SITO DI INTERESSE NAZIONALE BRESCIA CAFFARO

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1 Dipartimento di Brescia Via Cantore, Brescia SITO DI INTERESSE NAZIONALE BRESCIA CAFFARO MONITORAGGIO ACQUE SOTTERRANEE RISULTATI DELLE INDAGINI GEOCHIMICHE E PIEZOMETRICHE CAMPAGNA DI GIUGNO 2014 Brescia, Gennaio 2015 MO.SL.032.REV.00 del 04/06/2010

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3 SOMMARIO 1. Introduzione Premessa Sintesi delle attività svolte Stato di avanzamento delle attività previste Inquadramento idrogeologico Definizione delle reti di monitoraggio Soggetti pubblici e privati coinvolti Criteri per la determinazione delle reti di monitoraggio Definizione delle reti di monitoraggio Metalli pesanti e Solventi Fitofarmaci PCB (Policlorobifenili) PCDD PCDF (policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani) Descrizione delle attività di campo svolte Terebrazione di nuovi punti di monitoraggio Rilievo dei dati di campo Campionamento di acque sotterranee Verifiche analitiche Rilievo degli emungimenti in corso Rilievi GPS e topografici Identificazione del punto di misura Rilievo con Stazione GPS Rilievo con Stazione Totale Installazione sonde multiparametriche Pagina 3 di 117

4 4. Risultati dell indagine Risultati dei rilievi topografici Risultati dei rilievi freatimetrici Rielaborazione dei dati freatimetrici di Aprile Elaborazione dei dati freatimetrici di Giugno Elaborazione dei dati freatimetrici di Settembre Considerazioni inerenti l andamento della falda dal 2006 al Risultati relativi ai parametri chimico-fisici di base Valutazione dei risultati analitici relativi ai siti privati che hanno eseguito il monitoraggio in coordinamento con ARPA Stabilimento Caffaro Oto Melara - Ex Breda Meccanica Baratti di Eredi Inselvini Ex Galvanica Forzanini Ideal Standard Iveco Italferr Ex Cam Petroli Comparto Milano Valutazione dei risultati analitici dei siti contaminati orfani campionati da ARPA Discariche di via Caprera Pietra Curva/Pietra Tagliatella Pietra Tubificio Valutazione degli ulteriori risultati analitici Ideal Clima Pagina 4 di 117

5 4.6.2 Pozzi pubblici e piezometri A2A Ulteriori risultati ARPA Ulteriori campionamenti effettuati da ARPA Individuazione e classificazione dei plumes di contaminazione Cromo VI Mercurio Tetracloruro di Carbonio Triclorometano Tetracloroetilene PCB Tricloroetilene Altri superamenti delle CSC Analisi storica delle potenziali sorgenti di Cromo VI Premessa e limiti dello studio Fonti dei dati Identificazione delle potenziali sorgenti di contaminazione Digitalizzazione ed elaborazione dati storici Conclusioni Conclusioni Proposte operative ELENCO TAVOLE ELENCO ALLEGATI Pagina 5 di 117

6 1. Introduzione 1.1 Premessa Il presente documento descrive i risultati delle attività di monitoraggio geochimico e freatimetrico effettuate a giugno 2014 all interno ed in prossimità del Sito di Interesse Nazionale Brescia Caffaro. Tale attività prende avvio dal D.M. 24 Febbraio 2003 Perimetrazione del Sito di Interesse Nazionale Brescia Caffaro, Tavola 1, con il quale il Ministero dell Ambiente e della tutela del Territorio ha individuato il perimetro della falda sottostante il Sito di Interesse Nazionale Brescia Caffaro con estensione pari a circa 22 km 2. In tale area l Autorità Competente in materia di bonifica dei siti contaminati, è il Ministero dell Ambiente e della tutela del Territorio, ai sensi dell art. 252 del D.lgs. 152/06. Nell ambito delle attività indicate dall Accordo di Programma (di seguito AdP) del 29 settembre 2009 fra Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e gli Enti Locali è stato attribuito ad Arpa l onere di porre in esecuzione il punto L), denominato Monitoraggio della qualità delle acque di falda nel Sito di Interesse Nazionale Brescia Caffaro. Arpa Lombardia ha sottoscritto con il Ministero e la Regione Lombardia la convenzione per l attuazione delle attività di cui di cui al punto L) dell AdP. Tale Convezione è stata approvata con Decreto del D.G. n 327 del 16/05/2006 ( Approvazione della convenzione con il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Regione Lombardia concernente l attuazione delle attività dell Accordo di Programma per il Sito di Interesse Nazionale Brescia Caffaro ). In coerenza ed in attuazione dell impegno assunto, l ARPA Lombardia - Dipartimento di Brescia ha preliminarmente predisposto il Protocollo operativo per il coordinamento delle attività di monitoraggio delle acque sotterranee, trasmesso al Ministero dell Ambiente il 29/04/2014 e approvato nel corso della Conferenza di servizi Istruttoria del 14 Maggio 2014 (vedi punto 2., lettera i. del Verbale, di cui si riporta estratto in Allegato 1). A seguito dell approvazione, l Agenzia ha provveduto a dare esecuzione al Protocollo per l espletamento delle attività di monitoraggio i cui risultati sono riportati nella presente relazione. Pagina 6 di 117

7 Le attività in carico ad ARPA Lombardia previste dall Accordo di Programma del 29 settembre 2009 sono definite nel dettaglio nello stesso decreto del D.G. di ARPA Lombardia n 327 del 16/05/ Sintesi delle attività svolte In relazione alla comprensione dei risultati attuali, è doveroso richiamare i precedenti documenti prodotti dall ARPA Dipartimento di Brescia, inerenti il monitoraggio delle acque sotterranee all interno del SIN Brescia Caffaro: 1. Protocollo operativo per il coordinamento delle attività di monitoraggio delle acque sotterranee, inviato al Ministero dell Ambiente in data 29/04/2014; tale documento è stato approvato nel corso della Conferenza di servizi Istruttoria del 14 Maggio 2014; 2. Risultati rilievo freatimetrico dell Aprile 2014, predisposto dall ARPA Brescia nel giugno Le attività svolte hanno riguardato principalmente: aggiornamento del censimento dei pozzi / piezometri presenti all interno dell area di interesse e del relativo database informatico per l archiviazione dei dati; identificazione dei punti da sottoporre ad attività di campionamento; terebrazione di nuovi piezometri; esecuzione di rilievi freatimetrici in corrispondenza di alcuni pozzi/piezometri; esecuzione di attività di monitoraggio geochimico delle acque sotterranee; definizione delle reti di monitoraggio specifiche per i singoli contaminanti e conseguenti attività di campionamento di pozzi/piezometri; coordinamento delle attività di campionamento dei soggetti obbligati e prelievo di campioni di validazione; esecuzione di analisi chimiche; elaborazione dei risultati ed in particolare: o elaborazione della carta Piezometrica del Giugno 2014; Pagina 7 di 117

8 o elaborazione di carte di iso-concentrazione per alcuni contaminanti; raccolta ed elaborazione di dati storici inerenti le potenziali sorgenti di contaminazione da Cromo VI definizione delle caratteristiche idrogeologiche dell area in oggetto: valutazioni idrogeologiche inerenti il rapporto fra fiume Mella e la falda freatica; proposte di ulteriore indagine: definizione della rete di monitoraggio quantitativo. 1.3 Stato di avanzamento delle attività previste Lo stato di avanzamento relativo alle attività previste è il seguente: 1. realizzazione di 2 nuovi piezometri di monitoraggio: i piezometri sono stati realizzati nel corso dei mesi di maggio/giugno 2014 e già sottoposti ad operazioni di rilievo topografico e di campionamento (per i dettagli sulla realizzazione si veda il seguente Paragrafo 3.1); 2. allestimento all interno di 2 piezometri di sistemi di monitoraggio in continuo del livello della falda, della temperatura e della conducibilità elettrica: a seguito della comunicazione n di P.G. arpa_mi del 14/08/2014, sono stati individuati i due piezometri in cui inserire i sistemi di monitoraggio in continuo. Il primo Data Logger è stato installato il 17/09/2014 presso il piezometro PZ64 (Pz Emporio) a valle del Sito Baratti di Eredi Inselvini mentre l altro DataLogger è previsto che venga installato ad inizio Gennaio 2015 presso il piezometro PZ8 (Pz Vivaio) a valle del Sito Ex Galvanica Forzanini (per i dettagli si veda il seguente Paragrafo 3.7); 3. realizzazione di 2 campagne di rilievo dei livelli piezometrici su una rete di circa 50 pozzi/piezometri. La prima campagna di rilievo freatimetrico è stata effettuata nell Aprile 2014 ed ha riguardato 182 punti di misura (per i dettagli si veda la relazione Risultati rilievo freatimetrico dell Aprile 2014, predisposta dall ARPA Brescia nel giugno 2014, il seguente Paragrafo 4.2 e la Tavola 4A); la seconda sessione di monitoraggio freatimetrico è stata eseguita tra fine settembre ed inizio ottobre 2014 con rilievo delle quote in corrispondenza di 169 punti (vedi Tavola 4C Pagina 8 di 117

9 per ricostruzione freatimetrica). Per i risultati relativi ai rilievi freatimetrici effettuati nel corso delle varie campagne di rilievo si rimanda al Paragrafo realizzazione di 2 campagne di monitoraggio qualitativo delle acque sotterranee: la prima campagna è stata effettuata dal 9 al 20 giugno 2014 ed ha riguardato complessivamente 26 punti di campionamento per i metalli ed i solventi, 10 per i PCB, 5 per le diossine, 29 per i fitofarmaci, in attuazione del Protocollo operativo per il coordinamento delle attività di monitoraggio delle acque sotterranee. Nel corso della campagna di campionamento di giugno è stato anche effettuato il contestuale rilievo della freatimetria nei pozzi/piezometri campionati e non presenti all interno del SIN ottenendo la carta freatimetrica del SIN di Giugno 2014 (vedi Tavola 4B). La presente Relazione descrive i risultati del monitoraggio effettuato nel corso della campagna di campionamento di giugno Nel mese di Gennaio 2015 (dal 12 al 23) sono previste le attività relative alla seconda campagna di monitoraggio qualitativo delle acque sotterranee durante la quale verrà effettuato il contestuale rilievo della freatimetria nei pozzi/piezometri campionati e non presenti all interno del SIN. 1.4 Inquadramento idrogeologico L area oggetto delle attività svolte (vedi Tavola 1) è rappresentata da un ampia porzione del territorio del Comune di Brescia, comprendente l intero perimetro del Sito Nazionale Brescia Caffaro e le aree limitrofe al perimetro del SIN stesso, quali le aree a nord del SIN interessate dalla presenza dei campi pozzi ad uso potabile San Donino e Nord e le aree a sud-est interessate dalla presenza dei pozzi Lamarmora e Folzano, che per effetto delle loro attività di pompaggio svolgono un ruolo non trascurabile sull andamento complessivo della falda, influenzando le direzioni di flusso e trasporto e, quindi, anche l andamento dei plumes di contaminazione. I criteri utilizzati per la definizione dell area di studio sono stati presentati nella relazione ARPA Monitoraggio acque sotterranee - risultati rilievo freatimetrico dell Aprile 2014, Arpa Dipartimento di Brescia, Giugno 2014 consultabile presso il sito web di ARPA Lombardia ( nella sezione dedicata al monitoraggio delle acque di falda nel SIN Brescia Caffaro. In sintesi, sono stati presi in considerazione i seguenti elementi: Pagina 9 di 117

10 perimetrazione del Sito Nazionale Brescia Caffaro come da D.M. 24 Febbraio 2003; struttura idrogeologica dell area in oggetto ed elementi idrografici e strutturali di confine; localizzazione spaziale degli elementi di sfruttamento antropico della falda in grado di influenzare significativamente la circolazione delle acque sotterranee all interno del SIN. La falda oggetto d indagine è contenuta all interno di una successione di sedimenti quaternari di diversa origine, depositatisi al di sopra di un substrato roccioso ceno mesozoico, che talora affiora sulle propaggini pedemontane poste a Nord della pianura in corrispondenza dei rilievi prealpini e dà origine al colle Cidneo e al colle Sant Anna. Nell area in esame, sono individuabili tre gruppi acquiferi: gruppo acquifero A costituito da ghiaie e sabbie, gruppo acquifero B costituito da conglomerati e gruppo acquifero C costituito da sedimenti marini. I gruppi A e B tendono a dare origine ad un unico complesso acquifero superficiale non compartimentato, solo localmente confinato o semiconfinato e caratterizzato da una trasmissività genericamente elevata. Nella porzione sud dell area indagata, indicativamente a partire da Via Orzinuovi, la struttura idrogeologica è caratterizzata da un acquifero multistrato contenente due falde: la prima contenuta in depositi ghiaioso sabbiosi di natura alluvionale localmente cementati; la seconda racchiusa all interno di depositi conglomeratici sempre di natura alluvionale, che localmente presenta spessori molto ridotti; Si rimanda alla Relazione Prima indagine conoscitiva sullo stato della falda nel Sito Nazionale Brescia Caffaro, del settembre 2005 per la consultazione delle sezioni idrogeologiche dell acquifero in esame elaborate da ARPA. Il livello di separazione fra la prima e la seconda falda di cui sopra è costituito da argille, argille limose e limi con spessori variabili. Analizzando le stratigrafie dei pozzi pubblici e privati disponibili, i livelli di queste unità impermeabili o semi-permeabili variano da circa 1 m (Pozzo Folzano 1, Fornaci, Sereno 2) a 5 m (Chiesanuova 1, Sereno 1) a 10 m Pagina 10 di 117

11 (Chiesanuova 2, Lamarmora). Questa eterogeneità degli spessori, la semipermeabilità degli stessi, nonché la presenza di pozzi che captano da più falde contemporaneamente, porta ad un locale interscambio delle acque tra le due falde individuate. Riassumendo, le caratteristiche che identificano l unità litostratigrafica di separazione fra i due acquiferi sono: profondità fra m dal piano campagna; tetto limitato da un acquifero libero ghiaioso - sabbioso avente uno spessore non inferiore a 30 m; letto limitato da un acquifero conglomeratico; spessore inferiore a 10 m; assenza di continuità laterale in tutta l area. Dall esame delle diverse carte freatimetriche realizzate da ARPA nel corso delle campagne di misure piezometriche effettuate negli anni precedenti, la direzione preferenziale di scorrimento delle acque sotterranee, all interno del SIN, è da Nord verso Sud. L andamento della falda freatica relativa al primo acquifero, sulla base dei dati acquisiti durante le campagne di monitoraggio condotte dal 2005 fino all Aprile 2014, ha evidenziato e confermato la presenza di una vasta depressione nei pressi dello Stabilimento Caffaro, dovuta all emungimento della falda per le operazioni di messa in sicurezza del sito ed alle attività produttive, nonché di una ulteriore vasta area di emungimento nei pressi dei pozzi pubblici presenti a nord-est del confine del Sito Nazionale (ulteriori dettagli sono consultabili dalla relazione Monitoraggio acque sotterranee - risultati rilievo freatimetrico dell Aprile 2014, Arpa Dipartimento di Brescia ). Nel corso delle precedenti attività di indagine sono inoltre stati evidenziati due elementi idrogeologici che condizionano e confinano l area di interesse: il primo è rappresentato dal Fiume Mella, ubicato al confine ovest del Sito Nazionale Brescia Caffaro; il secondo elemento è rappresentato dalla presenza dell alto strutturale del Promontorio Idrogeologico del Monte Cidneo, comprendente le aree nell intorno di tale Colle, il quale deforma l andamento della falda tramite la presenza di livelli semi permeabili od impermeabili di spessore più elevato. Pagina 11 di 117

12 2. Definizione delle reti di monitoraggio Sulla base di quanto indicato all interno del già citato Decreto del D.G. di ARPA Lombardia n 327 del 16/05/2006, ed in attuazione del Protocollo operativo per il coordinamento delle attività di monitoraggio delle acque sotterranee, sono state definite le seguenti reti di monitoraggio: Metalli pesanti e alifatici clorurati cancerogeni e non, alifatici alogenati cancerogeni, clorobenzeni, tetracloruro di carbonio e fenoli: 27 punti di monitoraggio; PCB: 10 punti di monitoraggio; PCDD-PCDF: 5 punti di monitoraggio; Fitofarmaci: 29 punti di monitoraggio. A questi punti della rete si devono aggiungere quelli i cui campionamenti competono ai soggetti obbligati e agli altri soggetti interessati (vedi seguente Paragrafo 2.1). Le modalità di definizione delle reti di monitoraggio sono descritte nel presente capitolo; la rete complessiva dei punti di monitoraggio sottoposti a campionamento da parte di ARPA e/o di privati è descritta nei paragrafi successivi ed è rappresentata nelle Tavole 2A, 2B e 2C. 2.1 Soggetti pubblici e privati coinvolti I soggetti obbligati titolari di procedimenti di bonifica/mise/monitoraggio che, in attuazione del Protocollo operativo per il coordinamento delle attività di monitoraggio delle acque sotterranee hanno effettuato il campionamento in coordinamento con le attività ARPA di monitoraggio, sono i seguenti: Caffaro Chimica in A.s., SNIA S.p.A. in A.s., Caffaro S.r.l. in A.s. per lo Stabilimento Caffaro; Baratti di Eredi Inselvini s.r.l.; Italferr S.p.a. per il sito Scalo Merci IBS04; Oto Melara S.p.A.; IVECO SpA; PMB Costruzioni S.r.l. per il Sito Ex Cam Petroli ; Pagina 12 di 117

13 Ideal Standard S.p.A.; Eredi Forzanini Raffaele e Forzanini S.r.l. per l ex Galvanica Forzanini; Basileus S.r.l. per il sito Comparto Milano. Per il sito Ex Galvanica Forzanini le attività di campionamento sono avvenute in ritardo (campionamenti effettuati il giorno 10 luglio 2014) rispetto al periodo indicato da ARPA (9 giugno 20 giugno 2014) in quanto il soggetto interessato si è reso disponibile solo in tale data. Per ciò che concerne i siti Pietra Curva e Pietra Tagliatella, il proprietario Finsibi S.p.A. non ha eseguito le prescritte attività di campionamento ma ha consentito l accesso dell Agenzia alle aree di proprietà per permettere il campionamento. Pertanto ARPA Brescia, con l attiva collaborazione del Comune di Brescia, ha provveduto a prelevare (in data 02/07/2014) ed analizzare 3 campioni di acque sotterranee in corrispondenza del sito Pietra. Hanno inoltre collaborato effettuando campionamenti presso pozzi e piezometri di proprietà i seguenti soggetti: A2A Ciclo Idrico, in quanto titolare del servizio acquedottistico del comune di Brescia, ha provveduto a campionare ed analizzare 20 pozzi pubblici e 5 piezometri (ubicati presso il Depuratore di Verziano e presso la Centrale di Via Lamarmora); Ideal Clima S.p.A. in liquidazione, titolare del procedimento di bonifica per il sito omonimo di Via Milano, ma non obbligata all esecuzione di attività di monitoraggio della falda sotterranea, ha effettuato le attività di campionamento e di analisi di 2 piezometri. 2.2 Criteri per la determinazione delle reti di monitoraggio La definizione delle reti di monitoraggio è avvenuta secondo i seguenti criteri generali: individuazione delle potenziali sorgenti di contaminazione note all interno del SIN e ubicazione di punti di monitoraggio a monte e valle delle potenziali sorgenti; omogeneità spaziale dei punti di campionamento, anche in relazione alla localizzazione dei punti di monitoraggio effettuati da parte dei soggetti obbligati. Pagina 13 di 117

14 La configurazione finale della rete di monitoraggio è stata condizionata dai seguenti fattori: effettiva disponibilità dei proprietari dei pozzi e dei piezometri; indisponibilità o inadempienza da parte dei soggetti obbligati ad effettuare i campionamenti; inaccessibilità o danneggiamento dei punti di campionamento. Si precisa che, sulla base di quanto indicato nel Decreto del D.G. di ARPA Lombardia n 327 del 16/05/2006 la richiesta di individuare una rete di monitoraggio per solventi aromatici e alifatici è stata interpretata in questa fase come riferita ai seguenti parametri analitici: composti alifatici clorurati od alogenati cancerogeni e non cancerogeni, composti aromatici clorurati (clorobenzeni), fenoli clorurati. Poiché non sono stati individuati superamenti delle CSC previste dalla Tabella 2 dell Allegato 5, Titolo V, Parte Quarta del D. Lgs. 3 aprile 2006, n.152 e s.m.i. per i parametri appartenenti ai composti aromatici clorurati ed ai fenoli clorurati nella prossima sessione di monitoraggio qualitativo si propone di NON ricercarli. 2.3 Definizione delle reti di monitoraggio Metalli pesanti e Solventi La rete di monitoraggio è composta da 171 punti di campionamento, di cui: 26 pozzi/piezometri campionati da ARPA, relativi a siti contaminati orfani e/o a punti di proprietà pubblica ubicati in posizioni strategiche alla comprensione dei fenomeni di contaminazione in atto; sono stati sottoposti a campionamento anche i piezometri di nuova realizzazione; ulteriori 3 piezometri campionati da ARPA presso i siti denominati Pietra Curva e Pietra Tagliatella in quanto la società Finsibi SpA è risultata inadempiente non avendo proceduto all esecuzione del monitoraggio richiesto; 9 piezometri campionati da privati in contraddittorio con ARPA ai fini della validazione dei risultati analitici di parte; 5 piezometri campionati da privati in contraddittorio con ARPA per l esecuzione delle attività di collaudo delle operazioni di bonifica (sito Italferr ); 101 piezometri campionati da privati per attività di monitoraggio prescritte nell ambito di procedimenti di bonifica; Pagina 14 di 117

