Le alterazioni riproduttive del maschio sono raggruppabili nell incapacit. coeundi) e nell incapacit. generandi).
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- Alfonso Colonna
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1 CLINICA ANDROLOGICA
2 Le alterazioni riproduttive del maschio sono raggruppabili nell incapacit incapacità di completare la copula (impotentia( coeundi) e nell incapacit incapacità di rendere fertile tale copula (impotentia( generandi).
3 IMPOTENTIA GENERANDI L istinto genesico e l attitudine alla monta sono regolari ma il maschio non ingravida o ingravida poco. Presente già alla pubertà Può comparire nel corso della vita sessuale Temporanea o definitiva
4 Causa: scarsa e cattiva qualità dell eiaculato può essere di origine genetica (ipoplasia testicolare, aplasia dei dotti di Wolff, spz difettosi) lesioni testicolari infezioni agli organi genitali stress da trasporto superattività sessuale qualsiasi malattia a decorso febbrile
5 Importante: Esame clinico (ispezione dello scroto; palpazione dei testicoli e dell epididimo; palpazione per via rettale degli organi genitali interni) Valutazione della capacità fecondante dello sperma
6 Trattamento: Eliminare la causa e sospendere l attività sessuale Antibiotici hcg Evitare gli stress Curare l alimentazione
7 IMPOTENTIA COEUNDI Inabilità al coito Può dipendere da: alterazioni endocrine malattie agli organi genitali malattie che non coinvolgono direttamente l apparato genitale
8 Si possono distinguere due distinte situazioni: Animale con istinto genesico presente - senza interesse per la femmina - non riesce ad aggiustare la posizione per la monta Animale senza istinto genesico
9 Libido scarsa o assente I maschi immaturi sessualmente, o di età avanzata o allevati in isolamento mostrano scarsa o assente libido. In questi casi è necessario avviare l animale l all attivit attività riproduttiva utilizzando lo stimolo di femmine in estro. È suggerita anche la terapia ormonale con hcg ( UI) (3 volte a settimana) o GnRH (3 ore prima della monta) al fine di indurre la produzione di adeguate concentrazioni di testosterone e la ripresa della normale libido.
10 In cani trasportati per lunghe distanze in vista di accoppiamenti programmati spesso si ha un calo della libido da stress. Il verro è molto sensibile ai rumori e alla presenza di maschi dominanti che possono inibire il suo normale comportamento sessuale.
11 Le disfunzioni locomotorie possono compromettere o impedire la copula. Nel verro significative sono le lesioni ai carpi mentre nei tori le lesioni interdigitali. Non vanno comunque escluse le patologie dei tessuti molli del dorso e le ossificazioni del rachide nel toro oltre i sette anni che spesso nell amplesso si complicano con fratture sino alla paraplegia.
12 Accoppiamento impossibile L erezione deriva dall afflusso afflusso di sangue nei corpi cavernosi e permane per azione dei muscoli ischiocavernosi che ostacolano il ritorno venoso. Un anormalit anormalità del drenaggio venoso su base congenita comporta una mancata erezione e quindi flaccidità del pene. La condizione è diagnosticabile mediante indagine radiografica con mezzo di contrasto. Il trattamento chirurgico è sconsigliato.
13 L occlusione del canale longitudinale del pene su base congenita o derivante da un ematoma o da accumulo di materiale fibroso comporta flaccidità del pene e mancata erezione. L alterazione L si riscontra in tori e arieti.
14 Rottura del corpo cavernoso del pene o frattura del pene una patologia non comune ma abbastanza grave in tori, arieti e verri. La rottura della tunica albuginea avviene spontaneamente quando la pressione nel corpo cavernoso è abnorme. Può essere causata da bruschi movimenti della femmina al momento dell eiaculazione eiaculazione o dall urto dell organo contro sistemi applicati alla femmina per evitare la copula.
