Felicità. Rivista per i clienti Sanitas Troesch Anno 18, N. 25/Maggio

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1 Felicità Rivista per i clienti Sanitas Troesch Anno 18, N. 25/Maggio

2 sanitas troesch Maggio 2013 casanova 03 La felicità mi troverà? «Findet mich das Glück?» è il titolo del librettino nero, pubblicato nel 2002 dalla celebre coppia di artisti svizzeri Fischli/Weiss e divenuto un best seller nazionale, che pone numerosi interrogativi sul tema: alcuni più realistici, altri decisamente strambi. Di domande comuni e fuori dal comune sulla «felicità» si occupa anche questo numero di casanova. Nelle pagine che seguono scoprirete come, dove e quando i personaggi qui ritratti sono stati trovati dalla felicità. Per il momento ci limiteremo a dire che tra di loro ci sono persone che fanno felici gli altri, per qualche secondo o anche per tutta la vita. O persone esse stesse felici perché possono dedicarsi a ciò che più amano: dall edilizia residenziale all architettura paesaggistica, dalla fotografia degli animali polari alla produzione dei fuochi d artificio. La felicità dunque è qualcosa di soggettivo, individuale e incredibilmente sfaccettato. Cosa significa felicità? È un momento speciale ma effimero? O è la massima forma di soddisfazione, come l ha definita uno dei nostri intervistati? È interessante notare che la parola tedesca «Glück» racchiude il sé il duplice significato di «felicità» e «fortuna». E non c è dubbio che un pizzico di fortuna, al gioco come in amore o sul lavoro, possa contribuire a renderci felici. Il denaro da solo non dà la felicità: è una buona notizia per tutti coloro che non sono (ancora) milionari. A rendere durevolmente felici è piuttosto la somma di tanti piccoli momenti di gioia e piaceri quotidiani, affiancata da un ambiente sociale integro e da una buona salute. Meglio ancora se si possiede la capacità di trovare in ogni occasione «piccole felicità»: nell aroma del caffè al mattino, nello spettacolo dei raggi del sole, nella lettura di un libro o nel meritato relax dopo il lavoro. Comunque e dovunque troviate la vostra felicità, in ogni caso buona lettura! Michael Schumacher Presidente della Direzione del Gruppo

3 sanitas troesch Maggio 2013 casanova 05 Sommario Rapporti felici tra vicini: nelle cooperative edilizie interventi costruttivi mirati favoriscono l armonia della vita in comunità. Nei moderni complessi residenziali vengono inoltre attuati con succeso concept atti a incrementare gli scambi sociali. 6 Felicità nel grande Nord. L idraulico specializzato Heiner Kubny lavora oggi come fotografo di animali polari. Dopo l apprendistato ha fatto il venditore di autocarri, poi ha fondato una ditta propria e infine ha scoperto la sua passione per le regioni polari. Un iter professionale ricco di momenti felici. 12 Un immagine dice più di mille parole. Ma nessuno descrive un momento felice meglio di Nikolaus Lenau. 14 Nel libro «Glück und Architektur» (Felicità e Architettura), pubblicato nel 2012, lo scrittore e filosofo Alain de Botton analizza a fondo l interazione tra bellezza e felicità. Fortunat Werner und Philipp Glück, due architetti svizzeri, rispondono ad alcuni interrogativi posti dal libro. 16 I creatori di felicità: per fortuna esistono anche loro! casanova racconta la vita di un clown da ospedale, di un produttore di fuochi d artificio e di un generatore di milionari. 20 Il piacere di una passeggiata tra gli alberi. Enzo Enea, uno dei più noti architetti paesaggisti svizzeri, migliora la qualità della vita con spazi esterni evocatori di felicità. Il suo museo dell albero a Jona è un omaggio all albero come oggetto caratterizzante lo spazio ed erogatore vitale di ossigeno. 24 La felicità culinaria si trova nella cucina genuina delle trattorie di montagna sulle alture del Giura. Come si gustano i rösti e altre squisitezze tradizionali nelle Métairies «La Cuisinière» e «Les Gümmenen» ve lo diciamo a pagina 26 La seconda vita. Hubert Basler, responsabile di magazzino della filiale di Dättwil, ha avuto fortuna nella sfortuna: 25 anni fa è sopravvissuto alla caduta di un piccolo aereo, e da allora la sua vita è radicalmente cambiata. 30 Cucine Sanitas Troesch La «Casa della cucina, regno della varietà» ha avuto grande successo e continua ad entusiasmare committenti e progettisti edili. Con quattro apprezzate marche questo concept commerciale offre un autentica scelta in ogni segmento di prezzo. 32 La felicità senza frontiere è quella vissuta dai coniugi Werner e Marie-Anne Kurmann nei loro lunghi viaggi. Presto anche lui andrà in pensione: allora risaliranno senza por tempo in mezzo sul loro pulmino modificato e ripartiranno per terre lontane. 28 Bagni Sanitas Troesch Ognuno definisce a suo modo la felicità. Perciò Sanitas Troesch offre, con Alterna day by day, una gamma combinabile a piacere per l arredamento individuale del bagno. Anche le docce a vapore assicurano momenti di felicità speciali: una colonna doccia con vaporizzatore incorporato soddisfa le esigenze più elevate creando un clima di benessere. 34 Notizie Sanitas Troesch «Concezioni espositive orientate al cliente e una chiara filosofia dell offerta, come pure collaboratori competenti e simpatici sono netti punti di forza che contano oggi e conteranno anche in futuro», ha detto il sindaco di Winterthur nel suo discorso inaugurale all apertura della nuova sede dell esposizione. Parole che rappresentano al tempo stesso un azzeccata descrizione della filosofia commerciale Sanitas Troesch, ampiamente dimostrata anche dalla ristrutturazione e dall ampliamento delle esposizioni di San Gallo, Zurigo e Kriens. 40

4 06 casanova Maggio 2013 sanitas troesch Chi ben si relaziona con i vicini è a metà dell opera I centri densamente abitati e quindi anche le cooperative edilizie hanno un grande futuro. Ma come si può vivere gradevolmente con centinaia di vicini sconosciuti? Interventi strutturali favoriscono i buoni rapporti. Una gestione di qualità e una manutenzione professionale contribuiscono ulteriormente a creare relazioni soddisfacenti. Buon appetito! L apprezzato pranzo nella cooperativa edilizia Heizenholz. La convivenza di tante persone presuppone il rispetto di alcune regole che consentono una vita piacevole a tutti. Durante ETH Wohnforum ETH CASE, la sociologa Margrit Hugentobler e i suoi collaboratori hanno sviluppato una serie di strumenti di giudizio in base ai dati rilevati in otto centri residenziali di epoche diverse. Sono stati particolarmente negativi i risultati del complesso A, relativi alla valutazione delle condizioni abitative attuali. Il centro, creato da un famoso architetto per un investitore istituzionale, è abitato dal Lo studio indica che la soddisfazione dell appartamento non dipende solo dalla superficie abitabile o dallo stato di conservazione dell edificio, ma anche da altri fattori più «soft» come i rapporti di buon vicinato, la buona amministrazione o la qualità della zona. Solo il 25% dei residenti nel complesso A definisce il clima di vicinato ottimo o buono, mentre il dato complessivo di tutti gli intervistati è pari al 64% del campione. Quali sono i motivi? Gli inquilini del complesso A sono decisamente infastiditi da rumori e odori. In questo complesso la guerra del bucato nei lavatoi è tripla rispetto agli altri insediamenti. Anche l amministrazione è insoddisfacente e viene definita «scortese, indifferente, incompetente». Il servizio di manutenzione, svolto da una ditta esterna, sembra difficile da raggiungere. Architettura sofisticata, ma non amata I ricercatori dell ETH Wohnforum hanno studiato le caratteristiche della buona qualità abitativa. Sorprendentemente non sono stati i centri residenziali più recenti e architettonicamente più sofisticati a ottenere i migliori risultati. Il complesso H, in cui circa il 95% degli intervistati si dichiara soddisfatto delle condizioni abitative, risale agli anni 40. Una parte degli edifici del complesso si affaccia su una strada molto trafficata che porta all autostrada. Cucine, bagni e zone giorno hanno subito ristrutturazioni qualitative, ma le superfici a disposizione sono sempre ridotte. La riqualificazione sembra tuttavia aver influito positivamente sul grado di soddisfazione. Altrettanto fondamentale, o ancora più importante, è l eccellente sistema di amministrazione e manutenzione. Come dimostra il confronto tra diversi complessi, i residenti considerano particolarmente positiva la facilità di accesso all ingresso dell edificio e la presenza dell ascensore. Questi elementi costruttivi rappresentano un fattore estremamente favorevole, in particolare per gli anziani e le giovani madri. È considerata sempre più importante la disponibilità di cucine abitabili o di zone aperte cucina/soggiorno. Ovviamente un efficace isolamento acustico contribuisce ad instaurare rapporti di buon vicinato. Incontrarsi risolve i problemi Tre quarti degli intervistati considerano fondamentale il clima di buon vicinato. Secondo un noto principio di psicologia sociale, quando le persone hanno occasione di trovarsi frequentemente ne nascono simpatie: un buon motivo per creare maggiori aree dedicate all interazione, come nel centro Davidsboden di Basilea, realizzato negli anni 90, dove l accesso agli stabili passa attraverso il cortile comune. La cooperativa edilizia di Davidsboden è caratterizzata da un ampio margine di libertà di organizzazione e autodeterminazione. Il complesso dispone di un circolo, tra l altro con un gruppo di lavoro che collabora alla definizione dei locali pubblici, e ogni otto appartamenti sono riuniti in una propria associazione. Sono inoltre previsti una sala comune ed altri locali più piccoli utilizzabili in modo flessibile, in una zona del cortile interno, che negli anni sono stati destinati a varie attività, ad esempio un bar o una sala da musica. Servono per organizzare feste, guardare insieme la partita di calcio od organizzare la produzione di candele colorate per Natale. In una parte del complesso abitano numerosi immigrati, provenienti soprattutto dalla Turchia. Nel complesso Davidsboden sembra che

