Indice. 3 I concetti chiave. 5 Il programma WHP. 8 Come aderire al programma. 10 Le sei aree tematiche. 11 Le Aree tematiche e le Buone pratiche

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2 Indice 3 I concetti chiave 5 Il programma WHP 8 Come aderire al programma 10 Le sei aree tematiche 11 Le Aree tematiche e le Buone pratiche 11 Area tematica 1: Alimentazione 14 Area tematica 2: Attività Fisica 16 Area tematica 3: Fumo di Tabacco 18 Area tematica 4: Contrasto ai comportamenti additivi 20 Area tematica 5: Conciliazione Vita-Lavoro, Welfare e Responsabilità sociale 23 Area tematica 6: Sicurezza Stradale e Mobilità Sostenibile 25 Medico competente che promuove salute 27 Riferimenti: Sitografia e Pubblicazioni 2

3 I CONCETTI CHIAVE SALUTE Uno stato di completo benessere fisico, sociale e mentale, e non soltanto l assenza di malattia o di infermità. In promozione della salute, la salute viene considerata non tanto una condizione astratta, quanto un mezzo finalizzato ad un obiettivo che, in termini operativi, si può considerare una risorsa che permette alle persone di condurre una vita produttiva sul piano individuale, sociale ed economico. La salute è una risorsa per la vita quotidiana e non lo scopo dell esistenza. Si tratta di un concetto positivo che valorizza le risorse sociali e personali, oltre alle capacità fisiche. ( ) PROMOZIONE DELLA SALUTE La promozione della salute è il processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla (Rif. Ottawa Charter for Health Promotion. WHO, Geneva, 1986). La promozione della salute rappresenta un processo sociale e politico globale, che non comprende solo azioni volte a rafforzare le abilità e le capacità dei singoli individui, ma anche azioni volte a modificare le condizioni sociali, ambientali ed economiche, in modo da attenuare il loro impatto sulla salute del singolo e della collettività. La partecipazione è fondamentale per supportare le azioni di promozione della salute. ( ) STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE Lo stile di vita è un modo di vivere basato su profili identificabili di comportamento che sono determinati dalla interconnessione tra caratteristiche individuali, interazioni sociali e condizioni socioeconomiche e ambientali. BUONE PRATICHE IN PROMOZIONE DELLA SALUTE quegli insiemi di processi ed attività che, in armonia con i principi/valori/credenze e le prove di efficacia e ben integrati con il contesto ambientale, sono tali da poter raggiungere il miglior risultato possibile in una determinata situazione. (Kahan B., M. Goodstadt, Health Promotion Practice, 2001) 3

4 PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO ( ) si definisce luogo di lavoro sano quello in cui lavoratori e dirigenti, sulla base dei bisogni evidenziati, collaborano attivamente nell ambito di un processo di continuo miglioramento per tutelare e promuovere la salute, la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori nonché la sostenibilità dell azienda, prestando particolare attenzione a: Fattori di rischio fisico presenti negli ambienti di lavoro che possono avere un impatto negativo su salute e sicurezza; Fattori di rischio psicosociale, inclusi l organizzazione del lavoro e la cultura organizzativa, che possono avere un impatto negativo su salute, sicurezza e benessere dei lavoratori; Risorse dedicate al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori (inclusa la promozione di stili di vita sani da parte del datore di lavoro); Possibilità di trasferire alle famiglie, e quindi alla comunità, le esperienze positive e gli interventi per il miglioramento della salute dei lavoratori. Le 5 chiavi strategiche per lo sviluppo della promozione della salute nei luoghi di lavoro: 1. Impegno e coinvolgimento della leadership 2. Coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti 3. Etica del lavoro e legalità 4. Sostenibilità ed integrazione 5. Utilizzo di un processo sistematico e globale che assicuri efficacia e continuo miglioramento (Healthy workplaces: a model for action: for employers, workers, policymakers and practitioners WHO 2010) 4

5 IL PROGRAMMA WHP È un percorso che porta un azienda a diventare un luogo di lavoro che favorisce le scelte di salute attraverso la realizzazione graduale di Buone Pratiche (una Buona Pratica è un attività che ha dimostrato di essere efficace per migliorare la salute dei lavoratori). Il Piano Regionale di Prevenzione di Regione Lombardia raccomanda la prevenzione delle malattie croniche anche tramite la promozione di cambiamenti organizzativi nei luoghi di lavoro, al fine di renderli ambienti favorevoli alla adozione consapevole di stili di vita sani. Per chi è il programma WHP? Per tutti i luoghi di lavoro: - aziende private e pubbliche; - enti e istituzioni; - organizzazioni e associazioni. Costi: L adesione è gratuita e nella maggior parte dei casi la realizzazione delle Buone Pratiche non comporta costi diretti. Vantaggi per l azienda: Grazie all adesione al programma WHP un azienda può aspettarsi numerosi vantaggi, tra cui: Adesione: miglioramento della salute dei lavoratori (e delle loro famiglie) miglioramento del livello di soddisfazione e del clima aziendale; crescita del senso di appartenenza e della produttività; accreditamento annuale riconosciuto nella rete europea ENWP. Basta seguire le istruzioni contenute in questa pubblicazione. È prevista inoltre la consulenza gratuita da parte di personale esperto dell Agenzia di Tutela della Salute (ATS) Insubria, che agisce senza compiti di vigilanza né finalità ispettive. Iscrivendosi si entra a far parte della Rete WHP Insubria, un network di oltre 60 luoghi di lavoro impegnati nella promozione della salute. Puoi trovare l elenco delle aziende partecipanti sulla pagina dedicata al WHP e presente sul sito di ATS Insubria. 5

