AUTORITA DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N. 2 MARCHE CENTRO ANCONA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AUTORITA DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N. 2 MARCHE CENTRO ANCONA"

Transcript

1 AUTORITA DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N. 2 MARCHE CENTRO ANCONA Applicazione del Metodo Tariffario Transitorio AEEG per l aggiornamento del Piano Economico Finanziario Relazione illustrativa della metodologia applicata e delle principali ipotesi adottate

2 0- Premessa Cos è il Piano Economico Finanziario? Il Piano economico finanziario (PEF) è l atto, parte integrante del Piano d Ambito ai sensi dell art. 149, commi 1 e 4, del d.lgs 152/06, che prevede, con cadenza annuale per tutto il periodo di affimento, l anmento dei costi di gestione e di investimento, nonché la previsione annuale dei proventi tariffa; ai fini della presente relazione la parte di PEF considerata è composta : l Piano tariffario, inteso come la proiezione per tutto il periodo di affimento, con cadenza annuale, delle componenti di costo ammesse nel VRG, e l Rendiconto finanziario, inteso come la proiezione per tutto il periodo di affimento, con cadenza annuale, dei flussi di cassa in entrata ed in uscita e viene retto direttamente l Piano tariffario. L Ente d Ambito predispone dunque l aggiornamento del Piano Economico Finanziario in modo semplificato al fine di adempiere agli obblighi stabiliti ll AEEG, senza prevedere i prospetti di Stato Patrimoniale e Conto Economico. Il PEF così come definito è il PEF del Piano di Ambito, relativo pertanto alle sole attività regolate, e si basa sulle sole variabili e sugli importi utilizzati per lo sviluppo tariffario. Il Piano Economico Finanziario dell Ente d Ambito differisce quello che il Gestore predisporrà con le banche almeno per i seguenti aspetti: a) I prospetti (il Gestore predispone anche lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico); b) Il perimetro delle attività (il Gestore considera l insieme delle attività azienli); c) La situazione patrimoniale (il Gestore considera tutta la situazione patrimoniale esistente, l Ente d Ambito solo i debiti pregressi contratti per gli investimenti); d) La morosità (Il Gestore considera anche la morosità, l Ente d Ambito no); e) Il Capitale Circolante Netto (l Ente d Ambito lo determina secondo le disposizioni contenute nell art. 11, Allegato A, Deliberazione 585/2012, il Gestore può invece determinare in modo differente i giorni di dilazione dei pagamenti e degli incassi); f) Gli importi (l Ente d Ambito li rappresenta a moneta reale 2013, mentre il Gestore li rappresenta con l inflazione); Quali riferimenti normativi? I riferimenti per la rezione del Piano Tariffario e del Piano Economico Finanziario sono: - La Deliberazione AEEG 73 del 21 febbraio 2013, che rappresenta il principale provvedimento contenente le indicazioni metodologiche e gli schemi del Piano Tariffario e del Rendiconto Finanziario; - La Deliberazione AEEG 585 del 28 dicembre 2012 (ss.mm.ii.) che, nonostante disciplini l MTT per gli anni 2012 e 2013, contiene anche indicazioni metodologiche per gli anni successivi; - I Chiarimenti applicativi del 12 e 23 aprile 2013 : puntualizzazioni (clausole contrattuali), rettifiche (gradualità), e integrazioni (costo delle immobilizzazioni). - La comunicazione di AEEG ad ANEA del 03/07/2013 in merito alla interpretazione dell art. 4.2 della Delibera AEEG 73 del 21 febbraio La Deliberazione AEEG 271 del 20 giugno 2013, art La Deliberazione AEEG 459 del 17 ottobre

3 Cosa deve essere fatto? La delibera 73/2013 prevede che ciascun Ente di Ambito presenti in via telematica l istanza di verifica all aggiornamento del piano economico finanziario del piano d ambito firmata l legale rappresentante dell Ente di Ambito (secondo lo schema di cui all All. 1 alla 73/2013) con i seguenti allegati: - Relazione che illustra le molità di aggiornamento del PEF a seguito della deliberazione 585/2012/R/IDR e le principali assunzioni adottate per la proiezione delle varie grandezze economiche del Piano negli anni successivi al Prospetto di Piano tariffario (conforme allo schema di cui all All. 2 alla 73/2013), contenente lo sviluppo tariffario di tutte le componenti fino a fine concessione - Prospetto di Rendiconto finanziario (conforme allo schema di cui all All. 2 alla 73/2013) - Programma degli interventi (ex. art. 4.4 delibera 271/2013) - Convenzione che regola i rapporti fra Ente di Ambito e gestore - Copia degli atti e della relazione istruttoria relativi al riconoscimento delle partite pregresse definite con provvedimento dell Ente d ambito entro il 30 aprile 2012 Come deve essere presentato? Nell Allegato 2 alla Delibera 73/2013 sono riportati gli schemi per la presentazione del piano tariffario e del piano economico finanziario del piano d ambito. Le indicazioni metodologiche, fornite ll Autorità sono richiamate all art. 4 della delibera. Tali indicazioni concernono lo sviluppo del solo piano tariffario, mentre non vengono te indicazioni sullo sviluppo del rendiconto finanziario per il quale è fornito solo lo schema di cui all Allegato 2. Con la comunicazione di AEEG ad ANEA del 03/07/2013 in merito alla interpretazione dell art. 4.2 della Delibera AEEG 73 del 21 febbraio 2013 ( Eventuali assunzioni differenti quelle indicate al precedente comma 4.1 sono opportunamente illustrate e giustificate ll Ente d ambito nella relazione di accompagnamento al PEF ), AEEG specifica che se in caso di applicazione fedele dei criteri del MTT e delle indicazioni metodologiche previste all art. 4.1 della Delibera 73, non si garantisca l equilibrio economico finanziario del PEF, obiettivo fissato l d.lgs 152/2006, è possibile interpretare in modo estensivo la deroga alle indicazioni metodologiche contenute all art. 4.1 della Delibera 73/2013 ovvero consentendo anche la modifica dei criteri contenuti nella Delibera 585/2012 Il Modello di calcolo utilizzato per la rezione del PEF è quello predisposto e distribuito ANEA (Associazione Nazionale Enti di Ambito). Quali informazioni l PEF? Sulla base del chiarimento fornito ll AEEG, l aggiornamento del PEF si configura, a norma dell articolo 5 della deliberazione 585/2012/R/IDR, come un adeguamento della convenzione di gestione al Metodo Tariffario Transitorio, attraverso la modifica del Piano d Ambito. In tal modo viene 3

4 assolto l obbligo di adeguamento delle clausole contrattuali di cui all art. 5.3 della 585/2012, sollevando gli Enti di Ambito ll obbligo di verificare l incompatibilità delle clausole contrattuali. Pertanto dovendo il piano economico finanziario rispondere all esigenza di verificare la sostenibilità finanziaria della gestione e risultando in equilibrio nel caso sia possibile il finanziamento entro la fine dell affimento; l eventuale mancato rimborso del finanziamento a fine concessione, potrebbe alternativamente: - connotare il PEF come una semplice simulazione che fa emergere l inadeguatezza dei flussi di cassa generati l MTT; - chiudere il rimborso del finanziamento con una maxi-rata finale a seguito della liquizione parte del gestore subentrante del valore netto contabile delle immobilizzazioni. La verifica della AEEG L istanza di verifica all aggiornamento del piano economico finanziario è trasmessa alla AEEG ed è sottoposta a un procedimento di verifica finalizzato a valutare la coerenza degli elaborati con le disposizioni delle deliberazioni 585/2012/R/IDR e 347/2012/R/IDR, nonché delle linee gui del PEF. Entro 90 giorni lla trasmissione dei ti, l Autorità conclude il procedimento di verifica (art. 2.6). Il procedimento termina con l approvazione del PEF o con l indicazione, parte dell Autorità, di osservazioni, rilievi e prescrizioni, che sono recepite ll Ente d ambito entro 30 giorni, a pena di inefficacia, per quanto concerne le annualità 2012 e La valutazione delle istanze concerne la coerenza degli elaborati con le disposizioni delle deliberazioni 585/2012/R/IDR e 347/2012/R/IDR, nonché tenendo conto, per gli anni successivi al 2013, delle indicazioni contenute all art. 4.1 della Deliberazione n. 73/2013/R/idr, e viene effettuata nei termini previsti ll articolo 6, della deliberazione 585/2012/R/IDR. Decorsi 90 giorni lla trasmissione dei ti senza che l Autorità abbia formulato osservazioni, rilievi o prescrizioni, il PEF si intende approvato (art. 2.7). 4

