AZIENDA SANITARIA LOCALE 02 LANCIANO VASTO CHIETI ADEGUAMENTO A NORMA E MESSA IN SICUREZZA PRESIDIO OSPEDALIERO F. RENZETTI" DI LANCIANO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AZIENDA SANITARIA LOCALE 02 LANCIANO VASTO CHIETI ADEGUAMENTO A NORMA E MESSA IN SICUREZZA PRESIDIO OSPEDALIERO F. RENZETTI" DI LANCIANO"

Transcript

1

2 INDICE 1.0. PREMESSA PROGETTO OPERE EDILI Compartimentazione Scale interne ed esterne Ascensori, montacarichi Montalettighe utilizzabili in caso di incendio Misure per l'evacuazione in caso di emergenza Capacità di deflusso Esodo orizzontale progressivo Lunghezza delle vie di uscita al piano Caratteristiche delle vie di uscita Locali adibiti a depositi Locali adibiti a servizi generali IMPIANTI IMPIANTO ELETTRICO Stato di fatto Progetto Impianto di illuminazione di sicurezza IMPIANTO DIFFUSIONE SONORA GRUPPO ELETTROGENO Impianto GAS MEDICINALI Pag. 1

3 1.0. PREMESSA La presente relazione è relativa alla progettazione definitiva per i lavori di adeguamento e messa in sicurezza dello stabilimento ospedaliero F. Renzetti di Lanciano, intervento di cui all art.20 della legge n.67/88, affidata tramite procedura negoziata all A. T. P. formata da Promedia s.r.l. (mandataria) e S.I.S. s.r.l. (mandante). La progettazione è stata sviluppata tenendo conto delle prescrizioni espresse dal Comando Provinciale Chieti con nota prot del sul parere di conformità antincendio e dell attuale stato di fatto nonché delle indicazioni fornite dalla Azienda Sanitaria Locale 02 Lanciano-Vasto-Chieti. La progettazione è, pertanto, conforme alle prescrizioni di cui al Titolo III Strutture esistenti che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o in regime residenziale a ciclo continuativo e/o diurno del D.M Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private. Saranno soddisfatti i fabbisogni e le esigenze del complesso ospedaliero, prevedendo interventi destinati a garantirne la durabilità rispettando il criterio dell economicità PROGETTO Il progetto si è sviluppato rilevando ed analizzando l attuale stato del complesso che è già stato oggetto di opere di adeguamento antincendio ed evidenziando le opere necessarie a renderlo rispondente alla normativa per il conseguimento del Certificato di Prevenzione Incendi. In particolare è stato previsto di: - completare le compartimentazioni e la realizzazione delle scale interne di tipo protetto; - installare due scale metalliche di sicurezza esterne a servizio dei corpi N e O ; - adeguare gli attuali ascensori, montacarichi e montalettighe e realizzare un nuovo montalettighe a servizio del corpo B ; - adeguare le vie d esodo, le uscite di sicurezza e garantire l esodo orizzontale progressivo; - adeguare gli impianti di distribuzione dei gas medicali, impianto elettrico, impianto segnalazione e allarme, la segnaletica di sicurezza e l illuminazione di emergenza. - creare un collegamento tra i corpi H ed N con una struttura in c.a.; Si descrivo di seguito, nel dettaglio, gli interventi di progetto. Pag. 2

4 3.0. OPERE EDILI 3.1. Compartimentazione Considerato che il complesso ospedaliero è costituito da 17 corpi di fabbrica indipendenti di altezza variabile dei quali molti collegati fra di loro mediante corridoi interrati o in elevazione, sono state rispettate le prescrizioni di cui al punto 15.3 della Regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie, pubbliche e private (D.M ) ed in particolare: le aree di tipo C saranno suddivise in compartimenti, distribuiti sul medesimo livello, di superficie non superiore a 1500 mq; le aree di tipo D saranno suddivise in compartimenti, distribuiti sul medesimo livello, di superficie non superiore a 1000 mq; i compartimenti delle aree D (limitatamente alle unità speciali quali terapia intensiva, rianimazione, neonatologia, sale operatorie, ecc.) comunicheranno con gli altri compartimenti e con i percorsi di esodo orizzontali e verticali, tramite filtri a prova di fumo. Le porte REI sono del tipo ad una anta di dimensioni nette pari a 900 o 1200 mm o a due ante con luce netta di 1800 mm, dotate di oblò 300x400 mm. Nel corpo B saranno installate due vetrate antincendio REI 120, munite di porta con luce netta di 1200 mm Scale interne ed esterne Avendo tutti gli edifici una altezza antincendio inferiore a m 24, tutte le scale saranno di tipo protetto con caratteristiche di resistenza al fuoco congrue non inferiore a R60 per le strutture portanti e a REI 60 per le strutture separanti. Per gli edifici con altezza antincendio minore di 12 m è garantita la presenza di almeno una scala di tipo protetto a servizio dei piani fuori terra e di larghezza almeno pari a 1,20 m secondo le prescrizioni riportate nel punto 15.8 della Regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie, pubbliche e private. E prevista l installazione di scale di sicurezza esterne metalliche, scala A a servizio del corpo N e scala B a servizio del corpo O, attestate su pareti esterne degli edifici aventi caratteristiche di resistenza al fuoco superiori a REI 60, inclusi gli infissi presenti sulla facciata. Le strutture portanti di tali scale saranno in acciaio zincato e costituite da telai muniti di controventati per far fronte alle azioni sismiche valutate secondo le indicazioni del D.M. 14 gennaio 2008 "Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni". Nelle due direzioni principali di azione del sisma di progetto, i sistemi di controventatura saranno differenziati. In una direzione saranno disposti dei classici controventi ad "X" costituiti dal profilati zincati fissati ai pilastri mediante bulloni ad alta resistenza; nell'altra saranno le stesse rampe delle scale a fare da controvento. Le nuove strutture saranno completamente indipendenti da quelle degli edifici cui sono poste a servizio, ed il collegamento avverrà mediante un giunto sismico di spessore opportunamente valutato in base all'entità delle azioni sismiche di progetto. Le fondazioni saranno costituite da una platea in c.a. sostenuta da due file di micropali tipo "tubfix" posti al di sotto dei telai muniti di controventi ad "X". Tale scelta è finalizzata sia per assorbire meglio le sollecitazioni indotte da vento e sisma evitando l insorgere di cedimenti differenziali che comprometterebbero la funzionalità e la sicurezza delle strutture, sia per trasmettere le azioni Pag. 3