6 GLI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA Il programma Luoghi di lavoro che promuovono salute Rete WHP Lombardia rientra nelle azioni previste dal Piano Regionale di Prevenzione di Regione Lombardia, in riferimento all obiettivo di ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle Malattie Croniche non trasmissibili (MCNT). Esso contribuisce ai processi di promozione della salute negli ambienti di lavoro, presidiando specificatamente la prevenzione dei fattori di rischio comportamentali delle malattie croniche e degenerative (scorretta alimentazione, sedentarietà, tabagismo, abuso di alcool), pertanto, sulla base delle migliori evidenze di efficacia, ha quale obiettivo prioritario promuovere l adozione nei luoghi di lavoro di pratiche raccomandate, al fine di renderli ambienti favorevoli alla adozione competente e consapevole di stili di vita favorevoli alla salute. I PRE-REQUISITI PER L ADESIONE AL PROGRAMMA Le Aziende (inteso come Luogo di lavoro : Comune, Ospedale, RSA, Impresa, GDO, ecc.) che desiderano aderire al programma devono: Essere in regola con gli oneri contributivi e assicurativi; Essere in regola con le disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro previste dal D.lgs. 81/08; Essere in regola con le norme ambientali (D.lgs. 152/06 e s.m.i.); Non avere riportato nei 5 anni precedenti condanne definitive relative all applicazione del D.lgs. 231-/2001 (Art 25 - septies - omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro o art 25- undecies - reati ambientali). 6

7 IL RUOLO DELLE AGENZIE DI TUTELA DELLA SALUTE (ATS) Nell ambito del Programma gli operatori della Agenzie di Tutela della Salute (ATS) svolgono un ruolo di accompagnamento e orientamento mediante: Supporto metodologico al gruppo di lavoro aziendale nel percorso di analisi di contesto e di pianificazione, a partire dalla selezione e valorizzazione, sulla base di criteri di efficacia, delle opportunità aziendali già in essere coerenti agli obiettivi del Programma; Offerta di informazioni sulle opportunità di accesso al Servizio Socio Sanitario Regionale (centri per il trattamento del tabagismo, servizi nutrizionali, servizi per il trattamento delle dipendenze, programmi di screening oncologico, ecc.), nonché di offerte di programmi iniziative disponibili sul territorio. Le ATS inoltre : Cooperano per lo sviluppo della Rete tra le Aziende aderenti, in particolare facilitando la condivisione di esperienze, materiali, strumenti e il dialogo collaborativo tra le Aziende e tutti i soggetti della comunità locale, che, a vario titolo, possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di salute che persegue il Programma; Attribuiscono ogni anno il riconoscimento di Azienda che Promuove Salute a seguito di monitoraggio delle buone pratiche attuate dalle aziende, e di rendicontazione da parte delle stesse. 7

8 COME ADERIRE AL PROGRAMMA 1. Iscrizione: Per aderire al Programma è necessario compilare il format on line scheda anagrafica di iscrizione che raccoglie alcuni dati di contesto e l autocertificazione relativa alla presenza dei pre-requisiti. La compilazione della scheda di iscrizione attiva il contatto con la Agenzia di Tutela della Salute competente territorialmente e deve essere effettuata entro il 31 Luglio (per il riconoscimento annuale). Non è necessario ripetere l iscrizione per gli anni successivi. 2. Processo partecipato: Per pianificare il percorso, organizzare le attività e per rilevare opportunità di raccordo con iniziative presenti sul territorio locale è necessario il coinvolgimento entro tre mesi dall iscrizione di tutte le figure aziendali in un processo partecipato che attivi le figure di sistema (Datore di lavoro o delegato con poteri decisionali, RSPP, Medico Competente, RLS, Rappresentanze Sindacali, Risorse Umane) oltre ad eventuali altri settori interni che possono avere un ruolo nello sviluppo delle attività. Molto importante, a garanzia della sostenibilità e dell efficacia dei processi, il coinvolgimento del Medico Competente; essenziale l informazione ed il coinvolgimento di tutti i lavoratori in merito all adesione dell Azienda al Programma ed ai relativi sviluppi. Per il funzionamento del programma è consigliabile la costituzione di un piccolo Gruppo di Lavoro formato da persone motivate, il più possibile rappresentativo delle diverse aree aziendali. 3. Analisi di contesto utile alla pianificazione ed alla valutazione del percorso: Per pianificare le azioni più coerenti al contesto aziendale nonché per valutare i miglioramenti raggiunti, è importante rilevare alla partenza la situazione esistente. A tal fine si utilizza il format on line Profilo di salute, che raccoglie un set di informazioni che permettono alla azienda di osservare e descrivere il proprio contesto al fine di pianificare coerentemente il processo di miglioramento. Può essere inoltre proposta dalle ATS, ma non vincolante ai fini dell adesione al Programma, la compilazione di un questionario anonimo da parte dei lavoratori, relativo ad aspetti di auto percezione di fattori di rischio/cambiamenti, utile soprattutto al coinvolgimento degli stessi nel percorso. 8