5 Coabitazione con molti spazi di libertà: la camera singola con cucinino e bagno. per la casa. Un gruppo di artigiani provvede ai piccoli lavori di riparazione e altri gruppi svolgono lavori volontari. La pressione ad impegnarsi esercitata dalla comunità non è eccessiva? «Sì, certo. La «L impegno è saldamente ancorato nella nostra cooperativa. Cerchiamo di coinvolgere tutti, se possibile». maggior parte svolge il lavoro volontariamente. L impegno è un concetto saldamente ancorato nella nostra cooperativa e noi cerchiamo di coinvolgere tutti per quanto possibile», afferma Claudia. Tuttavia è chiaro che non tutti hanno lo stesso spirito sociale. Christoph vive con la moglie in un appartamento di tre camere: «Anche senza partecipare alle attività comuni percepiamo l attività febbrile del complesso. Abbiamo entrambi 56 anni, i nostri figli non abitano più con noi. Non vogliamo altri figli, neppure adulti», osserva secco. l interazione interculturale funzioni meglio che altrove. «Gli abitanti sono illustra le diverse idee di utilizzo della «Terrasse commune». un appartamento da 140 m 2 costa franchi. Il costo di riusciti a superare i conflitti esistenti perché, grazie alle associazioni L uso comunitario comporta la necessità di parlare delle un appartamento di 4 stanze di almeno 100 m 2 parte dai Spazio abitativo per 50enni e oltre interne, erano costretti a parlare con i vicini», spiega Margrit Hugentobler. eventuali problematiche. A Nadja, 39 anni, il contatto piace franchi, tutti dati non comprensivi di spese accessorie. Secondo gli obiettivi, il complesso residenziale non doveva attirare La cosa più importante è creare possibilità d incontro. Cita l esempio Vive con la famiglia al 4. piano e le dispiace che solo pochi Ogni 35 m 2 si può inoltre acquistare una quota di famiglie, ma persone di oltre 50 anni. Dei 76 adulti, 15 hanno superato i delle lavanderie al pianterreno della cooperativa edilizia Regina-Kägi-Hof residenti arrivino fin lì. Ogni lunedì cucina il pranzo nel locale franchi. Nadja, la cuoca di mezzogiorno, ritiene che Heizen- 55. In funzione degli inquilini più anziani sono stati creati i cosiddetti di Zurigo: «In questo modo si è liberi di fare due chiacchiere», spiega. comunitario con l aiuto di Ernst, che con i suoi 83 anni è holz non sia tra i centri abitativi più economici. Una mono- «cluster» abitativi collettivi, camere private con bagno e cucinino. Anche qui è importante l autodeterminazione. Il contatto è ritenuto l abitante più anziano del centro. cultura per persone di reddito più elevato tendenzialmente di Un ampia zona soggiorno e pranzo con angolo cottura e uno studio sono essenziale, ma deve poter essere dosato a piacimento. sinistra? Claudia Thiesen riflette. Tra gli abitanti ci sono diversi a disposizione di tutti e otto i residenti e vengono utilizzati in comune. «Ci Il terzo figlio: un bene di lusso artigiani e un custode, che però ha studiato legge, aggiunge siamo resi conto che non sono solo i single a scegliere questa formula, Interventi strutturali per una migliore vita in comunità L atmosfera alla tavola da pranzo è rilassata, si chiacchiera sorridendo. È prevista una riduzione del canone di locazione ma anche le coppie. Le persone più anziane vivono preferibilmente nelle Anche la strutturazione architettonica crea zone d incontro. La «Terrasse animatamente: soprattutto le madri, che si scambiano per persone meno abbienti, e per due appartamenti la fonda- due coabitazioni classiche che abbiamo anche qui o nelle abitazioni più commune» del complesso comunitario Kraftwerk 1 Heizenholz a Zurigo consigli sulla preparazione delle pappe per i bambini o zione Domizil ha anche fornito la quota del capitale. Questi piccole», riassume Claudia. Un altro passo verso l abitazione in comune Höngg ha questa funzione di collegamento. Due palazzi di appartamenti sull asilo nido nelle vicinanze, o discutono se un terzo figlio appartamenti sono affittati a famiglie straniere e la fondazione è rappresentato dall imminente grande progetto dell area Hunziker, nella della fondazione Zürcher Kinder- und Jugendheime degli anni 70 sono possa contribuire alla felicità familiare. La tendenza alla si occupa anche di informarle sulle abitudini abitative in zona nord di Zurigo. Dall autunno 2014 vi si trasferiranno 1000 persone. stati collegati ad una nuova costruzione per formare un complesso famiglia con tre figli continua a resistere nelle zone residen- Svizzera. Grazie ad un abile organizzazione, nel centro Ovviamente anche in questo caso esisteranno coabitazioni, cluster residenziale. Davanti al centro, la «Terrasse commune» unisce tutti i ziali urbane. Sono principalmente le famiglie a reddito più Heizenholz è stato possibile eliminare molte occasioni di collettivi, appartamenti classici e locali in affitto. Vi è spazio per piccole piani. Il centro residenziale Heizenholz, chiamato in passato Kraftwerk 2, elevato a potersi permettere tanti figli. Gli alloggi di 5 camere attrito. I locali comuni sono puliti in maniera professionale, attività commerciali, come ristoranti, parrucchieri, studi dentistici e è stato aperto l anno scorso. Claudia Thiesen, abitante di Heizenholz e sono rari e spesso costosi. Il centro di Heizenholz comprende come anche l appartamento degli ospiti e il deposito dei beni di uffici. Una reception amministra i locali comuni e il bed and breakfast, responsabile della cooperativa Bau- und Wohngenossenschaft Kraftwerk 1, alcuni appartamenti da 109 m 2 che arrivano a franchi, consumo, dove è possibile acquistare prodotti non deperibili ma è anche il punto di accettazione per il servizio lavanderia e organizza

6 La «Terrasse commune», l elemento aggregante del complesso Heizenholz. su richiesta i servizi di babysitting o innaffiatura dei fiori. Queste attività sono svolte a pagamento dagli abitanti del complesso, in cosiddetti microlavori. «La direzione sta discutendo se il volontariato debba diventare obbligatorio, oppure essere incentivato in modo diversificato. Qui si scontrano diverse concezioni dell uomo», afferma Peter Schmid, presidente della cooperativa edilizia «mehr als wohnen» (oltre l abitare), responsabile del progetto edilizio dell area Hunziker. Aiuto al vicinato come modello di successo Margrit Hugentobler non dispone di cifre sul volontariato. Pensa che troppi obblighi siano nocivi alla convivenza. Le esigenze cambiano in funzione dell età e delle condizioni di vita. Per questo va ricercata anche la flessibilità rispetto allo spazio abitativo. «Niente camere tubiformi, se possibile piante quadrate, arredabili a piacere. In questo modo le camere possono essere utilizzate in modo versatile. È apprezzato anche un ampio soggiorno/zona pranzo e la disponibilità di stanze da affittare». Margrit è molto entusiasta del progetto abitativo pluri-generazionale «Lebensräume für Jung und Alt» nella Germania meridionale, dove gli appartamenti di proprietà acquistati possono essere abitati solo dopo i 60 anni. Prima vengono affittati, allo scopo di ottenere un mix equilibrato di giovani e anziani. Con il canone della concessione edilizia, a cui il comune rinuncia parzialmente, viene finanziato un posto di lavoro della collettività. Ogni appartamento si assume una percentuale delle spese salariali. Per 50 appartamenti è così disponibile una persona con un impegno lavorativo del 50%, che svolge funzioni moderatrici. Non vengono offerte soluzioni predefinite, ma si aiutano gli abitanti a trovare da sé approcci risolutivi per le proprie esigenze. Ecco un possibile esempio: «Una madre single fa ogni giorno colazione con una signora sola più anziana. La signora anziana ha così compagnia e la giovane un guadagno aggiuntivo». Secondo la sociologa Magrit Hugentobler questo è un modello di vita sociale del futuro per i complessi residenziali.

