OGGETTO: AUTORIFORMA DELLA CAMERA DI COMMERCIO: ACCORPAMENTO TRA LE CAMERE DI COMMERCIO DI IMPERIA, LA SPEZIA, SAVONA

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1 Deliberazione del Consiglio camerale n. 3 del OGGETTO: AUTORIFORMA DELLA CAMERA DI COMMERCIO: ACCORPAMENTO TRA LE CAMERE DI COMMERCIO DI IMPERIA, LA SPEZIA, SAVONA Il Presidente ricorda che il sistema camerale è oggetto di una profonda riforma normativa, che modificherà la missione e l'organizzazione anche delle singole Camere di Commercio. Il Governo, infatti, è intervenuto dapprima con il D.l. 24 giugno 2014, n. 90 (convertito nella Legge n.114) e quindi con il DDL Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, attualmente ancora in discussione in sede di Commissione parlamentare, un articolo del quale è dedicato al riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio. L art. 28 del D.l. n. 90/2014 ha previsto, come noto, una riduzione del diritto annuale, che le imprese corrispondono alle Camere, nella misura del 35% per l anno 2015, del 40% per l anno 2016 e del 50% a decorrere dall anno In sede di conversione, a questa previsione è stato aggiunto un secondo comma in base al quale le tariffe, i diritti e i proventi derivanti dalla gestione di attività e dalla prestazione di servizi sono fissati sulla base di costi standard definiti dal Ministero dello sviluppo economico, sentite la Società per gli studi di settore (SOSE) Spa e l'unioncamere, secondo criteri di efficienza da conseguire anche attraverso l'accorpamento degli enti e degli organismi del Sistema camerale e lo svolgimento delle funzioni in forma associata. Nel DDL sopra richiamato, l emendamento proposto prevede in particolare il mantenimento del diritto annuale a carico delle imprese, seppur tenendo conto delle disposizioni di cui all art. 28 del d.l. 24/6/2014, come del Registro delle imprese, ma al contempo viene confermata la necessità di ridefinire le circoscrizioni territoriali, con una riduzione del numero dalle attuali 105 a non più di 60, sulla base di precisi criteri, oltreché di riordinare le competenze e più in generale la mission delle Camere di commercio. Una riforma sostanziale, le cui linee di indirizzo sono state riprese in senso propositivo nelle delibere degli Organi dell Unione Nazionale delle Camere di Commercio. Il Sistema camerale d'altronde già dall Assemblea dei Presidenti tenutasi a Venezia di ottobre 2012 aveva messo in discussione un progetto di autoriforma, approvato infine nella sede dell Assemblea dei Presidenti il 29 aprile 2014, in cui è stato adottato un vademecum volto ad offrire un contributo al percorso decisionale che le Camere di commercio intendano intraprendere per addivenire, su base regionale, alle intese politiche sugli accorpamenti degli enti camerali, finalizzati alla razionalizzazione del sistema camerale sui territori ed alla realizzazione di economie di scala. La riduzione del numero delle Camere di Commercio costituisce pertanto oggi un elemento propedeutico, fondamentale ed imprescindibile dell'intera riforma del settore. La scelta di accorpamento è inoltre coerente con l invito formulato dal Ministero dello Sviluppo Economico, con la nota circolare del 26 giugno 2014, ad adottare misure atte a ridurre l impatto negativo del taglio del diritto annuale, laddove veniva richiamata la necessità, già a legislazione vigente, di utilizzare tutte le soluzioni previste dalla legge n. 580/1993, come modificata dal decreto legislativo n. 23 del 2010, per una riduzione dei costi strutturali che consenta di riaprire spazi per una adeguata attività promozionale. Si fa riferimento in particolare alle previsioni di ricorso allo svolgimento di funzioni associate fra Camere diverse ai sensi dell art. 2, all utilizzo congiunto di un medesimo Segretario Generale per più Camere, ai sensi dell art. 20, e Pagina 1 di 10

