Direttore Emilio Fatovic. Direttore responsabile Francesco Alario. Copertina Giulia Gargano

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2 5 Redazione Federico Blundo Rachele Buonomo Edoardo D Agnolo Niccolò Ferracuti Martina Kander Maria Luisa Mancini Greta Mastroianni Luca Muscianese Federico Macchia Alessia Mezza Marcello Newman Agnese Ratzenberger Francesca Sabatini Ginevra Sorbelli Caterina Unia Giulia Valenti Filippo Vandenbulcke Francesca Ventimiglia Giacomo Visioli Direttore Emilio Fatovic Direttore responsabile Francesco Alario Copertina Giulia Gargano Impaginazione e stampa Arti Grafiche Fracassa s.r.l. Via di Vigna Girelli, Roma Tel info@agfracassa.191.it Editoriale Pag. 3 Bilancio di fine anno Pag. 4 Lycée T. Buffon: 5 Mois A Paris Pag. 5 La III A dell Europeo ospita il Lycee Rodin di Parigi Pag. 6 Echange linguistique à Nice Pag. 7 Sulle orme della rosa bianca Pag. 8 Viaggio di istruzione a Budapest Pag. 9 Strasbourg et le Parlement Européen Pag. 10 La Cina è vicina Pag. 11 Convegno Scienze e Lingue Pag. 12 I want to be a part of it, New York New York Pag. 14 UNA-USA Model United Nations Pag. 15 La Marina Militare orienta i liceali del Convitto di Roma Pag. 16 Incontro di orientamento alla Pontificia Università Lateranense di Roma Pag. 17 Corsi di orientamento preuniversitario Pag. 18 Lezioni di Cultura Internazionale Pag. 19 Parole di fuoco, fuoco alle parole Pag. 20 C era una volta... Pag. 21 Come si fa? Pag. 24 Le grandi lezioni di giornalismo Pag. 25 ll nostro corpo: tra immagini distorte e salute Pag. 27 Un esperienza unica: il volontariato tra i terremotati d Abruzzo Pag. 28 Borse di studio: in Angola Pag. 29 Borse di studio: Premio Legalità e Sviluppo/Verso l Australia Pag. 30 Le Convittiadi valutate da Mauro Colombi Pag. 31 Divertimento e solidarietà Pag. 32 L elogio della sconfitta Pag. 33 Resoconti dagli inviati della scuola media Pag. 34 Triangolari Pag. 38

3 pagina 3 Editoriale Eccoci all ultimo numero, per quest anno, del nostro giornale: è stata un avventura avvincente che ha richiesto molto impegno, tante energie, tantissimo tempo, ma ha riservato anche molte soddisfazioni, soprattutto per gli studenti di ogni ordine e grado che hanno collaborato con il loro articoli, disegni, foto, lavori didattici elaborati con passione e competenza sempre più crescente. Ora NO BINDS è veramente diventato il giornalino di tutti gli studenti del Convitto: ha registrato gli eventi culturali, le nuove esperienze formative vissute qui o all estero; è stato testimone dei nuovi percorsi che hanno caratterizzato la vita del Convitto; è stato un fedele e convinto sostenitore dei progetti innovativi messi in campo quest anno per ulteriormente ampliare - nel giro dei tre anni fissati dall Atto di Indirizzo - la già qualificata offerta formativa e, perciò, dell avvio di processi per nuovi modelli organizzativi, lo studio diffuso del bilinguismo e dell internazionalizzazione dei licei. Non bisogna avere paura del futuro ed occorre accettare le sfide della globalizzazione dei saperi per offrire ai giovani le opportunità di una formazione adeguata ai tempi; il Convitto di Roma, aprendo un vasto cantiere progettuale, si è candidato per un offerta formativa di qualità. E doveroso da parte mia un vivo ringraziamento al Rettore Fatovic e al Commissario straordinario Dr. Capone per il sostegno ricevuto e per l investimento economico che hanno voluto realizzare nell esclusivo interesse di una attività formativa. Un grande ringraziamento va al Comitato di redazione e a tutti gli studenti autori dei singoli articoli o disegni o foto. Sono certo che un domani non lontano - e il mio non è solo un augurio e un auspicio - che alcune di queste firme saranno ospitate su giornali o riviste prestigiosi. Importante è stata la collaborazione dei colleghi docenti ed educatori. Un sentito ringraziamento va a Giulia Valenti, a Giacomo Visioli e a Filippo Vandenbulcke per la preziosissima e indispensabile collaborazione fornita per ogni numero pubblicato. Questo numero è la fotografia finale del lavoro di un anno scolastico: un percorso di scrittura e disegni dei bambini della III elementare; le esperienze dei viaggi di istruzione all estero, gli scambi culturali con i licei francesi; lo svolgimento di importanti convegni nazionali e internazionali nel nostro Auditorium; le attività di orientamento universitario e la preselezione di alcuni nostri liceali per eventualmente frequentare corsi di prestigiose Università; le varie attività extrascolastiche quali, ad esempio, le lezioni di giornalismo con le firme più autorevoli o il volontariato quale forma di impegno sociale; il corso, realizzato per la prima volta, di lingua cinese e le Borse di Studio messe a disposizione dall Istituto Confucio di Roma per un viaggio di una settimana a Pechino per gli studenti che hanno superato una selezione interna al termine del primo anno del corso; la comunicazione dell arrivo di altre Borse di Studio messe a disposizione grazie all opera dell Associazione degli Amici del Convitto o da Enti pubblici o Associazioni per studenti meritevoli; le attività sportive, alcune delle quali culminate nelle annuali Convittiadi, evento per il quale è stato riservato ampio spazio, o gli appassionanti triangolari di calcio e pallavolo. In ogni articolo troverete la freschezza dello stile, ma anche la competenza linguistica e l entusiasmo giovanile. Nell augurare a tutti ottime e riposanti vacanze, vi do un arrivederci al prossimo anno per proseguire questa fantastica avventura corale che segnerà ulteriormente il protagonismo dei nostri studenti. Francesco Alario

