External Communication Report dell insalatina novella in sacchetti formato da 90 g X 2
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- Severina Giordani
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1 Via Cesare Battisti, Telgate (BG) External Communication Report dell insalatina novella in sacchetti formato da 90 g X 2 secondo la ISO-TS Analisi dell impronta di carbonio nella filiera di produzione delle insalatine pronte al consumo, svolta nell ambito del Programma Nazionale per la valutazione dell impronta ambientale. Progetto co-finanziato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Rev.3 03 settembre 2014
2 1. Introduzione Questo report sintetizza i risultati dello studio di Carbon Footprint dell insalatina novella in sacchetti formato da 90 g X 2 prodotta nello stabilimento di O.P. IL TRICOLORE Società Agricola Consortile a r.l. di Telgate. La Carbon footprint (letteralmente, "impronta di carbonio") rappresenta l'emissione di gas climaalteranti attribuibile ad un prodotto. Viene così misurato l'impatto che tali emissioni hanno sui cambiamenti climatici di origine antropica. La carbon footprint è espressa in termini di kg di CO2e (CO2 equivalente). La studio è stato svolto secondo la ISO/TS 14067:2013 Greenhouse gases -- Carbon footprint of products -- Requirements and guidelines for quantification and communication e si riferisce alla sola categoria di impatto Global Warming (effetto serra). Lo studio è svolto nell ambito del Programma Nazionale per la valutazione dell impronta ambientale ed è cofinanziato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il progetto è co-finanziato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Di seguito è riportata una sintesi dell analisi di inventario. Per maggiori dettagli si rimanda al documento Studio della Carbon Footprint di Insalatina novella in sacchetti formato da 90 g X 2 e Insalata mista quattro gusti in sacchetti formato da 200 g, Rev.1 del 9 giugno Il prodotto oggetto di studio Il prodotto studiato è un prodotto di IV gamma: sono ortaggi freschi confezionati e pronti per il consumo che, dopo la raccolta, sono sottoposti a processi tecnologici di minima entità atti a valorizzarli seguendo le buone pratiche di lavorazione. Sono conservati a una temperatura inferiore a 8 C o più restrittiva se richiesta dal Cliente. La durata media del prodotto, concordata col Cliente, è di 7+1 giorni. Il prodotto in esame è lattughino, confezionato in buste in polipropilene in formato 90 g x 2, presente sui banchi della Grande Distribuzione. 3. L azienda e il processo produttivo O.P. IL TRICOLORE Società Agricola Consortile a r.l. (di seguito denominata OP Il Tricolore) è un consorzio di società agricole che si occupa, presso lo stabilimento di Telgate (BG), di trasformazione di prodotti di I e IV e V gamma per la grande distribuzione organizzata. Il ciclo integrato è rappresentato da tre soggetti: una cooperativa di produttori orticoli Terra e Sole che conferiscono in esclusiva i loro prodotti agricoli al Consorzio OP Il Tricolore responsabile della valorizzazione (attività di lavaggio, mondatura e confezionamento) per la produzione di prodotti di IV gamma pronti al consumo successivamente commercializzati da SAB Ortofrutta S.r.l. Il processo prevede un controllo totale della filiera, dal campo al consumatore finale, a garanzia di qualità del prodotto. pag.2
3 Le principali certificazioni di OP Il Tricolore sono le seguenti: BRC - GLOBAL STANDARD FOR FOOD SAFETY (certificato n. AG/GDO/11/70 di Rina Agroqualità); Tracciabilità per prodotti di I e IV gamma secondo la ISO (certificato n di Bioagricert); IFS Food Version 6 Higher level (certificato n. AG/GDO/11/71 di Rina Agroqualità); Prodotti biologici (certificato n /2013 di Bioagricert). La storia La Società Agricola Bergamasca inizia la propria attività negli anni 80, concentrandosi nella produzione agricola e nella distribuzione diretta dei propri prodotti orticoli freschi. Nel 1993 SAB Ortofrutta srl crede e si concentra fortemente nello sviluppo del settore della IV gamma (ortaggi freschi lavati, asciugati e confezionati pronti all