2 soprattutto ad eventuali progetti volontari di accorpamento ai sensi dell art. 1, comma 5, della medesima legge 580. I principi di riferimento del processo di riorganizzazione sono la costituzione di nuove Camere con un numero di imprese pari ad almeno e aventi base territoriale regionale. La ridefinizione delle circoscrizioni territoriali deve tenere conto delle caratteristiche geoeconomiche dei territori stessi e deve garantire che ciascuna delle nuove realtà territoriali disponga di un equilibrio economico solido ed adeguato per il raggiungimento dei compiti istituzionali. Le motivazioni alla base delle scelte sull'accorpamento delle Camere discendono naturalmente da criteri di integrazione socio-economica ed anche dalla tipologia delle regole normative, laddove appare logico che i bacini economici delle diverse Camere liguri interessate si amplierebbero sino alle aree del basso Piemonte cosi come di quelle di confine dell'emilia e della Toscana. In sede di Unioncamere Liguria nel luglio 2014 è stata adottata una delibera di indirizzo che prevedeva sul territorio regionale la presenza di due Camere di Commercio: una relativa all area metropolitana di Genova, l altra che riunisce in un solo soggetto i tre enti di Imperia, La Spezia e Savona. Le Camere di Imperia, La Spezia e Savona hanno quindi dato avvio al progetto di accorpamento attraverso l'analisi degli elementi di potenziale interrelazione e la determinazione di primi piani economici. Il Presidente evidenzia peraltro che la necessità di procedere in tempi brevi all accorpamento deriva anche dal fatto che le tre Camere potranno usufruire del contributo per rigidità di bilancio relativo al Fondo perequativo 2014, pari ad un totale di euro ,00. L'intero processo è stato illustrato e discusso, oltre che negli Organi deputati, in specifici incontri con le Associazioni di categoria dei tre territori. La nuova Camera avrà sede legale a Savona, in quanto baricentrica oltre che la più rilevante in termini di numero di imprese, e sedi operative ad Imperia e La Spezia, con una base di imprese, dati al 31 dicembre 2013 e di cui al decreto direttoriale Ministero Sviluppo Economico Al fine di avere un termine di confronto si evidenzia che Genova, sempre alla stessa data, registra imprese. La denominazione della Camera nascente dall accorpamento sarà Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura Riviere di Liguria Imperia La Spezia Savona. Il nuovo ente manterrà l autonomia ed il rispetto delle realtà e specificità operative locali, pur in presenza naturalmente di organi unici ed unica organizzazione gestionale, sia attraverso la previsione statutaria di organi consultivi relativi ai diversi territori, sia attraverso la valutazione e redistribuzione coerente degli apporti finanziari, patrimoniali, professionali, organizzativi e delle specificità economiche degli stessi. Si prevede dunque la costituzione di Comitati Consultivi che siano rappresentativi del territorio di riferimento; essi avranno il compito di esprimere orientamenti e priorità nella formulazione delle strategie complessive dell Ente Camerale. Il grande obiettivo è infatti riuscire a moltiplicare le potenzialità e le capacità dei singoli territori, coniugando il rispetto delle particolari esigenze e tradizioni con la realizzazione di sistemi di gestione interna e di attività di promozione più efficienti e comunque sia sempre di interesse generale. Così, particolarmente in termini di promozione dei territori, la nuova Camera dovrà essere in grado attraverso una organizzazione conseguente, di valorizzare e gestire sia le potenzialità Pagina 2 di 10

3 derivanti dalle integrazioni, sia le competenze e le specificità tradizionalmente sviluppate ed espresse dai singoli territori. L integrazione sarà tanto più efficace quanto più si continueranno, anche in termini di capacità gestionali, le buone pratiche sviluppate dai territori mettendole a fattor comune, come ad esempio la gestione di fondi FESR e FEP mediante i partenariati GAL e GAC, o i fondi per la cooperazione transfrontaliera. In questa prospettiva si possono ancor più valorizzare aree di specializzazione che possono creare sinergie comuni come ad esempio ad Imperia l attività di promozione e internazionalizzazione delle pmi del settore agroalimentare, a La Spezia l attività di promozione della cantieristica, a Savona la ricerca e l innovazione. In questa logica, appare congruente che le risorse derivanti dallo smobilizzo di immobili o di partecipazioni afferenti a ciascuna Camera, in