VIII Congresso giuridico forense per l'aggiornamento professionale Roma, 16 marzo 2013

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1 VIII Congresso giuridico forense per l'aggiornamento professionale Roma, 16 marzo 2013 Relazione di Maurizio Feverati Sfruttamento audiovisivo dell'opera letteraria: aspetti negoziali Ringrazio l amico Pietro Zanelli che mi ha invitato in questo Convegno proponendomi di analizzare il rapporto tra il diritto e la letteratura. Il tema mi ha subito affascinato in quanto si presta ad una molteplicità di ricostruzioni che variano in relazione sia alla definizione del termine letteratura, sia dell angolo prospettico dal quale si esamina la relazione. La letteratura è infatti un termine che si presta a differenti definizioni. In via generale per letteratura di un paese può intendersi l'insieme delle opere scritte pervenute sino al presente. Ma tale definizione risulta molto ampia e non definisce i contorni della categoria rimanendo incerta la definizione di ciò che letteratura non è, tanto che vi è stato chi ha affermato che letteratura è ciò che viene chiamato letteratura o anche chi ha trovato nell'impossibilità della definizione la sola definizione possibile. Non è mio compito e non ne ho le competenze, definire il concetto di letteratura da un punto di vista culturale o filosofico; ritengo invece opportuno delimitarne la portata a quanto di rilievo per il giurista. In questo senso ed in via di prima approssimazione si può ritenere che sia letteratura l insieme delle opere scritte che, avendo i requisiti richiesti dall art. 810 del c.c. possano essere qualificate beni che possono formare oggetto di diritti". Si può quindi affermare che è letteratura in senso giuridico qualsiasi opera scritta giuridicamente rilevante e giuridicamente tutelata. Una volta definito in termini giuridici la letteratura, dobbiamo individuare da quale punto di vista ermeneutico intendiamo analizzare il rapporto che intercorre con il diritto. Negli ultimi decenni il mondo del diritto si è aperto alle contaminazioni della realtà, e quindi dalla sociologia, dall economia e appunto dalla letteratura. Si è aperto così un filone straordinario di opere nelle quali il diritto viene presentato in tutte le sue immagini letterarie; la letteratura entra in rapporto con il diritto dal punto di vista culturale (quando gli scritti giuridici assurgono a letteratura), dal punto di vista narrativo (quando oggetto del racconto letterario è un caso giudiziario) e ancora dal punto di vista filosofico e sociologico (quando la letteratura ha ad oggetto l analisi dei rapporti sociali e interpersonali). Possiamo definirlo il diritto degli scrittori, come ha giustamente sintetizzato il prof. Alpa nella prefazione al bel libro del prof. Salazar dedicato all argomento. Ma la mia personale formazione e l esperienza professionale che ho maturato in questi anni nel settore dell audiovisivo mi inducono ad analizzare il rapporto tra la letteratura e il diritto da un punto di vista prettamente economico: in buona sostanza vorrei esaminare la relazione che intercorre tra il diritto e la letteratura, vista nel suo momento dinamico di oggetto di sfruttamento economico nel mercato, con particolare attenzione all impatto che su tale relazione ha avuto lo sviluppo tecnologico.

