ANALISI DEI FABBISOGNI E DEFINIZIONE DELLE COMPETENZE DEGLI OPERATORI SOCIALI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ANALISI DEI FABBISOGNI E DEFINIZIONE DELLE COMPETENZE DEGLI OPERATORI SOCIALI"

Transcript

1 Piano formativo A.S.C.O.L.TO: Analisi e Sviluppo delle Competenze degli Operatori sociali: La sperimentazione in provincia di Torino ANALISI DEI FABBISOGNI E DEFINIZIONE DELLE COMPETENZE DEGLI OPERATORI SOCIALI GENNAIO 2010

2 L analisi realizzata con il contributo del Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua nelle imprese cooperative Fon.Coop. è stata condotta da: Monica Demartini con la direzione di Adriana Luciano, nell ambito del progetto A.S.C.O.L.TO. - Analisi e Sviluppo delle Competenze degli Operatori sociali: La sperimentazione in provincia di Torino Si ringraziano per la disponibilità e la collaborazione nella realizzazione dell indagine Daniela Genta (Consorzio Kairos), Elena Ramonda (I.Re.Coop Piemonte s.c.), i responsabili e gli operatori delle cooperative sociali Crescere Insieme, Esserci, Giuliano Accomazzi, La Luna Storta e Piccola Comunità. 2

3 INDICE 1. Le figure professionali nelle cooperative sociali Educatore/trice professionale Educatore/trice prima infanzia I risultati dell indagine sulle competenze degli operatori sociali Educatore/trice professionale Educatore/trice prima infanzia Conclusioni Nota metodologica dell indagine Allegati le schede delle cooperative sociali La cooperativa Crescere Insieme La cooperativa Esserci La cooperativa Giuliano Accomazzi La cooperativa Piccola Comunità La cooperativa La Luna Storta I questionari utilizzati

4 1. LE FIGURE PROFESSIONALI NELLE COOPERATIVE SOCIALI Il progetto Analisi dei fabbisogni e definizione delle competenze degli operatori sociali si propone di fornire ai responsabili delle cooperative sociali appartenenti al consorzio Kairos 1 e agli operatori in esse attivi uno strumento per la progettazione e realizzazione di percorsi di crescita professionale, già utilizzato nell ambito dell Osservatorio sugli Operatori Sociali promosso dal Servizio Solidarietà Sociale della Provincia di Torino 2. In questa prima sperimentazione si vogliono testare e adattare al contesto cooperativo nuove modalità di raccolta ed elaborazione delle informazioni relative alle figure presenti all interno delle cooperative di tipo A, ovvero organizzazioni che offrono servizi socio sanitari ed educativi (gestione di residenze, centri diurni, realizzazione di attività di formazione e socializzazione, interventi educativi, assistenza domiciliare) sia direttamente che in convenzione con enti pubblici e che mirano alla promozione sociale e allo sviluppo della società. Gli obiettivi principali possono essere sintetizzati in tre punti: - mettere in evidenza all interno del consorzio Kairos e delle singole cooperative coinvolte nella sperimentazione i punti di eccellenza e i punti di crisi nell esercizio delle professioni allo scopo di migliorarne l organizzazione e la gestione; - dotare i responsabili del consorzio e delle cooperative di uno strumento di gestione del personale per competenze; - realizzare un analisi dei fabbisogni di formazione del personale. Per questa prima analisi le figure professionali su cui si è deciso di concentrare l attenzione sono l educatore/trice professionale e l educatore/trice prima infanzia. In questo capitolo del report riportiamo le relative schede descrittive 3, elaborate sulla base di repertori già esistenti e del confronto con gli operatori delle cooperative sociali in cui è stata realizzata la sperimentazione. 1 Kairos è un consorzio, costituito in forma di società cooperativa sociale, che opera sul territorio del comune di Torino e dei comuni della provincia. I soci sono in prevalenza cooperative sociali che realizzano servizi socio assistenziali, sanitari, educativi - cooperative sociali di tipo A, ex L. 381/91 - oppure attività produttive attraverso le quali offrono opportunità lavorative a persone in difficoltà - cooperative sociali di tipo B, ex L. 381/91 o di inserimento lavorativo. ( 2 Il progetto è stato suddiviso in due fasi: la prima si è conclusa con la strutturazione di un modello di osservazione, mentre nella seconda è stato messo in pista il modello e la diffusione degli strumenti ad esso connessi. Per prendere visione dei materiali prodotti e del report di ricerca si veda il sito 3 Nella nota metodologica sono illustrati i modelli teorici che hanno fatto da sfondo all analisi e vengono citate tutte le fonti utilizzate per le descrizioni. 4

5 1.1 Educatore/trice professionale CARTA D IDENTITÀ Altre denominazioni: - Figure professionali di prossimità: Educatore socio-culturale, Animatore professionale, Assistente sociale, Psicologo, Operatore socio-sanitario, Assistente domiciliare e dei servizi tutelari, Dirigente di Comunità, Coordinatore del Servizio Chi è? L'educatore professionale organizza e gestisce progetti e servizi educativi e riabilitativi in ambito socio-sanitario rivolti a persone in difficoltà: minori, tossicodipendenti, alcolisti, carcerati, disabili, pazienti psichiatrici e anziani. Lavora in équipe multidisciplinari, stimola i gruppi e le singole persone a perseguire l'obiettivo di reinserimento sociale definendo interventi educativi, assistenziali e sanitari rispondenti ai bisogni individuali attraverso lo sviluppo dell autonomia, delle potenzialità individuali e dei rapporti sociali con l ambiente esterno. Quali norme regolano la professione? La professione dell educatore professionale è regolata a livello nazionale dal D.M. Sanità n. 520 del 8 ottobre 1998, Regolamento recante norme per l individuazione del profilo professionale dell educatore professionale. In Piemonte il riferimento giuridico è la Legge Regionale n.1 del 2004, Norme per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento, che disciplina le figure professionali che prestano la loro attività nel sociale (art.32). Altre norme che regolano il settore sono: Decreto legislativo 112/1998: introduce l espressione professioni sociali. Legge 26 febbraio 1999, n. 42, recanti disposizioni in materia di professioni sanitarie Legge Quadro 328/2000: riforma del comparto sociale D.M. Sanità del 27 luglio 2000, Equipollenza di diplomi e di attestati al diploma universitario di educatore professionale, ai fini dell esercizio professionale e dell accesso alla formazione post-base D.M. MIUR del 2 aprile 2001, Determinazione delle classi di lauree specialistiche universitarie delle professioni sanitarie, ai sensi del Dm 509/99 Sul Bollettino Ufficiale n.2 del 14/01/2010 è stato recentemente pubblicato il Decreto Regionale emanato in data 30/12/2009, "Indicazioni in merito al personale con funzioni di educatore professionale operante nei servizi sanitari, socio - sanitari e sociali della Regione Piemonte." in cui si ripercorre brevemente la storia di questa figura professionale, con particolare riferimento alle scelte operate nella Regione Piemonte. Livello EQF: VI livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al primo ciclo dei titoli accademici VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli accademici 5