considerazione del fatto che gli stessi costituiscono la risultante delle politiche di sviluppo realizzate nel tempo da ciascun territorio, siano investite in interventi economici orientati principalmente ai territori che hanno contribuito a generare quelle risorse, ma nell'ottica di sviluppare effetti positivi per l intera comunità delle imprese. Così operando, il processo di accorpamento potrà sviluppare economie gestionali capaci di generare valore per la comunità delle imprese di riferimento, evitando la duplicazione di funzioni, favorendo la specializzazione delle risorse umane impiegate. Perché si può sostenere che gli accorpamenti, in generale, nascono inizialmente da una scelta nazionale, ma certamente possono diventare una grande opportunità a livello locale, che potrà sfociare in concrete innovazioni, in termini gestionali interni da un lato, e, dall altro, di configurazione di un nuovo modello di assistenza, di accompagnamento e di affiancamento delle imprese su territori diversi, ma ampiamente integrabili tra di loro. Quanto alla dimensione identitaria, culturale e storico-geografica dei territori che daranno vita alla nuova Camera, si è infatti in presenza di un ampia rete di città e di territori caratterizzati da una forte omogeneità, dove portare avanti una politica complessiva di sviluppo che punti sulla qualità e sul dinamismo imprenditoriale, valorizzando le specifiche potenzialità di crescita economica e sociale. Dal punto di vista geografico, da est verso ovest, le tre province costituiscono la fascia costiera che dal confine più a nord ovest della Toscana si estende fino a quello francese: un 'nastro urbano' che da Sarzana raggiunge Ventimiglia, con il relativo entroterra. Vera e propria striscia di terra, stretta tra alte montagne ed il Mar Ligure, e caratterizzata da una forte uniformità geomorfologica. Lungo questo nastro si collocano i tre capoluoghi di provincia (Imperia, Savona e La Spezia) e quello regionale (Genova). La provincia di Genova risulta polarizzata sulla città e la sua area metropolitana, mentre gli altri tre territori costituiscono una realtà dalla trama multicentrica e variegata, dove il mare rappresenta l elemento principale e comune, tanto da poter affermare di essere in presenza di una vera e propria economia del mare. La stessa scelta del nome, Riviere di Liguria, rimanda all elemento principe : Riviera è infatti un toponimo evocativo di mare, di vacanza, di clima piacevole. La costa ligure, divisa in Riviera di Ponente e Riviera di Levante, si estende per oltre 300 Km. Il toponimo Riviera compare in Liguria a partire dal pieno Medioevo, ma nello stesso tempo è anche termine moderno, un vero brand che riveste una valenza internazionale, testimoniata dal fatto che esso è entrato correntemente nella lingua inglese, francese e tedesca e in molte altre, con lo stesso significato assunto nella lingua italiana. Pagina 3 di 10

4 I territori della nuova Camera Riviere di Liguria sono caratterizzati da un consistente patrimonio di natura paesistico-ambientale, che ne ha determinato il successo turistico, da ultimo il Santuario dei Cetacei, che interessa lo specchio di mare prospiciente tali territori, con una valenza particolare ed univoca sul turismo ambientale. Nel tessuto urbano costiero si addensano più del 70% dei residenti e delle abitazioni (di cui più di un terzo destinate a seconde case) e si concentra la maggioranza dei posti di lavoro. In entrambe le Riviere il turismo costituisce una parte rilevante nell economia, con predominanza di flussi stranieri nel Levante e di flussi nazionali nel Ponente, anche in ragione del consistente numero di ospiti nelle seconde case, realizzate negli anni del boom economico, sotto la spinta della domanda proveniente dalle aree piemontesi, lombarde ed emiliane. Peraltro tutti i territori oggetto della presente delibera sono caratterizzati e accomunati da una consolidata ed ultrasecolare tradizione di ospitalità alberghiera; in particolare lungo l intera costa dell imperiese, del savonese e dello spezzino il sistema ricettivo alberghiero accoglie, oltre ai turisti italiani, tanti turisti del Nord Europa, della Mitteleuropa e d oltreoceano. E