2 Tale approccio impone di circoscrivere ulteriormente la definizione di letteratura a quelle opere scritte che non solo devono essere di rilievo giuridico, ma devono possedere i requisiti richiesti dalla legge n. 633/1941 affinchè siano tutelate come opere dell ingegno. L art. 1 della l. 22 aprile 1941 n. 633 istituisce la tutela delle opere dell ingegno di carattere creativo, che appartengano alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all architettura, al teatro, al cinema. La tutela viene quindi accordata alla letteratura intesa come insieme di opere scritte che siano dotate del requisito della creatività. All autore vengono attribuiti alcuni diritti morali a difesa della personalità e sono il diritto alla paternità, all integrità e alla pubblicazione. Vengono attribuiti anche diritti esclusivi di utilizzazione economica dell'opera (diritti patrimoniali) che sono il diritto di pubblicazione, di riproduzione (cioè il diritto di effettuare la moltiplicazione in copie dell opera con qualsiasi mezzo), di esecuzione, rappresentazione, recitazione o lettura, di diffusione (mediante radio, televisione, via satellite o via cavo, su reti telematiche, ecc.), di distribuzione (cioè il diritto di porre in commercio l opera) e di elaborazione (cioè il diritto di apportare modifiche all opera originale, di trasformarla, adattarla, ridurla ecc.). Originariamente quindi la letteratura trovava la sua relazione con il diritto nell ambito del diritto di rappresentazione e di pubblicazione. E di particolare interesse, in una prospettiva di natura economica, risultava il contratto di edizione che, ai sensi dell art. 118 L.A., ha ad oggetto l accordo con il quale l autore concede a un editore l'esercizio del diritto di pubblicare per le stampe, per conto e a spese dell'editore stesso, l'opera dell'ingegno". A tale sfruttamento diciamo fisiologico, all inizio del secolo scorso, si è affiancato per la letteratura un diverso e vedremo rivoluzionario sfruttamento: quello dell adattamento cinematografico. I produttori fin dall inizio dell avventura cinematografica sono sempre alla ricerca di nuove storie; hanno ben presto capito che le potevano attingere dalla letteratura. Questo è l aspetto a mio parere più rilevante, in una prospettiva dinamica dell impatto economico della letteratura nel mercato e della conseguente sua relazione con il diritto. In parallelo con la nascita del cinema è sorto quindi un nuovo e rivoluzionario diritto: il diritto di trasposizione cinematografica dell opera letteraria. Tale diritto può essere ceduto unitamente al diritto di pubblicazione all editore nell ambito del diritto di edizione; oppure può essere trattenuto dall autore. Il produttore cinematografico quando lo acquisisce direttamente dall editore cessionario dovrà avere la cura di far sottoscrivere il contratto di cessione anche all autore per evitare che quest ultimo, alla scadenza della durata ventennale del diritto di edizione, riacquisisca diritti in conflitto poi con quelli di sfruttamento del film. Nella prassi il produttore cercherà di acquisire una opzione per l acquisto dei diritti di trasposizione cinematografica del film; nel periodo di esercizio dell opzione potrà commissionare la scrittura di un soggetto e di una sceneggiatura basata sul romanzo per poi proporre alle majors cinematografiche di acquisire, con contratti c.d. di attivazione, i diritti del progetto. In questa fese il giurista ha un compito difficile; quello di coordinare anche temporalmente i vari diritti che vengono acquisiti dal produttore e che si basano su altri diritti precedentemente acquisiti. Un esempio concreto evidenzia la complessità del rapporto negoziale che viene in essere. Immaginata che un produttore acquisisca una opzione per realizzare un film da un romanzo; nel termine di esercizio dell opzione commissiona ad un autore la scrittura del soggetto e della sceneggiatura tratti e basati sul romanzo. Immaginate poi che il produttore, al fine di finanziare la scrittura della sceneggiatura, stipuli un contratto con una major cedendo una quota di tutti i diritti