15 27 pozzi/piezometri campionati da privati per collaborazione volontaria alle attività di monitoraggio ARPA (A2A Ciclo Idrico ed Ideal Clima). I parametri ricercati all interno della rete dei metalli pesanti sono rappresentati da: As, Hg, Cr Tot, Cr VI, Pb, Ni, Cu, Fe, Mn. Per quanto attiene ai solventi, come già precisato, la richiesta di individuare una rete di monitoraggio per solventi aromatici e alifatici è stata interpretata in questa fase come riferita ai seguenti parametri analitici: composti alifatici clorurati od alogenati cancerogeni e non cancerogeni, composti aromatici clorurati (clorobenzeni), fenoli clorurati. La rete di monitoraggio è rappresentata in Tavola 2A Fitofarmaci La rete di monitoraggio dei fitofarmaci è composta da 55 punti di campionamento, di cui: 29 pozzi/piezometri campionati da ARPA; 2 piezometri campionati da privati in contraddittorio con ARPA ai fini della validazione dei risultati analitici di parte; 24 piezometri campionati da privati per attività di monitoraggio prescritte nell ambito di procedimenti di bonifica. L ubicazione dei punti ha tenuto conto della presenza come potenziali sorgenti di contaminazione dei seguenti siti: lo stabilimento Caffaro, le discariche di via Caprera e genericamente le aree adibite ad uso agricolo. La rete di monitoraggio è rappresentata in Tavola 2B PCB (Policlorobifenili) La rete di monitoraggio dei PCB è composta dai seguenti punti di campionamento: 10 pozzi/piezometri campionati da ARPA; 2 piezometri campionati da privati in contraddittorio con ARPA ai fini della validazione dei risultati analitici di parte; 24 piezometri campionati da privati per attività di monitoraggio prescritte nell ambito di procedimenti di bonifica. Pagina 15 di 117

16 L ubicazione dei punti ha tenuto conto della presenza di potenziali sorgenti di contaminazione relative ai seguenti siti: stabilimento Caffaro e discariche di via Caprera. La rete di monitoraggio è rappresentata in Tavola 2C PCDD PCDF (policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani) La rete di monitoraggio dei PCDD e PCDF è composta dai seguenti punti di campionamento: 5 pozzi/piezometri campionati da ARPA; 1 piezometro campionato da privati in contraddittorio con ARPA ai fini della validazione dei risultati analitici di parte. L ubicazione dei punti ha tenuto conto della presenza della potenziale sorgente di contaminazione rappresentata dallo stabilimento Caffaro. La rete di monitoraggio è rappresentata in Tavola 2C. Pagina 16 di 117

17 3. Descrizione delle attività di campo svolte 3.1 Terebrazione di nuovi punti di monitoraggio Come indicato al Paragrafo 1.3, fra le attività previste dal Decreto del D.G. di ARPA Lombardia n 327 del 16/05/2006, era compresa la realizzazione di 2 nuovi piezometri. L ubicazione dei nuovi piezometri è avvenuta a seguito di: prima ricostruzione della distribuzione spaziale dei piezometri esistenti nel perimetro del Sito di Interesse Nazionale Brescia Caffaro (vedi Relazione Sito di Interesse Nazionale Brescia Caffaro: Risultati rilievo freatimetrico dell aprile 2014 ); analisi della localizzazione dei punti di monitoraggio rispetto alle potenziali fonti di contaminazione. Dai dati a disposizione è emersa la presenza di aree all interno del SIN caratterizzate da una minor densità di potenziali punti di monitoraggio della falda; in relazione al principio di ottimizzazione delle risorse economiche disponibili, si è tenuto conto della necessità da parte del Comune di Brescia di individuare alcuni punti di monitoraggio a monte e valle dei parchi pubblici sottoposti ad attività di bonifica. L ubicazione definitiva dei due nuovi piezometri è riportata in Tavola 3B. I due nuovi piezometri sono stati indicati con i nomi: PZ Rose (PZ229) e PZ Cacciamali (PZ230). Il PZ Rose è ubicato nelle aree agricole all interno del perimetro del SIN Caffaro per i terreni. Il PZ Cacciamali è ubicato in prossimità delle aree agricole poste a sud del quartiere Chiesanuova ed in prossimità della frazione Noce. Per i dettagli inerenti le modalità di esecuzione delle attività di perforazione si rimanda alla Relazione tecnico illustrativa realizzazione di nuovi piezometri, redatta dalla società incaricata S.In.Ge.A. S.r.l. contenente le stratigrafie dei pozzi terebrati e la documentazione fotografica (vedi Allegato 1). I piezometri sono stati realizzati fra maggio e giugno del 2014 e successivamente sottoposti ad operazioni di campionamento nell ambito del presente monitoraggio. Pagina 17 di 117

18 3.2 Rilievo dei dati di campo I dati rilevati in campo nel corso della campagna di Giugno 2014 sono i seguenti: 1. Piezometria: i rilievi hanno interessato, ove possibile, i punti di misura oggetto delle attività di campionamento. Complessivamente si è proceduto all esecuzione di 173 misure freatimetriche, in parte direttamente da ARPA, in parte da parte dei privati incaricati. Le misure effettuate sono generalmente di tipo statico. In presenza di emungimenti attivi (nel caso ad esempio di pozzi pubblici o di emungimenti per attività di MISE/bonifica) si è proceduto al rilievo della misura dinamica. Le misure effettuate sono state utilizzate per la ricostruzione delle condizioni della falda al momento del prelievo; 2. Temperatura: nel corso delle operazioni di campionamento sono state effettuate alcune misure di temperatura riepilogate all interno dei moduli di campionamento riportati in Allegato 5. Le misure di temperatura hanno consentito di valutare la stabilizzazione delle condizioni delle acque da sottoporre a campionamento; 3. ph: le misure di ph sono state effettuate per ARPA in Laboratorio in quanto la strumentazione necessaria all esecuzione delle misure in campo risultava non disponibile; i privati hanno invece provveduto all esecuzione delle attività di misura in campo nel corso delle operazioni di campionamento; 4. Conducibilità: le misure di conducibilità sono state effettuate per ARPA in Laboratorio per gli stessi motivi di cui al punto precedente; i privati hanno invece provveduto all esecuzione delle attività di misura in campo nel corso delle operazioni di campionamento. L Allegato 6G riepiloga in tabella tutte le misure disponibili da parte di ARPA e/o dei soggetti coinvolti. 3.3 Campionamento di acque sotterranee Le attività di campionamento sono state svolte da tutti i soggetti di cui ai punti precedenti e da ARPA che, al fine di garantire una maggiore omogeneità spaziale dei punti d indagine nell area in esame e garantire il campionamento in aree non sottoposte a monitoraggio, ha provveduto al campionamento in autonomia di ulteriori pozzi/piezometri. I verbali ed i moduli di campionamento sono riportati in Allegato 5. Pagina 18 di 117

19 I campioni sono stati trasportati all interno di contenitori refrigerati e consegnati quotidianamente al Laboratorio ARPA. Le attività di campionamento sono avvenute a seguito delle regolari operazioni di spurgo tranne che per il pozzo P3 (Pozzo Parco Via Roma), per il quale a causa di oggettive difficoltà operative non è stato possibile procedere a spurgo idoneo. I risultati analitici relativi ai campionamenti effettuati presso i pozzi ed i piezometri sottoposti ad operazioni di monitoraggio sono riportati negli Allegati 6B, 6C, 6D, 6E e 6F. Nell ambito delle operazioni di campionamento in contraddittorio con i soggetti privati non sono state rilevate anomalie nelle modalità di campionamento. 3.4 Verifiche analitiche I campioni prelevati da ARPA sono stati consegnati al laboratorio ARPA di Brescia per l esecuzione delle attività di analisi chimica. La seguente Tabella 3.1 riporta le metodiche analitiche utilizzate dal Laboratorio ARPA per le determinazioni richieste. I certificati analitici ARPA sono riportati in Allegato 7A. I Certificati analitici relativi ai campioni ARPA prelevati in contraddittorio sono riportati in Allegato 7B, mentre i rapporti di prova relativi ai campionamenti effettuati da privati a vario titolo coinvolti sono riportati in Allegato 7C. Tabella 3.1 Metodiche analitiche ARPA Brescia Analita Metodica Metalli pesanti MT.BS.021 Cromo VI APAT CNR IRSA 3150/C Man Fenoli MT.BS.028 Composti alifatici alogenati MT.BS.024 Clorobenzeni MT.BS.024/ISO 27108:2010 Fitofarmaci ISO 27108:2010 PCB EPA 1668 B 2008 PCDD-PCDF EPA 1613 B 1994 ph IO.BS.002 Conducibilità elettrica a 20 C APAT CNR IRSA 2030 Man Pagina 19 di 117

20 3.5 Rilievo degli emungimenti in corso Nel corso delle operazioni di rilievo presso i pozzi/piezometri in cui era in corso un attività di emungimento si è proceduto al rilievo del livello di falda in condizioni dinamiche e ove possibile e disponibile a rilevare la portata istantanea emunta al momento del rilievo. La Tabella in Allegato 8 riporta i dati rilevati nel corso della campagna. Si precisa che tale tabella non può essere considerata esaustiva degli emungimenti in corso nell area di interesse al momento del rilievo. 3.6 Rilievi GPS e topografici Le attività di rilievo topografico dei punti di monitoraggio, tramite GPS e/o Stazione Totale, sono proseguite nell ambito della presente campagna di indagine. I punti che sono stati sottoposti ad attività di rilievo sono stati identificati in base ai seguenti criteri: assenza di precedenti attività di rilievo topografico svolte da ARPA Brescia; misure non sufficientemente affidabili, derivanti dall utilizzo di metodi di rilievo non adatti alla precisione necessaria allo studio in corso (a titolo esemplificativo, nel caso di alcuni pozzi A2A Ciclo Idrico le quote a disposizione non erano legate a punto fisso); punti critici individuati sulla base delle precedenti indagini e su cui è necessario l ottenimento di misure precise con errore standardizzato (ad esempio i piezometri dello stabilimento Caffaro); punti non utilizzati per la ricostruzione freatimetrica dell aprile 2014 in quanto mostranti quota anomala. L elenco dei pozzi e piezometri rilevati è riportato nella tabella in Allegato 2. Il rilievo è stato effettuato con GPS Differenziale nel caso in cui l ubicazione del punto di misura consentisse una buona ricezione del segnale GPS; nei casi in cui il punto di misura non risultava rilevabile con GPS si è proceduto al rilievo con utilizzo accoppiato di GPS (individuazione di punti fissi nei pressi del punto di misura) e di Stazione Totale (rilievo topografico dei punti fissi GPS e del punto di misura). Nel corso delle successive campagne di monitoraggio si procederà al rilievo topografico di ulteriori punti di monitoraggio tramite GPS e/o Stazione Totale, in modo tale da consentire Pagina 20 di 117

21 il consolidamento dei dati topografici di tutti i potenziali punti di rilievo presenti all interno ed in prossimità del perimetro del SIN Brescia-Caffaro Identificazione del punto di misura I piezometri censiti ed utilizzati per le attività freatimetriche sono stati oggetto di battuta topografica di dettaglio al fine di quotare il punto specifico da cui effettuare la misura. Tale punto è generalmente rappresentato dalla testa del tubo piezometrico (solitamente in PVC di colore azzurro) ove accessibile, visibile e ben identificabile (vedi seguente Figura 3.1 a titolo di esempio); ed è stato riportato nelle schede di rilevo freatimetrico con la dicitura testa tubo all interno della Tabella in Allegato 1. Figura 3.1 Esempio di identificazione del punto di misura ( testa tubo ) Nei casi in cui tale punto non fosse identificabile e/o misurabile si è fatto riferimento alla bocca pozzo, costituita generalmente dal tubo metallico di colore rosso di rivestimento della testa tubo. In altre situazioni il punto di misura è costituito dal piano campagna, ove i due riferimenti precedenti non siano accessibili o chiaramente individuabili. I rilievi effettuati presso alcuni pozzi privati e presso i pozzi pubblici A2A sono stati eseguiti considerando come riferimento lo specifico punto di misura ubicato sulla flangia del pozzo (vedi seguente Figura 3.2). Pagina 21 di 117

22 Figura 3.2 Esempio di punto di misura pozzi A2A ( punto specifico di misura ) Rilievo con Stazione GPS Il rilievo è stato effettuato mediante utilizzo di GPS in dotazione ad ARPA costituito da ricevitori Leica SR530 a 12 canali con ricezione di segnali portanti L1/L2, codice e fase, con relative antenne Leica AT502. L acquisizione è avvenuta effettuando un rilievo statico differenziale per un periodo di circa 20/30 minuti per ogni punto, in modo tale da avere un periodo di misura sufficientemente lungo per effettuare successivamente la correzione differenziale dei segnali registrati. Precedentemente alle attività di rilievo si è proceduto ad individuare ed a quotare un punto fisso all interno del perimetro del Dipartimento ARPA di Brescia, che è stato utilizzato come base per la correzione del dato. La quota e la posizione di tale punto fisso ARPA è stata determinata mediante rilievo simultaneo tramite GPS di 3 punti trigonometrici fissi della rete di raffittimento IGM95 realizzata dalla Regione Lombardia. Nel corso dei rilievi GPS effettuati si è posizionata un stazione base sul punto fisso ARPA consentendo la correzione differenziale delle misure specifiche (vedi seguente Figura 3.3). Pagina 22 di 117

23 Figura 3.3 Punto fisso ARPA utilizzato per correzione differenziale dei rilievi GPS Per tale tipologia di rilievo è necessaria una post-elaborazione dei dati al fine di correggere gli errori di segnale e di codice propri del sistema GPS (vedi seguente Paragrafo 4.1) Rilievo con Stazione Totale I rilievi topografici effettuati sono stati realizzati utilizzando la stazione totale Topcom GTS 239-N, avente le caratteristiche riepilogate nella seguente Tabella 3.2 e rappresentata nella seguente Figura 3.4. Tabella 3.2 Caratteristiche della stazione totale utilizzata CANNOCCHIALE MISURAZIONE DISTANZE Ingrandimenti: 30 x MISURAZIONE ANGOLI Tipo: Assoluto Portata con 1 prisma: m PRECISIONE Precisione con prisma: ± 3mm+3ppm Precisione: 27cc Pagina 23 di 117

24 Figura 3.4 Rilievo con Stazione Totale Il rilievo con stazione totale si è reso necessario ove l ubicazione del punto di misura non consentiva la ricezione del segnale da parte dell antenna GPS. Il rilievo con Stazione Totale è stato accoppiato al rilievo con GPS di punti a coordinate e quota noti in modo da consentire la ricostruzione della georeferenziazione del punto di misura (vedi seguente Figura 3.5). Figura 3.5 Rilievo con Stazione Totale + GPS Rilievo con stazione totale del piezometro/pozzo Rilievo GPS per la definizione di punti fissi quotati Pagina 24 di 117

25 3.7 Installazione sonde multiparametriche In ottemperanza a quanto stabilito nell Accordo di Programma del 29 settembre 2009 sono stati individuati due punti per l installazione di sistemi di monitoraggio in continuo del livello della falda, della temperatura e della conducibilità elettrica (vedi comunicazione n di P.G. arpa_mi del 14/08/2014). Uno dei due data logger è stato collocato all interno del piezometro PZ64 (denominato PZ Emporio Commerciale) posto in via Fura, a circa 40 m a valle del sito Baratti di Eredi Inselvini, al fine di valutare l evolversi della contaminazione in uscita dal sito anche in relazione alle attività di bonifica/mise prescritte dagli Enti attualmente in corso. L installazione della sonda è avvenuta contestualmente alla campagna di prelievi effettuata dalla ditta PSV s.r.l. per conto della proprietà, nel mese di settembre L altra sonda è previsto che venga installata ad inizio gennaio 2015 nel piezometro PZ8 (denominato PZ Vivaio) ubicato in area privata a valle del sito Ex Galvanica Forzanini per valutare l evolversi del pennacchio di contaminazione in uscita dal sito anche in relazione alle attività di bonifica/mise prescritte dagli Enti attualmente in corso. I grafici nella seguente Figura 3.6 mostrano l andamento temporale dei parametri conducibilità elettrica e del livello di falda rilevati dal 17/09/2014 al 09/12/2014 presso il PZ Emporio. Per problemi tecnici il Data Logger non ha rilevato i dati fra il 03/10/2014 ed il 24/10/2014. Nell intervallo di misura considerato si è rilevato quanto segue: la temperatura si è mantenuta costante attorno a 15.1 C; la conducibilità elettrica è in progressivo aumento da a ms/cm; il livello di falda è diminuito di circa 80 cm dal 17/09/2014 al 08/11/2014 per poi aumentare di circa 60 cm fino al 09/12/2014 a seguito delle intense e continue precipitazioni tra fine ottobre ed il mese di novembre Pagina 25 di 117

26 Figura Andamento temporale Data Logger Pz Emporio (PZ64) Andamento temporale della conducibilità elettrica S (ms/cm) R² = Conducibilità Andamento temporale della quota di falda m slm livello falda Pagina 26 di 117

27 L aumento della conducibilità elettrica può essere presumibilmente imputato ad un aumento della concentrazione di Cromo totale nel piezometro in monitoraggio. Infatti il valore dei concentrazione del Cromo totale rilevato nel giorno dell installazione è pari a 1276 µg/l; nel successivo campionamento del 13/11/2014 il dato relativo al Cromo totale è pari a 1700 µg/l. Sulla base della lettura effettuata al 09/12/2014 è quindi possibile ipotizzare che le concentrazioni di Cromo totale siano ulteriormente in aumento. Pagina 27 di 117

28 4. Risultati dell indagine 4.1 Risultati dei rilievi topografici A seguito delle criticità emerse nella relazione Monitoraggio Acque Sotterranee Risultati rilievo freatimetrico dell Aprile 2014, ARPA ha provveduto ad effettuare alcune misure topografiche o verificare quelle disponibili in corrispondenza dei pozzi/piezometri le cui misure erano state ritenute non affidabili nel corso delle precedenti elaborazioni. Il rilievo ha riguardato i punti elencati nella Tabella in Allegato 2 e fra gli altri: i piezometri all interno dello stabilimento Caffaro: rilievo effettuato tramite GPS differenziale; alcuni fra i piezometri esterni alla Caffaro: rilievo effettuato tramite GPS differenziale; i piezometri interni allo stabilimento Baratti: rilievo tramite GPS differenziale con Stazione Totale; i piezometri barriera esterni allo stabilimento Baratti: rilievo tramite GPS differenziale con Stazione Totale; alcuni fra i pozzi A2A: rilievo tramite GPS differenziale con Stazione Totale; alcuni fra i piezometri dei siti Pietra Tagliatella/Pietra Curva, Pietra Tubificio; alcuni fra i piezometri della Ex Galvanica Forzanini. Alla luce delle nuove misure effettuate sono state aggiornate le Schede Monografiche dei punti di monitoraggio (vedi Allegato 3). 4.2 Risultati dei rilievi freatimetrici Rielaborazione dei dati freatimetrici di Aprile 2014 A seguito dell aggiornamento dei dati relativi alle quote topografiche dei punti di misura di cui al precedente Paragrafo 4.1, si è proceduto alla rielaborazione della Carta Freatimetrica relativa alle misure effettuate nel corso della campagna di aprile 2014 (vedi Tavola 4A). La campagna freatimetrica di aprile aveva interessato 191 punti di misura (152 piezometri, 11 pozzi privati, 22 pozzi pubblici e 6 misure della quota del fiume Mella). I dati utilizzati per la rappresentazione dell andamento della falda sono elencati nella Tabella in Allegato 4A. Pagina 28 di 117

29 Nella rielaborazione in Tavola 4A sono stati inseriti anche i pozzi A2A Donino e Nord, che influenzano in maniera sostanziale l andamento della falda a monte dello stabilimento Iveco. I pozzi A2A creano un cono di emungimento che abbassa la falda fino a quote intorno a 125 m s.l.m. nei pressi dei pozzi Donino e fino a quote intorno a 127 m s.l.m. nei pressi dei pozzi Nord rispetto alla generica quota media del livello freatico di circa 130/133 m s.l.m. L effetto di tale emungimento è evidente nell elaborazione prodotta, ove l andamento della falda a monte dello stabilimento Iveco risulta addirittura invertito rispetto al naturale deflusso da nord a sud. In corrispondenza degli stabilimenti Iveco, Insse Berardi e Insse Cilindri si crea un effetto spartiacque derivante degli emungimenti A2A. Inoltre i pozzi A2A, nelle condizioni idrogeologiche rilevate, fungono da barriera alle contaminazioni provenienti da monte e dalla Valle Trompia in generale. Per la porzione Sud del SIN, la rielaborazione della tavola ha confermato l andamento generale della falda freatica già precedentemente descritto. In particolare nei pressi dello stabilimento Caffaro si osserva la presenza del cono di emungimento che copre la porzione ovest del sito, ove è presente un basso piezometrico a quota di circa 122 m s.l.m., che si chiude fra i Pz3, Pz4, Pz8 e Pz1 Est40; è invece evidente come la porzione est dello stabilimento non sia compresa all interno del cono di emungimento. È inoltre visibile l effetto di emungimento in corso presso lo stabilimento Oto Melara (in particolare nel piezometro Pz4). L azione combinata delle due barriere idrauliche in atto (stabilimento Caffaro e Oto Melara) produce un area caratterizzata da gradiente idraulico praticamente nullo fra i PZ101, il PZ102 ed il PZ81; tale area potrebbe essere interessata da fuoriuscita di contaminanti dallo stabilimento Caffaro verso la barriera Oto Melara, come parrebbe emergere dai risultati della campagna Geochimica del Giugno 2014 (vedi seguenti Paragrafi 4.2.2, e 4.4.2). In corrispondenza del quartiere Chiesanuova si osserva l effetto dell emungimento del Pozzo Chiesanuova 1; nella zona industriale a Sud, in corrispondenza del Pozzo P69 (Pozzo Frao2), si osserva una significativa deviazione delle isofreatiche dovuta all emungimento in atto. Si osserva infine un anomalo innalzamento della falda in corrispondenza del Sito Baratti di Eredi Inselvini: tale effetto è determinato da alcuni valori di soggiacenza, rilevati nei piezometri PZ168 e PZ94, non consistenti con i dati rilevati localmente in altri piezometri. Pagina 29 di 117

