2OO6 2OO7. Rapporto. Conferenza Collegi Universitari

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1 2OO6 2OO7 Rapporto Conferenza Collegi Universitari

2 Rapporto Conferenza Collegi Universitari

3 indice Rapporto Conferenza Collegi Universitari PRESENTAZIONE IDENTITÀ Storia dei Collegi Conferenza dei Collegi Collegi della Conferenza QUADRO GIURIDICO AMMINISTRATIVO PROGRAMMA FORMATIVO Forza della residenzialità Progetto formativo Corsi universitari nei Collegi Vocazione internazionale Qualità dei servizi e delle attività formative DATI E PROGETTI Introduzione Persone Spazi Attività formative Costi ATTIVITÀ Introduzione Accesso al lavoro. Le potenzialità dei Collegi Internazionalizzazione. Verso l Europa, e oltre TESTIMONIANZE CORSI CONTATTI

4 (Presentazione

5 Presentazione Dopo il successo della prima edizione, ecco il Rapporto della Conferenza dei Collegi Universitari (CCU) riconosciuti dal Ministero dell Università e della Ricerca. Si tratta di un documento di lavoro che, sulla scia della precedente edizione, si propone di confermare l impegno della Conferenza nella formazione d eccellenza e la volontà di illustrare i risultati raggiunti in un ottica di trasparenza del proprio operato e di orientamento al concetto di responsabilità sociale. Anche per questo si è voluto dedicare ampio spazio al quadro giuridico amministrativo dei Collegi per illustrarne il complesso storico dei dati normativi e l articolata rete di convenzioni con le Università cui i Collegi vanno sempre più affiancandosi quali partner istituzionalmente impegnati in attività di supporto all attuazione del diritto allo studio. Questo Rapporto vuole fornire uno strumento capace di esprimere nuove idee di lavoro, nuovi percorsi, nuovi traguardi. Oltre a rendicontare le attività promosse nei diversi ambiti di intervento della CCU, presentiamo in questa edizione diverse novità: un maggior approfondimento dei dati, con particolare attenzione a quelli relativi agli studenti, e un maggior spazio ai dati occupazionali, non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi. Viene inoltre affrontato il tema dell internazionalizzazione in un contesto universitario che non può non guardare verso l Europa, e ancora oltre. Ignazio Romano Tagliavia Collegio Universitario ARCES - Presidente CCU a.a Carlo Felice Casula Fondazione Domenico Tardini - Presidente CCU a.a Sigfrido Boffi Collegio Santa Caterina da Siena - Presidente CCU a.a

6 (Identità

7 Identità STORIA DEI COLLEGI I primi Collegi universitari italiani risalgono al XIV secolo, anche se il maggiore sviluppo si è verificato nel periodo rinascimentale e nel secolo scorso. Fin dalle origini l obiettivo principale di tali istituzioni fu di favorire una promozione sociale fondata sul merito piuttosto che sul censo. Nel corso del XX secolo i Collegi universitari hanno inoltre finalizzato la promozione del merito alla formazione di una classe dirigente responsabile e capace di interpretare e promuovere una società articolata e complessa. È per questo che lo Stato italiano ha sentito l esigenza di valorizzare la plurisecolare storia dei Collegi in Italia, riconoscendo a essi il ruolo di enti di alta promozione culturale. I Collegi sono infatti veri centri di formazione d eccellenza e di valorizzazione dei talenti, che hanno saputo andare oltre il servizio di mera residenzialità per affiancarsi, con la loro attività formativa e didattica, ai più prestigiosi Atenei italiani. Il Ministero dell Università e della Ricerca (MiUR) riconosce tale ruolo a 14 Collegi che gestiscono 47 residenze in 14 città. Una presenza ben distribuita sul territorio nazionale, una risorsa strategica che garantisce a oltre studenti le condizioni ottimali per conseguire il titolo di studio universitario nei tempi previsti e con i migliori risultati. 7

8 Identità CONFERENZA DEI COLLEGI I Collegi legalmente riconosciuti dal Ministero hanno dato vita, nel 1995, a un organo di rappresentanza, la Conferenza permanente dei Collegi Universitari (CCU), avente le seguenti finalità (art. 2 dello Statuto della CCU): a. rappresentare in Italia e all estero, davanti ai pubblici poteri e alla pubblica opinione, la peculiare natura dei Collegi universitari legalmente riconosciuti, quali istituzioni universitarie preposte all incremento degli studi superiori, aventi natura giuridica privata e finalità di formazione rispondenti al pubblico interesse b. promuovere studi e altre iniziative culturali volte a diffondere la conoscenza di queste istituzioni, in Italia e all estero c. formulare proposte presso le sedi legislative e amministrative, tese a ottenere un più ampio riconoscimento e la valorizzazione del ruolo dei Collegi nell ambito universitario d. promuovere forme di collaborazione fra gli stessi Collegi, e tra essi e altre istituzioni italiane e straniere e. favorire iniziative di ricerca e collaborazione svolte nei Collegi nei settori dell orientamento universitario e professionale, della didattica, del tutorato e della formazione degli studenti.

9 Identità COLLEGI DELLA CONFERENZA I Collegi della Conferenza affiancano i principali Atenei italiani e sono dislocati sull intero territorio nazionale in 14 differenti città. 9

10 Identità Almo Collegio Borromeo Collegi della Conferenza Associazione CUIR Collegio Ghislieri Collegio di Milano Collegio Nuovo - Fondazione Sandra e Enea Mattei Collegio Universitario ARCES Collegio Universitario di Torino Renato Einaudi Collegio Universitario Don Nicola Mazza Collegio Universitario S. Caterina da Siena Fondazione CEUR Fondazione Collegio San Carlo di Modena Fondazione Comunità Domenico Tardini Fondazione Rui I.P.E. Istituto per ricerche e attività educative La Conferenza promuove e comunica le proprie attività anche attraverso il sito nel quale sono presentate le attività comuni e le schede dei singoli enti oltre ai documenti ufficiali, quali la Carta dei Collegi e lo Statuto della Conferenza. 10

