Redazione: ing. Carla Jachino, dott. Maurizio Salvatico Progetto grafico: arch. Giuseppe Caleca. Torino, Giugno 2013.
|
|
- Salvatore Capone
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2 Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari A.Re.S.S. Piemonte Area Organizzazione e Programmazionew Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari A.Re.S.S. Piemonte Area Organizzazione e Programmazione Responsabile: dott. Mario Lombardo Coordinatore dei Progetti di Edilizia Sanitaria: arch. Ilaria Matta Progetto: Misure igienistiche degli impianti tecnologici ospedalieri (impianti aeraulici, trattamento delle acque, rifiuti tossici e nocivi, ecc.), ecosostenibilità ambientale ed eco compatibilità - Linee di indirizzo per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti ed il trattamento delle acque in ambito ospedaliero (P.A.S Scheda 3.2.2d) Referente di progetto: dott. Maurizio Salvatico Redazione: ing. Carla Jachino, dott. Maurizio Salvatico Progetto grafico: arch. Giuseppe Caleca Torino, Giugno P a g i n a
3 Linee di indirizzo regionali per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e la gestione delle acque reflue in ambito ospedaliero Con il contributo di: dott. Pier Angelo Argentero ASL TO3, Responsabile Unità Prevenzione Infezioni Strutture Sanitarie (paragrafi 2.2, 2.2.3, 2.3) arch. Fabrizio De Mitri A.Re.S.S. Piemonte, Area Organizzazione e Programmazione - Nucleo Tecnico Edilizia Sanitaria (capitolo 5) dott. Massimo Desperati ing. Giorgio Enrietti Oslino dott. Franco Fracchia ASO Alessandria, Direttore medico dei presidi ospedalieri (paragrafi 2.2.1, 2.3, 3.1) Regione Piemonte, Assessorato Ambiente - Settore Ciclo integrato dei rifiuti e servizio idrico integrato (paragrafi 2.4, 3.3) Camera di Commercio di Torino, Laboratorio chimico (paragrafi 2.4, 3.3) ing. Carla Jachino A.Re.S.S. Piemonte, Area Organizzazione e Programmazione - Nucleo Tecnico Edilizia Sanitaria (capitoli 1, 2, 3, 4, 5, allegati) arch. Paolo Melchior dott.ssa Caterina Mineccia geom. Luigi Panebianco dott. Paolo Penna AO Città della Salute e della Scienza di Torino, Direttore S.C. Tecnico AOU San Luigi di Orbassano, Direttore medico di Presidio (allegato A) A.Re.S.S. Piemonte, Area Qualità Settore Accreditamento Istituzionale e Professionale delle Strutture Regione Piemonte, Assessorato Ambiente - Settore Ciclo integrato dei rifiuti e servizio idrico integrato (paragrafi 2.1, 3.4, 5.2.2, allegato B) p. i. Marco Persichino A.Re.S.S. Piemonte, Area Qualità Settore Accreditamento Istituzionale e Professionale delle Strutture (capitolo 5) dott. Maurizio Salvatico ASL CN1, Unità Operativa Risk Management (capitoli 1, 2, 3, 4, 5, allegati) dott. Carlo Silvestre Roberto Ursone prof.ssa Carla Maria Zotti AO Città della Salute e della Scienza di Torino, Direzione Sanitaria Presidio Istituto per le Piante da Legno e l Ambiente (IPLA), Area Tecnica Energia e Gestioni - Referente per la Gestione Rifiuti Sanitari (paragrafi 2.1, 3.1) Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche (paragrafi 2.2.3, 2.3) Si ringraziano per la collaborazione il dott. Michele Ceruti, Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva Università degli Studi di Torino, e l ing. Renato Lacroce. P a g i n a 3
4 Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari A.Re.S.S. Piemonte Area Organizzazione e Programmazionew 4 P a g i n a
5 Linee di indirizzo regionali per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e la gestione delle acque reflue in ambito ospedaliero 1. Scopo del documento Inquadramento generale Obiettivi e destinatari del documento Il rischio relativo ai rifiuti sanitari e alle acque reflue Classificazione dei rifiuti Confronto con la normativa internazionale Gestione dei rifiuti sanitari a livello europeo Gestione statunitense dei rifiuti sanitari La classificazione CDC delle categorie di rifiuti medici Rischi relativi ai rifiuti sanitari Rifiuti sanitari: realtà del problema Rischi per i pazienti ed il personale sanitario Rischi per la salute pubblica ed impatto economico-ambientale Osservazioni conclusive Rischi relativi alle acque reflue Individuazione dei reflui Classificazione dei reflui Il ciclo operativo e le modalità di gestione dei rifiuti sanitari e delle acque reflue Ciclo ospedaliero del rifiuto Rifiuti: approccio per processi Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo (rischio prevalente di tipo chimico) Sanitari non pericolosi e assimilati agli urbani Altri speciali non pericolosi Rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento Raccolte differenziate Rifiuti prodotti da attività in gestione appaltata Prodotti abortivi, feti e prodotti del concepimento Documenti e atti d'archivio Rifiuti radioattivi disciplinati dal D.L. n. 230 del 17/03/ Confronto tra tipologie di trattamento dei rifiuti Incenerimento Sterilizzazione Conferimenti e scarichi Costi Indirizzi operativi e gestionali Indirizzi tecnici per la progettazione degli edifici ospedalieri Documenti di riferimento Normazione nazionale e criteri di accreditamento Linee guida ed ulteriori riferimenti disponibili Esigenze funzionali e tecniche per la progettazione Aree e percorsi interni alla struttura ospedaliera Indicazioni operative per l organizzazione degli spazi per la raccolta P a g i n a 5
