8:20 Maggio ANNO 2 - NUMERO 2

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1 Il giornalino delle 8:20 Editoriale Ecco il nuovo numero del giornalino di istituto. E l ultimo di quest anno, poi molti componenti della redazione dovranno vedersela con gli esami, mentre altri se ne andranno beatamente in vacanza. Vabbè c est la vie!!! I componenti della Redazione che sosterranno gli esami Questo è il numero dei saluti, quindi senza dilungarci troppo in discorsi più o meno nostalgici vi lasciamo con una bella foto della redazione ( nella pagina seguente) di quest anno da appendere alle pareti delle vostre camere per giocare a freccette (scherziamo, ma tutto è possibile). Ciao raga! Tutto ok? Sapete ultimamente "l'aria che tira" tra noi ragazzi mi sembra alquanto strana. Non trovate?! Forse sarà un'impressione mia ma sento e vedo che qualcosa è cambiato in tutti noi. Stiamo forse crescendo? No.non diciamo cavolate! Per esempio c'è chi si arrabbia per niente, chi sembra sempre arrabbiato, chi dice "che non gli frega niente di niente" e chi, invece, sembra troppo preoccupato per tutto. C'è chi dice sempre si, o chi dice sempre no, chi si strugge per amore e chi, invece non credeva neanche che esistesse l'amore e cercava di consolare un amico innamorato finché la stessa sera riceve una bella bastonata da cupido che lo fa innamorare per la prima volta. C'è chi ti giudica da come ti vesti, come porti i capelli o addirittura da come cammini, ma c'è anche se ne "sbatte" altamente e ti giudica per come sei dentro. C'è chi è troppo falso e non ti sta bene o c'è chi è troppo diretto e non ti sta bene uguale. Le persone a cui corri dietro non ti aspettano e non ti accorgi che tu non aspetti chi corre dietro a te oppure c'è chi in classe ti bombarda con palline di carta, come neanche Mr Bush ha fatto con l Iraq. C'è chi, come me, lavora senza sosta aspettando un'imprecisata "notte di Holloween" e già pensa alla notte di natale, oppure chi è furibondo e torna a casa spaccando la sua camera senza ritegno neanche per i poster dei suoi idoli appesi al muro. C'è anche chi cerca lo sguardo di una ragazza che neanche si accorge di lui e quando questo avviene, è lui a guardare da un'altra parte, ma c'è anche chi si fa a pezzi per realizzare i sogni di altri facendo diventare i propri sogni incubi. In questo numero - Editoriale pag. 1 - La positività di un esperienza pag. 2 - Secondo Memorial Patrizia Di Salvatore pag. 3 - La scuola va a teatro pag. 4 - Sounds & Lights pag. 5 - Tutti in pista... ma con prudenza pag. 6 - La realizzazione del CD ROM Motorway pag. 7 - Gita scolastica: cultura o solo divertimento? pag. 8 - Depurare è bene... divertirsi è meglio pag. 8 - Cos è il CIAO? pag. 9 - Sessualità pag.10 - Prove parallele e simulazione terze prove pag.11 - All ITIS aria di premi... e di campioni pag.12 - La giornata dell arte pag.13 - Il 1 Maggio pag.13 - Recensioni-Il viaggio pag.14 - Recensioni- Non siamo mai stati sulla luna pag.14 - POE SIA pag.16 - Dedicato a... pag.17 - Campacavallo che l erba cresce... pag.18 - Per saperne di più pag.18 Pagina 1

2 ... continua da pag.1 Oppure c'è chi è geloso o gelosa di te e mette in giro tante cavolate sul tuo conto che si fa pesante e quasi difficile da saldare e c'è anche chi ha desiderato fortemente una cosa e adesso che ce l'ha non sa proprio cosa farci. C'è chi ti scarta a priori per i colori della tua bandiera nazionale o chi ti considera tutto solo per quello, o c'è chi ti segue, ma anche chi ti insegue. E c'è ancora chi ti dice una parola tanto per dirla, non sapendo che quella ti farà cadere in pensieri profondi e senza logica. C'è anche chi viene a scuola ma è triste, perché la ragazza a cui tiene di più, gli ha detto di lasciarla stare e ora per lui c'è solo il buio. E c'è chi fa avanti e indietro dalla porta della presidenza per renderci la scuola più disciplinata e ordinata... e, se si guarda in fondo al corridoio, si può intravedere una figura... una professoressa... su cui si può sempre contare, che non ti ha mai lasciato solo, e tu sai che non lo farà mai. E infine, c'è chi non ti fa capire chi è, che vuole e a che cosa pensa e tu te ne freghi e ritorni ogni giorno su quel banco rivedendo tutte quelle persone di prima e non curandoti della formula di matematica che il professore cerca di farti capire. Del resto, tutto questo è routine. Magari adesso c'è chi si chiede perché ho scritto quest'articolo. Forse perché tra poco andremo in vacanza e, allora "solo vita bei pensieri di divertimento" LA ROUTINE SI INTERROMPE! Mehdi Excalibur Mahdloo LA POSITIVITA DI UN ESPERIENZA Al termine del secondo anno di vita del giornalino ci sembra opportuno fare qualche riflessione. Lavorare con gli studenti fuori delle aule scolastiche è piacevole, il clima è più disteso e i rapporti diventano più confidenziali; i ragazzi si spingono fino a fare battute sul nostro conto, a sottolineare i nostri difetti e a caricaturare i nostri atteggiamenti. E gradevole constatare che, affidati dei compiti, sono in grado di eseguirli con automia e senso di responsabilità, senza dover esercitare azioni coercitive, che, invece, a volte ci tocca mettere in atto durante le ore canoniche di lezione. Sono stati positivi quei pomeriggi del venerdì, tutti davanti ai computer, con la musica di sottofondo, a scivere, a vagliare e scegliere materiali pervenuti, a correggere le bozze... e poi lo sforzo finale. Finalmente veder prendere forma da un mucchio di floppy disk; da fogli stroppicciati, corretti e ricorretti, sparsi per ogni pizzo; da appunti scarabbocchiati e difficili da interpretare le pagine colorate nel giornalino ci fa tirare un sospiro di sollievo e ci fa sentire soddisfatti. Riscrivere un pezzo al computer con attenzione non è poi tanto difficile, ma alla fine comporre tutti gli articoli e tutte le foto in modo da sitemarli per bene nelle pagine, mantenendo organicità tra i contenuti, riempiendo tutti gli spazi e ottenendo anche gradevoli effetti visivi non è facile. Però la soddisfazione maggiore, soprattutto come docenti che hanno la vocazione di trasmettere competenze ai propri allievi, è stata proprio quella di vedere alcuni alunni raggiungere in poco tempo le abilità necessarie ad usare i software specifici per l impaginazione del giornalino. E con soddisfazione, ed anche con una punta d orgoglio, che vogliamo constatare che quest ultimo numero è stato costruito dai novelli tipografi in quasi totale autonomia: il nostro intervento è stato quello di una fine limatura finale su un lavoro già completamente impostato. Bravi ragazzi, arrivederci al prossimo giornalino! I coordinatori del gruppo Pagina 2

3 Secondo memorial Patrizia Di Salvatore "Partita per un'amica", questo lo slogan che ha accompagnato anche quest'anno il torneo di calcio organizzato dalla nostra scuola in memoria della professoressa Patrizia Di Salvatore. Alla manifestazione hanno preso parte alunni di tutti gli istituti superiori di Avezzano e l'incasso, come nella scorsa edizione, è stato totalmente devoluto all'airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro): Euro! Tre le squadre a contendersi il primato: la formazione degli alunni dell'itis; la squadra dei professori e una formazione mista comprendente alunni di varie scuole. Prima del fischio iniziale è stato osservato un toccante minuto di silenzio: i giocatori si tenevano per mano al centro del campo, con lo sguardo rivolto verso il cielo; un applauso scrosciante, ha poi avvolto lo stadio, preludendo l'inizio del gioco. Il primo incontro ha visto la vittoria dei ragazzi dell'itis, tra i quali si è distinto il bravo numero 14 Alessandro Lusi. La vittoria finale è andata però alla squadra dei professori, che hanno espugnato lo Stadio dei Marsi mandando in visibilio i circa 3000 spettatori presenti sugli spalti. Marcatori il prof. Giuseppe Brancato, in grande forma a dispetto dei suoi 52 anni; D'Angeli e Cappelletti. Con loro c'erano anche: Costantini, D'Angelo, Lobene, Buzzelli, Martorelli, Ciminelli, Del Manzo, Di Giustino, Sabatini, Mariani, Principe, Angeloni, Pericoli, Di Cesare, Morelli. Il trofeo più importante va alla solidarietà che, ancora una volta, si è dimostrata capace di unire tanta gente in uno scopo benefico, nel nome di una persona che credeva in questi valori e non sarà mai dimenticata. Ivan Santucci Pagina 3