30 4.2.2 Elaborazione dei dati freatimetrici di Giugno 2014 Nel corso della campagna geochimica di Giugno 2014 è stata contemporaneamente eseguita una campagna di rilievo piezometrico, che ha interessato 173 punti di misura (148 piezometri, 5 pozzi privati e 20 pozzi pubblici). Il rilievo delle quote di falda preliminarmente alle attività di campionamento in ciascun punto di misura ha consentito di elaborare la carta piezometrica del SIN del Giugno 2014 presentata nella Tavola 4B. La quota della falda da Aprile a Giugno ha subito un ulteriore innalzamento, come evidente dall analisi dei dati relativi ai singoli piezometri. Anche sulla base dei dati di giugno, elaborati inserendo anche i valori di soggiacenza relativi ai pozzi A2A, si osserva l effetto di emungimento presente in corrispondenza dei Pozzi San Donino e Pozzi Nord, che provoca la formazione di uno spartiacque fra lo stabilimento Iveco ed Insse. Nei pressi dello stabilimento Iveco si crea un ulteriore cono di emungimento derivante dai pozzi industriali presenti. Più a sud nei pressi di Caffaro si osserva che il cono di emungimento dello stabilimento appare sempre più limitato in estensione; è quindi più evidente come nella porzione est dello stabilimento la barriera non assicuri lo sbarramento della contaminazione; il percorso di migrazione parte dai piezometri PZ101 e PZ104 per proseguire verso il PZ102, PZ 114 ed infine verso il PZ81. Non appare evidenza del cono di emungimento prodotto dalle attività di emungimento in corso presso lo stabilimento Oto Melara. Proseguendo verso il sito Baratti si osserva la medesima condizione di alto piezometrico rilevata nel corso della precedente campagna dell aprile In tale occasione le quote di falda anomale si riscontrano in corrispondenza del PZ 64 ed in generale nei piezometri interni allo stabilimento Baratti ove si osservano valori di soggiacenza confrontabili con quelli rilevati nei piezometri PZ173 e PZ174. A sud ovest di Baratti di osserva il cono di emungimento del Pozzo Chiesanuova 2, che si estende fino a lambire i piezometri dell Ex Galvanica Forzanini. Ad ovest, in prossimità della Centrale di Lamarmora, si osserva invece una condizione di alto piezometrico. Tale fenomeno è risultato ancora più evidente nel corso del monitoraggio di Settembre 2014, ove i valori riscontrati in condizioni statiche sono circa 8/10 m più alti rispetto alla quota rilevata della falda superficiale. In ogni caso in condizioni dinamiche i pozzi Lamarmora creano una deviazione del flusso di falda verso Pagina 30 di 117

31 est. Nella porzione sud dell area indagata le isopieze sono deviate dalla presenza di localizzati emungimenti in corso in alcuni pozzi pubblici o privati Elaborazione dei dati freatimetrici di Settembre 2014 Conformemente al Protocollo Operativo per il Monitoraggio delle acque sotterranee approvato dal Ministero dell Ambiente nel corso della Conferenza dei servizi Istruttoria del 14 Maggio 2014 (punto 2., lettera i. del Verbale), nel mese di Settembre 2014, preliminarmente alla campagna di campionamento invernale prevista per gennaio 2015, sono state effettuate le attività di rilievo freatimetrico dei punti idonei alla misura della quota di falda. Tali dati hanno permesso di elaborare la carta freatimetrica di Settembre 2014 presentata nella Tavola 4C. Nell ambito di tale campagna è stato inserito un punto di misura a nord dell area precedentemente indagata (dato relativo al P30, nei pressi di Palazzoli Spa), che ha consentito la definizione più chiara dei coni di emungimento derivanti dai Pozzi A2A Donino e Nord. Il valore di soggiacenza del pozzo Palazzoli è di poco superiore a quanto si rileva in corrispondenza dei piezometri di monte dello stabilimento Iveco, nonostante la misura sia effettuata in condizioni statiche. Gli emungimenti in corso in prossimità dello stabilimento Caffaro generano un cono depressivo in grado di garantire, in base ai dati rilevati a Settembre 2014, lo sbarramento idraulico. Tale condizione è osservabile in particolare dall andamento della isopieza a quota m che subisce l influenza dell emungimento dei pozzi Caffaro, così come è visibile un alto piezometrico posto in corrispondenza del PZ231. Nel quartiere Chiesanuova il rilievo statico del Pozzo A2A Chiesanuova 2 (P54) mostra un valore superiore a quelli rilevati in prossimità dello stesso e provoca quindi l andamento anomalo in corrispondenza del sito Ex Galvanica Forzanini. Le quote anomale in corrispondenza del Sito Baratti di Eredi Inselvini sono confermate, anche se meno evidenti rispetto al rilievo di giugno Non è stato possibile inserire nell elaborazione i dati relativi ai pozzi Lamarmora, in quanto sono stati rilevati in condizioni statiche valori a quota di circa 124/125 m s.l.m. Tali valori possono essere imputati alla probabile intercettazione da parte dei pozzi di livelli acquiferi in pressione che tendono ad incrementare il livello oltre la quota della falda freatica. Pagina 31 di 117

32 Nell ambito della campagna di Settembre 2014 sono stati inseriti anche alcuni punti di misura freatimetrica posti nella porzione ad ovest del fiume Mella, nel territorio dei Comuni di Brescia e Roncadelle, al fine di avere ulteriori elementi a supporto per la ricostruzione dell andamento freatimetrico in corrispondenza del fiume Mella. La seguente Tabella 4.1 riepiloga i dati rilevati nei pozzi/piezometri presenti ad ovest del Fiume Mella (a titolo di confronto si riportano nelle righe a campitura grigia anche i dati relativi ad ulteriori pozzi/piezometri presenti ad est del Fiume Mella alla stessa latitudine): Tabella 4.1 Rilievi freatimetrici effettuati ad ovest del Fiume Mella ID Nome COMUNE X (Gauss- Boaga) Y (Gauss- Boaga) QUOTA Prof. (m da p.c.) Falda (m s.l.m.) nota P75 POZZO ALMAG RONCADELLE PZ237 PZ ALMAG RONCADELLE PZ178 P76 P6 Pz 1 - Via Caprera POZZO SANT'ANNA POZZO FARFENGO BRESCIA BRESCIA BRESCIA PZ18 SP10 BRESCIA P77 POZZO OLEIFICIO BARBI BRESCIA PZ10 SP2 BRESCIA MISURA DINAMICA MISURA DINAMICA MISURA DINAMICA Le misure statiche effettuate indicano che la quota della falda parrebbe essere confrontabile ad est ed ovest del Fiume Mella. Tuttavia si è osservato che i punti misurati disponibili in questa prima campagna di rilievo non sono risultati sufficienti, né disposti omogeneamente nell area oggetto di indagine per cui, nel corso delle successive campagne di monitoraggio, ARPA provvederà ad individuare ulteriori punti di indagine al fine di garantire una maggiore omogeneità spaziale dei punti di controllo Considerazioni inerenti l andamento della falda dal 2006 al 2014 I rilievi freatimetrici effettuati nel corso delle campagne di prelievi geochimici di giugno 2014, opportunamente confrontati con i livelli piezometrici rilevati nel corso della campagna di misure freatimetriche di aprile 2014 e degli anni precedenti, consentono di Pagina 32 di 117

33 valutare la variabilità del livello di falda nel tempo. I grafici nella seguente Figura 4.1 riportano l andamento del livello piezometrico rilevato in alcuni pozzi/piezometri presenti all interno del SIN dal 2006 al Figura 4.1 Andamento delle quote di falda in alcuni piezometri rappresentativi Piezometri esterni Caffaro Piezometri IVECO Ex Magazzini Generali Pagina 33 di 117

34 Figura 4.1 Andamento delle quote di falda in alcuni piezometri rappresentativi Ex Comparto Milano Pietra Curva e Pietra Tubificio Discariche di Via Caprera Pozzo A2A Ciclo Idrico Folzano 2 L analisi dei trend relativi ai pozzi/piezometri diagrammati evidenzia che negli ultimi 8 anni si è avuto un significativo e generale innalzamento del livello di falda, in modo particolare nella porzione nord del territorio indagato e gradualmente in maniera meno marcata spostandosi verso sud. Infatti l incremento di quota della falda rilevato è pari a 15,79 17,18 m nei piezometri IVECO, a 8,52 10,33 m nei piezometri esterni allo stabilimento Caffaro, a 10,18 10,66 m nei piezometri dell Ex Comparto Milano, a 6,15 6,90 m nei piezometri degli Ex Magazzini Generali, fino ad un incremento di circa 0,98 m nel Pozzo A2A Folzano 2. L effetto di tale incremento differenziato è un aumento del gradiente idraulico della falda, da valori pari a circa 2,5 nel 2006 a valori pari a circa 4,5 rilevato secondo i dati attuali, con conseguente incremento della velocità delle acque sotterranee. Pagina 34 di 117

35 Progetto di Monitoraggio delle acque di falda Una possibile motivazione di tale variazione può essere rappresentata sia dalla progressiva deindustrializzazione che ha interessato (e sta interessando) l area del SIN nell ultimo decennio (con conseguente significativa diminuzione dei volumi in emungimento per gli usi industriali), sia dal cambiamento climatico che ha determinato un maggiore quantitativo di precipitazioni con conseguente ricarica dell acquifero. 4.3 Risultati relativi ai parametri chimico-fisici di base Nel corso delle operazioni di campionamento si è provveduto al rilievo dei parametri chimico fisici di base (Temperatura, conducibilità e ph). Per i campioni effettuati da ARPA la misura della conducibilità e del ph è avvenuta in laboratorio. I risultati sono riportati in Allegato 6G. Nella seguente Figura 4.2 si riportano i risultati relativi alla temperatura delle acque sotterranee elaborati mediante interpolazione per i punti di monitoraggio dove è stato possibile rilevare tale parametro. Figura 4.2 Interpolazione dati di temperatura T ( C) Pagina 35 di 117

36 Progetto di Monitoraggio delle acque di falda La temperatura varia da un minimo di 11.9 C rilevati in corrispondenza del PZ19 (SP11 Iveco S.p.A.) ad un massimo di 21.6 C in corrispondenza del PZ103 (PZ8 Caffaro). Dall analisi della distribuzione spaziale delle temperature si osserva: la presenza di alto termico, temperature indicativamente superiori a circa 20 C in corrispondenza dello stabilimento Caffaro e della zona appena a sud; temperature attorno a circa 12 C lungo il Fiume Mella. Nella seguente Figura 4.3 si riportano i risultati relativi alla conducibilità delle acque sotterranee elaborati mediante interpolazione. Figura 4.3 Interpolazione dati di Conducibilità Conducibilità (µ µs/cm) Escludendo i dati relativi ai piezometri A2A di Lamarmora e di Verziano, che presentano valori anomali, la conducibilità varia da un minimo di 361 µs/cm rilevati in corrispondenza Pagina 36 di 117

37 del PZ201 (Piccola Velocità) ad un massimo di 3400 µs/cm in corrispondenza del PZ49 (PZ4 Baratti). Dall analisi della distribuzione spaziale dei dati di conducibilità si osserva la presenza di: valori elevati in corrispondenza dei siti Baratti (fino a 3400 µs/cm) e Caffaro (fino a 1260 µs/cm); valori di conducibilità bassi lungo il Fiume Mella. I valori di ph rilevati sono compresi fra 6.4 (PZ 23 nel sito Iveco S.p.A.) e 11 (PZ4 nel sito Baratti di Eredi Inselvini). I valori sono generalmente prossimi a 7, ad eccezione di quelli misurati nel sito Iveco, in cui si registrano valori inferiori a 6.6, nel Sito Baratti ove si registrano valori superiori a 9 (effetto dell iniezione in falda di composti riducenti). 4.4 Valutazione dei risultati analitici relativi ai siti privati che hanno eseguito il monitoraggio in coordinamento con ARPA In Allegato 6A vengono riportate le principali statistiche descrittive di base (valore minimo, massimo e media) per i siti con più di tre punti di monitoraggio e per i principali contaminanti rilevati nel SIN. Di seguito sono presentati i risultati analitici relativi ad i singoli siti che hanno eseguito le attività di monitoraggio delle acque sotterranee in coordinamento alle attività di monitoraggio ARPA nel corso della campagna di monitoraggio del giugno I siti sono i seguenti: Stabilimento Caffaro Breda/Oto Melara Comparto Milano IVECO Sito Baratti di Eredi Inselvini Sito Ex Forzanini Galvanica Sito Italferr Sito Ex Cam Petroli Pagina 37 di 117

38 4.4.1 Stabilimento Caffaro I risultati relativi ai campionamenti effettuati presso lo stabilimento Caffaro, operativamente eseguiti per conto della proprietà dalla ditta Indam S.r.l., sono riepilogati nella seguente Tabella 4.1; la tabella riepiloga i principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato un superamento delle CSC previste dal D. Lgs. 152/2006 per le acque sotterranee. Tabella 4.1 Campagna giugno 2014: risultati analitici relativi allo stabilimento Caffaro (risultati di parte) Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito ARSENICO CROMO TOTALE CROMO VI MERCURIO TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO DIBROMOCLOROMETANO BROMODICLOROMETANO B-ESACLOROESANO PCB Totali (Sommatoria) CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ96 Pz 1 Pz di monte <l.r <l.r <l.r PZ98 Pz 3 PZ interno <l.r <l.r <l.r <l.r PZ99 Pz 4 PZ di valle <l.r PZ100 Pz 5 PZ di valle <l.r PZ101 Pz 6 PZ di valle PZ102 Pz 7 PZ di valle <l.r <l.r PZ103 Pz 8 PZ di valle <l.r <l.r <l.r PZ104 Pz 9 PZ di valle PZ105 Pz 10 PZ interno <l.r <l.r PZ106 PZ 1 EST 120 Pz esterno laterale 1 <l.r 2.2 <l.r <l.r <l.r 0.01 <l.r PZ107 PZ 1 EST 80 Pz esterno laterale <l.r <l.r <l.r <l.r 0.02 <l.r Pagina 38 di 117

39 Tabella 4.1 Campagna giugno 2014: risultati analitici relativi allo stabilimento Caffaro (risultati di parte) Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito ARSENICO CROMO TOTALE CROMO VI MERCURIO TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO DIBROMOCLOROMETANO BROMODICLOROMETANO B-ESACLOROESANO PCB Totali (Sommatoria) CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ108 PZ 1 EST 40 Pz esterno laterale <l.r <l.r <l.r <l.r 0.03 <l.r PZ109 PZ 2 EST 120 Pz esterno laterale 1 <l.r 3.6 <l.r <l.r <l.r 0.01 <l.r PZ110 PZ 2 EST 80 Pz esterno laterale <l.r <l.r <l.r <l.r 0 <l.r PZ111 PZ 2 EST 40 Pz esterno laterale <l.r <l.r <l.r 0.01 <l.r PZ112 PZ 3 EST 120 Pz esterno di valle <l.r <l.r <l.r <l.r 0.03 <l.r PZ113 PZ 3 EST 80 Pz esterno di valle <l.r <l.r PZ114 PZ 3 EST 40 Pz esterno di valle <l.r <l.r <l.r PZ115 PZ 4 EST 120 Pz esterno di monte 1 <l.r <l.r <l.r <l.r <l.r <l.r <l.r 0.08 <l.r <l.r 0.01 <l.r PZ116 PZ 4 EST 80 Pz esterno di monte <l.r <l.r 4.1 <l.r 0.02 <l.r <l.r <l.r <l.r 0.02 <l.r PZ117 PZ 4 EST 40 Pz esterno di monte <l.r <l.r 3.6 <l.r 0.02 <l.r <l.r <l.r <l.r 0.02 <l.r PZ118 PZ 5 EST 120 Pz esterno di monte <l.r <l.r 3.3 <l.r <l.r <l.r 0.01 <l.r PZ119 PZ 5 EST 80 Pz esterno di monte <l.r <l.r <l.r <l.r 0.02 <l.r PZ120 PZ 5 EST 40 Pz est monte <l.r <l.r 2.8 <l.r <l.r <l.r 0.02 <l.r Pagina 39 di 117

40 La seguente Tabella 4.2 riepiloga i risultati analitici relativi ai campioni di acque sotterranee prelevati da ARPA in contraddittorio per validazione dei risultati analitici di parte e/o per ulteriori parametri analitici. Tabella 4.2 Campagna giugno 2014: Riepilogo dei risultati analitici relativi allo stabilimento Caffaro (dati ARPA) Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito ARSENICO CROMO TOTALE CROMO VI MERCURIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO DIBROMOCLOROMETANO BROMODICLOROMETANO B-ESACLOROESANO PCB Totali (Sommatoria) PZ96 Pz 1 Pz monte <l.r <l.r <l.r. <l.r. <l.r. <l.r. PZ114 PZ 3 EST 40 Pz esterno di valle <l.r <l.r L analisi delle concentrazioni rilevate nei piezometri di monte evidenzia che il chimismo dell acqua in ingresso al sito è caratterizzato da superamenti delle CSC per i parametri: Cromo VI: superamenti rilevati anche nei piezometri esterni di monte; 1,1 Dicloroetilene: superamenti rilevati anche nei piezometri esterni di monte; Tricloroetilene: superamenti rilevati anche nei piezometri esterni di monte; Tetracloroetilene: superamenti rilevati anche nei piezometri esterni di monte; Tetracloruro di Carbonio nel solo piezometro PZ96 (Pz1 nel sito) e non nei piezometri esterni di monte. L analisi delle concentrazioni di monte e di valle idrogeologico del sito evidenzia l incremento delle concentrazioni da monte verso valle idrogeologico per i parametri: Arsenico: si rilevano superamenti delle CSC nei piezometri PZ101 e PZ105 (rispettivamente 40 e 37 µg/l) a fronte di un limite di legge di 10 µg/l; non si rilevano superamenti delle CSC nei piezometri esterni al sito; Cromo esavalente: il valore massimo riscontrato nei piezometri di monte è pari a 13.4 µg/l (PZ119); il PZ105, piezometro interno al perimetro dello stabilimento, Pagina 40 di 117

41 riporta il valore più elevato (pari a µg/l); in uscita dal sito si rilevano concentrazioni confrontabili con quelli in ingresso (nel PZ µg/l) Cromo totale: analogamente al Cromo esavalente, nei piezometri PZ101, PZ104 e PZ105 sono state rilevate concentrazioni di 86, 62 e 415 µg/l a fronte di una CSC pari a 50 µg/l e di un valore d ingresso inferiore alle stesse CSC; Mercurio: il contaminante si rileva nei piezometri interni allo stabilimento (PZ 105 con il valore più elevato, pari a 15.1 µg/l); valori superiori alle CSC si riscontrano anche nei piezometri di valle esterni, ed in particolare il PZ114 (Pz3 EST 40) del Campo Calvesi che mostra una concentrazione pari a 2.5 µg/l; per ulteriori valutazioni inerenti la contaminazione da mercurio all esterno dello stabilimento Caffaro si rimanda al Paragrafo 4.7.2; Triclorometano: dal confronto dei dati relativi ai piezometri di monte (PZ116 e PZ119, rispettivamente con 0.02 µg/l e 0.09 µg/l) con quelli di valle (PZ113: µg/l) si evidenzia un possibile contributo dello stabilimento Caffaro alla presenza di questa sostanza; nei piezometri interni al sito si rilevano concentrazioni fino ad un massimo di µg/l; 1,1-Dicloroetilene: dal confronto dei valori in ingresso nei piezometri di monte esterni (PZ120: 1.31 µg/l) e quelli di valle (PZ113: 0.45 µg/l) non si evidenziano significativi incrementi delle concentrazioni; occorre pertanto precisare che il valore di concentrazione nel PZ96 di monte pari a 2.8 µg/l è relativo ad un probabile contributo proveniente da monte; Tricloroetilene: il piezometro PZ96 di monte presenta le concentrazioni maggiori (4.4 µg/l) rilevate nell ambito dello stabilimento Caffaro; nei piezometri interni e di valle si riscontrano concentrazioni inferiori; Tetracloroetilene: dal confronto dei valori in ingresso nei piezometri di monte esterni (PZ µg/l) e quelli di valle (PZ113: 16 µg/l; PZ112: 27.2 µg/l) non si rileva un incremento delle concentrazioni; si evidenzia il valore di concentrazione relativo al PZ110 (piezometro laterale al sito ed esterno ad esso), con concentrazione pari a 21.9 µg/l. Pagina 41 di 117

42 Tetracloruro di carbonio: dal confronto dei dati relativi ai piezometri a monte (PZ116: 0.1 µg/l; PZ119: 0.09 µg/l) con quelli di valle (PZ113: µg/l) si conferma come il tetracloruro di carbonio sia quasi esclusivamente riconducibile alle attività svolte nello stabilimento Caffaro; nei piezometri interni si rilevano concentrazioni fino ad un massimo di µg/l; per ulteriori valutazioni inerenti la diffusione a valle del tetracloruro di carbonio si rimanda al Paragrafo 4.7.3; Dibromoclorometano: è rilevato nei PZ100 e PZ101, interni allo stabilimento ed in concentrazioni superiori alle CSC nel PZ 114; Bromodiclorometano: è rilevato nei PZ100 e PZ101, interni allo stabilimento ed in concentrazioni superiori alle CSC nel PZ 114; β-esacloroesano: non si riscontrano concentrazioni superiori alle CSC nei piezometri esterni di monte; nel piezometro PZ 114 (Pz esterno di valle) si rilevano concentrazioni superiori alle CSC pari a 0.69 µg/l; ulteriori considerazioni inerenti la diffusione dei fitofarmaci nelle acque sotterranee sono riportate nel Paragrafo PCB totali: all interno dello stabilimento si rilevano concentrazioni massime pari a ng/l; all esterno nel PZ115 (esterno di valle nel Campo Calvesi) si riscontra concentrazione pari a 67.4 ng/l superiore alle CSC; ulteriori considerazioni inerenti la diffusione del PCB sono riportate in Paragrafo Dai risultati emersi per le acque sotterranee, appare evidente che sono da considerarsi inquinanti esclusivamente riconducibili alle attività svolte nello stabilimento Caffaro i seguenti: Arsenico, Mercurio, PCB, Tetracloruro di Carbonio, Dibromoclorometano, Bromodiclorometano e β-esacloroesano. Relativamente ai parametri Cromo Esavalente, Cromo Totale e Triclorometano l area, pur presentando nei piezometri di monte valori anomali, contribuisce al peggioramento della qualità delle acque. Per quanto riguarda il Tricloroetilene ed il Tetracloroetilene, infine l impianto non apporta significativi contributi alla già scadente qualità delle acque sotterranee in ingresso. Sulla base dei dati relativi ai vari controlli effettuai da ARPA a partire dal 2009 ad oggi, sono stati prodotti alcuni grafici (vedi seguente Figura 4.2) che mostrano alcuni trend di contaminazione in alcuni piezometri significativi. Pagina 42 di 117