5 1 Il Piano Economico Finanziario - Assunzioni adottate ll AATO 2 Marche Centro Ancona Ai sensi dell art. 2.3 lettera b) della Deliberazione n. 73/2013/R/idr, l Ente d Ambito illustra le molità di aggiornamento e le principali assunzioni sottostanti il Piano Economico Finanziario, seguendo le indicazioni metodologiche contenute all art. 4.1 oppure, come consentito ll art. 4.2, eventuali assunzioni differenti quelle indicate al comma 4.1, opportunamente illustrate e giustificate. I paragrafi che seguono illustrano quali sono per ogni singola voce le indicazioni fornite AEEG, il relativo riferimento della deliberazione, e le assunzioni adottate. In particolare per quanto il programma degli interventi preso in considerazione ai fini della rezione del presente PEF sono state assunte le ipotesi di seguito illustrate. L ultimo programma degli interventi avente durata fino al 2030 è stato approvato con delibera della Assemblea dell AATO n 2 del 04/02/2008. Tuttavia a seguito della impossibilità di reperire le risorse finanziarie necessarie per il relativo finanziamento causa diversi fattori esogeni (crisi finanziaria e mancanza di un metodo tariffario definitivo a seguito dei referendum del 2011), è emersa la oggettiva impossibilità di realizzare gli interventi programmati in quanto le condizioni al contorno non hanno reso possibile l apertura di nuove linee di credito. Nelle more della approvazione di un metodo tariffario definitivo, che consentirà di predisporre un piano di ambito di lungo periodo e di attivare la ricerca del soggetto finanziatore, l AATO 2 ha approvato con delibera n 4 del 27/03/2013 un programma degli interventi di breve periodo (fino al 2014) per fornire al gestore uno strumento di pianificazione. Tale pianificazione tiene conto solo delle risorse finanziarie generate ll autofinanziamento, al netto di quelle necessarie per il prestito ponte alle condizioni concorte con gli istituti di credito. Tali condizioni prevedono infatti l impegno per l Ente di Ambito di adottare una pianificazione fino alla scadenza del rimborso del prestito ponte (31/12/2020) che tenga conto che l autofinanziamento generato venga destinato prioritariamente al rimborso del debito e successivamente per la parte che residua al finanziamento degli interventi. Il PEF viene quindi predisposto fino al 2014 sulla base di tale Piano degli interventi di breve periodo, mentre per gli anni successivi fino al 2030 sulla base del Piano degli interventi di lungo periodo vigente ad eccezione degli ultimi 3 anni ( ) per i quali per garantire il rimborso del finanziamento entro la fine dell affimento gli importi sono stati ridotti di circa 5 milioni di euro/anno. 1.1 Sviluppo temporale del PEF Il PEF è stato sviluppato a partire ll anno 2012 fino all ultimo anno della concessione (2030) come indicato alla lettera a) dell art. 4 Deliberazione 73/2013/R/IDR, rispettando il principio del recupero integrale dei costi previsti annualmente. 1.2 Perimetro delle attività nel PEF In merito alle attività considerare ai fini dello sviluppo del PEF sono stati recepiti i contenuti dell art. 4 della Deliberazione 73/2013/R/IDR alle lettere c), d), f), p) : 5

6 c) il perimetro delle attività incluse nel PEF comprende, come specificato alla deliberazione 585/2012/R/IDR, le attività del SII (colonna a) e le altre attività idriche (colonna b); Non si considerano quindi le attività di colonna c e d svolte l Gestore, e quindi non si considerano i flussi di cassa totali dell azien (caratteristico dei finanziamenti corporate), ma solo i flussi di cassa specifici dei servizi idrici (tipico dei finanziamenti su base project). d) con riferimento all attività di gestione delle acque meteoriche e pulizia e manutenzione caditoie, questa è ricompresa nel perimetro delle attività svolte solo nel caso in cui sia già stata assegnata al gestore nell anno Nel nostro ambito questa attività è esclusa in quanto nell anno 2011 non era stata assegnata al gestore. f) l aggiornamento del PEF è predisposto assumendo la costanza, per tutto il periodo di riferimento, dei volumi erogati, salvo quanto previsto alla successiva lettera p); Si ipotizza pertanto la costanza, per tutto il periodo di riferimento, dei volumi erogati, pari a quelli rilevati a consuntivo nell anno p) le nuove attività, di cui all articolo 8, della deliberazione 585/2012/R/IDR, come previste nel Piano d Ambito vigente, sono valutate ed inserite con le molità e la tempistica, rispetto al manifestarsi dell evento, indicate all articolo 45 dell Allegato A della medesima deliberazione; le assunzioni sui costi ed i ricavi delle nuove attività sono adeguatamente illustrate e giustificate nella relazione di accompagnamento al PEF, esplicitando la quota di copertura del vincolo tariffario; Non si prevedono nuove attività. 1.3 Applicazione del meccanismo di gradualità per gli anni 2014 e 2015 e condizioni applicare l La gradualità per gli anni 2014 e 2015 Per gli anni 2014 e 2015 è stato applicato il meccanismo della gradualità per la definizione delle componenti Opex, Capex e FNI come indicato all art. 4 della Deliberazione 73/2013/R/IDR e i Chiarimenti del 12 Aprile 2013, che hanno rettificato le formule prevedendo tre matrici di gradualità (una per , una per il 2014, una per il 2015). Gli Op sono stati riperimetrati secondo le indicazioni fornite ll art. 5 dell Allegato A alla delibera 585/2012/R/IDR, utilizzando pertanto, per tutti gli anni fino a fine concessione, la stessa metodologia utilizzata nel tool AEEG per le tariffe 2012 e 2013 ossia: partendo i valori dei costi operativi previsti nel piano di ambito (rappresentati a moneta 2006), sono stati aggiornati applicando i tassi di inflazione programmata fino al 2013, si è proceduto quindi ad un aggiornamento del perimetro includendo le altre attività idriche, rettificando poi i costi operativi i costi non riconoscibili, i costi passanti e gli altri costi. I Cp sono stati determinati sommando annualmente le componenti ammortamenti e remunerazione, sulla base del programma degli interventi rimodulato secondo le molità descritte all inizio del 6

7 presente cap. 1, aggiornando i valori a moneta 2013 tramite l applicazione dei tassi di inflazione programmata. Il costo del Servizio del Debito così come definito ll art. 4 dell Allegato A alla delibera 585/2012/R/IDR, è stato calcolato considerando il valore del servizio del debito di natura finanziaria, contratto per la realizzazione di nuovi investimenti, precedentemente al 28 dicembre 2012, verso soggetti diversi i soci e controllate, controllanti e collegate, comprensivo della quota capitale, e della quota. Non sono stati considerati i finanziamenti erogati per altri fini (es. squilibrio dei flussi sul capitale circolante, per anticipi o scoperti di conto corrente) Condizioni applicare l 2016 Lo sviluppo dei costi operativi (Opex e costi esogeni) Relativamente allo sviluppo dei costi operativi l art. 4 della Deliberazione 73/2013/R/IDR lettere i), j) ed n) fornisce le seguenti indicazioni che sono state recepite integralmente l modello di calcolo: i) il PEF è sviluppato a partire i valori delle componenti di costo delle immobilizzazioni e di costo operativo, incluse le transazioni all ingrosso, individuate per l anno 2013 ai sensi della deliberazione 585/2012/R/IDR; j) tutte le componenti di costo, incluse le transazioni all ingrosso, sono proiettate negli anni successivi al 2013 a moneta costante, assumendo quindi un inflazione pari a zero, ad esclusione del valore delle immobilizzazioni, a cui è applicato ogni anno un deflatore calcolato a partire l deflatore con base 2013 di cui all articolo 10 dell Allegato A alla delibera 585/2012/R/IDR, maggiorato ogni anno in funzione del tasso atteso di inflazione(parametro rpi) utilizzato nel calcolo degli oneri finanziari, di cui all articolo 18 dell Allegato A della medesima deliberazione; n) a partire ll anno [omissis]..la componente di costo operativo è posta pari al valore assunto lla variabile OPEX nell anno 2015 di cui..[omissis]..all articolo 4, dell Allegato A alla deliberazione 585/2012/R/IDR. Per quanto riguar le attività che il gestore acquisisce all ingrosso altri soggetti, non avendo ti sufficienti per l aggiornamento dei costi e considerata la scarsa incidenza si ipotizza un moltiplicatore theta pari a 1 e volumi invariati rispetto a quelli utilizzati per la determinazione delle tariffe 2012 e Lo sviluppo dei costi delle immobilizzazioni nel PEF (Capex) Relativamente allo sviluppo dei costi delle immobilizzazioni l art. 4 della Deliberazione 73/2013/R/IDR lettere e), g), j), k), n) e r) fornisce le seguenti indicazioni che sono state recepite l modello di calcolo: e) l aggiornamento del PEF è predisposto a parità di Programma degli interventi..[omissis].. come previsto l Piano d ambito in vigore alla ta di emanazione della deliberazione 585/2012/R/IDR; 7