6 CHE COSA FA ATTIVITÀ PRINCIPALI Analizza i bisogni del territorio Progetta politiche, interventi e azioni Procede con l iniziale presa in carico Microprogetta Realizza attività di educazione, riabilitazione e cura Favorisce l inserimento lavorativo Realizza attività di prevenzione e animazione Gestisce l organizzazione DESCRIZIONE attraverso analisi di studi e confronti con gli attori sociali volti a soddisfare le necessità individuate sul territorio dell utente gli interventi per l utente rivolte a target differenti degli utenti rivolte a target differenti di strutture educative 6

7 COME VIENE REALIZZATO L INTERVENTO EDUCATIVO? A Flusso di attività PRIMARIE B - INPUT C Descrizione dell attività D RISULTATO E - SISTEMA PROFESSIONALE CONTESTO SOCIALE L input del processo è costituito dal contesto sociale di riferimento nel quale si vuole costruire un servizio 1. Analizzare i bisogni del territorio Bisogno sociale Raccogliere i bisogni del territorio attraverso analisi documentale, rilevazione di opinioni degli attori sociali, delle istituzioni e analisi delle richieste provenienti dalla Pubblica Amministrazione. Mappa dei bisogni territoriali definita Educatore Professionale, Coordinatore del servizio, Referente committente 2. Progettare politiche, interventi e azioni Mappa dei bisogni territoriali definita Gara d appalto Richiesta di prestazione diretta Progettare le politiche, gli interventi e le azioni educativi/e attraverso la definizione delle attività (commisurate al target di riferimento), dei costi, delle metodologie e strumenti. Progetto d intervento/servizio educativo Educatore Professionale, Coordinatore del servizio, Progettista, Responsabile di Direzione ente aggiudicante, Referente committente 3. Iniziale presa in carico dell utente Domanda di aiuto dell utente e/o della famiglia, richiesta di presa in carico espressa dal committente Incontrare l utente e/o la famiglia e raccogliere le informazioni necessarie per decodificare la domanda espressa Anamnesi dell utente Educatore Professionale, Coordinatore del servizio 7

8 4. Microprogettazione dell intervento sull utente Anamnesi dell utente Definire il progetto educativo e riabilitativo per l utente e/o la famiglia Progetto educativo e riabilitativo Educatore Professionale, Coordinatore del servizio 5. Educazione, riabilitazione e cura Progetto educativo e riabilitativo Realizzare le attività previste in fase di progettazione, adeguando strumenti e modalità di intervento in base alle risposte di utente e/o famiglia coinvolti e alle condizioni ambientali Intervento educativo e riabilitativo realizzato, risposta al bisogno rilevato, comunicazioni al committente sull andamento dell intervento Educatore Professionale, Coordinatore del servizio, Psicologo, Medico, OSS, Assistente Sociale 6. Inserimento lavorativo Intervento realizzato relativamente agli obiettivi educativi e riabilitativi, necessità dell utente di essere inserito in un percorso lavorativo Realizzare attività volte a favorire l inserimento lavorativo dell utente (analisi delle risorse territoriali, realizzazione di laboratori, attività di orientamento professionale, ecc.) Intervento di inserimento lavorativo realizzato, risposta al bisogno rilevato, comunicazioni al committente sull andamento dell intervento Educatore Professionale, Coordinatore del servizio, Orientatore, Operatore del Centro per l Impiego, Assistente Sociale, Psicologo PERCORSO RIABILITATIVO/EDUCATIVO/DI INSERIMENTO LAVORATIVO REALIZZATO 8

9 TRASVERSALMENTE A TUTTO IL PROCESSO Prevenzione e animazione Mappa dei bisogni territoriali definita, gara d appalto, richiesta del Committente di realizzare attività di prevenzione e animazione sul territorio Progettare e realizzare interventi formativi/informativi, servizi di aggregazione, interventi di socializzazione (commisurati al target di riferimento), dei costi, delle metodologie e strumenti. Attività/servizi erogati, risposta al bisogno rilevato, comunicazioni al committente sull andamento delle attività/servizi Educatore Professionale, Coordinatore del servizio, Progettista, Responsabile di Direzione ente aggiudicante, Referente committente Gestione di strutture educative Affidamento da parte del datore di lavoro della gestione di una struttura educativa Definire il progetto di struttura, programmare attività, provvedere a logistica e manutenzione della struttura, gestire le risorse finanziarie Struttura educativa funzionante Educatore Professionale, Coordinatore del servizio, OSS 9

10 DOVE LAVORA Dove lavora? Ambienti e organizzazione - Servizi socioassistenziali - servizi (comunità o centri diurni) per disabili lievi e minori a rischio, strutture assistenziali per anziani - Servizi sanitari - servizi per tossicodipendenti (SERT), alcolisti e pazienti psichiatrici, disabili gravi e gravissimi - Progetti specifici - istituzioni totali, comunità mamma-bimbo, progetti rivolti ai senza fissa dimora, servizi di educativa territoriale Svolge la propria attività in strutture e servizi socio-sanitari e socio-educativi pubblici e privati, sul territorio, nelle strutture residenziali e semiresidenziali (comunità, centri diurni, residenze protette, servizi territoriali, centri di ascolto) che si occupano di minori, anziani, disabili e altri gruppi di persone in difficoltà. I contesti di lavoro possibili sono le Cooperative Sociali e in alcuni casi le Associazioni. La possibilità di inserimento in ASL, comuni o altri enti pubblici, è condizionata dall attuale tendenza dell Amministrazione Pubblica a ricorrere ai servizi esterni. In strutture residenziali o semi-residenziali solitamente lavora in team e risponde direttamente al responsabile del servizio o al coordinatore di progetto. Nelle strutture sociosanitarie il suo tempo lavoro di norma è organizzato in turni anche notturni. Nel caso di progetti educativi sul territorio gli orari sono più flessibili e beneficia di un livello di responsabilità e autonomia maggiori, riferendo comunque al coordinatore di progetto o al responsabile del servizio. Competenze Che cosa deve essere in grado di fare? Attività primarie Analizzare i bisogni del territorio - Rilevare le fonti informative istituzionali presenti sul territorio (centri per l impiego, dati statistici, anagrafe, piani di zona ) - Rilevare informazioni, giudizi, suggerimenti e valutazioni presso gli stake holders (utenti, cittadini, colleghi ) - Rilevare le iniziative presenti sul territorio (osservatori, ricerche, progetti, attività ) - Evidenziare, a partire dall analisi delle fonti e dall elaborazione dei dati, i bisogni espressi e potenziali del territorio - Fare una mappatura delle risorse presenti o attivabili sul territorio (servizi, associazioni ) Progettare politiche, interventi e azioni - Progettare e realizzare il piano di ricerca (per investigare un fenomeno, per dare risposta ad un bisogno ) 10

