Etica Sgr e Terna S.p.A. co-building azionisti attivi

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1 Etica Sgr e Terna S.p.A. co-building azionisti attivi FORUM CSR ABI Roma, 20 Gennaio 2011

2 Etica Sgr Etica Sgr è la società di gestione del Gruppo Banca Popolare Etica, unica società italiana a istituire e promuovere esclusivamente fondi di investimento socialmente responsabili di diritto italiano Etica Sgr è impegnata in una sfida innovativa: rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari, sensibilizzando il pubblico e gli operatori finanziari nei confronti degli investimenti socialmente responsabili e della responsabilità sociale d impresa (art. 5 Statuto di Etica Sgr) 2

3 Articolo 5 dello Statuto Etica Sgr promuove investimenti finanziari in titoli di emittenti che si distinguono per l attenzione alle conseguenze sociali e ambientali dei loro comportamenti. (Sistema Valori Responsabili) Etica Sgr si propone di partecipare attivamente alle assemblee dei soci delle imprese nelle quali investe e di esercitare i diritti di voto collegati ai titoli in portafoglio. (Azionariato Attivo) Etica Sgr si propone di rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari e di sensibilizzare il pubblico nei confronti degli investimenti socialmente responsabili e della responsabilità sociale d impresa. (Consulenza sugli investimenti socialmente responsabili) 3

4 Cos è la finanza etica? Investire in modo socialmente responsabile o sostenibile significa far rientrare nei processi di selezione dei titoli e di gestione dei portafogli considerazioni di carattere sociale, etico ed ambientale in presenza di una precisa e responsabile politica di esercizio dei diritti connessi alla proprietà dei titoli SELEZIONE DEI TITOLI ESERCIZIO DEI DIRITTI La selezione degli investimenti prevede l esclusione (criteri di esclusione) o l inclusione (criteri di valutazione) di titoli nei portafogli finanziari, in base a criteri ambientali, sociali o etici L azionariato attivo è l esercizio attivo dei diritti di voto collegati al possesso delle azioni con l obiettivo di sollecitare la riflessione delle imprese sugli aspetti sociali e ambientali e di governance 4

5 CSR, un tema in crescita: perché? Nel corso degli ultimi anni stiamo assistendo ad una maggiore attenzione delle società verso i temi di responsabilità sociale. Le principali motivazioni: Regolamentazioni più stringenti a favore dell ambiente e diritti sociali; Crescita della domanda da parte dei consumatori finali di beni e servizi attenti alla qualità e al rispetto dell ambiente; Gli scandali finanziari impongono ora un maggiore focus sulla qualità e sulla trasparenza della governance; Controversie sociali e ambientali hanno impatti negativi sulla sostenibilità economica dell impresa (ad esempio boicotaggi e scioperi); La crisi ha posto la necessità di considerare modelli alternativi di concorrenza; La maggior diffusione di informazioni tra i consumatori impone un costante monitoraggio del rischio reputazionale; Diverse ricerche hanno confermato una correlazione tra responsabilità sociale e performance finanziaria. L etica contribuisce a monitorare il verificarsi di comportamenti inappropriati e quindi eventi inaccettabili che apportano rischi di tipo sociale, ambientale e finanziario. 5

6 La responsabilità d impresa: dagli shareholders agli stakeholders Un impresa socialmente responsabile ha come principali punti di riferimento l individuazione dei suoi stakeholders e l ascolto delle loro istanze: le risorse umane in genere e i propri lavoratori i soci gli azionisti la comunità finanziaria i clienti/utenti i fornitori i partner lo Stato, gli enti locali e la PA in genere la comunità nel suo complesso l ambiente Il territorio 6

