ORARIO 1 e 2 SEMESTRE Mercoledì dalle 14,30 alle 18,30, aula A3

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1 PROGRAMMA DEL CORSO di DISEGNO INDUSTRIALE a.a Laurea Specialistica in architettura classe 4S UE- 8 CFU - CORSO ANNUALE Prof Arch Cecilia Polidori cpolidori@unirc.it Dipartimento DASTEC Nota Bene: Questo programma del Corso Annuale di DISEGNO INDUSTRIALE a.a Laurea Specialistica in architettura classe 4S UE- 8 CFU è da considerarsi preliminare a tutte le Comunicazioni successive da parte della Docenza, preliminare ai Format d esame specifici e al Programma di Lavoro che solo la reale affluenza degli allievi, svincolati da deroghe, potrà rendere possibile. Tutti i Format e le Comunicazioni saranno regolarmente presentati in aula e depositati presso il Laboratorio Multimediale di Facoltà in singoli files con sigla e o data progressiva. ORARIO 1 e 2 SEMESTRE Mercoledì dalle 14,30 alle 18,30, aula A3 TEMA DELL ANNO:DESIGN E COMPONENTI PER STRATEGIE SOSTENIBILI. Esperienze e prototipi di manufatti realizzati con materiali riciclati, recuperati e riutilizzati. Impiego di materie prime - seconde. Impiego di fibre vegetali. Studi di prototipi di packaging realizzati con l'impiego di materiali diversi ed ibridati. PREMESSA La continua ricerca del miglioramento della qualità dello standard non è solo rivolta al componente prodotto in forma di pre-prototipo, ma anche alla creazione di nuove strategie di rapporto con l esterno. Il progetto di design, infatti, non è più rappresentato solo da un generale e generalizzato potenziamento del consumo di prodotti ottenuti per la creazione, o soddisfazione di esigenze indotte, di bisogni e di brand accelerati. La globalizzazione sta mantenendo le sue promesse e le sue minacce: tutto meglio e a minor costo e ciò conduce inesorabilmente ad accumuli, e conseguenti enormi problemi di dismissione, di manufatti obsoleti: un imponente ricaduta inquinante, poiché questa produzione non si autoelimina, né si decompone, né è smantellata o altrimenti assimilata. Il bene di consumo diviene male di consumo : ossia un bene da distruggere che implica un ulteriore danno distruttivo, come descriveva il sociologo tedesco Eric Fromm negli anni 70, «La soddisfazione illimitata di tutti i desideri non comporta il vivere bene, né è la strada per raggiungere la felicità o anche soltanto il massimo di piacere. Il sogno di essere padroni assoluti delle nostre esistenze ha avuto fine quando abbiamo cominciato ad aprire gli occhi e a renderci conto che siamo tutti divenuti ingranaggi della macchina burocratica, e che i nostri pensieri, i nostri sentimenti e i nostri gusti sono manipolati dai governi, dall'industria e dai mezzi di comunicazione di massa controllati dagli uni e dall'altra. Il progresso economico è rimasto limitato ai paesi ricchi, e il divario tra nazioni ricche e nazioni povere si è più che mai ampliato. Lo stesso progresso tecnico ha avuto come conseguenza il manifestarsi di pericoli per l'ambiente e di rischi di conflitti nucleari, e sia gli uni sia gli altri, agendo isolatamente o insieme, possono mettere fine all'intera civiltà e forse anche ad ogni forma di vita». Progettare e lavorare su artefatti che faranno parte del pianeta e dell ambiente per moltissimi anni, decenni o centinaia (si consideri che un fiammifero utilizzato impiega tre 1