4 4 domande al Rettore NO BINDS pagina 4 CONVITTO Bilancio di fine anno Siamo al termine dell anno scolastico e del suo primo anno di direzione presso questo Convitto. E arrivato il momento di trarre un bilancio. L anno che abbiamo trascorso ci ha riservato grandi novità. Gli eventi, di varia natura, che hanno visto come protagonista il nostro istituto, sono certamente troppi per poterli citare tutti. Direi che gli elementi caratterizzanti siano stati la presenza di un numero elevato di alunni e il discorso sempre aperto sulla meritocrazia. Sul piano numerico il passare da 1111 a 1345 alunni è indicatore di quanto sia incrementata la domanda, a conferma della validità formativa del nostro Convitto. Quest anno, centrale è stata l idea della meritocrazia, inquadrata nell ambito delle pari opportunità. La sfida del merito è l unica via percorribile per la formazione di studenti capaci non solo di vivere i processi innovativi, ma anche di essere ispirati e nutriti dalla cultura classica che ci appartiene. Noi abbiamo l ambizione di coniugare la domanda del sociale, cioè la domanda delle pari opportunità, con l eccellenza: il perno su cui lavorare deve dunque essere la meritocrazia. E stato un anno bello e quindi penso di poter tracciare serenamente un bilancio positivo; non tutti i problemi sono risolti, ma anche questo fa parte del piano triennale che ci siamo dati. merito coniuga le capacità e l impegno di ciascuno in un contesto di pari opportunità. Rivolgo a te, e a tutti gli studenti, una domanda: non mettete a frutto il vostro impegno affinché diventiate parte attiva della società, come classe dirigente del domani? Come possono, in quest ottica, essere motivo di derisione la meritocrazia e l impegno? Centrale resta la validità del lavoro che fate: le aspirazioni e la volontà di frequentare una scuola con proposte al passo coi tempi è una risposta alla nostra società globale, che richiede sempre maggiori competenze. Il confronto è basilare in questo contesto, tenendo bene a mente che, come spesso amo ripetere, se mi considero sono poco, se mi confronto sono tanto. Certamente i ragazzi e le famiglie credono già nell efficacia del nostro istituto ed è per questo che sono certo che la costruzione di una scuola eccellente avvenga su solide fondamenta. Terminiamo con un argomento più mirato. Cosa pensa del giornalino, ritiene che vi siano stati dei miglioramenti nel corso dell anno? Non trova che, in alcuni numeri, vi sia un netto sbilanciamento nei confronti delle notizie interne al Convitto, e che bisognerebbe offrire dunque maggiore spazio alla scelta personale dello studente per l argomento da trattare? Passando alla prospettive per il futuro, ha già in mente progetti e innovazioni per il prossimo anno e per tutti gli anni a venire? Quest anno abbiamo lavorato con l Accademia di Danza e il Conservatorio per la creazione del Liceo Coreutico, comprendente sezione di musica e sezione di danza. Abbiamo dato la nostra disponibilità al Conservatorio per aprire presso la scuola media un tale indirizzo. In più stiamo lottando per attuare l ampliamento al bilinguismo in tutti i nostri licei, portando l inglese e il francese in tutte le classi. Il nostro obiettivo centrale rimane dunque l ampliamento dell offerta formativa in tutti i suoi termini: musicale, sportivo, linguistico; elemento di spicco è il progetto del Liceo Scientifico Internazionale con opzione della lingua cinese. Diciamo che siamo pronti a livello della progettazione ma stiamo attendendo l autorizzazione dall alto. Lei sottolinea frequentemente la centralità dell eccellenza. Non teme però che questa continua insistenza possa suscitare reazioni e/o essere oggetto di ironia tanto all interno che all esterno del Convitto? Cito le parole del numero precedente di No Binds: L eccellenza va riferita a percorsi di meritocrazia. Il Il giornalino è cambiato nella veste grafica ma l anima resta vostra: i protagonisti rimangono pur sempre i ragazzi, autori di articoli, interviste, illustrazioni. Oggettivamente rispecchia quello che voi siete. No Binds circola oramai anche all esterno dell istituto, acquistando sempre maggiore rilevanza. E per questo che un secondo passo sarà di ricercare uno spazio per gli sponsor. No Binds delinea il percorso dell eccellenza, con la precisa funzione di fornire un modello per tutti. In risposta alla seconda domanda, non si può negare che No Binds sia un valido strumento per mettere nero su bianco le vostre idee e mi piace anche che si scelga di declinare ogni volta diversamente questa passione per la scrittura. Sono convinto che i ragazzi si siano affezionati a No Binds e la riprova è che non ci sono i numeri, e che tutti vogliono scrivere, da tutte le scuole! Come ho detto in precedenza, l eccellenza va riferita al percorso, e No Binds delinea le tappe di questo percorso che avviene all interno del Convitto, con la precisa funzione di fornire un modello per tutti. D altronde nulla è casuale: io stesso fui uno dei primi a scrivere in un giornalino scolastico: correva l anno 1962, ed era il giornalino del Convitto di Cividale del Friuli e capisco bene le ragioni dei ragazzi. Giulia Valenti

5 pagina 5 MOBILITA STUDENTESCA Ampliate le possibilità per la Mobilità Studentesca Lycée T. Buffon: 5 MOIS A PARIS Pubblichiamo, anche se in ritardo, l esperienza formativa di Federica Briani, alunna del nostro Liceo Classico, augurandoci che nei prossimi anni altri alunni dello stesso Liceo possano avere la stessa opportunità. Le deux septembre a été le premier jour d école - comme tous les autres peut-être, mais aussi très spécial: ce fut mon premier jour d école à Paris au lycée Buffon. C était la première fois que je me trouvais dans un contexte complètement nouveau et entièrement à découvrir : un nouveau lycée, de nouveaux professeurs, de nouveaux camarades, une nouvelle langue et une ville inconnue dans laquelle, en cinq mois, j ai eu la chance de découvrir et d apprendre à apprécier chaque instant en vivant la vie d une vraie parisienne tout en étant une élève italienne. Même si le début a été dur, j ai réussi en peu de temps à m intégrer aussi bien dans le contexte scolaire, qu'avec les élèves français. Heureusement, à l école, mes camarades de classe ont toujours été gentils avec moi en m aidant dans le cas où j aurais eu des difficultés pendant les cours, surtout au début de l année scolaire. Comparé à celui de l école italienne, le système scolaire français est très différent : tout d abord il n a pas été facile de m orienter dans l établissement car les élèves doivent changer de salle a chaque nouvelle heure de cours; et à la différence du «Convitto Nazionale» en France, nous avions des cours aussi l après-midi, parfois jusqu à 18 h. Les matières scientifiques sont basées sur l utilisation d appareils électroniques comme projecteurs, microscopes, ordinateurs et programmes audio. La méthodologie dans le système français est assez différente de celle à laquelle j étais habituée, mais cela m a permis de voir un même aspect sous plusieurs points de vue; ce qui est, à la fin, très satisfaisant. De plus, je suis très contente de mes progrès en langue française; c est une langue très compliquée mais très fascinante, et réussir à m exprimer ainsi me rend extrêmement joyeuse. En même temps, la vie parisienne est différente de celle que j ai vécue ici à Rome, mais il y a quand même plusieurs manières de bien s amuser. Globalement, je pense que cette scolarité française a été très productive et profitable pour moi. Je garderai toujours un bon souvenir de mon séjour à Paris et je vais essayer de rester en contact avec toutes les personnes qui ont partagé avec moi cette expérience magnifique. Federica Briani

6 Scambio Linguistico e Culturale NO BINDS pagina 6 SCAMBIO La III A dell Europeo ospita il Lycee Rodin di Parigi A Roma dal 14 al 20 Marzo 2009 Jeunes sous le soleil de Rome Le 14 mars, les élèves de Paris sont arrivés quai 3 à la gare de Termini. Avec leurs valises, leurs sourires et leur enthousiasme; ils sont entrés encore une fois dans nos vies, prêts à passer une semaine inoubliable. Entre les Français et les Italiens s est instauré un rapport de grande amitié qui a permis à tout le monde de bien travailler. Ils ont aussi eu de la chance : Rome était pleine de soleil et la ville semblait encore plus belle. Nous étions comme une grande famille, tous ensemble, en découvrant les merveilles de Rome. Cet échange nous a changés : deux cultures qui se sont rencontrées pour apprendre quelque chose de l autre. Au revoir, les Français! Vous nous manquerez! Elena Pivanti Présentons l échange aux nouvelles générations! Vendredi 20 mars s est terminée la deuxième partie de l échange linguistique et culturel entre le Liceo Classico Europeo de Rome et le Lycée Rodin de Paris. L échange est une expérience très stimulante qui a pour but de favoriser la compréhension interculturelle. Il permet de découvrir un autre pays de l intérieur et de faire du séjour plus qu un séjour uniquement linguistique, une véritable expérience d intégration. Il permet aux élèves, mais aussi aux familles, de s ouvrir à une autre culture, de regarder différemment la quotidienneté et de tisser des liens d amitié avec d autres pays qui peuvent aussi durer dans le futur. L échange permet aussi de renforcer les rapports internes à la classe. Donc, pourquoi pas? Valerio Letizia Vivre ensemble Pendant une semaine on a vécu, Pendant une semaine on s est connu. Nous avons appris à vivre ensemble Et on a compris : ce n est pas facile! Nombreuses ont été les difficultés : Parfois on avait peur de tomber, Parfois nous avons beaucoup discuté, Parfois on était vraiment trop fatigué. Mais la plupart des fois Nos coeurs étaient toujours pleins de joie. Nos esprits volaient libres et légers Pendant ces sept jours de vraie amitié. Claudia Fontana Une semaine Une semaine d amitié Une semaine de sourires Une semaine sous le soleil Jours tout à fait fantastiques Passés à rigoler et à s amuser Personnes que je mettrai Dans la valise de mes souvenirs Pendant tous mes voyages Comme une fleur au printemps Dans le plus beau jardin Comme une douce fraise en été Notre amitié qui est née Et qui ne mourra jamais. Erica Memoli Je vous l avais dit! Rome, avec sa pluie et son soleil, Rome, son blond Tibre et ses parcs verts, Rome et ses ruines à ciel ouvert, Rome, la plus belle et la plus vieille. Tu sais bien, les coeurs de tes habitants Je le jure, battent tous pour toi. Rome, c est toi qu on aime et ton ciel bleu, Rome, ta nuit dans mon coeur allume un feu. Et vous, vous l avez vue, vous l avez vécue, Les Français, jusqu ici vous êtes venus Et maintenant, qu est-ce que vous en pensez? Est-elle ou pas beaucoup plus belle Que votre Paris d eau noyé? Clarissa Pelino

