M. CECCANTI RISULTATI DELLE PRIME CAMPAGNE DI SCAVO DELL'INSEDIAMENTO PREISTORICO SUL POGGIO DI CASTELLONCHIO, PONTASSIEVE (FI)
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1 Atti Soc. Tosc. Sci. Nat., Mem., Serie A, 88 (1981) pagg , ff. 3. M. CECCANTI RISULTATI DELLE PRIME CAMPAGNE DI SCAVO DELL'INSEDIAMENTO PREISTORICO SUL POGGIO DI CASTELLONCHIO, PONTASSIEVE (FI) Riassunto - In questo lavoro vengono resi noti i risultati delle prime campagne di scavo sul poggio di Castellonchio presso Pontassieve (Firenze) che hanno portato alla luce una interessante serie stratigrafica che attesta una frequentazione umana relativa al Neolitico (ceramica liscia, impressa, figulina dipinta, stile di Serra d'alto) e dell'età del Bronzo recente (Subappenninico) che ci permette di fare il punto sulla vita in epoca pre e protostorica in Val di Sieve. Summary - Results 01 the fìrst excavation campains on the prehistoric settlement on the Castellol1chio hillock, Pontassieve (Florence). In this work are ma de public the results of the first excavation campain on the Castellonchio hillock near Pontassieve (Florence). In these excavations is pointed out an interesting stratigra phic seri es that attests an human frequenting pertinent to the Neolithic (smoothed ware, impressed ware, day painted ware and Serra d'alto's ware) and to the Recent Bronze age (Subappenninic Culture). Key-words: - Neolithic and Subapenninic settlement, Sieve Valley, Tuscany. Tuscany. IL SITO In seguito a ripetute segnai azioni da parte del gruppo archeologico di Rufina (Firenze) e delle prospezioni del Sig. G. Barsicci, la Soprintendenza archeologica per la Toscana ha intrapreso varie campagne di scavo sul poggio detto di Castellonchio a pochi metri di altezza sul livello della Sieve (200 m. circa) presso il paese di Scopeti in comune di Pontassieve. Nella prima campagna e nella seconda (1979 e 1980) fu messa in luce una serie di buche di palo appartenenti alla pianta di una capanna di forma vagamente e1lissoidale; furono inoltre ritrovati pochi frammenti ceramici riferibili genericamente alla fine dell'età del Bronzo.
2 .JL.O t:cct,,;antl 1\11. Anche quest'anno la Soprintendenza archeologica ha ripreso i lavori di scavo sotto la guida dello scrivente, nel corso dei quali sono emersi nuovi dati di notevole interesse per lo studio delle vicende umane nel quadro della preistoria e della protostoria della Val di Sieve. STRATIGRAFIA Il punto del colle sul quale sono state intraprese le ricerche domina un gran tratto del medio corso della Sieve ed è posto leggermente in salita e chiuso a Nord e ad Est da un bosco di abeti e querce. Sono stati eseguiti quattro saggi di verifica, due dei quali hanno dato subito chiari segni della frequentazione umana. Tra questi il saggio 4 (1981) di m 2,5 di lato, suddiviso in due settori (4A e 4B), ha rivelato una netta serie stratigrafica ancora in posto. Si possono infatti notare, dal basso verso l'alto, i seguenti strati: A) Strato di terreno argilloso fortemente annerito da carboni disciolti, spesso circa lo cm. Vi compaiono i resti di un focolare di forma non ricostruibile e vi sono stati raccolti solo pochissimi frammenti ceramici, grezzi, di colore grigiastro e rossiccio lisciati sulla superficie esterna (da m 1,65 a m l,50). B) Strato argilloso di colore bruno rossastro, compatto, con scarsissimi resti ceramici pertinenti alla fase più recente della corrente culturale della ceramica impressa e con presenza di figulina dipinta a fasce rosse. Sono inoltre presenti due soli frammenti dipinti nello stile di Serra d'alto (da m l,50 a m 1,35). C) Grande strato di terreno argilloso, assai compatto, di colore avana scuro, completamente sterile, spesso circa 90 cm (da m 1,35 a m 0,43). D) Strato di terreno argilloso bruno-nerastro, compatto, in cui sono emersi i resti di un focolare in perfetto stato di conservazione presso cui si sono rinvenuti moltissimi reperti ceramici per lo più parzialmente ricostruibili e pertinenti all'età del Bronzo recente (Subappenninico). Questo livello corrisponde a quello in cui sono state messe in luce,le buche di palo nelle campagne del 1979 e del 1980 (da m 0,43 a m 0,05).