9 4. Pianificazione e Rendicontazione: Coerentemente a quanto emerso dal profilo di salute il gruppo di lavoro aziendale pianifica le azioni di miglioramento (format on line Pianificazione) attingendo dalle Buone Pratiche indicate dal Programma. Il Programma prevede che le Aziende realizzino quale standard minimo ai fini del riconoscimento, le seguenti azioni: Nel 1 anno: due Buone Pratiche su due delle Aree Tematiche; Nel 2 anno: due Buone Pratiche su altre due Aree Tematiche, mantenendo attive le Buone Pratiche del 1 anno; Nel 3 anno: due ulteriori Buone Pratiche sulle 2 delle Aree Tematiche residue, mantenendo attive le Buone Pratiche degli anni precedenti; Successivamente mantenimento delle Buone Pratiche di tutte le Aree Tematiche. (Unico vincolo è la non attivazione nello stesso anno delle Aree Tematiche n. 5. Conciliazione vita-lavoro, welfare e responsabilità sociale, e la n. 6. Sicurezza stradale e mobilità) Lo standard minimo rappresenta l elemento di garanzia dell impatto del Programma sul processo di promozione della salute e prevenzione della cronicità, così come il mantenimento nel tempo delle azioni intraprese ne presidia la sostenibilità Dal 4 anno per poter ottenere il riconoscimento annuale, dovrà essere rendicontato il mantenimento delle Buone Pratiche messe in atto nelle 6 Aree Tematiche. Entro novembre di ciascun anno solare l Azienda autocertificherà le Buone Pratiche attivate mediante la compilazione del format on line Rendicontazione. Operatori della ATS, potranno effettuare verifiche a campione presso le Aziende in relazione alla veridicità dei dati autocertificati nella rendicontazione ; la verifica non potrà dare origine in alcun caso a sanzioni, ma sarà orientata a favorire un processo di miglioramento continuo e partecipato. 5. Riconoscimento: L attestato di riconoscimento di Luogo di lavoro che Promuove Salute è rilasciato annualmente dalla ATS territorialmente competente, alle aziende che realizzano le azioni previste, secondo lo standard minimo di cui al punto 4. 9

10 Il Programma WHP prevede lo sviluppo di attività (buone pratiche) in 6 aree tematiche: 10

11 ALIMENTAZIONE 1. ALIMENTAZIONE - ALMENO 2 BUONE PRATICHE 1.1 MENSA AZIENDALE Capitolato-Menù orientato a un offerta salutare (minimo garantito: offerta esclusiva di pane con ridotto contenuto di sale, frutta e verdura non sostituibile con altri dessert, utilizzo esclusivo di sale iodato, disponibilità di pane integrale) (vedi dettagli in all. 1A) Formazione del personale della mensa (e/o gestore) e informazione ai lavoratori su porzioni corrette e composizione equilibrata del pasto (All. 1 E) e/o codice colore (Allegato 1F e 1F Poster) 1.2 DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI ALIMENTI Capitolato con un offerta di almeno il 30% di alimenti salutari (alimenti con contenuto calorico non superiore a 150 Kcal e contenuto in grassi non superiore a 5 g. esempio: succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, spremute, frutta secca, yogurt, prodotti da forno con olio evo e/o a basso contenuto di sale.) (All. 1B) con offerta di frutta e/o verdura (possibilmente fresca e di stagione) sempre disponibile 1.3 AREA DI REFEZIONE Frutta e verdura fresca di stagione disponibile almeno 2/3 giorni alla settimana Presenza di distributori di acqua free, presenza di forno a microonde/frigorifero Affissione di cartelli che riportino: la piramide alimentare (all.1c), il decalogo INRAN (all.1d) e il regolo per il calcolo del BMI (all.1h) 11

12 ALIMENTAZIONE 1.4 ATTIVITA DEL MEDICO COMPETENTE Formazione del medico competente su minimal advice e/o al counselling motivazionale breve (corso ECM o riconosciuto dall ATS territorialmente competente) Sensibilizzazione su stili di vita salutari ai lavoratori visitati Misurazione sistematica ad ogni visita di peso corporeo e o circonferenza addominale alla vita (CV) con dato riportato in o cartella sanitaria Calcolo dell Indice di Massa Corporea (IMC) con dato riportato in cartella sanitaria Inserimento dei dati aggregati su IMC e CV nella relazione periodica e trasmissione degli stessi dati (nel formato in all.1s) in fase di rendicontazione Minimal advice alimentare alle persone a rischio (secondo o combinazione di IMC e CV) e/o consegna di materiale informativo sull alimentazione e/o invio al dietologo o a centri specialistici dei casi con indicazione 12

