64/52: quando gli installatori
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- Clementina Monaco
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1 normativa 64/52: quando gli installatori devono tornare a scuola Capitolo per capitolo, ecco tutte le norme da tenere presente per installare impianti elettrici negli istituti didattici. Con particolare riguardo alle numerose verifiche da compiere periodicamente. E agli importantissimi circuiti di sicurezza. La Guida CEI per l'esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici, è destinata, oltre che ai progettisti e agli installatori elettrici, anche ai committenti, ai progettisti edili ed ai direttori dei lavori. Si applica agli edifici e locali adibiti a scuole, di qualsiasi tipo, ordine e grado, a gestione sia pubblica sia privata. La sua applicazione, quindi, si estende dagli asili nido alle scuole dell'obbligo, dagli istituti superiori a quelli universitari, ivi compresi i laboratori con funzioni didattiche ed i relativi spazi annessi. Per gli edifici scolastici a carattere particolare (ad esempio scuole per disabili) la guida può essere un utile riferimento. Va ricordato che le scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili, con oltre 100 per- 28 sone presenti, rientrano nell'elenco delle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco secondo il Decreto Ministeriale del 16 febbraio Progettazione Gli impianti elettrici devono essere progettati da professionisti iscritti negli albi professionali di competenza specifica. La documentazione di progetto deve essere conforme alla Guida CEI 0-2. Nelle fasi di incarico per la progettazione o esecuzione degli impianti elettrici devono essere fornite dal committente le informazioni relative alla suddivisione della struttura scolastica, come aule, locali ad uso ufficio, palestre, biblioteche, laboratori didattici, depositi ed archivio, bar, bagni e docce, impianti sportivi, audi-
2 tori, aule magne, sale per rappresentazioni, eventuali ambulatori medici. Analogamente devono essere indicate le uscite di sicurezza e le vie di esodo, per la corretta installazione degli apparecchi dell'illuminazione di sicurezza. Sulla base delle informazioni ricevute nelle fasi contrattuali, deve essere eseguita una valutazione delle seguenti caratteristiche dell'impianto: l'uso previsto, la struttura generale e le alimentazioni dello stesso; le influenze esterne alle quali esso può essere sottoposto; la compatibilità dei suoi componenti elettrici; le condizioni per la sua manutenzione. Queste caratteristiche devono essere prese in considerazione ai fini della sicurezza, della scelta e dell'installazione dei componenti elettrici. Verifiche Un capitolo importante della guida è dedicato alle verifiche, iniziali e periodiche. Per quanto riguarda le verifiche iniziali la guida raccomanda di esaminare a vista e provare l'impianto elettrico, durante la realizzazione e prima della messa in servizio, per verificare, per quanto praticamente possibile, che le prescrizioni della guida stessa siano state rispettate. A tale scopo devono essere effettuate tutte le verifiche prescritte dalle relative norme ed in particolare quelle del Capitolo 61 della Norma CEI Le verifiche periodiche devono essere effettuate a cura di un tecnico qualificato, con cadenza non superiore a tre anni. La guida prevede, con la periodicità stabilita, le seguenti verifiche. Il controllo degli apparecchi per l illuminazione di sicurezza va effettuato ogni mese, a cura di tecnici qualificati 1. DOTAZIONE IMPIANTISTICA di un laboratorio di elettrotecnica (dalla Guida CEI 64-52) EDP TV Banco prove equipaggiato con trasformatore di isolamento e pulsante di sgancio di emergenza Una volta al mese: controllo di funzionamento degli apparecchi per l'illuminazione di sicurezza, utilizzando sistemi di autodiagnosi o manuali. Una volta ogni sei mesi: prova di funzionalità degli interruttori differenziali con tasto di prova; controllo di efficienza delle sorgenti di energia di sicurezza, fatti salvi tempi inferiori indicati dal costruttore per la loro manutenzione; Pulsante di chiamata collaboratore scolastico Una volta all'anno: esame a vista generale con particolare attenzione alle condizioni dello stato di conservazione e di integrità degli isolamenti, delle giunzioni, dei componenti e degli apparecchi utilizzatori e dell'efficacia degli apparecchi di illuminazione di sicurezza; esame a vista, ove possibile, delle connessioni e dei nodi principali facenti parte dell'impianto di terra, compresi i conduttori di protezione ed equipotenziali principali; verifica dello stato originario dei quadri; prova di continuità con campionamento non inferiore al 20% del conduttore di protezione. Una volta ogni tre anni: prova strumentale di funzionalità degli interruttori differenziali; misura dei livelli di illuminamento; misura della resistenza di terra per i sistemi TT, anche con il metodo indicato in Appendice C al Capitolo 61 della Norma CEI 64-8; misura della resistenza di terra per i sistemi TN (se necessario la misura delle tensioni di contatto ed eventualmente di passo). 29
3 Nel caso di ampliamenti o di modifiche di impianti esistenti, si deve verificare che tali ampliamenti o modifiche siano stati eseguiti in accordo con quanto riportato dalla guida e che non compromettano la sicurezza delle parti non modificate dell'impianto esistente. Ogni modifica o integrazione dell'impianto esistente deve essere annotata e inserita nei relativi schemi elettrici, che dovranno essere disponibili presso la struttura scolastica. È infine raccomanda la preparazione di una documentazione delle verifiche svolte. Alimentazione Essenziale per progettare in modo economico ed affidabile l'impianto, senza superare i limiti ammessi di temperatura e di caduta di tensione, la "determinazione della potenza di alimentazione" è l'argomento del capitolo 3. Come noto, nella valutazione della potenza di alimentazione dell'impianto o di una sua parte, si può tenere conto della non contemporaneità dei carichi. Per la determinazione della potenza effettiva, la guida indica due procedure. La prima determina il carico convenzionale mediante il prodotto della potenza nominale per i fattori di utilizzazione e di contemporaneità. Se non si conoscono le caratteristiche dei carichi, ma solo la destinazione d'uso dei locali, le superfici coperte e scoperte e i volumi, si può fare riferimento, secondo la Guida 64-52, ai seguenti valori di potenza nominale specifica per unità di volume: illuminazione, prese: da 3 a 6 VA/m 3 ; laboratori e reparti: da 3 a 10 VA/m 3 ; ascensori: da 0,2 a 0,4 VA/m 3 ; servizi: da 3 a 6 VA/m 3 ; altri utilizzatori: da 1 a 5 VA/m 3. Si tratta di valori che non tengono conto della presenza di un eventuale impianto di condizionamento. Una volta calcolata la somma delle potenze nominali, si moltiplica per un coefficiente di contemporaneità che, sempre secondo la guida, si può assumere pari a 0,6-0,7. Il procedimento evidentemente è meno empirico, se si conoscono le caratteristiche dei carichi, della loro ubicazione e dei cicli di funzionamento. In tal caso si possono tracciare i diagrammi di carico e ALTEZZE CONSIGLIATE per i vari componenti dell impianto (dalla Guida CEI 64-52) quindi desumere la potenza effettiva. A proposito dell'alimentazione ordinaria, la guida avverte che l'impianto deve essere in genere suddiviso in diversi circuiti, secondo le esigenze di servizio. consigliata estremi a) Altezza campanelli e pulsanti consigliata estremi b) Altezza prese energia, tv e tel consigliata c) Altezza citofono consigliata estremi estremi d) Altezza interruttori, quadri elettrici Così si evitano pericoli e si riducono gli inconvenienti in caso di guasto. Inoltre, si facilitano le ispezioni, le prove e la manutenzione in condizioni di sicurezza. In base al DM del 26 agosto 1992 "Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica", se la fornitura avviene in media tensione, i locali cabina elettrica che fanno parte della struttura scolastica devono essere costruiti mediante strutture di caratteristiche almeno REI 120 e devono avere accesso da spazio a cielo libero o da disimpegno aerato dall'esterno. La caratteristica di resistenza al fuoco non è richiesta se la cabina è collocata in apposito edificio separato da quello scolastico.