11 - Predisporre strumenti di analisi quantitativi e qualitativi (per rilevazione fabbisogni, per analisi storia personale ) - Definire il progetto socio educativo - Promuovere e sperimentare soluzioni e modelli innovativi di servizi e strumenti di lavoro - Partecipare a commissioni istituzionali per il riconoscimento dei diritti socio-sanitari (tavoli di coordinamento in cui i capofila possono essere ASL, Comuni, Circoscrizioni nel caso della Città di Torino, ecc.) Prendere in carico l utente nella fase iniziale - Accogliere e ascoltare l utente e/o la famiglia - Condurre l indagine socio economico familiare e l anamnesi attuale e remota - Decodificare/analizzare la domanda espressa - Orientare ai servizi di secondo livello (servizi specialistici esterni sanitari, psicologici, psichiatrici, di orientamento formativo/professionale, ecc.) - Negoziare il progetto educativo con l utente e l inizio dell intervento - Confrontarsi con l équipe socio sanitaria o socio assistenziale Microprogettare gli interventi sugli utenti - Definire il progetto di intervento per il singolo utente e/o la famiglia, di tipo educativo e riabilitativo mirato al recupero e allo sviluppo delle potenzialità delle persone Educare, riabilitare e curare - Realizzare e coordinare interventi domiciliari/semi residenziali e di educativa territoriale per disabili, minori, adulti in difficoltà, anziani - Realizzare assistenza individualizzate (per singoli utenti o per più utenti che fanno parte dello stesso nucleo familiare) nei percorsi di crescita e di emancipazione dei soggetti deboli - Assistere direttamente la persona nelle attività della vita quotidiana - Condurre interventi di mediazione nelle relazioni interpersonali (famiglia, coppia ) - Gestire gruppi di auto - mutuo aiuto - Condurre colloqui di orientamento e di sostegno educativo (rivolti a giovani e adulti in difficoltà di apprendimento) - Condurre incontri di formazione/informazione su problematiche sociali, politiche e culturali Favorire l inserimento lavorativo - Analizzare le risorse territoriali per l inserimento lavorativo delle diverse tipologie di utenti e per la loro formazione - Realizzare iniziative e laboratori di addestramento al lavoro e allo sviluppo di abilità di base - Realizzare attività di orientamento professionale (suscitare motivazione, analizzare prerequisiti e potenzialità individuali, favorire l attivazione personale ) - Favorire il processo di incontro tra domanda e offerta di lavoro - Affiancare i soggetti nei percorsi di inserimento lavorativo 11

12 Prevenire e svolgere attività di animazione - Erogare, promuovere e coordinare interventi formativi/informativi di prevenzione rivolti al territorio (scuole, consultori ) per genitori, insegnanti, volontari, minori, disabili - Attivare e gestire percorsi di prevenzione con soggetti a rischio (es. interventi di educazione alla salute e accompagnamento quotidiano per l adozione di corretti stili di vita) - Attivare e gestire dei servizi di aggregazione per giovani ed anziani - Realizzare in équipe e coordinare interventi di animazione e socializzazione all interno di strutture residenziali e sul territorio (attività per il tempo libero, teatro, coro, pittura, centri estivi e soggiorni ) Gestire l organizzazione di strutture educative - Coordinare gli operatori che lavorano nella struttura - Definire il progetto della struttura - Programmare le attività della struttura - Coinvolgere ed attivare la famiglia dell utente nel progetto educativo - Attivare la rete territoriale composta dagli altri servizi educativi - Provvedere alla manutenzione e alla logistica della struttura - Gestire le risorse finanziarie della struttura Attività di servizio Coordinare e organizzare il lavoro - Coordinare i servizi educativi - Coordinare l educativa territoriale - Partecipare ad incontri con altre strutture/servizi che si occupano delle stesse problematiche - Coordinare gruppi di lavoro - Partecipare alla riunione periodica di staff o d equipe - Collaborare alla selezione e formazione delle risorse umane - Collaborare alla progettazione/ organizzazione dei corsi di formazione Gestire le informazioni e le conoscenze - Predisporre, aggiornare, archiviare le cartelle degli utenti e il PEI - Progettare ed aggiornare il sistema informativo del servizio e i suoi strumenti - Predisporre materiale illustrativo sulle iniziative o sui servizi erogati - Predisporre atti amministrativi (comprese relazioni sull utente inviate ai Servizi Sociali e utilizzate per procedure legali) - Rilevare ed elaborare dati su tipologia d utenza, trattamenti, strutture - Svolgere attività didattico-formative - Curare lo sviluppo e l aggiornamento della propria professionalità Integrare/collaborare con le risorse territoriali - Partecipare alla progettazione e al coordinamento delle reti integrate di servizi sul territorio 12