11

12 ( Quadro giuridico amministrativo

13 Quadro giuridico amministrativo QUADRO GIURIDICO AMMINISTRATIVO I Collegi universitari legalmente riconosciuti sono istituzioni di natura giuridica privata, che esercitano funzioni di interesse pubblico. Contribuiscono infatti ad ampliare e integrare l'offerta formativa universitaria nel Paese mediante la realizzazione di progetti educativi destinati alla crescita intellettuale, professionale e umana - libera e responsabile - degli studenti. Il dato normativo originario concernente i Collegi legalmente riconosciuti risale all art. 191 del R.D. 31 agosto 1933, n. 1592, T.U. sull istruzione superiore, laddove si disponeva che le opere e le fondazioni che hanno per fine l incremento degli studi superiori e l assistenza nelle sue varie forme agli studi nelle università e negli istituti di istruzione superiore, sono sottoposte alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione. Con questa disposizione per la prima volta si riconosceva la possibile esistenza di soggetti privati (le fondazioni, appunto) investiti dell esercizio di attività di pubblica utilità. 13

14 Quadro giuridico amministrativo Con il successivo art. 192 veniva poi delineata la portata del potere di vigilanza esercitato dal Ministero e dal Governo nel suo complesso, su questi enti: un attività da un lato rispettosa dell ampia autonomia delle istituzioni in questione, in considerazione anche della loro natura giuridica privata, dall altro penetrante in termini di verifica della effettiva rispondenza della attività realizzata alla pubblica utilità. Peraltro proprio l effettivo perseguimento di finalità di pubblica utilità, da riscontrarsi già sulla base delle disposizioni statutarie, si ergeva a presupposto indefettibile per il conseguimento del riconoscimento della personalità giuridica. La L. 24 luglio 1962, n , concernente Provvedimenti per lo sviluppo della scuola nel triennio , equiparava gli enti in questione, unitamente alle Università e alle opere universitarie, alle amministrazioni dello Stato. Con la L. 31 ottobre 1966, n. 942 veniva per la prima volta prevista la concessione di contributi statali a sostegno delle attività dei Collegi universitari legalmente riconosciuti. Questi, dalla storica condizione di fondazioni finanziariamente auto-dotate, divenivano soggetti meritevoli di sostegno finanziario pubblico, in considerazione delle finalità espletate.

15 Quadro giuridico amministrativo D altronde le antiche rendite fondiarie di cui potevano godere i più antichi Collegi erano ormai, nel tempo, pressoché svanite e la gestione di quegli enti, che pure avevano contribuito alla formazione di una significativa parte della classe dirigente di alcune aree del Paese, era ormai divenuta insostenibile. Di qui, l opportuno intervento dello Stato. Con la successiva L. 28 luglio 1967, n. 641, si compiva un ulteriore passo in avanti: i Collegi legalmente riconosciuti dal Ministero venivano ammessi, previa piena equiparazione alle altre istituzioni universitarie operanti nell ordinamento, a godere di contributi destinati alla realizzazione di nuovi Collegi o alla manutenzione di quelli operanti, oppure a contrarre mutui agevolati con istituzioni pubbliche quali la Cassa Depositi e Prestiti. In questa prospettiva, le istituzioni in questione conseguivano il riconoscimento definitivo e completo del loro inserimento nei piani di sviluppo universitari quali soggetti attuatori del diritto allo studio, al fianco delle Università. Tanto che anche la più recente L. 14 novembre 2000 n. 338 ha ricompreso i Collegi legalmente riconosciuti nel novero dei soggetti destinatari di interventi di cofinanziamento pubblico per l edilizia universitaria. 15

16 Quadro giuridico amministrativo Con la L. 10 novembre 1970, n. 868, concernente Agevolazioni tributarie a favore delle università e degli istituti di istruzione universitaria, venivano poi estesi ai Collegi legalmente riconosciuti dal Ministero taluni ulteriori benefici di natura fiscale già previsti per analoghe istituzioni. Come noto, con il D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, si diede luogo al decentramento delle funzioni amministrative statali a Regioni ed enti locali, nelle materie di cui all art. 117 della Costituzione. L art. 42 del decreto, nel definire gli ambiti della materia Assistenza scolastica ricomprendeva in essa tutte le strutture, i servizi e le attività destinate a facilitare, mediante erogazioni e provvidenze in denaro o mediante servizi individuali o collettivi a favore degli alunni di istituzioni scolastiche pubbliche o private, anche se adulti, l assolvimento dell obbligo scolastico, nonché per gli studenti capaci e meritevoli ancorché privi di mezzi, la prosecuzione degli studi.

17 Quadro giuridico amministrativo Il successivo art. 44 disponeva poi il trasferimento alle Regioni delle funzioni amministrative esercitate dallo Stato in materia di assistenza scolastica a favore degli studenti universitari, nonché (comma 2) delle funzioni, dei beni e del personale delle opere universitarie. Ma, dato assai rilevante, non altrettanto accadeva in ordine alle competenze ministeriali sui Collegi universitari legalmente riconosciuti. Tale decisiva circostanza affonda le proprie ragioni nella corretta considerazione della natura e delle funzioni dei soggetti in questione: istituzioni formative nelle quali la finalità assistenziale (in senso logistico) riveste una funzione squisitamente strumentale. Da qui, la permanenza dei Collegi universitari legalmente riconosciuti nella sfera di competenza del Ministero dell Università, al pari di tutte le altre istituzioni universitarie. E infatti, proprio il Ministero dell Università, sia nel 1991 che nel successivo anno, aveva modo di precisare alla Corte dei Conti che il mancato trasferimento dei Collegi universitari alle competenze regionali, ex D.P.R. 616/1977, era da imputare al fatto che l art. 44 del decreto aveva individuato soltanto nelle opere universitarie gli enti soggetti alla competenza delle Regioni, realizzando esse una funzione prevalentemente di tipo assistenziale logistico, mentre i Collegi legalmente riconosciuti dal Ministero sono enti non puramente assistenziali che, per la loro peculiare natura 17