3 RISULTATI DELLE PRIME CAMPAGNE DI SCAVO ECC. E) Strato humico ed argilla rossastra scura con pochi resti fittili molto frammentari. I MATERIALI Lo scavo ha restituito qua<si esclusivamente fittili in quanto l'acidità del terreno ha provocato il completo dissolversi sia degli elementi in tessuto organico (eventuale industria ossea e resti di pasto) sia degli elementi metallici che potevano trovarsi nel livello relativo alla età del Bronzo. Rarissima anche l'industria litica che proviene totalmente dai livelli più antichi. I LIVELLI ~EOLITICI Per quanto riguarda i livelli relativi a questa età si deve dire che si sono potuti saggiare solo in minima parte e che probabilmente il grosso del giacimento è ancora da mettere in luce. La concentrazione dei frammenti, che tende ad aumentare verso ~ord, sembrerebbe indicare in tale direzione la zona centrale relativa all' insediamento. La ceramica neolitica appare nettamente divisa nei due livelli attribuibili a questo periodo. Assai interessante appare la situazione rilevata nello strato A, il più basso, per la presenza di pietre di fiume sicuramente portate in situ dal greto della Sieve distante, in linea d'aria, poco meno di un chilometro. La forte concentrazione di carboni che ha anche totalmente annerito tutto il terreno e la disposizione delle suddette pietre fa pensare ad un focolare. La struttura si presenta come un avvallamento di forma pseudoellittica di circa 60 cm di diametro e profonda 9 cm; le pietre (calcaree), concotte, sono disposte sul perimetro, ma soprattutto sull'emiasse destro. Il focolare è disposto in direzione ~ord-sud ed è verso ~ord che l'azione del fuoco appare più intensa. I frammenti ceramici e gli elementi in selce sono stati rinvenuti tutti al!'interno della struttura. La ceramica è piuttos.to grezza, lo spessore varia tra 10 e 12 mm; le superfici, particolarmente quella esterna, appaiono però lisciate accuratamente, il colore è grigiastro o rossiccio. Una analisi della composizione dei degrassanti permette di rilevare che la quasi totalità dei frammenti è costituita da argilla
4 330 CECCANTl M. pura, in taluni appare disciolta della sabbia e solo in due compaiono particelle calcaree. L'estrema frammentarietà dei reperti non permette la ricostruzione, neppure parziale, delle forme vascolari, tuttavia si possono notare un frammento pertinente ad una piccola tazza dalla parete convessa ed un frammento di parete con leggerissimo accenno alla carenatura (Fig. 1, nn. 1-3). I reperti litici, rozzamente lavorati, sono in selce diasproide 4 6, I tij? '9 5 I o,. ~7., a)j ~,:Y (~ Fig. 1 - Forme e motivi decorativi della ceramica dei livelli neolitici (1: 2 della grand nat.).
5 RISULTATI DELLE PRIME CAMPAGNE DI SCAVO ECC. 331 rosso verdastra e si possono distinguere due soli strumenti: una piccola lama a dorso ed una scheggia con leggero ritocco marginale alla base. Si è inoltre rinvenuto un frammento di conchiglia forse parte di un elemento ornamentale. Nello strato B si è invece ritrovata tutt'altra ceramica, purtroppo però anche in questo si tratta di una quantità veramente esigua di frammenti dei quali non è possibile ricostruire alcuna forma. Si riconoscono tre classi distinte: a) ceramica impressa (Fig. I, nn. 4-6); b) ceramica figulina dipinta a fasce rosse (Fig. I, nn. 7-9); c) ceramica figulina dipinta nello stile di Serra d'a'rto (Fig. I, nn ). Alla prima classe appartengono reperti assai grossolani ma di impasto compatto e con degrassanti minuti (sabbia). Le superfici sono soltanto sommariamente levigate, il colore è prevalentemente grigio-rossastro. La decorazione piuttosto ordinata, consiste in tacche, impressioni ovalari e lanceolate, manca totalmente il decoro cardiale. La ceramica figulina dipinta a fasce di colore rosso è rappresentata da pochissimi frammenti ma da assegnare senza alcun dubbio agli stessi gruppi mugellani di estrazione «meridionale» già segnalati a Montebonello e a Volmiano. La ceramica è di qualità eccellente, compatta, di spessore variabile tra i 2 ed i 3 mm. La superficie è prevalentemente giallastra chiara ed il colore della pittura rosso molto vivo. Si individuano due tipi di ornato, quello classico formato da fasce larghe disposte variamente sulla parete ed un altro costituito da fasce strette, forse formanti un motivo geometrico. Insieme a questa ceramica si sono trovati i due frammenti in stile Serra d'alto con pittura in colore bruno scuro su fondo biancastro. Uno dei due è pertinente ad una forma dalla parete fortemente arrotondata, con piccolo collo estroflesso separato dalla parete da una leggera risega. Questo frammento reca un motivo meandriforme formato da linee leggermente eseguite con al centro un motivo a scaletta. Presso la risega si nota!'inizio di un secondo motivo del quale resta solo una sottile linea da cui partono piccoli punti. Il secondo frammento, assai più minuto, reca una fascia orizzontale a tremulo marginato sottostante alla quale restano tracce di un motivo meandriforme il cui centro è riempito da linee sottili.
