INTERREG Verbale di riunione (V.R.) n. 002 del 01 marzo 2012

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1 INTERREG Verbale di riunione (V.R.) n. 002 del 01 marzo 2012 Il giorno 01 marzo 2012, alle ore 10.30, presso la sede della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola (Tecnoparco del Lago Maggiore, Via dell Industria, 29/2 Verbania), nella sala riunioni del primo piano del Settore Politiche Territoriali, Infrastrutture e Trasporti, si è tenuto un incontro di coordinamento operativo inerente il progetto INTERREG Italia-Svizzera (dal titolo Valorizzazione dell Architettura Tradizionale, Tutela del paesaggio antropico e del costruito), con il seguente ordine del giorno: - condizioni di ammissibilità e rendicontazione delle spese; - gestione del progetto. All incontro risultavano presenti i seguenti soggetti: dott. Claudio Cottini, Assessore all Istruzione e all Università, alla Cultura, alle Attività Estrattive, alla Pianificazione Territoriale della Provincia del V.C.O.; Sindaco del Comune di Santa Maria Maggiore dott. Gianluca Iervasi, Responsabile del Servizio Attività Produttive e Politiche Comunitarie della Provincia del V.C.O. arch. Luigi Formoso, Responsabile del Settore Politiche territoriali, Infrastrutture, Trasporti arch. Sergio Gasparotti, Responsabile del Settore Pianificazione Territoriale e Urbanistica dott.ssa Antonella Salina, Funzionario amministrativo del Comune di Santa Maria Maggiore dott. Massimo Marian, Geologo del Centro Servizi Lapideo del V.C.O. di Crevoladossola ing. arch. Elisa Genna, coordinatore del progetto e tecnico di laboratorio incaricato dal Centro Servizi Lapideo del V.C.O. di Crevoladossola arch. Marco Zerbinatti, Ricercatore presso il DISEG del Politecnico di Torino sig.ra Enrica Barzotto, Amministrativo presso il DISEG del Politecnico di Torino dott.ssa Ferdinanda Pizzoccaro, Amministrativo presso il DISEG del Politecnico di Torino ing. Paolo Piumatti, Ricercatore presso il DISEG del Politecnico di Torino sig. Ferruccio Sbaffi, GAL Laghi e Monti sig. Christophe Cerrina, GAL Laghi e Monti sig. Angelo Rossi, esponente dell Amministrazione comunale di Comune di Beura Cardezza. L incontro ha preso avvio con la richiesta da parte del dott. Iervasi di iniziare i lavori in attesa dell arrivo dell assessore Cottini. Ha preso la parola l arch. Gasparotti, il quale ha spiegato che l incontro in essere è stato convocato al fine di definire in dettaglio le linee guida per la gestione amministrativo-contabile legata al progetto Interreg. Rammenta che, nel corso dell incontro tenutosi il 16 febbraio u.s., il dott. Iervasi aveva avanzato la richiesta di costituire un Comitato di pilotaggio del progetto al fine di agevolare e snellire la fase di gestione del progetto stesso. Allo scopo, si rende necessario individuare alcune figure di riferimento per ciascun partner: - un referente del progetto; - un responsabile tecnico; - un responsabile amministrativo-contabile. Queste figure, in alcuni casi, se ritenuto necessario o agevole e semplificativo, possono anche coincidere. L arch. Gasparotti afferma che la Provincia ha volontà di costituire tale Comitato di pilotaggio o inviando ai singoli partners comunicazione ufficiale nella quale richiedere tali riferimenti ed i contatti dei referenti individuati, ovvero compilando un modulo già predisposto all uopo da 1

2 compilarsi nella seduta in corso da parte dei singoli partners. Sottolinea l importanza dei riferimenti per i contatti (numero di telefono, numero di fax, indirizzo , posta certificata PEC, ), che saranno fondamentali durante tutto l iter di sviluppo del progetto. Il dott. Iervasi interviene dicendo che, nell ambito del Comitato di pilotaggio, sarebbe auspicabile la partecipazione da parte di un referente unico, in rappresentanza di ogni singolo partner. Tale referente, responsabile del progetto per ciascun soggetto partner coordina, poi, in seno all ente/azienda, i suoi collaboratori (responsabile tecnico e responsabile amministrativocontabile). Lo stesso sottolinea che la costituzione del Comitato di pilotaggio non è obbligatoria, ma importante ai fini della gestione operativa della complessa macchina progettuale. Nel caso delle due Amministrazioni Comunali, Beura Cardezza e Santa Maria Maggiore, pur essendo i Sindaci rappresentanti legali, non saranno inseriti nel Comitato di pilotaggio come referenti. L arch. Zerbinatti sottolinea l importanza delle comunicazioni in quanto nei giorni scorsi ha avuto grossi problemi nella ricezione della documentazione inviata da parte della Provincia del V.C.O. Per questi motivi, il Centro Servizi Lapideo, da lui contattato, ha fatto da tramite per l inoltro di tale documentazione. L arch. Gasparotti informa che il Comitato di pilotaggio sarà individuato mediante la formalizzazione di una determina. Il dott. Iervasi afferma che, per la Provincia del V.C.O., capofila del progetto, il referente per la rendicontazione è individuato nella sua stessa persona, mentre il referente provinciale per il coordinamento delle attività dei singoli partners è l arch. Gasparotti. Inoltre, egli sottolinea che, nel programma operativo, svolgerà una funzione di controllo di primo livello sulle attività che i partners man mano svolgeranno. Dopo questa premessa, il dott. Iervasi propone di organizzare l incontro affrontando sinteticamente alcuni punti. Nell ordine: - riassunto dei contenuti del progetto per ricordare agli intervenuti i compiti dei singoli partners; - riepilogo del cronoprogramma delle attività; - dettaglio sulla rendicontazione delle spese. Il dott. Iervasi ricorda che il primo step di rendicontazione è definito per il 31 maggio L assessore Cottini sottolinea la necessità di un avvio immediato delle attività in particolare nei due Comuni (di Beura Cardezza e di Santa Maria Maggiore), nei quali sono previsti interventi di recupero rispettivamente sulla Torre-casaforte e sui Lavatoi. L arch. Gasparotti riferisce, come da comunicazione inoltrata ai partners in data 27 febbraio u.s., che l Autorità di Gestione del Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera ha notificato all Amministrazione provinciale l ammissione a finanziamento del progetto Interreg sul tema della valorizzazione dell architettura tradizionale. Il contributo è stato concesso con la prescrizione che per il Centro Servizi Lapideo del V.C.O. occorra prevedere una quota da destinare al costo delle fidejussioni nella voce oneri finanziari e di altro genere, spese di garanzia e spese legali. Inoltre, l Autorità di Gestione, a conclusione della rimodulazione del progetto, ha trasmesso il testo definitivo della Convenzione tra Autorità di Gestione e Capofila italiano ed i relativi allegati. La 2

3 Convenzione è ora alla firma del Presidente della Provincia. La stessa Convenzione ed i relativi allegati dovranno, poi, essere trasmessi all Autorità di Gestione, integrati della polizze fidejussorie dei partners e di una nota con la quale si dichiari, a cura del GAL Laghi e Monti, di rinunciare all erogazione della quota di anticipo spettante ai partners non pubblici. La Convenzione, attualmente alla firma da parte del Presidente della Provincia, dovrà essere trasmessa entro 30 giorni. La tempistica è al momento rispettata. In quell occasione, la Provincia, in qualità di Capofila per parte italiana del progetto, chiederà l anticipo, pari al 15% dell importo complessivo del progetto. L arch. Gasparotti interviene dicendo di aver trasmesso via a tutti i partners coinvolti nel progetto la versione definitiva della Convenzione tra il Capofila ed i partners stessi. Sottolinea che sarebbe necessario che i rappresentanti di ciascun partner intervenuti presentassero sinteticamente le attività che dovranno svolgere nell arco temporale previsto per lo sviluppo del progetto. Lo stesso arch. Gasparotti mantiene la parola esponendo a tutti i contenuti del progetto: - i Comuni di Beura