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2 Durantelaproiezionediquestadiapositivaildocentesipresentaedeffettuaun rapido giro di interviste per la conoscenza dell aula. Il docente deve entrare in aula con un idea precisa del livello di conoscenza dei discenti sugli argomenti oggetto del suo intervento; ad ogni modo il momento inizialedellepresentazionièfondamentalepertracciareunamappadell aulae saggiare il livello generale con qualche domanda o approfondendo un caso o una notizia da adottare come esempio. 1

3 La prima sezione del corso è terminata. Il relatore può lasciare spazio a domande, osservazioni, richiesta di chiarimenti sull argomento concluso, prima di introdurre il successivo. 12

4 Nella diapositiva presente si introduce la definizione di microclima. La domanda può essere posta preventivamente all aula al fine di valutare il livello di consapevolezza, percezione e conoscenza dell argomento da parte dei presenti. 13

5 Nella diapositiva presente e nella prossima viene chiarita la definizione di ambiente locale che spesso si tende ad associare esclusivamente ad un ambiente di lavoro indoor. Gli scambi termici uomo-ambiente coinvolgono parametri che hanno una caratterizzazione locale, ovvero spazialmente limitata, a prescindere dal contesto ambientale (outdoor indoor). 14

6 Pertanto la valutazione delle condizioni microclimatiche può riguardare anche attività che si svolgono in ambiente esterno. Il relatore può effettuare diversi esempi di lavori outdoor che sono esposti a stress termici importanti legati periodo stagionale. 15

7 La caratterizzazione degli scambi termici uomo-ambiente dipende dalla tipologiadiambienteconsiderato,manoninfunzionedelfattochesitrattidi ambiente confinato o aperto ma in relazione alle sollecitazioni a cui l individuo è sottoposto operando in determinate condizioni ambientali. L ambiente termico può essere classificato secondo due categorie: AMBIENTE MODERATO o AMBIENTE SEVERO (VINCOLATO), quest ultimo si divide poi in SEVERO CALDO e SEVERO FREDDO. 16

8 La classificazione dell ambiente è funzione dell entità e tipologia dei processi di scambio termico che l ambiente (e/o l attività lavorativa) impone all individuo. Evidenziare che la classificazione dell ambiente termico è un prerequisito ai fini della valutazione del microclima, pertanto deve essere effettuata a monte del processo di valutazione. 17

9 Primo esempio fotografico: vetreria; scorcio nel quale si intravede il bagno interno al forno attraverso le piccole finestrelle. Descrivere brevemente l ambiente evidenziando le temperature in gioco (Ta temperatura dell aria; Tr temperatura radiante), osservando che il lavoratore durante l attività di controllo effettuata sulla passerella sarà esposto a tali condizioni microclimatiche ; quindi chiedere ai presenti come dovrebbe essere classificato l ambiente prima di rivelare la classificazione. OSSERVAZIONE: il vincolo è naturalmente determinato da esigenze produttive. 18

10 Diapositiva analoga alla precedente: due esempi fotografici di attività lavorative che si svolgono in condizioni ambientali fredde. A) Attività che riguardano la conservazione dei prodotti alimentari: produzione, conservazione, trasporto, ecc. B) Attività all aperto in condizioni invernali: manutenzione impianti, edilizia, ecc. OSSERVAZIONE 1: nel primo caso (come nel precedente) il vincolo è produttivo, nel secondo è ambientale. OSSERVAZIONE 2: Il vincolo ambientale outdoor è naturalmente determinato dalla stagione e dalle condizioni meteorologiche. 19

11 Diapositiva analoga alla precedente: due esempifotograficidiambienti(uffici) nei quali si rilevano elevati valori di temperatura (dell aria e radiante) durante la stagione calda. Questa diapositiva è utile per chiarire la differenza concettuale tra classificazione dell ambiente termico e condizioni ambientali dello stesso. Il docente chiede all aula come dovrebbero essere classificati questi uffici valutando se qualcuno dei discenti viene tratto in inganno: sebbene le temperature siano compatibili con quelle di un ambiente severo caldo, l ambiente ufficio è di tipo moderato; tali valori evidenziano un problema le cui cause possono essere molteplici: assenza di impianti di climatizzazione o malfunzionamento, criticità strutturali e di esposizione, ecc. Pertanto l ambiente in questione necessità di un intervento migliorativo. Ladiapositivaèfunzionalearibadirechelaclassificazionedell ambienteèun prerequisito ed è il primo passo nel processo di valutazione sulla base del quale vengono utilizzati opportuni modelli di valutazione. 20