4 Non solo lezioni, compiti e interroga- La scuola va a teatro Quando i ragazzi della nostra scuola si recano al Castello Orsini per assistere agli spettacoli del laboratorio teatrale, partecipano con interesse, si divertono, s'immedesimano, si emozionano; ma pochi di essi sanno cosa c'è dietro e forse molti si chiederanno come costruiamo quelle rappresentazioni. Cercherò di rendervene partecipi in queste righe L'attività teatrale, che noi svolgiamo sotto la guida della compagnia Lanciavicchio, inizia di solito verso ottobre, quest'anno però siamo partiti un po' in ritardo. Il primo incontro è sempre il più particolare, anche per me che frequento il corso da quattro anni, perché dopo aver assunto la nostra solita posizione di "lavoro" e cioè tutti in cerchio, inizia il giro di presentazioni, nel quale ognuno, compresi i nostri maestri d'arte (Stefania,Tonino e Daniele), parla di se stesso, delle sue abitudini o attività e soprattutto del perché ha scelto di frequentare il laboratorio. Nei primi giorni ci dedichiamo a degli esercizi di rilas- samento e concentrazione, che possono sembrare senza alcun senso o addirittura assurdi, ma solo chi porta a termine l'attività capisce la loro importanza ed utilità (specialmente nei giorni dello spettacolo). A questi esercizi alterniamo delle prove d'improvvisazione teatrale, attuandole davanti i nostri compagni, ciò ci aiuta a combattere la timidezza iniziale. Nello stesso tempo Tonino & C. ci assegnano il compito di trovare o proporre un testo, un romanzo o un opera sulla quale vorremmo o potremmo lavorare. La proposta che riscuoterà più successo sarà quella che andremo a rappresentare. Quest'anno non abbiamo avuto molte idee, anche se l'opera che abbiamo rappresentato, "I GIGANTI DELLA MONTAGNA", era di primissima scelta e di notevole spessore (poichè colui che l'ha scritta è... un certo Pirandello che di teatro ne capiva abbastanza!). A differenza degli scorsi anni non abbiamo lavorato molto sul testo perché si trattava proprio di un opera teatrale e poi quest'anno sono entrati a far parte del laboratorio parecchi novizi, che,anche se si sono adattati subito, ci hanno reso la cosa più intrigante. I giorni dello spettacolo restano però, un'emozione indimenticabile che si vive con ansia e che rimane impressa..non so proprio descriverla a parole. Di solito gli spettacoli della mattina sono riservati agli alunni della nostra scuola per i quali, dato l alto numero, facciamo più rappresentazioni. Di sera, invece, c è il grande pubblico, quello riservato alle grndi occasioni, le nostre famiglie, gli insegnanti, i nostri amici, gli alunni delle altre scuola, insomma un atmosfera senz altro più eccitante per noi che propio per questo siamo portati impegnarci al massimo e a controllare la nostra emozione. E' stato duro completare il lavoro ma ci siamo riusciti grazie al nostro impegno, alla bravura dei nostri maestri e alla disponibilità di tutti coloro che ci hanno assistito (professoresse in particolare). Non mi resta che augurarvi una buona conclusione dell'anno scolastico e alla prossima!!! Achille Mei Pagina 4

5 "SOUNDS & LIGHTS" Tra le tante attività extrascolastiche che il nostro istituto ha offerto, quest'anno è stato sperimentato per la prima volta il progetto Simulform. A questo hanno preso parte un numero limitato di studenti, provenienti dalle classi 4 A e 4 B, aventi l'obiettivo di intraprendere e gestire le molteplici e per noi complesse mansioni aziendali. Il progetto ha avuto inizio il 21/01/03 con una fase preparatoria di circa due mesi finalizzata alla formazione culturale e pratica riguardante la gestione e la struttura di una vera e propria azienda. Inizialmente l'impatto con questo nuovo progetto non è stato del tutto positivo in quanto, a causa del lungo apprendimento teorico, gradualmente cominciavano ad affiorare noia e disintiresse. Con il passar del tempo invece la cosa si è rivelata curiosa e davvero interessante; questo da quando ci siamo resi effettivamente conto che, grazie a questa attività, siamo potuti entrare a contatto con un'eventuale esperienza lavorativa futura. Per quanto riguarda la struttura interna della nostra azienda, siamo partiti innanzitutto con l'assegnare a ciascuno di noi delle funzioni lavorative da gestire in modo corretto ed efficiente per un buon risultato in campo imprenditoriale. Da precisare è soprattutto il fatto che la nascita della nostra azienda è stata facilitata dalla disponibilità del nostro istituto e la sua crescita è dovuta al particolare supporto di un'azienda madrina. La nostra azienda per la sua caratteristica di esercitare vendite e servizi in campo audio e d'illuminazione, prende il nome di "SOUNDS & LIGHTS". Dopo la già citata fase preparatoria, abbiamo finalmente iniziato la vera e propria azienda simulata l' 11/03/03. Da quel momento ad oggi sono emersi dei fattori molti importanti in riferimento a questo progetto e in modo particolare sotto vari e fondamentali punti di vista. Infatti, oltre che ad apprendere delle tecniche per un'eventuale esperienza lavorativa futura, in questo progetto si è evidenziata soprattutto la nostra attitudine nel saper lavorare in gruppo e il nostro spirito d'iniziativa e di organizzazione. Inoltre ci siamo serviti di questa esperienza per ampliare il nostro bagaglio personale e per migliorare il rapporto tra studenti e professori. Ma il vantaggio fondamentale che abbiamo tratto da questa iniziativa è soprattutto relativo alle competenze acquisite. Infatti ci è sembrato che vari studenti hanno dimostrato maggiore interesse nel partecipare a quest'attività pomeridiana piuttosto che alle normali attività curriculari. Possiamo dire che ci dispiace lasciare a questo punto il progetto, perché oramai ci eravamo completamente immedesimati nelle nostre funzioni lavorative, ma concludiamo affermando che questo progetto, oltre ad averci formato culturalmente, ci ha fatto anche divertire, e speriamo vivamente di riprendere quest'attività il prossimo anno per poter ripetere l'esperienza. Gli alunni "imprenditori" Aratari Alessandro, Benegni Andrea, Cambise Daniela Caporuscio Renato, Continenza Giampiero, Fracassi Fabrizio, Giordani Luca, Marcellitti Rodolfo, Mastropietro Isidoro, Palleschi Massimiliano, Proietti Davide, Sabatini Consuelo, Salustri Antonio, Seritti Mario, Torti Valentina, Vernile Angelo, Villa Antonella. Pagina 5

6 Tutti in pista... ma con prudenza! L esperienza di Motorvay polizia municipale e uno stand con materiale illustrativo dell'ispettorato Forestale, Vigili del Fuoco, Croce Rossa Italiana. C'era anche lo stand dell'itis, frequentatissimo e preso letteralmente d'assalto dai ragazzi delle scuole medie, che hanno ripetutamente utilizzato numerosi pc e notebook presenti all'interno dello stand. "Le stragi del sabato sera" era il titolo della giornata dedicata alla sicurezza, organizzata dal Lions Club di Avezzano, in partnership con l'itis. Ma perché è stata scelta proprio la nostra scuola? Presto detto: nell'anno corrente è iniziato un progetto d'istituto, presumibilmente pluriennale, sulla motoristica in generale. Il progetto si chiama Motor Way ed è rivolto a tutti gli studenti della nostra scuola. I coordinatori del progetto sono i prof: Giandomenico Petrollini, Gaetano Grieco, Virginia Di Ciccio, Valentina Cannizzaro. Il cd-rom presentato l'8 maggio davanti ad un interessatissimo De Adamich, è stato realizzato dagli studenti del 4 I, classe coinvolta nel progetto insieme al 3 e 5 I, specializzazione Informatica. Un particolare plauso ai tre web-master del prodotto multimediale: Luca De Blasis, Daniele Leonio e Marco Salvucci che, nella sala dell'arssa, hanno introdotto i presenti alla lettura dei contenuti del cd-rom e hanno illustrato la navigabilità dello stesso. La scuola è stata dirottata in strada, senza lavagne, libri e altre cose noiose! Al loro posto, professori un po' speciali e lezioni "alternative". In cattedra sono saliti i rappresentanti delle forze dell'ordine, per una manifestazione che ha calamitato l'attenzione di centinaia di studenti delle scuole di Avezzano. Il tema del giorno? La strada e i suoi pericoli, le stragi del sabato sera, la sicurezza. Tutti noi abbiamo assistito con entusiasmo alle varie dimostrazioni pratiche che hanno messo in risalto l'interesse per quegli argomenti che ci toccano più da vicino: dall'uso del casco, alle violazioni che determinano il ritiro della patente. Nella sala conferenze dell'arssa, oltre al sindaco della città Antonio Floris, c'erano due graditissimi ospiti del mondo automobilistico: Andrea De Adamich e Gabriele Tarquini, i quali hanno sottolineato l'importanza di una "campagna di sensibilizzazione" rivolta ai giovani, per renderli consapevoli del problema della sicurezza, attraverso la ricostruzione delle fasi più drammatiche di un intervento. È stato, infine, allestito un campo didattico a cura della Pagina 6 Una giornata un po' diversa, da cui possiamo trarre un bilancio sicuramente positivo: è stata da tutti apprezzata la particolarità dell'iniziativa che, attraverso la familiarità con le norme di sicurezza, ha migliorato la consapevolezza del rischio di comportamenti poco corretti e responsabili da parte di chi è in strada. Melania Branchi

