Sviluppo sostenibile. Ecolabel, Green Key, Legambiente turismo: tre eco-etichette a confronto per un turismo sostenibile SGA

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1 Ecolabel, Green Key, Legambiente turismo: tre eco-etichette a confronto per un turismo sostenibile 3 Luca Andriola, Roberto Luciani Premessa Il turismo rappresenta una delle principali fonti di produzione di reddito a livello mondiale e, nonostante la crisi economica ed il terrorismo, è in continua crescita: nel 2002, secondo i dati dell Organizzazione mondiale del turismo (OMT) si sono superati per la prima volta nella storia i 700 milioni di viaggi internazionali (+3,1% rispetto all anno precedente) mentre si prevede che i flussi internazionali raggiungeranno il livello di miliardo di persone nel Nel 2004 il fatturato mondiale del Turismo è stato di 500 miliardi di euro (1), mentre in Italia il turismo rappresenta il 7,2 % del PIL in termini diretti e l 11% considerando l indotto ed occupa circa 2 milioni di lavoratori (il 12% di tutti gli impiegati). Si tratta, in definitiva, di flussi talmente elevati da rappresentare un pericolo soprattutto per le mete di destinazione a maggior pregio e vulnerabilità ambientale. Il turismo, infatti, utilizza spesso le risorse ambientali come principale risorsa per la propria funzione produttiva e nella grande maggioranza dei casi, si tratta di risorse non riproducibili che svolgono un ruolo fondamentale nel determinare il grado di attrazione di una nazione o di una località nei confronti dei turisti. Per tale motivo è importante che gli effetti della pressione esercitata dal turismo non siano tali da provocare danni all ambiente, ma che al contrario siano di impulso alla salvaguardia dell ambiente stesso. Dalle analisi effettuate risulta che la scelta della località costituisce la prima priorità per il turista, ma al contempo anche la qualità ambientale delle strutture ricettive, oltre a costituire un elemento di marketing all interno della località, contribuisce al miglioramento della immagine della qualità ambientale di tutta la località. La crescente sensibilità nei confronti della difesa dell ambiente quale ricchezza primaria per l uomo ed i correlati mutamenti nelle attese e nelle richieste dei consumatori, stanno profondamente influendo sui criteri di offerta degli operatori turistici, che hanno individuato negli ultimi anni nuove forme di offerta sempre più diversificate e qualificate dal rispetto dei canoni della sostenibilità ambientale. Per queste ragioni si sono andati affermando nel settore del turismo un gran numero di strumenti di qualità ambientale multisettore o specifici. I principali tra questi, sia in riferimento alla località sia alla struttura ricettiva, sono quelli che seguono (fig.1). Riferiti alla località: 1. Bandiera Blu (Blue Flag) per le spiagge e per i porti turistici; 2. Agenda XXI Locale. Riferiti alla struttura: 3. Etichette ecologiche di prodotto/servizio (Ecolabel, EPD, marchi nazionali); 4. Green Key; 5. Legambiente (a livello nazionale) Riferibili sia alla struttura sia alla località: 6. Sistemi di gestione ambientale (EMAS, ISO 14001) per amministrazioni locali, parchi naturali e tematici, strutture ricettive, tour operator, stabilimenti balneari, ecc. La diffusione di questi strumenti è molto incoraggiante e segnala il turismo come uno dei settori produttivi più attivi nel campo della certificazione ambientale. Si contano infatti, solo in Italia oltre 400 alberghi (più altre centinaia di strutture del settore tra campeggi, agriturismi, ecc.) con certificazioni ambientali (soprattutto ISO e Legambiente Turismo) come riportato nel grafico (dati aggiornati a dicembre 2006). I dati (figura 2), sono meramente orientativi e si riferiscono alle sole strutture alberghiere ma evidenziano la presenza di oltre 400 strutture alberghiere attive nel campo ambientale in Italia: le più numerose sono quelle con certificazione ISO e con marchio Legambiente turismo. Note: 3 Luca Andriola, Docente in Certificazione Ambientale Università de L Aquila. Roberto Luciani, ENEA. (1) Fonte WTO Turismo. 514