uso), distinguendosi sin da subito per affidabilità e competitività, mantenendo e migliorando costantemente alti livelli qualitativi per rispondere alle esigenze del mercato. Nel 2007, continuando nella strategia di ottimizzazione e sviluppo delle lavorazioni della filiera agricola, si è costituita l Organizzazione di Produttori Il Tricolore Società agricola consortile a R.L.. Il processo produttivo Il prodotto dopo l ingresso in stabilimento è sottoposto a selezione, cernita, eventuale monda e taglio, lavaggio, asciugatura e confezionamento in buste con utilizzo di atmosfera protettiva. La fase agricola La maggior parte delle aziende agricole conferenti le materie prime studiate sono consociate della cooperativa di produttori orticoli Terra e Sole. La coltura del lattughino avviene in serra e prevede più sfalci in un anno. Le aziende agricole, aderenti alla cooperativa Terra e Sole, produttrici sono localizzate principalmente in varie Province italiane, per consentire la produzione delle referenze durante tutto l anno. Le colture avvengono nel rispetto dei disciplinari della produzione integrata stabiliti dalle Regioni di competenza. pag.3
4 4. Campo di applicazione 4.1 PCR di riferimento Le PCR (Product Category Rules) utilizzate per lo studio sono quelle nell ambito del sistema Environmental Performance Declaration (EPD) UN CPC 012 VEGETABLES, 2011:20, VERSION Unità funzionale In accordo alle PCR l unità funzionale è 1 kg di insalata confezionata, con peso dell imballo escluso. Le PCR prevedono come opzionale l analisi del fine vita del prodotto, che nello studio è stato incluso, adottando come scenario di fine vita i dati sul fine vita degli imballaggi in Italia. 4.3 Confini del Sistema, flussi input e output La figura seguente illustra i confini del sistema oggetto di studio. Fasi di coltivazione Produzione dei prodotti agricoli (sementi, fertilizzanti, pesticidi, gasolio, etc) Produzione dei materiali di imballaggio Trasporto delle verdure allo stabilimento di lavorazione Processi di controllo qualità Processi di lavaggio Processi di confezionamento Stoccaggio refrigerato Distribuzione del prodotto Stoccaggio refrigerato Fine vita dell imballaggio Fig.1 pag.4
5 5. Metodologia utilizzata Limitazioni dello studio Lo studio si riferisce alla sola categoria di impatto Global Warming (effetto serra) e non valuta altri impatti ambientali, sociali o economici derivanti dal prodotto. I risultati dello studio possono inoltre essere influenzati dalla metodologia e dalle banche dati usate. Criterio di allocazione: per i consumi energetici e di prodotti ausiliari di stabilimento l allocazione è stata fatta su base massa. Periodo di riferimento: il periodo di riferimento utilizzato per lo studio è il biennio Ambito geografico: il prodotto è commercializzato esclusivamente in Italia. Lo studio pertanto si riferisce al mercato italiano. Metodologia e GWP utilizzati: il database utilizzato per i fattori di emissione è Ecoinvent 3.0.1, allocation. Il calcolo è stato effettuato utilizzando il metodo di valutazione IPCC 2013 GWP Raccolta dei dati e qualità dei dati 6.1 Raccolta dei dati Fase agricola: la raccolta dei dati relativi alla fase agricola è stata effettuata inviando un questionario per ogni prodotto agricolo analizzato a coltivatori aderenti alla cooperativa Terra e Sole. Nel calcolo delle materie prime agricole sono stati considerati anche i materiali di imballaggio usati per il loro trasporto e consegna in stabilimento. Produzione di materiali di imballaggio: i dati sui consumi di materiali di imballaggi sono stati ricavati dalla distinta base dei due prodotti, a cui sono stati aggiunte le % di scarto stimate dal controllo di gestione aziendale. Produzione di materie ausiliarie: i dati sui consumi di materie ausiliarie sono state ricavate dai dati di stabilimento. Trasporti I dati per i trasporti di materie prime e ausiliarie sono stati ricavati considerando la distanza effettiva dei fornitori. I dati per i trasporti di prodotto finito sono stati ricavati considerando la distanza effettiva fino ai Ce.Di della grande distribuzione. Il trasporto di materie prime agricole e prodotti finiti è refrigerato e pertanto sono stati considerati i maggiori consumi energetici e le perdite occasionali di gas refrigerante. Lavorazioni svolte nello stabilimento La lavorazione delle materie prime agricole sulle linee produce scarti (e quindi anche surplus di materie prime in ingresso), che sono stati considerati nel modello. pag.5