8 g) il PEF assume in ciascun anno la completa realizzazione degli investimenti pianificati nel Piano d ambito, nei tempi ivi stabiliti, prevedendo l entrata in esercizio delle immobilizzazioni al 31 dicembre, considerato che l investimento realizzato nell anno n rileva ai fini tariffari nell anno n+2; j) tutte le componenti di costo, incluse le transazioni all ingrosso, sono proiettate negli anni successivi al 2013 a moneta costante, assumendo quindi un inflazione pari a zero, ad esclusione del valore delle immobilizzazioni, a cui è applicato ogni anno un deflatore calcolato a partire l deflatore con base 2013 di cui all articolo 10 dell Allegato A alla delibera 585/2012/R/IDR, maggiorato ogni anno in funzione del tasso atteso di inflazione(parametro rpi) utilizzato nel calcolo degli oneri finanziari, di cui all articolo 18 dell Allegato A della medesima deliberazione; I valori delle immobilizzazioni desunti l programma degli interventi, come sopra rimodulato, sono stati aggiornati a moneta 2013; tali valori vengono quindi adeguati a partire l 2014 con un deflatore pari all 1,8%. k) per il calcolo della quota di ammortamento, in assenza di una previsione dettagliata nel Programma degli interventi in merito alle diverse categorie di cespiti realizzare, è calcolata una aliquota di ammortamento media, sulla base del complesso delle immobilizzazioni del gestore; E stata ipotizzata una previsione di distribuzione degli interventi programmati nelle diverse categorie di cespiti analoga a quella del complesso delle immobilizzazioni del gestore al 31/12/2011 rendicontate l gestore ad AEEG; Per quanto riguar le aliquote di ammortamento non è consentito nel nostro caso la possibilità di ricorrere all ammortamento finanziario per gli anni 2012 e 2013 in quanto l ammortamento finanziario non era già previsto in tariffa sulla base della regolazione precedente (condizione necessaria ai sensi dell art. 3.2 della Deliberazione 459/2013 del 17/10/2013). L ammortamento finanziario non è stato adottato nemmeno per gli anni successivi ( ) in quanto avrebbe avuto un impatto troppo gravoso per l utenza. La simulazione del PEF (per gli anni l 2014 al 2030) effettuata con la adozione delle aliquote di ammortamento definite all Allegato A della Delibera 585/2012 ha evidenziato la impossibilità di garantire il rimborso del debito contratto per la realizzazione del piano degli interventi così come definito all inizio del cap.1. Per garantire i flussi di cassa necessari per raggiungere l obiettivo prefissato l presente PEF sono state quindi adottate l 2014 al 2030 aliquote di ammortamento maggiori (moltiplicate per un fattore pari a 1,5) rispetto a quelle definite all Allegato A della Delibera 585/2012. Non è consentito nel nostro caso, per gli anni 2012 e 2013, la possibilità di valorizzare le immobilizzazioni del SII acquisite a titolo oneroso fino al Luglio 2012 sulla base dei valori iscritti nel libro contabile del gestore in modo differente l costo storico di acquisizione (vedi perizie) in quanto la suddetta molità di valorizzazione non era già prevista in tariffa nella regolazione precedente (condizione necessaria ai sensi dell art. 2.1 della Deliberazione 459/2013 del 17/10/2013). Si ritiene per coerenza con il passato di mantenere la molità di valorizzazione dei cespiti sulla base dei costi storici di acquisizione anche per gli anni l 2014 in poi. n) a partire ll anno 2016, la componente di costo delle immobilizzazioni è posta pari alla variabile Ctta..[omissis].. di cui all articolo 26..[omissis].. dell Allegato A alla deliberazione 585/2012/R/IDR; Chiarimenti applicativi 23 aprile) L Ente d Ambito segnala nella relazione di accompagnamento al PEF i casi in cui il gestore abbia contratto un debito di natura finanziaria per la realizzazione degli investimenti prima dell entrata in vigore della deliberazione 585/2012/R/IDR, verso soggetti diversi i 8

9 soci, controllate, controllanti e collegate. A partire ll anno 2016 il costo delle immobilizzazioni ogni anno è pari a : Ctt + max (0; Cdeb Ctt) La secon parte della formula si attiva in caso di finanziamenti contratti prima del 28 dicembre 2012 che generano un costo del debito superiore ai costi delle immobilizzazioni (Ctt), assicurando quindi una copertura tariffaria per il rimborso dei finanziamenti già contratti. Il dettaglio dei debiti di natura finanziaria contratti l gestore per la realizzazione di nuovi investimenti precedentemente all entrata in vigore della deliberazione 585/2012/R/IDR verso soggetti diversi soci e controllanti, controllate e collegate è riportato nella Tab. 1. 9

10 Tab. 1 - VALORE DEL SERVIZIO DEL DEBITO DI NATURA FINANZIARIA - MUTUI IN ESSERE ALLA DATA DEL 31/12/2012 mutuante Capitale residuo al 31/12/2011 Scadenza capitali rimborsate nel 2012 corrisposte nel 2012 nel nel nel nel nel nel nel nel nel nel nel nel nel nel Popolare di Ancona 1282 fin (ex Opi) /11/ /06/ BIIS finanziamento ,00 31/12/ milioni delle Marche Europea Investimenti delle Marche Unicredit Unicredit Unicredit Unicredit Unicredit Unicredit Unicredit Unicredit Popolare di Ancona 04/ Popolare di Ancona 04/ Popolare di Ancona 1582 delle Marche /12/ /09/ /06/ ,63 31/03/ ,53 31/03/ ,23 31/03/ ,36 31/03/ ,39 31/03/ ,25 31/03/ ,59 31/03/ ,20 31/03/ /03/ /03/ /04/ /06/ Carifac /07/ TOTALE SDEB Totali

11 Per le immobilizzazioni in corso, LIC, iscritti nella modulistica della 347/2012 si assume nel nostro ambito una distribuzione fra le diverse categorie di cespiti analoga a quella del complesso delle immobilizzazioni del gestore al 31/12/2011 e l entrata in esercizio viene ipotizzata modulata in 3 anni (30% nel 2012, 30% nel 2013, 40% nel 2014). In merito alle immobilizzazioni in corso per gli anni successivi al 2012 nel modello viene assunto per tutti gli anni n successivi al 2012 : LIC n = 0, ossia la completa entrata in esercizio nello stesso anno in cui l intervento è programmato. r) il PEF indica, tra l altro: le previsioni in merito ad eventuali contributi a fondo perduto; Le previsioni in merito ai contributi a fondo perduto sono, per quanto riguar gli importi, le medesime adottate nel Piano di ambito vigente e vengono distribuite fra le diverse categorie di cespiti in modo analogo a quella del complesso delle immobilizzazioni del gestore al 31/12/2011 rendicontate l gestore ad AEEG. Time lag Secondo quanto stabilito ll art dell Allegato A della Deliberazione 585/2012/IDR per gli investimenti realizzati a partire ll anno 2012, gli oneri finanziari determinati secondo quanto previsto all Articolo 18 sono maggiorati di un onere finanziario forfetario (time lag) pari all 1%. Calcolo del capitale investito netto Ai fini del calcolo del capitale circolante netto per gli anni l 2014 al 2030 sono stati considerati come parametro relativo ai giorni di dilazione per fatture e fornitori i valori previsti lla Delibera 585/2012. Il valore delle immobilizzazioni dei proprietari In merito ai corrispettivi per l uso di infrastrutture di terzi l art. 4 della Deliberazione 73/2013/R/IDR lettera e) le seguenti indicazioni: e) l aggiornamento del PEF è predisposto a parità..[omissis]..delle previsioni in merito ai corrispettivi per l uso di infrastrutture di terzi, come previsto l Piano d ambito in vigore alla ta di emanazione della deliberazione 585/2012/R/IDR; L AATO avendo rilevato alcune differenze ha effettuato nel corso del 2013 un aggiornamento della ricognizione per quanto riguar i valori relativi ai corrispettivi per l uso di infrastrutture di terzi previsti nella pianificazione vigente. Tale aggiornamento della ricognizione ha evidenziato le seguenti cause di scostamento lla pianificazione vigente: numerose rinegoziazioni dei mutui parte dei Comuni, alcuni errori riscontrati nell elenco dei mutui e dei contributi pubblici, riduzione del capitale su cui calcolare la componente del canone legata alla remunerazione delle opere conferite in uso e realizzate in autofinanziamento causa retrocessione ai Comuni di alcune infrastrutture parte del Consorzio Gorgovivo.