13 1.5 ATTIVITA DI INFORMAZIONE-COMUNICAZIONE ALIMENTAZIONE Attività di comunicazione (vedi all.1n) con messaggi promozionali sull alimentazione con almeno 2 delle seguenti modalità: Affissione di Manifesti (es. all.1l a e 1L b) ): 1 ogni 70 dipendenti nei luoghi a maggior frequentazione Consegna di materiale promozionale (per es. vedi all.1m) a tutti i dipendenti; Messaggi sulle tovagliette della mensa aziendale (durata almeno 6 mesi ); Allegati alle buste paga (almeno 5 messaggi in mesi diversi - vedi all.1g, all.1l e 1M). Attivazione del servizio di messaggistica sulla corretta alimentazione Una Mail al giorno ( da parte di almeno il 20% dei lavoratori (vd. All. 1R) o altro servizio o SMS con: durata del percorso di almeno 2 mesi, almeno 20 messaggi totali, validazione del contenuto da parte di un istituzione pubblica o scientifica del settore o approvazione dell ATS territorialmente competente. 1.6 ALTRA INIZIATIVA VALIDATA DALLA ATS Almeno 1 iniziativa diversa dalle precedenti validata dall ATS, con registrazione di dati di impatto (n. di lavoratori partecipanti). Per Esempio: Utilizzo sistematico ad ogni visita di bilancia impedenzometrica con: o Stampa e consegna del referto al lavoratore o Conservazione dei dati nominali da parte del medico competente o Inserimento dei dati aggregati (almeno % di massa grassa e BCM) nella relazione periodica Disponibilità in azienda di un professionista abilitato per la gestione individuale del peso corporeo e l acquisizione di comportamenti alimentari corretti, con: o Attività coordinata col Medico Competente o Gestione di almeno il 10% dei casi di sovrappeso o Invio a centri specialistici di soggetti con BMI 30 13

14 ATTIVITA FISICA 2 ATTIVITA FISICA - ALMENO 2 BUONE PRATICHE 2.1 INIZIATIVA SCALE PER LA SALUTE Incentivazione dell uso delle scale dove presenti - mediante l attivazione dell iniziativa "Scale per la salute" (Allegati 2A e 2B) 2.2 PROMOZIONE DELL USO DELLA BICICLETTA (almeno 2) Realizzazione di un parcheggio/rastrelliere coperti Fornitura di biciclette in comodato d uso ai dipendenti Attivazione di convenzioni per sconti su acquisto e/o offerta di materiale utile correlato all utilizzo della bicicletta Aderire ad iniziative che incentivino l uso della bicicletta per il percorso casa-lavoro ( all. 2D) 2.3 PROMOZIONE DI OPPORTUNITA PER SVOLGERE ATTIVITA FISICA (almeno 2) Attività fisica di gruppo in azienda: almeno 1 ora 1 volta alla settimana per almeno 9 mesi l anno (es. gruppo di Gruppo di cammino aziendale con walking leader identificato, training di gruppo con trainer formato, nordic walking) Organizzazione di tornei/iniziative sportive aziendali almeno 2 eventi l anno Disponibilità di spazi, all interno dell azienda, accessibili a tutti i dipendenti per svolgere attività fisica (campo da gioco, palestra, etc.) Attivazione di convenzioni per abbonamenti a palestre, piscine o centri sportivi e/o attivazione di convenzioni per l acquisto di abbigliamento e attrezzature sportive 14

15 ATTIVITA FISICA Distribuzione del contapassi ai dipendenti, bracciali o altri dispositivi per misurare l attività fisica praticata con specifico materiale informativo (all. 2C) e almeno una delle seguenti azioni: - Iniziative premiali per chi compie più passi - Competizioni tra reparti, uffici, sedi aziendali - Informazione e istruzioni su come utilizzare Siti web o App per tenere traccia dei passi compiuti e ricevere feed-back 2.4 ATTIVITA DEL MEDICO COMPETENTE Utilizzo sistematico da parte del medico competente di bilancia impedenziometrica e/o questionario IPAQ (all.2 F) o altri validati per misurare i livelli di attività fisica praticata con: Registrazione in cartella dei risultati Consegna al lavoratore dei dati rilevati con commento e indicazione all aumento dell attività fisica ove necessario Counselling motivazionale ai lavoratori a rischio con indicazioni sulle opportunità aziendali e locali per aumentare l attività fisica Sensibilizzazione su stili di vita salutari ai lavoratori visitati Attività di minimal advice e/o counselling ai lavoratori sedentari 2.5 ATTIVITA DI INFORMAZIONE COMUNICAZIONE Campagna informativa interna sulla Promozione dell attività fisica che preveda almeno 2 delle seguenti azioni: Affissione di manifesti promozionali in azienda (almeno 1 ogni 60 dipendenti); Utilizzo di messaggi di promozione dell attività fisica via /es. Utilizzo di messaggi di promozione dell attività fisica in busta paga (almeno 3 all anno), sulle tovagliette della mensa (per almeno 3 mesi all anno) o altro mezzo tra quelli in all.3d (Materiale utile in all.2e). 2.6 ALTRA INIZIATIVA VALIDATA DALLA ATS : Almeno 1 iniziativa diversa dalle precedenti validata dall ATS con dati di impatto 15