Cardezza e di Santa Maria Maggiore si occuperanno della realizzazione di interventi di recupero secondo la buona regola e nel rispetto della tradizione e dell identità locali; - la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola svolgerà attività propedeutiche all avvio del progetto del GAL Laghi e Monti; si occuperà della raccolta e della redazione di una prima bozza di fonti bibliografiche da implementare, dello studio dei tipi ricorrenti di edilizia tradizionale presenti sul territorio, dell individuazione delle buone pratiche negli interventi già eseguiti o delle pratiche non in linea con la tradizione/il contesto/la cultura locali. Si occuperà, altresì, della raccolta di norme, di regolamenti, di linee guida per l esecuzione degli interventi, e dell individuazione di regole da acquisire all interno degli strumenti urbanistici; - il Politecnico di Torino ed il Centro Servizi Lapideo del V.C.O. svolgeranno attività in sinergia ed in parallelo nella direzione della predisposizione ed elaborazione di linee guida per il buon costruire e dei Manuali; - l attività del GAL Laghi e Monti discenderà da tutti gli studi che saranno svolti dagli altri partners. Si occuperà della creazione di un Agenzia di Valorizzazione per la promozione turistica dei rustici presenti sul territorio. Mediante l ausilio di strumenti multimediali, si occuperà della creazione di una rete di rustici on line per la promozione e la valorizzazione turistica degli stessi e del territorio (turismo alternativo). L arch. Gasparotti riferisce di aver collaborato alla redazione del progetto per la parte tecnica e chiede all arch. Zerbinatti di aggiungere eventuali altre attività che il Politecnico di Torino, in collaborazione con il Centro Servizi Lapideo, si apprestano a sviluppare. L arch. Zerbinatti riferisce che sarà importantissima l interfaccia, in particolare, tra il Politecnico di Torino ed il Centro Servizi Lapideo del V.C.O. soprattutto per svolgere e dare rilevanza a tutti gli aspetti di test di laboratorio da eseguirsi su elementi tecnici (mensole e solette dei balconi, lastre in pietra di rivestimento della copertura, ) individuabili nel subsistema tecnologico del patrimonio edilizio esistente. Tali prove saranno fondamentali al fine di definire i parametri per la stesura dei Manuali delle buone pratiche. L assessore Cottini interviene sottolineando l importanza della ripresa dei lavori anche da parte del gruppo di professionisti e tecnici del settore, costituitosi lo scorso anno, la cui attività è parte integrante del progetto Interreg in essere. L ultimo incontro formale del gruppo si è tenuto lo scorso anno, ma sarà necessario prevedere una sua nuova convocazione a brevissimo. 3

4 L arch. Gasparotti, in merito, afferma che tale gruppo di lavoro è previsto in modalità transfrontaliera in ambito Interreg ed avrebbe un ruolo fondamentalmente di natura tecnicospecialistica. L assessore Cottini riprende dicendo che, oltre all arch. Zerbinatti, sarebbe importante coinvolgere nel gruppo tecnico anche l arch. Simonis, che si è aggiudicato l incarico per la redazione del Manuale del GAL Laghi e Monti sul Piano di Sviluppo Locale (P.S.L.). Ritiene indispensabile che le attività svolte nell ambito del: - P.S.L. GAL Laghi e Monti; - Interreg Italia-Svizzera; - Progetto CAPACities; - Progetto Borgate si sviluppino secondo linee di indirizzo comuni e convergano in modo che i singoli attori possano lavorare in maniera coordinata. Sarebbe importante poter convocare anche l arch. Simonis ed invitarlo a far parte del gruppo tecnico o semplicemente convocarlo affinchè possa relazionarsi con gli attori coinvolti nel progetto Interreg in modo che le differenti attività in essere su diversi fronti possano integrarsi. Il progetto Interreg deve assumere un valore territoriale. La Provincia deve fare sistema con altri soggetti affinchè l iter progettuale conduca a ricadute importanti sul territorio. Il sig. Sbaffi del GAL Laghi