7 La specificità di Etica Sgr: importanza dell ascolto degli stakeholders Il processo di selezione delle imprese sulla base di indicatori di performance socio-ambientale Comitato etico indipendente rilevanza del suo ruolo (inclusione/esclusione di aziende, Stati, settori merceologici) Interlocuzione con una serie di soggetti espressione della società civile italiana e internazionale: Comunità locali ONG Soci di Banca Popolare Etica Componenti dei Comitati Etici ( Etica Sgr e B. Pop. Etica) Associazioni nazionali ed internazionali (Forum Finanza Sostenibile, Eurosif) Iniziative internazionali ( Forest Footprint Disclosure Project, Gender Diversity Dialogue) Network multistakeholders (ICCR, GRI) Esercizio attivo degli strumenti di dialogo secondo linee guida ben precise Policy sugli interventi in assemblea Tempi del dialogo ed aspettative sui risultati Un processo di medio-lungo periodo 7

8 L analisi della CSR condotta da Etica Sgr Etica Sgr analizza le imprese prendendo in considerazione le seguenti 4 aree: Governance Diritti umani Ambiente Rapporti con gli Stakeholders Ciascuna area è suddivisa in 3 temi a loro volta articolati in una serie di criteri: Politiche e impegno Sistemi di gestione e monitoraggio Reporting 8

9 Valutazione Imprese: le aree ed alcuni temi (65 criteri) AMBIENTE SOCIALE DIRITTI UMANI GOVERNANCE Riduzione emissioni inquinanti Certificazioni ambientali Uso efficiente dell energia Rispetto norme ambientali Sicurezza luogo di lavoro Partecipazione dei lavoratori/sindacati Formazione del personale Qualità contratti di lavoro Monitoraggio della customer satisfaction e della catena dei fornitori Politiche e impegno per il rispetto dei diritti umani, soprattutto nei Paesi controversi (es. Cina, India, Russia, ecc.) Rendicontazione delle suddette politiche Certificazioni sociali Gestione rischi ambientali e sociali Separazione ruolo Presidente da AD Presenza consiglieri indipendenti Presenza donne CdA Presenza codice etico e sua applicazione 9

10 Punti qualificanti la CSR di Terna S.p.A. Governance Amministratori indipendenti sono 4 su un totale di 9 Codice Etico dettagliato ed esteso a tutte le società del Gruppo Presenza della funzione Responsabilità Sociale d Impresa Diritti umani Tema presente nel Codice Etico Terna opera solo in Italia (fino al 2009 anche in Brasile): paesi nei quali non si sono verificati episodi di discriminazione sui diritti umani. Ambiente Presenza di policy con obiettivi quantitativi (standard GRI) Rapporto di Sostenibilità che dettaglia i consumi di benzina, gasolio, metano, le emissioni in atmosfera e la produzione di rifiuti Nel 2009 livello di emissioni nell aria e produzione di rifiuti diminuite rispetto al 2008 Relazioni con gli stakeholders Politiche di sicurezza e presenza di certificazioni (OHSAS 18001) Supporto alla comunità locale 10

11 Punti qualificanti la CSR di Terna S.p.A. Terna dichiara di voler operare ogni giorno con responsabilità e instaurare e mantenere rapporti di fiducia con tutti gli stakeholder (dal sito internet della Società) Terna redige il bilancio di sostenibilità secondo le indicazioni del GRI (Global Reporting Initiative) con un livello di A+ Terna è presente in diversi indici di sostenibilità: FTSE4GOOD ECPI Ethical Indexes Dow Jones Sustainability Index Advanced Sustainable Performance Indices Ethibel Sustainability Index Excellence Europe 11

12 Terna Mission, attività, progetti di sviluppo della rete

13 Mission Terna Rete Elettrica Nazionale è un grande operatore delle reti per il trasporto dell energia. Fornisce servizi in regime di concessione e ne garantisce la sicurezza, la qualità e l economicità nel tempo. Assicura parità di condizioni di accesso a tutti gli utenti delle reti. Sviluppa attività di mercato e nuove opportunità di business con l esperienza e le competenze tecniche acquisite nella gestione di sistemi complessi. Crea valore per gli azionisti con un forte impegno all eccellenza professionale e con un comportamento responsabile verso la comunità, nel rispetto dell ambiente in cui opera. Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione 13