2 mesi ad essere assorbito dal terreno), è un tema tanto difficile quanto importante da affrontare. E difficile è immaginare, prevedere, sostituire modelli applicabili a scenari che vanno orientandosi verso una tipologia di consumatori costretti a consumare sempre più rapidamente, verso un consumismo iper-attivo, in cui l acquisto accelera lo smaltimento del prodotto, velocemente obsoleto. Perché si attivino progettazioni che forniscano all'industria tecnologie sostenibili e suggerimenti atti a diminuire il danno prodotto da un'incontrollabile produzione indiscriminata ed importata dall'est si devono studiare strategie alternative. L'altro aspetto preoccupante di tale quantità è la sua omologazione. Tutto assomiglia a tutto e a totale scapito delle tradizioni, storia e culture locali. Il senso di un CORSO DI DESIGN quindi tende a nuove interfacce verso consapevoli e strategiche fisionomie di possibili realtà locali: realtà sostenibili e progettualmente produttive perché coinvolte nel miglioramento, implemento, monitoraggio, suggerimento ed invenzione di nuovi volti e servizi. Nuove competenze e conoscenze. Nuovi scenari comunicativi, nuove nicchie di dialogo. Nuovi brand per nuovi target dove la faccia, l altra, l esterna non è più l azienda o la fabbrica, ma utenti differenziati e dove le risorse non sono neanche e solo le materie prime o seconde industriali recuperate, ma le fonti della memoria e del patrimonio del luogo e le sue risorse naturali. Siamo, in questo CORSO consapevoli e partecipi di un cambiamento. Cambia inoltre la faccia dell esterno produttivo on-line, sia come realtà produttiva, sia come mercato e fascia d utenza. Prepariamoci ad un cambiamento d immagine. IL CORSO DI DISEGNO INDUSTRIALE LAVORA ALLA PREPARAZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DEL DESIGNER in grado d indicare, studiare e applicare linee progettuali, strategie di marketing aziendali, comunicazione e valorizzazione dei progetti e dei prodotti, inserendosi ed interfacciandosi con le specificità locali proprie dell artigianato e del turismo legato al mondo della cultura del prodotto per pervenire e consentire agli allievi, o futuri designers, ai nuovi imprenditori-designer, uno studio progettuale di manufatti attraverso una rinnovata relazione con i luoghi, le tecniche, il contesto culturale e turistico, e con l acquisita consapevolezza di strumenti culturali e di metodologie progettuali, individuate attraverso una linea d attenta Tecnologia Sostenibile (consideriamo con attenzione la sperimentazione con materiali naturali che possono anche essere trasformati e ritrattati, recuperati e riciclati parzialmente e o complessivamente in fasi successive: vedi lo studio condotto in un percorso didattico dei corsi di design degli anni passati e che verrà presentato) oltre, naturalmente, a nozioni riguardanti la nostra importante storia del design italiano. SCENARIO DEL CORSO DI DESIGN LA CALABRIA E UN CASO RAPPRESENTATIVO e felice per l applicazione del modello di Design Strategico: scarse preesistenze industriali, meraviglioso patrimonio artistico e ambientale, un area portuale tutta da progettare in vista delle nuove reti infrastrutturali navali e delle conseguenti variabili temporali tra la realizzazione di prodotti ed il reperimento di materie prime. PROGRAMMA FINALITA DIDATTICHE Il progetto quindi dell artefatto industriale è un presupposto che va rivisitato e sostituito con modelli applicabili a scenari che non si orientino verso tipologie di consumatori costretti ad un consumismo iper-attivo in cui la fase dell acquisto del prodotto e quella del 2