e Monti riferisce dell incontro che, nella giornata del 02 marzo 2012, si terrà in ambito GAL con l arch. Simonis, che ha ricevuto l incarico di sviluppare un Manuale tecnico per gli interventi sulle architetture tradizionali nell ambito dei Comuni appartenenti al GAL locale. È fondamentale dare un segnale al territorio attraverso la definizione di linee guida per gli interventi di recupero sul patrimonio costruito. È importante definire una regolamentazione. L assessore Cottini riferisce che la relazione con la Regione è molto forte. Il progetto Interreg è stato approvato perché potesse dare continuità ai progetti precedenti e a quelli tuttora in essere, o appena avviati, o in fase di avvio. Sarebbe importante che, grazie agli studi che si stanno svolgendo ed ai Manuali che prenderanno forma, dei loro contenuti si tenesse conto nell approvazione dei Piani Regolatori Generali. È questa la direzione verso la quale si tende. L arch. Zerbinatti afferma che in ambito locale sussistono pressioni/influenze a diversi livelli. Ma sottolinea il fatto che tutti gli enti/le aziende/i soggetti coinvolti nel progetto Interreg si trovano ad operare ad un livello dal quale non bisogna guardare ai particolarismi ed agli interessi locali. In questo senso, è necessario essere rigorosi. Si lavorerà su due livelli: - uno di sviluppo di indirizzi rigorosi per la sostenibilità tecnica; - uno di controllo a valle su interventi eseguiti, tra quelli che risultano essere stati finanziati. Il sig. Sbaffi, a questo proposito, riferisce che in ambito GAL, è stata istituita una Commissione di tecnici che, al termine degli interventi, prima del perfezionamento del saldo, si occupa di verificare la conformità dell intervento alle regole/linee guida definite. Il sig. Rossi del Comune di Beura Cardezza propone la possibilità eventuale dell istituzione di un premio per gli interventi virtuosi. L assessore Cottini riprende, quindi, un argomento toccato nel corso dell incontro tenutosi il 16 febbraio u.s., ossia quello della dinamica dei costi e dell ammissibilità/sostenibilità degli stessi. 4

5 Sarà necessario pensare ad un abbattimento totale degli oneri di urbanizzazione, ma anche ad altre forme di premio per gli utenti che intenderanno recuperare i manufatti tradizionali secondo le regole del buon costruire/del buon intervenire: pensare a forme di maggiorazione dei costi per chi non interviene secondo i dettami nel rispetto della tradizione ed a forme di finanziamento/premio per chi rispetta le linee guida definite. I rappresentanti del GAL Laghi e Monti condividono l intervento dell assessore Cottini ed affermano che, se le Amministrazioni Comunali prevedessero finanziamenti sul progetto e sgravi sugli oneri, gli utenti sarebbero certamente più invogliati ad eseguire interventi di recupero nella direzione verso la quale intende muoversi l Amministrazione stessa. A questo punto, il dott. Iervasi prende la parola per affrontare il tema della rendicontazione delle spese imputabili al progetto Interreg. Riferisce che i contenuti di dettaglio per la rendicontazione sono contenuti nelle pagine 40 e seguenti delle Linee Guida Interreg Italia-Svizzera Come primo step, sarà necessario chiedere un anticipo e postarlo in entrata ed in uscita. Nessuno potrà utilizzare tale anticipo del 15% se non la Provincia del V.C.O., in qualità di capofila, che lo suddividerà, in una seconda fase, ai singoli partners. La Provincia ha individuato un responsabile della rendicontazione nella persona del dott. Iervasi stesso. E sarà in prima persona a svolgere un ruolo di controllo preliminare sui partners. Il dott. Iervasi manifesta a tutti i presenti la sua disponibilità ad organizzare incontri bilaterali con i singoli partners soprattutto nella prima fase di impostazione della gestione amministrativocontabile. Sarà fondamentale che ogni partner definisca il suo stato giuridico (se trattasi di soggetto pubblico o privato). Ciò è importante ai