2 SGA Figura 1 - Principali certificazioni ambientali nel settore del turismo in Europa 515

3 Figura 2 - Certificazioni ambientali per gli alberghi in Italia Il marchio Ecolabel nel settore alberghiero L Ecolabel è uno degli strumenti individuati dalla Comunità Europea per l attuazione di una politica di sviluppo sostenibile. Si tratta di una etichetta ecologica, istituita dalla Comunità con un Regolamento (2) per segnalare i prodotti ed i servizi che rispettano determinati criteri di qualità ambientale. Il sistema si basa sul soddisfacimento di criteri stabiliti per ogni categoria di prodotto ed è controllato attraverso specifici organismi nazionali (per l Italia il Comitato Ecoaudit-Ecolabel). L obiettivo è quello di incentivare le imprese a sviluppare prodotti e servizi più puliti attraverso i benefici economici derivanti in termini di mercato dalla segnalazione alla clientela della qualità ambientale del prodotto. I requisiti necessari per l ottenimento del marchio Ecolabel Europeo per il Servizio di Ricettività Turistica sono stati stabiliti con una Decisione della Commissione (3) che stabilisce i criteri per l assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica al servizio di ricettività turistica (una decisione analoga è prevista per i servizi di campeggio). Per richiedere l Ecolabel l albergo deve dimostrare di rispettare i criteri ecologici stabiliti per il servizio di ricettività turistica. Si tratta di 84 criteri di cui 37 obbligatori e 46 opzionali. Come illustra il grafico (figura 3), l energia, con 27 criteri (10 obbligatori e 17 facoltativi) ai quali occorre aggiungere altri criteri che hanno comunque ricadute in termini energetici, costituisce il tema più significativo. Attualmente le strutture con marchi Ecolabel in Italia sono 20 di cui 7 alberghi (4). Il Marchio Legambiente Turismo L etichetta di Legambiente, che partecipa al network VISIT di marchi ecologici europei per il turismo ecosostenibile, che hanno in comune 21 principi base, è quella maggiormente diffusa in Italia. Figura 3 - ecologici stabiliti per il servizio di ricettività turistica Fonte: sito CE Note: (2) Reg. CEE 880/92 successivamente modificato con Reg. CE 1980/2000. (3) Decisione della Commissione 14 aprile 2003, n (4) Dato sito APAT

4 SGA Al contrario degli altri marchi in esame si basa su un decalogo che condensa in pochi punti le azioni richieste alle aziende aderenti e che si articola in più versioni specifiche: per aree balneari, città d arte, aree interne e di montagna, stabilimenti balneari ed altre strutture turistiche. Queste azioni riguardano, in particolare: la riduzione dei rifiuti con acquisti più mirati; la raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio; il risparmio idrico ed energetico con un uso più razionale delle risorse naturali; la sicurezza degli alimenti; la promozione della cucina del territorio e dei prodotti tipici locali; l incentivazione del trasporto collettivo e della mobilità leggera; la riduzione dell inquinamento acustico all interno degli esercizi e la partecipazione ad iniziative analoghe nelle aree vicine; la promozione dei beni naturali e culturali, il coinvolgimento degli ospiti nella realizzazione dei comportamenti eco-sostenibili e la distribuzione di materiali che aiutano l informazione e il controllo sulle misure concordate e la partecipazione dei turisti al monitoraggio e al controllo dell effettiva realizzazione degli obiettivi di gestione ambientale assunti dall esercizio e dalla località turistica ospitante. Il marchio si basa, inoltre, su azioni mirate anche alla qualità ambientale della località attraverso il coinvolgimento delle Amministrazioni locali. Legambiente Turismo stabilisce gli obiettivi generali, definisce ogni anno con gli aderenti le misura da adottare e controlla il rispetto degli impegni obbligatori; gli Enti locali - anch essi partner di numerosi accordi - si impegnano a migliorare la gestione dei servizi e la vivibilità della destinazione. Negli accordi dove non vi sono partner pubblici