14 La storia/1 31 maggio 1999 All interno del Gruppo Enel viene costituita la società Terna, in attuazione del Decreto Legislativo n. 79/99 ( Decreto Bersani ). Le attività di Terna, operativa dal 1 ottobre dello stesso anno, riguardano l esercizio e la manutenzione degli impianti del Gruppo Enel facenti parte della rete di trasmissione nazionale, e lo sviluppo della rete stessa secondo le direttive impartite dal GRTN (Gestore della rete di trasmissione nazionale). 27 ottobre 2003 Viene emanata la legge n. 290 che dispone l unificazione della proprietà e della gestione della rete di trasmissione nazionale. 11 maggio 2004 Viene emanato il DPCM che definisce criteri, modalità e condizioni relative all unificazione tra proprietà e gestione della rete di trasmissione nazionale e il sistema di corporate governance. 23 giugno 2004 Quotazione del 50% del capitale azionario di Terna sul mercato telematico di Borsa Italiana. 31 marzo e 15 settembre marzo: Enel cede a investitori istituzionali una quota pari al 13,86% del capitale sociale di Terna in suo possesso; 15 settembre: Enel cede a Cassa Depositi e Prestiti il 29,99% del capitale sociale di Terna. Da questo momento l azionariato della società assume l assetto attuale. Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione 14

15 La storia/2 1 novembre 2005 Diviene operativa l unificazione tra proprietà e gestione della rete di trasmissione: nasce Terna Rete Elettrica Nazionale SpA. 2 novembre 2005 L Assemblea degli azionisti nomina il nuovo CdA di Terna per il triennio : Luigi Roth e Flavio Cattaneo rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato. 28 aprile 2008 L Assemblea degli azionisti nomina il nuovo CdA di Terna per il triennio : Luigi Roth e Flavio Cattaneo riconfermati rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato. 1 aprile 2009 Perfezionata l acquisto a sconto degli oltre km delle linee alta tensione di ENEL per un controvalore di milioni di euro. 3 novembre 2009 Perfezionata la vendita a premio di Terna Part (Brasile) per 797 milioni di euro, con una plusvalenza di oltre 400 milioni di euro. 18 ottobre 2010 Annuncio della vendita di Rete Rinnovabile, la società di Terna operativa nell ambito del fotovoltaico, per un valore compreso tra milioni di euro al fondo di private equity Terra Firma, con una plusvalenza di circa 200 milioni di euro 15 Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione

16 Asset Terna è proprietario della rete di trasmissione nazionale È il primo Transmission System Operator indipendente in Europa e settimo al mondo Possiede oltre km di linee e 383 stazioni di trasformazione Terna è concessionaria unica per le attività di trasmissione e dispacciamento dell energia elettrica in Italia 22 le linee ad altissima tensione da e verso l Europa che permettono lo scambio e la regolazione dell equilibrio dell energia con gli altri Paesi Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione 16

17 La sicurezza della Rete Il compito di Terna è assicurare, 24 ore su 24, 365 giorni l anno, la trasmissione dell energia elettrica in tutta Italia. Nel Centro nazionale di Controllo (foto in alto) di Roma sono gestiti in sicurezza ogni anno circa 320 miliardi di kilowattora di energia elettrica distribuiti in Italia. Terna si avvale di un piano per la sicurezza integrata unico in Italia, in collaborazione con il Ministero dell Interno e delle forze di polizia. È dotata di un Security Operations Center (nella STATO foto PATRIMONIALE in basso) a Roma che gestisce e analizza milioni di dati informatici e di sicurezza fisica. Con il Protocollo d intesa firmato con la Guardia di Finanza, infine, Terna assicura controlli scrupolosi attività per consentire l accesso alle procedure di gara a un maggior numero di imprese e una più ampia attività di prevenzione dai tentativi di infiltrazioni illecite. attività patrimonio netto Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione 17

