IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO

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1 Provincia di Ravenna settore ambiente e suolo Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 / 4 Provvedimento Provvedimento n. 516 del 08/08/2007 Oggetto: D.LGS. 59/05 - L.R. 21/04 DITTA SOTRIS S.P.A. AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE PER LE DISCARICHE ESISTENTI PER RIFIUTI PERICOLOSI 1 /2 STRALCIO 3 STRALCIO E PER LA NUOVA DISCARICA PER RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI 4 STRALCIO (PUNTO 5.4 ALL. I D.LGS. 59/05) SITE IN COMUNE DI RAVENNA, S.S. 309 ROMEA KM 2,6 IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO VISTO il Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento che per le attività comprese nell Allegato I prevede il rilascio dell Autorizzazione Integrata Ambientale (successivamente indicata con AIA); VISTA la Legge Regionale n. 21 del 11 ottobre 2004, in materia di prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento, che attribuisce alle Province le funzioni amministrative relative al rilascio dell AIA; VISTA la Legge Regionale n. 9 del 18 maggio 1999, così come modificata con la Legge Regionale n. 35 del 16 novembre 2000, in materia di procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (successivamente indicata con VIA); RICHIAMATI in particolare gli artt. 9 e 10 di cui al Titolo II della L.R. n. 9/99, in materia di procedura di verifica (screening) volta a definire se un progetto sottoposto a tale procedura preliminare ai sensi dell art. 4 della predetta L.R. n. 9/99 e s.m.i. deve essere assoggettato ad ulteriore procedura di VIA; PRESO ATTO della procedura di screening con esito positivo di cui al Provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 396 del 21/07/2005 rilasciato dalla Provincia di Ravenna, esperita dalla Ditta SOTRIS S.p.A. ai sensi della L.R. n. 9/99 e s.m.i. relativa ad un progetto di ampliamento discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (4 stralcio); RICHIAMATA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 375 del 20/03/2006 di approvazione della settima modifica al calendario delle scadenze per la presentazione delle domande di AIA; VISTA la domanda presentata allo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Ravenna in data 29/12/2005 e pervenuta a questa Provincia in data 05/01/2006 prot. n. 2006/772, dal sig. Amadori Claudio in qualità di gestore della Ditta SOTRIS S.p.A. avente sede legale e impianti in Comune di Ravenna - S.S. 309 km 2,6 Via Romea Nord, n ai sensi dell'art. 7, della L.R. n. 21/04, intesa ad ottenere il rilascio dell AIA (punto Allegato I del D.Lgs. n. 59/05) per le discariche esistenti per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio 3 stralcio nel rispetto del calendario sopracitato e per la nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio che costituisce un ampliamento di quelle esistenti in via di prossimo esaurimento; VISTA la Seconda Circolare Regionale (prot. n. AMB/AAM/06/22452) del 6 marzo 2006 per l attuazione operativa della L.R. n. 21/04; DATO ATTO che, ai sensi di quanto previsto all art. 17, comma 5 del D.Lgs. n. 59/05 e nella Circolare Regionale del 6 marzo 2006 relativamente alle autorizzazioni settoriali in scadenza con rinnovo senza modifiche, per agevolare il passaggio degli impianti esistenti dall assetto autorizzatorio basato sulle normative settoriali a quello richiesto dalla normativa IPPC, l autorizzazione alla gestione della discarica esistente per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio in scadenza già in possesso della Ditta, compresa e sostituita dalla presente AIA ai sensi dell'art. 5, comma 3, lettera b) della L.R. n. 21/04, è da intendersi automaticamente prorogata fino al rilascio dell AIA; DATO ATTO altresì che ai sensi del D.Lgs. n. 59/05 e della L.R. n. 21/04 è previsto che nell ambito della procedura per il rilascio dell AIA sia garantita, ove ne ricorrono le fattispecie, l applicazione dell art. 27 comma 5 e 6 del D.Lgs. n. 22/97, in caso di modifiche sostanziali e/o ampliamenti di impianti esistenti; VISTA l avvenuta pubblicazione della documentazione presentata ai sensi dell art. 8, comma 3) della L.R. n. 21/04; 1

2 2 Provvedimento DATO ATTO che in data 16/02/2006 (prot. n /2006) e in data 20/02/2006 (prot. n /2006) sono pervenute osservazioni da soggetti interessati in base a quanto previsto dall art. 9, comma 1) della L.R. n. 21/04 che sono state trasmesse in copia alla Ditta interessata con nota prot. n /2007 del 05/03/2007; il gestore ha presentato le proprie controdeduzioni, ai sensi dell art. 9, comma 2) della L.R. n. 21/04, in data 24/05/2007 (prot. n /2007); la Provincia fa proprie tali controdeduzioni ritenute sufficienti a chiarire le richieste formulate senza necessità di prescrizioni specifiche nel provvedimento di autorizzazione; ACQUISITO il parere espresso dal Comune di Ravenna (prot. n del 23/05/2006) ai sensi dell art. 10, comma 3) della L.R. n. 21/04; PRESO ATTO delle integrazioni presentate dal gestore in data 13/12/2006 (prot. n /2006), a seguito della richiesta inoltrata, ai sensi dell art. 10 comma 2) della L.R. n. 21/04, dalla codesta Provincia in data 05/09/2006 (prot. n /2006) e della documentazione integrativa presentata volontariamente dal gestore in data 19/06/2007 (prot. n /2007); CONSIDERATO che, ai sensi dell art. 208, comma 2) del D.Lgs. n. 152/06, ai fini dell autorizzazione alla gestione di nuovi impianti di smaltimento ovvero recupero rifiuti resta ferma l applicazione della normativa nazionale di attuazione della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento per gli impianti rientranti nel campo di applicazione della medesima, con particolare riferimento al D.Lgs. n. 59/05; PRESO ATTO dell approvazione, ai sensi dell art. 27 del D.Lgs. n. 22/97 e dell art. 131 della L.R. n. 3/99, con Delibera di Giunta Provinciale n. 3342/2006 del 18/01/2006 del progetto definitivo presentato dalla Ditta SOTRIS S.p.A. relativo all ampliamento (4 stralcio) delle discariche esistenti (1 /2 stralcio e 3 stralcio) per rifiuti pericolosi; CONSIDERATO che, ai sensi dell art. 5, comma 14) del D.Lgs. n. 59/05 e dell art. 5, comma 3) della L.R. n. 21/04, l autorizzazione all esercizio delle operazioni di smaltimento o recupero rifiuti ai sensi dell ex art. 28 del D.Lgs. n. 22/97 e degli artt. 131, 132 della L.R. n. 3/99 e s.m.i. viene compresa e sostituita dalla presente AIA; PRESO ATTO che per le discariche esistenti per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio sono stati valutati positivamente e approvati dalla Provincia di Ravenna i Piani di Adeguamento, ai sensi dell art. 17, comma 3) del D.Lgs. n. 36/03, con provvedimenti del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 303 e n. 302 entrambi emessi in data 17/05/2004; per tali discariche sono altresì già adottati a far data dal 01/02/2006 i criteri previsti dal DM 03/08/2005 per l ammissibilità dei rifiuti; VISTO il Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 recante Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti che stabilisce requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche, misure, procedure e orientamenti tesi a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull ambiente, in particolare l inquinamento delle acque superficiali, delle acque sotterranee, del suolo e dell atmosfera, e sull ambiente globale, compreso l effetto serra, nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti, durante l intero ciclo di vita della discarica; VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante Norme in materia ambientale ; VISTA la Legge Regionale n. 3 del 21 aprile 1999 Riforma del sistema regionale e locale, così come modificata con la Legge Regionale n. 22 del 24 marzo 2000, recante disposizioni in materia di riparto delle funzioni e disciplina di settore, con particolare riguardo alla gestione di rifiuti (sezione V); VISTA la Legge Regionale n. 5 del 1 giugno 2006, così come modificata con la Legge Regionale n. 13 del 28 luglio 2006, recante disposizioni in materia ambientale, per cui le funzioni in materia ambientale conferite alle Province e ai Comuni dalla legislazione regionale vigente alla data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 152/06 sono confermate in capo ai medesimi Enti e con effetti dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto legislativo; RICHIAMATA la Deliberazione di Giunta Regionale n del 13/10/2003 in materia di direttive per la determinazione e la prestazione delle garanzie finanziarie per il rilascio delle autorizzazioni all esercizio di operazioni smaltimento e recupero rifiuti; RICHIAMATA altresì la Deliberazione di Giunta Regionale n del 15/11/2004 D.Lgs. n. 36/2003 Articolo 14 - Aggiornamento delle modalità di prestazione delle garanzie finanziarie per la gestione successiva alla chiusura delle discariche rispetto cui nulla muta relativamente a quanto stabilito dalla predetta DGR n. 1991/03;

3 Provvedimento DATO ATTO che, ai sensi dell art. 208 del D.Lgs. n. 152/06, tutte le attività di smaltimento e recupero rifiuti, al momento dell avvio effettivo dell esercizio dell impianto, devono prestare garanzie finanziarie secondo le modalità indicate nelle sopracitate direttive regionali; a tal fine, le garanzie finanziarie per la gestione della nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, anche per la fase successiva alla sua chiusura, dovranno essere prestate conformemente a quanto disposto dall art. 14 del D.Lgs. n. 36/03; DATO ATTO altresì che per il nuovo 4 stralcio i dati per la determinazione delle suddette garanzie finanziarie risultano i seguenti: Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio Capacità complessiva del lotto costituito dal 4 stralcio = m 3 ; Superficie di sedime = m 2 ; Calcolo importo garanzia finanziaria per l attivazione e la gestione operativa, comprese la procedura di chiusura = m 3 x 70,00 /m m 2 x 5,00 /m 2 = ,00 Calcolo importo garanzia finanziaria per la gestione successiva alla chiusura (gestione post-operativa) = ,00 + ( m ) x 10,00 /m 3 = ,00 nella considerazione che la Ditta SOTRIS S.p.A. risulta certificata secondo la norma UNI EN ISO per cui, ai sensi dell art. 5 della DGR. n. 1991/03, è ridotto del 10% l ammontare della garanzia finanziaria da prestare per l attivazione e la gestione operativa, comprese le procedure di chiusura, della nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio; per il 1 /2 stralcio e 3 stralcio le garanzie finanziarie sono state già determinate con i precedenti provvedimenti autorizzativi e la Ditta ha provveduto in proposito; VISTA la nota di SOTRIS S.p.A. (prot. n /2006 del 12/10/2006) con cui è stata richiesta una parziale deroga relativamente all ammissibilità di rifiuti ai sensi dell art. 6, comma 5, lettera c) del DM 03/08/2005 per la discarica 3 stralcio - settore Lato Est dedicata a rifiuti speciali non pericolosi a basso contenuto organico o biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005; PRESO ATTO il parere favorevole espresso dal Servizio Territoriale ARPA, Distretto di Ravenna e Faenza, in merito alla sopracitata deroga richiesta (prot. n /2007 del 02/05/2007); VISTO il Decreto Ministeriale 3 agosto 2005 relativo ai criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica; RICHIAMATO in particolare l art. 7, comma 2 del DM 03/08/2005 che prevede la possibilità di deroga per specifici parametri; DATO ATTO che rispetto alla deroghe richieste, già in sede di valutazione del Piano di Adeguamento ai sensi dell ex art. 17 del D.Lgs. n. 36/03 è stata acquisita un idonea analisi di rischio con riguardo alle potenziali emissioni delle discariche gestite da SOTRIS S.p.A.; tale analisi di rischio è stata riproposta a supporto della richiesta di deroga così come previsto dal DM 03/08/2005; PRESO ATTO del documento con le conclusioni di istruttoria, predisposto dal Servizio Ambiente di questa Provincia con il supporto della Sezione Provinciale di ARPA, in esecuzione della convenzione di cui al provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 265 del 16/05/2005 rilasciato dalla Provincia di Ravenna; PRESO ATTO altresì del parere espresso dalla Sezione Provinciale ARPA relativamente al Piano di Monitoraggio (prot. n /2007 del 03/07/2007) ai sensi dell art. 10, comma 4) della L.R. n. 21/04; RICHIAMATI in particolare gli articoli: art. 3 Principi generali dell autorizzazione integrata ambientale, art. 4 Individuazione e utilizzo delle migliori tecniche disponibili, art. 5 Procedure ai fini del rilascio dell Autorizzazione integrata ambientale, art. 7 Condizioni dell autorizzazione integrata ambientale, che disciplinano le condizioni per il rilascio dell AIA; CONSIDERATO che il documento con le conclusioni di istruttoria è stato trasmesso alla Ditta interessata con nota prot. n /2007 del 27/07/2007; PRESO ATTO delle osservazioni alla bozza di AIA presentate dal gestore in data 08/08/2007 ai sensi dell art. 10, comma 5) della L.R. n. 21/04; DATO ATTO altresì che la Ditta SOTRIS S.p.A. risulta certificata secondo la norma UNI EN ISO per cui, ai sensi dell art. 9, comma 3) del D.Lgs. n. 59/05, la presente AIA ha validità di anni 6 (sei) a partire dalla data di rilascio della stessa; 3

4 Provvedimento VISTO l art. 4, comma 8) del Regolamento di attribuzioni di competenze al Presidente della Provincia, alla Giunta Provinciale, ai Dirigenti e al Segretario generale che stabilisce che:... Ai Dirigenti competono, in generale, nell esercizio delle attribuzioni di competenza: il rilascio, la sospensione, la revoca, la riforma, le modifiche delle licenze delle autorizzazioni e delle concessioni previste dalle leggi statali, regionali, dallo Statuto e dai regolamenti ; DISPONE di rilasciare l'autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi dell art. 10 della L.R. n. 21/04, al sig. Amadori Claudio in qualità di gestore di: attività esistente di gestione delle discariche (D1/D5) per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio; nuova attività di gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio che costituisce un ampliamento delle discariche esistenti in via di prossimo esaurimento; della Ditta SOTRIS S.p.A. avente sede legale e impianti in Comune di Ravenna S.S. 309 km 2,6 Via Romea Nord, n. 272, per rispettivamente la prosecuzione ovvero l avvio e lo svolgimento dell attività di cui al punto 5.4 dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05 ( Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti ). La validità della presente autorizzazione è subordinata al rispetto delle seguenti condizioni e prescrizioni: 1. la gestione e la conduzione degli impianti, compresi gli adeguamenti richiesti per la prosecuzione delle attività svolte nelle discariche esistenti e prima dell entrata in esercizio della nuova discarica, indicati nell Allegato D del presente provvedimento devono essere realizzati secondo le modalità ed entro le date ivi indicate; 2. il gestore deve comunicare a questa Provincia la data di inizio e di fine lavori e/o attività per gli adeguamenti previsti al precedente punto e la data di messa in esercizio della nuova discarica; 3. la presente autorizzazione comprende e sostituisce le seguenti autorizzazioni settoriali, ai sensi di quanto previsto all art. 5, comma 3) della L.R. n. 21/04 e all art. 5, comma 14) del D.Lgs. n. 59/05, già in possesso della Ditta: autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e approvazione del piano di adeguamento, ai sensi del D.Lgs. n. 22/97 e del D.Lgs. n. 36/03, rilasciata dalla Provincia di Ravenna con provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 303 del 17/05/2004, così come modificato con successivi provvedimenti n. 763 del 22/12/2004, n. 814 del 30/12/2004 e n. 85 del 30/01/2006; autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio e approvazione del piano di adeguamento, ai sensi del D.Lgs. n. 22/97 e del D.Lgs. n. 36/03, rilasciata dalla Provincia di Ravenna con provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 302 del 17/05/2004, così come modificato con successivi provvedimenti n. 764 del 22/12/2004 e n. 84 del 30/01/2006; la presente AIA comprende altresì: approvazione, ai sensi dell art. 27 del D.Lgs. n. 22/97 e dell art. 131 della L.R. n. 3/99, con Delibera di Giunta Provinciale n. 3342/2006 del 18/01/2006 del progetto definitivo di SOTRIS S.p.A. per l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (4 stralcio) sita in Via Romea Nord, n. 272 (S.S. 309 km 2,6) Ravenna; autorizzazione alla gestione della nuova discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, ai sensi del D.Lgs. n. 152/06 e D.Lgs. n. 36/03, che costituisce un ampliamento delle attuali discariche esistenti (1 /2 stralcio - 3 stralcio) per rifiuti pericolosi, in via di prossimo esaurimento, gestite da SOTRIS S.p.A. nel comparto di Via Romea Nord, n. 272 (S.S. 309 km 2,6), in continuità gestionale con le stesse seppure separate fisicamente; 4. il presente provvedimento è comunque soggetto a riesame qualora si verifichi una delle condizioni previste dall art. 11, comma 2) della L.R. n. 21/04 e dall art. 9, comma 4) del D.Lgs. n. 59/05; 5. nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarità della gestione dell impianto, il vecchio e il nuovo gestore ne danno comunicazione, entro 30 giorni, alla Provincia di Ravenna nelle forme dell autocertificazione; 6. fatto salvo quanto specificato al punto D2, Allegato D del presente provvedimento, in caso di modifica degli impianti il gestore comunica alla Provincia di Ravenna, all ARPA e al Comune di Ravenna le 4

5 Provvedimento modifiche progettate dell'impianto. Tali modifiche saranno valutate ai sensi dell art. 11, comma 3) della L.R. n. 21/04 e dell art. 10 del D.Lgs. n. 59/05; 7. il gestore è tenuto a presentare eventuale CONGUAGLIO alle spese istruttorie già versate così come previsto dalla Delibera di Giunta Regionale 11 aprile 2005, n. 667 Modalità per la determinazione da parte delle Province degli anticipi delle spese istruttorie per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). La presente Autorizzazione Integrata Ambientale con le relative condizioni e prescrizioni di cui agli allegati, parte integrante, ha validità di anni 6 (sei) a partire dalla data di rilascio della stessa. Avverso il presente atto è possibile proporre ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale, entro sessanta giorni dall avvenuta pubblicazione sul BUR. Per il rinnovo della presente autorizzazione, almeno sei mesi prima della scadenza, il gestore deve inviare a questa Provincia una domanda, corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui all'art. 5, comma 1) del D.Lgs. n. 59/05. Fino alla pronuncia dell'autorità competente, in merito al rinnovo, il gestore continua l'attività sulla base della precedente AIA. Copia della presente autorizzazione viene trasmessa allo SUAP del Comune di Ravenna per la trasmissione alla Ditta e contestualmente si provvederà alla pubblicazione di un estratto sul Bollettino Ufficiale Regionale. Il monitoraggio e il controllo delle condizioni dell AIA sono esercitate dalla Provincia di Ravenna ai sensi dell art. 12 della L.R. n. 21/04, avvalendosi del supporto tecnico, scientifico e analitico di ARPA, al fine di verificare la conformità dell impianto alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione. La Provincia, ove rilevi situazioni di non conformità alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione, procederà secondo quanto stabilito nell atto stesso o nelle disposizioni previste dalla vigente normativa nazionale e regionale. IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO (Dott. Stenio Naldi) 5

6 Sezione informativa Allegato A ALLEGATO A Sezione informativa A1) Informazioni generali Sito Ravenna, Via Romea Nord, n. 272 presso Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA SOTRIS (denominato Comparto Ovest S.S. 309 km 2,6) Impianti Discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio Discarica esistente per rifiuti pericolosi, attualmente in esercizio, costituita da 2 vasche riunite aventi capacità complessiva pari a m 3. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio Discarica esistente per rifiuti pericolosi e non pericolosi di capacità complessiva pari a m 3, attualmente in esercizio, suddivisa in due distinti settori confinati (ciascuno comprendente 2 vasche) che sono gestiti in modo specifico e di fatto come due discariche separate; in particolare, i due settori risultano così classificati: Settore Lato Ovest (vasche 1 e 2) dedicato a rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come discarica per rifiuti pericolosi ai sensi dell art. 8 del DM 03/08/2005; Settore Lato Est (vasche 3 e 4) dedicato a rifiuti non pericolosi come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (sottocategoria). Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio Nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi di capacità complessiva pari a m 3, attualmente in fase di realizzazione e presumibilmente pronta per la coltivazione nell anno 2008/2009, in previsione dell imminente esaurimento delle attuali discariche esistenti (1 /2 stralcio - 3 stralcio) per rifiuti pericolosi. La discarica 4 stralcio costituisce un ampliamento di quelle già in esercizio nel Comparto in continuità gestionale con le stesse, sarà suddivisa in due distinti settori confinati (ciascuno comprendente rispettivamente 2 e 4 vasche) che saranno gestiti in modo specifico e di fatto come due discariche separate; in particolare, i due settori risulteranno così classificati: Settore Lato Ovest (vasche 1, 2 e 3) dedicato a rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come discarica per rifiuti pericolosi ai sensi dell art. 8 del DM 03/08/2005; Settore Lato Est (vasche 4, 5 e 6) dedicato a rifiuti non pericolosi come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (sottocategoria). Attività IPPC D.Lgs. n. 59/05, Allegato I, punto 5.4 Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti A2) Iter istruttorio 29/12/2005 presentazione, da parte del gestore, a SUAP del Comune di Ravenna della domanda AIA, ai sensi dell art. 7 della L.R. n. 21/04; 05/01/2006 inoltro domanda AIA al Settore Ambiente e Suolo della Provincia di Ravenna; 13/01/2006 comunicazione avvio procedura AIA di cui alla L.R. n. 21/04 a Comune di Ravenna e ARPA Distretto di Ravenna; 13/01/2006 attivazione della Convenzione con ARPA per il supporto nell attività di istruttoria tecnica AIA ; 18/01/2006 pubblicazione sul BUR ai sensi dell art. 8, comma 3) della L.R. n. 21/04 e contestuale inizio deposito della documentazione AIA presentata, presso la Provincia e il Comune di Ravenna; 18/01/2006 approvazione, ai sensi dell art. 27 del D.Lgs. n. 22/97 e dell art. 131 della L.R. n. 3/99, con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 3342/2006 del progetto definitivo presentato dalla Ditta relativo all ampliamento (4 stralcio) delle discariche esistenti (1 /2 stralcio e 3 stralcio) per rifiuti pericolosi; 16/02/2006 scadenza deposito della documentazione AIA presentata; 16/02/2006 presentazione di osservazioni da parte di soggetti interessati (prot. n /2006), in base a quanto previsto dall art. 9, comma 1) della L.R. n. 21/04; 1

7 Sezione informativa Allegato A 20/02/2006 presentazione di osservazioni da parte di soggetti interessati (prot. n /2006), in base a quanto previsto dall art. 9, comma 1) della L.R. n. 21/04; 23/05/2006 acquisizione del parere espresso dal Comune di Ravenna ai sensi dell art. 10, comma 3) della L.R. n. 21/04; 05/09/2006 richiesta di integrazioni alla documentazione AIA presentata, ai sensi dell art. 10, comma 2) della L.R. n. 21/04; 12/10/2006 presentazione da parte del gestore della richiesta di una parziale deroga relativamente all ammissibilità di rifiuti per la discarica 3 stralcio settore Lato Est; 13/12/2006 presentazione da parte del gestore della documentazione AIA integrativa richiesta; 05/03/2007 trasmissione alla Ditta delle osservazioni pervenute a codesta Provincia da soggetti interessati, in base a quanto previsto dall art. 9, comma 2) della L.R. n. 21/04; 02/05/2007 acquisizione del parere espresso da ARPA in merito alla deroga richiesta dal gestore relativamente all ammissibilità di rifiuti per la discarica 3 stralcio settore Lato Est; 24/05/2007 presentazione da parte del gestore delle proprie controdeduzioni, ai sensi dall art. 9, comma 2) della L.R. n. 21/04, alle osservazioni rilevate da soggetti interessati; 19/06/2007 presentazione da parte del gestore di documentazione integrativa volontaria; 03/07/2007 acquisizione del rapporto conclusivo di ARPA; 03/07/2007 acquisizione del parere espresso da ARPA relativamente al Piano di Monitoraggio ai sensi dell art. 10, comma 4) della L.R. n. 21/04; 27/07/2007 trasmissione della bozza di AIA al gestore ai sensi dell art. 10 comma 5) della L.R. n. 21/04; 08/08/2007 presentazione da parte del gestore di osservazioni alla bozza di AIA ai sensi dell art. 10, comma 5) della L.R. n. 21/04. A3) Autorizzazioni comprese e sostituite autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e approvazione del piano di adeguamento, ai sensi del D.Lgs. n. 22/97 e del D.Lgs. n. 36/03, rilasciata dalla Provincia di Ravenna con provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 303 del 17/05/2004, così come modificato con successivi provvedimenti n. 763 del 22/12/2004, n. 814 del 30/12/2004 e n. 85 del 30/01/2006; autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio e approvazione del piano di adeguamento, ai sensi del D.Lgs. n. 22/97 e del D.Lgs. n. 36/03, rilasciata dalla Provincia di Ravenna con provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 302 del 17/05/2004, così come modificato con successivi provvedimenti n. 764 del 22/12/2004 e n. 84 del 30/01/2006; approvazione, ai sensi dell art. 27 del D.Lgs. n. 22/97 e dell art. 131 della L.R. n. 3/99, con Delibera di Giunta Provinciale n. 3342/2006 del 18/01/2006 del progetto definitivo di SOTRIS S.p.A. per l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (4 stralcio) sita in Via Romea Nord, n. 272 (S.S. 309 km 2,6) Ravenna; autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, ai sensi del D.Lgs. n. 152/06 e D.Lgs. n. 36/03, nel comparto di Via Romea Nord, n. 272 (S.S. 309 km 2,6). 2

8 Sezione finanziaria Allegato B Sezione finanziaria ALLEGATO B B1) Calcolo tariffe istruttorie CALCOLO INDICE DI COMPLESSITÀ Indicatore Contributi corrispondenti ad un livello dell indicatore (espresso in numero di ore) A M B (alta) (media) (bassa) Contributo all indice di complessità (espresso in numero di ore) Emissioni N punti sorgente - in atmosfera N inquinanti - convogliate Quantità - Emissioni in atmosfera Sì 4,5 4,5 diffuse Emissioni in atmosfera No - fuggitive Quantità prelevata - Bilancio idrico N inquinanti - Quantità scaricata - N CER rifiuti non pericolosi: 1 6 1,5 1,5 Rifiuti N CER rifiuti pericolosi - Quantità prodotta: > t/anno 7 7 N sostanze inquinanti: Contaminazione N sorgenti di potenziale 1,5 1,5 suolo contaminazione: 1 6 Area occupata dalle sorgenti di potenziale contaminazione: > m Rumore N sorgenti: ,5 4,5 Somma contributi indicatori. 27 Impianto dotato di registrazione EMAS: No x 0,6 Impianto dotato di certificazione ISO 14000: Sì x 0,8 Indice di complessità delle attività istruttorie IC (espresso in numero di ore) 21,6 GRADO COMPLESSITÀ DELL IMPIANTO INDICE DI COMPLESSITÀ DELLE ATTIVITÀ ISTRUTTORIE IC (ESPRESSO IN NUMERO DI ORE) GRADO DI COMPLESSITÀ IMPIANTO > di 80 da 40 a 80 < di 40 A ( 3600,00) M ( 2400,00) B ( 1200,00) CALCOLO ANTICIPO DELLE SPESE ISTRUTTORIE TARIFFA = 250, ,00 = 1450,00 Nella considerazione che la Ditta ha partecipato alla sperimentazione per la definizione delle guide e delle relative modulistiche per la redazione della domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale, come definito negli accordi sottoscritti con le singole aziende, è ridotta del 50% la somma della quota fissa per oneri amministrativi e della quota variabile determinata in via provvisoria costituente le spese istruttorie relative alla prima domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale. La Ditta ha già provveduto al versamento delle spese istruttorie per 725. Eventuale conguaglio sarà versato ai sensi della Delibera di Giunta Regionale n. 667 del 11 aprile

9 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C ALLEGATO C Valutazione integrata ambientale C1) INQUADRAMENTO TERRITORIALE, AMBIENTALE E DESCRIZIONE DELL ASSETTO IMPIANTISTICO SOTRIS S.p.A. (SOcietà Trattamento RIfiuti Speciali) nasce nel 1990 ed è operativa dal 1993; dal 2002 è una società del Gruppo HERA controllata dalla stessa HERA S.p.A., la multiutilities emiliano-romagnola leader nazionale nel settore gestione rifiuti. Le attività di SOTRIS, che consistono in stoccaggio, pretrattamento, trattamento e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non, si sviluppano nella sede di Via Romea Nord, n. 272 in Comune di Ravenna, all interno di un comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti ove è coinsediata anche HERA S.p.A. (Comparto HERA-SOTRIS, denominato Comparto Ovest S.S. 309 km 2,6); gli impianti presenti nel Comparto HERA-SOTRIS trattano sia rifiuti urbani, sia rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, con diversi elementi di connessione funzionale, oltre ad una serie di servizi comuni e strutture attraverso cui si realizza la connessione tecnica. L attività di SOTRIS S.p.A. oggetto della presente Autorizzazione Integrata Ambientale è riconducibile alla fattispecie di cui al punto 5.4 dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05 ( Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti ); si tratta di due discariche esistenti per rifiuti pericolosi (1 /2 stralcio 3 stralcio), attualmente in esercizio, e di una nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, in fase di realizzazione. Il 4 stralcio della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi, con prevista data di attivazione a partire dal 2008/2009, costituisce un ampliamento delle attuali discariche esistenti (1 /2 stralcio - 3 stralcio) per rifiuti pericolosi gestite da SOTRIS S.p.A. nel Comparto, in continuità gestionale con le stesse seppure separate fisicamente; l ampliamento che si determina con il 4 stralcio è esclusivamente di carattere strutturale con un nuovo settore che verrà a sostituire quelli esistenti in via di prossimo esaurimento, nulla modificandosi sotto l aspetto gestionale e dei rifiuti conferiti. Inquadramento territoriale e programmatico Il Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA-SOTRIS di Ravenna, con accesso al km 2,6 della S.S. 309 Romea, comprende i seguenti impianti: Impianti SOTRIS S.p.A. Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi (compresa miscelazione e inertizzazione); Discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio 3 stralcio - 4 stralcio (in fase di realizzazione); Impianti HERA S.p.A. Discarica per rifiuti non pericolosi ( stralcio esauriti e 4 stralcio in esercizio); Discarica per rifiuti pericolosi; Impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico di reflui liquidi (Chi-Fi-Bi); Impianto di trattamento fanghi; Linea di trattamento rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi, comprendente: - Impianto produzione CDR; - Impianto Recupero Energetico (IRE); Piazzale di stoccaggio del materiale proveniente dalla pulizia del litorale, raccolta differenziata del verde e stoccaggio pneumatici usurati. Tali impianti sono fortemente integrati fra loro e presentano rilevanti elementi di connessione non solo tecnica (sia al livello strutturale, sia gestionale), ma anche funzionale. A tal proposito si osserva che i suddetti impianti sono gestiti da due Società a loro volta connesse, in quanto HERA S.p.A. detiene la maggioranza di SOTRIS S.p.A. Inoltre il Comparto HERA-SOTRIS è connesso con un altro sito di trattamento/smaltimento rifiuti della società HERA S.p.A. distante circa 1 km (denominato Comparto Est S.S. 309 km 3,8), tramite un collegamento via tubo, che permette l invio di percolati e acque reflue trattati nel sito principale; il Comparto Est S.S. 309 km 3,8 allo stato attuale comprende le seguenti attività gestite da HERA S.p.A.: Impianto di trattamento fanghi; Impianto di pretrattamento chimico-fisico di reflui liquidi (CTIDA); Discarica esaurita per rifiuti non pericolosi (in gestione post-operativa); Attività di trattamento ramaglie e sfalci di potatura. Attualmente lo scarico del comparto principale Ovest S.S. 309 km 2,6 è, a sua volta, inviato tramite condotta al Depuratore Ravenna Città, distante circa 500 m, che oltre alle acque reflue urbane tratta anche rifiuti speciali liquidi non pericolosi. 4

10 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Di seguito si riporta uno schema a blocchi che evidenzia le connessioni esistenti tra i diversi impianti dei due Comparti, comprendendo anche tutte le correnti da e verso l esterno. Gli impianti SOTRIS risultano inoltre funzionali al Centro Ecologico della Società Ecologia Ambiente (anch essa una società del Gruppo HERA controllata da HERA S.p.A) sito in Via Baiona n. 182, all interno del Sito Multisocietario presente nell area chimica e industriale di Ravenna, che risulta costituito dai seguenti impianti: Termovalorizzatore (F3) per rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi; Impianto di Trattamento Acque di Scarico (TAS) per il trattamento chimico-fisico-biologico di acque reflue industriali; Forni di incenerimento sfiati clorurati (Forno F2) e non (Forno FIS) provenienti dall adiacente insediamento petrolchimico. Si rileva che, conformemente a quanto indicato al punto 16 dall art. 27 del Piano Territoriale del Parco Regionale del Delta del Po (L.R. n. 27 del 02/07/1988) Stazione: Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna, il Comparto Est S.S. 309 km 3,8 (denominato sottozona PP Discarica vecchia ) sarà sottoposto ad una graduale dismissione degli impianti e del deposito di rifiuti, da attuarsi secondo i tempi e le modalità previste dalla normativa di settore e dalle specifiche necessità di tipo tecnico-operativo; presso tale Comparto saranno altresì realizzate opere di regimazione delle acque meteoriche. Contestualmente alle suddette attività, il Comparto Ovest S.S. 309 km 2,6 sarà altresì sottoposto agli interventi oggetto dei seguenti progetti: delocalizzazione impianto trattamento fanghi; delocalizzazione impianto di pretrattamento chimico-fisico (CTIDA); realizzazione delle opere di regimazione e trattamento acque meteoriche; attivazione condotte di collegamento fra Comparto Ovest S.S. 309 km 2,6 e l Impianto TAS di Ecologia Ambiente (tale opera risulta realizzata e attualmente sono in corso le operazioni di collaudo). La realizzazione delle opere sopra sommariamente elencate è prevista nell arco del triennio 2007/2009. Dal punto di vista dell inquadramento territoriale e programmatico, il Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA-SOTRIS di Ravenna, sito sulla S.S. 309 Romea al km 2,6, insiste su un area pressoché rettangolare avente un estensione di circa 110 ettari, confinante: - ad Est con la S.S. 309 Romea; - a Sud con Via Guiccioli; - a Nord con lo Scolo Cerba; - ad Ovest con lo Scolo Tomba. Tale area ricade, in corrispondenza degli impianti, all interno della zona F6 zone pubbliche e di uso pubblico per servizi ed attrezzature, in particolare nella zona per discariche, di cui all art. IX.7, comma c.4, punto 2) 5

11 6 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C delle norme di attuazione del Piano Regolatore Generale (PRG) vigente del Comune di Ravenna; parte di tale area ricade altresì in zona L1 zone di tutela e vincolo pinetate, boschive e/o destinate al rimboschimento (art. XI delle NTA del PRG), in corrispondenza della fascia filtro perimetrale. Le zone F6 per discariche comprendono le aree pubbliche destinate alla localizzazione di impianti per il trattamento, il recupero e lo stoccaggio temporaneo ovvero definitivo di rifiuti urbani e speciali pericolosi e non pericolosi, pertanto le discariche in esame risultano coerenti con le destinazioni d uso dell area di interesse. Il Piano Strutturale Comunale (PSC) adottato dal Comune di Ravenna, che comunque individua il PRG quale riferimento vigente in materia di programmazione e pianificazione territoriale comunale prima dell adozione del Piano Operativo Comunale (POC) e del Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE), ha di fatto confermato tale previsione, inserendo la zona tra quelle per impianti tecnologici di interesse generali, definite all art. 61 delle NTA del PSC. L organizzazione degli spazi e impianti interni al Comparto risulta altresì definita da specifico Progetto Unitario approvato nel 2001 dal Comune di Ravenna, al fine di definire l uso dell area e dettagliarne le modalità urbanistico-edilizie di intervento; le indicazioni contenute confermano l impostazione e le scelte impiantistiche esistenti e prevedono la possibilità di ampliamento e completamento degli impianti. Il territorio circostante il Comparto rientra tra le zone agricole di salvaguardia della fascia litoranea e delle zone di tutela (zona E2.1) in corrispondenza dei lati Nord ed Est e tra le zone agricole di salvaguardia dei paesaggi di recente bonifica (zona E2.3) in corrispondenza dei lati Sud e Ovest. Altri elementi di vincolo di un qualche interesse sono costituiti dalla presenza di una zona di tutela per interesse archeologico (zona L6) in località Palazzolo ovvero in prossimità del vertice Nord-Ovest del Comparto e di zona di tutela di valore storico (zone A8.1 e A8.4) lungo il tratto di S.S. Romea che fiancheggia il Comparto. In corrispondenza dell asse stradale della S.S. Romea che costeggia il lato Est del Comparto si evidenzia inoltre la fascia soggetta al rispetto del demanio stradale. Per quanto concerne il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Ravenna, l area di interesse, appartenente all Unità di Paesaggio denominata Bonifica Valle del Lamone (n. 4) che interessa una zona del territorio comunale recentemente bonificata, risulta collocata all interno del sistema costiero cui all art della NTA del PTCP e ricadente in zone ed elementi di interesse paesaggisticoambientale soggette agli ambiti di tutela di cui agli artt. 3.20a e 3.23 delle NTA del PTCP. In merito alla presenza di Paleodossi fluviali particolarmente pronunciati (artt. 3.20a delle NTA del PTCP), i vincoli prescritti per tale zona non interessano l esercizio degli impianti esistenti presenti all interno del Comparto in esame ricadente entro tale delimitazione; lo stesso dicasi per la discarica 4 stralcio in progetto, in quanto verrà realizzata all interno dello stesso Comparto ovvero un area produttiva esistente che risulta idoneamente attrezzata allo scopo. Pertanto le prescrizioni indicate debbono intendersi rispettate. Si rileva che l esistenza del predetto vincolo a cui risulta soggetto l area di pertinenza del Comparto è tenuta in conto dall autorizzazione paesaggistico/ambientale di cui al D.Lgs. n. 490/99 così come modificato dal D.Lgs. n. 42/04 attualmente in essere, rilasciata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna; al riguardo, in sede di approvazione del progetto definitivo, è stato altresì acquisito parere favorevole in merito all ampliamento della discarica 4 stralcio. Rispetto alle Zone di interesse storico testimoniale terreni interessati da bonifiche storiche di pianure (artt delle NTA del PTCP), l ampliamento delle discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi (4 stralcio) da realizzare nel Comparto non incide sull elemento tutelato. Il Comparto polifunzionale HERA-SOTRIS è collocato in prossimità di aree di pregio naturalistico di importanza assoluta: sul lato dello Scolo Cerba confina, infatti, con il limite del Parco del Delta del Po che rappresenta un area protetta regionale, mentre a Nord e ad Est, ad una distanza di circa 30 metri dalla S.S. Romea e dallo Scolo Cerba, confina con il limite di Piano Territoriale di Stazione, in particolare con la Stazione Pineta San Vitale e Pialasse del Parco del Delta del Po. In considerazione dell articolato mosaico ambientale e dei singoli ecosistemi di significativo pregio naturalistico che caratterizzano il contesto territoriale in cui sono inseriti gli impianti SOTRIS, si evidenzia che tale area non risulta soggetta a vincoli di carattere naturalistico: non ricade infatti all interno di alcun sito della Rete Natura 2000, ovvero SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli, pur trovandosi nelle vicinanze di alcune di esse, in particolare dei SIC-ZPS IT Pineta di San Vitale e Bassa del Pirottolo e IT Punte Alberete, Valle Mandriole. Tenuto conto della prossimità e dell elevata valenza ecologica di tali siti, il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato sottoposto a specifica Valutazione di Incidenza ai sensi della Direttiva 92/43/CE, approvata dalla competente Regione Emilia- Romagna, che evidenzia incidenze non significative, dirette e indirette, sugli habitat ovvero sulla flora e la fauna presenti nei siti vicini. Rispetto alla pianificazione settoriale in materia di qualità dell aria, le discariche per rifiuti pericolosi SOTRIS risultano conformi ai contenuti del PRQA della Provincia di Ravenna. Le emissioni in atmosfera diffuse di pertinenza di un impianto di discarica possono essere rappresentate da eventuali emissioni di biogas, e quindi NMCOV, dal corpo di discarica e dall emissione di Polveri connessa all attività di scarico e abbancamento rifiuti; i NMCOV vengono ritenuti dal PRQA l unico parametro significativo associato alle emissioni in atmosfera imputabili all esercizio delle discariche. Relativamente agli inquinanti (NOx e Polveri) individuati dal PRQA come maggiormente critici per la qualità dell aria nella Provincia di Ravenna ed anche, più nello specifico, all interno del Comune di Ravenna, il contributo delle emissioni in atmosfera ascrivibile

12 7 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C all attività delle discariche in esame risulta pertanto non significativo nel quadro emissivo del territorio comunale. Si evidenzia inoltre che il contributo delle emissioni di NMCOV riconducibile alla realtà in esame è da ritenersi peraltro trascurabile, data la natura stessa dei rifiuti smaltiti non caratterizzati da componenti putrescibili; tale ipotesi risulta confermata anche alla luce delle analisi di esplosività condotte negli anni nei pozzi di captazione del percolato. In relazione alle previsioni e vincoli rispetto alla pianificazione in materia di tutela delle acque, l area di interesse non ricade in una zona di protezione delle acque sotterranee individuate dal PTA della Regione Emilia-Romagna. Considerato inoltre che non risultano impatti diretti significativi sulla risorsa idrica in termini di scarichi, in quanto i percolati prodotti dalle discariche per rifiuti pericolosi SOTRIS vengono inviati, tramite tubazione diretta, a depurazione presso il vicino impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico della ditta HERA S.p.A. presente all interno dello stesso Comparto, non sussistono vincoli particolari dettati dal PTA stesso. In merito all assetto idrografico dell area in esame, situata nel bacino idrografico del Canale Candiano di competenza dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, si evidenzia che, nonostante i fenomeni di esondazione che nel 1979 hanno interessato il Comune di Ravenna (in particolare in prossimità di Porto Corsini e Marina di Ravenna), tale area non rientra tra quelle a rischio individuate dal Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli. Relativamente alle previsioni e vincoli nei piani di smaltimento rifiuti, la condizione di esercizio degli impianti in oggetto risulta conforme agli strumenti di pianificazione provinciale di settore: l intervento in progetto, in particolare, risulta compatibile in quanto non sussistono vincoli per gli ampliamenti di discariche esistenti di rifiuti pericolosi. Inquadramento ambientale STATO DEL CLIMA, DELL ATMOSFERA E DI QUALITA DELL ARIA La Provincia di Ravenna, compresa fra la costa adriatica ad Est e i rilievi appenninici a Sud-Ovest, è costituita in gran parte da territorio omogeneo, distinguibile in pianura costiera, pianura interna, pianura pedecollinare e zona collinare e valliva. Da un punto di vista meteo-climatico, l area di interesse può essere inquadrata nella pianura costiera che si spinge fino alla zona valliva. Durante l inverno è frequente l afflusso di aria fredda continentale per l azione esercitata dall anticiclone Esteuropeo che favorisce condizioni di tempo stabile con cielo in prevalenza sereno, frequenti gelate notturne particolarmente intense nelle ampie valli prossime alla pianura, dove con una notevole frequenza si manifestano formazioni nebbiose. In autunno e in primavera, si assiste alla presenza di masse d aria di origine mediterranea provenienti originariamente da Est che, dopo essersi incanalate nel bacino del Mediterraneo, fluiscono sui rilievi appenninici; in tali condizioni si verificano condizioni di tempo perturbato con precipitazioni irregolari che assumono maggiore intensità in coincidenza con l instaurarsi di una zona ciclonica sul Golfo di Genova. Durante l estate il territorio provinciale è interessato da flussi occidentali di provenienza atlantica associati all anticiclone delle Azzorre che estende la sua azione su tutto il bacino del Mediterraneo; in questo periodo, in coincidenza con tempo stabile, scarsa ventilazione, intenso riscaldamento pomeridiano, si producono formazioni nuvolose che spesso danno luogo ad intensi e locali fenomeni temporaleschi. Nella provincia di Ravenna la condizione più frequente, in tutte le stagioni, è quella di stabilità, associata ad assenza di turbolenza termodinamica e debole variazione del vento con la quota. Ciò comporta che anche in primavera ed estate, nonostante in questi periodi dell anno si verifichino il maggior numero di condizioni di instabilità, vi siano spesso condizioni poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti immessi vicino alla superficie. Relativamente allo stato di qualità dell aria, il territorio del Comune di Ravenna, e quindi l area di interesse, rientra in zona A e in particolare nell agglomerato R9 Ravenna, ovvero una porzione di zona A in cui è particolarmente elevato il rischio di superamento dei valori limite degli standard di qualità dell aria e/o delle soglie di allarme previsti dal DM n. 60/02 per la quale è necessario elaborare piani di azione nel breve termine. In particolare, il Quadro Conoscitivo del Piano provinciale di tutela e Risanamento della Qualità dell Aria (PRQA) della Provincia di Ravenna ha evidenziato, a valle dell elaborazione dei dati delle postazioni fisse della rete di monitoraggio aventi serie storiche nel periodo e di quelli ricavati dalle campagne con il laboratorio mobile in tutti i comuni della provincia, che gli inquinanti più critici per il territorio provinciale ed anche, più nello specifico, all interno del Comune di Ravenna risultano essere il biossido di azoto e il particolato PM 10. Nel PRQA è presente inoltre una stima del contributo alle emissioni in atmosfera suddiviso per macro-settori e per Comune. Gli inquinanti considerati sono SOx, NOx, MNCOV e PM 10 ; non si è trattato il parametro CO in quanto questo inquinante deriva per più del 90% dal traffico veicolare e solo per quote minime da altri settori: la distribuzione percentuale di questo inquinante nei diversi settori sarebbe quindi risultata poco significativa. Considerato che i NMCOV vengono ritenuti dal PRQA l unico parametro significativo associato alle emissioni in atmosfera riconducibili agli impianti di discarica, peraltro di entità trascurabile nel caso in esame, l attività delle discariche in esame non incide in maniera significativa sullo stato di qualità dell aria, con particolare