18 Quadro giuridico amministrativo esplicano prevalentemente attività culturali dirette alla formazione intellettuale, professionale ed educativa degli studenti che usufruiscono anche delle strutture e dei servizi ivi funzionanti, così contribuendo all attuazione del diritto allo studio universitario. La successiva L. 25 giugno 1985, n. 331, concernente Provvedimenti urgenti per l edilizia universitaria, nel disporre interventi finanziari, ancora una volta espressamente ricomprendeva i Collegi universitari legalmente riconosciuti, nel novero delle altre istituzioni universitarie. Così il legislatore ribadiva per i Collegi legalmente riconosciuti la qualifica di soggetto rientrante a pieno titolo fra gli enti preposti alla formazione superiore dei giovani, al fianco delle Università e delle altre poche istituzioni a carattere accademico. Peraltro neanche va sottovalutata la circostanza che il finanziamento dei Collegi riconosciuti grava ancora oggi sullo stesso capitolo di bilancio ove sono previste analoghe prestigiose istituzioni di alta formazione quali la Scuola Superiore Normale di Pisa e la Scuola Superiore S. Anna di Pisa. La frammentarietà del panorama normativo di riferimento non ha purtroppo rinvenuto composizione neanche in occasione dell approvazione delle Norme sul diritto agli studi universitari, che ha avuto luogo con la L. 2 dicembre 1991, n Nonostante si potesse trattare di una sede e di un occasione quanto mai appropriate, il disposto di cui all art. 25, comma 3, si limitava laconicamente a sancire 18

19 Quadro giuridico amministrativo che restano ferme le vigenti disposizioni concernenti i Collegi universitari legalmente riconosciuti e posti sotto la vigilanza del Ministero dell Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Con il D.P.R. 30 dicembre 1995, concernente la Approvazione del piano triennale di sviluppo dell università, veniva prevista la possibile predisposizione, da parte degli Atenei, di attività e progetti di orientamento, culturali e didattiche integrative, nonché per l attuazione delle altre norme previste in materia di diritto allo studio, da realizzare anche tramite Collegi universitari legalmente riconosciuti.

20 Quadro giuridico amministrativo Anche sulla base del disposto appena richiamato, si sono sviluppate negli ultimi anni innumerevoli attività, in seno alle istituzioni in questione d intesa con singole Università e con il riconoscimento, da parte di queste ultime, di crediti universitari validi nei curricula dei propri studenti. Siffatte iniziative hanno avuto ulteriore sviluppo a seguito del D.M. 9 maggio 2001 e della stipula, in data 15 maggio 2002, di un apposita convenzione tra la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane CRUI e la Conferenza dei Collegi Universitari legalmente riconosciuti dal Ministero dell Università (organo associativo di coordinamento, riconosciuto dal Ministero quale formale interlocutore diretto per le questioni attinenti a quelle istituzioni), nonché in conseguenza della approvazione ministeriale degli appositi parametri di ripartizione dei contributi alle attività istituzionali dei Collegi, fra i quali una voce di non secondaria importanza è costituita proprio dalla avvenuta realizzazione di attività d intesa con atenei, volte al conferimento di crediti accademici. 20

21 Quadro giuridico amministrativo In sintesi può ormai affermarsi che i Collegi universitari legalmente riconosciuti, attraverso un complesso quadro normativo e una ancora più articolata rete di convenzioni, sia a livello centrale che locale con singole università, affiancano queste ultime quali partner istituzionalmente impegnati in attività di supporto alla più adeguata attuazione del diritto allo studio a sostegno di giovani capaci e meritevoli, anche in disagiate condizioni economiche. Permane, certo, l assenza di un quadro normativo di riferimento organico e univoco e la disciplina del rapporto tra i Collegi legalmente riconosciuti e il Ministero dell Università va di volta in volta ricavata da specifiche disposizioni legislative disciplinanti singoli aspetti oppure ricostruita sulla base di prassi ormai consolidate a livello ministeriale, che hanno sovente consentito di sopperire faticosamente alle lacune normative. 21

22 (Programma formativo

23 Programma formativo FORZA DELLA RESIDENZIALITÀ Prerogativa dei Collegi della Conferenza è accogliere gli studenti in strutture residenziali di alto livello qualitativo, con l obiettivo di coniugare eccellenti performance di studio ad altrettanto eccellenti condizioni di vita dei giovani residenti. Ciò si realizza mettendo a loro disposizione spazi funzionali dedicati allo studio, al tempo libero e agli interessi personali. La presenza di spazi comuni facilita, inoltre, la socializzazione e la convivialità, nonché la capacità di lavorare in gruppo, assumendosi responsabilità e confrontandosi con gli altri. Oltre agli alloggi e ai refettori, ci sono biblioteche ed emeroteche, sale lettura e cappelle, aule multimediali con accesso a Internet e laboratori, sale musica, sale TV e videoteche, campi sportivi e palestre: spazi che non sono solo contenitori, ma nuclei di attività e luoghi di aggregazione e di costruzione di amicizie e legami duraturi senza limiti di censo, nazionalità, religione o etnia. 23

24 Programma formativo Forza della residenzialità I punti di forza dei Collegi della CCU sono infatti: l'interdisciplinarietà dell'ambiente e la ricchezza culturale derivante da una vivace comunità intellettuale la condivisione di motivazioni etiche e di criteri di valutazione necessari nel percorso professionale l'apprendimento delle regole della convivenza e delle relazioni sociali la qualità della residenzialità e dei servizi. La vita in una comunità stimolante, multiculturale e interdisciplinare, sollecita quindi il rispetto del diverso e fa crescere il senso di responsabilità, qualità fondamentali nella vita di relazione e nel mondo del lavoro. 24

25 Programma formativo PROGETTO FORMATIVO I Collegi legalmente riconosciuti dal MiUR si distinguono dalle altre strutture residenziali universitarie principalmente per l'offerta di percorsi formativi integrativi e complementari alla formazione degli Atenei. Ogni Collegio propone ai propri Alunni uno specifico progetto educativo: gli studenti possono così costruire consapevolmente il proprio curriculum, aprendosi a una cultura interdisciplinare, che sviluppi al massimo le potenzialità del singolo in un contesto di condizioni favorevoli per conseguire il titolo universitario rispettando i tempi e assicurandosi ottimi risultati. 25

26 Programma formativo Progetto formativo La qualità del servizio formativo proposto dai Collegi si traduce in un programma educativo rivolto alla motivazione degli studenti, alla valorizzazione e alla presa di coscienza delle proprie capacità e aspettative, strutturato in vari momenti: orientamento in ingresso e in uscita tutorato attività culturali, sportive e ricreative corsi universitari in Collegio associazioni Ex Alunni. Lo studente viene così accompagnato nell arco di tutto il percorso universitario: dalla scelta della facoltà al conseguimento della laurea, fino all inserimento nel mondo del lavoro.