5 complessive delle strutture negli strati profondi del terreno evitando l insorgere di una spinta laterale sulle pareti dei fabbricati che presentano un piano interrato. Il calcolo di tali strutture è stato eseguito mediante un'analisi dinamica su un modello matematico adeguato e tramite un software agli elementi finiti nel rispetto del punto 10.2 del D.M. 14 gennaio 2008 "Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni". I tipi di materiali e le resistenze utilizzate nelle verifiche sono state valutate in base alle esigenze di resistenza e durabilità a cui le strutture verranno sottoposte durante il loro esercizio, e comunque seguendo i principi e le indicazioni delle norme tecniche. Nelle facciate prospicienti le scale esistenti a servizio dei corpi B e I si prevede la sostituzione degli infissi con vetrate antincendio REI 120 per rispettare la normativa antincendio Ascensori, montacarichi Tutti gli ascensori e montacarichi avranno il vano corsa di tipo protetto, con caratteristiche di resistenza al fuoco congrue con quanto previsto al precedente punto. Le caratteristiche di ascensori e montacarichi saranno rispondenti alle specifiche disposizioni vigenti di prevenzione incendi. A tal fine è stato previsto di adeguare quattro ascensori esistenti, ubicati nei corpi B, C e N e contraddistinti con i numeri 1, 2, 4 e 5 nella planimetria di riferimento di progetto, mediante la rimozione delle porte esistenti e l installazione di nuove porte di piano semi-automatiche con resistenza al fuoco REI 120, così distinte: - ascensore 1 4 porte di piano luce netta di passaggio 1000x2000 mm (LxH) - ascensore 2 4 porte di piano luce netta di passaggio 800x2000 mm (LxH) - ascensore 4 5 porte di piano luce netta di passaggio 800x2000 mm (LxH) - ascensore 5 4 porte di piano luce netta di passaggio 800x2000 mm (LxH) Nel corpo B è prevista, inoltre, la sostituzione dell ascensore mal funzionante 6 della citata planimetria di riferimento, con un nuovo ascensore elettrico con trazione a funi in acciaio, portata 13 persone/ 1000 Kg, con 5 fermate, cabina in lamiera d acciaio rivestita in acciaio inox di dimensioni 1150 x 2100 x 2150 mm (LxPxH), porte REI 120, luce netta accessi 900 x 2000 mm (LxH), completo di comandi e pulsanti di segnalazione, lampada d emergenza, citofono intercomunicante con il locale macchine, e dotato di dispositivo contro il sovraccarico, impianto sonoro di allarme, dispositivo automatico per il ritorno al piano con apertura delle porte in assenza di energia elettrica, combinatore telefonico per linea fissa per la chiamata al centro di soccorso 24/24h, blocco paracadute per garantire l arresto della cabina nel caso di rottura delle funi di sospensione, strutture omologate delle porte di piano atte ad impedire l apertura in assenza della cabina. Gli ascensori non dovranno essere usati in caso di incendio a eccezione di quelli al successivo punto Montalettighe utilizzabili in caso di incendio Nell edificio I del complesso ospedaliero che ha un altezza antincendio maggiore di 12 m è prevista la sostituzione dell attuale ascensore, identificato con il numero 3 nella citata planimetria di riferimento, e la posa in opera nel vano corsa esistente di un montalettighe utilizzabile in caso di incendio, portata 21 persone/ 1600 Kg, con 5 fermate, del tipo oleodinamico con pistone laterale, cabina di dimensioni 1400 x 2300 x 2150 mm (LxPxH) in lamiera d acciaio rivestita in acciaio inox, porte REI 120 protezione IP54, luce netta accessi 1300 x 2000 mm (LxH), completo Pag. 4

6 di comandi e pulsanti di segnalazione, lampada d emergenza, citofono intercomunicante con il locale presidiato e il locale macchine, e dotato di dispositivo contro il sovraccarico, impianto sonoro di allarme, dispositivo automatico per il ritorno al piano con apertura delle porte in assenza di energia elettrica, dispositivo per il ri-livellamento automatico della cabina con il piano esterno, combinatore telefonico per linea fissa per la chiamata al centro di soccorso 24/24h, blocco paracadute per garantire l arresto della cabina nel caso di rottura delle funi di sospensione, valvola di blocco per garantire l arresto della cabina in caso di rottura della tubazione idraulica, strutture omologate delle porte di piano atte ad impedire l apertura in assenza della cabina, dispositivo di salita e discesa manuale per la movimentazione della cabina in caso di guasto. Nell edificio B sarà, inoltre, installato, un nuovo montalettighe antincendio, il 7 nella planimetria, portata 13 persone/ 1000 Kg, con 4 fermate, del tipo oleodinamico con pistone laterale, cabina di dimensioni 1000 x 2100 x 2150 mm (LxPxH) in lamiera d acciaio rivestita in acciaio inox, porte REI 120 protezione IP54, luce netta accessi 1000 x 2000 mm (LxH), completo di comandi e pulsanti di segnalazione, lampada d emergenza, citofono intercomunicante con il locale macchine, e dotato di dispositivo contro il sovraccarico, impianto sonoro di allarme, dispositivo automatico per il ritorno al piano con apertura delle porte in assenza di energia elettrica, dispositivo per il ri-livellamento automatico della cabina con il piano esterno, combinatore telefonico per linea fissa per la chiamata al centro di soccorso 24/24h, blocco paracadute per garantire l arresto della cabina nel caso di rottura delle funi di sospensione, valvola di blocco per garantire l arresto della cabina in caso di rottura della tubazione idraulica, strutture omologate delle porte di piano atte ad impedire l apertura in assenza della cabina, dispositivo di salita e discesa manuale per la movimentazione della cabina in caso di guasto. Per la posa di questo montalettighe si realizzerà un nuovo vano di corsa con struttura indipendente in c.a. con setti e platea di fondazione e micropali e sarà necessario demolire parte del solaio di copertura dell attuale magazzino. Gli ascensori antincendio saranno rispondenti ai requisiti del punto della Regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie, pubbliche e private ed in particolare: immetteranno in luogo sicuro all esterno tramite percorso orizzontale protetto; avranno le strutture del vano corsa e del locale macchinario di caratteristiche REI 120; immetteranno ai piani tramite filtro a prova di fumo di resistenza al fuoco REI 120; avranno l accesso al locale macchinario direttamente dall esterno o tramite filtro a prova di fumo, con strutture di resistenza al fuoco non inferiori a REI 120; avranno doppia alimentazione elettrica, una delle quali di sicurezza; saranno predisposto per il passaggio automatico da alimentazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso di incendio; avranno montanti dell alimentazione elettrica normale e di sicurezza del locale macchinario protetti contro l azione del fuoco per un tempo pari ad almeno 120 minuti primi; saranno dotati di sistema citofonico tra cabina, locale macchinario, pianerottoli e centro di gestione delle emergenze per l utilizzo in caso di emergenza; avranno il vano corsa e locale macchinario distinti da quelli di altri elevatori. Pag. 5

7 3.5. Misure per l'evacuazione in caso di emergenza Il complesso ospedaliero sarà provvisto di un sistema organizzato di vie di uscita per il deflusso rapido e ordinato degli occupanti verso l'esterno. Tutte le uscite di sicurezza saranno munite di infissi, apribili verso l'esterno e dotate di maniglioni antipanico applicati orizzontalmente a m 0.90 dal suolo su ciascuna delle porte. Sulle porte di uscita saranno installati cartelli con la scritta USCITA DI SICUREZZA - APERTURA A SPINTA ad un'altezza non inferiore a due metri dal suolo. I locali saranno dotati di un numero di uscite di sicurezza, tali da permettere la rapida evacuazione di tutti gli occupanti l'edificio in caso di emergenza Capacità di deflusso Ai fini del dimensionamento delle uscite, le capacità di deflusso non sono superiori ai seguenti valori: 50 per piani con pavimento a quota compresa tra più o meno un metro rispetto al piano di uscita dell edificio; 37,5 per piani con pavimento a quota compresa tra più o meno 7,5 m rispetto al piano di uscita dell edificio; 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di sotto di più o meno 7,5 m rispetto al piano di uscita dell edificio. La larghezza totale delle uscite da ogni piano, espressa in numero di moduli, è determinata tra il massimo affollamento previsto e la capacità di deflusso dal piano. Per gli edifici con più di due piani fuori terra è verificata la larghezza totale delle vie d uscita verticali che conducono al piano d uscita dell edificio, sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi, con riferimento a quelli di maggior affollamento Esodo orizzontale progressivo Tutti i piani che contengono aree di tipo D, sono progettati in modo da consentire l esodo orizzontale progressivo. A tal fine, ciascun piano è suddiviso in almeno due compartimenti, ciascuno dei quali conterrà, in situazione di emergenza, oltre ai suoi normali occupanti, il numero di persone previste per il compartimento adiacente con la capienza più alta, considerando una superficie media di 0,70 mq per persona elevata a 1,50 mq per persona qualora l evacuazione dei degenti debba necessariamente avvenire con letti o barelle Lunghezza delle vie di uscita al piano Il percorso di esodo, misurato a partire dalla porta di ciascun locale è sempre minore di: 40 m per raggiungere un uscita su luogo sicuro o su scala di sicurezza esterna; 30 m per raggiungere un uscita su scala protetta. Nei piani destinati ad aree di tipo D, progettate in modo da garantire l esodo orizzontale progressivo, sarà possibile raggiungere, partendo da un qualsiasi punto di un compartimento, un Pag. 6