13 - Attivare la rete territoriale per l integrazione del singolo (coinvolgimento delle famiglie, del contesto e dei servizi dislocati nel territorio nei progetti educativi attraverso azioni di sensibilizzazione) - Partecipare al coordinamento di progetti del/sul territorio di promozione del benessere - Coinvolgere ed attivare le persone in attività di animazione culturale sul territorio - Collaborare con gli enti locali e le associazioni del territorio Valutare e verificare - Progettare il monitoraggio e la valutazione dell intervento e del servizio - Realizzare attività di monitoraggio e valutazione degli interventi educativi - Collaborare al monitoraggio e alla valutazione dell efficacia e dell efficienza del servizio Gestire la relazione con i tirocinanti e i volontari del servizio civile - Facilitare l inserimento e fornire supervisione a tirocinanti/volontari del servizio civile - Accompagnare i tirocinanti/volontari nel percorso esperienziale - Tenere i contatti con l organizzazione inviante Partecipare alle attività imprenditoriali (progettuali/ organizzative/ gestionali) della cooperativa - Collaborare con gli altri soci alla definizione della mission e della strategia della cooperativa - Concorrere con gli altri soci all elezione dei membri del Consiglio di Amministrazione della cooperativa - Partecipare alle assemblee della cooperativa - Collaborare con gli altri soci alla definizione di un piano pluriennale di attività della cooperativa - Partecipare a gruppi di progetto o di lavoro per obiettivo - Concorrere con gli altri soci alla determinazione della destinazione delle risorse economiche e degli investimenti della cooperativa - Partecipare alle decisioni relative alla ripartizione del reddito prodotto, della remunerazione del capitale dei soci e del rischio d impresa - Collaborare alla ricerca di fondi (fund raising) - Partecipare alla commissione qualità della cooperativa - Rispettare le regole e gli assetti istituzionali della cooperativa - Collaborare alla redazione del bilancio sociale della cooperativa - Partecipare ad incontri con altre imprese sociali (cooperative/consorzi di cooperative/ centrali cooperative/ecc.) - Collaborare al monitoraggio e alla riprogettazione del sistema di partecipazione Conoscenze Quali conoscenze è necessario avere? Conoscenze pedagogiche - pedagogia generale ed educazione degli adulti (teorie pedagogiche e modelli educativi 13

14 contemporanei, approcci teorici e professionali, principali problematiche della formazione degli adulti) - pedagogia speciale (disabilità, disagio e devianza nella relazione educativa) - pedagogia della devianza (il rischio ed il suo contenimento, recupero e rieducazione sociale) Conoscenze psicologiche - psicologia delle emozioni e della comunicazione (stili relazionali e cognitivi, dimensione affettiva) - psicologia sociale e di comunità (dinamiche di gruppo, comunità terapeutiche, politiche d intervento sul disagio e sull emarginazione) - psicologia dello sviluppo e delle relazioni familiari (processi cognitivi, affettivi, sociali nel ciclo di vita, transizioni e compiti di sviluppo della vita familiare) - psicologia del lavoro (motivazione al lavoro e altri fattori implicati) - psicologia clinica (processi di apprendimento dei soggetti svantaggiati) Conoscenze medico-sanitarie - medicina sociale, educazione sanitaria ed igiene (condizioni che promuovono e/o ostacolano la salute, strumenti di prevenzione ed educazione sanitaria, elementi di primo soccorso, uso e abuso di farmaci) - neurologia, psicopatologia e psichiatria (sviluppo psico-motorio, patologie più frequenti del sistema nervoso, organizzazione delle istituzioni psichiatriche e degli strumenti di intervento) - tecniche di riabilitazione fisica e psichica (principali metodologie di intervento in relazione alle specifiche patologie) Conoscenze sociologiche-antropologiche - sociologia generale (aspetti socio-demografici, culturali, politici ed economici del territorio) - sociologia dell organizzazione (struttura organizzativa, imprese profit e no profit ) - sociologia del lavoro (mercato del lavoro locale, classificazione delle professioni e repertori, profili professionali specifici del territorio, qualifiche del sistema della formazione professionale e del sistema scolastico ) - sociologia della devianza e dei processi culturali ed organizzativi (principali teorie di analisi del fenomeno) - antropologia culturale (organizzazione della vita materiale, risorse della cultura, sistemi di relazioni) Conoscenze guridico-normative - diritto del lavoro (fonti del diritto del lavoro, legislazione in materia di collocamento e mercato 14

15 del lavoro) - politica sociale, legislazione socio-sanitaria e organizzazione dei servizi sociali (principali norme di riferimento, peculiarità organizzative dei servizi sociali) - leggi, norme, circolari e regolamento che disciplinano la vita della struttura (relative a inserimento e dimissione utenti, regolazione visite parenti ed uscite, ) - norme che disciplinano l inserimento dei tirocinanti e dei volontari del servizio civile (diritti e doveri dei tirocinanti e dei volontari del servizio civile) - diritto delle cooperative sociali (fonti del diritto delle cooperative sociali, legislazione in materia di società giuridiche e cooperazione sociale a livello nazionale e regionale es. L. 381/1991, L. 142/2001) Conoscenze metodologiche e tecniche di progettazione - tecniche di progettazione educativa (principi, strumenti e metodologie della progettazione, specificità del contesto educativo) - metodologia della ricerca sociale ed educativa (tecniche di osservazione, di analisi territoriale, di lettura dei dati e di progettazione educativa) - statistica sociale (tecniche di costruzione ed elaborazione di dati, di ricerca ed analisi di dati) Conoscenze metodologiche e tecniche per la gestione delle relazioni - teoria e tecniche di comunicazione interpersonale verbale e non verbale (ruoli, dimensioni e fattori coinvolti) - counselling (principi, metodi e procedure per la diagnosi e il trattamento di disfunzioni fisiche e mentali) - tecniche di conduzione di gruppi (tipologie di gruppo, principali stili relazionali e comunicativi) - metodi e pratiche dell intervento educativo (lettura, comprensione ed analisi della situazione educativa, metodologie specifiche di intervento) - teorie e tecniche dell animazione (metodologie per l educazione motoria ed espressiva, per l animazione ed il gioco) - teorie e tecniche del lavoro di rete (prospettive sistemiche e integrazione) - funzioni e ruoli dell educatore professionale e degli altri operatori sociali Conoscenze metodologiche e tecniche per la gestione delle informazioni - procedure amministrative (iter procedurali delle più comuni pratiche burocratiche sociali e sanitarie) - informatica (l informazione e la sua rappresentazione digitale, principali sistemi operativi) - archiviazione (tecniche per la costruzione e la gestione di documenti e banche dati) - elementi di etica professionale (rispetto del segreto professionale e della privacy) 15