7 La realizzazione del CD ROM Che avventura ragazzi!!! Il cd-rom Motorway è stato un vero e proprio viaggio all'interno delle potenzialità ipermediali. Abbiamo cercato fotografie, clipart, animazioni e poi abbiamo esplorato un'infinità di siti! Articoli scritti dai collaboratori (3 I e 5 I) magari già inseriti all'interno del cd-rom e poi ancora da modificare!! Il lavoro è stato duro, durissimo! Però che soddisfazione alla prima masterizzazione! Finalmente la prima copia pronta per la distribuzione al pubblico. "Mi sono quasi sentito un vero autore quando abbiamo fatto girare il cd-rom su un notebook! Finalmente Motorway visto dalla parte dell'utente finale.che emozione!!!" E poi la presentazione ufficiale all'arssa "Per superare l'emozione e per mandare giù il rospo dell'imbarazzo ho esordito con una frase effettivamente un po' fuori luogo. Cosa ho detto? Volete proprio saperlo? Ho parlato dello scarto generazionale tra noi e gli ex piloti De Adamich e Tarquini! D'altra parte è vero forse, però, non dovevo dirlo!!!". La sala era stracolma di gente: da uomini in alta uniforme a professori attenti ad alunni silenziosi e interessati. "A me toccava illustrare la parte più simpatica del cd-rom, quella dedicata ai giochi e al test. E' andata bene, per fortuna!". A conclusione della giornata la soddisfazione più grande è stata quella relativa al vivo interesse suscitato dal prodotto multimediale. E' piovuta un'infinità di richieste!!che bello! Ora, quindi, di nuovo a lavoro. Ma questa volta è solo per masterizzare!! Ciao a tutti e buone vacanze!! Luca De Blasis, Daniele Leonio e Marco Salucci Pagina 7

8 Gita scolastica: cultura o solo divertimento? Cosa ne pensate voi ragazzi? Le gite scolastiche sono da sempre lo strumento educativo più apprezzato da noi studenti che aspettiamo per tutto l'anno quest'evento. I nostri insegnanti considerano la visita guidata sotto un'ottica differente rispetto alla nostra. Per loro è parte integrante del programma scolastico mentre per noi non è altro che un momento di svago dove possiamo divertirci. Beh, la gita scolastica più attesa è sicuramente quella del quinto anno poiché è la più lunga e ci da la possibilità di uscire fuori dalla nostra nazione. Ed anche quest'anno nel nostro Istituto non poteva mancare...ma per motivi di sicurezza, a causa della guerra che era in corso, ci è stato impedito dal Ministero di oltrepassare il confine italiano; per questo abbiamo scelto come itinerario alcune isole poste sul Lago Maggiore, il Lago di Como e Milano. Le classi che hanno partecipato a questa visita guidata sono state: 5 A, 5 B, 5 G, 5 I, 5 O. L'attesa di partire, anche se solo per quattro giorni, è stata lunghissima perché si sono verificati una serie di problemi che ci hanno tenuto il fiato sospeso fino al 9 Maggio, quando, tra qualche sbadiglio e l' adrenalina a 1000, siamo partiti. I quattro giorni sono volati, il 12 Maggio è arrivato in fretta ma abbiamo sfruttato al meglio tutto il tempo che avevamo a disposizione Ne è valsa davvero la pena scegliere quell'itinerario non ci sono parole per descrivere la bellezza di quei posti! Meglio non parlare della confusione che abbiamo fatto sul pullman e in albergo!!! E poi come non ricordare le serate trascorse in discoteca, nei pub Avremo sicuramente tutti un bellissimo ricordo di quest' ultima gita scolastica. Ringraziamo i nostri professori che ci hanno dato fiducia e ci hanno accompagnato ma un ringraziamento particolare va alla professoressa Terzini che, con grandissimo impegno ed un'enorme fatica, ha organizzato questa Pagina 8 gita, nonostante i tanti problemi che le abbiamo creato Ora ragazzi non ci resta altro che rimboccarci le maniche e metterci sotto a studiare per gli esami in bocca al lupooooo!!!!!!!! Alessandro Lusi Depurare è bene divertirsi è meglio!!! Partenza alle 8:00 del giorno 22/05/2003. Noi tutti pronti: Musica, cibo e tanta voglia di saltare un giorno di scuola!!! Arriva il pulman e tutti su; Mancano i soliti ritardatari: Sara Soggiatino Flash, Silvia e Chiara invece sono rimaste a letto. Beh, immaginate un bel pulman di 60 posti e 20 piccoli, teneri scolaretti sperduti lì sopra, aiutoooo!!! Ore 8:20, si parte. Da dietro si sentono delle voci."autiere!!! Portaci a ì puzz d forerà". (1) La strada tortuosa, le curve minacciose da una parte il precipizio dall'altra l'alta montagna inquietante, "Che sarà di noi!" Anselmo, il nostro autista, nelle vesti dell'eroe senza paura, arrotondando muri e capitelli, riesce a portarci a destinazione. Siamo arrivati, si scende finalmente. Bisogna dirlo, il posto è bellissimo, il verde, i laghi, la tranquillità,.e l'incredibile freddo. Vieni, vieni, marciamo verso l'impianto di depurazione. Ragazzi, è favolosa l'espressione delle nostre prof, infreddolite ma estremamente soddisfatte: mai viste così!!! Bisogna ammetterlo, la cosa che colpsce veramente tutti noi è l'odorino "particolare" che proviene dalle acque in depurazione. La "trufa" (2) è penetrante, buca le narici ma qualcuno ha il coraggio di mangiare "Marco posa quel panino! Che schifo!. Dopo l'elegante accoglienza dell'ingegner De Sanctis e del suo collaboratore, iniziò la visita. Tutti "interessati" con il nostro cameraman Patrizio, non ci perdiamo manco una parola. Il progetto dell'impianto è stato elaborato per ottenere delle acque pulite, dai rifiuti urbani. E' interessante vedere il lungo ciclo dei liquami e dei fanghi. Finito il giro si fa una visita a Scanno, bel paesino, ma forse per noi, troppo infreddoliti e affamati non è la cosa migliore. Si va in giro alla disperata ricerca di un bar ma né un biliardo, né un biliardino, "bona Menchella!!! (3) ". Accidenti!!! Giù al lago, fra papere e mille risate. Anche la polizia Municipale si divertiva a vedere le foto incredibili e impensabili che stiamo scattando. E' ora di tornare tutti sull'autobus. La strada del ritorno non sembra così terribile, forse perché pensavamo solo a divertirci. Alle 13:50 facciamo rientro alla stazione forse anche un po' dispiaciuti, insieme stavamo bene. Cosa ci è rimasto di tutto questo?! Beh, soprattutto l'odore, ma anche la consapevolezza che ogni abitante produce l'equivalente di 60 g di BOD.(scherziamo), solo che quando si sta tutti insieme ci si diverte un mondo. Alessandra Esposito & il 4S 1) Località turistica di Ortucchio; 2) Puzza, mal'odore ; 3) Antico bar di Capistrello

