui alla voce * Fluff - frazione leggera e polveri,contenenti sostanze pericolose Fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce (*) Rifiuti pericolosi. (1) La definizione di PCB adottata nel presente elenco di rifiuti è quella contenuta nella direttiva 96/59/CE. RIFIUTI PROVENIENTI DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA CODICE C.E.R. DESCRIZIONE * Apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci , e Metallo (*) Rifiuti pericolosi. Le diverse tipologie di rifiuti pericolosi saranno depositate separatamente e per classi omogenee nella zona individuata all interno del capannone in recipienti mobili (fusti o contenitori) in attesa che siano conferiti a ditte autorizzate per il trasporto verso impianti di recupero e/o di smaltimento finale autorizzati, secondo le modalità previste dalle norme di legge in materia di gestione dei rifiuti. I fusti contenenti i liquidi e gli oli provvisti di sistemi di chiusura, di accessori e di dispositivi atti ad effettuare, in condizioni di sicurezza, le operazioni di riempimento, di travaso e di svuotamento poggeranno su apposite vasche di contenimento in acciaio di adeguata resistenza, in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi pari ad almeno il 1/3 del volume totale dei serbatoi e, in ogni caso, non inferiore al volume del serbatoio di maggiore capacità. I fusti riserveranno un volume residuo di sicurezza pari al 10% e saranno dotati di dispositivo antitraboccamento o di tubazioni di troppo pieno e d indicatore di livello. Le manichette ed i raccordi dei tubi utilizzati per il carico e lo scarico dei rifiuti liquidi saranno mantenuti in perfetta efficienza, al fine di evitare dispersioni nell'ambiente. Lo stoccaggio degli accumulatori sarà effettuato in appositi contenitori stagni dotati di sistemi di raccolta di eventuali liquidi che possono fuoriuscire dalle batterie stesse e che saranno eventualmente neutralizzati in loco. I recipienti fissi o mobili, utilizzati all interno dell impianto, e non destinati ad essere reimpiegati per le stesse tipologie di rifiuti saranno sottoposti a trattamenti di bonifica appropriati alle nuove utilizzazioni presso centri autorizzati. Lo stoccaggio degli oli usati sarà realizzato nel rispetto delle disposizioni di cui al Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 95 e successive modificazioni, e al Decreto Ministeriale 16 maggio 1996, n La gestione del clorofluorocarburi (CFC) e/o idroclorofluorocarburi, HCFC (R12-R22-R502-R404- R407-R507-R134A-R410A) avverrà in conformità a quanto previsto dal Decreto Ministeriale 20 settembre 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 2 ottobre 2002, n. -Pagina 15 di 22-

17 231 trasferendo i fluidi, mediante apposita attrezzatura, dal sistema di climatizzazione al contenitore in modo tale da evitare la dispersione nell ambiente di sostanze lesive dell ozono. Le apparecchiature dei condizionatori degli autoveicoli che contengono CFC e/o HCFC sono classificati come rifiuti pericolosi poiché sostanze lesive dell ozono (CER *). L estrazione dei fluidi dalle apparecchiature di condizionamento (CER *) sarà effettuata per mezzo di dispositivi aspiranti operanti in circuito chiuso in modo da assicurare che non ci sia alcun rilascio di sostanze lesive in atmosfera. I fluidi volatili (gas) prelevati dal circuito di condizionamento saranno immessi in bombole o bomboloni a tenuta stagna e stoccati in condizioni di temperatura controllata (le caratteristiche dei gas contenuti negli impianti sono di norma riportate nel vano motore del veicolo). Periodicamente tali sostanze (CER *) saranno conferite a ditte specializzate per la loro distruzione finale e/o per gli utilizzi consentiti dalle norme vigenti. I rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata quali rifiuti metallici (CER ) e apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti e non componenti pericolosi (CER * e ) saranno stoccati alla rinfusa in appositi contenitori scarrabili a tenuta stagna adeguatamente protetti dagli agenti atmosferici in adeguate zone dell impianto (settori H ed I). Onde evitare l accatastamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) senza opportune misure di sicurezza per gli operatori e per l integrità delle stesse apparecchiature, si adotteranno delle idonee procedure. I RAEE saranno depositati alla rinfusa in appositi contenitori scarrabili a tenuta stagna adeguatamente protetti dagli agenti atmosferici secondo i raggruppamenti di cui all'allegato 1 del D.M. 185/2007 e all allegato 1B del D.Lgs. 151/05 riportati di seguito: Raggruppamento 1 - Freddo e clima (CER *) a) grandi apparecchi di refrigerazione; b) frigoriferi; c) congelatori; d) altri grandi elettrodomestici utilizzati per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di alimenti; e) apparecchi per il condizionamento come definiti dal decreto del Ministro delle attività produttive 2 gennaio Raggruppamento 2 - Altri grandi bianchi (CER ) a) lavatrici; b) asciugatrici; c) lavastoviglie; d) apparecchi per la cottura; e) stufe elettriche; f) piastre riscaldanti elettriche; -Pagina 16 di 22-