locali, le parti si impegnano ad intervenire con azioni congiunte verso le autorità pubbliche e le aziende di servizio. Il marchio Green Key A fronte della situazione descritta è stato solo recentemente introdotto in Italia il marchio Green Key, già attivo in Europa da circa un decennio, che presenta caratteristiche di marchio di tipo I molto simili ad Ecolabel, ma è gestito da un organizzazione non governativa. Green Key è un marchio di certificazione ambientale per le strutture turistiche ricettive che mira a contribuire ad un turismo sostenibile premiando e promuovendo le buone pratiche di gestione ambientale internazionale per: alberghi, campeggi, agriturismi, residence, ed altri, invitandoli a responsabilizzarsi verso l ambiente. Il programma Green Key, partito 10 anni fa in Danimarca per il settore alberghiero, è approdato successivamente in Francia per quanto riguarda i campeggi ed è divenuto nel 2002 e solo recentemente in Italia dove c è stata la prima certificazione (l Hotel Villa Imperiale di Spotorno - Liguria). Il quinto programma internazionale sostenuto dalla Foundation for Environmental Education (FEE) aumentando, in questo modo, consistentemente la sua diffusione e rappresentando un passo fondamentale nel consolidamento del «turismo sostenibile». La FEE è una Fondazione non governativa e non-profit che agisce a livello mondiale attraverso le proprie organizzazioni ed il cui obiettivo principale è la diffusione delle buone pratiche ambientali, attraverso molteplici attività di educazione e formazione, e gestisce a livello internazionale i programmi: Blue flag, Eco-Schools, Young Reporter for the Environment, Learning about the forest. Attualmente il programma Green Key è attivo in 7 paesi: Danimarca, Estonia, Francia, Groenlandia, Lettonia, Lituania Svezia e Paesi Bassi (tabella 1) ma un numero crescente di paesi, fra i quali l Italia, ha avviato la procedura per entrare nel programma. I criteri per il rilascio della certificazione Green-key consistono nel rispetto di alcuni requisiti standard validi per tutti i Paesi che aderiscono al programma e in altri più specifici adattati alla legislazione, infrastrutture e cultura delle singole nazioni. I requisiti riguardano tutti gli aspetti della vita della struttura turistica. L accesso alla Licenza d uso è aperto a tutte le Strutture turistiche come indicato oltre, e che non siano posizionate su un perimetro riconosciuto come inquinato dalle autorità nazionali. I benefici che le strutture turistiche possono trarre da una certificazione di questo tipo sono di immagine ed economici comportando un risparmio nei costi di acqua, energia, smaltimento rifiuti, oltre naturalmente ad un ambiente migliore sia per lo staff che per gli ospiti ed un Tabella 1 - Green Key assegnati nei Paesi europei Hotel Residence Campeggi Altro Danimarca Estonia 19 Francia Groenlandia 1 Lettonia Lituania 3 Svezia

5 vantaggio evidente in termini di immagine attraverso la buona visibilità e la fama internazionale del marchio Green Key, che conferisce alla struttura un riconoscimento per l impegno nella graduale realizzazione di un turismo socialmente ed ecologicamente responsabile. Ciascun Paese coinvolto nel programma Green Key deve avere un operatore nazionale a tale proposito il Rina e la FEE Italia hanno stipulato un accordo volto a sostenere l ingresso del marchio Green Key in Italia attraverso azioni informative comuni e di supporto atte a razionalizzare le modalità di accesso delle strutture turistiche interessate allo schema di certificazione, attualmente L Hotel Villa Imperiale di Spotorno (Liguria), dimora storica che oggi offre 26 camere, è l unica struttura turistica italiana ad aver ottenuto il marchio Green Key. I criteri di valutazione per il rilascio della certificazione Green-key si dividono i tre tipologie: Imperativi (I) - obbligatori per il rilascio del marchio; Essenziali (E) devono essere conseguiti entro due anni dal rilascio del marchio; Facoltativi (F), e riguardano 12 aree: 1. gestione ambientale, 2. coinvolgimento dello staff, 