13 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C riguardo agli inquinanti (NOx e Polveri) individuati dal PRQA come maggiormente critici per la qualità dell aria nella Provincia di Ravenna ed anche, più nello specifico, all interno del Comune di Ravenna. STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE L area di interesse è situata nel bacino idrografico del Canale Candiano, uno dei sette bacini che appartengono, totalmente o in parte, alla Provincia di Ravenna. Tale bacino, costituito da un corpo imbrifero di 385 km 2 formato da diversi canali di bonifica, tra cui il Cerba, la Canala, il Cupa, il Pirottolo, il Fagiolo e la Lama, presenta caratteristiche fortemente anomale rispetto ai bacini confinanti: il Canale Candiano, che rappresenta l asse principale del Porto di Ravenna, prima dello sbocco in mare è costituito da alvei di acqua salata o salmastra, quali la Pialassa Baiona e la Pialassa Piombone, strettamente interagenti con il mare e con i suoi movimenti di marea. Il sistema idraulico quindi risulta essere assai diverso da un normale corso d acqua e molto più assimilabile ad una zona di estuario o di piana di marea. Il Canale Candiano gioca un ruolo fondamentale per la sopravvivenza delle Pialasse Baiona e Piombone, costituendone infatti l unico collegamento con il mare, e consentendone quindi il ricambio idrico. In condizioni di tempo secco, le immissioni idrografiche di acqua provengono sostanzialmente dallo scolo Lama Inferiore (cui si aggiunge per brevi periodi la Lama Superiore in regime di piena del Fiume Ronco), mentre trascurabile è attualmente il contributo immesso dallo scolo Fagiolo; il ricambio idrico è assicurato dallo sbocco diretto in mare. In tempo di pioggia, la parte alta del Canale riceve gli scarichi di scolmatura della fognatura mista di Ravenna, lungo tutto il corso del Canale si aggiungono le acque di dilavamento dei piazzali e delle aziende ad esso affacciate, e nella parte bassa, vicino allo sbocco, scaricano le acque bianche di Marina di Ravenna e Porto Corsini-Marina Romea. Dai dati rilevati nella stazione di monitoraggio della Rete Regionale posizionata sul Canale Candiano risulta che tale corpo idrico si attesta su uno stato di qualità definito sufficiente (classe 3), valutato in riferimento al solo parametro LIM, non essendo l IBE calcolabile in ragione della natura salmastra delle acque. Gli impianti di discarica in oggetto sono situati in prossimità della Pialassa Piombone, afferente al Candiano, le cui acque appartengono, secondo la classificazione della DGR n. 1420/02 alle acque di transizione (ex D.Lgs. n. 152/99 transizione tra acque dolci e acque marine). Anche per tali acque è stata predisposta a livello regionale una rete di monitoraggio; nel comune di Ravenna ricadono inoltre anche sei stazioni appartenenti alla Rete Provinciale deputate al monitoraggio di quanto è immesso nelle pialasse. Diversamente dalle acque superficiali dolci e dalle acque marine, per le acque di transizione non è ancora stato validato un metodo che dai valori analitici misurati calcoli un indice numerico riferibile ad una scala di classificazione di qualità; sulla base di campionamenti svolti da ARPA nel corso del 2002, attinenti le acque e i sedimenti, atti a rilevare l eventuale perdurare di condizioni anossiche che interessino oltre il 30% della superficie del corpo idrico in esame, lo stato delle acque della Pialassa Piombone, così come quello di sostanzialmente tutte le acque di transizione della Provincia di Ravenna, può definirsi buono. L unica interferenza tra le discariche SOTRIS e lo stato di fatto delle aree descritte in precedenza, ritenute sensibili ai sensi dell art. 91, comma 1, del D.Lgs n. 152/06, è rappresentata dallo scarico nello Scolo Tomba, canale artificiale facente parte del bacino idrografico del Canale Candiano, delle sole acque meteoriche di dilavamento in quanto i percolati vengono inviati, tramite tubazione diretta, a depurazione presso il vicino impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico della ditta HERA S.p.A. presente all interno dello stesso Comparto. Lo stato delle acque di falda (superficiali) attorno al Comparto HERA-SOTRIS viene monitorato tramite il controllo delle acque prelevate dai pozzi piezometrici della rete di monitoraggio presente nel Comparto. Le acque di falda costituiscono infatti, insieme ad aria e ad indicatori ecologici di bioaccumulo, componenti ambientali oggetto del Piano di Monitoraggio Ambientale predisposto da ARPA (frutto di una convenzione HERA-ARPA del 1996); tale piano consiste nel sorvegliare, mediante opportune campagne di analisi, gli impatti ambientali causati dagli impianti del Comparto sulle suddette componenti ambientali. Oltre a quanto previsto dal Piano di Monitoraggio di cui alla convenzione HERA-ARPA, il gestore svolge periodiche analisi secondo le frequenze previste dal Piano di Sorveglianza e Controllo delle discariche in oggetto. In particolare, relativamente al monitoraggio della acque sotterranee, SOTRIS ha affidato alla coinsediata HERA le relative attività di campionamento e analisi; in tal modo HERA è il gestore unitario dei dati relativi all acquifero freatico per l intero Comparto. I monitoraggi menzionati hanno permesso di riscontrare nel corso degli anni che l acquifero freatico è chiaramente interessato dall intrusione del cuneo salino marino, intrusione alla quale sono associati valori rilevanti per i parametri cloruri, solfati e conducibilità; sono inoltre state rilevate concentrazioni non trascurabili per l azoto ammoniacale e per alcuni metalli pesanti quali ferro, manganese e mercurio. In merito alle caratteristiche dei pozzi di prelievo limitrofi al Comparto HERA-SOTRIS, si rileva che i pozzi (presenti entro un raggio di 2 3 km dal sito in esame) risultanti essere quelli maggiormente interessati da possibili contaminazioni sulla base della direzione prevalente del flusso della falda acquifera, sono adibiti ad uso agricolo e zootecnico; i pozzi ad uso civile si trovano a distanze pari a circa 5 km ovvero superiori dal sito di interesse. Per quanto riguarda infine le zone di ricarica della falda, si può constatare l assenza di fonti ovvero sorgenti nel raggio di 2 3 km dall area in esame. 8

14 9 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C STATO DEL SUOLO E SOTTOSUOLO Il Comune di Ravenna, e quindi l area in cui insistono le discariche in esame, rientra tra i territori classificati in zona sismica di livello 3, zona attribuita a comuni nei quali il pericolo sismico è relativamente basso. Da un punto di vista geomorfologico, l area in esame si configura come zona di retro-duna; dal raffronto con le aree di alta pianura e le depressioni superficiali che corrispondono al predetto carattere geomorfologico, risulta che il reticolo idrografico assume l evidente carattere di reticolo artificiale di bonifica. Localmente l area di interesse è costituita prevalentemente da sabbie e argille di origine fluviale o lagunare variamente distribuite sia arealmente che nei rapporti reciproci. Sabbie di elaborazione litorale si estendono dall adiacente Pineta di S. Vitale posta a Est del sito e si estendono sino al limite della zona interessata dagli impianti. I rapporti reciproci fra componenti argillose ovvero sabbiose ed i sovrapposti terreni limosi della recente bonifica rendono spesso difficoltoso il riconoscimento delle litologie di superficie. Al di sotto dello strato alluvionale, fino alla profondità di circa 10 m si rinviene una sequenza continua di sabbie medio-fini di colore grigiastro contenenti resti di conchiglie e di sostanza organica. Segue in profondità una serie ritmica costituita da orizzonti limo argillosi di colore grigio scuro ricchi di conchiglie, talvolta bituminosi, e livelli di sabbie fini limose di colore grigio più chiaro. Gli orizzonti si alternano con una certa regolarità nella porzione superficiale dove sono riconoscibili strati di potenza fino a 5 7 m e discreta continuità spaziale. Per profondità superiori a 24 m dal p.c. si registra invece una fitta alternanza fra i livelli fini limosi e gli strati di sabbie che impedisce di correlare nelle diverse verticali di sondaggio i singoli intervalli litologici. La caratterizzazione geotecnica dei terreni presenti nel sottosuolo, desunta da specifiche prove geognostiche associata alle conoscenze generali, ha suggerito l opportunità di distinguere 6 distinte unità geotecniche. Dal punto di vista geologico, l acquifero corrisponde ad una formazione idrogeologica permeabile costituita dalle sabbie oloceniche fluviali e marine e dei cordoni litoranei e deltizi; in particolare, risulta cotituito principalmente da sabbie medio fini ben cernite poco limose, addensate, con presenza di macrofossili marini. Esso è arealmente esteso al di fuori della discarica per rifiuti non pericolosi di HERA presente nel Comparto, sui lati Nord, Sud, Est, mentre è parzialmente isolato sul lato Ovest da formazioni impermeabili ovvero semipermeabili. Il substrato di tale falda acquifera è costituito da una formazione impermeabile di spessore variabile; esso è costituito da un orizzonte di limo argilloso-bituminoso con biosomi di colore grigio scuro e scarsa plasticità. Lo spessore è di circa 2 m e la profondità della superficie superiore dell acquiclude varia da 7 a 12 m dal p.c. Nell area in esame, a seguito di prove idrauliche effettuate per la determinazione del coefficiente di permeabilità e di prove di emungimento per il calcolo della trasmissività dell acquifero, è possibile assumere quali caratteristiche idrauliche dell acquifero freatico valori di permeabilità pari a 4x10-5 1x10-4 m/s e trasmissività pari a 1,2x10-2. Per quanto riguarda la caratterizzazione idrodinamica dell acquifero, si osserva che l andamento e l oscillazione della superficie piezometrica sono influenzati dal regime imposto dai canali di scolo. In particolare, si osserva che durante il periodo estivo e nei primi mesi autunnali, quando il livello all interno dello Scolo Cerba e dello Scolo Tomba è mantenuto relativamente alto, questi tendono ad alimentare la falda ovvero ad essere disperdenti; ciò si verifica lungo tutto il tratto dello Scolo Cerba ed è visibile per il tratto dello scolo Tomba al confine con il Comparto HERA-SOTRIS. Nel restante periodo dell anno, i predetti scoli sono drenanti nei confronti della falda. Lo Scolo Canala è mantenuto sempre ad una quota maggiore dello Scolo Cerba e praticamente durante tutto l anno, in particolare a valle dell idrovora Ponticelle, risulta alimentare la falda. In corrispondenza della pineta S. Vitale le oscillazioni dei livelli dell acqua nella Pialassa si correlano abbastanza bene con le oscillazioni della falda. Per quanto concerne lo stato del suolo e del sottosuolo, si evidenzia che la zona risulta interessata dai fenomeni di subsidenza tipici dell intero territorio della Provincia di Ravenna. In accordo con le caratteristiche litologiche presenti nell area di interesse sopraevidenziate, il sito in esame è localizzato nella zona del Comune di Ravenna in cui si registrano i maggiori valori subsidenza; tuttavia si rileva che il Comune di Ravenna mostra in generale però valori di subsidenza più contenuti rispetto al restante territorio provinciale: risulta quindi non più attuale la situazione che si presentava alcuni anni fa, in cui vaste aree centrate sulla città di Ravenna risultavano affette da abbassamenti molto elevati. Descrizione dell attuale assetto impiantistico Gli impianti esistenti di discarica gestiti da SOTRIS all interno del Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA-SOTRIS di Ravenna sono allo stato di fatto costituiti da due discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi attualmente in esercizio. Per entrambe le discariche nel maggio 2004 sono stati approvati i Piani di Adeguamento ai sensi dell art. 17, comma 3) del D.Lgs. n. 36/03 e a far data dal 01/02/2006 sono adottati i criteri di ammissibilità di cui al DM 03/08/2005. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio La discarica 3 stralcio, classificata ai sensi dell art. 4 del D.Lgs. n. 36/03 nella categoria discarica per rifiuti pericolosi, ha una capacità complessiva di circa m 3 in un area di circa m 2 ; la quota di coltivazione autorizzata è 18,60 m. Vi sono ammessi rifiuti, pretrattati e tal quali, speciali pericolosi e non pericolosi nel rispetto dei criteri previsti dall art. 4 del DM 13/03/2003 per quanto riguarda l anno 2005.

15 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Al 31/12/2005 la capacità residua della discarica era di m 3. A partire dal 01/01/2006 la discarica è stata suddivisa in due distinti settori confinati, ciascuno comprendente 2 vasche, che sono gestiti in modo specifico e di fatto come due discariche separate; in particolare, i due settori risultano così classificati: Settore Lato Ovest (vasche 1 e 2) dedicato a rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come discarica per rifiuti pericolosi ai sensi dell art. 8 del DM 03/08/2005; Settore Lato Est (vasche 3 e 4) dedicato a rifiuti non pericolosi come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005. La discarica 3 stralcio è attiva dal Per i rifiuti che sono smaltiti presso l impianto si applicano procedure che garantiscono il controllo e la caratterizzazione dei rifiuti sia in fase di definizione dei contratti con i Clienti (caratterizzazione di base e omologa), sia in fase di accettazione dei conferimenti. L effettiva corrispondenza tra il rifiuto conferito e omologato è verificata attraverso molteplici controlli sia periodici che casuali. Gli addetti presenti sul fronte di scarico controllano comunque sistematicamente il rifiuto e, in caso di dubbio, ne danno segnalazione ai Responsabili Operativi che effettuano prelievi a campione per un immediata analisi chimica. In caso di tentati conferimenti di rifiuti non idonei, oltre a respingere parte o tutto il carico al conferitore, SOTRIS applica delle penalità al conferitore che vanno dalla semplice diffida alla revoca del contratto, in funzione del numero e della tipologia delle irregolarità riscontrate. Al 31/12/2005 la discarica 3 stralcio presenta un avanzamento della coltivazione pari circa al 50%. Il progetto di copertura definitiva, conforme alle prescrizioni del D.Lgs. n. 36/03 per equivalenza, risulta già approvato dalla Provincia di Ravenna; l esecuzione della copertura definitiva è prevista all incirca per l anno 2008/2009. Discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio La discarica 1 /2 stralcio, classificata ai sensi dell art. 4 del D.Lgs. n. 36/03 nella categoria discarica per rifiuti pericolosi, è costituita da 5 lotti per un area complessiva di m 2 ed una capacità di circa m 3 ; anche per tale discarica la quota di coltivazione autorizzata è 18,60 m. Vi possono essere smaltiti rifiuti speciali pericolosi e non, nel rispetto di quanto previsto all art. 8 del DM 03/08/2005, secondo le metodiche analitiche di cui all Allegato 3 del predetto decreto. I rifiuti speciali pericolosi e non per cui è ammesso lo smaltimento provengono esclusivamente dalle attività di pretrattamento effettuate all interno del Centro di stoccaggio e trattamento SOTRIS; in particolare, i rifiuti sono preventivamente inertizzati (trattamento di stabilizzazione/solidificazione) ovvero pretrattati tramite umidificazione (per i polverini). Possono inoltre essere smaltiti fibre minerali artificiali in apposita cella esclusivamente dedicata, oltre a scorie da incenerimento, utilizzate per la sistemazione della viabilità in discarica, ed alcuni rifiuti utilizzati come materiali di ricopertura. Al 31/12/2005 la capacità residua della discarica era di m 3. Le procedure di omologa, accettazione e controllo dei rifiuti conferiti, previo trattamento, non differiscono da quelle descritte in precedenza per la discarica 3 stralcio, tranne che per un ulteriore controllo che viene effettuato al termine del trattamento di inertizzazione. Il rifiuto inertizzato viene infatti depositato in specifiche zone dedicate e appositamente segnalate all interno della discarica e qui stoccato per un dato periodo (maturazione) al termine del quale si procede con le ulteriori verifiche analitiche; solo ad esito positivo di tali ulteriori controlli il rifiuto viene definitivamente depositato sul fronte di coltivazione. Allo stato attuale la discarica 1 /2 stralcio presenta un avanzamento della coltivazione prossima all esaurimento. È infatti oggetto di coltivazione solo la porzione Nord della sommità della discarica. Le scarpate del Lato Nord e di circa metà dei Lati Est ed Ovest, limitatamente ai tratti compresi tra il piano di campagna e la quota di 13,60 m s.l.m. sono state nel corso dell anno 2002 già oggetto di chiusura definitiva realizzata mediante posa di pacchetto composito di geotessili, geomembrane e terreno di copertura; tale chiusura, preventivamente autorizzata dalla competente Provincia di Ravenna, risulta conforme a quanto stabilito dal D.Lgs. n. 36/03. È stato altresì già autorizzato l intervento di chiusura definitiva relativamente all intero corpo discarica. Nel corso dell anno 2007 verrà realizzata la copertura definitiva dell intero perimetro (scarpate e banche) e provvisoria della sommità (porzione Sud della discarica), in attesa dell esaurimento della fase di coltivazione; esaurita quest ultima fase si procederà alla copertura definitiva della sommità, prevista per l anno 2007/2008. Al fine di garantire l isolamento del corpo dei rifiuti dalle matrici ambientali, le discariche per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio sono provviste di: - sistema di raccolta e allontanamento del percolato; - sistema di regimazione e allontanamento delle acque meteoriche; - impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica. È garantito il mantenimento di opportune pendenze per assicurare il ruscellamento delle acque superficiali, così come il controllo dell efficienza e dell integrità dei presidi ambientali (sistemi di impermeabilizzazione, di raccolta del percolato, ecc.). 10

16 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Il corretto funzionamento delle reti di drenaggio delle acque meteoriche e del percolato è assicurato da periodiche operazioni di lavaggio delle tubazioni. Il campionamento e l analisi, con frequenza periodica, delle acque superficiali ovvero di sottosuolo e del percolato permette di rilevare e prevenire tempestivamente l insorgere di eventuali anomalie funzionali e strutturali che possono pregiudicare la sicurezza ambientale delle discariche. Relativamente ai rifiuti smaltiti, si rileva che a far data dal 01/01/2005 vi è stata un inversione delle tipologie di rifiuti conferiti nelle due discariche in oggetto. In pratica, attualmente, i rifiuti speciali pericolosi e non per cui è ammesso lo smaltimento nella discarica 1 /2 stralcio, provenienti esclusivamente dalle attività di pretrattamento effettuate all interno del Centro di stoccaggio e pretrattamento SOTRIS, di fatto corrispondono ai rifiuti che sono stati smaltiti nella discarica 3 stralcio fino al termine dell anno Viceversa i rifiuti pericolosi e non pericolosi per i cui è attualmente ammesso lo smaltimento in discarica 3 stralcio di fatto corrispondono a quelli smaltiti nella discarica 1 /2 stralcio fino al Nel grafico seguente si riassumono le quantità annuali di rifiuti smaltiti nelle discariche esistenti SOTRIS, comprensive dei terreni di ricopertura, a partire dai relativi anni di messa in esercizio. Rifiuti smaltiti [t/anno] Conferimenti annui di rifiuti nelle discariche 1 /2 stralcio e 3 stralcio stralcio 1 /2 stralcio Anno Dai dati soprariportati risulta l inversione dei rifiuti conferiti dal 2004 al 2005, dovuta alla modifica della destinazione d uso delle due discariche, per cui il 1 /2 stralcio ora riceve solo rifiuti inertizzati mentre il 3 stralcio i rifiuti dall esterno. Descrizione del futuro assetto impiantistico Il progetto della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio prevede l ampliamento degli impianti di discarica per rifiuti pericolosi gestiti da SOTRIS nel Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA-SOTRIS di Ravenna, mediante realizzazione, appunto, di un 4 stralcio di discarica internamente al medesimo Comparto e degli impianti tecnologici accessori necessari alla gestione della stessa; in particolare, il nuovo impianto di discarica risulta confinante: - a Est con il 2 settore delle discariche per rifiuti non pericolosi di HERA S.p.A., già realizzato e in parte coltivato, con cui condividerà l argine perimetrale nel quale HERA predisporrà la linea di fognatura per la gestione delle acque meteoriche, mentre tutti i servizi tecnici rimarranno espressamente separati; - a Nord con il previsto ampliamento (2 stralcio) del 4 settore della discarica per rifiuti non pericolosi di HERA S.p.A.; - a Ovest con la viabilità di servizio a ridosso dello Scolo Tomba; - a Sud con la discarica per rifiuti pericolosi (ex 2C) di HERA S.p.A., con cui condivide l argine perimetrale; conseguentemente la nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio di SOTRIS si presenterà come un settore centrale al Comparto HERA-SOTRIS, in cui l unico lato esterno della discarica sarà il Lato Ovest. In previsione dell imminente esaurimento delle 3 discariche per rifiuti pericolosi attualmente in esercizio nel Comparto (le due di proprietà SOTRIS S.p.A. e la discarica per rifiuti pericolosi ex 2C di proprietà di HERA S.p.A.), la realizzazione dell ampliamento della discarica 4 stralcio, per la quale è prevista una potenzialità annua di smaltimento di circa tonnellate, potrà mantenere inalterata la capacità di smaltimento di rifiuti pericolosi del Comparto HERA-SOTRIS. La discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, che è attualmente in fase di realizzazione e sarà presumibilmente pronta per la coltivazione nell anno 2008/2009, sarà costituita da 6 vasche riunite aventi capacità complessiva di circa m 3, relativamente ad una quota di coltivazione autorizzata pari a 18,60 m e ad una superficie occupata di circa m 2. Tale discarica sarà costituita, analogamente 11

17 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C all esistente 3 stralcio, da due distinti settori confinati che verranno gestiti in modo specifico e di fatto, nonostante facenti parte di un unico corpo di discarica, come due discariche separate; in particolare: Settore Lato Ovest (vasche 1, 2 e 3) dedicato a rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come discarica per rifiuti pericolosi ai sensi dell art. 8 del DM 03/08/2005; Settore Lato Est (vasche 4, 5 e 6) dedicato a rifiuti non pericolosi come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005. Al fine di garantire l isolamento del corpo dei rifiuti dalle matrici ambientali, il progetto di realizzazione della discarica 4 stralcio per rifiuti pericolosi e non pericolosi è stato sviluppato in modo tale da prevedere: - sistema di raccolta e allontanamento del percolato; - sistema di regimazione e allontanamento delle acque meteoriche; - impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica. A corredo dell ampliamento in progetto è prevista altresì la realizzazione di impianti tecnologici accessori necessari alla gestione, quali impianti elettrici e di illuminazione, nonché l ampliamento impianto antincendio esistente. Per quanto riguarda l accesso all impianto di discarica, si utilizzerà la viabilità di accesso al cantiere (conferimento rifiuti) predisposta da HERA S.p.A. in occasione della costruzione del proprio 4 settore di discarica per rifiuti non pericolosi. Allo scopo di eseguire un più efficace isolamento dei rifiuti dall ambiente, quale sistema di copertura superficiale della discarica in progetto è prevista la messa in opera di un idoneo sistema barriera multistrato da localizzare sopra lo strato di ricopertura. La gestione della discarica 4 stralcio sarà effettuata con le medesime modalità operative adottate per la gestione delle discariche esistenti 1 /2 stralcio 3 stralcio; in particolare, valgono considerazioni analoghe a quelle evidenziate in precedenza per le discariche esistenti, relativamente ai controlli dell impermeabilizzazione, all analisi dei cedimenti e degli assestamenti, al funzionamento delle reti di drenaggio e di captazione del percolato, nonché ai campionamenti delle acque superficiali e della falda. C2) VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E CONDIZIONI GENERALI PER L ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI Gli impatti ambientali generati dall attività sopra descritta sono riassumibili come di seguito indicato. 1. Impatto su acque superficiali I potenziali impatti dovuti agli scarichi idrici possono essere correlati allo scarico delle acque meteoriche di dilavamento delle aree di pertinenza degli impianti di discarica in esame nel corpo idrico recettore rappresentato dallo Scolo Tomba. Nel Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA SOTRIS sono presenti 4 punti terminali di scarico, denominati SA, SD, SG e SN. In particolare, allo stato attuale, lo scarico in acque superficiali di pertinenza SOTRIS avviene nel punto denominato SN, collocato a valle di una vasca di accumulo che intercetta la rete fognaria interna. Tale vasca di accumulo, oltre che per confinare ed eventualmente trattenere le acque meteoriche, è predisposta anche per la sedimentazione e flottazione del liquido. La struttura del labirinto interno consente infatti la separazione per sedimentazione del materiale particellare e per laminazione di un eventuale fase liquida oleosa surnatante. Nel mese di dicembre 2004 è stata presentata domanda di autorizzazione, ai sensi del D.Lgs n. 152/99 e della DGR n. 1053/03, allo scarico nello Scolo Tomba delle acque meteoriche di competenza del Comparto; in tale ambito sono stati individuati i diversi flussi interni allo stabilimento SOTRIS S.p.A. che confluiscono nello scarico terminale denominato Punto SN. Sono quindi state caratterizzate analiticamente tutte le acque meteoriche di dilavamento di pertinenza SOTRIS ed in particolare sono stati forniti i dati analitici sulla presenza/assenza delle sostanze pericolose individuati dalla DGR n. 1053/03 nei punti di collettamento intermedi e nello scarico SN. I punti di competenza SOTRIS per i quali è stata compiuta una caratterizzazione analitica, comprensiva dell indagine sulle sostanze pericolose presenti, sono 4 e sono stati individuati come di seguito indicato: collettamento parziale acque meteoriche di pertinenza discarica rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio; collettamento parziale acque meteoriche di pertinenza discarica rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio; collettamento parziale acque meteoriche centro di stoccaggio e pretrattamento; scarico terminale SN nello Scolo Tomba acque meteoriche di pertinenza degli impianti SOTRIS. Oltre ad aver definito le modalità di gestione e regolamentazione dello scarico terminale di competenza SOTRIS (punto SN), la Ditta ha provveduto ad eseguire una caratterizzazione approfondita dei flussi di scarico mediante campionamenti nello stesso punto SN, con particolare riferimento alle sostanze pericolose di cui alla Tabella 5 dell Allegato 5 del D.Lgs. n. 152/99. Dalle risultanze dei campionamenti effettuati sulle acque meteoriche secondo il profilo analitico previsto dal Piano di Sorveglianza e Controllo nell anno 2005, si sono evidenziati valori di concentrazione nella norma, tranne che per il parametro Solidi Sospesi Totali per il quale è stata riscontrata una concentrazione superiore al limite previsto dal D.Lgs. n. 152/99. 12

18 13 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Conseguentemente la paratoia posta nella vasca di accumulo per controllare lo scarico delle acque nel corpo idrico ricettore, è stata e permane tuttora chiusa. Allo stato attuale le acque meteoriche raccolte all interno della vasca di accumulo non sono scaricate attraverso il punto SN nello Scolo Tomba, bensì sono inviate al parco serbatoi di stoccaggio liquidi di proprietà SOTRIS ed utilizzate come fluidificante nel processo di inertizzazione. Le eventuali eccedenze sono inviate ad opportuno trattamento presso impianto esterno. Tale precauzione sarà adottata fino alla realizzazione delle opere in progetto di regimazione e controllo delle acque meteoriche di dilavamento inerenti gli impianti SOTRIS, che riguarderà l intero Comparto HERA-SOTRIS e di cui si tratta nel seguito. Nell ambito del predetto progetto è prevista l individuazione e la descrizione delle direttrici di intervento relative alle modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento interessanti il Comparto HERA- SOTRIS, distinguendo tra: - acque meteoriche di dilavamento dei piazzali e delle aree pavimentate a servizio degli impianti; - acque meteoriche interessanti il corpo delle discariche una volta che queste possano essere considerate chiuse. Quest ultima circostanza è da riferirsi al momento in cui le acque non possono penetrare nel corpo discarica (per effetto della realizzazione di idoneo sistema di barriera idraulica conforme alle prescrizioni del D.Lgs. n. 36/03) contribuendo alla formazione di percolati, ma ruscellando sostanzialmente in superficie fino al collegamento alle opere provvisionali di regimazione delle stesse. La problematica del dilavamento delle discariche si pone su un piano differente da quanto affrontato in materia di piazzali e aree pavimentate: in relazione alla tipologia di impermeabilizzazione della copertura finale delle discariche, o porzioni di esse, siano esse coperte in via provvisoria che definitiva, e comunque non in fase di gestione operativa, tali superfici non risultano soggette alla regolamentazione di cui alla DGR n. 286/05. Ciò in quanto la tipologia dei materiali utilizzati per lo strato finale della copertura sommitale delle discariche è, di norma, rappresentata (ai sensi del D.Lgs. n. 36/03) da terreni reperiti localmente e poiché dalle numerose analisi effettuate è emerso che potrebbe verificarsi, specialmente dopo un lasso breve di tempo dalla posa in opera del terreno, un trascinamento di Solidi Sospesi. È altresì da evidenziare che, allo stato attuale, non sono presenti nel Comparto HERA-SOTRIS discariche, o porzioni di esse, che siano già state chiuse in via definitiva secondo i dettami del D.Lgs. n. 36/03 e che pertanto non risultano disponibili dati concreti e certi sul comportamento delle coperture in relazione agli eventi piovosi e alle eventuali sostanze trascinate durante il ruscellamento. Ai fini dello scarico in acque superficiali, le acque provenienti dal corpo discariche chiuse dovranno comunque essere assoggettate alla rispondenza dei parametri imposti dal D.Lgs. n. 152/06, in quanto provenienti da aree con caratteristiche analoghe a quelle industriali. Con riferimento alle discariche SOTRIS, il progetto riguardante le opere di regimazione delle acque meteoriche del Comparto prevede i seguenti interventi: Ristrutturazione sostanziale e complessiva del sistema fognario di Comparto finalizzata alla captazione completa di tutte le acque provenienti dal corpo discariche. Collegamento idraulico e funzionale del nuovo sistema fognario di Comparto delle opere di captazione delle acque meteoriche relative alle discariche (canalette perimetrali nella porzione sommitale delle discariche, tubi di raccordo, embrici lungo le scarpate delle discariche, canalette poste al piede delle scarpate stesse, pozzetti di raccolta a piè d argine perimetrale), già previste nell ambito dei progetti di chiusura definitivi autorizzati. Realizzazione dei sistemi di sollevamento meccanico con funzionamento garantito dal presidio continuo e costante del personale presente 24 ore su 24 all interno del Comparto, nonché dall asservimento al sistema di generazione di energia elettrica ausiliaria; il sistema verrà configurato con 2 pompe di taglia media (400 l/s di portata ciascuna), una di riserva all altra, ed una di grande portata (circa l/s) per le punte massime di piovosità. Tutto Il sistema sopra descritto garantirà per mezzo di livelli automatici collegati a soglie di allarme/blocco la completa gestione in sicurezza ad evitare tracimazioni e fuoriuscite incontrollate di acque meteoriche verso la rete di canali esterni al Comparto. Realizzazione di vasche di accumulo per tutte le acque piovane provenienti dalle discariche (quando chiuse) per la caratterizzazione delle stesse; tali vasche avranno la funzione primaria di sedimentare, per quanto possibile, i solidi sospesi contenuti nell acqua raccolta. Conduzione di campagne di analisi e campionamenti nel tempo su più eventi piovosi significativi finalizzata alla caratterizzazione di cui sopra, al fine di scegliere le metodologie di trattamento ovvero scarico verso corpo recettore. Realizzazione degli impianti di pompe atti alla gestione delle acque di cui sopra (raccolta, invio, scarico, ecc.). Realizzazione delle opere (pompe, tubazioni, fossati) per lo scarico in acque superficiali ovvero in condotta collegata ad impianti di trattamento. Tutte le fasi di cui sopra risultano funzionali alla verifica nel tempo delle caratteristiche e della qualità delle acque meteoriche raccolte; i campionamenti e le analisi effettuati al fine di verificare la conformità al D.Lgs. n. 152/06 determineranno esattamente lo scarico verso le più opportune sezioni di impianto di trattamento del Chimico-Fisico-Biologico di HERA ovvero ulteriore rilancio ad impianti specifici esterni al Comparto.

19 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Si evidenzia infine che, comunque, nella prima fase di gestione del nuovo sistema fognario di Comparto (fogne, canali, sistemi di sollevamento ed accumulo, ecc.), fino alla definizione di accettabilità allo scarico in superficie, si prevede di inviare tutte le acque captate provenienti dalla copertura delle discariche al trattamento presso l adiacente impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico di HERA presente all interno del medesimo Comparto ovvero all impianto di Trattamento Acque di Scarico (TAS) di Ecologia Ambiente presso il Sito Multisocietario presente nell area chimica e industriale di Ravenna. 2. Impatto su acque sotterranee, suolo e sottosuolo Con riferimento alle acque sotterranee, innanzitutto si ribadisce che il percolato prodotto dalle discariche in esame viene raccolto attraverso idonei sistemi di captazione e quindi inviato a smaltimento in impianto autorizzato, che nella fattispecie è costituito dall impianto di trattamento Chimico Fisico Biologico di HERA presente all interno del medesimo comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti. Al fine di analizzare in maniera dettagliata gli aspetti legati alle acque sotterranee e agli impatti connessi con l esercizio della discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio, nell anno 2003 è stata condotta, nelle more della redazione del Piano di Adeguamento ai sensi del D.Lgs. n. 36/03, una specifica valutazione quantitativa del rischio connesso alle attività di tale discarica per rifiuti pericolosi. Detta valutazione si rese necessaria per il fatto che i requisiti tecnico/costruttivi previsti dal D.Lgs. n. 36/03 non erano risultati rispettati a stretto rigore. Per tale ragione sono stati verificati con tecniche modellistiche di simulazione quantitativa i possibili effetti sull ambiente degli impianti oggetto di studio, al fine di discuterne l accettabilità; in particolare è stato valutato il rischio associato al potenziale rilascio di sostanze inquinanti nel sottosuolo e nell acquifero. Per analisi del rischio, Risk Assessment, in generale si intende il processo di determinazione della magnitudo e della probabilità di accadimento degli effetti negativi in seguito ad esposizione ad attività antropiche od ad eventi naturali. Nell ambito specifico della valutazione del rischio per l ambiente e la salute umana (Environmental and Human Health Risk Asessment EHRA), denominato anche come rischio sanitario, il rischio è definito come la frequenza attesa del manifestarsi di eventi indesiderati che determinano danni agli ecosistemi ed alla salute umana risultati dall esposizione a determinate dosi di agenti chimici, ovvero il rischio é funzione della quantità di sostanza chimica in contatto con l individuo esposto. L obiettivo della procedura è la stima della probabilità che un evento avverso di data magnitudo si manifesti sull uomo, sugli ecosistemi e sull ambiente ad un fissato livello d esposizione di una sostanza chimica. Le risultanze dell analisi di rischio condotta sino al II livello di dettaglio associato al potenziale rilascio di sostanze inquinanti nel sottosuolo e nell acquifero evidenziano che la discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio presenta valori di rischio, per effetto della potenziale percolazione di percolato in falda, decisamente accettabili sia per il Rischio cancerogeno che per il Pericolo Tossico. La predetta analisi di rischio relativa alla discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio è stata altresì aggiornata ad un ulteriore livello di dettaglio nell ambito della procedura di screening a cui è stato sottoposto il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio; in tal modo sono stati indagati nel dettaglio anche i potenziali impatti sulla salute dell uomo. In particolare, l analisi di rischio elaborata con procedura RBCA sino al III livello di dettaglio per la descrizione degli impatti sul suolo e sottosuolo associati alla discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio in progetto è stata riproposta anche a supporto delle deroghe richieste relativamente ai criteri per l ammissibilità dei rifiuti nelle discariche esistenti per rifiuti pericolosi (1 /2 stralcio e 3 stralcio), così come stabilito dal DM 03/08/2005. Le conclusioni di tale analisi sostanzialmente determinano che, per quanto concerne la componente acque sotterranee, le risultanze della valutazione del rischio condotta con procedura RBCA TIER III hanno evidenziato impatti non significativi: per tutti i recettori attualmente presenti sul territorio sono stati evidenziati valori di rischio cancerogeno e di pericolo tossico praticamente trascurabili. Nella considerazione che la realizzazione di una qualsiasi opera modifica le caratteristiche del suolo su cui va ad ubicarsi e l'impatto che ne consegue è causato dalle azioni necessarie per la predisposizione del sito e l occupazione dello stesso, un aspetto positivo da sottolineare in termini di occupazione del suolo conseguente alla realizzazione dell ampliamento in progetto è che sarà occupata un area localizzata internamente al comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti, in adiacenza ad altri impianti di discarica, per la quale non erano ipotizzabili sviluppi in termine di occupazione con carattere diverso da quello produttivo. 3. Impatto in atmosfera Le discariche per rifiuti pericolosi SOTRIS non sono caratterizzate da sorgenti di emissioni in atmosfera convogliate. Le emissioni in atmosfera diffuse di un impianto di discarica possono essere rappresentate da eventuali emissioni di biogas dal corpo discarica (in questo caso non c è biogas in quanto si smaltiscono rifiuti a matrice inorganica) ovvero dall emissione di polveri connessa all attività di scarico e abbancamento rifiuti. Le emissioni in atmosfera imputabili alle discariche per rifiuti pericolosi gestite da SOTRIS attualmente in esercizio sono costituite essenzialmente dalle polveri sollevate dagli automezzi in movimento entro gli impianti, di entità peraltro non significativa: le periodiche analisi del particolato atmosferico svolte da HERA (in quanto gestore unico dei dati di Comparto nel quale insistono anche gli impianti SOTRIS), mediante campionatore ad alto volume collocato nel piazzale adiacente all ingresso della discarica per rifiuti pericolosi 14

20 15 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C di HERA S.p.A., non evidenziano particolari anomalie e risultano in linea con valori di riferimento diffusamente utilizzati. Per le caratteristiche dei rifiuti che sono conferiti (assenza di materiali organici putrescibili) si ritiene infatti altamente improbabile la formazione di biogas all interno delle discariche SOTRIS. A supporto di tale ipotesi si evidenzia come, a partire dall anno 2003, la Ditta abbia eseguito campagne di indagine sulle discariche 1 /2 stralcio e 3 stralcio con strumentazione atta a rilevare la presenza di metano ed ossigeno. In particolare sulle opere della discarica 1 e 2 stralcio sono stati inoltre perforati due pozzi di monitoraggio interni al corpo discarica; gli stessi pozzi sono stati assoggettati al controllo dell esplosività mediante rilevazione della percentuale di metano e di ossigeno nel biogas. I controlli effettuati hanno riguardato, oltre che i due pozzi presenti sulla discarica 1 e 2 stralcio, anche il corpo della discarica stessa, le vasche di raccolta del percolato e due pozzetti di raccolta ubicati uno sul Lato Est e uno sul Lato Ovest. Le rilevazioni hanno evidenziato condizioni di esplosività trascurabili, conseguenza di una produzione di biogas estremamente esigua peraltro esente da componenti biodegradabili. Nel settembre 2004 è stata inoltre eseguita un analisi sulle emissioni di biogas con il metodo della camera di cattura; ad ogni camera di cattura è stata associata un area rappresentata stimata ossia un area sulla quale le emissioni di CH 4 e CO 2 sono considerate omogenee. Le risultanze di tali campionamenti hanno consentito di stimare l emissione complessiva media giornaliera imputabile alla discarica 1 /2 stralcio di tali gas pari a circa 1,23 kg di CH 4 e 3,25 kg di CO 2, risultando quindi un flusso di metano e anidride carbonica medio emesso dalla discarica 1 /2 stralcio di SOTRIS di 3 ordini di grandezza inferiore rispetto a quanto normalmente ritrovato in altre discariche; la prova eseguita sulla discarica 3 stralcio ha evidenziato la sua non produzione di biogas come era prevedibile vista la tipologia di rifiuti conferiti. Nella considerazione dell elevato numero di parametri che influenzano le emissioni di biogas dal corpo della discarica (quali pressione atmosferica, temperatura del suolo e dell aria, velocità del vento, contenuto in acqua del suolo, coperture, sistema di captazione del biogas, tipologia dei rifiuti conferiti nel sito, ecc.), la variabilità dei flussi di biogas attraverso la superficie della discarica è considerevole già su aree di 100 m 2 ; pertanto per caratterizzare in modo significativo tutta l area in esame, nel marzo 2005 è stato eseguito uno Studio sulle Problematiche di Gestione del Biogas delle Discariche SOTRIS, in cui si è cercato conferma dei risultati ottenuti col metodo delle camere di cattura, attraverso il software LandGem (Landfill Gas Emission Model) dell USEPA che consente in modo indiretto di quantificare la produzione del biogas, nonché mediante misure del titolo di metano e percentuale di ossigeno con strumentazione portatile sui 2 pozzi per il monitoraggio del percolato presenti nella discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio. In conclusione i risultati ottenuti da tutte le analisi svolte hanno evidenziato una produzione di biogas modesta, per la quale allo stato attuale non è stata ritenuta necessaria la realizzazione di uno specifico sistema di captazione. Per quanto attiene la possibilità di diffusione in atmosfera di sostanze odorigene, aspetto ambientale non trascurabile nell analisi dei potenziali impatti di un impianto di discarica, si ribadisce che le discariche in oggetto accolgono rifiuti pericolosi e non pericolosi non contenenti sostanze organiche putrescibili, che rappresentano la componente più significativa alla quale può essere associata la produzione di emissioni maleodoranti. Per tali impianti non si è infatti mai manifestata un emissione rilevante di sostanze maleodoranti, come confermato anche dai rilevamenti delle sostanze organiche volatili quali benzene, toluene e xilene, condotti annualmente nell ambito della Convenzione HERA-ARPA per il monitoraggio degli impatti ambientali connessi all esercizio degli impianti presenti nel Comparto. Dal febbraio 2005 HERA ha inoltre implementato l esecuzione del monitoraggio mensile su due punti di campionamento di ammoniaca e mercaptani, due sostanze aventi caratteristiche odorigene significative: le risultanze dei campionamenti svolti nel 2005 hanno evidenziato, per entrambi i punti di campionamento, l assenza di ammoniaca e mercaptani nei limiti di rilevabilità dei metodi analitici. Per tale ragione è possibile ritenere non significativo l impatto in termini di emissioni odorigene connesso alle discariche per rifiuti pericolosi SOTRIS. Si sottolinea inoltre che i centri abitati di rilevanza più vicini al sito di interesse sono localizzati ad una distanza ben superiore a 2 km e quindi senz altro non influenzabili dalle minime emissioni odorigene che potrebbero essere associate all esercizio delle discariche. Per quanto riguarda la nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, per analogia tra le tipologie di rifiuti ammessi al conferimento nelle discariche attualmente in esercizio e quelle che saranno conferibili nell impianto 4 stralcio in progetto, è ragionevole ipotizzare una produzione di biogas trascurabile, tale quindi da non costituire un impatto significativo sulla componente ambientale aria, anche in termini di emissioni odorigene. Rispetto alla situazione attuale, non rilevano altresì significativi incrementi in termini di formazione di polveri connessi all esercizio della discarica 4 stralcio: le attività della discarica in progetto saranno sostanzialmente le stesse di quelle che attualmente vengono svolte nelle discariche esistenti (1 /2 stralcio e 3 stralcio); il 4 stralcio costituirà infatti ampliamento delle discariche esistenti e al loro esaurimento andrà a sostituirle funzionalmente.