18 I 9 principali progetti in autorizzazione sul territorio nazionale S. Barbara M. San Savino In autorizzazione da febbraio 2010, in istruttoria alla Commissione VIA Minambiente Trino Lacchiarella* In autorizzazione da fine 2008 Italia Francia In autorizzazione da metà 2009, manca l Intesa della Regione Piemonte Colunga Calenzano In autorizzazione da metà 2009, attualmente in istruttoria alla Commissione VIA Ministero dell Ambiente Feroleto Maida In autorizzazione da inizio 2009, in istruttoria al Ministero Sviluppo Economico Autorizzata a novembre 2010, decreto in attesa della controfirma del Ministro Ambiente Lavoro per imprese fornitrici ed esecutrici una volta aperti i cantieri Redipuglia Udine Ovest In autorizzazione da fine 2008, attualmente alla Commissione VIA Ministero dell Ambiente Dolo Camin In autorizzazione da fine 2007, attualmente in istruttoria presso il Ministero dello Sviluppo Economico Italia Montenegro In autorizzazione da fine 2009, attualmente in istruttoria al Ministero Sviluppo Economico Foggia Benevento In autorizzazione da fine 2006, manca l Intesa delle regioni Puglia e Campania 18 Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione

19 Lo sviluppo sostenibile: l ambiente Sviluppare e potenziare la rete non significa automaticamente costruire da zero nuove linee. Ove possibile, infatti, la parola d ordine è razionalizzare, ovvero abbattere parti obsolete (tralicci, linee, piloni) per fare posto a nuove soluzioni ad alta tecnologia e minore impatto ambientale, con evidenti effetti positivi per il paesaggio circostante. Nel 2007 Terna ha lanciato 10 progetti per uno sviluppo sostenibile della rete elettrica, per la maggior parte in fase realizzativa nel PROGETTI AD ALTO LIVELLO AMBIENTALE Oltre Km di elettrodotti smantellati 450 Km di nuove linee ad alta tecnologia Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione 19

20 10 Progetti: dettaglio interventi IN REALIZZAZIONE VAL D OSSOLA VALCAMONICA/VALTELLINA AREA DI VERONA Km Km SUD LOMBARDIA 4 S.BARBARA CASELLINA SORGENTE-RIZZICONI COMUNE DI ROMA 7 Parte in realizzazione parte in autorizzazione 7 7 IN AUTORIZZAZIONE 10 APPENNINO UMBRO-ABRUZZESE POLLINO 9 AREA DI BENEVENTO Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione

21 La situazione in Friuli Venezia Giulia 2 Linee a 380 kv dal 1985 ad oggi 1985 Consumi 4,8 miliardi di kwh SOMPLAGO 2008 Consumi 10,2 miliardi di kwh 1985 UDINE UDINE OVEST UDINE NORD EST PORDENONE PORDENONE CORDIGNANO 1976 SAFAU GORIZIA REDIPUGLIA DIVACCIA (SLOVENIA) SALGAREDA PLANAIS REDIPUGLIA CAFAFRO ENERGIA TORVISCOSA MONFALCONE DIVACCIA (SLOVENIA) TRIESTE PADRICIANO 21

22 Benefici complessivi dalla realizzazione dell elettrodotto Redipuglia Udine Ovest Investimenti previsti: 100 Mln di euro (35 Mln per nuova linea + 25 Mln per stazione + 40 Mln per abbattere vecchie linee) Demolizioni elettrodotti 110 km Nuove linee aeree 40 km La nuova linea produrrà un risparmio di 60 milioni di euro/anno per: a. Capacità produttiva liberata circa 600 MW b. Riduzione perdite circa 28 milioni kwh/anno c. Minor approvvigionamento sul mercato con un risparmio per il sistema elettrico d. Maggiore capacità di import dall estero e. Diminuzione elettricità non fornita pari a circa kwh/anno 22

23 Percentuale di linee in cavo rispetto a linee aeree per differenti livelli di tensione a livello internazionale La percentuale mondiale di utilizzo del cavo interrato per linee a 380 kv è dello 0,5% 0,5% Italia 1% 380 kv Il documento CIGRE (Conseil International des Grands Réseaux Électriques) Statistics of AC underground cables in power networks, fornisce una serie di dati sull utilizzo a livello internazionale dei cavi terrestri ad alta ed altissima tensione in corrente alternata (sono esclusi collegamenti marini in corrente continua). Fonte dati: CIGRE (International Council on Large Electric Systems) 23