3 suo smaltimento, velocemente obsoleto, quasi coincidano, come già avviene per i prodotti pensati e realizzati come scarti: ad esempio gli usa e getta o il packaging. Obiettivo del Corso è sviluppare metodologie e acquisire strumenti e tecniche per la progettazione interdisciplinare del design, che coniughi le caratteristiche specifiche del prodotto industriale con l individuazione dei nuovi scenari delineati. L insegnamento si auspica di fornire agli allievi la capacità di lettura delle questioni progettuali che convergeranno, nel secondo semestre del Corso, in un esercitazione finale di carattere progettuale che riunisce descrizione e definizione dei vari temi e spunti assegnati. L insegnamento, quindi, è articolato in una parte teorica che fornirà le conoscenze di base indispensabili per comprendere i processi progettuali e in una o più sperimentazioni attraverso una parte pratica; saranno assegnate diversi test ed esercitazioni, che seguiranno, per quanto possibile, l'evolversi del programma dell'intero corso di Design, nei due semestri ed in successione, al fine di realizzare la massima integrazione possibile tra le conoscenze acquisite. Al ruolo tradizionalmente svolto dal designer si aggiunge quello di responsabile e coordinatore del processo di sviluppo di nuove linee di prodotti industriali con conoscenze delle tecnologie, dei processi produttivi, delle ragioni e dei successivi svolgimenti dinamici del mercato; questa figura potrà in futuro essere in grado di farsi promotore d innovazione all'interno delle imprese e degli interlocutori individuati. Saranno proposte diverse esperienze d approfondimento progettuale che toccheranno le tematiche relative all individuazione degli scenari socio-culturali emergenti letti attraverso le chiavi di lettura estetiche, comportamentali e relative alla gestione del processo di sviluppo dei nuovi prodotti: dall'ideazione del concept fino alla progettazione esecutiva del prodotto/servizio e/o evento (comunicazione, gadget) toccando anche gli aspetti concernenti la relazione tra l immagine aziendale e la definizione dell'identità comunicativa di essa e del prodotto, attraverso individuazioni di memorie strategiche. Tali costruzioni o enfatizzazioni di memorie strategiche saranno trattate evidenziandone le diverse implicazioni simboliche ed emozionali, progettandone le caratteristiche sensoriali del prodotto o le diverse tipologie d'uso e, coerentemente con i processi produttivi adottati, tecnologiche, morfologiche ed ergonomiche. Il corso si divide in una parte teorica che ha l'obiettivo di descrivere e fornire fonti d approfondimento al progetto ed introdurre informazioni e conoscenze specialistiche e nel settore e, a seguire, una Laboratoriale e o seminariale con esercitazioni. STRUTTURA E SVILUPPO DEL LAVORO DEL CORSO DI D.I. Il Lavoro di Laboratorio in aula, simula una realtà di consumo con tutti i vincoli da riprodurre per allenare lo studente a progettare immergendosi nello studio e nella razionalizzazione di una specifica realtà locale. Negli anni passati sono state presentate imprese, aziende o interlocutori che, in una giornata work-shop hanno presentato al corso la loro attività e strategie e proponendo brief di progetto da far sviluppare agli studenti nel corso del Laboratorio. E auspicabile che tale possibilità si ripresenti. Le Sperimentazioni del Corso su questi diversi temi progettuali descritti si svilupperà secondo indicazioni specifiche riportati in Format progressivi e successivamente consegnati dalla docenza e che prevedono: 1. Esercitazioni e realizzazioni di prototipi, con schema assegnato. 2. Studi e varianti. 3. Sperimentazioni successive con tema specifico assegnato. 3