12 A seguito di tale ricognizione (che è stata la causa del ritardo con cui viene presentato il presente PEF) si è evidenziata la opportunità di adottare come ti di input i valori dei corrispettivi per l uso di infrastrutture di terzi così come aggiornati. Il trattamento del Fondo Nuovi Investimenti nel PEF (FoNI) In merito al trattamento del Fondo Nuovi Investimenti nel piano tariffario del PEF l art. 4 della Deliberazione 73/2013/R/IDR lettere h), l), e r) le seguenti indicazioni: h) nella pianificazione delle fonti di finanziamento degli investimenti, il PEF assegna priorità all utilizzo del FoNI (e quindi successivamente al debito); l) per gli anni successivi al 2013, l eventuale differenza tra VRP e VRG, con riferimento al Piano d ambito approvato prima della delibera 585/12/R/IDR, concorre ad alimentare la quota FNI; r) il PEF indica, tra l altro:..[omissis].. l eventuale quota del FoNI utilizzata ogni anno per il finanziamento delle agevolazioni tariffarie a carattere sociale, ai sensi del comma 42.1 dell Allegato A alla deliberazione 585/2012/R/IDR, nonché l eventuale quota destinata ad altri usi, ai sensi del comma 7.3 lettera b) della medesima deliberazione;..[omissis].. Il FoNI rappresenta quindi una molità di finanziamento che si aggiunge alle molità tradizionali (contributi pubblici, capitale proprio e/o prestiti di Enti Finanziari). Ai fini della modellazione del PEF il FoNI verrà interamente impiegato per la realizzazione dei nuovi investimenti individuati come prioritari. Per l anno 2014 ed in minore marginale per il 2015 a fronte di un valore di FNI calcolato viene imputato a tariffa solo una quota parte al fine di non generare un incremento tariffario superiore al 5% rispetto all anno precedente. L Allegato A alla Deliberazione 585/2012/IDR/R agli articoli 12, 42 e 43 delle ulteriori indicazioni sul trattamento del FoNI a partire ll anno 2014: 12.4 Per gli anni successivi al 2013, CFP comprende le partite di cui al comma A partire ll anno 2014, con riferimento alle tariffe dell anno m, la sommatoria della quota parte di FoNI percepita in ciascun anno n<m e non investita sino all anno m-2 è portata in detrazione del CIN m, come specificato all Articolo 11 Nel modello la componente FONInon inv è ipotizzata sempre pari a zero in caso di interventi cumulati superiori al FONI cumulato per la priorità di utilizzo di cui alla lettera h), art. 4.1 della Delib. 73/ A partire ll anno 2014, con riferimento alle tariffe dell anno m, la quota parte di FoNIspesa investita nell anno m 2, al netto della componente di cui al comma 39.1 riferita al medesimo anno m 2, ai fini della determinazione del valore lordo delle immobilizzazioni del gestore del SII nell anno m è allocata proporzionalmente a ciascuna categoria di cespiti c realizzati nell anno m 2 ed è considerata interamente come contributo a fondo perduto percepito nel medesimo anno. 12

13 43.1 A partire ll anno 2014, con riferimento alle tariffe dell anno m, se è verificata la seguente condizione: m-2 m-3 Σ FONI n spesa < Σ FONI n n=2012 n=2012 le componenti AMM m FoNI, FNI m FoNI e CUIT m FoNI sono poste pari a zero e, per il corrispondente anno m, i contributi a fondo perduto sono degrati di una quota corrispondente al relativo ammortamento non riconosciuto. Valore netto della concessione Il valore netto delle immobilizzazioni a fine concessione si genera automaticamente nel modello ripetendo su tutto il periodo di concessione l applicazione dei criteri della 585/2012 previsti per gli anni 2012 e Partite pregresse : conguagli e penalità Relativamente ai conguagli e alle penalità l art. 4 della Deliberazione 73/2013/R/IDR, lettere q) e r), le seguenti indicazioni: q) le partite pregresse relative a conguagli o penalità sono incluse nel PEF se già definite con provvedimento dell Ente d ambito entro il 30 aprile 2012; nella relazione allegata al PEF dovranno essere riportati gli estremi dell atto dell Ente d ambito che ne riconosce l ammissibilità e l importo, dovrà inoltre essere allegata copia dell atto e della relativa relazione istruttoria; Fra i ti di input del modello di calcolo vengono pertanto inserite le partite pregresse determinate in occasione delle revisioni ordinarie triennali del 2006 (DEL A.C. 13/2006) e del 2009 (del A.C. 15/2009) in quanto approvate entro il Le partite pregresse non ancora approvate entro il verranno inserite nei calcoli tariffari futuri secondo le molità definite AEEG. Si allega copia degli atti e relativi documenti istruttori. r) il PEF indica, tra l altro:..[omissis].. le previsioni relative ai conguagli del VRG maturati l gestore del SII nell anno 2012, considerato che il conguaglio maturato nel medesimo anno è applicato al vincolo ai ricavi del gestore nell anno 2014;..[omissis].. L indicazione della lettera r) risulta in contrasto con rispetto quanto disposto ll art. 46 comma 46.6 dell Allegato A della deliberazione 585/2012/R/IDR così come modificato lla deliberazione 13

14 88/2013/R/IDR che prevede che relativamente al conguaglio maturato per l anno [omissis].. il conguaglio maturato, aggiornato con il tasso di inflazione a valere per gli anni 2014 e 2015, sarà applicato come componente di costo al vincolo riconosciuto ai ricavi per l anno 2015 Il modello recepisce pertanto questa ultima molità di calcolo Il Piano tariffario Sulla base delle ipotesi illustrate nel paragrafo precedente il modello ha generato lo sviluppo tariffario fino a fine concessione, illustrato nel prospetto di seguito riportato; prospetto conforme allo schema di cui all All. 2 alla 73/2013, nel quale sono riportate con cadenza annuale per tutto il periodo di affimento, l anmento delle diverse componenti di costo nonché la previsione annuale dei proventi tariffa e del moltiplicatore tariffario θ. 14

15 PIANO TARIFFARIO PERCORSO DI GRADUALITÀ (art. 4) Descrizione Udm Op euro COeff euro Op COeff (0) oppure Op > COeff (1) 0/ Cp euro Ctt euro AMM euro OF euro OFisc euro CUIT euro Cp Ctt (0) oppure Cp > Ctt (1) 0/ VRP (=Op+Cp) euro VRT (=Coeff+Ctt) euro VRP<VRT (0) oppure VRP>VRT (1) 0/ PdA old (0) oppure PdA new (1) 0/ SDeb euro CDeb euro OPEX euro CAPEX euro FNI euro SVILUPPO DEL VRG (art.6) Descrizione Udm OPEX euro CAPEX euro FNIFoNI euro di cui per investimenti euro di cui per agevolazioni tariffarie euro di cui per altro euro COEE euro COws euro COaltri euro Spese di funzionamento Ente d'ambito euro Saldo conguagli e penalizzazioni (+/-) euro Oneri locali euro Contributi in c/e (-) euro Contributo AEEG euro MTp euro ACp euro CO variazioni sistemiche (comma 45.6) euro Cong euro 0, , VRG euro SVILUPPO DEL MOLTIPLICATORE TARIFFARIO (art.35) Descrizione Udm VRG euro Cb euro Rb euro %b % 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% 34,77% tarif2012*vscal2011 euro θ euro 0, , , , , , , , , , , , , , , , , , , Integrazione del moltiplicatore per i depurati Descrizione Udm Rimb335 euro tarif2012dep*vscal2011dep euro θdep n. 0, , , , , , , , , , , , , , , , , , , FONDO NUOVI INVESTIMENTI (art.42) Descrizione Udm AMMFoNI euro CUITFoNI euro FNIFoNI euro FoNI euro INVESTIMENTI Descrizione Udm Investimenti al lordo dei contributi euro Contributi euro Investimenti al netto dei contributi euro CIN euro CINfp euro OF/CIN % 3,91% 3,89% 3,95% 3,95% 3,91% 3,84% 3,69% 3,54% 3,42% 3,30% 3,17% 3,02% 2,87% 2,72% 2,58% 2,43% 2,28% 2,15% 1,92% IMN a fine concessione euro

