UN NUOVO SLANCIO PER L EUROPA SOCIALE
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- Celia Bello
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1 UN NUOVO SLANCIO PER L EUROPA SOCIALE Noi, Ministri del Lavoro di Belgio, Bulgaria, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lussemburgo, Ungheria. Convinti che a 50 anni dal Trattato di Roma, la dimensione sociale continui ad essere uno degli elementi essenziali dell integrazione europea. Ci rallegriamo con la Presidenza tedesca per aver inscritto la dimensione sociale al centro delle priorità del suo programma e ci auguriamo di apportarvi un contributo positivo. Affermiamo la necessità di rafforzare il modello sociale europeo, rappresentato da principi e valori comuni - quali la giustizia sociale, l eguaglianza, la solidarietà - che ispirano, pur nella loro diversità, i sistemi sociali nazionali e che si riflettono nei Trattati. Riconosciamo che l Unione Europea ha potuto ottenere rilevanti risultati nel cammino del progresso sociale sulla base di obiettivi e strumenti comuni stabiliti dai Trattati. E quindi necessario collegare il rilancio dell Europa sociale ad una ripresa della dinamica istituzionale. Consideriamo essenziale, a tal fine, che il Consiglio, il Parlamento Europeo e la Commissione elaborino congiuntamente una visione lungimirante per l Europa Sociale, che promuova con un approccio equilibrato le riforme e gli adattamenti connessi alla globalizzazione, alle ristrutturazioni industriali, all innovazione tecnologica, alla demografia e all immigrazione, per rafforzare la crescita, l occupazione e la qualità del lavoro, garantendo nel contempo i diritti e le protezioni sociali propri della tradizione europea. Riteniamo che la lotta alla disoccupazione debba restare un asse prioritario della politica economica e sociale degli Stati Membri e dell Unione. Ricordiamo che, nella prospettiva della realizzazione della Strategia di Lisbona rinnovata, le politiche sociali sono anche un fattore di sviluppo
2 economico e competitività in quanto contribuiscono al miglioramento della produttività, alla creazione di posti di lavoro e alla coesione sociale. Riaffermiamo la necessità di rafforzare la convergenza economica e sociale nell Unione al fine di promuovere la creazione di posti di lavoro, le pari opportunità sul mercato del lavoro, la formazione continua, la modernizzazione della sicurezza sociale. L Europa sociale offrirà così un autentico valore aggiunto al mondo del lavoro ed ai cittadini, in particolare quelli che le ristrutturazioni e l impatto della globalizzazione rendono più vulnerabili. In tale direzione, l Unione potrà fare affidamento sui vari strumenti di cui dispone (coordinamento, legislazione, dialogo sociale, programmi). Sottolineiamo il ruolo determinante che in tale contesto sono chiamate a svolgere le parti sociali, il dialogo sociale e la contrattazione collettiva ai vari livelli. Riteniamo che l Europa a 27 non può ridursi ad una zona di libero scambio ma che essa deve assicurare l indispensabile equilibrio tra libertà economica e diritti sociali così che il mercato interno possa divenire uno spazio regolato anche sul piano sociale. Il completamento di tale mercato è inscindibile dall attuazione effettiva dell acquis sociale comunitario, dei principi di parità di trattamento dei lavoratori e dell applicazione del diritto del lavoro nazionale nel quadro della libera prestazione dei servizi. Esortiamo affinché l Unione Europea s impegni a promuovere i principi e i valori del suo modello sociale sul piano internazionale. Al fine di contribuire ad una globalizzazione più giusta ed equilibrata, è necessario generalizzare le clausole sociali negli accordi commerciali dell Unione con i Paesi Terzi; incoraggiare, in ambito multilaterale, la presa in conto dei principi e diritti fondamentali del lavoro così come sono definiti dall OIL; sostenere la campagna per un lavoro dignitoso per tutti. Proponiamo che il prossimo rapporto sulla Realtà Sociale dell Unione Europea conduca ad una revisione di medio termine dell Agenda Sociale, che abbia come obiettivo il miglioramento della qualità del lavoro e la tutela dei percorsi professionali, al fine di concretizzare le pari opportunità sul lavoro.