7 pagina 7 SCAMBIO Echange linguistique à Nice L échange linguistique est un côté très important du programme du Liceo Classico Europeo donc, avant de partir, mes copains et moi, nous étions très heureux d avoir l occasion de concrétiser notre connaissance du Français. Quand le prof nous a donné les fiches sur les correspondants, tous étaient curieux d en savoir plus à propos de ces Français avec lesquels nous devions passer deux semaines. Moi aussi, je reçois ma fiche: ma correspondante, Lucie, a seize ans; son père est sculpteur et sa mère écrivain: une famille plutôt originale! Avant de partir je n avais pas réussi à contacter Lucie donc je ne savais rien de sa personnalité et de ses goûts. Je ne savais même pas si elle viendrait me chercher à l aéroport! Heureusement elle était là, avec sa mère. Au début elle ne parlait pas, même pendant le trajet pour aller chez elle. Lucie habite hors de Nice, dans une petite maison entourée d un bois. Après deux ou trois heures, elle a commencé à articuler quelques mots mais en général elle préférait rester en silence et m écouter tandis que je cherchais à animer nos «conversations». Dimanche, sa famille et moi, nous sommes allés faire un tour jusqu à Menton, près de Monaco et, dans l aprèsmidi, nous sommes allés boire «un truc» au Négresco, l hôtel emblématique de la Promenade des Anglais, qui remonte à la Belle Epoque. En général, la vie quotidienne était agréable surtout grâce à l hospitalité de ma correspondante et de ses parents. On parlait beaucoup pendant le dîner (ses parents et moi, évidemment!), à propos de la politique, de l art (ils citaient des peintres italiens inconnus!) et de nos journées culturelles. En ce qui concerne le programme culturel, les prof français ont cherché à nous faire visiter les endroits les plus importants mais ce côté de l échange a été beaucoup plus intéressant à Rome. En effet à Rome nous avons fait un tour complet mais malheureusement les Français n étaient pas intéressés aux merveilles de notre ville; ils prenaient peu de notes et ils faisaient très peu d efforts pour écouter ce que nous leur disions à propos des monuments. J ai aimé beaucoup cet échange parce que j ai utilisé la langue française pendant semaine, mais je proposerais, pour les années prochaines, de ne pas mélanger deux groupes de Français différents et de chercher un autre prof français; celle de cet échange était un peu trop étouffante! Camilla Giusti

8 pagina 8 VIAGGIO NELLA MEMORIA Sulle orme della rosa bianca Chi in questi giorni avesse visto sulle prime pagine dei giornali la fotografia del Presidente Obama che, insiema ad Angela Merkel e al premio Nobel per la pace Wiesel, posa una rosa bianca sulla lapide del Lager di Buchenwald, forse non sa che questo fiore è il simbolo di un giovane movimento antinazista, la cui vicenda appassionante, bella e tragica, è stata studiata, raccontata e rivissuta dai ragazzi del nostro Liceo in una straordinaria esperienza didattica. Il viaggio d istruzione che ha visto come partecipanti gli studenti del IV anno del liceo scientifico, si è svolto quest anno a Monaco (23-27 Marzo 2009). Intrapreso a seguito di un approfondito studio sulle vicende della Rosa Bianca, esso si è mosso sulle orme di questo movimento di resistenza sorto e diffusosi nelle strade di Monaco durante la II Guerra Mondiale. Trento è la prima tappa del nostro itinerario dove, ospiti del liceo scientifico Galileo Galilei, Paolo Ghezzi e Paola Rosà, autori dei libri da noi letti nei mesi precedenti, ci illustrano alcune delle vicende della Germania nazista, cominciando dall ascesa al potere di Hitler e concludendo con i gruppi di resistenza che dall interno contribuirono al crollo del Terzo Reich. La Rosa Bianca nasce nel giugno del 1942, da un idea di un gruppo di giovani universitari che fortemente motivati da ideali di libertà e uguaglianza, si opposero in modo non violento al regime della Germania nazista. Figure chiave di questa storia sei ragazzi: i fratelli Hans(24 anni) e Sophie (21) Sholl, Alexander Schmorell (25), Christopher Probst (23), Willi Graf (25) e il professor Kurt Huber (49). Nella loro attività riuscirono a pubblicare sei volantini con lo scopo di scuotere le intorpidite anime del popolo tedesco e risvegliare le menti di un popolo occupato dalla folle ideologia nazista, un popolo ormai privato della propria libertà di pensiero e di scelta. La loro piccola rivoluzione muove i primi passi tra le mura dell università di Monaco: da qui le loro idee, dapprima confinate in una stretta cerchia di amici, cominciano a diffondersi in tutto il paese, idee che auspicavano un Europa federale in linea con i principi cristiani di tolleranza e giustizia. Sei i loro volantini scritti con la speranza di riuscire ad aprire gli occhi a un popolo ancora indifferente alla ferocia nazista, volantini la cui difficile diffusione non era priva di rischi: negli anni del regime infatti l approvvigionamento di grandi materiali, come carta e francobolli, poteva essere motivo di sospetto. La stesura avveniva così in una cantina lontana da occhi indiscreti e, nonostante le poche persone impegnate nell opera, la loro tiratura toccava spesso le oltre copie che riuscivano a raggiungere molte case tedesche. Fonte di ispirazione erano la Bibbia, il pensiero di Lao Tse, letture di Aristotele, Novalis, Sant Agostino e Goethe, modelli sostenitori di ideali di pace, mirati a uno stato fondato sull uguaglianza, sul bene pubblico come legge suprema, sulla condanna di tutti i regimi autoritari nati dalla superbia degli uomini, sulla critica dei governi estremisti e sulla necessità di una resistenza, di una lotta massiccia contro qualsiasi sistema che violi la libertà dell individuo. La resistenza passiva o non violenta era l unica arma predicata dai volantini come metodo per difendersi dall avanzata del mostro nazista, una resistenza che doveva partire da tutte le classi sociali in ogni luogo e momento della giornata: nelle fabbriche, nelle case, nelle scuole, nei giornali e in ogni tipo di manifestazione che potesse contrastare la fama e il potere nazista davanti agli occhi del popolo. I fratelli Hans e Sophie furono arrestati il 18 febbraio del 1943 mentre provvedevano, all interno dell università di Monaco, alla diffusione del sesto volantino. La Gestapo, nonostante il coraggio con cui i fratelli sostennero gli interrogatori tenendo segreti i nomi degli altri componenti, riuscì comunque, dopo accurate indagini, a scoprire e arrestare il resto della Rosa Bianca. Dopo un processo farsa che doveva servire da esempio agli oppositori del regime, sei dei circa quindici imputati furono condannati a morte con l accusa di alto tradimento. Colpisce ancora oggi il coraggio con il quale sei ragazzi si opposero al regime nazista pagando con la vita, sei ragazzi uniti da un forte legame di amicizia e complicità come testimonia l unico superstite del gruppo Franz Müller, intervistato da noi nell università di Monaco. Müller, ora un anziano signore di 85 anni, che alla nostra età si occupò della rischiosa diffusione dei volantini, ci testimonia come la resistenza fu sempre affrontata grazie anche al sorriso e al grande affiatamento dei suoi componenti. Tornati a Roma, il progetto Rosa Bianca è proseguito con la visione di uno spettacolo presso il teatro Tor Bella Monaca dal titolo I Petali della Rosa Bianca : attraverso una ricostruzione in chiave personale da parte degli attori, ha saputo offrirci un accurata visione introspettiva sull emotività dei personaggi. Interprete principale Francesca Fante figlia di Bruno, un collaboratore scolastico del Convitto. Per chi volesse conoscere la storia della Rosa Bianca, consigliamo di leggere: Ghezzi P; la Rosa Bianca; San Paolo 1999 Rosa P; Willi Graf, Il margine 2008 Noi non taceremo, le parole della Rosa Bianca; a cura di P.Ghezzi, Marcelliana 1997 Giacomo Ricci, Davide Di Raimondo, Alessandro Miele, Michele Ippolito