7 sanitas troesch Maggio 2013 casanova 13 minciato ad annoiarsi... Aveva bisogno di una assistito ben 875 spettatori. Molti di loro hanno chiesto se potevano nuova sfida, e l ha trovata nella sua nuova ditta accompagnarli in un viaggio. I Kubny hanno capito subito che la Heiner Kubny AG. Nessuno era in grado di gettare richiesta aveva delle potenzialità per nuove idee commerciali. La pavimenti in resina sintetica per l industria coppia offre ora viaggi al Polo a partire da franchi. Gli affari alimentare più velocemente di Kubny e dei suoi vanno bene, i Kubny stanno per espandere l attività in Germania. collaboratori. Annoverava tra i suoi clienti sia aziende produttrici di bevande di marca sia la Racconta in Europa che esistiamo anche noi Gate Gourmet (oggi Gategroup Holding AG) dove «Il denaro non è mai stato la mia motivazione. Ho sempre voluto far ha realizzato il suo «capolavoro»: un pavimento in bene il mio lavoro, trovare soluzioni adeguate: la clientela se ne resina sintetica da m 2 capace di sop- rendeva conto». E anche i dipendenti della Heiner Kubny AG. Heiner portare i carichi più pesanti. «Come installatore sapeva che i lavoratori soddisfatti rendono di più e restano a lungo di impianti sanitari sapevo come far defluire nella ditta. «Lavoravo con loro, a volte offrivo uno spuntino e insieme l acqua», spiega. Queste conoscenze tecniche e a mia moglie ho sempre ascoltato le difficoltà private dei collaboratori, «Nella vita dobbiamo capire che cosa ci diverte». la grande sensibilità, un tempo mortificata durante l apprendistato, sono state le chiavi del suo successo. «Ho una spiccata sensibilità e capisco cercando insieme una soluzione». La ditta Kubny per viaggi al Polo non ha bisogno di dipendenti. Solo lui e la moglie, una squadra agile. Il lavoro viene in parte delegato, ad esempio a un agenzia di subito di che cosa ha bisogno il mio interlocutore». viaggi esterna. Un altro motto di Heiner Kubny è: nella vita dobbiamo Prima erano autocarri, poi pavimenti in resina capire che cosa ci diverte. «Fai quello che ti piace e fallo bene. Per sintetica, e ora avventure. il resto, delega». C è sempre qualcuno che fa un lavoro più volentieri Non è una veduta di Zurigo da cartolina, ma comunque una vista imponente. Dallo spazioso e quindi lo fa meglio. Heiner mette il cuore in quello che gli piace appartamento di Heiner Kubny, con una grande isola di cottura che fa davvero sognare, il Tutti amano i pinguini fare. Ad esempio pubblica una rivista gratuita: PolarNEWS. Gli panorama è dominato dai grattacieli sulla ferrovia di Zurigo. In basso c è anche l ex Oggi Heiner organizza viaggi al Polo insieme alla argomenti sono le specie animali minacciate dai cambiamenti climatici quartiere industriale di Escherwyss. Heiner Kubny non è un parvenu dello Zürichberg: moglie, con cui aveva già gestito con successo la e le popolazioni locali, che si vedono distruggere il fondamento Seguendo questo principio, continua a restare un artigiano. Riuscire a guardare dall alto l ex quartiere operaio di Escherwyss ha richiesto però molto impegno. Heiner ha iniziato da molto in basso, dove la Heiner Kubny AG. Tutto è iniziato come hobby, e precisamente negli Stati Uniti. Sono stati undici della loro vita. I Kubny sono stati in Russia, in luoghi dove non è mai arrivato nessuno. «Mi hanno pregato: racconta in Europa che l idraulico specializzato Heiner vita è dura. Nel 1966 ha trovato dopo lunghe ricerche un posto da installatore di impianti volte sulla costa occidentale del Nordamerica esistiamo anche noi», racconta Heiner commosso. Kubny ha creato due aziende sanitari. Il lavoro gli piaceva. Ancor oggi ricorda con orgoglio quei tempi, quando passa per realizzare una serata di presentazione con di successo: prima una ditta specializzata in pavimenti industriali in resina sintetica, poi, da dodici anni, un servizio in cui organizza insieme alla moglie viaggi nelle regioni polari. Divertendosi un mondo. davanti al Politecnico, al Triemlispital o alla sede principale della Banca Cantonale di Zurigo. Qui ha installato tubi dappertutto. Senza la minima sensibilità i maestri sostenevano però che «da apprendista bisogna abituarsi ad essere strapazzati» e imponevano all allievo, la mattina presto, un ora e mezza di bicicletta per raggiungere il cantiere, salutandolo poi dal pulmino VW mentre superavano il giovane ciclista. Fiori e autocarri all ingrosso Heiner non è però diventato né il ciclista professionista che sognava, né un installatore di «Il denaro non è mai stato la mia motivazione». diapositive. È bastato però un giorno per seppellire la loro idea, nel Bryce Canyon. «Saremo stati dieci fotografi a riprendere gli alberi troneggianti su grandi radici. Mi sono reso conto che non aveva senso». La concorrenza era troppa, le immagini poco esclusive. In passato Heiner e la moglie erano stati in Antartide, scattando molte foto ai buffi pinguini. Ecco l idea! Tutti amano i pinguini, Diventa installatore di impianti sanitari Heiner Kubny è consapevole della propria situazione privilegiata, come un uomo che ha potuto ricominciare da capo a 50 anni, e da allora organizza con successo viaggi nelle regioni polari. Il suo consiglio ai giovani di oggi: «Diventa artigiano, ci sono troppi fornitori di servizi». Il lavoro come installatore di impianti sanitari non dipende dalla situazione economica: la gente avrà sempre bisogno di cucine e bagni. Lui stesso studierebbe di nuovo per diventare installatore. sanitari in rapporto di lavoro dipendente. È divenuto collaboratore esterno di un azienda si è detto, e ha cominciato a specializzarsi nella Elenca una serie di nomi, tutti installatori di impianti sanitari con per il commercio all ingrosso di fiori e poi, ancor più in grande stile, venditore di autocarri. fotografia degli animali polari. Dopo altri sei viaggi imprese di successo, e aggiunge: «Il lato interessante del lavoro è Raggiungeva regolarmente i massimi obiettivi prefissi e vendeva il doppio dei camion, più la coppia aveva raccolto materiale a sufficienza che hai un lavoro ben pagato fino alla pensione!» di qualsiasi altro rivenditore in Svizzera. Guadagnava anche bene. Fino a quando non ha co- per la prima presentazione, alla quale hanno

8 14 casanova Maggio 2013 sanitas troesch sanitas troesch Maggio 2013 casanova 15 Momenti felici Oh cuore umano, cos è felicità? Un istante enigmatico, già perduto appena salutato, e mai più ripetuto. Nikolaus Lenau (tradotto dall originale tedesco)

9 16 casanova Maggio 2013 sanitas troesch Architettura e felicità Intervista a Fortunat Werner e Philipp Glück Cos è una bella casa? Secondo Alain de Botton quello che conta è come la casa si presenta all esterno, come sono progettati soffitti e pavimenti, di che colore sono le pareti, quanto luminose sono le stanze, se sono in grado di soddisfare le esigenze degli abitanti e come sono arredate. Su quest ultimo punto, Le Corbusier consigliava sempre ai clienti di limitare al minimo i propri averi. Purista convinto, la vedeva allo stesso Due architetti dai nomi particolarmente evocativi rispondono alle domande tratte dal libro di Alain de Botton. Fortunat Werner gestisce da solo uno studio a Uster e Philipp Glück lavora per la società di architettura GMT Architekten AG di Lucerna. modo anche per l architettura: «Per l uomo moderno ci vuole una cella monacale, 1. Quando l architettura rende felici? illuminata e riscaldata, con un angolo dal quale poter osservare le stelle». Greci e Fortunat Werner: In momenti diversi. Spesso già dai primissimi romani non erano così radicali: «Nella storia dell Occidente la forma classica ha incarnato stadi. Quando la progettazione procede bene, dà una bella per migliaia di anni, quasi ininterrottamente, l ideale di bellezza architettonica: un sensazione, che aumenta ad ogni passaggio fino al compimento edificio con frontone, colonne decorate, proporzioni regolari e una facciata simmetrica». dell opera: quando si va oltre l idea iniziale, la comunicazione Nell era moderna, invece, una casa deve essere principalmente funzionale e tecnologica- scorre e, alla fine, il committente è soddisfatto. Perché costruire è mente avanzata, senza eccessivi fronzoli e ghirigori. spesso un processo di apprendimento. Philipp Glück: Quando funziona, ossia quando l edificio, la Ideali di bellezza e concetti di felicità ristrutturazione e l appartamento soddisfano il loro scopo primario. In realtà il dibattito sulla bellezza è riconducibile ai valori che dovrebbero caratterizzare Quando la casa non è soltanto un bell involucro fatto di materiali Fortunat Werner la nostra vita: de Botton ne è fermamente convinto. Troviamo belli gli edifici che gradevoli, ma qualcosa di cui è evidente l utilità. concentrano in sé valori oggi perduti, sia dentro di noi sia nella società: la casa riflette l ideale che abbiamo di noi stessi e del periodo in cui viviamo. Secondo de Botton il 2. Cosa rende bella una casa? 4. Come possono le stanze modificare lo stato Quando l architettura rende felici? Le conclusioni a cui giunge Alain de Botton nel suo divertente nostro senso della bellezza e il nostro concetto di vita felice si intersecano: «Nelle nostre camere da letto cerchiamo rimandi alla pace, nelle nostre poltrone metafore di magnanimità e armonia, nei nostri rubinetti un tocco di onestà e generosità. Una colonna che sostiene con grazia il suo carico può toccarci profondamente, ma anche dei gradini di pietra consumati che lasciano intuire una certa saggezza, o una porta Fortunat Werner: Questa è una cosa molto soggettiva, ma in generale una casa è bella se è ben proporzionata e curata nei dettagli. Se si capisce che è costata molto impegno e non ci si è limitati al minimo. Lo si vede ad esempio dalle finiture di porte e finestre, dalle tettoie e dai davanzali con profili o dalla strombatura d animo di chi le abita? Fortunat Werner: Prendiamo ad esempio una stanza d albergo: se ci piace ci sentiamo bene al suo interno. In caso contrario genera frustrazione. È il modo in cui è composta che fa la camera: tende, letto, tavolo e lampada devono ed istruttivo libro georgiana la cui lunetta denota delicatezza e giocosità». Lo scrittore francese Stendhal in arenaria di un edificio storico. Poi bisogna vedere se lo stabile si essere ben accostati. Conta anche la superficie della «Architettura e felicità» non si possono riassumere in una sola frase. Perché la bellezza, come si sa, è nell occhio di chi guarda. riassumeva il rapporto intrinseco tra preferenze estetiche e valori con l aforisma «la bellezza è una promessa di felicità». Decisamente azzeccato, ma anche lui era costretto a riconoscere che esistono tanti ideali di bellezza quanti concetti di felicità. Case parlanti John Ruskin, storico dell arte e sociofilosofo britannico del XIX secolo, riteneva che negli edifici si cercassero due cose: «Vogliamo che offrano protezione e ci parlino, che inserisce bene nel paesaggio o nel concetto urbanistico o viene percepito come un corpo estraneo. Philipp Glück: La bellezza è nell occhio di chi guarda. Io percepisco bello un edificio residenziale o pubblico quando è ben proporzionato, quando l equilibrio tra gli ambienti è corretto, il soggiorno è ampio, le camere da letto e quelle dei bambini non sono delle «conigliere». stanza in rapporto all altezza. Una superficie relativamente modesta con un soffitto alto ha un effetto straniante. Lo stesso vale per un «budello» lungo e stretto con una finestra in fondo. Philipp Glück: Pensiamo a un appartamento di 4 camere da 110 metri quadrati: se il soggiorno è grande, ma tutte le altre camere sono piccole e buie, ciò influenza negativamente ci dicano cosa troviamo importante e cosa dovremmo ricordare». E de Botton rincara: 3. La bellezza è una promessa di felicità? chi vi abita. Oppure, prendiamo i corridoi di un ospedale: per «Raccontano gli stati d animo che vogliono evocare o amplificare nei loro abitanti. Fortunat Werner: In un certo senso sicuramente... lo più sono stretti, freddi e con un sacco di porte. Nella Mentre donano calore e ci sono utili meccanicamente, al tempo stesso ci spingono ad Philipp Glück: Sì, certo. Quando vedo qualcosa di bello mi aspetto maggior parte della gente non evocano una sensazione essere un tipo di persona ben preciso: parlano della loro visione della felicità». che mi renda felice. Può anche essere un quadro. Se un oggetto piacevole. Hanno invece un effetto positivo i colori Conclusione: siamo veramente a casa quando dopo un assenza prolungata torniamo irradia bellezza mi influenza positivamente; mi fa sentire contento armoniosi, i bei materiali e le belle superfici, che possono tra le nostre quattro mura e, guardandoci intorno, ricordiamo chi siamo. e soddisfatto. essere anche di calcestruzzo e di acciaio.

