Corso breve per ingegneri strutturisti

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1 Con il patrocinio di Associazione tra Ingegneri Corso breve per ingegneri strutturisti I materiali compositi FRP a matrice organica e i criteri normativi per l installazione ed il controllo in cantiere. I software FRP LAMELLA e COLONNA. Modena 19 aprile 2013 Relatore: Ing. Giorgio Giacomin

2 G&P intech- attività G&P intech rappresenta, grazie al proprio know-how e a partnership internazionali, una importante realtà tecnologica di riferimento nell ingegneria strutturale, nell architettura e nel risparmio energetico. G&P intech risponde alle esigenze del mercato offrendo un servizio tecnologico completo nel settore del recupero edilizio, monumentale e delle infrastrutture. Attività svolta nell ambito degli FRP-FRCM-SRG SYSTEM: 1. Ingegneria strutturale per i rinforzi con materiali compositi in assistenza alla progettazione e alla posa in opera. Ricerca e sperimentazioni presso Università italiane ed europee. 2. Produzione e vendita di: - lamelle CFK pultruse in carbonio - tessuti in fibra di carbonio C-Sheet,CTB,Q uni/bi/quadri-assiali - adesivi strutturali e malte con marcatura CE - reti in carbonio, vetro AR, basalto - tessuti in acciaio UHTSS - ancoraggi Produzione secondo standard di qualità ISO Formazione permanente per posatori/applicatori

3 PROBLEMATICHE CHE DEVE AFFRONTARE IL PROGETTISTA Calcestruzzo e c.a. - Incremento dei carichi agenti - Adeguamento statico e sismico - Risanamento e riqualificazione strutturale Muratura - Incremento dei carichi agenti - Adeguamento e miglioramento statico -Miglioramento sismico

4 PROBLEMATICHE CHE DEVE AFFRONTARE IL PROGETTISTA Legno - Incremento dei carichi agenti - Adeguamento normativo - Degrado da risanare

5 POSSIBILI SOLUZIONI PER IL PROGETTISTA AZIONI RESISTENTI > AZIONI SOLLECITANTI SOLUZIONI PERCORRIBILI - Incremento della sezione resistente (c.a., acciaio) - Incremento del numero di elementi resistenti (c.a., acciaio) - Modifica dello schema statico - Utilizzo di FRP SYSTEM Normative di riferimento

6 Aspetti Normativi Il Documento normativo di riferimento in Italia per i rinforzi realizzati con tecnologia FRP su c.a., muratura e legno è il CNR DT /2004, per i rinforzi realizzati con tecnologia FRP su acciaio è il CNR DT 202/2005. Tali Documenti vengono richiamati dalle Norme Tecniche per le Costruzioni NTC8 al cap. 8.6 strutture esistenti e approvati dal Cons. Sup LLPP nel luglio Il DT /2004 e il DT 202/2005 riportano i criteri di calcolo e dimensionamento dei rinforzi strutturali, nonché le attenzioni da osservare in fase di installazione e di controllo.

7 PRINCIPALI IMPIEGHI DELL FRP I principali impieghi dei rinforzi FRP si hanno nei campi di: - Edilizia civile / industriale: ripristino e rinforzo di strutture in c.a., muratura e legno per adeguamento a normative vigenti (aumento dei carichi di esercizio) e ripristino di situazioni di degrado; - Adeguamento sismico: aumento di resistenza e di duttilità di strutture in c.a., realizzazione di interconnessioni tra maschi murari, cerchiature e controventature degli edifici, nel rispetto delle prescrizioni dell OPCM 3274 e s.a. e delle NTC8 - Ponti e viadotti: rinforzo a flessione e taglio di travi e impalcati da ponte, per riqualificazione funzionale e/o adeguamento a nuova categoria. Normativa di riferimento nazionale: DT CNR 200/2004 e succ.

8 ES. SISTEMA DI RINFORZO DI TELAI IN C.A.

9 PERCHE SCEGLIERE RINFORZI IN FRP PRINCIPALI VANTAGGI OTTENIBILI CON L UTILIZZO DI FRP Consentono importanti incrementi di duttilità e di resistenza Non apportano nuovi e ulteriori carichi sulla struttura Sono di veloce applicazione Possono essere applicati senza l interruzione delle attività nelle aree sottostanti o sovrastanti l intervento ( es. industrie) Limitata invasività e compatibilità con le murature storiche Elevata durabilità Scarsa o assente aggredibilità chimica Minori oneri di gestione del cantiere Minimo ingombro di stoccaggio materiali in cantiere Sono normati ai sensi delle NTC8

10 PROGRAMMA DI CALCOLO S&P EDIZIONE 2010 G&P mette a disposizione dei progettisti uno strumento di calcolo per la progettazione dei rinforzi strutturali per travi in c.a. e c.a.p. e colonne in c.a.. Il nuovo programma di calcolo S&P edizione 2010, che fa seguito all edizione del 2001, svolge le verifiche dei rinforzi FRP secondo il DT CNR 200/2004. In particolare il software svolge: - Dimensionamento e verifica del rinforzo a flessione; - Verifica della lunghezza di ancoraggio, eventualmente anche mediante l utilizzo delle speciali piastre Anchorfix; - Verifica delle tensioni di interfaccia allo SLS; - Dimensionamento e verifica del rinforzo a taglio. Il calcolo viene svolto secondo il metodo degli S.L. secondo le seguenti ipotesi: - Mantenimento delle sezioni piane; - Calcestruzzo privo di resistenza a trazione; - Assenza di scorrimenti tra fibra/lamella e calcestruzzo.