8 compartimento attiguo o un percorso orizzontale protetto ad esso adducente, con percorsi di lunghezza non superiori a 30 m. Per i corridoi ciechi di lunghezza compresa tra 15 m e 25 m sono rispettate le prescrizioni dettate al punto 16.5 dalla Regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie, pubbliche e private Caratteristiche delle vie di uscita L altezza dei percorsi delle vie d uscita non è inferiore a 2 metri. Si prevede l utilizzo di porte resistenti al fuoco dotate di dispositivo di autochiusura installate lungo le vie d uscita, in corrispondenza di compartimentazioni o nei filtri a prova di fumo, e tenute normalmente in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettromagnetici che ne consentono il rilascio a seguito di: attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio; attivazione del sistema di allarme incendio; mancanza di alimentazione elettrica; intervento manuale su comando posto in prossimità delle porte in posizione segnalata. La larghezza delle vie d uscita è multipla del modulo di uscita e non inferiore a due moduli (1,20 m) Locali adibiti a depositi Per le esigenze giornaliere dei reparti saranno previsti depositi di materiale combustibile di superficie inferiore a 10 mq con carico di incendio non superiore ai 30 kg/mq di legna standard, con strutture di separazione e porte di accesso con caratteristiche non inferiori a REI 30 e con rilevatore di fumo collegato all impianto di allarme, un estintore portatile almeno da 6 kg e capacità estinguente non inferiore a 21A 89BC. I locali destinati ad uso deposito di materiale combustibile saranno tutti inferiori ai 300 mq e con un carico di incendio non superiore ai 30 kg/mq di legna standard. Le strutture di separazione saranno almeno di tipo REI 60 fino a 50 mq e REI 90 per superfici superiori, saranno installati un impianto automatico di rilevazione ed allarme antincendio oltre che un impianto idrico antincendio con idranti DN45. Inoltre all interno dei locali verrà posto in opera un congruo numero di estintori portatili aventi carica minima pari a 6 kg e capacità estinguente non inferiore a 34 A 144 B C. L aerazione naturale non è inferiore ad 1/40 della superficie in pianta del locale. Per i locali di superficie maggiore a 50 mq l accesso avviene tramite filtri a prova di fumo Locali adibiti a servizi generali I locali adibiti a servizi generali quali laboratori di analisi e ricerca, lavanderie, sterilizzazioni ecc. sono posti ad adeguata distanza dalle aree di tipo C e D e limitate da strutture di separazione di tipo REI 90 con porte munite di dispositivi di autochiusura. Pag. 7

9 4.0. IMPIANTI Gli interventi di adeguamento riguardano i seguenti impianti: 1) Impianto gas medicale; 2) Impianto illuminazione emergenza; 3) Impianto diffusione sonora; 4) Quadri elettrici di piano. Qui di seguito si darà un accenno sulla tipologia di intervento, rimandanto alla relazione specialistica per un ulteriore approfondimento Impianto elettrico Stato di fatto Il presidio ospedaliero di Lanciano si compone di corpi di fabbrica separati, collegati fra loro da cunicoli interrati. I fabbricati interessati dagli interventi sono : 1) Corpo A controllo ingresso 2) Corpo B Pronto soccorso, blocco Sale Operatorie, reparti degenza, UTIC, rianimazione/radiologia 3) Corpo C Laboratori analisi e prelievi 4) Corpo D Sottocentrale termica Chiesa 5) Corpo E Centrale tecnologica gas medicali 6) Corpo F Chiosco commerciale 7) Corpo G Bar 8) Corpo H Psichiatria Uffici 9) Corpo I Reparti geriatria oncologia 10) Corpo L Ambulatori 11) Corpo M Cabina MT/BT 12) Corpo N Ambulatori 13) Corpo O Ambulatori/uffici 14) Corpo P Medicina nucleare 15) Corpo Q Centrale termica 16) Corpo R/S Servizio morgue In tutti i fabbricati del presidio ospedaliero è stato effettuato un primo intervento di adeguamento antincendio con l installazione di: 1) Impianto rilevazione incendi completo di rilevatori fumi, pulsanti allarme, centraline antincendio e targhe ottiche, ed acustiche di segnalazione allarme; 2) Lampade S.A. per indicazione di vie di esodo in caso di evacuazione; 3) Limitatamente al piano interrato è stato installato l impianto di illuminazione di emergenza Pag. 8

10 4) Limitatamente al piano interrato sono stati installati nuovi quadri elettrici di distribuzione dei vari padiglioni Progetto Per ottemperare al parere di conformità antincendio rilasciato dal Comando Provinciale di Chieti, e ad integrazione dei lavori già eseguiti, il progetto dell impianto elettrico dovrà prevedere i seguenti punti: 1) Impianto diffusore sonora previsto in tutti i padiglioni componenti il presidio ospedaliero; 2) Impianto illuminazione di emergenza in tutti i padiglioni del Presidio ad eccezione del piano interrato dove è già presente; 3) Nuovi quadri elettrici di piano in alcuni padiglioni; 4) Nuovo gruppo elettrogeno a servizio dei 2 ascensori montalettighe antincendio e al gruppo pompe antincendio. I dati di progetto presi a base per la stesura degli elaborati sono: - tensione concentrata tra le fasi 380V; - tensione tra fase e neutro 220V; - frequenza 50Hz; - tensione circuiti ausiliari 220V, 24 V - sistema di distribuzione TN-S. Per il calcolo della potenza elettrica ai fini del dimensionamento delle linee e delle potenze totale impiegata, si è tenuto conto dei singoli coefficienti di contemporaneità e utilizzo, salvo diversi valori giustificati da casi o esigenze particolari: Utenze Ku Kc Luce 1 0,9 Utenze fisse 1 0,8 Prese FM Interbloccate 1 0,7 Prese FM ordinarie 1 0,4 Il calcolo illuminotecnico è stato effettuato in conformità al Decreto Ministeriale 18/09/2002, che richiede un livello minimo di 5 lux misurato ad 1 metro dal pavimento di calpestio. Il progetto prevede il rifacimento di alcuni quadri di piano dal quale si diramano le linee di alimentazione delle utenze fisse, delle prese, illuminazione e luce emergenza. I quadri saranno realizzati in conformità alle norme CEI 17-13/1 in carpenteria prefabbricata in esecuzione a pavimento, in lamiera di acciaio 12/10 trattato e verniciato con resine epossidiche. I nuovi quadri saranno posizionati nella stessa ubicazione di quelli esistenti, previa rimozione di questi ultimi. Sugli interruttori saranno intestati i cavi in uscita esistenti che alimentano i reparti, in quanto in questa fase non verranno sostituiti. I quadri di nuova realizzazione saranno ubicati nei seguenti padiglioni: 1) QEA Edificio A Piano Terra 2) QA7 QA6 Edificio B Piano Interrato 3) N.3 QBT Edificio B Piano Terra Pag. 9