10 percepite come nidi e perciò accoglienti. Il bello dell architettura è che attraverso le case possiamo ancor oggi influenzare ciò che vogliamo apparire. È sempre più difficile riuscirci con gli abiti e le scarpe, che ormai tendono alla standardizzazione. Philipp Glück: Le case raccontano le storie di chi le ha fatte costruire. Rappresentano chi siamo. Alcune sono decorate sontuosamente, altre per nulla. Un po come le auto e i loro proprietari. Philipp Glück 5. La tendenza verso un architettura elegante e il desiderio di un atmosfera familiare, allegra e affettuosa sono compatibili? Fortunat Werner: Domanda interessante. Mi fa pensare a un mio amico, estremamente pedante, che vive col terrore che i nipoti gli deturpino la casa. Ma se proprio è necessario si può sempre chiamare un imbianchino (ride). Philipp Glück: Ma certo! Non dipende dallo stile architettonico. Trovo che gli ambienti di una casa colonica, di una villa o di una nuova costruzione esprimano il proprio fascino solo se sono abitati. Quando i materiali invecchiano si parla spesso di patina. È proprio questo il fascino dei vecchi edifici, i segni sul parquet e sulle pareti. Molte delle «scatole» moderne, che devono essere belle soltanto da vuote non mi piacciono proprio. 6. Secondo de Botton le case ci parlano. Cosa dicono? Fortunat Werner: Le capiamo subito. Lo sfarzo, ad esempio, ha il potere di colpire le persone, mentre gli edifici scolastici, con i loro lunghi corridoi e i soffitti alti, da bambini spesso ci intimidiscono. Per contro le baite e le tende vengono 7. Anche lei ritiene che le nostre preferenze estetiche siano strettamente connesse ai nostri valori? Lo nota anche nei suoi clienti? Fortunat Werner: Assolutamente. Alcuni committenti chiedono ad esempio come prima cosa quanto potrebbe essere alto il muro attorno alla loro villa. Un vizio che ultimamente osservo spesso. Philipp Glück: Sì, senza dubbio. Noi aspiriamo a ciò che percepiamo come bello e buono. C è chi privilegia uno stile ricco e ampolloso e chi predilige la sobrietà e il rigore. Questo atteggiamento cambia, tuttavia, a seconda che si stia parlando di una nuova costruzione o della ristrutturazione di un antica villa. In tal caso l architetto cerca per lo più di preservare o rinforzare le strutture esistenti. 8. Cosa rappresenta per lei la felicità? Fortunat Werner: Farsi bastare ciò che si ha. Essere riconoscenti. Non aspirare a traguardi irraggiungibili. Col tempo, imparare a non restare vittima delle decisioni sbagliate. Gestire il mio studio da solo mi dà grande libertà; anche questo contribuisce alla mia felicità. E poi devo ammetterlo, il mio nome mi ha portato fortuna! Philipp Glück: La felicità per me è la massima forma di soddisfazione. Se la mattina bevo un buon caffè e tutto va per il verso giusto, sono felice. Il mio cognome (Glück, in tedesco felicità, ma anche fortuna, Ndr) non mi ha certo portato sfortuna (sorride compiaciuto), anzi: fa sempre nascere interessanti dibattiti.

11 sanitas troesch Maggio 2013 casanova 21 I creatori di felicità Sono un po dappertutto: persone che fanno felici gli altri. Per qualche secondo, per mezz ora o per una vita intera. Ecco il ritratto di tre creatori di felicità che danno il meglio di sé nella propria professione o vocazione. Il clown da ospedale Il «Dr. Kiko» o, come è conosciuto quando lavora per i privati, «Clown Kiko», si chiama in realtà Enrique Sáenz e viene dal Perù. Ha un viso estremamente espressivo e quando parla gesticola molto. Già da studente adorava recitare in teatro. Ma la svolta è arrivata nel 1991 a Lima, quando è riuscito ad accaparrarsi gli ultimi due biglietti per uno spettacolo del clown Dimitri. Quella sera gli è bastato vedere Dimitri sul palco suonare una serie incredibile di strumenti per rendersi immediatamente conto che quella era la sua strada: sarebbe diventato un clown! «Così ho accolto con gioia l invito di Dimitri a seguirlo in Svizzera e, grazie al suo supporto, ho frequentato la Scuola Teatro Dimitri a Verscio. La scuola di teatro mi ha consentito di affinare la delicatezza, la poesia e la musicalità del mio personaggio». Kiko non è il tipo di clown che fa sbellicare dalle risa: intrattiene il suo pubblico in modo più sottile, con musica, giochi di destrezza, magia e bolle di sapone. «Spesso improvviso, ed è proprio così che talvolta si creano le situazioni più comiche!» Musica, mimo e magia Quando il Dr. Kiko entra in una camera d ospedale gli occhi dei pazienti si illuminano, e non solo quelli dei più piccini. Con il suo grande cappello colorato, il naso da clown, il cappotto ricamato e la sedia a rotelle trasformata in un orchestra ambulante attira immediatamente l attenzione, facendo dimenticare per un momento i dolori e le preoccupazioni quotidiane. Con il suo particolare mix di musica, performance mimica e poesia il Dr. Kiko regala distrazione, gioia e spensieratezza al suo pubblico, che spesso è costituito soltanto da un bambino e magari da un fratello o da un genitore. La cornice è intima: deve perciò muoversi con estrema sensibilità e adeguare il suo programma alle condizioni fisiche e psichiche dei piccoli pazienti. «Ovvio che in ospedale io mi senta come un creatore di felicità!», spiega. «Qui intrattengo e diverto, distraggo per un poco i bambini e porto colore nella loro vita. Del resto questo è importante anche per i loro cari, che condividono la sorte del malato e sono altrettanto disperati. Il mio lavoro di clown da ospedale per la fondazione no profit Theodora mi arricchisce come uomo e mi fa crescere come artista». Un cuore per i bambini «Naturalmente ci sono anche momenti tristi. Ad esempio quando faccio visita come Dr. Kiko ai bambini affetti da una malattia incurabile, gravemente ustionati o traumatizzati dalla guerra nel Kosovo. Sensibilizzato dal mio lavoro in Svizzera, qualche anno fa volevo portare i clown da ospedale anche a Lima. Il progetto però è fallito, perché i medici ritenevano che i farmaci fossero più importanti dei clown». Kiko alias Enrique Sáenz però non si è rassegnato e nel 2000 ha fondato, insieme a maestri, psicologi e fisioterapisti, «Piel de Luna Llena»: la finalità dell «Associazione per i bambini di strada del Perù» è da una parte soddisfare le esigenze elementari dei bambini e dall altra promuovere la loro realizzazione personale. «Insegniamo ai bambini a leggere, scrivere e fare giochi di destrezza. O a fare surf. Così poi i giovani surfisti noleggiano le tavole a Cerro Azul (a sud di Lima) e diventano a loro volta piccoli imprenditori», racconta Kiko. «Vogliamo trasmettere ai bambini di strada sicurezza e fiducia in se stessi e restituire loro una dignità». Per Kiko la salute è la principale fonte di felicità, perché soltanto se si è sani si può guadagnare e provvedere alla propria famiglia. Soprattutto ora, che è padre orgoglioso di due gemellini appena nati: due piccole grandi fonti di felicità!