opportuno sottolineare come emerga dai dati del Rapporto Economia 2014 un elevata propensione alla spesa dei turisti provenienti dalle menzionate aree geografiche extra nazionali. Nell ultimo decennio, nel contesto delle considerevoli caratteristiche paesaggistiche, del clima molto favorevole nell arco dell intero anno ed in particolare della spiccata vocazione dei territori delle Riviere alla produzione agroalimentare di qualità, anche la ricettività agrituristica ha assunto ovunque dimensioni di rilievo sia in termini di numeri che di qualità del servizio offerto, divenendo un importante strumento complementare alla ricettività tradizionale nonché elemento trasversale e trainante per il potenziamento dell economia del territorio delle tre province. Alcuni comuni dell entroterra hanno acquisito una specializzazione in specifici segmenti di offerta, come quelli dell outdoor (escursionismo, arrampicata, mountain bike ) e spesso alle attività turistiche si associano la tradizione e la valorizzazione delle tipicità e delle produzioni locali, anche dell artigianato tradizionale, come quello del vetro (Altare) e della ceramica (Albisola), u dell ardesia in Valle Argentina, unitamente alle produzioni di alta qualità delle imprese dell agricoltura e dell agroalimentare. I comuni costieri offrono oltre ai tradizionali prodotti turistici legati al mare, anche alcune particolarità come la pista ciclabile che insiste sui territori dei comuni costieri dell estremo Ponente Ligure; è una delle più lunghe d Europa e con condizioni climatiche che ne permettono la fruibilità della stessa per dodici mesi all anno, con potenzialità notevoli anche in termini di turismo sportivo Molti dei predetti comuni hanno una posizione di primato nelle gerarchie turistiche nazionali ed internazionali, si pensi ad esempio a Bordighera, Sanremo, Diano Marina, Alassio, Varazze, le Cinque Terre, Lerici e il Golfo dei Poeti. L attività portuale è presente in tutti e tre i territori e costituisce un vero caposaldo, in particolare delle economie di Savona e La Spezia, dove i porti fanno parte di una catena logistica di livello europeo che annovera non solo attività di magazzinaggio e di spedizione dei container, ma anche quelle a più alto valore aggiunto di trasformazione delle materie prime, dei beni e dei Segue delibera n. del 24 febbraio 2015 semilavorati. Le attività connesse con la portualità e la logistica si affiancano all attività industriale di base che, soprattutto nel savonese e nello spezzino, risulta costituita dalla cantieristica, dall'impiantistica, dalla siderurgia, dalla chimica e dagli armamenti, dal settore delle costruzioni aeronautiche, ferroviarie e di componentistica dell auto. La Spezia e Savona sono caratterizzate da una portualità commerciale, ferry e crocieristica di tutto rilievo nel quadro nazionale e mediterraneo; anche Imperia ha una banchina commerciale nel bacino portuale di levante, nel capoluogo, che vede attualmente traffici più contenuti. Pagina 4 di 10

5 Peraltro fortemente sviluppata su tutti i territori è la portualità diportistica, la quale trova il suo picco sulla costa imperiese dove, lungo circa 60 km. di sviluppo, sono disponibili attracchi per circa imbarcazioni da diporto. La nautica da diporto accomuna anch essa i tre territori, così come la cantieristica: quella di manutenzione diffusa ovunque, cosi come quella costruttiva, che trova il suo maggior polo nello spezzino, pur contando su elementi di eccellenza (cantieristica di design italian style) anche lungo la costa savonese. Le favorevoli condizioni climatiche hanno consentito lo sviluppo di un agricoltura altamente specializzata nella produzione di ortaggi e primizie, olio extra vergine d oliva, agrumi (chinotti a Savona), uva da vino. L attività agricola si sviluppa su terreni di piccole dimensioni (spesso strappati alla montagna con la famosa tecnica dei terrazzamenti), privilegiando colture ristrette ma molto redditizie, come la coltivazione di fiori, piante ornamentali, frutta e ortaggi (si segnalano soprattutto le coltivazioni specializzate di carciofi e asparagi nella piana di Albenga). Circa il 97-98% della produzione media annua dell Olio Extra Vergine di