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4 Indice 1. PROFILI GENERALI DEL RUP 1.1. Dal Project Manager al Responsabile del Procedimento Il Responsabile del Procedimento nella legge 241/ Il Responsabile Unico del Procedimento nei lavori pubblici Le fondamentali funzioni nella fase esecutiva I requisiti professionali La nomina L ufficio del RUP e le attività di supporto IL RUP E LA CONTABILITÀ 2.1. La contabilizzazione dei lavori Gli atti contabili Il giornale dei lavori Il libretto delle misure Le liste settimanali Il registro di contabilità Il sommario del registro di contabilità Lo stato di avanzamento dei lavori Il certificato di pagamento Il conto finale La partita provvisoria Il pagamento del corrispettivo Gli interessi sui ritardati pagamenti Il RUP e la contabilità IL RUP NELLA CONSEGNA DEI LAVORI 3.1. Lineamenti generali La consegna sotto riserve di legge La consegna parziale dei lavori Le funzioni del RUP nella consegna IL RUP E I TEMPI DELL APPALTO 4.1. Tempo contrattuale, cronoprogramma e programma esecutivo Alterazione dei programmi: novazione, proroga, protrazione La penale Il premio di accelerazione L ultimazione dei lavori Le funzioni del RUP sui tempi dell appalto

5 6 INDICE 5. IL RUP E LA SOSPENSIONE DEI LAVORI 5.1. Profili generali La sospensione legittima La sospensione legittima che diviene illegittima La sospensione illegittima La sospensione illegittima indotta La sospensione parziale Le funzioni del RUP in caso di sospensione IL RUP E LE VARIANTI IN CORSO D OPERA 6.1. Profili generali I limiti di introduzione L ammissibilità Le varianti per forza maggiore Le varianti per migliorie all opera Le varianti per errore progettuale Le varianti non varianti: risoluzione aspetti di dettaglio Le varianti non autorizzate Le funzioni del RUP nelle varianti IL RUP NEL RECESSO E NELLA RISOLUZIONE CONTRATTUALE 7.1. Il recesso La risoluzione Provvedimenti a seguito della risoluzione Le funzioni del RUP IL RUP E LE RISERVE 8.1. La riserva nei lavori pubblici Principi e finalità Modalità e sede di formulazione Tempestività e decadenza Circostanze di carattere continuativo Le riserve al verbale di consegna Le riserve al verbale di sospensione e di ripresa Le riserve al certificato di ultimazione Le riserve al conto finale Le riserve al certificato di collaudo IL RUP E LA RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE 9.1. L accordo bonario in corso d opera L accordo bonario nella fase finale Il ricorso all arbitrato Le funzioni del RUP

6 INDICE IL RUP E IL COLLAUDO DEI LAVORI Oggetto e scopo del collaudo Termini e atti del procedimento di collaudo Gli avvisi ad opponendum Carattere provvisorio del certificato di collaudo Le funzioni del RUP APPENDICI A) Provvedimenti dell Autorità di Vigilanza Determinazione n. 10 del 23 febbraio Determinazione n. 5 del 27 marzo Deliberazione n. 122 del 29 aprile Deliberazione n. 205 del 16 luglio B) Modelli di riferimento Verbale di consegna dei lavori Verbale di consegna d urgenza dei lavori Revoca delle limitazioni di cui al verbale di consegna d urgenza Verbale di consegna definitiva dei lavori Giornale dei lavori Invito alla firma del conto finale Allegati al conto finale Relazione del RUP al conto finale Ordine di servizio del Direttore dei lavori Schema di atto di sottomissione e verbale nuovi prezzi Verbale di concordamento nuovi prezzi Concessione di proroga Certificato di ultimazione dei lavori Verbale di sospensione dei lavori Verbale di ripresa dei lavori Verbale di sospensione parziale dei lavori Verbale di ripresa parziale dei lavori Verbale di accordo bonario in corso d opera (> 10 mln di euro) Verbale di accordo bonario in corso d opera (< 10 mln di euro) Verbale di accordo bonario in fase finale Richiesta pubblicazione avviso ai creditori Avviso ai creditori Verbale di presa in consegna provvisoria delle opere Certificato di regolare esecuzione BIBLIOGRAFIA