3. informazioni per gli ospiti, 4. acqua, 5. pulizia e prodotti di pulizia, 6. rifiut,i 7. energia, 8. alimenti, 9. ambiente esterno, 10. aree verdi di parcheggio, 11. attività all aperto, 12. amministrazione. I Sistemi di gestione ambientale (SGA) Lo scopo della gestione ambientale è quello di ridurre il consumo di risorse mediante l integrazione di un metodo di lavoro sistematico. In linea generale la gestione ambientale è costituita da cinque componenti principali: 1. una politica ambientale dell azienda, formulata per esprimere il suo punto di vista per quanto riguarda le sue attività ambientali; 2. un analisi di come l azienda abbia un impatto sull ambiente, per poi elaborare un elenco in cui si indichi come e dove si producono effetti sull ambiente; 3. obiettivi ambientali che illustrino i modi in cui l azienda intende rispettare la politica ambientale; 4. un piano d azione, vale a dire i passi e le azioni precise che l azienda intende compiere per raggiungere gli obiettivi ambientali; 5. un follow-up delle azioni: l azienda ha ottenuto i risultati a cui mirava? I richiedenti che dispongono di un Sistema di Gestione Ambientale registrato secondo le normative EMAS o certificato secondo ISO soddisfano automaticamente i criteri obbligatori generali di gestione. Il Green Key promuove la sensibilizzazione nei confronti dell ambiente non solo attraverso la gestione ambientale, ma anche offrendo ai clienti l opportunità di avere esperienze a contatto con la natura. L azienda Green Key non dovrebbe solo adottare al suo interno prassi rispettose dell ambiente, ma dovrebbe anche esigerle dai suoi fornitori. Questo riguarda anche le prassi adottate dall azienda per l approvvigionamento. In altri termini, l azienda dovrebbe acquistare il più possibile prodotti dotati di etichetta ecologica (eco-label) oppure fare acquisti da aziende che hanno predisposto al loro interno la gestione ambientale. L iter certificativo Come già accennato a rilasciare ufficialmente la Licenza d uso del marchio Green Key è la FEE ITALIA, l associazione che ogni anno assegna le Bandiere Blu alle spiagge italiane e della quale il RINA è partner certificativo per l applicazione del Green Key in Italia. La Struttura turistica, accettate le condizioni economiche e i requisiti del Regolamento per la concessione della licenza d uso del Green Key, formalizza la richiesta di concessione inviando a un modulo di Richiesta e il Questionario Informativo debitamente compilati. La documentazione è valutata dal RINA per conformità al Disciplinare e al buon esito dell esame i tecnici dell ente di certificazione effettuano gli accertamenti presso la Struttura turistica, per verificare la corretta applicazione dei criteri stabiliti nel Disciplinare. Al termine degli accertamenti, viene consegnato alla Struttura turistica un rapporto di verifica, sul quale sono tra l altro riportate le eventuali non conformità ed osservazioni riscontrate. La Struttura turistica dopo aver analizzato le cause delle eventuali non conformità segnalate deve proporre al RI- NA le necessarie azioni correttive ed i tempi previsti per la loro attuazione. A completamento, con esito favorevole, degli accertamenti e previa convalida da parte dell apposito Comitato Tecnico RINA, viene rilasciato il Certificato di Conformità. Il Certificato di Conformità e il Rapporto di verifica sono trasmessi da RINA a FEE ITALIA. FEE ITALIA, a buon esito della valutazione da parte del Comitato di Garanzia, rilascia alla Struttura turistica la Licenza d uso del Green Key. 518