6 Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari A.Re.S.S. Piemonte Area Organizzazione e Programmazionew A. Esempio di gestione dei rifiuti in strutture ospedaliere: l esperienza dell A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano A.1. Premessa A.2. Il modello operativo in atto A.2.1. Rifiuti sanitari pericolosi e non A.2.2. L approvvigionamento dei contenitori vuoti A.2.3. Contenitori protetti A.2.4. Il ritiro dei contenitori pieni A.2.5. Pesatura A.2.6. Raccolta Differenziata A.3. Considerazioni conclusive A.4. Galleria fotografica B. Elenco esemplificativo delle tipologie di rifiuto P a g i n a
7 Linee di indirizzo regionali per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e la gestione delle acque reflue in ambito ospedaliero 1.1. Inquadramento generale La gestione dei rifiuti prodotti da strutture sanitarie rappresenta un aspetto di interesse rilevante a livello mondiale, sebbene i volumi generati rappresentino una porzione relativamente piccola rispetto alla totalità dei rifiuti prodotti dalla collettività [1]. L attenzione che l argomento suscita è dovuta al possibile rischio che questo tipo di rifiuto può rappresentare sia per la salute umana che per l ambiente, derivante prettamente da pratiche di gestione inadeguate [2]. La tematica dei rifiuti sanitari, trattata nel 2001 dall Assessorato Ambiente della Regione Piemonte nel documento La gestione dei rifiuti prodotti nelle strutture sanitarie [3], rappresenta un argomento controverso dal punto di vista clinico, dato che, benché l aspetto normativo sia regolamentato dal D.P.R. 254/2003 Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179, [ ] la rilevanza emotiva di un rifiuto definito sanitario è tale da generare ingiustificate paure che sono alla base di norme eccessivamente farraginose e restrittive, con notevoli implicazioni economiche legate allo smaltimento degli stessi, grazie anche alle inevitabili interferenze prodotte da chi fornisce prodotti o servizi ed ha tutto l interesse ad allargare artificiosamente il mercato dei rifiuti sanitari. La gestione dei rifiuti prodotti da strutture sanitarie, in particolar modo nell ambito dei presidi ospedalieri, è diventata talmente onerosa e complicata da richiedere forme di gestione in cui la responsabilità venga o in parte delegata a figure imprenditoriali esterne responsabilizzate e controllate o affidata totalmente ad un soggetto che si occupa a tempo pieno dell intera problematica ad esso connessa [ ]. La gestione dei rifiuti sanitari, così come introdotto dal D.P.R. 254/2003 [4], ha lo scopo di garantire elevati livelli di tutela dell'ambiente e della salute pubblica. L obiettivo primario della norma è quello di ridurre la produzione dei rifiuti. In secondo luogo si mira a diminuire la pericolosità dei rifiuti prodotti, al fine di favorirne il reimpiego, il riciclaggio e il recupero, e di ottimizzarne la raccolta, il trasporto e lo smaltimento. Dal 2002 nella Regione Piemonte è attivo un servizio di rilevamento della produzione dei rifiuti sanitari, che coinvolge tutte le strutture sanitarie pubbliche dotate di posto letto. Lo studio ha la finalità di analizzare l andamento annuale della produzione dei rifiuti sanitari, dei costi del servizio di raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. I rifiuti sanitari non assimilati agli urbani, con una produzione annua pari a circa t/a, rappresentano circa lo 0,18% dei rifiuti speciali prodotti in Regione Piemonte (nel 2009 circa t/a) 1. Come illustrato nell edizione 2011 dell Indagine sui rifiuti sanitari prodotti in Piemonte 2 [5], condotta dal Settore Programmazione e gestione rifiuti della Regione Piemonte, la maggior parte dei rifiuti sanitari prodotti sul territorio regionale dalla strutture sanitarie pubbliche è costituita da rifiuti pericolosi a rischio infettivo (RSP-I: t su totali, corrispondenti all 82% del totale); la parte restante comprende rifiuti pericolosi non a rischio infettivo (RSP-non I: t su totali, corrispondenti a circa il 16,4%) e rifiuti sanitari non pericolosi (RSNP: 221 t su totali, corrispondenti all 1,8%). Gli ospedali risultano i maggiori produttori (con circa il 76% dei quantitativi prodotti), per cui nella produzione risulta essere rilevante la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (7.771 t, 1 Fonte dati ARPA. 2 I rifiuti oggetto dell indagine appartengono alle principali tipologie di codici CER prodotti negli ospedali, quali i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (RSP-I, CER ), i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo (RSP-nonI, CER , CER , CER , CER ) ed i rifiuti sanitari non pericolosi (RSNP - CER , CER ). I dati presenti nell edizione 2011 si basano sulle dichiarazioni MUD 2009 (anno di produzione 2008). P a g i n a 7