6 I dati sui consumi energetici e di acqua dello stabilimento sono stati raccolti dalle fatture di acquisto di energia elettrica e GPL, oltre che dai contatori dei pozzi asserviti allo stabilimento. Sono state considerate anche le perdite di gas refrigeranti dai circuiti di frigorifero dello stabilimento registrate nel biennio. Stoccaggio in magazzini E stato considerato lo stoccaggio in frigorifero del prodotto per la sua shelf life. Fase d uso Per la fase d uso è conteggiata la CO2 usata per atmosfera protettiva che si libera all apertura della busta. Il valore è considerato pari al valore di CO2 immesso al momento del confezionamento. Fine vita degli imballaggi del prodotto Per lo scenario di fine vita degli imballaggi del prodotto sono stati usati i dati del Rapporto rifiuti urbani edizione 2013 di ISPRA. 6.2 Mix Energetico Nello stabilimento sono installati pannelli fotovoltaici. Nel biennio il mix di energia elettrica usata in stabilimento è risultato così costituito: rete nazionale a media tensione (88%) pannelli fotovoltaici installati sulle coperture (12%). Nello studio è stato considerato questo mix produttivo. 7. Analisi dell Inventario dei gas ad effetto serra 7.1 Processi Upstream Produzione materie agricole Nel modello i dati delle aziende agricole sono stati inseriti rapportati al kg di prodotto, tenendo conto delle specifiche rese. U.m. LATTUGHINO Resa kg/ha Piante o seme kg/ha 20 Fertilizzanti kg/ha Trattamenti lt/ha 1 Stima consumo complessivo gasolio per lavorazioni ed irrigazione lt/ha anno Irrigazione mc/ha Consumo energia elettrica per refrigerazione kwh/ kg 0,16 Materiale usato per la copertura /serra kg/kg 0,01 Tab.1 pag.6
7 Produzione di materiali di imballaggio La distinta base degli imballaggi del prodotto, considerando gli scarti, è la seguente: Novella 90g x 2 Imballo Materiale kg/kg busta PP 0,057 Cassa plastica PP 1,504 Foil PET 0,07 Pallet legno 0,008 Tab.2 Trasporti in ingresso allo stabilimento I dati relativi ai trasporti di materie prime in ingresso sono i seguenti: Materia prima Lattughino Distanza media pesata [km] 27%: 3km 73%: 852 Km Tab.3 E stato considerato sulla stessa tratta anche il ritorno delle casse vuote, su automezzi non refrigerati. Lavorazioni dello stabilimento I consumi di energia elettrica dello stabilimento per unità di prodotto sono i seguenti: Consumi generali Per 1 kg insalata energia elettrica da rete kwh 0,62894 energia elettrica da fotovoltaico kwh 0,08214 Tab.4 Logistica del prodotto in uscita Il prodotto in uscita percorre mediamente 270 km. Fine vita degli imballaggi del prodotto Per lo scenario di fine vita degli imballaggi del prodotto sono stati usati i dati del Rapporto rifiuti urbani edizione 2013 di ISPRA. Dai dati riportati al capitolo 4, nel 2011 le % di recupero e smaltimento dei rifiuti di imballaggio sono state le seguenti: riciclaggio recupero energ. smaltimento plastica 36% 32% 32% legno 55% 4% 41% Tab.5 pag.7
8 8. Risultati della Carbon Footprint 8.1 Analisi dei risultati La carbon footprint del prodotto è presentata nella tabella seguente, con valori distinti in: processi upstream, relativi alla produzione di materie prime e ausiliarie necessarie alla coltivazione e lavorazione; core processes, relativi alle emissioni della coltivazione e lavorazione, oltre al trasporto delle materie prime; processi downstream, relativi al trasporto del prodotto verso la Grande Distribuzione, alla sua fase d uso e fine vita. Insalatina novella in sacchetti formato da 90 g X 2 kgco2e / kg prodotto Processi upstream Processi Core Processi downstream Totale 0,90 1,59 0,32 2,81 Tab.6 I risultati sono inoltre stati riferiti alla singola confezione di vendita: Insalatina novella in sacchetti formato da 90 g X 2 kgco2e / confezione Processi upstream Processi Core Processi downstream Totale 0,16 0,29 0,06 0,51 Tab.7 Nella figura seguente è invece riportato contributo dei processi upstream, core e downstream. Carbon Footprint [gco2e/kg prodotto] 0, Upstream Core Downstream Fig.2 pag.8