21 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Al fine di limitare eventuali dispersioni, la viabilità di accesso agli impianti e buona parte di quella interna risulta asfaltata. Il traffico veicolare indotto dall esercizio della discarica 4 stralcio non determinerà peraltro un incremento d impatto: il numero di mezzi circolanti in fase d esercizio è infatti atteso pari a quello attualmente associato alle attività delle discariche 1 /2 stralcio e 3 stralcio, che risulteranno presumibilmente esaurite alla data di messa in esercizio prevista per la discarica 4 stralcio in progetto. Va infine citato l impegno della Ditta, in quanto soggetto del Comparto polifunzionale di trattamento e smaltimento rifiuti HERA-SOTRIS, nella partecipazione a titolo oneroso al Protocollo d intesa tra Provincia, Comune ed aziende del Distretto chimico di Ravenna per la gestione della rete privata di monitoraggio della qualità dell aria, le cui rilevazioni sono trasmesse ad ARPA per le elaborazioni relative agli Standard di Qualità dell Aria cittadina e provinciale. 4. Impatto acustico L area oggetto di studio viene ad interessare il Comune di Ravenna, il quale nel settembre 1992 ha predisposto la classificazione in zone del proprio territorio ai sensi del DPCM 01/03/1991; tale zonizzazione è valida in regime transitorio. In previsione di una futura adozione da parte del Comune di Ravenna della zonizzazione acustica definitiva, ed ai fini di una più corretta valutazione, seguendo i criteri dettati dalla DGR n. 2053/01 Criteri e condizioni per la classificazione acustica del territorio si è valutato lo scenario più verosimile di classificazione del territorio prendendo come riferimento il PRG vigente L area di pertinenza degli impianti SOTRIS, in quanto area pubblica per servizi ed attrezzature, si colloca in Classe acustica V (aree prevalentemente industriali); i valori limiti di immissione sonora previsti per tale area, come indicato dal DPCM 14/11/1997, risultano pertanto fissati in 70 dba nel periodo diurno e 60 dba nel periodo notturno. Come desumibile dal PRG del Comune di Ravenna, gli impianti SOTRIS confinano con aree aventi classificazioni diverse a cui sono riconducibili classi acustiche differenti che vanno dalla Classe I (aree particolarmente protette) per le zone adibite a parco ed archeologiche, alla Classe III (aree di tipo misto) per le zone agricole e rurali. Dai criteri per la classificazione del territorio comunale del Comune di Ravenna si evince che nel passare da una Classe V ad una Classe III ovvero Classe I devono essere introdotte delle fasce di rispetto di 50 m con limiti di immissione sonora di Classe IV e, nel caso di confine con Classe I, di ulteriore fascia di rispetto di altri 50 m con limiti di immissione sonora di Classe II. Nel caso in esame pertanto tutta l area fino ai limiti di rispetto della discarica è da intendersi in Classe acustica V. Lungo tutto il confine dell area di rispetto della discarica si estende una fascia di rispetto di 50 m in Classe IV; con limiti di immissione sonora, ai sensi del DPCM 14/11/1997, di 65 dba nel periodo diurno e 55 dba nel periodo notturno. Lungo tutto il confine Est, oltre la S.S. 309 Romea, e oltre la fascia di rispetto in Classe IV, si estende un altra fascia di rispetto di ulteriori 50 m in Classe III; tale fascia è presente anche al confine Nord della discarica in quanto è ivi presente una zona archeologica. i valori limiti di immissione sonora previsti per tali aree in Classe III, come indicato dal DPCM 14/11/1997, risultano pertanto fissati in 60 dba nel periodo diurno e 50 dba nel periodo notturno. Tra le sorgenti sonore individuate quali più significative in termini di impatto acustico per l intero Comparto SOTRIS quelle ascrivibili agli impianti di discarica sono le seguenti: - carico e scarico rifiuti in discarica da automezzi; - pala gommata e ruspa cingolata a servizio discariche. L area della discarica è interessata infatti dal transito dei mezzi di conferimento e prelievo rifiuti per un massimo di 16 carichi/scarichi giornalieri; altri mezzi all interno dell area sono la pala gommata sempre in area discarica e un camion per il trasporto del materiale dagli impianti in discarica e viceversa. Le emissioni sonore derivanti dagli impianti in esame non interessano il periodo notturno, in quanto le attività di discarica vengono svolte esclusivamente nel periodo diurno. Dal punto di vista acustico, il recettore esterno più vicino all area di interesse è collocato sul Lato Ovest alla distanza di 550 m dal confine degli impianti, in area classificata come Classe III. Sulla base dei risultati dei rilievi e dei risultati dal modello adottato per la stima del livello di pressione sonora di immissione al confine degli impianti SOTRIS risulta che in tutti i punti di confine non si ha superamento dei livelli di immissione sonora, come da DPCM 14/11/1997, sia nel periodo diurno che in quello notturno. L indotto del traffico all interno degli impianti SOTRIS è costituito da circa 2 mezzi pesanti/ora durante il periodo diurno per il conferimento rifiuti; tali mezzi svolgono la loro funzione di fonte di rumore per la maggiore nell area discarica in cui i livelli di pressione sonora sono più bassi e perciò non provocano un innalzamento del livello di pressione sonora tale da comportare un superamento dei limiti di legge. In caso di passaggio di qualche mezzo, e quindi solo per pochi minuti al giorno e solo nel periodo diurno, si rileva un unico punto che potrebbe risultare critico ovvero essere soggetto ad una pressione sonora molto vicina al limite di legge: tale punto di confine si trova in Classe V che si estende per altri 50 m al di là del confine degli impianti SOTRIS in cui da PRG risulta essere posta la linea di rispetto delle discariche; pertanto anche al di là del confine il limite risulterà sicuramente rispettato. 5. Impatto dovuto alla produzione rifiuti Il principale rifiuto prodotto dalle attività di discarica è costituito dal percolato (umidità del rifiuto che si somma alle acque gravitanti sul corpo di discarica che si infiltrano nel rifiuto stesso); tale rifiuto, essendo 16

22 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C caratterizzato da rilevanti concentrazioni di composti altamente inquinanti, deve essere gestito in maniera opportuna. Nel grafico seguente si riassumono i quantitativi annuali di percolato prodotto dalle discariche esistenti SOTRIS, a partire dai relativi anni di messa in esercizio m 3 /anno Discarica 1 /2 stralcio Discarica 3 stralcio In fase di esercizio i ritmi di produzione del percolato dipendono dai volumi di pioggia recapitati nella zona di coltivazione della vasca, sottratta la quantità di acque convogliate all esterno dal sistema provvisorio di raccolta messo in opera sulle zone già completate dei lotti. Non trascurabile risulta inoltre la capacità di assorbimento di umidità da parte dei rifiuti, conferiti con condizioni di umidità inferiori al limite di saturazione. In tale condizione, considerando immutate le condizioni gestionali dei lotti di conferimento, la produzione del percolato può considerarsi funzione dei seguenti fattori: - quantitativi di pioggia; - superficie della discarica in esercizio; - ritmi di conferimento rifiuti. L elaborazione di modelli idrologici sembra dimostrare un comportamento sostanzialmente inerte all attraversamento del liquido da parte di rifiuti quali ceneri da termodistruzione, fanghi di depurazione filtropressati e rifiuti ingombranti. In particolare, con riferimento ai bilanci idrologici per l anno 2004, si evidenzia per le discariche esistenti SOTRIS quanto segue. Sul 1 /2 stralcio risultavano già stati eseguiti lavori di copertura definitiva su parte della discarica, questa è la principale causa della bassa percentuale di percolato prodotto (37,1%), paragonato alle precipitazioni del periodo. Si evidenzia altresì che, al fine di monitorare i livelli di percolato all interno del corpo dei rifiuti e anticipare eventuali fenomeni di accumulo di liquido, su tali stralci sono presenti 2 piezometri interni alla colmata sui quali vengono eseguite periodiche misure del carico idraulico del percolato; i livelli rilevati indicano ridotti volumi di percolato nel corpo dei rifiuti, mostrando quindi un drenaggio di fondo vasca in piena efficienza. Per il 3 stralcio, di cui risultavano in esercizio solo il 4 e 2 settore, si è stimata una produzione di percolato pari al 18,6% delle precipitazioni avvenute sulla superficie in studio. Tale valore non è attribuibile al ruscellamento superficiale poiché su questa colmata non risultava presente nessuna impermeabilizzazione. La causa della ridotta produzione di percolato è riconducibile all elevata capacità di assorbimento del rifiuto conferito: infatti, qui è stato smaltito fino alla fine del 2004 (attualmente destinato invece a smaltimento nella discarica 1 /2 stralcio) quasi esclusivamente rifiuto proveniente dall impianto di inertizzazione presente nell adiacente Centro di stoccaggio e trattamento SOTRIS, caratterizzato da un elevata capacità di assorbimento perché appunto inertizzato con leganti idraulici. Si può quindi considerare praticamente nullo l assorbimento di acqua da parte di queste tipologie di rifiuti così come può sostanzialmente essere trascurato il quantitativo di percolato rilasciato per i fenomeni di consolidazione. Al contrario, il rifiuto sottoposto ad inertizzazione con leganti idraulici dimostra elevata capacità di assorbire acqua. La caratterizzazione chimica del percolato è rilevata grazie a periodici controlli previsti nei rispettivi Piani di Sorveglianza e Controllo e ricompresi nel Piano di Monitoraggio che costituisce parte integrante della presente AIA. Per quanto riguarda la discarica 1 /2 stralcio, l esame dei dati evidenzia un ph basico e concentrazioni di cloruri pari a circa mg/l, COD pari a circa mg/l, mentre l ammoniaca assume valori massimi di circa mg/l. Fra i metalli le più alte concentrazioni si registrano per Zinco, Rame e Nichel. Occasionalmente si rileva la presenza, sia pure in concentrazioni ridotte, di solventi quali toluene e diclorometano. 17

23 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Il percolato della discarica 3 stralcio si caratterizza per un ph pressoché neutro, elevate concentrazioni di cloruri e livelli trascurabili di COD ed ammoniaca. Fra i metalli le maggiori concentrazioni sono relative allo Zinco. Assenti risultano sia i solventi aromatici che quelli clorurati. I percolati prodotti dalle discariche per rifiuti pericolosi SOTRIS vengono raccolti in una vasca di accumulo e da qui successivamente inviati, tramite tubazione diretta, a depurazione presso l adiacente impianto di trattamento reflui Chimico Fisico Biologico (Chi-Fi-Bi) di HERA presente all interno del medesimo Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti. Al fine di attestare la piena trattabilità dei quantitativi di percolato che potranno essere prodotti dall esercizio della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio in progetto, è stata condotta una specifica valutazione della trattabilità del percolato conferito dagli impianti di discarica SOTRIS all impianto di trattamento reflui Chi-Fi-Bi di HERA, basata sui dati analitici della produzione di percolato associata alle attività delle discariche esistenti per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio e in particolare: - dal 1997 al 2004 sono dati reali desunti dai conferimenti di percolato da parte di SOTRIS all impianto Chi-Fi-Bi di HERA S.p.A.; - dal 2005 sino al 2017 sono state eseguite stime quantitative considerando il fatto che dal 2009 le due discariche 1 /2 stralcio e 3 stralcio risulteranno esaurite. Le quantità relative alla discarica 4 stralcio sono valutate dall anno 2008 in riferimento alle attuali stime per l inizio delle attività di smaltimento della discarica. Da tale valutazione si evidenzia che l esercizio della discarica 4 stralcio in progetto non comporterà variazioni significative nei quantitativi di percolato conferiti da SOTRIS all impianto Chi-Fi-Bi di HERA. Fattore preponderante è rappresentato dalle attività di capping delle discariche attualmente in via di esaurimento, a seguito delle quali si verificherà un decremento sostanziale delle quantità di percolato prodotte da tali impianti, decremento che andrà a compensare la produzione di percolato connessa all esercizio della discarica 4 stralcio in progetto. E quindi stato evidenziato come i conferimenti all impianto Chi-Fi-Bi non subiranno incrementi o variazioni sostanziali rispetto alle attuali quantità avviate a trattamento. Per tale motivo, con riferimento all attuale capacità di trattamento dell impianto Chi-Fi-Bi, è possibile attestare e confermare la piena trattabilità presso tale l impianto di trattamento dei quantitativi di percolato che saranno prodotti dall esercizio della discarica 4 stralcio in progetto. In via ancor più cautelativa, è possibile garantire la trattabilità di tutto il percolato che sarà prodotto dagli impianti di discarica di proprietà SOTRIS. Tenuto conto che, per tutte le discariche in esame, la rete di captazione del percolato risulta conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 dal punto di vista tecnico costruttivo e dal punto di vista gestionale, con particolare riguardo ai controlli periodici eseguiti sia sulla rete che sulla composizione del percolato stesso, l impatto connesso alla produzione di percolato dalle discariche SOTRIS è da ritenersi pertanto trascurabile. 6. Impatto su flora, fauna ed ecosistemi Con riferimento alle discariche SOTRIS esistenti (1 /2 stralcio 3 stralcio), i potenziali impatti sulla vegetazione riconducibili all esercizio di tali impianti possono essere imputabili sostanzialmente alla dispersione in atmosfera delle polveri originate dall attività di smaltimento rifiuti, in quanto l emissione di biogas dal corpo delle discariche è pressoché nulla. Dalla valutazione della polverosità atmosferica evidenziata in precedenza, gli effetti sulla vegetazione legati all attività delle discariche in esame risultano di entità trascurabile, tale quindi da non alterare lo stato vegetazionale nelle aree limitrofe al Comparto HERA- SOTRIS. Anche per quanto riguarda i potenziali impatti sulla fauna, l esercizio degli impianti di discarica in esame non ha evidenziato nel corso degli anni impatti significativi sullo stato della fauna, anche in considerazione del fatto che la fauna presente in area locale si può ricondurre ad alcune specie degli ambienti aperti delle colture agricole piuttosto comuni e di non particolare pregio, presenti anche in area vasta. Relativamente alla nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, la tipologia dell opera in progetto consistente in un ampliamento della capacità di smaltimento rifiuti pericolosi degli attuali impianti SOTRIS e la sua localizzazione all interno del Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA-SOTRIS che deve essere considerato a tutti gli effetti una zona industriale isolata dal contesto ambientale circostante e priva, al suo interno, di valore vegetazionale e naturalistico in genere, riduce al minimo l occupazione di suolo necessaria alla sua realizzazione. Per quanto concerne la distruzione ovvero la modificazione di habitat naturali, pertanto, l intervento può essere considerato ad impatto diretto sostanzialmente nullo. L opera non presenta, infatti, problemi relativamente ad una limitazione spaziale e funzionale delle unità ambientali: la vegetazione e la flora presenti tanto in area vasta quanto in area locale risultano salvaguardate, non essendo necessari abbattimenti di alcun esemplare vegetale. In fase di esercizio, gli effetti sulla vegetazione legati all attività della discarica in progetto saranno ragionevolmente trascurabili in quanto, come precedentemente osservato, le emissioni in atmosfera diffuse gassose ovvero polverulente si stimano, in analogia agli impianti esistenti, non significative e non potranno alterare lo stato vegetazionale attualmente presente. La realizzazione della discarica in progetto all interno del Comparto HERA-SOTRIS aumenterà la capacità di smaltimento dei rifiuti senza occupare nuovo spazio o distruggere habitat utili alla fauna; in questo modo viene meno quello che, spesso, è uno degli impatti diretti che più pesantemente ricadono sulla fauna negli 18

24 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C interventi sul territorio e cioè la trasformazione diretta dell ambiente e la perdita di habitat e di spazio disponibile. Per quanto concerne le interazioni e gli impatti di tipo indiretto sugli habitat, relativamente alle potenziali modificazioni dei caratteri quali-quantitativi delle matrici fondamentali quali suolo, acqua e aria, interessate in diversa misura dal processo produttivo, data la loro mobilità e la capacità di percorrere in maniera più o meno controllata i sistemi naturali, si evidenzia quanto segue: Per quanto riguarda la qualità del suolo è ragionevole attendersi impatti non significativi, in quanto si presume che i dispositivi previsti di impermeabilizzazione del fondo della discarica e delle sponde siano sufficienti a garantire la tenuta del percolato e ad evitare che esso possa contaminare strati di terreno sottostanti. Non è comunque previsto l utilizzo di acque superficiali e/o di falda in nessuna delle fasi del processo industriale, mentre il percolato raccolto attraverso i sistemi di captazione sarà convogliato all impianto di trattamento chimico-fisico-biologico di HERA presente nel Comparto stesso per l idoneo trattamento di depurazione; pertanto la matrice acqua, che caratterizza in molti casi gli ecosistemi naturali dei SIC e ZPS limitrofi all area di interesse, non sarà oggetto di alterazioni e modifiche né qualitative né quantitative imputabili al progetto. In merito alla qualità dell aria non si conoscono dati specifici relativi a fenomeni di tossicità acuta e cronica per le biocenosi animali. Considerando come riferimento i valori limite di qualità dell aria ambiente per la protezione della salute umana e per la protezione degli ecosistemi previsti dalla normativa nazionale (DM n. 60/02), si osserva che le potenziali emissioni atmosferiche derivanti dall esercizio della discarica in progetto risultano del tutto trascurabili, anche alla luce delle tipologie di rifiuti che saranno conferiti. Risultano altresì ascrivibili all esercizio della discarica 4 stralcio in progetto anche i seguenti impatti potenziali indiretti sul comparto naturale riconducibili a: Disturbo da rumore I valori previsti per la fase di esercizio della discarica, derivanti in massima parte dai mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti, non saranno in grado di produrre disturbo per le specie animali, in particolare mammiferi e uccelli, presenti nei siti che ospitano specie potenzialmente sensibili. La localizzazione dell impianto, in un contesto industriale, e la distanza dai siti annullano, infatti, qualsiasi possibilità di interazione negativa dovuta al rumore. Disturbo da traffico Gli effetti indotti dal traffico di veicoli sulla fauna sono legati, in generale, ad una riduzione della qualità degli habitat soprattutto perché possono venire alterati gli equilibri ecologici a causa di alcuni fattori di disturbo quali: - incidentalità; - rumori, come già sottolineato; - polveri. La principale via di accesso al comparto polifunzionale HERA-SOTRIS è la S.S. 309 Romea che raccoglie il traffico extra-urbano legato agli spostamenti in direzione Nord e Sud lungo la direttrice Rimini-Ravenna-Venezia. Il progetto in esame non determinerà comunque un aumento rilevante dei flussi di traffico in quanto sostituirà funzionalmente, quindi anche come numero di mezzi pesanti associati, le due discariche SOTRIS attualmente in esercizio. Inoltre è opportuno sottolineare che il volume di traffico su questa strada è già assai elevato e si può pensare che l incidenza del progetto sia sostanzialmente irrilevante. Di conseguenza l incidenza del traffico indotto dal progetto sulla connettività degli ecosistemi e sulla fauna può essere considerata scarsa. Introduzione o richiamo di specie alloctone Nonostante il trasporto di rifiuti possa contribuire al trasferimento di semi vegetali e porzioni vegetative di specie non indigene e provenienti da giardini, orti o aree naturali o paranaturali della Provincia così come di animali, l isolamento del Comparto, la metodologia di smaltimento dei rifiuti adottata e le tipologie di rifiuti che saranno conferiti dovrebbero annullare qualsiasi eventuale possibilità di diffusione. Interazione delle specie animali con la risorsa rifiuto Per quanto riguarda la possibilità che le specie animali a carattere sinantropico e opportunistico interagiscano con l impianto di discarica in progetto e le attività ad esso connesse, si può considerare che la tipologia di rifiuti che saranno conferiti a tale discarica, aventi caratteristiche non putrescibili, limita notevolmente le possibilità per le specie animali opportuniste (in particolar modo gabbiani, ratti e volpi) di sfruttare il rifiuto come risorsa trofica. In considerazione dell articolato mosaico ambientale e dei singoli ecosistemi di significativo pregio naturalistico che caratterizzano il contesto territoriale in cui sono inseriti gli impianti SOTRIS, il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato sottoposto a specifica Valutazione di Incidenza ai sensi della Direttiva 92/43/CE; tale Valutazione di Incidenza, approvata dalla competente Regione Emilia-Romagna con Determinazione n del 26/07/2005, evidenzia un incidenza nulla sui SIC e ZPS presenti nell area limitrofa alla localizzazione dell ampliamento dell impianto. 19

25 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C 7. Consumo e produzione di energia Data la natura stessa degli impianti, l esercizio delle discariche in esame non comporta consumi energetici significativi, se non quelli associati al combustibile utilizzato per il funzionamento dei mezzi operativi di discarica. Per quanto riguarda invece la produzione di energia, gli impianti di discarica SOTRIS non sono caratterizzati da una produzione significativa di biogas; in ragione di tale evidenza, tali discariche per rifiuti pericolosi non sono dotate di sistema di captazione e impianto di combustione del biogas, pertanto non rappresentano una fonte di produzione energetica. C3) VALUTAZIONE INTEGRATA DELL INQUINAMENTO E POSIZIONAMENTO DEGLI IMPIANTI RISPETTO ALLE MTD Secondo quanto previsto dall art. 4, comma 4) del D.Lgs. n. 59/05, ai fini dell Autorizzazione Integrata Ambientale i requisiti tecnici per le discariche di rifiuti si considerano soddisfatti, qualora risultino soddisfatti i requisiti stabiliti dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti ; pertanto per la valutazione integrata delle prestazioni ambientali delle discariche per rifiuti pericolosi SOTRIS, i riferimenti da adottare sono stati tratti dal predetto decreto, con particolare riguardo ai criteri costruttivi e gestionali degli impianti di discarica per rifiuti pericolosi di cui all Allegato 1 e all Allegato 2 del D.Lgs. n. 36/03. A tale riguardo si ricorda che i Piani di Adeguamento di cui all art. 17, comma 3) del D.Lgs. n. 36/03 presentati da SOTRIS per le discariche esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio sono stati valutati positivamente e approvati dalla Provincia di Ravenna con provvedimenti n. 303 e n. 302 entrambi emessi in data 17/05/2004. Di seguito si evidenzia il posizionamento delle discariche per rifiuti pericolosi SOTRIS rispetto all applicazione delle Migliori Tecniche Disponibili (MTD), individuate prendendo a riferimento i requisiti stabiliti dal D.Lgs. n. 36/03 che costituiscono MTD per il comparto discariche. UBICAZIONE Per quanto attinente l ubicazione degli impianti di discarica SOTRIS è stata verificata una generale conformità a quanto previsto dal D.Lgs n. 36/03; va altresì tenuto presente la presenza di un vincolo di tutela paesaggistica che interessa la quasi totalità del territorio a Nord di Ravenna. Si rileva che l esistenza del predetto vincolo a cui risulta soggetto l area di pertinenza del Comparto è tenuta in conto dall autorizzazione paesaggistico/ambientale di cui al D.Lgs. n. 490/99 così come modificato dal D.Lgs. n. 42/04 attualmente in essere, rilasciata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna; al riguardo, in sede di approvazione del progetto definitivo, è stato altresì acquisito parere favorevole in merito all ampliamento della discarica 4 stralcio. Non si considerano rilevanti le problematiche connesse con la presenza di un area interessata da tecniche di coltivazione biologica (ai sensi del Regolamento CEE 2092/91) in quanto autorizzata successivamente alla creazione del Comparto HERA-SOTRIS. PROTEZIONE DELLE MATRICI AMBIENTALI Al fine di garantire l isolamento del corpo dei rifiuti dalle matrici ambientali, le discariche esistenti per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio, così come il progetto di realizzazione della discarica 4 stralcio per rifiuti pericolosi e non pericolosi, prevedono: - sistema di raccolta e allontanamento del percolato; - sistema di regimazione e allontanamento delle acque meteoriche; - impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica; - sistema di copertura superficiale della discarica; che, come di seguito evidenziato, risultano conformi a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03; è garantito altresì il controllo dell efficienza e dell integrità di tali presidi ambientali, nonché il mantenimento di opportune pendenze per assicurare il ruscellamento delle acque superficiali. CONTROLLO DELLE ACQUE E GESTIONE DEL PERCOLATO Sistema di regimazione e allontanamento delle acque meteoriche La rete di captazione, convogliamento e scarico delle acque meteoriche è costituita da fossi di scolo realizzati in sezione sul terreno, da condotte fognarie, da embrici, da pozzetti di linea. La rete relativa alle discariche in esame è integrata alla rete di regimazione delle acque meteoriche del Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA-SOTRIS. Tutte le linee di convogliamento, allontanamento e trasporto delle acque meteoriche di dilavamento dell intero Comparto, sono soggette a manutenzione periodica eseguita dagli operatori tecnici; sinteticamente gli interventi previsti sono i seguenti: - un controllo visivo del sistema di regimazione delle acque meteoriche; - ispezione della rete captazione e allontanamento acque meteoriche (fossi, embrici, pozzetti, canalette, fogna stradale) viene ispezionata; 20

26 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C - pulizia con espurgo canal-jet della rete captazione e allontanamento acque meteoriche (fossi, embrici, pozzetti, canalette, fogna stradale); - pulizia e sgombero della parte sedimentata delle vasche di intercettazione, nonché controllo del funzionamento delle valvole e paratoie di apertura-chiusura. Allo stato attuale le acque meteoriche di dilavamento provenienti dagli impianti SOTRIS non vengono scaricate attraverso il punto denominato SN nello Scolo Tomba, bensì sono inviate al parco serbatoi di stoccaggio liquidi di proprietà SOTRIS ed utilizzate come fluidificante nel processo di inertizzazione; le eventuali eccedenze sono inviate ad opportuno trattamento presso impianto esterno. Tale precauzione sarà adottata fino alla realizzazione delle opere di regimazione e controllo delle acque meteoriche di dilavamento inerenti gli impianti SOTRIS in progetto, che riguarderà l intero Comparto HERA-SOTRIS. Nell ambito di tale progetto è prevista di fatto la completa ristrutturazione delle opere di convogliamento delle acque meteoriche provenienti dalle discariche SOTRIS. Obiettivo finale è la captazione e l accumulo delle acque meteoriche ruscellanti e più in generale provenienti dal corpo discariche (ruscellamento e rilascio ritardato da infiltrazione), al fine di caratterizzare le acque stesse prima dello scarico in acque superficiali ovvero dell invio a trattamento. Le nuove opere di convogliamento, che sostituiranno e/o integreranno le fognature esistenti, risultano conformi ai requisiti stabiliti dal D.Lgs. n. 36/03, con particolare riguardo a quanto previsto per il tempo di ritorno da considerare nelle verifiche idrauliche, e sono costituite dalle seguenti opere: Discarica Opera di convogliamento acque meteoriche 1 /2 stralcio Lato Ovest Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 900/1100 mm 1 /2 stralcio Lato Est Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 900/1100 mm 1 /2 stralcio Lato Nord Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 1100 mm 3 stralcio Lato Ovest Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 700 mm 3 stralcio Lato Sud e Est Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 700 mm 4 stralcio Lato Ovest Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 1000 mm 4 stralcio Lato Est Canaletta in calcestruzzo in testa d argine Le pendenze previste sono dell ordine dello 0,15%. Il dimensionamento e il posizionamento delle opere di convogliamento è stato realizzato nell ipotesi ampiamente cautelativa di dovere gestire contemporaneamente tutti i corpi delle discariche SOTRIS, nonché della discarica per rifiuti non pericolosi di HERA che condivide l argine perimetrale con la discarica 4 stralcio di SOTRIS, e relativi volumi. Al fine di superare le inevitabili differenze di quota esistenti presso il Comparto, e che si andranno a manifestare nello sviluppo delle opere di convogliamento, sono previste le seguenti opere di rilancio e accumulo: Pozzetto di rilancio R1, costituito da una vasca in calcestruzzo di capacità pari a circa 50 m 3, è preposto al sollevamento delle acque provenienti dalla discarica 1 /2 stralcio limitatamente alla porzione Est; il sollevamento è ottenuto mediante l installazione di pompe sommerse con portata totale pari alla portata massima istantanea di acqua da smaltire (circa 800 l/s). Pozzetto di rilancio R2, costituito da una vasca in calcestruzzo di capacità pari a circa 50 m 3, è preposto al sollevamento delle acque provenienti dalla discarica 1 /2 stralcio limitatamente alla porzione Ovest; il sollevamento è ottenuto mediante l installazione di pompe sommerse con portata totale pari alla portata massima istantanea di acqua da smaltire (circa 800 l/s). Tale pozzetto di rilancio dovrà asservire anche il collettore per la raccolta acque posto sul Lato Nord della discarica stessa. Allorquando nel futuro si dovesse optare per lo scarico diretto verso lo Scolo Tomba, in relazione alla verifica nel tempo dei parametri delle acque, i collettori relativi al 1 /2 stralcio verranno intercettati e potranno scaricare verso lo Scolo Tomba senza attraversare la vasca di accumulo VA1 di seguito descritta. Vasca di accumulo VA1, costituita da una vasca in calcestruzzo di capacità pari a circa m 3, è stata concepita, con riferimento ai tempi previsti di avanzamento nella coltivazione delle discariche in esame, per potere accumulare le acque in due distinte fasi: I. captazione delle acque provenienti dalla discarica 1 /2 stralcio attualmente in fase di chiusura; II. captazione delle acque provenienti dalla discarica per rifiuti non pericolosi HERA e dalla discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio di SOTRIS. Si è ritenuto di adottare tale scelta poiché le risultanze disponibili sull analisi delle acque da ruscellamento indicano che, a compattazione avvenuta dello strato di copertura e inerbimento avvenuto, le acque stesse possano essere ritenute idonee allo scarico diretto verso lo Scolo Tomba; pertanto relativamente alle due fasi sopradescritte, si può affermare la non contemporaneità della gestione delle acque provenienti dalle discariche stesse: infatti la discarica 4 stralcio convoglierà acque dal corpo discarica non prima dell anno 2015, mentre la discarica 1 /2 stralcio è prevista in chiusura definitiva nel corso del 2007/2008. La vasca di accumulo risulta altresì dimensionata, e di conseguenza verrà collegata alle condotte fognarie, in modo da consentire la gestione e il trattamento di tutte le acque meteoriche comunque provenienti dalle zone perimetrali della discarica 4 stralcio 21

27 22 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C (scarpate esterne agli argini perimetrali, viabilità perimetrale, ecc.) già a partire dal 2008, anno di entrata in servizio della discarica stessa. Pozzetto di rilancio R3, costituito da una vasca in calcestruzzo di capacità pari a circa 195 m 3, è preposto al sollevamento delle acque provenienti dalla discarica 3 stralcio verso la vasca di accumulo VA2 di seguito descritta; il sollevamento è ottenuto mediante l installazione di pompe sommerse con portata totale pari alla portata massima istantanea di acqua da smaltire (circa 600 l/s). Vasca di accumulo VA2, costituita da una vasca in terra di capacità pari a circa 750 m 3, è finalizzata all accumulo delle acque captate dalla discarica 3 stralcio; tale vasca verrà realizzata mediante: - costruzione di argini in terreno compattato a sezione trapezia; - impermeabilizzazione del fondo e delle sponde mediante riporto di 50 cm di argilla e geomembrana in HDPE ancorata in testa d argine; - setto interno in terreno a sezione trapezia atto ad agevolare la sedimentazione naturale dei solidi sospesi nel percorso dell acqua verso le opere di presa e di scarico; - costruzione di rampa di accesso alla vasca per le operazioni di manutenzioni interna e periodica pulizia mediante asportazione dei fanghi depositati sul fondo; - recinzione perimetrale anti-intrusione. Opera di presa P1, costituita da una vasca in calcestruzzo di capacità pari a circa 40 m 3, per l invio mediante pompe dell acqua dalla vasca di accumulo denominata VA1 verso i preposti impianti di trattamento. Ad oggi è previsto il rilancio delle acque verso l impianto di trattamento Chimico-Fisico- Biologico di HERA presente nel medesimo Comparto e quindi all impianto TAS di Ecologia Ambiente mediante tubazione interrata in HDPE dedicata. L acqua viene prelevata attraverso l apertura motorizzata (e/o manuale) di idonea paratoia in posizione di normalmente chiusa; tale paratoia consente l estrazione dell acqua dalla zona prossima al fondo della vasca di accumulo. Opera di presa P2, costituita da una vasca in calcestruzzo di capacità pari a circa 40 m 3, per l invio mediante pompe dell acqua dalla vasca di accumulo denominata VA2 verso lo Scolo Tomba, utilizzando il passaggio e le tubazioni esistenti attraverso la vasca di intercettazione denominata VE, anch essa esistente, gestita da HERA. Lo scarico avviene attraverso l utilizzo di opportuna paratoia motorizzata normalmente chiusa; tale paratoia consente l estrazione dell acqua dagli strati più superficiali, per evitare il trascinamento dei solidi decantati sul fondo della vasca. Si evidenzia che le suddette vasche di accumulo VA1 e VA2 risultano dimensionate sulla base dell evento critico della durata di 2 ore, considerato rappresentativo delle condizioni critiche per l invaso e di norma utilizzato per il dimensionamento; in particolare, il volume invasato da ciascuna vasca per l evento di durata bioraria risulta grossomodo pari ad un terzo/un quarto del volume massimo giornaliero stimato relativamente al giorno peggiore di una serie pluviometrica recente di durata 10 anni. Lo scarico dalle vasche di accumulo VA1 e VA2 verso lo Scolo Tomba potrà essere attivato solo dopo un idoneo e prolungato periodo di campionamento sulla qualità delle acque da scaricare, al fine di accertarne la conformità ai valori limite di emissione per lo scarico in acque superficiali previsti dalla normativa vigente. L inizio dello scarico direttamente verso corpo ricettore superficiale potrà comunque essere attivato solo dopo specifica autorizzazione da parte dell Autorità competente; in quel momento, le acque provenienti dalle vasche di accumulo da scaricare verso lo Scolo Tomba, verranno fatte defluire attraverso gli attuali punti di scarico già presenti sullo Scolo stesso. Nel periodo transitorio le acque verranno inviate mediante opportuni sistemi di pompe all Impianto TAS di Ecologia Ambiente. Tutte le opere di rilancio e accumulo descritte (vasche e opere di presa) saranno dotate di illuminazione delle aree finalizzata alla gestione in sicurezza anche in condizioni di scarsa visibilità e in situazione notturna. Preme evidenziare che la gestione delle pompe di rilancio delle acque meteoriche, almeno fino alla sezione di accumulo, riveste carattere strategico per la gestione in sicurezza dell intero Comparto, pertanto tutte le pompe e tutti gli impianti ad esse connesse saranno dotati di sistemi per il funzionamento totalmente automatico. Presso gli uffici di SOTRIS saranno disponibili su apposito quadro sinottico tutti i comandi a distanza, i segnali di stato e gli allarmi di potenziale mal funzionamento per la gestione in completa sicurezza. Sistema di raccolta e allontanamento del percolato I sistemi dedicati alla raccolta e allontanamento del percolato sono costituiti da: - sistema di drenaggio del percolato; - sistema di raccolta e allontanamento. Il sistema di drenaggio del percolato ha lo scopo di drenare e convogliare sul fondo della discarica il percolato formatosi a seguito dell infiltrazione di acque meteoriche nello corpo della discarica, in modo tale da impedire il formarsi di un battente idraulico all interno dell ammasso. Si rileva che la barriera di confinamento atta a separare i due distinti settori dell esistente discarica 3 stralcio (Settore Lato Ovest per rifiuti pericolosi e Settore Lato Est per rifiuti non pericolosi), consentendone le gestione in modo specifico e di fatto, nonostante facenti parte di un unico corpo di discarica, come due discariche separate, è progettata in modo tale da garantire l effettiva separazione dei percolati prodotti nei

28 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C due settori; in ogni caso le modalità di estrazione e conferimento dei percolati sono le medesime per entrambe le discariche. Analoghe considerazione valgono altresì relativamente alle modalità operative e gestionali dei sistemi di raccolta e allontanamento del percolato per la discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio in progetto. Il percolato viene raccolto sul letto di ciascuna discarica mediante un preposto sistema di tubazioni fessurate, che grazie alla pendenza del fondo confluiscono in una stazione di sollevamento posta all estremità dell invaso, subito fuori di esso. Il percolato viene quindi portato al di fuori della discarica e immesso in vasche di raccolta in cemento armato, da cui viene prelevato ed inviato a smaltimento prevalentemente presso l impianto di trattamento Chimico Fisico-Biologico di HERA presente del Comparto o comunque presso impianti autorizzati. Nel caso in cui il percolato sia destinato a trattamento presso l impianto HERA presente nel Comparto, il Responsabile Operativo Discariche deve avvisare prima del conferimento l impianto di smaltimento e, ottenutone il permesso, inviare direttamente il percolato, tramite il previsto collegamento diretto tramite condotta dedicata. Il servizio Pesa di HERA si occupa poi della tenuta delle necessarie registrazioni, mentre il Responsabile Operativo deve raccogliere e conservare evidenza dei movimenti e dei controlli effettuati. In caso risultasse impossibile o inopportuno il conferimento agli impianti HERA tramite condotta il Responsabile Operativo Discariche deve disporre lo smaltimento tramite autotrasporto. Il percolato prodotto dalle discariche può essere altresì utilizzato per l inertizzazione o l umidificazione dei rifiuti presso l impianto di inertizzazione di SOTRIS; in tal caso il movimento viene registrato nei registri di carico/scarico senza emissione di formulario. Le modalità mediante le quali viene eseguito in discarica il monitoraggio ambientale del percolato (parametri fisici e chimici da analizzare, frequenze di campionamento, punti di prelievo, analisi e misure) sono oggetto dei Piani di Sorveglianza e Controllo previsti per le discariche in esame, redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 e ricompresi nel Piano di Monitoraggio che costituisce parte integrante della presente autorizzazione (Allegato F). Con particolare riguardo agli aspetti tecnico-costruttivi dei sistemi di raccolta del percolato previsti per le discariche in oggetto si evidenzia quanto segue: Il sistema di raccolta del percolato relativo alle opere del 1 stralcio è costituito da una serie di collettori drenanti in PEAD DN 200 disposti ad angolo retto che confluiscono in una tubo collettore principale in PEAD DN 300 realizzato con pendenza dello 0.4% che conferisce il percolato direttamente in un pozzetto oramai localizzato all interno della colmata; da qui, tramite una pompa il percolato viene rilanciato nella preposta vasca del percolato. Nelle opere del 2 stralcio il sistema delle tubazioni drenanti è ripartito in 4 lotti separati ognuno dei quali possiede una serie di tubazioni drenanti in PEAD DN 90 mm disposte ad angolo retto afferenti verso un collettore generale in PEAD DN 200 mm realizzato su pendenze dell 1% che attraversa il corpo arginale per conferire il liquido in due appositi torrini disposti fra il 1/4 lotto (Lato Est) ed il 2/3 lotto (Lato Ovest). La verifica del dimensionamento delle condotte di drenaggio del percolato è stata condotta sulla base di ragionamenti analoghi a quelli adottati per il drenaggio delle acque meteoriche, considerando però un rapporto fra le portate di percolato e corrispondenti portate di pioggia pari a 0,3 per tenere conto dell effetto di laminazione esercitato dallo strato dei rifiuti ormai conferiti sull intera superficie di base della discarica; risulta verificata l adeguatezza di entrambe le predette tubazioni drenanti del percolato a smaltire le massime portate in afflusso, con grado di riempimento del 91%. A seguito dell insorgenza dei cedimenti è prevedibile una riduzione delle pendenze di progetto; ugualmente il sistema di drenaggio rimarrà adeguato in considerazione degli alti coefficienti di sicurezza propri del sistema. Al fine di prevenire l intasamento e l occlusione delle tubazioni drenanti è stata predisposta una procedura di lavaggio con canal-jet dell intero sistema di tubazioni principali. Va altresì rilevato che tale procedura risulta idonea al lavaggio dei soli ultimi tratti delle tubazioni principali del 2 settore per l impossibilità di accedere entro il 1 settore o nelle tubazioni secondarie. In questa situazione, al fine di poter monitorare l efficienza del sistema di drenaggio, è stato predisposto un sistema di monitoraggio del livello interno del percolato mediante la costruzione di due pozzi localizzati entro la colmata. Le rilevazioni svolte nel contesto delle verifiche di audit ambientale dell anno 2003 hanno permesso di riconoscere la presenza di un battente idraulico di circa +2,5 m dal fondo vasca nella zona centrale della discarica, pressoché nullo sui bordi della stessa. Tale situazione risulta sicuramente accettabile sotto l aspetto ambientale in considerazione anche della bassa conducibilità idraulica propria dei rifiuti e del fatto che i pozzi piezometrici stessi, per preservare la funzionalità della barriera di base dai rischi di danneggiamento, sono stati sospesi entro l ammasso dei rifiuti. Le tubazioni drenanti, realizzate in PEAD, risultano idonee a resistere sia agli attacchi chimici dei liquidi presenti in discarica che agli effetti delle temperature presenti sul fondo discarica. Il percolato prodotto viene raccolto in una vasca di accumulo e da qui successivamente inviato tramite conduttura alla depurazione presso l impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico di HERA presente all interno del Comparto. 23

29 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Per quanto detto il sistema di raccolta del percolato risulta progettato in maniera conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03. La discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio è stata suddivisa in 4 settori di superficie circa equivalente, ognuna dotata di una rete di captazione dedicata formata da tubi in PEAD DN 200 mm PN 10 per i rami principali, realizzati con pendenza dello 0.5%, e DN 90 PN 10 per i rami secondari. In corrispondenza del punto più depresso del ramo principale di ciascuno dei 4 settori della discarica è stato praticato un avvallamento di profondità 0,5 m per favorire l adescamento delle pompe di estrazione del percolato; tali pompe sono realizzate in materiale idoneo ai materiali aggressivi trattati e sono posizionate in coppia in due locali pompe realizzati in cemento armato posti a metà dei lati maggiori della discarica. La verifica del dimensionamento delle condotte di drenaggio del percolato è stata condotta sulla base di ragionamenti analoghi a quelli adottati per il drenaggio delle acque meteoriche: si è considerato in pratica che l evento critico di pioggia avvenga mentre un settore di discarica è ancora quasi privo di rifiuti e tutta l acqua meteorica venga raccolta dal sistema di drenaggio del percolato (tale ipotesi risulta cautelativa, poiché dal punto di vista idraulico la presenza degli strati di rifiuti determina un effetto di laminazione molto importante). Risulta verificata l adeguatezza delle tubazioni drenanti del percolato a smaltire le massime portate in afflusso, con grado di riempimento del 91%; anche il previsto sistema di pompaggio del liquido risulta strutturato con ampi margini di sicurezza. A seguito dell insorgenza dei cedimenti è prevedibile una riduzione delle pendenze di progetto; ugualmente il sistema di drenaggio rimarrà adeguato per effetto del fenomeno di laminazione delle portata in afflusso operato dai rifiuti che ridurrà il valore massimo di portata. In queste condizioni il sistema di drenaggio risulta adeguato a garantire il rapido smaltimento del liquido affluito sul fondo vasca garantendo la minimizzazione del battente idraulico. Va segnalato che le visite ispettive svolte all interno della procedura di audit ambientale, previste ai sensi del D.Lgs. n. 36/03, hanno sempre rilevato l assenza di significativi battenti di liquido (< 0.5 m). Al fine di prevenire l intasamento e l occlusione delle tubazioni drenanti è stata predisposta una procedura di lavaggio con canal-jet dell intero sistema di tubazioni principali. A questo proposito si è provveduto a riportare in superficie le tubazioni principali in modo da favorire l inserimento della sonda di lavaggio per l intero tratto della tubazione stessa. Le tubazioni drenanti, realizzate in PEAD, risultano idonee a resistere sia agli attacchi chimici dei liquidi presenti in discarica che agli effetti delle temperature presenti sul fondo discarica. Sono state scelte inoltre tubazioni di discreto spessore (PN10) in considerazione delle sollecitazioni meccaniche a cui vengono sottoposte. Il percolato prodotto viene raccolto in una vasca di accumulo e/o nei serbatoi di deposito per rifiuti liquidi presenti all interno del Centro di stoccaggio e pretrattamento SOTRIS; da qui il percolato viene inviato, tramite conduttura, a depurazione presso l impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico HERA presente all interno del Comparto ovvero all impianto di inertizzazione presente all interno dello stesso Centro SOTRIS, per il riutilizzo come fluidificante nel processo di stabilizzazione degli inquinanti. Per quanto detto il sistema di raccolta del percolato risulta progettato in maniera conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03. Per quanto riguarda la gestione del percolato prodotto dall esercizio della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, il progetto prevede innanzitutto la sagomatura del piano di posa del sistema drenante allo scopo di realizzare un sistema di pendenze che favorisca il corretto deflusso del percolato anche a cedimenti del fondo discarica avvenuti. Verrà poi realizzato uno strato di drenaggio in ghiaia in grado di garantire una conducibilità idraulica maggiore di 10-2 cm/s. Infine la rete di drenaggio vera e propria sarà costituita da collettori principali e collettori secondari realizzati con tubazioni in HDPE fessurato. Il progetto prevede un dimensionamento dei collettori principali che consenta l ispezione con sistemi a telecamera e la periodica manutenzione mediante lavaggio con canal-jet ad alta pressione in modo da rimuovere possibili sedimentazioni e prevenire le incrostazioni. All'interno di ogni sottosettore il percolato captato viene convogliato in un invaso nel quale, in corrispondenza del piede interno degli argini Est ed Ovest della discarica, è posizionato un pozzo di raccolta in HDPE. La tubazione di aspirazione sarà dotata di valvola di non ritorno nel pozzetto per evitare l'innesco dell'effetto sifone. Inoltre, lungo la tubazione in HDPE, in direzione Nord-Sud, verranno realizzati opportuni by-pass che consentiranno, mediante l'apertura o la chiusura di apposite valvole, di indirizzare nella fogna bianca, nel periodo in cui taluni settori non saranno coltivati, le acque bianche raccolte nei sottosettori stessi. Quando un sottosettore verrà coltivato, il by-pass verrà eliminato inserendo un flangia cieca nella tubazione e il percolato raccolto sarà recapitato nella linea di fogna nera. Dai 6 pozzi di raccolta, tramite altrettante pompe autoadescanti di tipo antideflagrante, il percolato verrà rilanciato mediante tubazione in HDPE alle vasche di stoccaggio del percolato dell impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico di HERA presente presso il Comparto. 24