27 Programma formativo CORSI UNIVERSITARI NEI COLLEGI I corsi universitari rappresentano il fiore all occhiello del progetto formativo promosso dai Collegi e sono il primo grande risultato del lavoro della Conferenza. Risultato che si è concretizzato nel maggio 2002 con la firma di un protocollo d intesa tra la CCU e la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), che ha sancito il pieno riconoscimento della validità accademica dei corsi promossi e organizzati dai Collegi della Conferenza, che rispondano alle tipologie didattiche stabilite da ciascun Ateneo (per un elenco completo dei corsi riferiti all anno accademico si veda pag. 76).

28 Programma formativo Corsi universitari nei Collegi Le aule dei Collegi ospitano così decine e decine di studenti esterni, diventando in tutto e per tutto aule universitarie, in cui si riunisce una vera e propria comunità intellettuale. È una conquista per i Collegi e un servizio importante reso al Paese, non solo in termini di cultura, ma anche in termini di risorse e di spazi: i Collegi infatti si fanno carico dei costi organizzativi per lo svolgimento dei corsi che risultano a costo zero per i bilanci delle Università e per le finanze degli studenti. Tali corsi, che non si sostituiscono alla didattica dell Ateneo, hanno l obiettivo di integrare e approfondire la conoscenza di alcune tematiche in accordo con i singoli corsi di laurea e con le sollecitazioni espresse dagli studenti. A questi corsi si aggiungono, anche in sintonia con le indicazioni ministeriali, i corsi di lingua e di informatica finalizzati all acquisizione di certificazioni riconosciute in campo internazionale. Un ventaglio di proposte per creare un contesto capace di costruire un ponte tra il mondo accademico e il mercato del lavoro. 28

29 Programma formativo VOCAZIONE INTERNAZIONALE Nella volontà di perseguire l eccellenza, i Collegi ampliano la propria offerta formativa guardando all Europa, e oltre. La possibilità di conoscere realtà diverse, di vivere esperienze con coetanei di altri Paesi ha un valore inestimabile, fa maturare quella consapevolezza di avere valori condivisi e realmente europei, radicati nella nostra storia e nella nostra tradizione. La cultura della diversità e della solidarietà si esprime poi nella partecipazione degli Alunni a programmi internazionali di cooperazione e ad attività di volontariato.

30 Programma formativo Vocazione internazionale Ogni Collegio ha attivato autonomamente programmi di scambio con Collegi all estero, favorendo così la mobilità studentesca. Oltre a borse di studio per frequentare corsi di lingua in Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti, Cina, sono promossi soggiorni di studio e di perfezionamento anche dopo la laurea. La presenza di visiting student e visiting professor nei Collegi della CCU consente di mantenere un alto livello di confronto con le comunità di tutto il mondo. Partnership con istituzioni universitarie e di ricerca di fama internazionale costituiscono, pertanto, uno dei punti principali dell agenda della Conferenza, in costante ampliamento e consolidamento.

31 Programma formativo QUALITÀ DEI SERVIZI E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE I Collegi aderenti alla Conferenza prevedono forme di auto-valutazione delle proprie iniziative culturali e formative, dei risultati accademici conseguiti dagli studenti e della qualità dei servizi forniti. Alcuni Collegi hanno inoltre acquisito la certificazione ISO 9001:2000 per le attività culturali e di alta formazione. La Conferenza sta predisponendo linee guida per incentivare le attività di valutazione. Un obbligo che richiede impegno nel definire gli standard qualitativi che permettano di accogliere studenti eccellenti in strutture di qualità. 31

32 (Dati e Progetti

33 Dati e Progetti INTRODUZIONE In questa sezione vengono presentati i dati aggregati, relativi all anno 2006, di tutte le voci utili a descrivere la complessa attività dei Collegi. Tali voci sono ripartite come indicato nelle schede inviate annualmente da ciascun Collegio al Ministero, con l aggiunta di un profilo d insieme degli studenti ospitati. I dati si riferiscono all anno 2006; solo per alcune voci (studenti, elenco corsi universitari, cfr. pag. 76) si è fatto riferimento all anno accademico In questo modo si offre anche agli interlocutori uno strumento migliore per valutare l attività della Conferenza e per rafforzare il pieno riconoscimento sociale del lavoro dei Collegi non solo nei confronti delle istituzioni, in primo luogo del MiUR, ma anche per aprire un dialogo costruttivo con i diversi stakeholder. 33

34 Dati e Progetti PERSONE Principale risorsa della Conferenza sono i giovani ospiti delle 47 residenze presenti in tutta Italia. Nell anno accademico gli ospiti complessivi dei Collegi, tenuto conto degli studenti universitari di primo e secondo livello e di quelli iscritti a corsi di laurea a ciclo unico, dei neolaureati e di quelli iscritti a master, dottorati di ricerca e scuole di specializzazione, sono stati Studenti pre-laurea A questa categoria appartengono tutti gli studenti universitari iscritti a corsi di laurea di primo e secondo livello o a ciclo unico, afferenti alle diverse Facoltà. Il totale degli studenti pre-laurea nell anno accademico è di unità, di cui il 26% circa matricole, con predominanza maschile. Genere

35 Dati e Progetti Persone Nel 63,10% dei casi gli Alunni risiedono fuori regione, a conferma del ruolo dei Collegi come importanti luoghi di attrazione per gli studenti fuori sede. Tuttavia un dato altrettanto interessante è rappresentato dal 36,90% di giovani che, seppur residenti nella stessa regione, scelgono di entrare a far parte del mondo dei collegiali. Emerge una visione dei Collegi non solo come residenze, ma come luoghi di incontro e stimolo delle potenzialità di studio e di apprendimento che danno un reale valore aggiunto al percorso formativo degli Alunni. Provenienza

36 Dati e Progetti Persone I Collegi accolgono studenti provenienti da tutti i corsi di laurea: il 48,23% frequenta Facoltà di area scientifica in netta controtendenza al trend nazionale che invece ne sottolinea un veloce spopolamento. Un dato che è confermato anche dalle nuove immatricolazioni, che vedono un 39,39% di iscritti a Facoltà di area scientifica. L area sanitaria registra il più basso tasso di immatricolazioni e rivela invece una superiorità numerica delle studentesse (56,3%), che si verifica anche nell area umanistica (quasi il 60%) e in quella sociale (54,13%). Inutile sottolineare come la convivenza tra giovani impegnati in studi diversi sia di per sé un forte stimolo al confronto e allo scambio di conoscenze. Settore di studi Studenti pre-laurea