9 pagina 9 VIAGGIO D ISTRUZIONE Viaggio di istruzione a Budapest I Liceo Scientifico A/B L Ungheria è stata la meta del nostro primo viaggio d istruzione, accompagnati dalla prof.ssa Atzeri, dagli educatori Capizzoto e Villani, siamo sbarcati dall aereo pronti ad immergerci nella nuova esperienza. La scoperta della capitale è iniziata da un giro panoramico. Budapest è formata da tre distretti: Buda, Obuda e Pest, collocate sulle due rive del Danubio. Abbiamo percorso due dei ponti più significativi: il Ponte Margherita ed il celebre Ponte delle Catene, simbolo della città, noto per lo splendore artistico. Abbiamo visitato Piazza del Parlamento con la sede del Parlamento, edificio tipico costruito per i mille anni di storia d Ungheria. La guida, capito il nostro stato di sofferenza, ci ha tirato su di morale con una frase di ispirazione romanesca che diventerà storica: l anima ha la sua parte, ma anche la panza, portandoci al Mc Donald s! Il tour è proseguito, tra i monumenti più significativi ricordiamo la chiesa di S.Stefano e Piazza degli Eroi, monumento patriottico dello stesso valore simbolico del nostro Milite Ignoto. A cena ci aspettavano sul tavolo dei bei piatti fumanti di zuppetta con cipolle e verdure varie decisamente lontana dai nostri gusti, ma per fortuna ci siamo ripresi con il gulash veramente ottimo. Abbiamo scoperto successivamente, nostro malgrado, che quello sarebbe stato il menu di ogni giorno, l unica consolazione era l alternarsi della cipolla. La fermata della metro vicino all albergo è la stessa dove si fermava il leggendario Orient Express! La città di Buda, piccola e piena di costruzioni caratteristiche con tetti colorati, realizzati con mattonelle degli stessi colori della bandiera nazionale, che ravvivano l atmosfera di per sé un po grigia. Molto caratteristica anche la chiesa luogo dell incoronazione della principessa Sissi e di Francesco Giuseppe dedicata a Mattia Corvino, primo sovrano ungherese del Rinascimento, noto per il suo forte senso di giustizia. Chiacchiere e risate fino a notte fonda non ci hanno impedito di presentarci puntuali alle 8 la mattina della visita al castello di Godollo, la mitica residenza della Principessa Sissi! L edificio è in stile barocco ed è stato fonte di ispirazione per la costruzione di altri castelli, dando origine allo stile Godollo. Nato come residenza estiva divenne presto una sua dimora a tutti gli effetti, anche per la sua grandezza, infatti solo le cucine occupano un intera ala. Sissi era moderna ed aveva fatto installare nel castello un impianto di riscaldamento, oltre le caratteristiche stufe in maiolica tipiche del luogo. Il vicino paesino di S.Andrea sarà ricordato in modo particolare per la sua cioccolateria ed i suoi coltellini. Sembrava davvero di essere in un altra epoca! Dopo cena siamo andati a fare shopping in un centro commerciale. La differenza tra questi due ambienti era davvero impressionante, siamo passati dalle testimonianze dei mestieri medievali alla globalizzazione. Significativa la visita al Museo Nazionale per le testimonianze storiche presenti, la vista del Ghetto e della più grande sinagoga d Europa ci hanno fatto ricordare le vicende di Giorgio Perlasca durante l occupazione nazista. Il saluto è stato malinconico, visitare quel paese ricco di storia e di cultura così diverso dal nostro è stata una bella esperienza. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere cose nuove ed affacciarci ad orizzonti più ampi. Andrea Delle Castelle

10 pagina 10 VIAGGIO A STRASBURGO Nos élèves à l étranger Strasbourg et le Parlement Européen In occasione del 50 Anniversario della nascita del Parlamento europeo, la Direzione Generale dell'informazione del Parlamento europeo ha lanciato un invito per co-finanziare progetti che forniscano ai cittadini europei informazioni dettagliate sulle politiche europee in generale ed in particolare sul ruolo del Parlamento. Web Radio European Parliament Education è uno dei progetti selezionati dal Parlamento europeo. Rivolto in particolare a studenti e insegnanti di istituti secondari, tale progetto, attraverso l utilizzo di nuove tecnologie web, ha inteso educare al Parlamento europeo e all Unione europea e stimolare, soprattutto tra i giovani, il dialogo interculturale. Il progetto, iniziato nel febbraio 2008 e terminato nell aprile 2009, si è strutturato attraverso azioni diverse: un corso di e-learning, un forum e la realizzazione di un radio giornale web, i cui servizi sono stati confezionati dagli alunni. Il progetto si è concluso con l iniziativa Un treno per l Europa, oggetto dell articolo che segue. Parlement. Toutefois, l organisation laissait à désirer. Nous avons attendu deux heures avant d entrer! En outre, il y avait plusieurs invités importants que nous attendions, mais à la fin la moitié n est pas arrivée. J ai aimé seulement deux interventions : la première a été la performance musicale d une flûtiste, qui a démontré l existence d une communauté entre les musiciens européens déjà au XVIème siècle; la deuxième a été la présentation du site qui devra promouvoir l institution de plusieurs cours de formation sur le fonctionnement de l UE dans les différentes pays membres de l Union. Après le buffet, nous avons eu deux heures de liberté et nous sommes entrés de nouveau dans la salle du Parlement, sans être accompagnés. En pleine liberté, nous avons simulé une assemblé du Parlement et nous avons pu faire des photos. Cela a été la partie la plus amusante du voyage. Toutefois, en conclusion, il faut une réflexion plus sérieuse: quand je suis arrivé au Parlement de Strasbourg, j ai trouvé cet énorme établissement mais je n ai pas eu les mêmes sensations que j avais eues en entrant dans le Parlement italien. Le jour où j ai visité le Parlement en Italie, j ai pu ressentir en effet encore de l affection et une sorte de sensation d appartenance à ma nation, tandis qu il n y a eu aucun sentiment d identité ou d appartenance le jour où nous avons visité le Parlement de Strasbourg. Unis dans la diversité : c est le mot officiel de l UE. Toutefois, si je pense au Parlement, nous en avons les structures matérielles, c est vrai, mais il faut encore y mettre une âme. Federico Blundo Notre Institut a participé activement au Projet Web Radio organisé par l UE afin de promouvoir la connaissance de l UE entre les jeunes. Le projet prévoyait une journée symbolique à Strasbourg, dans le Parlement Européen. J ai été sélectionné par hasard pour y aller et l idée me plaisait beaucoup : finalement j aurais eu l opportunité d apprendre le fonctionnement du système européen directement sur le terrain! J ai pris à Padova le train «spécial» réservé aux participants au projet et avec mes amis j ai affronté plus de 15 heures de voyage! A minuit nous sommes arrivés à destination, épuisés par la durée du voyage; toutefois la fatigue ne nous a pas empêché de sortir pendant la nuit pour visiter la ville. Le matin suivant, nous avons continué à visiter Strasbourg et l après-midi nous sommes arrivés au

