Il Punt. FINANZIARIA 2002: LE NOVITÀ PER L'IMPRESA (1^ PARTE) anno IV - n.143 -Giugno 2002

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1 anno IV - n143 - FINANZIARIA 2002: LE NOVITÀ PER L'IMPRESA (1^ PARTE) 1 PREMESSA; 2 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI REDDITO D'IMPRESA Riferimenti normativi Circolare n40/e del 13/05/2002 Legge 448/2001 Legge 342/2000 DM 162/2001 TUIR Legge 413/1991 Legge 449/1997 Legge 133/1999 DL 70/1988 (Legge 154/1988) DPR 442/1997 DPR 633/1972 Circolare n112/e del 29/05/1999 DLgs 241/1997 DPR 42/1988 Circolare n98 del 17/05/2000 1PREMESSA Con circolare n40/e del 13 maggio 2002, l'agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in ordine ai provvedimenti riguardanti le imprese, introdotti dalla Legge 28 dicembre 2001, n 448 (Finanziaria 2002) "o" di questa settimana inizia l'esame della circolare, con particolare riferimento alle disposizioni in materia di reddito d'impresa, contenute nell'articolo 3 della Legge 448 E' utile segnalare che il comma 12 dello stesso articolo 3 prevede l'emanazione di un apposito decreto ministeriale di attuazione 2 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI REDDITO D'IMPRESA RIVALUTAZIONE FACOLTATIVA DEI BENI DI IMPRESA E DELLE PARTECIPAZIONI (ARTICOLO 3, COMMI 1-3) La rivalutazione dei beni e delle partecipazioni dell'impresa: si basa sulla disciplina prevista dalla Legge 342/2000 e dal DM 162/2001, ma sono state introdotte le seguenti novità: sono rivalutabili anche i beni risultanti dal bilancio chiuso entro il 31 dicembre 2000, purché ancora posseduti alla fine dell'esercizio con riferimento al quale viene eseguita (articolo 2 del DM 162/2001); i maggiori valori attribuiti a seguito della rivalutazione sono fiscalmente riconosciuti a decorrere dal secondo esercizio successivo a quello con riferimento al quale la rivalutazione è eseguita; l'imposta sostitutiva liquidata è memorizzata ai fini dell'attribuzione del credito d'imposta (articolo 105, commi 2 e 3 del TUIR); pag 1

2 è anch'essa: di carattere economico, finalizzata a garantire una maggiore rappresentatività dei dati di bilancio; facoltativa e da effettuarsi per categorie omogenee di beni, salvo che per i beni immateriali Va inoltre evidenziato che: il maggior valore attribuito ai beni non può eccedere il loro valore economico calcolato, in modo uniforme per ogni categoria omogenea, in base al valore di mercato, al valore di utilizzazione per l'impresa ovvero ad uno degli altri criteri indicati nell'articolo 11, comma 2 della Legge 342/2000; per effettuare la rivalutazione possono essere liberamente utilizzati i diversi metodi previsti dall'articolo 5 del DM 162/2001, anche contestualmente per lo stesso bene; il riconoscimento fiscale dei nuovi valori conseguenti alla rivalutazione è subordinato al pagamento di un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'irap; restano invariate: le aliquote dell'imposta sostitutiva (19% per i beni ammortizzabili e 15% per i beni non ammortizzabili); le modalità di imputazione a riserva del saldo attivo di rivalutazione L'Agenzia delle Entrate ha preannunciato specifiche istruzioni sulle peculiarità della disciplina in esame ESTROMISSIONE DI BENI DELL'IMPRESA INDIVIDUALE (ARTICOLO 3, COMMI 4-6) La disposizione prevede l'estromissione agevolata dal patrimonio dell'imprenditore individuale degli immobili strumentali (articolo 40, comma 2, primo periodo del TUIR), utilizzati alla data del 30 novembre 2001 Precedenti normativi della disposizione si possono ritrovare in: articolo 58 della Legge 413/1991; articolo 30 della Legge 449/1997; articolo 15 della Legge 133/1999 AMBITO SOGGETTIVO Possono avvalersi dell'agevolazione coloro che al 30 novembre 2001: rivestono la qualifica di imprenditore individuale; hanno conservato la qualifica fino al 1 gennaio 2002 (data a partire dalla quale assume rilevanza l'esclusione dei beni immobili dal patrimonio dell'impresa) L'agevolazione non spetta se: pag 2