37 Dati e Progetti Neolaureati Nel 2006 si sono laureati 575 Alunni dei Collegi, il 61,21% maschi e il restante 38,79% femmine. Anche tra i laureati si evidenzia la significativa presenza del 49,57% di studenti iscritti alle Facoltà scientifiche. Settore di studi Neolaureati Persone

38 Dati e Progetti Persone Studenti stranieri Durante l anno accademico i Collegi della CCU hanno ospitato, per almeno sei mesi, 282 giovani stranieri (63% maschi, 37% femmine) provenienti da tutti i continenti, in primo luogo dall Europa, ma con buone percentuali di asiatici e americani e con netta prevalenza di iscritti nell area umanistica. Rispetto al totale dei collegiali sono poco meno del 9%, circa 4 volte di più della media nazionale. Anche questo dato è sicuramente significativo di quanto variegato, e quindi arricchente, sia il contesto dei Collegi. Settore di studi Studenti stranieri residenti in Collegio

39 Provenienza Dati e Progetti

40 Dati e Progetti Studenti post-laurea Il mondo dei Collegi non è fatto solo di studenti iscritti a percorsi universitari pre-laurea: molti di loro, infatti, più femmine (60,51%) che maschi (34,49%), decidono di continuare gli studi e di approfondire il proprio percorso formativo postlaurea iscrivendosi a un master (51) oppure frequentando un dottorato di ricerca (68) o una scuola di specializzazione (76). Persone La presenza, all interno dei Collegi, di studenti perfezionandi costituisce un importante valore aggiunto per i Collegi. A loro infatti è delegato quasi sempre il servizio di counselling nei confronti dei più giovani, uno degli aspetti qualificanti l esperienza collegiale. Studenti post-laurea

41 Dati e Progetti SPAZI Nel novero delle aree funzionali sono conteggiati gli spazi complessivi, al netto da spazi verdi e, in generale, esterni in dotazione ai Collegi. Tra questi, quindi, quelli destinati alle attività formative e culturali, ai servizi ricreativi, ai refettori e agli spazi a essi accessori. Le 47 residenze della CCU coprono una superficie totale di ,50 mq: una percentuale del 17,83% è dedicata alle aree adibite allo studio, all attività culturale e didattica; ai servizi ricreativi è riservato il 12,71% degli spazi. Il restante va ripartito tra refettori e cucine (7,66%), lavanderie, camere per gli studenti (ogni residenza offre ospitalità in stanze prevalentemente singole), che coprono quindi poco più della metà degli spazi disponibili (61,8%: + 4% rispetto all anno 2005).

42 Dati e Progetti ATTIVITÀ FORMATIVE Nell anno accademico sono stati una novantina i corsi proposti dai Collegi e accreditati dall Università, e praticamente tutti hanno affrontato temi diversi. I corsi si sono svolti in 21 Atenei differenti, da Sassari a Pavia, da Torino a Catania, con cinque new entry. Le tematiche non vengono semplicemente riproposte di anno in anno: a fronte di un aumento del numero di corsi del 30% rispetto allo scorso anno, si hanno 40 nuovi titoli attivati, segno di una grande capacità di aggiornamento e di adeguamento alle problematiche della società e alle richieste degli studenti. Per dare uno spaccato della considerevole varietà, si può vedere la tabella che riporta alcuni dei corsi proposti per la prima volta nell Anno Accademico Approfondimenti di Neurofisiologia Borromeo Audio editing e montaggio video digitale Einaudi Essere genitori oggi S. Caterina Etica professionale Formazione alla responsabilità civile e impegno socio politico Identità del No Profit San Carlo Don Mazza CEUR Informatica giuridica Ghislieri Jump Legal Case Rui Marketing IPE Metodologia e tecniche del giornalismo Collegio Nuovo 42

43 Dati e Progetti Attiv ità formative A questo si aggiungano master, anche internazionali (come il Master di II livello in Turismo Relazionale Integrato e Sviluppo Territoriale promosso dall ARCES); progetti di cooperazione internazionale (CUIR); cicli di lezioni promossi dai singoli Collegi (Collegio di Milano), percorsi spirituali per gli Alunni (Fondazione Comunità Domenico Tardini). I singoli Collegi promuovono inoltre dibattiti e conferenze, generalmente aperti al pubblico e che riscuotono importanti attenzioni. Si va da cineforum a incontri con personalità nei campi della politica, delle scienze, della letteratura; da percorsi teatrali a questioni di attualità. Rilevante peso hanno anche molte attività di orientamento e tutoraggio che coinvolgono tutti i Collegi, l attivazione di Master e corsi che consentono anche di ottenere certificazioni, come quelli di lingua e informatica.

44 Dati e Progetti COSTI Trasferimenti diretti agli studenti Con trasferimenti diretti agli studenti si definisce il mancato gettito (ivi compresi i posti agevolati ), ossia la differenza generata tra il costo complessivo dello studente e l eventuale contributo da lui versato. La percentuale di questa voce, rispetto alle entrate complessive, supera il 40% dell anno precedente. Va inoltre aggiunto il valore delle borse per soggiorni di studio all estero pre o post-laurea che ogni Collegio assegna annualmente ai propri studenti. Capacità di autofinanziamento Quanto alle entrate complessive, per l anno 2006, il 74,76% è rappresentato dalle entrate proprie, a fronte del 25,24% che deriva invece da forme di cofinanziamento statale, rese possibili dal riconoscimento e dalla vigilanza del Ministero nei confronti dei Collegi della Conferenza. La capacità di autofinanziamento dei Collegi deriva non solo dalla disponibilità dell ente che ne ha promosso la nascita ma anche dai contributi degli studenti ospiti delle residenze. Per l anno 2006 le entrate hanno visto un aumento dell 1,6% (valore certo non commisurato all incremento delle sole attività formative, ad esempio). Va inoltre ricordato che i contributi a carico delle famiglie degli studenti, proprio in virtù di quello che è l obiettivo primario dei Collegi - ossia promuovere l educazione ad alti livelli indipendentemente dal censo degli studenti, ma solo in base al merito - rimangono comunque ben inferiori ai costi effettivi sostenuti da ogni Collegio per ciascuno studente. 44