30 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C L anello chiuso composto dalla doppia linea percolato/acque meteoriche proveniente dalla discarica verso le vasche di stoccaggio del percolato, consentirà, sempre mediante l utilizzo delle pompe di discarica, il lavaggio delle tubazioni stesse. La tubazione in HDPE utilizzata per l allontanamento del percolato verso le vasche di stoccaggio, sarà posata entro una canaletta in calcestruzzo chiusa con beole, per consentirne l ispezionabilità nel tempo nei confronti di eventuali perdite. Per quanto detto il sistema di raccolta del percolato risulta progettato in maniera conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03. PROTEZIONE DEL TERRENO E DELLE ACQUE Barriera geologica I dati geologici e idrogeologici disponibili attraverso le ripetute campagne geognostiche che hanno interessato il Comparto HERA-SOTRIS, con particolare riguardo alla zona di interesse delle discariche per rifiuti pericolosi in oggetto, evidenziano che la serie geologica di sottosuolo non si può configurare come barriera geologica naturale secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 sia per discariche per rifiuti non pericolosi che pericolosi. Il terreno naturale, presente a quota di circa +1,3 m s.l.m., è costituito dallo strato agrario, dello spessore di circa cm, impostato su un orizzonte di limi argillosi sabbiosi avente spessore complessivo di circa 2 m. Su tale orizzonte non sono disponibili misure dirette di conducibilità idraulica; considerando però l influenza dei fenomeni degradativi (pedogenesi e fessurazioni di disseccamento) che interessano i terreni più superficiali la permeabilità dell orizzonte si può valutare dell ordine 10-7 m/s. Nel caso della discarica 3 stralcio inoltre la parte superficiale dello strato è stata poi rimossa per la creazione del piano di posa della barriera minerale di fondo (quota di imposta +0,7 m s.l.m.). Al di sotto di questo orizzonte è presente uno strato continuo dello spessore di circa 8 m di sabbie limose e sabbie grigie con permeabilità di 10-4 m/s all interno del quale è contenuta la prima falda (quota massima di progetto -0,43 m s.l.m.). Nelle condizioni descritte, al fine di completare artificialmente la barriera geologica presente a livello naturale nell area su cui insistono le discariche in esame, sono previsti i seguenti sistemi di impermeabilizzazione: In fase di progetto della discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio, è stato stabilito di potenziare artificialmente la barriera geologica di base mediante la costruzione di un impermeabilizzazione composita semplice con strato di monitoraggio sottotelo, risultandone sul 1 /2 stralcio un sistema di impermeabilizzazione del fondo discarica con la seguente struttura, dal basso verso l alto: strato minerale in argilla compattata dello spessore di 1 m sul fondo e sulle sponde avente coefficiente di permeabilità k 1x10-9 m/s; strato di drenaggio in sabbia dello spessore di 15 cm avente conglobata rete di tubazioni in HDPE di diametro 80 mm con convogliamento all esterno della discarica per drenaggio di controllo sottotelo; la rete di drenaggio prevede l attraversamento degli argini da parte delle tubazioni con trasporto del liquido in appositi pozzetti di ispezione; geomembrana in HDPE dello spessore di 2,5 mm che presenta caratteristiche idonee a resistere alle sollecitazioni chimiche e meccaniche presenti nella discarica stessa. Tale barriera svolge in parte la funzione di rivestimento artificiale così come previsto dal D.Lgs n. 36/03 (accoppiamento di materiale minerale compattato in spessore 100 cm con conducibilità idraulica k 10-9 m/s con geomembrana). L inserimento dello strato di monitoraggio sottotelo determina una non conformità lieve rispetto a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 che stabilisce di porre la geomembrana a diretto contatto con lo strato minerale compattato, senza interposizione di materiale drenante. Va altresì evidenziato che in occasione delle visite ispettive connesse con la procedura di audit ambientale eseguita nel periodo 2001/2002 su incarico SOTRIS è stata rilevata l assenza di flusso dai pozzetti di monitoraggio 4, 5 e 6 ed una limitatissima fuoriuscita di liquido dai pozzetti 1, 2, 7 ed 8; solo sul pozzetto 3 è stata misurata una portata più o meno continua stimabile in 240 ml/mese. In considerazione di quanto osservato si è stabilito di mettere in atto un piano di monitoraggio del drenaggio sottotelo che prevede: verifica della portata del dreno su base mensile, da annotare su apposito registro; osservazione delle caratteristiche del liquido da annotarsi su apposito registro; analisi completa della qualità del liquido comprendente anche metalli e idrocarburi; analisi periodiche della qualità del liquido (su base semestrale) limitatamente a parametri indice di possibile contaminazione da percolato quali cloruri e ammoniaca; operazioni di pulizia della rete di monitoraggio mediante canal-jet. Gli adempimenti messi in atto dovrebbero garantire il corretto funzionamento della rete di monitoraggio sottotelo risultando idonea a garantire l assenza ovvero la presenza di limitato carico idraulico sulla sottostante barriera minerale e la rapida rilevazione di eventuali flussi di liquido attraverso la membrana di impermeabilizzazione. 25

31 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Allo stato attuale, anche sui pozzetti che manifestano un pur lieve flusso idrico, si constatano concentrazioni di ammoniaca e cloruri di oltre un ordine di grandezza inferiori a quelle proprie del percolato; tale fenomeno fa ritenere trascurabile il fenomeno agli effetti ambientali. Per quanto detto la barriera di base è da considerarsi sostanzialmente dotata di requisiti equivalenti a quella prescritta per impianti destinati allo smaltimento di rifiuti non pericolosi; tale barriera risulta altresì difforme agli standard richiesti dal D.Lgs. n. 36/03 per impianti destinati allo smaltimento di rifiuti pericolosi in considerazione dello spessore della barriera minerale (1 m < 5 m). Un elemento più significativo di non conformità della barriera di fondo va registrato sulla distanza fra il massimo livello della falda (-0,43 m s.l.m.) e il piano di posa della barriera di confinamento che risultava posizionato a 1,2 m in fase di progetto, presumibilmente a 0,45 m al termine degli assestamenti. E stato altresì evidenziato che la quota massima della falda assunta in fase di progetto risulta probabilmente sovrastimata per le discariche SOTRIS, localizzate in adiacenza all asse drenante costituito dallo Scolo Tomba. Un valore più realistico per il livello massimo della falda per tale settore (- 0,9/-1,0 m s.l.m.) porta a valutare tale non conformità attenuata. Anche relativamente alla struttura del dreno di fondo si registrano elementi di non conformità con la presenza di spessori di ghiaia pari a 0,5 m solo in corrispondenza degli assi di drenaggio, spessori di soli 0,3 m (20 cm di sabbia e 10 cm di ghiaia) sulle restanti porzioni della discarica. Relativamente alla funzionalità del dreno di fondo, si evidenzia che risulta verificata la compatibilità della stessa con i cedimenti attesi. La funzionalità del sistema di drenaggio del percolato è in generale garantita anche in presenza dei cedimenti attesi. Si evidenzia peraltro che cedimenti differenziali localizzati o distorsioni della superficie del fondo discarica per sovraccarichi locali possono, nella vita della discarica, creare accumuli di percolato valutabili in circa cm e che tali condizioni sono da ritenersi tollerabili nell ottica di una gestione in sicurezza della discarica stessa. Nella considerazione che i requisiti stabiliti dal D.Lgs. n. 36/03 non sono a stretto rigore rispettati e che gli elementi di non conformità attinenti la barriera geologica non possono essere corretti con progetto di adeguamento, è parso opportuno verificare con tecniche modellistiche di simulazione quantitativa i possibili effetti sull ambiente dell impianto di discarica in oggetto, al fine di discuterne l accettabilità. Allo scopo di valutare l effetto degli elementi descritti sul sistema discarica complessivo anche in funzione della classificazione richiesta per l impianto stesso, è stata condotta nel 2003 un approfondita Valutazione di Rischio sino al II livello di dettaglio associato al potenziale rilascio di sostanze inquinanti nel sottosuolo e nell acquifero, le cui risultanze evidenziano che la discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio presenta valori di rischio, per effetto della potenziale percolazione di percolato in falda, decisamente accettabili sia per il Rischio Cancerogeno che per il Pericolo Tossico. Tale analisi di rischio è stata altresì aggiornata ad un ulteriore livello di dettaglio nell ambito della procedura di screening a cui è stato sottoposto il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio. La stima dei potenziali impatti sulla componente acque sotterranee, ritenuta determinante in relazione alla tipologia dell impianto, è stata condotta attraverso metodologie quantitative approfondite, alle quali è associato l'utilizzo di modelli di simulazione: le modalità di trasporto degli inquinanti potenzialmente contenuti nel percolato di discarica sono state simulate mediante adeguati modelli previsionali di utilizzo diffuso e validato a livello internazionale. In particolare si è approfondita ulteriormente la valutazione dei potenziali impatti conducendo un analisi di rischio con procedura RBCA sino al III livello di dettaglio, metodologia ormai largamente condivisa come standard internazionale. In tal modo sono stati indagati nel dettaglio anche i potenziali impatti sulla salute dell uomo. Le conclusioni di tale analisi sostanzialmente determinano che, per quanto concerne la componente acque sotterranee, le risultanze della valutazione del rischio condotta con procedura RBCA TIER III hanno evidenziato impatti non significativi: per tutti i recettori attualmente presenti sul territorio sono stati evidenziati valori di rischio cancerogeno e di pericolo tossico praticamente trascurabili. In conclusione, il quadro complessivo che se ne deduce appare accettabile rispetto ai potenziali rischi ambientali connessi con l'impianto esistente. Ulteriormente il Sistema di Gestione Qualità Ambiente e Sicurezza, adottato e certificato secondo tre differenti standard, rafforza senz'altro la garanzia che le modalità di sorveglianza, controllo e vengano rigorosamente previste ed applicate. In fase di progetto della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio, è stato stabilito di potenziare artificialmente la barriera geologica di base mediante la costruzione di una impermeabilizzazione composita doppia, risultandone sul 3 stralcio un sistema di impermeabilizzazione del fondo discarica con la seguente struttura, dal basso verso l alto: strato minerale inferiore in argilla compattata dello spessore di 1 m sul fondo e sulle sponde avente coefficiente di permeabilità verticale medio pari a 5x10-9 m/s; geomembrana inferiore in HDPE dello spessore di 2,5 mm; strato minerale superiore in argilla compattata dello spessore di 1 m sul fondo avente coefficiente di permeabilità verticale 9x10-10 m/s; geomembrana superiore in HDPE dello spessore di 2,5 mm; 26

32 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C In buona sostanza si tratta di una impermeabilizzazione composita doppia priva dello strato di monitoraggio infratelo. La barriera geologica di base prevista nella discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio potenziata mediante la costruzione di una impermeabilizzazione composita doppia svolge in parte la funzione di rivestimento artificiale così come previsto dal D.Lgs. n. 36/03 (accoppiamento di materiale minerale compattato in spessore 100 cm con conducibilità idraulica k 1x10-9 m/s con geomembrana), in parte la funzione di completamento della barriera geologica naturale (secondo strato di materiale minerale compattato in spessore 100 cm con permeabilità k = 5x10-9 m/s associato alla geomembrana inferiore). In queste condizioni deve essere verificato il livello di protezione del terreno offerto da tale sistema di confinamento. É stato pertanto verificato mediante apposito sistema di calcolo che l inserimento di una seconda geomembrana (geomembrana inferiore) abbinata ad una barriera minerale in argilla compattata (barriera minerale inferiore) offre condizioni di confinamento equivalenti, se non migliori, a quelle offerte da una barriera geologica con spessore 5 m e permeabilità uguale a 1x10-9 m/s configurando pertanto il sistema barriera di base con requisiti equivalenti a quelli previsti per discariche per rifiuti pericolosi. Il sistema di impermeabilizzazione del fondo della discarica prevede la presenza di un rivestimento artificiale costituito da una geomembrana dello spessore di 2,5 mm collocato a diretto contatto di uno strato minerale compattato (barriera minerale superiore) avente conducibilità idraulica inferiore a 1x10-9 m/s. La geomembrana in PEAD presenta caratteristiche idonee a resistere alle sollecitazioni chimiche e meccaniche presenti nella discarica. La geomembrana è stata collocata a diretto contatto con lo strato minerale compattato senza interposizione di strati di monitoraggio o strati di medio-alta permeabilità. La geomembrana e il sistema barriera di confinamento sono stati protetti contro i rischi di danneggiamento in fase di realizzazione e di esercizio della discarica. A garanzia di ciò, al termine della costruzione dell impianto è stato eseguito il collaudo geoelettrico della membrana che ha consentito di rilevare ed eliminare 5 fori presenti sul fondo. Tale percentuale di danneggiamento risulta caratteristica di impianti assoggettati a corrette procedure di controllo qualità (frequenza di circa 2,5 fori per ettaro). Le verifiche di audit ambientale messe in atto dal gestore hanno attestato corrette procedure di conferimento dei rifiuti anche nel rispetto della salvaguardia della barriera di fondo. Una lieve non conformità della barriera di fondo va registrata sulla distanza fra il massimo livello della falda ed il piano di posa della barriera di confinamento superiore che risultava posizionato a 2,3 m in fase di progetto, presumibilmente a 1,45 m al termine degli assestamenti. E stato altresì evidenziato che la quota massima della falda assunta in fase di progetto (-0,43 m s.l.m.) risulta probabilmente sovrastimata per le discariche SOTRIS, localizzate in adiacenza all asse drenante costituito dallo Scolo Tomba. Un valore più realistico per il livello massimo della falda per tale settore (-0,9/-1,0 m s.l.m.) porta a valutare tale non conformità praticamente nulla. Il dreno di fondo è stato realizzato mediante la messa in opera di uno strato di sabbia di spessore uniforme pari a 20 cm che svolge anche la funzione di protezione del telo in HDPE. In corrispondenza delle linee di drenaggio è stato messo in opera un geotessile non tessuto con massa pari a g/m 2 e collocato ghiaietto arrotondato 20/40 mm ed altezza 50 cm. Nell anno 2001 si è provveduto ad integrare la struttura del dreno di fondo ai requisiti fissati dalla norma 1999/31/CE effettuando i seguenti lavori: posa in opera di un geocomposito drenante sul paramento interno delle sponde della vasca; posa in opera di grigli filtrante sulla superficie dello strato di sabbia del fondo; posa in opera di uno strato di ghiaia 40/70 mm dello spessore costante di 30 cm sul fondo vasca. La struttura del dreno di fondo deve pertanto essere considerata conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 presentando uno spessore uniforme di 0,5 m. E stato verificato altresì che i cedimenti attesi risultano compatibili con la funzionalità del dreno di fondo. La funzionalità del sistema di drenaggio del percolato è in generale garantita anche in presenza dei cedimenti attesi. Si evidenzia peraltro che cedimenti differenziali localizzati o distorsioni della superficie del fondo discarica per sovraccarichi locali possono, nella vita della discarica, creare accumuli di percolato valutabili in circa cm e che tali condizioni sono da ritenersi tollerabili nell ottica di una gestione in sicurezza della discarica stessa. Gli elementi di non conformità eventualmente riguardanti la barriera geologica (distanza dalla falda a cedimenti esauriti) non possono essere corretti con progetto di adeguamento; si può comunque evidenziare una sostanziale compensazione fra la lieve non conformità sulla soggiacenza della falda a cedimenti esauriti (qualora presente) e la notevole efficienza di contenimento del sistema barriera di fondo idoneo a limitare i flussi di liquido in maniera superiore a quanto garantito dalla presenza di una barriera geologica naturale per impianti dedicati allo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Per quanto detto la barriera geologica della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio risulta pertanto conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03. 27

33 28 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Dato che le condizioni fissate dal D.Lgs. n. 36/03 per quanto riguarda il sistema di impermeabilizzazione del corpo della discarica non sono presenti a livello naturale nell area di intervento, per la progettazione della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato adottato il criterio di equivalenza, già introdotto in sede di stesura del Piano di adeguamento ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 relativamente alle discariche SOTRIS esistenti. Tale criterio prevede che nei casi in cui le condizioni di cui sopra non siano rispettate, la barriera debba essere completata artificialmente mediante una barriera di confinamento che fornisca una protezione equivalente. In particolare, il D.Lgs. n. 36/03 prevede che la barriera di confinamento artificiale possa essere realizzata tramite l accoppiamento di una barriera minerale compattata di permeabilità inferiore ovvero uguale a 1x10-9 m/s di spessore almeno pari a 1 m e di una geomembrana artificiale. Il progetto in esame prevede a tale proposito la costruzione di un impermeabilizzazione composita doppia, che in parte (impermeabilizzazione primaria) svolge la funzione di rivestimento artificiale precedentemente descritto (barriera minerale compattata e geomembrana), in parte (impermeabilizzazione secondaria) svolge la funzione di completamento della barriera naturale (secondo strato spessore 1 m di argilla e geomembrana). Ancora, secondo quanto prescritto dal D.Lgs. n. 36/03, il piano di posa della barriera di confinamento, sarà realizzato al di sopra del livello di massima escursione della falda idrica (in caso acquifero non confinato) con un franco minimo di 2 m. Al fine di proteggere la geomembrana superiore da possibili fonti di rottura è prevista la posa di un geotessile in polipropilene. Infine al di sopra della barriera di impermeabilizzazione sarà previsto uno strato drenante in ghiaia di spessore minimo 50 cm. In sintesi la composizione del sistema barriera prevista dal progetto di ampliamento in esame, partendo dagli strati superiori, risulta: strato drenante in ghiaia lavata dello spessore minimo di 50 cm; strato protettivo costituito da geotessile 1000 g/m 2, CBR 9000 N; geomembrana superiore impermeabile in HDPE di spessore 2,5 mm; barriera minerale impermeabile primaria di spessore 100 cm costituita da argilla classificata A7, con conducibilità idraulica minore o uguale a 10-7 cm/s; geomembrana inferiore impermeabile in HDPE di spessore 2,5 mm; barriera minerale impermeabile secondaria di spessore 100 cm costituita da argilla classificata A7, con conducibilità idraulica minore di 1x10-7 cm/s; Dall analisi di verifica di conformità della barriera geologica, condotta per le discariche esistenti attualmente in esercizio, è stato evidenziato come uno strato di 5 m di barriera naturale di argilla, sotto un carico idraulico pari a 2 m, produca in via teorica una percolazione pari a 1209 litri per ettaro al giorno, mentre una barriera composita (argilla-geomembrana), sempre con battente idraulico pari a 2 m produca una percolazione variabile tra 50 e 345 litri per ettaro al giorno in funzione delle assunzioni in merito alla buona esecuzione del contatto tra argilla e geomembrana, nonché del numero e del diametro di fori ipotizzati nella geomembrana. Inoltre tali valori di percolazione prescindono dall effetto di contenimento della geomembrana e dall argilla superiore (barriera primaria), pertanto l effettiva percolazione sarà contenuta in valori decisamente più ridotti. I criteri adottati per l ampliamento in progetto appaiono quindi conformi a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 ed idonei alla protezione delle matrici ambientali suolo ed acque sotterranee. Copertura superficiale finale Con riferimento a entrambe le discariche esistenti per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio 3 stralcio, per quanto riguarda il sistema di copertura superficiale si precisa che il progetto di copertura definitiva, presentato nel 2000, assunto come base della stima del costo di sistemazione finale delle discariche in oggetto non risultava del tutto equivalente dal punto di vista funzionale a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03; in particolare, si evidenzia quanto segue: Piena conformità dello strato di regolarizzazione: partendo dalla base della copertura superficiale finale è prevista la messa in opera di uno strato di regolarizzazione dei rifiuti il cui posizionamento è funzionale alla corretta messa in opera degli strati sovrastanti. Tale strato è identificabile con lo strato di materiale terroso di ricoprimento dei rifiuti con spessore di 30 cm, denominato strato di messa in sicurezza previsto già nel progetto del febbraio 1991 e presente sull intera superficie della colmata. Assenza di necessità dello strato di drenaggio del biogas sopra lo strato di regolarizzazione per la presenza di rifiuti non biodegradabili; lo strato drenante comunque inserito nelle scarpate riveste funzioni di raccolta di eventuali perdite di percolato dal corpo dei rifiuti: nel pacchetto di copertura progettato è stata prevista infatti la presenza di uno strato drenante al tetto dei rifiuti limitatamente al paramento esterno delle scarpate con lo scopo di raccogliere i flussi di percolato emergenti dalle scarpate stesse per trafilamento attraverso eventuali elementi di discontinuità (strati a più bassa conducibilità idraulica) presenti nella massa di rifiuti. Conformità per equivalenza dello strato minerale compattato sostituito da un rivestimento sintetico in HDPE purché integrato, trattandosi di discarica per rifiuti pericolosi, con un rivestimento minerale: il ruolo di drenaggio viene svolto da un geocomposito drenante composto da un nucleo drenante costituito da una struttura tridimensionale in HDPE e protetto sui lati da due geosintetici filtranti

34 29 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C termosaldati in poliestere poliammide; tale drenaggio è stato potenziato sulle parti piane dei gradoni dall aggiunta di ulteriori 0,3 m di ghiaia al fine di evitare i rischi di aumenti localizzati delle sovrappressioni interstiziali. Il D.Lgs. n. 36/03 prevede il posizionamento, sopra lo strato drenante (quando presente) di uno strato minerale compattato dello spessore 0,5 m e di conducibilità idraulica 10-8 m/s o di caratteristiche equivalenti, integrato da un rivestimento impermeabile superficiale per gli impianti di discarica di rifiuti pericolosi. Nel progetto di copertura finale del 1 /2 stralcio e 3 stralcio il ruolo di contenimento idraulico è stato affidato ad una geomembrana in HDPE di tipo ruvido con spessore 1,5 mm. Tale soluzione può essere considerata equivalente a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 per impianti per rifiuti non pericolosi in considerazione delle elevate capacità di contenimento idraulico offerte dal rivestimento sintetico; nel caso in cui l impianto venga destinato a rifiuti pericolosi si registra una non conformità alla norma per l assenza della barriera minerale. Pertanto, nel mese di dicembre 2004, il gestore ha presentato il progetto definitivo relativo agli interventi per la chiusura provvisoria e definitiva di entrambe le discariche esistenti per rifiuti pericolosi in oggetto, elaborato sulla base dei dettami progettuali originari e adeguato alle integrazioni normative di cui al predetto decreto. In relazione alla scelta di dedicare le discariche 1 /2 stralcio e 3 stralcio a rifiuti pericolosi si è previsto quindi l inserimento di una barriera minerale in associazione al rivestimento impermeabile; tenuto conto delle difficoltà insite nella realizzazione di strati minerali compattati su scarpate di elevata pendenza si fa ricorso ad un geocompostito bentonitico in abbinamento al rivestimento in HDPE. In particolare tale progetto, predisposto con lo scopo di eseguire un più efficace isolamento dei rifiuti dall ambiente, prevede la messa in opera di un sistema barriera multistrato da localizzare sopra lo strato di ricopertura e composto dai seguenti elementi: strato di regolarizzazione; strato drenante del percolato posizionato sul tetto dei rifiuti (previa interposizione dello strato di limo argilloso di regolarizzazione degli stessi già presente); barriera a bassa conducibilità idraulica costituita da una geomembrana in HDPE dello spessore di 1,5 mm; geocomposito bentonitico (limitatamente alla zona sommitale del corpo di discarica); strato drenante delle acque meteoriche; geocomposito di rinforzo; terreno vegetale (di spessore pari a 0,3 m sulla porzione in pendenza e pari a 1,0 m sulle banche); geosintetico superficiale per il controllo dell erosione. E stato considerato l impiego di una geomembrana in HDPE ruvida come barriera a bassa conducibilità idraulica. L interposizione della geomembrana in associazione allo strato drenante sovrastante limita notevolmente la percolazione entro l ammasso di rifiuti in considerazione della minore conducibilità idraulica propria di tali materiali. Considerando l inserimento nella sola zona sommitale del corpo di discarica di un ulteriore geocomposito bentonitico associato alla geomembrana in HDPE, si annulla sostanzialmente l infiltrazione di acqua nel corpo di discarica. La copertura è stata conformata tramite la realizzazione di sei gradonature, la prima posta in corrispondenza del coronamento del rilevato d argine aventi la seguente geometria: larghezza del gradone L = 3,0 m altezza del gradone H 3,0 m pendenza della scarpata β 35 Per quanto riguarda quindi la copertura superficiale finale prevista per le due discariche esistenti in oggetto, dal raffronto con i requisiti stabiliti dal D.Lgs. n. 36/03 e quanto previsto nel predetto progetto, si evidenzia quanto segue: Conformità per equivalenza dello strato drenante delle acque meteoriche costituito sulle scarpate da un geocomposito drenante di limitato spessore, ma assoggettato ad elevato gradiente idraulico (alta capacità di smaltimento delle acque); Non conformità lieve nello strato superficiale di copertura di spessore 0,3 m sulle scarpate, 0,5 m in sommità che comunque garantisce, anche in considerazione della presenza di elementi sintetici integrativi (geocomposito di rinforzo e geosintetico superficiale per il controllo dell erosione), le funzioni richieste dal D.Lgs. n. 36/03. Il D.Lgs 36/03 prevede infatti che sopra la barriera venga posizionato uno strato drenante protetto da eventuali intasamenti con spessore 0,5 m in grado di impedire la formazione di un battente idraulico. Nel progetto realizzato sopra lo strato di drenaggio ipodermico è stata prevista la messa in opera sulle scarpate di uno strato di terreno vegetale dello spessore di 0,3 m integrato da un geocomposito di rinforzo, idoneo a garantirne la stabilità sulle pendenze di progetto, e da un geosintetico superficiale per il controllo dell erosione. Tale strato assume uno spessore superiore e pari a 0,5 m in sommità. Tale soluzione può essere considerata sostanzialmente equivalente a quanto previsto dalla norma per i seguenti motivi: - risultano assenti al momento attuale chiare indicazioni sulle modalità e i contenuti del Piano di Ripristino Ambientale; nelle condizioni descritte è da considerarsi adeguato uno spessore di 30 cm di terreno per il completo inerbimento delle superfici (obiettivo del progetto di copertura finale) in

35 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C considerazione della relativa bassa penetrazione degli apparati radicali delle specie erbacee seminate; - la funzione di protezione contro i fenomeni erosivi è garantita dalla presenza di uno specifico geosintetico in juta durante il primo periodo di approntamento dello strato, dalla copertura erbacea stessa successivamente. Le verifiche di audit ambientale svolte hanno chiaramente evidenziato l assenza di fenomeni di degrado ad opera delle acque superficiali sulla copertura a conferma della funzionalità della struttura descritta e dell accuratezza del piano di manutenzioni messo in atto dal gestore; - la funzione di protezione delle barriere sottostanti dalle escursioni termiche è rivolta principalmente allo strato minerale soggetto a fenomeni di ritiro, e quindi fessurazioni, durante il periodo estivo; nel caso in esame lo strato minerale compattato è stato sostituito da una geomembrana in HDPE che, per caratteristiche, mantiene le funzioni di contenimento idraulico anche in presenza di variazioni di temperatura. Va ricordato che le barriere sintetiche in HDPE sono progettate per lavorare su campi di temperatura fino a 50 C 60 C presenti usualmente sul fondo delle discariche. In seguito al progetto di realizzazione e gestione di un impianto sperimentale di recupero (R3) tramite stabilizzazione e condizionamento di fanghi di depurazione reflui civili localizzato sulla sommità della discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio, nel giugno 2007 il gestore ha presentato delle varianti da inserire durante l esecuzione dei lavori di chiusura definitiva della predetta discarica, che traggono motivazione dalla necessità di realizzare una barriera costituita da essenze arbustive finalizzata alla mitigazione visiva del corpo della discarica; tale piantumazione è prevista in corrispondenza del Lato Ovest della discarica 1 /2 stralcio, in corrispondenza della 4 berma perimetrale a quota di circa 13 m s.l.m. La scelta relativa alla piantumazione, intesa come variante del progetto già approvato di chiusura definitiva della discarica, sarà comunque concordata con le Autorità competenti; per le parti non soggette alla piantumazione si proseguirà in ogni caso in completa conformità al progetto esecutivo già approvato. In particolare, le varianti introdotte sono: - Modifica dello spessore di posa in opera di terreno in corrispondenza alla 4 berma della discarica 1 /2 stralcio limitatamente al fronte Ovest che verrà incrementato da 1 m a 1,3 m, tale modifica consentirà all apparato radicale degli arbusti di svilupparsi in modo idoneo ad una certa distanza dalle geomembrane sottostanti. A tal fine la geomembrana in HDPE posata può ritenersi resistente alle radici che dovessero avvicinarsi alla geomembrana stessa. - In riferimento all aumento di spessore dello strato di terreno di cui sopra, si potrà prescindere dalla posa dell arginello di cm per l ancoraggio del geocomposito di rinforzo; pertanto si procederà alla posa contestuale della geomembrana drenante superiore (strato drenante acqua) e del geocomposito di rinforzo, immediatamente prima della posa dello strato di terreno. - Posa di idoneo sistema di irrigazione in corrispondenza della piantumazione atto a garantire, per quanto possibile, un percorso ed uno sviluppo privilegiato dell apparato radicale delle piante. Per quanto riguarda l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, la copertura definitiva del corpo discarica del 4 stralcio verrà realizzata secondo modalità diverse a seconda che si tratti di scarpate e banche perimetrali o porzione sommitale; in particolare il progetto prevede la messa in opera di un sistema barriera multistrato da localizzare sopra lo strato di ricopertura e composto dai seguenti elementi: strato di regolarizzazione; strato drenante del percolato: è previsto l utilizzo di geomembrana drenante sintetica (georete in HDPE, geotessile PP) che funge da drenaggio ipodermico per eventuali percolati affioranti; per contrastare l effetto del ridotto gradiente idraulico relativo alle banche orizzontali delle scarpate, verrà posizionato sulle banche stesse, uno strato di ghiaia di spessore 30 cm che sarà avvolto in un geotessuto (TNT) al fine prevenire intasamenti dello stesso; geomembrana in HDPE (di tipo ruvido per migliorare il valore dell angolo d attrito) avente la funzione di barriera di impermeabilizzazione e geocomposito bentonitico avente la funzione di barriera minerale; strato drenante delle acque meteoriche costituito da una geomembrana drenante superiore (drenaggio ipodermico); geocomposito di rinforzo (solo sulle scarpate) per la stabilità del pacchetto di copertura; terreno vegetale avente spessore di 30 cm sulla porzione in pendenza, di 1,0 m sulle banche e di 0,5 m in sommità; geojuta (biostuoia) per il controllo dell erosione (solo sulle scarpate). Per la copertura finale della discarica il D.Lgs. n. 36/03 prevede ai fini drenanti (biogas, rottura capillare e acqua di permeazione), nonché al fine impermeabilizzante (segregazione del rifiuto dall ambiente esterno), strati di materiale 0,5 m; considerata la difficoltà oggettiva di potere disporre in cantiere di importanti quantitativi di materiale drenante (per lo più ghiaia pulita o sabbia) dalle caratteristiche controllate, nonché l indubbia difficoltà di posa sulle scarpate, e con particolare riferimento al materiale di impermeabilizzazione (argilla), per la progettazione del sistema di copertura definitiva della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato adottato il criterio di equivalenza per l utilizzo di materiale sintetico, quali 30

36 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C geosintetici drenanti nei confronti di uno spessore di materiale naturale ovvero di geocompositi sintetici da utilizzare in alternativa allo strato di impermeabilizzazione minerale compattato. Tale scelta consente da un lato di potere disporre di garanzie certe sull effettiva capacità di smaltimento (drenaggio acque, percolato, biogas) e di impermeabilizzazione, dall altro una riduzione significativa del peso della copertura a vantaggio della stabilità del sistema discarica. Per quanto riguarda lo spessore del pacchetto di copertura indicato nel D.Lgs. n. 36/03 (> 1 m) atto a favorire lo sviluppo delle specie vegetali di copertura ai fini del ripristino ambientale e idoneo per fornire adeguata protezione alle barriere sottostanti dalle escursioni termiche, si può affermare che la scelta di adottare spessore di 30 cm sulle scarpate e 50 cm sulle scarpate sia sostanzialmente equivalente per i seguenti motivi: - risultano assenti al momento attuale chiare indicazioni sulle modalità e i contenuti del Piano di Ripristino Ambientale; è da considerarsi adeguato uno spessore di 30/50 cm di terreno per il totale inerbimento delle superfici in considerazione della bassa penetrazione degli apparati radicali delle specie erbacee; - la funzione di protezione all erosione da acqua viene garantita dalla presenza dell inerbimento (a regime) e dalla biostuoia; - la funzione di protezione delle barriere sottostanti dalle escursioni termiche è rivolta principalmente a strati minerali soggetti a ritiro, e quindi a fessurazioni, durante il periodo estivo; nel caso in esame lo strato minerale è sostituito da geocomposito bentonitico che, per caratteristiche proprie, mantiene le funzioni di contenimento idraulico anche in presenza di variazioni di temperatura. CONTROLLO DEI GAS Le discariche in esame smaltiscono rifiuti per la maggioranza non biodegradabili; in queste condizioni la produzione di biogas risulta altamente improbabile; per tale motivo le discariche non sono dotate di opere finalizzate alla captazione e smaltimento del biogas. A supporto di tale ipotesi si evidenzia come, a partire dall anno 2003, SOTRIS ha eseguito campagne di indagine sulle discariche esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio con strumentazione atta a rilevare la presenza di metano ed ossigeno; tutte le analisi svolte hanno confermato una produzione esigua di biogas, per la quale non si rende necessaria la realizzazione di uno specifico sistema di captazione. Analoghe considerazioni valgono altresì per l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio in progetto: data la tipologia dei rifiuti che vi saranno smaltiti, è altrettanto ipotizzabile una produzione di biogas esigua tale da non giustificare la realizzazione di uno specifico sistema di captazione del biogas. Si rileva altresì che le previste procedure di audit ambientale comprendono la verifica dell eventuale presenza di biogas in corrispondenza delle linee di drenaggio e monitoraggio del percolato; qualora tali accertamenti portassero alla constatazione della presenza gas originato da biodegradazione dei rifiuti, fermo restando che la tipologia di rifiuti smaltiti nelle discariche in oggetto non è tale da giustificare la messa in atto di interventi finalizzati alla captazione e allo smaltimento del gas, si provvederà alla gestione di tali perdite di gas con idonei sistemi. Nonostante quanto sopra evidenziato relativamente alla assenza, o comunque alla presenza trascurabile, di biogas, il gestore ha cautelativamente installato pompe di estrazione del percolato in versione antideflagrante. DISTURBI E RISCHI Negli impianti di discarica in oggetto risultano adottate idonee misure di gestione e sicurezza atte a ridurre al minimo i disturbi ovvero i rischi provenienti dagli impianti stessi e causati da: Dispersione accidentale di rifiuti nell ambiente In particolare, le cause del rilascio possono avere le seguenti origini: Sversamento accidentale di sostanze pericolose durante il trasporto o per errori durante le fasi di scarico e messa a dimora Le cause di uno sversamento di materiali pericolosi possono essere individuate nell errato conferimento di rifiuti destinati ad altro impianto, nel conferimento di rifiuti non conformi non ravvisato in tempo, nello sversamento di combustibile dai mezzi che riforniscono il gasolio per le macchine operatrici. Le cause di uno sversamento di questo genere vanno ricercate nell errore umano, quale può essere l utilizzo di contenitori difettosi, lo stoccaggio precario su un mezzo di trasporto o alcune errate manovre nelle operazioni di scarico. Le conseguenze di questi errori possono essere la presenza di inquinanti sul suolo e, a seconda dei casi, nelle acque di scolo. Perdite nei sistemi di movimentazione in tubazioni aeree o interrate Questo caso riguarda essenzialmente perdite di percolato. Le cause vanno ricercate nell errore umano, ad esempio errata chiusura di valvole, ma soprattutto nei guasti alle strutture, ad esempio cedimenti di valvole interrate, perdite da collettori e pompe, soffiature nelle saldature, o addirittura fessurazione o rottura della vasca del percolato. I segnali che informano sul nascere e sull evolversi dell evento sono ad esempio improvvise cadute di pressione sulle linee, anomalie nelle portate e/o quelli diretti, visivi. Perdite nel sistema di impermeabilizzazione della vasca 31

37 32 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Il rischio di fuoriuscita di percolato dal fondo della vasca di coltivazione dei rifiuti è legato al danneggiamento localizzato e contemporaneo del telo a contatto con i rifiuti e del secondo telo a contatto con il suolo, presumibilmente ad opera della presenza nei rifiuti di elementi laceranti posti a dimora direttamente a contatto del sistema impermeabilizzante. Altre cause possono essere assestamenti del suolo, sollecitazioni meccaniche da escursioni termiche, giunzioni difettose. Allagamenti Le cause che possono portare ad un allagamento sono legate al verificarsi di eventi atmosferici di straordinaria entità in concomitanza ad un mancato funzionamento dei sistemi di drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche dal corpo di discarica e del sistema di chiuse e idrovore che regolano l idrologia del territorio. Gli studi disponibili relativi alla zona su cui insistono le discariche in esame riportano una probabilità di eventi catastrofici quali allagamenti e sismi pari a valori di , di gran lunga superiori alla vita stimata (operativa e post-operativa) delle discariche. Si sottolinea altresì che le discariche sono impermeabilizzate sino ad una quota degli argini pari a circa 3 m, garantendo un certo margine di sicurezza anche in caso di eventi meteorologici assolutamente eccezionali. Incendi Nelle normali fasi di gestione di una discarica sussiste il rischio che nel cumulo di rifiuti possano verificarsi condizioni di autocombustione; il biogas prodotto durante la fermentazione anaerobica contiene infatti un alto tenore di metano che, a contatto con l'aria, si può infiammare o formare una miscela esplosiva. Date le caratteristiche dei rifiuti conferiti, la produzione di biogas per le discariche in esame è pressoché trascurabile, per tale motivo i rischi di possibili incendi sono molto minori rispetto a quanto prevedibile per discariche adibite allo smaltimento di rifiuti non pericolosi. Esplosioni Seppure altamente improbabili, esplosioni in discarica possono verificarsi in ambienti confinati quali sono i container e i fusti per formazione di gas e vapori esplosivi in presenza di un idoneo innesco, per miscelazione di sostanze incompatibili, per presenza di polveri combustibili metalliche, di carbone o di materiale organico mantenute disperse in un comburente gassoso, per lenta ma progressiva formazione di sostanze termodinamicamente instabili (vedi formazioni di perossidi per azione dell ossigeno atmosferico su diverse sostanze organiche, quali ad esempio acetali, eteri, derivati allilici, aloalcheni, derivati vinilici, vinilacetileni, aldeidi, urea ecc.), accensione di sacche di biogas. Esplosioni non confinate possono verificarsi nel caso di rilascio nell ambiente di una certa entità di miscele di gas e vapori combustibili (ad esempio metano del biogas, anche nella vasca del percolato) ed in presenza di un idoneo innesco, nel caso di contatto accidentale tra sostanze incompatibili a seguito per esempio della rottura di contenitori o ad un errato mescolamento nel corso dello stoccaggio. L entità delle esplosioni dipende ovviamente in primo luogo dalla quantità e dalle caratteristiche delle sostanze esplodenti. Le conseguenze potranno dipendere oltre che dalla magnitudo della esplosione anche dal tipo di contenitore in cui essa avviene, e dal raggio interessato all evento. Chiaramente le esplosioni possono essere accompagnate anche da incendio. Raggiungimento dei livelli di guardia di indicatori di contaminazione I principali indicatori di contaminazione sono dati da valori anomali rilevati nelle analisi delle acque sotterranee; il controllo di tali parametri è effettuato con le modalità e frequenze indicati nei Piani di Sorveglianza e Controllo previsti per le discariche in esame, redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 e ricompresi nel Piano di Monitoraggio che costituisce parte integrante della presente autorizzazione (Allegato F). SOTRIS ha affidato alla coinsediata HERA le attività di campionamento ed analisi per il monitoraggio delle acque sotterranee in attuazione dell adottato Piano di Sorveglianza e Controllo. In tal modo HERA è il gestore unitario dei dati relativi all acquifero freatico per l intero comparto. In particolare HERA invia, ad ogni controllo eseguito, comunicazione della conferma dell esecuzione del campionamento indicante i punti analizzati ed il profilo analitico utilizzato ed in caso di impossibilità di esecuzione del servizio una segnalazione sulle cause ed un piano sostitutivo; entro i successivi 60 giorni HERA fornisce a SOTRIS i rapporti di prova relativi all analisi suddetta trasmettendoli con verbale interno di consegna. Successivamente in sede di specifico incontro, con cadenza trimestrale, tra i responsabili HERA del servizio di sorveglianza ambientale ed i referenti SOTRIS vengono discussi e controllati i risultati di tali analisi e, in caso di raggiungimento dei livelli di guardia fissati, concorda con HERA un piano d azione comune in accordo con quanto previsto nel documento citato sui livelli di guardia e secondo specifici accordi con gli enti di controllo. Si evidenzia che nel sito in esame risulta implementato un Piano di Emergenza Interno, redatto ai sensi del D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. (l adiacente Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi della Ditta SOTRIS S.p.A. risulta assoggettato agli adempimenti di cui al D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate pericolose) e in accordo con il Sistema di Gestione QAS adottato, che descrive i compiti, le responsabilità e le modalità operative da attuarsi in relazione alle