16 Conoscenze metodologiche e tecniche di valutazione - teorie e tecniche della valutazione degli interventi educativi (principali dimensioni sottese ai processi valutativi, principali modelli di riferimento) - teorie e tecniche di monitoraggio dei servizi erogati (produzione di dati finalizzati all informazione sull andamento del servizio) - tecniche di supervisione (attività di direzione e controllo dell intervento educativo per utenti e tirocinanti) - sistema di qualità del servizio (standard ed indicatori di riferimento per la valutazione della qualità) Conoscenze organizzative e gestionali specifiche del settore NON PROFIT - profilo professionale (elementi innovativi e in evoluzione caratterizzanti la professione nel settore non profit) - organizzazione aziendale (organigramma della cooperativa sociale, procedure standard, sistema di comunicazione interno, definizione dei ruoli chi fa che cosa) - management delle risorse umane nelle organizzazioni non profit (teorie e tecniche di selezione di lavoratori e volontari, analisi dei fabbisogni formativi, valutazione delle prestazioni per migliorare i servizi dell organizzazione) - strategia e politica aziendale (obiettivi che la cooperativa sociale si pone a medio e lungo periodo) - bilancio, rendicontazione e controllo di gestione nelle organizzazioni non profit (teorie e tecniche per la tenuta dei registri contabili, normativa fiscale, prescrizioni contenute nei singoli statuti, contabilità, strumenti del controllo di gestione) - marketing e fund raising nelle organizzazioni non profit (strumenti e tecniche di raccolta fondi) - progettazione, pianificazione e controllo di qualità (qualità nei servizi sociali alla persona, certificazione) 16

17 Abilità Che cosa deve saper fare? Abilità di progettazione - utilizzare tecniche di costruzione di strumenti per l analisi e la lettura dei dati - scegliere (se già esistenti) ed adattare tecniche di osservazione e di rilevazione dei bisogni in funzione dell obiettivo da raggiungere (colloqui individuali e di gruppo, interviste, questionari) - utilizzare tecniche di Project Management per collaborare alla pianificazione e alla programmazione di interventi sul singolo utente e/o famiglia, di ricerca, di monitoraggio e valutazione - definire il progetto educativo - analizzare il bisogno (interpretazione dei dati raccolti) - utilizzare tecniche e software di elaborazione dei dati (Access, excel,.) Abilità di rapporto con il territorio - raccogliere informazioni da fonti diverse (biblioteche, Comuni, Province, Regione, Asl, Istituti scolastici, altri operatori, utenti ) - individuare e reperire le fonti di informazioni esistenti a livello di sistema locale sul mercato del lavoro (CPI, Agenzie interinali, Enti di formazione, Istituti scolastici, dati statistici, dati sociodemografici ) - instaurare e mantenere rapporti con le aziende necessari per favorire l inserimento lavorativo degli utenti - facilitare e favorire i contatti tra il servizio e gli altri servizi educativi presenti sul territorio (creazione mailing list, organizzazione incontri, seminari ) - facilitare e favorire i contatti tra le persone e gli Enti coinvolti in un progetto educativo (creazione mailing list, organizzazione incontri, seminari ) - coordinare la partecipazione di docenti, esperti, testimoni privilegiati (provenienti da scuole, centri di aggregazione, ambiti extra scolatici) nelle attività formative/informative - evidenziare punti di forza e di debolezza del progetto nell ottica dei soggetti da coinvolgere Abilità di rapporto con l utente - gestire il momento dell accoglienza (presentazione all utente dell équipe socio-sanitaria, organizzazione della visita alla struttura ) - utilizzare tecniche di colloquio o di intervista approfondita al fine di acquisire dati sul pregresso educativo e lavorativo dell utente - utilizzare tecniche di comunicazione verbale e non verbale e di gestione delle dinamiche di 17

18 gruppo - utilizzare tecniche di counselling - utilizzare tecniche di negoziazione - suscitare e sostenere la motivazione dell utente - proporre e negoziare con l utente il servizio più idoneo rispetto al bisogno emerso - utilizzare tecniche di intervento educativo - utilizzare tecniche di riabilitazione fisica e psichica - utilizzare tecniche di animazione di attività per il tempo libero (tecniche espressive e creative, tecniche di motivazione dell utente, di comunicazione verbale e non verbale, utilizzo di materiali specifici per le attività) - trasferire e applicare l intervento nell ambiente di vita della persona - trasmettere le norme attraverso l esempio (norme vigenti nella struttura, di igiene ambientale, personale, alimentare e azioni quotidiane quali la sveglia, i pasti) - promuovere occasioni e momenti di incontro tra l utente e i suoi famigliari - evidenziare scostamenti e problematiche di ostacolo al raggiungimento dell obiettivo (progetto personale) - accompagnare gli utenti nella ricerca, nell inserimento e nel mantenimento del lavoro - individuare i fabbisogni formativi del gruppo di lavoro - evidenziare le problematiche dei fruitori nel corso delle attività formative/informative Abilità di rapporto con altri operatori/tirocinanti - individuare gli operatori necessari per risolvere le problematiche rilevate (Oss, Assistente sociale ) - condividere gli obiettivi e le priorità con l équipe socio sanitaria e socio assistenziale - individuare difficoltà e problematiche sperimentate dai tirocinanti e dai volontari del servizio civile - facilitare la rielaborazione delle situazioni emotivamente difficili vissute dai tirocinanti/volontari del servizio civile Abilità di valutazione - scegliere (se già esistenti), adattare e definire strumenti specifici di monitoraggio e valutazione - utilizzare procedure e modulistiche previste dal sistema qualità del servizio e della cooperativa - evidenziare scostamenti rispetto agli obiettivi prefissati - individuare proposte per migliorare il servizio 18

19 Abilità di gestione delle informazioni - predisporre e compilare correttamente il contratto di presa in carico, le cartelle degli utenti, le schede, i registri ed il PEI - realizzare materiale illustrativo chiaro sulle iniziative e sui servizi erogati - organizzare la documentazione (integrare fonti ed informazioni diverse) - rispettare la confidenzialità del dossier - utilizzare tecniche di ricerca di dati/informazioni (utili non solo per il servizio specifico in cui si opera, ma più in generale per la cooperativa di appartenenza) - informarsi e individuare le opportunità formative utili per accrescere la propria competenza professionale Abilità di organizzazione/gestionali - applicare tecniche di analisi organizzativa - adeguare la struttura (spazi, tempi, ) alle esigenze degli utenti - individuare i problemi prioritari da risolvere all interno della struttura - distribuire le risorse presenti in base alle priorità stabilite - individuare le priorità da trattare nelle riunioni - utilizzare tecniche di osservazione e di rilevazione dei bisogni (anche formativi) del gruppo di lavoro - mettere in atto delle soluzioni adeguate per la risoluzione dei problemi emersi - utilizzare strumenti di programmazione e pianificazione delle attività (es. check list con per assegnazione dei compiti a sé stessi e ad altri operatori) - applicare tecniche di analisi dei costi - applicare tecniche di fund raising - applicare tecniche di rendicontazione delle attività svolte - applicare tecniche di analisi della qualità del management (verifica della coerenza degli obiettivi individuati dalla cooperativa, livello delle linee strategiche, adeguatezza delle politiche di gestione della cooperativa, capacità di reazione ai cambiamenti) Comportamenti lavorativi Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare? Comportamenti di realizzazione e operativi - orientamento al risultato (interesse a lavorare bene o a misurarsi con standard d eccellenza) - attenzione all ordine, alla qualità e all accuratezza (bisogno di ridurre l incertezza della realtà circostante) 19