11 4) N.6 QB1 Edificio B Piano 1 5) N.5 QB2 Edificio B Piano 2 6) N.1 QHR Edificio H Piano Terra 7) N.2 QH1 Edificio H Piano 1 8) N.2 QH2 Edificio H Piano 2 9) N.1 QH3 Edificio H Piano 3 10) N.1 QA3 Edificio I Piano Interrato 11) N.1QIR Edificio I Piano Rialzato 12) N.1 QGE Edificio L-M Piano Interrato (cabina MT-BT) 13) N.1 QNS Edificio N Piano Interrato 14) N.1 QNR Edificio N Piano Rialzato 15) N.1 QN2 Edificio N Piano 2 16) N.1 QN3 Edificio N Piano 3 17) N.1 QOS Edificio O Pianto Interrato 18) N.2 QOR Edificio O Piano Rialzato 19) N.1 QO1 Edificio O Piano 1 20) N.2 QPT Edifico P Piano Terra 21) n.1 QSS Edificio R/S Piano Interrato Per quanto concerne la distribuzione elettrica l intervento si limita alla realizzazione dei quadri elettrici di protezione delle nuove linee di alimentazione degli apparecchi illuminanti di sicurezza installati nei corridoi e per la protezione delle linee degli apparecchi di illuminazione per le nuove scale di sicurezza Impianto di illuminazione di sicurezza L impianto di illuminazione di sicurezza è costituito da apparecchi per illuminazione di sicurezza autoalimentate che in mancanza di tensione il sistema è in grado di garantire l illuminazione di sicurezza per 2 ore, previste dal D.M. 18 settembre 2002 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private. Le lampade saranno collegate da un bus di controllo interfacciato alla centrale esistente posizionata, come tutti gli apparati destinati alla sicurezza, al piano terra dell edificio, nel locale gestione emergenze identificato con il centralino. La centrale sarà dotata di stampante eventi per la verifica centralizzata dello stato dell impianto e delle eventuali anomalie. La centrale che prescelta, punto di riferimento principale per tutto il sistema, è interfacciabile con sistema di supervisione di tipo superiore; la centrale avrà la peculiarità di essere gestita via WEB e attraverso opportuno software permettere la visualizzazione di mappe grafiche con riportato lo stato delle singole apparecchiature. Con questo sistema è possibile rispondere agevolmente anche all obbligo di effettuare una regolare manutenzione dell impianto di illuminazione di sicurezza ed di mantenere gli apparecchi illuminanti impiegati sono sia del tipo ad illuminazione permanente sia ad illuminazione non permanente. I primi sono utilizzati per segnalare le uscite di sicurezza ed i percorsi per Pag. 10

12 raggiungerle, mentre i secondi vengono impiegati per evitare che il blackout ingeneri panico negli utenti, in particolare se abbinato con un allarme incendio Impianto diffusione sonora Il progetto prevede l installazione di un impianto di diffusione sonora per tutto il Presidio Ospedaliero in conformità al D.M. 18/09/2002, che prescrive la presenza di un sistema di allarme in grado di avvertire delle condizioni di pericolo in caso di incendio, allo scopo di dare avvio alle procedure di emergenza nonché alle connesse operazioni di evacuazione A tal fine sono stati previsti dispositivi acustici opportunamente ubicati in grado di segnalare il pericolo a tutti gli occupanti dell Ospedale o delle parti di esso coinvolte dall incendio. L impianto dovrà essere conforme alla Norma EN CEI che indica i principi tecnici da adottare negli impianti e nelle apparecchiature, destinati a garantire gli annunci per una rapida ed ordinata mobilitazione degli occupanti le aree interne di edifici che dovessero trovarsi in situazione di emergenza. In conformità alla normativa il sistema di amplificazione per la diffusione di messaggistica generica, sarà in grado di controllare le seguenti funzioni principali: - controllo del funzionamento degli amplificatori; - efficienza delle linee altoparlanti distribuiti nelle zone in cui è suddiviso l impianto; - invio in modalità manuale/automatica degli annunci di emergenza; - controllo del funzionamento della base microfonica di emergenza (VV.FF.); - attivazione degli amplificatori di scorta nel caso di guasto di quelli in servizio; - garantire l intelligibilità dei messaggi di emergenza indipendentemente dal rumore di fondo presente nell ambiente; - generare messaggi di allarme preceduti da un segnale di attenzione di una durata variabile da 4 a 10 secondi; - in caso di utilizzo di messaggi pre-registrati, gli stessi dovranno essere conservati in memoria non volatile e monitorati in modo da garantirne la disponibilità all occorrenza; - il sistema di annunci deve poter intervenire entro 3 secondi dall istante in cui si verifica un segnale di allarme; - l impianto deve essere suddiviso in più zone; possono essere previsti messaggi diversi per le singole zone. I diffusori costituenti l impianto devono garantire la resistenza al fuoco per almeno 30 minuti (corpo metallico, calotta antifiamma, morsetti ceramici, ecc.) Gruppo elettrogeno Per l alimentazione elettrica di emergenza dei due ascensori monta lettighe antincendio e per il gruppo pompa antincendio, il progetto prevede l installazione di un gruppo elettrogeno dedicato, della potenza di 100 KVA. Il gruppo sarà del tipo cassonato e super silenziato ubicato esternamente ed affiancato a quelli esistenti. Sarà collegato al quadro di smistamento ubicato nella cabina MT/BT mediante cavo unipolare 3x(1x70) + 1x35 mq transitante in canalina. Pag. 11

13 Dal quadro di smistamento mediante linee indipendenti e transitanti su apposite canaline separate da impianti esistenti si alimenteranno i due ascensori antincendio e il gruppo pompa antincendio. Saranno previste le seguenti linee. 1) Ascensore antincendio 1 cavo 4x25+1G16 mmq 2) Ascensore antincendio 2 cavo 4x25+1G16 mmq 3) Pompa antincendio 1 cavo 4x25+1G16 mmq 4) Pompa antincendio 2 cavo 4x25+1G16 mmq Il cavo sarà non propagante l incendio FTG100M Impianto gas medicinali Il presidio ospedaliero è dotato di un impianto di distribuzione dei gas medicali composto da: 1) Ossigeno 2) Aria compresa 8 bar 3) Aria compressa 4 bar 4) Vuoto 5) Protossido d azoto L impianto realizzato da diversi decenni ha subito nel corso degli anni modifiche ed integrazioni, tali da renderlo sottodimensionato. Inoltre con l attuazione del parere di conformità antincendio si rende necessario adeguarlo alla normativa antincendio e precisamente al D.M. 18/09/2002. Occorre precisare inoltre che l ASL non è in possesso di nessun documento grafico che individui con precisione i percorsi delle linee esistenti. Tanto premesso, il progetto prevede: 1) Il rifacimento completo dell anello di distribuzione dei gas al piano interrato; 2) Nuove linee montanti transitanti all interno dei filtri antincendio; 3) Gruppi di sezionamento ubicati nei filtri antincendio; 4) Nuovi gruppi di riduzione di secondo stadio 5) Allarmi gas con ripetizione degli allarmi nel centro di emergenza Il progetto ha tenuto contro dei nuovi reparti già adeguati quali il gruppo sale operatorie, il reparto ortopedico al piano rialzato, il pronto soccorso in fase di realizzazione, e altri adeguamenti effettuati negli ultimi mesi, con un puntuale rilievo dello stato di fatto riportato sugli elaborati grafici. L intervento come già descritto, è finalizzato all adeguamento antincendio dell impianto, con l installazione dei gruppi di arresto gas esternamente ai comparti antincendio e dove necessita anche di gruppi di riduzione di 2 stadio che verranno installati nelle stesse posizioni di quelli esistenti in modo da ricollegarli a valle alle linee gas esistenti. Pag. 12

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA...3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI...6 NORME DI RIFERIMENTO...7 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 7 NORME RELATIVE

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA... 3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI... 6 NORME DI RIFERIMENTO... 8 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 8 NORME RELATIVE

Dettagli

1.0.0. PREMESSA 2.0.0. EDIFICI

1.0.0. PREMESSA 2.0.0. EDIFICI 1.0.0. PREMESSA L Azienda Ospedaliera Ospedale di Lecco intende procedere, presso il Presidio Ospedale S. Leopoldo Mandic di Merate, alla ristrutturazione di tre reparti (Pneumologia; Centro assistenza

Dettagli

* * * * * Pratica VV.F. 4996

* * * * * Pratica VV.F. 4996 Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena ******** ADEGUAMENTO ANTINCENDIO AL PROGETTO GUIDA DEGLI ATRI E DEI VANI SCALA DEL POLICLINICO DI MODENA RELAZIONE TECNICA * * * * * Pratica VV.F. 4996 L AMMINISTRAZIONE