9 Tra le iniziative più gradite agli alunni... Cos'è il CIAO? Nel corrente anno scolastico, ha preso piede nel nostro istituto, un'iniziativa che ha riscosso enorme successo tra gli alunni, un esercito di adolescenti assetati di risposte sommersi da mille e sempre nuovi problemi e alle prese con quelle che più o meno scientificamente vengono definite "crisi adolescenziali". Ed è proprio su queste esigenze che è nata l'idea del CIAO, un centro di informazione, ascolto ed orientamento, in collaborazione con il S.I.P.si.A. e la ASL n 1 di Avezzano-Sulmona. Una volta a settimana, più precisamente il giovedì dalle 9:10 alle 11:40 c'è stata a nostra disposizione una psicologa, la Dr.ssa Elisa De Foglio che, in forma assolutamente anonima, forniva diversi tipi di aiuto e informazioni su comportamenti e caratteristiche dell'adolescenza, argomento sul quale non si sa mai abbastanza. Ha orientato i ragazzi alle strutture e ai servizi idonei presenti sul territorio; ci ha dato ascolto individualmente per aiutare a riconoscere un bisogno o una situazione emotiva negativa e, non per ultimo, ha fornito un sostegno psicologico per affrontare momenti di difficoltà. E vi pare poco?! Molti di voi staranno pensando che solo i "matti" vanno dagli "strizzacervelli" e che è da stupidi raccontare i fatti propri ad una persona mai vista. Ci avevate pensato, non è vero!? Parlare, in generale, è importante per la salute, soprattutto quella mentale. Attraversoi il dialogo, riusciamo a capire meglio noi stessi, scavando in profondità nei nostri pensieri. Il più delle volte se abbiamo qualcuno con cui dialogare, molti dei nostri "giganteschi problemi" diventano la cosa più semplice da affrontare. Come tutti sappiamo, nell'adolescenza più che nelle altre fasi della vita, esistono infiniti momenti di crisi che ci portano ad avere nei confronti di tutto e di tutti un atteggiamento pessimista-catastrofico! Niente di anormale fin qui! Quello che è veramente strano, è che molti, in questi casi, fanno finta di niente, magari per non deludere l'amico, la mamma, il fratello che hanno sempre avuto di loro l'idea della persona forte e invincibile. Come potremmo buttare all'aria anni di sacrifici e sudori usati per costruire su misura quella comoda maschera da super- Pagina 9 eroi?!! Ecco allora che diventa utile, per uno sviluppo armonico della personalità di ciascuno di noi, l'intervento mirato di personale specializzato, in grado di aiutare il ragazzo nella rielaborazione cognitiva ed emotiva di quelle situazioni che provocano in lui un senso di disagio, di tensione interna o di aggressività. I nostri complimenti vanno agli ideatori del progetto nella speranza che il prossimo anno tale esperienza possa ripetersi. Melania Branchi In risposta... L'articolo della vostra compagna, in alcuni punti, mi ha commossa.non potevano essere scelte parole migliori per descrivere l'obiettivo che inizialmente c'eravamo posti per l'avvio del progetto. L'adolescenza è sicuramente una delle fasi più belle della vita, ma ciò che molti spesso trascurano è che è anche il periodo delle incertezze, dei dubbi, delle paure. Occorre rinunciare ad uno status infantile nel quale ci si sentiva protetti e sicuri per avventurarsi nell'esplorazione di un mondo adulto che porta con sé anche l'accettazione di aspetti e richieste che ci turbano. I rapporti con i genitori, con i coetanei, l'ansia per le prove e le scelte per il futuro, il vuoto per la perdita di persone care e tanti altri, sono tutti aspetti che non è facile affrontare e che invece questa età ci mette davanti e, per la prima volta, ci chiede di affrontare. Accettare la sfida di crescere con tutto ciò che questa comporta è uno dei compiti più difficili della nostra vita. Molti vi rinunciano, altri crollano, si giustificano o, al contrario, vi si buttano a capo fitto senza considerare né i rischi, né gli aspetti emotivi. Come ha ben sottolineato la vostra compagna, lo scopo con cui è stato avviato il progetto era proprio questo, aiutarvi nel riconoscere ed affrontare le prove che la vita ripone attraverso la parola e la riflessione sulle vostre emozioni e sensazioni. Lo sportello "CIAO" ha avuto tanto successo proprio grazie a voi e alla vostra dimostrazione di aver "accettato la sfida" entrando in contatto con i vostri stati emotivi. Lo sportello "CIAO" nel vostro istituto, è stata un'esperienza emotivamente forte che mi ha arricchita personalmente e professionalmente, attraverso le vostre parole, ansie, paure, gioie e lacrime. Colgo dunque l'occasione per ringraziarvi e per augurarvi buone vacanze. Dott.ssa Elisa De Foglio

10 Sessualità Pagina 10 Sessualità: una parola tanto lunga quanto importante. Il sesso cominciò ad essere visto non soltanto nella sua funzione riproduttiva, ma anche in quella erotica, presso gli Egizi, quando un lungo periodo di pace e di libertà di costumi favorì la concezione dell'amore come mezzo di felicità. In seguito, l'ebraismo, prima, e il cattolicesimo, poi, costruirono intorno al sesso un alone di vizio e di peccato e affidarono alla donna unicamente il compito di procreare. Soltanto nel '700 si ritornò a parlare del sesso dal punto di vista dell'erotismo; ma la rivoluzione industriale e la formazione dei grandi eserciti dell'inizio dell'800 riportarono il sesso alla sua funzione riproduttiva. Sigmund Freud, agli inizi del 1900, riscoprì il sesso e la sua importante funzione psicologica oltre che fisiologica. Il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, e quindi alla pubertà piena, è uno dei momenti più importanti della vita di ciascuna donna, sia per la straordinaria importanza dei mutamenti fisici, sia per le implicazioni psicologiche e sociologiche che ne derivano. Sono tanti gli ingredienti importanti perché questo sviluppo avvenga in modo sereno: la famiglia, l'istruzione, l'amicizia, i rapporti affettivi e sociali e tra questi, altrettanto fondamentale, c'è la conoscenza del proprio corpo e di quei fenomeni che lo caratterzzano, tra cui anche il sesso. Oggi questo termine è più che mai presente nella vita della gente, soprattutto di noi ragazzi. Sono molti gli interrogativi che percorrono le vie delle nostre menti, ma spesso, o per vergogna o per discrezione preferiamo dare risposta ai nostri punti interrogativi con consigli dei nostri amici o con voci che magari corrono per i corridoi della nostra scuola o per le strade delle nostre città. A volte è bene parlarne e farsi aiutare, ma quello del sesso è un mondo ancora molto vasto, con tante incognite, tutto da scoprire ed è meglio farci aiutare da chi sa darci, oltre che consigli utili, anche certezze. Ed è proprio questo che abbiamo fatto nella nostra scuola. È stato organizzato un incontro con una ginecologa per tutte le ragazze del nostro istituto. La dott.ssa ci ha parlato di molti aspetti e ci ha spiegato anche molte cose che ignoravamo anche che esistessero, ma la parte più interessante è che dopo aver terminato di illustrare dettagliatamente alcune diapositive, ha utilizzato il tempo rimasto per rispondere ad alcune domande che noi ragazze avevamo scritto in forma anonima su alcuni foglietti. Ci ha chiarito molti dubbi e incertezze. Questo progetto si chiama "DIVEN- TANDO DONNA" ed è stato presentato al Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca, agli Uffici Scolastici Regionali, ai Centri Servizi Amministrativi per le Province e alle A.S.L. di zona. Uno degli aspetti migliori è che prevede degli incontri costanti durante i quali verranno effettuati dei controlli o verranno fatte delle semplici chiacchierate per chiedere consigli come quella che abbiamo fatto noi; il primo incontro c'è stato l'8 maggio di quest'anno, che era la Giornata nazionale della prevenzione ginecologica per le adolescenti, nella quale l ambulatorio per il primo controllo con il ginecologo era gratuito. È stata davvero una bella iniziativa, peccato che l'anno scolastico è quasi finito e per adesso non si possa ripetere. Cosi, intanto, per vedere i risultati e l'effetto che ha fatto, abbiamo fatto un sondaggio in tutte le classi terze del nostro istituto 1) Rispetto all'inizio del corso, come percepisci ora il tuo livello di coscienza delle tematiche trattate? 2) Rispetto ai vissuti della tua sessualità il corso frequentato 3) Quale spiegazione puoi fornire del giudizio dato al punto precedente? 4) I contenuti del corso hanno corrisposto ai tuoi bisogni / esigenze? 5) Circa la tua partecipazione al corso ritieni di essere stato invariato migliorato molto migliorato ti ha lasciato come prima ti ha aiutato a capire l'importanza di vivere la sessualità con responsabilità e tranquillità ti ha spaventato ti ha aiutato in alcuni comportamenti mi è stato utile per vivere meglio i miei rappoorti sessuali mi ha tolto molti dubbi altro no si poco intertessato molto interessato