6 332 CECCANTI M. Più abbondante che nello strato A è l'industria litica, ma sempre assai rozza ed eseguita con lo stesso tipo di materiale. A parte due belle lame in selce bionda dall'accurato ritocco lungo i margini, la restante parte dell'industria è costituita da semplici schegge ravvivate o solo col bulbo di percussione; vi compaiono alcuni raschiatoi e due rozzissime punte, altri due strumenti sembrano avere colpi di bulino. I LIVELLI DELL'ETÀ DEL BRONZO I materiali riferibili a quest'epoca si rinvengono quasi esclusivamente nello strato D e sono particolarmente concentrati nell'area del focolare. Questa struttura di forma pressoché circolare sta quasi al centro della pianta pseudo-ellissoidale della capanna di cui si sono messe in luce le buche dei pali nel corso delle prime indagini sul poggio. Della costruzione non resta nessuna traccia al di fuori del focolare e delle citate buche di alloggiamento dei pali portanti la copertura. Tali buche hanno un diametro tra i 20 ed i 25 cm e distano tra loro circa 2 metri, ma la distanza non è regolare tra l'una e l'altra, e quelle dell'emiasse destro appaiono più ravvicinate. Il focolare è formato da grosse pietre calcaree saldate tra loro da grumi di argilla concotta; all'interno del perimetro che risulta di cm 50 circa vi era un vero e proprio battuto di argilla concotta e' piccole pietre. I materiali, tutti fittili, erano all'interno ma anche ai lati del focolare. Tra le forme vascolari più ricorrenti sono i grandi orcioli globulari di rozzo impasto (spessore variabile tra 14 e 20 mm.) con decorazione plastica a cordoni rilevati a sezione generalmente triangolare, quasi sempre rettilinei ed, in alcuni casi, scandenti ad intervalli regolari la parete dei recipienti. Sempre alla classe grossolana appartengono olle globulari, talvolta con orlo semi-distinto da una leggera risega e dotate di grandi anse ad anello insellate alla sommità o a cannone. Sempre in ceramica grezza sono anche forme di dimensioni minori, delle quali restano soltanto minuti frammenti di orlo o resti del fondo. Si hanno inoltre i frammenti pertinenti ad un grande fornello e ad un vaso con listello interno (Fig. 2, nn. 1-10). Più rara è la ceramica fine di impasto depurato di colore grigio-brunastro con le superfici levigate. Questa classe è rappresentata quasi esclusivamente da forme di medie o piccole dimensioni
7 RISULTATI DELLE PRIME CAMPAGNE DI SCAVO ECC. 333 (J 5 " 6 Fig. 2 - Forme e motivi decorativi della ceramica dei livelli dell'età del Bronzo (1: 3 della grand. nat.). Il
8 334 CECCANTI M. tra le quali dominano numericamente le ciotole carenate con carena media o bassa, nettissima, prive di ornamentazione (Fig. 2, nn ). Il repertorio delle anse è caratterizzato da quelle sopraelevate; si hanno anse cilindro-rette con la capocchia appena accennata o poco espansa, un'ansa ad ascia con espansione a flabello ed alcuni frammenti pertinenti a sopraelevazioni a corna tronche (Fig. 3, nn. 5-10). Appartengono a questa categoria, ma si distinguono per una maggiore sottigliezza delle pareti, due frammenti recanti tracce di una decorazione incisa. Il primo frammento, del quale resta anche parte dell'orlo a tesa obliqua verso l'interno, reca a circa 2 cm. dal bordo una incisione lineare, profonda, sotto alla quale resta traccia di un motivo ad angolo con il vertice rivolto verso l'alto (Fig. 3, n. 3). Il secondo frammento reca invece una serie di incisioni formanti un probabile motivo a rombi concentrici all'interno dei quali si trova un disegno cruciforme; sotto una banda risparmiata resta inoltre la traccia di un motivo curvilineo campito a punteggio (Fig. 3, n. 4). Nello strato E si hanno solo resti molto minuti dei quali è praticamente impossibile ricostruire le forme vascolari, tuttavia e per tipo di impasto e per il colore paiono quasi tutti attribuibili