20 - spirito di iniziativa (predisposizione ad agire) - ricerca delle informazioni (desiderio di saperne di più su fatti, persone o questioni) Comportamenti di assistenza e di servizio - sensibilità interpersonale (capacità di ascoltare, capire e rispondere ai desideri, ai sentimenti e alle preoccupazioni degli altri anche se non manifestati o parzialmente espressi) - orientamento al cliente (desiderio di aiutare o servire il cliente, di soddisfare i suoi bisogni) Comportamenti d influenza - persuasività e influenza (desiderio d avere un influenza o un effetto specifico sugli altri, in modo da convincerli o indurli ad obbedire) - consapevolezza organizzativa (capacità di comprendere ed utilizzare le diverse culture aziendali, oltre la propria) - costruzione di relazioni (capacità di instaurare e mantenere rapporti cordiali con le persone che sono o possono essere utili per raggiungere gli obiettivi di lavoro) Comportamenti manageriali - sviluppo degli altri (intenzione di favorire l apprendimento o lo sviluppo di una o più persone) - attitudine al comando: assertività e uso del potere formale (capacità di farsi obbedire e rispettare senza prevaricare) - lavoro di gruppo e cooperazione (desiderio di lavorare in collaborazione con gli altri e di essere parte d un gruppo piuttosto che lavorare da soli o in competizione) - leadership del gruppo (desiderio di assumere il ruolo di leader d un gruppo) Comportamenti cognitivi - pensiero analitico (capacità di comprendere le situazioni scomponendole nei loro elementi costitutivi e di valutare le conseguenze in una catena di cause ed effetti) - pensiero concettuale (capacità di riconoscere modelli astratti o rapporti fra le situazioni più complesse e i loro elementi principali o sottostanti) - capacità tecniche/professionali/manageriali (capacità di utilizzare queste conoscenze e di trasferire quelle più appropriate alle diverse situazioni di lavoro) Comportamenti di efficacia personale - autocontrollo (capacità di conservare il controllo delle proprie emozioni e di evitare comportamenti negativi di fronte all opposizione o all ostilità degli altri o in situazioni di lavoro 20

QUESTIONARIO sull EDUCATORE PROFESSIONALE

QUESTIONARIO sull EDUCATORE PROFESSIONALE QUESTIONARIO sull EDUCATORE PROFESSIONALE GUIDA ALLA COMPILAZIONE Il questionario è composto da 4 sezioni: 1. PROCESSI ED ATTIVITA PRIMARI e DI SERVIZIO 2. CONOSCENZE 3. ABILITA 4. CARATTERISTICHE PERSONALI

Dettagli

QUESTIONARIO sull ASSISTENTE SOCIALE

QUESTIONARIO sull ASSISTENTE SOCIALE QUESTIONARIO sull ASSISTENTE SOCIALE GUIDA ALLA COMPILAZIONE Il questionario è composto da 4 sezioni: 1. PROCESSI ED ATTIVITA PRIMARI e DI SERVIZIO 2. CONOSCENZE 3. ABILITA 4. CARATTERISTICHE PERSONALI

Dettagli

EDUCATORE PROFESSIONALE

EDUCATORE PROFESSIONALE EDUCATORE PROFESSIONALE DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE BREVE DESCRIZIONE PREREQUISITI Educatore professionale Educatore (formato dai corsi regionali) Sociale, sanitario, penitenziario

Dettagli

ANIMATORE PROFESSIONALE SOCIO EDUCATIVO DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE

ANIMATORE PROFESSIONALE SOCIO EDUCATIVO DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE ANIMATORE PROFESSIONALE SOCIO EDUCATIVO DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE Animatore professionale socio-educativo Educatore socio-culturale, animatore sociale Socio-sanitario, culturale

Dettagli

ASSISTENTE SOCIALE. Assistente sociale DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE

ASSISTENTE SOCIALE. Assistente sociale DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE ASSISTENTE SOCIALE DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE BREVE DESCRIZIONE PREREQUISITI Assistente sociale Socio-assistenziale Finalità: L assistenza sociale consiste nella messa in atto

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

(omissis) Tale deliberazione è quindi posta ai voti per alzata di mano ed approvata all unanimità dei 35 Consiglieri presenti nel seguente testo:

(omissis) Tale deliberazione è quindi posta ai voti per alzata di mano ed approvata all unanimità dei 35 Consiglieri presenti nel seguente testo: Deliberazione C.R. del 19 gennaio 1988, n. 693-532 Educatori professionali. Attivazione corsi di riqualificazione. Integrazione della deliberazione del Consiglio Regionale n. 392-2437 del 20 febbraio 1987.