11 FRP SYSTEM- MATERIALI

12 I MATERIALI FIBRORINFORZATI I polimeri fibro-rinforzati (FRP Fiber Reinforced Polymers) sono materiali artificiali composti da due FASI: La fase discontinua: rappresentata dalle fibre (carbonio, aramide, vetro) La fase continua: rappresentata da una matrice di natura polimerica nella quale sono avvolte le fibre

13 LEGAMI COSTITUTIVI DI FIBRA, MATRICE E COMPOSITO Modulo di elasticità normale del composito E f = V fib E fib + (1-V fib ) E m Tensione di rottura del composito f f V fib f fib + (1-V fib ) f m V fib : Frazione in volume delle fibre (V fibre / V totale ) E fib : Modulo di elasticità normale delle fibre E m : Modulo di elasticità normale della matrice

14 CATEGORIE PRINCIPALI DI FRP Gli FRP nell ambito strutturale vengono prodotti in: fasce e tessuti (uni, bi-direzionali, quadriassiali), connettori Nei tessuti le fibre possono essere solo affiancate o intrecciate e quindi resistono a sollecitazioni in una o più direzioni, mostrando una isotropia più o meno accentuata a seconda della tipologia di tessitura. Tela - Plain Batavia - Twill Raso - Satin lamine e barre. Nelle lamine le fibre sono disposte secondo un unica direzione e quindi il materiale presenta forti indici di anisotropia. Lamina Disposizione monodirezionale comportamento anisotropo

15 FIBRE E TESSUTI Carbonio LAMELLE BARRE CONNETTORI BARRE FIOCCATE

16 CARATTERISTICHE MECCANICHE FRP TIPO FIBRE FRP RESISTENZA [MPa] VALORI MEDI MODULO [GPa] ALLUNGAMENTO [%] SENSIBILITA ALL UMIDITA SCORRIMENTO VISCOSO (CREEP) COEFFICIENTE DI RIDUZIONE ηa (fattore ambientale) ηl (lunga durata) CARBONIO (nero) ,4-2 assente assente 0,85 0,80 ARAMIDE (giallo) elevata medio 0,70 0,50 VETRO E-AR (bianco) bassa alto 0,50 0,30

17 PRINCIPALI DIMENSIONI FRP DISPONIBILI NEL MERCATO TIPO FIBRE FRP TIPOLOGIA Dimensioni (larghezza) [cm] CARBONIO tessuto (nero) Mod GPa CARBONIO lamella Mod GPa Tessuti C-SHEET, CTB, Q 5, 10, 20, 30, 40, 50, 60, 100 Lamelle CFK sp mm 5, 8, 10, 12, 15 ARAMIDE (giallo) Mod. 120 GPa VETRO E-AR (bianco) Mod. 70 GPa Tessuti A-SHEET 10, 20, 30, 50 Tessuti G-SHEET 10, 20, 50, 100

18 PRINCIPALI GRAMMATURE FRP DISPONIBILI NEL MERCATO TIPO FIBRE FRP TIPOLOGIA GRAMMATURA [g/mq] CARBONIO (nero) Tessuti C-SHEET, CTB, Q Lamelle CFK sp mm Standard ARAMIDE (giallo) Tessuti A-SHEET VETRO AR (bianco) Tessuti G-SHEET

19 Fibra Unidirezionale in carbonio e aramide ad alta prestazione C-Sheet e A- Sheet NOME COMMERCIALE FRP SYSTEM GRAMMATURA MODULO ELASTICO NOMINALE RESISTENZA A TRAZIONE NOMINALE L COEFFICIENTE INTERNO DI SICUREZZA 240/ g/m GPa 3800 MPa > 1,5% 1,2 C-SHEET 240/ g/m GPa 3800 MPa > 1,5% 1,2 240/ g/m GPa 3800 MPa > 1,5% 1,2 390/ g/m GPa 3000 MPa > 0,8% 1,2 640/ g/m GPa 2650 MPa > 0,4% 1,2 A-SHEET 120/ g/m GPa 2900 MPa > 2,5% 1,3 120/ g/m GPa 2900 MPa > 2,5% 1,3

20 Lamelle CFK in fibra di carbonio NOME COMMERCIALE SPESSORE MODULO ELASTICO NOMINALE RESISTENZA A TRAZIONE NOMINALE L COEFFICIENTE INTERNO DI SICUREZZA LAMELLE CFK 150/2000 1,2 1,4 mm > 160 GPa > 2500 MPa > 1,5% 1,1 200/2000 1,4 mm > 200 GPa 2500 MPa > 1,3% 1,1

21 TESSUTI IN ACCIAIO UHTSS AD ALTA RESISTENZA STEEL NET comportamento elastico lineare a rottura STEEL NET 80 g/mq 765 STEEL NET 190 g/mq 1910 STEEL NET 310 g/mq 3056 Resistenza a trazione 3300 MPa Mod. elastico 190 Gpa Allungamento 2,2% Coeff. interno di sicurezza 1,1 Adesivo omologato RESIN 90

22 MATERIALI PER RINFORZI FRP ADESIVI RESIN Le resine e gli adesivi RESIN marcati CE (EN ) utilizzati per regolarizzare le superfici e incollare/impregnare il rinforzo FRP sono per la maggior parte bicomponenti, e si dividono in primer, adesivi in pasta e fluidi. E pertanto fondamentale mescolare i componenti A e B secondo i corretti rapporti di catalisi indicati dal produttore. L impregnazione del tessuto deve inoltre essere garantita per tutto lo spessore!

23 I materiali compositi qualificazione ed accettazione par testo revisionato 2010 DT 200 Ai sensi delle attuali norme i materiali compositi devono essere: - identificabili per poter risalire al produttore (sch. tecnica) e inoltre devono essere forniti con: -- i pultrusi con marchiatura sul laminato -- le fibre con cartellino o etichetta di accompagnamento - qualificati e controllati secondo definite procedure di controllo - accettati dalla D.L. secondo procedura documentale e prove di accettazione in cantiere

24 PROVA A TRAZIONE FIBRA IN CARBONIO C-SHEET 240 Ai sensi delle norme ASTM D3039 UNI EN 2561 (Rif. DT 200 rev Prove di laboratorio su almeno 5 provini ESEMPIO 1: C-SHEET (modulo 240 GPa) impregnato con Resin Resistenza ultima media (Rm) 3791 MPa Scarto quadratico medio ( ) 202 MPa Resistenza caratteristica (Rm-2,33 ) 3321 MPa Modulo elastico medio: 237 GPa Allungamento: > 1,5 % ESEMPIO 2: C-SHEET (modulo 240 GPa) impregnato con Resin Resistenza ultima media (Rm): 3452 MPa Scarto quadratico medio ( ) 89 MPa Resistenza caratteristica (Rm-2,33 ) 3245 MPa Modulo elastico medio: 235 GPa Allungamento: > 1,5 % Coefficiente di sicurezza interno dichiarato: α= 0,85

25 PROVA A TRAZIONE LAMELLA CFK Schema dell applicazione e prova di resistenza a trazione di una lamella CFK LAMELLA CFRP ADESIVO PRIMER CLS SCHEMA DI APPLICAZIONE DEL RINFORZO PER LAMELLA CFK ROTTURA A TRAZIONE DI UN CAMPIONE DI LAMELLA CFK