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

Il progetto di prevenzione incendi nella GDO:

Il progetto di prevenzione incendi nella GDO: Dal progetto alla gestione Il progetto di prevenzione incendi nella GDO: elementi tecnici e aspetti procedurali alla luce della Nuova Regola Tecnica di Prevenzione incendi per i Centri Commerciali di Mario

Dettagli

VANI ASCENSORI E MONTACARICHI

VANI ASCENSORI E MONTACARICHI VANI ASCENSORI E MONTACARICHI 2015 ilario.mammone@ordineingegneripisa.it ing. ilario mammone 1 NORMATIVA DPR 1497 DEL 29/05/63 APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER ASCENSORI E MONTACARICHI D.M. 246 DEL 16/05/87

Dettagli

LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI

LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI dott. ing. Emilio Milano pagina 1 COS E LA PREVENZIONE INCENDI Decreto Legislativo 8 marzo 2006, n. 139 - Capo III - Art. 13 (S.O.G.U. Serie

Dettagli

REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE PALLIATIVE HOSPICE IN SPICCHIO 2 STRALCIO ESECUTIVO FUNZIONALE

REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE PALLIATIVE HOSPICE IN SPICCHIO 2 STRALCIO ESECUTIVO FUNZIONALE INDICE 1) Premessa 2) Progetto edilizio 3) verifica norme antincendio 4) Attività 91 5) Mezzi ed impianti fissi di estinzione 6) Segnaletica di sicurezza 1 REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE

Dettagli

UNIVERSITA DI MESSINA. REGISTRO ANTINCENDIO DPR n 37/98

UNIVERSITA DI MESSINA. REGISTRO ANTINCENDIO DPR n 37/98 UNIVERSITA DI MESSINA REGISTRO ANTINCENDIO DPR n 37/98 CONTROLLI E MANUTENZIONE DI SISTEMI, DISPOSITIVI, ATTREZZATURE ED IMPIANTI ANTINCENDIO Struttura: DATA del Responsabile della struttura PAGINE Totali.

Dettagli

INDICE Manuale Volume 2

INDICE Manuale Volume 2 INDICE Manuale Volume 2 Pag. NOTA DEGLI EDITORI PREFAZIONE 1. INTRODUZIONE 1 2. DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E RIFERIMENTI NORMATIVI 3 2.1 Principali disposizioni legislative 3 2.2 Principali norme tecniche

Dettagli

INFORMAZIONE E FORMAZIONE ANTINCENDIO DEL PERSONALE

INFORMAZIONE E FORMAZIONE ANTINCENDIO DEL PERSONALE Datore di Lavoro Unico Sicurezza Lavoro CONTROLLI E MANUTENZIONE DI SISTEMI, DISPOSITIVI, ATTREZZATURE ED IMPIANTI ANTINCENDIO INFORMAZIONE E FORMAZIONE ANTINCENDIO DEL PERSONALE Registro antincendio scuola

Dettagli

Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa

Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» A.A. 2013-2014 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa DPR 151/2011 Regolamento

Dettagli

IE 010 Centrale idrica Ottobre 2014

IE 010 Centrale idrica Ottobre 2014 IE 010 Centrale idrica Ottobre 2014 Riferimenti normativi: Norma CEI 64-8 Guida CEI 64-50 Prima di effettuare il progetto dell impianto elettrico è necessario acquisire tutte le informazioni relative alla

Dettagli

ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222

ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222 ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222 Art. 4 VERIFICHE PERIODICHE 4.1 Generalità Per l esecuzione delle verifiche periodiche deve essere resa disponibile la documentazione tecnica relativa all impianto, compresa

Dettagli

Inpdap ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIREZIONE COMPARTIMENTALE DELLA LOMBARDIA

Inpdap ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIREZIONE COMPARTIMENTALE DELLA LOMBARDIA Inpdap ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIREZIONE COMPARTIMENTALE DELLA LOMBARDIA EDIFICIO SITO IN VIA FORTEZZA N. 11 - MILANO SEDE TERRITORIALE INPDAP ATTIVITA

Dettagli

Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza

Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza Ing. Roberto Vinchi Associazione Imprese di Impianti tecnologici Unione Industriale di Torino D.Legs. 81/08 e s.m.i. CAPO III - Gestione

Dettagli

D.M. 27 / 07 / 2010 3.5 ascensori

D.M. 27 / 07 / 2010 3.5 ascensori 3.5 ascensori se attraversano due compartimenti, vano corsa protetto EI come strutture (vale anche per le scale) H > 24 m almeno un ascensore antincendio 1 4.1 affollamento aree vendita dettaglio alimentari

Dettagli

IMPRESA SICURA s.r.l.

IMPRESA SICURA s.r.l. REGISTRO DEI CONTROLLI E DELLA MANUTENZIONE ANTINCENDIO ai sensi del D.P.R. 151/2011 IMPRESA SICURA s.r.l. Via N. Bixio n. 6 47042 - Cesenatico (FC) Tel. 0547.675661 - Fax. 0547.678877 e-mail: info@impresasicurasrl.it

Dettagli

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Permesso di costruire Centro-Video-Gioco-Sport FABBRICATO: COMMERCIALE-DIREZIONALE RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Il fabbricato oggetto dell attuale presentazione per il rilascio del permesso

Dettagli

REGISTRO ANTINCENDIO (ex art. 5 del DPR n. 37 del 12 gennaio 1998 ad uso dell Addetto)

REGISTRO ANTINCENDIO (ex art. 5 del DPR n. 37 del 12 gennaio 1998 ad uso dell Addetto) REGISTRO ANTINCENDIO (ex art. 5 del DPR n. 37 del 12 gennaio 1998 ad uso dell Addetto) CONTROLLI E MANUTENZIONE DI SISTEMI, DISPOSITIVI, ATTREZZATURE ED IMPIANTI ANTINCENDIO INFORMAZIONE E FORMAZIONE ANTINCENDIO

Dettagli

GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEI VANI TECNICI PER ASCENSORI

GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEI VANI TECNICI PER ASCENSORI GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEI VANI TECNICI PER ASCENSORI INTRODUZIONE Le dimensioni delle cabine degli ascensori devono rispettare valori minimi stabiliti dalle normative vigenti, dipendenti dalla particolare

Dettagli

QT_EFC_03. I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03

QT_EFC_03. I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03 QT_EFC_03 I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03 Il presente documento è stato realizzato dall ufficio tecnico Zenital, coordinato

Dettagli

DELL'ATTO DI NOTORIETA'

DELL'ATTO DI NOTORIETA' via iscritto in data incaricato dal Sig, in qualità di REDIGE LA SEGUENTE PERIZIA DI ASSEVERAMENTO SULL IMPIANTO ELETTRICO 1 via iscritto al della provincia di al N in data incaricato dal Sig, in qualità

Dettagli

Comando Provinciale Vigili del Fuoco P E R U G I A. Asili Nido

Comando Provinciale Vigili del Fuoco P E R U G I A. Asili Nido Comando Provinciale Vigili del Fuoco P E R U G I A Asili Nido D.P.R. 151/2011 Att.67 Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti; Asili nido con oltre 30 persone

Dettagli

Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge

Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge SERVIZIO PREVENZIONE E RISCHIO TECNOLOGICO Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge a cura del Servizio Prevenzione e Rischio Tecnologico

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Ufficio Anagrafe Riglione Il tecnico

Dettagli

CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI. (art. 30 del D.Lgs. 163/2006)

CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI. (art. 30 del D.Lgs. 163/2006) COMUNE DI IMPRUNETA Provincia di Firenze CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI (art. 30 del D.Lgs. 163/2006) ALLEGATO Interventi sugli impianti elettrici Il Responsabile

Dettagli

1. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA' SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI

1. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA' SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI 1. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA' SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI Con riferimento al DPR 151/2011 "Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza Corso di specializzazione in Prevenzione incendi (Legge 7 dicembre 1984, n. 818) Compartimentazione Distanze di sicurezza Ing. Silvano BARBERI Corpo Nazionale