15 In seguito alla rottura vi è emorragia con formazione di ematoma anteriormente o posteriormente allo scroto a seconda che la frattura sia prossimale o distale alla flessura sigmoidea.. Le fratture distali sono caratterizzate da edema del prepuzio. Si può avere prolasso del pene. Inizialmente l ematoma l si presenta molle, fluttuante e non dolente, poi diviene teso e duro. È possibile che questo si complichi in ascesso se non trattato.
16 Prolasso del pene conseguente alla rottura dello stesso nel toro
17 Frattura del pene nel toro e conseguente ematoma
18 Confermata la diagnosi di frattura del pene, differenziando l ematoma l da un ascesso, da un trauma prepuziale o da un infiltrazione di urina per rottura dell uretra, ecc., si attua la terapia che può essere di tipo conservativo o chirurgico in base all entit entità dell ematoma ematoma e alle condizione dell organo.
19 La terapia conservativa prevede riposo per circa 90 giorni, somministrazione di antibiotici per prevenire la formazione di ascessi e manipolazione del pene al fine di ridurre la formazione di aderenze tra l organo e i tessuti circostanti.
20 La terapia chirurgica prevede lo svuotamento dell ematoma ematoma in anestesia generale mediante incisione con termocauterio e la sutura con filo riassorbibile dell albuginea lesa. Prima di suturare l incisione l cutanea si cosparge pomata antibiotica sulla prima sutura a livello di albuginea.
21 Trattamento chirurgico della frattura del pene
22 È consigliabile eseguire l intervento l giorni dopo il trauma quando l edema l e il prolasso prepuziali sono in parte regrediti evitare che il maschio monti per 3 settimane. La riuscita dell intervento è relativa al grado di neoformazione cicatriziale sottocutanea. Per limitare le aderenze è utile stimolare lo sfoderamento del pene con la presenza di femmine in estro.
23 Persistenza del frenulo del pene è un anomalia riscontrata nel toro, nel verro e nel cane. La conseguenza è la deviazione ventrale dell organo che rende impossibile la copula. Terapia chirurgica: dopo aver legato i vasi del frenulo è possibile effettuare la sua dieresi con una buona prognosi.
24 Persistenza del frenulo
25 DEVIAZIONE LATERALE DEL PENE È possibile riscontrare deviazioni laterali del pene per anomalie congenite dell albuginea e per traumi a carico della stessa. È caratteristica in tori di ogni età la deviazione a spirale del pene prima della penetrazione in vagina. Questo è riconducibile a problemi neuro-comportamentali ed a lassità del legamento apicale dorsale del pene.
26 Deviazione a spirale del pene, nel toro
27 Il toro eiacula contro il perineo della femmina e il trauma a livello di glande porta alla formazione di ulcere con conseguente perdita della libido. Il trattamento prevede la sutura del legamento apicale dorsale all albuginea albuginea con filo riassorbibile ma è sconsigliato poiché è possibile l eziologia l genetica.
28 PROLASSO DEL PENE Trattamento: riposizione forzata del pene nella cavità prepuziale restrizione dell orifizio prepuziale con sutura a borsa di tabacco rimozione della sutura dopo 15 gg.
29 PROLASSO DEL PREPUZIO L eversione patologica del prepuzio dovuta a prolasso dello stesso è riconducibile ad aplasia o ipoplasia dei muscoli retrattori del prepuzio o a processi infiammatori del fodero. La mucosa esposta va incontro a flogosi con successiva produzione di tessuto di granulazione oltre alla comparsa di ulcere. Il pene in erezione ha una protrusione incompleta.
30 È possibile ridurre il prolasso del prepuzio mediante manipolazione con sostanze emollienti o ricorrere al trattamento chirurgico. Quest ultimo ultimo prevede l anestesia l generale e due incisioni, una prossimale e l altra l distale del prepuzio con asportazione del cilindro di tessuto compreso fra esse e la loro sutura con filo riassorbibile.
31 FIMOSI costrizione del prepuzio che ostacola la normale protrusione del pene. Può essere un affezione su base congenita soprattutto in alcune razze di cani in cui si nota minzione difficoltosa con conseguente balanopostite,, setticemia e morte. Può essere conseguente a ferite ed ulcere del prepuzio con restringimento dell orificio durante il processo di cicatrizzazione. Come nel cane anche nel toro e nell ariete il trattamento è chirurgico prevede la rimozione di una porzione ventrale del prepuzio.