26 CERTIFICAZIONI LAMELLE CFK in carbonio Ai sensi delle norme ASTM D3039 DIN EN 2561 (rif. Dt 200 rev. 2010) ESEMPIO 1: LAMELLA CFK 150/2000/1012 Resistenza ultima media (Rm): 2800 MPa Scarto quadratico medio ( ) 150 MPa Resistenza caratteristica (Rm-2,33 ) 2450 MPa Modulo elastico medio: 164 GPa Allungamento: > 1,5 % ESEMPIO 2: LAMELLA CFK 200/2000/1014 ASTM D3039 DIN EN 2561 Resistenza ultima media (Rm): 2986 MPa Scarto quadratico medio ( ) Resistenza caratteristica (Rm-2,33 ) 3045 MPa 106 MPa 108 MPa 2739 MPa 2793 MPa Modulo elastico medio: 192 GPa 211 GPa ( % ε) (10-50% F) Allungamento: > 1,3 % > 1,3 % Coefficiente di sicurezza interno α= 0,9

27 ANCORAGGI

28 ANCORAGGI Piastre Ancorfix in alluminio Fasciature di estremità Connettori AFIX in aramide, CFIX carbonio, GFIX vetro, SFIX acciaio, BFIX basalto Connettori AFIX BC per barre CFK

29 ESECUZIONE DI ANCORAGGI CONNETTORI AFIX IN FIBRA ARAMIDICA Colatura della resina nel foro precedentemente realizzato Inserimento del connettore nel foro Sfioccatura e impregnazione del fiocco sulle fasce precedentemente posate. Protezione del fiocco con una ulteriore fascia di tessuto.

30 CONNETTORI AFIX: PROVE SPERIMENTALI IUAV VENEZIA Test sperimentali su connettori in AFRP AFIX

31 ANCORAGGI A MEZZO CONNETTORI AFIX-GFIX-CFIX-BFIX

32 ANCORAGGI SU C.A. PIASTRE DI ANCORAGGIO METALLICHE PER LAMELLE CFK Intaglio e finitura dell intaglio nel cls Creazione dei fori, controllo posizionamento piastra e riempimento dell intaglio con resina di regolarizzazione e incollaggio 5

33 ANCORAGGI SU C.A. 6 Applicazione piastra inferiore 7 Posizionamento della lamella Posizionamento della piastra superiore, incollaggio con resina e serraggio dei bulloni 8 Aspetto finale dell ancoraggio 9

34 ESECUZIONE E CONTROLLO DI RINFORZI IN FRP SYSTEM SU STRUTTURE CIVILI OPERAZIONI PRELIMINARI E TECNICHE DI APPLICAZIONE DI RINFORZI IN FRP SYSTEM SU STRUTTURE IN CALCESTRUZZO, MURATURA E ACCIAIO

35 Aspetti Normativi per c.a. Controllo del substrato (cap. 4.8 CNR DT 200/2004) - Valutazione dello stato di deterioramento (par (1)) - Rimozione del cls ammalorato (idrodemolizione, sabbiatura, scalpellatura, ecc.) (par (2)) - Pulizia e trattamento delle barre di armatura ossidate o corrose (par (3)) - Ricostruzione della sezione (malta di apporto deve essere ben agganciata: adesivo per riprese di getto) (par (3)) - Rettifica della rettilineità ed eliminazione delle asperità (par (3))

36 Aspetti Normativi per c.a. Preparazione del substrato (par CNR DT 200/2004) - Pulizia da polveri e grassi della superficie delle parti interessate dall applicazione del rinforzo (pulizia anche delle lamelle) (par (3)) - Sabbiatura della superficie fino a grado di ruvidezza pari a 0,3 mm (par (1)) - Eliminazione di asperità fino a 10 mm con stucco epossidico, oltre ai 10 mm con materiale di apporto tipo malte antiritiro (par (3)) - Arrotondamento degli spigoli nel caso di fasciature con raggio di curvatura di almeno 20 mm (par (4))

37 Aspetti Normativi per c.a. Raccomandazioni (par CNR DT 200/2004) - Umidità superficiale del substrato < 10% (par (1) e (2)) - Temperatura ambiente compresa nell intervallo C (par (3)) - Superficie non esposta a forte insolazione (par (3)) - In presenza di pioggia, eccessivo soleggiamento, forti gradienti termici, elevata umidità o polvere, proteggere con teli la stagionatura del rinforzo (par (4)) Note: Le Norme Tedesche indicano come umidità superficiale del substrato < 4% Pilastro in c.a. protetto con telo di plastica per mantenere una temperatura idonea alla maturazione delle resine e ripararlo da eventuali piogge

38 Aspetti Normativi per c.a. Particolari (par CNR DT 200/2004) - Lunghezza di ancoraggio e/o sovrapposizione (no lamelle) di almeno 20 cm (par (1)). Impiego di ancoraggi meccanici ove richiesti. - Allineamento delle fibre (evitare ondulazioni) (par (2)) - Eliminazione delle bolle d aria mediante rullatura accurata del rinforzo - Per le applicazioni su acciaio, porre particolare attenzione affinché il carbonio non sia a diretto contatto con l acciaio in modo da evitare l innesco della corrosione galvanica (par (3))

39 Aspetti Normativi per c.a. Controlli di qualità dell esecuzione per c.a. (par CNR DT200/2004) In vista di prove di controllo semi-distruttive da eseguirsi successivamente, è conveniente prevedere zone aggiuntive ( testimoni ) di rinforzo in parti selezionate della struttura. Tali zone suddivise in fazzoletti di dimensioni superiori a 500x200 mmq, devono presentare un estensione totale minima di 0.1mq e in ogni caso non inferiore allo 0.5% dell area totale del rinforzo. - Prove semi-distruttive: prova a strappo normale (par (2)) - Prove semi-distruttive: prova di strappo a taglio (par (3)) - Prove non distruttive: prova di tipo acustico non stimolato (par (2)) - Prove non distruttive: prova ultrasonica ad alta frequenza (par (3)) - Prove non distruttive: prova termografica (par (4)) - Prove non distruttive: prova in emissione acustica (par (5))