Dettagli

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO - da operatore a promotore sociale - Dott. Marcello Candotto L IDENTITÀ DELL ASSISTENTE SOCIALE L assistente sociale è un operatore sociale

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate Linee guida per la costruzione di test per la valutazione degli esiti dei percorsi di apprendimento per Coordinatori all interno delle strutture residenziali per anziani Queste linee guida sono rivolte

Dettagli

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto

Dettagli

DGR. n. 11496 del 17.3.2010

DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DEFINIZIONE DEI REQUISITI MINIMI DI ESERCIZIO DELL' UNITA' DI OFFERTA SOCIALE "CENTRO RICREATIVO DIURNO PER MINORI". ((PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO PER DECORRENZA TERMINI PER

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI

RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI Il tema della disabilità mette a prova tutti i passaggi dei cicli di vita delle persone. Attraverso le vicende biografiche di chi attraversa questa particolare condizione è possibile

Dettagli

Funzionigramma Comunità Panta Rei

Funzionigramma Comunità Panta Rei Funzionigramma Comunità Panta Rei Sanitario Psicoterapia/Psichiatra: In collaborazione con la Psicoterapeuta/Psicologa/NPI si occupa della valutazione clinica degli utenti nella fase del preingresso e

Dettagli

QUESTIONARIO sull EDUCATORE PROFESSIONALE - OPERATORE

QUESTIONARIO sull EDUCATORE PROFESSIONALE - OPERATORE GUIDA ALLA COMPILAZIONE Il questionario è composto da 6 sezioni: 1. DATI SOCIO-ANAGRAFICI 2. PROCESSI ED ATTIVITA PRIMARI e DI SERVIZIO 3. CONOSCENZE 4. ABILITA 5. COMPORTAMENTI LAVORATIVI 6. ALTRI PROCESSI,

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi: Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita

Dettagli

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento

Dettagli

OPERATORE SOCIO SANITARIO DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE

OPERATORE SOCIO SANITARIO DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE OPERATORE SOCIO SANITARIO DENOMINAZIONE ALTRE DENOMINAZIONI SETTORE DESCRIZIONE BREVE DESCRIZIONE PREREQUISITI Operatore socio-sanitario Sanitario, sociale, socio-sanitario Finalità: L attività dell operatore

Dettagli

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del

Dettagli

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011 L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre figure mv - 2010-2011 è l operatore che, al termine di specifica formazione professionale consegue un attestato di qualifica ed è abilitato

Dettagli

Comune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino. Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica

Comune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino. Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica Comune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica A cura di Settore Servizi al Cittadino Assistente Sociale Dott.ssa

Dettagli

ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Aggiornato il 10 novembre 2009 1. CARTA D IDENTITÀ...2 2. CHE COSA FA...3 3. DOVE LAVORA...4 4. CONDIZIONI DI LAVORO...5 5. COMPETENZE...6 Che cosa deve

Dettagli

AREA AUTISMO Carta dei servizi

AREA AUTISMO Carta dei servizi AREA AUTISMO Carta dei servizi La cooperativa sociale MOMO, ha attiva una specifica Area Autismo, attraverso la quale eroga interventi rivolti a famiglie e soggetti affetti da Autismo e altri Disturbi

Dettagli

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi

Dettagli

ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA

ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA 1. CARTA D IDENTITÀ...2 2. CHE COSA FA...3 3. DOVE LAVORA...4 4. CONDIZIONI DI LAVORO...5 5. COMPETENZE...6 Quali competenze sono necessarie...6 Conoscenze...8

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PREMESSA L Istituto opera con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendo la socializzazione, l acquisizione di autonomia

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE I. P. S. S. S. E. DE AMICIS ROMA METODOLOGIE OPERATIVE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME INDIRIZZO : SERVIZI SOCIO SANITARI 1 Premessa Le vigenti disposizioni di riforma della scuola secondaria superiore

Dettagli

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO LINEE GUIDA DISABILITÀ ALLEGATO 3 IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO 1. DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dettagli

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto,

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto, ! "#$%&'()(&&*&"+" Il progetto prevedeva la formazione dei job coach, operatori che svolgono la funzione di mediazione e accompagnamento dei soggetti svantaggiati nel percorso di integrazione lavorativa.

Dettagli

ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA

ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia

Dettagli

ASSISTENTE SOCIALE. Aggiornato il 9 luglio 2009

ASSISTENTE SOCIALE. Aggiornato il 9 luglio 2009 ASSISTENTE SOCIALE Aggiornato il 9 luglio 2009 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 2. CHE COSA FA... 3 3. DOVE LAVORA... 4 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 5 5. COMPETENZE... 6 Quali competenze sono necessarie?... 6 Conoscenze...

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

s c u o l a d i i m p r e s a s o c i a l e percorsi di alta formazione ============== Corso Coordinatori/trici di servizi e progetti ==============

s c u o l a d i i m p r e s a s o c i a l e percorsi di alta formazione ============== Corso Coordinatori/trici di servizi e progetti ============== 2 0 1 5 s c u o l a d i i m p r e s a s o c i a l e percorsi di alta formazione ============== Corso Coordinatori/trici di servizi e progetti ============== s c u o l a d i i m p r e s a s o c i a l e

Dettagli

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA APPROVATO CON DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N.37 DEL 30/09/2011 ART. 1 - FINALITÀ DEL SERVIZIO Il Comune

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

CENTRO RIABILITATIVO PSICOPEDAGOGICO IL TIMONE

CENTRO RIABILITATIVO PSICOPEDAGOGICO IL TIMONE CENTRO RIABILITATIVO PSICOPEDAGOGICO IL TIMONE Centro Riabilitativo Psicopedagogico Il Timone Vico San Luca 4/3 scala sn. 16123 GENOVA tel. 0102467774 P.Iva 03399250103 email: iltimone@libero.it Il Centro

Dettagli

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza

Dettagli

La rete per la promozione della salute in Lombardia

La rete per la promozione della salute in Lombardia La differenza che vale Gli ospedali di ANDREA: amici del bambino e della sua famiglia Bosisio Parini (LC) - 12-14 Novembre 2009 - IRCCS E. MEDEA La rete per la promozione della salute in Lombardia Giancarlo

Dettagli

Regolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa

Regolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa Regolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa A seguito della stesura del protocollo operativo, approvato dal Direttivo della Comunità Montana Valle Seriana Superiore con Delibera n. 27 del

Dettagli

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,

Dettagli

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare A cura di Dr.ssa BOVE Daniela Laura Cooperativa Sociale AMANI Comune di Brindisi Roma, 18 Gennaio 2010 cambiamenti

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

LUDOTECA Equilibrio Art. 1 Definizione e Finalità Art. 2 Ammissione

LUDOTECA Equilibrio Art. 1 Definizione e Finalità Art. 2 Ammissione LUDOTECA Equilibrio Art. 1 Definizione e Finalità La ludoteca, sia pubblica che privata, si configura come un luogo finalizzato alla promozione e alla diffusione della cultura del gioco. La ludoteca in

Dettagli

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Educando nella Provincia di Varese 2012

Educando nella Provincia di Varese 2012 Scheda progetto Educando nella Provincia di Varese 2012 ANCI Lombardia coordina e organizza le azioni degli enti associati in materia di servizio civile definendo una precisa strategia metodologica comune

Dettagli

Le nuove geografie del lavoro di comunità. Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013

Le nuove geografie del lavoro di comunità. Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013 Le nuove geografie del lavoro di comunità Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013 Il contesto nel quale si collocano le politiche di welfare L evoluzione

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

La diffusione dell ICF nell inserimento lavorativo dei disabili - Roma, 28 marzo 2012. Masterplan disabilità Collocamento mirato ex L.