18 g) forni a microonde; h) altri grandi elettrodomestici utilizzati per la cottura e l'ulteriore trasformazione di alimenti; i) apparecchi elettrici di riscaldamento (scaldacqua); j) radiatori elettrici; k) altri grandi elettrodomestici utilizzati per riscaldare ambienti ed eventualmente letti e divani; l) ventilatori elettrici; m) altre apparecchiature per la ventilazione e l'estrazione d'aria. I cassoni scarrabili, per quanto possibile, saranno dotati di idonee chiusure per impedire la fuoriuscita del rifiuto stoccato, di dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento, di mezzi di presa per rendere sicure ed agevoli le operazioni di movimentazione. Le operazioni di movimentazione di apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi (frigoriferi, condizionatori ecc.) e degli altri beni durevoli classificati come pericolosi in base ai relativi codici CER saranno condotte in modo da evitare rotture e/o danneggiamento dei materiali e dispersioni incontrollate delle sostanze pericolose o lesive dell'ozono in essi contenute. Non saranno eseguite alcune operazioni di disassemblaggio del materiale ingombrante e/o di separazione della parte del bene durevole contenente sostanze lesive dell'ozono. Tutti i materiali ingombranti saranno stoccati in maniera distinta e ben ordinata. I condensatori, contenuti all'interno di lavatrici, impianti hi-fi e beni durevoli che in genere potrebbero contenere policlorobifenili (PCB) saranno accuratamente separati e inviati ad impianti idonei al loro trattamento. 6.2 Quantitativi rifiuti Ipotizzando per l impianto in oggetto una potenzialità minima di 500 autoveicoli/anno demoliti, sono state stimate, le quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi prodotti in un anno nel centro di raccolta in oggetto: COMPONENTI PESO MEDIO UNITARIO (Kg) PESO TOTALE (Kg) OLI ESAUSTI (MOTORE/CAMBIO) 4, OLIO FRENI 0,13 64 ANTIGELO/LIQUIDO REFRIGER. 3, ACCUMULATORI AL PIOMBO 9, OLI IDRAULICI 0,04 21 CFC (ARIA CONDIZIONATA) 0,006 3 AIR BAG 0,5 250 BOMBOLA GAS 0,4 192 CARBURANTE 3, CATALIZZATORI 0,3 150 PNEUMATICI VETRO IMBOTTITURE SEDILI 2, PARAURTI IN P.P. 6, PLANCIA E RIVESTIMENTI VARI 19, Pagina 17 di 22-

19 SERBATOIO CARBURANTE 3, VASCHETTE (VETRI E RAFFRED.) 1,2 599 PORTAFILTRO ARIA 0,6 316 PASSARUOTE (PP) 0,2 90 COPPE RUOTA (PA) 0,6 280 MOTORE ALTRE PARTI CARCASSA Peso medio del veicolo: 900 Kg 6.3 Emissioni in atmosfera Le fonti di emissioni in atmosfera derivano esclusivamente: 1. dalla combustione diretta in torcia dei residui di GPL e/o metano provenienti dalla messa in sicurezza delle bombole e/o serbatoi; 2. dalle eventuali polveri diffuse durante lo stoccaggio e la movimentazione dei materiali inerti dei mezzi nell impianto; 3. dalla combustione dei carburanti (gasolio, benzina) utilizzati per l alimentazione delle macchine, dei mezzi e delle attrezzature del centro. Le operazioni di messa in sicurezza delle bombole e/o serbatoi contenenti residui di GPL e/o metano che saranno eseguita con l ausilio di apposite apparecchiature (compressore) che consentiranno di effettuare in massima sicurezza il prelievo del combustibile gassoso dal serbatoio e l invio del gas in depressione come combustibile ad una torcia, senza effettuare alcuna fase di stoccaggio combustione. L impianto in oggetto è sprovvisto di tecnologia per il recupero del calore prodotto dalla combustione del gas. La Ditta Muntoni Rolando s impegna ad acquisire le eventuali ed ulteriori autorizzazioni per tale attività di smaltimento (combustione diretta in torcia) che gli Enti preposti riterranno necessarie (allegato B della IV parte del D.Lgs. 152/2006, operazione di smaltimento D10 Incenerimento a terra, autorizzabile ai sensi dell articolo 208 del citato Decreto Legislativo e/o autorizzazione alle emissioni in atmosfera). Si fa presente che se l impianto di combustione, alimentato a metano e/o GPL che sarà acquistato e utilizzato dalla Ditta Muntoni Rolando, possiederà una potenza termica nominale inferiore a 3MW e quindi, in base all articolo 269, punto 14 lettera c del D.Lgs. 152/2006 non sarà soggetto all autorizzazione alle emissioni in atmosfera. Onde minimizzare la quantità di polveri diffuse durante il passaggio dei mezzi, la strada e il piazzale saranno eventualmente inumiditi con getti di acqua. Le emissioni prodotte dalla combustione del gasolio dei mezzi meccanici del centro di raccolta sono limitate nel tempo e nello spazio e di scarsa rilevanza ai fini della qualità dell aria. Si potrebbe fa presente che l articolo 185 comma1, lettera a) del D.Lgs. 152/2006 esclude dal campo di applicazione della normativa sui rifiuti le emissioni costituite da effluenti gassosi emessi in atmosfera in grado di causare inquinamento atmosferico. -Pagina 18 di 22-