9 Per meglio analizzare la Carbon Footprint, nel seguente grafico sono identificati i principali processi con i relativi contributi Carbon Footprint [kgco2e/kg] Novella Fig.3 La voce lavorazioni agricole, relativa alle emissioni da combustione del gasolio nei motori delle macchine agricole, è la fase maggiormente impattante. Novella ; 3% 001; 18% 001; 46% 001; 24% ; 9% Fase agricola Imballi prodotto Consumi di stabilimento Logistica in e out Fase d'uso e fine vita Fig.4 pag.9
10 Il contributo dei principali gas serra è il seguente: Contributo dei principali gas serra [kgco2e/kg prodotto] 0, metano protossido d'azoto anidride carbonica gas frigoriferi Fig Emissioni di GHG da carbonio fossile, da carbonio biogenico e da Land Use Change (LUC) Le emissioni di gas ad effetto serra possono essere distinte in: emissioni derivanti dall utilizzo di fonti fossili; emissioni derivanti da processi biologici o da biomasse; emissioni di gas ad effetto serra conseguenti alla conversione di un terreno da una categoria d uso ad un altra. In questo studio è stato considerato solo il Land Use Change diretto, derivante cioè da cambi d uso del suolo che accadono nel sistema prodotto. Non è stato considerato il LUC indiretto in quanto non sono ancora definite univocamente le modalità per calcolarlo. Insalatina novella in sacchetti formato da 90 g X 2 kgco2e / kg prodotto Emissioni da carbonio fossile Emissioni da carbonio biogenico Emissioni da LUC diretto 2,75 0,06 0,004 Tab.8 9. Analisi di sensitività e valutazione dell incertezza Nell ambito dello studio sono state effettuate due analisi di sensitività per vedere come variano i risultati dello studio al variare dei processi usati per il calcolo. Le variazioni sono risultate pari al 2%. L analisi di incertezza è stata condotta allo scopo di individuare l incidenza dell incertezza relativa ai dati in ingresso e ai fattori di emissione usati sui risultati dello studio. pag.10
11 Il risultato dell analisi di Monte Carlo riporta come valor medio il risultato dello studio ed evidenzia un coefficiente di variazione inferiore al 10%. 10. Conclusioni Lo studio della Carbon Footprint delle due insalate, che ha coinvolto diversi agricoltori della filiera, ha evidenziato che l insalata novella formato 90 gx2 ha una Carbon Footprint pari a 2,81 kg CO2e/kg prodotto. I contributi maggiori per l insalata novella derivano da: consumo di gasolio e lavorazioni della fase agricola (33%) consumi energetici di stabilimento (14%) logistica delle materie prime in ingresso (10%) imballi del prodotto (9%) logistica del prodotto in uscita (8%). In relazione alle attività svolte in stabilimento incidono in modo significativo il consumo di energia elettrica e le perdite di gas refrigeranti dai circuiti frigoriferi. Il contributo della fase d uso e del fine vita è trascurabile. 11. Contatti Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare i seguenti referenti: Luca Limberti Direzione Agro - Qualità Tel uff.qualita@sabortofrutta.it Massimiliano Colleoni Responsabile di stabilimento Tel max@sabortofrutta.it Lo studio è stato realizzato da e3 studio associato di consulenza -Soluzioni per la sostenibilità e l energia, Via G. Rossetti, 40, Brescia, soluzioni per la sostenibilità e l energia Lo studio è svolto nell ambito del Programma Nazionale per la valutazione dell impronta ambientale ed è cofinanziato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. pag.11
12 12. Bibliografia Studio della Carbon Footprint di Insalatina novella in sacchetti formato da 90 g X 2 e Insalata mista quattro gusti in sacchetti formato da 200 g, Rev.1 del 9 giugno PCR UN CPC 012 VEGETABLES, 2011:20, VERSION 1.01 dell Environmental Performance Declaration (EPD) Rapporto rifiuti urbani edizione 2013 di ISPRA. Allegato 1: Certificato dell ente di certificazione pag.12
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