3 al 1 gennaio 2002, la qualifica di imprenditore individuale è venuta meno, in quanto si sarebbe già verificato il presupposto per l'attribuzione del bene alla sfera patrimoniale privata dell'imprenditore, con la conseguente applicazione dell'imposta ordinaria sulle plusvalenze eventualmente realizzate; l'unica azienda è stata concessa in affitto o in usufrutto anteriormente al 1 gennaio 2002, in quanto per l'intera durata dell'affitto o della concessione verrebbe a cessare l'attività d'impresa (articolo 81, comma 1, lettera h del TUIR) e tutti i beni che fanno parte dell'azienda concessa in affitto: resterebbero beni relativi all'impresa; in caso di successiva cessione dell'azienda, parteciperebbero alla determinazione dell'eventuale plusvalenza realizzata AMBITO OGGETTIVO L'agevolazione riguarda i beni immobili strumentali per destinazione, cioè quelli che sono utilizzati dall'imprenditore esclusivamente per l'esercizio dell'impresa L'Agenzia delle Entrate ha evidenziato che: la norma prescinde dalla categoria catastale di appartenenza dell'immobile; condizione essenziale è l'utilizzo esclusivo e diretto dell'immobile da parte dell'imprenditore nella propria attività d'impresa al 30 novembre 2001; in base alla vigente normativa gli immobili strumentali, sia per natura che per destinazione, si considerano relativi all'impresa individuale (articolo 77, comma 1 del TUIR) solo se indicati: nell'inventario; nel registro dei beni ammortizzabili, per le imprese in contabilità semplificata; vanno distinti gli immobili strumentali per destinazione acquisiti: dal 1 gennaio 1992 (data di entrata vigore del nuovo testo dell'articolo 77 del TUIR), che: possono essere estromessi, se relativi all'impresa a norma dell'attuale articolo 77; non possono essere estromessi, se non indicati nell'inventario (al pari dei beni adibiti promiscuamente all'esercizio d'impresa) Essi infatti non si considerano beni relativi all'impresa, ma beni già appartenenti alla sfera privata dell'imprenditore; fino al 31 dicembre 1991, che possono essere estromessi, anche se non indicati nell'inventario Si tratta di quegli immobili che l'imprenditore già utilizzava esclusivamente per l'esercizio dell'impresa al 31 dicembre 1991, per i quali non è stata esercitata l'opzione per l'esclusione ai sensi dell'articolo 58 della Legge 413/1991 pag 3

4 Infatti, tali immobili, anche dopo la modifica dell'articolo 77 del TUIR: continuano ad essere considerati relativi all'impresa, anche se non indicati nell'inventario; possono essere estromessi a condizione che alla data del 30 novembre 2001 siano utilizzati come beni strumentali dall'imprenditore nella propria attività d'impresa; l'estromissione agevolata non può essere effettuata se: anteriormente al 1 gennaio 2002 si sia verificata una delle ipotesi previste dall'articolo 54, comma 1 del TUIR; gli immobili costituiscono beni merce; gli immobili, anche se indicati nell'inventario: sono strumentali per natura e non sono utilizzati nell'esercizio dell'impresa; non sono strumentali né per natura, né per destinazione Possono essere estromessi i beni immobili che, alla data del 30 novembre 2001, avevano i requisiti sopra individuati, anche se concessi, successivamente a tale data, in uso a terzi a qualsiasi titolo; l'estromissione agevolata può essere effettuata: dall'erede dell'imprenditore deceduto successivamente al 30 novembre 2001, a condizione che l'opzione sia esercitata dall'erede che abbia proseguito l'attività del de cuius in forma individuale; dal donatario dell'azienda che abbia proseguito l'attività imprenditoriale del donante, sempre che si verifichino le condizioni previste dell'articolo 54, comma 5, secondo periodo del TUIR; la medesima disciplina si applica con riguardo agli immobili posseduti in comunione BASE IMPONIBILE La base imponibile per il calcolo dell'imposta sostitutiva è data dalla differenza tra: il valore normale dei beni, determinato (articolo 3, comma 5 della Legge 448/2001) applicando i moltiplicatori stabiliti dalle singole leggi d'imposta alle rendite catastali ovvero, nel caso in cui si tratti di immobili non ancora iscritti in catasto edilizio con attribuzione di rendita, secondo la procedura per l'attribuzione della rendita catastale (articolo 12 del DL 70/ Legge 154/1988) Tenendo conto che, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 1996, le rendite catastali sono rivalutate del 5%, i coefficienti sono i seguenti: pag 4