24 Criticità dell utilizzo del cavo interrato in aree sismiche In caso di guasto per un evento sismico diventa ovvia la criticità dei cavi interrati sia per i tempi di ripristino (che possono raggiungere alcuni mesi) sia perché essi sono posati sulla viabilità ordinaria che non potrà essere oggetto di interruzione in caso di emergenza. La linea aerea è una struttura flessibile, in grado di sopportare l'evento sismico anche di forte intensità, e risulta facilmente ispezionabile anche con mezzi aerei (elicotteri) richiedendo, nella eventualità di guasti o disservizi, tempi contenuti di ripristino del servizio di trasporto (massimo alcune ore). Fonte: Department of Civil Engineering National Taiwan University 24

25 Due casi concreti di dialogo 1. Sollecitazione indirizzata al CE di Etica Sgr ed avvio del confronto con l impresa: Terna SpA 2. Iniziativa internazionale promossa da P.R.I. delle Nazioni Unite : Gender Initiative Dialogue 25

26 Un dialogo concreto tra Terna S.p.A. e Etica Sgr OGGETTO costruzione di un nuovo elettrodotto da 380 kw lungo 40 km che colleghi Udine Ovest e Redipuglia COMUNITA DEL FRIULI RURALE: sollecitazioni all indirizzo del Comitato Etico della Sgr Impatto ambientale dell opera Conseguenze sulla salute pubblica TAPPE dell avvio del dialogo Maggio 2010 il presidente del CE di Etica Sgr segnala la questione ed inizio del confronto con Terna Giugno 2010 ll CE di Etica Sgr valuta la documentazione inviata da Terna Invito alla Società per un confronto diretto con i rappresentanti della comunità Settembre 2010 Svolgimento dell incontro 26

27 Punti di forza - criticità Per Etica Sgr: - Il dialogo consente ad una società di ricerca ed analisi ESG come Etica Sgr di conoscere, nello specifico e in un contesto più generale di CSR, ambiti di attività o comportamenti che vengono solitamente valutati sulla base di un processo standard; - ogni occasione è un modo per migliorare i criteri di ricerca che si evolvono e si affinano col progresso dell attività economica e con la sensibilità dell opinione pubblica ; - Il dialogo è anche un momento dove l impresa ha modo di conoscere le modalità di analisi ESG sulla base delle quali viene valutata. Per Terna: - l attenzione degli investitori sensibili anche alle performance ESG può andare oltre la lettura degli indicatori di sostenibilità, per entrare nel merito dei comportamenti aziendali in casi specifici; -la consistenza dell approccio di responsabilità e attenzione agli stakeholder è fondamentale perché un azienda possa rispondere con trasparenza all engagement; -la percezione esterna del comportamento dell impresa può essere molto diversa dall autopercezione interna: la chiamata in causa diretta è un opportunità per costruire capitale reputazionale 27

28 Iniziativa internazionale: Gender Diversity Dialogue Nell aprile del 2009 Etica Sgr ha aderito ai Principles for Responsible Investment (PRI) delle Nazioni Unite, un network di investitori istituzionali che si impegnano per promuovere l integrazione di parametri sociali, ambientali e di governance nelle attività finanziarie. L adesione ai PRI comporta il rispetto e l applicazione di sei principi, tra cui: Essere azionisti attivi, incorporare parametri ESG nelle politiche e pratiche di azionariato e promuovere il dialogo con le imprese 28

29 Presenza di donne in Consiglio e Financial Ratios DONNE IN CDA: SOCIETÀ ULTIMO QUARTILE (BLU) VS PRIMO QUARTILE (VERDE) Fortune 500 SOCIETÀ CON TRE O PIÙ DONNE IN CDA VS MEDIA Fortune 500 Fonte: Catalyst s Research,

30 % di Donne nei Consigli di Amministrazione in Europa Fonte: European Professional Women Network Monitor,