20 Lo stesso D.Lgs.152/2006 definisce all articolo 168, comma1, lettera g), l effluente gassoso come lo scarico gassoso, contenente emissioni solide, liquide o gassose; la relativa portata volumetrica è espressa in metri cubi all'ora riportate in condizioni normali (Nm 3 /ora), previa detrazione del tenore di vapore acqueo. La Ditta Muntoni Rolando effettuerà il controllo analitico delle emissioni diffuse, determinando almeno annualmente, a partire dalla data di avvio dell impianto, la quantità di polveri totali. Il sistema di campionamento sarà sistemato contro vento. I campionamenti delle polveri diffuse provenienti dalle lavorazioni del centro di raccolta e le successive determinazioni analitiche saranno effettuate secondo le norme UNICHIM. Gli autocontrolli sulle polveri totali saranno eseguiti principalmente nelle condizioni di lavoro più gravose e in giornate ventilate, collocando la linea di prelievo in prossimità delle zone con maggiore polverosità quali cumuli e lungo il perimetro interno dell impianto. Se necessario sarà effettuata l analisi delle potenziali immissioni gassose in atmosfera. Quadro riassuntivo delle emissioni Stato dell Inquinante Tipo Inquinante Inquinanti gassosi Gas Polveri totali, SO x, NO x CO, CO 2 Particolato Polveri Polveri diffuse Tempi di utilizzazione dell impianto Ore/giorno 8 Giorni/anno 248 Potenzialità minima impianto (auto/anno) 500 Quantità e qualità dei combustibili utilizzati durante l anno Qualità dei combustibili Quantità (litri) Gasolio Rumore L impianto di messa in sicurezza, demolizione, recupero dei materiali e rottamazione di veicoli a motore fuori uso rientra, in base secondo i criteri di cui alla legge n. 447/1995 e alle linee guida regionali in materia di impatto acustico, approvate con deliberazione G.R. n. 62/9 del 14/11/2008, nella classe VI Aree esclusivamente industriali di destinazione d uso del territorio comunale, cioè in aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. I valori limite assoluti di immissione e i valori di qualità (di immissione) diurni e notturni delle aree esclusivamente industriali sono fissati dalla G.R. n. 62/9 del 14/11/2008 e s.m.i. in 70 db(a). Al fine di minimizzare l'impatto acustico verso l'esterno, il centro di raccolta sarà dotato di adeguata barriera verde perimetralmente alle aree di pertinenza dell impianto realizzata attraverso la messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone sempreverdi, di adeguata altezza, e coerenti con il contesto vegetazionale locale. -Pagina 19 di 22-