43 Figura 4.2. Mercurio nel PZ113/PZ 3 Est 80 presso Campo Calvesi Triclorometano nel PZ113/PZ 3 Est 80 presso Campo Calvesi Tetracloruro di Carbonio nel PZ113/PZ 3 Est 80 presso Campo Calvesi Pagina 43 di 117

44 Andamento del Cromo VI in alcuni piezometri significativi Utile alla comprensione dei fenomeni di contaminazione e/o diffusione in atto o rilevati, è il confronto delle concentrazioni misurate nelle triplette di piezometri esterni sia a monte che a valle dello stabilimento Caffaro. In generale i piezometri a 80 m presentano concentrazioni maggiori di composti alifatici clorurati; tali composti, che formano la DNAPL (dense non-aqueous phase liquid), hanno normalmente densità maggiore dell acqua e tendono quindi ad accumularsi negli orizzonti fini e in quelli più profondi dell acquifero. Il PZ 5 EST (PZ120), che ha una profondità di 120 metri, mostra una significativa contaminazione da tetracloroetilene (12.2 µg/l), con concentrazioni superiori a quelle rilevate nel piezometro a 40 m di profondità. Il PZ 4 EST (PZ115), profondo 120 metri, risulta invece non contaminato. A valle dello stabilimento nel PZ 3 EST (PZ112), profondo 120 metri, si rilevano valori di concentrazione più elevati (27.2 µg/l): i valori riscontrati nel piezometro a 120 m di profondità sono maggiori rispetto a quelli rilevati nel piezometro profondo 40 m. Comportamento differente si osserva per il Tetracloruro di Carbonio, che è presente con concentrazioni maggiori nei piezometri di valle profondi 80 metri, ma che è assente (concentrazioni inferiori alle CSC) nei piezometri a 120 metri di profondità, senza evidenti trend fra monte e valle dello stabilimento Caffaro. Pagina 44 di 117

45 Questa differente distribuzione dei dati di concentrazione di tetracloroetilene e di tetracloruro di carbonio al variare della profondità potrebbe essere spiegata con la differente origine della contaminazione: il tetracloroetilene è probabilmente originato anche da sorgenti lontane dai punti indagati Caffaro (PZ120 - PZ115), e riconducibile anche ad attività svolte in Val Trompia (che si trova idrogeologicamente a qualche km a monte del sito Caffaro); il contaminante, per le sue caratteristiche geochimiche, è trasportato nei livelli profondi dell acquifero unico della Val Trompia, e pertanto, al confluire dello stesso nell acquifero di pianura, tende a raggiungere il fondo dell acquifero stesso; il tetracloruro di carbonio è invece originato all interno dello stabilimento Caffaro (come ampiamente dimostrato anche dalle precedenti indagini); come osservabile nelle stratigrafie dei piezometri terebrati a 120 metri in corrispondenza dello stabilimento è presente, a profondità comprese fra 80 e 110 m e con spessori variabili, uno strato di materiali fini che è probabilmente in grado di contenere la contaminazione nella porzione più superficiale (fino a 80 m) dell acquifero; resta da verificare se il trasporto a profondità maggiori non avvenga a valle del sito Caffaro, ove eventualmente lo strato di materiali fini si assottigliasse fino a mettere in comunicazioni i due acquiferi. Nella tripletta a valle dello stabilimento nel Campo Calvesi il mercurio tende a presentare concentrazioni maggiori nel piezometro a 40 m, nonostante lo stesso risulti fenestrato nella porzione superficiale dell acquifero conglomeratico e non nell acquifero ghiaioso sabbioso superficiale. Resta anomala la distribuzione del Cromo VI, che presenta concentrazioni maggiori nei piezometri a 80 m rispetto agli altri Oto Melara - Ex Breda Meccanica I risultati relativi ai campionamenti effettuati presso il sito Oto Melara, sono riepilogati nella seguente Tabella 4.3, che riporta i principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato un superamento delle CSC previste dal D. Lgs. 152/2006 per le acque sotterranee. Pagina 45 di 117

46 Tabella 4.3 Campagna Giugno Risultati analitici di parte - Sito Oto Melara parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ83 Pz 4 PZ80 Pz 5 PZ di valle/ in emungimento < l.r < l.r PZ di valle laterale < l.r < l.r PZ231 PZ6 Pz di valle < l.r PZ79 Pz 1 Pz di monte < l.r < l.r < l.r. < l.r PZ82 Pz 2 PZ di valle/ in emungimento < l.r < l.r PZ81 Pz 3 Pz di monte < l.r. 3.7 < l.r < l.r La seguente Tabella 4.4 riepiloga i risultati analitici relativi ai campioni di acque sotterranee prelevati da ARPA in contraddittorio per validazione dei risultati analitici di parte e/o per ulteriori parametri analitici. Tabella 4.4 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici campioni di validazione ARPA Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PCB (Sommatoria) in ng/l PZ81 PZ3 Pz di monte < l.r. 5.1 < l.r. < l.r. < l.r PZ82 PZ2 Pz di valle (in emungimento) n.d. n.d.- n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d ARPA ha ricercato in aggiunta ai parametri sito specifici anche i PCB sui piezometri PZ81 e PZ82. Pagina 46 di 117

47 Sulla base della ricostruzione dell andamento della falda freatica (riportata in Tavola 4B), i piezometri di monte idrogeologico per il sito Oto Melara sono il PZ79 e PZ81; mentre il piezometro PZ80 ha significato di valle/laterale rispetto al perimetro dello stabilimento. I piezometri PZ82 e PZ83 sono posti a idrogeologicamente valle del sito ed attualmente interessati da attività di emungimento nell ambito delle attività di MISE; infine il piezometro PZ231 è ubicato a valle del sito ed a valle dei piezometri utilizzati per le attività di MISE. Dall analisi dei risultati relativi ai piezometri di monte, si rileva in ingresso al sito una contaminazione per i seguenti parametri: Mercurio, nel piezometro PZ81; Triclorometano, Tetracloroetilene e Tetracloruro di Carbonio, nei piezometri PZ79 e PZ81. Dall analisi comparata dei risultati relativi ai piezometri di monte e di valle, è possibile osservare: l incremento delle concentrazioni Cromo VI nei piezometri di valle rispetto a quelli di monte, da valori inferiori a 5 µg/l fino al valore di 214 µg/l nel piezometro PZ231 posto a valle della barriera idraulica; l incremento delle concentrazioni di tetracloroetilene fra piezometri di monte (3.4 µg/l nel PZ81) ed i piezometri di valle (18.7 µg/l nel PZ83); tali incrementi erano stati rilevati anche in precedenti campionamenti eseguiti da ARPA, anche se il piezometro a valle della barriera idraulica mostra concentrazioni confrontabili con quelle di monte; incremento delle concentrazioni di tricloroetilene fra piezometri di monte (0.6 µg/l nel PZ81) ed i piezometri di valle (2.8 µg/l nel PZ83); tali incrementi erano stati rilevati anche in precedenti campionamenti eseguiti da ARPA, anche se il piezometro a valle della barriera idraulica mostra concentrazioni confrontabili con quelle di monte; il decremento delle concentrazioni di tetracloruro di carbonio fra piezometri di piezometri di monte (169 µg/l nel PZ81) e di valle (59.53 µg/l nel PZ83). La seguente Figura 4.3 riporta l andamento del Cromo VI nei piezometri del sito Oto Melara: Pagina 47 di 117

48 Figura 4.3 Campagna Giugno 2014 Andamento del Cromo VI in alcuni piezometri Oto Melara I risultati mostrano come nel corso della campagna di Giugno 2014 si riscontrino concentrazioni significative di tetracloruro di carbonio (276 µg/l, dato ARPA concentrazione massima rilevata nell ambito del presente monitoraggio) e di mercurio nei piezometri di monte. Il mercurio è inoltre rilevato anche nel piezometro a valle della barriera in concentrazioni superiori alle CSC, ma inferiori a quelle di monte. Il monitoraggio eseguito da ARPA ha inoltre mostrato la presenza, anche se in concentrazioni inferiori alle CSC, di PCB nel piezometro di monte Baratti di Eredi Inselvini I risultati relativi ai campionamenti effettuati presso il sito Baratti di Eredi Inselvini, sono riepilogati nella seguente Tabella 4.5, che riporta i principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato un superamento delle CSC previste per le acque sotterranee. Pagina 48 di 117

49 Tabella 4.5 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici di parte - Sito Baratti parametri significativi Codice denominazione Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito ARSENICO CROMO TOTALE CROMO VI FERRO NICHEL MANGANESE TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE 1,2 DICLOROETILENE CSC (µg/l) D.Lgs. 152/ ,15 0,05 1,5 1,1 60 PZ44 Pz 1 Pz interno < l.r PZ45 Pz 2 Pz interno < l.r. < l.r PZ47 Pz 3 Pz interno laterale < l.r < l.r. < l.r < l.r. PZ49 Pz 4 Pz interno < l.r. < l.r PZ46 Pz 5 Pz di monte < l.r < l.r. < l.r. < l.r. < l.r < l.r. PZ52 Pz 6 Pz interno < l.r. < l.r PZ53 Pz 7 Pz interno < l.r. < l.r PZ54 Pz 8 Pz interno < l.r. < l.r PZ55 Pz 9 Pz interno < l.r. < l.r PZ215 PZ10 Pz di monte < l.r < l.r. < l.r. 3.6 < l.r. < l.r < l.r. PZ70 Pz E1 Pz di valle < l.r < l.r. < l.r. 495 < l.r. < l.r < l.r. PZ71 Pz E2 Pz di valle < l.r < l.r. < l.r PZ214 PZ E3 Pz di valle < l.r. < l.r PZ218 PZ E4 Pz di valle < l.r < l.r. < l.r PZ213 PZ E5 Pz di valle < l.r. < l.r < l.r. < l.r PZ48 Pz ASL Pz est laterale < l.r < l.r. < l.r < l.r. PZ51 Pz Fura Pz est di valle < l.r < l.r < l.r. < l.r. < l.r < l.r. PZ64 Pz Emporio Pz est di valle < l.r < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r < l.r. PZ50 Pz Prof. Pz interno profondo < l.r < l.r < l.r. < l.r. < l.r < l.r. Pagina 49 di 117

50 La seguente Tabella 4.6 riepiloga i risultati analitici relativi ai campioni di acque sotterranee prelevati da ARPA nel corso della campagna di Giugno 2014 in contraddittorio per validazione dei risultati analitici di parte e/o per ulteriori parametri analitici. Tabella 4.6 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici ARPA- Sito Baratti parametri significativi Codice denominazione Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito ARSENICO CROMO TOTALE CROMO VI FERRO NICHEL MANGANESE TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE 1,2 DICLOROETILENE CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ ,15 0,05 1,5 1,1 60 PZ51 Pz Via Fura Pz Esterno di valle < l.r < l.r. < l.r. 2 < l.r PZ53 Pz 7 Pz interno < l.r < l.r. < l.r In base alle ricostruzioni freatimetriche (Tavole 4A, 4B e 4C) i piezometri di monte idrogeologico per il sito sono i punti PZ46 e PZ215; i piezometri PZ E1, PZ E2, PZ E3, PZ E4 e PZ E5 sono posti all esterno dell area di proprietà in posizione di valle, e costituiscono in ottemperanza al progetto approvato, il sistema di sbarramento idraulico. Nel corso delle attività di controllo svolte da questa Agenzia tra giugno e novembre 2014, i pozzi di sbarramento sono risultati spenti, pregiudicando la messa in sicurezza ed il contenimento della contaminazione in falda. I piezometri PZ Fura e Pz Emporio sono ubicati all esterno del sito in posizione di valle idrogeologica a circa 100 m dai piezometri di barriera. Dall analisi dei risultati relativi ai piezometri di monte, si rileva in ingresso al sito una contaminazione per i seguenti parametri: Cromo totale, in concentrazione massima pari a 169 µg/l; Cromo VI, in concentrazione massima pari a 162 µg/l; Pagina 50 di 117

51 Tetracloroetilene, in concentrazione massima pari a 10 µg/l; si osserva inoltre la presenza di Tetracloroetilene anche nel Pz ASL (Pz laterale al sito), con concentrazioni pari a 29 µg/l e nel Pz3 (Pz interno laterale), con concentrazioni pari a 20,1 µg/l; per ulteriori valutazioni si rimanda al Paragrafo Dall analisi comparata dei risultati relativi ai piezometri di monte e di valle, è possibile osservare: l incremento delle concentrazioni Cromo VI (e conseguentemente di Cromo Totale) nei piezometri di valle rispetto a quelli di monte, da 162 µg/l nel Pz10 (monte) a 8170 µg/l nel Pz E1 (posto appena all esterno dell area di proprietà) ed a 4890 µg/l nel Pz Fura (posto all esterno del sito a valle della barriera) l incremento delle concentrazioni Manganese nei piezometri di valle rispetto a quelli di monte, da 3,6 µg/l (monte) a 6700 µg/l nel Pz E3 (posto appena all esterno dell area di proprietà); nel Pz Fura (posto all esterno del sito a valle della barriera) non si riscontra la presenza di Manganese. Dal confronto fra la concentrazioni a monte e quelle dei piezometri interni al sito, si osserva inoltre la presenza di superamenti delle CSC per i parametri Ferro, Arsenico, Nichel e Triclorometano. Il Sito Baratti di Eredi Inselvini è stato interessato da 18 campionamenti in contraddittorio da parte dell ARPA di Brescia fra il 2009 ed il Sono quindi disponibili alcune analisi chimiche effettuate da ARPA, che consentono alcune valutazioni sull evoluzione del fenomeno di contaminazione del sito. L andamento delle concentrazioni di Cromo VI all esterno del sito Baratti è evidenziato dall analisi nel tempo delle concentrazioni nei piezometri di barriera (PZ E1, PZ E2, PZ E3) e nel Pz Fura nella seguente Figura 4.4 (comprendenti anche i risultati di ulteriori campionamenti eseguiti da ARPA nel mese di settembre): Pagina 51 di 117

52 Figura 4.4: andamento del Cromo VI nei piezometri esterni al sito Baratti Come si osserva, le concentrazioni di Cromo VI nel piezometro Fura tendono a decrescere, da valori iniziali di µg/l fino a 3900 µg/l, misurati nella campagna di monitoraggio di Settembre L andamento invece delle concentrazioni nei piezometri esterni E1, E2 ed E3 è tendenzialmente in aumento, anche se nel corso delle ultime campagne di monitoraggio è stato rilevato un deciso abbassamento delle concentrazioni di Cromo VI. Si evidenzia in particolare il risultato ottenuto nel corso dell ultima campagna di Settembre 2014 nel PZ E2, in cui la concentrazione di Cromo VI è passata a valori inferiori al limite di rilevabilità, ma contemporaneamente si osserva un valore molto elevato di Cromo Totale in uscita dal sito. L iniezione di prodotti riducenti e la conseguente variazione dell equilibrio redox del suolo, come noto, libera Fe e Mn. Tale fenomeno si è osservato anche nel caso in oggetto, a titolo d esempio nei PZ-E1 e nel PZ-E2 (piezometri esterni all area di proprietà, facenti parte del set di piezometri barriera), come evidente nei seguenti grafici (Figura 4.5): Pagina 52 di 117

53 Figura 4.5: Andamento del CrVI e del Mn in PZ-E1 e PZ-E2 (Dati ARPA Dipartimento di Brescia) Si rimanda ai paragrafi seguenti per ulteriori considerazioni inerenti la contaminazione da Cromo VI in relazione al Sito Baratti. Pagina 53 di 117

54 4.4.4 Ex Galvanica Forzanini I risultati relativi ai campionamenti effettuati presso il sito Ex Forzanini, sono riportati nella seguente Tabella 4.7 dove sono elencati i principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato un superamento rispetto alle CSC previste dal D. Lgs. 152/2006 per le acque sotterranee. Tabella 4.7 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici di parte Ex Forzanini parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ1 PZ1 Pz interno < l.r. < l.r < l.r PZ2 PZ2 Pz laterale < l.r. < l.r < l.r PZ3 PZ3 PZ laterale < l.r. < l.r < l.r PZ4 PZ4 Pz monte < l.r. < l.r < l.r PZ5 PZ5 Pz laterale < l.r < l.r PZ7 PZ6 Pz valle < l.r. < l.r < l.r La seguente Tabella 4.8 riepiloga i risultati analitici relativi ai campioni di acque sotterranee prelevati da ARPA nel corso della campagna di Giugno 2014 in contraddittorio per validazione dei risultati analitici di parte e/o per ulteriori parametri analitici. Tabella 4.8 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici ARPA - Ex Forzanini parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILEN E TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ7 PZ6 Pz di valle < l.r. < l.r < l.r Pagina 54 di 117

55 L analisi delle concentrazioni rilevate nei piezometri di monte evidenzia che il chimismo dell acqua in ingresso al sito è caratterizzato da lievi superamenti delle CSC per i parametri Cromo VI (5,3 µg/l), Triclorometano, Tetracloroetilene e Tetracloruro di carbonio. Nell ambito della presente campagna non è stato possibile procedere all esecuzione del campionamento in corrispondenza del PZ7 (Pz Vivaio), che in passato ha mostrato notevoli concentrazioni di Cromo VI a valle del sito in esame. Dall analisi comparata dei risultati relativi ai piezometri di monte e di valle, è possibile osservare: l incremento delle concentrazioni Cromo totale nei piezometri di valle rispetto a quelli di monte, da 5 µg/l nel Pz3 (monte) a 2045 µg/l nel Pz1 (interno al sito) ed a 51 µg/l nel Pz6 (posto all esterno del sito a valle a circa 350 m dal sito) l incremento delle concentrazioni di Cromo VI nei piezometri di valle rispetto a quelli di monte, da 5.3 µg/l nel Pz3 (monte) a 1821 µg/l nel Pz1 (interno al sito) ed a 48.8 µg/l nel Pz6 (posto all esterno del sito a valle a circa 350 m dal sito) Per i restanti parametri non si rilevano incrementi di concentrazioni significativi fra i piezometri di monte e di valle. I grafici nella seguente Figura 4.6 di seguito mostrano l evoluzione temporale delle concentrazioni di Cromo VI dal 2011 al 2014 (dati ARPA) per i piezometri presenti in corrispondenza del sito in esame. Figura 4.6 Evoluzione temporale di cromo VI in alcuni piezometri significativi Pagina 55 di 117

56 L analisi temporale delle concentrazioni di Cromo VI relative evidenzia che dal 2011 il Pz1 interno al sito ha mostrato un andamento variabile (probabilmente legato al livello di soggiacenza della falda): tale andamento potrebbe suggerire la presenza di una sorgente secondaria di contaminazione nello strato insaturo; a valle del sito il PZ7 (posto a circa 400 m) mostra un decremento da 171 µg/l a 49.9 µg/l Ideal Standard La seguente Tabella 4.9 riporta i risultati relativi ai campionamenti effettuati presso il sito Ideal Standard, con riferimento ai principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato un superamento rispetto alle CSC previste dal D. Lgs. 152/2006 per le acque sotterranee. Tabella 4.9 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici di parte - Sito Ideal Standard parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ 161 PZ 1 Pz di monte < l.r. < l.r < l.r. < l.r. < l.r. 0.6 < l.r. PZ 162 PZ 2 Pz laterale < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r < l.r. PZ 165 PZ 3 Pz laterale < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r < l.r. PZ 163 PZ 4 Pz laterale di valle < l.r. < l.r < l.r. < l.r < l.r. PZ 164 PZ 5 Pz di monte < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r < l.r. PZ 166 PZ 6 Pz di valle < l.r. < l.r < l.r. < l.r < l.r. La seguente Tabella 4.10 riepiloga i risultati analitici relativi ai campioni di acque sotterranee prelevati da ARPA nel corso della campagna di Giugno 2014 in contraddittorio per la validazione dei risultati analitici di parte e/o per ulteriori parametri analitici. Pagina 56 di 117

57 Tabella 4.10 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici ARPA - Ideal Standard parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ163 PZ4 PZ Laterale di valle < l.r. < l.r. 0.5 < l.r. < l.r Dal confronto fra i risultati per il Pz 163 (prelevato in contraddittorio) si rilevano differenze sul risultato relativo al parametro tetracloruro di carbonio, che il Laboratorio ARPA ha rilevato in concentrazioni pari a 13.4 µg/l. In particolare, l analisi dei risultati relativi ai piezometri di monte evidenzia che il chimismo dell acqua in ingresso al sito è caratterizzato da superamenti per i parametri: Cromo VI (15 µg/l); Tetracloroetilene (1.29 µg/l) Dall analisi comparata dei risultati relativi ai piezometri di monte e di valle, è possibile osservare: la concentrazione di Cromo VI risulta maggiore nel piezometro di monte PZ165 (32 µg/l); nei piezometri di valle si rileva una concentrazione intorno ai µg/l; il lieve incremento delle concentrazioni di triclorometano nei piezometri di valle rispetto a quelli di monte, da 0.05 µg/l nel Pz161 (monte) a 0.57 µg/l nel Pz166 (valle); l incremento delle concentrazioni di tetracloroetilene nei piezometri di valle rispetto a quelli di monte, da 1.29 µg/l nel Pz161 (monte) a 11.9 µg/l nel Pz164 (valle). Per i restanti parametri non si rilevano variazioni di concentrazione fra i piezometri di monte e di valle. Pagina 57 di 117