7 CAPITOLO 1 PROFILI GENERALI DEL RUP 1.1. DAL PROJECT MANAGER AL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Nel settore delle costruzioni e, ancor più in particolare nella gestione dei processi costruttivi, ha assunto sempre maggiore importanza il cosiddetto project manager. In qualità di rappresentante del committente o della società incaricata di realizzare l intero progetto ha obiettivi ben chiari: rispetto di costi, tempi, qualità e, soprattutto, soddisfazione del proprio mandatario. A prescindere dal campo di realizzazione, il bravo project manager è abile nell interpretare gli obiettivi al punto da perseguirli nel pieno rispetto delle aspettative rappresentate dal committente. Svolge, in sostanza, un ruolo di gestione operativa come responsabile unico della valutazione, della pianificazione, della realizzazione e del controllo del progetto. Gli sono pertanto affidati: 1) la valutazione economico-finanziaria 2) la pianificazione tecnico-finanziaria 3) la programmazione temporale 4) il coordinamento e la gestione del processo. In ragione di tali compiti assume un ruolo più che centrale nelle fasi di attuazione del progetto, sia in quelle propriamente tecniche che in quelle amministrative. La sua attività trova comunque massima rilevanza nei compiti di coordinamento e gestione. Il principale obiettivo del project manager è, infatti, quello di gestire il progetto utilizzando un insieme di metodologie finalizzate all ottimizzazione degli aspetti qualitativi, economici e temporali attraverso un attività di controllo, coordinamento e completamento dell intero processo. In fase preventiva mediante la valutazione della progettazione e, quindi, dell opera da realizzare, la formazione del contratto di appalto, l organizzazione della struttura produttiva; in fase esecutiva mediante il coordinamento delle diverse figure interessate dal processo (progettista, direttore dei lavori,

8 10 CAPITOLO 1 Responsabile Unico del Procedimento, impresa, stazione appaltante), il controllo della produzione e, quindi, il rispetto delle previsioni tecniche ed economiche; in fase conclusiva mediante la definizione di tutte le pendenze tecniche ed economiche fino e oltre il collaudo per eventuali contenziosi. In considerazione che ogni realizzazione costruttiva coinvolge necessariamente una pluralità di professionalità, tutte a diverso titolo e con compiti differenti, il project manager deve avere quindi una formazione, una cultura e un esperienza tale da garantire il coordinamento e l interazione funzionale di tutte le dette individualità. Negli ultimi anni, dopo che tale figura è entrata a pieno titolo negli organici delle imprese, anche la Pubblica Amministrazione ha avvertito l esigenza di poter gestire i propri processi con taglio imprenditoriale. In funzione di ciò il legislatore, con una serie di riforme susseguitesi sin dai primi anni novanta, ha tentato di modernizzare i processi della Pubblica Amministrazione. Fra i provvedimenti più significativi si possono citare: a) la legge 142/1990 sull ordinamento degli enti locali (generalizzata ed esplicita introduzione della dirigenza negli enti locali e del principio di separazione fra attività di indirizzo politico e attività di gestione amministrativa); b) la legge 241/1990 sul procedimento amministrativo e il diritto di accesso agli atti (introduce la figura del responsabile del procedimento); c) il DLgs 29/1993 di riforma del pubblico impiego (privatizzazione dell impiego alle dipendenze di pubbliche amministrazioni e definitiva consacrazione del principio di separazione fra attività di indirizzo politico e attività di gestione amministrativa); d) il DLgs 77/1995 di riforma del bilancio degli enti locali (trasformazione del bilancio in uno strumento di programmazione generale, con riduzione delle unità fondamentali di spesa e di entrata e decisivo aumento della discrezionalità dei centri di spesa); e) la legge 127/1997 (decisivo rafforzamento della separazione fra politica e amministrazione negli enti locali, anche di piccole dimensioni, con attribuzione ai responsabili di servizio non aventi qualifica dirigenziale delle funzioni decisionali e delle relative responsabilità); f) il DLgs 80/1998 e il DLgs 387/1998, sul pubblico impiego (seconda riforma della dirigenza con modifiche radicali al DLgs 29/1993, mediante l attribuzione delle risorse finanziarie per obiettivi ai singoli dirigenti e la definitiva consacrazione della responsabilità per risultati, anche attraverso la durata a tempo determinato e per fini individuati nel contratto individuale degli incarichi); g) la legge 265/1999 (modifiche all ordinamento degli enti locali con riordinamento della legge 142/1990 alla luce delle novità introdotte dalla Bassanini bis ); h) il DLgs 286/1999 di riordino dei meccanismi di valutazione e controllo nella Pubblica Amministrazione (predisposizione di strumenti e meccanismi idonei a verificare e a misurare il raggiungimento degli obiettivi assegnati ai dirigenti); i) il DLgs 300/1999 e il DLgs 303/1999 di riordino dell amministrazione dello Stato