16 1.5 - Il Rendiconto finanziario La compilazione del Rendiconto finanziario, rappresentato nel formato del prospetto richiesto lla AEEG di cui all Allegato 2 della Delibera 73/2013, avviene direttamente llo sviluppo tariffario illustrato nel paragrafo precedente attraverso un foglio di raccordo che rielabora alcuni ti dello sviluppo tariffario per effettuare: - una riclassificazione dei ricavi separando i Ricavi tariffa del SII ed i Ricavi altre attività idriche - una riclassificazione dei costi operativi in quanto il Rendiconto Finanziario prevede una sola voce - una riclassificazione delle imposte, determinate calcolando l IRES e l IRAP l conto economico simulato - il calcolo del capitale circolante netto, effettuato riprendendo i ti di costi e ricavi che derivano annualmente llo sviluppo tariffario ipotizzando i giorni di incasso e pagamento stabiliti lla AEEG nella Deliberazione 585/ l IVA, si è scelto di non calcolarla per coerenza con i flussi del circolante, considerati al netto dell IVA. La verifica dell equilibrio economico finanziario della gestione, obiettivo ritenuto essenziale e confermato lla Direzione Sistemi Idrici dell AEEG nella nota prot. Generale del 3 luglio 2013 in risposta alla richiesta di chiarimenti formulata ANEA, è stata effettuata attraverso l analisi dei flussi di cassa annuali e laddove sia emerso il fabbisogno finanziario, si è ipotizzata la sua copertura con ricorso ad un nuovo finanziamento bancario (tiraggio) nella misura tale coprire anche gli generati l tiraggio del nuovo finanziamento. La quota capitale del nuovo finanziamento annualmente è calcolata in base alla liquidità annuale dei flussi di cassa disponibili. Gli oneri finanziari sono calcolati annualmente sul valore medio del debito residuo (al netto della quota capitale rimborsata) applicando il tasso di interesse ipotizzato. Il Rendiconto finanziario compilato evidenzia i flussi e gli impieghi della gestione reddituale e della gestione del circolante che vengono utilizzati per determinare il fabbisogno finanziario o la liquidità dell esercizio; per la determinazione del fabbisogno o della liquidità totale vengono considerati anche gli impieghi relativi agli investimenti ed al rimborso dei finanziamenti pregressi al netto delle seguenti fonti di finanziamento : FONI (utilizzato prioritariamente), contributi pubblici a fondo perduto, apporto di capitale sociale. L eventuale fabbisogno finanziario viene coperto ipotizzando di ricorrere ad un nuovo finanziamento bancario, per il quale si ipotizza che : - il rimborso avvenga a partire ll anno successivo all ultimo anno di tiraggio del finanziamento; - la quota capitale annualmente è calcolata in base alla liquidità annuale disponibile tenendo conto del tasso di copertura del debito ipotizzato - gli oneri finanziari sono calcolati annualmente sul valore medio del debito residuo applicando un tasso di interesse ipotizzato pari al 6,5 %. La Deliberazione AEEG n. 73/2013/R/IDR prevede in calce al prospetto di rendiconto finanziario contenuto all allegato 2 i seguenti indicatori : - TIR : rendimento del progetto \ - ADSCR e DSCRminimo : tasso di copertura del servizio del debito medio e minimo

17 - LLCR : valore attuale dei flussi disponibili sul valore attuale del servizio del debito Sulla base delle ipotesi adottate e descritte nella presente relazione emerge che la gestione risulta in equilibrio economico finanziario ed il fabbisogno di nuovo finanziamento è rimborsato entro il periodo di concessione alle condizioni sopra descritte. 17

18 Rendiconto finanziario - Allegato 2 Deliberazione AEEG n. 73 del 21 febbraio 2013 Descrizione UdM Ricavi Tariffa SII (al netto del FONI) euro Ricavi Altre Attività Idriche euro Contributi di allaccimento euro RICAVI OPERATIVI euro Costi operativi euro COSTI OPERATIVI MONETARI euro Imposte euro IMPOSTE euro FLUSSI DI CASSA ECONOMICO euro Variazioni circolante commerciale euro Variazione credito IVA euro Variazione debito IVA euro FLUSSI DI CASSA OPERATIVO euro Investimenti con utilizzo del FONI euro Investimenti euro FLUSSO DI CASSA ANTE FONTI FINANZIAMENTO euro FONI euro Erogazione debito finanziario a breve euro Erogazione debito finanziario medio - lungo termine euro Erogazione contributi pubblici euro Apporto capitale sociale euro FLUSSO DI CASSA DISPONIBILE PER RIMBORSI euro Rimborso quota capitale per finanziamenti pregressi euro Rimborso quota per finanziamenti pregressi euro Rimborso quota capitale per nuovi finanziamenti euro Rimborso quota per nuovi finanziamenti euro TOTALE SERVIZIO DEL DEBITO euro FLUSSO DI CASSA DISPONIBILE POST SERVIZIO DEL DEBITO euro Indicatori di redditività e liquidità UdM DSCR n. 1,00 1,01 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,03 Importo finanziamento Rimborso quota capitale per finanziamenti Flusso disponibile post servizio del debito Flusso di cassa del progetto TIR unlevered (%) % 5% ADSCR n. 1,00 DSCR minimo n. 1,00 LLCR n. 1,24 Finanziamento euro Rimborso finanziamento euro Importo residuo a fine affimento 0 Il finanziamento è stato interamente rimborsato? SI/NO SI Finanziamento euro Rimborso finanziamento (comprensivo di flussi di tesoreria eccedenti) euro Importo residuo a fine affimento Il finanziamento è stato interamente rimborsato? SI/NO SI

Chiarimenti Metodo Tariffario Idrico

Chiarimenti Metodo Tariffario Idrico Chiarimenti Metodo Tariffario Idrico Deliberazione 643/2013/R/IDR Documento congiunto ANEA FederUtility Seminario di approfondimento 26 Febbraio 2014 Roma 1 Perché i chiarimenti? Frutto della collaborazione

Dettagli

La nuova regolazione del servizio idrico

La nuova regolazione del servizio idrico La nuova regolazione del servizio idrico Il nuovo metodo tariffario transitorio Egidio Fedele Dell Oste Uff. Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici Autorità per l energia elettrica e il gas Geneva,

Dettagli

AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA

AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI CAMB/2013/37 del 30 dicembre 2013 CONSIGLIO D AMBITO Oggetto: Servizio Idrico Integrato: tariffa per gli anni 2012 e 2013 - applicazione

Dettagli

1) DETERMINAZIONE DEGLI IMPORTI RELATIVI AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO FATTURATI DA CIASCUN GESTORE

1) DETERMINAZIONE DEGLI IMPORTI RELATIVI AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO FATTURATI DA CIASCUN GESTORE RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO AL FILE DI CALCOLO DELLA RESTITUZIONE DELLA REMUNERAZIONE DI CAPITALE RELATIVA AL PERIODO 21/07/2011-31/12/2011 (DELIBERAZIONE AEEG N.273/2013/R/IDR DEL 25/06/2013). GESTORE

Dettagli

Preventivo Economico Finanziario anno 2015

Preventivo Economico Finanziario anno 2015 Preventivo Economico Finanziario anno 2015 1 Risultato della gestione patrimoniale individuale 720.000 2 Dividendi e proventi assimilati: 250.000 a) da società strumentali b) da altre immobilizzazioni

Dettagli

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese)

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012 L ORGANO DI REVISIONE Pasquale rag. Pizzi L ORGANO DI REVISIONE nella Sede Comunale, nel giorno 9 aprile 2013 ESAMINATI

Dettagli

Determinazione 4 marzo 2014 n. 4/2014

Determinazione 4 marzo 2014 n. 4/2014 Determinazione 4 marzo 2014 n. 4/2014 Definizione, in attuazione di quanto previsto dall articolo 4, comma 1, della deliberazione 26 settembre 2013, 405/2013/R/com, delle modalità e tempistiche delle dichiarazioni

Dettagli

Note per la corretta compilazione dell analisi finanziaria

Note per la corretta compilazione dell analisi finanziaria !"#$%&'()* +,,-+,,./001%+,,./+,,.* 2 Note per la corretta compilazione dell analisi finanziaria Il piano economico e finanziario è uno studio previsionale che prende in considerazione le diverse azioni

Dettagli

Il Metodo Tariffario Transitorio secondo la delibera AEGG n.585 del 28 dic 2012

Il Metodo Tariffario Transitorio secondo la delibera AEGG n.585 del 28 dic 2012 Il Metodo Tariffario Transitorio secondo la delibera AEGG n.585 del 28 dic 2012 La regolazione del servizio idrico integrato (SII), a partire dalla legge n. 36/94 (Legge Galli) e in gran parte confermata

Dettagli

SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B. Capitale Sociale: 5.461.040= I.V. C.F. e P.I. 02683380402 * * * * *

SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B. Capitale Sociale: 5.461.040= I.V. C.F. e P.I. 02683380402 * * * * * SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B Capitale Sociale: 5.461.040= I.V. Iscritta al Registro Imprese al N.02683380402 C.F. e P.I. 02683380402 * * * * * RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Dettagli

RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA

RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA In base a quanto stabilito nell art. 37.2 dell allegato A deliberazione n. 585//R/IDR, in accordo con il Consiglio di Bacino al fine di calcolare un coefficiente ϑ unico, in analogia