alla classe grossolana del livello sottostante. OSSERVAZIONI CONCLUSIVE Allo stato odierno dei lavori sul poggio di Castellonchio non è ancora possibile dare un quadro definitivo sull'insediamento e tanto meno è possibile trarre alcun tipo di conclusioni sul materiale fino ad ora venuto in luce, dato che lo studio è appena agli inizi. Tuttavia è già possibile notare come compaiano due differenti momenti di vita corrispondenti, il più antico, agli strati A e B ed il più recente allo strato D e a quello immediatamente sottostante il piano di campagna. Gli strati A-B sono nettamente separati da quelli superiori (D-E) dallo spesso strato sterile che testimonia un lungo periodo di abbandono del colle. I reperti degli strati A e B sono da attribuire a differenti orizzonti culturali del Neolitico. I frammenti di ceramica liscia, grigiastra, dello strato A trovano analogie con reperti neolitici della
9 RISULTATI DELLE l'rime CAMPAGNE DI SCAVO ECC Fig. 3 - Forme, motivi decorativi ed anse della ceramica dei livelli dell'età del Bronzo (1: 4 della grand. nat.). nostra penisola provenienti dall'area abruzzese-marchigiana, in particolare con quelli della Grotta dei Piccioni presso Bolognano (CREMONESI, 1976).
10 336 CECCANTI M. Appaiono anche assimilabili ad un orizzonte a «ceramica liscia» che si viene delineando, anche se in maniera non perfettamente chiara e convincente, in alcuni depositi del Neolitico inferiore del bacino occidentale del Mediterraneo in Francia a Camprafaud (RODRIGUEZ, 1976), ma soprattutto in Spagna all'abrigo de Verdelpino (MOURE ROMANILLO et Alii, 1977) e a Balma d'espluga (GUILAINE, 1980). Nello strato B si distinguono, invece, come abbiamo già notato, due differenti fasi culturali del Neolitico: la fase medio iniziale rappresentata dal momento più evoluto della Corrente culturale della Ceramica Impressa con presenza della ceramica figulina dipinta, e quello medio finale rappresentato da due sporadici resti della Cultura di Serra d'alto; la causa della loro associazione è tuttavia da riferirsi soltanto alla situazione del livello che non appare distinguibile stratigraficamente in orizzonti diversi. Entrambi questi momenti culturali erano già testimoniati in Toscana. La fase finale della Cultura della Ceramica Impressa è segnalata anche in area mugellana dai recentissimi ed ancora inediti ritrovamenti di Montebonello e di Volmiano ed era anche nota a S. Quirico d'orcia (CECCANTI, 1981) e da Pienza (REZIA CALVI, 1975) in provincia di Siena. Sempre in provincia di Siena, da Montalcino, era nota la ceramica di Serra d'alto, rappresentata solo da elementi attribuibili alla fase più tarda di questa cultura. I frammenti ritrovati a Castellonchio sembrerebbero assegnabili al momento centrale dell'intero svolgimento culturale di Serra d'alto ed infatti si differenziano notevolmente da quelli del senese che risultano poco decorati o totalmente privi di decoro. I fittili dei livelli dell'età del Bronzo sono invece totalmente da ascrivere al Subappenninico e mostrano notevoli affinità con i reperti delle stazioni romagnole pertinenti a tale età. Particolarmente simile è il repertorio di ceramiche scavato a Santa Maria in Castello dove sia i grandi orci in ceramica grezza (VIGLIARDI et Alii, 1976, Fig. 8 e Fig. 11, nn. 1,2,4, 5) che le ciotole carenate in ceramica fine (VIGLIARDI et Alii, 1976, Fig. 6, nn. 1-3, 6, 8) sono del tutto identiche a quelle della nostra stazione. Anche l'ansa ad ascia con espansione flabelliforme (VIGLIARDI et Alii, 1976, Fig. 27, nn. 1, 5) e quelle cilindro-rette (VIGLIARDI et Alii, 1976, Fig. 13, nn. 1, 2, 13) di Santa Maria sono piuttosto simili a quelle di Castellonchio. Sono infine da segnalare nella stazione forlivese frammenti con decoro ad incisione che, come nel caso di Castellonchio, tradiscono connessione con l'ambito tardo appenninico.