8 Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari A.Re.S.S. Piemonte Area Organizzazione e Programmazionew corrispondenti a circa l 85%), seguita con minor incidenza dai rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo (1.284 t, corrispondenti a circa il 14%). Irrilevante risulta essere la quota relativa ai rifiuti sanitari non pericolosi (88t, corrispondenti a circa l 1%). La produzione totale del 2008 può essere confrontata con i dati delle annate 2009 e , così come riportato in tabella 1.1 e nei grafici successivi. Si può notare come la ripartizione tra le tipologie di rifiuto sia pressoché costante, mentre il quantitativo totale di rifiuto prodotto sia leggermente variato in crescendo tra le diverse annate. Tabella 1.1 Produzione annuale di rifiuti sanitari nella Regione Piemonte - Quantitativi in tonnellate per anno e differenza percentuale rispetto all anno precedente Tipo di rifiuto Produzione 2008 Produzione 2009 Produzione 2010 t/a totali (diff %) [Fonte: Indagine 2011] [Fonte: Convegno 2012] [Fonte:Agg. dicembre2012] RSP-I (+2,38%) (+1,22%) RSP-non I (-10,62%) (+6,16%) RSNP (-12,18%) 300 (+34,33%) Totale complessivo (+0,22%) (+2,77%) Grafico 1.1 Produzione annuale di rifiuti sanitari nella Regione Piemonte - Quantitativi in tonnellate t rifiuto prodotto Anno produzione RSP-I RSP-nonI RSNP Grafico 1.2 Produzione annuale di rifiuti sanitari nella Regione Piemonte - Quantitativi in percentuale % rifiuto prodotto 100% 80% 60% 40% 20% 0% 2% 2% 2% 16% 15% 15% 82% 84% 82% Anno produzione RSP-I RSP-nonI RSNP 3 I dati sulla produzione di rifiuti sanitari rispetto al 2009 sono stati comunicati in occasione del convegno Rifiuti sanitari: analisi e prospettive del 29 febbraio 2012, promosso dalla Direzione Ambiente della Regione Piemonte e dall IPLA. L aggiornamento dei dati rispetto al 2010 è stato comunicato nel dicembre 2012 dalla Direzione Ambiente della Regione Piemonte al gruppo di lavoro istituito da A.Re.S.S., nel corso della stesura del presente documento. 8 P a g i n a
9 Linee di indirizzo regionali per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e la gestione delle acque reflue in ambito ospedaliero A puro titolo informativo, nel grafico seguente si propongono i dati percentuali relativi alla produzione di rifiuti sanitari nei presidi ospedalieri torinesi dell A.O. Città della salute e della Scienza (San Giovanni Battista Molinette, CTO e OIRM - S. Anna; anno di riferimento: 2010). E da notare l assenza del dato riferito ad una delle raccolte differenziate (RD) più importanti, quello della "carta-cartone". Grafico 1.3 Produzione in percentuale di rifiuti sanitari nell A.O. Città della salute e della Scienza (Elaborazione Ipla, 2013; dati 2010 Regione Piemonte e Amiat) Per quanto riguarda il quantitativo dei rifiuti sanitari non pericolosi assimilabili a quelli urbani (RSAU), il report Lo Stato dell'ambiente in Piemonte [6], pubblicato dall Assessorato all Ambiente della Regione Piemonte nel 2012, riporta che al momento non sono disponibili informazioni relative alla produzione, poiché non esistono sistemi puntuali di quantificazione. La raccolta di questi rifiuti, infatti, viene eseguita accorpando i quantitativi a quelli prodotti a livello comunale. Il loro quantitativo si può, però, stimare pari all 1% dei rifiuti urbani totali 4 (circa t/a). I rifiuti sanitari prodotti, ad esclusione degli assimilati agli urbani, vengono conferiti prevalentemente ad aziende piemontesi per lo stoccaggio (8.431 t corrispondenti al 70% del totale dei rifiuti prodotti); questi vengono successivamente conferiti per lo smaltimento sia in Piemonte sia fuori regione. I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo vengono al momento esclusivamente inceneriti, mentre quelli pericolosi non a rischio infettivo vengono smaltite mediante trattamenti biologici e chimico fisici o ricondizionamento. I medicinali citotossici e citostatici, le sostanze chimiche non pericolose, i medicinali non pericolosi vengono trattati fuori regione. A livello generale va in ogni caso precisato come la tendenza e la variabilità della produzione dei rifiuti sanitari possano essere correlate alla tecnologie impiegate ed alla loro evoluzione, come nel caso dell attività di radiodiagnostica con il passaggio dalla lastra all immagine digitale, nonché all approccio degli acquisti verdi Obiettivi e destinatari del documento Il presente documento si propone l obiettivo di definire le linee di indirizzo più appropriate per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e la gestione delle acque reflue in ambito ospedaliero, in relazione a necessità razionali e di organizzazione, attraverso l individuazione di tecnologie e di metodologie sostenibili ed innovative. 4 Fonte dati Consorzi di bacino della Regione Piemonte, D.G.R del 18 dicembre P a g i n a 9