45 Dati e Progetti Accanto a queste voci occorre menzionare contributi di banche e fondazioni bancarie, donazioni di varia natura (anche di ex Alunni), e quanto origina da operazioni di fundraising svolte dai singoli Collegi: un sistema delicato questo che, anche per mancati incentivi fiscali alle donazioni private, resta molto arduo da sviluppare. Costi La capacità di autofinanziamento è dunque certo misura del potenziale di ogni Collegio, e anche di tutta la Conferenza, in considerazione del fatto che le risorse economiche disponibili sono convertite in servizi, agevolazioni e attività i cui beneficiari sono gli studenti. Studenti della Conferenza, in primo luogo, ma non solo: non si può dimenticare infatti una ricaduta sociale più ampia, come risulta dalle attività formative aperte a tutta la popolazione universitaria e all attività culturale offerta a tutta la cittadinanza. 45

46 (Attività

47 Attività INTRODUZIONE A raccogliere il testimone lasciato da Paola Bernardi (Nuovo) e Ignazio Romano Tagliavia coadiuvato da Giuseppe Rallo (ARCES), a presiedere la CCU per il , sono stati Carlo Felice Casula (Fondazione Domenico Tardini) e Sigfrido Boffi (Collegio Santa Caterina) con vicepresidente Carlo Mazzetti di Pietralata (CUIR). Agli storici Segretari della Giunta, Alfredo Razzano (Rui) e Maurizio Carvelli (CEUR), sono subentrati Mario Ciampi (Rui) e Federico Rossi (CEUR).

48 Attività Introduzione Gli impegni della Conferenza, anche in prospettiva, sono stati tali che si è reso necessario suddividere la Commissione per la Comunicazione e le Relazioni internazionali in due Commissioni in modo da meglio indirizzare gli sforzi. Così la Commissione Comunicazione, coordinata da Paola Bernardi (Nuovo), ha visto la partecipazione di Manuela Renna (ARCES), Alessandro Pavanati (CEUR), Mirco Paoletto (Don Mazza), Silvia Di Pilla ed Elena Torretta (Einaudi), Chiara Rindone (Ghislieri), Saskia Avalle (Nuovo), Fabio Monti (Rui) e Don Luca Balugani (San Carlo).

49 Attività Introduzione La Commissione per le Relazioni internazionali, coordinata da Gian Luca Giovannucci (CUIR) annovera, oltre alla consulenza giuridica di Andrea Belvedere (Ghislieri), i contributi di Nicoletta Purpura (ARCES), Federico Rossi (CEUR), Caterina Avezzù (Don Mazza), Donato Firrao (Einaudi), Saskia Avalle (Nuovo) e Mario Ciampi (Rui). Due gli importanti risultati del lavoro delle Commissioni: la pubblicazione e diffusione del primo Rapporto Annuale della CCU e la sigla di un protocollo d intesa per la formazione di una rete europea di Collegi universitari di eccellenza, di cui si dirà in dettaglio a pag. 63. Elegante biglietto da visita della Conferenza, il primo Rapporto Annuale della CCU è stato inviato a circa interlocutori principali, individuati nel Governo e nelle Istituzioni pubbliche, nelle Università, nel mondo delle imprese, nella stampa ed è stato reso disponibile sul sito

50 Attività Introduzione I media si sono dimostrati sensibili alla valorizzazione del modello formativo e alle opportunità offerte dai Collegi, dandone ampia visibilità. In una prospettiva di miglioramento continuo delle attività e dei servizi che i Collegi propongono agli studenti, i direttori e i responsabili degli enti della CCU sono stati destinatari del corso di formazione La qualificazione dei Collegi Universitari: obiettivi e strumenti (febbraio 2006), tenutosi presso il Collegio RUI di Roma e organizzato dalla Scuola di Management per le Università e gli Enti di ricerca, fondata dal Mip Politecnico di Milano e diretta da Giuseppe Catalano. Tra gli intervenuti, Olimpia Marcellini, Direttore generale per lo Studente e il Diritto allo studio MiUR (che ha insistito sul valore dei Collegi nel panorama dell istruzione italiana), oltre a Romano del Nord (Università di Firenze) e Muzio Gola (Politecnico di Torino).

51 Attività Introduzione Accanto all indicazione delle ragioni teoriche e istituzionali per cui è necessario attivare un sistema di qualificazione per i Collegi, il corso era volto a illustrare anche i principali strumenti operativi che possono essere utilizzati: le procedure di accreditamento dei corsi e delle strutture residenziali, i criteri contabili e amministrativi per una rappresentazione trasparente dell utilizzo delle risorse. Ampliamento e migliorie strutturali, capacità di autofinanziamento, investimento in posti gratuiti, borse di studio, perfezionamento post-laurea e programmi di mobilità, oltre al contenimento dei costi gestionali sono tra i tratti qualificanti di un virtuoso sistema collegiale. A questi si aggiungano anche le attività culturali e i corsi accreditati dalle Università di riferimento; in ultimo, ma non da meno, i risultati degli studenti sia nel corso degli studi che nei tempi di laurea. Con un occhio di riguardo al delicato periodo post-laurea, la CCU ha avviato nel 2006 un indagine sulle carriere lavorative degli ex-allievi dei Collegi, i cui esiti sono descritti nel paragrafo successivo. Importanti le considerazioni sul valore aggiunto dell esperienza collegiale, anche nella prospettiva dell inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro e nella valutazione della loro riuscita professionale. 51

52 Attività Introduzione Nel marzo 2007 è stata organizzata la tavola rotonda Collegi universitari e valorizzazione del capitale sociale alla presenza del Sottosegretario del MiUR Nando Dalla Chiesa. Qui, sulla base di interviste agli studenti dei Collegi, compiute dal gruppo di ricerca che fa capo a Fabio Ferrucci (Università degli Studi del Molise), si è evidenziata l importanza attribuita alla rete di relazioni (vista come riflesso della pluralizzazione delle comunità nel luogo collegiale) e all educazione al senso di responsabilità (attraverso il conferimento di incarichi da svolgere all interno della comunità collegiale), aspetti questi che si sviluppano nei Collegi universitari.