5 50, se l'immobile appartiene alla categoria catastale D (opifici) oppure A/10 (uffici); 34, se l'immobile appartiene alla categoria C/1 (negozi); 100, in tutti gli altri casi; il relativo valore fiscalmente riconosciuto, determinato assumendo il valore iscritto nel libro degli inventari oppure nel registro dei beni ammortizzabili, al netto delle quote di ammortamento fiscalmente dedotte fino al periodo d'imposta 2001 L'estromissione può essere comunque effettuata anche nell'ipotesi in cui non emerga alcuna differenza tra i due valori Nel caso in cui l'immobile sia posseduto in comunione, l'imposta sostitutiva e la maggiorazione IVA si applicano sulla quota del valore di spettanza dell'imprenditore MODALITÀ DI ESERCIZIO DELL'OPZIONE L'opzione per fruire dell'agevolazione andava effettuata entro il 30 aprile 2002, con effetto dal periodo d'imposta in corso alla data del 1 gennaio 2002 Atteso che, ai fini dell'opzione, rileva il comportamento concreto del contribuente (articolo 1 del DPR 442/1997), è sufficiente l'effettuazione di adempimenti che presuppongono la volontà di escludere i beni immobili strumentali per destinazione dal patrimonio dell'impresa (ad esempio, contabilizzazione dell'estromissione nel libro giornale, in caso di impresa in contabilità ordinaria o sul registro dei beni ammortizzabili, in caso di impresa in contabilità semplificata) L'opzione può essere esercitata: dall'erede che abbia proseguito l'attività del de cuius in forma individuale dal donatario che abbia proseguito l'attività imprenditoriale dal donante IMPOSTA SOSTITUTIVA L'esclusione dei beni dal patrimonio dell'impresa avviene mediante il pagamento di un'imposta sostitutiva IRPEF, IRAP e IVA, determinata applicando - per ciascun bene - l'aliquota del 10% alla differenza tra il valore normale ed il valore fiscalmente riconosciuto L'Agenzia delle Entrate ha precisato che: per gli immobili la cui estromissione è considerata cessione soggetta ad IVA (articolo 2, comma 2, n 5 del DPR 633/1972), l'imposta sostitutiva è aumentata di un importo pari al 30% dell'iva applicabile al valore normale con l'aliquota propria del bene In tali casi, il contribuente non dovrà operare la rettifica della detrazione prevista (articolo 19-bis2 del DPR 633), a differenza di quanto indicato nella circolare n112/e del 29/05/1999 per le assegnazioni agevolate dei beni ai soci di cui all'articolo 29 della Legge 449/1997; pag 5

6 sono escluse dal campo di applicazione dell'iva le estromissioni di beni immobili per i quali l'imposta non è stata detratta all'atto del relativo acquisto, compresa l'ipotesi di acquisto presso un privato o di provenienza dal patrimonio personale dell'imprenditore In tali casi non si applica la maggiorazione dell'imposta sostitutiva; l'estromissione degli immobili con IVA non detratta è esclusa dal campo di applicazione dell'iva anche se sugli stessi sono stati sostenuti interventi di riparazione e di recupero edilizio per i quali, invece, si è provveduto alla detrazione dell'imposta In tal caso il contribuente dovrà, in relazione all'imposta afferente a tali spese, operare la rettifica della detrazione a norma dell'articolo 19-bis2, qualora le stesse siano incrementative del valore dell'immobile e non abbiano esaurito la loro utilità all'atto dell'estromissione (sentenze Corte di Giustizia CEE del 17/05/ causa C-322/99 e C-323/99) MODALITÀ DI VERSAMENTO Il versamento: del 40% dell'imposta sostitutiva dovuta deve avvenire entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d'imposta 2001; dell'importo residuo deve essere effettuato in 2 rate di pari importo entro: il 16 dicembre 2002; il 16 marzo 2003 Alle rate suddette devono essere applicati gli interessi del 3% annuo PROSPETTO RIEPILOGATIVO RATA AMMONTARE RATA SCADENZA VERSAMENTO Prima 40% Termine presentazione dichiarazione periodo imposta in corso al 01/01/2001 Seconda 30% + int 3% annuo 16/12/2002 Terza 30% + int 3% annuo 17/03/2003 ASSEGNAZIONE E CESSIONE AGEVOLATA DI BENI AI SOCI E TRASFORMAZIONI AGEVOLATE IN SOCIETÀ SEMPLICI (ARTICOLO 3, COMMA 7) PREMESSA La norma in esame richiama le disposizioni dell'articolo 29 della Legge 449/1997 riguardanti: l'assegnazione agevolata ai soci di: beni immobili, diversi da quelli strumentali per destinazione; beni mobili iscritti in pubblici registri, non utilizzati come strumentali per l'attività propria; quote di partecipazione in società; pag 6

