Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

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1 Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola italiana. Nei programmi della scuola elementare del 1955 il compito di tale istituzione è di formare "l intelligenza ed il carattere". La legge 444/ 68 istituisce la scuola materna statale con compiti formativi per i bambini da tre a sei anni, Nel D. P. R. n. 417/74 all art. 1, comma 1: (...) ai docenti è garantita la libertà di insegnamento. D. P. R. n. 416/74 nell art. 4, lett. a) (...): il Collegio dei docenti cura la programmazione dell azione educativa anche al fine di adeguare, ( ) i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali. Legge n. 517/77 all art. 2, comma 1: Ferma restando l unità di ciascuna classe, (...) la programmazione educativa può comprendere attività scolastiche integrative organizzate per gruppi di alunni della stessa classe, oppure di classi diverse,

2 anche allo scopo di realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni. Nei Programmi della scuola media del 1979, la scuola ha avuto come suo scopo istituzionale la formazione della personalità degli alunni in ogni area di sviluppo. Nel D. P. R. n. 104/85 Premessa, III parte, 2 cap. Programmazione didattica ed organizzazione didattica: ( ) La programmazione, ( ) delineerà i percorsi e le procedure più idonee per lo svolgimento dell insegnamento (...). L organizzazione didattica utilizzerà, inoltre, attività didattiche di sostegno e di didattica differenziata per aree di intervento specifico, coordinate all attività didattica generale (...). Legge n. 148/90 (artt. 125,127,129,130,131 del T.U.) nell art. 9, comma 2: Nell ambito delle ore di insegnamento, una quota può essere destinata al recupero individualizzato o per gruppi ristretti di alunni con ritardo nei processi di apprendimento, anche con riferimento ad alunni stranieri (...). Negli Orientamenti della scuola dell infanzia del 1991 il bambino deve tendere a diventare "competente" C.M. n. 271 del 10/9/1991 D.M. 10/9/1991 all art. 4, comma 1: I tre livelli coordinati per la determinazione dei tempi da destinare alle materie del curricolo individuati nel D.M. allegato rispondono (...) alla duplice esigenza di fissare una soglia minima (...) che garantisca il perseguimento degli obiettivi

3 previsti dai programmi (...) ed, insieme, favorisca la più ampia autonomia didattica dei docenti, responsabili della programmazione, della gestione e della valutazione del processo di apprendimento degli alunni. La definizione di fasce temporali è finalizzata a consentire margini di flessibilità e di adattamento entro cui sarà compito dei docenti contitolari del modulo fissare i tempi da destinare all insegnamento di ogni materia. D.L. n. 297/94 art. 1 Formazione della personalità degli alunni e libertà di insegnamento comma 1: ( ) ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente ; comma 2: L'esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, ( ) la piena formazione della personalità degli alunni ; all art. 2 comma 2: A favore degli alunni sono attuate iniziative dirette a garantire il diritto allo studio. C.M. n. 116 del 22/3/1996 Gli spazi di autonomia progettuale, i soggetti ed i ruoli professionali: il complesso delle indicazioni fornite valorizza gli spazi di autonomia progettuale dei diversi soggetti professionali e collegiali della scuola elementare, che si viene caratterizzando sempre più come ambiente di ricerca, in grado di migliorarsi interrogandosi e riflettendo sulle proprie scelte.( ) La progettualità delle scuole si colloca in un sistema articolato di ruoli e responsabilità, che

4 esaltano le funzioni del collegio dei docenti e dei singoli team nella configurazione della proposta educativa. Direttiva n. 133/96 all art. 1, comma 1: Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nell ambito della propria autonomia, definiscono, promuovono e valutano, in relazione all età e alla maturità degli studenti, iniziative complementari e integrative dell iter formativo degli allievi, la creazione di occasioni e spazi di incontro da riservare loro, le modalità di apertura della scuola alle domande di tipo educativo e culturale provenienti dal territorio, in coerenza con le finalità formative istituzionali. La Legge Delega 59/97 introduce l Autonomia nelle Istituzioni Scolastiche, ed assume la flessibilità come uno degli aspetti fondamentali dell Autonomia stessa. Il decreto n. 765/97 consente alle scuole di realizzare progetti di anticipazione sperimentale dell autonomia organizzativa e didattica. D.L. n. 112/98 all art. 139 si sancisce che i Comuni esercitino, tra l altro, iniziative relative all educazione degli adulti, a interventi integrati di orientamento scolastico e professionale, alla promozione della continuità fra vari ordini e gradi di scuola, alla prevenzione della dispersione scolastica. DPR 275/99 all art. 1 comma 2: ( ) realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo

5 sviluppo della persona umana ( ) al fine di garantire loro il successo formativo ( ) con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento. All art. 4 comma 1: Le istituzioni scolastiche ( ) concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo. Legge 53/03 all art. 2 comma 1: Sistema educativo di istruzione e di formazione I decreti di cui all articolo 1 definiscono il sistema educativo di istruzione e di formazione, con l osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi: a) è promosso l apprendimento in tutto l arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali ( ). f) ( ) la scuola primaria promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche ( ). l) ( ) i piani di studio personalizzati, nel rispetto dell autonomia delle istituzioni scolastiche, contengono un nucleo fondamentale,

6 omogeneo su base nazionale, che rispecchia la cultura, le tradizioni e l identità nazionale ( ).

1.3. In questa scuola i laboratori sono usati

1.3. In questa scuola i laboratori sono usati 1.1. In questa istituzione scolastica gli studenti sono assegnati alle diverse sezioni secondo modalità chiare e condivise regolarmente 83% 1.3. In questa scuola i laboratori sono usati (POLITICA SCOLASTICA)

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