4 4. Elaborazioni e variazioni anche dimensionali. 5. Foto dei componenti realizzati e delle fasi di assemblaggio. 6. Dettagli scontornati, rendering, ambientazioni e o simulazioni. 7. Book e CD del totale. 8. Simulazioni con: FASE 1 - Analisi del Brand e delle sue strategie, interpretazione del tema, studio delle tendenze Obiettivo: presentazione di Vision con mappatura dell'identità di marca e dei suoi punti di forza. Sul brand i gruppi di studenti devono raccogliere la maggior parte d informazioni possibili intervistando i responsabili aziendali addetti al tutoraggio nella fase di ricerca, indagando in rete, leggendo la stampa di settore, ecc., alla ricerca dei valori di marca e delle caratteristiche che condizionano il rapporto tra brand e consumatore (posizionamento e carattere della marca). Gli studenti studiano il brand, le sue caratteristiche, approfondiscono il suo target di riferimento, completandolo e vivificandone le peculiarità e individualità, i bisogni e i desideri, i linguaggi e la cultura di consumo; inoltre interpretano il tema, scelto tra quelli proposti con l eventuale azienda prescelta, secondo la loro sensibilità, in coerenza con il bisogno e l insieme dei vincoli individuati. Questa proiezione indefinita ma tangibile, virtuale ma valutabile, è chiamata Vision. La Vision costituisce il contenitore d infiniti possibili concept di prodotto, senza citarne alcuno, lasciando visibilità solo alle condizioni che possono far germinare un bene nuovo a partire da proposte ben delineate. Sintesi di tutto questo studio (Vision) sarà composto da un book-custodia di CD comprensivo d immagini, schemi, poche parti scritte, accompagnato da una presentazione verbale e da un eventuale presentazione video non superiore ai 4 minuti. FASE 2 - Sviluppo del concept di progetto Obiettivo: presentazione del Concept Partendo dalla Vision elaborata, si dovrà effettuare una ricerca completa, fondamentale per sviluppare il concept con: 1. Ricerca focalizzata e specifica sul prodotto di riferimento (esempio specifico) e relativo mercato (concorrenza diretta) 2. Ricerca parallela sul prodotto, inteso in senso più vasto (esempi in generale): storia, mercato e significati culturali 3. Ricerca sul mondo relativo al target di riferimento: abitudini, cultura, indagini statistiche, memoria e storia dell azienda studiata. 4. Tale ricerca ha lo scopo preciso di condurre allo sviluppo di un concept di prodotto/servizio, che è un progetto di massima che andrà illustrato graficamente corredandolo di una documentazione che faccia capire in modo verosimile: colori, materiali, forme, consistenza, ecc. Per visualizzarlo lo studente dovrà predisporre una presentazione virtuale, ossia elaborazione successiva del video della Fase 1 e consegnata su CD. Fase 3 - Definizione del progetto e realizzazione di prototipi Obiettivo: dossier di progetto in formato ppt, tavola riassuntiva e prototipi. La fase 3 rappresenta la conclusione dell esperienza progettuale che comunica attraverso immagini evocative, schizzi di progetto, render, scelte materiche e cromatiche. 4

5 Il tutto dovrà andare a comporre il book, contenente il CD, e a stampa rilegata in formato A4 rifilato. Tutti i materiali realizzati saranno presentati nelle formule pack (astucci, custodie, album, etc.) elaborati a tal fine durante il Corso. Il processo d avanzamento richiede il continuo confronto tra studente e docente. Il metodo di formazione di un progettista consiste nell illustrare e motivare le scelte fatte insieme alla critica attiva e propositiva del docente, volta a consolidare le certezze dello studente e a suggerirgli un punto di vista alternativo. Pertanto gli studenti si devono abituare a proporre i loro semi-lavorati e progetti al confronto collettivo e a difendere, motivandola, la propria scelta. Ogni parere deve essere tenuto in considerazione e filtrato dalla sensibilità e logica dello studente. GRUPPI DI LAVORO Al progetto individuale e all esame individuale si accederà attraverso sperimentazioni preliminari con studenti divisi in gruppi di max. 10 persone. L allievo sarà così invitato alla sinergia progettuale, comune ai futuri operatori nel campo economico-gestionale, in modo da poter elaborare fasi di ricerca di mercato e conseguente