"LEGGE OBIETTIVO (LUNARDI) " E PROGRAMMA DECENNALE DELLE INFRASTRUTTURE:

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1 PREMESSA Nel recente convegno organizzato dal Prof. Giuseppe Moesch all Università di Salerno si è partiti da una sorta di storia della pianificazione nazionale dei trasporti, dal primo Piano Generale del 1985 al recente Piano delle Grandi Opere. Ritengo tuttavia utile e necessario corredare le grandi opere al quadro conoscitivo della pianificazione ai diversi livelli territoriali, anche per meglio disporre delle necessarie analisi economiche e finanziarie di supporto alle singole opere. Gli schemi sintetici dello studioso Achille Battista potranno risultare utili in tale prospettiva. A mia cura, inoltre, ho provveduto ad inserire nella sezione INFODATAMIX del sito un quadro statistico conoscitivo sulle informazioni, invero allo stato ancora incomplete, riguardanti il trasporto intermodale (che mostra elevati tassi di crescita), il combinato (che decresce debolmente) e, più in generale, il mercato dei servizi logistici. Ennio Forte "LEGGE OBIETTIVO (LUNARDI) " E PROGRAMMA DECENNALE DELLE INFRASTRUTTURE: SCOPI, PROCEDURE, OPERE, FINANZIAMENTI CON RIGUARDO ALLA LOGISTICA INTEGRATA 1

2 Dr. Achille Battista (Ansaldo Trasporti) Giugno 2002 RIEPILOGO SUI CONTENUTI SALIENTI DELLA LEGGE OBIETTIVO (L. n 443 del ) La legge si propone di regolare organicamente e sulla base di principi innovativi la realizzazione delle opere pubbliche maggiori, definite strategiche e di preminente interesse nazionale. In dettaglio si prevede: la individuazione delle opere strategiche attraverso un Programma aggiornato annualmente da inserire nel DPEF. Il Programma è approvato dal CIPE in base alle proposte dei Ministri o delle Regioni interessate, sentita la Conferenza Unificata Stato- Regioni-Autonomie locali; la legge finanziaria indica annualmente le risorse disponibili per l attuazione progressiva del Programma integrando le risorse già assicurate da fondi nazionali ed europei e quelle reperibili tramite project financing; la riforma dei procedimenti di approvazione dei progetti, mediante concentrazione di tutte le competenze nel CIPE allargato alle Regioni competenti. Sono peraltro conservate le specifiche competenze del Ministero dell Ambiente in materia di VIA (Valutazione Impatto Ambientale) ed è assicurata, mediante conferenza di servizi, la partecipazione al procedimento degli enti territoriali e pubblici interessati. La conferenza di servizi dovrà chiudersi entro sei mesi con voto a maggioranza. Al progetto preliminare verrà anticipata la VIA e la localizzazione urbanistica per consentire di procedere all affidamento delle opere ed alle successive attività di autorizzazione, sulla base di un progetto consolidato nei connotati essenziali. Tutti elementi che consentiranno di accelerare l avvio dei lavori. la riforma delle modalità di esecuzione delle opere attuata con la valorizzazione del project financing, per il quale sono attenuati i vincoli posti dalla legge Merloni (pagamento del prezzo dopo il collaudo, limite del 50% per il contributo pubblico e di 30 anni della concessione) nonché con la introduzione in Italia del General Contractor. Il General Contractor ha la piena responsabilità della buona esecuzione delle opere con tempi e costi certi; a differenza dell appaltatore deve redigere il progetto definitivo ed esecutivo e può eseguire le opere mediante appalto ad imprese terze, scelte sotto la propria responsabilità tecnica ed economica; una procedura eccezionale, limitata ai primi due anni di attuazione del Programma, che consente di approvare mediante decreto legislativo le opere più importanti ed urgenti, per le quali, malgrado la disponibilità dei fondi necessari, non si possa pervenire per via ordinaria al sollecito avvio delle opere. Ai fini dell'esposizione sintetica delle disposizioni salienti della legge in discorso, si rinvia alla lettura dello specifico allegato. 2

