PIANO TARIFFARIO D AMBITO
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- Fabiola Righi
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1 PIANO TARIFFARIO D AMBITO PERCHE ERA NECESSARIO il RIPRISTINO: 1) TARIFFA DEL PIANO DI GESTIONE : Era necessario ripristinare le tariffe previste dal Piano di Gestione per l anno Le vicissitudini amministrative dell Ente Gestore A.C.A. S.p.A., non hanno inciso in nessun modo sul ripristino della tariffa d Ambito per l anno in corso. La tariffa ad 1,03 è stata prevista nel P.d.A. (Piano d Ambito) già dalla sua approvazione, anno 2003, rispettando i criteri di calcolo con metodo normalizzato così come previsto dalla Legge. Diverso invece è il problema riferito alla gestione e all amministrazione dell Ente Gestore che, in riferimento a quanto previsto dal Piano, dovrà contenere i costi operativi entro i 28,69 milioni di Euro senza possibilità di andare ad incidere ulteriormente sulla quota tariffaria. A questo adeguamento, però, l ATO e tutti i Sindaci dei Comuni Consorziati, devono far seguire un attenta rivisitazione del Piano d Ambito che, alla luce dell esperienza maturata, deve essere rimodulato affinché ogni possibile utile sia dedicato esclusivamente alla risoluzione dei problemi infrastrutturali legati al servizio idrico integrato, soprattutto nel settore depurativo e fognario. Inoltre non dobbiamo dimenticare che alcuni dati di spesa relativi all anno 2003 sono risultati molto diversi da quanto preventivato nel Piano, come ad esempio i mutui in essere nei Comuni Consorziati che sono passati da 2,2mln di euro a 3,7mln di euro. Questa diversità, unitamente ad altre voci del Piano, ha contribuito a rendere necessario il ripristino almeno del Piano tariffario previsto per l anno Solo gli incrementi previsti dalla Legge (Incremento ISTAT e ART.141 L-.388/2000, finanziamento Piano Stralcio) comporta un adeguamento tariffario di 0,1108 centesimi di euro portando la tariffa a 1,0108 a mc (vedi allegato A). Possiamo così comprendere la situazione di difficoltà attuale che a fronte di un aumento generalizzato ISTAT del 5,6% e del mancato adeguamento per il finanziamento delle opere previste nel Piano Stralcio (Art.141 L.388/00) ha prodotto un eccessivo discostamento da quanto previsto e quanto realizzato.
2 A tutto ciò dobbiamo aggiungere la necessità della realizzazione delle opere sul territorio che ormai assumono un carattere prioritario nella loro interezza, soprattutto nel settore fognatura e depurazione. Non si ha intenzione di rispondere alle critiche e polemiche avanzate da chi, con il pretesto di un aumento tariffario dovuto ad una cattiva gestione dell Ente Gestore, mina lo sviluppo di un Piano che, nel bene o nel male, fu votato all unanimità dall Assemblea dei Sindaci dell ATO. Nel panorama generale abruzzese che si sta delineando è arrivato il momento di procedere ad una sostanziale riforma dei contenuti di questo settore. In questa scena l assemblea dell ATO ha la necessità di imporre il proprio potere decisionale affinché la gestione del servizio idrico integrato segua i principi di economicità, efficacia ed efficienza, perché se è vero che vi sono tracce di gestione non oculata da parte dell Ente Gestore e anche vero che l assemblea dell Ente d Ambito formata da tutti i Sindaci Consorziati nell ATO, titolari anche dell Ente Gestore ACA Spa, non è intervenuta tempestivamente affinché eventuali anomalie venissero corrette. È necessario che ciascuno si assuma le proprie responsabilità in modo da iniziare un percorso particolarmente attento alla gestione anche attraverso quel controllo analogo che, dopo l affidamento in house votato ad unanimità dei presenti, ha necessità di essere applicato. Il ripristino della tariffa d ambito per l anno 2006 è frutto di un rispetto contrattuale che impegna le parti in essere a continuare l amministrazione del servizio e, in considerazione dei fatti maturati, impone il rafforzamento della vigilanza sulla gestione e la trasparenza delle operazioni. L Assemblea dei Sindaci sin da adesso deve impegnarsi, con l organo funzionale dell ATO, a vigilare affinché l adeguamento tariffario porti i frutti attesi per la risoluzione dei molti problemi territoriali attraverso una gestione innovativa e partecipata del servizio idrico integrato. Le strumentalizzazioni e la disinformazione non giovano a nessuno.