7 la trasformazione agevolata in società semplici delle società che hanno per oggetto esclusivo o principale la gestione dei predetti beni Le assegnazioni e le trasformazioni devono essere effettuate entro il 30 settembre 2002, mediante l'applicazione di un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'irap pari al 10% della differenza tra: il valore normale, il costo fiscalmente riconosciuto dei beni, da assegnare o compresi nel patrimonio della società oggetto della trasformazione Per le assegnazioni di beni rilevanti ai fini IVA, il contribuente, entro il 30 gennaio 2002, poteva optare per l'applicazione di una maggiorazione dell'imposta sostitutiva pari al 30% dell'iva applicabile al valore normale dei beni in base all'aliquota propria dei medesimi L'Agenzia delle Entrate ha precisato che: la scelta tra il regime ordinario IVA e quello sostitutivo può essere operata anche per singole operazioni; le assegnazioni assoggettate alla maggiorazione dell'imposta sostitutiva (escluse dal campo di applicazione IVA) comportano la rettifica della detrazione dell'imposta (circolare n112/e citata); le norme dettate dall'articolo 29 della Legge 449/1997 si applicano anche alle cessioni a titolo oneroso ai soci dei beni sopra indicati (articolo 3, comma 8); possono fruire delle agevolazioni: i soci che al 30 settembre 2001 sono iscritti nel libro dei soci (se prescritto); i soggetti iscritti in forza di titolo di trasferimento, avente data certa anteriore al 1 ottobre 2001; la percentuale di partecipazione rilevante ai fini dell'assegnazione è quella esistente alla data dell'assegnazione medesima Non è necessario l'ininterrotto possesso della partecipazione dal 30 settembre 2001 alla data dell'assegnazione; relativamente alle partecipazioni: non negoziate in mercati regolamentati, assegnate o cedute, facenti parte del patrimonio della società trasformata, il valore del patrimonio netto deve risultare da relazione giurata di stima redatta da soggetti iscritti all'albo dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali, nonché nell'elenco dei revisori contabili; valgono i chiarimenti forniti nella circolare n112/e citata pag 7

8 NATURA DELL'AGEVOLAZIONE In via ordinaria, in caso di assegnazione di beni ai soci, si renderebbe applicabile il seguente regime: la società realizza una plusvalenza da assoggettare a tassazione ordinaria (articolo 54, comma 1, lett D del TUIR), in misura pari alla differenza tra il valore normale del bene (articolo 9 del TUIR) ed il suo costo fiscalmente riconosciuto; per il socio: le attribuzioni effettuate a titolo di restituzione di riserve di capitale sono irrilevanti sotto il profilo reddituale, ma riducono il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione (articolo 44 del TUIR); nell'ipotesi in cui la restituzione (assegnazione) ecceda il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione, tale differenza è tassabile in capo al socio; nei casi di attribuzione di somme o beni a titolo di ripartizione di riserve di utili, l'incasso del dividendo costituisce reddito e non comporta la riduzione del costo fiscale della partecipazione Se sono stati assegnati beni, il dividendo si determina in misura pari al valore normale degli stessi (articolo 9, commi 2 e 3 del TUIR) In base al citato articolo 29, nei confronti dei soci assegnatari non si applicano le disposizioni dell'articolo 44 del TUIR, ma il valore normale dei beni ricevuti, al netto dei debiti accollati, riduce il costo fiscalmente riconosciuto delle azioni o quote possedute L'Agenzia delle Entrate ha evidenziato che: la norma ha lo scopo di consentire alle snc, sas, srl, spa e saa di assegnare beni ai soci, applicando un'imposta sostitutiva sulla differenza tra il valore normale dei beni stessi ed il loro costo fiscalmente riconosciuto; l'esclusione dalla disciplina dell'articolo 44 del TUIR garantisce che il pagamento dell'imposta sostitutiva operato dalla società sia definitivo e liberatorio per i soci assegnatari (sia di società di capitali, sia di società di persone) di qualsiasi ulteriore tassazione, esattamente come previsto per le cessioni agevolate e le trasformazioni in società semplici; tale effetto è limitato alla differenza tra i maggiori valori dei beni assegnati e il loro valore contabile fiscalmente riconosciuto su cui è stata corrisposta l'imposta sostitutiva, che non affluisce ai canestri in quanto si considera prelevata a titolo definitivo EFFETTI NEI CONFRONTI DEI SOCI ASSEGNATARI Per il socio destinatario dell'assegnazione (limitatamente alla differenza su cui la società ha applicato l'imposta sostitutiva) si producono i seguenti effetti: pag 8