11 6) Indica gli argomenti trattati che vorresti approfondire: 7)Esprimi liberamente un pensiero circa il corso appena frequentato: precauzioni e sesso sicuro aborto e mondo femminile paure sessuali e malattie altro utile e interessante ci ha chiarito molti dubbi...e le iniziative meno gradite senza alcuna novità sull'argomento, anche se si vociferava che le prove si sarebbero fatte nel secondo. Così effettivamente è stato. In più volte, durante i mesi di febbraio-marzo, sono stati effettuati questi test. Noi studenti dovevamo ripassare gli argomenti del primo quadrimestre quando ci trovavamo nel secondo periodo dell'anno scolastico. La nostra preoccupazione è stata infondata, per fortuna, dato che le prove si sono rivelate più semplici del previsto, ma solo perché c'è stato un copia copia generale consentito anche dai professori che si sono sempre mostrati molto scettici sulla loro effettiva utilità. Diciamolo, questi test sono stati un vero e proprio flop e una perdita di tempo sia per gli alunni sia per i docenti che si sono dovuti riunire per concordare le domande da proporci. Un altro avvenimento che ha caratterizzato il secondo quadrimestre delle sole classi quinte è lo svolgimento della simulazione della terza prova d'esame. Ogni test comprende domande su quattro materie alcune a risposta chiusa ed alcune a risposta aperta. Lo scopo principale e più importante di queste simulazioni è sicuramente quello di dare un'idea agli alunni della prova da affrontare all'esame. Magari gli studenti tendono a sottovalutare la terza prova perché ci sono delle domande a risposta multipla che possono essere abbastanza intuibili o perché, essendo l'ultima prova scritta, si affronta con un certo rilassamento. Durante le simulazioni ci siamo accorti che invece la terza Prove parallele e simulazione terze prove Durante il primo quadrimestre ci erano state annunciate le "Prove parallele". Inizialmente siamo rimasti molto sorpresi, poiché non sapevamo di cosa si trattasse. Si è poi scoperto che tutte le classi dovevano effettuare un test per saggiare le conoscenze nel campo delle materie di interesse della specializzazione. Le domande dei test dovevano essere formulate dagli insegnanti delle varie sezioni e avrebbero riguardato il programma svolto. Tali prove rappresentavano una novità assoluta (negli anni passati non c'erano infatti stati dei precedenti simili) che lì per lì ha suscitato non poche preoccupazioni e perplessità sia fra gli studenti, sia fra i professori, preoccupazioni dovute soprattutto al fatto che le conoscenze richieste erano tante e il tempo poco. Quando sembrava che lo svolgimento delle prove fosse ormai imminente, a causa (o per merito) di imprevisti e contrattempi vari, si è però arrivati in prossimità delle vacanze natalizie e la questione è stata abbandonata a se stessa e sembrava che addirittura non si sarebbero più svolte. Alla fine di gennaio si è chiuso il primo quadrimestre prova può essere molto insidiosa, perché richiede - come nel caso delle prove parallele - buone conoscenze in tutte le materie che la riguardano. Quindi forse abbiamo fatto male a sottovalutare le prove parallele, perché sotto molti aspetti sono simili alla terza prova. Purtroppo ci sono stati troppi disguidi organizzativi e si è scelto male il periodo in cui eseguirle, tanto è che invece di stimolare gli studenti a ripassare gli argomenti, hanno dato loro la convinzione che sia possibile copiare con una certa facilità. Stefano Cipriani e Paolo Parisse Pagina 11

12 All ITIS aria di premi... In quest'anno scolastico due nostre fantastiche compagne Branchi Pamela 5 B e Annalisa De Blasis 4 P, partecipando a due diversi concorsi hanno contribuito, per l'ennesima volta, a riconfermare il prestigio dell'itis anche in campo umanistico. La sua professoressa, Concetta Balzorio, ha scritto: " L'alunno, si è avvicinato alla disciplina da circa un anno, mostrando immediatamente ottime potenzialità. Attraverso acquisizione tecnica sicuramente migliore, potrà raggiungere ottimi risultati agonistici a livello nazionale, senza nulla togliere al già discreto risultato conseguito. Attualmente 11 a livello Nazionale e 1 in Regione". La Redazione Pamela si è distinta, come suo solito, tra i tanti partecipanti al XXIX Concorso Nazionale della Bontà "Andrea Alfano d'andrea", con un tema sulla pace, sulla giustizia e sul perdono il cui titolo era: "Non c'è pace senza giustizia, non c'è giustizia senza perdono." Così pure la nostra cara Annalisa ha riconfermato il suo notevole talento nella poesia, che ancora una volta è stato riconosciuto a livello nazionale nel "Concorso di Poesie di Poggiomarino", conquistando i voti della giuria che le hanno permesso di riportare a casa un altro "trofeo". Maddalena Tarquini... e di campioni Lancio del disco maschile Manifestazione Nazionale Atletica Leggera Isituti Scolastici di 2 Grado Noi dell ITIS facciamo sentire la nostra presenza anche ai giochi sportivi studenteschi. La nostra scuola si è distinta nell'atletica in campo Nazionale in particolare nel lancio del disco, infatti il giovanissimo Italo Marsicano è risultato 11 nella graduatoria nella lista degli atleti per Gara e Accredito. Campionati nazionali di ju-jitsu Il 13 di Aprile di quest'anno nella città di Cattolica (Rimini) si sono svolte delle gare di ju-jitsu valide per il campionato nazionale, alle quali hanno partecipato due alunni della nostra scuola: Piacente Davide del 5 D e Ciavarella Antonio del 5 E. Piacente Davide (cintura nera 1 DAN) della palestra THE KOMBAT EAGLES (Avezzano) si è classificato primo nella categoria juniores di peso 69/77 kg, affrontando due incontri della durata di quattro minuti l'uno. Il primo incontro è valso come semifinale, e, avendo vinto, ha potuto accedere alla finale. Ciavarella Antonio (cintura marrone) della palestra WIN- NER TEAM (Avezzano) ha ottenuto il secondo posto nella categoria seniores di peso 99+ kg, affrontando due incontri da quattro minuti. Entrambi gli atleti si sono confrontati con altri atleti provenienti da tutta l'italia. Non è la prima volta che questi due ragazzi si piazzano in ottime posizioni in competizioni così importanti. Davide Piacente Pagina 12

13 Manifestazioni di piazza La giornata dell arte Siamo ormai quasi arrivati alla fine dell'anno, ma le manifestazioni continuano e ancora una volta quest'anno abbiamo assistito a "LA GIORNATA DELL'ARTE" promossa dalle consulte studentesche su invito del MIUR. Questa edizione è stata innovativa nonostante i problemi di organizzazione legati ai tempi stretti; anche la momentanea indisponibilità del capannone, dovuta a problemi strutturali come la presenza di picchetti scoperti all'interno, ha inizialmente creato un problema che è stato presto risolto con il trasferimento della manifestazione in Piazza Risorgimento e, grazie anche alle condizioni favorevoli del tempo(a parte un'iniziale pioggerella), la manifestazione è riuscita anche meglio delle scorse edizioni. Gli artisti erano però in numero inferiore agli anni precedenti, ma ci sono state esibizioni inedite, alcuni si sono addirittura cimentati nell'arte della scultura e, novità assoluta, era presente anche un Rider in sella alla sua BMX (sorta di bici utilizzata per le acrobazie). Molti i musicisti che hanno accompagnato la manifestazione con musica dal vivo, sono andati alla grande i cover group di genere Rock, Punk e alternative, più ristretto lo spazio legato alla musica elettronica, infatti i DJ erano in numero nettamente inferiore rispetto agli scorsi anni e hanno selezionato per lo più musica commerciale e qualche pezzo house. Purtroppo la scelta di far esibire gruppi strumentali e turntablist insieme non è stata delle migliori, infatti i diversi sound andavano a cozzare tra loro in alcuni punti della piazza anche se hanno riscosso un maggiore successo i gruppi strumentali, vuoi che l'impianto era più potente, vuoi che le performance strumentali sono anche più interessanti, ma questo è quanto. Erano presenti la maggior parte delle scuole anche se c'erano rappresentanti per ogni scuola autorizzati o meno. Comunque è stata una giornata all'insegna dell'amicizia, nessun litigio, qualche risata, qualche iniziale problemino risolvibile e la festa è continuata dalle 10:50 fino al pomeriggio. Andrea Ferraresi Il 1 Maggio La festa del lavoro affonda le sue radici nelle battaglie intraprese dal movimento operaio verso la fine del secolo scorso. Il primo maggio del 1886, infatti, negli Stati Uniti, la "Federation Trade and Labor Unions"aveva proclamato i primi scioperi ad oltranza per chiedere di sancire contrattualmente l'orario di lavoro di otto ore. Le agitazioni riguardarono circa 400mila lavoratori di diversi stati dell'unione e provocarono scontri con la polizia, come avvenne il 4 maggio a Chicago, dove al termine di una grande manifestazione con oltre 80mila persone una vera e propria battaglia causò undici morti ed un centinaio di feriti. La decisione di organizzare una manifestazione a data fissa per ridurre legalmente la giornata di lavoro fu presa però solo tre anni più tardi, il 14 luglio 1889, approvando Pagina 13 all'unanimità una mozione presentata dai delegati francesi e statunitensi al Congresso della Seconda internazionale. In Europa la prima celebrazione della festa del lavoro si ebbe quindi nel 1890, con esclusione dell'italia dove l'allora presidente del Consiglio, Francesco Crispi, impartì ordini severi ai prefetti di reprimere sul nascere qualsiasi manifestazione di piazza. Nel nostro paese la prima commemorazione della Festa dei Lavoratori si tenne l'anno successivo, il primo maggio del 1891, in un clima tutt'altro che tranquillo, tanto che a Roma, in scontri tra polizia e dimostranti, ci furono due morti e decine di feriti. Dal 1891 fino all'avvento del fascismo il primo maggio coincise con le celebrazioni della Festa dei lavoratori, ma, dall'ambito sindacale e dall'orario di lavoro, le rivendicazioni si estesero al terreno dei diritti civili e a quello della politica internazionale del Paese. Dopo l'ottobre del 1922 Mussolini decise di abolire le celebrazioni del primo maggio e stabilì la data del 21 aprile (Natale di Roma) per festeggiare "il lavoro italiano e non quello inteso in senso astratto e universale". Durante il ventennio di regime fascista,tuttavia,in molte grandi città le commemorazioni proseguirono,sia pure in modo clandestino. Nel 1945,con la Liberazione, il primo maggio tornò a coincidere con la Festa del lavoro. Delle celebrazioni in epoca repubblicana resta memorabile per la sua tragicità quella del 1947 a Partella della Ginestra, nelle campagne del palermitano,dove durante una manifestazione di braccianti i banditi di Salvatore Giuliano spararono sulla folla uccidendo undici persone. Negli anni successivi la celebrazione del primo maggio si intreccia con le vicende interne alla confederazioni sindacali e agli sviluppi della situazione politica, sociale ed economica dell'italia.il primo maggio 1990, anno del centenario, CGIL, CISL e UIL organizzarono una celebrazione a Milano, nell'area degli ex stabilimenti Ansaldo, alla quale partecipò per la prima volta nella storia della Festa del Lavoro, il Presidente della Repubblica. Ma la mia generazione, per gran parte, non è al corrente di questo passato,attribuendo alla festa del primo maggio un significato esclusivamente politico. A smentire ulteriormente queste voci ha pensato l'edizione di quest'anno,che vista la crisi del Golfo ha cercato di lanciare un forte messaggio di pace apolitico,lo slogan diceva "ricostruiamo la pace"ed è stato recepito alla grande dalla gente. Ma una delle cose più belle che ho avuto modo di constatare è stata l'affluenza, nella manifestazione più importante tenutasi, come di consueto, a Roma, di molte famiglie e persone di qualsiasi età.come tutti gli anni lo spettacolo sotto l'aspetto musicale è stato di alto livello, infatti davanti alla folla di piazza San Giovanni si sono esibiti grandissimi artisti come "Planet Funk", "Francesco de Gregori", "Subsonica", "Carmen Consoli"e tanti altri più o meno famosi. La manifestazione è riuscita al meglio condotta brillantemente da Claudio Amendola con la partecipazione di Paola Cortellesi, che ha risposto magnificamente all'inedito ruolo di conduttrice. Vi lasciamo con l'invito a partecipare a questa splendida manifestazione perché, a prescindere dall'età e dall'ideologia politica, ne vale assolutamente la pena. Antonello Scurci e Stefano Cipriani