40 Aspetti Normativi per acciaio Preparazione del substrato (par (1) CNR DT 202/2005) - Rimozione di rivestimenti superficiali (pitture), ruggine e altri prodotti della corrosione. Utilizzo di spazzole abrasive, idropulitura, rimozione meccanica di scorie. - Sabbiatura dell acciaio a livello SA 2 (o spolverata: la superficie appare priva di residui estranei ma di colore scuro non uniforme) o SA 2,5 (o commerciale: la superficie si presenta perfettamente pulita di colore uniforme) per ottenere una superficie chimicamente attiva. Lavare poi la superficie con acqua e asciugare bene immediatamente - Sgrassatura con solventi - Trattamento chimico per acciaio zincato o inox - Regolarizzazione della superficie con adesivo di riempimento - Applicazione di Primer entro 2 ore dalla pulitura

41 Aspetti Normativi per acciaio Particolari Costruttivi (par CNR DT 202/2005) - Lunghezza di ancoraggio e/o sovrapposizione (no lamelle) di almeno 20 cm (par (1)). Impiego di ancoraggi meccanici ove richiesti. - In presenza di bulloni o chiodi nei giunti disporre il rinforzo tra essi o realizzare uno strato di riempimento (par (4)) - Eliminazione delle bolle d aria mediante rullatura accurata del rinforzo - Evitare che il carbonio sia a diretto contatto con l acciaio in modo da non innescare il processo di corrosione galvanica (par (2))

42 Aspetti Normativi per acciaio Controlli di qualità dell esecuzione (par. 8.3 CNR DT 202/2005) In vista di prove di controllo semi-distruttive da eseguirsi successivamente, è conveniente prevedere zone aggiuntive ( testimoni ) di rinforzo in parti selezionate della struttura. Tali zone suddivise in fazzoletti di dimensioni superiori a 500x200 mm2, devono presentare un estensione totale minima di 0.1m2 e in ogni caso non inferiore allo 0.5% dell area totale del rinforzo. - Prove semi-distruttive: prova a strappo normale (par (2)) - Prove semi-distruttive: prova di strappo a taglio (par (3)) - Prove semi-distruttive: prova di strappo a torsione (par (4)) - Prove non distruttive: prova di tipo acustico stimolato (par (4)) - Prove non distruttive: prova ultrasonica ad alta frequenza (par (3)) - Prove non distruttive: prova termografica (par (6)) - Prove non distruttive: prova in emissione acustica (par (5))

43 Aspetti Normativi per murature Controllo del substrato (cap. 5.8 CNR DT 200/2004) - Valutazione dello stato di deterioramento (par (1)) -Prove di caratterizzazione meccanica (2) e omogeneità del supporto (3) a mezzo: -(2) Prove di compressione, taglio,martinetti piatti,ultrasuoni (1 prova ogni 100 mq, con minimo 2 prove per zona omogenea) -(3) Prove di omogeneità supporto a mezzo ispezione manuale, radiografia, ultrasuoni, penetrometria, termografia, tomografia -Ricostruzione della sezione (malta di apporto deve essere ben agganciata: adesivo per riprese di getto) (par (3)) - Rettifica della rettilineità ed eliminazione delle asperità (par (3))

44 Aspetti Normativi per murature Preparazione del substrato (par CNR DT 200/2004) - Rimozione parti deteriorate della superficie muraria e adeguato consolidamento e pulizia con idonei ed approvati sistemi. - Ricostruzione parti mancanti con idonee malte in cemento o in calce e pozzolana con livellamento di asperità superiori a 10 mm e sigillatura lesioni maggiori di 0,5 mm. Rasature con malte compatibili o con stucco epossidico in funzione dello spessore. -Eventuale applicazione di mano d aggancio ove richiesta. - Arrotondamento degli spigoli nel caso di fasciature con raggio di curvatura di almeno 20 mm

45 Aspetti Normativi per murature Raccomandazioni (par CNR DT 200/2004) - Umidità superficiale del substrato < 10% - Temperatura ambiente compresa nell intervallo C - Superficie non esposta a forte insolazione - In presenza di pioggia, eccessivo soleggiamento, forti gradienti termici, elevata umidità o polvere, proteggere con teli la stagionatura del rinforzo

46 Aspetti Normativi per murature Particolari (par CNR DT 200/2004) - Lunghezza di ancoraggio e/o sovrapposizione di almeno 30 cm. - Impiego di ancoraggi meccanici ove richiesti (connettori AFIX). - Allineamento delle fibre (evitare ondulazioni). - Eliminazione delle bolle d aria mediante rullatura accurata del rinforzo.

47 Aspetti Normativi Controlli di qualità dell esecuzione (par CNR DT 200/2004) In vista di prove di controllo semi-distruttive da eseguirsi successivamente, è conveniente prevedere zone aggiuntive ( testimoni ) di rinforzo in parti selezionate della struttura. Tali zone suddivise in fazzoletti di dimensioni superiori a 500x300 mm2, devono presentare un estensione totale minima di 0.15 m2 e in ogni caso non inferiore allo 0.5% dell area totale del rinforzo. - Prove semi-distruttive: prova a strappo normale - Prove semi-distruttive: prova di strappo a taglio - Prove non distruttive: prova di tipo acustico stimolato - Prove non distruttive: prova ultrasonica ad alta frequenza - Prove non distruttive: prova termografica - Prove non distruttive: prova in emissione acustica

48 MATERIALI PER RINFORZI FRP PRECAUZIONI PER LA POSA L uso di materiali FRP richiede alcune attenzioni durante la manipolazione di fibre e adesivi: - Temperatura ambiente in generale superiore ai 10 C - Assenza di pioggia per i lavori svolti all aperto - I tessuti vanno manipolati con cura per non rompere la continuità delle fibre, cosa che comprometterebbe l efficienza del rinforzo - Utilizzo di guanti durante la manipolazione di tessuti e lamelle (possibili schegge) - Utilizzo di guanti e occhiali durante la manipolazione degli adesivi

49 NORME GENERALI E RACCOMANDAZIONI Gli FRP funzionano solo a trazione. A compressione hanno resistente molto basse. Inoltre, un rinforzo posizionato in zona compressa, può essere soggetto a possibili delaminazioni (distacco). La superficie di applicazione deve essere regolare e planare. Qualora la superficie non rispecchi queste caratteristiche si può realizzare un sottofondo di regolarizzazione con malte strutturali. Le travi in legno svirgolate e con sezioni non regolari, il più delle volte non si possono rinforzare Gli adesivi che si utilizzano per l applicazione (fatta eccezione per tipo Resin 77 Resicem) non permettono la traspirazione della muratura e quindi il carbonio non deve essere applicato a tutta la superficie (fatta eccezione per casi particolari). Gli ancoraggi vanno estesi, se possibile, alle zone compresse. Spesso, prima dell applicazione dei rinforzi, è necessario intervenire sulla struttura muraria con tecniche tradizionali quali le iniezioni con boiacche o le barriere allo sbarramento orizzontale Gli FRP sono dei materiali con elevatissime prestazioni ma vanno progettati e posati in opera con le dovute conoscenze.

