Chiesa Madre Santa Maria Maggiore Miglionico - (MT)
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- Filiberto Bertini
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1 ARCIDIOCESI DI MATERA - IRSINA Chiesa Madre Santa Maria Maggiore Miglionico - (MT) Adeguamento liturgico provvisorio del presbiterio don Giuseppe Tarasco
2 PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE Largo Chiesa Madre, s.n.c Miglionico (MT) RELAZIONE DEI LAVORI SVOLTI PER L ADEGUAMENTO LITURGICO PROVVISORIO E AMOVIBILE DELLA CHIESA MADRE DI MIGLIONICO Premessa Al fine di applicare la Riforma Liturgica, che trova il suo fondamento nel Concilio Ecumenico Vaticano II conclusosi nel lontano 8 dicembre 1965, da circa due anni la Parrocchia S. Maria Maggiore di Miglionico è interessata allo studio dell adeguamento liturgico e funzionale, rispettivamente della chiesa e dell annessa sala parrocchiale, attraverso il lavoro sinergico, ancora in essere, del sottoscritto Parroco Sac. Giuseppe Tarasco e dell Arch. Renato D Onofrio di Pisticci. Lo stato attuale dello studio progettuale è visibile nella cartella documentale qui allegata, che contiene le tavole di progetto e le immagini fotorealistiche (rendering) elaborate dall Arch. Renato D Onofrio. Lo studio progettuale è necessario per formulare la richiesta dei pareri e delle approvazioni che sarà inoltrata agli uffici competenti dell Arcidiocesi di Matera-Irsina e agli uffici competenti della Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio di Basilicata. Considerati i tempi lunghi che l iter richiede, il sottoscritto Parroco ha pensato di procedere nel frattempo all'adeguamento liturgico provvisorio del presbiterio, in sostituzione dell'impianto liturgico esistente che, secondo pareri unanimi di esperti, deturpava sia la dignità liturgica sia la componente artistica del presbiterio e dell intera chiesa. Infatti, come si evince dalla cartella fotografica del prima e dopo, qui allegata, i fuochi liturgici dismessi consistevano in: 1) altare realizzato con tubolari di ferro e rivestito di stoffa, posto su un tappeto; 2) ambone costituito da un semplice leggio di ferro e rivestito di stoffa, posto su una pedana di legno; 3) sede del celebrante presidente e dei concelebranti costituita da 3 sedie poste su una pedana di legno dotata di tappeto. Descrizione dell'adeguamento liturgico provvisorio e amovibile L'adeguamento liturgico provvisorio è stato ideato dal sottoscritto Parroco in collaborazione con gli Artigiani del tufo Giuseppe e Vincenzo Rizzi di Matera che lo hanno messo in opera. La progettazione dei nuovi fuochi liturgici (altare, ambone e sede) ha tenuto conto dei seguenti criteri: a) Semplicità: le forme, le misure e i colori sono stati pensati in modo da non essere invasivi nella chiesa e in modo da non oscurare le architetture già presenti; pag. 1 di 2 codice fiscale: Iscritta al n. 67 del Registro Persone Giuridiche della Prefettura di Matera dongiuseppe.tarasco@gmail.com tel. e fax cell
3 Parrocchia Santa Maria Maggiore Largo Chiesa Madre, s.n.c Miglionico (MT) b) Inamovibilità: volendo rispettare le norme liturgiche sulla inamovibilità dei fuochi liturgici, i nuovi elementi sono stati realizzati con un materiale stabile (Tufo della Murgia Materana) e rifiniti con elementi in legno di Rovere naturale. Tuttavia, nella posa di tutti gli elementi si è curata totalmente la preservazione e la tutela dell esistente e soprattutto non si è eseguita alcuna opera edile, e per questo motivo non si è operato nemmeno un foro al pavimento. La stabilità dei pezzi in Tufo è stata garantita dagli ancoraggi orizzontali e non verticali per non rovinare la pavimentazione. Per rendere visivamente il carattere inamovibile dei nuovi fuochi liturgici si è pensato di applicare lo stucco alle fessure che inevitabilmente rimanevano visibili tra il pavimento e gli elementi posati (come invece si vede al di sotto delle sedute dei concelebranti). c) Economicità: la scelta del Tufo (piuttosto che di altri materiali più costosi: marmo, pietra leccese, legno, ecc.) è stata dettata dalla volontà di fare un lavoro dignitoso e decoroso e allo stesso tempo economico, in vista del vero e definitivo adeguamento liturgico ancora in fase di elaborazione con l Architetto D Onofrio. La scelta del Tufo è stata dettata anche dalla volontà di riutilizzare un piano in Tufo già esistente nei depositi della Parrocchia, per costituire il piano del nuovo altare. Questo piano crea simbolicamente un legame con la storia della comunità cristiana