3 del progetto. Normalmente nei contratti di attivazione con le major sono presenti clausole con cui, in ipotesi di esito negativo dello sviluppo nel senso che la major, letta la sceneggiatura decida di non produrre il film, il produttore può riacquisire i diritti ceduti restituendo quanto percepito per lo sviluppo. Se la major, letta la sceneggiatura, decide appunto di non produrre il film e nel frattempo l opzione è scaduta e magari è stata acquisita dallo stesso produttore si creerà una situazione nella quale la major sarà proprietaria della sceneggiatura ma non potrà utilizzarla perché non ha i diritti sul romanzo e il produttore che detiene i diritti sul romanzo potrà o riacquistare dalla major i diritti sulla sceneggiatura oppure commissionarne una nuova. Sono tutte situazioni che l operatore che si trova a formalizzare gli accordi nella fase di sviluppo deve prevedere, per quanto, possibile al fine di evitare che si finisca in una situazione di stallo dove nessuna parte può utilizzare i diritti acquisiti senza il consenso dell altra. Tornando all esame della relazione tra letteratura e diritto, verifichiamo cosa accade quando il film tratto dal romanzo viene realizzato. Il problema riguarda la questione dello sfruttamento dei diritti economici del film e della relativa distribuzione. Fino agli anni 90 lo sfruttamento del prodotto audiovisivo, e quindi indirettamente dell opera letteraria, avveniva in sede di rappresentazione al pubblico nelle sale, in sede televisiva e in sede video (HV e DVD). La piattaforma distributiva televisiva era sostanzialmente unica: la tv terrestre (via etere) analogica in chiaro. Per anni quindi la letteratura, a parte lo sfruttamento classico dell editoria, è stata utilizzata come bene economico per realizzare film e tv movie (all epoca chiamati sceneggiati) che venivano trasmessi in sala e sostanzialmente nei canali della Rai. Poi vi è stata una rivoluzione, prima della tecnologica e quindi anche della conseguente copertura giuridica, che brevemente voglio raccontare. Descrizione delle piattaforme distributive/diffusive negli anni 90. Fino alla metà degli anni 90 la televisione in Italia era presente su due piattaforme di trasmissione: le frequenze analogiche terrestri e quelle satellitari. Con la nascita di Stream, nel 1995 è stato introdotto in Italia, una nuova modalità di trasmissione: la televisione via cavo che per fruizione, c.d. pay.tv, si è affiancata alla già ben nota Tele+ (satellitare). La TV via cavo, unica in Italia all'epoca, utilizzava la rete in fibra ottica Telecom Italia. In seguito, anche l operatore Fastweb ha utilizzato la fibra ottica per la fornitura di un servizio di televisione via cavo che però da fine ottobre 2012 è stato chiuso. In questo scenario, gli operatori acquisivano dai titolari dei contenuti audiovisivi, i diritti di distribuzione, ciascuno per la propria piattaforma televisiva. Nel campo della pay tv, con l introduzione della tv via cavo, i diritti venivano frammentati e venduti a seconda della modalità di fruizione da parte del cliente, modalità di fruizione che però solo il cavo poteva consentire, in maniera così articolata. In questo scenario, venivano individuate queste finestre di sfruttamento diversificate per metodologia di fruizione da parte dell utente: free, pay, pay per view, near video on demand, video on demand.

4 Evoluzione negli anni 2000 delle piattaforme distributive/diffusive Con l avvento di Sky nel 2003 e, a partire dalla fine dello stesso anno, con l arrivo dell ADSL che supera il tradizionale cavo e con l introduzione del Digitale Terrestre (che richiederà ben dieci anni per la sua implementazione) il mercato dei diritti evolve rapidamente e la vendita dei diritti si amplia a questi nuovi mezzi diffusivi. Innanzitutto dilaga il fenomeno internet, cominciano a nascere i primi siti web e le emittenti negoziano la possibilità di trasmettere sui propri siti web, i contenuti audiovisivi già trasmessi sulle loro reti tradizionali. Nasce così il diritto internet per rendere disponibile un contenuto non solo sullo schermo televisivo ma anche sul Personal Computer. Dal 2005 ad oggi si assiste all avvento dell IPTV, della mobile TV, della Web Television. a) IPTV L IPTV consiste in una piattaforma digitale per la distribuzione di contenuti audiovisivi/servizi su una rete di accesso ad internet a banda larga, che può essere in rame (ADSL) o in fibra ottica e che si caratterizza per il fatto di essere chiusa ovvero managed, ossia gestita dallo stesso fornitore dei contenuti/servizi. La principale differenza dell IPTV, rispetto alle più tradizionali piattaforme satellitari e digitale terrestre, consiste nel fatto che l IPTV è in grado di consentire la fruizione dei contenuti audiovisivi in modalità Video on Demand garantendo, pertanto, un maggior grado di interattività. A differenza della TV digitale terrestre o via satellite che diffondono segnali di broadcast, infatti, l IPTV diffonde anche segnali di tipo unicast: piuttosto che un unico segnale televisivo ricevuto da una molteplicità indistinta di utenti nell area di ricezione, i contenuti vengono inviati singolarmente a