4 Per la scelta e l'installazione del dispositivo generale, in funzione delle esigenze di servizio e delle relative prescrizioni normative sulle cabine MT/BT, si rimanda alla Guida CEI "Guida all'esecuzione delle cabine elettriche d'utente". Sicurezza e riserva La guida si occupa anche dell'alimentazione dei servizi di sicurezza e dei servizi di riserva. Secondo il già citato DM 26/08/92, le strutture scolastiche devono essere dotate di un'alimentazione di sicurezza da apposita sorgente, distinta da quella ordinaria. Non è ammesso, dice la guida, derivare dalla sorgente di sicurezza utilizzazioni diverse dall'illuminazione di sicurezza e dall'impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme. L'illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo deve garantire un livello di illuminamento non inferiore a 5 lx su un piano orizzontale ad un metro di altezza dal piano di calpestio. In una nota, la guida ricorda che l'installazione di gruppi elettrogeni è regolamentata dalla circolare del Ministero dell'interno n.31 del 31 agosto 1978 "Norme di sicurezza per l'installazione di motori a combustione interna, accoppiati a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrice". Le prescrizioni per l'installazione di accumulatori stazionari sono indicate nella Norma CEI 21-6/3. Le prescrizioni per i sistemi statici di continuità e la scelta dei tipi (A oppure B) degli interruttori differenziali per la relativa protezione contro i contatti indiretti sono riportate nella Norma CEI "Prescrizioni generali e di sicurezza per UPS utilizzati in aree accessibili all'operatore". Per l'alimentazione dei servizi di riserva è compito del committente dei lavori e del conduttore della struttura scolastica Dalla sorgente di sicurezza non è ammesso derivare utilizzazioni diverse dall impianto di diffusione sonora, o da quello di allarme indicare al progettista dell'impianto elettrico gli utilizzatori preferenziali. Essendo l'alimentazione di riserva un sistema elettrico inteso a garantire l'alimentazione di apparecchi utilizzatori o di parti dell'impianto per motivi diversi dalla sicurezza delle persone, ai circuiti di riserva non si applicano prescrizioni particolari; sono sufficienti quelle generali della Norma CEI
5 Illuminazione artificiale e impianti tecnologici Il capitolo 4, che tratta l'illuminazione artificiale, fornisce solo alcune semplici indicazioni, ma va completato con l'allegato A, in cui sono riportati i criteri base per una idonea illuminazione degli edifici scolastici e per una corretta scelta degli apparecchi di illuminazione secondo la Norma UNI e sua variante e il D.M. del 18/12/1975. Vengono evidenziate le caratteristiche fondamentali degli apparecchi di illuminazione per i principali ambienti scolastici e, in generale, le funzioni che un apparecchio di illuminazione deve svolgere. Allo scopo di garantire che le condizioni di illuminamento siano assicurate in qualsiasi condizione di cielo e in ogni punto dei piani di utilizzazione considerati, dovrà essere realizzato uno stretto rapporto mediante integrazione dell'illuminazione naturale con quella artificiale. La guida consiglia di utilizzare nella maggior misura possibile, durante le ore diurne, la luce naturale ciò, oltre che ai fini del benessere psicofisico degli alunni, anche per ottenere un consistente risparmio energetico. Nella scelta delle sorgenti luminose per i locali scolastici, nella guida si fa riferimento ancora alle Norme UNI, che prescrivono tonalità di luce biancocalda, inferiore a 3300 K, oppure bianco-neutra, da 3300 a 5300 K, e resa di colore con indice generale compreso tra 80 e 90. Essendo abbastanza esteso il campo delle temperature di colore, uno dei criteri di scelta può essere quello di adattare la tonalità di luce all'illuminamento richiesto seguendo l'andamento della luce diurna dall'alba a mezzogiorno (zona di gradimento). Si ricorda che un impianto di illuminazione artificiale deve tener conto, oltre alle esigenze di risparmio energetico, del livello minimo di illuminamento e dell'uniformità di illuminazione, della ripartizione della luminanza e della limitazione dell'abbagliamento, della direzionalità e tonalità della luce e della resa dei colori. Il capitolo 5 si occupa degli "impianti tecnologici", ossia degli impianti di condizionamento e di ventilazione, degli impianti centralizzati per la produzione di aria compressa e degli impianti termici. Un paragrafo è dedicato all'impianto di allarme, ossia "un sistema di allarme in grado di avvertire le persone presenti in caso di pericolo". Un ultimo paragrafo riguarda gli ascensori e servoscala, che devono avere i requisiti della Legge n.13 del 9 gennaio 1989, del DM 14/06/1989 e del DPR 24/07/96 n.503, tutte disposizioni sull'eliminazione delle barriere architettoniche. Scelta e installazione dei componenti Molto importante è il capitolo 6 "Scelta e installazione dei componenti", dove si fa riferimento al D.M. 14 giugno 1989 n.236 "Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche dei componenti". Secondo tale decreto, i componenti elettrici di comando, segnalazione e comunicazione, necessari alle persone per la libera fruizione degli ambienti e delle attività in essi svolte, devono essere facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa visibilità, posti ad altezze comprese tra i 40 e i 140 cm e protetti dal danneggiamento per l'urto. In figura 2 (ripresa dalla figura 3 a pag. 18 della Guida CEI 64-52) sono indicate le altezze consigliate dal decreto per i vari componenti d'impianto. Nelle strutture scolastiche, i servizi igienici accessibili a persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, devono essere provvisti di un campanello di allarme posto in prossimità della tazza e dell'eventuale vasca o doccia (art. 23 comma 2 del D.P.R n.503). La guida riporta esempi di dotazione impiantistica per un'aula scolastica e per un bagno per portatori di handicap. Il capitolo 6 comprende anche tre paragrafi: "Quadri elettrici", considerati componenti dell'impianto e come tali devono essere rispondenti alle relative norme di prodotto, "Condutture" e "Comando di emergenza". Ci soffermiamo solo sul paragrafo "Condutture" che tra l'altro indica i tipi di cavi idonei per impianti 32 La luce naturale va utilizzata il più possibile, sia per favorire il benessere psicofisico degli scolari, sia per conseguire il massimo risparmio energetico.