fini della rendicontazione in quanto, per i soggetti pubblici, bisogna fare riferimento al Testo Unico per l acquisizione dei servizi, D. Lgs. 163/2006 (Codice dei Contratti Pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE); per i soggetti privati, sussiste comunque l obbligo di dimostrazione delle spese effettuate (la scelta del personale va effettuata mediante la pubblicazione di avvisi, di bandi, etc., a meno che non ci siano professionalità talmente elevate e rispondenti ai requisiti richiesti, per le quali si può optare per una procedura negoziata). Il dott. Iervasi chiede al Centro Servizi Lapideo, che è Consorzio a partecipazione pubblica e privata, di comprendere bene se può configurarsi come soggetto pubblico o come soggetto privato. Nel dubbio, conviene seguire le regole più restrittive perché nel più sta il meno. La scheda iniziale per la rendicontazione delle spese è l Allegato 1 (Rendiconto delle spese sostenute dal partner). Per la prima compilazione, il dott. Iervasi invita tutti i partners a rivolgersi ed a confrontarsi con lui. L Autorità di Gestione ed il controllore monitorano tutti i dati che man mano vengono caricati dalla Provincia sul web. Il dott. Iervasi stabilisce che almeno due volte all anno devono essere inviate le pezze giustificative delle spese affrontate in ambito Interreg (fatture, scontrini, cedolini, etc.) con indicazione della percentuale di importo sostenuto imputabile all Interreg (porta un esempio: se si acquista un bene strumentale, che sarà sfruttato in parte per l Interreg ed in parte per un altro progetto, bisogna indicare la quota percentuale della spesa imputabile all Interreg) e relativo timbro per l annullamento. Il dott. Iervasi consiglia a tutti i partner di compilare la scheda di rendicontazione seguendo la tempistica delle attività previste sul cronoprogramma. Successivamente, una volta ricevuta la documentazione di rendicontazione da parte dei partner, si occuperà personalmente del caricamento on line dei dati. 5

6 Le scadenze del 31 maggio e del ottobre di ogni anno non sono finalizzate all erogazione di quote di finanziamento, ma al monitoraggio dell attività svolta. La dott.ssa Salina del Comune di Santa Maria Maggiore chiede al dott. Iervasi cosa succederebbe nel caso in cui il Comune avesse necessità del finanziamento di una quota più elevata rispetto alle tranches a scadenze fissate previste dal progetto (15% anticipo, 35%, etc.), in quanto ritiene impossibile che, se l Amministrazione comunale si trovasse ad affrontare subito maggiori spese rispetto alla percentuale concessa, la stessa possa riuscire a coprire le spese nell immediato. Il dott. Iervasi afferma che l aver suggerito la costituzione di un Comitato di pilotaggio è fondamentale e funzionale ai fini di una gestione ragionata dei finanziamenti. Ogni qualvolta viene concessa una quota percentuale di finanziamento da parte dell Ente erogatore sarà fondamentale riunire il Comitato e stabilire in modo concertato la suddivisione del finanziamento sulla base dell impegno e dell attività svolta da parte di ciascun partner. I fondi sono comunitari ed è sufficiente inserire nei bandi per l appalto dei lavori i riferimenti al progetto europeo, in modo che gli appaltatori siano al corrente delle tempistiche di concessione dei finanziamenti. A questo punto, interviene la sig.ra Barzotto del Politecnico di Torino, la quale chiede al dott. Iervasi se vanno rendicontate anche le spese generali e se la quota di budget definita per ogni anno a monte dell avvio del progetto, risulta poi vincolante. Il dott. Iervasi risponde che le spese generali vanno rendicontate entro una percentuale massima del 3% del totale del progetto per ciascun partner. Per quanto concerne la quota di budget definita per ciascun anno, essa è vincolante, ma le Linee Guida Interreg contemplano la possibilità di rimodulare il budget entro il 31 agosto di ogni anno, se necessario. Il dott. Iervasi sottolinea