50 ESEMPIO: RINFORZO DI STRUTTURE IN C.A. Ciclo d intervento tipo in 5 fasi 0. Allestimento Cantiere 1. Preparazione del supporto 2. Ripristino del cls 3. Applicazione del rinforzo 4. Applicazione di protettivo

51 0. Allestimento Cantiere In un cantiere di rinforzo FRP, oltre ai normali attrezzi necessari all applicazione (pennelli, spatole, rulli, secchi, trapano miscelatore), va realizzato un piano di lavoro per lo srotolamento, il taglio a misura e la pulizia (fondamentale) delle lamelle. Talvolta è necessaria la realizzazione di ponteggi mediante trabatelli o cesti mobili, che devono garantire l osservazione delle norme di sicurezza.

52 1. Preparazione del supporto demolizione della superficie degradata del cls a mezzo idrodemolizione e/o sabbiatura fino a scoprire i ferri d armatura pulitura della superficie dei ferri mediante spazzolatura a secco e/o sabbiatura pulitura della superficie da polvere, sporco, materiali incoerenti, olii, grassi, etc.. mediante lavaggio con acqua a pressione.

53 2. Ripristino del cls Stesura d inibitore alla corrosione Stesura di resina per aggancio Ripristino del cls con malte bicomponenti o monocomponenti Controllo della planarità a mezzo staggia (5 mm su 2 m per le lamelle)

54 3. Applicazione dell adesivo e del rinforzo Rinforzo a flessione con Lamelle applicando l adesivo sia sul supporto che sulla lamella Rinforzo a taglio con tessuto ad alto modulo

55 4. Applicazione di protettivo Rasatura di tutte le superficie in cls con rasante strutturale per uno spessore di 3-5 mm. Trattamento protettivo anticarbonatazione a due mani o in alternativa pittura protettiva polimerica elastica

56 ESEMPIO: RINFORZO DI STRUTTURE IN ACCIAIO Ciclo d intervento tipo in 5 fasi 0. Allestimento Cantiere 1. Preparazione del supporto 2. Regolarizzazione della superficie 3. Applicazione del rinforzo 4. Applicazione di protettivo

57 1. Preparazione del supporto Preparare il supporto con sabbiatura SA 2 o SA 2,5 in modo da eliminare strati di ossido, polvere e grasso

58 2. Stesura dell adesivo sul supporto Stendere l adesivo sul supporto in modo regolare per impedire qualunque contatto tra acciaio e carbonio (spessore circa 2 mm)

59 3. Stesura dell adesivo sulla lamella Stesura dell adesivo sulla lamella in modo da ridurre la probabilità di formazione di bolle d aria al momento della posa

60 3. Applicazione e incollaggio del rinforzo

61 4. Protezione Applicazione di pittura protettiva elastica sul rinforzo

62 ESEMPIO: RINFORZO DI STRUTTURE IN MURATURA Ciclo d intervento tipo in 5 fasi 0. Allestimento Cantiere 1. Preparazione del supporto 2. Ripristino della muratura 3. Applicazione del rinforzo 4. Protezione

63 1-2. Preparazione e ripristino del supporto iniezione con boiacche per ricostituire il tessuto murario e/o sigillare crepe e fessure stonacatura della superficie muraria pulitura della superficie da polvere, sporco, materiali incoerenti, olii, grassi, ecc. Livellatura della superficie con malte e/o adesivi

64 3. Applicazione dell adesivo e del rinforzo Inserimento dei connettori di ancoraggio Applicazione delle fasce di rinforzo con adesivi omologati e successivo spolvero di quarzo

65 3. Applicazione dell adesivo e del rinforzo Applicazione delle fasce di rinforzo con adesivi omologati Inserimento dei connettori per le spinte a vuoto

66 4. Protezione delle superfici Intonacatura delle superfici murarie Altri eventuali trattamenti protettivi

67 TEST PER ACCETTAZIONE E COLLAUDO Prove non distruttive Termografiche Planarità In situ Prove distruttive Pull-off Controlli In laboratorio Certificazioni Materiali Conformità Sistema applicativo

68 DOCUMENTI PER COLLAUDO CERTIFICAZIONI MATERIALI Certificazione ufficiale delle caratteristiche meccaniche del singolo materiale (tessuto, lamella, adesivo, ecc.) con indicati i parametri principali. CONFORMITA Certificato di conformità dei prodotti e dei sistemi consegnati in cantiere. ACCETTAZIONE IN CANTIERE (CNR DT 200) Verifica della DL della documentazione tecnica presentata ed eventuale esecuzione di prove specifiche in cantiere (pull off, cokit, ecc.) in rispondenza alle prescrizioni progettuali.

69 COMPITI E RESPONSABILITA PROGETTISTA INDICARE LE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E I REQUISITI MINIMI DI ACCETTAZIONE (coeff. α o caratteristiche equivalenti) INDICARE LE PROVE DA EFFETTUARE (PULL-OFF, TESTS SUI MATERIALI, ECC.) INDICARE EVENTUALI PROVE DI QUALITA DELL INSTALLAZIONE (SE NON CERTIFICATA SEC. TIPO A)

70 COMPITI E RESPONSABILITA DIREZIONE LAVORI RISPONDENZA DEI REQUISITI DEI MATERIALI (CERTIFICATO DI CONFORMITA ) PROVENIENZA DEI MATERIALI (MARCHIO) SIA DELLE FIBRE, LAMELLE, CHE DEGLI ADESIVI APPROVATI VERIFICARE I CERTIFICATI DI PROVA PRODOTTI EFFETTUARE, SE LO RITIENE, PROVE SUI MATERIALI IN CANTIERE PER ACCETTAZIONE (COKIT) PER APPLICAZIONI DI TIPO A, VERIFICARE LA RELATIVA DOCUMENTAZIONE MESSA A DISPOSIZIONE DAL FORNITORE PER APPLICAZIONI DI TIPO B, VERIFICARE LA QUALITA DELL INSTALLAZIONE CON PROVE DISTRUTTIVE O NON DISTRUTTIVE (par. 2.5 DT 200)

71 COMPITI E RESPONSABILITA COLLAUDATORE VERIFICARE I CERTIFICATI DI PROVA E DI CONFORMITA VERIFICARE ACCETTAZIONE DELLA D.L. VERIFICARE I RISULTATI DI PROVA RICHIESTI DALLA D.L.

