PIANO DI MANUTENZIONE DELLE OPERE

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2 1.1. PREMESSE Le opere strutturali di cui al presente progetto sono da assoggettarsi ad una programmazione delle attività manutentive finalizzate alla perfetta salvaguardia, nel tempo, delle strutture; ciò ai fini di mantenere le garanzie prestazionali e di sicurezza, evitando altresì onerosi ed estesi interventi di ripristino dei manufatti in c.a. e in muratura RELAZIONE DESCRITTIVA DELL OPERA L intervento in oggetto si articola su varie e differenziate opere strutturali che, in termini sintetici, possono raggrupparsi nelle sotto elencate categorie: (A) Realizzazione di opere fondazionali, in parte integrative a quelle esistenti, per l ammorsamento delle strutture in elevazione. (B) Realizzazione di opere in conglomerato cementizio armato realizzato a piè d opera, costituenti le pareti di contenimento dei loculi prefabbricati e di sostegno della copertura. (C) Formazione dei solai di copertura previa formazione struttura perimetrale e formazione gronda in c.a. (D) Posa in opera loculi prefabbricati in c.a. (E) Ristrutturazione di cappella mortuaria mediante la sostituzione di alcuni arcarecci in legno ed il risanamento delle murature mediante rimozione degli intonaci ammalorati e messa in opera di intonaco 1.3. PIANO DI MANUTENZIONE Le strutture in oggetto sono in conglomerato cementizio armato gettato in opera e, salvo l estradosso delle strutture di solai che sono ricoperti e protetti dagli usuali strati di pavimentazione carrabile. L ambiente in cui l opera si insedia non presenta caratteristiche intrinsecamente aggressive e può classificarsi in ambito XC1 (ai sensi della Norma UNI 11104). Gli ammoloramenti possono ricondursi ai normali fenomeni prodotti dal processo di carbonatazione.

3 Per quanto riguarda le opere di lattoneria, (scossaline, canale e pluviali) queste saranno protette dai fenomeni di ossidazione mediante trattamento con apposite vernici epossidiche (comunque richiedenti periodico controllo). I fenomeni di ammaloramento dei conglomerati cementizi potranno esprimersi in stati fessurativi che spesso sono riconducibili ad ossidazione delle orditure: tali episodi sono generalmente causati da ridotti copriferri o carente attenzione nelle operazioni di getto non adeguatamente vibrato né quindi compattato e tale da produrre permeabilità diffusa o addirittura vespai. Ne consegue che la cura nel confezionamento dei conglomerati assume rilievo essenziale ai fini della durabilità delle strutture e quindi, nel tempo, del contenimento dei costi manutentivi. A tale scopo è prescritto l impiego di vibratore per compattare meglio i getti ed altresì l impiego di fluidificante per i getti più sottili ed esposti (pilastri e setti). Anche la classe di resistenza C30/37 assume specifica rilevanza ai fini delle durabilità. Per quanto riguarda la protezione delle barre di orditura, il progetto ha previsto copriferri rilevanti, pari a 3,5 cm per pilastri e setti, 3 cm per le strutture di orizzontamento e 4 cm per quelle fondazionali: ciò in accordo con la sopra citata prescrizione UNI. Tutto ciò premesso, le attività da porre in atto per garantire una corretta conservazione del manufatto strutturale dovranno prevedere la periodica disamina delle strutture esposte per accertare l eventuale insorgenza di stati fessurativi che, ove non tempestivamente sigillati, darebbero luogo ad inneschi ossidativi con locale disgregazione dei copriferri ed accelerato invecchiamento della struttura. La periodicità dei controlli sui setti potrà avere prudenzialmente cadenza biennale, restando inteso che in caso di accertata insorgenza di condizioni permeabili conseguenti a stati fessurativi si dovrà immediatamente intervenire con la apertura delle fessure e la saturazione delle medesime con prodotti cementizi specificatamente ideati per il restauro strutturale (quindi dotati di ottima adesione, impermeabilità e resistenza meccanica). Di tali eventuali interventi periodici dovrà essere tenuta specifica memoria mediante documentazione fotografica e descrittiva che individui localizzazione, datazione e tipologia dell intervento operato. Per quanto riguarda le opere di lattoneria la cadenza delle verifiche sullo stato di esercizio (e soprattutto del film protettivo) dovrà essere annuale. Per queste ultime deve prevedersi la completa ritinteggiatura a cadenza decennale.

4 Il rispetto delle prescrizioni esecutive indicate dal progetto e delle ulteriori prescrizioni di cui al presente documento (ispezioni periodiche ed eventuali interventi di protezione / ricostruzione locale) consentiranno di evitare onerosi ripristini.

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