La diffusione dell ICF nell inserimento lavorativo dei disabili - Roma, 28 marzo 2012. Masterplan disabilità Collocamento mirato ex L. La diffusione dell ICF nell inserimento lavorativo dei disabili - Roma, 28 marzo 2012 Masterplan disabilità Collocamento mirato ex L.68/99 Destinatari Persone in possesso dei requisiti previsti dalla Legge

Dettagli

Carta Dei Servizi. Servizio Assistenza Domiciliare Educativa In favore di minori e delle loro famiglie. Emessa il 14 Febbraio 2013 Versione 2.

Carta Dei Servizi. Servizio Assistenza Domiciliare Educativa In favore di minori e delle loro famiglie. Emessa il 14 Febbraio 2013 Versione 2. Carta Dei Servizi Servizio Assistenza Domiciliare Educativa In favore di minori e delle loro famiglie Emessa il 14 Febbraio 2013 Versione 2.0 Pagina 1 Premessa Il presente documento, denominato Carta dei

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

MEDIATORE INTERCULTURALE

MEDIATORE INTERCULTURALE Allegato 1 REGIONE LAZIO MEDIATORE INTERCULTURALE Il Mediatore Inter svolge attività di mediazione tra cittadini immigrati e la società locale, promuovendo, sostenendo e accompagnando entrambe le parti:

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE (Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori:

Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori: ATTO DI ACCORDO TRA IL COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SICUREZZA SOCIALE E L UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE E PSICHIATRICHE Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno,

Dettagli

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto

Dettagli

LA/IL AMMINISTRATIVO CONTABILE IN AZIENDE PUBBLICHE

LA/IL AMMINISTRATIVO CONTABILE IN AZIENDE PUBBLICHE LA/IL AMMINISTRATIVO CONTABILE IN AZIENDE PUBBLICHE 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 3. DOVE LAVORA... 4 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 5 5. COMPETENZE... 6 Quali competenze sono necessarie... 6 Conoscenze... 7 Abilità...

Dettagli

Allegato 2 FUNZIONI/ATTIVITÀ

Allegato 2 FUNZIONI/ATTIVITÀ SERVIZI ALLA FORMAZIONE Allegato 2 FUNZIONI/ATTIVITÀ FORMATORE Area di attività Analisi dei fabbisogni formativi; Progettazione interventi formativi; Erogazione azioni formative; Valutazione esiti apprendimento;

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

RIF. CORSO: 2015-GG-25. Scheda progetto

RIF. CORSO: 2015-GG-25. Scheda progetto RIF. CORSO: 2015-GG-25 Scheda progetto FIGURA PROFESSIONALE Denominazione corso: Durata: OPERATORE SOCIO SANITARIO 200 Descrizione della figura professionale: L Operatore socio-sanitario (OSS) è in grado

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Professione Sociologo?

Professione Sociologo? Professione Sociologo? Adriana Luciano Università degli Studi di Torino Carta di identità Chi è? analizza in profondità i fenomeni sociali, anche nei loro aspetti problematici. Norme professionali non

Dettagli

Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE

Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE DIRETTORE Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE VISTO VISTA CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA RITENUTA l Art. 3, comma 8 del D.M. 509/99 attraverso il quale le Università possono attivare, disciplinandoli

Dettagli

LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI

LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI AREA WELFARE SETTORE SERVIZIO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA TERRITORIALE RIVOLTA A MINORI E AD ADULTI IN SITUAZIONE DI DISAGIO, NON AFFETTI DA HANDICAP CERTIFICATO

Dettagli

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati Presidenza della Giunta Regionale Provincia di Catanzaro Provincia di Cosenza Regione Calabria Ass. Formazione Professionale Corso di Formazione gratuito per Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO 1. L'Istituto San Vincenzo L'Istituto San Vincenzo è un ente religioso legalmente riconosciuto che dipende dalla Arcidiocesi di Milano. E' presieduto

Dettagli

Anno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali

Anno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali Istituto Istruzione Superiore 'Mattei Fortunato' Eboli (SA) Anno scolastico 2013/2014 Curricolo verticale Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali Disciplina: DIRITTO ED ECONOMIA Al termine del percorso

Dettagli

La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con:

La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con: La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con: V E NIDO DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE R ENTI LOCALI T QUARTIERE I C SCUOLA DELL INFANZIA FAMIGLIA

Dettagli

Nati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario

Nati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario Linee guida per la compilazione del questionario Maggio 2014 Introduzione Gli indicatori e le relative linee guida riportati in questo breve documento sono stati elaborati da Fondazione Fitzcarraldo attraverso

Dettagli

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola

Dettagli

Doveri della famiglia

Doveri della famiglia MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.

Dettagli

I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO

I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO SERVIZI RESIDENZIALI I SERVIZI DI PRONTA ACCOGLIENZA: IL CENTRO PER L INFANZIA IL CENTRO DI PRONTA ACCOGLIENZA Il Centro per l Infanzia accoglie bambini

Dettagli

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe Vademecum per il sostegno Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe Gli strumenti della programmazione DIAGNOSI FUNZIONALE: descrive la situazione clinicofunzionale dello stato

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

Il Corso di Preparazione Privato OSS da 1000 ore è rivolto a persone in possesso dei seguenti requisiti:

Il Corso di Preparazione Privato OSS da 1000 ore è rivolto a persone in possesso dei seguenti requisiti: Destinatari. Il Corso di Preparazione Privato OSS da 1000 ore è rivolto a persone in possesso dei seguenti requisiti: tutti coloro che, rispetto all età, abbiano assolto l obbligo scolastico; inoccupati,

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ;

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ; PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E STABILIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO DI PERSONE IN STATO DI DISAGIO SOCIALE (PROGRAMMA PARI) VISTI Il Decreto Legislativo

Dettagli

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE PREMESSA I concetti di cura e territorio sono al centro di iniziative ed interventi realizzati da più enti che aderiscono al sotto tavolo sulla

Dettagli

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia

Dettagli