72 COMPITI E RESPONSABILITA IMPRESA DI INSTALLAZIONE CONFORMITA DEI MATERIALI, FIBRE E ADESIVI, ALLE SPECIFICHE DI PROGETTO, SU BASE DOCUMENTALE ED EVENTUALI PROVE DI ACCETTAZIONI AVERE COMPROVATA ESPERIENZA PER L ESECUZIONE DEI LAVORI CON COMPOSITI ESSERE EVENTUALMENTE IN POSSESSO DELL ATTESTAZIONE DI LIVELLO 2 (par. 4.8 DT 200) RILASCIATA DA ENTI CERTIFICATI (CICPND Milano)

73 DANNI PRODOTTI DA EVENTI SISMICI SU PONTI E VIADOTTI Terremoto Bhuj, 2001, India Terremoto Kobe, 1995, Japan

74 DANNI PRODOTTI DA EVENTI SISMICI COLLASSO DI GIUNTI E COLONNE

75 TERREMOTO L AQUILA 6 APRILE 2009

76 TERREMOTO L AQUILA 6 APRILE 2009

77 TERREMOTO L AQUILA 6 APRILE 2009

78 TERREMOTO EMILIA maggio 2012

79 TERREMOTO EMILIA maggio 2012

80 TIPI DI COLLASSO DELLE STRUTTURE Collasso a taglio del pilastro Collasso nei nodi Rottura di travi inflesse

81 INTERVENTI

82 HOTEL DE LA VILLE - FIRENZE Rinforzo reso necessario per il consolidamento del solaio in laterocemento a seguito del manifestarsi di una situazione di degrado

83 Ripristino e rinforzo strutturale di solaio in laterocemento Situazione esistente Ripristino fondello con Armocrete V2 Armoshield U 330/5 Armoshield U 330/10 Armoshield U 330/10 PROIEZIONE TRAVETTI DEL SOLAIO Nuova sezione Particolare dell'intervento Particolare dell intervento del rinforzo a flessione dei travetti del solaio, con ricostruzione del fondello con malta fibrorinforzata Concrete Rock V2 e applicazione di fasce di tessuto unidirezionale C-Sheet 240/300. PIANTA PIANO PRIMO

84 Solaio in laterocemento Rinforzo dei travetti con fibra di carbonio unidirezionale C-Sheet 240/300

85 CONDOMINIO A ROSIGNANO Adeguamento sismico di telai in c.a.

86 CONDOMINIO A ROSIGNANO Adeguamento sismico di telai in c.a. Edificio con telaio in c.a. Pilastri e travi dopo il trattamento delle barre di armatura e il ripristino delle sezioni.

87 CONDOMINIO A ROSIGNANO Adeguamento sismico di telai in c.a. Fasi dell applicazione del rinforzo CFRP: - Applicazione delle lamelle CFK all intradosso delle travi; - Applicazione delle fasce di ancoraggio e rinforzo al taglio delle travi con fibra C- Sheet; - Applicazione della fasciatura di cerchiatura dell edificio a livello del solaio con fibra C-Sheet.

88 CONDOMINIO A ROSIGNANO Adeguamento sismico di telai in c.a. Applicazione dei connettori AFIX 10 inserimento del connettore impregnato nel foro precedentemente realizzato e iniettato con adesivo Resin 75; - sfioccatura della parte terminale del connettore; - impregnazione con adesivo dell estremità sfioccata sulla fibra precedentemente posata; - copertura del connettore con fascia di fibra C-Sheet a protezione dello stesso.

89 CONDOMINIO A ROSIGNANO Adeguamento sismico di telai in c.a. La facciata fronte mare prima e dopo l intervento di rinforzo con CFRP

90 RINFORZO NODI CONDOMINII A L AQUILA

91 RINFORZO NODI TRAVE-PILASTRO FASCIATURA NODO TRAVE-PILASTRO CON ANCORAGGIO A TAGLIO DELLA TRAVE FASCIATURA NODO TRAVE-PILASTRO INTEGRALE

92 RINFORZO NODI CONDOMINII A L AQUILA

93 RINFORZO NODI CONDOMINII A L AQUILA

94 CANTIERE UNIVERSITA DI TRENTO RINFORZO ANTISISMICO DEI PILASTRI SU 5 PIANI CON PARZIALE SCARICO DEGLI STESSI ( 60% ca.)

95 CANTIERE UNIVERSITA DI TRENTO

96 CANTIERE UNIVERSITA DI TRENTO

97 Ospedale Piemonte di Messina Rinforzo strutture in c.a.

98 Ospedale Piemonte di Messina Rinforzo strutture in c.a.

99 Ospedale Piemonte di Messina Rinforzo strutture in c.a.

100 RINFORZO ESTRADOSSALE DI BALCONE

101 RINFORZO STRUTTURALE DI TEGOLI PRECOMPRESSI DI COPERTURA

102 RINFORZO STRUTTURALE DI TEGOLI PRECOMPRESSI DI COPERTURA LE TRAVI PRIMA E DOPO L APPLICAZIONE DEL RINFORZO A FLESSIONE

103 PALESTRA DELLA SCUOLA MEDIA DI CHIAMPO (VI) Vista delle travi in c.a.p. della copertura, dopo la rimozione del controsoffitto Intervento sulle travi di copertura della palestra con lamelle CFK

104 CASA DI RIPOSO DI MEANO - BELLUNO ADEGUAMENTO ANTISISMICO DELLA STRUTTURA MURARIA FASCE DI PIANO, CANTONALI, IRRIGIDIMENTO DEI SETTI MURARI CON FIBRE IN CARBONIO BIDIREZIONALI C- NET 320

105 CASA DI RIPOSO DI MEANO - BELLUNO VISTA FINALE ALL ESTERNO DELLA STRUTTURA RINFORZO DEGLI ARCHI MURARI DEL PORTICATO

106 FABBRICATO RESIDENZIALE MESTRE RINFORZO STRUTTURALE DEL FABBRICATO DI 5 PIANI DI TRAVI, SOLAI, PILASTRI CON LAMELLE CFK E TESSUTI C-SHEET IN CARBONIO