6 SGA La Licenza d uso non ha scadenza temporale e la sua validità è subordinata a soddisfacenti risultati di successivi controlli eseguiti da RINA con cadenza non superiore ai 12 mesi. Un confronto tra i tre schemi Si evidenzia subito una forte similitudine tra il marchio Ecolabel e quello Green Key che si basano sul rispetto di criteri definiti puntualmente come si evidenzia facilmente da un confronto tra i criteri previsti nel campo dell energia che rappresenta uno di quelli più significativi nel settore alberghiero. Il confronto evidenzia come l Ecolabel, che del resto è un marchio che si prefigge l obiettivo di segnalare l eccellenza dei prodotti e servizi, preveda dei requisiti molto puntuali e definiti così come Green Key. Le differenze sono difficili da valutare. In alcuni casi è più rigoroso Ecolabel come nel caso delle lampade a risparmio energetico Ecolabel prevede entro un anno un efficienza energetica di classe A per almeno il 60% mentre Green Key il 20% da subito e la sostituzione delle altre in tempi non definiti. In altri è più oneroso Green Key: èil caso dei sistemi automatici di spegnimento delle luci che in Ecolabel è Tabella 2 - Confronto tra i criteri previsti nel campo dell energia nel settore alberghiero nei 3 schemi certificativi: criteri omogenei Omogenei 1. Energia elettrica da fonti rinnovabili Almeno il 22% di energia elettrica deve provenire da fonti rinnovabili. Questo criterio si applica solo alle strutture turistiche che hanno accesso ad un mercato che offre energia prodotta da fonti di energia rinnovabili. 38. Elettricità da fotovoltaico o da fonte eolica (2 punti) Presenza di un sistema fotovoltaico o eolico per la produzione di energia elettrica che fornisce o fornirà almeno il 20% dell energia consumata all anno. 3. Energia elettrica per il riscaldamento Almeno il 22% dell energia elettrica per il riscaldamento delle camere e dell acqua calda per usi sanitari deve provenire da fonti di energia rinnovabili. 38. Elettricità da fotovoltaico o da fonte eolica (2 punti) Presenza di un sistema fotovoltaico o eolico per la produzione di energia elettrica che fornisce o fornirà almeno il 20% dell energia consumata all anno. F.VII.3 L azienda deve usare energia rinnovabile. 3 - Energia Promozione del risparmio e del recupero energetico attraverso la riduzione della biancheria destinata al lavaggio. Installazione delle lampadine salva energia. 39. Riscaldamento da fonti di energia rinnovabili (1,5 punti) Almeno il 50% dell energia complessiva utilizzata per riscaldare le stanze o per la produzione di acqua calda per uso sanitario deve provenire da fonti di energia rinnovabili. segue 8 519

7 6. Isolamento delle finestre Tutte le finestre devono avere un grado di isolamento termico adeguatamente alto, simile ai doppi vetri, in relazione alle condizioni climatiche. 7. Spegnimento dell aria condizionata Se non c è spegnimento automatico dell aria condizionata quando le finestre sono aperte, deve esserci una segnaletica visibile che ricordi ai clienti di chiudere la finestra quando l aria condizionata è accesa. 8. Spegnimento delle luci Se nella stanza non c è un dispositivo di spegnimento automatico delle luci, devono essere disponibili informazioni facilmente accessibili che invitino gli ospiti a spegnere le luci quando escono dalla stanza. 53. Spegnimento automatico delle luci nelle stanze degli ospiti (1 punto) L 80% delle stanze deve essere dotato di sistemi automatici che spengono le luci quando gli ospiti escono dalla stanza. 9. Efficienza energetica delle lampadine a) Entro un anno dalla data della richiesta, almeno il 60% di tutte le lampadine installate nella struttura ricettiva deve presentare un efficienza energetica di classe A. Questo criterio non è applicabile se le caratteristiche fisiche delle lampade non consentono la sostituzione con lampadine a basso consumo energetico. b) Entro un anno dalla data della richiesta, almeno l 80% delle lampadine che si trovano in punti nei quali è probabile che rimangano accese per oltre 5 ore al giorno deve presentare un efficienza energetica di classe A. Questo criterio non è applicabile se le caratteristiche fisiche delle lampade non consentono la sostituzione con lampadine a basso consumo energetico. 