Latte fresco in Trentino: vuoto a rendere o vuoto a perdere? Qual è la soluzione più sostenibile?

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1 Latte fresco in Trentino: vuoto a rendere o vuoto a perdere? Qual è la soluzione più sostenibile? Prima di rispondere a questa domanda esponendo i risultati di uno studio scientifico effettuato sulla problematica dall Università di Trento, presentiamo una breve cronistoria della campagna di sensibilizzazione per il latte fresco in a rendere che ha interessato la Provincia di Trento. Alcune associazioni culturali e ambientaliste provinciali tra cui Bilanci di Giustizia, WWF, Legambiente, cooperativa per il commercio equo e solidale Mandacarù, il gruppo Amici del Compostaggio e tutto il coordinamento delle Associazioni di per la Pace di Rovereto, l Associazione Trentina Agricoltura Biologica, Acli Terra e infine l Associazione Famiglie Insieme hanno formato un gruppo di lavoro disposto ad investire idee ed energie per costruire un alleanza fra consumatori e produttori. Il latte è stato scelto come oggetto della campagna in quanto prodotto locale e per questo più vicino ai consumatori in grado di influire direttamente sulle scelte della azienda. Inoltre a queste motivazioni ve ne sono aggiunte altre di ordine culturale: il latte, alimento quotidiano delle famiglie e in particolare dei bambini, può essere una testimonianza preziosa per la diffusione di comportamenti di consumo meno sostenibili. Nell'ambito di questo progetto, le iniziative intraprese in questi due ultimi anni sono state varie: un volantino disegnato a vignette distribuito nei panifici per sensibilizzare i consumatori verso il vuoto a rendere, una rappresentazione teatrale di strada a tema per le vie della città di Trento e Rovereto e una raccolta di cartoni del latte (poliaccoppiati) da parte dei consumatori consegnata poi al Direttore della Centrale del Latte con la richiesta di rispedirli all azienda produttrice per lo smaltimento. La campagna è proseguita con la distribuzione della cartolina con la mucchetta consegnata a tutti i consumatori da spedire ai produttori del latte per dichiarare il proprio desiderio di poter avere sul mercato il latte in a rendere. A supporto di questa opera di sensibilizzazione, per rafforzare le convinzioni che l usa e getta non è ambientalmente sostenibile, è stata realizzata una valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) su due sistemi che assolvono la stessa finalità (confezionamento del latte) con modalità diverse (carichi energetici e ambientali differenti): bottiglia di a rendere e bottiglia di a perdere inseribile nel circuito delle raccolte differenziate. Lo studio è stato svolto presso il dipartimento di Ingegneria Ambientale dell Università di Trento nell ambito di una tesi di laurea.

2 Il metodo d analisi utilizzato è quello della Life Cycle Assessment (LCA), codificata ISO 14.4, un procedimento oggettivo di valutazione dei carichi energetici e ambientali relativi ad un processo o un attività, effettuato attraverso l identificazione dell energia e dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell ambiente. La valutazione include l intero ciclo di vita del processo o attività, comprendendo l estrazione, il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l uso, il riuso e lo smaltimento finale. Il sistema industriale oggetto d indagine è riportato in figura 1: lo schema rappresenta la filiera produttiva studiata del confezionamento del latte fresco (il territorio considerato è l intero territorio trentino). L unità funzionale considerata, ossia l unità di misura con cui normalizzare le informazioni e i risultati dello lo studio, è stata un metro cubo di latte. materie prime per la produzione del produzione del fase di imbottigliamento utilizzo del prodotto raccolta recupero tramite raccolta differenziata perdita in discarica lavaggio contenitore con recupero (2 cicli per il vuoto a rendere) Figura 1: Sistema produttivo analizzato suddiviso per unità produttive E stato costruito l inventario dei dati per la modellizzazione del sistema studiato; sono stati infatti raccolti e organizzati in un modello i dati riguardanti gli scambi tra le singole operazioni appartenenti a tutta la catena produttiva effettiva e tra il sistema industriale complessivo e il sistema ambientale. I dati relativi all estrazione e alla lavorazione delle materie prime per la produzione del provengono anche dal database dell Agenzia Nazionale per la Protezione dell Ambiente (ANPA) che ha reso disponibile tali informazioni per promuovere studi come questo per la diffusione di prodotti e servizi ambientalmente sostenibili. Qui di seguito, in figura 2 e 3, sono riportati a titolo d esempio i grafici con i valori più significativi di consumo di energia elettrica e di anidride prodotta per ogni ciclo produttivo coinvolto nel sistema analizzato.