3 ALCUNE CONSIDERAZIONI 1) Nonostante ci trovassimo nel mese di ottobre si era creata una particolare situazione amministrativa che impediva di avere una tariffa applicabile per l anno La precedente tariffa, ormai vecchia di tre anni, non era più in vigore in virtù della scadenza prevista nella precedente deliberazione di approvazione della tariffa d Ambito. Era necessario, nel rispetto dei vincoli contrattuali e degli adeguamenti previsti dalla legge, comunicare all Ente Gestore la tariffa d ambito da applicare per l anno 2006 onde evitare eventuali accumuli di ritardo che potessero generare una fatturazione all utente cospicua e inappropriata. 2) Con l applicazione del vecchio Piano Tariffario in numerosi Comuni si registravano perdite di gestione tra le spese e le entrate del servizio idrico integrato. Questa situazione ha contribuito ad impedire il liberarsi di somme da destinare agli investimenti sul settore. 3) COSTI e INVESTIMENTI sono stabiliti da un documento di Programmazione Tecnico- Finanziario denominato PIANO D AMBITO (PDA). Il PDA, che determina esattamente la tariffa da applicare all utenza, è stato approvato dall ASSEMBLEA dell ATO, cioè dai SINDACI dei Comuni che compongono l Ambito Pescarese. 4) La tariffa e determinata per legge ed il sistema metodo normalizzato è in vigore su tutto il territorio nazionale. In Italia operano 89 ATO e la tariffa dell ATO PESCARESE è, nonostante l adeguamento tariffario, tra le più basse d ITALIA (min. Tariffa media ATO CATANIA 0,69 al MC, max Tariffa media ATO ENNA 1,49 al mc.) e sicuramente continua ad essere la più bassa d. (VEDI ALLEGATO B e C). La Tariffa Reale Media per l anno 2006 in Italia è pari a circa 1,00 così come riportato nel Blu Book 2005 del Comitato per la Vigilanza sulle Risorse Idriche e sui Rifiuti. 5) La tariffa comprende un accantonamento monetario per la creazione di un Fondo Sociale in favore dei cittadini meno abbienti. Attraverso la certificazione ISEE è possibile richiedere particolari agevolazioni sul sistema tariffario, evitando cosi di colpire le categorie deboli. 6) Il C.d.A. dell ATO Pescarese, sul modello degli ATO toscani, in virtù del principio di partecipazione e soprattutto per favorire meglio le operazioni di trasparenza e conoscenza del settore, ha pubblicato un regolamento per la costituzione del Comitato Consultivo degli Utenti attraverso il quale si potranno vivere direttamente le fasi più importanti dell amministrazione e della gestione di questo bene comune e si potrà influire positivamente nella risoluzione delle problematiche presenti. Il Comitato verrà scelto secondo specifici criteri di rappresentanza e sarà un organo importante per il rapporto con i cittadini. A breve sarà pubblicato il regolamento per la partecipazione degli utenti e delle associazioni.
4 ALLEGATO A Osservando meglio la situazione tariffaria è possibile notare: TARIFFA AMBITO DALL ANNO ,90 INCREMENTO INDICE ISTAT ANNO ,6 % 0,0144 INCREMENTO INDICE ISTAT ANNO ,9 % 0,0173 INCREMENTO INDICE ISTAT ANNO ,10% 0,019 INCREMENTO ART.141 solo Fogn. e Depuraz. Anno % 0,0192 INCREMENTO ART.141 solo Fogn. e Depuraz. Anno % 0,0202 INCREMENTO ART.141 solo Fogn. e Depuraz. Anno ,5% 0,0207
5 ALLEGATO B ATO TERAMANO Tariffa reali Media 1,13 ATO AQUILANO Tariffa reale Media 1,09 ATO CHIETINO Tariffa reale Media 1,06 ATO MARSICANO Tariffa reale Media 1,05 ATO PELINO-ALTO SANGRO Tariffa reale Media 1,04 ATO PESCARESE Tariffa reale Media 1,03
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