58 Sulla base dei dati disponibili agli atti dell Agenzia è possibile fare un confronto con i valori rilevabili nella precedente campagna di monitoraggio del 21 luglio Dal confronto si rileva un trend in aumento per il parametro Cromo VI, per cui il piezometro con concentrazioni maggiori risulta il PZ163 di monte; per quanto riguarda il triclorometano nella sessione di luglio 2010 si era rilevata concentrazione pari a 2.8 µg/l (PZ163 valle) e 1.2 µg/l (PZ166 valle), evidenziando quindi una diminuzione delle concentrazioni; per il parametro tetracloroetilene la precedente sessione del Luglio 2010 non evidenziava alcun incremento fra monte e valle: il piezometro di monte PZ164 mostrava concentrazioni confrontabili a quelle rilevabili a valle del sito Iveco Nella seguente Tabella 4.11 sono riportati i risultati per i principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato non conformità alle CSC previste dal D. Lgs. 152/2006 relativi ai campionamenti effettuati presso il sito Iveco. Tabella 4.11 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici di parte - Sito IVECO parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO 1,2,3 TRICLOROPROPANO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ10 SP2 interno <l.r. 4.8 <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. <l.r. PZ12 SP4 interno <l.r. 4.9 <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. <l.r. PZ13 SP5 interno <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r PZ14 SP6 interno <l.r <l.r <l.r <l.r. <l.r. PZ15 SP7 interno <l.r. 3.8 <l.r. <l.r <l.r <l.r. <l.r. PZ16 SP8 monte <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r <l.r. <l.r. PZ17 SP9 Interno <l.r. 4.9 <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r PZ18 SP10 Interno / valle <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. <l.r. PZ19 SP11 Monte / laterale <l.r. 5 <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r <l.r. <l.r. Pagina 58 di 117

59 Tabella 4.11 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici di parte - Sito IVECO parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO 1,2,3 TRICLOROPROPANO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ20 SP12 interno <l.r. 4.9 <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. <l.r. PZ21 SP13 interno <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r PZ23 SP15 interno <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r <l.r. <l.r. PZ24 SP16 monte <l.r. 4.8 <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. <l.r. PZ25 SP17 interno <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. <l.r. PZ26 SP18 interno <l.r. <l.r <l.r <l.r. <l.r. PZ27 SP19 interno <l.r <l.r <l.r PZ28 SP alfa interno <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. <l.r. PZ29 SP beta laterale / monte <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. <l.r. PZ30 SP gamma laterale / monte <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. <l.r. La seguente Tabella 4.12 riepiloga i risultati analitici relativi ai campioni di acque sotterranee prelevati da ARPA nel corso della campagna di Giugno 2014 in contraddittorio per validazione dei risultati analitici di parte e/o per ulteriori parametri analitici. Tabella 4.12 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici ARPA - Sito Iveco parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ15 SP7 interno 2 <l.r. <l.r. <l.r. <l.r. <l.r <l.r. Pagina 59 di 117

60 Considerando l andamento prevalente della falda freatica nell area indagata, con direzione prevalente Nord/Nord-Est verso Sud/Sud-Ovest, i piezometri di monte idrogeologico per il sito Iveco risultano essere i punti denominati PZ16, PZ19, PZ23, PZ28, PZ29, PZ30. L analisi dei risultati relativi ai piezometri evidenzia per il parametro Cromo VI nel PZ13 (interno al sito) un valore superiore a quanto rilevato nei piezometri di monte; tale valore potrebbe suggerire la probabile presenza di una sorgente interna al sito. I risultati del monitoraggio mostrano inoltre il superamento delle CSC per ulteriori parametri analitici nei piezometri all interno del sito: triclorometano, tetracloroetilene, 1,2,3- tricloropropano e Manganese. Per tali parametri, rilevati in concentrazioni inferiori alle CSC a monte, sia pur con le dovute limitazioni interpretative derivanti dall emungimento dei pozzi A2A Donino (localizzati a Nord-Est del sito) e dei pozzi interni al sito Iveco, che deformano notevolmente l andamento locale della falda (Tavole 4A, 4B, 4C), potrebbero indicare la presenza di una sorgente all interno dello stabilimento. Al fine di pervenire ad un andamento locale comprensibile, ad avviso della scrivente Agenzia risulta necessario procedere alla misura dei livelli di falda anche in corrispondenza dei pozzi all interno dello stabilimento. Si evidenzia inoltre che non risultano essere presenti piezometri in posizione di valle al confine sud dello stabilimento, in quanto l unico piezometro collocato a valle e al confine di proprietà è il punto PZ11 (denominato SP3 nel sito) che tuttavia risulta spesso privo di battente idraulico. I piezometri dell Iveco si approfondiscono tra 10 e 29 m da p.c. interessando quindi solo la porzione più superficiale dell acquifero. È opportuno precisare che l acquifero ghiaioso/sabbioso superficiale e quello conglomeratico non appaiono in quest area confinati da strati argillosi di spessore significativo. A tal proposito si pone all attenzione che, nel corso della campagna di monitoraggio ARPA del 2005 all interno del SIN, il campionamento del Pozzo 7 di Iveco aveva mostrato una intensa contaminazione da tetracloroetilene (129,5 µg/l). Tale risultato, considerando anche quanto osservato nelle triplette di piezometri Caffaro, ed in particolare la tendenza dei contaminanti organici clorurati ad accumularsi negli strati fini profondi dell acquifero, potrebbe indicare che i piezometri del sito in esame non siano rappresentativi del reale stato di contaminazione dell area. Pagina 60 di 117

61 In relazione a quanto sopra riportato, per meglio comprendere la situazione idrogeologica e idrochimica dell area, si ritiene opportuno proporre la realizzazione di nuovi punti di monitoraggio a sud dello stabilimento, eseguire misure freatimetriche e campionamenti per le determinazioni analitiche anche in corrispondenza dei pozzi industriali presenti all interno dello stabilimento Italferr La seguente Tabella 4.13 riporta i risultati relativi al campionamento effettuato presso il sito Italferr IBS04. Nella tabella seguente sono riportati i risultati analitici di parte per i principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato non conformità alle CSC. Tabella 4.13 Campagna Giugno 2014 Risultati di parte sito Italferr Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO 1,1 DICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ65 Pz 1 Pz di monte < l.r. < l.r. 0.4 < l.r. PZ69 Pz 3 Pz di valle laterale < l.r. 0.3 < l.r. PZ66 Pz 4 Pz di valle laterale < l.r. PZ67 Pz 5 Pz di valle < l.r. 0.9 < l.r. PZ68 Pz 6 Pz di valle < l.r. 0.4 < l.r. La seguente Tabella 4.14 riepiloga i risultati analitici relativi ai campioni di acque sotterranee prelevati da ARPA in contraddittorio per validazione dei risultati analitici di parte e/o per ulteriori parametri analitici Pagina 61 di 117

62 Tabella 4.14 Risultati ARPA sito Italferr Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO 1,1 DICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO PCB totali (in ng/l) CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ ng/l PZ65 Pz 1 Pz di monte 5 5 < l.r. < l.r. < l.r. < l.r PZ69 Pz 3 Pz di valle laterale < l.r. < l.r. 0.3 < l.r PZ66 Pz 4 Pz di valle laterale 4 < l.r. < l.r. < l.r. 0.2 < l.r. n.r. PZ67 Pz 5 Pz di valle < l.r. < l.r n.r. PZ68 Pz 6 Pz di valle < l.r. < l.r n.r. Come si osserva i piezometri sottoposti a campionamento mostrano superamenti limitati per i parametri Cromo VI e Tetracloruro di carbonio; non si evidenziano particolari variazioni fra le concentrazioni rilevate in ingresso ed in uscita al sito. ARPA ha provveduto anche ad effettuare verifiche analitiche per il parametro PCB, rilevando la presenza di concentrazioni di PCB superiori al limite di rilevabilità strumentale, ma al di sotto delle CSC Ex Cam Petroli La seguente Tabella 4.15 riporta i risultati relativi al campionamento effettuato presso il sito Ex Cam Petroli. Nella tabella seguente sono riportati i principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato non conformità alle CSC. Pagina 62 di 117

63 Tabella 4.15 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici di parte - Sito Ex Cam Petroli parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ 144 PZ5 valle L unico piezometro campionato per il Sito Ex Cam Petroli è ubicato in posizione di valle rispetto al perimetro dello stabilimento ed alla direzione prevalente della falda nel SIN. L analisi delle concentrazioni rilevate in tale piezometro evidenzia dei superamenti per i parametri Cromo VI, 1,1-Dicloroetilene, Tetracloruro di Carbonio e Tetracloroetilene: tali superamenti non La seguente Tabella 4.16 riepiloga i risultati analitici relativi ai campioni di acque sotterranee prelevati da ARPA in contraddittorio per validazione dei risultati analitici di parte e/o per ulteriori parametri analitici Tabella 4.16 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici campioni ARPA Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ 144 PZ5 valle 10 < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r Comparto Milano La seguente Tabella 4.17 riporta i risultati relativi ai campionamenti effettuati presso il sito Comparto Milano di proprietà della società Basileus srl. Nella tabella seguente sono Pagina 63 di 117

64 riportati i principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato non conformità alle CSC. Tabella 4.17 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici di parte - Sito Comparto Milano parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO MERCURIO TRICLOROMETANO CLORURO DI VINILE 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CLOROMETANO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ145 COM1 Pz di monte < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r < l.r. 8.9 PZ147 COM3 Pz di valle < l.r. < l.r. 0.9 < l.r. < l.r < l.r. 8 PZ149 COM5 Pz di valle < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r < l.r. < l.r. PZ153 COM9 Pz di monte < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r < l.r. < l.r. PZ155 COM11 Pz di monte < l.r. < l.r. 0.1 < l.r. < l.r. < < l.r. < l.r. PZ158 COM14BIS Pz di valle < l.r. < l.r. < l.r < l.r. < l.r < l.r. < l.r. PZ146 COM2 Pz di valle/laterale < l.r. < l.r. 0.2 < l.r. < l.r < l.r. < l.r. PZ148 COM4BIS Pz interno/laterale < l.r. < l.r. < l.r < l.r. < l.r < l.r. < l.r. PZ151 COM7 Pz di valle < l.r. < l.r. 0.1 < l.r. < l.r < l.r. < l.r. PZ154 COM10 Pz interno < l.r. < l.r. < l.r < l.r. < l.r < l.r. < l.r. PZ156 COM12 Pz di valle/laterale < l.r. < l.r. < l.r < l.r. < l.r < l.r. < l.r. PZ157 COM13 Pz interno < l.r. < l.r. 0.1 < l.r. < l.r < l.r. < l.r. PZ221 COM15 Pz di monte laterale < l.r. < l.r. 0.9 < l.r < l.r. < l.r. Considerando l andamento prevalente della falda freatica con direzione Nord/Nord-Est verso Sud/Sud-Ovest ricostruito in Tavola 4B, i piezometri di monte idrogeologico per il sito Comparto Milano risultano essere i punti denominati PZ145, PZ153 e PZ155. I Pagina 64 di 117

65 piezometri PZ147, PZ158, PZ149, PZ151, PZ156, PZ146, PZ221 sono ubicati a valle rispetto al perimetro del sito. In particolare, l analisi dei risultati relativi ai piezometri di monte evidenzia che il chimismo dell acqua in ingresso al sito è caratterizzato da superamenti per i parametri: Cromo VI (nel PZ145 si rileva concentrazione pari a 6.7 µg/l); Tetracloroetilene (nel PZ145 si rileva una concentrazione pari a 48.4 µg/l); Clorometano (nel PZ145). Dall analisi comparata dei risultati relativi ai piezometri di monte e di valle, è possibile osservare: l'incremento delle concentrazioni di Cromo VI da monte PZ145 (6.7 µg/l) a valle PZ158 (83.9 µg/l); l incremento delle concentrazioni di tetracloroetilene nei piezometri di valle rispetto a quelli di monte, da 48.4 µg/l nel Pz145 (monte) a 71.4 µg/l nel Pz154 (valle); l incremento delle concentrazioni di triclorometano nei piezometri di valle rispetto a quelli di monte, da valori inferiori al limite di rilevabilità a 0.2 µg/l nel Pz146 (valle); è comunque presente una contaminazione in ingresso al sito come rileva il PZ221 (0.9 µg/l); tali incrementi sono quindi poco significativi; nel PZ221 (monte laterale) vi è una concentrazione di 1,1 dicloroetilene pari a 7.4 µg/l; nel corso di precedenti campagne di indagine erano stati rilevati valori inferiori, intorno a 0,2/0,3 µg/l; i superamenti di Clorometano riscontrati nei piezometri PZ145 (monte) e PZ147 (valle) sono confrontabili e non si rileva un incremento fra monte e valle. Sulla base dei risultati ARPA disponibili fra il 2009 ed il 2014, i grafici seguenti mostrano l evoluzione temporale delle concentrazioni di cromo esavalente e di tetracloroetilene in alcuni piezometri del sito Comparto Milano dal 2010 al Pagina 65 di 117

66 Figura 4.7 Andamento temporale di alcuni parametri in piezometri significativi L analisi dei trend temporali mostra che: per il parametro cromo VI dal 2010 ad oggi circa il 60% dei piezometri presenti all interno del sito hanno sempre registrato valori superiori alle CSC. Ad eccezione del PZ 158 e del PZ 221 per i quali si osserva un significativo trend all aumento, gli altri piezometri sono caratterizzati da andamenti stazionari. per il parametro tetracloroetilene dal 2010 ad oggi circa l 80% dei piezometri presenti all interno del sito hanno sempre registrato valori superiori alle CSC. In Pagina 66 di 117

67 particolare i piezometri PZ154, PZ145, PZ156, PZ146 si caratterizzano per la presenza di trend in continuo aumento dal 2010 mentre i piezometri PZ157 e PZ155 registrano degli incrementi a partire dal 2011 ad oggi. 4.5 Valutazione dei risultati analitici dei siti contaminati orfani campionati da ARPA Le attività di monitoraggio eseguite dai privati (in contraddittorio con ARPA) sono state integrate con il prelievo di alcuni campioni di acque sotterranee in piezometri ubicati in siti sottoposti a procedure di bonifica di aree pubbliche e/o private che attualmente non risultano interessati da attività di monitoraggio. In particolare, tali aree non rientrano in un piano di monitoraggio ordinario per le seguenti ragioni: siti già stati sottoposti a certificazione di avvenuta bonifica; soggetti pubblici o privati inadempienti in quanto non attuano i monitoraggi; sono pendenti ricorsi amministrativi e relative sospensioni presso i TAR Discariche di via Caprera ARPA ha provveduto a campionare i piezometri PZ1 e PZ9 relativi alle discariche di via Caprera. Non è stato possibile procedere al campionamento del PZ4 per impossibilità a raggiungere il piezometro con i mezzi a disposizione; sarà cura di ARPA provvedere qualora possibile, all esecuzione dei campionamenti nella sessione di monitoraggio prevista per Gennaio La seguente Tabella 4.18 riporta i risultati relativi ai campionamenti effettuati presso il sito Discariche di via Caprera con indicazione dei principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato un superamento rispetto alle CSC previste dal D. Lgs. 152/2006 per le acque sotterranee. Pagina 67 di 117

68 Tabella Campagna Giugno 2014 Risultati analitici Discariche di Via Caprera parametri significativi Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO VI TRICLOROMETANO TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO PCB CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ ng/l Pz 178 Pz 1 Pz di monte discarica nord 4.3 < l.r. < l.r. 1.7 < l.r Pz 185 Pz 9 Pz di Valle discarica sud Considerando l andamento prevalente della falda freatica con direzione Nord/Nord-Ovest verso Sud/Sud-Est, ricostruito nelle Tavole 4A, 4B e 4C, il Pz 178 è rappresentativo come piezometro di monte, mentre il Pz 185 come piezometro di valle della discarica sud. Dall analisi dei risultati relativi ai piezometri di monte, si rileva in ingresso al sito una contaminazione da tetracloroetilene. Dall analisi comparata dei risultati relativi ai piezometri di monte e di valle, è possibile osservare: il superamento delle CSC per i parametri Triclorometano e Tetracloruro di Carbonio, nel solo piezometro di valle PZ185; per quanto riguarda i parametri Cromo VI e Tetracloroetilene si ritiene che i valori riscontrati siano confrontabili e che non evidenzino un significativo trend fra monte e valle. si segnala inoltre la presenza di concentrazioni al di sopra del limite di rilevabilità per il parametro PCB. Dall analisi dei dati storici ARPA (dal 2009 ad oggi) non si evidenziano particolari trend di contaminazione. Pagina 68 di 117

69 4.5.2 Pietra Curva/Pietra Tagliatella ARPA ha provveduto al campionamento di alcuni piezometri presso i siti Pietra Curva e Pietra Tagliatella in data 2 luglio La Proprietà, pur essendo soggetto obbligato, non ha effettuato il campionamento autonomamente, ma ha consentito l accesso alle aree. I piezometri campionati sono stati il Pz169 (Pz C1), il Pz172 (Pz C4) ed il Pz90 (Pz E1a). Il piezometro Pz170 (Pz C2), che aveva mostrato in passato le massime concentrazioni di Cromo VI rilevate all interno del sito (dati ARPA: 1260 µg/l il 21 aprile 2010 e 997 µg/l il 28 novembre 2011), non è stato rintracciato e non è stato quindi campionato. Sarà cura di ARPA verificare la possibilità di procedere a campionamento nella prossima sessione prevista per il gennaio La seguente Tabella 4.19 riporta i risultati relativi ai campionamenti effettuati presso i siti Pietra Curva e Pietra Tagliatella (proprietà Finsibi S.p.A.) con indicazione dei principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato non conformità alle CSC. Nella Tabella si riportano anche i risultati relativi al Piezometro Pz94 (Pz UBI Banca, anch esso di proprietà della Finsibi S.p.A.) e posto a valle del Sito Pietra Curva. Tabella 4.19 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici relativi ai Siti Pietra Curva e Tagliatella(dati ARPA) Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI 1,1 - DICLOROETILENE TRICLOROMETANO TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ , PZ90 Pz E1a Pz di valle esterno all area di proprietà < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. < l.r. PZ169 PzC1 Pz di monte < l.r PZ172 PzC4 Pz di Valle < l.r. < l.r < l.r. PZ94 Pz UBI Banca Pz di valle esterno all area di proprietà < l.r < l.r. A seguito della ricostruzione dell andamento della falda freatica, raffigurato nelle Tavole 4A, 4B e 4C, la direzione prevalente è risultata essere Nord Sud. In base a tale ricostruzione è stato definito il significato idrogeologico dei piezometri campionati nell area. Pagina 69 di 117

70 Dall analisi dei risultati relativi al piezometro di monte PZ169, si rileva in ingresso al sito una contaminazione da 1,1 Dicloroetilene (0.3 µg/l), Tricloroetilene (1.6 µg/l), Tetracloroetilene (21.3 µg/l) e Tetracloruro di Carbonio (0.8 µg/l). Dall analisi comparata dei risultati relativi ai piezometri di monte e di valle, è possibile osservare: l incremento delle concentrazioni di Cromo Totale fra monte e valle, da valori pari a 7 µg/l a 71 µg/l; l incremento delle concentrazioni di Cromo VI fra monte e valle, da valori pari a 4.5 µg/l a 67.2 µg/l; l incremento delle concentrazioni di Tetracloroetilene fra monte e valle, da valori pari a 21.3 µg/l a 36 µg/l; Dall analisi dei dati storici ARPA (vedi seguente Figura 4.8) è utile osservare che la contaminazione da Cromo VI in uscita dal sito, sulla base dei risultati riscontrati nel PZ90 (Pz E1a), è in diminuzione da valori pari a 360 µg/l agli attuali 54.4 µg/l; medesima condizione si osserva nel Pz UBI. Figura 4.8 Pietra Curva - Andamento temporale del Cromo VI in piezometri significativi (dati ARPA) Tale condizione potrebbe indicare che non vi sia presenza di sorgenti attive all interno del sito, ma che la contaminazione si sia gradualmente diffusa all esterno ed abbia contribuito alla formazione del pennacchio di contaminazione rappresentato nella Tavola 5A. Pagina 70 di 117

71 4.5.3 Pietra Tubificio ARPA ha provveduto al campionamento presso il sito Pietra Tubificio del piezometro PZ93 (Pz TUB3), posizionato idrogeologicamente a valle del sito. La seguente Tabella 4.20 mostra i risultati con indicazione dei principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato non conformità alle CSC. Tabella 4.20 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici sito Pietra Tubificio (dati ARPA) Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO TOTALE CROMO VI 1,1 - DICLOROETILENE TRICLOROMETANO TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ , PZ93 PZ TUB3 Pz di valle Dall analisi dei dati si rileva il superamento delle CSC per i seguenti parametri: Cromo VI; 1,1 dicloroetilene Tetracloroetilene Tricloroetilene; Tetracloruro di carbonio Dall analisi dei dati storici ARPA disponibili è utile osservare che nel precedente campionamento effettuato il 21 aprile 2010 i risultati relativi al Tetracloroetilene erano confrontabili con quanto riscontrato nell ultima campagna; in particolare si sottolinea la presenza di concentrazioni di Tetracloroetilene maggiori in ingresso al sito (27.4 µg/l nel PZ176/TUB2 rispetto a quanto rilevato a valle nel Pz93/PZ TUB3, valore pari a 19.8 µg/l). 4.6 Valutazione degli ulteriori risultati analitici Nell ambito delle attività di monitoraggio eseguite da ARPA, alcuni soggetti non obbligati ai sensi della normativa in tema di siti contaminati, hanno eseguito volontariamente le attività di campionamento in coordinamento con ARPA. Tali soggetti sono: Pagina 71 di 117