di Miglionico, essendo stato ritrovato come materiale di riempimento nella parete dell altare maggiore della Chiesa del SS. Crocifisso, demolita nei recenti lavori di restauro. Inoltre, la scelta del materiale è stata rafforzata dalla presenza nella stessa chiesa Madre di elementi in Tufo come si evince dalla cartella fotografica allegata. d) Versatilità: considerato il carattere provvisorio del nuovo adeguamento liturgico, i fuochi liturgici introdotti sono stati pensati per essere riutilizzati successivamente nella Chiesa del Carmine di Miglionico. Miglionico, 24/05/2015 IL PARROCO Sac. Giuseppe Tarasco pag. 2 di 2 codice fiscale: Iscritta al n. 67 del Registro Persone Giuridiche della Prefettura di Matera dongiuseppe.tarasco@gmail.com tel. e fax cell
4 ARCIDIOCESI DI MATERA IRSINA Chiesa Madre Santa Maria Maggiore Miglionico - (MT) Di seguito si riportano le immagini del presbiterio prima e dopo l'intervento di adeguamento liturgico al fine di cogliere le differenze sostanziali. Si precisa che l'adeguamento di cui trattasi è da ritenere provvisorio e pertanto sostanzialmente modificabile quando vi sarà la copertura finanziaria adeguata per sostenere quello proposto dall'architetto Renato D'Onofrio a cui ho personalmente contribuito con tanti sopralluoghi e idee. Con l'obiettivo di documentare il lavoro sin qui svolto dall'architetto, di seguito sono presentate le varie versioni progettuali che hanno concorso alla soluzione definitiva stampata integralmente e documentata in altra cartella. Commento alle immagini 1 - Il presbiterio prima dell'intervento di don Giuseppe Tarasco: la mensa era un tavolo amovibile coperto da paramento, l'ambone era un normale leggio amovibile, la sede era una sorta di tronetto in finto Barocco con un leggio. 2 - Il presbiterio dopo l'intervento di don Giuseppe Tarasco: la mensa, in tufo materano (calcarenite), regge su tre ritti al cui centro è l'agnello simbolo di Cristo risorto. L'ambone in tufo è tripartito sul fronte al cui centro campeggiano i simboli dei quattro evangelisti. La sede, anch'essa in tufo, consta di seduta con braccioli e alta spalliera su cui è la Croce; sul muro a destra dei fedeli, sono due sedute per i concelebranti. Come nel precedente impianto, c'è il medesimo cero pasquale. 3 - L'immagine ravvicinata del vecchio presbiterio consente di notare il carattere effimero dei precedenti " fuochi" liturgici. 4 - L'immagine ravvicinata del nuovo presbiterio consente di notare il carattere dei "fuochi" liturgici che, sebbene amovibili, sono adeguatamente massivi. 5 - L'immagine ravvicinata della mensa precedente rivela che si trattava di un tavolo coperto da broccato e posto su un tappeto per dotarla, per quanto possibile, di sobria eleganza. 6 - L'immagine ravvicinata della nuova mensa rivela il carattere massivo dei ritti e del piano superiore dai profili modanati. Il bassorilievo raffigurante l'agnello, al tempo stesso rimanda al sacrificio e alla resurrezione di Cristo. Superiormente è una tavola in Rovere naturale in assonanza al legno della sede. 7 - L'immagine ravvicinata del vecchio ambone rivela che si trattava di un semplice leggio anche se ben coperto dallo stesso broccato della mensa; la pedana in legno dimostra il suo carattere amovibile e persino effimero. 8 - Il nuovo ambone da vicino si presenta come il luogo della Parola rivelata dai quattro evangelisti qui simbolicamente raffigurati sul fronte. A fianco è il cero pasquale esistente. 9 - La sede precedente e il leggio mostrano il carattere "dozzinale" e, pertanto, la scarsa rappresentatività del luogo dell'officiante. La disposizione, inoltre, rivela un cero "affollamento" di oggetti che oltre a non rendere funzionale il luogo, lo rendeva poco gradevole dal punto di vista estetico.
5 10 - La nuova sede leggermente obliqua rispetto all'asse dell'aula, oltre a essere meglio rappresentativa del luogo, rende lo spazio meno affollato grazie alla posizione defilata dei concelebranti. Le finiture lignee della sede e delle sedute dei concelebranti sono in Rovere naturale I nuovi "fuochi" liturgici visti da vicino rivelano linee essenziali e sobrie La scelta del tufo materano è derivata dalla presenza di questo materiale nel complesso chiesastico; le foto mostrano l'ogiva del portale principale (fine XIII secolo, opera di Nicola da Melissano), i pilastri originari e successivamente "foderati", le nicchie nel locale voltato al di sotto del campanile romanico. Don Giuseppe Tarasco
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