9 disapplicazione dell'articolo 44 del TUIR; irrilevanza, dal punto di vista reddituale, delle riserve (qualunque sia la loro natura) utilizzate come contropartita patrimoniale dell'assegnazione; corrispondenza del costo fiscalmente riconosciuto del bene assegnato con il valore normale assunto dalla società assegnante nella determinazione della base imponibile ai fini dell'applicazione dell'imposta sostitutiva (a prescindere dall'importo eventualmente contabilizzato dal socio assegnatario) La differenza tra il valore normale del bene assegnato e l'ammontare su cui la società ha assolto l'imposta sostitutiva assume rilevanza per il socio secondo le ordinarie regole: come dividendo, se vengono annullate riserve di utili, in riduzione del costo della partecipazione, se vengono annullate riserve di capitale ASSEGNAZIONE AGEVOLATA CON RIDUZIONE DI RISERVE DI CAPITALE Con l'assegnazione dei beni ai soci si verifica una riduzione del patrimonio netto della società e dell'attivo dello stato patrimoniale, conseguente al trasferimento dei beni dalla sfera patrimoniale della società a quella del socio Il costo della partecipazione del socio dovrà essere dunque: incrementato del maggior "valore affrancato"; decrementato dell'uscita del bene dal patrimonio sociale Se il valore del bene assegnato è maggiore rispetto al costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione incrementato della differenza assoggettata ad imposta sostitutiva, per il socio assegnatario, l'eccedenza è soggetta a tassazione nei modi ordinari ASSEGNAZIONE AGEVOLATA CON RIDUZIONE DI RISERVE DI UTILI In caso di assegnazione agevolata mediante riduzione di riserve di utili: il costo della partecipazione in capo al socio rimane inalterato; la differenza tra il valore normale del bene e la plusvalenza assoggettata ad imposta sostitutiva concorre al reddito del socio assegnatario secondo i modi ordinari e, limitatamente a tale differenza, al socio spetta il credito d'imposta IPOTESI Il socio ha una partecipazione nella società pari al 100% La società possiede solo il bene assegnato La società paga l'imposta sostitutiva sulla differenza tra il costo contabile fiscalmente riconosciuto del bene assegnato ed il suo valore normale, pari a 100 ESEMPI pag 9

10 ESEMPIO N 1 Costo fiscale del bene 10 SITUAZIONE ANTE-ASSEGNAZIONE SOCIO Caso 1 Caso 2 Caso 3 Costo partecipazione (a) SOCIETA Costo fiscale bene assegnato 10 Valore normale bene assegnato (b) 100 Differenza su cui si applica l'imposta sostitutiva (c) 90 ANNULLAMENTO DI RISERVE DI CAPITALE Socio Il socio: incrementa il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione per un importo pari alla plusvalenza tassata in capo alla società; contestualmente, lo riduce per un importo pari al valore normale del bene assegnato Caso 1 Caso 2 Caso 3 Costo Partecipazione (a) + (c) - (b) Valore normale bene assegnato 100 Società Costo fiscale bene assegnato 0 Differenza su cui si applica l'imposta sostitutiva 90 ANNULLAMENTO DI RISERVE DI UTILI Socio Il socio riceve un dividendo pari al valore normale del bene assegnato, che concorre al reddito nei modi ordinari, limitatamente alla parte non assoggettata ad imposta sostitutiva Il costo fiscale della partecipazione rimane inalterato Caso 1 Caso 2 Caso 3 Costo Partecipazione (a) + (c) - (b) Valore normale bene assegnato 100 Dividendi tassabili modi ordinari (b) - (c) Società Costo fiscale bene assegnato 0 Differenza su cui si applica l'imposta sostitutiva 90 ESEMPIO N 2 Costo fiscale del bene 90 SITUAZIONE ANTE-ASSEGNAZIONE SOCIO Caso 1 Caso 2 Caso 3 Costo partecipazione (a)