Oliva a D.O.P. Riviera Ligure è rappresentato nelle tre province, registrando un picco significativo nell imperiese. La presenza di diversi presidi Slow Food evidenzia produzioni di alta qualità in grado anche di costituire un importane volano per tutto il settore turistico, in quanto capaci di rappresentare un territorio anche nelle sue valenze culturali, ne sono un esempio: Aglio di Vessalico, Albicocca di Valleggia, Asparago Violetto di Albenga, Carciofo di Perinaldo, Castagna di Calizzano e Murialdo, Chinotto di Savona Per quanto concerne il vino, la produzione è di nicchia ma di elevata qualità, vede le tre province in un rapporto di equilibrio, con una prevalenza dello spezzino 36-37% del prodotto regionale, con le punte di eccellenza nei vini delle Cinque Terre, seguita dal savonese (circa il 31-32%) e dall imperiese (26-27%) con diverse eccellenze tra le quali il Rossese di Dolceaqua e l Ormeasco e quella condivisa del Riviera Ligure di Ponente, declinata in particolare tra Vermentino e Pigato. La pesca è quantitativamente di modesta rilevanza, ma di grande tradizione e qualità; nel golfo di La Spezia si pratica la mitilicoltura. Per quanto attiene ai rapporti con i mercati esteri, le tre province hanno una propensione all export piuttosto bassa, con un posizionamento migliore di Savona: si registra l elevata incidenza del settore agricolo-alimentare per Imperia, del settore chimica-gomma-plastica per Savona e della metalmeccanica per La Spezia. Un settore di rilievo è costituito dal comparto della floricoltura. Questa attività si diversifica nella produzione e nella commercializzazione del fiore reciso e del verde nell estremo ponente, in cui è presente l importante infrastruttura per la commercializzazione del prodotto denominata Mercato dei Fiori, mentre la coltivazione delle piante da vaso si concentra nel savonese: produzioni che vengono tutte in larga misura esportate sui mercati internazionali. In tutte e tre i capoluoghi esistono poli didattici decentrati dell Università degli Studi di Genova, con corsi di laurea per lo più differenziati (Economia aziendale, Giurisprudenza, Scienze del Turismo, Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo DAMS a Imperia; Ingegneria industriale Gestione Energia Ambiente, Ingegneria gestionale, Environmental & Energy Engineering, Scienze della comunicazione a Savona; Ingegneria meccanica e Ingegneria nautica a La Spezia) mentre i corsi di Fisioterapia e Infermieristica si ripetono sui tre territori. La Camera di Commercio di Imperia è inoltre sede d esame unica per il Nord-ovest di Universitas Mercatorum, Università telematica del Sistema delle Camere di Commercio. Pagina 5 di 10

6 I fattori comuni dell economia ora illustrati (per un più compiuto quadro economicostatistico si rinvia all allegato A) costituiscono presupposti per sviluppare vantaggiose sinergie tra i tre territori, puntando a valorizzare i punti di forza, ma anche per affrontare i punti di debolezza. Gli obiettivi strategici possono essere molteplici, sviluppo del turismo nelle sue diverse componenti mediante una messa a sistema delle diverse componenti dell offerta con strumenti innovativi capaci di trattenere una più alta quota di valore aggiunto agli operatori del settore; rafforzamento del peso economico della componente di mercato del cluster marittimo o economia del mare ; coordinamento per gli interventi di valorizzazione delle produzioni tipiche e per le azioni di accompagnamento delle imprese agroalimentari sui mercati esteri, sviluppando servizi altamente specializzati per una concreta attività di informazione e orientamento agli operatori; piani di salvaguardia e sviluppo delle imprese artigiane, con particolare attenzione alle lavorazioni artigianali artistiche, tradizionali, tipiche di qualità che godono di un sistema di certificazione regionale basato su un marchio di origine; interventi di semplificazione per diminuire il più possibile il peso della burocrazia sulle nostre imprese, la piena attuazione della normativa in materia di SUAP, che sarà agevolata dall accorpamento; recuperi di efficienza sull area della regolazione del mercato; una propensione più elevata ad assumere un ruolo centrale