47. Isolamento degli edifici esistenti (2 punti) Gli edifici devono presentare un isolamento superiore al livello minimo prescritto dalle disposizioni nazionali per garantire una sensibile riduzione del consumo energetico. VII.3 Tutte le finestre devono avere un grado approssimativamente alto di isolamento termico in accordo con il clima locale. L appropriatezza viene decisa dalla Giuria Nazionale e viene approvata dal Comitato Direttivo Internazionale. adeguato al clima della zona. F.VII.8 L aria condizionata deve spegnersi automaticamente all apertura delle finestre. F.VII.5 Devono essere istallati sistemi automatici di spegnimento delle luci quando gli ospiti lasciano le proprie stanze. IMPERATIVO VII.12 Almeno il 20% delle lampadine deve essere classe A. L hotel dovrebbe sostituire le altre lampadine il più velocemente possibile e ovunque sia tecnicamente possibile. Le ragioni per cui non si possono avere lampadine efficienti devono essere spiegate in modo chiaro. F.VII.9 Gli edifici devono essere isolati secondo gli standard minimi richiesti a livello nazionale per ridurre in modo significativo il consumo energetico. Es. di Obiettivi locali 3 - Energia... Installare almeno una lampada a basso consumo in ogni camera. Installare almeno nel 40% degli spazi comuni tecnologie per il risparmio energetico.... segue 8 520

8 SGA 49. Spegnimento automatico dell impianto di condizionamento (1 punto) Deve essere presente un dispositivo automatico che spenga l impianto di condizionamento quando le finestre sono aperte. 54. Spegnimento automatico delle luci esterne (1 punto) Le luci esterne non necessarie devono spegnersi automaticamente. F.VII.8 L aria condizionata deve spegnersi automaticamente all apertura delle finestre. F.VII.6 Le luci esterne non necessarie devono spegnersi automaticamente. Tabella 3 - Confronto tra i criteri previsti nel campo dell energia nel settore alberghiero nei 3 schemi certificativi: criteri disomogenei disomogenei 2. Carbone oli combustibili pesanti Nondeveessereusatocomefontedi energia né carbone né combustibile con un tenore di zolfo maggiore dello 0,2% per il riscaldamento. Questo criterio si applica solo alle strutture che hanno un impianto di riscaldamento autonomo. 4. Rendimento delle caldaie Le caldaie (generatori di calore) acquistate durante il periodo di assegnazione del marchio di qualità ecologica devono avere un rendimento minimo del 90%. Le caldaie già presenti in albergo devono soddisfare le norme di rendimento della Direttiva o quelle stabilite dal produttore. 5. Aria condizionata Gli impianti di condizionamento acquistati durante il periodo di assegnazione del marchio di qualità ecologica devono presentare un efficienza energetica minima di classe B. Nota: questo criterio non si applica ai condizionatori d aria costituiti da apparecchi che possono utilizzare altre fonti energetiche, o apparecchi aria-acqua o acqua-acqua, o ancora unità con una capacità (potenza refrigerante) superiore a 12 kw. 10. Timer per la Sauna Tutte le cabine per la sauna devono disporre di un dispositivo di controllo a tempo. IMPERATIVO VII.1 Il consumo di energia deve essere registrato almeno ogni mese. VII.2 Il riscaldamento e l aria condizionata devono essere perfezionati quando i locali non sono affittati. VII.4 Le superfici di scambio caldo/freddo nell impianto di ventilazione devono essere pulite VII.5 I filtri del grasso nello scarico devono essere puliti. VII.6 Il sistema di ventilazione deve essere controllato e riparato se necessario in modo da essere sempre efficiente. segue 8 521

9 40. Rendimento energetico delle caldaie (1 punto) La struttura ricettiva deve disporre di una caldaia ad alta efficienza (ai sensi dell articolo 6 della direttiva 92/42/CEE). 41. Emissioni di NOx delle caldaie (1,5 punti) La caldaia deve essere di classe 5 ai sensi della norma EN 297 pr A3 sulle emissioni di NOx, con emissioni inferiori a 70 mg di NOx/kWh. 42. Teleriscaldamento (1 punto) La struttura ricettiva deve essere riscaldata mediante teleriscaldamento. 43. Cogenerazione di energia termica ed elettrica (1,5 punti) Tutta l energia elettrica e il riscaldamento della struttura ricettiva devono essere garantiti da un impianto di cogenerazione di energia termica ed elettrica. 