31 Gender Diversity Dialogue: modalità operative Il Gender Diversity dialogue è un iniziativa nata in seno ai PRI per promuovere la diversità di genere tra i membri dei Consigli di Amministrazione e nel top management delle aziende quotate. L iniziativa si è sviluppata attraverso l invio di una lettera a 57 società in tutto il mondo, firmate dagli investitori e dagli asset manager che operano secondo criteri di responsabilità socio-ambientale e che hanno aderito all iniziativa (rappresentanti attività gestite per complessivi USD 73 miliardi). Per esempio: The Co-operative Asset management, Calvert, PaxWorld, Walden Asset Management, Vancity Investments, Folksam, Batirente, FIR Capital. Si tratta di una risposta ai Women s Empowerment Principles, principi sviluppati dal Fondo delle Nazioni Unite per le Donne e dallo United Nations Global Compact per aiutare le aziende ad adottare misure concrete per la promozione delle donne sul posto di lavoro, nel mercato e nella comunità. 31

32 Etica Sgr e il Gender Diversity Dialogue Etica Sgr ha aderito all iniziativa nell aprile del 2010, divenendo leader del progetto sul territorio italiano attraverso un dialogo intrapreso con le società presenti nell Universo Investibile dei fondi Valori Responsabili : Indesit Company Sabaf Landi Renzo Brembo ACEA Terna Prysmian 32

33 Gender Diversity Dialogue: lettera di dialogo. 2. Traduzione letterale del temine usato internazionalmente per indicare i temi delle pari opportunità 33

34 Gender Diversity Dialogue: alcuni riscontri delle imprese sarà nostra cura portare il tema da voi sollecitato all attenzione del nostro principale azionista dopo la prima nomina di una donna a dirigente, avvenuta nel 1996, molte altre colleghe hanno svolto e attualmente svolgono ruoli di elevata responsabilità, tanto è vero che oggi il 13% delle posizioni dirigenziali del Gruppo è occupato da donne la nostra società ha sempre promosso la parità e l uguaglianza tra i sessi sia nell iter di selezione, sia nelle politiche di inserimento, sia nelle politiche retributive, sia nella distribuzione di ruoli manageriali la nostra società ha da sempre promosso politiche di pari opportunità e la percentuale di personale femminile è superiore rispetto alla media dell industria metalmeccanica ritengo che le previsioni del Woman Enpowerment Principles, da noi consultati dietro Vostra cortese indicazione, siano de facto già pienamente applicate e rispettate all interno del nostro Gruppo. 34

35 Dialogo internazionale sulla diversità di genere Situazione al Investitori (total AuM US$ 70 mld) Paesi N Società Risposta % Risposta/ Paesi Pax World USA % Calvert USA % Walden AM USA % Batirente Canada % Vancity Investments Canada % The Co-operative AM UK % Etica Italia % Folksam Sweden % FIR Capital Brazil % % 35

36 Gender Diversity Dialogue: rendicontazione al P.R.I. (1) Dati Generali Riscontro della società Numero complessivo dei consiglieri in CdA 11 - di cui donne 2 Proporzione di donne in CdA (%) 18% Numero di alti dirigenti (Top Managemen team o con qualifica a partire da Senior Vice President negli Stati Uniti e comunque tra i primi 40) - di cui donne Proporzione di donne Numero di dirigenti (con qualifica di Vice President negli Stati Uniti e comunque tra i primi 400) - di cui donne Proporzione di donne dirigenti Proporzione di donne alte dirigenti Proporzioni di donne dirigenti 11% Proporzione di donne nella forza lavoro 34% Come viene ripartita la presenza di donne in base alle attività operative e funzionali? E' bilanciata o sbilanciata? 36