nell orientamento al lavoro e nell alternanza scuola- lavoro analisi propedeutica ad un piano di dismissione/razionalizzazione delle partecipazioni societarie non strategiche o comunque non più strumentali al perseguimento della mission; riorganizzazione del sistema delle Aziende Speciali; più in generale, azioni per razionalizzare gli interventi di sostegno al sistema economico locale ed operazioni di consolidamento dei processi di aggregazione tra imprese, come strumento di crescita competitiva a maggior ragione in una fase economica negativa come quella attuale. In sintesi, si ritiene sussistano le condizioni per attuare il disegno strategico di una nuova struttura camerale che sia in grado di fornire adeguate risposte alle esigenze delle imprese insediate nei territori medesimi. Tutto questo in un quadro di collaborazione con la Camera di Commercio di Genova, per lo sviluppo economico e sociale della Liguria nel suo insieme. Il totale delle imprese annotate ai tre registri imprese al 31 dicembre 2013 è pari a , così suddiviso per settori: Settori di attività economica Numero delle imprese al 31/12/2013 Incidenza % Agricoltura ,91 Artigianato ,92 Industria ,35 Commercio ,09 Cooperative 985 1,01 Turismo ,37 Trasporti e Spedizioni ,28 Credito ,35 Assicurazioni ,08 Servizi alle imprese ,15 Altri settori ,47 TOTALE ,00 Pagina 6 di 10

7 Le imprese di Savona sono , di Imperia , di La Spezia Per quanto concerne i risultati economici della nuova Camera sussiste la criticità di riuscire a correlare il pareggio di bilancio con il mantenimento di significativi livelli delle attività promozionali, alla luce dei tagli previsti al diritto annuale, anche se è fondata la possibilità che la Riforma in discussione possa prevedere misure compensative, attraverso l individuazione di nuove funzioni o la modifica dei diritti di segreteria e delle tariffe attuali. I principi da perseguire devono essere quelli dell incremento costante dei livelli di efficienza, al fine di destinare tutte le risorse finanziarie che si renderanno disponibili all incremento delle attività promozionali, che restano elemento fondamentale e prioritario della mission camerale. Ai fini dell accorpamento, il gruppo di lavoro intercamerale coordinato dai Segretari generali ha redatto un conto economico per il triennio , corredato della relativa relazione illustrativa (allegati B e C). Il Presidente illustra le diverse poste del piano economico finanziario e della relazione illustrativa, evidenziando la sostenibilità economica dell accorpamento. Per quanto riguarda i proventi, il principale assunto alla base del relativo calcolo dei proventi è ovviamente la riduzione del diritto annuale disposta dall art. 28 del D.l. n.90/2014 nella misura del 40% per l anno 2016 e del 50% a decorrere dall anno Pertanto il diritto annuale è stato calcolato applicando tali riduzioni e partendo dal dato inserito nel budget economico pluriennale di ogni singola Camera. Il gettito del diritto annuale nel 2016 risulta pertanto pari ad euro ,00, per attestarsi ad euro a diritto annuale dimezzato, ossia a partire dal Il valore dei proventi da diritti di segreteria, prudenzialmente calcolato sulla base delle serie storiche, potrebbe invero subire variazioni in aumento in applicazione del secondo comma art.28 del D.L. n.90/2014. I disavanzi stimati (peraltro in costante miglioramento: euro ,00 nel 2016, euro ,00 nel 2017 e euro nel 2018) sono ampiamente coperti dal valore dei patrimoni che sulla base dei bilanci chiusi al è di circa 46 mln di euro (comprese le riserve di partecipazioni per circa 5,5 mln di euro). I dati del piano economico sono estremamente prudenziali e si possono ragionevolmente ipotizzare sia aumenti sul fronte delle entrate sia razionalizzazioni, ad oggi non puntualmente quantificabili, sul fronte dei costi di funzionamento. Rispetto al preventivo economico 2015 dei tre singoli enti, nell arco dei tre anni presi in considerazione le spese di funzionamento subiranno una riduzione del 22,62%, come meglio illustrato nella Relazione (alleg.c). Le più significative voci di risparmio sono quelle relative al personale e agli oneri di funzionamento. Per effetto del blocco del turn