16 FUMO DI TABACCO 3. FUMO DI TABACCO - ALMENO 2 BUONE PRATICHE 3.1 POLICY DI AZIENDA LIBERA DAL FUMO (vd. All. 3C) Definizione di una policy attraverso un adeguato percorso di condivisione e preparazione con le principali figure aziendali (dirigenza, organizzazioni sindacali, etc) Attivazione di iniziative di pubblicizzazione, informazione e promozione a tutti i lavoratori Monitoraggio dell attuazione della policy nel tempo 3.2 PROMOZIONE DI INIZIATIVE DI CARATTERE GENERALE CHE INCENTIVINO LA CESSAZIONE (almeno 1 ) Promozione dell adesione di almeno il 10% dei dipendenti fumatori a servizi/strumenti gratuiti quale Quando fumi del Ministero della Salute o altri servizi eventualmente attivati dalla ATS Offerta di un servizio di messaggistica di sostegno a distanza (es. servizi una Mail al giorno, icoach, Smokel@ o sistemi SMS) con coinvolgimento di almeno il 10% dei fumatori. 3.3 ATTIVITA DEL MEDICO COMPETENTE Valutazione di tutti i fumatori visitati nell anno mediante test di Fagerstrom + test di Marino (all.3 I); Inserimento del risultato dei test nelle cartelle sanitarie e inserimento del dato sulla prevalenza di fumatori tra i visitati nella relazione periodica e trasmissione degli stessi dati contestualmente alla rendicontazione annuale WHP (secondo all.3e). Formazione del medico al minimal advice ai fumatori (Corso riconosciuto da ATS, anche in Formazione a distanza); Esecuzione regolare del minimal advice durante le visite (materiale utile in all.3d); Consegna sistematica di materiale informativo ai fumatori visitati che includa indirizzi e recapiti dei servizi antifumo del SSR presenti sul territorio dell ATS di competenza. 16

17 FUMO DI TABACCO 3.4 ATTIVITA DI INFORMAZIONE - COMUNICAZIONE Con almeno 2 delle seguenti opzioni : Manifesti sul tabacco (materiale utile in all.3f): almeno 1 ogni 70 lavoratori Incontro di sensibilizzazione in azienda per fumatori con la partecipazione di almeno il 50% dei dipendenti fumatori* (materiale utile in all.3g) che preveda: o la distribuzione di materiale informativo, la spiegazione delle strategie efficaci per smettere di fumare, della metodologia dei trattamenti di gruppo, delle modalità di attivazione dei servizi di messaggistica di supporto, la misurazione volontaria del monossido di carbonio nell espirato (dove possibile) o Concorso Smetti e vinci aziendale secondo le modalità riportate nell all.3b 3.5 ALTRA INIZIATIVA VALIDATA DALLA ATS Almeno 1 iniziativa diversa dalle precedenti validata dall ATS, con registrazione di dati di impatto (n. di lavoratori partecipanti). 17

18 Contrasto ai comportamenti additivi 4. CONTRASTO AI COMPORTAMENTI ADDITIVI - ALMENO 2 BUONE PRATICHE 4.1 POLICY AZIENDALE Definizione di una policy scritta su alcol, droghe attraverso un adeguato percorso di condivisione e preparazione con le principali figure aziendali (Dirigenza, organizzazioni sindacali, ecc.) e rispondente alle indicazioni agli all. 4I,L,M (esempi in all. 4R e 4 S ) che comprenda : o Richiamo alle normative vigenti in materia o Divieto esplicito di vendita, somministrazione e di consumo di alcolici sul posto di lavoro e nella mensa aziendale oppure, ove non vi sia mensa interna, buoni pasto con esplicita esclusione degli alcolici; o Procedure scritte per la gestione dei casi di alterazione franca o sospetta per assunzione di alcol o droghe; o Individuazione formale e formazione delle figure preposte alle procedure di cui al punto precedente; o Sanzioni o conseguenze in caso di violazione o Attivazione di iniziative di pubblicizzazione, informazione e promozione a tutti i o Monitoraggio dell applicazione della policy nel tempo 4.2 FORMAZIONE RIVOLTA AI LAVORATORI Iniziative di formazione finalizzate ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi legati ai comportamenti di uso/abuso, rinforzare la resilienza, migliorare la comprensione della policy e acquisire familiarità con le procedure per ottenere supporto (alcol droghe e gioco d azzardo patologico) secondo modalità e argomenti riportati negli all.4b e indicazioni in all.4n e all. 4A 18