53 Attività Introduzione L inserimento positivo degli studenti nel mondo professionale è da sempre uno dei punti principali dell agenda della Conferenza: la convenzione con Accenture ha reso possibile l organizzazione, in numerosi Collegi della CCU, di corsi di orientamento al lavoro, opportunamente segnalati soprattutto dal Sole 24-Ore, che ha rinnovato l attenzione al mondo dei Collegi con due ampi dossier (19 luglio 2006 e 30 luglio 2007). Titoli quanto mai appropriati: Talenti italiani, la carriera inizia dal Collegio e Piccoli talenti crescono nei Collegi. Nasce qui la classe dirigente è invece il titolo dell articolo dedicato ai Collegi pubblicato da Il Mondo il 7 settembre Da segnalare infine, tra le attività dell anno, la stipula di una convenzione con Intesa Sanpaolo per l erogazione di prestiti d onore, a tasso agevolato, a studenti della Conferenza e la prosecuzione, nei singoli Collegi, dell attività di formazione specifica per le studentesse avviata nel Si aggiunga, infine, la partecipazione attiva di alcuni studenti della CCU all iniziativa Lessico civile promossa all interno del Festival dei Saperi di Pavia. 53

54 Attività ACCESSO AL LAVORO. LE POTENZIALITÀ DEI COLLEGI Lo scenario Qual è la condizione occupazionale di coloro che sono stati studenti nei Collegi universitari italiani? Quale tipo di percorso formativo hanno seguito? Si può affermare che l esperienza collegiale sia stata efficace anche per il loro accesso al mondo del lavoro? A questi e altri quesiti ha dato risposta uno studio svolto da un gruppo di ricerca coordinato da Marina D Amato, ordinario della Facoltà di Scienze della Formazione dell Università Roma Tre. I risultati emersi sono davvero lusinghieri per i Collegi in quanto evidenziano chiaramente come l esperienza collegiale abbia inciso in modo positivo anche nell accesso al lavoro degli Alumni. Non solo. Gli Alumni dei Collegi si distinguono anche per i risultati accademici, la conoscenza delle lingue, i soggiorni all estero, la formazione post-laurea, le modalità di ricerca del lavoro e la consapevolezza delle proprie capacità.

55 Attività Profilo dei laureati Accesso al lavoro Per la ricerca sono state raccolte, tramite un questionario rigidamente strutturato, 376 interviste ad altrettanti Alumni laureati (pre-riforma o con laurea specialistica o di secondo livello, esclusi quindi i laureati triennali) di tutti i Collegi della Conferenza, ad eccezione del CUIR troppo recente per poter fornire risultati significativi. I laureati del campione, indagato nel 2006, hanno conseguito il titolo nel 1995 (26,9%), nel 2000 (37,2%) e nel 2005 (35,9%) e sono per il 62,5% maschi e il 37,5% femmine. Provengono da tutta Italia, per lo più dal Nord (57,4%) e in misura inferiore dal Sud (34,6%) e dal Centro (8%). Il dato si spiega con la maggior presenza dei Collegi, anche per ragioni storiche, nelle città del Nord. Più della metà dei laureati (il 52,1%, ma ci sono alcuni Collegi che superano l 80%, in uno addirittura è il 95%) ha conseguito il titolo con il massimo dei voti e la lode contro il 20,4% rilevato dall ultima indagine Istat (dati 2001) su tutte le Università italiane. Laureati con lode

56 Attività Accesso al lavoro Inoltre più del 75% ha raggiunto un punteggio superiore a 105. Chi studia al Nord si laurea con 110 e lode in misura maggiore (60,2%) rispetto a chi studia al Centro (53,3%) e al Sud (48,5%). Interessante poi segnalare che tra i laureati con lode le femmine sono al 63% contro il 47% dei maschi, a conferma dei dati nazionali che vedono le donne laurearsi in minor tempo e con voti più alti. Laureati con lode divisi per genere

57 Attività Accesso al lavoro Le lauree più numerose sono nel settore scientifico, soprattutto Ingegneria (33,8%), Medicina e Chirurgia (10%), ma sono presenti in buona percentuale anche Giurisprudenza (12%), Lettere - Filosofia (8,9%) ed Economia (8,2%). Non da sottovalutare, poi, un dato che è in netta controtendenza rispetto a quello nazionale: le più alte percentuali di lauree femminili riguardano le materie scientifiche. Addirittura la facoltà più frequentata dalle laureate dei Collegi risulta essere Ingegneria, seguita da Medicina. Quasi il 98% dei residenti dei Collegi, contro il 60% rilevato dall ultima indagine di Almalaurea, conosce la lingua inglese (il 43% anche il francese), mentre il 57%, contro il 10% di Almalaurea, ha vissuto un esperienza di studio all estero. Lo scarto (47 punti percentuali) è davvero significativo. Conoscenze lingue straniere Esperienze di studio all estero

58 Attività Formazione post-laurea Accesso al lavoro Un altro scarto importante (21,5 punti percentuali) si registra nella formazione post-laurea: a proseguire lo studio con master o tirocini, una volta laureati, è infatti il 50% degli exresidenti nei Collegi contro il 28,5% dell indagine Istat. Già da questi primi dati si può, quindi, affermare che voti di laurea, conoscenza delle lingue, periodi di studio all estero, formazione post-laurea identificano subito in positivo non solo il livello di preparazione accademica degli Alumni, ma pure alcune qualità che l esperienza collegiale ha sicuramente favorito, quali il desiderio di conoscenza e di formazione continua.