over, il personale già dal 2016 avrà un costo di circa ,00 inferiore rispetto al dato inserito nel preventivo economico dei tre Enti per il Nel 2018 tale risparmio arriverà a complessivi euro Il numero delle unità di personale passerà dagli attuali 132 dipendenti a 121 nel Con riferimento alle spese per il personale, inoltre, si è stimata, per tutto il triennio, una riduzione della parte variabile dei fondi sia della dirigenza sia del personale del comparto. Particolare attenzione dovrà essere dedicata alla valutazione di un severo contenimento della spesa dirigenziale, salvaguardando le reali ed indefettibili necessità funzionali. Il progetto prevede pertanto il mantenimento dell occupazione quale valore prioritario. Pagina 7 di 10

8 Le risorse disponibili per la promozione economica si attestano nel triennio rispettivamente ad nel 2016 ed per il 2017 e Qualora il contributo per rigidità del Fondo perequativo 2014 venisse mantenuto anche per il triennio, tali importi cresceranno di oltre 2,5 milioni di euro. Il nuovo Ente dovrà perciò sviluppare importanti azioni volte a realizzare ulteriori recuperi di efficienza e dovrà altresì impegnarsi nella differenziazione delle proprie entrate, ricercando nuove fonti di provento, anche nell ambito della progettazione comunitaria, che nel piano economico stante l aleatorietà del valore dei fondi, non è stata stimata in ossequio al principio di prudenza, da destinare allo sviluppo delle imprese e del territorio. L accorpamento, sulla base dei parametri stabiliti dalle disposizioni vigenti, darà vita ad un nuovo Consiglio Camerale a 30 membri oltre i rappresentati dei lavoratori, consumatori e professionisti composto presumibilmente come segue: Settore Seggi Agricoltura 2 Artigianato 5 Industria 3 Commercio 6 Cooperazione 1 Turismo 4 Trasporti e Spedizioni 2 Credito e Assicurazioni 1 Servizi alle imprese 5 Altri settori 1 Consumatori 1 Lavoratori 1 Professionisti 1 Quanto alla procedura, l art.1 ultimo comma della L , n.580 testualmente recita: << I consigli di due o più camere di commercio possono proporre, con delibera adottata a maggioranza dei due terzi dei componenti, l'accorpamento delle rispettive circoscrizioni territoriali. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, è istituita la camera di commercio derivante dall'accorpamento delle circoscrizioni territoriali. Con lo stesso decreto sono disciplinati i criteri e le modalità per la successione nei rapporti giuridici esistenti.>> Ai fini dell iter che seguirà le delibere di accorpamento, si può fare riferimento al decreto del 23 ottobre 2014, già assunto per l accorpamento delle Camere di Commercio di Venezia e Rovigo. Il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico istituirà pertanto la nuova Camera, prevedendo la sua denominazione e la sede legale; il nuovo ente tuttavia si costituirà soltanto all insediamento del nuovo Consiglio, nominato secondo la vigente normativa di legge e regolamentare. Solo a decorrere dalla data di insediamento del nuovo Consiglio decadono gli Organi delle tre Camere. Il Decreto disciplinerà la successione nei rapporti giuridici, finanziari e patrimoniali, le eventuali norme transitorie e nominerà un commissario ad acta. A questi è riservato il compito di adottare la norma statutaria di composizione del nuovo Consiglio, ai sensi dell art.10 L. Pagina 8 di 10

9 n.580/1993, avviare le procedure di costituzione della nuova Camera, richiedere le designazioni ai fini della costituzione del nuovo Collegio dei revisori dei conti (art.17 c.1 L. n.580/1993). Il Presidente ricorda come sopradetto, che la necessità di procedere in tempi brevi all accorpamento deriva dalla possibilità di usufruire del contributo per rigidità di bilancio relativo al Fondo perequativo Unioncamere ha stabilito quali obiettivi debbano essere raggiunti dalle Camere di Commercio beneficiarie dei contributi per rigidità di bilancio del fondo perequativo 2014, ossia: accorpamento con altre camere di commercio, assumendo la delibera relativa da parte del Consiglio della Camera entro il 28 febbraio 2015 e trasmissione della stessa al Ministero per lo Sviluppo Economico e all Unioncamere, che avranno il compito di