3 1. M J MJ consumati dai vari cicli produttivi vuoto a rendere vuoto a perdere raffinazione Olio e distribuzione carbonato sodico separatore multimateriale estrazione e trasporto del carbone lavorazione rottame lavaggio bottiglie fabbricazione soda caustica Figura 2: consumi energetici in MJ dei vari cicli produttivi coinvolti 1... mg mg di CO 2 emessa dai vari cicli produttivi En.El.produzione MJ estrazione greggio carbonato sodico fabbricazione tappi vuoto a rendere vuoto a perdere trasporti lavaggio bottiglie Figura 3: mg di CO 2 prodotta dai vari cicli produttivi coinvolti nella filiera del latte Le informazioni ottenute dall inventario costituiscono la base di partenza per valutazioni di tipo ambientale; questa fase di uno studio di LCA è nota come Analisi degli impatti. Scopo di questa fase è quello di evidenziare l entità delle modificazioni ambientali che si generano a seguito dei rilasci nell ambiente e del consumo di risorse provocati dall unità produttiva. La correlazione fra consumi ed emissioni, ottenuti nella fase dell inventario, a specifiche categorie di impatto riferibili ad effetti ambientali conosciuti tenta di quantificare l entità del contributo complessivo che il vuoto

4 a rendere e a perdere arrecano agli effetti ambientali considerati: ciò viene fatto attraverso un operazione di raggruppamento e classificazione in categorie di impatto. Le categorie scelte sono state: Effetto Serra, espresso come Global Warming Potentials (GWP in CO2 ), Acidificazione (SO2 ), Eutrofizzazione (NO3- ), Smog fotochimico (C2H4 ). I risultati della valutazione degli impatti complessivi per tutto il ciclo di vita associati ai due sistemi di confezionamento considerati sono riportati in figura 4 (come per l inventario, i dati sono relativi all imbottigliamento di un metro cubo di latte fresco con il vuoto a rendere in e per quello a perdere in ). 2 Confronto tra vuoto a perdere e vuoto a rendere Vuoto perdere Vuoto a rendere GWP 1 kgco2 Acidification g SO2 Photo-smog g C 2 H 4 Eutrofization g NO 3 - Ozone depletion CFC11 Figura 4: categorie di impatto ambientale valori complessivi per tutto il ciclo di vita del sistema produttivo Ultima fase di uno studio di LCA è l interpretazione dei risultati. Come si evidenzia dalla figura 4 i vantaggi ambientali del vuoto a rendere sono indiscutibili: minor consumo di materie prime e d energia ed inoltre minori emissioni per tutto il ciclo di vita di tale imballaggio. Per quanto riguarda il vuoto a perdere, l'impatto ambientale e il consumo energetico maggiori sono attribuibili alla produzione del, alla fase di distribuzione del latte e infine alla raccolta differenziata e allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (percentuale di vuoto a perdere non inserita nel circuito delle raccolte differenziate). Questi risultati portano a un'ulteriore conferma che il sistema a rendere è più sostenibile ambientalmente della raccolta differenziata degli imballaggi usa e getta. Inoltre è

5 auspicabile per ridurre le emissioni dei trasporti sostituire i combustibili tradizionali con combustibili alternativi (metano, idrogeno) come avviene nei paesi del nord Europa. Un progetto è sostenibile se lo è contemporaneamente nel dominio sociale, in quello ambientale e in quello economico. Per quanto riguarda i primi due domini, vista la larga partecipazione dei consumatori alla campagna di sensibilizzazione e gli ottimi risultati dello studio di LCA, possiamo affermare che il vuoto a rendere risulta vincente. Invece per quanto concerne le valutazioni economiche del sistema i risultati sono rappresentati dalla figura 5: viene raffigurato solo il costo del contenitore vuoto a rendere in funzione del numero di bottiglie utilizzate. Il valore decresce all aumentare dei contenitori utilizzati perché sia i costi d investimento sia le spese correnti vengono ripartite. Il costo varia da 36 lire a 32 lire. Nei costi di investimento sono stati conteggiati: macchinario lavabottiglie, boiler riscaldatore d acqua, mezzi di movimentazione, capannone, terreno e spese di progettazione; mentre nelle spese correnti sono state conteggiate: costo contenitore, soda caustica per il lavaggio, trasporti, energia elettrica, metano e operai. Alla luce delle considerazioni fin qui fatte crediamo che ci sia bisogno di scelte coraggiose e innovative che portino ad un futuro diverso, più sostenibile: i consumatori in Trentino e non solo sono disposti a fare la loro parte, si aspettano che le imprese sappiano essere coraggiose e lungimiranti. L. 35 Andamento [costo/bottiglia] in funzione del n di bottiglie lavorate L. 3 L. 25 L. 2 L. 15 L. 1 L. 5 L. - n n 1 n 2 n 3 n 4 n 5 n 6 n 7 Figura 5: andamento costo per bottiglia in funzione del numero di bottiglie lavorate Andrea Miorandi Gruppo rifiuti Legambiente miorandi.andrea@libero.it Michele Morandini Università di Trento mgams@libero.it

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