6 tipo a vista o sotto traccia. A questo scopo la guida CEI riporta un diagramma che guida alla scelta del tipo di cavo in conduttura nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio. Per impianti sotto traccia si possono utilizzare cavi senza particolari requisiti. Per impianti a vista in tubo o canale metallico o isolante, con grado di protezione almeno IP4X, devono essere utilizzati cavi non propaganti la fiamma CEI Per gli stessi tipi di impianti, ma con grado inferiore a IP4X, i cavi devono essere non propaganti l'incendio CEI In accordo con la tabella 52A della Norma CEI 64-8, per i circuiti di energia la guida consiglia i seguenti tipi di cavo: posa all'interno e all'esterno non interrata: H07V-K, N07V- K, N07G9-K, FROR 450/750V; posa all'interno e all'esterno anche interrata: FG7OR 0,6 / 1kV, FG7R 0,6 / 1kV, N1VV-K. Per la esecuzione dei circuiti di segnalazione e comando, oltre a quelli sopra indicati, si possono utilizzare i seguenti tipi di cavo: H05V-K, H05RN-F, FROR 300/500V, H03VV-F, H03RN-F. Negli impianti dei laboratori di istituti professionali e tecnici per l'alimentazione di utilizzatori di grossa potenza e per una flessibilità di utilizzo e facilità di manutenzione si possono impiegare i condotti sbarre costruiti in accordo con la Norma CEI 17-13/2. Quattro tipologie d impianto Seguono quattro capitoli che si occupano di altrettante tipologie di impianto tipiche di una struttura scolastica: laboratori; biblioteche e archivi; aula magna; impianti sportivi. In base all'art della Norma CEI 64-8, gli impianti elettrici 3. ILLUMINAMENTO DI ESERCIZIO secondo la Norma UNI 10380(dalla Guida CEI 64-52) Tipo di interno, compito, attività Aula educazione artistica in scuole d'arte Aule per disegno tecnico Aula educazione artistica Aule in scuole serali per adulti Aula educazione tecnica e laboratori Aule lavori artigianali Auke di preparazione ed officine Biblioteca - area di lettura Laboratorio di informatica Cucina Aule in scuole medie e superiori Aula musica Laboratori linguistici Sale professori Palazzetti, palestre, piscine Ingressi Aule comuni e aula magna Biblioteca - scaffali Mensa Scale Aree circolazione e corridoi Magazzini materiale didattico dei laboratori elettrici e delle sale prove elettriche sono esclusi dal campo di applicazione della norma stessa. La guida raccomanda, per questo tipo di impianti, di utilizzare una protezione differenziale con Idn a 30mA. È opportuno che le postazioni o i banchi destinati ad attività didattiche siano alimentati da proprio trasformatore di isolamento con collegamento equipotenziale tra le masse e senza collegamenti a terra. In alternativa a quanto sopra, ai fini della protezione contro i contatti diretti ed indiretti, quando possibile, si consiglia di utilizzare circuiti SELV o PELV. Nei laboratori ove si eseguono prove su macchine elettriche, componenti o materiali a tensione superiore a 1000V in corrente alternata si devono predisporre opportuni ripari, segregazioni e distanziamenti in modo da evitare contatti accidentali e scariche elettriche indesiderate. In figura 2 riportiamo un esempio, tratto dalla Guida CEI 64-52, di dotazione impiantistica di un laboratorio di elettrotecnica e tecnologia della progettazione elettrica. Dispositivi per il comando di emergenza degli impianti elettrici dei laboratori didattici per prove lx e ricerche elettriche sono previsti dall'art della Norma CEI Un'ultima considerazione sugli impianti sportivi, i quali, anche se hanno una capienza non superiore a 100 spettatori o non prevedono spettatori, devono essere dotati di un impianto di illuminazione di sicurezza che assicuri un livello di illuminazione non inferiore a 5 lx ad 1 m di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita. L'indicazione della capienza della zona spettatori deve risultare da apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare del complesso o impianto sportivo. ING. CARLO VITTI DIRETTORE PANORAMA ELETTRICO 33
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