12 Il docente specifica che nel presente corso verrà trattato l ambiente di lavoro di tipo MODERATO; definisce i requisiti tipici e le caratteristiche comuni che identificano un ambiente di questo tipo. Sistema di termoregolazione e omeotermia sono definizioni che verranno riprese nelle prossime diapositive. 21

13 Il docente focalizza il tema centrale del corso ovvero l ambiente termico moderato e gli obiettivi perseguibili in questo ambito (nel processo di valutazione). Il docente arriva a definire l obiettivo attraverso una sequenza di definizioni la cui componente di soggettività viene progressivamente minimizzata. OSSERVAZIONE: ildocentedovrebbesottolinearelacomponentedisoggettività che caratterizza la percezione dell ambiente termico da parte degli esposti. 22

14 Il relatore legge la diapositiva e sottolinea come il benessere è legato ad uno stato di soddisfazione psico-fisico. L allontanamento dalle condizioni ambientali ottimali comporta affaticamento per l organismo (nel tentativo di mantenere la condizione di equilibrio termico): si determina una condizione di discomfort. Più ci si allontana dalle condizioni ottimali più l organismo si affatica. 23

15 Il relatore legge la diapositiva che ha una funzione di collegamento con il prossimo argomento nel quale verrà introdotta una breve sintesi sui principi di termoregolazione dell organismo. 24

16 Modello semplificato del corpo umano: nucleo centrale e guscio periferico. Descrivere la figura e il suo significato grafico. Evidenziare le caratteristiche e proprietà termiche delle due zone: zona interna identificata dal nucleo che comprende gli organi vitali; la zona esterna rappresenta il rivestimento che comprende epidermide, tessuto sottocutaneo e adiposo. 25

17 Approfondimento dei concetti introdotti nella diapositiva precedente nella differenziazione tra zona interna ed esterna e alla risposta a sollecitazioni termiche ambientali. Guscioesterno:ampiavariabilitàdellatemperaturatralevarieareedellacute in funzione delle condizioni ambientali e abbigliamento (da 28 C all estremità delleditaa36,5 C della temperatura ascellare). Il relatore dovrebbe evidenziare i differenti intervalli di variabilità delle due zone e l importanza limportanza delle stesse in termini di risposta alle sollecitazioni termiche esterne, correlate ai potenziali rischi sulla salute per l individuo. 26

18 Ildocentepuòpreventivamentechiedereall aulaincosaconsisteuncontrollo a retroazione, in quanto si tratta di un meccanismo ricorrente in ambito tecnico-scientifico. L attività di controllo del bilancio termico e degli intervalli di variabilità introdotti in precedenza è affidata al sistema di termoregolazione, che agisce con meccanismi a retroazione : processo di autoregolazione per cui gli effetti in uscita da un sistema (meccanismo, circuito, organismo) modificano le grandezze in ingresso del sistema stesso. 27

19 Il docente descrive e spiega la figura che sintetizza il comportamento e le azioni del sistema di termoregolazione. I recettori termici centrali e periferici inviano segnali di temperatura (e della sua velocità di variazione) all ipotalamo, che li confronta con i valori di riferimento e determina l attivazione, quando necessaria, degli opportuni meccanismi di termoregolazione. 28

20 Descrivere con esempi le reazioni dell organismo umano quando è sottoposto ad esposizioni crescenti ad ambiente freddo e caldo. 29

21 Ultima diapositiva della sezione. Il relatore effettua una sintesi degli argomenti trattati nella sezione e delle conoscenze acquisite: il mantenimento dell OMEOTERMIA può comportare anche un elevato dispendio di energia e impegno per l organismo, a causa del lavoro richiesto al sistema di termoregolazione. Più ci si allontana dalle condizioni termoigrometriche ambientali ideali più l organismo si affatica; si determina una condizione di discomfort per l individuo individuo. Evidenziare (anche ricorrendo ad esempi) i rischi che si possono determinare negli ambienti di lavoro (rischi diretti e indiretti sulla salute) per gli effetti correlati ad esposizioni a condizioni microclimatiche avverse. Su quest ultimo aspetto il docente potrebbe coinvolgere i discenti stimolandoli a descrive le proprie esperienze legate all ambiente di lavoro di competenza, correlandolo ai potenziali rischi discussi. 30

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