10 Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari A.Re.S.S. Piemonte Area Organizzazione e Programmazionew L intento generale delle linee guida non esaurisce l aspetto scientifico della materia, ma esamina nella sua completezza l intero processo relativo al rifiuto ospedaliero. L articolazione del documento si sviluppa secondo i seguenti punti: definizione di un quadro riepilogativo delle norme e delle leggi di riferimento disponibili a livello comunitario e nazionale, relative alla classificazione dei rifiuti sanitari ed alla loro raccolta, al trattamento ed allo smaltimento, oltre che relative alla gestione delle acque reflue ospedaliere; individuazione delle evidenze scientifiche internazionali, disponibili in letteratura, che illustrano il rischio clinico relativo ai rifiuti sanitari e alle acque reflue; illustrazione del ciclo operativo e le modalità di gestione dei rifiuti sanitari e delle acque reflue; individuazione delle evidenze scientifiche internazionali, disponibili in letteratura, che illustrano le metodologie, gli studi e le soluzioni tecniche ed impiantistiche considerate più appropriate per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti sanitari, oltre che relative alla gestione delle acque reflue ospedaliere; determinazione degli indirizzi operativi e gestionali per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e la gestione delle acque reflue in ambito ospedaliero, in relazione alla dimensione dell ospedale e delle attività svolte; indicazione degli aspetti tecnici e funzionali da considerare in fase di progettazione di una nuova struttura ospedaliera o in fase di ristrutturazione di strutture esistenti, in relazione alla dimensione dell ospedale e delle attività svolte. Il documento si rivolge principalmente alle Aziende Sanitarie della Regione Piemonte, fornendo un supporto alle Direzioni generali, alle Direzioni Sanitarie ed ai Servizi Tecnici per la predisposizione di procedure operative e gestionali e per la redazione di capitolati d appalto. E anche volto agli enti committenti di nuove strutture sanitarie per la stesura della documentazione preliminare alla progettazione, ai fini di indicare le metodologie e le tecnologie più appropriate per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e la gestione delle acque reflue, nell ottica specifica di un approccio adeguato, sostenibile ed innovativo. Riferimenti bibliografici e normativi [1] Cheng Y.W., Sung F.C., Yang Y., Lo Y.H., Chung Y.T., Li K.C. (2009) Medical waste production at hospitals and associated factors, in Waste Management, 29, pp [2] Ferreira V., Ribau Texeira M. (2010) Healthcare waste management practices and risk perceptions: Findings from hospitals in the Algarve region, Portugal, in Waste Management, 30, pp [3] Milone A., Penna P., Ursone R., Allochis C., Giorgione N., Desperati M. (2001) La gestione dei rifiuti prodotti nelle strutture sanitarie, in Collana Ambiente, 19 [4] D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254 Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179 [5] Settore Programmazione e gestione rifiuti - Regione Piemonte (2011) Indagine sui rifiuti sanitari prodotti in Piemonte, pubblicazione web 11aprile2011.pdf [6] Assessorato all Ambiente - Regione Piemonte (2012) Lo Stato dell'ambiente in Piemonte, pubblicazione web 10 P a g i n a
SETTORE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE RIFIUTI
SETTORE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE RIFIUTI anno 211 Assessorato Ambiente, risorse idriche, acque minerali e termali, difesa del suolo, attività estrattive, economia montana, protezione civile Direzione
DettagliDELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014
Oggetto: D.Lgs. 14.8.2012, n. 150 e decreto interministeriale 22 gennaio 2014. Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Direttive per l'attuazione nella Regione Sardegna
DettagliIL TAVOLO ARESS per i PDTA nella PSICOLOGIA OSPEDALIERA. Marina Bertolotti Ivrea, 16 novembre 2012
IL TAVOLO ARESS per i PDTA nella PSICOLOGIA OSPEDALIERA Marina Bertolotti Ivrea, 16 novembre 2012 Aress Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari Percorsi assistenziali, standard di attività e modelli organizzativi
DettagliEA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti
DettagliPRINCIPI FONDAMENTALI...
QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliI costi di gestione del servizio di ristorazione: esperienze a confronto
IV Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale TESI DI LAUREA I costi di gestione del servizio di ristorazione: esperienze a confronto Relatori: Prof. Giuseppe Catalano Prof. Carlo Cambini
DettagliABI Energia Competence Center ABI Lab su energia e ambiente. Gli ambiti di ricerca in ABI Energia
ABI Energia Competence Center ABI Lab su energia e ambiente Gli ambiti di ricerca in ABI Energia Gli ambiti di ricerca su energia e ambiente in ABI Lab ABI Energia, Competence Center sull energia e l ambiente
DettagliCASE-HISTORY REGIONE EMILIA-ROMAGNA, LA GESTIONE DEI RIFIUTI
CASE-HISTORY REGIONE EMILIA-ROMAGNA, LA GESTIONE DEI RIFIUTI Regione Emilia-Romagna Servizio Sanità Pubblica AUSL Cesena Direzione Medica di Presidio Davide Sgarzi Annalisa Venturi Casadei Rimini, 29 ottobre
DettagliA relazione dell'assessore Cavallera: Premesso che:
REGIONE PIEMONTE BU22 30/05/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 10 maggio 2013, n. 3-5763 L.R. 75/95 e s.m.i, art 8 bis. Approvazione del programma regionale di lotta alle zanzare e affidamento all'istituto
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
Dettagli16/09/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 74 - Supplemento n. 1 Pag. 261 di 422. Regione Lazio
16/09/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 74 - Supplemento n. 1 Pag. 261 di 422 Regione Lazio DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Atti dirigenziali di Gestione Determinazione
DettagliElaborazione dati MUD: l esperienza CiAl
CiAl - Consorzio Imballaggi Alluminio N. Registro I-000492 Elaborazione dati MUD: l esperienza CiAl Gino Schiona, Direttore Generale Milano, 30 gennaio 2008 Network Sviluppo Sostenibile Camera di Commercio
DettagliAllegato A RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Allegato A RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Attuale organigramma della sicurezza in ARPA Datore di Lavoro Direttore Generale - Dott. Umberto Benezzoli Medico Competente coordinatore:
Dettagli12.1) Metodi e tecniche di valutazione delle politiche pubbliche nella dimensione locale (rif. Paragrafo n.12 del Piano formativo Argomento n.
12.1) Metodi e tecniche di valutazione delle politiche pubbliche nella dimensione locale (rif. Paragrafo n.12 del Piano formativo Argomento n.1) La valutazione delle politiche pubbliche locali in una prospettiva
DettagliAZIENDA SANITARIA LOCALE N. 8 Cagliari CONVENZIONE
AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 8 Cagliari CONVENZIONE Convenzione tra l Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari e il Comune di Monastir per la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro D. Lgs. n. 81/08.
DettagliDELIBERAZIONE N. 1914/2014 ADOTTATA IN DATA 03/12/2014 IL DIRETTORE GENERALE
DELIBERAZIONE N. 1914/2014 ADOTTATA IN DATA 03/12/2014 OGGETTO: Convenzione con l Istituto torinese di analisi transazionale e gestalt (I.T.A.T.) di Torino per lo svolgimento di tirocini pratici professionalizzanti
DettagliSISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,
DettagliIL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL COMMISSARIO DEL GOVERNO HA APPOSTO IL VISTO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA LA SEGUENTE LEGGE:
LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 10-04-2001 REGIONE CAMPANIA " ISTITUZIONE DEI SERVIZI DELLE PROFESSIONI SANITARIE INFERMIERISTICHE, OSTETRICHE, RIABILITATIVE, TECNICO SANITARIE E TECNICHE DELLA PREVENZIONE" Fonte:
DettagliDELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d
32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del
DettagliINTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.
Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliOggetto: Proposta di adesione alla Comunità professionale UniSAN 2016.
Torino, 5 febbraio 2016 Ai Rettori Ai Direttori Generali Loro Sedi Oggetto: Proposta di adesione alla Comunità professionale UniSAN 2016. Con la presente si sottopone alle SS.LL. la proposta di adesione
DettagliREGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI
REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliIL MODELLO PIEMONTE: LEGISLAZIONE E PUNTI DI FORZA F. D ANDREA
IL MODELLO PIEMONTE: LEGISLAZIONE E PUNTI DI FORZA F. D ANDREA SCDO Dietetica e Nutrizione Clinica Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità Novara S.D.N.C Regione Piemonte AOU San Giovanni
DettagliDELIBERAZIONE N. 1676/2015 ADOTTATA IN DATA 29/10/2015 IL DIRETTORE GENERALE
DELIBERAZIONE N. 1676/2015 ADOTTATA IN DATA 29/10/2015 OGGETTO: Convenzione con la scuola di psicoterapia Centro milanese di terapia della famiglia di Milano per lo svolgimento di tirocini formativi da
Dettagli1 La politica aziendale
1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo
DettagliDELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.
Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto
DettagliU T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE "PAPA GIOVANNI XXIII" e Comune di Vittoria
Asse II "Qualità degli ambienti scolastici" Obiettivo C Accordo tra: Istituzione scolastica "Scuola elementare Papa G. GiovanniXXIII" e Comune di Vittoria per la realizzazione del progetto di : S O S T
DettagliREGIONE DEL VENETO ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO I.R.C.C.S. DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. 173 DEL 19/04/2012
REGIONE DEL VENETO ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO I.R.C.C.S. DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. 173 DEL 19/04/2012 OGGETTO: Progetto di Promozione del Sistema di Gestione della Sicurezza nelle Strutture
DettagliIl Direttore Generale. VISTO lo Statuto dell Agenzia, approvato con Delibera della Giunta Regionale n. 5/15 del
Oggetto: Definizione dei Programmi Operativi Annuali del Dipartimento per le Produzioni Vegetali e dei Servizi ad esso afferenti per l anno 2014. Il Direttore Generale VISTA la Legge Regionale 8 agosto
DettagliSERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE
SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE - - Vista l allegata relazione del Direttore del Settore Qualità Urbana,
DettagliLe strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni
CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei
DettagliGestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08
1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura
DettagliLA DIRETTIVA COMUNITARIA 2002/96 E LE NORME APPLICATIVE. Roberto Caggiano Federambiente Carpi, 27 maggio 2005
LA DIRETTIVA COMUNITARIA 2002/96 E LE NORME APPLICATIVE Roberto Caggiano Federambiente Carpi, 27 maggio 2005 Il Consiglio dei Ministri ha licenziato lo schema di Decreto legislativo di recepimento delle
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
DettagliBollettino Ufficiale della Regione Lombardia - 20-1 Suppl. Straordinario al n. 20 19 maggio 2009 ALLEGATO C
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia - 20-1 Suppl. Straordinario al n. 20 19 maggio 2009 Manuale per la pubblicità e la comunicazione delle attività promosse nell ambito del sistema regionale dell
DettagliManuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO
Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Documento: GEN-ESP-MG-Strutturaattività-00 Data modifica: 12/02/2008 Data stamp:04.06.2008
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE
Dettaglisu proposta dell Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Antonio Fosson;
LA GIUNTA REGIONALE Richiamato il decreto legislativo n. 541 del 30 dicembre 1992 recante Attuazione della direttiva 92/28/CEE concernente la pubblicità dei medicinali per uso umano ; richiamato il decreto
DettagliDELIBERAZIONE N. 1915/2014 ADOTTATA IN DATA 03/12/2014 IL DIRETTORE GENERALE
DELIBERAZIONE N. 1915/2014 ADOTTATA IN DATA 03/12/2014 OGGETTO: Convenzione con l Istituto di ricerca in psicoanalisi applicata (IRPA) di Milano per lo svolgimento di tirocini pratici professionalizzanti
DettagliPresentazione della metodologia di studio per la mappatura dei flussi delle frazioni oggetto di raccolta differenziata fino all'avvio a riciclaggio
Convegno Propostametodologica: analisi dell efficacia delle filiere di recupero di materia dai rifiuti Mercoledì 5 Novembre Presentazione della metodologia di studio per la mappatura dei flussi delle frazioni
DettagliREGOLAMENTO GLHI. Gruppo di Lavoro sull'handicap d Istituto
REGOLAMENTO GLHI Gruppo di Lavoro sull'handicap d Istituto 1.- I Gruppi di Lavoro per l Handicap I gruppi di lavoro per l handicap sono istituiti per contribuire a garantire il diritto allo studio degli
DettagliVERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE. n 74 del 05/07/2013
Comune di MONSERRATO Comunu de PAULI Ufficio Movimento Deliberativo VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n 74 del 05/07/2013 Oggetto: APPROVAZIONE SCHEMA DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE PIANO
DettagliL ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA
L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Dott.ssa Cristina Matranga Coordinamento Regionale Rischio Clinico INCIDENZA DI PAZIENTI INFETTI 5,2% IN ITALIA
DettagliIl Green Public Procurement a Cinisello Balsamo
COMUNE DI CINISELLO BALSAMO Il Green Public Procurement a Cinisello Balsamo Green Public Procurement a Cinisello Balsamo Definizione: Sistema di acquisti di prodotti e servizi ambientalmente preferibili
DettagliRELAZIONE E PIANO FINANZIARIO CONSUNTIVO 2013 TARES PREVENTIVO 2014-2016 TARI CITTA DI ARESE
RELAZIONE E PIANO FINANZIARIO CONSUNTIVO 2013 TARES PREVENTIVO 2014-2016 TARI CITTA DI ARESE PIANO ECONOMICO FINANZIARIO TARES 2013 TARI 2014-2016 1 1. PREMESSA Il presente documento contiene la relazione
DettagliAllegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione
Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione A. Programma del corso per addetti delle imprese di da amianto (30 ore) TEMA 1. Aspetti introduttivi 2. Aspetti sanitari 2. Dispositivi di Protezione
DettagliPROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO
PROT. N. 23690 DEL 3 MAGGIO 2012 Oggetto: Art. 208 D.lgs. 152/2006 e s.m.i. GIONTELLA QUINTO EREDI S.A.S DI ANTONIO GIONTELLA & C. Autorizzazione unica per un nuovo impianto di recupero di rifiuti speciali