59 Attività Gli Alumni e il mercato del lavoro Accesso al lavoro Anche il tasso di occupazione degli Alumni dei Collegi è superiore di gran lunga ai dati nazionali. Se per i laureati del 1995 e del 2000 si può parlare di piena occupazione (per il 2000 invece il corrispondente dato Almalaurea è 86,3%), i più giovani, quelli laureati nel 2005, lavorano con un tasso del 66%, superiore di più di 12 punti percentuali a quello (53,7%) rilevato da Almalaurea per i laureati pre-riforma del medesimo anno e nel medesimo lasso di tempo. Altro dato positivo: ben il 36% di chi lavora ha trovato occupazione entro un solo mese dalla laurea (al Nord il dato sale al 76%) e un altro 29% entro 6 mesi. Inoltre solo il 3,7% dichiara di non aver mai lavorato. Tasso di occupazione laureati

60 Attività Accesso al lavoro Un ulteriore significativo risultato concerne i fattori ritenuti più validi per l accesso al lavoro. Dovendo infatti sceglierne tre su nove, gli intervistati dopo la preparazione accademica, segnalata al primo posto dal 71% di loro, indicano la consuetudine a vivere con altri (36%) e la capacità di lavorare in gruppo (32%), proprio quegli aspetti che la vita di Collegio favorisce ed esalta e che si delineano quindi come il vero valore aggiunto dell esperienza collegiale. Quello che spiega come i giovani laureati che escono dai Collegi si inseriscono tanto più velocemente nel lavoro rispetto ai coetanei. Fattori ritenuti validi per l accesso al lavoro

61 Attività Accesso al lavoro Si tratta di un valore aggiunto di cui gli Alumni si dimostrano ben consapevoli (ed è significativo che tale consapevolezza salga con l età e quindi con la conoscenza e la pratica del mondo del lavoro) tanto da affermare quasi in blocco (82,4%) che l esperienza collegiale è stata per loro utile anche per l inserimento professionale. Per giunta, del 17,6% residuo più della metà sono neolaureati che non hanno risposto ritenendo prematura una loro valutazione. Tra gli aspetti più utili, tra i dieci proposti, gli ex-collegiali indicano: - la vita comunitaria (68%) - il confronto con un ambiente intellettualmente elevato (51%) - la crescita in un ambiente interdisciplinare e internazionale (37,2%). Un 30% sottolinea anche i requisiti di merito, mentre un buon riscontro si registra anche per le attività didattiche interne, l adeguatezza delle strutture e le facilitazioni economiche. 61

62 Attività Settori di impiego, tipologia contrattuale, formazione permanente Accesso al lavoro Dati di piena occupazione vengono registrati per i laureati in ambito biomedico e socioeconomico; seguiti con uno scarto di una decina di punti percentuali dall ambito giuridico e umanistico. Indicazioni significative provengono dalla tipologia contrattuale: oltre a rilevare che il 65,7% svolge un lavoro dipendente e il 17,3% uno autonomo (dato pressoché omogeneo anche per genere), costituisce un buon risultato che il 53,1% (contro il 43% dei giovani laureati, ultimo dato Istat) abbia un contratto a tempo indeterminato come pure che, a coprire posizioni dirigenziali o comunque a svolgere attività di alta qualificazione, sia il 42,8% degli intervistati. Risultato ancor più positivo tenuto conto che il campione di riferimento è costituito per quasi il 36% da neolaureati. In conclusione, si può quindi senz altro affermare che l esperienza collegiale è stata, per gli Alumni intervistati, una vera scuola di vita che ha inciso positivamente sia nei tempi di ingresso nel mondo del lavoro che nella qualità delle posizioni raggiunte. 62

63 Attività INTERNAZIONALIZZAZIONE. VERSO L EUROPA, E OLTRE Intensa l attività di internazionalizzazione che è stata svolta su iniziativa dei singoli Collegi e dalla Commissione per le relazioni internazionali della Conferenza dei Collegi universitari italiani. Obiettivo principale, la creazione di EUCA (European University College Association). L idea di una Conferenza Europea dei Collegi universitari di alta formazione è nata sulla scia dello sforzo di internazionalizzazione e di visibilità che la CCU ha intrapreso negli ultimi tre anni. Sin dall inizio è stata piena sintonia con il Consejo de Colegios Mayores (CCM) che riunisce gli oltre 150 Collegi d eccellenza spagnoli: una sintonia che si è espressa, come indicato nel Primo Rapporto Annuale della CCU, nel Protocollo d intesa con il quale entrambi si sono proposti di essere le locomotive di un processo di collegamento tra Collegi universitari d eccellenza nei Paesi dell Unione europea.

64 Attività Internazionalizzazione Non in tutti i Paesi europei esistono Collegi con caratteristiche di alto livello di residenzialità strutturalmente connessi con il mondo universitario e capaci di promuovere un intensa attività culturale coerente con un programma formativo basato sulla persona. Il progetto della Conferenza Europea è diventato, quindi, per i numerosi Collegi esistenti, un opportunità di intraprendere un percorso che qualificasse progressivamente la loro attività avvicinandoli allo standard di eccellenza condiviso da italiani e spagnoli. In questo senso, i primi risultati si sono visti durante l incontro promosso dalla CCU a Varsavia nel maggio del 2006, conclusosi con la firma di una lettera di intenti nella quale la Warszaw University of Technology (WUT) si dichiarava pronta ad agire a tutti i livelli per armonizzare i propri tre Collegi (per complessivi studenti circa) al modello dei Collegi di eccellenza. Invitata al Convegno di Palermo I Collegi universitari per una cittadinanza europea: esperienze a confronto (luglio 2006), che contava anche la presenza di Cristina Castagnoli, funzionaria dell Unione europea, la Netherhall Educational Association (NEA: tre Collegi, a Londra e Oxford) ha successivamente formalizzato l adesione al progetto di cooperazione per la creazione di EUCA. L anno accademico inizia con l invito di una rappresentanza della CCU, tra cui il Presidente Carlo Felice Casula, alla riunione annuale del CCM a Salamanca (settembre 2006). In questa occasione non solo viene presentata la realtà italiana dei Collegi, ma anche i progetti di internazionalizzazione. 64

65 Attività Internazionalizzazione A Gian Luca Giovannucci il compito di portare avanti la proposta di EUCA, a Paola Bernardi e Saskia Avalle quello di sensibilizzare sulle opportunità in ambito europeo e non solo: particolare rilievo hanno le potenzialità di Women s Education Worldwide (WEW), rete mondiale - dagli Stati Uniti al Medio Oriente - di college impegnati nella promozione della formazione femminile, rete patrocinata anche dalla Fondazione Rockefeller. Ecco i primi risultati. Il 28 giugno 2007 a Villa Nazareth (Fondazione Domenico Tardini), viene fissato il Protocollo d accordo dei primi quattro partner - Italia, Spagna, Inghilterra e Polonia: si costituisce così il primo nucleo di EUCA che si avvia a diventare Association Internationale Sans But Lucratif (A.I.S.B.L.), Associazione internazionale, di diritto belga, senza fini di lucro.

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