11 SOCIETA Costo fiscale bene assegnato 90 Valore normale bene assegnato (b) 100 Differenza su cui si applica l'imposta sostitutiva (c) 10 ANNULLAMENTO DI RISERVE DI CAPITALE Socio Il socio: incrementa il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione per un importo pari alla plusvalenza tassata in capo alla società; contestualmente, lo riduce per un importo pari al valore normale del bene assegnato Caso 1 Caso 2 Caso 3 Costo Partecipazione (a) + (c) - (b) Valore normale bene assegnato 100 Differenza tassabile modi ordinari (b) - (c) Società Costo fiscale bene assegnato 0 Differenza su cui si applica l'imposta sostitutiva 10 Dopo l assoggettamento a tassazione della differenza di 60 e 80, il costo fiscale della partecipazione sarà pari a zero ANNULLAMENTO DI RISERVE DI UTILI Socio Il socio riceve un dividendo pari al valore normale del bene assegnato, che concorre al reddito nei modi ordinari, limitatamente alla parte non assoggettata ad imposta sostitutiva Il costo fiscale della partecipazione rimane inalterato Caso 1 Caso 2 Caso 3 Costo Partecipazione (a) + (c) - (b) Valore normale bene assegnato 100 Dividendi tassabili modi ordinari (b) - (c) Società Costo fiscale bene assegnato 0 Differenza su cui si applica l'imposta sostitutiva 10 ESEMPIO N 3 ASSEGNAZIONE A FRONTE DI ANNULLAMENTO DI RISERVE DI CAPITALE E DI UTILI SITUAZIONE ANTE-ASSEGNAZIONE SOCIO Costo partecipazione (a) 10 SOCIETA Costo fiscale bene assegnato 10 Valore normale bene assegnato (b) 100 Differenza su cui si applica l'imposta sostitutiva (c) 90

12 ANNULLAMENTO DELLE RISERVE PER PARI IMPORTO Il valore normale del bene assegnato al socio è 100, a fronte del quale sono annullate per pari importo riserve di capitale e di utili A fronte dell annullamento di riserve di: capitale per 50, il socio: incrementa il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione per un importo pari al 50% della plusvalenza tassata in capo alla società contestualmente, lo riduce per un importo pari al 50 % del valore normale del bene assegnato; utili, per 50: la differenza tra il 50 % del valore normale del bene assegnato e il 50 % del costo fiscalmente riconosciuto (pari a 45), non concorre al reddito in quanto assoggettato ad imposta sostitutiva; la restante quota (pari a 5), non assoggettata ad imposta sostitutiva, concorre al reddito come dividendo nei modi ordinari Socio Costo partecipazione (a) + 50% di (c) 50% di (b) 5 Valore normale del bene assegnato 100 Dividendo tassabile nei modi ordinari 50% di [(b) - (c)] 5 Società Costo fiscale del bene assegnato 0 Differenza su cui si applica l'imposta sostitutiva 90 ANNULLAMENTO DELLE RISERVE IN MISURA NON PROPORZIONALE A fronte dell annullamento di riserve di: capitale per 80, il socio: incrementa il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione per un importo pari agli 8/10 della plusvalenza tassata in capo alla società contestualmente, lo riduce per un importo pari agli 8/10 del valore normale del bene assegnato utili per 20: la differenza tra i 2/10 del valore normale del bene assegnato e i 2/10 del costo fiscalmente riconosciuto non concorre al reddito in quanto assoggettato ad imposta sostitutiva; la restante quota (pari a 2), non assoggettata ad imposta sostitutiva, concorre al reddito come dividendo nei modi ordinari La distribuzione delle riserve di utili per 20, comporta la non tassazione per 2/10 della differenza assoggettata ad imposta sostitutiva; il costo fiscale della partecipazione non subisce variazioni Socio Costo partecipazione (a) + 8/10 di (c) 8/10 di (b) 2 Costo fiscale bene assegnato 100 Dividendo tassabile nei modi ordinari 2/10 di [(b) - (c)] 2 Società Costo fiscale del bene assegnato 0 Differenza su cui si applica l'imposta sostitutiva 90