19 Contrasto ai comportamenti additivi 4.3 FORMAZIONE PER I DIRIGENTI E ALTRE FIGURE DI SISTEMA Corso su alcol, droghe, gioco d azzardo patologico per dirigenti, figure di sistema (datore di lavoro, RSPP, preposti, RLS, incaricati di primo soccorso), figure professionali che ricoprono un ruolo intermedio (ad es. quadri, capi-squadra, capi-turno, coordinatori di team) con contenuti minimi in all.5f e secondo indicazioni e riferimenti in all.4 e all. 4A ATTIVITA DEL MEDICO COMPETENTE Formazione del medico competente sui minimal advice e/o sul counselling motivazionale breve (corso ECM o riconosciuto dall ATS territorialmente competente) Attività di minimal advice e/o counselling motivazionale breve, durante le visite, ai lavoratori che ne necessitino Somministrazione sistematica del questionario AUDIT C (all.ti 4E) ai dipendenti con consumo di alcolici potenzialmente a rischio/dannoso e inserimento del punteggio nella cartella sanitaria e di rischio Inserimento dei risultati della somministrazione (in forma aggregata) nella Relazione sanitaria periodica e Trasmissione dei dati all ATS competente in fase di rendicontazione (nel formato in all.4t) Attività di sensibilizzazione ai lavoratori con problemi di dipendenza e non. 4.5 ATTIVITA DI INFORMAZIONE COMUNICAZIONE Campagna informativa interna (secondo le indicazioni in all.4h) su Gioco d azzardo Patologico (GAP all.4u) e/o su alcol/ dipendenze e/o incidenti correlati che preveda almeno una delle azioni in all.4c (Materiale utile in all.4d e 4G). 4.6 ALTRA INIZIATIVA VALIDATA DALLA ATS Almeno 1 iniziativa diversa dalle precedenti validata dall ATS, con registrazione di dati di impatto (n. di lavoratori partecipanti). 19

20 Benessere e conciliazione vita-lavoro 5. CONCILIAZIONE VITA - LAVORO, WELFARE E RESPONSABILITA SOCIALE ALMENO 2 BUONE PRATICHE 5.1 RETI DI CONCILIAZIONE VITA LAVORO L azienda conosce le reti territoriali di Conciliazione vita-lavoro promosse da Regione Lombardia e coordinate dalla Agenzia di Tutela della salute (ATS) e l azienda intende aderire 5.2 PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICO Si prevede di attivare iniziative concordate con ATS per la promozione dell adesione ai programmi di screening oncologico (colon retto, mammella, cervice uterina) da parte dei lavoratori in età target 5.3 RIDUZIONE SPRECO ALIMENTARE Iniziative per la riduzione dello spreco alimentare Iniziative di valorizzazione delle eccedenze 5.4 ALTRE INIZIATIVE VALIDATE ( Buone Prassi ) Interventi in ambito di organizzazione del lavoro (almeno 1 dei seguenti): o Part-time temporaneo reversibile previsto nella contrattazione di secondo livello o concesso di fatto; o Flessibilità dell orario di lavoro (secondo la definizione in all.5a); o Telelavoro in alcuni giorni della settimana previsto nella contrattazione di secondo livello o concesso di fatto oppure Smart Working o Banca delle ore (secondo la definizione in all.5a); o Ferie a ore (secondo la definizione in all.5a); o Permessi e congedi parentali oltre gli obblighi di legge 20

21 Benefit aziendali (almeno 2 dei seguenti): o Kit nascita per i figli dei/delle dipendenti; o Voucher, buoni sconto per la spesa o per servizi socio assistenziali o sanitari, convenzioni con negozi, supermarket; o Aiuti finanziari per la cura di familiari anziani o diversamente abili; o Rimborsi per spese sanitarie private non coperte dal Sistema Sanitario Regionale (es. prestazioni odontoiatriche e ticket); o Facilitazioni per l accesso al credito (es. convenzioni con istituti di credito, agevolazioni per mutui per neo genitori); o Integrazione all indennità per maternità e congedo parentale con incentivazione all utilizzo dei congedi da parte dei padri; Servizi di time saving (almeno uno dei seguenti): o Sportello bancomat o posta aziendale; o Convenzioni con meccanici per le riparazioni auto e/o accordi per ritiro e consegna in azienda; o Disbrigo di pratiche burocratiche o formazione per l utilizzo di servizi online (bancari, assicurazioni, pagamenti di bollette, tributi) o Spesa online anche con consegna in azienda; o Stireria e/o lavanderia aziendale (accordi e convenzioni con cooperative o negozi per il ritiro e la consegna in azienda); o Supporto logistico-organizzativo a gruppi di acquisto aziendali. Servizi legati all infanzia e all assistenza di anziani e diversamente abili (almeno uno dei seguenti): o Servizi/iniziative per i figli dei dipendenti nei periodi non scolastici (ludoteche, centri ricreativi estivi, campus tematici, sportivi, per l apprendimento di lingue straniere...); o Servizi di baby sitting (convenzioni con agenzie che offrono servizi per le famiglie); o Servizi di assistenza familiare per anziani o persone diversamente abili a carico dei dipendenti (convenzioni con società e cooperative est.); o Asilo nido aziendale, interaziendale o convenzione con asilo nido nelle immediate vicinanze del luogo di lavoro. Iniziative a sostegno dello studio contributo per l acquisto di libri scolastici, borse di studio, rimborso spese universitarie). Iniziative a sostegno dei lavoratori stranieri (corsi di alfabetizzazione per lavoratori e familiari, nomina di un tutor aziendale con funzioni di interfaccia tra la direzione e i lavoratori stranieri individuazione di facilitatori per favorire la comprensione degli aspetti complessi della convivenza civile come, le pratiche amministrative, le regole di base condominiali, del servizio sanitario...). Attività sul benessere organizzativo e individuale: sportello di ascolto sulle tematiche del benessere organizzativo ed individuale con almeno un accesso da parte di almeno il 5% dei lavoratori nel corso dell anno. Iniziative collettive di socializzazione aziendale o volontariato: (almeno 2 all anno) tra: o o Iniziative di socializzazione aziendale; Giornate destinate ad attività di volontariato e solidarietà sociale. Benessere e conciliazione vita-lavoro 21