72 Ideal Clima: sito sottoposto a procedimento di bonifica ai sensi della normativa vigente, ma senza obbligo di monitoraggio delle acque sotterranee. A2A Ciclo Idrico, che ha provveduto ad eseguire il campionamento di alcuni pozzi pubblici e di alcuni piezometri di proprietà. Si riporta inoltre una valutazione dei risultati relativi agli ulteriori punti campionati da ARPA Ideal Clima La proprietà del sito Ideal Clima ha proceduto all esecuzione delle attività di monitoraggio in coordinamento con ARPA su base volontaria; in particolare le attività di campionamento hanno riguardato 2 piezometri concordati con ARPA rispetto ai 4 presenti all interno del sito: il PZ224 (Pz1) ed il PZ225 (Pz2). La seguente Tabella 4.21 riepiloga i risultati relativi ai piezometri campionati, con indicazione dei principali parametri di interesse per il SIN e/o i parametri che hanno mostrato non conformità alle CSC. Tabella 4.21 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici sito Ideal Clima Codice ARPA Nome all interno del sito Significato idrogeologico rispetto al perimetro del sito CROMO VI TRICLOROMETANO TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ224 PZ 1 Pz monte PZ225 PZ 2 Pz valle Dall analisi comparata dei risultati relativi ai piezometri di monte e di valle si osserva: lieve incremento delle concentrazioni di Tetracloroetilene fra monte e valle, da valori pari a 4.6 µg/l a 9.2 µg/l; lieve incremento delle concentrazioni di Triclorometano fra monte e valle, da valori pari a 0.06 µg/l a 0.48 µg/l. Dall analisi dei dati storici ARPA è utile osservare che: Pagina 72 di 117

73 per il parametro Tetracloroetilene, nella precedente campagna del novembre 2013 non era evidente alcun incremento fra monte e valle; era invece più marcata la differenza fra monte e valle per il parametro triclorometano. le campagne di monitoraggio eseguite presso i piezometri del sito Finsibi - Case del Sole (disponibili dati relativi a 2009, 2010 e 2011), posti al confine ovest del Sito Ideal Clima non hanno mai rilevato triclorometano. I risultati ottenuti nell ambito del presente monitoraggio non escludono la presenza di una sorgente all interno del sito Ideal Clima per i parametri tetracloroetilene e triclorometano Pozzi pubblici e piezometri A2A La società A2A Ciclo Idrico ha provveduto su base volontaria all esecuzione di una serie di campionamenti effettuati in coordinamento con le attività di monitoraggio ARPA. In particolare le attività hanno riguardato: i pozzi pubblici presenti all interno dell area di interesse e/o nelle immediate vicinanze, ed in particolare: 3 piezometri a servizio del Depuratore di Verziano: il PZ 2 piezometri a servizio della Centrale Lamarmora: I risultati ottenuti sui campionamenti in corrispondenza dei pozzi pubblici sono riepilogati nella seguente Tabella 4.22, in cui si riportano i parametri di interesse del SIN Caffaro e/o quelli che hanno mostrato un superamento delle CSC. Pagina 73 di 117

74 Tabella 4.22 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici pozzi pubblici A2A Codice ARPA Nome all interno del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE 1,2 DICLOROPROPANO TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ P65 CENTRALE FREDDO < l.r < l.r P54 CHIESANUOVA P64 DONINO < l.r P62 DONINO < l.r < l.r P63 DONINO < l.r < l.r P71 DONINO < l.r < l.r P69 FRAO P41 LAMARMORA < l.r P42 LAMARMORA P45 LAMARMORA < l.r P37 NORD < l.r < l.r P43 NORD < l.r < l.r. < l.r. P44 NORD < l.r < l.r P38 NORD < l.r < l.r. < l.r. P68 POZZO FOLZANO P67 POZZO FOLZANO P58 PZ78/1 (POZZO SPEDALI CIVILI 1) < l.r. < l.r. P56 SERENO < l.r P57 SERENO Pagina 74 di 117

75 Come si osserva i pozzi pubblici sono interessati da alcuni fenomeni di contaminazione, ed in particolare: Cromo totale nei pozzi Folzano 1 e Folzano 2. Cromo VI in tutti i pozzi pubblici campionati, con valori variabili da 5,8 µg/l (pozzi Spedali Civili 1 e Pozzo Chiesanuova 2) a 231 µg/l (Pozzo Folzano 1). Ferro nel Pozzo Folzano 2 Triclorometano nei pozzi Chiesanuova 2, Frao 2, Folzano 1, Folzano 2, Sereno 1 e Sereno 2. 1,1 dicloroetilene in tutti i pozzi pubblici campionati ad esclusione del pozzo Spedali Civili 1; Tricloroetilene nei pozzi Folzano 1 e 2 e Sereno 1 e 2; Tetracloroetilene in tutti i pozzi campionati; 1,2 dicloropropano nel Pozzo Sereno 2 Tetracloruro di Carbonio nei pozzi Chiesanuova 2, Frao 2, Sereno 1 e 2 e Folzano 1 e 2. Ai fini di interpretare correttamente i risultati relativi ai pozzi pubblici, si devono considerare le caratteristiche costruttive degli stessi, ed in particolare sottolineare che trattasi di pozzi fenestrati principalmente (ma non esclusivamente) nell acquifero conglomeratico; il solo Pozzo Sereno 1 è da ritenere un pozzo di prima falda. Con riferimento al modello idrogeologico presentato nel Paragrafo 1.3, i risultati analitici relativi ai pozzi pubblici sono quindi utili a ricostruire lo stato di contaminazione delle acque sotterranee, ma non si possono sempre ritenere indicativi delle caratteristiche chimiche della prima falda. I risultati ottenuti sui campionamenti in corrispondenza dei piezometri del Depuratore di Verziano sono riepilogati nella seguente Tabella 4.23, in cui si riportano i parametri di interesse del SIN Caffaro e/o quelli che hanno mostrato un superamento delle CSC. Il piezometro di monte del Depuratore (PZ40) risulta in posizione di monte laterale e potrebbe quindi non essere del tutto rappresentativo delle caratteristiche chimiche delle acque in ingresso al sito. Si è ritenuto quindi utile valutare nella seguente Tabella i risultati relativi al Pozzo Arici. Pagina 75 di 117

76 Tabella 4.23 Campagna Giugno 2014 Piezometri di monitoraggio Depuratore Verziano Codice ARPA Nome all interno del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE 1,2 DICLOROPROPANO TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ40 Pz 10 Pz monte laterale < l.r < l.r. < l.r PZ39 Pz 2 Pz Valle PZ37 Pz 6 Pz Valle Pozzo Arici con significato di pozzo di monte P74 Pozzo Arici 7 7 < l.r. 0.2 < l.r < l.r. 0.5 Considerando l andamento prevalente della falda freatica con direzione Nord/Ovest Sud/Est, ricostruito nelle Tavole 4A, 4B e 4C, è stato definito il significato idrogeologico dei piezometri campionati. Dall analisi comparata dei risultati relativi ai piezometri di monte e di valle si osserva un incremento dei valori di concentrazione del Tetracloroetilene, da valori a monte pari a 2,4 µg/l a valori pari a 9 µg/l. Per gli altri parametri non si ritiene che i valori riscontrati indichino una significativa differenza fra monte e valle. È comunque utile sottolineare che l unico piezometro di monte (Pz10) risulta in posizione laterale rispetto al sito; inoltre agli atti di quest Agenzia è nota la presenza di una discarica abusiva di rifiuti speciali (fluff) al confine del depuratore, immediatamente a monte idrogeologico dello stesso. Tenuto conto della modesta soggiacenza della falda, risulta ad oggi difficile stabilire la possibile responsabilità dell impianto sull incremento del Tetracloroetilene nelle acque sotterranee. I risultati ottenuti sui campionamenti in corrispondenza dei piezometri della Centrale Lamarmora sono riepilogati nella seguente Tabella 4.24, in cui si riportano i parametri di interesse del SIN Caffaro e/o quelli che hanno mostrato un superamento delle CSC. Pagina 76 di 117

77 Tabella 4.24 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici piezometri presso Centrale Lamarmora A2A Codice ARPA Nome all interno del sito CROMO TOTALE CROMO VI FERRO TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE 1,2 DICLOROPROPANO TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ41 PzV2 Piezometro di valle < l.r. 4.4 < l.r PZ208 PzM1 Piezometro di monte 7 7 < l.r Dall analisi dei dati si rileva il superamento delle CSC per i seguenti parametri, senza riscontrare un incremento significativo tra monte e valle del sito: Cromo VI (PZ208); Tetracloroetilene (PZ41 e PZ208); Triclorometano (PZ41 e PZ208); 1,1 - Dicloroetilene (PZ41 e PZ208) Ulteriori risultati ARPA Nella seguente Tabella 4.25 si riepilogano i risultati analitici ottenuti negli ulteriori punti di campionamento individuati da ARPA. Si riportano i parametri di interesse del SIN Caffaro e/o quelli che hanno mostrato non conformità alle CSC: Tabella 4.25 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici ulteriori piezometri/pozzi effettuati da ARPA Codice ARPA Nome all interno del sito Proprietà CROMO TOTALE CROMO VI TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ PZ230 PZ CACCIAMALI ARPA <l.r. <l.r PZ229 PZ ROSE ARPA 2 <l.r. <l.r. <l.r. <l.r. 1 <l.r. Pagina 77 di 117

78 Tabella 4.25 Campagna Giugno 2014 Risultati analitici ulteriori piezometri/pozzi effettuati da ARPA Codice ARPA Nome all interno del sito Proprietà CROMO TOTALE CROMO VI TRICLOROMETANO 1,1 DICLOROETILENE TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE TETRACLORURO DI CARBONIO CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ P72 Pozzo Benini Benini Aldo <l.r PZ59 Pz Ercoliani Comune di Brescia PZ61 Pz Sereno I (25m) Comune di Brescia PZ60 Pz via Flero Comune di Brescia <l.r PZ193 PZ CONGREGA DELLA CARITA APOSTOLICA P70 COPAN POZZO COPAN <l.r <l.r. <l.r. PZ78 Pz Nord DEPOSITO AUTOMEZZI MONTE MANIVA PZ160 PZ2 DOTTI ARTURO PZ210 PM4 ENI SPA <l.r. <l.r. <l.r. 4 <l.r. P74 Pozzo Arici Florarici <l.r PZ201 PZ2 LA PICCOLA VELOCITà <l.r. <l.r. <l.r. 0.2 <l.r. PZ76 Pz 6 Magazzini generali <l.r <l.r. P22 ONOFRI CESARE ONOFRI CESARE <l.r. <l.r <l.r. P19 ORLANDI ACCIAI ORLANDI ACCIAI <l.r <l.r. PZ94 Pz UBI Banca Provincia di Brescia <l.r <l.r. PZ216 PZ3 SCUOLA DELEDDA PZ203 PZS3 TGF F2 Fontanile 2 Oasi S.Piero - Comune di Flero <l.r. 1.4 <l.r <l.r. Dall analisi dei risultati, si evidenzia in particolare: lo stato di contaminazione da Cromo VI riscontrato nei piezometri PZ59, PZ60 e PZ61, nonché il valore elevato riscontrato in corrispondenza del PZ78, piezometro Pagina 78 di 117

79 di monte del sito Monte Maniva, in cui si è rilevato una concentrazione pari a 514 µg/l. la contaminazione da tetracloroetilene riscontrata nei PZ59, PZ60 e PZ61 (valori intorno a 40 µg/l); nel piezometro PZ76 a valle dei Magazzini Generali, nel piezometro PZ94 a valle della Pietra Curva Ulteriori campionamenti effettuati da ARPA Nell ambito delle attività di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei ARPA ha provveduto ad eseguire un campionamento delle acque sotterranee in corrispondenza del Pozzo Centro dello stabilimento Ori Martin, corrispondente al Pozzo P50. Il campionamento è stato effettuato in data 28/04/2014; si è ritenuto utile utilizzare il dato all interno delle elaborazione relativa al parametro Tetracloroetilene, che ha mostrato un valore pari a 156 µg/l. Nella seguente Tabella 4.26 si riportano i parametri di interesse del SIN Caffaro e/o quelli che hanno mostrato un superamento delle CSC: Tabella 4.26 Risultati analitici ulteriori piezometri/pozzi effettuati da ARPA Codice ARPA Nome all interno del sito Proprietà CROMO VI TRICLOROETILENE TETRACLOROETILENE CSC (µg/l) D. Lgs. 152/ P50 POZZO CENTRO Ori Martin Acciaierie S.p.A Dall analisi dei dati storici ( ) i valori di tetracloroetilene sono sempre risultati inferiori a 2 µg/l. 4.7 Individuazione e classificazione dei plumes di contaminazione I dati di concentrazione rilevati in corrispondenza di ciascuno dei punti di controllo, campionati nel corso della campagna di monitoraggio eseguita nel mese di giugno 2014, sono stati sistematizzati ed inseriti in un unico database e successivamente elaborati. All interno di tale database è stato inoltre possibile inserire i dati relativi ad analisi chimiche effettuate da ARPA a partire dal Pagina 79 di 117

80 Tra tutti i parametri analizzati nel corso della campagna di giugno 2014, all interno dei parametri che hanno mostrato superamenti delle CSC, si è deciso di rappresentare i seguenti: parametri che, sulla base dei valori riscontrati, hanno mostrato una certa ubiquità all interno dell area indagata e una potenziale molteplicità di sorgenti; parametri caratteristici della sorgente Caffaro: mercurio, PCB e tetracloruro di carbonio. Ad avviso della scrivente Agenzia, i parametri ritenuti più significativi e rappresentati sono i seguenti: Cromo VI, Mercurio, 1,1-dicloroetilene, tetracloroetilene, triclorometano, tetracloruro di carbonio e PCB (vedi Tavole 5A, 5B, 5C, 5D, 5E e 5F). Per ciascuno dei parametri individuati si è quindi proceduto all interpolazione dei risultati analitici ottenuti, tenendo conto in maniera qualitativa dei seguenti fattori: anisotropia legata alla direzione di falda ricostruita nella carta freatimetrica del SIN di Giugno 2014 (Tavola 4B); profondità dei pozzi e loro significato idrogeologico; presenza di sorgenti già accertate. I plumes di contaminazione ottenuti a seguito dell interpolazione spaziale dei dati sono stati poi successivamente contestualizzati rispetto alle informazioni storiche ed ai dati dell idrogeologia locale disponibili. Al tempo stesso è importante tenere presente che la rappresentazione dei plumes di contaminazione ottenuta a seguito di tali elaborazioni è da considerarsi esclusivamente di carattere qualitativo e solo semi-quantitativo. Per tali motivazioni, l estensione areale dei vari plumes individuati per ciascun parametro non può essere considerata esaustiva di tutti i processi idro/geo/chimici effettivamente presenti nell acquifero in esame. Al fine di ottenere una rappresentazione di carattere quantitativo comprensiva delle dinamiche di flusso e trasporto attive nell area in esame è quindi necessario ricorrere all utilizzo di modelli di simulazione numerica in grado di riprodurre più fedelmente la probabile diffusione dei contaminanti nel sottosuolo. L identificazione dei plumes per i parametri scelti è il primo passo per le successive fasi di approfondimento e di individuazione delle sorgenti di contaminazione; nelle successive Pagina 80 di 117

81 fasi di indagine i plumes attualmente individuati potranno essere ricondotti alle rispettive sorgenti di contaminazione Cromo VI La Tavola 5A riporta la rappresentazione dei plumes di contaminazione relativi al parametro Cromo VI. Considerando che la CSC per tale parametro è pari a 5 µg/l, procedendo da Nord verso Sud, concordemente con la direzione prevalente di falda nel SIN, sono stati individuati i seguenti plumes di contaminazione, schematizzati nella seguente Tabella 4.27: Tabella 4.27 Identificazione plumes di contaminazione per il parametro Cromo VI 1 Plume Pozzi pubblici A2A Donino e Nord Plume accertato? Si. I superamenti delle CSC erano già stati rilevati nella campagna ARPA del 2005 Concentrazione massima rilevata 24.1 µg/l (P62) Sorgente individuata? No: l assenza di punti di monitoraggio a monte del sito non consente di identificare una sorgente specifica. Procedimento di bonifica attivo? No Il superamento delle CSC rilevato nei pozzi A2A San Donino e Nord è riconducibile ad un generico plume di contaminazione proveniente dalla Valle Trompia, anche se potrebbe comprendere l effetto di sorgenti presenti nella porzione nord del Comune di Brescia; a titolo d esempio si evidenzia come storicamente la zona nord del Comune sia stata interessata da attività di concia delle pelli (vedi seguente Capitolo 5). Si tenga conto che i pozzi A2A hanno profondità comprese fra 178 e 203 m, con tratti fenestrati a varie profondità: i risultati relativi a tali pozzi sono quindi riferibili alle acque provenienti da più complessi acquiferi. L emungimento dei pozzi A2A genera un cono depressivo rappresentato nelle Tavole 4A, 4B e 4C, notevolmente esteso e che potrebbe rappresentare uno sbarramento idraulico per parte delle contaminazioni provenienti da monte. Per quanto attiene alle sorgenti presenti a monte di tale area sono attualmente in corso le indagini per l individuazione dei soggetti responsabili di contaminazione presenti in Valle Trompia. 2 Sito Iveco SpA Plume accertato? È accertato il superamento delle CSC nel piezometro, ma non è accertata la presenza di un plumes in uscita dal sito Concentrazione massima rilevata 18.9 µg/l (PZ 13) Sorgente individuata? Non certa. Non si può escludere una sorgente interna allo Stabilimento Iveco Procedimento di bonifica attivo? Sì (Iveco SpA) Pagina 81 di 117

82 I piezometri del Sito Iveco hanno profondità comprese fra 19 e 25 m e sono quindi rappresentativi della falda superficiale. Sulla base dei dati disponibili tale plumes sembra circoscritto all interno dello stabilimento, anche se non sono disponibili piezometri al confine sud/a valle dello stabilimento. 3 Sito Ideal Standard Plume accertato? Sì; rilevato in ulteriori campagne ARPA Concentrazione massima rilevata 32 µg/l (PZ164) Sorgente individuata? No. L assenza di punti di monitoraggio a monte dell area non consente di individuare la presenza di un eventuale sorgente proveniente da monte. Procedimento di bonifica attivo? Sì Ideal Standard Tale pennacchio si sviluppa concordemente con la direzione di falda e sembra essere legato alla presenza di una sorgente a monte del Sito Ideal Standard, attualmente non individuabile. Si ritiene utile avere conferma di tali valori in successive campagne di indagine ed opportuno procedere all individuazione di ulteriori punti di campionamento fra lo stabilimento Iveco e quello Ideal Standard. 4 Stabilimento Caffaro Plume accertato? Sì; plume rilevato in diverse campagne di indagine Concentrazione massima rilevata µg/l (PZ105) Sorgente individuata? No. Non è chiaro se la sorgente sia all interno dello stabilimento Caffaro, o se sia presente una sorgente a monte dello stabilimento attualmente non individuata. Procedimento di bonifica attivo? Si (Stabilimento Caffaro) I valori superiori alle CSC in ingresso o laterali allo Stabilimento Caffaro sono stati riscontrati nel corso di precedenti campagne di indagine d indagine; si segnala il primo monitoraggio ARPA a scala di SIN del Dall analisi dei dati di monitoraggio per lo stabilimento Caffaro si osserva che tali superamenti sono confermati, anche se in entità inferiore rispetto alla presente campagna di monitoraggio. La sorgente potrebbe essere interna allo stabilimento; ma potrebbe invece derivare da una sorgente proveniente da monte. Si sottolinea che il piezometro PZ105 è profondo 40 metri, fenestrato fra 28 e 40 m, e che quindi rileva una contaminazione della falda superficiale. I punti a disposizione non consentono di individuare la sorgente di contaminazione, che potrebbe essere all interno dello stabilimento Caffaro stesso oppure provenire da monte. L emungimento in atto presso lo stabilimento Caffaro non consente attualmente la diffusione del plume all esterno. 5 Piezometri di monte Comparto Milano Plume Si; rilevato in ulteriori campagne ARPA Concentrazione 24.6 µg/l Pagina 82 di 117

83 accertato? massima rilevata (PZ 157) Sorgente individuata? No. L assenza di punti di monitoraggio a monte non consente di individuare la presenza di una sorgente specifica. Procedimento di bonifica attivo? Sì (Comparto Milano) I valori superiori alle CSC in ingresso al sito Comparto Milano sono stati riscontrati nel corso di precedenti campagne di indagine. Sulla base dell andamento della falda nell area in oggetto la sorgente potrebbe essere all interno del Comparto Milano, e precisamente nella porzione ricompresa fra i piezometri PZ145, PZ155 ed il piezometro PZ157, oppure se sia proveniente d monte. 6 Piezometri di valle Comparto Milano Plume accertato? Sì; rilevato in ulteriori campagne ARPA Concentrazione massima rilevata 83.9 µg/l (PZ158) Sorgente individuata? Si. L assenza di valori di concentrazione superiori al PZ158 nei piezometri di monte indica la presenza di una sorgente all interno dell area Comparto Milano. Procedimento di bonifica attivo? Sì (Comparto Milano) La presenza di valori di concentrazione inferiori a quelle registrate nel PZ 158 sia nei piezometri di monte sia in quelli laterali al sito consente ragionevolmente di individuare la sorgente di tale plume all interno dell area Comparto Milano. Compatibilmente con la direzione prevalente di falda tale plume si dirige verso sud raggiungendo l area Ex Monte Maniva, dove entra in sovrapposizione con il plume N. 7 individuato in quest ultima area. 7 Sito Ex Monte Maniva Plume accertato? Sì; rilevato in ulteriori campagne ARPA Concentrazione massima rilevata 514 µg/l (PZ78) Sorgente individuata? No Procedimento di bonifica attivo? No Nel piezometro di monte dell area Ex Monte Maniva si rileva una concentrazione pari a 514 µg/l. L origine di tale contaminazione è da ricercare a monte del sito nell area ricompressa fra il sito Monte Maniva e il Comparto Milano. Sebbene l assenza di un numero adeguato di punti di misura a valle del PZ78 non consenta di definire l effettiva estensione areale di tale plume si mette in evidenza che nel PZ210 localizzato a circa 350 m a sud del PZ78 la concentrazione rilevata è di 1.8 µg/l: il plume potrebbe quindi essere circoscritto entro un raggio di circa 300 m a sud del PZ78 o seguire altre linee di flusso dettate dalla presenza di emungimenti ad oggi non noti. Pagina 83 di 117