3 LA PROGRAMMAZIONE DELLE OPERE L'avvio del 1 programma decennale delle infrastrutture prevede investimenti per complessivi L/mldi, tra cui per quanto attiene agli interventi per la Logistica sono ricompresi i seguenti: PIASTRA LOGISTICA EURO MEDITERRANEA DELLA SARDEGNA L'intervento consiste nella realizzazione delle seguenti opere: adeguamento della Strada Statale n 131 (Cagliari-Sassari; Nuoro-S. Teresa di Gallura); Strada Statale Alghero; porto di Olbia; porto Golfo degli Aranci; porto Porto Torres L'investimento complessivo previsto ammonta a Euro di cui imputati al 1 triennio 2002-'03-'04. HUB PORTUALI Sono previsti interventi nelle seguenti strutture portuali: ANCONA; CIVITAVECCHIA; TARANTO; ALLACCIAMENTI PLURIMODALI GENOVA-SAVONA-LASPEZIA; PIATTAFORMA LOGISTICA DI TRIESTE; PORTI DI NAPOLI E SALERNO L'investimento complessivo previsto ammonta a Euro di cui imputati al 1 triennio 2002-'03-'04, con una disponibilità attuale di fondi pari a euro. HUB INTERPORTUALI Sono previsti i seguenti interventi nelle seguenti aree: Poggio Mirteto (scalo merci); Gioia Tauro; Nola-Battipaglia-Marcianise; Area Romana; Segrate (MI); Novara (centro merci); Area Brindisina; 3

4 Catania; Termini Imerese; Livorno Guasticce; Piastra Logistica Umbra; Conca di accesso e attrezzature porto di Cremona. L'investimento complessivo previsto ammonta a Euro di cui imputati al 1 triennio 2002-'03-'04, con una disponibilità attuale di fondi pari a euro. ALLACCIAMENTI FERROVIARI E STRADALI AI GRANDI HUB AEROPORTUALI Previsti interventi diffusi per un investimento complessivo pari a Euro di cui imputati al 1 triennio 2002-'03-'04. Detto programma è stato approvato dal CIPE con delibera del La suddetta delibera CIPE non stanzia risorse rinviando, al riguardo, all'impiego delle risorse già disponibili da altre fonti nonchè a quelle da reperire come segue: Legge collegata alla Finanziaria 2002 "Infrastrutture e Trasporti" (all'esame parlamentare) che prevede all'art. 10 l'impiego di circa L/mldi per gli anni dal 2002 al 2004; Successive Leggi Finanziarie dal 2003 in poi; Fondi comunitari relativi ai programmi regionali (P.O.R.) e nazionali (P.O.N Trasporti) 2000-'06; capitali privati in regime di "Project Financing" La programmazione delle opere è conseguita alla ricognizione delle stesse fatta per ogni Regione attraverso la definizione di Intese di Programma nell'ambito delle quali sono, altresì, indicate le relative "priorità" 4

5 L'ATTUAZIONE DELLA LEGGE "OBIETTIVO" A parte la suddetta delibera CIPE, a carattere esclusivamente programmatico (una sorta di "focus" sulle "desiderata"), l'attuazione della Legge Obiettivo è basata sulla emanazione di uno o più decreti legislativi diretti alla disciplina specifica delle diverse materie oggetto della legge. Giusto il 3 maggio 2002, il Governo ha approvato un Decreto Legislativo che sarà operativo dopo il previsto esame da parte delle competenti commissioni parlamentari e della Conferenza unificata Stato-Regioni-Città. Detto provvedimento contiene, essenzialmente, la disciplina operativa circa le modalità di approvazione dei progetti e le tipologie di affidamento delle opere individuate come strategiche; per semplicità espositiva, si allega sintesi schematica delle disposizioni salienti avvertendo che l'ufficialità del provvedimento governativo richiede ancora i seguenti passaggi istituzionali: esame e parere della Conferenza Unificata "Stato-Regioni-Città"; esame e parere delle competenti Commissioni Parlamentari; approvazione definitiva da parte del Governo. Inoltre, l'operatività delle principali disposizioni è subordinata alla successiva emanazione di uno o più regolamenti attuativi. 5