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Le tecniche di finanziamento: il confronto di convenienza tra mutuo e leasing

Le tecniche di finanziamento: il confronto di convenienza tra mutuo e leasing Le tecniche di finanziamento: il confronto di convenienza tra mutuo e leasing Metodologie di tipo finanziario per la valutazione di convenienza Requisiti base di una metodologia finanziaria di valutazione:

Dettagli

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale del Lazio Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale del Lazio Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008 Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008 PREMESSA Il Rendiconto Generale che viene presentato al dell Ordine degli Assistenti Sociali per l esercizio finanziario

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 3 LUGLIO 2014 326/2014/R/GAS MODALITÀ PER IL RIMBORSO, AI GESTORI USCENTI, DEGLI IMPORTI RELATIVI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO Adottato con Delibera del Consiglio Direttivo del 18/12/2013

Dettagli

La regolazione tariffaria degli investimenti nei servizi pubblici Esperienze a confronto e prospettive per i servizi idrici. Roma, 14 dicembre 2011

La regolazione tariffaria degli investimenti nei servizi pubblici Esperienze a confronto e prospettive per i servizi idrici. Roma, 14 dicembre 2011 La regolazione tariffaria degli investimenti nei servizi pubblici Esperienze a confronto e prospettive per i servizi idrici Roma, 14 dicembre 2011 La finanziabilità dei Piani nel servizio idrico Ovvero,

Dettagli

RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012. Il Revisore unico di ATERSIR

RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012. Il Revisore unico di ATERSIR RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012 Il Revisore unico di ATERSIR Preso in esame lo schema di rendiconto per l esercizio 2012 proposto dal Direttore dell AGENZIA composto e corredato dai seguenti

Dettagli

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese)

COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) COMUNE DI VERGIATE (Provincia di Varese) RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2010 L ORGANO DI REVISIONE Pasquale rag. Pizzi L ORGANO DI REVISIONE nella Sede Comunale, nel giorno 09/03/2011 ESAMINATI

Dettagli

MinisterodelloSviluppoEconomico

MinisterodelloSviluppoEconomico MinisterodelloSviluppoEconomico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE Visto il decreto del Ministro dello sviluppo economico 24 settembre 2014, pubblicato nella Gazzetta

Dettagli

ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013. DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07.

ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013. DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07. ALLEGATO 4 - Pag. 1 di 13 ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013 DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07.2011 RICHIESTA DI AMMISSIONE ALLA CONTROGARANZIA

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE ED AMPLIAMENTO DEL PORTO TURISTICO DI SAN VINCENZO (LI) Piano Economico e Finanziario

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE ED AMPLIAMENTO DEL PORTO TURISTICO DI SAN VINCENZO (LI) Piano Economico e Finanziario PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE ED AMPLIAMENTO DEL PORTO TURISTICO DI SAN VINCENZO (LI) Adeguamento alle prescrizioni e raccomandazioni della Giunta Regionale della Toscana Relazione generale rev. 2 di Marina

Dettagli

Cod. Fisc. e Part. IVA, iscritta all albo di cui all articolo 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in persona In qualità di

Cod. Fisc. e Part. IVA, iscritta all albo di cui all articolo 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in persona In qualità di SCHEMA DI CONVENZIONE per la regolamentazione della gestione ed erogazione delle agevolazioni in abbuono interessi in favore degli imprenditori del settore agricolo beneficiari degli aiuti previsti dalla

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1 A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),

Dettagli

ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO

ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO per passare all analisi del fabbisogno e della copertura finanziaria occorre terminare l analisi economica. i ricavi sono stati previsti nel dossier mercato alcuni costi sono

Dettagli

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione del Tribunale di Locri Relazione del Tesoriere CONSUNTIVO ANNO 2009 ORDINE DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione

Dettagli

OPENPOLIS ASSOCIAZIONE

OPENPOLIS ASSOCIAZIONE OPENPOLIS ASSOCIAZIONE Sede in Roma Via Montuori, 5 C.F.:97532050586 BILANCIO AL 31.12.2011 2011 2010 STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) CREDITI V/ASSOCIATI X VERSAMENTO Q.TE 0,00 0,00 B) IMMOBILIZZAZIONI 0,00

Dettagli

MEDICI VOLONTARI ITALIANI O.N.L.U.S. NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE CHIUSO AL 31.12.2013

MEDICI VOLONTARI ITALIANI O.N.L.U.S. NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE CHIUSO AL 31.12.2013 MEDICI VOLONTARI ITALIANI O.N.L.U.S. NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE CHIUSO AL 31.12.2013 Egregi soci, pur non avendo l obbligo di redigere un bilancio d esercizio secondo le norme del codice

Dettagli

PARCO NATURALE REGIONALE DELLE ALPI LIGURI (Provincia Imperia) REGOLAMENTO DI CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE

PARCO NATURALE REGIONALE DELLE ALPI LIGURI (Provincia Imperia) REGOLAMENTO DI CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE REGOLAMENTO DI CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE TITOLO I DOCUMENTI CONTABILI E GESTIONE DEL BILANCIO Articolo 1 Contabilità economico-patrimoniale L Ente Parco adotta, quale sistema di rilevazione dei

Dettagli

Schema di Piano economico-finanziario per la gara di affidamento in concessione della gestione del Centro Sportivo AMBROSINI

Schema di Piano economico-finanziario per la gara di affidamento in concessione della gestione del Centro Sportivo AMBROSINI FAC SIMILE mod/pef Ambrosini Comune di Monza Schema di Piano economico-finanziario per la gara di affidamento in concessione della gestione del Centro Sportivo AMBROSINI anni 20 PROSPETTI DI CONTO ECONOMICO,

Dettagli

Manuale operativo per il calcolo del Piano Economico Finanziario

Manuale operativo per il calcolo del Piano Economico Finanziario Deliberazione AEEG del 21 febbraio 213 73/213/r/idr Versione 1. Sommario 1 STRUTTURA DEI FILE E OPERAZIONI PRELIMINARI... 3 1.1 I FILE E LE CATEGORIE DI APPARTENENZA: SOFTWARE ANEA E TOOL AEEG... 3 1.2

Dettagli

MTC - criteri di applicazione

MTC - criteri di applicazione Autorità per l energia elettrica e il gas Autorità per l energia elettrica e il gas 1 MTC - criteri di applicazione Si applicano tutte le disposizioni previste dal MTT in coerenza con i seguenti criteri

Dettagli

TIPOLOGIA DEGLI INVESTIMENTI

TIPOLOGIA DEGLI INVESTIMENTI I INDICE 1. PREMESSA 1 2. TIPOLOGIA DEGLI INVESTIMENTI 2 1 1. PREMESSA Il presente elaborato contiene l aggiornamento del conseguente alla revisione triennale del Piano d Ambito prevista dal D.M. 01/08/1996.

Dettagli

SCHEMA DI SCHEDA SINTETICA CONTRATTO CON PARTECIPAZIONE AGLI UTILI DESTINATO AD ATTUARE UNA FORMA PENSIONISTICA INDIVIDUALE

SCHEMA DI SCHEDA SINTETICA CONTRATTO CON PARTECIPAZIONE AGLI UTILI DESTINATO AD ATTUARE UNA FORMA PENSIONISTICA INDIVIDUALE Allegato 4 SCHEMA DI SCHEDA SINTETICA CONTRATTO CON PARTECIPAZIONE AGLI UTILI DESTINATO AD ATTUARE UNA FORMA PENSIONISTICA INDIVIDUALE Inserire la seguente avvertenza: ATTENZIONE: LEGGERE ATTENTAMENTE

Dettagli

L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres.