38 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C emergenze di tipo ambientale; le schede comportamentali riportate nel Piano di Emergenza Interno sono applicabili anche alle emergenze individuate per le discariche ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 per incendio, esplosioni, allagamenti, dispersione di rifiuti. Tale Piano di Emergenza Interno considera le prevedibili condizioni di pericolo e gli eventi incidentali strettamente connessi alla particolare tipologia degli impianti, al comportamento chimico e fisico delle sostanze e dei rifiuti pericolosi presenti ed indica le misure da prendersi per evitare danni alle persone, agli impianti, all ambiente, conseguenti ad una situazione avente caratteristiche di incontrollabilità; vengono inoltre previste le modalità di intervento atte al contenimento degli effetti ed al ripristino di condizioni normali di esercizio, mediante l isolamento e la bonifica dell area interessata da un eventuale emergenza. PROTEZIONE FISICA DEGLI IMPIANTI Le discariche per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio sono segnalate con adeguate indicazioni stradali, sono dotate di ingresso cancellato e tutto il sito è recintato per impedire il libero accesso al sito di persone e animali. E presente un sistema di controllo delle vie di accesso con telecamere a circuito chiuso. Per la discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio in fase di progetto è prevista la segnalazione con adeguate indicazioni stradali; valgono peraltro le considerazioni soprariportate per le discariche esistenti SOTRIS, in quanto tale ampliamento verrà realizzato all interno del medesimo Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA-SOTRIS di Ravenna. DOTAZIONE DI ATTREZZATURE E PERSONALE La gestione delle discariche in esame è affidata a persona competente a gestire il sito ai sensi dell'art. 9, comma 1, lettera b) del D.Lgs. n. 36/03 ed è assicurata la formazione professionale e tecnica del personale addetto all'impianto anche in relazione ai rischi da esposizione agli agenti specifici in funzione del tipo di rifiuti smaltiti. Il Sistema di Gestione Qualità Ambiente e Sicurezza adottato dalla Ditta descrive l organizzazione, le mansioni e le responsabilità affidate al personale; si rileva in particolare che nel corso del 2005 SOTRIS S.p.A. ha modificato il Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente Sicurezza acquisendo la certificazione OHSAS ed abbandonando la precedente UNI Le attività sono pianificate ed eseguite come descritto in apposita procedura. Il Sistema di Gestione della Sicurezza, conforme alle prescrizione di cui al D.Lgs n. 626/94 e alla norma OHSAS ha individuato i rischi per i lavoratori e le conseguenti misure di protezione individuale necessarie quali i dispositivi di protezione individuale (DPI). La squadra di emergenza aziendale è sottoposta a specifico programma di formazione relativo alle modalità e tecniche di intervento ed all uso dei DPI. La gestione dell impianto si avvale del supporto del laboratorio HERA di Ravenna o di altri laboratori qualificati e accreditati per le determinazioni analitiche sul percolato e sui rifiuti conferiti. Le determinazioni analitiche sulle matrici ambientali interessate sono svolte in parte dallo stesso laboratorio HERA e in parte dai laboratori ARPA di Ravenna, sulla base di specifici contratti o convenzioni. Per lo svolgimento delle proprie attività il laboratorio HERA si avvale di specifiche procedure di campionamento ed analisi, verificate e approvate. Per alcune attività operative previste per la gestione delle discariche, SOTRIS si avvale di risorse esterne, individuate tramite apposita convenzione. Tali ditte esterne sono sottoposte ad apposita procedura di qualificazione e si impegnano, con modalità previste contrattualmente, ad operare nel rispetto dei requisiti espressi da SOTRIS anche tramite trasmissione di idonea documentazione la quale riporta, in particolare, criteri e modalità di controllo delle attività, informazioni relative ai rischi individuati, norme di comportamento interne, ecc. Le attività affidate a ditte esterne sono: movimentazione materie (rifiuti e materiali di ricopertura) per la gestione operativa della discarica; manutenzioni elettriche, idrauliche e meccaniche, ordinarie e straordinarie; sorveglianza notturna. esecuzione di campionamenti e indagini analitiche. Le attività operative delle discariche sono state affidate ad un azienda terza che si avvale, per le operazioni, di mezzi propri. Per l espletamento delle attività di movimentazione materie (rifiuti e inerti) per la gestione operativa delle discariche possono essere utilizzati i seguenti mezzi ed attrezzature: autocarro con gru a braccio idraulico; autogru; motrice con pianale ribaltabile; escavatore cingolato e/o gommato; ruspa cingolata; trattore cingolato; pala gommata; cisterna per l innaffiamento. Le manutenzioni di tali mezzi sono a carico della ditta stessa. MODALITÁ E CRITERI DI COLTIVAZIONE 33

39 34 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Le modalità operative di seguito descritte (conferimento, scarico e collocazione dei rifiuti, coltivazione della discarica, segregazione dei rifiuti chimicamente incompatibili, copertura dei rifiuti, copertura provvisoria e chiusura definitiva) sono riferite sia alle discariche per rifiuti pericolosi esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio, sia all ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio in progetto. Modalità di conferimento del rifiuto L'attività di controllo del conferimento è finalizzata, tramite accertamento nel corso delle operazioni di scarico degli automezzi, alla verifica che i rifiuti depositati nel piazzale di scarico dell impianto siano conformi alle prescrizioni di legge e di regolamento vigenti. I rifiuti sono conferiti esclusivamente con mezzi di proprietà di terzi (il produttore può conferire il rifiuto con mezzo proprio e/o con mezzi terzi) idonei ed autorizzati. Le tipologie di mezzi ammessi sono: mezzi a ribaltamento, quali cassoni scarrabili, cassoni multibenna, motrici cassonate; pianali per il conferimento di rifiuti confezionati in big-bags. I mezzi che accedono alle aree adibite allo scarico attraverso la strada principale di accesso e le strade di servizio, previo controllo delle autorizzazioni nel rispetto della normativa vigente eseguito dalla Pesa di HERA, sono tenuti al rispetto delle norme comportamentali e di sicurezza da tenersi sull impianto. Su tutti i rifiuti in ingresso è previsto un controllo finalizzato alle seguenti verifiche: verifica della discarica di destinazione; verificare che i rifiuti in ingresso corrispondano alle tipologie ammesse dalla normativa vigente in materia di gestione discariche e dalle prescrizioni dettate dall'autorizzazione e dai regolamenti interni; verificare che i rifiuti corrispondano a quanto dichiarato dal produttore nel formulario di identificazione (corrispondenza fisica e merceologica); verificare l adeguatezza dell imballaggio utilizzato per il confezionamento del rifiuto; segnalare eventuali situazioni di pericolo e/o disagio quali presenza di odori chimici forti e pungenti (solventi, ammoniaca, ecc.), bruciore agli occhi, sensazione di soffocamento, presenza di processi di combustione quali fumo, calore, fiamme. La tipologia di controlli cui possono essere sottoposti i rifiuti in discarica sono: Controllo visivo standard: svolto in maniera sistematica per ogni conferimento durante lo scarico, consiste nella ispezione visiva del rifiuto per verificarne i dati organolettici, quali aspetto, colore e odore rispetto al formulario ed ai criteri di accettabilità dei rifiuti. Controllo visivo supplementare: oltre al controllo visivo standard di cui sopra possono essere effettuati ulteriori controlli visivi la cui necessità sia stata individuata durante la procedura di omologa; la verifica consiste quindi in un controllo di corrispondenza tra il rifiuto, i dati riportati sul formulario e le caratteristiche dichiarate dal produttore nella scheda descrittiva. Il controllo viene eseguito prima dello scarico, dalla postazione rialzata di osservazione, e poi, direttamente in discarica, durante e dopo lo scarico. Controlli analitici: il controllo analitico, che consiste nella determinazione dei parametri critici del rifiuto tal quale e/o dell eluato del test di cessione, viene svolto sistematicamente con le frequenze stabilite in fase di omologa o eventualmente sulla base di specifiche necessità. Tutte le determinazioni analitiche di caratterizzazione dei materiali solidi o fangosi devono essere eseguite presso il laboratorio HERA o presso laboratori qualificati con i criteri espressi in apposita procedura. I rifiuti sottoposti a campionamento sono temporaneamente depositati in un area dedicata ed opportunamente segnalata della discarica, in attesa del risultato analitico. Nel caso di esito non conforme derivante dal controllo analitico di un carico appartenente ad un flusso continuativo di rifiuti, l analisi di controllo viene ripetuta per verifica presso altro laboratorio. Confermata la non conformità del carico, i successivi carichi in arrivo saranno messi in stoccaggio per lotti di 5 10 carichi in un area individuata della discarica. Di detti carichi verrà quindi prelevato un campione medio composito sul quale sarà eseguita di nuovo la verifica analitica: in caso di esito negativo di tale controllo la pratica di omologa verrà sospesa; in caso di esito positivo verrà, invece, intensificata la frequenza del controllo analitico del flusso di rifiuti. Nel caso di esito non conforme derivante dal controllo analitico di un carico appartenente ad un flusso non continuativo di rifiuti, la pratica di omologa verrà immediatamente sospesa in attesa dell analisi di verifica eseguita su un campione di controllo. Scarico e collocazione dei rifiuti Per tutte le tipologie di rifiuti destinati alle discariche è previsto il trasporto tramite autocarri con cassone ribaltabile e/o con pianali e/o multibenna. Il rifiuto viene scaricato direttamente nella zona di accumulo indicata dal palista, ribaltando il cassone dell'autocarro, ad esclusione dei rifiuti polverulenti per i quali sono previste specifiche modalità di scarico. I rifiuti sono quindi abbancati direttamente nella cella di smaltimento utilizzando una pala gommata e una ruspa cingolata per le operazioni di sistemazione e compattazione dei rifiuti. Per ottimizzare la gestione della discarica alcune tipologie di rifiuti possono essere temporaneamente accumulate prima del definitivo abbancamento:

40 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C rifiuti fangosi: possono essere accumulati per la successiva realizzazione degli argini di delimitazione fisica della cella di smaltimento o per la miscelazione con rifiuti voluminosi triturati; rifiuti terrosi o sabbiosi fisicamente inerti: possono essere accumulati per il successivo utilizzo come copertura di rifiuti potenzialmente soggetti ad autocombustione o a dispersione eolica di materiali leggeri; rifiuti ad elevata coesione: rifiuti quali le scorie provenienti da inceneritori sono utilizzati come materiale per la realizzazione della sottofondazione delle strade di servizio all'interno della discarica; questo tipo di rifiuto verrà pertanto temporaneamente accumulato ed utilizzato di volta in volta a seconda delle necessità del momento sia singolarmente, sia in abbinamento con altri materiali inerti. E inoltre possibile eseguire operazioni preliminari per la riduzione volumetrica in situ con mezzi mobili, di alcune tipologie di rifiuti; a tale operazione non possono essere sottoposti rifiuti che presentino pericolo di incendio e/o esplosione e rifiuti incompatibili fra loro e devono essere adottate misure idonee per evitare diffusione di odori e polveri. I rifiuti voluminosi in attesa della triturazione possono essere temporaneamente accumulati, così come i rifiuti triturati in attesa della miscelazione con i fanghi e del successivo smaltimento. Il materiale triturato deve infatti essere miscelato ed omogeneizzato con i rifiuti fangosi prima della definitiva messa a dimora in quanto di per se non garantisce un ottimale stabilità all'interno del cumulo di rifiuti. Salvo avverse condizioni meteorologiche, le operazioni di miscelazione con pala meccanica e successiva sistemazione con ruspa cingolata, avvengono con frequenza settimanale. Durante questo arco di tempo, considerando che la miscelazione avverrà per parti uguali di rifiuto triturato e di fanghi, verrà stoccato in cumulo un quantitativo pari a circa 400 m 3 per singola tipologia di rifiuto, fangoso e voluminoso. I rifiuti inertizzati provenienti dall impianto SOTRIS sono identificati e temporaneamente depositati in discarica per la necessaria maturazione ed in attesa del risultato delle verifiche analitiche di efficacia del trattamento. Solo ad esito positivo delle analisi il rifiuto viene definitivamente messo a dimora. I carichi di rifiuti sottoposti a verifica analitica sono identificati e depositati in un area dedicata della discarica in attesa del responso. Per i rifiuti polverulenti, conferiti all impianto confezionati in big-bags o altri contenitori chiusi, la movimentazione avviene utilizzando metodologie di scarico atte a prevenire la rottura dei contenitori e la conseguente dispersione eolica del rifiuto. A tale scopo sono utilizzati mezzi di sollevamento quali autogru, autocarri con gru idraulica o pala gommata fornita di forconi, per il prelievo dei contenitori dai mezzi di conferimento ed il deposito nella cella dove è prevista la loro messa a dimora; ogni contenitore viene agganciato singolarmente e movimentato con cautela per evitare rotture o sversamenti. Tutte le attività di movimentazione ed interramento dei rifiuti vengono svolte con mezzi meccanici e operatori reperiti con contratto di nolo a caldo con imprese terze. All atto dell affidamento del contratto tali imprese devono, in ossequio alle normative vigenti in materia di sicurezza, presentare i relativi piani di sicurezza. Qualsiasi fase lavorativa o attività svolta all interno della discarica viene comunque effettuata sotto la sorveglianza del Responsabile Operativo Discariche che deve verificare che vengano seguite le indicazioni impartite e che non si verifichino turbative al corretto andamento dei lavori. Il deposito di rifiuti contenenti fibre minerali artificiali avviene direttamente all interno della discarica in apposite celle esclusivamente dedicate mediante la realizzazione di idonei settori o trincee. Il rifiuto viene conferito in big-bags onde evitare la dispersione delle fibre oppure in sistema similare tale da garantire comunque l assenza di dispersione delle fibre. La movimentazione di tali rifiuti avviene utilizzando metodologie di scarico (mezzi di sollevamento quali autogru, autocarri con gru idraulica e pala gommata fornita di forconi) che non permettono la dispersione eolica del rifiuto. In particolare le celle di smaltimento sono dimensionate in modo tale da consentire al mezzo di operativo di prelevare i contenitori dal mezzo di trasporto e posizionarli sino al punto della discarica dove è prevista la loro messa a dimora e da consentire il passaggio dei mezzi senza causare la frantumazione dei rifiuti contenenti fibre minerali artificiali. Nel caso in cui si riscontrino contenitori rotti il carico può essere respinto in quanto non conforme alle caratteristiche in autorizzazione o trasferito presso l adiacente Centro di stoccaggio e pretrattamento SOTRIS per i successivi riconfezionamenti con costi completamente a carico del produttore, previa comunicazione scritta dell intermediario e/o produttore, depositando il cassone oppure può essere eseguito il riconfezionamento in sito se le condizioni ambientali e di sicurezza degli operatori lo permettono. In caso di non applicazione dello sopraccitata metodica e/o di presenze di materiale polverulento durante la fase di scarico ne verrà data immediata segnalazione scritta all intermediario. Inoltre, raggiunto il 2 o 3 scarico non conforme, a seconda della gravità, verrà sospesa la pratica. Entro la giornata di conferimento, è assicurata la copertura per il rifiuto con materiale idoneo in modo da costituire un adeguata protezione contro la dispersione delle fibre. 35

41 36 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C In modo tale da garantire la salvaguardia delle persone ed impedirne l accidentale contatto con la massa di rifiuti, sul registro di carico e scarico è indicata la cella di smaltimento dei rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali, al fine di poterla individuare nelle fasi successive alla chiusura della discarica. Coltivazione delle discariche Gli strati della discarica vengono riempiti con i rifiuti seguendo un preciso programma di abbancamento suddiviso in fasi. Operativamente le fasi di coltivazione sono composte a loro volta da diverse celle di smaltimento identificabili graficamente tramite reticoli cartesiani relativi al piano costituente ogni strato di rifiuti. I rifiuti vengono definitivamente sistemati colmando a tutt'altezza la cella di smaltimento e utilizzando i rifiuti stessi come piano di transito per i successivi mezzi che si approcciano al fronte di scarico. A saturazione avvenuta, per le celle di smaltimento con 1 o 2 lati rivolti verso l'esterno è prevista la profilatura dello strato dei rifiuti in scarpata e la successiva ricopertura con terreno vegetale allo scopo di aumentare la stabilità del pendio e diminuire la produzione di percolato. Mano a mano che le varie aree della discarica vengono esaurite si procede inoltre progressivamente a eseguire l impermeabilizzazione dei piani. La stabilità del fronte dei rifiuti scaricati e la stabilità del sistema discarica, con particolare riferimento alla stabilità dei pendii, viene verificata anche in corso d opera, tenendo conto dei normali assestamenti dovuti alla progressiva compattazione dei rifiuti. Il fronte dei rifiuti viene ridotto al minimo necessario per l attività dei mezzi meccanici in modo da esporre la minima superficie possibile all azione degli agenti atmosferici, minimizzare la dispersione di polveri, l infiltrazione delle acque meteoriche e la conseguente produzione di percolato, il richiamo di insetti e parassiti. La sistemazione dei rifiuti viene effettuata per strati sovrapposti con compattazione della superficie orizzontale in modo tale da evitare fenomeni di instabilità e favorire il recupero progressivo dell area. Il grado di compattazione viene rilevato periodicamente a seguito di rilievo della volumetria della discarica e dei materiali conferiti. Lo scarico procede generalmente depositando dal basso i rifiuti fangosi fino ad uno strato di circa 1,5 m e successivamente partendo dal piazzale posto alla quota massima della banca (circa 3 m) con progressivo avanzamento del fronte di scarico. In tal modo il fronte di scarico avanza su un piano inclinato con pendenza circa del 20%. In casi particolari lo scarico viene eseguito direttamente dalla quota massima della banca mantenendo un inclinazione anche superiore al 20%. In ogni caso la compattazione avviene solamente sul piano orizzontale della discarica senza che i mezzi operativi debbano transitare sui piani inclinati. A seguito di esaurimento di aree successive della discarica, si procederà progressivamente a eseguire l impermeabilizzazione dei piani. La coltivazione della cella adibita allo smaltimento di rifiuti contenenti fibre minerali artificiali avviene con opportuni mezzi d opera (generalmente motrice con pianale ribaltabile) e con gli accorgimenti previsti e descritti in precedenza in modo tale da evitare la frantumazione e la dispersione eolica delle fibre. Aree definite per la destinazione del rifiuto in discarica Le discariche in oggetto sono suddivise in celle di smaltimento il cui perimetro è visualizzato a bordo vasca con apposite segnalazioni. La cella così come descritta è un entità puramente geometrica con la funzione di permettere l individuazione della zona di smaltimento dei singoli contenitori di rifiuti, mentre la segregazione e sigillatura dei rifiuti, con funzione di controllo della produzione di percolato e separazione dei rifiuti non compatibili chimicamente, viene realizza su base giornaliera o per singole partite di rifiuti. Al termine di ogni giornata lavorativa e comunque entro le due giornate successive al conferimento, viene aggiornata in conformità alla normativa vigente, l apposito registro ove sono indicati i rifiuti messi a dimora e la cella di smaltimento dove sono localizzati. Le informazioni circa l'ubicazione del rifiuto in discarica sono riportate anche sul registro di carico e scarico. In tal modo il registro costituisce anche mappatura ai sensi dell'art. 11 del D.Lgs. n. 36/03. Segregazione dei rifiuti chimicamente incompatibili Per evitare la posa in adiacenza di rifiuti incompatibili chimicamente, individuati in fase di omologa, sono utilizzate apposite modalità di segregazione e accorgimenti nella messa a dimora dei rifiuti. Quando la verifica mette in evidenza la necessità di evitare il contatto fra rifiuti incompatibili chimicamente vengono adottate le seguenti procedure gestionali: si programma la posa dei rifiuti in modo da alternare partite con caratteristiche diverse, anteponendo fra rifiuti incompatibili, sempre, altri rifiuti privi di fattori di rischio, in questo modo è la stratificazione del rifiuto stesso a interrompere la contiguità fra quelli incompatibili; qualora la composizione dei conferimenti del periodo non consenta l alternanza nella collocazione, descritta sopra, potrà essere utilizzato lo stoccaggio provvisorio per ospitare i rifiuti temporaneamente, in attesa che, modificandosi la composizione del fronte di scarico, questi possano essere collocati successivamente in sicurezza, se nessuna delle modalità descritte è applicabile nel breve periodo verranno effettuate apposite segregazioni, per partite di rifiuti compatibili fra loro per isolarli dal contatto con gli altri rifiuti,

42 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C creando una barriera costituta da un telo in polietilene, spessore 0,2 mm, abbinato ad uno strato di materiale inerte di circa 20 cm di spessore (terreno o materiali di riutilizzo) posato su tutti i lati. Copertura giornaliera e messa in sicurezza Nonostante la natura dei rifiuti non sia tale da provocare diffusione di odori o proliferazione di animali parassiti ed insetti, si effettua comunque un immediata copertura dei rifiuti che siano potenzialmente soggetti ad autocombustione ovvero a dispersione eolica di materiali leggeri. In particolare per quanto riguarda i rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali, entro la giornata di conferimento è assicurata la copertura con materiale idoneo in modo da costituire un adeguata protezione contro la dispersione delle fibre. Detta copertura viene eseguita con materiali inerti (anche rifiuti), oltre che con i materiali utilizzati per la copertura provvisoria. La copertura provvisoria della parte sommitale della discarica è prevista in tre distinte fasi: Messa in sicurezza: da realizzarsi al termine dei conferimenti in ciascun settore costituito da uno strato di materiale terroso con spessore di 30 cm. Chiusura provvisoria (capping): costituita da sistema barriera multistrato da localizzare sopra lo strato di ricopertura. Chiusura definitiva (cfr. Piano di Ripristino Ambientale). Relativamente alle scarpate della discarica la sistemazione provvisoria è rappresentata dagli argini in terra che vengono realizzati gradualmente, mano a mano che procede il conferimento in epigeo dei rifiuti. PIANI DI GESTIONE OPERATIVA, DI RIPRISTINO AMBIENTALE, DI GESTIONE POST-OPERATIVA, DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO, FINANZIARIO In termini di aspetti gestionali, il D.Lgs n. 36/03 prevede la redazione di 5 specifici Piani in cui sono stabilite le modalità di gestione e le procedure comuni di sorveglianza e controllo durante la fase operativa e postoperativa di una discarica, al fine di prevenire qualsiasi effetto negativo sull ambiente ed individuare le adeguate ridurre correttive; tali Piani definiscono altresì gli adempimenti a carico del gestore relativi alle procedure di chiusura di una discarica, gli adempimenti durante la fase post-operativa e per il ripristino ambientale del sito medesimo, nonché le modalità per individuare il prezzo corrispettivo minimo per lo smaltimento in discarica. In particolare: Piano di Gestione Operativa nel quale vengono individuati i criteri e le misure tecniche adottate per la gestione della discarica e le modalità di chiusura della stessa; Piano di Gestione Post-Operativa nel quale vengono definiti i programmi di sorveglianza e controllo successivi alla chiusura della discarica; Piano di Sorveglianza e Controllo nel quale vengono indicate tutte le misure necessarie per prevenire rischi di incidenti causati dal funzionamento della discarica e per limitarne le conseguenze, sia in fase operativa che post-operativa, con particolare riferimento alle precauzioni adottate a tutela della acque dall inquinamento provocato da infiltrazioni di percolato nel terreno e alle misure di prevenzione e protezione contro qualsiasi danno all ambiente; Piano di Ripristino Ambientale del sito a chiusura della discarica nel quale vengono previste le modalità e gli obiettivi di recupero e sistemazione della discarica in relazione alla destinazione d uso prevista dell area stessa; Piano Finanziario prevede che tutti i costi derivanti dalla realizzazione dell impianto e dall esercizio della discarica, i costi connessi alla costituzione della garanzia finanziaria da prestare per l attivazione e la gestione operativa della discarica, comprese le procedure di chiusura, ovvero per la gestione successiva alla chiusura della discarica, i costi stimati di chiusura, nonché quelli di gestione postoperativa per un periodo di almeno 30 anni, siano coperti dal prezzo applicato dal gestore per lo smaltimento, tenuto conto dalla riduzione del rischio ambientale e dei costi di post-chiusura derivanti dall adozione di procedure di registrazione ai sensi del Regolamento EMAS. Per quanto riguarda le discariche esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio gestite da SOTRIS, i relativi Piani previsti dal D.Lgs. n. 36/03 sono stati valutati e approvati contestualmente all approvazione dei Piani di Adeguamento elaborati dal gestore, nel settembre 2003, ai sensi dell art. 17 del D. Lgs. n. 36/03. La competente Provincia di Ravenna con Provvedimenti del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 303 per la discarica 1 /2 stralcio e n. 302 per la discarica 3 stralcio, entrambi emessi in data 17/05/2004, ha approvato i predetti Piani di Adeguamento e rinnovato le autorizzazioni alla gestione delle discariche in oggetto, indicando alcune prescrizioni relative ai Piani di Adeguamento stessi e più in generale alla gestione delle discariche. I Piani di Adeguamento trasmessi contenevano le conclusioni delle valutazioni di conformità complessiva rispetto a quanto stabilito all Allegato 2 del D.Lgs. n. 36/03 in termini di Gestione e Risorse e un piano degli interventi di adeguamento individuati. In particolare gli elementi gestionali necessari per la piena conformità alle indicazioni del decreto erano stati individuati attraverso specifici audit con i responsabili dell impianto a seguito dei quali era stata elaborata una check-list contenente le indicazioni del decreto, le modalità operative allora seguite dal gestore e gli interventi di adeguamento necessari. 37

43 38 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Successivamente, in adempimento a quanto prescritto, il gestore ha elaborato una specifica relazione di resoconto sulle misure di adeguamento adottate, trasmessa alla competente Provincia di Ravenna nel settembre Tale relazione di resoconto è stata predisposta da soggetto incaricato esterno sulla base di specifici audit con i responsabili della discarica 1 /2 stralcio e della discarica 3 stralcio, a seguito dei quali si è constatato, per ogni intervento di adeguamento pianificato, il relativo stato di attuazione. Le verifiche effettuate hanno permesso di rendicontare in maniera esaustiva lo stato di attuazione delle misure di adeguamento previste e l attuazione complessiva degli adeguamenti è apparsa conforme alle tempistiche fissate nel rispetto delle prescrizioni autorizzative. Parte degli interventi di adeguamento realizzati hanno trovato riscontro nella revisione di alcuni dei 5 Piani previsti dal D.Lgs. n. 36/03, che erano stati trasmessi nella loro prima versione nel settembre In particolare, l adeguamento delle modalità gestionali adottate dal gestore alle previsioni del D.Lgs. n. 36/03 ed alle prescrizioni autorizzative ha riguardato il Piano di Sorveglianza e Controllo e il Piano di Gestione Operativa. In tale ambito è opportuno precisare che SOTRIS adotta un Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente e Sicurezza (QAS) conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:1999. In questo modo i Piani previsti dal D.Lgs. n. 36/03, sono stati implementati all interno del Sistema di Gestione adottato e per tale motivo le versioni attualmente in essere dei Piani, in particolare del Piano di Gestione Operativa e del Piano di Sorveglianza e Controllo, fanno riferimento a diverse procedure e istruzioni operative del Sistema di Gestione QAS. La piena adozione di un Sistema di Gestione QAS, e in particolare della norma ISO 14001, ribadisce la volontà del gestore di operare nel pieno rispetto dell ambiente, monitorando costantemente ed efficacemente tutti i potenziali impatti sulle matrici ambientali correlati all attività di smaltimento svolta presso gli impianti di discarica in esame. Ad ulteriore valutazione della conformità degli impianti in oggetto alle disposizioni del D.Lgs. n. 36/03, si precisa che l attuazione dei Piani di Sorveglianza e Controllo redatti per le discariche per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio è oggetto di specifica attività di verifica da parte di soggetto esterno incaricato, che periodicamente redige una relazione di resoconto delle verifiche svolte. Inoltre nell ambito delle attività di controllo previste ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 la Provincia di Ravenna ha attuato, avvalendosi di ARPA, un programma di visite ispettive periodiche per la valutazione di conformità e attuazione del sistema di gestione. Gli audit finora effettuati hanno evidenziato che l organizzazione nel suo complesso risulta efficiente, aderente al sistema di gestione ambientale; si è dimostrata aperta al confronto e pronta a cogliere gli spunti di miglioramento che si sono presentati durante gli audit. Quale ulteriore elemento di valutazione della conformità normativa della gestione degli impianti in esame, si rileva che, a seguito dell entrata in vigore del DM 03/08/2005 che ha abrogato il previgente DM 13/03/2005, dal febbraio 2006 risultano adottati i nuovi criteri di ammissibilità previsti dal DM 03/08/2005, nonostante la proroga di 12 mesi concessa con D.L. n. 203 del 03/09/2005 convertito in Legge n. 248 del 02/12/2005, successivamente reiterata al 31/12/2007 con Legge n. 296 del 27/12/2006 (Legge Finanziaria 2007 ). Alla luce delle considerazioni soprariportate si valutano pertanto come conformi ai criteri riportati nell Allegato 2 del D.Lgs. n. 36/03 (MTD di settore) le modalità gestionali adottate negli impianti esistenti di discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio gestiti da SOTRIS. Per quanto riguarda la nuova discarica, si evidenzia che il progetto di ampliamento discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato sottoposto, ai sensi della L.R. n. 9/99 e s.m.i., a procedura di screening con esito positivo (non assoggettamento ad ulteriore procedura di Valutazione di Impatto Ambientale) di cui al provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 396 del 21/07/2005. Per la verifica delle modalità gestionali della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio di prossima realizzazione, con riferimento alle conclusioni riportate nella Relazione di Screening suddetta, si evidenzia quanto segue: gli impatti associabili alla realizzazione del progetto per ciascuna componente ambientale e per gli ulteriori fattori presi in considerazione risultano generalmente non significativi; il progetto è risultato coerente con gli indirizzi normativi nazionali e regionali pertinenti per la tipologia di impianto in esame; in particolare il progetto è stato predisposto in conformità alle indicazioni contenute nell Allegato I Criteri costruttivi e gestionali degli impianti di discarica del D.Lgs. n. 36/03 e sono state rispettate tutte le previsioni del decreto volte alla tutela e al rispetto delle diverse matrici ambientali; il progetto è risultato conforme agli strumenti di pianificazione e programmazione cui è soggetta l area di intervento; le modalità di gestione operativa che saranno adottate sono tutte volte alla minimizzazione dei possibili impatti sulle componenti ambientali e come tali derivate dalla positiva esperienza della società SOTRIS nella gestione dei rifiuti pericolosi; SOTRIS opera dal 2001 attuando un Sistema di Gestione integrato Qualità Sicurezza e Ambiente (certificato ISO 9001, OSHAS e ISO con Certiquality) nell ottica del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali; le previsioni di esaurimento delle discariche per rifiuti pericolosi attualmente in esercizio nel comparto polifunzionale ravennate, considerando i tempi previsti per l approvazione e la realizzazione del

44 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C progetto esaminato, fanno ritenere che l ampliamento andrà a sostituire funzionalmente le discariche attualmente in esercizio; il 4 stralcio in progetto sostituirà 3 discariche per rifiuti pericolosi attualmente in esercizio (progettate e realizzate anteriormente all entrata in vigore del D.Lgs. n. 36/03 e sottoposte a Piano di Adeguamento rispetto alle previsioni in esso contenute) con un unico ampliamento, che sino dalla sua progettazione preliminare è stato improntato alla piena conformità alle prescrizioni normative e quindi anche alla protezione delle diverse matrici ambientali, nel pieno rispetto della normativa europea e nazionale recente in materia di discariche. Si precisa altresì che i 5 Piani previsti dal D.Lgs. n. 36/03 sono stati valutati e approvati contestualmente all approvazione ai sensi dell art. 27 del D.Lgs. n. 22/97 e dell art. 131 della L.R. n. 3/99, con Delibera di Giunta Provinciale n. 3342/2006 del 18/01/2006, del progetto definitivo presentato dalla Ditta SOTRIS S.p.A. relativo all ampliamento (4 stralcio) delle discariche esistenti (1 /2 stralcio e 3 stralcio) per rifiuti pericolosi. Tenuto conto che le modalità gestionali che SOTRIS adotterà per la discarica 4 stralcio in progetto sono sostanzialmente le stesse già adottate per la gestione delle discariche esistenti e conformi alle indicazioni previste dal D.Lgs. n. 36/03, nonché delle considerazioni sopraevidenziate, si rileva la piena conformità ai criteri gestionali fissati dall Allegato 2 del D.Lgs. n. 36/03 (MTD di settore). 39

45 Sezione di adeguamento degli impianti e condizioni di esercizio Sezione adeguamento degli impianti e condizioni di esercizio Allegato D 40 ALLEGATO D D1) VALUTAZIONE DEL PIANO DI ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI Con riferimento alla valutazione delle prestazioni ambientali degli impianti di cui al precedente punto C3) Valutazione integrata dell inquinamento e posizionamento degli impianti rispetto alle MTD del presente provvedimento, si evince una piena conformità delle discariche per rifiuti pericolosi in oggetto alle Migliori Tecniche Disponibili di settore che, ai sensi dell art. 4, comma 4) del D.Lgs. n. 59/05, si esplicano nei requisiti previsti dal D.Lgs. n. 36/03, Allegato 1 e Allegato 2. Tale conformità è stata raggiunta dalla Ditta in prima istanza nel maggio 2004 con l approvazione da parte della competente Provincia di Ravenna dei Piani di Adeguamento per le discariche esistenti per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio presentati nel settembre 2003 e, successivamente, con l adeguamento alle prescrizioni previste negli atti autorizzativi di approvazione dei Piani di Adeguamento suddetti. A tale proposito, al fine di garantire l adeguamento dei sistemi di captazione e accumulo delle acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS, dovranno essere realizzate le opere di regimazione idraulica previste nell ambito del progetto riguardante le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento interessante l intero Comparto HERA-SOTRIS; in particolare: entro il 31/12/2007 dovranno essere realizzate le opere di convogliamento relative alla discarica 4 stralcio contestualmente alla realizzazione dell ampliamento della discarica stessa; entro il 31/10/2008 dovranno essere realizzate le opere di convogliamento relative alla discarica 1 /2 stralcio, i pozzetti di rilancio R1 e R2 preposti al sollevamento delle acque meteoriche provenienti dalla discarica 1 /2 stralcio, la vasca di accumulo VA1 delle acque captate dalla discarica 1 /2 stralcio ovvero dalla discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio di SOTRIS e dalla discarica per rifiuti non pericolosi HERA, nonché il collegamento della stessa alle opere di convogliamento relative alla discarica per rifiuti non pericolosi HERA; entro il 31/12/2008 dovranno essere realizzate le linee verso gli impianti di trattamento; entro il 30/09/2009 dovranno essere realizzate le opere di convogliamento relative alla discarica 3 stralcio, il pozzetto di rilancio R3 preposto al sollevamento delle acque meteoriche provenienti dalla discarica 3 stralcio e la vasca di accumulo VA2 delle acque captate dalla discarica 3 stralcio. La realizzazione di tali opere consentirà di fatto la completa ristrutturazione delle opere di convogliamento delle acque meteoriche provenienti dalle discariche SOTRIS, aventi come obiettivo finale la captazione e l accumulo delle acque meteoriche ruscellanti e più in generale provenienti dal corpo discariche (ruscellamento e rilascio ritardato da infiltrazione), al fine di caratterizzare le acque stesse prima dello scarico in acque superficiali ovvero dell invio a trattamento. A tale scopo, la Ditta dovrà pertanto: Condurre specifiche campagne di analisi e campionamenti nel tempo su più eventi piovosi significativi, con modalità e tempistica da concordare preventivamente con Provincia e ARPA, finalizzata alla caratterizzazione di cui sopra delle acque meteoriche di dilavamento degli impianti di discarica SOTRIS, con particolare riguardo alla definizione della conformità allo scarico in acque superficiali ovvero ai valori limite di emissione di cui alla Tabella 3 (scarico in acque superficiali) dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/06. Sulla base dei risultati di cui sopra, da trasmettere a Provincia e ARPA, eventualmente provvedere ad aggiornare la presente AIA con particolare riguardo alla richiesta di attivazione degli scarichi in acque superficiali (Scolo Tomba) delle acque meteoriche di dilavamento relative alle discariche SOTRIS, attraverso gli attuali punti di scarico già presenti sullo Scolo stesso. Per quanto riguarda la nuova discarica per rifiuti pericolosi in fase di realizzazione, si evidenzia altresì che il 4 stralcio in progetto sostituirà le discariche per rifiuti pericolosi attualmente in esercizio con un unico ampliamento, che sino dalla sua progettazione preliminare è stato improntato alla piena conformità alle prescrizioni normative e quindi anche alla protezione delle diverse matrici ambientali, nel pieno rispetto della normativa europea e nazionale recente in materia di discariche. Si osserva, peraltro, che SOTRIS S.p.A. adotta un Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente e Sicurezza (QAS) e pertanto persegue l obiettivo primario del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali aziendali; l attuazione di tale principio si sviluppa nella definizione annuale di obiettivi e traguardi sempre aggiornati coerentemente con le politiche adottate e con le performances ambientali ottenute. Nella considerazione che l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio trattasi di nuovo impianto, tutti gli interventi tecnologici e gestionali individuati nelle MTD dovranno essere applicati sin dalla prima attivazione; tuttavia vi sono alcuni aspetti per i quali si ritiene opportuno fornire le seguenti prescrizioni e considerazioni: Per le opere da realizzare per l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio dovrà essere previsto il collaudo in corso d opera e il collaudo finale (sia funzionale, sia tecnicocostruttivo) da parte di un tecnico competente che non abbia partecipato alla progettazione e/o direzione lavori.

46 Sezione adeguamento degli impianti e condizioni di esercizio Allegato D Dovranno essere intraprese tutte le azioni necessarie per l aggiornamento del Sistema di Gestione QAS conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:1999 di cui al Ditta è gia in possesso, con particolare riguardo all implementazione all interno del Sistema di Gestione adottato dei Piani previsti dal D.Lgs. n. 36/03 relativi alla discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio. A tal proposito dovrà essere data evidenza dello stato di avanzamento del Sistema di Gestione QAS che dovrà comunque essere aggiornato prima della messa in esercizio dell impianto. D2) CONDIZIONI GENERALI PER L ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI D2.1) Condizioni relative alla gestione degli impianti Gli impianti dovranno essere eserciti secondo tutte le procedure di carattere gestionale previste dal Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente e Sicurezza (QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:1999 che la Ditta già adotta, con particolare riguardo all attuazione dei rispettivi Piani di Gestione Operativa (PGO), Piani di Gestione Post-Operativa (PGPO) e Piani di Sorveglianza e Controllo (PSC), redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 e implementati all interno del Sistema di Gestione adottato. Nella gestione degli impianti di discarica dovranno pertanto essere rispettati i tempi, le modalità, i criteri e le prescrizioni stabiliti dall Allegato E della presente AIA e dai sopracitati PGO e PGPO, nonché le norme in materia di gestione dei rifiuti, di scarichi idrici e tutela delle acque, di emissioni in atmosfera, di rumore, di igiene e salubrità degli ambienti di lavoro, di sicurezza e prevenzione incendi. Dovrà altresì essere assicurata la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le opere funzionali e impiantistiche delle discariche in oggetto. La manutenzione, la sorveglianza e i controlli delle discariche dovranno essere assicurati anche nella fase della gestione post-operativa, al fine di garantire che anche nella fase successiva alla chiusura la discarica mantenga i requisiti di sicurezza ambientale richiesti. In merito agli opportuni requisiti di sorveglianza e controllo, secondo quanto riportato nei rispettivi PSC delle discariche in oggetto, redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 e ricompresi nel Piano di Monitoraggio di cui all Allegato F parte integrante della presente autorizzazione, si dovrà provvedere a verifiche periodiche come ivi indicato. Ai sensi del combinato disposto dell art. 10, comma 2, lettera l) del D.Lgs. n. 36/03 e dell art. 7, comma 6) del D.Lgs. n. 59/05, dovrà essere redatta annualmente una relazione descrittiva del monitoraggio effettuato ai sensi di quanto riportato nel Piano di Monitoraggio, contenente la verifica di conformità rispetto ai limiti puntuali ovvero alle prescrizioni contenute nel presente atto autorizzatorio; tale relazione, che dovrà essere inviata entro il 31 marzo dell anno successivo alla Provincia di Ravenna, all ARPA territorialmente competente e al Comune di Ravenna, dovrà altresì risultare completa di tutte le informazioni sui risultati della gestione delle discariche e dei programmi di sorveglianza e controllo, oltre ai dati di cui all Allegato 2, punto 1, ultimo comma del D.Lgs. n. 36/03. D2.2) Comunicazioni e requisiti di notifica generali Nel caso in cui si verifichino delle particolari circostanze quali emissioni accidentali da punti non esplicitamente richiamati dall AIA, malfunzionamenti, incidenti ambientali ed igienico sanitari, oltre a mettere in atto le procedure di controllo previste dal Piano di Emergenza Interno, occorrerà avvertire la Provincia di Ravenna, l AUSL, l ARPA territorialmente competente e il Comune di riferimento nel più breve tempo possibile anche rivolgendosi ai servizi di pubblica emergenza (al di fuori degli orari di ufficio) e per le vie brevi con contatto telefonico diretto. 41

47 Sezione emissioni Allegato E ALLEGATO E Analisi emissioni (aria, acqua, suolo, rifiuti, rumore) E1) Gestione rifiuti Le discariche esistenti per rifiuti pericolosi (1 /2 stralcio 3 stralcio) e la nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, che costituisce un ampliamento delle discariche esistenti in via di prossimo esaurimento, sono parte integrante del Centro Intermedio di stoccaggio provvisorio e pretrattamento di rifiuti speciali pericolosi e non gestito dalla Società SOTRIS S.p.A. nel Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA SOTRIS (denominato Comparto Ovest S.S. 309 km 2,6) di Via Romea Nord S.S. 309 km 2,6 in Comune di Ravenna. Tali discariche devono essere gestite secondo le modalità, finalizzate a ottenere un elevato livello di protezione dell ambiente nel suo complesso, previste dal Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente e Sicurezza conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:1999 adottato dalla Ditta. L esercizio delle discariche dovrà altresì essere svolta prevedendo accorgimenti volti al monitoraggio ambientale delle attività atti a garantire che le stesse si svolgano nel rispetto dell ambiente, al fine della tutela delle risorse ambientali e della valorizzazione dei beni ambientali, inserendosi inoltre all interno del sistema di controllo e sorveglianza ambientale in essere nel Comparto HERA-SOTRIS. In particolare: 1. La Ditta SOTRIS S.p.A. viene autorizzata alla prosecuzione dell esercizio dell attività di gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio nel rispetto delle prescrizioni di seguito indicate: 1.a. La discarica 1 /2 stralcio è classificata ai sensi dell art. 4 del D.Lgs. n. 36/03, come discarica per rifiuti pericolosi con limitazioni alle tipologie di rifiuti ammessi come specificato al successivo punto 1.c). 1.b. La discarica è strutturalmente divisa in 2 stralci da coltivare in sopraelevazione fino a 18,60 m. a volume assestato. 1.c. I rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per cui è ammesso lo smaltimento in discarica sono quelli indicati in Allegato E1, nel rispetto di quanto indicato all art. 8 del DM 03/08/2005. I rifiuti ammessi sono soggetti a limitazioni per cui devono provenire esclusivamente dalle attività di pretrattamento effettuate dalla stessa Ditta nel Centro autorizzato all interno del Comparto di Via Romea Nord S.S. 309 km 2,6 Ravenna. In particolare, i rifiuti devono essere preventivamente inertizzati (trattamento di stabilizzazione/solidificazione) ovvero pretrattati tramite umidificazione (per i polverini), salvo quanto riportato ai successivi punti 1.i) e 1.j). Possono essere utilizzate scorie da incenerimento per la sistemazione della viabilità interna alla discarica. 1.d. Le metodiche di campionamento analitiche utilizzate per la caratterizzazione dei rifiuti sono quelle introdotte con il DM 03/08/2005 ossia le metodiche elencate nell Allegato 3 che fanno riferimento alla norma UNI e. La quantità massima di rifiuti stoccabili in discarica è fissata in m 3 complessivi pari al volume della sopraelevazione del 1 e 2 stralcio coltivati fino alla quota 18,60 m a volume assestato. 1.f. Ai sensi di quanto previsto all art. 10 del DM 03/08/2005 sui parametri determinati sull eluato del test di cessione, è ammessa la deroga per il parametro cloruri, fino a 3 volte i valori indicati nella Tabella 6 del predetto decreto. Al riguardo per la caratterizzazione dei rifiuti è da escludere il ricorso alla determinazione del valore di TDS in alternativa alle determinazioni per solfati e cloruri. 1.g. I rifiuti sono ammessi in discarica secondo i criteri e le procedure previste dal Sistema di Gestione Qualità, Ambiente e Sicurezza (QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:1999 e del Piano di Gestione Operativa (PGO). Nello stesso PGO e nel Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) sono indicate le modalità di gestione della discarica con le relative procedure di controllo e inoltre i programmi di monitoraggio e sorveglianza dei principali sistemi di tutela e protezione ambientale. Sono, in ogni caso, fatte salve le previsioni degli artt. 6 e 7 del D.Lgs n. 36/03. Il Manuale di Gestione QSA viene periodicamente aggiornato e revisionato secondo quanto previsto dalle norme UNI EN ISO e OHSAS sopracitate. I rifiuti conferiti devono essere sottoposti alla caratterizzazione di base e, ai fini dell ammissione, si deve procedere alle verifiche di conformità (cosiddette omologhe) oltre a specifiche verifiche in loco al momento del conferimento per i rifiuti che non provengono dal Centro di pretrattamento e sono destinati alla copertura e sistemazione della discarica. Tali verifiche prevedono periodici prelievi di campioni e controlli analitici sui parametri più significativi e potenzialmente critici con cadenza almeno annuale per i rifiuti generati regolarmente nello stesso processo e per lotti omogenei nel caso di rifiuti non generati regolarmente. 42