107 Torre piezometrica acquedotto AMAG - Mirandola (MO) RINFORZO DI ALCUNI ELEMENTI DELLA STRUTTURA IN C.A. CONFINAMENTO VASCA SUPERIORE CON FASCE C-SHEET IN CARBONIO

108 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO VISTA ESTERNA DELLE CELLE SILOS

109 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO LA PROBLEMATICA La struttura in calcestruzzo di circa settant anni si inserisce in un contesto industriale in piena pianura padana. I silos contengono la materia prima per l intero stabilimento: il mais. Pertanto è indispensabile procedere senza l interruzione della produzione. La patologia diffusa è rappresentata dall assottigliamento delle pareti interne dovuto all effetto abrasivo del mais sul calcestruzzo durante il suo percorso verso il fondo del silos. L effetto è quello di riduzione della sezione resistente e di scopertura delle armature oltre a formazione di fessure.

110 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO LA PROGETTAZIONE Il rinforzo è realizzato sulle pareti divisorie i vari silos, le quali dimostravano una bassa capacità portante. Le dimensioni di ciascuna cella silos sono all incirca pari a 12,25 x7,35 m per un altezza di oltre 18 m. La superficie di intervento è pertanto di circa 3000 mq. 4,15 3,55 FASCE da 1 a 28 FASCE da 1 a 28 Parete trasversale Gli studi preliminari considerarono differenti possibilità quali la costruzione di nuovi silos, il rinforzo mediante acciaio, o l utilizzo di tecnologie FRP. 4,15 0,60 3,55 SOLO FASCE A e B SOLO FASCE A e B CELLA 1 CELLA 4 Per ragioni legate alla continuità di produzione, disponibilità di aree, tempi e costi, è stato scelto l utilizzo di rinforzi FRP. 4,15 0,60 3,55 Parete longitudinale 3,18 0,60 3,18 3,18 0,60 3,18 3,78 3,78 3,78 3,78

111 60 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO ( m) PILASTRO SCHEMA PER PARETI LONGITUDINALI Scala 1:50 PILASTRO ( m) PILASTRO SCHEMA PER PARETI TRASVERSALI Scala 1:50 PILASTRO ( m) ( m) ( m) ( m) ( m) ( m) ( m) ( m) (+9.00 m) (+8.00 m) (+7.00 m) (+6.00 m) (+5.00 m) (+4.00 m) 400 6, , , , , , , , , , LA PROGETTAZIONE In accordo con i calcoli e il Documento Tecnico CNR DT 200/2004 riguardante i rinforzi FRP, la disposizione delle fibre è quella mostrata in figura. Le fasce di tessuto in fibra di carbonio sono state previste a interasse, spessore e larghezza variabili con l altezza del silos per meglio assecondare l andamento delle sollecitazioni e ottimizzare la distribuzione del rinforzo B A , , , B A ( m) ( m) ( m) ( m) ( m) ( m) ( m) ( m) (+9.00 m) (+8.00 m) (+7.00 m) (+6.00 m) (+5.00 m) (+4.00 m) ,5 20 6, , , , , , , , m (quota estradosso tramoggia) m (quota estradosso tramoggia)

112 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO DIMENSIONAMENTO In accordo con le normative il coefficente di sicurezza applicato per le fibre C-SHEET è stato pari a 1.8, ciò significa che il massimo valore di tensione per trazione sul carbonio è stato limitato a 2100 N/mm2. Le caratteristiche del tessuto C- SHEET usato per il rinforzo sono riportate di seguito. Le prove di pull off devono fornire un valore medio > 1,5 N/mmq (rottura del supporto). La lunghezza di ancoraggio è stata quindi verificata. TESSUTO IN FIBRA DI CARBONIO C-SHEET Modulo di elasticità 240 N/mmq Resistenza a trazione 3800 N/mmq Allungamento a rottura > 1,5% Spessore mm Adesivi approvati: Resin CERTIFICAZIONI Le fibre di carbonio sono testate presso laboratori universatari e sono fornite con certificati di conformità. Il sistema è qualificato come di Tipo A (DT 200/2004).

113 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO FASI PRELIMINARI Le lavorazioni sono state pianificate per rinforzare due celle alla volta. La situazione del silos appena svuotato presenta pareti incrostate di polvere e grasso di mais nonché fessurazioni in alcuni casi piuttosto evidenti. Si sono rese necessarie pertanto, dopo la costruzione di idoneo ponteggio, operazioni quali il lavaggio accurato di tutte le pareti e lo sgrassaggio delle stesse, la sigillatura delle fessure con resina da iniezione, il trattamento delle barre esposte e la regolarizzazione delle superfici su cui si applica il rinforzo FRP con speciali malte epossidiche.

114 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO SIGILLATURA DELLE FESSURE Le fessure sono state sigillate mediante iniezioni con resina epossidica

115 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO Lo stato di degrado del cls dopo il lavaggio e la rasatura realizzata per regolarizzare la superficie del calcestruzzo prima dell applicazione delle fibre con malta a base epossidica.

116 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO Vista interna del cantiere Accessi a 3 delle 6 celle

117 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO I MATERIALI IMPIEGATI LE FASCE DI TESSUTO APPLICATE In questa immagine si notano 4 fasce da 20 cm per ogni metro di altezza. I tessuti sono stati impregnati con adesivi approvati

118 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO VISTA DELLE LAVORAZIONI Particolare dell angolo tra le pareti Viste di insieme dell intervento

119 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO ANCORAGGIO DELLE FIBRE L ancoraggio delle fibre negli angoli in corrispondenza dei pilastri è stato realizzato con piatti in acciaio imbullonati e inghisati in parete.

120 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO vista delle pareti a lavori ultimati, e visibile la rasatura a protezione delle fibre, per uno spessore medio di 5 mm.

121 RINFORZO STRUTTURALE DELLE CELLE SILOS, IN FRP SYSTEM, PRESSO LO STABILIMENTO A ROVIGO CONCLUSIONI I vantaggi per la committenza sono stati quindi molteplici: -L intervento con CFRP ha permesso all impianto e a tutta la filiera produttiva di non subire interruzioni avendo sempre lavorato al 67% della capacità produttiva dell impianto; - I tempi (e quindi i costi dell intervento) sono stati di circa 15/20 gg. per cella, molto rapidi se rapportati a tecniche di intervento tradizionali; - Si sono evitati il costo di un nuovo impianto, sia a livello strutturale quanto impiantistico, e il costo di dismissione e smaltimento; - Si è allungato il ciclo di vita utile dei silos considerati obsoleti; -Gli applicatori hanno lavorato con strumenti e materiale leggeri, riducendo il rischio di infortuni.