Dettagli

LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE

LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE CONVEGNO SICUREZZA: QUALI EQUILIBRI tra SCUOLA ed ENTI LOCALI? LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE ASTI, 16 aprile 2012 Ing. Francesco ORRU Normativa Classificazione Scelta dell area Ubicazione

Dettagli

LA COMPARTIMENTAZIONE LE DISTANZE DI SICUREZZA

LA COMPARTIMENTAZIONE LE DISTANZE DI SICUREZZA Ordine degli Ingegneri della provincia di Taranto Corso di specializzazione in prevenzione incendi ai sensi della Legge 818/1984 e del D.M. 25/3/1985 MODULO C Tecnologie dei materiali e delle strutture

Dettagli

R.S.P.P. Misure contro l incendio

R.S.P.P. Misure contro l incendio R.S.P.P. Misure contro l incendio D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D. Lgs. 81/08 - Allegato IV Misure contro l incendio Negli studi, seppure non esistano pericoli specifici di incendio: E vietato fumare Devono

Dettagli

QUESITO N. 6 DEL 20/06/2016

QUESITO N. 6 DEL 20/06/2016 QUESITO N. 6 DEL 20/06/2016 1. Nel documento Condizioni Generali di Fornitura numero elaborato MV100P-PE-GZS-0005-19-CO, al punto 2 Norme e Leggi è indicato che la fornitura dovrà essere in accordo alla

Dettagli

La sicurezza elettrica nel condominio

La sicurezza elettrica nel condominio La sicurezza elettrica nel condominio Relatore Francesco Mirabile Federazione Nazionale Amministratori Immobiliari 16/11/2014 EN Measure s.r.l 1 Indice del corso 1. Leggi di riferimento 2. Norme tecniche

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Asilo Nido Marina di Pisa Il tecnico

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO

RELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO RELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO File: Relazione tecnica Data 11-11-2009 1 INDICE RELAZIONE DI CALCOLO E CRITERI DI DIMENSIONAMENTO... 3 CRITERI DI PROGETTO... 3 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DELLE

Dettagli

L OSPEDALE IN EVOLUZIONE CONTINUA

L OSPEDALE IN EVOLUZIONE CONTINUA L OSPEDALE IN EVOLUZIONE CONTINUA le metodologie di elaborazione degli strumenti di espressione della domanda e di verifica del progetto Firenze 15 gennaio 2014 Requisiti a supporto di una corretta progettazione

Dettagli

SISTEMI DI PRELIEVO DELLA ENERGIA ELETTRICA DALLE RETI DI DISTRIBUZIONE

SISTEMI DI PRELIEVO DELLA ENERGIA ELETTRICA DALLE RETI DI DISTRIBUZIONE Prof. Dott. Ing. Sergio Rosati SISTEMI DI PRELIEVO DELLA ENERGIA ELETTRICA DALLE RETI DI DISTRIBUZIONE Roma, aprile 2012. PREMESSA Una buona conoscenza delle modalità di allaccio di installazioni, civili

Dettagli

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Rotatoria ingresso cittadella universitaria Premessa: La presente relazione tecnica è finalizzata ad indicare la caratteristiche dei principali componenti

Dettagli

CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT

CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT INDICE Caratteristiche principali pag. 3 Riferimenti normativi abbattimento delle barriere architettoniche pag. 4 Riferimenti

Dettagli

Nuovo codice di prevenzione incendi. Capitolo S.9: Operatività antincendio

Nuovo codice di prevenzione incendi. Capitolo S.9: Operatività antincendio Nuovo codice di prevenzione incendi Capitolo S.9: Operatività antincendio Istituto Superiore Antincendi, Roma Cos è?? Perchè?? Cos è? E la strategia antincendio che ha come scopo rendere possibile l effettuazione

Dettagli

L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO

L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO Via Panfilo Tedeschi 1 67100 L'Aquila (AQ) Tel./Fax 086262641 www.zedprogetti.it NOTE

Dettagli

Edifici e locali destinati ad uffici. Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda.

Edifici e locali destinati ad uffici. Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda. Edifici e locali destinati ad uffici Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda.it DPR 151/2011 N Attività Categoria A B C 71 Aziende ed uffici con oltre

Dettagli

COMUNE di CHIOGGIA. Scheda per l individuazione degli impianti soggetti all obbligo del progetto (art.5 D.M. n 37 del 22/01/2008) DITTA:

COMUNE di CHIOGGIA. Scheda per l individuazione degli impianti soggetti all obbligo del progetto (art.5 D.M. n 37 del 22/01/2008) DITTA: COMUNE di CHIOGGIA Scheda per l individuazione degli impianti soggetti all obbligo del progetto (art.5 D.M. n 37 del 22/01/2008) DATI IDENTIFICATIVI DELL INTERVENTO: DITTA: PRATICA EDILIZIA: DESCRIZIONE

Dettagli

1.0.0. PREMESSA pag. 2. 2.0.0. TIPO DI INTERVENTO pag. 3. 3.0.0. CRONOPROGRAMMA pag. 4. 4.0.0. QUADRO ECONOMICO pag. 5. 5.0.0. ALLEGATI pag.

1.0.0. PREMESSA pag. 2. 2.0.0. TIPO DI INTERVENTO pag. 3. 3.0.0. CRONOPROGRAMMA pag. 4. 4.0.0. QUADRO ECONOMICO pag. 5. 5.0.0. ALLEGATI pag. 1.0.0. PREMESSA pag. 2 2.0.0. TIPO DI INTERVENTO pag. 3 3.0.0. CRONOPROGRAMMA pag. 4 4.0.0. QUADRO ECONOMICO pag. 5 5.0.0. ALLEGATI pag. 6 1 di 6 1.0.0. PREMESSA L'Azienda Ospedaliera San Paolo di Milano

Dettagli

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014 VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014 AZV_A1_A3_9.004 INDICE - PREMESSA - TIPOLOGIA DELL INTERVENTO - RIFERIMENTI NORMATIVI -

Dettagli

Indice GUIDA ALLA PROGETTAZIONE Scopo della ''Guida Alla Progettazione...2 Organizzazione della Guida...2 Campo di Applicazione della Guida...3 Riferimenti Legislativi...3 Elenco Schede Tecniche...4 Sezione

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI Tutte le masse, le masse estranee e i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche devono essere collegati ad un unico impianto di messa a terra, ovvero

Dettagli

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Istituto Comprensivo TALIERCIO Via Commercio, 1 Marina di Carrara SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE REGISTRO ANTINCENDIO CONTROLLI E MANUTENZIONE DI SISTEMI, DISPOSITIVI, ATTREZZATURE ED IMPIANTI ANTINCENDIO

Dettagli

Prot. n 10493 Roma, 14 dicembre 2004 -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER L EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICO SEDE

Prot. n 10493 Roma, 14 dicembre 2004 -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER L EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICO SEDE Prot. n 10493 Roma, 14 dicembre 2004 LETTERA CIRCOLARE -AL SIG. VICE CAPO DIPARTIMENTO VICARIO -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER L EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICO -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER LA FORMAZIONE

Dettagli

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO PREMESSA La presente relazione è stata predisposta secondo quanto esplicitamente indicato, per la redazione del Progetto Esecutivo, dall art. 35. Relazioni specialistiche del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.