11 pagina 11 BORSA DI STUDIO La Cina è vicina Al termine di un anno che definirei bestiale, come già annunciato nella copertina del primo numero di No Binds di quest anno, non ci resta che trarre un bilancio conclusivo. Quest anno, più di altri, ci ha riservato una buona dose di fatiche, ma anche un gran numero di piacevoli novità. Come non includere il corso di Lingua e Cultura Cinese tra queste? Eccoci dunque alla seconda puntata dell articolo dedicato a tale argomento. L insegnamento della lingua cinese in orario extrascolastico, ad un prezzo simbolico, rappresenta forse il primissimo passo verso l inserimento del Convitto Nazionale all interno di un contesto intercontinentale, e non più unicamente europeo. L efficacia del corso è stata garantita dalla collaborazione con l Istituto Confucio di Roma, che ha sede nella facoltà di Studi Orientali, presso l università La Sapienza, da cui proviene la prof.ssa Tiziana Lioi, che ha impartito le ore di lezione. Il corso è stato attivato alternativamente nei giorni di martedì o giovedì, e al suo termine un esame interno ha premiato i primi dodici classificati con una borsa di studio: un viaggio a Pechino di una settimana, dal 26 luglio al 1 agosto, interamente finanziato dall Istituto Confucio e dal Ministero cinese dell Istruzione, fatta eccezione per il volo. Il corso di studi non è ancora terminato, perché la seconda fase avrà luogo il prossimo anno scolastico. E innegabile ammettere che l incontro con la lingua cinese è stato a tratti problematico la lingua, completamente diversa da qualsiasi lingua alfabetica- richiede in un primo tempo moltissima memorizzazione e quindi l approccio è tutt altro che intuitivo e pratico. Siamo ancora studenti alle primissime armi. D altro canto le soddisfazioni sono numerose e l interesse è enorme: anche solo ricordarsi la grafia di una serie di caratteri dà una soddisfazione enorme. Il viaggio a Pechino non è altro che la ciliegina sulla torta. Tra gli accompagnatori del vi sarà la prof.ssa Atzeri e la prof.ssa Lioi, anche perché una guida che sappia destreggiarsi nella giungla linguistica e culturale sarà senza dubbio di grande sostegno. Parteciperanno poi altri dieci Istituti Confucio di provenienza internazionale, per un totale di 100 studenti da undici differenti paesi europei. Il programma prevede, oltre alle lezioni di lingua cinese, proposte culturali e diverse attività come lezioni di calligrafia, arti marziali, disegno di maschere dell Opera di pechino. Il tutto coronato da visite ai luoghi più importanti come la Grande muraglia, la Città Proibita e primo fra tutti il sito delle ultime Olimpiadi. Il tutto con la viva speranza di allargare ancora un po i confini della lingua più peculiare al mondo: il romano. Giulia Valenti

12 pagina 12 Convegni e Seminari al Convitto CONVEGNI Percorsi di apprendimento integrato nelle Scuole italiane, francesi e tedesche Gli importanti organismi presenti al Seminario ci hanno vincolato all eccellenza organizzativa, a un accoglienza impeccabile, a una perfezione informatica, culinaria, ricreativa, umana. Impossibile realizzarla senza il superlavoro e la sinergia di tante forze all interno del gruppo : personale amministrativo, tecnico, educativo, ATA, personale di cucina, due docenti intrepidi, Dirigenza... tutti compatti per il buon esito dell avventura. Gli apprezzamenti raccolti a missione compiuta testimoniano del successo ottenuto. Dal 14 al 16 maggio, il Convitto ha ospitato un importante Seminario Internazionale del quale è Istituto Capofila : Scienze e Lingue. Percorsi di apprendimento integrato di lingua e contenuto nelle scuole italiane, francesi e tedesche. Il Progetto è stato promosso dal MIUR- Direzione Generale degli Affari Internazionali, in collaborazione con il Bureau Culturel et Linguistique de l Ambassade de France e il Goethe-Institut Italien, con il patrocinio dell Ambasciata della Repubblica Federale di Germania. Il Progetto è ambizioso. Si propone, -come recita la presentazione che si può leggere sul sito o sul sito del convitto cliccando sul logo Scienze e Lingue- di rafforzare l interesse per lo studio delle tematiche scientifiche attraverso strategie e pratiche di CLIL/EMILE in italiano, francese e tedesco. I gruppi di lavoro dovranno definire delle proposte di moduli didattici di Scienze nelle tre lingue comunitarie promuovendo un approccio non solo interdisciplinare ma interlinguistico e interculturale. Il prodotto finale sarà in seguito disseminato in una rete di scuole più vasta possibile. D altronde il Progetto è in perfetta sintonia con le linee d indirizzo del nostro Istituto: collegamenti internazionali, cooperazione con il Ministero, dimensione europea. Le nostre strutture operative hanno permesso un perfetto funzionamento delle varie fasi del Seminario : accoglienza di due docenti (lingua e scienze) per ognuna delle 3 scuole francesi (Jarny, Nice, Saint-Etienne), delle 3 scuole tedesche (Bad Aibling, Berlin, Wolfsburg), delle 6 scuole italiane (Bari, Cento, Cuneo, Palermo, Recanati, Roma) del Lycée Chateaubriand di Roma, partner dell Istituto Capofila ossìa noi, ossìa due colleghe del Liceo Scientifico che si faranno carico dell esperienza didattica innovativa proposta dal Progetto. Al Seminario hanno participato ugualmente i Dirigenti degli Istituti italiani coinvolti, coordinati nel gruppo di lavoro dal Rettore, Emilio Fatovic, alcuni importanti rappresentanti degli organismi citati, le tre brillantissime esperte (Brigitte Hazard, Anna Pascucci, Federica Ricci Garotti). Abbiamo assicurato l organizzazione delle assemblee plenarie, dei lavori di gruppo, i momenti conviviali, i momenti ricreativi grazie al Gruppo Jazz degli alunni del Liceo Europeo, al Coro Polifonico Multietnico Daniele Manin, e valore aggiunto- la lunga notturna passeggiata romana con gelato finale, s il vous plaît. Tutti i relatori hanno ribadito l urgenza di ribaltare i deludentissimi risultati dei tre paesi coinvolti nell indagine PISA-OCSE per quanto riguarda lo studio delle Scienze e la poca motivazione degli studenti. Tutti hanno ribadito la necessità di padroneggiare due lingue europee. Integrare le due problematiche insegnando le Scienze in lingua straniera, ecco la scommessa AICL, EMILE o CLIL che dir si voglia. Le esperte hanno confortato questa convinzione dimostrandone la validità teorica, strutturando gli obiettivi del Progetto : obiettivi linguistici ma soprattutto scientifici, interdisciplinari e interculturali, mettendo al centro i saperi, le competenze, la motivazione dell allievo e la sua coscienza europea. Il nostro Rettore ha messo in luce, dal momento dell apertura dei lavori, la necessità di rafforzare nei POF