che la rimodulazione del FESR è sul Quindi, si può contare su scivolamenti verso quella data, anche se auspica un impegno da parte di tutti per completare il progetto entro i termini previsti nella programmazione dello stesso. L arch. Zerbinatti comunica che è più probabile che le spese, nel corso del primo anno, siano inferiori rispetto a quelle degli anni successivi. Il sig. Sbaffi interviene chiedendo al dott. Iervasi di inoltrare a tutti i partners la dicitura da far apporre ai timbri per l annullamento delle pezze giustificative per la rendicontazione delle spese. Il dott. Iervasi risponde che invierà a tutti un di comunicazione con la suddetta dicitura. La prima data utile per la rendicontazione per il progetto Interreg è l 1 gennaio 2012, data di avvio ufficiale del progetto. Per quanto concerne invece la rendicontazione delle attività e delle ore di impegno delle risorse umane, deve essere utilizzato l Allegato 10 (Format Timesheet). Il dott. Iervasi comunica, inoltre, che la rendicontazione deve avvenire su formato cartaceo. Inoltre, due volte all anno bisogna inviare una copia originale (dopo aver anticipato comunicazione anche non originale delle stesse pezze giustificative eventualmente anche via ). È importante che un solo soggetto si occupi di ricevere la documentazione di tutti e lo stesso sia unico responsabile del caricamento on line. Potranno sussistere fatture, cedolini, etc. con l apposizione di più timbri, che fanno riferimento a progetti differenti, se le singole spese sono imputabili a più progetti. Le Amministrazioni comunali dovranno anche provvedere alle pratiche di affidamento. Sarà necessario un rendiconto (contabile) di spesa base ed un rendiconto (amministrativo) delle attività e dell impegno temporale firmato con ordine di servizio per il personale. Il dott. Iervasi sottolinea il fatto che l intero progetto prevede la valorizzazione delle risorse umane. 6

7 L arch. Zerbinatti interviene sul tema del 3% delle spese generali. Sostiene che sia importante che la Provincia decida sulla sua suddivisione in parti eque, in quanto tale quota parte di finanziamento deve essere sufficiente per tutti i partners, trattandosi di un vero e proprio polmone. Inoltre, puntualizza che per le Amministrazioni comunali coinvolte nel progetto non ci sono margini per la redazione di varianti. Nelle more del 5% sui Lavori Pubblici i Comuni possono muoversi, altrimenti non possono farlo in quanto il budget legato al progetto è bloccato. Il dott. Iervasi sostiene che i due Comuni dovranno impegnarsi perché questa eventualità non si manifesti. Nel caso, comunque, dovesse succedere, come estrema ratio, il Comitato di pilotaggio dovrebbe valutare le modalità di azione. Il dott. Iervasi invita i partners ad inserire nel Comitato di pilotaggio soggetti operativi che siano in grado di entrare anche nel merito degli aspetti amministrativo-contabili. Lo stesso Iervasi chiede all arch. Gasparotti di inviare a tutti i presenti la mailing list degli intervenuti all incontro. Inoltre, chiede che per il primo quadrimestre del progetto (gennaio-aprile 2012), in qualità di capofila, la Provincia invii a tutti i partners l elenco delle attività da svolgersi in modo che tutti siano ufficialmente e formalmente invitati ed invogliati ad avviare lo sviluppo delle attività previste da cronoprogramma. L arch. Gasparotti risponde che si occuperà dell inoltro ai partners di un informativa con allegato il cronoprogramma delle attività da rispettare nelle tempistiche definite entro la fine del mese di aprile p.v. Il dott. Marian chiede all arch. Gasparotti di inoltrare ai partners via la modulistica per la definizione dei referenti/tecnici/amministrativi a capo di ciascun partner, in modo da rettificare/implementare i dati comunicati in data odierna. Infine, l arch. Gasparotti della Provincia del V.C.O. riceve dal Centro Servizi Lapideo del V.C.O., rappresentato dal dott. Marian, l originale della polizza fidejussoria da allegare al progetto e su una copia, che resta in possesso del Centro Servizi Lapideo, vengono apposti timbro e firma per ricevuta dell originale. Il dott. Marian comunica che il Centro Servizi Lapideo farà pervenire alla Provincia via una lettera di accompagnamento relativa all avvenuta consegna della polizza fidejussoria. Alle ore 11.45, si dichiarano conclusi i lavori. 7