14 Recensioni Il Viaggio L'autore: Domenico Padovani è nato ad Arischia in provincia de L'Aquila, città nella quale risiede. Ha conseguito la laurea in lettere moderne all'università "G. D'Annunzio" di Chieti, ha insegnato per molti anni nella suola pubblica italiana. Ha condotto varie ricerche per la fondazione "I.Silone", di cui è tuttora attivo collaboratore. Il libro: "IL VIAGGIO" è una riduzione del romanzo d'esordio "Fontamara" di Ignazio Silone di cui sono riportati i capitoli più importanti. Non siamo mai stati sulla Luna La più grande truffa del secolo? Il 25 maggio 1961,l'allora presidente degli U.S.A., Jhon Fitzgerald Kennedy, annunciò pubblicamente : "Lanciare un uomo sulla luna, facendolo ritornare salvo sulla terra, prima che finisca questo decennio è l'obiettivo principale degli Stati Uniti". Un annuncio che era anche un Il sole è chiaramente visibile in alto a destra del Modulo, per cui non si capisce come la scritta: "UNITED STA- TES", che si trova sul lato in ombra del modulo, sia perfettamente leggibile! Inoltre il modulo dovrebbe aver lasciato un cratere causato dal getto del razzo. L'autore ha operato le scelte dei capitoli in modo tale da non pregiudicare la coerenza narrativa del racconto. Il titolo ha un significato metaforico che sta ad indicare il duplice viaggio, spirituale e fisico, che compie Berardo Viola, il protagonista della storia; spirituale perché rappresenta un processo di crescita interiore del cafone che cerca risposte alle sue tante domande, fisico perché Berardo lascerà il luogo natio per trasferirsi nella capitale. La riduzione del romanzo è arricchita di note e commenti dell'autore. Alla fine di ogni capitolo sono elencati gli argomenti storici e sociali trattati da Silone che si possono approfondire. Il libro è corredato da parecchie illustrazioni dei luoghi in cui il racconto è ambientato (Pescina, Avezzano, La piana del Fucino) così come erano negli anni trenta. Questa riduzione ha come scopo principale quello di avvicinare il pubblico più giovane a un grande autore del secolo scorso quale è stato Ignazio Silone ed approfondire, attraverso il suo racconto, gli aspetti più toccanti di un periodo, purtroppo, doloroso della nostra storia. Stefano Cipriani e Antonello Scurci impegno inderogabile,fu l'inizio della corsa alla conquista della luna. Vi siete mai chiesti perché gli americani ci tenevano così tanto a questo ambito traguardo? Il primo a porsi questa domanda è stato Bill Kaising un ingegnere aerospaziale che lavorava per la Rocketdyne (l'azienda che fornì i razzi per il progetto Apollo). Egli aveva notato alcune anomalie sulle foto e sui filmati girati sulla luna. Per far ricordare o conoscere meglio cosa accadde in quegli anni andiamo un po' indietro nel tempo. Partiamo dal 1954 anno della conferenza di Ginevra. Il Vietnam fu diviso in due: V.del nord (a regime comunista) e V.del sud sede di dittature sostenute dall'occidente ed in particolare dagli Stati Uniti. L'intervento di quest'ultimi in appoggio al V.del sud si fece sempre più massiccio a partire dal 1965,fino a sfociare in aperto conflitto con la repubblica democratica del Vietnam.Non mi soffermo sulla crudeltà dell'avvenimento che per altro immagino,tutti conosciamo.il conflitto si protrasse ufficialmente fino alla fine del Ho brevemente ricordato questo grave periodo, perché esso si sovrappone alle missioni Apollo che infatti cominciarono nel '69 e terminarono nel '74. Ora secondo voi, una nazione qualunque, ed in particolare gli Stati Uniti d'america, mentre stava combattendo una guerra che vedeva moltissimi giovani cadere sul campo (circa ), avrebbe concentrato gli sforzi militari e denaro in campi scientifici non sicuri? Sarebbe grave se tutto ciò fosse vero! Invece sono sicurissimo che gli U.S.A. dovevano in quel momento trovare un efficace diversivo per distogliere gli animi della gente dal pensiero della guerra. Come? Simulando una corsa alla luna con la Russia. Dopo che l'unione Sovietica sventolava i suoi successi spaziali,imponendo così una tecnologia all'avanguardia, l 'America stava a guardare. La reazione del governo fu Pagina 14