22 Benessere e conciliazione vita-lavoro 5.5 ATTIVITA DI INFORMAZIONE COMUNICAZIONE delle iniziative in atto, con esplicitate le modalità di adesione e partecipazione 5.6 ALTRA INIZIATIVA VALIDATA DALLA ATS Iniziativa diversa dalle precedenti validata dall ATS, con registrazione di dati di impatto (n. di lavoratori partecipanti). Per esempio: Raccolta di suggerimenti dei dipendenti o altre forme di partecipazione (forum, cassetta delle idee) con restituzioni annuali delle proposte in occasione di un evento aperto ai dipendenti (Open Day o eventi specifici) con adozione di almeno uno dei suggerimenti all anno. Attività di formazione (almeno 1 delle seguenti): o Percorso di almeno 8 ore per le prime linee di management per sviluppare una cultura aziendale attorno ai temi della conciliazione vitalavoro, del benessere organizzativo, della motivazione dei lavoratori, della responsabilità sociale, della prevenzione dello stress o della Promozione della Salute mentale (all. 5C); o Iniziative destinate alle lavoratrici al rientro della maternità, per il re-inserimento aziendale e l aggiornamento professionale (tutoring, coaching, training on the job e counselling); o Momenti formativi per il personale in generale su temi inerenti il benessere e la Salute mentale (inclusi corsi di: mindfullness, yoga, comunicazione non conflittuale, gestione dello stress...). Focus groups, circle time groups o interventi di mediazione in azienda per favorire la collaborazione e la positiva gestione dei conflitti: almeno 1 all anno (all.5b) Sostegno alle madri che allattano al seno con tutte le seguenti modalità: o Distribuzione di opuscoli informativi sull allattamento materno (all. 1P) e informazione sui servizi territoriali a sostegno dell allattamento; o Creazione in azienda di uno spazio per estrarre il latte con le caratteristiche elencate in all. 1O; o Informazione alle donne prima della ripresa lavorativa della possibilità di estrarre il latte in o azienda o In caso di nido aziendale o interaziendale concedere alla madre di assentarsi per allattare il proprio bambino o portare il latte materno spremuto 22

23 Sicurezza stradale e mobilità 6. SICUREZZA STRADALE E MOBILITA SOSTENIBILE - ALMENO 2 BUONE PRATICHE 6.1 SICUREZZA STRADALE E MOBILITA SOSTENIBILE (almeno 2) Corso di guida sicura Aggiornamento parco macchine aziendale orientato a veicoli ecologici : Presenza di almeno il 20% del parco veicoli di tipo ecologico (a gas, elettrici o ibridi) oppure programma che preveda per prossimi 3 anni almeno il 70% di acquisti di auto/furgoni di questo tipo. Istituzione della figura del mobility manager (se non obbligatorio) Incentivi per la riduzione dell utilizzo delle auto private: almeno due dei seguenti interventi: Organizzazione di un servizio di trasporto collettivo casa-lavoro Convenzioni o incentivi per l uso di mezzi pubblici nel percorso casa lavoro Organizzazione di car pooling o car sharing Biciclette aziendali per i brevi spostamenti o gli spostamenti interni Partecipazione alla realizzazione di interventi strutturali volti al miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali e promozione di percorsi pedonali ciclabili in prossimità dell azienda o 6.2 ATTIVITA DI INFORMAZIONE COMUNICAZIONE Campagna informativa sulla sicurezza stradale secondo indicazioni in all.6c e 6D che comprenda almeno una delle seguenti azioni: Incontro di sensibilizzazione con istituzioni del settore (polizia stradale, ACI, INAIL) con la partecipazione di almeno il 70% dei lavoratori. Regalo di seggiolino per auto ad ogni nascita di un figlio di un lavoratore, accompagnato dalla consegna di un volantino di informazione sul trasporto dei bambini in auto (es. All.6B) 23