progettazione mirata a beni in grado di soddisfare specifici bisogni. Il lavoro di team allena le menti progettuali a condividere e motivare scelte, assumere e gestire leadership, fare empowerment del potenziale di relazione che caratterizza ogni ambiente di lavoro. I gruppi saranno invitati dalla docenza a lavorare su un marchio specifico legato ad una specifica tipologia strategica guidando il lavoro attraverso una prima fare d analisi del brand, del suo posizionamento e proprie strategie sostenibili. In seguito, partendo dai risultati della ricerca, il gruppo dovrà progettare un bene servizio/prodotto in coerenza con gli elementi studiati in precedenza e con le effettive strategie della marca presa in esame. AZIENDE ED ESPOSIZIONI Il corso di DISEGNO INDUSTRIALE ha previsto, in passato, alcune collaborazioni con aziende ed interlocutori del settore del design che consideriamo potenzialmente ripetibili. Inoltre a settembre del 2008, in occasione della XXIII Edizione di ABITARE IL TEMPO - Giornate Internazionali dell Arredo - Verona, il Corso di Design da me condotto è stato invitato ad esporre i progetti alla MOSTRA NEW WAVE. PROGETTI DELLE SCUOLE DI DESIGN. L obiettivo è di mettere a fuoco il panorama dei risultati delle scuole di design in Italia, a pochi anni dalla costituzione di facoltà o corsi universitari di design. Quest anno, quindi, orienteremo il lavoro del Corso in tale, lusinghiero ed impegnativo senso. CRITERI DI VALUTAZIONE E MODALITÀ D'ESAME Durante l anno sono previste verifiche degli stati d avanzamento dell'attività progettuale anche attraverso test e schede consegnati durante le Lezioni. L'attività del Corso si conclude con la presentazione e discussione degli elaborati e con la valutazione finale e l'attribuzione agli studenti del voto. Il lavoro è valutato come attività complessiva delle esperienze progettuali. Saranno poi valutate i diversi elaborati a tema assegnati durante il Corso. Si darà molta importanza in occasione dell esame finale alla quantità di lavoro svolto e alla sua qualità, in relazione all evoluzione e all estetica complessiva che l allievo è in grado di esprimere, ossia, alla maturazione di un proprio modo espressivo tramite le tecniche specifiche indicate durante l anno. 5

6 Il regolamento didattico prevede prove per monitorare l'apprendimento teorico e l'avanzamento dei progetti di ognuno. S invitano gli studenti a frequentare le Lezioni la cui presenza è pertanto OBBLIGATORIA e convalidata ad ogni Lezione. Il giudizio finale sarà quindi composto sulla base dei seguenti parametri di valutazione: 1. Valutazione delle sperimentazioni prototipali frutto delle consegne durante l anno. 2. Valutazione della presentazione complessiva dei pack contenenti i lavori. 3. Valutazione del lavoro specifico di vision. 4. Valutazione del lavoro di concept. 5. Valutazione dell allestimento finale, book, CD, pack, materiali, etc. 6. Valutazione delle presenze di ogni studente. Ad integrazione dei parametri descritti sarà inoltre valutato l'interesse dimostrato verso i temi trattati, la maturità di espressione durante l'esposizione delle proprie idee di progetto, le capacità di relazione e confronto con la docenza. NOTE AGGIUNTIVE Ogni presentazione, realizzata per le consegne intermedie (1 e 2 fase), deve avere una durata massima di 10 minuti per ogni gruppo; s invitano gli studenti ad utilizzare gli appositi software per realizzare il filmato (Avi, Power Point, Photoshop) Il dossier rilegato con CD da presentare per la consegna finale (3 fase), con gabbia grafica assegnata in precedenza dalla Docenza in specifici files-format, comprenderà un'intestazione con: Logo ATENEO; Corso e tipologie d esperienza gruppo (nei casi) nominativi degli