37 Gender Diversity Dialogue: rendicontazione al P.R.I. (2) Politica e motivazione L'azienda riconosce i benefici economici della diversità di genere a livello di CdA? L'azienda riconosce i benefici economici di programmi di sviluppo e valorizzazione dei talenti basati sul genere? Riscontro della società Sì L'azienda riconosce i benefici economici dell'equilibrio di genere nello sviluppo delle attività commerciali e di prodotto? L'azienda ha una politica sulle pari opportunità o sulle diversità? Sì Nei processi di nomina dei Consiglieri viene perseguito l'equilibrio di genere come un obiettivo da raggiungere e ci si impegna ad inserire il requisito della diversità di genere anche nella ricerca di candidati per il CdA? Nei processi di nomina dei Consiglieri viene dichiarato l'impegno generale alla diversità (genere, nazionalità, ecc.) nei criteri di selezione dei consiglieri? L'azienda esprime l'impegno ad inserire la diversità di genere nella attività di ricerca e selezione dei dirigenti? L'azienda ha stabilito delle politiche che assicurino che la diversità di genere sia migliorata a tutti i livelli dell'organizzazione promuovendo donne dirigenti anche dall'interno? 37

38 Gender Diversity Dialogue: rendicontazione al P.R.I. (3) Implementazione L'AD o un alto dirigente operativo sono tra i principali sostenitori dell'implementazione delle politiche di equilibrio di genere nell'organizzazione? L'azienda si dà degli obiettivi misurabili per implementare la sua strategia di genere? L'azienda intraprende attività di selezione e retention mirate per uomini e donne? Riscontro della società Sì L'azienda intraprende programmi di formazione per aumentare la sensibilità dei colleghi uomini ai diversi comportamenti di uomini e donne? L'azienda fornisce opportunità di sviluppo professionale quali attività di networking formali ed informali, attività commerciali e di formazione con uguali opportunità per uomini e donne a tutti i livelli, incluse quelle per le donne che non lavorano nei campi a loro 'tradizionali'? L'azienda intraprende passi concreti per assicurare che le donne possano progredire nei ruoli operativi così come nelle funzioni di supporto? L'azienda promuove in maniera concreta e verificabile forme di work-life balance quali il lavoro flessibile, i permessi per questioni familiari, possibilità di uscita e rientro dei dipendenti? L'azienda per consuetudine segmenta i mercati prima di tutto sulla base delle differenze di genere? Sì Sì 38

39 Gender Diversity Dialogue: rendicontazione al P.R.I. (4) Informativa Riscontro della società La società pubblica informativa sulle politiche di genere? La società pubblica dati sulla ripartizione dell'organico per genere? Sì Sì La società pubblica dati sulla ripartizione dell'organico per genere e per categoria di lavoro? La società pubblica dati sulla ripartizione dell'organico per genere nelle nuove assunzioni? La società pubblica dati sulla ripartizione dell'organico per genere nei quadri? La società pubblica dati sulla ripartizione per genere in CdA? Sì Sì La società pubblica dati sulla ripartizione per genere nell'alta dirigenza? La società pubblica dati sulla ripartizione per genere nei dirigenti? Sì La società pubblica statistiche sul turnover dell'organico per genere? La società pubblica statistiche sulla remunerazione per genere? 39

40 Gender Diversity: un tematica attuale anche in Italia Nel Dicembre 2010, la Commissione Finanze della Camera dei Deputati ha approvato il testo unificato C Golfo e C Mosca del disegno di legge che introduce le quote di genere nei Consigli di Amministrazione e negli altri organismi di gestione e controllo delle società quotate Il cardine del provvedimento è la modifica dell articolo 147-ter Elezione e composizione del consiglio di amministrazione (Sezione IV-bis - Organi di amministrazione) del Testo Unico della Finanza (Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58): lo statuto delle società quotate dovrà prevedere che la ripartizione degli amministratori sia effettuato «in base a un criterio che assicuri l'equilibrio tra i generi, garantendo un terzo dei posti al genere meno rappresentato». La norma si applica per tre mandati consecutivi e scatta al primo rinnovo degli organi societari. 40

41 Conclusioni Il dialogo inizia e.. 41

42 Grazie per l attenzione! Contatti Alessandra Viscovi, Direttore Generale Etica SGR mail: direzione@eticasgr.it Michele Guerrieri, Responsabile Area Sviluppo Etica SGR mail: ricerca@eticasgr.it Fulvio Rossi, Responsabile CSR Terna SpA mail: fulvio.rossi@terna.it 42

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