3 Auspichiamo che questa esigenza di sviluppare l Europa Sociale, elemento qualificante di qualsiasi riavvicinamento dei cittadini al progetto europeo, possa riflettersi nelle Conclusioni della Presidenza in occasione dei prossimi Consigli Europei. Ministre de l Emploi Peter Vanvelthoven Minister of Labour and Social Policy Emilia Maslarova Minister of Employment and Social Protection Savvas Tsitouridis Ministro de Trabajo y Asuntos Sociales Jesús Caldera Sánchez-Capitán Ministre de l'emploi, du Travail et de l'insertion Professionnelle des Jeunes Gérard Larcher Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale Cesare Damiano Minister of Labour and Social Insurance Antonis Vassiliou Ministre du Travail et de l Emploi François Biltgen Minister of Social Affairs and Labour Péter Kiss
4 Allegato Alcuni spunti per l impegno futuro 1. Politiche per l occupazione e flessicurezza Combattere il lavoro precario e favorire la stabilizzazione dell occupazione e la qualità del lavoro. Investire nella formazione continua, al fine di permettere ai lavoratori di far fronte ai cambiamenti del mercato del lavoro, anche attraverso il riconoscimento di un diritto individuale alla formazione. Rendere più sicura, nell ambito di un mercato del lavoro evolutivo, la tutela dei percorsi professionali attraverso la riqualificazione professionale, il mantenimento dei diritti e il sostegno al reddito nei periodi di transizione. Favorire l accesso dei giovani al lavoro attraverso una formazione qualificante e iniziative per il primo impiego e il sostegno all imprenditorialità, al fine di agevolarne l integrazione nel mercato del lavoro. Favorire l aumento del tasso di attività dei lavoratori anziani. Migliorare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro tenendo conto delle nuove tecnologie nella prevenzione dei rischi. Sviluppare, sulla base dell «acquis» comunitario, il diritto europeo del lavoro con un sistema di norme sociali minime applicabili nell Unione. Combattere il lavoro non dichiarato, favorendone l emersione. Garantire la mobilità del lavoro nell Unione tramite misure volte a creare un mercato del lavoro più integrato in Europa. 2. Coesione sociale Impegnarsi affinché le riforme dei sistemi di protezione sociale siano orientate alla sostenibilità finanziaria ma anche all esigenza di garantirne le finalità sociali ed il loro carattere universale e solidale. Garantire interventi di protezione sociale ed una rete di servizi che rispondano ai bisogni delle persone non autosufficienti. Combattere la povertà e l esclusione sociale con la definizione di un reddito minimo per i cittadini dell Unione e con specifiche iniziative verso le persone meno favorite o vulnerabili come i giovani, le donne, i lavoratori anziani, i lavoratori migranti e i Rom. Eliminare tutte le discriminazioni sul mercato del lavoro. Sviluppare le politiche per l integrazione professionale e sociale dei lavoratori immigrati e le loro famiglie.
5 3. Pari opportunità Favorire l aumento del tasso di occupazione femminile. Sviluppare politiche in grado di aiutare la conciliazione tra vita professionale e vita familiare e privata, sia per le donne che per gli uomini. Mettere fine alle disparità di trattamento tra uomini e donne sul posto di lavoro, in particolare sotto il profilo retributivo e delle carriere. Rafforzare le politiche fiscali e sociali a sostegno delle famiglie e dell infanzia, ivi compresa una rete adeguata di asili nido. 4. Una migliore «governance» sociale dell Unione Garantire la piena e corretta applicazione dell «acquis» sociale comunitario. Rafforzare il coordinamento tra i servizi di ispezione sociali e del lavoro. Stabilire un quadro comunitario per valutare l impatto sociale di tutte le politiche dell Unione. Valorizzare la contrattazione collettiva, estendere la concertazione sociale a tutti i livelli e sostenere il dialogo sociale europeo. Promuovere una valutazione dei diversi strumenti di intervento dell Unione in materia di politica sociale (legislazione, metodo aperto di coordinamento, dialogo sociale) al fine di misurarne la pertinenza e l efficacia nei differenti ambiti.
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