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14 RECESSO DEL SOCIO, LIQUIDAZIONE DELLA SOCIETÀ E RIDUZIONE DEL CAPI- TALE ESUBERANTE Per i casi in questione, l'agenzia delle Entrate ha evidenziato che: ordinariamente, le somme ed il valore normale dei beni ricevuti dai soci costituiscono utile per la parte che eccede il prezzo pagato per l'acquisto o la sottoscrizione delle azioni o quote annullate (articolo 44, comma 3 del TUIR) Tali disposizioni valgono anche per le società di persone nelle stesse ipotesi di recesso, liquidazione, esclusione e riduzione del capitale (articolo 16, comma 1, lett l del TUIR), considerato che l'articolo 6 del DPR 42/1988 rinvia alle disposizioni dell'articolo 44 del TUIR; con l'assegnazione agevolata: la differenza tra il valore normale dei beni assegnati ed il prezzo di acquisto o di sottoscrizione delle azioni o quote annullate è irrilevante per il socio fino a concorrenza dell'ammontare assoggettato ad imposta sostitutiva dalla società; il residuo ammontare concorre al reddito del socio come utile di partecipazione; il credito d'imposta spetta limitatamente alla parte di utile proporzionalmente corrispondente alle riserve diverse da quelle che sono considerate di capitale (par 156 della circolare n98 del 17/05/2000) EFFETTI DELL'ASSEGNAZIONE NEI CONFRONTI DELLA SOCIETÀ L'imposta assolta dalla società sulle assegnazioni agevolate non rileva ai fini della formazione dei canestri COINCIDENZA TRA VALORE NORMALE E COSTO FISCALMENTE RICONOSCIUTO DEL BENE ASSEGNATO Nell'ipotesi in cui il valore normale dei beni assegnati coincida con il loro costo fiscalmente riconosciuto, la base imponibile ai fini del calcolo dell'imposta sostitutiva sarà pari a zero Va precisato che: la mancanza di base imponibile non preclude la possibilità di fruire del beneficio; in capo al socio si producono i medesimi effetti descritti in precedenza nelle diverse ipotesi di annullamento di riserve di utili o di capitale; con riferimento ai beni immobili, il socio assegnatario può ottenere l'attribuzione degli stessi sulla base del valore catastale (articolo 29, comma 3) anziché sulla base del valore normale determinato (articolo 9 del TUIR) pag 10

15 CESSIONE AGEVOLATA DEI BENI AI SOCI Le norme dell'articolo 29 si applicano anche alle cessioni a titolo oneroso di beni ai soci, effettuate entro il 30 settembre 2002 (articolo 3, comma 8) Il costo fiscalmente riconosciuto in capo al socio del bene ceduto è costituito dal maggiore tra: il corrispettivo pattuito per la cessione; il valore normale eventualmente utilizzato dalla società cedente ai fini della determinazione dell'imposta sostitutiva In tale ipotesi, per il socio, rileverà il valore fiscale che il bene aveva presso la società, maggiorato della plusvalenza assoggettata ad imposta sostitutiva PROFILI RILEVANTI AI FINI IVA La trasformazione in società semplice prevista dall'articolo 29, comma 1 determina (circolare n112/e citata) la cessazione dell'attività imprenditoriale Ciò integra un'ipotesi di autoconsumo dei beni di impresa, da assoggettare ad IVA (articolo 2, comma 2, n 5 del DPR 633) ovvero a maggiorazione dell'imposta sostitutiva, sempre che all'atto dell'acquisto sia stata operata la detrazione dell'imposta ai sensi dell'articolo 19 del DPR 633 Tale disciplina si rende applicabile anche all'assegnazione agevolata ai soci dei beni, che realizza un'ipotesi di destinazione a finalità estranee all'esercizio d'impresa (articolo 5, par 6 della VI Direttiva IVA) VERSAMENTO DELL'IMPOSTA SOSTITUTIVA Rata Ammontare rata Scadenza versamento Prima 40% 16 novembre 2002 Seconda 30% 16 febbraio 2003 Terza 30% 16 maggio 2003 pag 11

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