44. Pompe di calore (1,5 punti) La struttura ricettiva deve disporre di una pompa di calore per il riscaldamento e/o il condizionamento dell aria. 45. Recupero del calore (2 punti) La struttura ricettiva deve disporre di un sistema di recupero del calore per una (1 punto) o due (2 punti) delle seguenti categorie di prodotti: sistemi di refrigerazione, ventilatori, lavatrici, lavastoviglie, piscina(e), acque di scarico. 48. Impianto di condizionamento dell aria (1,5 punti) L impianto di condizionamento deve presentare un efficienza energetica di classe A per quanto riguarda l etichettatura indicante il consumo di energia dei condizionatori d aria per uso domestico o un efficienza energetica analoga. Questo criterio non si applica agli apparecchi che possono utilizzare altre fonti energetiche, agli apparecchi aria-acqua o acqua-acqua o alle unità con una capacità (potenza refrigerante) superiore a 12 kw. VII.8 Le nuove pompe ed impianti di raffreddamento non devono usare refrigeranti CFC. Comunque tutte le apparecchiature devono essere in regola con la legislazione nazionale sul recupero differenziato di refrigeranti. VlI.9 I nuovi minibar non devono avere un consumo energetico superiore a 1 Kw al giorno. IMPERATIVO VII.11 Le televisioni devono essere spente quando appartamenti e case non sono affittate. VII.13 L azienda deve mostrare uno sforzo verso il risparmio di acqua o energia in ciascuna unità dove ce ne sia un alto consumo ad esempio: sauna, hammam, piscina, terme, solarium... F.VII.1 Un consulente in materia di energia deve effettuare una visita all azienda. F.VII.2 Il riscaldamento con pannelli elettrici o altri dispositivi a funzionamento elettrico diretto non deve essere permesso. F.VII.4 Gli impianti di ventilazione devono essere equipaggiati con un ottimizzatore e un motore a risparmio energetico. segue 8 522

10 SGA 50. Architettura bioclimatica (2 punti) La struttura ricettiva deve essere costruita in base a principi di architettura bioclimatica. 51. Frigoriferi (1 punto), lavastoviglie (1 punto), lavatrici (1 punto) e apparecchiature da ufficio (1 punto) a basso consumo energetico a) (1 punto) Tutti gli elettrodomestici devono avere un efficienza di classe A. Per quanto riguarda l etichettatura indicante il consumo d energia dei frigoriferi elettrodomestici, dei congelatori elettrodomestici e delle relative combinazioni; tutti i frigo-bar e i mini-bar devono essere almeno nella classe C. b) (1 punto) Tutte le lavastoviglie domestiche devono presentare un efficienza energetica di classe A. c) (1 punto) Tutte le lavatrici domestiche devono presentare un efficienza energetica di classe A. d) (1 punto) Almeno l 80% delle apparecchiature da ufficio (PC, monitor, fax, stampanti, scanner, fotocopiatrici) deve possedere i requisiti per l attribuzione dell etichetta «Energy Star». 52. Posizionamento dei frigoriferi (1 punto) I frigoriferi delle cucine devono essere posizionati e regolati in base a principi di risparmio energetico. F.VII.7 Contatori separati devono essere istallati in punti strategici per il monitoraggio energetico. VII.7 Frigoriferi, ghiacciaie, forni, ecc. devono essere equipaggiati con chiusure ermetiche. IMPERATIVO VII.10 I frigoriferi devono essere spenti quando appartamenti e case non sono affittate. F.VII. Un sistema di recupero del calore dai sistemi di refrigerazione, dai ventilatori, dalle piscine o dalle acque di scarico dei sanitari deve essere installato. criterio facoltativo per almeno l 80% delle stanze e in Green Key obbligatorio per tutte le stanze. In sostanza comunque due standard che garantiscono elevati standard di qualità delle strutture ricettive. Diverso è il marchio Legambiente. Tale marchio è meno impegnativo a livello della singola struttura in quanto i criteri sono di carattere più generale ma vi è una maggiore attenzione all esterno attraverso un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni locali e di altri soggetti pubblici e privati. Ad esempio nel è stato stipulato un accordo con Trenitalia in base al quale i turisti che scelgono di andare in vacanza in una struttura associata a Legambiente Turismo che ha aderito volontariamente a questo accordo, prenotando per un periodo non