13 pagina 13 CONVEGNI d Istituto l interesse per lo studio delle tematiche scientifiche attraverso l approccio iscritto nel cuore del Progetto, l apprendimento integrato, facendo riferimento alla ricerca Euridice che insiste sulla formazione dei docenti, sulla valutazione, sul reperimento dei materiali, soprattutto informatici e -udite udite-, il reclutamento degli insegnanti con profilo professionale, già esistente in Francia dagli anni 80 (certificazione aggiuntiva di DNL per insegnare la propria materia in lingua straniera) e in Germania sotto forma diversa, poiché i docenti insegnano comunque più materie. L Italia per questo Progetto sceglie ancora la codocenza, più vicina all attuale realtà delle cose. Il Progetto sarà articolato in due fasi : la prima di elaborazione di moduli didattici fra scuole gemellate, la seconda di sperimentazione nelle classi per giungere al prodotto finale. Tutto il lavoro di elaborazione avverrà su una piattaforma informatica coordinata dalle esperte. Gli interventi delle esperte del settore (Scienze in EMILE/CLIL) sono stati estremamente stimolanti. Abbiamo avuto conferma di ciò che già sapevamo. Che la lingua, i contenuti e i saperi devono integrarsi. Che la lingua non è una materia, ma un mezzo per comunicare contenuti complessi. Che si impara solo nella complessità. Che confrontare, osservare e descrivere sono capacità cognitive superiori. Che i contenuti sono scoperta. Che la Scienza è scoperta e che, come Alice nel paese delle meraviglie, bisogna avventurarvisi senza paura. Che bisogna allontanarsi dalla didattica esplicativa. Che l aquisizione e l apprendimento sono diversi e complementari. Che l allievo deve esserne parte attiva. Che l interazione fra pari, senza paura di sanzioni, è pagante. Che se mi racconti ti ascolto e dimentico; se mi mostri capisco, ma solo se mi fai fare imparo. Di didattica, i Cinesi avevano già capito tutto, come dimostra questo loro vecchio proverbio. Il nostro laboratorio all Europeo altro non è (altro non dovrebbe essere ) che l applicazione di tutta questa riflessione, ora dilagante. Insomma, per tutti i docenti partecipanti alle plenarie e ai lavori di gruppo, il Seminario è stato una botta di energia. Molte cose dette durante i lavori, la maggior parte delle metodologie proposte, sono applicabili ad altre materie. Rimane da sperare che gli auspici del Rettore si avverino: la formazione del docente, il suo impegno reale, la messa in pratica della sua riflessione teorica, devono avere un riscontro nella premialità del lavoro in termini di stipendio e di punteggio. Vecchia utopia? Intanto, protocolli d intesa con gli organismi che hanno collaborato al Progetto del MIUR ; mobilità dei docenti coinvolti ; a ottobre 2009 un Seminario intermedio di fine progettazione ; a giugno 2010 il Seminario conclusivo aperto a tutti. Infine, non è mancata la parte emotiva, ricordata da Fiorella Casciato del MIUR, ex-docente ora funzionaria ideatrice del Progetto. Il crederci lo farà vivere. Le idee camminano sulle gambe degli uomini. E delle donne.

14 pagina 14 PROGETTO ONU I want to be a part of it, New York New York 12 Miaggio 2009: un gruppo di studenti del Convitto insieme ad altri del Dante, si incontrano a Fiumicino alle 8.30 di mattina. Gli occhi brillano, sorridono, sono carichi e le valigie sono più grosse di loro Destinazione? La Grande Mela. Ma non è un qualunque viaggio d istruzione. Cinque mesi di preparazione, di incontri, di lezioni d inglese, di regole e di politica internazionale per affrontare la più prestigiosa simulazione di processi diplomatici multilaterali riservata a studenti liceali. Il progetto si chiama UNA-USA Model United Nations. Dal 14 al 16 Maggio quasi 2500 studenti in qualità di delegati, provenienti da tutto il mondo si sono incontrati nella sede del palazzo dell ONU per simulare il funzionamento dei suoi organi principali. Già trovarsi in una metropoli come New York è un impatto incredibile, figuriamoci sedersi nella sala dell Assemblea Generale e ascoltare le parole di Ban-Ki Moon: Ognuno di voi può diventare come me, Segretario Generale delle Nazioni Unite. Un emozione unica, come quella di trovarsi a confronto con altre migliaia di studenti stranieri, molto lontano dall atmosfera ovattata delle mura scolastiche, e cercare di far valere le idee del Paese rappresentato, su di temi davvero impegnativi. Dialogare mantenendo la propria posizione, accuratamente studiata e approfondita nei mesi di preparazione, anche di fronte a quegli americani che non guardano in faccia nessuno e perseguono i loro obiettivi con una grinta e una determinazione incredibili E allora mozioni, discussioni formali e non, risoluzioni sui temi trattati, votazioni e infine i premi, già perché nonostante le prime difficoltà, quegli studenti italiani hanno vinto sei Awards, perché si sono distinti tra altri 2500 per le loro capacità, il lavoro di squadra, l impegno e soprattutto la carica che ci hanno messo. Tutto questo in sintesi: una fantastica esperienza formativa. Ma la verità, è che in una settimana intera a New York non potevano certo solo lavorare!!! D altronde non si può andare nella Grande Mela e non guardarsi attorno. Musei? Dalla lontana scultura greca a Pablo Picasso e alla Pop Art, (per ulteriori dettagli rivolgersi agli studenti del Dante che non ne hanno tralasciato neanche uno!). Grattacieli? Spaventosi, da provocare le vertigini persino dal basso. E poi il panorama notturno dall 86 piano dell Empire State Builduing, da cui si può ammirare la città in tutta la sua immensità e le sue luci, che anche se qualcuno non troppo fortunato ci è capitato durante la tempesta, lascia senza fiato Le strade caotiche percorse da taxi o lussuose limousine, i carretti degli hot-dog ai lati del marciapiede, Central Park, l atmosfera hollywoodiana di Times Square, il Ponte di Brooklyn e l oceano a due passi, dove si affaccia quell imponente Manhattan delle riprese cinematografiche che vuole dominare il mondo dall alto dei suoi grattacieli. E la gente che corre, sempre di fretta, con il caffè il mano, il giornale sotto il braccio e il computer nell altro perché a New York le cose avvengono più velocemente che altrove. E poi un altra tappa imperdibile, lo shopping. Impossibile non trovare qualcosa da acquistare. Saranno i prezzi formidabili o il semplice fatto che ogni negozio è il doppio, il triplo, il quadruplo di uno italiano. Ad ogni grande firma è dedicato un intero grattacielo, tra una vetrina e l altra non ci sono spazi vuoti, ogni porta apre uno spettacolo. Da Tiffany, a Ralph Lauren, dalla Nike alla casa delle M&M s, dal palazzo della Apple ai grandi magazzini di 9 piani dove il tempo non basta mai (vedi continui ritardi del gruppo agli appuntamenti stabiliti ) Ma la scoperta più sensazionale è stata la compagnia, l elemento che rende speciale una vacanza più di un altra. Prima di tutto conoscere degli accompagnatori d eccezione, tra organizzatori del progetto e le temerarie professoresse, e poi persone che erano sempre state nella classe accanto, ma a cui non si era fatto alcun caso, condividere con loro la camera d albergo, le cene da 50 dollari per una bistecca, o le colazioni da 40 dollari sulla terrazza dell hotel, la sensazione di vivere in un mondo fantastico per una settimana e la voglia di non andarsene più via. E un rientro che ha scatenato non poche chiacchiere perché a causa dell influenza, i ragazzi sono rimasti a casa un intera settimana. Ma anche se il virus è già sparito, loro non dimenticheranno mai quel viaggio e quella città di cui tutti vorrebbero far parte. Giovanna Grippo