84 8 Sito Oto-Melara Plume accertato? Sì Concentrazione massima rilevata 214 µg/l (PZ 231) Sorgente individuata? Si Procedimento di bonifica attivo? Si Sito Oto - Melara Il sito Oto Melara ha attivato quale responsabile della contaminazione una barriera pump & treat ed è in corso di valutazione il progetto di Messa In Sicurezza Operativa. Il plume si sviluppa anche all esterno del sito e la presente campagna ha evidenziato concentrazioni elevate di Cromo VI nel piezometro posto a valle della barriera idraulica (PZ231). Il plume non sembra essere particolarmente esteso, viste le concentrazioni limitate nel piezometro PZ66 (Italferr-scalo merci) posto a valle a circa 375 m dal perimento del sito Oto- Melara si rileva una concentrazione inferiore alla CSC. 9 Sito Pietra Curva e Tagliatella Plume accertato? Si. In diverse campagne di monitoraggio è stata accertata la presenza di superi delle CSC a valle del sito Pietra. Concentrazione massima rilevata 67.2 µg/l (PZ 94) Sorgente individuata? Sì; Ex Pietra Procedimento di bonifica attivo? Sì Tale pennacchio sembra originarsi all interno del sito vista l assenza di superamenti delle CSC nei piezometri di monte. Concordemente con la direzione di falda tale plume si dirige verso sud fino ad entrare in coalescenza con il plume N. 10 relativo al sito Baratti di eredi Inselvini. 10 Sito Baratti di Eredi Inselvini Plume accertato? Sì Concentrazione massima rilevata µg/l (PZ54) Sorgente individuata? Sì, il Sito Baratti è la sorgente della contaminazione rilevata. Il plume come rappresentato nella Tavola 5A, potrebbe essere dovuto all effetto combinato della sorgente Baratti con ulteriori sorgenti note od ignote Procedimento di bonifica attivo? Si Pagina 84 di 117

85 Il plume n 10 è originato dal Sito Baratti di Eredi Inselvini. I piezometri Pz Ercoliani, Pz Sereno 25 e Pz Flero a valle sono laterali al plume che tende a svilupparsi in direzione sud/sud-est (probabilmente deviato in tale direzione anche dagli emungimenti dei Pozzi Lamarmora). Il plume è rappresentato come unitario fino ai pozzi di Folzano ove si riscontrano concentrazioni in aumento. Si precisa che la finalità dell elaborazione è la rappresentazione dello stato di contaminazione delle acque sotterranee, al di là della individuazione di tutte le possibili sorgenti di contaminazione attive. Si ritiene prioritario verificare che nella porzione di territorio a monte idrogeologico del plume rappresentato non siano presenti ulteriori possibili sorgenti di contaminazione, anche se il PZ76 ed il PZ41 mostrano concentrazioni compatibili con i valori di fondo. Nel corso della prossima campagna di monitoraggio si provvederà alla ricerca di ulteriori punti di campionamento per verificare l andamento del plume nella porzione a sud dell Autostrada. È inoltre opportuno procedere alla verifica dell eventuale ulteriore estensione verso valle del plume. 11 Sito Ex Galvanica Forzanini Plume accertato? Sì Concentrazione massima rilevata 1821 µg/l (PZ1) Sorgente individuata? Si Il plume come rappresentato nella Tavola 5A, potrebbe essere dovuto all effetto combinato della sorgente Forzanini con ulteriori sorgenti non note Procedimento di bonifica attivo? Si Il pennacchio si origina in corrispondenza del sito Ex Galvanica Forzanini e da qui prosegue in direzione sud-est subendo l effetto di richiamo del pozzo A2A Chiesanuova 2. Superata l autostrada A4 il plume si diffonde verso sud impattando l area del villaggio sereno dove in corrispondenza del pozzo A2A Sereno 1 si rileva una concentrazione di 26 µg/l. A sud del villaggio sereno tale pennacchio entra in coalescenza con il plume N. 10 in uscita dal sito Baratti di eredi Inselvini provocando un estensione dell area impattata dalla contaminazione Mercurio La Tavola 5B riporta la rappresentazione del plume di contaminazione relativo al parametro Mercurio. Considerando che la CSC per tale parametro è pari a 1 µg/l, procedendo da Nord verso Sud, concordemente con la direzione prevalente di falda nel SIN, è stato individuato un unico pennacchio di contaminazione (vedi seguente Tabella 4.28): Pagina 85 di 117

86 Tabella 4.28 Identificazione plume di contaminazione per il parametro Mercurio 1 Sito Stabilimento Caffaro Plume accertato? Sorgente individuata? Si Si - L assenza di superamenti a monte dello stabilimento e la presenza di valori di concentrazione progressivamente inferiori man mano che ci si allontana dallo stabilimento permette di identificare con certezza la sorgente nello Stabilimento Caffaro Concentrazione massima rilevata Procedimento di bonifica attivo? 15.1 µg/l (PZ105) Sì (Stabilimento Caffaro) Il plume si origina all interno dello stabilimento Caffaro; il piezometro PZ105 (PZ 10 nel sito) registra il valore di concentrazione massimo, pari a 15.1 µg/. In uscita dal sito in corrispondenza del Campo Calvesi si registra una valore di 2.5 µg/l. Procedendo in direzione sud, concordemente con la direzione di falda, il plume si dirige verso il sito Oto-Melara subendo probabilmente l effetto di richiamo generato dai piezometri barriera PZ82 e PZ83 fino ad arrivare al piezometro PZ231 (PZ6 Oto-Melara) dove si rileva una concentrazione di 1.7 µg/l Tetracloruro di Carbonio La rappresentazione dei plumes di contaminazione relativi al parametro Tetracloruro di carbonio è riportata nella Tavola 5C. Per tale parametro, pur non essendo prevista la CSC, la concentrazione limite di riferimento è pari a 0.15 µg/l, come proposto dall Istituto Superiore di Sanità. Procedendo da Nord verso Sud, concordemente con la direzione prevalente di falda, si possono individuare i diversi plumes di contaminazione descritti nella seguente Tabella 4.29: Tabella 4.29 Identificazione plumes di contaminazione per il tetracloruro di carbonio 1 Sito Stabilimento Caffaro Plume accertato? Si. Tutti i piezometri interni ed esterni allo stabilimento (ad eccezione dei piezometri di monte) mostrano il superamento dei limiti proposti dall ISS ed è certa la presenza di un plume in uscita dal sito. Viene confermata l esistenza del plume già individuato durante le indagini ARPA del Concentrazione massima rilevata µg/l (PZ103 all interno dello stabilimento Caffaro) 276 µg/l (PZ81 nell Oto Melara) Sorgente individuata? Si - Stabilimento Caffaro Procedimento di bonifica attivo? Sì (Stabilimento Caffaro) Pagina 86 di 117

87 Il plume si origina all interno dello stabilimento Caffaro comprendendo anche parte dell areale Ideal Standard dove, in corrispondenza del piezometro PZ163 (PZ 4 nel sito Ideal Standard) collocato al confine tra le due proprietà, si registra un valore di 13.4 µg/l. Procedendo in direzione sud-ovest concordemente con la direzione di falda, il plume si dirige verso il sito Oto- Melara dove, in corrispondenza del piezometro PZ81 di monte posto a circa 320 m dallo stabilimento Caffaro, si rileva una concentrazione di 276 µg/l, probabilmente legata al non efficiente effetto di contenimento relativo agli emungimenti Caffaro ed al contemporaneo effetto di richiamo generato dai piezometri barriera PZ82 e PZ83 (in quest ultimo è stata rilevata una concentrazione di µg/l) attivi nel sito Oto-Melara. Conformemente a quanto già evidenziato nel corso dell indagine ARPA del 2006, il plume prosegue in direzione sud-ovest verso lo stabilimento Pietra Tubificio dove, a circa 1.3 Km dallo stabilimento Caffaro, si rileva una concentrazione di 1.4 µg/l. Superato lo stabilimento Pietra Tubificio il plume devia in direzione ovest/sud-ovest subendo l effetto di richiamo generato dal pozzo pubblico A2A Chiesanuova 2 fino a lambire marginalmente la zona del Villaggio Sereno. A circa 1.4 Km dall autostrada A4 Torino-Milano il plume devia in direzione est/sud-est spostandosi verso il Villaggio Sereno dove in corrispondenza del pozzo A2A Sereno 2 è stato rilevato un valore di 2.16 µg/l. Da qui il pennacchio si sposta al di fuori del perimetro del SIN fino a raggiungere, con valori di concentrazione tra 0.15 e 1 µg/l, il confine orientale del Comune di Brescia. 2 Pozzo Benini (area agricola/cascina Caselle) Plume accertato? No. Concentrazione massima rilevata 3.7 µg/l (P72) Sorgente individuata? No. Tuttavia una sorgente ipotetica potrebbe essere rappresentata dalle discariche di via Caprera. Procedimento di bonifica attivo? No Il superamento del Pozzo Benini appare abnorme rispetto ai valori riscontrati nelle immediate vicinanze. Alla luce della direzione di falda è possibile che tale pennacchio provenga o comunque sia relazionato alle discariche di via Caprera. Si rileva inoltre il superamento del valore limite nel PZ144 (sito Ex Cam Petroli, localizzato a valle del centro storico di Brescia nella porzione est dell area perimetrata), che non sembra essere riconducibile al pennacchio principale 1. Si provvederà nelle seguenti campagne di monitoraggio a verificare la permanenza di tale superamento Triclorometano La rappresentazione dei plumes di contaminazione relativa al parametro Triclorometano è riportata nella Tavola 5D. Considerando che la CSC per tale parametro è pari a 0.15 µg/l si rilevano alcuni plumes di contaminazione descritti nella seguente Tabella 4.30: Pagina 87 di 117

88 Tabella 4.30 Descrizione plumes per il parametro triclorometano 1 Stabilimento Caffaro Plume accertato? Si, l esistenza del plume era già stata evidenziata nella campagna di monitoraggio del 2005 Concentrazione massima rilevata µg/l (PZ Sorgente individuata? Sì Procedimento di bonifica attivo? Sì (Caffaro) Il plume è attribuibile allo stabilimento Caffaro, rappresenta il pennacchio più rilevante all interno del SIN sia per l estensione spaziale sia per la magnitudo dei valori di concentrazione raggiunti. Tutti i piezometri interni e quelli immediatamente esterni allo stabilimento Caffaro mostrano dei superamenti delle CSC con concentrazioni comprese tra µg/l (valore massimo rilevato nel SIN) e 5 µg/l ad una distanza di circa 600 m dallo stabilimento (vedi risultati Pz 1 del sito Oto Melara). Lateralmente allo stabilimento Caffaro, si rilevano concentrazioni superiori alle CSC nei piezometri PZ 111 (piezometro esterno Caffaro), PZ147 e PZ221, con valori compresi fra 0.78 e 0.9 µg/l; valori confrontabili erano già stati rilevati nel corso di precedenti campagne di indagine ARPA. 2 Sito Baratti di eredi Inselvini Plume accertato? No; superamento delle CSC rilevato unicamente in una campagna di monitoraggio Concentrazione massima rilevata 13.6 µg/l Sorgente individuata? Sì Procedimento di bonifica attivo? Sì (Baratti di Eredi Inselvini) Il piezometro PZ49 mostra concentrazioni pari a 13.6 µg/l. Non si rilevano concentrazioni rilevabili di triclorometano nei piezometri di monte del sito. La contaminazione, sulla base dei risultati relativi ai piezometri a valle del PZ49, risulta circoscritta all interno dell area di proprietà. Dall analisi dei risultati è possibile inoltre osservare la presenza alcuni superamenti che non sono in questa fase identificati come focolai/plumes di contaminazione; tali superamenti sono riconducibili preliminarmente a concentrazioni di fondo antropico o a valori anomali da verificare nel corso delle successive campagne di monitoraggio. Si ritiene che a questa categoria appartengano i seguenti superamenti puntuali: Stabilimento Iveco con concentrazione massima pari a 0.16 µg/l (valori confrontabili alla CSC); nel corso di precedenti analisi ARPA la concentrazione di triclorometano all interno del sito era risultata pari a 0.2 µg/l; Pagina 88 di 117

89 Il piezometro di valle del sito Ideal Clima riporta una concentrazione di 0.48 µg/l. Nella precedente campagna di indagine del novembre 2013 si era rilevato un valore pari a 0.9 µg/l. I piezometri di valle PZ163 e PZ166 del sito Ideal Standard rilevano concentrazioni superiori alle CSC; nella precedente campagna del 2010 si era rilevata nel PZ163 concentrazione pari a 2.8 µg/l; i piezometri di monte mostrano concentrazioni inferiori al limite di rilevabilità o inferiori alle CSC. Nell area del Comparto Milano si rilevano alcuni superamenti delle CSC (concentrazioni tra 0.2 e 0.9 µg/l), nei PZ147, PZ146 e PZ221. Nel sito Scuola Deledda si riscontra un valore pari 0.8 µg/l; Nel piezometro di valle delle discariche di Via Caprera (PZ185) si rilevano concentrazioni superiori alle CSC; Nel Pozzo Benini (P72) all interno delle aree agricole a sud di Chiesanuova si rilevano concentrazioni superiori alle CSC; Nei pozzi pubblici Sereno 2 e Folzano 1 si riscontrano concentrazioni prossime a 1 µg/l; Nei piezometri di monitoraggio PZ39, PZ37 del Depuratore di Verziano e nei piezometri PZ41 e PZ208 della Centrale A2A di Lamarmora si riscontrano limitati superamenti delle CSC Tetracloroetilene La rappresentazione dei plumes di contaminazione relativi al parametro Tetracloroetilene è riportata nella Tavola 5G. Considerando che la CSC per tale parametro è pari a 1.1 µg/l, procedendo da Nord verso Sud, concordemente con la direzione prevalente di falda, sono stati individuati i plumes di contaminazione riepilogati nella Tabella 4.31: Pagina 89 di 117

90 Tabella 4.31 Descrizione plumes per il parametro Tetracloroetilene 1 Pozzo Ori Martin Plume accertato? Sì; in fase di verifica Concentrazione massima rilevata 156 µg/l (P50) Sorgente individuata? No Procedimento di bonifica attivo? No Il dato riscontrato, è stato rilevato in un unica occasione, nonostante sia disponibile una serie storica di dati dal 2011 ad oggi. Il superamento delle CSC rilevato nel Pozzo P50 all interno dello stabilimento Ori Martin rappresenta il valore massimo riscontrato nell area oggetto di studio (156 µg/l) vedi il Paragrafo Non sono disponibili dati a monte di tale punto prelevati nell ambito delle attività di cui al presente progetto. Ulteriori dati disponibili potrebbero suggerire che la contaminazione rilevata nel pozzo Ori Martin sia da attribuire al contributo di contaminazione proveniente dalla Valle Trompia; complessivamente si ritiene che la contaminazione debba ancora essere attribuita ad una sorgente certa (interna allo stabilimento o esterna ad esso). In data 18/11/2014 è stato eseguito un ulteriore campionamento, di cui si attendono i risultati. 2 Pozzi A2A (San Donino, Nord, Centrale Nord e Spedali Civili) Plume accertato? Sì Concentrazione massima rilevata 34.9 µg/l (P44) Sorgente individuata? No Procedimento di bonifica attivo? No I valori riscontrati nei pozzi pubblici San Donino, Nord, Centrale Nord e Spedali Civili sono compresi fra 8,7 e 34.9 µg/l. Tali valori sono quasi certamente legati alla contaminazione proveniente dalla Valle Trompia; al termine delle attività di monitoraggio in corso nell ambito del Progetto Plumes della Provincia di Brescia, sarà più chiaro e quantificabile il contributo alla contaminazione dovuto alla Valle. Si sottolinea inoltre che l intenso emungimento dei pozzi Nord e San Donino genera un cono di depressione che provoca delle notevoli variazioni di direzione di flusso che interessa le aree comprese fra lo stabilimento IVECO e i pozzi San Donino stessi. 3 Piezometri di monte dello Stabilimento Caffaro Plume accertato? Sì; il superamento delle CSC è stato riscontrato in ulteriori campagne di monitoraggio Concentrazione massima rilevata 21.9 µg/l (PZ163) Sorgente individuata? No Procedimento di bonifica attivo? No I valori superiori alle CSC in ingresso o laterali allo Stabilimento Caffaro sono stati riscontrati nel corso di numerose campagne di indagine; si segnala il primo monitoraggio ARPA a scala di SIN del Dall analisi dei dati di monitoraggio per lo stabilimento Caffaro si segnala che tali superamenti sono confermati in numerose campagne. Non è nota la sorgente della contaminazione, anche se potrebbe essere ricondotta a quanto Pagina 90 di 117

91 rilevato presso lo stabilimento Ori Martin. Infatti, tenuto conto che i solventi hanno normalmente densità superiore di quella dell acqua e tendono a distribuirsi sugli strati più profondi degli acquiferi, è possibile che il pennacchio proveniente da nord passi al di sotto dello stabilimento Iveco (il quale ha piezometri molto superficiali e non tutti alle medesime profondità) e venga poi riscontrato nelle triplette di piezometri della Caffaro, che intercettano completamente l acquifero. Al fine di dirimere tale congettura, si rende necessario disporre di dati analitici di tutto l acquifero presso il sito Iveco, sia utilizzando i pozzi industriali ivi presenti, sia realizzando nuovi piezometri. 4 Piezometri di monte Comparto Milano Plume accertato? Sì; il superamento delle CSC è stato riscontrato in ulteriori campagne di monitoraggio Concentrazione massima rilevata 48,4 µg/l (PZ145) Sorgente individuata? No Procedimento di bonifica attivo? No I valori superiori alle CSC in ingresso al sito Comparto Milano sono stati riscontrati nel corso di ulteriori campagne di indagine; si segnala il primo monitoraggio ARPA a scala di SIN del 2005, in cui il piezometro di monte aveva indicato concentrazioni pari a 88.7 µg/l. Non è identificata la sorgente della contaminazione; anche in questo caso possono valere le ipotesi espresse in precedenza sulla distribuzione dei solventi con la profondità. 5 Piezometri di valle Comparto Milano Plume accertato? Sì; superamento delle CSC è stato riscontrato in ulteriori campagne di monitoraggio Concentrazione massima rilevata 71,4 µg/l (PZ154) Sorgente individuata? Sì Procedimento di bonifica attivo? Sì (Comparto Milano) I valori superiori alle CSC in uscita al sito Comparto Milano sono stati riscontrati nel corso di ulteriori campagne di indagine (vedi ad esempio campagna del Novembre 2011). Alla luce del trend di contaminazione fra monte e valle nei piezometri del sito Comparto Milano, poiché non risultano presenti ulteriori potenziali sorgenti di contaminazione fra il PZ154 ed il piezometro appena a monte PZ145 si ritiene che il sito Comparto Milano sia la sorgente della contaminazione rilevata più probabile. Dall analisi dei risultati è possibile inoltre osservare la presenza di alcuni superamenti che non sono in questa fase identificati come focolai/plumes di contaminazione; tali superamenti sono riconducibili preliminarmente a concentrazioni di fondo antropico o a valori anomali da verificare nel corso delle successive campagne di monitoraggio. Si ritiene che a questa categoria appartengano i seguenti superamenti: I valori riscontrati nei piezometri di monitoraggio della Iveco sono superiori alle CSC. La situazione idrogeologica dell area è fortemente influenzata dagli emungimenti dei pozzi San Donino e dei pozzi industriali in uso all interno dell Iveco Pagina 91 di 117

92 stessa: in tale contesto non è chiaramente attribuibile il significato idrogeologico dei singoli piezometri e quindi non è comprensibile l origine della contaminazione rilevata. Si evidenzia altresì che nel corso della campagna di monitoraggio ARPA del 2005 all interno del SIN il campionamento del Pozzo 7 di Iveco aveva mostrato una intensa contaminazione da tetracloroetilene (129,5 µg/l): è quindi necessario procedere alla installazione di nuovi punti di monitoraggio a sud dello stabilimento Iveco e/o di procedere a verificare le concentrazioni anche nei pozzi industriali. Si sottolinea inoltre che i piezometri dell Iveco hanno profondità massima di 25 m da p.c. e interessano quindi solo una porzione dell acquifero: l acquifero ghiaioso/sabbioso superficiale e quello conglomeratico non appaiono in quest area confinati da strati argillosi di spessore significativo. Nella zona compresa fra Via Milano e la ferrovia si riscontrano concentrazioni di tetracloroetilene pari a 9.2 µg/l (PZ225, a valle del sito Ideal Clima), a 11.9 µg/l (PZ163, a valle del sito Ideal Standard), a 18.7 µg/l (PZ83, a valle del sito Oto Melara); non è chiaro se tali concentrazioni siano da attribuire a contributi dei singoli siti o se si tratti invece di concentrazioni di fondo antropico generalmente da attribuire a sorgenti presenti a monte; Nel sito Ex Cam Petroli si riscontra una concentrazione di tetracloroetilene pari a 14.7 µg/l (PZ144); tale superamento era rilevato anche nel 2005, in cui era stata riscontrata una concentrazione pari a 42.7 µg/l. Ad opera del promontorio geologico del Colle Cidneo, la falda a valle del Comparto Milano tende a deviare verso est e quindi la contaminazione rilevata potrebbe rappresentare una coda di plume provenienti da monte. Nella zona a valle della ferrovia Brescia Milano sino a Via Orzinuovi vi sono concentrazioni comprese fra 8 e 36 µg/l; non è chiaro se tali concentrazioni siano riconducibili a specifiche sorgenti presenti nell area o se siano piuttosto da interpretare come coda del plume principale, che per effetto degli emungimenti Caffaro negli anni passati si è separato, come ora appare. Nell area del quartiere Chiesanuova e nelle aree poste a valle (quartiere Sereno e aree agricole ad est del quartiere Sereno) si riscontra la presenza di concentrazioni Pagina 92 di 117