12 «Ho cominciato per puro caso a lavorare nel campo dei fuochi d artificio». «La vincita al lotto più alta mai realizzata in Svizzera è stata di oltre 80 milioni di franchi ed è avvenuta proprio l ». Il pirotecnico Toni Bussmann è un uomo dinamico dagli occhi svegli e dal sorriso malizioso. Nella sede della sua azienda, ubicata in una zona appositamente designata per questo tipo di prodotti, accoglie i visitatori con una robusta stretta di mano. Metà della sala riunioni è occupata da vulcani di tutte le dimensioni e tipologie. Quando parla della sua grande passione, Toni trasmette immediatamente questa scintilla di entusiasmo al suo interlocutore. Nonostante i suoi sessant anni si anima come un ragazzino a cui qualcuno abbia appena messo in mano una scatola di bengala. «Ho cominciato per puro caso a lavorare nel campo dei fuochi d artificio», afferma compiaciuto. In realtà, dopo il diploma preso in Svizzera e numerosi corsi di aggiornamento, Toni Bussmann, responsabile marketing e vendite della Johnson & Johnson, alla fine degli anni settanta ha iniziato a occuparsi part-time della vendita di fuochi d artificio come manager di una holding. Grazie al suo acuto senso degli affari si è però presto reso conto che le tecniche commerciali utilizzate per altri prodotti non trovano applicazione in un attività stagionale per eccellenza che vive principalmente del 1. agosto. divampato definitivamente: il traffico paralizzato attorno al muro di Berlino, lo spettacolo di milioni di persone che sciamano felici e soddisfatte nel cuore della città lo hanno conquistato, e quelle immagini si sono impresse in modo indelebile nella sua nella mente. Tre anni più tardi nasce la Bugano AG. Dopo i primi grandi fuochi d artificio alle cascate del Reno e quelli per il Principe del Liechtenstein, le richieste si susseguono ininterrottamente. In patria Toni Bussman e il suo team vengono chiamati dalla città di Basilea fino al Paléo Festival di Nyon; dall estero piovono inviti a concorsi internazionali in Belgio, Francia, Cina e Stati Uniti. Il suo fiore all occhiello pirotecnico è tuttavia un evento locale: lo spettacolo di fuochi d artificio delle quattro Arteplages per la chiusura dell Expo Il Maestro paragona la propria attività a quella di un cuoco: entrambi devono saper accostare abilmente le diverse portate di un menu. Ma come nascono queste scintillanti costellazioni nel cielo notturno? Le cosiddette bombe sferiche si trasformano in giganteschi cerchi e le bombe cilindriche in code cangianti. E i colori? L argento si ottiene ad esempio aggiungendo trucioli di titanio, l oro con trucioli di ferro e il viola con il bario. Per far esplodere la miscela di zolfo, polvere nera e stelle di diversa grandezza contenuta nelle bombe, Toni vi aggiunge del nitrato. Poi vengono il detonatore e il ritardo di accensione; infine sulle due metà delle bombe in materiale sintetico si incollano vari strati di strisce di carta. Tutto viene fatto a mano e richiede molto tempo. Il creatore di milionari Willy Mesmer, capo settore concorsi a premi e organizzazione commerciale della società cooperativa Swisslos Lotteria intercantonale, è l equivalente umano di un portafortuna. Capelli ricci e occhiali, Mesmer è un tipo simpatico e socievole: un addetto stampa nato e un portavoce ideale di messaggi positivi. Come responsabile dei sorteggi è inoltre il primo interlocutore per il pagamento delle vincite. Il contatto con i vincitori, la parte migliore del suo lavoro, avviene per lo più per telefono, perché solo pochi si presentano di persona. Se però l incontro si verifica a Willy Mesmer fa ancora più piacere, perché può percepire dal vivo le reazioni e leggere l emozione sui visi delle persone. Come reagiscono i vincitori? «La maggior parte reagisce con contegno tipicamente svizzero ed è piuttosto riservata», sostiene Willy. Naturalmente sono contenti della vincita, ma se gli importi sono molto elevati in alcuni subentra quasi un senso di paura. Molti non si sentono in grado di gestire tutti quei soldi. Altri invece sono superstiziosi e temono che, dopo una simile fortuna, debba per forza succedergli qualcosa di brutto. Come viene utilizzata la vincita? Anche qui il comportamento dei vincitori è tipicamente svizzero: la maggioranza investe in immobili; al secondo posto vengono i fondi pensione e al terzo i grandi viaggi. portoghese residente a Sierre ha vinto il primo premio e, a quanto si dice, è tornato in patria con 99 milioni di euro in tasca. Secondo un altra voce sarebbe invece andato a sbattere contro un albero con la sua Ferrari nuova di zecca, ma Willy non ci crede. Ricorda ancora perfettamente un uomo che aveva vinto più di 50 milioni di euro. Il vincitore ha preso contatto con lui, gli ha fornito tutti i dati necessari e poi gli ha detto: «Mi farò vivo tra tre mesi. Nel frattempo devo pensare a cosa fare con i soldi». Di tipi così strutturati, Willy ne incontra di rado. Il fortunato si è poi rifatto vivo dopo tre mesi esatti, poco più tardi ha lasciato la Svizzera e ancora oggi gli manda cartoline da paesi caldi. Un altra vincitrice ultraottantenne era al volante della propria auto quando Willy l ha contattata per comunicarle che aveva vinto 4,8 milioni di franchi allo Swiss Lotto. Quando più tardi lei lo ha richiamato, aveva già comprato i mobili per il suo nuovo appartamento. La casa di riposo non le era mai piaciuta, e così se ne era andata portando con sé il suo compagno. «La sua risolutezza e il suo desiderio di libertà mi hanno commosso», racconta Willy. «Quando vedo la gioia delle persone, mi sento davvero un creatore di felicità». La biografia del primo milionario grazie al lotto svizzero, Werner Bruni, si intitola: «Il re del lotto: ascesa e caduta di un milionario». Nel 1979 l umile idraulico era stato baciato dalla dea bendata, ma già sei anni più tardi era finito in bancarotta. Willy Mesmer si tiene ancora in contatto con lui e confessa sorridendo: «Se non altro può giocare gratuitamente al lotto fino alla fine dei suoi giorni!» La somma di piccole gioie Secondo uno studio dell Università di Nottingham (UK) sulla soddisfazione di chi vince al lotto che Willy Mesmer ritiene assolutamente assimilabile alla realtà svizzera è innanzitutto la somma di tante piccole gioie che rende felici nel lungo periodo i vincitori dello Swiss Lotto e di Euro Millions: ad esempio i viaggi con i propri cari verso destinazioni fiabesche o le cene in ristoranti raffinati che altrimenti non si sarebbero potuti permettere. Dal sondaggio risulta che la maggior parte dei vincitori apprezza la sicurezza finanziaria e l indipendenza derivanti dalla vincita al lotto. Espressione di gioia di vivere Per evitare che le bombe di un grande spettacolo pirotecnico sfreccino incontrollate in cielo, vengono guidate da un computer (via radio o tramite cavo) e fatte esplodere a intervalli esatti a tempo di musica. Quando, completato il lavoro e allentatasi la tensione, Toni Bussmann guarda i visi ammirati degli spettatori, prova una sensazione di autentica felicità. «La dinamica di questo trionfo luminoso scuote emotivamente le persone e lascia in loro un senso di contentezza. I fuochi d artificio sono espressione di gioia di vivere!», conclude prima di uscire per assistere ai test di alcuni razzi che un collaboratore fa esplodere sul campo di fronte. Perché quando si ha a che fare con i fuochi d artificio la sicurezza viene sempre al primo posto. Fuoco e fiamme Affascinato dal settore, ha quindi deciso di intraprendere un secondo percorso formativo per diventare pirotecnico. Si è recato spesso a Napoli, allora roccaforte dell industria pirotecnica, ha visitato fabbriche, imparato a miscelare le polveri e collaborato ai primi grandi spettacoli nel meridione d Italia. Quando nel 1984 il suo idolo, André Heller, ha allestito davanti al Reichstag di Berlino uno show pirotecnico accompagnato da musiche originali, il fuoco della sua passione è Cartoline da paesi caldi «La vincita al lotto più alta mai realizzata in Svizzera è stata di oltre 80 milioni di franchi ed è avvenuta proprio l », racconta Willy divertito. Il record assoluto però è ancora quello di Euro Millions del 2005, quando un

13 sanitas troesch Maggio 2013 casanova 25 «Felicità significa raccogliere qualche mela dall albero durante la passeggiata mattutina, estrarne il succo e poterlo bere. E poi pranzare con gli amici e la famiglia in giardino, intorno a un grande tavolo, con il clima giusto!» (Enzo Enea) Il collezionista di alberi Foto: Martin Rütschi Passeggiare, ieri e oggi Arrivando nella proprietà dove inizia il regno di Enzo Enea a Jona, ci si sente subito un po come Alice nel Paese delle Meraviglie o come dentro un regno incantato. Tutto è più grandioso del normale. Lo stagno in cui si specchiano le nuvole, il prato, gli alberi in lontananza Anche la zona d ingresso dell edificio principale immerso nell architettura paesaggistica di Enea, che ospita un esposizione di mobili da giardino selezionati, è caratterizzata da soffitti altissimi con finestre enormi. Enzo Enea è stato trattenuto ed è un po in ritardo. È un uomo appassionato e occupatissimo, dagli occhi brillanti e dallo sguardo vigile. «Avere un giardino o un parco è come possedere una biblioteca», Le passeggiate in giardino dichiara all inizio della conversazione. «Ovviamente le superfici oggi disponibili sono più limitate erano una delle attività rispetto al passato, ma non c è nulla di più rilassante di una passeggiata nel parco in una bella preferite degli aristocratici. giornata, per liberarsi momentaneamente dei propri pensieri. Spegnere il telefono e lasciar vagare la Consentivano di coltivare gli mente. Un autentico lusso». amori, ispiravano i poeti, Non solo alberi e acqua aiutavano a stringere amicizie Enzo Enea parla degli spazi aperti come di «spazi estesi». «Il mio compito, come architetto paesaggista, e a fare affari. Nella nostra è creare un buon microclima per chi vi risiede, garantendo aria pulita e temperature piacevoli. epoca frenetica dovremmo Gli alberi infatti non sono solo belli, ma anche utili: consentono addirittura di influire sul clima. Ad cercare di fermarci più spesso esempio, alcuni alberi prosciugano il terreno ed emettono umidità attraverso le foglie. Sono inoltre e passeggiare in un parco per produttori eccezionali di ossigeno e dispensatori d ombra. Attraverso gli spazi estesi che configuro farci venire nuove idee? insieme al mio team offro sempre un valore aggiunto o, più precisamente, qualità di vita per i Enzo Enea, uno dei più noti residenti», spiega Enzo Enea, aggiungendo subito un esempio chiarificatore: «Non è molto più architetti paesaggisti svizzeri, piacevole, in estate, quando fa caldo, mangiare all ombra di un platano anziché sotto un ombrellone?» approverebbe subito. Anche l acqua svolge un ruolo importante nella strutturazione del paesaggio. Uno stagno o un laghetto non rispecchiano soltanto il cielo e la natura circostante, ma servono anche all uomo e agli animali come fonte di rilassamento e spazio vitale. Gioco di proporzioni, forme e colori Per ottenere un buon risultato è fondamentale il luogo in cui sorgerà il giardino. In base ad esso si scelgono le piante locali che vivono bene nel clima esistente. L area influenza anche lo stile dell impianto, perché il giardino deve essere in sintonia con l edificio e integrarsi nell ambiente. Enzo Enea non sarebbe però degno del suo nome se non si informasse anche sulla storia che il luogo nasconde e sullo stile di vita degli abitanti della casa. L appassionato architetto paesaggista, con occhio infallibile per la fusione degli spazi interni ed esterni, vuole per prima cosa «leggere» il luogo e gli abitanti. Solo allora si dedica a integrare e interpretare e non a decorare, come alcuni rappresentanti della sua arte. Enzo Enea si considera in primo luogo un fornitore di servizi e non un artista che vuole realizzare se stesso. «Il problema è sfruttare nel miglior modo possibile l area a disposizione e creare qualità di vita», afferma risolutamente. «Disegnare è un gioco di proporzioni, forme, materiali e strutture. Tutto deve integrarsi armonicamente e tuttavia conservare una certa tensione. Si inizia dagli elementi grandi come alberi, muri e blocchi di pietra, proseguendo poi fino alla forma e al colore delle foglie e della fioritura di siepi, spalliere e fiori. Hanno un ruolo decisivo anche gli assi visivi che indirizzano lo sguardo verso gli elementi caratterizzanti del paesaggio». Ricercatore, scienziato ed alchimista Tutti i nuovi incarichi iniziano con adeguate ricerche di carattere locale, storico e psicologico. «Nonostante l accurata pianificazione, nel mio lavoro a volte è necessario procedere per tentativi», rivela l architetto. Ad esempio quando deve creare un giardino di erbe aromatiche per uno chef di grido e soddisfare richieste fuori dalla norma. In questi casi cerca instancabilmente la posizione migliore per una determinata varietà di peperoncino o di pomodoro, verifica dove viva meglio l ananas o individua il punto di migliore esposizione al sole. «È uno studio molto complesso. Poi è necessario considerare i profumi: anche loro sono importanti. Come architetto paesaggista sono a volte ricercatore, scienziato e alchimista!», aggiunge sorridendo. Omaggio all albero Enzo Enea è noto in tutto il mondo per il suo stile inconfondibile e le linee ben definite, ma nasconde anche altri segreti tutti da scoprire: ad esempio la sua passione per la cura e la coltivazione degli alberi nostrani. Passione che si è spinta fino alla creazione di un «museo dell albero». Il museo della Enea GmbH, aperto nel 2010, creato in un parco da 7,5 ettari, comprende oltre 50 alberi differenti, in gran parte nostrani. I più vecchi hanno superato i 100 anni. La raccolta è un omaggio all albero come oggetto caratterizzante lo spazio ed erogatore vitale di ossigeno. Su sua indicazione facciamo un breve giro nel parco. La ghiaia scricchiola sotto le scarpe e, tra i giganti verdi, si ergono opere murarie dall effetto arcaico. La passeggiata attraverso i vari elementi murari apre al visitatore scorci sempre nuovi sugli alberi del parco. «Probabilmente sono l unico uomo a fare così tanto per dissotterrare gli alberi, piantarli qui e poi potarli come si deve!» commenta autoironicamente. Un parco fortunato «Un parco riuscito è un luogo dove vecchi e bambini passano il tempo insieme. Dove possono vedere e scoprire quanto siano belli, vari e utili gli alberi». La Svizzera avrebbe la capacità di ospitare nelle città moltissimi impianti pubblici: sono pura qualità di vita per tutti! «Siamo un paese ricco, ma avete mai visto i parchi di Barcellona? L economia può anche essere momentaneamente sul lastrico, ma gli abitanti della città possiedono parchi stupendi per andare a passeggio». Ancora una domanda: perché in Svizzera esistono così pochi viali? «Per un motivo storico: la grandezza dei monarchi europei ha semplicemente influenzato troppo poco la Svizzera». Ancora una volta spunta la passione in questa personalità svizzera dalle radici italiane, e con i viali reali si chiude il cerchio dell aristocrazia.