32 PARAFIMOSI comune nel cane e nello stallone consiste in una costrizione del prepuzio che ostacola la normale retrazione del pene dopo la monta. può essere congenita o acquisita. L edema infiammatorio comprime l apporto l nervoso e vascolare causando problemi all eiaculazione, ischemia e necrosi. È necessario ridurre l edema l con impacchi freddi, con antinfiammatori o con diuretici, applicare sostanze emollienti e proteggere il pene.
33 La costrizione del pene da parafimosi porta a volte a necrosi dell organo. La causa va ricercata nella contaminazione del pene con ciuffi di peli molto lunghi soprattutto in alcune razze di cani e di ovini. È indicata l amputazione l del pene.
34 BALANOPOSTITE processo infiammatorio a carico del pene e del prepuzio comune in cani, tori e arieti, meno frequente nello stallone, nel verro e nel gatto. Il dolore, la presenza di essudato e di aderenze sono i segni clinici riscontrabili.
35 Balanopostite da IBR-IPV IPV
36 Cause: Traumi dovuti a corpi estranei Uso prolungato o irrazionale della vagina artificiale Stasi urinaria nel prepuzio Nel cane: herpesvirus nel toro: complesso IBR-IPV (BHV 1) nello stallone: da Trypanosoma equiperdum affezioni da Habronema muscae con proliferazione granulomatosa e infiltrazione eosinofila
37 Sintomi: Pene arrossato e, a volte ulcerato edema del prepuzio, del pene e dello scroto, ipertrofia dei linfonodi scolo uretrale mucopurulento urinazione dolorosa Reazione dolorosa alla palpazione del pene attraverso il fodero In caso di complicazioni da germi piogeni è possibile la formazioni di ascessi Se il processo infiammatorio cronicizza: aderenze fibrose
38 Terapia: utilizzo di emollienti e antibiotici in prepuzio riposo sessuale Nel caso dell abronemosi è utile l utilizzo dei cortisonici e degli antiparassitari trattandosi di una reazione di tipo allergico indotta dalle larve del parassita.
39 NEOPLASIE fibropapilloma di natura virale nel bovino, sarcoide e il melanoma nel cavallo, tumore venereo trasmissibile nel cane. Alcune neoplasie tendono ad ulcerare o a dare metastasi a carico dei linfonodi regionali. Si tenta l escissione l della massa tumorale e in casi complicati l asportazione delle strutture anatomiche compromesse.
40 Fibropapilloma su pene di toro
41 Sarcoidi su pene di stallone
42 Tumore venereo trasmissibile su pene di cane
43 Melanomi su pene di stallone, dal manto grigio
44 Papilloma su pene di cane
45 PATOLOGIE DEL TESTICOLO
46 CRIPTORCHIDISMO indica la mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nello scroto a cui si associa oligospermia o azospermia per la temperatura addominale incompatibile con la spermatogenesi. La secrezione di testosterone e quindi la libido non è compromessa. Nel criptorchidismo monolaterale l animale è fertile.
47 Patologia congenita La discesa dei testicoli inizia nella fase prenatale e si completa in quella neonatale Normalmente intorno al 10 giorno (max 4-6 mese) le gonadi sono presenti nella borsa scrotale, nel cane e nel gatto. Nel cavallo, i testicoli discendono nello scroto tra 30 giorni prima e 2 settimane dopo la nascita.
48 Il testicolo fetale è inizialmente localizzato vicino al rene. La migrazione testicolare è guidata: dal legamento caudale del testicolo o gubernaculum dalla regressione del legamento sospensore del testicolo
49 Si possono distinguere 2 fasi nella discesa testicolare: la migrazione transaddominale la migrazione inguinoscrotale La prima fase è controllata dall ormone anti- Mulleriano (Mullerian inhibitory substance) e la seconda fase coinvolge una interazione tra androgeni e nervo genitofemorale.