93 comprese fra 22 e 44,4 µg/l; non è chiaro se tali concentrazioni siano riconducibili a specifiche sorgenti presenti nell area o se siano piuttosto da interpretare come coda del plume principale. A valle del Depuratore di Verziano si rilevano concentrazioni pari a 9 µg/l (P22)La sorgente non è stata individuata, anche se potrebbe essere ricondotta alla discarica abusiva di fluff posta a monte dell impianto PCB La Tavola 5F riporta la rappresentazione del pennacchio di contaminazione relativo al parametro PCB totale. Considerando che la CSC per tale parametro è pari a 10 ng/l, procedendo da Nord verso Sud, concordemente con la direzione prevalente di falda nel SIN, è stato individuato un unico plume di contaminazione descritto nella Tabella 4.32: Tabella 4.32 Identificazione plumes di contaminazione per il parametro PCB totali 1 Sito Stabilimento Caffaro Plume accertato? Si. L assenza di superamenti a monte dello stabilimento e la presenza di concentrazioni maggiori delle CSC in corrispondenza dei piezometri di valle interni che diventano progressivamente inferiori man mano che ci si allontana dal perimetro esterno dello stabilimento permette di identificare con certezza il plume. Concentrazione massima rilevata ng/l (PZ103) Sorgente individuata? Si - Stabilimento Caffaro Procedimento di bonifica attivo? Sì (Stabilimento Caffaro) Il plume si origina all interno dello stabilimento Caffaro in corrispondenza dei piezometri posti lungo il perimetro interno di valle dove si registrano valori di concertazione tra e ng/l. Quest ultimo rappresenta il valore di concentrazione massimo assoluto rilevato in tutto il perimetro del SIN. In uscita dal sito, in corrispondenza del campo calvesi a circa 200 m dal perimetro dello stabilimento, si registra un valore di 67.4 ng/l Tricloroetilene La Tavola 5H riporta la rappresentazione della contaminazione per il parametro tricloroetilene. Considerando che la CSC per tale parametro è pari a 1.5 µg/l, procedendo da Nord verso Sud, concordemente con la direzione prevalente di falda nel SIN, sono stati individuati i plumes di contaminazione descritti nella seguente Tabella 4.33: Pagina 93 di 117

94 Tabella 4.33 Identificazione plumes di contaminazione per il parametro Tricloroetilene 1 Sito Stabilimento Caffaro Plume accertato? Si. L assenza di superamenti a monte dello stabilimento e la presenza di concentrazioni maggiori delle CSC in corrispondenza dei piezometri di valle interni che diventano progressivamente inferiori man mano che ci si allontana dal perimetro esterno dello stabilimento permette di identificare con certezza il plume. Concentrazione massima rilevata 4.4 µg/l (PZ96) Sorgente individuata? Si - Stabilimento Caffaro Procedimento di bonifica attivo? Sì (Stabilimento Caffaro) Il plume si origina all interno dello stabilimento Caffaro dove si registra il valore di concentrazione massimo assoluto rilevato in tutto il perimetro del SIN. In uscita dal sito, in corrispondenza del campo calvesi a circa 200 m dal perimetro dello stabilimento, si registra un valore di 2.1 µg/l. Procedendo in direzione sud-ovest concordemente con la direzione di falda, il plume si dirige verso il sito Oto-Melara dove, in corrispondenza del piezometro PZ83 posto a circa 380 m dallo stabilimento Caffaro, si rileva una concentrazione di 2.8 µg/l, probabilmente legata al contemporaneo effetto di richiamo generato dai piezometri barriera PZ82 e PZ83 attivi nel sito Oto-Melara ed alle attività svolte presso il sito Oto-Melara stesso in corrispondenza del quale il plume si arresta. 2 Sito Oto-Melara Plume accertato? No. Il superamento delle CSC è registrato solo in un piezometro barriera mentre gli altri piezometri non rilevano superamenti. Concentrazione massima rilevata 2.8 µg/l (PZ83) Sorgente individuata? No. Procedimento di bonifica attivo? Si Sito Oto - Melara Il superamento delle CSC rilevato esclusivamente in corrispondenza del piezometro barriera PZ83 potrebbe essere dovuto all effetto di richiamo relativo all emungimento effettuato presso il piezometro stesso che potrebbe richiamare in parte i contaminanti relativi al plume n. 1, generato presso lo stabilimento Caffaro, ed in parte contaminanti relativi alle attività svolte presso il sito Oto-Melara stesso. Tale plume rimane comunque circoscritto entro il perimento dello stabilimento. Rimane tuttavia anomala la differenza di comportamento riscontrata tra il Tricloroetilene (presente solo nel piezometro barriera PZ83) e il Tetracloruro di Carbonio (riscontrato invece anche nel piezometro di monte del sito Oto Melara PZ81). Inoltre, sulla base dei dati di concentrazione rilevati nel corso della presente campagna d indagine oltre alle non conformità precedentemente descritte sono state individuate ulteriori focolai/plumes di contaminazione di minore entità rispetto a quelle riportate in Pagina 94 di 117

95 tabella ma comunque rilevanti. Tali superamenti sono riconducibili a concentrazioni di fondo antropico o a valori anomali da verificare nel corso delle successive campagne di monitoraggio. In questo contesto sono risultate rilevanti le non conformità relative ai siti seguenti: Sito Scuola Deledda: il superamento delle CSC rilevato in corrispondenza dalla Scuola Deledda non è compatibile con le attività svolte nel sito per cui la non conformità individuata è da considerarsi dovuta alla presenza di una sorgente a monte non individuata. La presenza di tale pennacchio, il cui massimo valore rilevato è di 2.3 µg/l (PZ216), sarà da accertare nel corso di successive campagne di monitoraggio. Villaggio Sereno (monte): tale focolaio, caratterizzato da una concentrazione massima di 2.1 µg/l (PZ61), si localizza in corrispondenza del Villaggio Sereno e potrebbe essere dovuto alla presenza di una sorgente a monte non individuabile sulla base dei dati a disposizione. Villaggio Sereno (valle): tale plume, localizzato in corrispondenza del pozzo A2A Sereno 2 posto a valle del Villaggio Sereno stesso, è caratterizzato da una concentrazione massima rilevata di 2.8 µg/l (P57) e potrebbe essere dovuto all effetto richiamo generato dall emungimento attivo presso il pozzo stesso Altri superamenti delle CSC Nell ambito del monitoraggio di Giugno 2014 si sono riscontrate alcune ulteriori non conformità alle CSC. I superamenti sono stati riscontrati in corrispondenza di singoli punti di monitoraggio, o comunque a scala di singolo sito. I parametri sono elencati di seguito: 1. Arsenico: i superamenti delle CSC sono rilevati nei seguenti siti: o stabilimento Caffaro o stabilimento Baratti di Eredi Inselvini 2. Ferro: i superamenti di manganese sono rilevati rilevati nei seguenti o Stabilimento Baratti di Eredi Inselvini Pagina 95 di 117

96 o stabilimento Caffaro o Pozzo Folzano 2: le non conformità di Ferro rilevate nel pozzo Folzano 2 potrebbero indicare la presenza di una sorgente di contaminazione nelle immediate vicinanze del pozzo. Sarà cura di ARPA procedere alla ricerca di ulteriori punti di monitoraggio nei pressi dell area. 3. Manganese: i superamenti di manganese sono rilevati nei seguenti siti: o Stabilimento Baratti di Eredi Inselvini: i superamenti di manganese riguardano numerosi piezometri interni al sito ed anche i piezometri posti all esterno del sito (PZE1, PZE2, PZE3, PZE4 e PZE5); non sono rilevati superamenti nel PZ Fura e nel PZ Emporio o Stabilimento Caffaro: il superamento è rilevato nel PZ 4 EST 120, piezometro di monte a 120 m. o Stabilimento IVECO SpA: nel PZ24 (SP16). 4. Nichel: i superamenti per il parametro Nichel sono rilevati nei seguenti siti: o stabilimento Baratti di Eredi Inselvini o Pozzo P3 in Via Roma: si ritiene che il superamento sia dovuto al materiale in sospensione presente nel campione effettuato e dovuto all impossibilità d esecuzione delle attività di spurgo (vedi Verbale di campionamento). Il pozzo sarà ri-campionato nella prossima campagna di monitoraggio a verifica delle concentrazioni rilevate. 5. 1,2 Dicloropropano: superamenti rilevati nel pozzo A2A Sereno 2 e nel Pozzo Giardini della Pace a Folzano. 6. 1,1 Dicloroetilene: diversi superamenti, rispetto al limite di 0.05 µg/l sono stati rilevati nell area oggetto di indagine, con concentrazione massima pari a 7,4 µg/l in corrispondenza del PZ221 del Comparto Milano. Procedendo da monte a valle sono stati riscontrati i seguenti superamenti delle CSC o Pozzi pubblici A2A San Donino e Nord: si rilevano concentrazioni fino a 0.26 µg/l (nel P38) in ingresso all area d indagine; tali superamenti sono da Pagina 96 di 117

97 attribuire o a sorgenti presenti nella porzione nord del Comune di Brescia o a sorgenti presenti nella Valle Trompia, ove sono attualmente in corso indagini per l individuazione delle sorgenti; o Stabilimento IVECO: il valore massimo di concentrazione, 0.72 µg/l, è stato rilevato nel PZ26; l assenza di piezometri di valle posti al confine di proprietà non permette di valutare se la contaminazione sia circoscritta all interno dello stabilimento o se sia in migrazione verso valle ed eventualmente con quali concentrazioni; come già precisato per tetracloroetilene e triclorometano i piezometri IVECO risultano troppo superficiali per fornire dati confrontabili con quanto rilevato nei pozzi pubblici A2A e nei piezometri esterni di monte Caffaro; o A monte dello Stabilimento Caffaro: la Concentrazione massima rilevata è pari a 2.8 µg/l (PZ96, con profondità 80 metri); o In corrispondenza del PZ221 si rileva la massima concentrazione di 7.4 µg/l tale superamento è stato rilevato unicamente nella presente campagna di monitoraggio e non trova riscontro in precedenti analisi effettuate da ARPA; l eventuale sorgente di contaminazione andrebbe comunque ricercata a monte; o Si rilevano nella porzione a sud della ferrovia Brescia-Milano alcuni superamenti con valori compresi fra 0.1 e 0.2 µg/l; si evidenzia il valore riscontrato nel pozzo P19 all interno della zona industriale nella porzione sud-ovest dell area indagata. 7. 1,1,2 tricloroetano: superamento rilevato unicamente in un piezometro Iveco SpA 8. β-esacloroesano: i superamenti sono rilevati unicamente in alcuni piezometri Caffaro, con valore massimo pari a 2,92 µg/l in corrispondenza del PZ100 (Pz5 interno a Caffaro); si sottolinea che anche i PZ113 (PZ3 EST 40) e PZ114 (PZ3 EST 80) esterni a Caffaro indicano superamenti delle CSC; non si rilevano altri superamenti nei piezometri più a valle e/o laterali analizzati (vedi PZ193 Congrega della carità Apostolica, PZ81 Oto Melara, PZ145 e PZ149 Comparto Milano, PZ160 Dotti Arturo). Pagina 97 di 117

98 5. Analisi storica delle potenziali sorgenti di Cromo VI 5.1 Premessa e limiti dello studio L inquinamento delle acque sotterranee da Cromo esavalente è una problematica nota nella falda del comune di Brescia, almeno a partire dalla seconda metà degli anni 70 del secolo scorso, quando il contaminante fu riscontrato all interno dei pozzi pubblici da parte dell USSL 41 e/o dal gestore dell acquedotto. La contaminazione da Cromo VI riscontrata nel corso degli anni può essere genericamente considerata come risultato dell impatto delle numerose attività antropiche di trattamento superficiale dei metalli ancora attive o dismesse nel territorio del comune di Brescia e nella Valle Trompia, iniziate a partire già dai primi anni del Novecento. La ricostruzione quindi dell ubicazione, anche indicativa, delle attività industriali che hanno comportato l utilizzo di Cromo VI, potrebbe consentire l individuazione di potenziali sorgenti di contaminazione ancora attive o che potrebbero attivare sorgenti residue nei livelli di terreno insaturo in relazione al fenomeno recente di innalzamento della falda freatica. Il presente capitolo recupera ed elabora le informazioni recentemente fornite da vari soggetti al fine di individuare le potenziali sorgenti di contaminazione presenti sul territorio comunale di Brescia senza pretesa di esaustività. Nell ambito delle attività in programma, ARPA Dipartimento di Brescia intende proseguire nella ricostruzione storica delle presunte sorgenti di contaminazione presenti in passato sul territorio comunale. In particolare si prevede di: individuare le possibili sorgenti di solventi clorurati; individuare cave oggetto di ritombamento nel periodo precedente all entrata in vigore della normativa sui rifiuti (Legge Regione Lombardia 94/1980 e D.P.R. 915/1982). 5.2 Fonti dei dati La documentazione storica inerente il Comune di Brescia consultata per il presente studio comprende i seguenti documenti: Comunicazione del Comune di Brescia del 28/12/1970 con oggetto Installazione di impianti di depurazione per le industrie di cromatura ; Pagina 98 di 117

99 Cartografia Storica del dicembre 1982 dell USSL 41 relativa al monitoraggio delle acque sotterranee in Comune di Brescia; Piano Programmato per la riduzione dei rischi del comparto galvanico dell USSL 41 databile intorno agli anni ; T.E.R.R.A. srl, 2003, Analisi storico - ambientale del territorio comunale di Brescia. Controdeduzioni al documento ARPA Brescia, n di P.G del 21/03/2011, Progetti Servizi Verona s.r.l. del 2 maggio 2011; Sentenza n 1177/11 del 20/10/2011, contenente alcune indicazioni inerenti la presenza sul territorio comunale di alcuni stabilimenti galvanici attualmente dismessi. L analisi della documentazione sopraelencata ha consentito di ricostruire la presenza storica di attività che utilizzavano il Cromo VI nel loro ciclo produttivo e che erano localizzate nel territorio comunale di Brescia e che quindi possono essere considerate potenziali sorgenti di contaminazione. 5.3 Identificazione delle potenziali sorgenti di contaminazione Le potenziali sorgenti di contaminazione da Cromo VI prese in considerazione sono riconducibili alle seguenti attività: 1. Trattamento superficiale di metalli: attività che nelle fasi produttive effettuavano il trattamento superficiale dei metalli con acidi (decappaggio, brillantatura, dissoluzione, lucidatura, passivazione, ecc.) e trattamenti galvanici o galvanotecnici. 2. Produzione di armi: attività principalmente incentrate sulla produzione di armi da fuoco antiche e non, da caccia e militari, sportive, munizioni e parti di armi che spesso hanno impianti di cromatura, cadmiatura e ramatura. 3. Concerie: attività di concia delle pelli. Non è stata considerata in questa fase la potenziale fonte di contaminazione rappresentata dalle aree di discarica dei residui di lavorazione e/o di depurazione derivanti dalle attività suddette. Dalla consultazione dei documenti citati al precedente Paragrafo 5.2 e con riferimento alle tipologie di attività sopra indicate, sono state identificate una serie di ditte/siti che Pagina 99 di 117

100 potrebbero essere stati interessati dalla presenza di Cromo VI nei lori cicli produttivi. Per ognuna delle attività si è proceduto ad identificare l indirizzo sulla base delle informazioni storiche disponibili, a descrivere nello specifico la tipologia di attività svolta, anno di inizio e di fine attività e/o anno in cui l attività fu rilevata come attiva. La seguente Tabella 5.1 contiene l elenco delle attività censite nei documenti sopra citati. Tabella 5.1 Elenco delle attività utilizzanti Cromo VI Ditta/Sito A.B.I.P. Anonima Bresciana Industria Pelli spa ABL Technic Ecosverni srl Acciaierie e ferriere Pietra spa Indirizzo Anno di inizio attività Anno di cessazione dell'attività Anno con accertata presenza dell'attività Tipologia di attività via del Brolo conciaria via Brixia Zust 8 via Dalmazia 5 / via Orzinuovi 2 Alfa T.T. srl via Bormioli 43/ trattamento e sverniciatura metalli trattamenti termici e superficiali dei metalli; Arici Claudio via Gamba 26 sbavatura metalli Armi Renato Luterotti via Reverberi 4 produzione di armi Armi Sport snc via Fornaci 66 fabbricazione armi comuni da sparo Benoni snc via Gessi 24 Benoni spa via Maiera 17 fine anni 70 trattamenti superficiali dei metalli: cromatura a spessore trattamenti superficiali dei metalli: cromatura, nichelatura, piombatura,stagnatura Bianchi Giuseppe via Bagatta 1 fabbricazione armi Botter Via del Gallo 1970 cromatura Breda Meccanica Bresciana spa C.I.A. Chimica Industriale Agricola Conceria Daniele Bresciani Conceria Gobbi Amleto Concerie Italiane dell Arsenale via Lunga 2 via Cacciamali produzione di armi da caccia e militari, razzi decappaggio, galvanica, tessile, fonderia, conceria, metallurgica, alimentare via Stretta conciaria via Stretta conciaria via Stretta 23 o Via dell'arsenale conciaria Cornolò Sergio via Righetti 5 pulitura e verniciatura dei metalli Cromatura Baratti srl via Padova Attiva trattamenti superficiali dei metalli; riporti in cromo duro; rivestimenti in nylon, teflon Cromo Plast sas via Castellini 4 trattamento galvanico-plastici Eurocrom Zoff via Grossi 40 F.lli Veronesi sas via Marsala 42 o Via Marsala trattamenti superficiali dei metalli: cromatura a spessore pesante trattamenti di cromatura, nichelatura, zincatura, ramatura, argentatura, doratura Pagina 100 di 117

101 Tabella 5.1 Elenco delle attività utilizzanti Cromo VI Ditta/Sito Fabbrica Bresciana d Armi Indirizzo Anno di inizio attività Anno di cessazione dell'attività Anno con accertata presenza dell'attività Tipologia di attività VIA TRENTO 16/A 1899 produzione di armi da fuoco Forzanini Raffaele Via Ancona, 62 ~ 1960 ~ cromatura Franchi spa via del Serpente 12 fabbricazione di armi e parti di esse Fugini IGNOTO 1857 produzioni di coltelli Gesm spa via Savoldo 12 lavorazioni galvaniche in genere Guerrini Domenico Trasanda San Nicola 1970 cromatura Industria Galvanotecnica srl via Corfù 54 Korten & Galli Frazione Stocchetta 1904 La Cromatura a Spessore via Maiera trattamenti galvanici in genere produzione di coltelli, forbici e temperini cromatura, nichelatura, zincatura, stagnatura La Nuova Tempera via Brolo tempera dei metalli Metalars Via Gerre 1970 cromatura Metalfin srl via Zima 1 trattamento e rivestimento dei metalli Metallurgica Cidneo via Ferrini Officina Meccanica Armi Riva Esterina & C. snc semilavorati non ferrosi,profilati, trafilati in ottone G. Galilei riproduzione armi antiche Ofra snc via Roselli 9/11 n.d. n.d. officina meccanica e galvanotecnica Palmetto snc via Oberdan produzione pistole e fucili Parigi Carlo Viale Piave 1970 Cromatura Righetto Pietro Via Toscana, cromatura Riporti Galvanici srl via Grandi 12 n.d. n.d. S.O.M. Specializzate Officine Meccaniche srl Termotecnica di Paggian & Sala trattamento superficiale dei metalli impiegando il procedimento elettrotecnico via del Carso 1 n.d. n.d. produzione di particolari per armi Via Oberdan 1970 cromatura TFL Italia spa via Magnolini 18 n.d. n.d. Valtro Europe srl via Capretti 12 n.d. n.d. Baratti/Inselvini - Via Sebino prodotti chimici per l industria conciaria produzione armi sportive da caccia, militari, e munizioni Via Sebino 1970 cromatura Si è provveduto per quanto possibile ad ubicare le attività sopra descritte sulla base dell indirizzo riportato (vedi Tavola 7). L unica attività che non è stato possibile ubicare neanche indicativamente è la ditta Fugini che si occupava di produzione di coltelli. Pagina 101 di 117

102 5.4 Digitalizzazione ed elaborazione dati storici La Carta del dicembre 1982 dell USSL 41 relativa al monitoraggio delle acque sotterranee in Comune di Brescia è stata digitalizzata da ARPA (vedi Tavola 6). Pur con tutti i limiti del caso, relativi alla mancanza di dati costruttivi ed idrogeologici inerenti i pozzi interessati dalle attività di monitoraggio, e di dati inerenti le tempistiche dell indagine, la cartografia fornisce importanti elementi di inquadramento della problematica e suggerimenti sulle aree interessate da potenziale presenza di sorgenti specifiche. L analisi della carta contenente la digitalizzazione dei dati storici relativi alla concentrazione di cromo esavalente nelle acque sotterranee ha messo in evidenza la presenza di alcune aree caratterizzate dalla presenza di valori di Cromo VI significativamente superiori all attuale limite di legge per tale parametro (5 µg/l, D.lgs. 152/06). Ai fini di una più agevole rappresentazione ed analisi dei dati registrati, all interno del perimetro comunale i valori di concentrazione rilevati sono stati interpolati ottenendo la mappa di variabilità del Cromo VI all interno dell area in esame. Il risultato di tale elaborazione consente una migliore individuazione delle aree interessate nel 1982 dalla presenza di pozzi con concentrazioni di Cromo VI particolarmente elevate (superiori a 50 µg/l). Alla luce dei dati disponibili, sono state individuate le seguenti aree potenzialmente critiche (vedi la seguente Figura 5.1): 1. Area Nord (quartiere San Bartolomeo) 2. Area centrale del SIN, nei pressi dello stabilimento Caffaro; 3. Area Chiesanuova, nei pressi dei Siti Pietra e Baratti; 4. Aree Agricole 5. Area Centro Storico/Via Mantova 6. Area est del Comune Pagina 102 di 117

103 Figura 5.1 individuazione di aree potenzialmente critiche Al fine di verificare in maniera preliminare una potenziale corrispondenza tra i nuclei di contaminazione evidenziati e le attività produttive storicamente presenti nel Comune di Brescia si è proceduto a sovrapporre la mappa dell ubicazione delle potenziali fonti di contaminazione con quella elaborata sulla base dei dati del Il risultato di tale elaborazione è riportato nella seguente Figura 5.2. Pagina 103 di 117

104 Figura 5.2 Sovrapposizione delle sorgenti e della cartografia storiche Dall analisi della figura, nonostante l approssimativa localizzazione delle sorgenti storiche, è possibile individuare una correlazione tra le aree caratterizzate da concentrazioni più elevate e le attività produttive potenzialmente inquinanti. Pagina 104 di 117

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