15 pagina 15 PROGETTO ONU UNA-USA Model United Nations The UNA-USA Model United Nations is an academic simulation of a session of the United Nations various bodies (General Assembly, FAO, etc...). The simulation takes place at the UN headquarters in New York City in the rooms where the real sessions are held. The delegations are composed of students from schools around the whole world. Before leaving for New York we had already attended the Consules Model United Nations, which is basiclly a simulation of the MUN which takes place at the LUISS University. When we arrived to NYC we attended the opening cerimony at the UN Headquarters and we were favourably surprised when we discovered that no one less than the UN s Secretary General Ban Ki-moon himself held a speech at the cerimony. The following day the simulation started. Each country had two delegates in each of the UN bodies of which it was a member. The bodies that were represented were the WHO, World Bank, General Assembly, UNFCC, ECOSOC and the IAEA. The issues that these bodies dealt withe were respectively illicit traffic of human organs, microcredits, illicit traffic of small arms and separatist states movements, climate change, violence against women and preventing nuclear terrorism. The countries we represented were Sweden, Nepal, Syria and antiguan and Barbuda. We delegates had to represent our contry s position on the topic in the assebly and through both formal and informal sessions we had to write resolutions to propose solutions to the problem. These resolution would then be voted and amended by the whole assembly and if it got a 2/3 majority it would pass. At the end of the simulation the best delegations in each committee would receive an award, in addittion to that an award would also be given to the various honourable mentions in the committes. Our delegations won three honourable mention awards, namely Sweden in the WHO and in the IAEA, and Syria in the General Assembly. The countries we represented were Sweden, Nepal, Syria and antiguan and Barbuda. This experience undeniably enriched us since we got the chance to meet, negotiate and deal with people from all over the world and we got an insight to the functioning of transnational oraginsations. Marco Di Matteo

16 pagina 16 ORIENTAMENTO La Marina Militare orienta i liceali del Convitto di Roma Mercoledì 15 aprile, al ritorno dalle vacanze pasquali, i ragazzi del triennio del Liceo Classico, Scientifico e Classico Europeo hanno partecipato ad un importante incontro di orientamento organizzato dall Ufficio Immagine e Promozione della Marina Militare. E stato lo stesso Rettore Emilio Fatovic, il fautore più entusiasta e l anima di questa iniziativa, ad accogliere i ragazzi in Auditorium, dove ha avuto luogo la visione del filmato il tuo futuro a portata di... mare, che ha trasmesso intense emozioni ed ha reso una testimonianza di forte valore comunicativo. Immediatamente dopo, i ragazzi hanno avuto l opportunità non solo di confrontarsi con una realtà accademica d eccellenza legata ai valori tradizionali ed allo stesso tempo aperta all innovazione, ma anche di farlo a stretto contatto sia con Comandanti d esperienza sia con giovani ufficiali, allievi dell Accademia di Livorno. Sono intervenuti il Comandante Angelo Castiglione, Capo Ufficio Immagine e Promozione, il Comandante De Renzis, Capo della Sala Stampa dell Ufficio per la Comunicazione della Marina Militare, il Comandante Attilio Serata, Vice Capo Dipartimento Operazioni presso lo Stato Maggiore Marina ed ex-convittore e gli Ufficiali Aspiranti Guardiamarina Matteo Ricasoli e Eliana Paris. Questi ultimi in particolar modo hanno permesso, principalmente per la loro vicinanza d età, una condivisione della realtà accademica interessante e completa in ogni suo aspetto. Questa giornata non è stato il primo contatto che il Convitto Nazionale di Roma ha avuto con la Marina Militare, ma ha consacrato l impegno del Rettore Emilio Fatovic per riallacciare gli antichi rapporti tra queste due impotanti istituzioni. Testimonianza di questo canale di comunicazione educativa è il pennone, ricevuto in dono, che è stato eretto nel piazzale antistante l ingresso principale dell istituto e che costituisce il simbolo di una convergenza d identità. Questo non è che l inizio, ma si tratta già di un grande traguardo, nel percorso di avvicinamento tra due grandi famiglie: il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma e la Marina Militare. Federico Ratini e Filippo Vandenbulcke

17 pagina 17 ORIENTAMENTO Il Rettore della Lateranense Mons. Fisichella riceve i liceali del Convitto Incontro di orientamento alla Pontificia Università Lateranense di Roma Anche quest'anno si è ripetuto il rito degli orientamenti universitari per le ultime classi di liceo. Questa volta, però, gli alunni in uscita hanno anche avuto l'opportunità di vedere una Università da vicino ed assistere ad una lezione. Infatti il 18 maggio 2009 si sono recati assieme ad alcuni professori, educatori e al signor Rettore all'università Lateranense. Sicuramente è stata un'esperienza utile per vedere le strutture con i propri occhi, sedersi prematuramente nei banchi universitari, carezzare l'idea di studiare in quella fornita biblioteca. Una indagine sul campo è sempre più indicativa delle informazioni comunque utili racchiuse in un dépliant. M. K. I maturandi dei tre Licei del Convitto Nazionale hanno partecipato ad un incontro per l orientamento universitario presso la Pontificia Università Lateranense a Roma, centro di studio collocato nell area della Basilica di San Giovanni in Laterano dove è possibile conseguire all estero (Vaticano), in un ambiente veramente internazionale, una Laurea Magistrale equipollente a quella italiana. Dopo una lezione interattiva sulla questione mediorientale tenuta da un gruppo di studenti dell Università, sono stati presentati agli alunni del Convitto i corsi della Facoltà di Giurisprudenza della Lateranense che, oltre al tradizionale curriculum presente in ogni Università, si caratterizzano per l impostazione che privilegia le nuove frontiere degli studi giuridici: il diritto comparato (secondo l esperienza del common-law, del diritto islamico, del diritto cinese ), il diritto internazionale e quello delle integrazioni sovranazionali. Sono state descritte le modalità di ingresso (il numero programmato, la conoscenza linguistica) alla Facoltà e l organizzazione delle lezioni e degli studi. All evento hanno presenziato il Rettore della Lateranense, Sua Ecc.za Mons. Rino Fisichella, e il Rettore del Convitto, Prof. Emilio Fatovic, insieme al Preside della Facoltà e ad alcuni Docenti del Convitto.

18 pagina 18 ORIENTAMENTO Si è trattato di un primo formale incontro tra le due Istituzioni che hanno iniziato una collaborazione per progettare spazi e momenti di formazione ed orientamento per gli studenti. Si tratta delle iniziative inquadrate nell ambito del progetto voluto dal Rettore Fatovic: Verso l eccellenza. Percorso di valorizzazione e orientamento delle alte competenze raggiunte al quale la Facoltà di giurisprudenza della Lateranense partecipa per l area giuridica. A queste si aggiungeranno altre attività comuni previste da un apposita Convenzione tra il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e l Università Lateranense che coinvolgeranno studenti e docenti delle due Istituzioni. Corsi di orientamento preuniversitario Il Convitto Nazionale ha ricevuto anche quest anno diversi inviti da parte di prestigiose università italiane che chiedono di segnalare gli studenti più meritevoli del penultimo anno di scuola, ai quali offrono la possibilità di partecipare, a titolo gratuito, a settimane di orientamento preuniversitario durante il periodo estivo. I corsi rappresentano un esperienza qualificante in quanto mettono gli studenti a diretto contatto con realtà significative del mondo universitario e della ricerca scientifica e tecnologica. L accesso ai corsi è preceduto da una selezione molto rigorosa. Dopo aver passato una prima selezione all interno dell Istituto in base ai meriti scolastici, gli studenti (massimo quattro) di ogni Istituto devono superare un ulteriore selezione, a livello nazionale, da parte delle Università, che vagliano attentamente ciascun curriculum ed i voti scolastici attribuiti negli ultimi anni a ciascun studente. Le richieste possono essere presentate anche da alunni che frequentano licei all estero. Il nostro Istituto ha selezionato alcuni studenti per partecipare ai corsi estivi di quest anno : Federico Blundo, Elisa Palana e Filippo Vandenbulcke (Liceo Classico Europeo) Andrea Cipriani (Liceo Scientifico) e Giovanna Spanò (Liceo Classico). Tra gli studenti segnalati dal nostro Istituto sono stati accolti, tra le oltre 2000 domande ricevute da ciascun Università da tutta Italia e dall estero): - Federico Blundo (IV A Europeo) e Andrea Cipriani (IV A Scientifico) che con altri 300 studenti selezionati frequenteranno il corso organizzato dalla Scuola Normale di Pisa presso Camigliatello Silano in Calabria - Federico Blundo (IV A Europeo) e Elisa Palana (IV A Europeo) che parteciperanno con altri 200 studenti al corso di orientamento in lingua inglese Scopri il tuo talento organizzato dall Università Bocconi di Milano. - Federico Blundo (IV A Europeo) che parteciperà con altri 100 studenti al corso organizzato dalla Scuola Estiva di Orientamento presso Volterra gestita dalla Scuola Superiore