122 ALTRI INTERVENTI DI RINFORZO STRUTTURALE E RIABILITAZIONI DI STRUTTURE INDUSTRIALI LAVORAZIONE E PRODUZIONE CARTA LUCCA Consolidamento di travi e pilastri a flessione e taglio con rinforzi in fibra di carbonio. CENTRO DIREZIONALE E COMMERCIALE CENTO (FE) Rinforzo per aumento del carico accidentale del solaio a tegoli TT precompressi con lamelle CFK in fibra di carbonio.

123 PONTI IN C.A. E C.A.P. Viadotto BATTIFERRO NAVILE A14-Tangenziale di Bologna

124 Viadotto BATTIFERRO NAVILE A14-Tangenziale di Bologna Pretensione di 48 travi di 25 m di luce con Lamelle CFK a 360 kn/trave

125 ROTTURA DELLA TRAVE RC-PrEA

126 ANAS - Viadotto Vernalde S.S.V. ISERNIA-CASTEL DI SANGRO Rinforzo impalcato con tecnologia FRP SYSTEM

127 PONTE SUL PIAVE S.P. 42 VENEZIA VISTA GENERALE DEL PONTE FINITO RINFORZO DELL INTRADOSSO DELL IMPALCATO A PIASTRA CON LAMELLE CFK E TRAVERSI A TAGLIO CON C-SHEET 640 ALTO MODULO

128 PONTE SUL RETRONE VICENZA RINFORZO DELLE CAMPATE AD ARCO DEL PONTE RINFORZI A FLESSIONE E TAGLIO DELLE TRAVI CON FRP SYSTEM

129 RECUPERO E CONSERVAZIONE EDIFICI STORICI

130 RESTAURO EX SCUDERIE MEDICEE RINFORZO ANTISISMICO MEDIANTE APPLICAZIONE DI FASCE IN FIBRA DI CARBONIO E CONNETTORI DELLE EX SCUDERIE GRANDUCALI

131 RESTAURO EX SCUDERIE MEDICEE APPLICAZIONE DI NASTRI IN FIBRA DI CARBONIO SU SOTTOFONDO PREPARATO CON MALTA BICOMPONENTE

132 INTERVENTO DI RESTAURO DELLA CHIESA DI SAN BIAGIO A L AQUILA RINFORZO DEI PILASTRI IN MURATURA

133 GRAND HOTEL BILLIA - SAINT VINCENT (AO) RINFORZO E ADEGUAMENTO STRUTTURALE DEI 5 PIANI DI SOLAI.

134 HOTEL BILLIA - SAINT VINCENT TRAVI RINFORZATE A FLESSIONE CON LAMELLE CFK AD ALTO MODULO (210 GPa) E A TAGLIO CON FIBRE IN CARBONIO AD ALTO MODULO (640 GPa) VISTA DELL INTERVENTO DAL BASSO

135 RINFORZO DI CANTONALE

136 RINFORZO DI CANTONALE ED ESTRADOSSO BALCONE

137 RINFORZO VOLTA CON ORDITURE LIGNEE CHIESA SAN SALVATORE - MESSINA RINFORZO ORDITURE LIGNEE CON FIBRE IN VETRO G-SHEET IMPREGNATE

138 CHIESA DI SANTA CROCE IN CASCINA (PI) Orazio e Vincenzo Cecconi Intervento di miglioramento sismico Schema rinforzo estradossale delle volte con tessuti in fibra di carbonio

139 REGGIA DI CASERTA Intervento di rinforzo volte in muratura Rinforzo all estradosso e all intradosso di volte in muratura mediante applicazione di fasce FRP SYSTEM e connessione alle murature mediante connettori AFIX 10

140 PALAZZO MOZZI-BARDINI FIRENZE Intervento di rinforzo volte in muratura a crociera Vista del palazzo e una delle volte a crociera oggetto dell intervento

141 PALAZZO MOZZI-BARDINI FIRENZE Intervento di rinforzo volte in muratura a crociera Vista dell estradosso della volta Dettaglio dell angolo della volta

142 Controlli temporali per il monitoraggio degli interventi di consolidamento e risanamento RINFORZO STRUTTURALE L intervento di ripristino e rinforzo viene progettato per dare all edificio una durabilità prevista pari al nuovo, cioè ad almeno 50 anni. In tale ottica è possibile prevedere una verifica dello stato manutentivo dell edificio e in particolare dell intervento effettuato, con cadenza periodica, calibrata secondo le necessità specifiche del progetto in esame. In particolare per il rinforzo strutturale mediante FRP si può prevedere: - Verifiche dell adesione del sistema al supporto e di eventuali distacchi (entro 2 anni, poi decennale) - Verifica dei sistemi di ancoraggio (entro 2 anni, poi decennale) - Verifica della presenza di ammaloramenti (entro 5 anni, poi decennale) - Verifica di tutti i punti precedenti dopo eventi straordinari che hanno coinvolto la struttura rinforzata (sisma, sovraccarico straordinario non previsto in progetto, etc.) Le verifiche possono essere condotte con sistemi non distruttivi: quali termografici, sonici, monitoraggi, o distruttivi: quali pull-off, martinetti piatti, ecc.

143 G&P intech offre a professionisti, studi tecnici, enti, pubbliche amministrazioni, imprese di costruzioni e applicatori, consulenza tecnico- ingegneristica, tecnologie, prodotti certificati di elevata qualità ed affidabilità, assistenza tecnica nei cantieri. La struttura tecnico-commerciale commerciale è presente in area con le proprie agenzie commerciali, consulenti tecnici ed installatori specializzati. Area Manager Emilia: Arch. Stefano Bertini Bologna cell mail: bologna@gpintech.com Area manager Veneto Or. : Geom. Dario Gelsetti- Padova cell mail: gpintech.dg@gmail.com Area manager Vr-Mn: Geom. Alberto Parma cell mail: gpintech.ap@gmail.com Mail: info@gpintech.com Web:

144 Grazie per l attenzione!

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