studenti con segnalazione delle diverse competenze pertinenti data titolo del progetto e specificità della tav. BIBLIOGRAFIA (da integrare successivamente) Lo studio e la lettura attenta di testi e saggi editoriali costituisce l unico metodo noto di trasferimento della conoscenza teorica di base e ideale sistema di studio e perfezionamento interdisciplinare BIBLIOGRAFIA OBBLIGATORIA BRANZI A., Il Design italiano , ediz. Electa, Milano, 1996 MARI E., Progetto e passione, ediz. Bollati Boringhieri, Torino, 2001 MUNARI B., Arte come metiere, 1 ediz. 1966, 4 ediz. Laterza Economica, Bari, 2003 MUNARI B., Da cosa nasce cosa, 1 ediz. 1981, 5 ediz. Laterza Economica, Bari, 2002 POLIDORI C., Il design qualunque/ si, ediz. Union Printing, Roma, 2003 (disponibile in biblioteca di facoltà e di dipartimento) POLIDORI C., Il design metaforico, ediz. Aton, Roma, 2007 (disponibile in biblioteca di facoltà e di dipartimento) RADICE B., Ettore Sottsass, ediz. Electa, Milano, 1993 (disponibile in biblioteca di facoltà) SOTTSASS E., Scritti , ediz. Neri Pozza, Vicenza, 2002 WENDERS W., L atto di vedere, ediz. Ubulibri, Milano, 1992 WENDERS W., Una volta, ediz. Socrates, Roma, 1993 BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA AA.VV., Starck, ediz. TASCHEN, Koln,

7 ACKERMAN J. S., Architettura e disegno. La rappresentazione da Vitruvio a Gehry, ediz. Electa, Milano, 2003 ARGAN G. C., BONITO OLIVA A., L arte Moderna, 1770/1970, L arte oltre il Duemila, ediz. Sansoni, Firenze, 2003 BUCCHETTI V., La messa in scena del prodotto/ Packaging: identità e consumo, ediz. FrancoAngeli, Milano, 1999 CARBONI M. (a cura di), Sottsass Associati/ frammenti, ediz. Rizzoli, Milano, 1999 CELASCHI F., Il design della forma merce/valori, bisogni e merceologia contemporanea, ediz. Poli.design, Milano politecnico, 2000 DOCCI M., Teoria e pratica del disegno, Editori Laterza, Bari, 1987 FIELL C. & P., Design in Scandinavia, ediz. TASCHEN, Koln, 2002 FORINO I., Eames: design totale, ediz. Testo&Immagine, Torino, 2002 MIGLIARI R., Geometria dei modelli. Rappresentazione grafica ed informatica per l architettura e per il design, ediz. Kappa, Roma, LANGELLA C., Nuovi paesaggi materici/ design e tecnologia dei materiali, ediz. Alinea, Firenze, MUNARI B., Artista e designer, 1 ediz. 1971, 2 ediz. Laterza Economica, Bari, 2003 POLIDORI C., Il design delle maree/ design al 38 parallelo, ediz. Poli.design, Milano politecnico, 2003 (disponibile in biblioteca di facoltà) POLIDORI C., DesigniK/il primo fumetto di eco-design e architettura biodegradabile, ediz. Biblioteca del Cenide, Reggio C., 2003 (disponibile in biblioteca di facoltà e di dipartimento) POLIDORI C., TATAMI DESIGN sviluppo di scenari progetti e prototipi ambientalmente sostenibili per il nomade contemporaneo in SEASONS in design, incontro internazionale aprile 2006, catalogo, ediz. Roma 2006, pp RADICE B, Memphis: ricerche, esperienze, risultati, fallimenti e successi del nuovo design, ediz. Electa, Milano, 1984 TESTA G., DE SANTIS A., Rappresentazione e architettura. Linguaggi per il rilievo ed il progetto, Gangemi Editore, Roma, RESTANY P., Arte e produzione. Storia del plusvalore estetico, ediz. Domus Academy, Milano, SGROSSO A., La rappresentazione geometrica dell architettura. Applicazioni di geometria descrittiva, ediz. Utet, Torino, 1996 VALLICELLI A. (a cura di), Turismo Ambiente Design/ L ecoturismo come risorsa territoriale per l impresa: il ruolo del design, ediz. Poli.design, Milano politecnico, 2001 VIALE G. Un mondo usa e getta/ La civiltà dei rifiuti e i rifiuti della civiltà, ediz. Feltrinelli, Milano, 1994 SITI (da articolare successivamente alle Comunicazioni in aula)

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