48 Sezione emissioni Allegato E 1.h. 1.i. 1.j. Per i rifiuti prodotti in proprio provenienti dal Centro di pretrattamento e stoccaggio l omologa (verifica di conformità) viene effettuata direttamente sull impianto di produzione. Sugli stessi rifiuti le verifiche in loco sono limitate a controlli visivi Per i rifiuti pretrattati mediante inertizzazione deve essere garantita una idonea solidificazione e maturazione prima del deposito definitivo in discarica. Secondo quanto previsto all art. 6, comma 6, lettera a) del DM 03/08/2005 possono essere smaltite in discarica fibre minerali artificiali approntando idonee celle appositamente ed esclusivamente dedicate in modo da evitare la frantumazione dei materiali. I rifiuti vengono depositati in tali celle confezionati in big-bags e devono essere coperti con materiale adeguato nel più breve tempo possibile e comunque in giornata. La posizione delle celle viene registrata tramite idonea documentazione. I rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali vengono ammessi senza caratterizzazione analitica ai sensi di quanto previsto al punto 4, Allegato 1 del DM 03/08/2005 salva la necessità di effettuare la caratterizzazione di base per escludere la presenza di amianto ovvero per microraccolta (massimo 5 m 3 ) un autocertificazione del produttore. E vietato lo scarico di rifiuti polverulenti o finemente suddivisi soggetti al trasporto eolico in assenza di specifici sistemi di contenimento e/o modalità di conduzione della discarica atti ad impedire il trasporto stesso. La sistemazione dei rifiuti dovrà essere attuata con criteri di elevata compattazione onde evitare fenomeni di instabilità e deve essere prevista la costante ricopertura con terreno e/o materiale inerte. Al riguardo possono essere utilizzati, oltre ai material indicati nel DM 05/02/1998 e terreno di scavo, sabbia e materiali inerti frantumati da demolizioni e costruzioni, anche i seguenti materiali: Descrizione dei materiali Codice CER Terre da coltivo derivanti da pulizia di materiali vegetali eduli Fanghi di dragaggio Detriti di perforazione Fanghi di perforazione La quantità annua massima totale di tali materiali è fissata in tonnellate. Tali materiali non devono essere contaminati da sostanze pericolose in quantità tale da presentare un eluato al test di cessione conforme ai limiti della Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06. 1.k. Il percolato deve essere drenato, asportato dal corpo della discarica e stoccato nelle apposite vasche in cemento armato per essere conferito a trattamento presso impianti autorizzati. Il sistema di captazione e raccolta deve essere periodicamente verificato e sottoposto a manutenzione per evitare intasamenti. 1.l. La gestione della discarica deve essere affidata a personale qualificato responsabile della conduzione e della ammissione dei rifiuti in discarica. 1.m. L esecuzione del Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC), ricompreso nel Piano di Monitoraggio della Ditta di cui all Allegato F della presente AIA, deve essere garantita tramite strutture ovvero dotazioni qualificate e competenti, utilizzando le metodiche ufficiali di prelievo e analisi. Il programma esecutivo di dettaglio del PSC deve essere messo a disposizione dell ARPA all inizio di ogni anno. Sulle attività del PSC svolte direttamente o indirettamente dal gestore deve essere garantita una periodica verifica e sorveglianza tramite soggetti qualificati e indipendenti appositamente incaricati dalla Ditta. La Ditta è tenuta a formalizzare alla Provincia e all ARPA gli estremi e i riferimenti dei soggetti incaricati. Tali soggetti incaricati, oltre a garantire periodiche verifiche sulle attività previste dal PSC, dispongono e sottoscrivono una relazione specifica di resoconto con cadenza semestrale. Detta relazione viene tenuta a disposizione degli organi di controllo e viene allegata alla relazione da presentare annualmente di cui al punto D2.1) della presenta AIA. 1.n. Con l esaurimento di ognuna delle 2 porzioni di discarica autorizzate devono essere realizzati gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica prima di procedere alla copertura definitiva per cui è stato presentato e approvato il progetto definitivo. Contestualmente alla comunicazione ex art. 12 del D.Lgs. 36/03 deve essere presentato il Piano di Gestione Post-Operativa (PGPO) aggiornato nei dettagli esecutivi ed operativi. 1.o. In riferimento alla variante introdotta al progetto già approvato di chiusura definitiva della discarica, motivata dalla necessità di realizzare una barriera costituita da essenze arbustive finalizzata alla mitigazione visiva del corpo della discarica, la scelta relativa alla piantumazione da realizzarsi in corrispondenza della 4 berma perimetrale Lato Ovest a quota di circa 13 m s.l.m. dovrà essere concordata con le Autorità competenti. 43

49 Sezione emissioni Allegato E Dato atto che rispetto alla variante presentata è stata acquisita una nuova verifica di stabilità locale del corpo discarica che tiene in considerazione l aumento dello spessore da 1,0 m a 1,3 m di terreno sulla 4 berma, in sede di progettazione definitiva/esecutiva la Ditta dovrà altresì predisporre un progetto di dettaglio del sistema di irrigazione relativo agli arbusti in corrispondenza della 4 berma, finalizzato al controllo dello sviluppo degli apparati radicali nello spessore del terreno. 1.p. E fatto salvo il rispetto delle norme in materia di sicurezza, igiene del lavoro e antincendio per le quali la Ditta è tenuta agli adempimenti verso gli Enti competenti. 1.q. Per tale attività di gestione rifiuti pericolosi la Ditta è tenuta entro 90 giorni dalla data del presente provvedimento, pena la revoca dell autorizzazione in caso di mancato adempimento, ad adeguare, tramite appendice, le garanzie finanziarie relative alla fase di gestione operativa comprese le procedure di chiusura e quella per la gestione successiva alla chiusura (gestione post-operativa) attualmente in essere facendo riferimento alla presente AIA. La durata della garanzia finanziaria per la gestione operativa, comprese le procedure di chiusura, deve essere pari a quella dell autorizzazione maggiorata di 2 anni. La garanzia finanziaria per la gestione post-operativa calcolata con riferimento ad un periodo di 30 anni può essere articolata su piani quinquennali rinnovabili ad ogni scadenza. Fino alla scadenza del termine sopraindicato di 90 giorni, l attività può essere proseguita alle condizioni indicate nella presente AIA. 2. La Ditta SOTRIS S.p.A. viene autorizzata alla prosecuzione dell esercizio dell attività di gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio nel rispetto delle prescrizioni di seguito indicate: 2.a. La discarica 3 stralcio è classificata, in parte, come discarica per rifiuti pericolosi (Lato Ovest - vasche 1 e 2 oltre ad una porzione già coltivata sul Lato Est - vasche 3 e 4) e, in parte, come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (la semiporzione restante sul Lato Est - vasche 3 e 4). La discarica viene suddivisa in due sezioni distinte di cui una è dedicata a rifiuti speciali pericolosi e non e l altra è dedicata a rifiuti speciali non pericolosi (sottocategoria art. 7 DM 03/08/2005). 2.b. La discarica è strutturalmente divisa in 4 lotti (vasche), indipendenti fra loro per la raccolta del percolato, per un volume complessivo di m 3 da coltivare in sopraelevazione fino a 18,60 m a volume assestato. La presente autorizzazione è relativa alla coltivazione del volume residuo del 1 lotto e 2 lotto sino alla quota di 18,60 m e al volume coltivato fino al 31/12/2005 per il 3 e 4 lotto per i rifiuti pericolosi oltre al volume residuo del 3 e 4 lotto per la sottocategoria di rifiuti non pericolosi. La sottocategoria per rifiuti non pericolosi di cui all art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 viene gestita nel settore confinato corrispondente al volume residuo ( m 3 ) delle vasche (lotti) 3 e 4 sul Lato Est che viene separato dalla restante parte di discarica per rifiuti pericolosi (Lato Ovest) tramite la interposizione di un telo impermeabile. 2.c. I rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi ammessi in discarica corrispondenti al volume complessivo residuo (al 31/12/2004) di m 3 (per circa tonnellate) sono quelli indicati rispettivamente in Allegato E2 e Allegato E3 con il relativo codice CER. Lo smaltimento di rifiuti con provenienza extraregionale è ammesso nella misura del 10% della quantità totale autorizzata. 2.d. Nella discarica sono ammessi rifiuti, pretrattati e tal quali, speciali non pericolosi e pericolosi, nel rispetto dei criteri previsti rispettivamente all art. 8 del DM 03/08/2005 per i rifiuti pericolosi e all art. 6 del DM 03/08/2005 per i rifiuti non pericolosi nella porzione autorizzata come sottocategoria ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 stesso. 2.e. Ai sensi di quanto previsto all art. 7, comma 2 del DM 03/08/2005, sui criteri di ammissibilità per le sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi, è concessa parziale deroga relativamente all ammissibilità per la semiporzione di discarica per rifiuti non pericolosi a basso contenuto organico o biodegradabile (Settore Lato Est vasche 3 e 4) rispetto al divieto di cui all art. 6, comma 5, lettera c) del predetto decreto, con limitazione del divieto stesso ai soli rifiuti che contengono le sostanze cancerogene previste dalla Tabella 1, Allegato 1 al DM n. 471/99 in concentrazioni superiori alle rispettive concentrazioni limite riportate all'art. 2 della Decisione della Commissione Europea n. 532 del 3 maggio 2000 e s.m.i. 2.f. Le metodiche di campionamento e analitiche utilizzate per la caratterizzazione dei rifiuti sono quelle introdotte con il DM 03/08/2005 ossia le metodiche elencate nell Allegato 3 che fanno riferimento alla norma UNI g. Ai sensi di quanto previsto rispettivamente agli artt. 7 e 10 del DM 03/08/2005, sui parametri determinati nell eluato del test di cessione, sono concesse le seguenti deroghe: 44

50 Sezione emissioni Allegato E sottocategoria per rifiuti non pericolosi = Tabella 5 del DM 03/08/2005 deroga cloruri fino a mg/l e DOC fino a 1000 mg/l. E fatto salvo quanto previsto nella nota (**) della Tabella 5 relativamente al DOC per il valore limite sopraindicato. discarica per rifiuti pericolosi = Tabella 6 del DM 03/08/2005 deroga cloruri fino a 7500 mg/l. Per la caratterizzazione dei rifiuti è da escludere il ricorso alla determinazione del valore di TDS in alternativa alle determinazioni per solfati e cloruri. 2.h. I rifiuti sono ammessi in discarica secondo i criteri e le procedure previste dal Sistema di Gestione Qualità, Ambiente e Sicurezza (QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:1999 e del Piano di Gestione Operativa (PGO). Nello stesso PGO e nel Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) sono indicate le modalità di gestione della discarica con le relative procedure di controllo e inoltre i programmi di monitoraggio e sorveglianza dei principali sistemi di tutela e protezione ambientale. Sono, in ogni caso, fatte salve le previsioni dell artt. 6 e 7 del D.Lgs. n. 36/03. Il Manuale di Gestione QSA viene periodicamente aggiornato e revisionato secondo quanto previsto dalle norme UNI EN ISO e OHSAS sopracitate. I rifiuti conferiti devono essere sottoposti alla caratterizzazione di base e, ai fini dell ammissione, si deve procedere alle verifiche di conformità (cosiddette omologhe) oltre a specifiche verifiche in loco al momento del conferimento anche mediante periodici prelievi di campioni e verifiche analitiche sui parametri più significativi e potenzialmente critici con cadenza almeno annuale per i rifiuti generati regolarmente nello stesso processo e per lotti omogenei nel caso di rifiuti non generati regolarmente. Per i rifiuti prodotti in proprio provenienti dal Centro di pretrattamento e stoccaggio l omologa (verifica di conformità) viene effettuata direttamente sull impianto di produzione. Sugli stessi rifiuti le verifiche in loco sono limitate a controlli visivi. 2.i. Secondo quanto previsto all art. 6, comma 6, lettera a) del DM 03/08/2005 possono essere smaltite in discarica fibre minerali artificiali approntando idonee celle appositamente ed esclusivamente dedicate in modo da evitare la frantumazione dei materiali. I rifiuti vengono depositati in tali celle confezionati in big-bags e devono essere coperti con materiale adeguato nel più breve tempo possibile e comunque in giornata. La posizione delle celle viene registrata tramite idonea documentazione. I rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali vengono ammessi senza caratterizzazione analitica ai sensi di quanto previsto al punto 4, Allegato 1 del DM 03/08/2005 salva la necessità di effettuare la caratterizzazione di base per escludere la presenza di amianto ovvero per microraccolta (massimo 5 m 3 ) un autocertificazione del produttore. 2.j. Lo scarico di rifiuti polverulenti o finemente suddivisi, soggetti a trasporto eolico, deve essere effettuato solo in presenza di idonei sistemi di contenimento e modalità di gestione della discarica che impediscono il trasporto eolico. I rifiuti depositati in discarica devono essere periodicamente ricoperti con terreno, sabbia e/o altri materiali inerti secondo i criteri indicati nel PGO e nel Manuale QSA. Al riguardo possono essere utilizzati, oltre ai materiali indicati nel DM 05/02/1998 e terreno di scavo, sabbia e materiali inerti frantumati da demolizioni e costruzioni, anche i seguenti materiali: Descrizione dei materiali Codice CER Terre da coltivo derivanti da pulizia di materiali vegetali eduli Fanghi di dragaggio Detriti di perforazione Fanghi di perforazione La quantità annua massima totale di tali materiali è fissata in tonnellate. Tali materiali non devono essere contaminati da sostanze pericolose in quantità tale da presentare un eluato al test di cessione superiore ai limiti della Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06. La sistemazione dei rifiuti deve comunque garantire una idonea compattazione ed evitare la diffusione di odori e polveri. 2.k. Il percolato deve essere drenato, asportato dal corpo della discarica e stoccato nelle apposite vasche in cemento armato per essere conferito a trattamento presso impianti autorizzati. Il sistema di captazione e raccolta deve essere periodicamente verificato e sottoposto a manutenzione per evitare intasamenti. 2.l. La gestione della discarica deve essere affidata a personale qualificato responsabile della conduzione e della ammissione dei rifiuti in discarica. 2.m. L esecuzione del Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC), ricompreso nel Piano di Monitoraggio della Ditta di cui all Allegato F della presente AIA, deve essere garantita tramite strutture ovvero dotazioni qualificate e competenti, utilizzando le metodiche ufficiali di prelievo e analisi. Il 45

51 Sezione emissioni Allegato E programma esecutivo di dettaglio del PSC deve essere messo a disposizione dell ARPA all inizio di ogni anno. Sulle attività del PSC svolte direttamente o indirettamente dal gestore deve essere garantita una periodica verifica e sorveglianza tramite soggetti qualificati e indipendenti appositamente incaricati dalla Ditta. La Ditta è tenuta a formalizzare alla Provincia e all ARPA gli estremi e i riferimenti dei soggetti incaricati. Tali soggetti incaricati, oltre a garantire periodiche verifiche sulle attività previste dal PSC, dispongono e sottoscrivono una relazione specifica di resoconto con cadenza semestrale. Detta relazione viene tenuta a disposizione degli organi di controllo e viene allegata alla relazione da presentare annualmente di cui al punto D2.1) della presenta AIA. 2.n. Con l esaurimento di ognuna delle 2 porzioni di discarica autorizzate devono essere realizzati gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica prima di procedere alla copertura definitiva per cui è stato presentato e approvato il progetto definitivo. Contestualmente alla comunicazione ex art. 12 del D.Lgs. n. 36/03 deve essere presentato il Piano di Gestione Post-Operativo (PGPO) aggiornato nei dettagli esecutivi ed operativi. 2.o. E fatto salvo il rispetto di tutte le norme in materia di sicurezza, antincendio e igiene degli ambienti di lavoro per cui la Ditta è tenuta a rapportarsi direttamente con gli Enti competenti. 2.p. Deve essere data attuazione al programma di sorveglianza e monitoraggio ambientale di cui al DEC/VIA e i risultati devono essere messi a disposizione insieme con i dati del PSC. 2.q. Per tale attività di gestione rifiuti pericolosi la Ditta è tenuta entro 90 giorni dalla data del presente provvedimento, pena la revoca dell autorizzazione in caso di mancato adempimento, ad adeguare, tramite appendice, le garanzie finanziarie relative alla fase di gestione operativa comprese le procedure di chiusura e quella per la gestione successiva alla chiusura (gestione post-operativa) attualmente in essere facendo riferimento alla presente AIA. La durata della garanzia finanziaria per la gestione operativa, comprese le procedure di chiusura, deve essere pari a quella dell autorizzazione maggiorata di 2 anni. La garanzia finanziaria per la gestione post-operativa calcolata con riferimento ad un periodo di 30 anni può essere articolata su piani quinquennali rinnovabili ad ogni scadenza. Fino alla scadenza del termine sopraindicato di 90 giorni, l attività può essere proseguita alle condizioni indicate nella presente AIA. 3. La Ditta SOTRIS S.p.A. viene autorizzata all avvio e allo svolgimento dell attività di gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio nel rispetto delle prescrizioni di seguito indicate: 3.a. La discarica 4 stralcio è classificata, in parte, come discarica per rifiuti pericolosi (Lato Ovest - vasche 1, 2 e 3) e, in parte, come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (Lato Est vasche 4, 5 e 6). La discarica viene suddivisa in due sezioni distinte di cui una è dedicata a rifiuti speciali pericolosi e non e l altra è dedicata a rifiuti speciali non pericolosi (sottocategoria art. 7 DM 03/08/2005). 3.b. La discarica è strutturalmente divisa in 6 lotti (vasche) con superficie media ciascuno pari a circa m 2, indipendenti fra loro per la raccolta del percolato, da coltivare in sopraelevazione fino a 18,60 m a volume assestato. La quantità massima di rifiuti stoccabili in discarica è fissata in m 3 complessivi pari al volume del 1, 2, 3 lotto per i rifiuti pericolosi e al volume del 4, 5, 6 lotto per la sottocategoria di rifiuti non pericolosi coltivati fino alla quota di 18,60 m a volume assestato. La sottocategoria per rifiuti non pericolosi di cui all art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 viene gestita nel settore confinato corrispondente al volume delle vasche (lotti) 4, 5 e 6 sul Lato Est che viene separato dalla restante parte di discarica per rifiuti pericolosi (Lato Ovest) tramite l interposizione di un telo impermeabile. 3.c. I rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per cui è ammesso lo smaltimento in discarica sono quelli indicati rispettivamente in Allegato E4 e Allegato E5 con il relativo codice CER. Lo smaltimento di rifiuti con provenienza extraregionale è ammesso nella misura del 10% della quantità totale autorizzata. 3.d. Nella discarica sono ammessi rifiuti, pretrattati e tal quali, speciali non pericolosi e pericolosi, nel rispetto dei criteri previsti rispettivamente all art. 8 del DM 03/08/2005 per i rifiuti pericolosi e all art. 6 del DM 03/08/2005 per i rifiuti non pericolosi nella porzione autorizzata come sottocategoria ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 stesso. 3.e. Ai sensi di quanto previsto all art. 7, comma 2 del DM 03/08/2005, sui criteri di ammissibilità per le sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi, è concessa parziale deroga relativamente all ammissibilità per la semiporzione di discarica per rifiuti non pericolosi a basso contenuto organico o biodegradabile (Settore Lato Est vasche 4, 5 e 6) rispetto al divieto di cui all art. 6, 46

52 Sezione emissioni Allegato E comma 5, lettera c) del predetto decreto, con limitazione del divieto stesso ai soli rifiuti che contengono le sostanze cancerogene previste dalla Tabella 1, Allegato 1 al DM n. 471/99 in concentrazioni superiori alle rispettive concentrazioni limite riportate all'art. 2 della Decisione della Commissione Europea n. 532 del 3 maggio 2000 e s.m.i. 3.f. Le metodiche di campionamento e analitiche utilizzate per la caratterizzazione dei rifiuti sono quelle introdotte con il DM 03/08/2005 ossia le metodiche elencate nell Allegato 3 che fanno riferimento alla norma UNI g. Ai sensi di quanto previsto rispettivamente agli artt. 7 e 10 del DM 03/08/2005, sui parametri determinati nell eluato del test di cessione, sono concesse le seguenti deroghe: sottocategoria per rifiuti non pericolosi = Tabella 5 del DM 03/08/2005 deroga cloruri fino a mg/l e DOC fino a 1000 mg/l. E fatto salvo quanto previsto nella nota (**) della Tabella 5 relativamente al DOC per il valore limite sopraindicato. discarica per rifiuti pericolosi = Tabella 6 del DM 03/08/2005 deroga cloruri fino a 7500 mg/l. Per la caratterizzazione dei rifiuti è da escludere il ricorso alla determinazione del valore di TDS in alternativa alle determinazioni per solfati e cloruri. 3.h. I rifiuti sono ammessi in discarica secondo i criteri e le procedure previste dal Sistema di Gestione Qualità, Ambiente e Sicurezza (QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:1999 e del Piano di Gestione Operativa (PGO). Nello stesso PGO e nel Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) sono indicate le modalità di gestione della discarica con le relative procedure di controllo e inoltre i programmi di monitoraggio e sorveglianza dei principali sistemi di tutela e protezione ambientale. Sono, in ogni caso, fatte salve le previsioni dell artt. 6 e 7 del D.Lgs. n. 36/03. Il Manuale di Gestione QSA viene periodicamente aggiornato e revisionato secondo quanto previsto dalle norme UNI EN ISO e OHSAS sopracitate. I rifiuti conferiti devono essere sottoposti alla caratterizzazione di base e, ai fini dell ammissione, si deve procedere alle verifiche di conformità (cosiddette omologhe) oltre a specifiche verifiche in loco al momento del conferimento anche mediante periodici prelievi di campioni e verifiche analitiche sui parametri più significativi e potenzialmente critici con cadenza almeno annuale per i rifiuti generati regolarmente nello stesso processo e per lotti omogenei nel caso di rifiuti non generati regolarmente. Per i rifiuti prodotti in proprio provenienti dal Centro di pretrattamento e stoccaggio l omologa (verifica di conformità) viene effettuata direttamente sull impianto di produzione. Sugli stessi rifiuti le verifiche in loco sono limitate a controlli visivi. 3.i. Per i rifiuti pretrattati mediante inertizzazione deve essere garantita una idonea solidificazione e maturazione prima del deposito definitivo in discarica. 3.j. Secondo quanto previsto all art. 6, comma 6, lettera a) del DM 03/08/2005 possono essere smaltite in discarica fibre minerali artificiali approntando idonee celle appositamente ed esclusivamente dedicate in modo da evitare la frantumazione dei materiali. I rifiuti vengono depositati in tali celle confezionati in big-bags e devono essere coperti con materiale adeguato nel più breve tempo possibile e comunque in giornata. La posizione delle celle viene registrata tramite idonea documentazione. I rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali vengono ammessi senza caratterizzazione analitica ai sensi di quanto previsto al punto 4, Allegato 1 del DM 03/08/2005 salva la necessità di effettuare la caratterizzazione di base per escludere la presenza di amianto ovvero per microraccolta (massimo 5 m 3 ) un autocertificazione del produttore. 3.k. Lo scarico di rifiuti polverulenti o finemente suddivisi, soggetti a trasporto eolico, deve essere effettuato solo in presenza di idonei sistemi di contenimento e modalità di gestione della discarica che impediscono il trasporto eolico. I rifiuti depositati in discarica devono essere periodicamente ricoperti con terreno, sabbia e/o altri materiali inerti secondo i criteri indicati nel PGO e nel Manuale QSA. Al riguardo possono essere utilizzati, oltre ai materiali indicati nel DM 05/02/1998 e terreno di scavo, sabbia e materiali inerti frantumati da demolizioni e costruzioni, anche i seguenti materiali: Descrizione dei materiali Codice CER Terre da coltivo derivanti da pulizia di materiali vegetali eduli Fanghi di dragaggio Detriti di perforazione Fanghi di perforazione La quantità annua massima totale di tali materiali è fissata in tonnellate. Tali materiali non devono essere contaminati da sostanze pericolose in quantità tale da presentare un eluato al test di cessione superiore ai limiti della Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06. 47

53 Sezione emissioni Allegato E La sistemazione dei rifiuti deve comunque garantire una idonea compattazione ed evitare la diffusione di odori e polveri. 3.l. Il percolato deve essere drenato, asportato dal corpo della discarica e stoccato nelle apposite vasche in cemento armato per essere conferito a trattamento presso impianti autorizzati. Il sistema di captazione e raccolta deve essere periodicamente verificato e sottoposto a manutenzione per evitare intasamenti. 3.m. In relazione all utilizzo di pompe con doppia valenza (come pompe di drenaggio acque meteoriche in fase di costruzione e poi, una volta messa in attività la discarica, come pompe per il percolato), deve essere garantita la corretta gestione del passaggio da una funzione all altra, onde evitare problematiche sulla gestione dei reflui. 3.n. La gestione della discarica deve essere affidata a personale qualificato responsabile della conduzione e della ammissione dei rifiuti in discarica. 3.o. L esecuzione del Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC), ricompreso nel Piano di Monitoraggio della Ditta di cui all Allegato F della presente AIA, deve essere garantita tramite strutture ovvero dotazioni qualificate e competenti, utilizzando le metodiche ufficiali di prelievo e analisi. Il programma esecutivo di dettaglio del PSC deve essere messo a disposizione dell ARPA all inizio di ogni anno. Sulle attività del PSC svolte direttamente o indirettamente dal gestore deve essere garantita una periodica verifica e sorveglianza tramite soggetti qualificati e indipendenti appositamente incaricati dalla Ditta. La Ditta è tenuta a formalizzare alla Provincia e all ARPA gli estremi e i riferimenti dei soggetti incaricati. Tali soggetti incaricati, oltre a garantire periodiche verifiche sulle attività previste dal PSC, dispongono e sottoscrivono una relazione specifica di resoconto con cadenza semestrale. Detta relazione viene tenuta a disposizione degli organi di controllo e viene allegata alla relazione da presentare annualmente di cui al punto D2.1) della presenta AIA. 3.p. Con l esaurimento di ognuna delle 2 porzioni di discarica autorizzate devono essere realizzati gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica prima di procedere alla copertura definitiva per cui è stato presentato e approvato il progetto definitivo. Contestualmente alla comunicazione ex art. 12 del D.Lgs. n. 36/03 deve essere presentato il Piano di Gestione Post-Operativo (PGPO) aggiornato nei dettagli esecutivi ed operativi. 3.q. E fatto salvo il rispetto di tutte le norme in materia di sicurezza, antincendio e igiene degli ambienti di lavoro per cui la Ditta è tenuta a rapportarsi direttamente con gli Enti competenti. 3.r. Per tale attività di gestione rifiuti pericolosi la Ditta è tenuta prima della messa in esercizio della nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio a prestare le seguenti garanzie finanziarie (corrispondenti alla capacità complessiva e alla superficie di sedime del lotto costituito dal 4 stralcio, rispettivamente, pari a m 3 e m 2 ): Calcolo importo garanzia finanziaria per l attivazione e la gestione operativa, comprese la procedura di chiusura = m 3 x 70,00 /m m 2 x 5,00 /m 2 = ,00 Calcolo importo garanzia finanziaria per la gestione successiva alla chiusura (gestione postoperativa) = ,00 + ( m ) x 10,00 /m 3 = ,00 nella considerazione che la Ditta risulta certificata secondo la norma UNI EN ISO per cui, ai sensi dell art. 5 della DGR. n. 1991/03, è ridotto del 10% l ammontare della garanzia finanziaria da prestare per l attivazione e la gestione operativa, comprese le procedure di chiusura. Tali garanzie dovranno essere costituite secondo le seguenti modalità: reale e valida cauzione in numerario od in titoli di Stato, ai sensi dell art. 54 del regolamento per l amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato, approvato con R.D. 23/5/1924, n. 827 e successive modificazioni; fidejussione bancaria rilasciate da Aziende di credito di cui all art. 5 del R.D.L. 12/3/1936, n. 375 e successive modifiche ed integrazioni; polizza assicurativa rilasciata da impresa di assicurazione debitamente autorizzata all esercizio del ramo cauzioni ed operante nel territorio della Repubblica in regime di libertà di stabilimento o di libertà di prestazione dei servizi. La durata della garanzia finanziaria per la gestione operativa, comprese le procedure di chiusura, deve essere pari a quella dell autorizzazione maggiorata di 2 anni. La garanzia finanziaria per la gestione post-operativa calcolata con riferimento ad un periodo di 30 anni può essere articolata su piani quinquennali rinnovabili ad ogni scadenza. L autorizzazione alla gestione del 4 stralcio è sospesa fino all accettazione da parte della Provincia di Ravenna delle garanzie finanziarie sopracitate. E2) Emissioni in acqua 48

54 Sezione emissioni Allegato E Le acque meteoriche e di dilavamento devono essere regimate e scaricate in conformità alla normativa vigente. Le acque meteoriche e di dilavamento che derivano dai lotti già coperti delle discariche e in sicurezza, oltre a quelle raccolte nei lotti delle discariche non ancora interessati alla coltivazione, devono essere raccolte e gestite in modo separato ed eventualmente trattate prima dello scarico. A tal fine devono essere convogliate a un idoneo sistema di accumulo da cui destinarle ai trattamenti eventualmente necessari prima dello scarico nello Scolo Tomba. Il punto di prelievo sullo scarico deve essere reso accessibile dall esterno del Comparto, segnalato e attrezzato per effettuare l accesso in sicurezza. Nel Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA SOTRIS sono presenti 4 punti terminali di scarico in acque superficiali, denominati SA, SD, SG e SN. Allo stato attuale, lo scarico in acque superficiali di pertinenza SOTRIS avviene nel punto denominato SN, collocato a valle di una vasca di accumulo che intercetta la rete fognaria interna a servizio del Comparto SOTRIS. Tale vasca di accumulo, predisposta anche per la sedimentazione e flottazione del liquido (la struttura del labirinto interno consente infatti la separazione per sedimentazione del materiale particellare e per la laminazione di un eventuale fase liquida oleosa surnatante), intercetta: le acque di dilavamento delle porzioni di discarica per rifiuti pericolosi SOTRIS in cui sono stati completati l abbancamento dei rifiuti e la messa in sicurezza, mediante la posa di teli impermeabili ovvero terreno e successivamente le opere di chiusura provvisoria e definitiva; acque di dilavamento piazzali, viabilità e coperture. Dalla vasca di accumulo, previo sollevamento, i suddetti flussi sono inviati al parco serbatoi di stoccaggio liquidi e utilizzati come fluidificante nel processo di inertizzazione; le eventuali eccedenze sono avviate a smaltimento presso l adiacente impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico (Chi-Fi-Bi) di HERA. La paratoia posta nella vasca di accumulo per controllare lo scarico delle acque nel corpo idrico recettore è attualmente chiusa, pertanto il Comparto SOTRIS attualmente non è dotato di scarichi idrici in acque superficiali. Si precisa che le acque di dilavamento captate nelle zone di lavorazione presso il Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti SOTRIS sono attualmente considerate acque di processo e pertanto vengono collettate tramite apposita linea in 4 vasche polmone del volume complessivo di 60 m 3, dalle quali periodicamente sono avviate mediante condotta a trattamento presso l impianto Chi-Fi-Bi di HERA. Le acque nere derivanti dai servizi sono convogliate alla linea acque di processo e trattate insieme ad esse presso l impianto Chi-Fi- Bi. Le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento, in riferimento allo scenario che rappresenta lo stato di fatto, sono schematicamente riassunte nella figura di seguito riportata. Scolo Tomba SN Non attivo Acque meteoriche dilavamento aree di processo SOTRIS Acque meteoriche dilavamento viabilità coperture discariche SOTRIS 4 VASCHE (totale 60 m 3 ) VASCA DI ACCUMULO 1 VASCA (64 m 3 ) PARCO SERBATOI RECUPERO NEL PROCESSO DI INERTIZZAZIONE COMPARTO SOTRIS Impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico HERA - Gestione acque meteoriche di dilavamento - STATO DI FATTO Al fine di garantire l adeguamento dei sistemi di captazione e accumulo delle acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS, nell ambito del progetto riguardante le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento interessante l intero Comparto HERA-SOTRIS sono previsti interventi che 49

55 Sezione emissioni Allegato E di fatto consentiranno la completa ristrutturazione delle opere di convogliamento delle acque meteoriche provenienti dalle discariche SOTRIS. Obiettivo finale è la captazione e l accumulo delle acque meteoriche ruscellanti e più in generale provenienti dal corpo discariche (ruscellamento e rilascio ritardato da infiltrazione), al fine di caratterizzare le acque stesse prima dello scarico in acque superficiali ovvero dell invio a trattamento. Sulla base della tempistica prevista degli interventi in progetto si individuano 4 scenari che si susseguono nel tempo dal 2007 al 2010, relativamente ai quali di seguito si descrivono gli scarichi idrici e le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento con riferimento agli impianti di discarica in esame. Scenario 1 (anno 2007) Non sono previste modifiche riguardanti il Comparto SOTRIS e più nello specifico gli impianti di discarica oggetto della presente AIA. Scenario 2 (anno 2008) Tale scenario si configura conseguentemente alla realizzazione delle opere di riassetto della rete fognaria interna al Comparto SOTRIS che consentirà di separare le acque meteoriche di dilavamento piazzali e viabilità delle acque meteoriche di dilavamento delle coperture degli edifici; in particolare: Allo scarico SN saranno destinate le acque meteoriche originate dal dilavamento delle coperture degli edifici SOTRIS. L attivazione di tale scarico in corpo idrico recettore (Scolo Tomba), attraverso l attuale punto di scarico SN già presente sullo Scolo stesso, dovrà essere preventivamente comunicata alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente. Le acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS (porzioni di discarica in cui sono stati completati l abbancamento dei rifiuti e la messa in sicurezza, mediante la posa di teli impermeabili ovvero terreno e successivamente le opere di chiusura provvisoria e definitiva) e le acque meteoriche di dilavamento della viabilità saranno intercettate dalla attuale vasca di accumulo (predisposta anche per la sedimentazione e flottazione del liquido) e, previo sollevamento, inviate al parco di stoccaggio liquidi. Tali reflui saranno riutilizzati come fluidificante nel processo inertizzazione; le eventuali eccedenze saranno avviate a trattamento presso l impianto Chi-Fi-Bi. È opportuno precisare che tali reflui, e in particolare le eventuali eccedenze a seguito del loro riutilizzo nel processo di inertizzazione, potrebbero altresì essere convogliati allo scarico in acque superficiali (Scolo Tomba) attraverso il punto SN, piuttosto che avviate a trattamento. Tale opzione potrà essere attuata solamente a seguito di opportuna caratterizzazione che dimostri il rispetto dei valori limite di emissione previsti per lo scarico in acque superficiali dalla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/06. Pertanto nell eventualità che la Ditta intenda eseguire le predette operazioni di scarico in acque superficiali, dovrà essere presentata alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente adeguata documentazione contenente, in particolare, le risultanze della caratterizzazione di cui sopra svolta con tempi e modalità preventivamente concordati con ARPA. L inizio dello scarico direttamente verso corpo recettore superficiale potrà comunque essere attivato solo dopo specifica autorizzazione da parte dell Autorità competente; in quel momento, i reflui da scaricare verso lo Scolo Tomba verranno fatti defluire attraverso l attuale punto di scarico SN già presente sullo Scolo stesso. Si rileva altresì che a seguito dell entrata in esercizio della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, le acque meteoriche di dilavamento dei settori realizzati in attesa di coltivazione saranno interamente avviate a scarico in acque superficiali (Scolo Tomba) attraverso il punto SD (a valle del sistema fognario di intercettazione a servizio della discarica HERA per rifiuti pericolosi). L attivazione di tale scarico in corpo idrico recettore (Scolo Tomba), attraverso l attuale punto di scarico SD già presente sullo Scolo stesso, dovrà essere preventivamente comunicata alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente. Le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento, in riferimento allo scenario in esame, sono schematicamente riassunte nella figura di seguito riportata. 50

56 Sezione emissioni Allegato E Scolo Tomba Scolo Tomba SN SD Acque meteoriche dilavamento aree di processo SOTRIS 4 VASCHE (totale 60 m 3 ) Acque meteoriche dilavamento coperture SOTRIS Acque meteoriche dilavamento viabilità discariche SOTRIS VASCA DI ACCUMULO Acque meteoriche dilavamento discarica SOTRIS 4 stralcio settori non coltivati 1 VASCA (64 m 3 ) PARCO SERBATOI RECUPERO NEL PROCESSO DI INERTIZZAZIONE COMPARTO SOTRIS Impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico HERA - Gestione acque meteoriche di dilavamento - SCENARIO 2 (2008) Scenario 3 (anno 2009) Tale scenario entrerà in esercizio a seguito della realizzazione della vasca di accumulo VA1, di capacità pari a m 3, preposta alla raccolta delle acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 4 stralcio e della discarica HERA per rifiuti pericolosi (lotti di discarica coperti o messi in sicurezza). I suddetti reflui di dilavamento saranno avviati a trattamento presso Ecologia Ambiente attraverso la linea S2 di collegamento tra il Comparto HERA-SOTRIS S.S. 309 km 2,6 e l impianto Trattamento Acque di Scarico (TAS) di Ecologia Ambiente sito in Via Baiona all interno del Sito Multisocietario presente nell area chimica e industriale di Ravenna; tale linea risulta connessa all impianto TAS di Ecologia Ambiente sia alla sezione di Trattamento Acque di Processo Organiche (TAPO), sia alla sezione di Trattamento Acque di Processo Inorganiche (TAPI), pertanto la linea 2 sarà utilizzata, in base alle esigenze contingenti del Comparto HERA- SOTRIS per l invio del flusso acque inorganiche e del flusso acque di processo organiche. In particolare, il flusso costituito dalle acque meteoriche di dilavamento delle discariche per rifiuti pericolosi SOTRIS 1 /2 stralcio e 4 stralcio e della discarica per rifiuti pericolosi HERA sarà avviato alla linea TAPI di Ecologia Ambiente, attraverso il punto di scarico denominato S2/C. Tale scarico dovrà rispettare i limiti e contenuti del Regolamento Fognario attualmente in corso di definizione tra le ditte coinsediate nel Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti di Ravenna e la Società Ecologia Ambiente, che regolamenterà i flussi di acque reflue industriali originati nel Comparto HERA-SOTRIS verso l impianto TAS avente lo scopo di definire modalità, competenze e responsabilità delle seguenti attività: - caratterizzazione dei singoli flussi di scarico di acque reflue industriali per la determinazione dei parametri caratteristici (portata volumetrica, composizione chimica, caratteristiche fisiche); - omologazione dei singoli flussi di scarico di acque reflue industriali per la definizione dei valori di accettazione per il trattamento nell impianto TAS; - definizione delle modalità di misura, campionamento e controllo analitico dei flussi in ingresso all impianto TAS; - definizione delle procedure di attivazione/disattivazione di un flusso di scarico nel sistema fognario e di autorizzazione all utilizzo della rete fognaria di Comparto; - definizione delle competenze e individuazione delle responsabilità nella gestione del sistema fognario; - definizione delle modalità operative per la gestione del sistema fognario in condizioni normali di esercizio e in caso di situazioni di anomalia o disservizio degli utenti ovvero dell impianto TAS. L attivazione di tale scarico di acque reflue industriali, tramite tubazione diretta, all impianto centralizzato di trattamento della Società Ecologia Ambiente dovrà comunque avvenire solo dopo specifica autorizzazione da parte dell Autorità competente. A tal proposito dovrà essere data evidenza alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente, mediante adeguata documentazione, di quanto stabilito nell ambito del predetto Regolamento Fognario per l accettazione all impianto TAS di tale flusso di acque reflue industriali originato dalla ditta SOTRIS. 51

57 Sezione emissioni Allegato E È opportuno precisare che tali reflui potrebbero altresì essere convogliati allo scarico in acque superficiali (Scolo Tomba) attraverso il punto SD, piuttosto che avviate a trattamento. Tale opzione potrà essere attuata solamente a seguito di opportuna caratterizzazione che dimostri il rispetto dei valori limite di emissione previsti per lo scarico in acque superficiali dalla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/06. Pertanto nell eventualità che la Ditta intenda eseguire le predette operazioni di scarico in acque superficiali, dovrà essere presentata alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente adeguata documentazione contenente, in particolare, le risultanze della caratterizzazione di cui sopra svolta con tempi e modalità preventivamente concordati con ARPA. L inizio dello scarico direttamente verso corpo recettore superficiale potrà comunque essere attivato solo dopo specifica autorizzazione da parte dell Autorità competente; in quel momento, i reflui da scaricare verso lo Scolo Tomba verranno fatti defluire attraverso l attuale punto di scarico SD già presente sullo Scolo stesso. Allo scarico SD continueranno altresì a confluire le acque meteoriche di dilavamento dei settori della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio in attesa di coltivazione. Le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento, in riferimento allo scenario in esame, sono schematicamente riassunte nella figura di seguito riportata. Scolo Tomba SN Scolo Tomba SD Acque meteoriche dilavamento discariche SOTRIS 1 /2 stralcio - 4 stralcio discarica HERA per rifiuti pericolosi Acque meteoriche dilavamento aree di processo SOTRIS Acque meteoriche dilavamento viabilità coperture discarica SOTRIS 3 stralcio Acque meteoriche dilavamento discarica SOTRIS 4 stralcio settori non coltivati VASCA DI ACCUMULO VA1 (2.700 m 3 ) 4 VASCHE (totale 60 m 3 ) 1 VASCA (64 m 3 ) VASCA DI ACCUMULO PARCO SERBATOI RECUPERO NEL PROCESSO DI INERTIZZAZIONE Linea S2 S2/C Acque meteoriche dilavamento coperture SOTRIS COMPARTO SOTRIS Impianto TAS (linea TAPO-TAPI) ECOLOGIA AMBIENTE Impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico HERA - Gestione acque meteoriche di dilavamento - SCENARIO 3 (2009) Scenario 4 (anno 2010) Tale scenario rappresenta le configurazione finale del sistema fognario prevista per l anno 2010 che, con particolare riguardo al Comparto SOTRIS, si configura conseguentemente alla realizzazione della vasca di accumulo VA2, di capacità pari a 750 m 3, preposta alla raccolta delle acque meteoriche di dilavamento della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio (lotti di discarica coperti o messi in sicurezza). I suddetti reflui di dilavamento saranno avviati a trattamento, assieme all analogo flusso costituito dalle acque meteoriche di dilavamento raccolte nella vasca di accumulo VA1 descritta in precedenza (acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 4 stralcio e della discarica HERA per rifiuti pericolosi), mediante tubazione diretta (linea S2), alla linea TAPI di Ecologia Ambiente, attraverso il punto di scarico denominato S2/C. Tale scarico dovrà rispettare i limiti e contenuti del sopracitato Regolamento Fognario, attualmente in corso di definizione tra le ditte coinsediate nel Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti di Ravenna e la Società Ecologia Ambiente, che regolamenterà i flussi di acque reflue industriali originati nel Comparto HERA-SOTRIS verso l impianto TAS. 52

58 Sezione emissioni Allegato E L attivazione di tale scarico di acque reflue industriali, tramite tubazione diretta, all impianto centralizzato di trattamento della Società Ecologia Ambiente dovrà comunque avvenire solo dopo specifica autorizzazione da parte dell Autorità competente. A tal proposito dovrà essere data evidenza alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente, mediante adeguata documentazione, di quanto stabilito nell ambito del predetto Regolamento Fognario per l accettazione all impianto TAS del flusso di acque reflue industriali costituito dalle acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS (1 /2 stralcio 3 stralcio 4 stralcio). È opportuno precisare che le acque meteoriche di dilavamento della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio (lotti di discarica coperti o messi in sicurezza) potrebbero altresì essere convogliate allo scarico in acque superficiali (Scolo Tomba) attraverso il punto SG, piuttosto che avviate a trattamento. Tale opzione potrà essere attuata solamente a seguito di opportuna caratterizzazione che dimostri il rispetto dei valori limite di emissione previsti per lo scarico in acque superficiali dalla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/06. Pertanto nell eventualità che la Ditta intenda eseguire le predette operazioni di scarico in acque superficiali, dovrà essere presentata alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente adeguata documentazione contenente, in particolare, le risultanze della caratterizzazione di cui sopra svolta con tempi e modalità preventivamente concordati con ARPA. L inizio dello scarico direttamente verso corpo recettore superficiale potrà comunque essere attivato solo dopo specifica autorizzazione da parte dell Autorità competente; in quel momento, i reflui da scaricare verso lo Scolo Tomba verranno fatti defluire attraverso l attuale punto di scarico SG già presente sullo Scolo stesso. Le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento, in riferimento allo scenario in esame, sono schematicamente riassunte nella figura di seguito riportata. Scolo Tomba SG Scolo Tomba SN Scolo Tomba SD Acque meteoriche dilavamento discarica SOTRIS 3 stralcio Acque meteoriche dilavamento discariche SOTRIS 1 /2 stralcio - 4 stralcio discarica HERA per rifiuti pericolosi Acque meteoriche dilavamento aree di processo SOTRIS Acque meteoriche dilavamento viabilità SOTRIS Acque meteoriche dilavamento discarica SOTRIS 4 stralcio settori non coltivati VASCA DI ACCUMULO VA2 (750 m 3 ) VASCA DI ACCUMULO VA1 (2.700 m 3 ) 4 VASCHE (totale 60 m 3 ) 1 VASCA (64 m 3 ) VASCA DI ACCUMULO PARCO SERBATOI RECUPERO NEL PROCESSO DI INERTIZZAZIONE Linea S2 S2/C Acque meteoriche dilavamento coperture SOTRIS COMPARTO SOTRIS Impianto TAS (linea TAPO-TAPI) ECOLOGIA AMBIENTE Impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico HERA - Gestione acque meteoriche di dilavamento - SCENARIO 4 (2010) Con riferimento alle attività svolte nel Comparto SOTRIS e in particolare agli impianti di discarica in esame, al raggiungimento dell assetto definitivo, sono pertanto previsti i seguenti scarichi in acque superficiali (Scolo Tomba): Verso il punto di scarico SN saranno convogliate: - acque meteoriche di dilavamento delle coperture degli edifici SOTRIS; 53

59 54 Sezione emissioni Allegato E - acque meteoriche di dilavamento della viabilità SOTRIS, a seguito di opportuna caratterizzazione atta a dimostrare il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente per lo scarico in acque superficiali. Verso il punto di scarico SD saranno convogliate: - acque meteoriche di dilavamento dei settori della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio in attesa di coltivazione; - acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio 4 stralcio e della discarica HERA per rifiuti pericolosi (lotti di discarica coperti o messi in sicurezza), a seguito della definizione di accettabilità dello scarico in acque superficiali secondo la normativa vigente. Verso il punto di scarico SG sarà convogliato un flusso indifferenziato di acque meteoriche di dilavamento costituito da: - acque meteoriche di dilavamento della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio, a seguito della definizione di accettabilità dello scarico in acque superficiali secondo la normativa vigente; assieme ad altri due flussi di reflui di dilavamento originati da impianti HERA coinsediati nel medesimo Comparto ovvero: - acque meteoriche di seconda pioggia provenienti dal dilavamento delle aree di pertinenza dell impianto CDR-IRE, della viabilità pulita annessa all impianto di trattamento fanghi e all impianto Chi-Fi-Bi, nonché della viabilità della zona Sud del Comparto; - acque meteoriche di dilavamento delle superfici coperte (capannoni, uffici, tettoie) annesse all impianto di trattamento fanghi. Fino alla realizzazione degli interventi di adeguamento delle opere di regimazione e controllo delle acque meteoriche di dilavamento inerenti gli impianti SOTRIS, dovrà essere mantenuta la precauzione finora adottata che prevede la chiusura della paratoia posta nella vasca di accumulo attuale. E3) Emissioni sonore Dalla valutazione previsionale di impatto acustico presentata, con descrizione degli impianti di discarica SOTRIS sotto il profilo acustico seguendo i criteri generali stabiliti dalla DGR n. 673/04, si evidenzia che, sulla base dei risultati dei rilievi e dei risultati dal modello adottato per la stima del livello di pressione sonora di immissione al confine degli impianti SOTRIS, in tutti i punti di confine non si ha superamento dei livelli di immissione sonora, come da DPCM 14/11/1997, sia nel periodo diurno che in quello notturno. L attività di smaltimento rifiuti svolta presso le discariche SOTRIS non comporta pertanto problematiche sotto l aspetto dell inquinamento acustico prodotto. E4) Preparazione all emergenza Con riferimento al Sistema di Gestione Qualità Ambiente e Sicurezza (QAS) integrato e certificato già adottato dalla Ditta, tutte le emergenze dovranno essere gestite secondo le procedure individuate nel suddetto Sistema, compresa la preparazione del personale; a tale scopo con cadenza annuale andrà aggiornato il Sistema di Gestione QAS. Entro la data di messa in esercizio del nuovo impianto di discarica dovrà altresì essere aggiornato il Piano di Emergenza Interno, in cui sono individuati e analizzati i principali eventi da gestire (incendio, esplosione, allagamento, dispersione di rifiuti e di sostanze pericolose) e sono indicate le misure di prevenzione ovvero di gestione di tali situazioni. In caso di emergenza ambientale, il gestore deve immediatamente provvedere agli interventi di primo contenimento del danno informando dell accaduto la Provincia di Ravenna e l ARPA, telefonicamente e via fax; successivamente il gestore è tenuto ad effettuare gli opportuni interventi di bonifica. E5) Dismissione e ripristino del sito In fase di dismissione e ripristino del sito in cui insistono gli impianti di discarica in oggetto, il gestore dovrà attuare quanto stabilito nei rispettivi Piani di Ripristino Ambientale, redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03, con particolare riguardo alle modalità e agli obiettivi di recupero ovvero sistemazione delle discariche in relazione alla successiva destinazione d uso prevista per l area stessa. Con l esaurimento delle discariche attualmente in esercizio dovranno essere realizzati gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica prima di procedere alla copertura definitiva per cui è stato presentato e approvato il progetto definitivo. Per quanto riguarda il recupero delle discariche, inteso come reinserimento nel territorio mediante restituzione ad una specifica funzione che risulti compatibile con il contesto territoriale, sarà inserito in un più vasto contesto di recupero e sistemazione dell intero Comparto. Nel caso specifico, considerata la collocazione in un territorio con forti connotazioni di carattere naturalistico, sottolineate dalla vicina presenza del Parco regionale del Delta del Po, i criteri di riferimento non possono che essere quelli dell integrazione con la morfologia locale e ottimizzazione dei fattori visibilità e panoramicità, dell integrazione forestale dal punto di vista morfologico e tipologico, dell utilizzo strettamente naturalistico.