8 Tutti i partners lasciano la sala riunioni eccetto i rappresentanti del Politecnico di Torino e quelli del Centro Servizi Lapideo del V.C.O., che proseguono con un incontro operativo. Restano presenti i seguenti soggetti: dott. Massimo Marian, Geologo del Centro Servizi Lapideo del V.C.O. di Crevoladossola ing. arch. Elisa Genna, coordinatore del progetto e tecnico di laboratorio incaricato dal Centro Servizi Lapideo del V.C.O. di Crevoladossola arch. Marco Zerbinatti, Ricercatore presso il DISEG del Politecnico di Torino sig.ra Enrica Barzotto, Amministrativo presso il DISEG del Politecnico di Torino dott.ssa Ferdinanda Pizzoccaro, Amministrativo presso il DISEG del Politecnico di Torino ing. Paolo Piumatti, Ricercatore presso il DISEG del Politecnico di Torino L arch. Zerbinatti propone l avvio della fase sperimentale di esecuzione di prove sulle mensole dei balconi in materiale lapideo, prevedendo inizialmente test su un numero significativo di circa 15 mensole. Il dott. Marian riferisce che, nel corso di alcune perizie svolte a seguito del degrado riscontrato/del collasso di alcuni balconi, si è constatato un non corretto dimensionamento delle mensole in quanto ad oggi non sono stati definiti criteri idonei per la progettazione delle stesse (dimensione, luce, spessore della lastra, profondità dell incastro, ). L arch. Zerbinatti sottolinea anche il fatto che le lavorazioni superficiali possono innescare fenomeni di degrado tali da avere riflessi sulle caratteristiche fisico-meccaniche del materiale. Il dott. Marian afferma la necessità di ragionare sulle attrezzature di cui dotarsi al fine di definire il tipo ed il numero congruo di prove da effettuare. Bisognerebbe anche capire se allestire tali attrezzature presso i laboratori del DISEG del Politecnico di Torino o presso il Centro Servizi Lapideo del V.C.O. Data la mole delle mensole quanto a dimensioni e a peso (intorno ai 200 kg cadauna), secondo il dott. Zerbinatti forse avrebbe più senso allestire un laboratorio prove ad hoc al Centro Servizi Lapideo, essendo il Centro legato al territorio, nell ottica anche di utilizzare i minimi mezzi per allestire delle prove di laboratorio significative per gli scopi del progetto. Inoltre, lo stesso arch. Zerbinatti propone la possibilità di occuparsi come Politecnico, insieme con il Centro Servizi Lapideo, della costruzione di un telaio ad hoc, provvedendo alla sua prototipazione. La mensola va sollecitata con determinati carichi (distribuiti o concentrati) e poi, dopo una fase iniziale di comportamento elastico e poi plastico, la si può portare a rottura. Data una mensola con una ben definita geometria, adatta per un determinato balcone, si deve giungere a definire un valore di sicurezza (al di sotto del valore di rottura) oltre il quale la mensola non deve essere caricata. Sarebbe sufficiente prevedere la realizzazione di un telaio in acciaio con montanti e putrelle, con la predisposizione di un piano sul quale caricare un quantitativo determinato di materiale lapideo (che il Centro Servizi Lapideo dovrebbe procacciare). Si inserirebbero, poi, dei martinetti idraulici e dei lettori per la rilevazione della pressione esercitata dal carico. Tutto ciò con l obiettivo di giungere a definire dei parametri significativi per un corretto dimensionamento delle mensole dei balconi, da non affidare più alla sola esperienza del mastro locale. 8