50 Frequenza: 10% circa, cani e cavalli Diagnosi: identificare la posizione del testicolo (addome o canale inguinale) ecografia Dosaggio del testosterone ed estrogeni (leggermente ridotto) Dosaggio del testosterone dopo stimolazione con GnRH o hcg (50 mg/cane di GnRH; UI di hcg nel cavallo) esame del pene nel gatto, per valutare la presenza delle spine, ormono-dipendenti.
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52 Terapia: hcg ( UI 4 somministrazioni nell arco di 2-3 settimane) in soggetti di età inferiore a 16 settimane (cani) hcg (2.500 UI 2 volte a settimana per 4 settimane) Asportazione chirurgica del testicolo ritenuto con approccio: - inguinale, - parainguinale, - paramediano soprapubico, - fianco - laparoscopico
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54 Degenerazione testicolare Cause: Età avanzata (degenerazione idiopatica) Temperatura elevata Terapie ormonali (testosterone, estrogeni) Neoplasie Disordini nutrizionali (ipovitaminosi, NEBAL, carenze proteiche ) Traumi Stress Infezioni virali
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56 - Focale o diffusa; - Mono o bilaterale Sintomi: Atrofia Calcificazione Fibrosi Riduzione delle dimensioni testicolari Riduzione o blocco della spermatogenesi
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58 Diagnosi: - Anamnesi - Qualità del seme - Dosaggio ormonale - Ecografia - Prelievo bioptico Trattamento: - Eliminare la causa - Castrazione
59 Aumento volume scrotale Congenito o acquisito Acuto e rapido o cronico e progressivo Unilaterale o bilaterale Associato o meno a infiammazione e dolore
60 Acquisito Scrotale: - Peritoniti - Emoperitoneo - Ascite Conseguenze: - Aderenze - Ascessi
61 Idrocele: accumulo di liquido tra la tunica vaginale parietale e viscerale - idiopatico; - migrazione parassitaria; - traumi; - neoplasie; - orchiti; - ernia inguinale; - alte temperature
62 Diagnosi: - palpazione; - ecografia; - centesi. Terapia: - antiinfiammatori; - diuretici - castrazione a funicolo chiuso
63 Ematocele: simile all idrocele. - rottura di vasi a livello di scroto o tunica vaginale - ecograficamente si può rilevare un fluido anecogeno con fibrina - centesi - aumento della temperatura scrotale - Si può avere degenerazione testicolare
64 Ernia inguinale o scrotale:
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66 Patologie testicolari: - traumi; - orchiti - torsione testicolare; - neoplasie; - ipertrofia compensatoria
67 Congenito: ernia inguinale; varicocele: dilatazione congenita delle vene del plesso pampiniforme - non è associato a dolore; - Dovuto ad incompetenza valvolare delle vene testicolari - Alla palpazione si sente una struttura vascolare tortuosa - Seme di scarsa qualità
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69 ORCHITE/EPIDIDIMITE Infiammazione del testicolo/epididimo Può essere unilaterale o bilaterale Causata da batteri (Brucella, A. pyogenes, streptococchi ), virus (BVH 4, Picornaviridae) Fase acuta: testicolo e scroto ingrossati, caldi, dolenti con accumulo di essudato sieroso tra il testicolo e la tunica vaginale, risentimento generale con febbre e inappetenza
70 Orchite nel toro
71 Orchite nell ariete
72 Orchite necrotica-suppurativa
73 La fertilità diminuisce. L eiaculato è di volume normale, ma più acquoso e chiaro con presenza, in alcuni casi di sangue e pus; riduzione del numero di spz con una elevata percentuale di forme anormali. Se è colpito solo un testicolo, l altro va incontro a degenerazione transitoria, durante la fase acuta, per aumento della temperatura all interno dello scroto.
74 In caso di orchite/epididimite cronica, lo scroto è generalmente normale, mentre il testicolo diventa molle e atrofico. L epididimo può sembrare più duro del normale. Terapia: ampicillina, amoxicillina e associazioni trimethoprim-sulfamidici (per almeno 2 settimane).