21 Saranno in qualsiasi caso rispettate tutte le misure antinfortunistiche e antirumore previste dalle norme vigenti tali da garantire, nelle aree esterne all impianto, una limitazione dei livelli sonori entro i 70 db(a). A tal fine si prevede una campagna di misure fonometriche atta a verificare la conformità dei livelli sonori nelle aree interne e limitrofe all impianto; la campagna di monitoraggio sarà pianificata e condotta da un tecnico competente in acustica ambientale ai sensi della L. n. 447/ Rete di smaltimento dei reflui La rete di smaltimento dei reflui (acque meteoriche di prima pioggia, acque di lavaggio dei piazzali, acque provenienti dai settori di trattamento e di deposito ed eventuali percolati) sarà costituita da un sistema di drenaggio in grado di intercettare i reflui provenienti dai vari settori e convogliarli verso a un idoneo impianto di trattamento in loco, caratterizzato dalle seguenti fasi: a) decantazione, b) disoleatura. Nel pozzetto decantatore-deoleatore i reflui subiranno la sedimentazione delle frazioni pesanti e la separazione dei grassi. Da quest ultimo, prima dello scarico, i reflui confluiranno verso un pozzetto di ispezione di capacità adeguata al fine di consentire le operazioni di campionamento da parte delle Autorità di controllo, per poi essere convogliati alla rete consortile e raggiungere così l'impianto di depurazione consortile per i successivi trattamenti. All'esterno del capannone, i reflui provenienti dai settori A, F1, F2, F3, G, H, I, L e dai piazzali confluiranno presso pozzetti e/o caditoie munite di griglie carrabili in acciaio zincato che consentiranno l'immissione degli stessi, tramite una tubazione interrata, verso il sistema di trattamento decantatore-deoleatore. All'interno del capannone, i reflui provenienti dal settore di trattamento (B), dal settore di deposito parti di ricambio (C), dal settore di deposito dei rifiuti pericolosi (D) e da quello di deposito dei rifiuti riciclabili e non pericolosi (E), grazie all adeguata pendenza della pavimentazione, potranno confluire verso un pozzetto munito di griglia e da quest'ultimo mediante una tubazione interrata raggiungerà il sistema di trattamento decantatore-deoleatore. La manutenzione del decantatore-deoleatore è molto semplice poiché periodicamente, agendo dalle apposite ispezioni dei coperchi delle vasche, si potrà procedere all'estrazione e allontanamento mediante autobotte dei fanghi accumulatisi sul fondo vasca, e all asporto dell olio e grasso accumulatisi nel deoleatore. 6.6 Caratteristiche di accesso e traffico Il lotto ricadente all interno della Zona Industriale di Olbia in via Israele presenta un adeguata -Pagina 20 di 22-

22 viabilità ed è raggiungibile senza alcuna difficoltà. L accesso e l uscita dei mezzi aziendali impegnati nella movimentazione e nel trasporto dei rifiuti sono agevolati e semplificati dalla disponibilità di un ampia area di manovra e dalla razionale distribuzione degli spazi interni essendo stati previsti ingressi separati affinché il centro di rottamazione sia nettamente distaccato da qualsiasi altra attività. Il centro di raccolta non comporterà alcun significativo incremento del traffico veicolare all interno dell agglomerato industriale 7. Piano di intervento per condizioni straordinari 7.1. Allagamenti La zona industriale in cui ricade il centro di raccolta presenta una piovosità annua non particolarmente elevata. Comunque, al fine di evitare rischi di allagamento sono stati previsti dei sistemi di convogliamento delle acque meteoriche dotati di pozzetti per il drenaggio, vasche di raccolta e di decantazione, muniti di separatori per oli e dei grassi, adeguatamente dimensionati Incendi Qualora si sviluppi un incendio all interno dell impianto saranno comunque presenti e posizionati nei punti di maggior rischio degli appositi dispositivi antincendio che potranno essere utilizzati per soffocare gli incendi. In ogni caso e preventivamente all esercizio dell impianto sarà formulata apposita richiesta di parere al competente comando dei Vigili del Fuoco circa l idoneità dei presidi antincendio previsti dal progetto Dispersione accidentale di rifiuti nell ambiente In caso di dispersione accidentale dei rifiuti all interno dell impianto non esiste alcun rischio di contaminazione dell ambiente grazie alle caratteristiche impermeabili di tutte le pavimentazioni del centro in cui si esegue il trattamento dei veicoli fuori uso e la gestione dei rifiuti nonché della presenza all interno dell impianto stesso di materiali e di sostanze assorbenti da utilizzare per l'assorbimento delle sostanze pericolose accidentalmente fuoriusciti. Nel caso di fuoriuscite accidentali di sostanze pericolose si provvederà in ogni caso a confinare immediatamente l area interessata, rimuovere il rifiuto per quanto possibile a secco e metterlo a dimora all interno dei contenitori. Il materiale assorbente contaminato da sostanze pericolose sarà avviato a smaltimento verso impianti autorizzati, secondo le modalità previste dalle norme di legge in materia di gestione dei rifiuti. -Pagina 21 di 22-

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