60 Sezione emissioni Allegato E Al termine della fase di gestione post-operativa, in accordo con i provvedimenti dell Autorità competente che saranno emessi, dovrà quindi essere definito, nelle specifiche tecniche e nelle tempistiche di attuazione, il piano di inserimento paesaggistico e degli interventi sul territorio. 55

61 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E1 ALLEGATO E1 SOTRIS S.p.A. Discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio Elenco dei rifiuti pericolosi ammissibili (Codici CER) Per i rifiuti indicati con codice CER generico XXYY99 nel formulario di trasporto e nel Registro di carico/scarico deve essere utilizzata una descrizione appropriata dei rifiuti stessi. 01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci e RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole 17 RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti * residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce * ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti stabilizzati/solidificati (I processi di stabilizzazione modificano la pericolosità delle sostanze contenute nei rifiuti e trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi. I processi di solidificazione influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti (dallo stato liquido a quello solido, ad esempio) per mezzo di appositi additivi senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi.) * rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati (un rifiuto è considerato parzialmente stabilizzato se le sue componenti pericolose, che non sono state completamente trasformate in sostanze non pericolose grazie al processo di stabilizzazione, possono essere disperse nell'ambiente nel breve, medio o lungo periodo.) rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce

62 57 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E2 ALLEGATO E2 SOTRIS S.p.A. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio Elenco dei rifiuti ammissibili (Codici CER) nel settore per rifiuti pericolosi (art. 8 del DM 03/08/2005) Per i rifiuti indicati con codice CER generico XXYY99 nel formulario di trasporto e nel Registro di carico/scarico deve essere utilizzata una descrizione appropriata dei rifiuti stessi. 01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI rifiuti prodotti dall'estrazione di minerali rifiuti da estrazione di minerali metalliferi * sterili che possono generare acido prodotti dalla lavorazione di minerale solforoso * altri sterili contenenti sostanze pericolose sterili diversi da quelli di cui alle voci e * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali metalliferi polveri e residui affini diversi da quelli di cui alla voce fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi * rifiuti contenenti sostanze pericolose, prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce scarti di sabbia e argilla polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della lavorazione di potassa e salgemma, diversi da quelli di cui alla voce sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali,diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci * fanghi e rifiuti di perforazione contenenti oli * fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione contenenti sostanze pericolose fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci e fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci e rifiuti non specificati altrimenti 02 RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti di tessuti vegetali rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) rifiuti della silvicoltura * rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce rifiuti metallici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produzione di lievito ed estratto di lievito; della preparazione e fermentazione di melassa fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti rifiuti legati all'impiego di conservanti rifiuti prodotti dall'estrazione tramite solvente scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti

63 58 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole carbonato di calcio fuori specifica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria lattiero-casearia scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria dolciaria e della panificazione scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione rifiuti legati all'impiego di conservanti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche rifiuti prodotti dai trattamenti chimici scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti 03 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili scarti di corteccia e sughero * segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci contenenti sostanze pericolose segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dei trattamenti conservativi del legno * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organici non alogenati * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organici clorurati * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organometallici * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti inorganici * altri prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti sostanze pericolose prodotti per i trattamenti conservativi del legno non specificati altrimenti rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone scarti di corteccia e legno fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi separazione meccanica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce rifiuti di calcinazione * bagni di sgrassatura esauriti contenenti solventi senza fase liquida fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria tessile rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) materiale organico proveniente da prodotti naturali (ad es. grasso, cera) * rifiuti provenienti da operazioni di finitura, contenenti solventi organici rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce * tinture e pigmenti, contenenti sostanze pericolose tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce

64 59 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti da fibre tessili grezze rifiuti da fibre tessili lavorate rifiuti non specificati altrimenti 05 RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE rifiuti della raffinazione del petrolio * fanghi da processi di dissalazione * morchie depositate sul fondo dei serbatoi * fanghi acidi prodotti da processi di alchilazione * perdite di olio * fanghi oleosi prodotti dalla manutenzione di impianti e apparecchiature * catrami acidi * altri catrami * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti tramite basi fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento * filtri di argilla esauriti rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio bitumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento pirolitico del carbone * catrami acidi * altri catrami rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla purificazione e dal trasporto di gas naturale * rifiuti contenenti mercurio rifiuti contenenti zolfo rifiuti non specificati altrimenti 06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di acidi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di basi * idrossido di calcio * idrossido di sodio e di potassio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici * sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci e * ossidi metallici contenenti metalli pesanti ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti contenenti metalli, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti contenenti mercurio * rifiuti contenenti altri metalli pesanti rifiuti non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione * rifiuti contenenti solfuri pericolosi rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni * carbone attivato dalla produzione di cloro * fanghi di solfati di bario, contenenti mercurio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati

65 60 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti contenenti clorosilano rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo scorie fosforose * rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio contenenti o contaminati da sostanze pericolose rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti azoto, dei processi chimici dell'azoto e della produzione di fertilizzanti * rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dalla produzione di pigmenti inorganici ed opacificanti rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti * prodotti fitosanitari, agenti conservativi del legno ed altri biocidi inorganici * carbone attivato esaurito (tranne ) nerofumo * fuliggine rifiuti non specificati altrimenti 07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti plastici * rifiuti prodotti da additivi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti da additivi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti contenenti silicone rifiuti contenenti silicone diversi da quelli menzionati alla voce * rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di coloranti e pigmenti organici (tranne 06 11) * fondi e residui di reazione alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fitosanitari (tranne e ), agenti conservativi del legno (tranne 03 02) ed altri biocidi organici * fondi e residui di reazione alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti farmaceutici * fondi e residui di reazione, alogenati

66 61 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di grassi, lubrificanti, saponi, detergenti, disinfettanti e cosmetici * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 08 RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso e della rimozione di pitture e vernici * pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi prodotti da pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce * residui di vernici o di sverniciatori rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di altri rivestimenti (inclusi materiali ceramici) polveri di scarto di rivestimenti fanghi acquosi contenenti materiali ceramici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di inchiostri per stampa * scarti di inchiostro, contenenti sostanze pericolose scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi di inchiostro, contenenti sostanze pericolose fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce * residui di soluzioni chimiche per incisione * toner per stampa esauriti, contenenti sostanze pericolose toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di adesivi e sigillanti (inclusi i prodotti impermeabilizzanti) * adesivi e sigillanti di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi di adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA rifiuti dell'industria fotografica * rifiuti contenenti argento prodotti dal trattamento in loco di rifiuti fotografici

67 62 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti dell'argento carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti dell'argento macchine fotografiche monouso senza batterie * macchine fotografiche monouso contenenti batterie incluse nelle voci , o macchine fotografiche monouso diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19) ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce ) ceneri leggere di carbone ceneri leggere di torba e di legno non trattato * ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia rifiuti solidi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi * ceneri leggere prodotte da idrocarburi emulsionati usati come carburante * ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose ceneri pesanti,scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento,diverse da quelli di cui alla voce * ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci , e * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti dell'immagazzinamento e della preparazione del combustibile delle centrali termoelettriche a carbone rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria del ferro e dell'acciaio rifiuti del trattamento delle scorie scorie non trattate * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce scaglie di laminazione * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce altri fanghi e residui di filtrazione rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio frammenti di anodi * scorie della produzione primaria rifiuti di allumina * scorie saline della produzione secondaria * scorie nere della produzione secondaria schiumature diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce * altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), contenenti sostanze pericolose altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce

68 63 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del piombo * scorie della produzione primaria e secondaria * impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria * polveri dei gas di combustione * altre polveri e particolato * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dello zinco scorie della produzione primaria e secondaria * polveri dei gas di combustione altre polveri e particolato * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del rame scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria * polveri dei gas di combustione altre polveri e particolato * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di argento, oro e platino scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi altre polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di altri minerali non ferrosi polveri e particolato * scorie salate della produzione primaria e secondaria altre scorie impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti contenenti catrame derivante dalla produzione degli anodi rifiuti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce frammenti di anodi * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli

69 64 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali ferrosi scorie di fusione * forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * polveri dei gas di combustione contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce * altri particolati contenenti sostanze pericolose altri particolati diversi da quelli di cui alla voce * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali non ferrosi scorie di fusione * forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce * altri particolati contenenti sostanze pericolose altri particolati diversi da quelli di cui alla voce * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro scarti di materiali in fibra a base di vetro polveri e particolato * scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, contenenti sostanze pericolose scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti di vetro in forma di particolato e polveri di vetro contenenti metalli pesanti (provenienti ad es. da tubi a raggi catodici) rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce * lucidature di vetro e fanghi di macinazione, contenenti sostanze pericolose lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica,mattoni,mattonelle e materiali da costruzione scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi stampi di scarto scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti delle operazioni di smaltatura, contenenti metalli pesanti rifiuti delle operazioni di smaltatura diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti

70 65 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico rifiuti di calcinazione e di idratazione della calce polveri e particolato (eccetto quelli delle voci e ) fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti della fabbricazione di amianto cemento, contenenti amianto rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti e fanghi di cemento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dai forni crematori * rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti mercurio 11 RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA rifiuti prodotti dal trattamento e ricopertura di metalli (ad esempio, processi galvanici, zincatura, decapaggio, pulitura elettrolitica, fosfatazione, sgrassaggio con alcali, anodizzazione * fanghi di fosfatazione * fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce * eluati e fanghi di sistemi a membrana e sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose * resine a scambio ionico saturate o esaurite * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla lavorazione idrometallurgica di metalli non ferrosi * rifiuti della lavorazione idrometallurgica dello zinco (compresi jarosite, goethite) rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi * rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, contenenti sostanze pericolose rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, diversi da quelli della voce * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi e fanghi prodotti da processi di rinvenimento * rifiuti contenenti cianuro * altri rifiuti rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fondente esaurito rifiuti non specificati altrimenti 12 RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli plastiche limatura e trucioli di materiali ferrosi polveri e particolato di materiali ferrosi limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi limatura e trucioli di materiali plastici * cere e grassi esauriti rifiuti di saldatura * fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce * materiale abrasivo di scarto, contenente sostanze pericolose materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce * fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio * corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, contenenti sostanze pericolose corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da processi di sgrassatura ad acqua e vapore (tranne 11) * rifiuti prodotti da processi di sgrassatura a vapore 13 OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai ai capitoli 05, 12 e 19)

71 66 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E prodotti di separazione olio/acqua * rifiuti solidi delle camere a sabbia e di prodotti di separazione olio/acqua * fanghi di prodotti di separazione olio/acqua * fanghi da collettori * miscugli di rifiuti delle camere a sabbia e dei prodotti di separazione olio/acqua rifiuti di oli non specificati altrimenti * fanghi ed emulsioni prodotti dai processi di dissalazione * rifiuti non specificati altrimenti 14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) solventi organici, refrigeranti e propellenti di schiuma/aerosol di scarto * fanghi o rifiuti solidi, contenenti solventi alogenati * fanghi o rifiuti solidi, contenenti altri solventi 15 RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) imballaggi in carta e cartone imballaggi in plastica imballaggi in legno imballaggi metallici imballaggi in materiali compositi imballaggi in materiali misti imballaggi in vetro imballaggi in materia tessile * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze a pressione vuoti assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi * assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, e 16 08) pneumatici fuori uso veicoli fuori uso veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose * filtri dell'olio * componenti contenenti mercurio pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica vetro * componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da a , e componenti non specificati altrimenti rifiuti non specificati altrimenti scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche * apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci e (Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci contrassegnati come pericolosi, i commutatori a mercurio, i vetri di tubi raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc.) apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da a * componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati * rifiuti inorganici, contenenti sostanze pericolose rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce gas in contenitori a pressione e prodotti chimici di scarto * sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio * sostanze chimiche inorganiche di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose

72 67 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * sostanze chimiche organiche di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci , e batterie ed accumulatori * batterie al piombo * batterie al nichel-cadmio * batterie contenenti mercurio batterie alcaline (tranne ) altre batterie ed accumulatori * elettroliti di batterie ed accumulatori, oggetto di raccolta differenziata rifiuti della pulizia di serbatoi per trasporto e stoccaggio e di fusti (tranne 05 e 13) * rifiuti contenenti olio * rifiuti contenenti altre sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti catalizzatori esauriti catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne ) * catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi (ai fini della presente voce sono considerati metalli di transizione: scandio, vanadio, manganese, cobalto, rame, ittrio, niobio, afnio, tungsteno, titanio, cromo, ferro, nichel, zinco, zirconio, molibdeno, tantalio. Tali metalli o i loro composti sono considerati pericolosi se classificati come sostanze pericolose. La classificazione delle sostanze pericolose determina quali metalli di transizione e quali composti di metalli di transizione sono da considerare pericolosi.) catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti catalizzatori esauriti da cracking catalitico fluido * catalizzatori esauriti contaminati da sostanze pericolose scarti di rivestimenti e materiali refrattari * rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, contenenti sostanze pericolose rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce * altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, contenenti sostanze pericolose altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce * rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, contenenti sostanze pericolose rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche cemento mattoni mattonelle e ceramiche * miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, contenenti sostanze pericolose miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce legno, vetro e plastica legno vetro plastica * vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame * miscele bituminose contenenti catrame di carbone miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce * catrame di carbone e prodotti contenenti catrame metalli (incluse le loro leghe) rame, bronzo, ottone alluminio piombo zinco ferro e acciaio stagno

73 68 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E metalli misti * rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose * cavi, impregnati di olio, di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose cavi, diversi da quelli di cui alla voce terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce * pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze pericolose pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e materiali da costruzione a base di gesso * materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione * rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti mercurio * altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) rifiuti dei reparti di maternità e rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) oggetti da taglio (eccetto ) rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce * medicinali citotossici e citostatici medicinali diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici rifiuti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali oggetti da taglio (eccetto ) * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce * medicinali citotossici e citostatici medicinali diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti * residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * carbone attivo esaurito, impiegato per il trattamento dei fumi * ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce * ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce * ceneri di caldaia, contenenti sostanze pericolose polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti della pirolisi, contenenti sostanze pericolose rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese

74 69 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E2 decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione) miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi * miscugli di rifiuti contenenti almeno un rifiuto pericoloso * fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti combustibili solidi, contenenti sostanze pericolose rifiuti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci e * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti stabilizzati/solidificati (I processi di stabilizzazione modificano la pericolosità delle sostanze contenute nei rifiuti e trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi. I processi di solidificazione influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti, dallo stato liquido a quello solido, ad esempio, per mezzo di appositi additivi senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi) * rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati (Un rifiuto è considerato parzialmente stabilizzato se le sue componenti pericolose, che non sono state completamente trasformate in sostanze non pericolose grazie al processo di stabilizzazione, possono essere disperse nell'ambiente nel breve, medio o lungo periodo) rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione rifiuti vetrificati * ceneri leggere ed altri rifiuti dal trattamento dei fumi * fase solida non vetrificata rifiuti liquidi acquosi prodotti dalla tempra di rifiuti vetrificati rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi parte di rifiuti urbani e simili non compostata parte di rifiuti animali e vegetali non compostata compost fuori specifica rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti vaglio rifiuti dell'eliminazione della sabbia fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane * resine a scambio ionico saturate o esaurite * soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico * rifiuti prodotti da sistemi a membrana, contenenti sostanze pericolose * miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, contenenti oli e grassi commestibili * miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla potabilizzazione dell'acqua o dalla sua preparazione per uso industriale rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione carbone attivo esaurito resine a scambio ionico saturate o esaurite soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione di rifiuti contenenti metallo rifiuti di ferro e acciaio rifiuti di metalli non ferrosi

75 70 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * fluff - frazione leggera e polveri, contenenti sostanze pericolose fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce * altre frazioni, contenenti sostanze pericolose altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell'olio * filtri di argilla esauriti * catrami acidi * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dalla purificazione dei fumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti carta e cartone metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica e gomma * legno contenente sostanze pericolose legno diverso da quello di cui alla voce prodotti tessili minerali (ad esempio sabbia, rocce) rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti) * altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose altri rifiuti (compresi materiali misti)prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti,diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda * rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01) carta e cartone vetro rifiuti biodegradabili di cucine e mense abbigliamento prodotti tessili * prodotti fotochimici * pesticidi * tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio * apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi oli e grassi commestibili * oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce * vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce * detergenti contenenti sostanze pericolose detergenti diversi da quelli di cui alla voce * medicinali citotossici e citostatici medicinali diversi da quelli di cui alla voce * batterie e accumulatori di cui alle voci , e nonché batterie e accumulatori non non suddivisi contenenti tali batterie batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce * apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce e , contenenti componenti pericolosi (possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci contrassegnati come pericolosi,i commutatori a mercurio, i vetri di tubi a raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc.)

76 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso,diverse da quelle di cui alle voci , e * legno, contenente sostanze pericolose legno, diverso da quello di cui alla voce plastica metallo rifiuti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere altre frazioni non specificate altrimenti rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) rifiuti biodegradabili terra e roccia altri rifiuti non biodegradabili altri rifiuti urbani rifiuti urbani non differenziati rifiuti dei mercati residui della pulizia stradale fanghi delle fosse settiche rifiuti della pulizia delle fognature rifiuti ingombranti rifiuti urbani non specificati altrimenti 71

77 72 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E3 ALLEGATO E3 SOTRIS S.p.A. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio Elenco dei rifiuti ammissibili (Codici CER) nel settore per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile (art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005) Per i rifiuti indicati con codice CER generico XXYY99 nel formulario di trasporto e nel Registro di carico/scarico deve essere utilizzata una descrizione appropriata dei rifiuti stessi. 01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI rifiuti prodotti dall'estrazione di minerali rifiuti da estrazione di minerali metalliferi sterili diversi da quelli di cui alle voci e polveri e residui affini diversi da quelli di cui alla voce fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce scarti di sabbia e argilla polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della lavorazione di potassa e salgemma, diversi da quelli di cui alla voce sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali,diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci e fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci e rifiuti non specificati altrimenti 02 RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti di tessuti vegetali rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) rifiuti della silvicoltura rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce rifiuti metallici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produzione di lievito ed estratto di lievito; della preparazione e fermentazione di melassa fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti rifiuti legati all'impiego di conservanti rifiuti prodotti dall'estrazione tramite solvente scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole carbonato di calcio fuori specifica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria lattiero-casearia scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

78 73 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria dolciaria e della panificazione scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione rifiuti legati all'impiego di conservanti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche rifiuti prodotti dai trattamenti chimici scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti 03 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili scarti di corteccia e sughero segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dei trattamenti conservativi del legno prodotti per i trattamenti conservativi del legno non specificati altrimenti rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone scarti di corteccia e legno fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi separazione meccanica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce rifiuti di calcinazione fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria tessile rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) materiale organico proveniente da prodotti naturali (ad es. grasso, cera) rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti da fibre tessili grezze rifiuti da fibre tessili lavorate rifiuti non specificati altrimenti 05 RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE rifiuti della raffinazione del petrolio fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio bitumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento pirolitico del carbone rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla purificazione e dal trasporto di gas naturale rifiuti contenenti zolfo

79 74 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti non specificati altrimenti 06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di acidi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di basi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci e ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti contenenti metalli, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati rifiuti contenenti clorosilano rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo scorie fosforose rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti azoto, dei processi chimici dell'azoto e della produzione di fertilizzanti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dalla produzione di pigmenti inorganici ed opacificanti rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti nerofumo rifiuti non specificati altrimenti 07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti plastici rifiuti prodotti da additivi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti contenenti silicone rifiuti contenenti silicone diversi da quelli menzionati alla voce * rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di coloranti e pigmenti organici (tranne 06 11) fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fitosanitari (tranne e ), agenti conservativi del legno (tranne 03 02) ed altri biocidi organici fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti farmaceutici fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti solidi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di grassi, lubrificanti, saponi, detergenti, disinfettanti e cosmetici

80 75 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 08 RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE, VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso e della rimozione di pitture e vernici pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di altri rivestimenti (inclusi materiali ceramici) polveri di scarto di rivestimenti fanghi acquosi contenenti materiali ceramici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di inchiostri per stampa scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di adesivi e sigillanti (inclusi i prodotti impermeabilizzanti) adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA rifiuti dell'industria fotografica carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti dell'argento carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti dell'argento macchine fotografiche monouso senza batterie macchine fotografiche monouso diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19) ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce ) ceneri leggere di carbone ceneri leggere di torba e di legno non trattato rifiuti solidi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi ceneri pesanti,scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento,diverse da quelli di cui alla voce ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci , e fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti dell'immagazzinamento e della preparazione del combustibile delle centrali termoelettriche a carbone rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria del ferro e dell'acciaio rifiuti del trattamento delle scorie scorie non trattate rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce scaglie di laminazione rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce altri fanghi e residui di filtrazione rifiuti non specificati altrimenti

81 76 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio frammenti di anodi rifiuti di allumina schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del piombo rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dello zinco scorie della produzione primaria e secondaria altre polveri e particolato rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del rame scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria altre polveri e particolato rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di argento, oro e platino scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi altre polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di altri minerali non ferrosi polveri e particolato altre scorie impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce frammenti di anodi polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali ferrosi scorie di fusione forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce altri particolati diversi da quelli di cui alla voce leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali non ferrosi

82 77 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E scorie di fusione forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce altri particolati diversi da quelli di cui alla voce leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro scarti di materiali in fibra a base di vetro polveri e particolato scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce a raggi catodici rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica,mattoni,mattonelle e materiali da costruzione scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi stampi di scarto scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti delle operazioni di smaltatura diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico rifiuti di calcinazione e di idratazione della calce polveri e particolato (eccetto quelli delle voci e ) fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti e fanghi di cemento rifiuti non specificati altrimenti 11 RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA rifiuti prodotti dal trattamento e ricopertura di metalli (ad esempio, processi galvanici, zincatura, decapaggio, pulitura elettrolitica, fosfatazione, sgrassaggio con alcali, anodizzazione fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla lavorazione idrometallurgica di metalli non ferrosi rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, diversi da quelli della voce rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo rifiuti non specificati altrimenti 12 RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli plastiche limatura e trucioli di materiali ferrosi polveri e particolato di materiali ferrosi limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi limatura e trucioli di materiali plastici rifiuti di saldatura

83 78 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 15 RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) imballaggi in carta e cartone imballaggi in plastica imballaggi in legno imballaggi metallici imballaggi in materiali compositi imballaggi in materiali misti imballaggi in vetro imballaggi in materia tessile assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, e 16 08) pneumatici fuori uso veicoli fuori uso veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica vetro componenti non specificati altrimenti rifiuti non specificati altrimenti scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da a componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce gas in contenitori a pressione e prodotti chimici di scarto sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci , e batterie ed accumulatori batterie alcaline (tranne ) altre batterie ed accumulatori rifiuti della pulizia di serbatoi per trasporto e stoccaggio e di fusti (tranne 05 e 13) rifiuti non specificati altrimenti catalizzatori esauriti catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne ) catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti catalizzatori esauriti da cracking catalitico fluido scarti di rivestimenti e materiali refrattari rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche cemento mattoni mattonelle e ceramiche

84 79 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce legno, vetro e plastica legno vetro plastica miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce metalli (incluse le loro leghe) rame, bronzo, ottone alluminio piombo zinco ferro e acciaio stagno metalli misti cavi, diversi da quelli di cui alla voce terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e materiali da costruzione a base di gesso materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) rifiuti dei reparti di maternità e rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) oggetti da taglio (eccetto ) rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare Infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce medicinali diversi da quelli di cui alla voce rifiuti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali oggetti da taglio (eccetto ) sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce medicinali diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione) miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti non specificati altrimenti rifiuti stabilizzati/solidificati (i processi di stabilizzazione modificano la pericolosità delle sostanze contenute nei rifiuti e trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi. I

85 80 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E3 processi di solidificazione influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti, dallo stato liquido a quello solido, ad esempio, per mezzo di appositi additivi senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi) * rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati (un rifiuto è considerato parzialmente stabilizzato se le sue componenti pericolose, che non sono state completamente trasformate in sostanze non pericolose grazie al processo di stabilizzazione, possono essere disperse nell'ambiente nel breve, medio o lungo periodo) rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione rifiuti vetrificati rifiuti liquidi acquosi prodotti dalla tempra di rifiuti vetrificati rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi parte di rifiuti urbani e simili non compostata parte di rifiuti animali e vegetali non compostata compost fuori specifica rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti vaglio rifiuti dell'eliminazione della sabbia fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla potabilizzazione dell'acqua o dalla sua preparazione per uso industriale rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione carbone attivo esaurito resine a scambio ionico saturate o esaurite soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione di rifiuti contenenti metallo rifiuti di ferro e acciaio rifiuti di metalli non ferrosi fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell'olio fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti carta e cartone metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica e gomma legno diverso da quello di cui alla voce prodotti tessili minerali (ad esempio sabbia, rocce) rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti) altri rifiuti (compresi materiali misti)prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti,diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce

86 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E3 20 RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01) carta e cartone vetro rifiuti biodegradabili di cucine e mense abbigliamento prodotti tessili oli e grassi commestibili vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce detergenti diversi da quelli di cui alla voce medicinali diversi da quelli di cui alla voce non suddivisi contenenti tali batterie batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso,diverse da quelle di cui alle voci , e legno, diverso da quello di cui alla voce plastica metallo rifiuti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere altre frazioni non specificate altrimenti rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) rifiuti biodegradabili terra e roccia altri rifiuti non biodegradabili altri rifiuti urbani rifiuti urbani non differenziati rifiuti dei mercati residui della pulizia stradale fanghi delle fosse settiche rifiuti della pulizia delle fognature rifiuti ingombranti rifiuti urbani non specificati altrimenti 81

87 82 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E4 ALLEGATO E4 SOTRIS S.p.A. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio Elenco dei rifiuti ammissibili (Codici CER) nel settore per rifiuti pericolosi (art. 8 del DM 03/08/2005) Per i rifiuti indicati con codice CER generico XXYY99 nel formulario di trasporto e nel Registro di carico/scarico deve essere utilizzata una descrizione appropriata dei rifiuti stessi. 01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI rifiuti prodotti dall'estrazione di minerali rifiuti da estrazione di minerali metalliferi * sterili che possono generare acido prodotti dalla lavorazione di minerale solforoso * altri sterili contenenti sostanze pericolose sterili diversi da quelli di cui alle voci e * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali metalliferi polveri e residui affini diversi da quelli di cui alla voce fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi * rifiuti contenenti sostanze pericolose, prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce scarti di sabbia e argilla polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della lavorazione di potassa e salgemma, diversi da quelli di cui alla voce sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali,diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci * fanghi e rifiuti di perforazione contenenti oli * fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione contenenti sostanze pericolose fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci e fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci e rifiuti non specificati altrimenti 02 RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA,ORTICOLTURA,ACQUACOLTURA,SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti di tessuti vegetali rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) rifiuti della silvicoltura * rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce rifiuti metallici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produzione di lievito ed estratto di lievito; della preparazione e fermentazione di melassa fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti rifiuti legati all'impiego di conservanti rifiuti prodotti dall'estrazione tramite solvente scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole

88 83 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E carbonato di calcio fuori specifica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria lattiero-casearia scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria dolciaria e della panificazione scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione rifiuti legati all'impiego di conservanti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche rifiuti prodotti dai trattamenti chimici scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti 03 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili scarti di corteccia e sughero * segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci contenenti sostanze pericolose segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dei trattamenti conservativi del legno * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organici non alogenati * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organici clorurati * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organometallici * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti inorganici * altri prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti sostanze pericolose prodotti per i trattamenti conservativi del legno non specificati altrimenti rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone scarti di corteccia e legno fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi separazione meccanica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce rifiuti di calcinazione * bagni di sgrassatura esauriti contenenti solventi senza fase liquida fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria tessile rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) materiale organico proveniente da prodotti naturali (ad es. grasso, cera) * rifiuti provenienti da operazioni di finitura, contenenti solventi organici rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce * tinture e pigmenti, contenenti sostanze pericolose tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti da fibre tessili grezze rifiuti da fibre tessili lavorate

89 84 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti non specificati altrimenti 05 RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE rifiuti della raffinazione del petrolio * fanghi da processi di dissalazione * morchie depositate sul fondo dei serbatoi * fanghi acidi prodotti da processi di alchilazione * perdite di olio * fanghi oleosi prodotti dalla manutenzione di impianti e apparecchiature * catrami acidi * altri catrami * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti tramite basi fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento * filtri di argilla esauriti rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio bitumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento pirolitico del carbone * catrami acidi * altri catrami rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla purificazione e dal trasporto di gas naturale * rifiuti contenenti mercurio rifiuti contenenti zolfo rifiuti non specificati altrimenti 06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di acidi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di basi * idrossido di calcio * idrossido di sodio e di potassio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici * sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci e * ossidi metallici contenenti metalli pesanti ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti contenenti metalli, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti contenenti mercurio * rifiuti contenenti altri metalli pesanti rifiuti non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione * rifiuti contenenti solfuri pericolosi rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni * carbone attivato dalla produzione di cloro * fanghi di solfati di bario, contenenti mercurio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati rifiuti contenenti clorosilano rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo

90 85 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E scorie fosforose * rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio contenenti o contaminati da sostanze pericolose rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti azoto, dei processi chimici dell'azoto e della produzione di fertilizzanti * rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dalla produzione di pigmenti inorganici ed opacificanti rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti * prodotti fitosanitari, agenti conservativi del legno ed altri biocidi inorganici * carbone attivato esaurito (tranne ) nerofumo * fuliggine rifiuti non specificati altrimenti 07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti plastici * rifiuti prodotti da additivi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti da additivi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti contenenti silicone rifiuti contenenti silicone diversi da quelli menzionati alla voce * rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di coloranti e pigmenti organici (tranne 06 11) * fondi e residui di reazione alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fitosanitari (tranne e ), agenti conservativi del legno (tranne 03 02) ed altri biocidi organici * fondi e residui di reazione alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti farmaceutici * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose

91 86 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di grassi, lubrificanti, saponi, detergenti, disinfettanti e cosmetici * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 08 RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso e della rimozione di pitture e vernici * pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi prodotti da pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce * residui di vernici o di sverniciatori rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di altri rivestimenti (inclusi materiali ceramici) polveri di scarto di rivestimenti fanghi acquosi contenenti materiali ceramici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di inchiostri per stampa * scarti di inchiostro, contenenti sostanze pericolose scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi di inchiostro, contenenti sostanze pericolose fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce * residui di soluzioni chimiche per incisione * toner per stampa esauriti, contenenti sostanze pericolose toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di adesivi e sigillanti (inclusi i prodotti impermeabilizzanti) * adesivi e sigillanti di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi di adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA rifiuti dell'industria fotografica * rifiuti contenenti argento prodotti dal trattamento in loco di rifiuti fotografici carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti dell'argento carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti dell'argento macchine fotografiche monouso senza batterie * macchine fotografiche monouso contenenti batterie incluse nelle voci , o macchine fotografiche monouso diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti

92 87 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E4 10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19) ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce ) ceneri leggere di carbone ceneri leggere di torba e di legno non trattato * ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia rifiuti solidi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi * ceneri leggere prodotte da idrocarburi emulsionati usati come carburante * ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose ceneri pesanti,scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento,diverse da quelli di cui alla voce * ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci , e * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti dell'immagazzinamento e della preparazione del combustibile delle centrali termoelettriche a carbone rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria del ferro e dell'acciaio rifiuti del trattamento delle scorie scorie non trattate * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce scaglie di laminazione * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce altri fanghi e residui di filtrazione rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio frammenti di anodi * scorie della produzione primaria rifiuti di allumina * scorie saline della produzione secondaria * scorie nere della produzione secondaria schiumature diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce * altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), contenenti sostanze pericolose altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del piombo * scorie della produzione primaria e secondaria * impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria * polveri dei gas di combustione * altre polveri e particolato * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce

93 88 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dello zinco scorie della produzione primaria e secondaria * polveri dei gas di combustione altre polveri e particolato * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del rame scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria * polveri dei gas di combustione altre polveri e particolato * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di argento, oro e platino scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi altre polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di altri minerali non ferrosi polveri e particolato * scorie salate della produzione primaria e secondaria altre scorie impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti contenenti catrame derivante dalla produzione degli anodi rifiuti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce frammenti di anodi * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali ferrosi scorie di fusione * forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * polveri dei gas di combustione contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce * altri particolati contenenti sostanze pericolose altri particolati diversi da quelli di cui alla voce * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali non ferrosi scorie di fusione * forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce

94 89 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce * altri particolati contenenti sostanze pericolose altri particolati diversi da quelli di cui alla voce * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro scarti di materiali in fibra a base di vetro polveri e particolato * scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, contenenti sostanze pericolose scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti di vetro in forma di particolato e polveri di vetro contenenti metalli pesanti (provenienti ad es. da tubi a raggi catodici) rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce * lucidature di vetro e fanghi di macinazione, contenenti sostanze pericolose lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica,mattoni,mattonelle e materiali da costruzione scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi stampi di scarto scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti delle operazioni di smaltatura, contenenti metalli pesanti rifiuti delle operazioni di smaltatura diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico rifiuti di calcinazione e di idratazione della calce polveri e particolato (eccetto quelli delle voci e ) fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti della fabbricazione di amianto cemento, contenenti amianto rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti e fanghi di cemento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dai forni crematori * rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti mercurio 11 RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA rifiuti prodotti dal trattamento e ricopertura di metalli (ad esempio, processi galvanici, zincatura, decapaggio, pulitura elettrolitica, fosfatazione, sgrassaggio con alcali, anodizzazione * fanghi di fosfatazione * fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce * eluati e fanghi di sistemi a membrana e sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose

95 90 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * resine a scambio ionico saturate o esaurite * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla lavorazione idrometallurgica di metalli non ferrosi * rifiuti della lavorazione idrometallurgica dello zinco (compresi jarosite, goethite) rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi * rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, contenenti sostanze pericolose rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, diversi da quelli della voce * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi e fanghi prodotti da processi di rinvenimento * rifiuti contenenti cianuro * altri rifiuti rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fondente esaurito rifiuti non specificati altrimenti 12 RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche limatura e trucioli di materiali ferrosi polveri e particolato di materiali ferrosi limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi limatura e trucioli di materiali plastici * cere e grassi esauriti rifiuti di saldatura * fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce * materiale abrasivo di scarto, contenente sostanze pericolose materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce * fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio * corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, contenenti sostanze pericolose corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da processi di sgrassatura ad acqua e vapore (tranne 11) * rifiuti prodotti da processi di sgrassatura a vapore 13 OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) prodotti di separazione olio/acqua * rifiuti solidi delle camere a sabbia e di prodotti di separazione olio/acqua * fanghi di prodotti di separazione olio/acqua * fanghi da collettori * miscugli di rifiuti delle camere a sabbia e dei prodotti di separazione olio/acqua rifiuti di oli non specificati altrimenti * fanghi ed emulsioni prodotti dai processi di dissalazione * rifiuti non specificati altrimenti 14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) solventi organici, refrigeranti e propellenti di schiuma/aerosol di scarto * fanghi o rifiuti solidi, contenenti solventi alogenati * fanghi o rifiuti solidi, contenenti altri solventi 15 RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) imballaggi in carta e cartone imballaggi in plastica imballaggi in legno imballaggi metallici imballaggi in materiali compositi imballaggi in materiali misti imballaggi in vetro imballaggi in materia tessile * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze a pressione vuoti assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi * assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi,

96 91 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E4 contaminati da sostanze pericolose assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, e 16 08) pneumatici fuori uso veicoli fuori uso veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose * filtri dell'olio * componenti contenenti mercurio pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica vetro * componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da a , e componenti non specificati altrimenti rifiuti non specificati altrimenti scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche * apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci e (Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci contrassegnati come pericolosi, i commutatori a mercurio, i vetri di tubi raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc.) apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da a * componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati * rifiuti inorganici, contenenti sostanze pericolose rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce gas in contenitori a pressione e prodotti chimici di scarto * sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio * sostanze chimiche inorganiche di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose * sostanze chimiche organiche di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci , e batterie ed accumulatori * batterie al piombo * batterie al nichel-cadmio * batterie contenenti mercurio batterie alcaline (tranne ) altre batterie ed accumulatori * elettroliti di batterie ed accumulatori, oggetto di raccolta differenziata rifiuti della pulizia di serbatoi per trasporto e stoccaggio e di fusti (tranne 05 e 13) * rifiuti contenenti olio * rifiuti contenenti altre sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti catalizzatori esauriti catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne ) * catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi (ai fini della presente voce sono considerati metalli di transizione: scandio, vanadio, manganese, cobalto, rame, ittrio, niobio, afnio, tungsteno, titanio, cromo, ferro, nichel, zinco, zirconio, molibdeno, tantalio. Tali metalli o i loro composti sono considerati pericolosi se classificati come sostanze pericolose. La classificazione delle sostanze pericolose determina quali metalli di transizione e quali composti di metalli di transizione sono da considerare pericolosi.) catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti catalizzatori esauriti da cracking catalitico fluido * catalizzatori esauriti contaminati da sostanze pericolose scarti di rivestimenti e materiali refrattari * rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, contenenti sostanze pericolose rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di

97 92 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E4 cui alla voce * altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, contenenti sostanze pericolose altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce * rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, contenenti sostanze pericolose rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche cemento mattoni mattonelle e ceramiche * miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, contenenti sostanze pericolose miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce legno, vetro e plastica legno vetro plastica * vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame * miscele bituminose contenenti catrame di carbone miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce * catrame di carbone e prodotti contenenti catrame metalli (incluse le loro leghe) rame, bronzo, ottone alluminio piombo zinco ferro e acciaio stagno metalli misti * rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose * cavi, impregnati di olio, di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose cavi, diversi da quelli di cui alla voce terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce * pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze pericolose pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e materiali da costruzione a base di gesso * materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione * rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti mercurio * altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) rifiuti dei reparti di maternità e rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) oggetti da taglio (eccetto ) rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce * medicinali citotossici e citostatici medicinali diversi da quelli di cui alla voce