9 PROFILI GENERALI DEL RUP 11 (adeguamento delle strutture amministrative ai nuovi principi di separazione fra politica e amministrazione e alla responsabilità dirigenziale); j) legge 109/1994 che introduce la figura del Responsabile Unico del Procedimento per la realizzazione dei lavori pubblici; k) l art. 10 del DLgs 163/2006 che disciplina la figura del Responsabile delle Procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, con funzione integrativa rispetto al contenuto della legge 241/1990, prevedendo una nutrita serie di compiti specifici che contraddistinguono in modo peculiare il responsabile di un procedimento volto all affidamento di un contratto pubblico rispetto al responsabile di un generico procedimento amministrativo, come disciplinato dalla stessa legge 241/1990; la specialità di tale istituto giuridico, nell ambito dei contratti pubblici, è rilevabile già nella determinazione secondo la quale il coordinamento procedimentale deve essere unitario e inscindibile, essendo previsto testualmente come unico per le distinte fasi del procedimento (progettazione, affidamento, esecuzione). l) il DLgs 81/2008 Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, successivamente integrato dal DLgs n. 106 del 3 agosto 2009 recante Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tutti provvedimenti che hanno certamente segnato il passo verso il concetto di responsabilità del pubblico dipendente introdotto con la legge 7 agosto 1990, n IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO NELLA LEGGE 241/1990 L art. 4 della legge 241/ prevede che tutte le pubbliche amministrazioni sono tenute a determinare, per ciascun tipo di procedimento relativo ad atti di loro competenza, l unità organizzativa responsabile della istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonché dell adozione del provvedimento finale. In termini di incombenza il nominato Responsabile del procedimento è garante: a) per la Pubblica Amministrazione, della cura dell interesse pubblico attraverso l organizzazione degli uffici e il raggiungimento degli obiettivi assegnati; b) per i privati, della soddisfazione degli interessi e dei diritti. Come accennato, l art. 4 della legge 241/1990 obbliga le amministrazioni a indicare, 1 Art. 4 legge 241/1990 e s.m. e i. Unità organizzativa responsabile del procedimento 1. Ove non sia già direttamente stabilito per legge o per regolamento, le pubbliche amministrazioni sono tenute a determinare per ciascun tipo di procedimento relativo ad atti di loro competenza l unità organizzativa responsabile della istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonché dell adozione del provvedimento finale. 2. Le disposizioni adottate ai sensi del comma primo sono rese pubbliche secondo quanto previsto dai singoli ordinamenti.

10 12 CAPITOLO 1 per ciascun procedimento, l unità organizzativa responsabile. Il successivo art. 5 2, al comma 1, obbliga il dirigente delle stesse unità alla precisa identificazione del responsabile dell istruttoria e di ogni altro adempimento inerente il singolo procedimento, mediante assegnazione a sé o ad altro componente. Il comma 2 di quest ultimo articolo prescrive poi che, in mancanza di individuazione, la responsabilità di tutti i procedimenti assegnati all unità organizzativa è del dirigente che vi sta a capo. La distribuzione delle competenze e delle responsabilità procedimentali avviene, quindi, secondo i seguenti passi: 1) l amministrazione adotta il regolamento di organizzazione tramite il quale individua i procedimenti e li distribuisce alle diverse unità organizzative in cui è suddivisa; 2) i direttori delle unità organizzative assegnano a sé o a propri subordinati la responsabilità dei singoli procedimenti; 3) il nominativo del Responsabile del Procedimento, ai sensi del comma 3 dell art. 3, viene comunicato a tutti i soggetti coinvolti dal processo e, su richiesta, a chiunque vi abbia interesse. La legislazione successiva alla legge 241/1990, ha introdotto diverse figure di responsabile del procedimento in funzione delle singole materie e specializzazioni. L art. 8 della legge 675/1996 cosiddetta legge sulla privacy ha introdotto, ad esempio, il Responsabile del trattamento dati; l art. 15 della legge 675/1996 ha introdotto invece il Responsabile della sicurezza; l art. 12 del DPR 428/1998 ha introdotto il Responsabile del servizio per la tenuta del protocollo informatico; la legge 109/1994 (di seguito legge 109/94) ha introdotto la figura del Responsabile Unico del Procedimento per la realizzazione dei lavori pubblici. Con l introduzione di questa ultima figura, la Pubblica Amministrazione tenta di avvicinarsi come accennato al modello gestionale del project manager. In tale ottica l attività del Responsabile del Procedimento è finalizzata, non solo a fornire garanzie alle imprese dimostrando che l azione amministrativa è espletata senza privilegi e parzialità, ma anche ad assicurare una seppur minima forma di imprenditorialità all attività della Pubblica Amministrazione. Inoltre, a differenza delle altre unità organizzative, per quelle che gestiscono i lavori pubblici viene introdotta la novità in base alla quale il soggetto responsabile da nominare deve essere unico. Ciò per precisare che il Responsabile del Procedimento è il medesimo per le diverse fasi del processo esecutivo: progettazione, affidamento, esecuzione. 2 Art. 5 legge 241/1990 e s.m. e i. Responsabile del Procedimento 1. Il dirigente di ciascuna unità organizzativa provvede ad assegnare a sé o ad altro dipendente addetto all unità la responsabilità dell istruttoria e di ogni altro adempimento inerente il singolo procedimento nonché, eventualmente, dell adozione del provvedimento finale. 2. Fino a quando non sia effettuata l assegnazione di cui al comma primo, è considerato responsabile del singolo procedimento il funzionario preposto alla unità organizzativa determinata a norma del comma primo dell art L unità organizzativa competente e il nominativo del responsabile del procedimento sono comunicati ai soggetti di cui all art. 7 e, a richiesta, a chiunque vi abbia interesse.