Dettagli

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano Tutti i contatori per gas combustibile sono strumenti di misura di precisionee pertanto vanno movimentati con le dovute cautele, sia durante le

Dettagli

Guida pratica all impianto elettrico nell appartamento (seconda parte)

Guida pratica all impianto elettrico nell appartamento (seconda parte) Guida pratica all impianto elettrico nell appartamento (seconda parte) Pubblicato il: 17/05/2004 Aggiornato al: 25/05/2004 di Gianluigi Saveri 1. L impianto elettrico L appartamento che si prende come

Dettagli

COMUNE DI FAGNANO CASTELLO (Provincia di Cosenza) Committente

COMUNE DI FAGNANO CASTELLO (Provincia di Cosenza) Committente . ing. Marina Ivano Corso Garibaldi, 42/C 87050 Piane Crati Tel. 0984 422789 Studio Professionale COMUNE DI FAGNANO CASTELLO (Provincia di Cosenza) Committente PROGRAMMA STRAORDINARIO STRALCIO DI INTERVENTI

Dettagli

La sicurezza antincendio negli uffici

La sicurezza antincendio negli uffici G. Varisco C.T. ANIE AssoAscensori giovanni.varisco@kone.com Convegno La sicurezza antincendio negli uffici 13 marzo 2008 Istituto Superiore Antincendio Roma Le varie tipologie di ascensori previste dal

Dettagli

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE La scelta della tipologia impiantistica varia a seconda della destinazione d uso: EDILIZIA CIVILE: Classe Esempi 1 Locali per la residenza Alloggi ad uso privato 2 Locali per il

Dettagli

La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie

La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO Comando Provinciale di Lecco La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie Lecco, 16 Settembre 2015 Le strutture sanitarie: le criticità

Dettagli

Ospedale dei SS. Cosma e Damiano REALIZZAZIONE CENTRALE FRIGORIFERA LABORATORIO ANALISI

Ospedale dei SS. Cosma e Damiano REALIZZAZIONE CENTRALE FRIGORIFERA LABORATORIO ANALISI Azienda USL n. 3 Pistoia P.IVA 01241740479 Area Funzionale Tecnica Settore Tecnico Distaccato della Z/D Valdinievole P.zza XX Settembre, 22 51017 Pescia (PT) Tel. 0572-460431 fax 0572/460433 Ospedale dei

Dettagli

PROVINCIA DI CREMONA c.f. 80002130195

PROVINCIA DI CREMONA c.f. 80002130195 PROVINCIA DI CREMONA c.f. 80002130195 UFFICIO TECNICO SETTORE DELL EDILIZIA Via Bella Rocca, 7-26100 CREMONA - tel. 4061 - fax n 0372/406474 e-mail: edilizia@provincia.cremona.it ITIS G. GALILEI CREMA.

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

art. 10 del DPR 303/56 art. 137 del Regolamento Comunale di Igiene art. 134 del Regolamento

art. 10 del DPR 303/56 art. 137 del Regolamento Comunale di Igiene art. 134 del Regolamento Versione condivisa, del 05/08/04. CENTRI COMMERCIALI (Tipologia dei locali e condizione minima obbligatoria) Per semplificare la lettura della presente scheda, sono stati presi in esame separatamente gli

Dettagli

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli Le guide degli alberghi La prevenzione incendi Il registro dei controlli INTRODUZIONE L art. 5 del D.P.R. n. 37/98, disciplinando i principali adempimenti gestionali finalizzati a garantire il corretto

Dettagli

1 ((c) Datatronics Sistemi S.n.c. - Brescia

1 ((c) Datatronics Sistemi S.n.c. - Brescia Decreto del Ministero dell Interno 18 settembre 2002 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private.

Dettagli

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone

Dettagli

Interventi di manutenzione ordinaria dello stabile di proprietà comunale sito in piazzale Zaccari. PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTO ELETTRICO

Interventi di manutenzione ordinaria dello stabile di proprietà comunale sito in piazzale Zaccari. PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTO ELETTRICO Ing. Fabio Gramagna Via V. Emanuele, 131-18012 Bordighera (IM) - Tel./Fax. 0184/26.32.01 fgramagna@gmail.com - fabio.gramagna@ingpec.eu Comune di Bordighera Provincia di Imperia Interventi di manutenzione

Dettagli

Premessa 1. CARATTERISTICHE GENERALI DI PROGETTO. - Sistema di fornitura: corrente alternata trifase frequenza nominale pari a 50 Hz

Premessa 1. CARATTERISTICHE GENERALI DI PROGETTO. - Sistema di fornitura: corrente alternata trifase frequenza nominale pari a 50 Hz Premessa L impianto in questione è relativo ad un progetto per la realizzazione di un campo polivalente coperto e di un immobile adibito a spogliatoio presso la zona PIP. La documentazione di progetto

Dettagli

RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI

RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI Normalmente poco considerato nei cantieri. Tuttavia possono costituire fonte di innesco con conseguenze devastanti: - Uso fiamme libere per operazioni di impermeabilizzazioni

Dettagli

PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE

PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE Provveditorato agli studi di Potenza A.S. 1997/98 PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE A cura di Pasquale Francesco Costante MONITORAGGIO ATTIVITA' DI 1 PREVENZIONE INCENDI Suole prive del C.P.I. ( Certificato

Dettagli

LA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE

LA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE LA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE Torino 21-23 marzo 2006 ABAG SRL http:// www.abag.it 1 CONSIDERAZIONI GENERALI E DEFINIZIONI cos'è la marcatura ce chi ne va soggetto e quali direttive occorre

Dettagli

Presidio ospedaliero Santi Cosma e Damiano di Pescia

Presidio ospedaliero Santi Cosma e Damiano di Pescia AZIENDA USL 3 PISTOIA ZONA DISTRETTO VALDINIEVOLE Presidio ospedaliero Santi Cosma e Damiano di Pescia ADEGUAMENTO E RIORGANIZZAZIONE PER LIVELLI DI ASSISTENZA DEL PRESIDIO LAVORI DI SPOSTAMENTO DEL PRONTO

Dettagli

Sistemi di controllo idraulici ed elettronici garantiscono un maggior comfort di marcia ed un preciso livellamento ai piani della cabina.

Sistemi di controllo idraulici ed elettronici garantiscono un maggior comfort di marcia ed un preciso livellamento ai piani della cabina. MINIASCENSORE DE 07 ACCESSIBILITÀ E SOLUZIONI Quando i vincoli di un edifi cio non consentono l installazione di un tradizionale ascensore e quando la necessità di abbattere le barriere architettoniche

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

PROGETTO PRELIMINARE PER L ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI EDIFICIO COMUNALE ADIBITO AD ASILO NIDO

PROGETTO PRELIMINARE PER L ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI EDIFICIO COMUNALE ADIBITO AD ASILO NIDO STUDIO TECNICO ING. MERIZZI PAOLO PROGETTAZIONI E CONSULENZE IN MATERIA TERMOTECNICA E ANTINCENDIO Via Roncari, 39a 21023 BESOZZO (VA) Tel. - Fax 0332/970477 - e-mail: pmerizzi@gmail.com PROGETTO PRELIMINARE

Dettagli

Corso Umberto I, 232 Via D. Gentile, 72 ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI DI UNA CASA DI CURA POLISPECIALISTICA

Corso Umberto I, 232 Via D. Gentile, 72 ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI DI UNA CASA DI CURA POLISPECIALISTICA Ing. ARMANDO FERRAIOLI P. I. ANTONIO CROCETTA Corso Umberto I, 232 Via D. Gentile, 72 84013-CAVA DE TIRRENI (SA) 81020-S. NICOLA LA STRADA (CE) ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI DI UNA CASA DI CURA

Dettagli

UNI EN 54 11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 11: Punti di

UNI EN 54 11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 11: Punti di CONVEGNO ZENITAL FORUM ANTINCENDIO 2011 Milano, 26 ottobre 2011 Ing. Maurizio D Addato Si riportano le principali: Norme EN54 PUBBLICATE ED ARMONIZZATE UNI EN 54 1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione

Dettagli

ADEGUAMENTO DEGLI ASILI NIDO ESISTENTI SECONDO LA NUOVA REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI DI STEFANO FELICIONI*