L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres. L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres. Regolamento per la determinazione dei criteri e delle modalità per il concorso delle

Dettagli

Metodo pratico per la definizione della leva finanziaria ottimale di un impresa

Metodo pratico per la definizione della leva finanziaria ottimale di un impresa Metodo pratico per la definizione della leva finanziaria ottimale di un impresa Di: Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione La definizione della leva finanziaria ottimale nella valutazione

Dettagli

regolazione e investimenti

regolazione e investimenti La Regolazione: quali strumenti per incentivare lo sviluppo del servizio idrico regolazione e investimenti Claudio Cosentino L Aquila, ottobre 2013 Quanto si investe nei servizi idrici? Nel 2011: 1,6 miliardi

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

Relazione al bilancio e nota integrativa

Relazione al bilancio e nota integrativa Alla C.A. dei membri del Co.P.E. Catania, lì 22.04.2014 Relazione al bilancio e nota integrativa Il bilancio chiuso al 31/12/2013, di cui la presente relazione costituisce parte integrante, corrisponde

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

Deliberazione 643/2013/R/IDR

Deliberazione 643/2013/R/IDR Deliberazione 643/2013/R/IDR Prime analisi e considerazioni metodologiche ed operative ASPETTI GENERALI IL METODO TARIFFARIO IDRICO 1 Come è strutturata la Delibera 643/2013/R/IDR? DELIBERA (9 articoli)

Dettagli

Speciale tariffa 2014 2015

Speciale tariffa 2014 2015 Speciale tariffa 2014 2015 L' Autorità per l'energia Elettrica e il Gas e il Servizio Idrico - AEEGSI -, cui sono attribuite ai sensi del decreto legge 201/11 le funzioni attinenti alla regolazione e al

Dettagli

rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille

rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille Come è noto, l articolo 63-bis del decreto legge indicato in oggetto ha riconosciuto al contribuente, per l anno finanziario 2009 la facoltà

Dettagli

Nota integrativa nel bilancio abbreviato

Nota integrativa nel bilancio abbreviato Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 120 23.04.2014 Nota integrativa nel bilancio abbreviato Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie La redazione del bilancio in forma

Dettagli

MEDICI VOLONTARI ITALIANI O.N.L.U.S. NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE CHIUSO AL 31.12.2012

MEDICI VOLONTARI ITALIANI O.N.L.U.S. NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE CHIUSO AL 31.12.2012 MEDICI VOLONTARI ITALIANI O.N.L.U.S. NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE CHIUSO AL 31.12.2012 Egregi soci, pur non avendo l obbligo di redigere un bilancio d esercizio secondo le norme del codice

Dettagli

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni proprie. Delibere inerenti e conseguenti. 863 Relazione del Consiglio di Gestione sul punto

Dettagli

L equilibrio finanziario

L equilibrio finanziario L equilibrio finanziario La previsione finanziaria Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I. Prof. Andrea Calabrò E-mail: andrea.calabro@uniroma2.it L analisi di bilancio e la proiezione della gestione

Dettagli

LA GESTIONE FINANZIARIA

LA GESTIONE FINANZIARIA LA GESTIONE FINANZIARIA Nella letteratura la gestione finanziaria viene frequentemente definita come il complesso di decisioni ed operazioni volte a reperire ed impiegare il capitale in impresa. La gestione

Dettagli

Le simulazioni della riforma sui gestori toscani

Le simulazioni della riforma sui gestori toscani Le simulazioni della riforma sui gestori toscani Il Metodo tariffario AEEG: il futuro degli investimenti nel servizio idrico Seminario ANEA, Roma 19 dicembre 2012 Indice I principali aspetti del Metodo

Dettagli

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Bilanci preventivi e piani finanziari perché utilizzarli? Simulazione di scenari e valutazione impatto variabili di business Analisi compatibilità

Dettagli

BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013

BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013 NOME: BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013 COGNOME: N. DI MATRICOLA: Utilizzando lo spazio sottostante a ciascun quesito: 1) Il candidato, dopo avere brevemente spiegato

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 25 GIUGNO 2015 307/2015/R/EEL DETERMINAZIONI IN MERITO AGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE ESSENZIALI NELLA DISPONIBILITÀ DI ENEL PRODUZIONE S.P.A. L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL

Dettagli

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO ANNO 2014 RELAZIONE DELL ORGANO ESECUTIVO AL RENDICONTO DI GESTIONE 2014 Articolo 231

Dettagli

D.M. 1/8/1996 (Metodo Normalizzato) Articolo 1 Tariffa di riferimento.

D.M. 1/8/1996 (Metodo Normalizzato) Articolo 1 Tariffa di riferimento. D.M. 1/8/1996 (Metodo Normalizzato) Articolo 1 Tariffa di riferimento. La tariffa reale media è stabilita dall'ambito in relazione al modello organizzativo della gestione, alla quantità ed alla qualità

Dettagli

Fondi pensione, un tris di chiarimenti

Fondi pensione, un tris di chiarimenti Fondi pensione, un tris di chiarimenti L Agenzia delle Entrate, in risposta a tre quesiti posti con istanza di interpello, chiarisce per i vecchi fondi pensione con gestione assicurativa come procedere

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale 2006

Commento al tema di Economia aziendale 2006 Commento al tema di Economia aziendale 2006 Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici Commerciali è incentrato sulla gestione finanziaria dell impresa ed è articolato in

Dettagli

Relazione del Tesoriere

Relazione del Tesoriere Relazione del Tesoriere Il bilancio chiuso al 31 dicembre 2009 evidenzia un disavanzo di gestione pari a 64.366. Il bilancio consuntivo relativo al 2008 si era invece chiuso con un risultato di gestione

Dettagli

P.E.F. previsionale connesso alla gara per la concessione del Centro Sportivo AMBROSINI

P.E.F. previsionale connesso alla gara per la concessione del Centro Sportivo AMBROSINI FACSIMILE mod/pef Ambrosini Comune di Monza P.E.F. previsionale connesso alla gara per la concessione del Centro Sportivo AMBROSINI PROSPETTI DI CONTO ECONOMICO, STATO PATRIMONIALE E FLUSSI DI CASSA PREVISIONALI

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

RENDICONTO DI GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2015 NOTA INTEGRATIVA

RENDICONTO DI GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2015 NOTA INTEGRATIVA Viale Mirabellino 2, 20900 Monza (MB) www.reggiadimonza.it RENDICONTO DI GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2015 NOTA INTEGRATIVA 1 INVENTARIO Il processo di armonizzazione contabile, impone una corretta gestione

Dettagli

La riclassificazione del bilancio d esercizio

La riclassificazione del bilancio d esercizio La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo

Dettagli

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa Regione dell Umbria Provincia di Perugia ATI Umbria 3 RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa INTRODUZIONE Lo scopo del presente documento

Dettagli

IL BILANCIO DI ESERCIZIO

IL BILANCIO DI ESERCIZIO IL BILANCIO DI ESERCIZIO CHE COS E UN BILANCIO Il bilancio è un insieme di documenti che illustrano la situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell impresa a tutti i soggetti interessati. CHI

Dettagli

IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE

IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) CREDITI V/S SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI B) IMMOBILIZZAZIONI C) ATTIVO CIRCOLANTE D) RATEI E RISCONTI PASSIVO A) PATRIMONIO NETTO B) FONDI PER RISCHI

Dettagli

Procedura di valutazione economico-finanziaria

Procedura di valutazione economico-finanziaria Allegato 6 Direzione Acquisti Procedura di valutazione economico-finanziaria INDICE 1. PREMESSA...3 2. LOGICHE E PRINCIPI DI BASE DELLA PROCEDURA...3 3. PROCEDURA DI VALUTAZIONE...3 3.1. INDICI DI BILANCIO...3

Dettagli

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi -

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - 71 - Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - Il Titolo 3 delle uscite è costituito dai rimborsi di prestiti e dalle anticipazioni di cassa. La contrazione di mutui a titolo oneroso

Dettagli

il medesimo art. 204, al comma 1, fissa la percentuale del limite di indebitamento degli enti locali al 10% a decorrere dall anno 2015;

il medesimo art. 204, al comma 1, fissa la percentuale del limite di indebitamento degli enti locali al 10% a decorrere dall anno 2015; PROPOSTA DI DELIBERAZIONE OGGETTO: Rinegoziazione dei prestiti concessi alle Province e alle Città Metropolitane dalla Cassa Depositi e Prestiti società per azioni, ai sensi dell art. 1, comma 430, della

Dettagli

NOTE AL PROSPETTO DI CONCILIAZIONE PARTE ENTRATA

NOTE AL PROSPETTO DI CONCILIAZIONE PARTE ENTRATA NOTE AL PROSPETTO DI CONCILIAZIONE PARTE ENTRATA Nella prima colonna del prospetto, articolati per titoli e categorie, sono riportati i dati finanziari derivanti dal conto del bilancio, ossia gli accertamenti

Dettagli

C O M U N E D I B E D U L I T A

C O M U N E D I B E D U L I T A NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO DI PREVISIONE 2015-2017 La nota integrativa al bilancio costituisce allegato obbligatorio al documento di programmazione e viene redatta in conformità alle prescrizioni del

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 17-05-1976 REGIONE PIEMONTE. << Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa >>.

LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 17-05-1976 REGIONE PIEMONTE. << Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa >>. Legge 1976028 Pagina 1 di 7 LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 17-05-1976 REGIONE PIEMONTE >. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

La redazione del bilancio preventivo. Determinazione del fabbisogno finanziario, scelte di copertura e sintesi dei risultati

La redazione del bilancio preventivo. Determinazione del fabbisogno finanziario, scelte di copertura e sintesi dei risultati Michele Pisani La redazione del bilancio preventivo modulo 4 Determinazione del fabbisogno finanziario, scelte di copertura e sintesi dei risultati Le macro-fasi di redazione del preventivo operazioni

Dettagli

Corso di Finanza aziendale

Corso di Finanza aziendale I RISULTATI ECONOMICI e FINANZIARI tendono a divergere: Corso di Finanza aziendale La dinamica finanziaria Risultato economico: somma algebrica costi e ricavi flussi reddituali comprende poste derivanti

Dettagli

CIRCOLARE N. 8/E. Roma, 20 febbraio 2004

CIRCOLARE N. 8/E. Roma, 20 febbraio 2004 CIRCOLARE N. 8/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 20 febbraio 2004 Oggetto:valutazione delle azioni e titoli similari non negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri Omogeneizzazione

Dettagli

GUIDA OPERATIVA ALLA REDAZIONE DELLE SIMULAZIONI ECONOMIC0-FINANZIARIE DEL. Business Plan

GUIDA OPERATIVA ALLA REDAZIONE DELLE SIMULAZIONI ECONOMIC0-FINANZIARIE DEL. Business Plan GUIDA OPERATIVA ALLA REDAZIONE DELLE SIMULAZIONI ECONOMIC0-FINANZIARIE DEL Business Plan INDICE GENERALE 1. Introduzione 2. Utilizzo dell applicazione 3. Impostazioni di base 4. Copertina impresa 5. Dati

Dettagli

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento:

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento: DIREZIONE Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO Decreto N. 163 del 07-09-2015 Responsabile del procedimento: Pubblicità/Pubblicazione: ATTO NON RISERVATO,PUBBLICAZIONE SUL SITO DELL'AGENZIA Ordinario [X ] Immediatamente

Dettagli

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga Parte I N. 4 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 31-1-2015 253 Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE Legge Regionale 27 gennaio 2015, n. 6 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE

Dettagli

COMUNE DI CASTENASO. ISTITUZIONE COMUNALE SISTeR SERVIZIO INTEGRATO SCUOLA, TRASPORTO E REFEZIONE RELAZIONE DEL REVISORE UNICO

COMUNE DI CASTENASO. ISTITUZIONE COMUNALE SISTeR SERVIZIO INTEGRATO SCUOLA, TRASPORTO E REFEZIONE RELAZIONE DEL REVISORE UNICO COMUNE DI CASTENASO ISTITUZIONE COMUNALE SISTeR SERVIZIO INTEGRATO SCUOLA, TRASPORTO E REFEZIONE Verbale n. 3 del 2 aprile 2013 RELAZIONE DEL REVISORE UNICO SUL BILANCIO D ESERCIZIO AL 31.12.2012 Il Revisore

Dettagli

PROGETTO PER LA REDAZIONE DEL PIANO DI AMBITO

PROGETTO PER LA REDAZIONE DEL PIANO DI AMBITO PROGETTO PER LA REDAZIONE DEL PIANO DI AMBITO Piano Economico Finanziario Novembre 2010 1. IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO 1.1 INTRODUZIONE Il presente piano presenta il dettaglio della programmazione del

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

AUSER INSIEME PROVINCIALE DI TORINO Associazione di Promozione Sociale. Sede in Torino Via Salbertrand n. 57/25 Codice fiscale 97702630019

AUSER INSIEME PROVINCIALE DI TORINO Associazione di Promozione Sociale. Sede in Torino Via Salbertrand n. 57/25 Codice fiscale 97702630019 AUSER INSIEME PROVINCIALE DI TORINO Associazione di Promozione Sociale Sede in Torino Via Salbertrand n. 57/25 Codice fiscale 97702630019 Nota integrativa del bilancio al 31 dicembre 2011 ** ** ** I. STRUTTURA

Dettagli

Ministero dell Economia e delle Finanze

Ministero dell Economia e delle Finanze Ministero dell Economia e delle Finanze N. 0045475 - DIPARTIMENTO della RAGIONERIA GENERALE dello STATO - I.Ge.P.A. - Ufficio II di concerto con IL MINISTERO DELL INTERNO DIPARTIMENTO per gli AFFARI INTERNI

Dettagli

PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela

PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela 1. IDENTITA E CONTATTI DEL FINANZIATORE/INTERMEDIARIO

Dettagli

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018 IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga 770 N. 6 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 9-2-2016 Parte I Legge Regionale 9 febbraio 2016, n. 4 BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2016/2018" IL CONSIGLIO REGIONALE ha

Dettagli

Regolamento di contabilità

Regolamento di contabilità Regolamento di contabilità Approvato con delibera n. 255 del 1 dicembre 2014 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Denominazioni e oggetto) 1. Ai sensi del presente Regolamento si intendono per: a) Ministro,

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

Sostituisce l Allegato A alla deliberazione 106/2014/R/eel

Sostituisce l Allegato A alla deliberazione 106/2014/R/eel Sostituisce l Allegato A alla deliberazione 106/2014/R/eel MODALITÀ OPERATIVE E TEMPISTICHE PER L AGGIORNAMENTO DELL ELENCO DELLE IMPRESE A FORTE CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA, LA TRASMISSIONE AGLI ORGANI

Dettagli

20 giugno 2006 PRIMA PROVA MATERIE AZIENDALI TEMA I

20 giugno 2006 PRIMA PROVA MATERIE AZIENDALI TEMA I 20 giugno 2006 PRIMA PROVA MATERIE AZIENDALI TEMA I Il candidato proceda preventivamente ad illustrare sotto il profilo civilistico e fiscale le caratteristiche dell operazione di cessione d azienda. Successivamente

Dettagli

Relazione sulla gestione

Relazione sulla gestione PIANORO CENTRO SPA SOCIETA' DI TRASFORMAZIONE URBANA Sede legale: PIAZZA DEI MARTIRI 1 PIANORO (BO) Iscritta al Registro Imprese di BOLOGNA C.F. e numero iscrizione: 02459911208 Iscritta al R.E.A. di BOLOGNA

Dettagli

IL COSTO DI UN ATTO NOTARILE (Fonte: Consiglio Nazionale del Notariato)

IL COSTO DI UN ATTO NOTARILE (Fonte: Consiglio Nazionale del Notariato) IL COSTO DI UN ATTO NOTARILE (Fonte: Consiglio Nazionale del Notariato) Acquistare la casa: quanto costa il notaio? Le tabelle qui pubblicate riportano di massima i compensi dovuti al notaio per gli atti

Dettagli

Nota Integrativa al bilancio chiuso al 31/12/2014 redatta in forma abbreviata ai sensi dell'art. 2435 - bis c.c.

Nota Integrativa al bilancio chiuso al 31/12/2014 redatta in forma abbreviata ai sensi dell'art. 2435 - bis c.c. UIL CAMPANIA e NAPOLI Sede in Napoli Piazzale Immacolatella Nuova, 5 Codice Fiscale: 95002620631 Nota Integrativa al bilancio chiuso al 31/12/2014 redatta in forma abbreviata ai sensi dell'art. 2435 -

Dettagli

La gestione finanziaria dell impresa

La gestione finanziaria dell impresa La gestione finanziaria dell impresa di Emanuele Perucci Traccia di economia aziendale Il candidato, dopo aver illustrato il problema della scelta delle fonti di finanziamento in relazione al fabbisogno

Dettagli

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE ( 174 20/11/2012) Oggetto: VARIAZIONE AL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2012 - ASSESTAMENTO GENERALE DI BILANCIO Premesso: IL - che con iberazione Consiglio Comunale n. 56 26/07/2012

Dettagli

Università degli Studi di Palermo

Università degli Studi di Palermo Titolo I Classe 3 Fascicolo N. 50374 del 23/07/2010 Decreto n 2572/2010 UOR AREA 2 CC RPA P. VALENTI Palermo, 23 luglio 2010 IL RETTORE VISTA la legge 9 Maggio 1989 n. 168 ed in particolare l articolo

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA

Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA Linee guida per l'applicazione del Metodo nazionale per calcolare l elemento di aiuto nelle garanzie

Dettagli

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI REGIONE CAMPANIA. Sede in NAPOLI Via Amerigo Vespucci 9 (NA) Nota integrativa al bilancio chiuso il 31/12/2011

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI REGIONE CAMPANIA. Sede in NAPOLI Via Amerigo Vespucci 9 (NA) Nota integrativa al bilancio chiuso il 31/12/2011 ORDINE ASSISTENTI SOCIALI REGIONE CAMPANIA Sede in NAPOLI Via Amerigo Vespucci 9 (NA) Nota integrativa al bilancio chiuso il 31/12/2011 Criteri di formazione Criteri di valutazione Immobilizzazioni Il

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

Linee guida per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione.

Linee guida per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione. Linee guida per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione. La restituzione della quota di tariffa non dovuta, riferita al servizio di depurazione,

Dettagli