Dettagli(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE
L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce
DettagliPROSPETTIVE E SVILUPPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PROVINCIA DI RIETI
PROSPETTIVE E SVILUPPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PROVINCIA DI RIETI Marco Gentilini, Nova Consulting Rieti, 25.9.2014 CORSO DI FORMAZIONE PER TECNICI COMUNALI Obiettivo principale: migliorare la
Dettagli1. Team coaching e valorizzazione delle risorse umane
RISORSE UMANE 1. Team coaching e valorizzazione delle risorse umane Gli obiettivi strategici della proposta L approccio del team coaching alla gestione delle risorse umane si fonda sugli stessi principi
DettagliISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. PARODI ACQUI TERME
ACQUI TERME Corso di formazione Divieto di assunzione bevande alcoliche per gli insegnanti Linee di indirizzo della Regione Piemonte per la verifica di assenza di rischi alcolcorrelati del 22 ottobre 2012
DettagliProt. MIUR-AOOUSPBG-RU-2243/C12a-11/02/2010-U Bergamo, 11 febbraio 2010
Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo AREA D Supporto alla Scuola e alla Didattica Ufficio Orientamento Scuola/Lavoro Riforma Scolastica Via
DettagliREGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 226 del 17-4-2015 O G G E T T O
REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE n. 226 del 17-4-2015 O G G E T T O Corso di formazione II livello per il personale addetto all'abbattimento (modulo carni
DettagliSezione 6 Considerazioni finali sulla coerenza dei Programmi rispetto ai Piani Regionali di Sviluppo, ai Piani Regionali di Settore, agli atti
Sezione 6 Considerazioni finali sulla coerenza dei Programmi rispetto ai Piani Regionali di Sviluppo, ai Piani Regionali di Settore, agli atti Programmatici della Regione 282 6.1 Valutazioni finali della
DettagliComune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione
Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI Coordinamento Servizi Bibliotecari
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI Coordinamento Servizi Bibliotecari DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE Art. 26 del D.Lgs. 9/04/2008 n. 81 INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI, MISURE ADOTTATE
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 16 maggio 2011, n. 1101
16959 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 16 maggio 2011, n. 1101 DGR 1079/2008. Linee Guida per i siti web delle Aziende ed Istituti Pubblici del SSR e per l utilizzo della posta elettronica certificata.
DettagliScheda A Descrizione del progetto di accompagnamento
Scheda A Descrizione del progetto di accompagnamento Si ricorda che il Programma Housing della Compagnia di San Paolo finanzierà il progetto di accompagnamento per un massimo di 12 mesi 1. Denominazione
DettagliTesto risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09
Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Deliberazione 16 dicembre 2004 Determinazione del contributo tariffario da erogarsi ai sensi dell
DettagliBIENNIO COMUNE a tutti gli indirizzi DISCIPLINE. Quadro Orario BIENNIO COMUNE. Nuovi Indirizzi Istituti Tecnici Pagina 1 1 BIENNIO
Il seguente documento, redatto per estratti da documenti del Ministero della Pubblica Istruzione, illustra in modo sintetico ma completo l Offerta Formativa dei Nuovi Indirizzi degli Istituti Tecnici.
DettagliRiunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03
Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi
DettagliGenova 28/11/2012. Avv. Tiziana Rumi
Genova 28/11/2012 Avv. Tiziana Rumi 1 Decreto Balduzzi: D.L. 13/09/12 n. 158 (C.5440 del 13.09.12) ART. 3-bis (Unità di risk management, osservatori per il monitoraggio dei contenziosi e istituzione dell'osservatorio
DettagliISO 14001:2004. Revisione 01 Data revisione 17/01/2011. Emissione RSGA Prima Approvazione DIR GIUNTA. Approvazione revisioni
Emissione QUALIFICA NOME RUOLO FIRMA RSGA ARCH. ALDO BLANDINO Prima Approvazione DIR GIUNTA Approvazione revisioni RD DOTT. GIORGIO GUGLIELMO REVISIONI DATA REV. DESCRIZIONE MODIFICHE 17/11/2010 00 PRIMA
Dettagli2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi
FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale
DettagliNell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori:
ATTO DI ACCORDO TRA IL COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SICUREZZA SOCIALE E L UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE E PSICHIATRICHE Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno,
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP
T E C N O S F E R A sas Management Innovation & Business solutions ConsorzioInteruniversitarioRegionalePugliese CENTRO DI ATENEO DI SERVIZI PER LA QUALITÀ CORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP Premessa Il
DettagliPROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITÀ SERVIZIO PROGRAMMAZIONE ASSISTENZA OSPEDALIERA E SPECIALISTICA E ACCREDITAMENTO PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA
Dettagli1. La disciplina di cui al presente regolamento si informa ai seguenti principi generali: - 1 -
Regolamento di disciplina dei profili formativi dell apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, ai sensi degli articoli 4, comma 1, lettera c) e 53 della legge regionale 16 novembre