5 ciascun utente connesso alla rete abilitando la possibilità per gli utenti di accedere in modo indipendente ai contenuti messi a disposizione in Video on Demand. Tuttavia, il tasso di crescita dell IPTV negli ultimi anni ha subito un rallentamento in considerazione della sempre maggior propensione degli utenti verso nuovi media quali, ad esempio, la Web TV. b) WEB TV La Web television o Web TV è il servizio di fruizione di contenuti audiovisivi attraverso il pc (Web). Come l IPTV, anche la Web TV consente di accedere a contenuti audiovisivi distribuiti attraverso la rete IP ma, mentre l IPTV è finalizzata alla distribuzione di contenuti su uno schermo televisivo, tramite set top box, la Web TV non necessita di decoder o software specifici di supporto e consente agli utenti di visualizzare i contenuti audiovisivi sul web e, quindi, principalmente sullo schermo del computer. La modalità attraverso la quale l utente ha accesso ai contenuti è tipicamente lo streaming ma può anche essere in downloading, consentendo quindi all utente di visualizzare il contenuto dopo averlo scaricato sul computer. Mentre l IPTV, come abbiamo visto, si basa su una rete chiusa, ossia gestita interamente dal fornitore di servizi/contenuti, la Web TV si basa, invece, sulla distribuzione di contenuti mediante una rete di accesso aperta, ossia indipendente dalla rete dell operatore/fornitore di contenuti che non può, pertanto, esercitare un controllo sui contenuti stessi, salva l applicazione di misure tecniche di geoblocking o geofiltering per quei contenuti che vengono licenziati all operatore del servizio con delle limitazioni geografiche. Tipico esempio di Web TV aperta è la Web TV di You Tube, che pubblica, tra l altro, anche contenuti generati direttamente dagli utenti. c) MOBILE La piattaforma mobile comunemente chiamata wireless in modo improprio - consente la distribuzione di contenuti audiovisivi su reti mobili, ossia su reti che utilizzano a titolo le tecnologie DVB-H. La prima evidente e notevole differenza, rispetto alle piattaforme viste in precedenza, è che in questo caso non siamo più su rete fissa, ossia i devices o terminali riceventi attraverso i quali l utente fruisce dei contenuti non sono più collegati (direttamente o tramite set top box) alla rete fissa ma si tratta di terminali mobili che consentono di fruire di servizi più o meno evoluti o di contenuti di maggiore o minor qualità a seconda del tipo di tecnologia utilizzata (ad es. cellulari, smartphone, tablet.). *** *** *** Da tale schematica ricostruzione dello sviluppo tecnologico dei mezzi di trasmissione televisiva e delle varie modalità di fruizione con le quali l utente può accedere al prodotto, possiamo comprendere quanto sia per il giurista complessa l opera di gestire contrattualmente la negoziazione dei diritti; e in ultima analisi comprendiamo anche quanto tale sviluppo abbia profondamente inciso nella relazione che intercorre, da un punto di vista economico, tra letteratura e diritto. Le piattaforme su cui il segnale può essere trasmesso (e quindi la televisione via cavo, il digitale terrestre e il satellite) e le modalità di fruizione (in chiaro, pay, VOD, SVOD etc.) rappresentano rispettivamente le ascisse e le ordinate di un ideale piano cartesiano creando, nel punto dove si

6 intersecano, diritti distinti ed autonomi. Avremo quindi il diritto televisivo via cavo in modalità free, pay etc., quello satellitare terrestre in modalità free, pay etc, quello satellitare nelle varie modalità e ora anche quello c.d. mobile. Concludendo ritengo opportuno sottolineare come la relazione tra la letteratura ed il diritto, se vista da un punto di vista economico e dinamico, abbia subito una vera rivoluzione. Le nuove tecnologie hanno infatti dato accesso a nuove piattaforme distributive e a nuove modalità di fruizione che hanno permesso uno spacchettamento dei diritti di sfruttamento economico del prodotto audiovisivo nel quale può essere trasposta l opera letteraria. Compito dell operatore giuridico è quindi prima quello di ricostruire dogmaticamente i vari diritti che, in questa catena produttiva davvero vertiginosa, le nuove tecnologie hanno creato; poi, per l operatore pratico, gestire a livello contrattuale le negoziazioni di tali diritti. In questo contesto risulta evidente come la letteratura, quale originario bene dal quale sorge, in una catena vorticosa, una moltitudine di altri beni e diritti, si relazione con il diritto in una maniera davvero inaspettata solo alcuni decenni fa. Compito primario dell operatore giuridico è sempre di più quello di tutelare in via negoziale i diritti dell autore della letteratura; quest ultimo non deve relazionarsi al mercato come titolare di un diritto che può essere sfruttato solo nel settore editoriale ma deve sempre di più tener conto delle evoluzioni del settore tecnologico che determinano la nascita di forme nuove e diverse di utilizzo della sua opera. Lascio la parola al prof. Pietro Zanelli che ci spiegherà come l opera audiovisiva che nasce da un romanzo possa trovare tutela, oltre che in sede negoziale, anche a livello pubblicistico e amministrativo. Maurizio Feverati.