24 Sicurezza stradale e mobilità 6.3 ALTRA INIZIATIVA VALIDATA DALLA ATS Iniziativa diversa dalle precedenti validata dall ATS, con registrazione di dati di impatto (n. di lavoratori partecipanti). Per esempio: Criteri scritti per l acquisto dei nuovi veicoli aziendali che prevedano elevate dotazioni di sicurezza per la fascia del veicolo (5 stelle nei crash test, Airbag anche laterali, ABS, ESP, bluetooth, controllo automatico della velocità, sistemi di rilevazione della stanchezza del conducente, sistemi di avviso di involontario cambio corsia, ecc). Procedura scritta per l utilizzo dei veicoli che preveda: Limite di velocità uguale o inferiore a 20 km orari per gli spostamenti su tutta l area dell insediamento aziendale Informazione / formazione periodica per i conducenti di veicoli aziendali oltre gli obblighi di legge Interventi tecnologici per la sicurezza (es. scatola nera per la registrazione dei comportamenti alla guida, alcolimetro disponibile su tutti i mezzi, sistemi di geolocalizzazione...). Controllo e manutenzione dei veicoli aziendali che preveda: Compilazione della check-list in all. 6A (o altra modalità migliorativa di registrazione e gestione dello stato conservativo dei mezzi) con periodicità almeno trimestrale per tutti i veicoli Manutenzione programmata dei veicoli aziendali a cadenza più frequente delle revisioni obbligatorie, in officine interne o esterne autorizzate ai sensi della L. 122/1992 Alternanza regolare e documentata di pneumatici invernali ed estivi su tutti i veicoli stradali Convenzioni per l acquisto o incentivi premiali in tema di sicurezza stradale (caschi per moto, seggiolini per auto per bambini, paraschiena per moto o tute con protezioni). 24

25 MEDICO COMPETENTE CHE PROMUOVE SALUTE la sorveglianza sanitaria del lavoratore agisce a livello di prevenzione contribuendo al contrasto dei fattori di rischio e a livello di promozione della salute sviluppando stili di vita salutari in risposta a bisogni di salute individuali ma anche dei contesti lavorativi, ambientali e sociali; in taluni settori di attività gli scorretti stili di vita, oltre ad incidere negativamente sulla salute dei lavoratori, possono avere ripercussioni anche sul fenomeno infortunistico diventa indispensabile l adozione di uno strumento condiviso che qualificando l apporto e il supporto dei Medici Competenti in ambito di contrasto a fattori di rischio comportamentali consenta anche di valorizzare la specifica competenza professionale e riconoscere l impegno investito in ottemperanza alle scelte aziendali di essere Luogo di lavoro che Promuove Salute. Il Medico Competente aziendale che partecipa in maniera collaborative e partecipativa alla messa in atto di Buone Pratiche nel contesto aziendale di riferimento, può ottenere il Riconoscimento annuale Medico competente che Promuove salute (Programma WHP) nell azienda tramite specifico Attestato di rilasciato dalla ATS territorialmente competente, secondo uno standard minimo di prestazioni di cui al punto successivo. Il Programma prevede che i Medici Competenti realizzino quale standard minimo ai fini del riconoscimento, le seguenti azioni per ogni anno di attività dell azienda nel Programma WHP: 1. lo svolgimento di almeno un intervento di sensibilizzazione concordato con ATS per i lavoratori su 1 delle aree tematiche del programma pianificata per l anno in corso: documentato, con la partecipazione concordata con l azienda di almeno il 25% dei dipendenti e con la raccolta di una customer satisfaction. Tematiche prioritarie sono quelle di diretto impatto sulla cronicità e quindi interventi diretti in ambito alimentare, a contrasto della sedentarietà e di lotta a tutti i tipi di dipendenza con l eventuale collaborazione dei servizi di Promozione della salute delle ATS (materiale ATS a disposizione) 25

26 2. la compilazione di almeno 1 questionario tra quelli validati e proposti nel manuale operativo WHP (allegati Med. Comp.) relativo a 1 delle aree tematiche pianificate per l anno incorso con inserimento dei dati nella cartella sanitaria dei dipendenti. Ovviamente si ritiene assolto il debito se il MC si fa carico in toto della Buona Pratica di sua competenza in 1 delle aree tematiche attivate dall azienda nell anno ( vedi Manuale ) 3. La trasmissione di dati specifici sul WHP nella Relazione Sanitaria Annuale: nella relazione sanitaria annuale per il datore di lavoro il medico competente deve inserire un paragrafo sulla WHP (vedi allegato Relaz. Ann.) Lo standard minimo rappresenta l elemento di garanzia dell impatto del Programma sul processo di promozione della salute e prevenzione della cronicità, così come il mantenimento nel tempo delle azioni intraprese ne presidia la sostenibilità. Sarà cura del Datore di Lavoro e/o del Referente aziendale WHP trasmettere all ATS competente in allegato 1) alla Pianificazione l adesione del MC al riconoscimento annuale (paragrafo Medico Comp.) e successivamente in allegato 2) alla Rendicontazione Finale (Entro novembre di ciascun anno solare) copia della relazione annuale del Medico Competente che richiede l attestato. Operatori della ATS, non coinvolti in funzioni di vigilanza,potranno effettuare verifiche a campione presso le Aziende in relazione alla veridicità dei dati autocertificati nella Relazione Annuale ; la verifica non potrà dare origine in alcun caso a sanzioni, essendo la partecipazione al Programma su base volontaria. Riconoscimento L attestato di riconoscimento di Medico competente che Promuove salute (Programma WHP) nell azienda. è rilasciato annualmente dalla ATS territorialmente competente, ai Medici Competenti che, attivando il processo partecipato interno, realizzano le azioni previste, secondo lo standard minimo sopraindicato. 26

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