valutare l efficacia e la congruità della delibera stessa; invio delle informazioni per la definizione dei costi standard secondo la modulistica e la tempistica richieste dall Unioncamere; La sanzione per il mancato conseguimento di uno o entrambi gli obiettivi suddetti consiste nella revoca nella misura del 100% del contributo assegnato, ciò in modo da dare maggior efficacia agli obiettivi assegnati alle camere di commercio. In termini operativi, verranno costituiti con immediatezza gruppi di lavoro per l analisi di tematiche specifiche, sia di carattere strettamente tecnico, ad esempio per la armonizzazione dei regolamenti e delle procedure, anche informatiche, sia di carattere più strutturale, quali l integrazione delle competenze professionali e la ridefinizione dei ruoli e delle potenzialità delle Aziende speciali come delle partecipazioni delle singole Camere. Anche attraverso questo lavoro potrà essere configurata la struttura organizzativa, valorizzando la capacità di lavorare in rete, determinando i ruoli e le responsabilità in funzione delle competenze esistenti e con una equilibrata distribuzione delle stesse tra le sedi operative, cosi che il nuovo soggetto istituzionale Riviere di Liguria Imperia La Spezia e Savona sia riconosciuto e vissuto in tutti i territori realmente come un unica grande Camera di Commercio. Premesso quanto sopra, dopo approfondita discussione, IL CONSIGLIO CAMERALE udito il relatore; visto l art. 28 del D.l. 24 giugno 2014, n.90 portante la riduzione del diritto annuale, che le imprese corrispondono alle Camere, nella misura del 35% per l anno 2015, del 40% per l anno 2016 e del 50% a decorrere dall anno 2017; vista e richiamata la nota circolare del 26 giugno 2014 del Ministero dello Sviluppo Economico; visto l art.1 ultimo comma della Legge 29 dicembre 1993, n.580 e s.m.i.; considerato il processo di riforma normativa in atto e il progetto di autoriforma camerale, come ampiamente illustrato in premessa, e atteso che l autoriforma intende rispondere all esigenza di ridurre l impatto negativo derivante dal taglio del diritto annuale, mirando a un ridisegno efficace del sistema camerale, che assicuri e rilanci le funzioni strategiche per la crescita delle imprese e dei territori e sappia ammodernare, semplificare e razionalizzare in maniera incisiva l attuale assetto organizzativo; considerato che le Camere di Imperia, La Spezia e Savona hanno dato avvio al progetto di accorpamento e lo hanno illustrato in specifici incontri con le Associazioni di categoria dei tre territori, raccogliendo sostanziale consenso; esaminato e valutato positivamente il conto economico-finanziario per il triennio e la relativa relazione illustrativa e ritenuto che il progetto sia connotato da sostenibilità economica; Pagina 9 di 10

10 constatato che i territori delle tre province presentano complementarietà ed omogeneità che rappresentano presupposti per sviluppare vantaggiose sinergie; acquisito il parere favorevole dei competenti uffici in merito alla regolarità tecnicoamministrativa e contabile; verificato che all atto dell assunzione della deliberazione sono presenti n. 18 componenti, come elencati in apertura di verbale; all unanimità D E L I B E R A - di dare avvio, ai sensi dell art.1 ultimo comma L n.580 e s.m.i., all accorpamento della Camera di Commercio di Imperia, La Spezia, Savona sulla base del conto economicofinanziario e della relazione illustrativa nonché del quadro economico-statistico, i quali formano parte integrante del presente provvedimento (allegati A, B e C); - di definire che la nuova struttura assuma il nome di Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (CCIAA) Riviere di Liguria Imperia La Spezia Savona, con sede legale in Savona - Via Quarda Superiore 16, e sedi operative, oltre che in Savona stessa, in Imperia - Via Tommaso Schiva 29 e La Spezia - Piazza Europa 16; - di trasmettere la presente delibera al Ministero dello Sviluppo Economico; - di dichiarare la presente delibera immediatamente esecutiva. IL SEGRETARIO (Dott. Stefano Senese) firma digitale IL PRESIDENTE (Dott. Gianfranco Bianchi) firma digitale Pagina 10 di 10

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