19 pagina 19 CULTURA Lezioni di Cultura Internazionale Abbiamo passato interi giorni chini sui libri, abbiamo applicato formule e teoremi, abbiamo analizzato i più grandi pensatori della storia, abbiamo letto opere magnifiche, studiato atomi, molecole, protoni, declinazioni, leggi fisiche e un infinità di altre cose, ma per quale scopo? Lo abbiamo veramente fatto solo per il nostro futuro? No. Lo abbiamo fatto perché in fondo, ognuno di noi cova un ammirazione per quell essenza dell uomo che prende il nome di Cultura. In un periodo nel quale ognuno rivendica la propria appartenenza e le proprie radici, il nostro Istituto ha deciso di tenere tre lezioni di cultura internazionale di ampio respiro, che hanno spaziato in vari ambiti. La prima lezione, tenuta dal Prof. T. Lucrezio Rizzo, ci ha fornito una visione complessiva della Cina e dell influenza del diritto romano nel suo percorso di democratizzazione. Le letture delle opere della poetessa Marina Cvetaeva sono state interpretate nella seconda lezione da Lidia Gargiulo ed inserite in un excursus sulla storia della Russia del Novecento da parte del Prof. Valerij Voskobojnikov. Nella terza lezione, amabilmente condotta dal Dott. Franco Fornasaro, si è analizzato, criticamente, la storica situazione multiculturale del nord est italiano. In tutti gli eventi si è sentita la comune voglia degli esperti di farci percepire la nostra appartenenza a quell orgoglio umano che rappresenta la cultura. E importante sottolineare il fatto che queste lezioni, tenute nelle ore curriculari, non hanno tolto tempo prezioso ai docenti, ma, al contrario, hanno integrato il loro apporto formativo con considerazioni e riflessioni tali da costituire un ulteriore incipit per gli studenti a dedicarsi allo studio. E doveroso, inoltre, porre i più sinceri ringraziamenti a tutti coloro i quali si sono mobilitati affinché questo evento riuscisse nel migliore dei modi, in particolare si ringrazia il Rettore Emilio Fatovic per il suo impegno, La Prof.ssa Dentamaro per l organizzazione e gli ospiti Lidia Gargiulo, T. Lucrezio Rizzo, Franco Fornasaro e Valerij Voskobojnikov che hanno gentilmente accettato il nostro invito e ci sono stati di esempio e di traino per la passione con cui hanno affiancato una profonda conoscenza dell argomento ad esperienze e testimonianze personali. Ciò che ha reso i tre incontri omogenei tra loro è stato il comune intento degli invitati di evidenziare quanto e come la cultura, intesa come usi e costumi di popoli anche lontani, sia plasmata e regolata da principi universali. In questo, un merito particolare va a Franco Fornasaro, un ospite graditissimo che, avvalendosi anche delle testimonianze dirette e simili a quelle del nostro rettore, ha focalizzato l attenzione sul problema dell Adriatico del Nord, sottolineando il fatto che, malgrado si sia dovuti passare attraverso anni di lotte e guerriglie, si stia consolidando una linea culturale caratterizzata dalla forzata simbiosi di etnie diverse tra loro, lanciando al tempo stesso un messaggio di speranza civile ed umana di abitare in luoghi senza confini e barriere dei pregiudizi. Damiano Bracci

20 pagina 20 ATTUALITA /LIBRI Parole di fuoco, fuoco alle parole La condanna di un uomo che osò dire la verità Un primo piano in bianco e nero. L espressione dura, gli occhi neri imperturbabili, la barba corta, un grande vuoto intorno. Il volto di tre quarti rispetto all obiettivo, lievemente inclinato. Lo sfondo sfocato e indefinito quasi spettrale. Le labbra serrate come a dire io non parlo più, adesso tocca a voi farlo. È Roberto Saviano, è il suo primo piano di trentenne, è la sua espressione di scrittore emergente che vive da tre anni con la scorta perché minacciato di morte dopo l uscita di Gomorra. Sono suoi gli occhi penetranti che dalla copertina del libro fissano noi lettori: è lui, è l uomo che si è fatto martire per noi. Saviano ha scritto trecentotrentuno pagine di denuncia sulla camorra, ma sono trecentotrentuno pagine che non riesco a definire, alle quali non riesco e ne credo mai riuscirò ad attribuire un aggettivo unico, una definizione che possa essere icastica in modo assoluto e soddisfacente. Saviano più che scrivere rigetta fuori le sensazioni e i pensieri e la rabbia e le urla e le lacrime e i vuoti del peso di ciò che vive. Saviano più che scrivere traccia il perimetro, scatta una fotografia, dipinge il quadro della camorra e dei suoi uomini; lo fa in modo perfetto, senza tralasciare passaggi, fornendo le documentazioni, le prove, le testimonianze, i dati, le sentenze della procura, gli atti ufficiali, le intercettazioni, senza mancare un particolare, senza omettere un nome, spiegando tutto, anche ciò che sembra non poter essere spiegato. Sa le date, i numeri, i nomi, i posti, i perché, i traffici, le storie, le famiglie; sa quale sia l odore del sangue di un uomo di camorra ucciso e abbandonato per strada, sa come l asfalto delle terre di camorra sia impregnato di quel sangue cotto sotto il sole. Saviano ha preso gli ultimi anni della sua vita e li ha consacrati alla stesura di un libro che, come un mosaico, crea un immagine, la compone lentamente, pagina dopo pagina, parola dopo parola, orrore dopo orrore, morto dopo morto. Il suo mosaico ha un che di inspiegabilmente coinvolgente, di incomprensibilmente bellissimo perché orribile. È un mosaico fatto di tanti pezzetti raccolti faticosamente, sfidando gli assurdi percorsi burocratici che in questo paese fanno ostruzionismo come le migliori opposizioni parlamentari, ma anche con assoluta facilità: scendendo per strada, guardando la sua Napoli e vedendo lo scenario di terrificante violenza quotidiana che in essa si tiene. Saviano scalfisce una statua di indignazione, vergogna e senso di irrequietezza. Irrequietezza perché il lettore, sentendosi terribilmente inutile fermo e statico, non può che rimanere terrificato e affascinato dalle sue parole. Ma sono queste sue stesse parole che adesso lo tengono prigioniero: dall uscita di Gomorra vive cambiando casa, con sette uomini della polizia che lo proteggono quindi da allora non vive per aver scritto trecentotrentuno pagine di assolute incontestabili verità. E adesso mi chiedo: in uno Stato che si dichiara repubblica democratica e che quindi si dovrebbe attenere a questa sua dicitura, come è mai maledettamente possibile che un uomo debba essere privato della libertà per aver avuto il bisogno di dire la verità? Come è mai maledettamente possibile che si debba ricorrere a diventare prigionieri per voler esercitare un proprio diritto? Come è mai maledettamente possibile che il resto della società non si ribelli duramente a questa aberrante realtà? Come è mai maledettamente possibile che Saviano sia stato dimenticato dalle istituzioni, dalla stampa e dalla collettività? E soprattutto, vedendo come questo sia accaduto con estrema facilità, come è mai maledettamente possibile pretendere che ci possa essere qualcuno che osi seguire il suo esempio? Francesca Sabatini

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