inferiore ai 7 (sette) giorni, con trattamento almeno di mezza pensione, avranno diritto al rimborso del biglietto di andata e ritorno per la tariffa corrispondente alla seconda classe (anche se viaggiano in prima). I risultati sono anche in questo caso molto lusinghieri. Nel 2005, ad esempio, nell ambito del Progetto Life Tourbench,èstata effettuata una ricerca sui consumi e i relativi risparmi ottenuti, applicando gli adempimenti obbligatori previsti in attuazione del decalogo generale. In un una parte (258 su un totale di 303) delle strutture ricettive aderenti all ecolabel Legambiente Turismo (con posti letto e presenze calcolate) si è stimato un risparmio idrico, con l installazione di riduttori di flusso in rubinetti, docce e bidet consente la riduzione dei consumi di oltre metri cubi, valore equiparabile al fabbisogno giornaliero delle utenze domestiche di una città di 1 milione e mezzo di abitanti. Detto delle differenze tecniche tra i 3 schemi e della forte 523

11 similitudine tra Ecolabel e Green Key la domanda che viene da porsi è perché, a fronte dell esistenza di Ecolabel, si sia diffuso a livello Europeo e si stia introducendo in Italia questo nuovo marchio Green Key. Una risposta che possiamo cercare di dare è quella relativa alla complessità, tempi e costi superiori di Ecolabel. In sostanza Ecolabel è un marchio istituito a livello comunitario, l attribuzione del marchio a livello di singole nazioni è gestito da un organismo competente (in Italia il Comitato Ecoaudit Ecolabel che si avvale del sistema APAT-Agenzie regionali per i controlli) e quindi necessariamente più laborioso (tempi previsti di massimo 3 mesi e documentazione di richiesta secondo standard definiti molto puntualmente). Inoltre il meccanismo di accesso a Green Key è meno impegnativo perché i requisiti richiesti inizialmente sono quelli imperativi (molto ridotti) mentre per gli obbligatori ci sono 2 anni di tempo a disposizione. Dall indagine effettuata risulta che il settore alberghiero, e quello del turismo più in generale, è caratterizzato da una forte dinamicità in campo ambientale. Ciò è certamente dovuto alla percezione di un forte legame tra qualità ambientale e qualità della vacanza (soprattutto nel caso di alberghi per vacanza montana o marina e di turismo intermediato da T.O.). Tale evidenza ha spinto gli operatori del settore verso forme di riconoscimento della qualità ambientale di diverso tipo determinando un sovraffollamento di marchi nazionali ed internazionali di diversa natura che rendono molto difficile orientarsi per l utente. Riguardo alla situazione Italiana sono stati analizzati i casi delle due etichette ecologiche più diffuse (Ecolabel e Legambiente turismo) e quello dell etichetta Green Key appena introdotta a livello nazionale. In definitiva tutti gli schemi analizzati garantiscono dei buoni risultati. Migliore è quello di Ecolabel e Green Key a livello di singola struttura, più interessante è il coinvolgimento del territorio e del sistema trasporti per Legambiente Turismo. La differenza tra le due etichette di tipo I (Green Key ed Ecolabel) è stata già trattata. Certamente Ecolabel, per la sua natura istituzionale e il target di eccellenza che si propone si configura come l etichetta più prestigiosa ed ha maggiore riconoscibilità a livello europeo. Il marchio Legambiente, invece, si differenzia nettamente dagli altri due e si configura come uno strumento utile soprattutto se utilizzato in collaborazione con le amministrazioni locali. In ogni caso ogni iniziativa che può contribuire a diffondere pratiche di turismo sostenibile è utile a migliorare una situazione che non in tutte le aree del nostro territorio è ottimale. Conclusioni Andando in stampa: è stato pubblicato in G.U. 18 maggio 2007, n. 114, il D.P.C.M. 16 febbraio 2007, «Incentivazione dell adeguamento dell offerta delle imprese turistico-ricettive e della promozione di forme di turismo ecocompatibile, ai sensi dell art. 1, comma 1228 della legge 27 dicembre 2006, n. 296». 524

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