15 rapida, infatti la NASA fu riempita di personale e denaro che andò a riempire le casse dell'allora neonata industria aerospaziale. Fu così che la NASA portò a termine ben 16 missioni su 17 consecutivamente. Quello che di più non riesco a credere -afferma Kaisingè che, fatta eccezione per l'apollo 13, parta da terra una navicella con degli uomini a bordo, raggiunga la luna, compia un impeccabile allunaggio, l'equipaggio faccia alcune foto, prenda qualche souvenir saltellando qua e là, decollando nuovamente (dalla Luna!!!) e torni a casa, il tutto per sei volte e senza mai compiere un minimo errore. Però sono stati bravi negli anni 70! Scusate la franchezza ma a me fa veramente ridere pensare che oggi ancora si possano sbagliare "banali" manovre, irrisorie rispetto ad un allunaggio per non parlare della tecnologia di allora (il modulo lunare disponeva di dispositivi elettronici paragonabili a quelli di una moderna lavatrice). Ammettendo che io sia un po' malfidato ed abbia torto, quindi siamo sbarcati sul nostro satellite, ma dove sono le prove inconfutabili dimostranti che ciò non sia stato un abile bluff? E le foto? Come poteva sventolare la bandiera se sulla luna non c è atmosfera? e dove è finita la sua ombra? Vi è capitato mai di lasciare la vostra macchina fotografica esposta al sole estivo sul cruscotto dell'auto? Un test del genere lo ha realizzato un'autorevole rivista fotografica italiana ed ha potuto constatare che quelle foto non sono venute poi tanto bene figuriamoci sulla superficie lunare che è esposta ai raggi solari nonché cosmici dove le temperature variano dai +100 C nelle zone illuminate ai circa -110 C all'ombra,con una "piccolissima"escursione termica superiore ai 200 C Immaginate che belle foto possono venire?! Inoltre vedendo le immagini si nota che le apparecchiature non erano isolate.ma ancora una volta cerco di convincermi che siano effettivamente scattate delle foto sulla luna.ebbene ad un occhio,non dico professionista,ma abbastanza fine non possono sfuggire alcuni particolari:possibile che le uniche stelle che sono impresse nelle foto sono quelle della bandiera americana che Neil Armstrong ha piantato sulla superficie?senza atmosfera le stelle dovrebbero brillare 10 volte di più che in una serena notte terrestre. Ma andiamo avanti: chiun- que ha visto la potenza di un motore a razzo e conosce la tremenda potenza del getto, inoltre la temperatura prossima ai 2500 C,è in grado di fondere materiali simili alla sabbia in pochi istanti. Ci viene ora chiesto di credere che il LEM(modulo di escursione lunare)che pesava circa 3 tonnellate,sia disceso sulla luna con un motore che "sparava" 10 tonnellate di spinta e tutto quello che successe fu che qualche granellino di polvere sparì dalla scena. Come minimo avrebbe dovuto scavare un cratere di una certa intensità,come del resto mostrano le numerose animazioni e disegni NASA. Invece niente polvere solo tanta tranquillità in un silenzio.lunare.però gli astronauti lasciarono delle belle impronte anche pesando solo un sesto del peso terrestre.inoltre come poteva sventolare la bandiera piantata da Armstrong se sulla luna non c'è atmosfera? I paradossi sarebbero tantissimi,ma Kaising non fa solo ipotesi;nel 1965 un equipe di ingegneri NASA calcolò che le possibilità di arrivare sulla luna e tornare sulla terra sani e salvi era dello 0,0017% praticamente senza speranza. Che la NASA era amministrata in malo modo è ben documentato ed è quindi inverosimile che sia passata da una situazione disastrosa ad un successo totale:ciò è semplicemente contro ogni logica. Ma allora se non siamo stati sulla luna dove sono state girate le scene di questa farza? Il paesaggio con le rocce lunari fu costruito in un laboratorio geologico,mentre la regia fu affidata al solitario Stanley Kubrik che aveva accesso a tutto. Nel 1968, Kubrik fu segretamente contattato da ufficiali NASA rimasti colpiti da "2001: odissea nello spazio". Inizialmente Kubrik si rifiutò ma la NASA lo minacciò di rendere pubblico il coinvolgimento del fratello Raul con il Partito Comunista. Ciò avrebbe creato un imbarazzo non indifferente per il regista specialmente dopo la realizzazione de "il dottor stranamore". Ipotesi o realtà? Fu molto facile organizzare la messinscena poiché la NASA aveva molta autonomia e tutto avvenne sotto stretto controllo militare. Probabilmente, il razzo Saturn V con gli astronauti a bordo partirono regolarmente ma appena fuori lo sguardo del pubblico, l'astronave si diresse verso il polo sud, espulse l'equipaggio e si schiantò nell'oceano. Un'altra ipotesi è che non salirono sul razzo e che la navicella caduta in mare era vuota, tant'è vero che non ci sono filmati attendibili al riguardo. Stando alla fredda ma inesorabile teoria dei numeri, dei 20 astronauti mandati sulla luna in 7 missioni ben 6 hanno avuto problemi nella vita, molto probabilmente perché non riuscirono a sopportare il peso di una menzogna di tale entità. Armstrong stesso, il 1 uomo a mettere piede sulla luna, dal 1969 ha rilasciato solo 2 interviste. Aldrin, il secondo uomo che calpestò il suolo lunare diventò un alcolizzato; oggi ha 72 anni e ha dovuto sottoporsi a 15 anni di cure psichiatriche per riuscire a rifarsi una vita. Per saperne di più potete visitare il sito Fabio Venditti Pagina 15

16 POE SIA due categorie appartengo!! 4) Dicci qualcosa sul libro che hai da poco pubblicato Il libro comprende una serie di poesie scritte prima dei miei 18 anni. I temi predominanti sono l'odio, l'apatia, il malessere generale. A questa prima raccolta seguono altre, dove cercherò di superare con tutte le mie forze la negatività, provando a guardare il mondo con gli occhi di un bambino assetato di risposte! 5) Quale sarà il titolo? "POE SIA". Il perché di questo titolo? Tutta la cultura del nostro secolo nasce da Poe; così, tutta la poesia nata dopo la scomparsa di questo grande poeta, deve essere a lui dedicata, per rendergli omaggio. Ma Poe è morto E la poesia? È morta anche lei? Nessuno può rispondere a questa domanda, così come nessuno può parlare di buoni o cattivi poeti! Melania Branchi La perla tripartita Questa è l'intervista che siamo riusciti a 'strappare' ad EMANUELE SGRILLETTI, in arte AQUARIUS, nostro amico, nonché ex compagno di scuola e validissimo poeta. Quella che oggi vi presentiamo, è la sua prima pubblicazione in volume. Ha frequentato la nostra scuola diplomandosi nel luglio 2001 in Chimica Industriale; a quel tempo risalgono le poesie contenute in POE SIA e, sempre nello stesso periodo, ha partecipato a più di un'esposizione poetica studentesca. Recentemente collabora con la rivista "Parresiarte" che gli ha dedicato un numero telematico speciale l'anno passato. Nell'agosto 2002 una sua opera, "Il Veggiatore", è stata proposta in due serate di musica, poesia e teatro. Che altro dire?! La redazione delle 8.20, ed io per prima, non posiamo far altro che fargli un enorme IN BOCCA AL LUPO, assicurandogli che saremo i primi ad apprezzare questo suo iniziale e sicuramente grande successo! 1) In quali anni hai frequentato il nostro istituto? Dal 1996 al ) Ti piace essere definito "poeta"? E' sicuramente un bel nome, ma non so fino a che punto possa essere considerato un bell' aggettivo! 3) Dove trovi l'ispirazione per scrivere le tue poesie? E' parte di ognuno di noi: il bambino a 7/8 anni, scrive poesie Tutto sta nel capire di possedere l'ispirazione e coltivarla; ma il segreto più grande è credere in lei! Fino a 18 anni tutti scrivono poesie; dopo continuano solo i poeti e gli imbecilli ancora devo capire a quale delle Stanotte ho chiesto alla Luna dov' eri mi ha risposto che dormivi. Non volevo svegliarti e allora ho sussurrato al cielo che t'amo, ma avrei voluto volteggiare nelle spire drogate dei tuoi magici sogni, e pentito, mi rimisi a dormire. Pagina 16