14 sanitas troesch Maggio 2013 casanova 27 Vette culinarie Sulle alture del Giura i rösti, la fondue e la «merängge» sono semplicemente divini. Dopo una lunga camminata in salita, immersi in una natura suggestiva, la calda ospitalità di una «Métairie» è ancora più piacevole. Queste trattorie di montagna sono gestite per lo più da agricoltori o ex-agricoltori del luogo, che vi si dedicano con grande orgoglio e passione. Persino casanova è stata ospite della Métairie La Cuisinière sullo Chasseral e della Métairie Les Gümmenen in Val de Ruz. Métairie La Cuisinère a Cortébert Dopo una salita di mezz ora sulla vecchia strada che da Cortébert s inerpica attraversa il bosco, ecco spuntare improvvisamente una tipica casa giurassiana con annesso podere: la Métairie La Cuisinière. Evidentemente in campagna la cordialità ha un altro valore. O forse, nella rustica sala da pranzo dalle tovaglie rosse viene semplicemente naturale. L oste, André Bürgi, racconta come lui e la moglie Marilyne abbiano rilevato la trattoria 28 anni fa. Gli brillano gli occhi. Ogni giorno questo duo affiatato si dedica alla cucina tradizionale e ai propri ospiti. Tutti i prodotti vengono accuratamente selezionati: carne, formaggio e verdure provengono quasi esclusivamente dai contadini della zona o dal mercato e si caratterizzano per il gusto inconfondibile. André Bürgi, ex orologiaio e meccanico, parla con entusiasmo della regione, delle alture del Giura, dell aria buona. «Nei mesi invernali purtroppo non vengono tanti clienti perché non c è nessun impianto di risalita nelle vicinanze. In compenso nei bei week-end d estate abbiamo fino a 100 ospiti». Si accomodano sulla grande terrazza, mentre sullo sfondo pascolano circa 120 pecorelle. Il paesaggio straordinario del Parco Regionale dello Chasseral invita a lunghe passeggiate, escursioni e giri in mountain bike. «I nostri clienti arrivano principalmente dalle città di Neuchâtel e Bienne, dal Seeland, insomma da tutta la Svizzera e anche dall estero. Spesso vengono qui a mangiare anche i visitatori della fabbrica di cioccolato Camille Bloch a Courtelary», afferma soddisfatto André. Chi abbia provato almeno una volta i croccanti rösti con il prosciutto fumante o il piatto di antipasti deliziosamente presentato dei coniugi Bürgi, capisce perché la cucina del territorio abbia tanti estimatori: la ricchezza dei suoi sapori non è paragonabile a quella dei cibi da supermarket. La simpatica coppia di ristoratori cucina secondo le vecchie ricette in parte tramandate dai nonni. Anche il padre di Marilyne, una signora fine dal modo di fare garbato, era cuoco. «Ho imparato molto da lui», dice sorridendo l ex-impiegata. Il «Patron» aggiunge orgogliosamente che 15 anni prima erano andati a scuola di macelleria da un esperto; ora lui partecipa attivamente alle «Bouchoyades» annuali e addirittura affumica personalmente le salsicce... Pare quasi di sentirne il profumo. Oltre che alle specialità locali la trattoria deve chiaramente il suo successo anche al luogo e all atmosfera, sostiene André Bürgi. Il cibo, le alture del Giura, l aria e tanti clienti per lui significano felicità. Allarga le braccia ed esclama: «Ici, c est le bonheur!» Ai buongustai si consiglia la «Bouchoyade» nei week-end da fine gennaio a inizio aprile o la «Choucroute» (crauti e carni miste di maiale) per l Ascensione. Chi preferisce mangiare con l accompagnamento musicale non dovrebbe perdersi la festa campestre a metà giugno. Maggiori informazioni: Métairie Les Gümmenen a La Vue des Alpes «Due Kafi Maison!», esclama l oste dalla cucina. All ingresso i clienti vengono accolti calorosamente dalla coppia di ristoratori, Loredana e Hubert Germann-Viscardi. In men che non si dica gli ospiti affamati provenienti dalla città si vedono servire una «Meringue Les Gümmenen» il dessert specialità della casa con tanto gelato alla vaniglia e panna. La sala da pranzo dal soffitto basso è piccola e rustica, ma accogliente; su ogni tavolo ci sono portacandele di legno intagliato. Nello spazio dietro la cucina Angela-Maria, figlia dei ristoratori, sta festeggiando con degli amichetti il suo nono compleanno. Al centro del tavolo campeggiano due tegami di cioccolata calda, una quantità di pezzetti di frutta e una gigantesca meringa che funge da torta di compleanno. Mmmh, che bontà! Sui visi dei piccoli ospiti si legge l entusiasmo per il goloso menu. Oltre a coltivare 140 ettari di terreno, dal 1 maggio 2008 questa attivissima coppia di agricoltori gestisce la trattoria di montagna con molto impegno e passione. L ospitalità per loro è tutto. «Per prima cosa abbiamo sostituito le panche in sala da pranzo con comode sedie», spiega il ristoratore. «Normalmente mia moglie e io serviamo tra le 30 e le 40 persone, salvo nel tradizionale brunch del 1 agosto quando facciamo spesso fino a 240 coperti». «La maggior parte dei nostri visitatori sono svizzeri tedeschi, ticinesi o perfino italiani. Talvolta vengono anche dirigenti delle fabbriche di orologi della zona, che vogliono far provare alla clientela internazionale la cucina svizzera», spiega l oste con orgoglio. E infatti la carta contiene specialità di tutta la Svizzera, tra cui la «Fondue Les Gümmenen», i rösti con salsiccia sangallese, il risotto ai porcini e la polenta rossa del Mendrisiotto, che Hubert Germann-Viscardi fa cuocere a fuoco lento per oltre due ore nel paiolo di rame prima di servirla con il coniglio. Oppure cibi più leggeri come l «affettato misto delle tre culture» e la tarte flambée alsaziana. A Pasqua gli ospiti vengono deliziati con capretto della regione e in autunno con salmì di capriolo, cervo o cinghiale. «Talvolta accade persino che Loredana prenda la chitarra e canti per i nostri ospiti», afferma soddisfatto il ristoratore. L esuberante ticinese non è soltanto una buona padrona di casa, ma è anche decisamente socievole. E se escursionisti, mountain biker, fondisti o ciaspolatori dopo aver fatto onore alla cucina dei Germann-Viscardi non ce la fanno più a rimettersi in cammino, vicino alla Métairie trovano un morbido giaciglio, tra la paglia profumata o nell accogliente Bed and Breakfast. Per Hubert Germann-Viscardi la felicità è gestire la sua trattoria e allevare come si deve mucche, vitelli, capre e conigli. È convinto che per avere successo sia necessario mettere la passione in quello che si fa. Anche vivere in Svizzera con la moglie e i figli per è lui un fattore di soddisfazione. «La felicità è apprezzare ciò che si ha e la buona salute. Ma naturalmente la felicità passa anche dallo stomaco, insieme a un buon bicchiere di vino!», aggiunge scherzoso. Loredana Germann-Viscardi è felice quando ci sono l atmosfera e l ambiente giusti, sia nella vita privata che in sala da pranzo. La felicità funziona come uno specchio: quando sei contento e sorridi agli ospiti, alla fine ti ringraziano. Nella vetrina all ingresso della Métairie è esposta la «felicità da portare a casa»: marmellate casalinghe della proprietaria, meringhe fatte in casa, pasta allo zafferano o flûtes della famiglia Robert di Brot-Pambloz, uno dei fornitori della Métairie. Maggiori informazioni:

15 28 casanova Maggio 2013 sanitas troesch sanitas troesch Maggio 2013 casanova 29 Felicità senza frontiere Svizzera in vari paesi: dal 1999 al 2000 ero nel Kosovo, dal 2004 al 2005 a metri di quota. Le donne portavano i bambini sulla Intervista a Werner e Marie-Anne Kurmann in Iran e dal 2006 al 2007 a Sumatra. Anche lì condividevo la quotidianità; schiena, su semplici telai di legno. La sera venivano piantate insieme ai miei colleghi ho aiutato la gente del posto a rimettere in piedi enormi tende, tutti si sedevano e dormivano lì sotto: donne, le proprie case dopo la guerra, il terremoto e lo tsunami, o a costruirne bambini, uomini e noi. Di giorno le donne filavano la lana di nuove. Lì avevo per così dire un «alibi» per entrare nelle case delle per i loro vestiti e i tappeti. Come vivere in dieci metri quadrati ed essere felici senza frontiere? Tutto è cominciato nel 1977, con un viaggio di nozze in India durato un anno intero: da allora Werner e Marie-Anne Kurmann sono continuamente in viaggio, per settimane o addirittura mesi, con il loro pulmino VW modificato ad hoc. Da bravo architetto, Werner Kurmann conosce a menadito il concetto di ottimizzazione degli spazi. Per fortuna entrambi sono tipi spartani, hanno un bioritmo simile e amano viaggiare senza farsi notare. Per questo il loro veicolo deve sempre trovar buona salute, pieno di aspettative e curioso. «Tu che ci sei già passata», dice rivolgendosi alla moglie, «racconta un po com è!» Marie-Anne Kurmann: (raggiante) Io amo soprattutto il fatto di avere tempo per tutto ciò che prima dovevo sempre sacrificare: ad esempio per i miei nipotini! Qual è la cosa più bella dei viaggi? M.-A. K.: La curiosità. Scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo e stupirsene. W. K.: (esita) È difficile da dire. La libertà. La scelta di sperimentare destinazioni diverse in «porzioni digeribili». Avere un orizzonte persone del luogo. Insieme ad altri ho realizzato qualcosa. C è soddisfazione, quando si riesce a rispondere ai bisogni vitali di una popolazione. Sono sempre vari aspetti che qualificano i viaggi: il viaggio in India, ad esempio, mi ha fatto conoscere meglio anche mia moglie. In fondo la felicità senza frontiere, quella che travalica i confini nazionali, è proprio il privilegio di poter fare qualcosa. Ci sono persone che non ne hanno il coraggio, la volontà o i mezzi. Vi siete trovati anche in situazioni pericolose? M.-A. K.: A dire il vero la paura si dimentica, quando si è sul posto. Però in Afghanistan a volte ci siamo sentiti un po a disagio. Negli W. K.: Per me è stato bellissimo fare questi viaggi con mia moglie. Siamo una coppia ben assortita; non abbiamo bisogno di troppi comfort, abbiamo più o meno le stesso esigenze rispetto al mangiare e al dormire, amiamo camminare e abbiamo curiosità analoghe. Inoltre coltiviamo entrambi un grande interesse per la cultura. Con mia moglie si può fare qualsiasi follia, nel vero senso della parola. Viaggiare è un lavoro di squadra: quando le cose si mettono male bisogna poter contare l uno sull altro! Qual è il principale vantaggio di viaggiare con un pulmino? posto in un parcheggio. temporale di 12 mesi, come nel nostro viaggio in India, ti dà un anni settanta non c erano mezzi di comunicazione come l o il W. K.: Quando non hai grandi esigenze vivi meglio. La senso di libertà. Così viaggiare diventa la quotidianità... cellulare. Soprattutto per chi restava a casa, alle volte era brutto comodità del pulmino è che non ti devi preoccupare di come M.-A. K.: Non ci sono pressioni, non c è fretta. Viaggiando in non poter sapere come stavamo. spostarti o di dove mangiare e dormire: puoi dedicare il 100 pulmino si procede lentamente e ci si può immergere nel nuovo W. K.: Sì, a volte la paura c è. Anche durante il lavoro si sono verificati per cento delle tue energie a esplorare il mondo. Oggi, poi, il Signor Kurmann, che cosa si prova quando si è vicini alla mondo altrettanto lentamente. inquietanti episodi di violenza e omicidi; poi i campi minati nel Kosovo... pulmino lo usano anche i nostri figli e nipoti per vivere tante pensione? W. K.: Più tardi sono arrivati i bambini, e i ritmi naturalmente Il clima a tratti era proprio angosciante. In quei casi è fondamentale belle avventure. Werner Kurmann: (esita a lungo) Sarà sicuramente un bel cambia- sono cambiati: tre settimane di vacanza all anno. In quel periodo bloccare la paura e non lasciarsene sopraffare. Tra l altro la paura di M.-A. K.: A me non serve molto, giusto un buon letto, libri mento dopo 45 anni di lavoro. Nella nostra società sento ancora viaggiavamo soprattutto in Europa, siamo stati spesso in Francia e qualcosa di concreto è molto più facile da gestire di quella dell ignoto, e qualcosa per scrivere, soprattutto quando fa brutto l obbligo di pensare al sostentamento della mia famiglia. Ma adesso in Italia, una volta anche in Svezia. ossia la paura di avere paura. Anche le esperienze negative, però, fanno tempo. È bello anche avere un luogo in cui tornare quando questa responsabilità, questa pressione sono destinate a scomparire. M.-A. K.: Sì, ma con i bambini le cose si complicavano. Spesso parte dei viaggi. Persino la cosa più triste diventa un elemento della tutte quelle emozioni, per quanto piacevoli, cominciano Sono stato veramente fortunato a trovare a sessant anni un posto si ammalavano in viaggio. Da soli era più semplice. quotidianità. È un pacchetto completo, ed è proprio grazie a questo che a diventare troppe. così fantastico, nel quale reddito, responsabilità e competenze si Da dove è nata la vostra passione per i viaggi? ti si imprimono ricordi così vividi! Il prossimo viaggio dove sarà? bilanciano alla perfezione (Responsabile Progetto/Rappresentante W. K.: Io in precedenza avevo lavorato per tre anni a Parigi. Era Quali esperienze vi hanno colpito di più? W. K.: In Suditalia, in Grecia o in Francia... forse anche in della Committenza presso l Ufficio federale delle costruzioni e bello andare al lavoro al mattino con il metró, essere integrato M.-A. K.: Per me sono stati i giorni in cui nel territorio iraniano del Belgio, Inghilterra e Scozia. Lo decideremo quando sarà il della logistica, Ndr). Con gli spostamenti fanno circa 60 ore a nella vita degli indigeni e vivere al loro stesso ritmo. Più tardi mi Lorestan (vicino a Isfahan, verso il confine iracheno) abbiamo potuto momento! settimana che ora mi ritroverò ad avere a disposizione. Sono in sono occupato di ricostruzione per la Caritas e la Croce Rossa accompagnare i nomadi. Conducevano le loro pecore al pascolo fino

16 sanitas troesch Maggio 2013 casanova 31 «Abbiamo avuto fortuna nella sfortuna». Hubert Basler, 51, responsabile magazzino, Sanitas Troesch, Dättwil «Pensando al passato devo dire che ci si dimentica presto di aver avuto una seconda opportunità». Spesso la buona e la cattiva sorte convivono l una accanto all altra. Per Hubert Basler, a meno di 24 ore di distanza. Sabato il matrimonio, una grande festa con amici e parenti. Domenica il volo sulle Alpi, un regalo di nozze della moglie. Partenza alle dal campo d aviazione di Birrfeld. Nel piccolo aereo da turismo, un Tobago, lui e il pilota hanno preso posto davanti, la moglie e il cognato dietro. È iniziata così una catena di eventi sfortunati. Giugno 1988, domenica sera, il giorno dopo il matrimonio. Le condizioni meteo sono buone e anche l umore è ottimo. Il vento in coda non è ideale, ma neppure un buon motivo per cambiare programma. Già durante l accelerazione l aereo devia a sinistra. Troppo tardi per interrompere il viaggio. La pista di decollo non permette di cambiare rotta. Al decollo l ala sinistra tocca quasi il terreno. L allarme suona in permanenza. Il pilota accelera al massimo per avere più potenza. Davanti a lui sono i cavi dell alta tensione: riesce appena a sorvolarli, ma l aereo non è manovrabile, è troppo lento e non ha portanza sufficiente. Hubert Basler ha documentato lo svolgimento dell incidente in un classificatore blu. Cerca i rapporti delle indagini dell Ufficio federale per l aviazione civile e le sentenze del tribunale. Documenti pieni di cifre e termini tecnici. Quando inizia a parlare di quella funesta domenica sera, Hubert allinea un dato dopo l altro per rendere tangibile a sé stesso e all interlocutore un fatto ancor oggi incomprensibile: 3 minuti di volo chilogrammi di peso totale, 6 chilogrammi oltre il valore massimo ammesso. Invece di essere riempito per tre quarti il serbatoio era pieno, perché l indicatore era mal regolato. Il cognato pesava 120 chili, il pilota era più o meno della stessa stazza ed entrambi erano seduti a sinistra. Hubert e la moglie, seduti a destra, non potevano compensare questa massa. Pali dell alta tensione appena sorvolati a 30 metri di altezza. Svolta a sinistra, di traverso nel bosco presso Müllingen. Prima si spezzano le ali, poi si stacca il muso del velivolo con tutto il motore. Infine, circa 10 minuti dopo la caduta dell aereo, l esplosione. Nel raggio di 30 metri tutto era bruciato. Il punto in cui l aereo era precipitato si trovava a 10 metri dal margine del bosco. Insieme all indicazione del pilota prima del decollo, di allacciare solo la cintura in vita, questi 10 metri sono stati decisivi per la salvezza. «Solo uno su mille sopravvive a un simile incidente: abbiamo avuto fortuna nella sfortuna. Gli alberi hanno frenato l aereo. Dieci metri più avanti c era il prato, e lì non avremmo avuto la minima chance». Hubert se l è cavata con gravi ustioni, la moglie e il cognato sono rimasti quasi illesi. Per il pilota non c è stato nulla da fare, è morto tra le fiamme. I tre uomini erano amici, facevano parte del gruppo anche due o tre altri colleghi. Questa rete sociale, i genitori e la moglie hanno aiutato Hubert Basler a superare la fase più dura dopo l incidente. «Durante la degenza in ospedale mia moglie era al mio fianco ogni giorno. Abbiamo mantenuto subito la promessa del matrimonio, di aiutarci nel bene e nel male», dichiara. Una profonda gratitudine lo lega a lei e alle altre persone che lo hanno molto aiutato con le loro parole. Se solo non ci fosse stato il senso di colpa del sopravvissuto. «Non riuscivo a guardare negli occhi la moglie del pilota, una giovane madre con una bimba di un anno. Non so come sia riuscita a farcela». Le prime settimane era molto inquieto se sua moglie non arrivava puntuale. Dopo tre mesi le ustioni erano guarite e il senso di panico diminuito. Ci sono voluti dieci anni prima di risalire su un aero, «ma solo dopo aver preso dei farmaci», precisa. «Pensando al passato devo dire che ci si dimentica presto di aver avuto una seconda opportunità». Racconta di aver acquistato una casa, messo al mondo due figlie ed essere diventato responsabile di magazzino della filiale Sanitas Troesch di Dättwil. «La vita quotidiana mi ha riassorbito presto. Ma nulla è più come prima». Hubert Basler sa che la vita può finire in un attimo. «Per questo dico a me stesso e agli altri di essere tolleranti, cooperare e non lavorare l uno contro l altro». Un altra cosa si è però ripromesso: non salirà mai più su un piccolo aereo da turismo.