98 93 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * rifiuti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici rifiuti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali oggetti da taglio (eccetto ) * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce * medicinali citotossici e citostatici medicinali diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti * residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * carbone attivo esaurito, impiegato per il trattamento dei fumi * ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce * ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce * ceneri di caldaia, contenenti sostanze pericolose polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti della pirolisi, contenenti sostanze pericolose rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione) miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi * miscugli di rifiuti contenenti almeno un rifiuto pericoloso * fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti combustibili solidi, contenenti sostanze pericolose rifiuti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci e * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti stabilizzati/solidificati (i processi di stabilizzazione modificano la pericolosità delle sostanze contenute nei rifiuti e trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi. I processi di solidificazione influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti (dallo stato liquido a quello solido, ad esempio) per mezzo di appositi additivi senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi) * rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati (Un rifiuto è considerato parzialmente stabilizzato se le sue componenti pericolose, che non sono state completamente trasformate in sostanze non pericolose grazie al processo di stabilizzazione, possono essere disperse nell'ambiente nel breve, medio o lungo periodo) rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione rifiuti vetrificati * ceneri leggere ed altri rifiuti dal trattamento dei fumi * fase solida non vetrificata rifiuti liquidi acquosi prodotti dalla tempra di rifiuti vetrificati rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi parte di rifiuti urbani e simili non compostata parte di rifiuti animali e vegetali non compostata compost fuori specifica rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti vaglio rifiuti dell'eliminazione della sabbia fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane

99 94 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * resine a scambio ionico saturate o esaurite * soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico * rifiuti prodotti da sistemi a membrana, contenenti sostanze pericolose * miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, contenenti oli e grassi commestibili * miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla potabilizzazione dell'acqua o dalla sua preparazione per uso industriale rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione carbone attivo esaurito resine a scambio ionico saturate o esaurite soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione di rifiuti contenenti metallo rifiuti di ferro e acciaio rifiuti di metalli non ferrosi * fluff - frazione leggera e polveri, contenenti sostanze pericolose fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce * altre frazioni, contenenti sostanze pericolose altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell'olio * filtri di argilla esauriti * catrami acidi * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dalla purificazione dei fumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti carta e cartone metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica e gomma * legno contenente sostanze pericolose legno diverso da quello di cui alla voce prodotti tessili minerali (ad esempio sabbia, rocce) rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti) * altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda * rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01) carta e cartone vetro rifiuti biodegradabili di cucine e mense abbigliamento prodotti tessili * prodotti fotochimici * pesticidi * tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio

100 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi oli e grassi commestibili * oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce * vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce * detergenti contenenti sostanze pericolose detergenti diversi da quelli di cui alla voce * medicinali citotossici e citostatici medicinali diversi da quelli di cui alla voce * batterie e accumulatori di cui alle voci , e nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce * apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce e , contenenti componenti pericolosi (Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci contrassegnati come pericolosi, i commutatori a mercurio, i vetri di tubi a raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc.) apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci , e * legno, contenente sostanze pericolose legno, diverso da quello di cui alla voce plastica metallo rifiuti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere altre frazioni non specificate altrimenti rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) rifiuti biodegradabili terra e roccia altri rifiuti non biodegradabili altri rifiuti urbani rifiuti urbani non differenziati rifiuti dei mercati residui della pulizia stradale fanghi delle fosse settiche rifiuti della pulizia delle fognature rifiuti ingombranti rifiuti urbani non specificati altrimenti 95

101 96 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E5 ALLEGATO E5 SOTRIS S.p.A. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio Elenco dei rifiuti ammissibili (Codici CER) nel settore per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile (art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005) Per i rifiuti indicati con codice CER generico XXYY99 nel formulario di trasporto e nel Registro di carico/scarico deve essere utilizzata una descrizione appropriata dei rifiuti stessi. 01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI rifiuti prodotti dall'estrazione di minerali rifiuti da estrazione di minerali metalliferi sterili diversi da quelli di cui alle voci e polveri e residui affini diversi da quelli di cui alla voce fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce scarti di sabbia e argilla polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della lavorazione di potassa e salgemma, diversi da quelli di cui alla voce sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci e fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci e rifiuti non specificati altrimenti 02 RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti di tessuti vegetali rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) rifiuti della silvicoltura rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce rifiuti metallici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produzione di lievito ed estratto di lievito; della preparazione e fermentazione di melassa fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti rifiuti legati all'impiego di conservanti rifiuti prodotti dall'estrazione tramite solvente scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole carbonato di calcio fuori specifica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria lattiero-casearia scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria dolciaria e della panificazione scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione rifiuti legati all'impiego di conservanti

102 97 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche rifiuti prodotti dai trattamenti chimici scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti 03 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili scarti di corteccia e sughero segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dei trattamenti conservativi del legno prodotti per i trattamenti conservativi del legno non specificati altrimenti rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone scarti di corteccia e legno fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi separazione meccanica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce rifiuti di calcinazione fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria tessile rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) materiale organico proveniente da prodotti naturali (ad es. grasso, cera) rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti da fibre tessili grezze rifiuti da fibre tessili lavorate rifiuti non specificati altrimenti 05 RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE rifiuti della raffinazione del petrolio fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio bitumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento pirolitico del carbone rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla purificazione e dal trasporto di gas naturale rifiuti contenenti zolfo rifiuti non specificati altrimenti 06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di acidi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di basi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci e ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce

103 98 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti non specificati altrimenti rifiuti contenenti metalli, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati rifiuti contenenti clorosilano rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo scorie fosforose rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti azoto, dei processi chimici dell'azoto e della produzione di fertilizzanti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dalla produzione di pigmenti inorganici ed opacificanti rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti nerofumo rifiuti non specificati altrimenti 07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti plastici rifiuti prodotti da additivi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti contenenti silicone rifiuti contenenti silicone diversi da quelli menzionati alla voce * rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di coloranti e pigmenti organici (tranne 06 11) fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fitosanitari (tranne e ), agenti conservativi del legno (tranne 03 02)ed altri biocidi organici fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti farmaceutici fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti solidi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di grassi, lubrificanti, saponi, detergenti, disinfettanti e cosmetici fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 08 RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,VERNICI E SMALTI VETRATI),ADESIVI,SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso e della rimozione di pitture e vernici pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di altri rivestimenti (inclusi materiali ceramici) polveri di scarto di rivestimenti

104 99 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E fanghi acquosi contenenti materiali ceramici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di inchiostri per stampa scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di adesivi e sigillanti (inclusi i prodotti impermeabilizzanti) adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA rifiuti dell'industria fotografica carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti dell'argento carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti dell'argento macchine fotografiche monouso senza batterie macchine fotografiche monouso diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19) ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce ) ceneri leggere di carbone ceneri leggere di torba e di legno non trattato rifiuti solidi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi ceneri pesanti,scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento,diverse da quelli di cui alla voce ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci , e fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti dell'immagazzinamento e della preparazione del combustibile delle centrali termoelettriche a carbone rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria del ferro e dell'acciaio rifiuti del trattamento delle scorie scorie non trattate rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce scaglie di laminazione rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce altri fanghi e residui di filtrazione rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio frammenti di anodi rifiuti di allumina schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del piombo rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dello zinco scorie della produzione primaria e secondaria altre polveri e particolato rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del rame scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria altre polveri e particolato

105 100 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di argento, oro e platino scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi altre polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di altri minerali non ferrosi polveri e particolato altre scorie impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce frammenti di anodi polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali ferrosi scorie di fusione forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce altri particolati diversi da quelli di cui alla voce leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali non ferrosi scorie di fusione forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce altri particolati diversi da quelli di cui alla voce leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro scarti di materiali in fibra a base di vetro polveri e particolato scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce a raggi catodici) rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica,mattoni,mattonelle e materiali da costruzione scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi stampi di scarto scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti delle operazioni di smaltatura diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico rifiuti di calcinazione e di idratazione della calce polveri e particolato (eccetto quelli delle voci e ) fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti e fanghi di cemento rifiuti non specificati altrimenti

106 101 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti prodotti dai forni crematori 11 RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA rifiuti prodotti dal trattamento e ricopertura di metalli (ad esempio, processi galvanici, zincatura, decapaggio, pulitura elettrolitica, fosfatazione, sgrassaggio con alcali, anodizzazione) fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla lavorazione idrometallurgica di metalli non ferrosi rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, diversi da quelli della voce rifiuti solidi e fanghi prodotti da processi di rinvenimento rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo rifiuti non specificati altrimenti 12 RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica limatura e trucioli di materiali ferrosi polveri e particolato di materiali ferrosi limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi limatura e trucioli di materiali plastici rifiuti di saldatura fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da processi di sgrassatura ad acqua e vapore (tranne 11) 13 OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) prodotti di separazione olio/acqua rifiuti di oli non specificati altrimenti 14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) solventi organici, refrigeranti e propellenti di schiuma/aerosol di scarto 15 RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) imballaggi in carta e cartone imballaggi in plastica imballaggi in legno imballaggi metallici imballaggi in materiali compositi imballaggi in materiali misti imballaggi in vetro imballaggi in materia tessile assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, e 16 08) pneumatici fuori uso veicoli fuori uso veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica vetro componenti non specificati altrimenti rifiuti non specificati altrimenti scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da a componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce gas in contenitori a pressione e prodotti chimici di scarto sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci , e

107 102 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E batterie ed accumulatori batterie alcaline (tranne ) altre batterie ed accumulatori rifiuti della pulizia di serbatoi per trasporto e stoccaggio e di fusti (tranne 05 e 13) rifiuti non specificati altrimenti catalizzatori esauriti catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne ) catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti catalizzatori esauriti da cracking catalitico fluido scarti di rivestimenti e materiali refrattari rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche cemento mattoni mattonelle e ceramiche miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce legno, vetro e plastica legno vetro plastica miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce metalli (incluse le loro leghe) rame, bronzo, ottone alluminio piombo zinco ferro e acciaio stagno metalli misti cavi, diversi da quelli di cui alla voce terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e materiali da costruzione a base di gesso materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) rifiuti dei reparti di maternità e rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) oggetti da taglio (eccetto ) rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce medicinali diversi da quelli di cui alla voce rifiuti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali oggetti da taglio (eccetto ) sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce medicinali diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce

108 103 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione) miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti non specificati altrimenti rifiuti stabilizzati/solidificati (I processi di stabilizzazione modificano la pericolosità delle sostanze contenute nei rifiuti e trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi. I processi di solidificazione influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti (dallo stato liquido a quello solido, ad esempio) per mezzo di appositi additivi senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi.) * rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati (Un rifiuto è considerato parzialmente stabilizzato se le sue componenti pericolose, che non sono state completamente trasformate in sostanze non pericolose grazie al processo di stabilizzazione, possono essere disperse nell'ambiente nel breve, medio o lungo periodo) rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione rifiuti vetrificati rifiuti liquidi acquosi prodotti dalla tempra di rifiuti vetrificati rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi parte di rifiuti urbani e simili non compostata parte di rifiuti animali e vegetali non compostata compost fuori specifica rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti vaglio rifiuti dell'eliminazione della sabbia fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla potabilizzazione dell'acqua o dalla sua preparazione per uso industriale rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione carbone attivo esaurito resine a scambio ionico saturate o esaurite soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione di rifiuti contenenti metallo rifiuti di ferro e acciaio rifiuti di metalli non ferrosi fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell'olio fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti carta e cartone metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica e gomma legno diverso da quello di cui alla voce prodotti tessili minerali (ad esempio sabbia, rocce) rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti) altri rifiuti (compresi materiali misti)prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti,diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce

109 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01) carta e cartone vetro rifiuti biodegradabili di cucine e mense abbigliamento prodotti tessili oli e grassi commestibili vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce detergenti diversi da quelli di cui alla voce medicinali diversi da quelli di cui alla voce non suddivisi contenenti tali batterie batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso,diverse da quelle di cui alle voci , e legno, diverso da quello di cui alla voce plastica metallo rifiuti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere altre frazioni non specificate altrimenti rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) rifiuti biodegradabili terra e roccia altri rifiuti non biodegradabili altri rifiuti urbani rifiuti urbani non differenziati rifiuti dei mercati residui della pulizia stradale fanghi delle fosse settiche rifiuti della pulizia delle fognature rifiuti ingombranti rifiuti urbani non specificati altrimenti 104

110 Sezione piano di monitoraggio Allegato F Piano di Monitoraggio degli impianti di discarica della Ditta SOTRIS S.p.A. e sua valutazione ALLEGATO F F1) Finalità del monitoraggio Il monitoraggio è mirato principalmente a: verifica del rispetto dei valori di emissione previsti dalla normativa ambientale vigente; raccolta dati per la conoscenza del consumo di risorse e degli impatti ambientali della Ditta inserita nel contesto territoriale in cui opera; valutazione della corretta applicazione delle procedure di carattere gestionale. F2) Tipologia del monitoraggio Ai sensi del D.Lgs. n. 36/03, per gli impianti di discarica è previsto che il gestore predisponga il Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) nel quale vengono illustrate le misure precauzionali e di controllo adottate per prevenire i rischi ambientali causati dall esercizio della discarica e per limitarne le conseguenze, sia in fase operativa che post-operativa, con particolare riferimento alle precauzioni adottate a tutela delle acque dall inquinamento provocato da infiltrazioni di percolato nel terreno e alle altre misure di prevenzione contro qualsiasi danno all ambiente. Sulla base dei PSC già predisposti dal gestore per le discariche per rifiuti pericolosi in oggetto, si è definito il Piano di Monitoraggio aziendale che individua: le procedure gestionali da attuare in conformità alle MTD; le azioni, quali controlli operativi ovvero manutenzioni, pianificate e da mettere in atto per l esercizio della discarica in condizioni operative tali da garantire la sorveglianza e controllo complessivi dell intero processo di smaltimento in discarica dei rifiuti ammessi, nel pieno rispetto degli adempimenti previsti dal D.Lgs. n. 36/03 e in particolare di quanto indicato in Allegato 2, punto 5 del predetto decreto; le azioni da mettere in atto secondo le elaborazioni scaturite dall applicazione del Bref Comunitario Reference Document on the General Principles of Monitoring July 2003 e delle Linee guida recanti criteri per l individuazione e l utilizzazione delle Migliori Tecniche Disponibili LINEE GUIDA IN MATERIA DI SISTEMI DI MONITORAGGIO, contenute nell Allegato II del Decreto 31 Gennaio 2005 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio; i parametri significativi oggetto di monitoraggio e sorveglianza ambientale dell attività dell azienda; le frequenze dei monitoraggi; i metodi di campionamento e analisi, nonché i riferimenti per la stima dell incertezza del dato; le comunicazioni degli esiti dei controlli e dei monitoraggi all Autorità competente. La documentazione presentata costituente il Piano di Monitoraggio viene assunta al fine della presentazione dei dati relativi alle attività, di seguito indicate, monitorate. Tutte le variazioni in relazione alle metodiche analitiche, strumentazione, modalità di rilevazione, ecc. dovranno essere comunicate all Autorità competente e ad ARPA: tale comunicazione costituisce modifica del Piano di Monitoraggio. Tutte le verifiche analitiche e gestionali svolte in difformità a quanto previsto dalla presente AIA verranno considerate non accettabili e dovranno essere ripresentate nel rispetto di quanto sopra indicato. F3) Prescrizioni Generali Il gestore deve attuare il presente Piano di Monitoraggio rispettando frequenza, tipologia e modalità dei diversi parametri da controllare. Il gestore è tenuto a mantenere in efficienza i sistemi di misura relativi al presente Piano di Monitoraggio, provvedendo periodicamente alla loro manutenzione e alla loro riparazione nel più breve tempo possibile. ARPA effettuerà i controlli programmati degli impianti rispettando quanto previsto in Allegato G - Piano di Controllo, parte integrante della presente autorizzazione. IDENTIFICAZIONE DEL PERSONALE Relativamente all attività di supervisione dei Piani di Sorveglianza e Controllo, è stato integrato con le specifiche attività di verifica, richieste dal D.Lgs. n. 36/03, il servizio di audit sulle discariche già previsto ed effettuato da SOTRIS a partire dal Tale attività di audit, regolamentata tramite contratto, è svolta da personale tecnico specializzato ed indipendente e prevede l esecuzione di visite periodiche e la stesura di relazioni di riscontro semestrali che la Ditta dovrà tenere a disposizione degli organi di controllo. L incarico viene comunicato ufficialmente alla Provincia di Ravenna e ad ARPA. 105

111 Sezione piano di monitoraggio Allegato F I laboratori incaricati di effettuare i prelievi e le analisi sui rifiuti e sulle matrici ambientali sono qualificati con i criteri espressi in apposita procedura ovvero secondo una griglia di requisiti preferenziali che sono, nell ordine: accreditamento SINAL delle analisi richieste; accreditamento SINAL di analisi similari a quelle richieste; certificazione del Sistema di Gestione della Qualità; Ai laboratori incaricati è richiesto l impiego di metodiche analitiche ufficiali o validate mediante specifico accreditamento SINAL. Relativamente ai monitoraggi ambientali di Comparto, SOTRIS ha inoltre affidato alla coinsediata HERA le relative attività di campionamento ed analisi. In tal modo HERA è il gestore unitario dei dati relativi all acquifero freatico per l intero Comparto. In particolare HERA invia, ad ogni controllo eseguito, comunicazione della conferma dell esecuzione del campionamento indicante i punti analizzati e il profilo analitico utilizzato ed in caso di impossibilità di esecuzione del servizio una segnalazione sulle cause e un piano sostitutivo; entro i successivi 60 giorni HERA fornisce a SOTRIS i rapporti di prova relativi all analisi suddetta trasmettendoli con verbale interno di consegna. Successivamente in sede di specifico incontro, che si terrà con cadenza trimestrale, tra i responsabili HERA del servizio di sorveglianza ambientale ed i referenti SOTRIS verranno discussi e controllati i risultati di tali analisi e, in caso di raggiungimento dei livelli di guardia fissati, SOTRIS concorda con HERA un piano di azione comune in accordo con quanto previsto nel documento di seguito citato parte integrante della presente AIA sui livelli di guardia e secondo specifici accordi con gli enti di controllo. MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA AMBIENTALE Le attività di monitoraggio e sorveglianza ambientale previste per gli impianti di discarica SOTRIS, che dovranno essere svolte nelle modalità stabilite dall apposita procedura di riferimento, sono di seguito riportate. ACQUE SUPERFICIALI Oggetto del controllo Analisi acque superficiali corpi recettori (Scolo Tomba e Scolo Cerba) Analisi acque superficiali di drenaggio Parametri/metodi Vedi Allegato F1 Vedi Allegato F1 Frequenza Operativa trimestrale / annuale almeno semestrale Frequenza Post-Operativa semestrale semestrale Responsabile esecuzione Laboratorio esterno Laboratorio esterno Registrazione Rapporto di prova Rapporto di prova Metodiche analisi acque superficiali Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata alle emissioni in acqua sia in maniera continua che periodica deve essere reso noto dal laboratorio/sistema di misura, l incertezza estesa del metodo utilizzato per la misura, con un coefficiente di copertura pari a P95%. Per la verifica delle caratteristiche delle acque superficiali possono essere utilizzati: a) metodi normati quali: - Metodiche previste nel Decreto 31 gennaio 2005 Emanazione di linee Guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell Allegato I del D.Lgs n. 372/99, pagina 67; - Manuale n. 29/2003 APAT/IRSA-CNR b) Metodi normati emessi da Enti di normazione - UNI/Unichim/UNI EN - ISO - ISS (Istituto Superiore Sanità) - Standard Methods for the examination of water and wastewater (APHA-AWWA-WPCF). In relazione a quanto sopra indicato, è fatto salvo che indipendentemente dalla fonte o dal contesto in cui il metodo viene citato o indicato, deve essere sempre presa a riferimento la versione più aggiornata. Parimenti, la stessa valutazione deve essere fatta in ordine all emissione di un nuovo metodo emesso dall Ente di normazione e che non viene sempre recepito in tempo reale dai riferimenti normativi. I metodi utilizzati alternativi e/o complementari ai metodi ufficiali devono avere un limite di rilevabilità complessivo che non ecceda il 10% del valore limite stabilito. In casi particolari l utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10% del limite devono essere preventivamente concordati con l Autorità competente e ARPA. I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare, insieme al valore del parametro analitico, il metodo utilizzato e la relativa incertezza estesa (P95%), l esito analitico e le condizioni di assetto dell impianto, se pertinenti, durante l esecuzione del prelievo. 106

112 Sezione piano di monitoraggio Allegato F Per quanto concerne i metodi presentati dal laboratorio di riferimento nel Piano di Monitoraggio, si ribadisce che al momento della presentazione dei rapporti di prova relativi a quanto previsto nel Piano stesso, dovrà essere data evidenza dell incertezza estesa associata al dato analitico. Si rammenta altresì che l incertezza estesa deve essere compatibile con i coefficienti di variazione (Cv) di ripetibilità indicati nei Metodi ufficiali. ACQUE SOTTERRANEE Lo stato delle acque di falda (superficiali) attorno al Comparto viene monitorato tramite il controllo delle acque prelevate dai pozzi piezometrici della rete di monitoraggio di Comparto; l ubicazione di tali pozzi è evidenziata nella planimetria riportata in Allegato F2. Relativamente al monitoraggio della acque sotterranee, SOTRIS ha affidato alla coinsediata HERA le relative attività di campionamento e analisi, in tal modo HERA è il gestore unitario dei dati relativi all acquifero freatico per l intero Comparto; in particolare, il Piano di Monitoraggio prevede i seguenti controlli periodici: Oggetto del controllo Livello falda (misuratore in continuo) Composizione acque sotterranee Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post-Operativa Responsabile esecuzione Registrazione Piezometria mensile semestrale Tecnici HERA Report tabella Vedi Allegato F4 trimestrale / annuale semestrale HERA in qualità di gestore unico dei dati di falda Rapporto di prova Nella considerazione che obiettivo del monitoraggio è quello di rilevare tempestivamente eventuali situazioni di inquinamento delle acque sotterranee sicuramente riconducibili agli impianti di discarica, al fine di adottare le necessarie misure correttive, risultano fissati per l intero Comparto i livelli di guardia degli indicatori di contaminazione; detti limiti sono indicati nel documento Limiti di Guardia degli inquinanti nell acquifero freatico del comparto HERA S.p.A. S.S. 309 km 2,6 Ravenna che viene acquisito come parte integrante della presente AIA. Tale documento, redatto di concerto con i Servizi ARPA, ha lo scopo di stabilire le modalità, i criteri, i limiti e le procedure da adottarsi relativamente alla definizione dei limiti di guardia degli inquinanti presenti nell acquifero freatico sottostante il Comparto HERA-SOTRIS sito a Ravenna S.S. 309 km 2,6. In particolare, i livelli di guardia sono stati determinati tenendo conto degli studi e approfondimenti prodotti da HERA S.p.A. e SOTRIS S.p.A. nel corso del triennio che hanno visto la piena applicazione oltre che di tutte le prescrizioni di controllo dettate dal D.Lgs. n. 36/03, delle prescrizioni contenute nei singoli provvedimenti autorizzativi, anche di una serie di indagini suppletive multidisciplinari tese a verificare sotto diversi aspetti la tenuta idraulica delle vasche delle discariche presenti nel Comparto. Ai fini del predetto documento viene definito un solo valore di riferimento denominato soglia critica. Tale valore è stato definito considerando in genere l andamento delle concentrazioni dei microinquinanti rilevati nelle acque di falda nei pozzi di controllo posti sicuramente a monte, dal punto di vista idrogeologico, del comparto impianti. Laddove non vi erano evidenze analitiche (concentrazioni al di sotto dei limiti di sensibilità analitica) sono stati assunti i limiti propri del D.Lgs. n. 152/06. I limiti di guardia degli inquinanti nell acquifero freatico del Comparto così individuati sono riassunti nella tabella riportata in Allegato F3. Al superamento della soglia critica dovranno essere poste in essere le azioni immediate individuate dal gestore di seguito riportate: 1. Comunicazione alle Autorità competenti dei superamenti registrati. 2. Immediata analisi urgente del campione di riserva, già prelevato contestualmente a quello che ha manifestato l anomalia, per la verifica del parametro anomalo e di eventuali altri parametri opportuni. 3. Immediata ricampionatura ed analisi urgente dell acqua di falda solo sul punto di controllo che ha evidenziato l anomalia, qualora esso appartenga al gruppo dei 13 piezometri di controllo diretto interni al Comparto o immediatamente adiacenti (da P1 a P10, N1, N2, N9). Per gli altri punti (da N3 a n8) l opportunità di ricampionare o meno sarà valutata d intesa con le Autorità di Controllo. Successivamente si dovranno mettere in esecuzione gli eventuali provvedimenti comunicati dalle Autorità di Controllo a seguito della prima segnalazione di dato anomalo e delle successive segnalazioni dell esito delle ripetizioni. Metodiche analisi acque sotterranee In merito alle metodiche analitiche delle acque prelevate dai pozzi piezometrici si utilizza come riferimento quanto indicato per le acque superficiali. 107

113 Sezione piano di monitoraggio Allegato F PERCOLATO Oggetto del controllo Quantitativo estratto di percolato Composizione del percolato prodotto Bilancio idrologico (comparazione della quantità di percolato estratta dalla discarica con i valori di precipitazione meteorica) Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post-Operativa Volume mensile semestrale Vedi Allegato F5 trimestrale / semestrale semestrale - Annuale - Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche Laboratorio esterno SOTRIS Personale esterno indipendente incaricato Registrazione Report tabella Rapporto di prova Relazione supervisione PSC Metodiche analisi percolato Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata al percolato prodotto deve essere reso noto dal laboratorio/sistema di misura, l incertezza estesa del metodo utilizzato per la misura, con un coefficiente di copertura pari a P95%. Per la verifica delle caratteristiche qualitative del percolato prodotto possono essere utilizzati: metodi normati quali: - Metodiche previste nel Decreto 31 gennaio 2005 Emanazione di linee Guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell Allegato I del D.Lgs n. 372/99, pagina 67 - Manuale n. 29/2003 APAT/IRSA-CNR metodi normati emessi da Enti di normazione - UNI/Unichim/UNI EN - ISO - ISS (Istituto Superiore Sanità) - Standard Methods for the examination of water and wastewater (APHA-AWWA-WPCF). In relazione a quanto sopra indicato, è fatto salvo che indipendentemente dalla fonte o dal contesto in cui il metodo viene citato o indicato, deve essere sempre presa a riferimento la versione più aggiornata. Parimenti, la stessa valutazione deve essere fatta in ordine all emissione di un nuovo metodo emesso dall Ente di normazione e che non viene sempre recepito in tempo reale dai riferimenti normativi. I metodi utilizzati alternativi e/o complementari ai metodi ufficiali devono avere un limite di rilevabilità complessivo che non ecceda il 10% del valore limite stabilito. In casi particolari l utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10% del limite devono essere preventivamente concordati con l Autorità competente e ARPA. Qualora non fosse indicata l incertezza della misura eseguita si prenderà in considerazione il valore assoluto della misura per il confronto con il limite stabilito. I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare, insieme al valore del parametro analitico, il metodo utilizzato e la relativa incertezza estesa (P95%), l esito analitico e le condizioni di assetto dell impianto, se pertinenti, durante l esecuzione del prelievo. Per quanto concerne i metodi presentati dal laboratorio di riferimento nel Piano di Monitoraggio, si ribadisce che al momento della presentazione dei rapporti di prova relativi a quanto previsto nel Piano stesso, dovrà essere data evidenza dell incertezza estesa associata al dato analitico. Si rammenta altresì che l incertezza estesa deve essere compatibile con i coefficienti di variazione (Cv) di ripetibilità indicati nei Metodi ufficiali. EMISSIONI IN ATMOSFERA E QUALITÁ DELL ARIA Oggetto Frequenza Parametri/metodi del controllo Operativa Emissioni gassose Rilevazione soilgas in aree esterne annuale diffuse Qualità dell aria: Vedi polverosità mensile Allegato F6 atmosferica Analisi qualità aria interna ed esterna al Comparto Esplosività su linee e pozzi percolato Vedi Allegato F6 Vedi Allegato F6 Frequenza Post-Operativa Da definire Da definire Responsabile esecuzione Laboratorio esterno Laboratorio esterno annuale annuale Tecnici esterni quadrimestrale (a partire dal conferimento di annuale Tecnici esterni Registrazione Rapporto di prova Rapporto di prova Rapporto di prova Rapporto di intervento 108

114 Sezione piano di monitoraggio Allegato F PARAMETRI METEOCLIMATICI Frequenza Parametri Operativa Precipitazioni giornaliera rifiuti non inertizzati) Frequenza Post-Operativa giornaliera sommata ai valori mensili Temperatura min giornaliera media mensile Temperatura max giornaliera media mensile Temperatura 14 h CET giornaliera media mensile Direzione vento giornaliera - Velocità vento giornaliera - Evaporazione giornaliera giornaliera sommata ai valori mensili Umidità atmosferica 14 h CET giornaliera media mensile Responsabile esecuzione Tecnici esterni Registrazione Report tabella MORFOLOGIA DELLA DISCARICA Oggetto Frequenza Frequenza Responsabile Parametri/metodi del controllo Operativa Post-Operativa esecuzione Registrazione Struttura e composizione della discarica (aggiornamento dei Rilievi topografici mensile - Tecnici esterni Planimetria volumi di rifiuti abbancati in discarica) Struttura e composizione della discarica (livellazione di precisione delle discariche) Rilievi topografici trimestrale - Tecnici esterni Planimetria Comportamento semestrale Rapporto + dell assestamento del Rilievi topografici trimestrale (primi 3 anni) Tecnici esterni Planimetria corpo della discarica poi annuale Valutazione integrità dell impermeabilizzazio ne di fondo mediante rilievo dei cedimenti Pilastri trimestrale semestrale (primi 3 anni) poi annuale Tecnici esterni Rapporto + Planimetria Nell ambito delle attività generali di controllo e verifica, è inoltre realizzata un attività di check-up annuale per le discariche, per cui SOTRIS ha incaricato un professionista geologo specializzato. Tale check-up costituisce un ulteriore verifica dello stato delle discariche e delle condizioni di ogni specifico impianto. La Ditta ha proceduto altresì ad incaricare lo stesso professionista geologo specializzato quale esperto qualificato per le attività di verifica dell effettuazione dei Piani di Sorveglianza e Controllo, integrando quindi le verifiche indipendenti con l effettuazione del check-up discariche al fine di ottimizzare le attività di sorveglianza disposte. CONTROLLI OPERATIVI Quale verifica sistematica della corretta gestione degli impianti sono tenuti sotto controllo dispositivi, sistemi e procedure che possono avere un influenza sulle prestazioni ambientali della Ditta. I controlli operativi previsti di seguito riportati, che dovranno essere svolti nelle modalità stabilite dalle apposite procedure, sono diretti al controllo di tutte le sezioni impiantistiche degli impianti di discarica SOTRIS, al fine di verificare che queste ultime assolvano alle funzioni per le quali sono state progettate in tutte le condizioni operative. SISTEMA DI CONTROLLO COLTIVAZIONE Oggetto del controllo Stabilità del cumulo e delle scarpate (presenza frane, ecc.) Esecuzione e stato delle coperture provvisorie/messe in sicurezza Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post- Operativa Controllo visivo settimanale trimestrale Controllo visivo settimanale - Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Registrazione Apposito modulo Apposito modulo 109

115 Sezione piano di monitoraggio Allegato F Oggetto del controllo Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post- Operativa Stato della copertura finale Controllo visivo - trimestrale Presenza del personale e dei mezzi per il servizio movimentazione materie per la gestione operativa della discarica Esecuzione copertura giornaliera Rispetto del programma di abbancamento Presenza materiale inerte per la copertura rifiuti e la manutenzione viabilità Presenza di rifiuti dispersi, fango, terra nella viabilità esterna Integrità di viabilità e segnaletica in discarica Integrità di viabilità, recinzioni e segnaletica del Comparto Esecuzione del servizio di vigilanza notturna Esecuzione del servizio di spazzamento stradale e raccolta carta (intero Comparto) Condizioni igienicosanitarie: realizzazione di campagne di disinfestazione Chiusura cancelli a fine giornata Analisi dei dati di flusso relativi ai quantitativi di rifiuti in ingresso Analisi dei dati di flusso relativi ai materiali utilizzati per la copertura Valutazione della densità della miscela rifiuti-inerti mediante rilievo dei volumi abbancati e quantità conferite Controllo visivo giornaliero - Controllo visivo giornaliero sui rifiuti potenzialmente infiammabili Controllo visivo giornaliero - Controllo visivo settimanale - Controllo visivo giornaliero - Controllo visivo giornaliero trimestrale Controllo visivo mensile trimestrale Controllo visivo giornaliero settimanale Controllo visivo settimanale + secondo necessità semestre estivo + secondo necessità - - Da definire Controllo visivo giornaliero - Registro di carico/scarico Registro di carico/scarico mensile - mensile - Indicatore mensile - SISTEMA DI REGIMAZIONE ACQUE DI PIOGGIA Oggetto Frequenza Parametri/metodi del controllo Operativa Ispezione sistema regimazione acque meteoriche Frequenza Post-Operativa Controllo visivo settimanale - Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche HERA gestione discariche HERA gestione discariche HERA gestione discariche Responsabile SOTRIS Responsabile SOTRIS Responsabile SOTRIS Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche Registrazione Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Scheda settimanale Scheda settimanale Scheda settimanale Report tabella Report tabella Report tabella Registrazione Apposito modulo SISTEMA DI CONTROLLO IMPIANTO DI ESTRAZIONE E RACCOLTA PERCOLATO Oggetto del controllo Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post- Operativa Responsabile esecuzione Registrazione 110

116 Sezione piano di monitoraggio Allegato F Oggetto del controllo Controllo di tenuta delle linee di trasporto del percolato dai pozzi alle vasche di stoccaggio Verifica dello stato di riempimento dei pozzi di percolato e funzionamento pompe Verifica dello stato di riempimento delle vasche di stoccaggio del percolato Analisi dei dati di flusso relativi ai quantitativi di percolato prodotto Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post- Operativa Messa in pressione semestrale Da definire Controllo visivo settimanale Da definire Controllo visivo settimanale Da definire Registro di carico/scarico mensile mensile Responsabile esecuzione Manutentori esterni Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile SOTRIS Registrazione Registrazione strumentale automatica Apposito modulo Apposito modulo Report tabella RIFIUTI IN INGRESSO Tenendo in considerazione quanto indicato nell Allegato E al punto E1) Gestione rifiuti, il Piano di Monitoraggio prevede: Aspetto ambientale Omologa rifiuti Accettazione rifiuti Conferimento rifiuti Oggetto del controllo Esame della scheda descrittiva e della caratterizzazione analitica: valutazione ammissibilità, compatibilità e trattabilità Verifica del rifiuto presso il produttore prima dell inizio dei conferimenti Esistenza della convenzione tra produttore del rifiuto e SOTRIS Esistenza delle autorizzazioni necessarie alle attività di trasporto rifiuti Conformità dell automezzo conferente al regolamento della discarica Controllo del formulario di identificazione dei rifiuti Pesatura del rifiuto (Peso lordo, Tara) Controllo visivo su tutti i mezzi con cassoni aperti e rifiuti in vista con telecamera Controllo visivo standard Controllo supplementare Frequenza Operativa Frequenza Post- Operativa Ogni omologa - Quando ritenuto necessario Per ogni conferimento Per ogni conferimento Per ogni conferimento Per ogni conferimento Per ogni conferimento A spot - Per ogni conferimento Conferimenti individuati da omologa Controllo analitico del rifiuto annuale - Controllo analitico del rifiuto per conferimenti continui di quantità rilevanti di rifiuti (20 30 tonnellate/settimana) quadrimestrale Responsabile esecuzione Responsabile SOTRIS Responsabile SOTRIS Servizio Pesa (HERA) Servizio Pesa (HERA) Servizio Pesa (HERA) Servizio Pesa (HERA) Servizio Pesa (HERA) Servizio Pesa (HERA) Operatore (palista) Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Registrazione Convalida tecnica rifiuti in discarica Convalida tecnica rifiuti in discarica Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Scheda controllo rifiuti Scheda controllo rifiuti Scheda controllo rifiuti 111

117 Aspetto ambientale Oggetto del controllo Analisi completa del rifiuto (tal quale e test di cessione) Controllo del rispetto dei criteri di segregazione dei rifiuti incompatibili Frequenza Operativa In caso di dubbi ovvero su richiesta del Responsabile SOTRIS Per ogni conferimento Frequenza Post- Operativa - - Sezione piano di monitoraggio Allegato F Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Registrazione Scheda controllo rifiuti Registro mappatura dei rifiuti Metodiche, verifica di conformità e rispetto dei limiti Le metodiche di campionamento analitiche utilizzate per la caratterizzazione dei rifiuti sono quelle introdotte con il DM 03/08/2005 ossia le metodiche elencate nell Allegato 3 del predetto decreto che fanno riferimento alla norma UNI Al riguardo per la caratterizzazione dei rifiuti è da escludere il ricorso alla determinazione del valore di TDS in alternativa alle determinazioni per solfati e cloruri. Le prove di eluizione e l analisi degli eluati per i parametri previsti devono essere effettuate mediante i metodi analitici ENV 12457/1-4, ENV e ENV Per le determinazioni analitiche devono essere adottati metodi ufficiali riconosciuti a livello nazionale e/o internazionale. Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata sui rifiuti ovvero sugli eluati, sia in maniera continua che periodica, sarà definita l incertezza della misura con un coefficiente di copertura almeno pari a 2 volte la deviazione standard (P95%) del metodo utilizzato. MANUTENZIONI Le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria previste per tutte le opere funzionali e impiantistiche delle discariche SOTRIS, che dovranno essere svolte nelle modalità stabilite dall apposita procedura, sono di seguito riportate; al fine di garantire che anche nella fase successiva alla chiusura le discariche mantengano i requisiti di sicurezza ambientale richiesti, le opportune attività di manutenzione sono previste anche in fase di gestione post-operativa. Oggetto del controllo Verifica dello stato della impermeabilizzazione interna della vasche di stoccaggio del percolato Pulizia reti drenaggio del percolato con idrojet Pulizia vasca di stoccaggio e pozzetto di sollevamento del percolato Manutenzione pompe di sollevamento e di estrazione del percolato Ispezione della rete di captazione e allontanamento acque meteoriche: fossi, embrici, pozzetti, canalette, fogna stradale, vasche Pulizia della rete di captazione e allontanamento acque meteoriche: fossi, embrici, pozzetti, canalette, fogna stradale, vasche Manutenzione opere meccaniche di intercettazione acque meteoriche: paratoie, valvole Controllo e manutenzione dell efficienza dei pozzi piezometrici Spurgo dei pozzi 10 giorni prima del campionamento Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post- Operativa Controllo visivo annuale annuale idrojet mensile trimestrale - semestrale annuale - trimestrale / semestrale annuale Controllo visivo mensile trimestrale Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Manutentori esterni Responsabile Operativo Discariche - semestrale annuale Ditte esterne - semestrale semestrale Manutentori esterni - trimestrale semestrale HERA - trimestrale semestrale HERA Registrazione Sistema informativo Sistema informativo Sistema informativo Sistema informativo Sistema informativo Sistema informativo Sistema informativo Modulistica HERA Modulistica HERA 112

118 Oggetto del controllo Manutenzione copertura finale e/o provvisoria: chiusura crepe e fessurazioni causate da essiccamento, cedimenti, vulnerabilità al gelo, assestamenti differenziali Parametri/metodi Sfalcio erba - Manutenzione delle macchine operatrici Controllo dei presidi del sito: gruppo elettrogeno, gruppi antincendio, dotazioni di emergenza - Frequenza Operativa annuale + secondo necessità trimestrale + secondo necessità Frequenza Post- Operativa Annuale Da definire trimestrale Sezione piano di monitoraggio Allegato F Responsabile esecuzione Ditte esterne Ditte esterne Registrazione Rapporti di intervento Rapporti di intervento - varia - Ditte appaltanti - - varia varia Ditta esterna Registro antincendio RELAZIONE ANNUALE Ai sensi del combinato disposto dell art. 10, comma 2, lettera l) del D.Lgs. n. 36/03 e dell art. 7, comma 6) del D.Lgs. n. 59/05, dovrà essere redatta annualmente una relazione descrittiva del monitoraggio effettuato ai sensi di quanto riportato nel Piano di Monitoraggio, contenente la verifica di conformità rispetto ai limiti puntuali ovvero alle prescrizioni contenute nel presente atto autorizzatorio; tale relazione, che dovrà essere inviata entro il 31 marzo dell anno successivo alla Provincia di Ravenna, all ARPA territorialmente competente e al Comune di Ravenna, dovrà altresì risultare completa di tutte le informazioni sui risultati della gestione delle discariche e dei programmi di sorveglianza e controllo, oltre ai dati di cui all Allegato 2, punto 1, ultimo comma del D.Lgs. n. 36/03. In particolare, la relazione dovrà contenere almeno i seguenti elementi: quantità, tipologia e caratteristiche (codice di identificazione) dei rifiuti smaltiti e loro andamento stagionale; volumi dei materiali eventualmente utilizzati per la copertura giornaliera e finale delle celle; prezzi di conferimento; andamento dei flussi e del volume di percolato [m 3 /anno] e le relative procedure di trattamento e smaltimento; volume occupato e capacità residua nominale della discarica; risultati dei controlli effettuati sui rifiuti conferiti ai fini della loro ammissibilità in discarica, nonché sulle matrici ambientali e sulle emissioni. A tal proposito si sottolinea che SOTRIS, nell ambito del proprio Sistema di Gestione Ambientale e nell ottica del miglioramento continuo e della trasparenza delle comunicazioni verso le parti interessate, già a partire dal giugno 2003 ha predisposto e reso pubblico un Rapporto Ambientale volontario nel quale sono riassunti i risultati dei controlli effettuati sulle matrici ambientali; tale Rapporto Ambientale potrà costituire parte integrante della relazione annuale in oggetto. Alla relazione annuale saranno inoltre allegate le sopracitate relazioni semestrali di riscontro redatte dal personale tecnico specializzato e indipendente. NOTIFICA DI EFFETTI AMBIENTALI NEGATIVI Le modalità adottate per notificare all Autorità Competente eventuali significativi effetti negativi sull ambiente sono definite unitariamente da SOTRIS e HERA, in relazione agli esiti dei controlli, in conformità con quanto fissato dal documento Limiti di Guardia degli inquinanti nell acquifero freatico del comparto HERA S.p.A. S.S. 309 km 2,6 Ravenna che viene acquisito come parte integrante della presente AIA. 113

119 Allegati al piano di monitoraggio Allegato F1 Profilo analitico ACQUE SUPERFICIALI Parametri per il monitoraggio delle acque superficiali nei corpi recettori (scoli Tomba e Cerba) Fase operativa: profilo mensile Fase operativa: profilo trimestrale (gen, apr, lug, ott) Fase post-operativa: profilo semestrale Fase operativa e post-operativa: profilo annuale (giugno) ph temperatura Conducibilità elettrica Ossidabilità Kubel COD BOD 5 TOC Na K Cloruri Solfati Fluoruri IPA Fe Mn Ca Mg As Cu Cd Cr tot Cr VI Hg Ni Pb Zn Fosforo Totale Cianuri Azoto Ammoniacale Azoto nitroso Azoto nitrico Screening Tossicità Composti organoalogenati (CVM) Fenoli Pesticidi fosforati Pesticidi totali Solventi organici aromatici Solventi organici azotati Solventi clorurati Livello idrometrico Scolo Tomba (I1) e Scolo Cerba (I2) x (freatimetro) 114

120 Allegati al piano di monitoraggio Allegato F1 Parametri per il monitoraggio delle acque meteoriche nella rete interna (Punto N) Fase operativa: almeno semestrale Fase operativa: profilo annuale Fase post-operativa: profilo semestrale ph Solidi Sospesi Conducibilità elettrica Ossidabilità Kubel COD BOD 5 K Cloruri Solfati Solfiti Solfuri Fluoruri Fosforo totale Fenoli Fe Mn Al Bo As Cu Cd Cr VI Cr Hg Pb Ni Se Zn Azoto Ammoniacale Azoto nitroso Azoto nitrico Azoto Totale Grassi e oli animali e vegetali Tensioattivi Totali Aldeidi Solventi organici azotati Solventi organici aromatici Solventi clorurati Pesticidi fosforati Idrocarburi totali IPA PCB Screening Tossicità 115

121 Allegati al piano di monitoraggio Allegato F2 Planimetria pozzi piezometrici Comparto HERA-SOTRIS S.S. 309 km 2,6 Ravenna 116

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