DettagliLe Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale
Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliProgramma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)
Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.) 2014 2016 Predisposto dal Responsabile per la trasparenza e l integrità Adottato in data 28 gennaio 2014 con deliberazione n. 4 del Consiglio
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliSistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente
Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività
DettagliGreen meeting e CSR: un futuro verde o al verde. Green meeting e CSR: un futuro verde o al verde
Green meeting e CSR: un futuro verde o al verde Green meeting e CSR: Elementi ambientali negli appalti pubblici un futuro verde o al verde secondo la normativa contrattuale Stefano Manetti Hotel NH Touring
DettagliComitato Etico ASL Napoli 2 Nord (istituito con delibera n. 161 del 22/02/2010) STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD
STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD ART.1 Finalità del Comitato Etico ART.2 Funzioni ART.3 Composizione e durata ART.4 Regolamento ART.5 Presidente ART 6 Segretario ART.7 Segreteria ART.8 Disposizioni
DettagliDELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Numero data Oggetto: Approvazione del Piano annuale di Risk Management (PARM): Gestione del Rischio Clinico e delle Infezioni correlate all assistenza (ICA) - 2015
DettagliCOMUNE DI PADOVA SETTORE EDILIZIA PRIVATA
COMUNE DI PADOVA SETTORE EDILIZIA PRIVATA GUIDA PER L APPLICAZIONE DELLE NORME TRANSITORIE DI CUI AL D.LGS. N.192 DEL 19 AGOSTO 2005 E AL D.LGS. N.311 DEL 29 DICEMBRE 2006 INTRODUZIONE Allegato al Regolamento
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliI rifiuti speciali e pericolosi nel contesto universitario: principali aspetti legati alla corretta gestione
I rifiuti speciali e pericolosi nel contesto universitario: principali aspetti legati alla corretta gestione I rifiuti derivanti dalle attività didattiche, sperimentali e di ricerca Università degli Studi
DettagliPOLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA
COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179
DettagliNewsletter n.83 Gennaio 2011
Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo
DettagliRINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI
RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI Il CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con sede in Roma, Via Tomacelli 132, in persona del Vice Direttore Generale,
DettagliProspetto delle materie e del quadro orario settimanale: ISTITUTO TECNICO
Prospetto delle materie e del quadro orario settimanale: ISTITUTO TECNICO Settore TECNOLOGICO A) MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA Titolo rilasciato: Perito in Meccanica, meccatronica ed energia MATERIE
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliSEMINARIO CANTIERI SICURI IN OSPEDALE: LA GESTIONE INTEGRATA DEL RISCHIO
SEMINARIO Giovedi 9 Ottobre 2008 Ore 9.30-12.30 Saletta dei 30 Galleria d ingresso (1 piano) (capienza 30 posti) Organizzato da S.I.A.I.S. Società Italiana dell Architettura e dell Ingegneria per la Sanità
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliL esperienza di UNIMORE nella gestione sostenibile dei RAEE
L esperienza di UNIMORE nella gestione sostenibile dei RAEE Leonarda Troiano Settore Consulenza Gestione Rifiuti Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia RAEE Le Università producono rifiuti da
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani
PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani e Conservatorio di Musica di Stato di Trapani Antonio Scontrino PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliSCHEMA DEL PROTOCOLLO D INTESA PER L ATTUAZIONE DEL PROGETTO CORSO DI GUIDA SICURA- 2012 PER IL PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA TRA
ALLEGATO A SCHEMA DEL PROTOCOLLO D INTESA PER L ATTUAZIONE DEL PROGETTO CORSO DI GUIDA SICURA- 2012 PER IL PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA La Regione Lazio TRA E il Ministero della Giustizia- Dipartimento
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA Ottimizzazione della gestione dei rifiuti sanitari
ALLEGATO REGIONE ABRUZZO REGIONE ABRUZZO DIREZIONE PARCHI TERRITORIO AMBIENTE ENERGIA SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI DIREZIONE SANITA SERVIZIO OSPEDALITA PUBBLICA E PRIVATA LUCRATIVA E NON LUCRATIVA PROTOCOLLO
DettagliFig. 33: ANDAMENTO PRODUZIONE RIFIUTI SPECIALI, totale e pericolosi (tonnellate), 2000-2006 12.159.215
Rifiuti speciali dati 2005-2006 Produzione La raccolta dei dati relativa alla produzione dei rifiuti speciali (sostanzialmente i rifiuti di origine industriale) è più complessa e meno efficace rispetto
DettagliProgetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del.
REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI ALESSANDRIA COMUNE DI PECETTO DI VALENZA Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e successive modifiche ed integrazioni PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Approvato con D.G.R.
DettagliRISOLUZIONE N. 430/E QUESITO
RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono
Dettagli