17 Dedicato a Pagina 17

18 Campacavallo che l erba cresce... Da tempo erano state riconosciute alla canapa proprietà curative, soprattutto nell'ambito delle malattie legate a problemi psicomotori come ad esempio crisi epilettiche ed alcune forme di sclerosi multipla. I pochi paesi che hanno cominciato la sperimentazione degli spray sublinguali privi del principio attivo (THC Tetra Hidro Cannabinolo), estremamente facile da eliminare, ne hanno riconosciuto le proprietà curative. Da qualche tempo anche in Italia cominciano a vedersi i cosiddetti Hemp Shop (come Hempatia all'aquila), negozi in cui è possibile reperire prodotti derivati dalla canapa come saponi, scarpe, abbigliamento e vari gadgets, oppure prodotti utili per la coltivazione e l'utilizzo della pianta, tranne, ovviamente, il "prodotto finito". L'apertura di centri di questo tipo è stata possibile grazie soprattutto ad eventi organizzati nei centri sociali, come il Forte Prenestino C.S.O.A. e il Villaggio globale a Roma, per evitare soprattutto la disinformazione spesso causa di pregiudizi. Come è stato più volte dimostrato la canapa non è necessariamente il trampolino di lancio verso le droghe pesanti, anche se a volte lo è stata, e molto spesso i suoi più avidi consumatori sono contrari a questo tipo di droghe. Sarebbe anche bene sapere che l'italia nel 1975 era il secondo produttore al mondo di canapa, oggi invece a causa della proibizione della libera coltivazione le tasche dei narcotrafficanti sono andate ingrossandosi, inoltre la sua legalizzazione non è sinonimo di istigazione all'utilizzo, anzi probabilmente i consumatori diminuiranno visto che per molti significa solo trasgredire. L'unica possibilità di far dissuadere i disinformati dalle loro idee sarebbe quindi una massiccia campagna di informazione e utilizzare come esempio non solo gli altri paesi come l'inghilterra(dove viene utilizzata come coadiuvante nelle chemioterapie), ma anche alcuni centri di sperimentazione nazionali. Solo in questo modo la gente si potrà rendere conto che l'equazione canapa = droga non è necessariamente vera e il suo utilizzo potrebbe anche essere a scopo curativo, con questo non vogliamo istigare i lettori all'utilizzo improprio dei cannabinoidi, ma solo informarli debitamente. Si ringrazia la prof.ssa Lia Silvagni che ha evitato le censure(n.d.a.) Andra Ferraresi Pagina Per saperne di più Dal punto di vista botanico la Marijuana è la Cannabis sativa, appartenete alla Famiglia delle Cannabinaceae. E' una pianta erbacea annuale dioica (vuol dire a sessi separati, cioè che ci sono piante che portano i fiori maschili e piante che portano quelli femminili) che, a seconda delle varietà e delle condizioni ambientali, può avere un'altezza variabile da meno di un metro a più di otto metri. Probabilmente è coltivata da più di 8000 anni e originariamente era distribuita solo nell'asia centrale, poi l'uomo ne estese la coltivazione a tutto il mondo. Le sostanze ricavati da questa pianta sono, dopo l'alcool, gli stupefacenti più diffusi nel mondo (anche se, quasi sempre, illegali). Il loro uso discende dalle tribù nomadi dell'asia centrale prima del 1000 a.c. e progressivamente si diffuse verso l'occidente. Le proprietà stupefacenti della cannabis dipendono dalla resina prodotta da piccole ghiandole epidermiche situate sulla pagina superiore della foglia. In essa sono presenti più di 400 sostanze di cui 61 sono detti cannabinoidi a causa della loro struttura particolare. Di essi il principale composto psicoattivo è il delta-9- tetraidrocannabinolo (THC); gli altri cannabinoidi sono poco o nulla attivi come psicostimolanti. La pianta è importante anche come produttrice di fibre, che vengono usate soprattutto nell'industria tessile, dando un tessuto, la canapa, particolarmente apprezzata dagli amanti del "naturale" (naturalmente deve provenire da coltivazione biologica). Fino a circa 50 anni fa anche nelle nostre zone la coltivazione della canapa da fibra rappresentava un'attività abbastanza diffusa che consen-

19 tiva di produrre autonomamente il tessuto che serviva per i più disparati usi domestici. Il tradizionale ciclo lavorativo prevedeva tutte le fasi della produzione, dalla coltivazione, all'ottenimento della fibra, nonché alla sua tessitura e, infine, alla realizzazione dei manufatti. Questo doppio uso della pianta fornisce un buon esempio di selezione artificiale divergente. Per migliaia di anni è stata coltivata soprattutto per la fibra in regioni situate circa a nord del 30 parallelo N, mentre in zone più a sud veniva coltivata prevalentemente per le sostanze stupefacenti. Pertanto i coltivatori di canapa hanno selezionato cultivar alte, scarsamente ramificate e con lunghi internodi per aumentare la qualità della fibra ( con un minimo contenuto di THC), mentre la coltivazione a scopo stupefacente ha selezionato individui meno alti, molto ramificati, ma con contenuti elevati della sostanza psicoattiva. Il meccanismo d'azione del THC sull'uomo è stato stabilito solo nell'ultimo decennio: come la maggior parte delle sostanze attive sul cervello il composto è riconosciuto da recettori, specifici, delle cellule nervose, detti, in questo caso, CB1. Quando il THC si lega al CB1 si avvia nel neurone una serie di risposte biochimiche che si traduce in alterazioni momentanee del funzionamento dei neuroni che possiedono tali recettori. I recettori CB1, nel cervello umano, sono particolarmente abbondanti in alcune regioni cerebrali; la loro localizzazione spiega molto bene gli effetti provocati dal THC. Per esempio, la densa presenza di BC1 nelle aree motorie ben si accorda con le MAGGIO ANNO 2 - NUMERO 2 Pagina 19 alterazioni del movimento indotte dalla marijuana; quella nell'ippocampo giustifica la ridotta efficienza dei processi di apprendimento e memoria; infine, le alterazioni percettive sono attribuibili al legame con i recettori dei circuiti corticali. L'uso voluttuario della marijuana è molto antico e resiste nel tempo. La sua potenziale capacità di indurre dipendenza nell'uomo non è tutt' ora accertata. Una droga dà dipendenza fisica quando induce le richiesta di quantità sempre maggiori, quando la sospensione dell'assunzione causa malessere (crisi d'astinenza) e quando provoca un forte desiderio nei confronti della sostanza stessa (dipendenza psicologica). Sembra che la sindrome di astinenza per la marijuana sia rara. La dipendenza può nascere più facilmente tra gli adolescenti che sono portatati a ripetere l'esperienza con dosi sempre maggiori sino a fumare quotidianamente uno spinello: la ripercussione principale di questa abitudine è una progressiva riduzione della capacità di concentrarsi, apprendere e ricordare. Uno studio condotto nel 1994 ha evidenziato che il 10 per cento di chi fuma per la volta marijuana può poi passare ad un suo uso pesante. Il rischio, quindi, è simile a quello che si verifica per l'alcoolo (15 %), ma inferiore a quello relativo alla nicotina (32%) e agli oppiacei( 23 %). Le sostanze presenti nella Cannabis possono, però, avere anche un uso terapeutico. Le prime testimonianze di un tale uso risalgono a circa 5000 anni fa, quando in Cina vi si faceva ricorso per curare la malaria, i reumatismi, i dolori del parto e per l'anelgesia chirurgica. Sulla base di scritti dei Plinio, di Dioscoride e Galeno si è accertato che anche in Europa la Cannabis entra a far parte della medicina tradizionale per oltre 16 secoli. Nel XIX secolo in Gran Bretagna viene prescritta per curare le neuropatie, l'emicrania, gli spasmi muscolari e certe forme di epilessia. All'inizio del XX secolo si assiste ad un suo declino. Solo ultimamente si è risvegliato un certo interesse verso l'uso terapeutico della Marijuana. Sono necessari ancora accurati studi scientifici per accertare l'efficacia dei cannabinoidi su varie patologie, ma le premesse sono incorragianti. Si parla di possibili effetti positivi su inappetenza, nausea e vomito (soprattutto correlati alla chemioterapia), dolore e malattie come il glaucoma e la sclerosi multipla. Ma la prospettiva più interessante è quella di poterla usare per curare alcune forme tumorali, infatti studi risalenti agli anni settanta dimostrano che negli animali da esperimento il THC rallenta la crescita di un adenocarcinoma del polmone. Nel 1998 si scopre che i cannabinoidi possono inibire la crescita di cellule dei tumori mammari e degli gliomi, tumori molti aggressivi del sistema nervoso centrale. L aspettativa è che si continui ad indagare, al di là e al di sopra dei pregiudizi, in nome di una scienza finalizzata al ben essere dell uomo. Per un approfondimento si rimanda all articolo di Le scienze di Marzo Chi volesse avere notizie sugli usi della canapa come fibra biologica può visitare il sito ttp:// Prof.ssa Lia Silvagni

20 Si ringrazia l Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo per la nota che ci ha fatto pervenire tramite il Dirigente Scolastico: Oggetto: Giornalino d Istituto. Con la presente si accusa ricevuta del secondo numero de Il giornalino delle 8:20 realizzato dagli alunni di codesto Istituto. Nell esprimere il più vivo apprezzamento ai redattori - studenti e docenti coordinatori - per l mpegno profuso nella realizzazione del giornalino d Istituto, è gradita l occasione per inviare cordiali saluti. IL VICEDIRETTORE GENERALE Dott. Emanuele Nicolini La Redazione ringrazia tutti coloro che hanno permesso la buona realizzazione e la diffusione dei tre numeri dell edizione del corrente anno scolastico: Il prof. Giorgio Fegatilli, per la gentile concessione di molte foto; il prof. Giancarlo Angeloni, per aver curato la stampa delle numerose copie; i collaboratori scolastici, per l aiuto nella riproduzione e rilegatura. La Redazione de Il giornalino delle 8:20 STUDENTI COORDINATORI Benegni Andrea Bruno Anna Maria Branchi Melania Occhioni Claudio Cipriani Maria Cristina Cipriani Stefano Silvagni Lia De Blasis Annalisa Terzini Raffaella Di Benedetto Piero Di Nicola Walter Ferraresi Andrea Fontana Alfredo Frezzini Alessandro Mahdloo Mehdi Parisse Paolo Piccone Silvia Rubeo Francesco Santucci Ivan Scurci Antonello Tarquini Maddalena Venditti Fabio LA REDAZIONE AUGURA BUONE VACANZE

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