11 PROFILI GENERALI DEL RUP 13 SCHEDA 1 - La figura del RUP La figura del RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO È introdotta dalla legge 241/1990 sulle nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi Art. 4. Ove non sia già direttamente stabilito per legge o per regolamento, le pubbliche amministrazioni sono tenute a determinare per ciascun tipo di procedimento relativo ad atti di loro competenza, l'unità organizzativa responsabile della istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonché dell'adozione del provvedimento finale. Art Il dirigente di ciascuna unità organizzativa provvede ad assegnare a sé o ad altro dipendente addetto all'unità la responsabilità dell'istruttoria e di ogni altro adempimento inerente il singolo procedimento nonché, eventualmente, dell'adozione del provvedimento finale. 2. Fino a quando non sia effettuata l'assegnazione di cui al comma primo, è considerato responsabile del singolo procedimento il funzionario preposto alla unità organizzativa determinata a norma del comma 1 dell'articolo L'unità organizzativa competente e il nominativo del Responsabile del Procedimento sono comunicati ai soggetti di cui all'art. 7 e, a richiesta, a chiunque vi abbia interesse.

12 Bibliografia Archivio giuridico delle opere pubbliche, anno 1995 nn. 48 e 49, anno 1996 n. 51, anno 1998 nn. 54 e 55, anno 2000 nn. 58 e 59, anno 2001 nn. 60 e 61, Promedi srl, Roma. AREDDU A., STERRANTINO D., Le controversie nei lavori pubblici, Maggioli Editore, Rimini CARBONE B.G., La disciplina delle controversie nella legge 109/94 e successive modifiche (DL 101/95 e l. di conversione 216/95), 1385 ss., in Arch. Giur. oo.pp., CAVALLARO M., VIGGIANO L., Il manuale del responsabile unico del procedimento, Il Sole 24 Ore, Milano CIANFLONE A., GIOVANNINI G., L appalto di opere pubbliche, Giuffrè Editore, Milano DE FALCO E., Il cronoprogramma dei lavori e il programma esecutivo di cantiere negli appalti di opere pubbliche, Maggioli Editore, Rimini MARIANI M., MASTROMARINO S., La legge quadro in materia di lavori pubblici, Maggioli Editore, Rimini MUSENGA A., LILLI F., MACERONI L., Codice degli appalti, Maggioli Editore, Rimini MUSOLINO G., Il contratto d appalto, Maggioli Editore, Rimini PALLOTTINO M., Opere e lavori pubblici, vol. X, 339 ss., in Digesto pubbl., Torino, PASCONE G., La riforma dei lavori pubblici, Edizioni Alisei, Roma PIERRI M., Percorsi rapidi per l applicazione del regolamento sui lavori pubblici Esecuzione, contabilità e collaudo, EPC Libri, Roma SORRENTINO F., Le fonti del diritto, ECIG, Genova TURCO LIVERI G., ABC degli appalti pubblici di lavori, Il Sole 24 Ore, Milano, VALENTINETTI A., La pratica amministrativa e contabile nella condotta di opere pubbliche, Vannini Editrice, Brescia VIGGIANO L., Le riserve nell esecuzione dei lavori pubblici, Pirola Sole 24 Ore, Milano, VIGGIANO L., Il manuale del collaudo delle opere pubbliche, Pirola Sole 24 Ore, Milano Testo Unico Lavori Pubblici, DEI Tipografia del Genio Civile, Roma CRETA M. G. PARADISI M., L esecuzione dei Lavori Pubblici, ed. Experta, Forlì DE NICTOLIS R., Manuale degli appalti pubblici, EPC libri, Roma MAZZONE M. LORIA C., Manuale di diritto dei Lavori Pubblici, ed. Jandi-Sapi, Roma 2005.

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