ADEGUAMENTO DEGLI ASILI NIDO ESISTENTI SECONDO LA NUOVA REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI DI STEFANO FELICIONI* PREVENZIONE INCENDI DI STEFANO FELICIONI* ADEGUAMENTO DEGLI ASILI NIDO ESISTENTI SECONDO LA NUOVA REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI A distanza di più di vent anni dall emanazione delle norme di prevenzione

Dettagli

Relatore: Ing.Luigi Abate. Milano 26-03-2015

Relatore: Ing.Luigi Abate. Milano 26-03-2015 Le soluzioni di mitigazione del rischio incendio per le strutture sanitarie alla luce del nuovo disposto normativo Relatore: Ing.Luigi Abate Milano 26-03-2015 L ospedale è forse l unico edificio abitativo

Dettagli

1Regola tecnica di prevenzione incendi per locali destinati ad uffici

1Regola tecnica di prevenzione incendi per locali destinati ad uffici Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile DECRETO MINISTERO DELL INTERNO 22 FEBBRAIO 2006 (G. U. n. 51 del 2 marzo 2006) Approvazione della regola tecnica di prevenzione

Dettagli

Direzione regionale VV.F. Lombardia

Direzione regionale VV.F. Lombardia Direzione regionale VV.F. Lombardia Corsi di formazione Prevenzione incendi Gli impianti di ascensori Ing. G. Sola 1 File: ascensori Creato il 26 novembre 2005 Aggiornto: il 28 novembre 2005 Attività specifica

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO PAVONE CANAVESE Via Vignale n. 2 Pavone Canavese (TO)

ISTITUTO COMPRENSIVO PAVONE CANAVESE Via Vignale n. 2 Pavone Canavese (TO) ISTITUTO COMPRENSIVO PAVONE CANAVESE Via Vignale n. 2 Pavone Canavese (TO) FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 37, D.Lgs. 81/2008 Accordo STATO-REGIONI del 21/12/2011) Procedure esodo e incendi, gestione delle

Dettagli

,1',&( 35,1&,3,,1)250$725, 1.1. OGGETTO...3 1.2. CRITERI DI PROGETTO...3 1.3. PARAMETRI ELETTRICI...3 '(6&5,=,21('(*/,,03,$17,

,1',&( 35,1&,3,,1)250$725, 1.1. OGGETTO...3 1.2. CRITERI DI PROGETTO...3 1.3. PARAMETRI ELETTRICI...3 '(6&5,=,21('(*/,,03,$17, ,1',&( 35,1&,3,,1)250$725, 1.1. OGGETTO...3 1.2. CRITERI DI PROGETTO...3 1.3. PARAMETRI ELETTRICI...3 '(6&5,=,21('(*/,,03,$17, 2.1. ALIMENTAZIONI...4 2.2. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PIAZZOLA DI ATTERRAGGIO...5

Dettagli

QUADRO ELETTRICO AUTOMATICO DI COMANDO E CONTROLLO PER GRUPPI ELETTROGENI

QUADRO ELETTRICO AUTOMATICO DI COMANDO E CONTROLLO PER GRUPPI ELETTROGENI QUADRO ELETTRICO AUTOMATICO DI COMANDO E CONTROLLO PER GRUPPI ELETTROGENI GENERALITA': Il quadro elettrico oggetto della presente specifica è destinato al comando e al controllo di gruppo elettrogeni automatici

Dettagli

CLASSIFICAZIONE INCENDI

CLASSIFICAZIONE INCENDI Lucidi lezione "Normativa Antincendio" Conformità edifici civili ed industriali alle norme di prevenzione incendi. Fase progettuale: - Vie di esodo - Autorimesse - Locali per impianti tecnologici (CT,

Dettagli

Allegato 07 - Norme prevenzione incendi

Allegato 07 - Norme prevenzione incendi Allegato 07 - Norme prevenzione incendi Estratto dal: Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro. 3.1. DEFINIZIONI

Dettagli

Impianti d illuminazione di sicurezza. Procedure per la verifica e la manutenzione periodica.

Impianti d illuminazione di sicurezza. Procedure per la verifica e la manutenzione periodica. Impianti d illuminazione di sicurezza Procedure per la verifica e la manutenzione periodica. Leggi e Norme di riferimento Leggi e Norme di riferimento Rispetto della legge e della norma tecnica I parametri

Dettagli

Le novità della Norma CEI 64-8

Le novità della Norma CEI 64-8 Le novità della Norma CEI 64-8 Giuseppe Bosisio Comitato Elettrotecnico Italiano 1 Le novità della Norma CEI 64-8 -COME CAMBIA - Parte 1- Oggetto, scopo e principi - fondamentali - Parte 2 Definizioni

Dettagli

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Seconda parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Concluso l esame a vista, secondo quanto

Dettagli

Amministrazione Provinciale di Catanzaro Piazza Rossi,1-88100 Catanzaro

Amministrazione Provinciale di Catanzaro Piazza Rossi,1-88100 Catanzaro Amministrazione Provinciale di Catanzaro Piazza Rossi,1-88100 Catanzaro PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE ISTITUTO SCOLASTICO OGGETTO D INTERVENTO LICEO SCIENTIFICO L. SICILIANI - CATANZARO CODICE MECCANOGRAFICO:

Dettagli

IMPIANTO ELETTRICO RELATIVO A STABILE ADIBITO AD USO BAITA-BIVACCO, REALIZZATO IN ZONA PIAN VADA (COMUNE DI AURANO - VB)

IMPIANTO ELETTRICO RELATIVO A STABILE ADIBITO AD USO BAITA-BIVACCO, REALIZZATO IN ZONA PIAN VADA (COMUNE DI AURANO - VB) RELATIVO A STABILE ADIBITO AD USO BAITA-BIVACCO, REALIZZATO IN ZONA PIAN VADA (COMUNE DI AURANO - VB) 1. INTRODUZIONE Il bivacco di Pian Vadà è costituito da un edificio a due piani, ciascuno di superficie

Dettagli

REGISTRO DI SORVEGLIANZA PERIODICA

REGISTRO DI SORVEGLIANZA PERIODICA DIREZIONE DIDATTICA STATALE Via G. Deledda, 2-09036 GUSPINI (Codice Fiscale 91011420923 Tel 070/970051-Fax 070/9783069) e-mail mail: caee046004@istruzione.it sito: www.direzionedidatticastataleguspini.it

Dettagli

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure PREVENZIONE INCENDI norme e procedure dott. ing. Gioacchino Giomi COMANDANTE VIGILI DEL FUOCO ROMA 1 abitazione 2 fabbrica 3 albergo 4 albergo 5 CHE COSA E LA PREVENZIONE INCENDI è una funzione di preminente

Dettagli

È assolutamente vietato utilizzare apparecchiature elettriche non a norma. Evitare l uso di prese multiple. Non utilizzare apparecchiature

È assolutamente vietato utilizzare apparecchiature elettriche non a norma. Evitare l uso di prese multiple. Non utilizzare apparecchiature LAVORO ELETTRICO In Italia la norma CEI 11-48 del 1998 stabilisce le prescrizioni generali per l esercizio sicuro degli impianti elettrici e per l esecuzione dei lavori su od in prossimità di tali impianti.

Dettagli

LISTA DI CONTROLLO PER UFFICI E STUDI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Stanza Unità organizzativa Ufficio.

LISTA DI CONTROLLO PER UFFICI E STUDI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Stanza Unità organizzativa Ufficio. LISTA DI CONTROLLO PER UFFICI E STUDI Rilevatore: Referente sede Edificio Codice edificio Piano Stanza Unità organizzativa Ufficio Dipartimento di Responsabile/i REQUISITI Altezza, cubatura, superficie

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Sessione anno 1990 Prima prova scritto-grafica A confine con una strada di un centro

Dettagli

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE MINIMIZZARE I DANNI ALLE PERSONE AGEVOLARE L ESODO DALLE STRUTTURE PREVENIRE O LIMITARE I DANNI AL PATRIMONIO, ALL ATTIVITA LAVORATIVA ED AGLI AMBIENTI

Dettagli