9 Il dott. Marian sottolinea anche l importanza di giungere a regolamentare il taglio della pietra da utilizzarsi per la realizzazione delle mensole (secondo o non secondo i piani di scistosità), la cui definizione è fondamentale anche per la resistenza della struttura nel tempo (contravvenendo alla lavorazione nel rispetto della tradizione, si può andare incontro anche a seri problemi di natura strutturale). Oltre alle prove distruttive su campioni in scala 1:1, sarebbe auspicabile anche prevedere la possibilità di eseguire prove non distruttive. L ing. Genna richiama alcune valutazioni che possano relazionare il modulo elastico statico e quello in regime dinamico, sulla base anche di alcune considerazioni svolte nei giorni scorsi durante la visita dei laboratori del Centro Servizi Lapideo. Ciò allo scopo eventualmente di riuscire a trovare una correlazione tra i due moduli elastici e di comprendere quali ricadute pratiche possono avere sul comportamento di una pietra non degradata e di una soggetta a degrado. L arch. Zerbinatti interviene proponendo la possibilità di utilizzare prove ad ultrasuoni su pietre, che negli anni scorsi sono state adattate per testare campioni di malta. Oppure prove non distruttive come sottolinea il dott. Marian che trovano esecuzione mediante un attrezzatura normata, presente presso i laboratori del Centro Servizi Lapideo, per la quale si vorrebbero svolgere approfondimenti al fine di comprendere se possa esistere una correlazione tra il valore restituito dall apparecchiatura ed un determinato comportamento macroscopico nel materiale, e tra il valore di modulo elastico dinamico ed altri parametri caratteristici, esito delle prove di compressione, flessione, trazione, etc. Tutto ciò allo scopo di riuscire a definire delle proporzioni corrette per la progettazione delle mensole in materiale lapideo. A questo scopo, il dott. Marian invierà nei prossimi giorni all arch. Zerbinatti un link relativo ad un operatore che si è occupato dell esecuzione di prove su materiali lapidei realizzando un apparecchiatura ad hoc. Sarebbe importante riuscire a capire se un determinato materiale, identificato per forma, tipo, caratteristiche chimico-fisiche, etc. possa essere numericamente paragonato ad altro materiale con caratteristiche definite, sottoposto a prove di stress anche distruttive: per esempio, giungere a definire un range di valori di resistenza all interno del quale si può ammettere l idoneità del materiale ad un uso per la realizzazione di mensole per balconi. L arch. Zerbinatti chiede al dott. Marian se è a conoscenza di studi effettuati sulla pietra con indagini non distruttive. Il dott. Marian risponde che alcune analisi sono state svolte dall Università di Bologna ed altre (ultrasuoni) dal Politecnico di Torino, nella persona della prof.ssa Marini e dei suoi collaboratori. Sarebbe interessante anche indagare su eventuali prove non distruttive ad infrarossi. Nel pomeriggio, è previsto presso il Centro Servizi Lapideo un incontro con la MATEST, azienda fornitrice di telai, centraline ed accessori per l esecuzione di prove prestazionali di laboratorio su rocce, conglomerati, acciai. In quell occasione, dai presenti viene proposto di avanzare richiesta sulla possibilità eventuale di realizzare un telaio ad hoc per l esecuzione delle prove sulle mensole in scala reale. Oppure della possibilità di avere una fornitura di estensimetri, martinetti idraulici, software dedicato, etc. per la realizzazione in casa di un prototipo di telaio per l esecuzione di prove sui campioni di materiale lapideo. 9

10 Inoltre, l arch. Zerbinatti conferma la sua disponibilità a stabilire un contatto tra il Centro Servizi Lapideo ed i colleghi strutturisti del Dipartimento ISEG del Politecnico in modo che si possa favorire un confronto per l acquisto delle attrezzature più idonee agli scopi del progetto Interreg, ma anche per le attività del futuro immediato e più a lungo termine del Centro Servizi Lapideo. Alle ore viene chiuso l incontro operativo tra Politecnico di Torino e Centro Servizi Lapideo. 10

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