17 32 casanova Maggio 2013 sanitas troesch Una miscela riuscita Sanitas Troesch è anche «la casa della cucina e il regno della varietà». Quattro linee di prodotti per ogni esigenza. Proposte attrattive a prezzo conveniente: Veriset e Nobilia sono le favorite per l edilizia abitativa economica o quando si richiedono cucine dal design attrattivo di alta qualità, con diverse opzioni di allestimento, per i grandi cantieri e gli immobili di proprietà di segmento medio. Carattere raffinato dal tocco individuale: per le cucine di design e l architettura di cucine personalizzata si consigliano la linea di manifattura della falegnameria svizzera Röthlisberger o la linea di design internazionale «next line» della Schüller. Visitando i nuovi «mondi espositivi» di Sanitas Troesch si incontra una straordinaria varietà di offerte: accanto alle collezioni di bagni complete arricchiscono l assortimento attrattivi rivestimenti per pareti e pavimenti. Soprattutto però è la zona delle cucine a colpire con la sua presentazione piacevolmente nuova. La «Casa della cucina, regno della varietà» lanciata due anni fa ha avuto grande successo, entusiasmando sia i committenti che i progettisti. Anche qui vale la pena lanciare uno sguardo alle novità. Esigenze diverse per mercati diversi La particolarità di una marca è il livello di qualità, design e prezzo legato alla sua immagine, la sua competenza, la sua personalità, la sua espressione. Quando tutti questi elementi armonizzano sono garantite la credibilità e la capacità d identificazione dell azienda. Sul mercato operano però tante «cosiddette» marche che confondono le idee sciorinando davanti al cliente tutto lo scibile dei prodotti, dal più economico al più pregiato, e non di rado introducendo l articolo standard nell area di qualità «high-end». Da Sanitas Troesch questo non esiste. Offrendo differenti marche di cucine per i più diversi livelli di esigenze «edilizia economica», «immobili di proprietà del settore medio» e «segmento top» Sanitas Troesch individua esattamente cosa si attendono i clienti e i progettisti: competenza specifica e fondata, know-how e qualità in ogni settore; collezioni di cucine ben strutturate con un offerta altrettanto strutturata in ogni segmento del mercato, capace di assicurare l optimum sia nel prezzo che nella performance. Il motto qui non è «uno per tutti», ma marchi differenziati in funzione dei vari segmenti. Offerta varia e specifica Con quattro marche «di chiara fama» Sanitas Troesch offre ampia varietà di scelta: per i grandi cantieri e gli appartamenti in affitto in cui, oltre al prezzo, contano criteri come qualità, lunga durata e stile sostenibile le gamme di Veriset (CH) e Nobilia (D) propongono un ampio ventaglio di nuove possibilità, con cucine attrattive e pregiate per i grandi cantieri e gli immobili di proprietà di segmento medio. Le cucine firmate e le soluzioni personalizzate del segmento superiore sono proposte nella linea di manifattura svizzera Röthlisberger e nella linea internazionale di design «next line» di Schüller (D). Qui dominano il mix di materiali pregiati, il design ricercato, le costruzioni individuali e gli allestimenti speciali. I proprietari di case, i committenti e i progettisti hanno qui la possibilità di scegliere interessanti opzioni e tradurre in realtà cucine da sogno individuali, assistiti da architetti d interni e progettisti di cucine qualificati e coadiuvati dalle più moderne infrastrutture. Origine certificata Nella scelta dei marchi Sanitas Troesch punta, oltre che sulla qualità, anche sull origine controllata dei materiali, specialmente del legno. Tutti i marchi di cucine Veriset, Nobilia, Schüller (next line) e Röthlisberger soddisfano i requisiti PEFC e dispongono delle relative certificazioni. (

18 34 casanova Maggio 2013 sanitas troesch Scaffali a parete della gamma Alterna luu in rovere naturale «a taglio di sega»: gradevoli al tatto e alla vista. Piano d appoggio in Arlian, un materiale minerale resistente agli urti e facile da pulire, con lavabo integrato senza giunti. Alterna day by day Giorno dopo giorno passiamo momenti felici nel nostro bagno... Con l arredamento giusto. Un programma di arredobagno raffinato nel design e nella scelta dei materiali, realizzato con la gamma di mobili Alterna luu in rovere naturale ruvido «a taglio di sega», rubinetterie Emporia Via Manzoni di Gessi, specchi e luci Inda Progetto, vasca Teuco Paper, radiatore Vola. Calore, acqua, freschezza, pulizia, bellezza, profumo, lusso, pace, felicità... Tutti concetti che associamo spontaneamente con la sala da bagno e che costituiscono un ottimo motivo per dedicarsi con la massima cura alla progettazione di questo piccolo regno. Non si può prendere semplicemente la prima cosa che capita, ma bisogna puntare al meglio, sia nel bagno di lusso che nel bagno standard. Ognuno, naturalmente, definisce il «meglio» in modo differente e personale, per cui difficilmente l offerta del mercato risponde di primo acchito alle proprie esigenze: i compromessi sono all ordine del giorno. Qui il concept «Mix and Match», la nuova proposta di arredobagno di Sanitas Troesch, rappresenta la chiave di volta: offre infatti la possibilità di combinare e variare a piacere tutti i componenti, di sviluppare un gioco individuale con le più diverse opzioni di allestimento. La gamma ideale per realizzarlo è Alterna day by day.

19 sanitas troesch Maggio 2013 casanova 37 Pulizia senza compromessi Nuova filosofia di arredobagno Sanitas Troesch ha elaborato per il bagno moderno una concezione che comporta la più ampia libertà d azione. Alterna day by day è un invito a combinare senza limitazioni e a realizzare il proprio stile personale: dallo standard confortevole al lusso raffinato o con una buona presa di entrambi; dall essenziale all estroso decorativo, dal nero al bianco o con un eccitante miscela di colori. Il nuovo concept consente di comporre gamme di arredamento ed equipaggiamenti, sanitari in ceramica e accessori, specchi e docce, semplicemente tutto ciò che non può mancare nella sala da bagno moderna, per ogni segmento di mercato. Tutto è integrabile con gli altri elementi, anche interattivamente tra le diverse categorie di prezzo. Alterna day by day è un offerta globale attrattiva sia nel design che nel prezzo, una collezione dei prodotti migliori combinabile a volontà per l arredamento individuale del bagno: «Mix and match your own style». In alto: lavabo e mobili Alterna cubito combinati con armadio a specchio Alterna intensa, piatto doccia ecoplan e parete per doccia lin.2 tutte gamme a prezzo conveniente, con ottime caratteristiche estetiche e qualitative. Al centro: parete per doccia Alterna lin.2. In basso: lavabo in ceramica con mobile Alterna cubito. I washlet e il Tornado Flush della Toto sono come un acquazzone purificatore. Per l «operazione» più naturale del mondo i giapponesi sono in testa di qualche lunghezza: nel Paese del Sol Levante l igiene è strettamente legata al benessere e ha indotto da tempo la marcia trionfale del wc con doccetta o washlet, come si definisce a livello internazionale che si è imposto imperiosamente fin dall inizio. Attualmente in Asia oltre il 60% dei wc presenta questa ingegnosa combinazione di vaso e bidet. Anche da noi si sta sempre più diffondendo l abitudine di sostituire l acqua alla carta igienica: i wc con doccetta realizzano nella toilette un nuovo standard ormai improrogabile. In ogni esposizione Sanitas Troesch i wc high-tech della Toto riscuotono grande successo, da quando i consulenti di vendita ne dimostrano le funzionalità illustrandone i vantaggi e consentendone la prova personale nei bagni a disposizione dei clienti: doccetta e fon, risciacquo automatico e aspiratore degli odori, telecomando e funzionamento automatico offrono un nuovo livello di comfort. Gli articoli proposti si distinguono in wc con doccetta completi ed elementi supplementari applicabili sui normali wc, in grado di svolgere le stesse funzioni. Il massimo: Toto Tornado Flush Toto porta inoltre un vento nuovo nel mercato della ceramica per sanitari con una tecnologia rivoluzionaria: wc privo di bordo con nuovo sistema di risciacquo. «Tornado Flush» definisce con vortici d acqua, ceramica liscia e design senza bordo parametri d igiene e pulizia totalmente nuovi. Potenti getti d acqua puliscono vorticosamente come un acquazzone purificatore il wc in ceramica a smaltatura speciale. A ciò si aggiunge il design del vaso privo di bordo: un intelligente concezione interattiva capace di eliminare sporco e germi senza bisogno di utilizzare la spazzola o l anitra WC. I vantaggi del sistema convincono fin dalla prima prova, qualificandolo come una soluzione igienica, ecologica, elegante e funzionale.

20 38 casanova Maggio 2013 sanitas troesch sanitas troesch Maggio 2013 casanova 39 Vapore caldo La doccia a vapore rende bella la pelle e fa concorrenza alla sauna. Hamam, bagno turco, bagno orientale, moderna doccia a vapore: il principio è sempre lo stesso. Avvolti in una calda nuvola di vapore sentiamo stimolare dolcemente il nostro sistema circolatorio; respirando profondamente liberiamo le vie respiratorie, la pelle viene irrorata abbondantemente di sangue, le tensioni muscolari si sciolgono e lo stress si dilegua. Prendere bagni di vapore è puro wellness noto e praticato da secoli da molte culture. La differenza è che oggi non occorre più un intera sala di marmo, ma basta una (quasi) normale cabina doccia per assaporare questo bagno salutare artefice di bellezza. La doccia a vapore quindi è diventata una delle attrezzature di wellness più attrattive in assoluto per la sala da bagno privata, specialmente considerando le soluzioni stilisticamente incisive di Teuco. Chapeau, ad esempio, grazie alla sua struttura chiusa può essere scelta in diverse versioni: doccia normale, doccia con colonna multifunzione o, a richiesta, bagno a vapore con sedile ribaltabile, funzione luce colorata e impianto audio. Teuco CHAPEAU: la cabina doccia è dotata di colonna multifunzione con bagno di vapore integrato. Il modello è proposto in diverse dimensioni, con porta a battente o porta scorrevole. Un prodotto dal prezzo sorprendentemente conveniente. Una grande idea Da trent anni Teuco possiede uno speciale know-how nella costruzione dei bagni a vapore, continuamente rielaborato e perfezionato. La casa è stata uno dei primi costruttori a trasformare, grazie all elettronica, la cabina doccia in un bagno di vapore e dispone di soluzioni esclusive brevettate nel settore. Le pesanti cabine complete per doccia a vapore sono così cadute in disuso, cedendo il passo alle attrattive docce a vapore modulari. Un esempio tratto dalla nuova generazione di docce a vapore Teuco, installabile pressoché in ogni sala da bagno, è CHAPEAU: una colonna doccia con vaporizzatore incorporato soddisfa le esigenze più esclusive, inclusi soffione centrale e clima benessere con speciale nebulizzazione del vapore. La terapia della luce colorata, proposta come optional, esercita la necessaria funzione distensiva. Pura eleganza Per i clienti particolarmente sensibili all estetica Teuco ha sviluppato la doccia a vapore LIGHT. La cabina dalla struttura filigranata, con colonna doccia a vapore realizzata in materiale Duralight, soddisfa le esigenze più elevate e, grazie al generatore di vapore molto performante, può essere utilizzata per docce di dimensioni fino a cm. Equipaggiamenti opzionali come la terapia della luce colorata, l illuminazione del soffione centrale o la piccola cascata d acqua sono solo alcune delle piacevolezze offerte da Teuco LIGHT. Elegante e funzionale: Teuco LIGHT offre confortevoli funzioni doccia e sani bagni di vapore, con numerosi optional come la terapia della luce colorata e la cascata d acqua. Il sistema audio Bluetooth consente perfino di ascoltare buona musica.

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