11 RISULTATI DELLE PRIME CAMPAGNE DI SCAVO ECC. 337 Anche alla Bertarina di Vecchiazzano (MASSI PASI, 1978, Figg. 1, 3, nn , 5 nn ) si riscontrano indubbie affinità con i prodotti vascolari dell'insediamento in Val di Sieve e così pure a Coriano forlivese (PRATI, 1976) e a Capo colle (VEGGIANI, 1976). I legami tra i materiali del Poggio di Castellonchio e quelli delle stazioni romagnole sopracitate attestano che la Val di Sieve fu raggiunta dalle popolazioni che vivevano al di là dell'appennino che sfruttarono la favorevole situazione morfologica della valle, probabilmente usandola quale via di comunicazione con le regioni a sud dell'arno. RINGRAZIAMENTI Un doveroso e sentito ringraziamento va alle persone che hanno contribuito al lavoro di scavo con opera assidua e competente, in particolare all'assistente capo Sig. Giuseppe Barsicci, al Disegnatore Sig. Mario Pagni, al Geometra Sig. Aleandro Della Nave e ai Signori Marco Ancarani, Andrea Ciucchi, Stefano Frittelli, Marco Morandi, Enrico Picchiotti, Piero Rossi e Stefano Zanieri. Un grazie particolare va al proprietario del terreno in cui si sono svolti i lavori, Sig. Gino Margheri e alla sua famiglia. OPERE CONSULTATE CALVI REZIA G. (1975) - Le ceramiche impresse del tavoliere e quelle di Pienza (Siena). Civiltà Preist. e Protosl. della Daul1ia, CECCANTI M. (1981) - Materiali neolitici da S. Quirico d'orcia (Siena). Atti Soc. Tosc. SC. Nat., Mem., ser. A, 87, CREMONESI G. (1976) - La grotta dei Piccioni di Bolognano nel quadro delle Culture dal neolitico all'età del Bronzo in Abruzzo. Giardini ed., Pisa, FORTEA J. (1971) - La Cueva de la Cocina. S.I.P. tabajos varios, 40. GUILAINE J. (1980) - Problèmes actuels de la néolithisation et due néolitique ancien en Méditerranée occidentale. Interactiol1 al1d Acculturatiol1 in the Mediten-Ql1eal1, Amsterdam, MASSI PASI M. (1978) - La stazione preistorica della Bertarina di Vecchiazzano (Forlì). Riv. SC. Preist., 33, MOURE ROMANILLO J. A., FERNANDEZ MIRANDA M. (1977) - El Abrigo de Verdelpino (Cuenca). Noticia de los trabajos de Trab. de Prehist., PRATI L. (1976) - Gli scavi a Coriano di Forlì (Relazione preliminare). Atti XIX Riul1. Scient. I.I.P.P., RODRIGUEZ G. (1976) - Grotta de Camprafaud, Ferrières-Poussarou (Hérault). Bull. Soc. Prehist. Franç., 73, VEGGIANI A. (1976) - Una stazione della tarda età del Bronzo a Capocolle (Bertinoro, Forlì). Atti della XIX Riun. Scient. I.I.P.P., VIGLIARDI A., GHEZZI M. (1976) - II secondo insediamento del tardo Bronzo di Santa Maria in Castello (Tredozio, Forlì). Riv. Scient. Preist., (ms. preso il 31 dicembre 1981; ult. bozze il 30 aprile 1982)
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