75 NEOPLASIE TESTICOLARI Tumori delle cellule del Sertoli Tumori delle cellule del Leydig Seminomi Frequenti soprattutto nei cani, meno nelle altre specie.
76 Seminoma: (derivano dalle cellule germinali del tubulo seminifero) bianchi, soffici e protrundenti Tumori delle cellule del Sertoli: bianchi, con molto tessuto fibroso; determinano iperestrogenismo Tumori delle cellule del Leydig: gialli, soffici, con aree di emorragie
77 Tumore delle cellule del Leydig
78 Tumore delle cellule del Sertoli
79 Seminoma
80 Sintomi: Aumento delle dimensioni inguinali o scrotali Alopecia Ginecomastia Metaplasia squamosa della prostata Anemia, trombocitopenia, leucopenia Atrofia testicolare
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83 Diagnosi: Ecografia (ecogenicità mista) Aspirazione con ago sottile (per differenziare da ascessi o granulomi) Terapia: Castrazione
84 CASTRAZIONE NEL CAVALLO
85 SEDAZIONE ED ANESTESIA CASTRAZIONE IN STAZIONE: - Detomidina (20-40 µg/kg) e Butorfanolo (0,01-0,05 mg/kg) - Xilazina (0,3-0,5 mg/kg) e Butorfanolo (0,01-0,05 mg/kg) Anestesia locale (10-20 ml di lidocaina) - nel cordone spermatico - nel parenchima
86 ANIMALE ABBATTUTO: Xilazina (1,1 mg/kg IV) + Ketamina (2,2 mg/kg IV) + Diazepam (0,05-0,1 mg/kg IV) L aggiunta di Butorfanolo (0,02-0,03 mg/kg) determina analgesia addizionale. Questa combinazione permette un tempo operatorio di minuti.
87 TECNICA CHIRURGICA IN CAVALLI NORMALI TECNICA A FUNICOLO APERTO: Si effettua un incisione longitudinale attraverso la pelle scrotale, il dartos, la fascia scrotale, la tunica vaginale. Si prolassa il testicolo Si evidenzia il cordone spermatico Si taglia la parte non vascolare (m.lo cremastere, dotto deferente) Si applica l emasculatore alla parte vascolare. Si legano i vasi con un punto ad 8 Si recide
88 TECNICA A FUNICOLO CHIUSO: La tecnica è simile alla precedente, ma non s incide la tunica vaginale. L emasculatore viene posto su tutto il cordone spermatico.
89 CASTRAZIONE DI UN CAVALLO CRIPTORCHIDE L approccio chirurgico può essere: Inguinale Parainguinale Soprapubico paramediano Dal fianco sinistro In laparoscopia
90 MONORCHIDISMO Completa assenza di un testicolo Una definitiva diagnosi può essere fatta solo dopo eplorazione chirurgica dell addome, rimozione dell altro testicolo e test ormonale. L esame ormonale include: - concentrazione di testosterone ed estrone solfato - concentrazione di testosterone in seguito a stimolazione con hcg ( UI) - concentrazione di estrone solfato fecale
91 COMPLICAZIONI DELLA CASTRAZIONE Scolo post-operazione Eccessiva emorragia Funiculite Prolasso di intestino Peritonite Idrocele
92 VASECTOMIA Inibisce la fertilità conservando le caratteristiche comportamentali del maschio e la produzione di testosterone Dopo la vasectomia, gli spermatozoi permangono nell eiaculato del cane per 3 settimane ed in quello del gatto per 7 settimane
93 Eseguire un incisione della lunghezza di 1-2 cm al disopra del funicolo spermatico, tra lo scroto e l anello inguinale; Localizzare il funicolo spermatico mediante dissezione; Incidere la tunica vaginale ed isolare il dotto deferente; Eseguire una doppia legatura del dotto deferente Asportare un tratto di circa 0,5 cm tra le due legature Ripetere la procedura sul funicolo controlaterale; Apporre i tessuti sottocutanei e la cute.
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