Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento
|
|
- Alessandra Gigli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento - Definizione di ambiente confinato; - La Legislazione applicabile; - Casi di studio; - La qualificazione delle imprese operanti nel settore; - La normativa applicabile; - Attività di ricerca e futuri sviluppi. -Il manuale illustrato INAIL; Bologna Ing. Luciano Di Donato I Tecnologo INAIL
2 Ambiente Confinato Luogo totalmente o parzialmente chiuso, che non è stato progettato e costruito per essere occupato in permanenza da persone, né destinato ad esserlo, ma che all occasione, può essere occupato temporaneamente per l esecuzione di interventi lavorativi come l ispezione, la riparazione, manutenzione, pulizia 2 [OSHA-INRS]
3 Ambiente Confinato Ci si riferisce ad uno spazio che per conformazione ha aperture limitate per l accesso e l uscita, ha una sfavorevole ventilazione naturale che potrebbe contenere agenti chimici pericolosi o permettere il formarsi di atmosfere pericolose e che non è stato progettato per la permanenza di lavoratori [NIOSH] 3
4 Freon Ambiente confinato si intende uno spazio circoscritto, caratterizzato da limitate aperture di accesso e da una ventilazione naturale sfavorevole, in cui può verificarsi un evento incidentale importante, che può portare ad un infortunio grave o mortale, in presenza di agenti chimici pericolosi (ad es. gas, vapori, polveri). Ventola di aspirazione Botola di accesso 15 m 3 Scala a pioli REGIONE MARCHE AZIENDA U.S.L. N. 4 - SENIGALLIA PREVENZIONE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO Ing. Luciano Di Donato
5 Ing. Luciano Di Donato
6 Eventi indagati dai Servizi di prevenzione presenti nell archivio (aggiornato settembre 2011) Tipo Ambiente confinato N eventi N decessi Cisterne/Serbatoi Vasche 7 14 Silos 6 6 Camere 3 3 Altro (stive, condotti, canalizzazioni,..) 3 4 Totale Tabella estratta da: Banca dati Sorveglianza degli infortuni mortali e gravi - DPO Ing. Luciano Di Donato
7 Distribuzione dei lavoratori deceduti per attività economica. Valori %. Attività economica Costruzione di opere idrauliche/altri lavori speciali di costruzione (lavori di fondazione, inclusa la palificazione, perforazione e costruzione pozzi ) totale 16,7 Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili 11.9 Commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli; vendita al dettaglio di carburanti per autotrazione 11.9 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 7.1 Coltivazioni agricole, orticoltura, floricoltura/ coltivazioni agricole associate all allevamento Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, e acqua 7.1 Altre 38.2 Totale Tabella estratta da: Banca dati Sorveglianza degli infortuni mortali e gravi - DPO ,5 Ing. Luciano Di Donato
8 Distribuzione dei lavoratori deceduti per tipo di incidente. Valori % Incidente totale Contatto con gas asfissianti 53.5 Caduta dall alto o in profondità 25.6 Fuoriuscita di gas, vapori a bassa temperat. 11,6 Caduta dall'alto di gravi (terra, ) 4.7 Contatto con liquidi meteorici 2.3 Sviluppo fiamme 2.3 Totale Tabella estratta da: Banca dati Sorveglianza degli infortuni mortali e gravi - DPO Cadute a volte provocate da contatto con gas (cui segue annegamento) In Silos con materiali granulari consegue asfissia Ing. Luciano Di Donato
9 Distribuzione dei lavoratori deceduti per mansione svolta. Valori % in ordine decrescente. Mansione Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (esclusi gli addetti alle linee di montaggio industriale) totale 17.5 Professioni non qualificate nei servizi alle persone ed assimilati 10.0 Agricoltori e operai agricoli specializzati 5.0 Professioni non qualificate delle miniere, delle costruzioni, e delle attività industriali Operai addetti a macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e per prodotti minerali Imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende, gestori e responsabili di piccole imprese Facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati; Personale ausiliario addetto all'imballaggio, al magazzino ed alla consegna merci Conduttori di impianti chimici, petrolchimici, cementifici, per la produzione di energia elettrica e assimilati Altre mansioni 42.5 Totale Ing. Luciano Di Donato
10 Distribuzione dei lavoratori deceduti per titolo di studio. Valori %. TITOLO DI STUDIO 48% 9% 30% 13% diploma scuola superiore qualifica professionale licenza media o avviam profess licenza elementare Tabella estratta da: Banca dati Sorveglianza degli infortuni mortali e gravi - DPO Dr. Giuseppe Campo e Dr. Mauro Pellicci Ing. Luciano Di Donato
11 Ing. Luciano Di Donato
12 Normativa di riferimento D.Lgs. n. 81/2008 ISPESL 2008 NIOSH (19) SUVApro i I HSE INDG Ing. Luciano Di Donato
13 La qualificazione delle imprese del settore volontaria oppure obbligatoria? Nell ambito dei lavori del Comitato 3 Qualificazione delle imprese in ragione della particolarità e dei rischi connessi ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento si è proposto che la qualificazione per le imprese che opereranno in questo settore fosse obbligatoria. Il passo successivo è stato determinare i criteri minimi che dovranno possedere le imprese per qualificarsi in questo settore che ora sono contenuti nel DPR 177 del e che sono quindi COGENTI INFORMAZIONE, FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO ANCHE NELL USO DELLA STRUMENTAZIONE DA UTILIZZARE SONO PUNTI FOCALI DI QUESTA QUALIFICAZIONE Ing. Luciano Di Donato
14 Ambienti confinati:la qualificazione delle imprese DPR 177/2011 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati Art. 1 Finalità e ambito di applicazione Costituito da 4 articoli Art. 2 Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati Art. 3 Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati Art. 4 Clausola di invarianza finanziaria Ing. Luciano Di Donato
15 Ambienti confinati:la qualificazione delle imprese Art. 1 definizione dei criteri di qualificazione e dei criteri di idoneità tecnico professionali si applica ai lavori sospetti di inquinamento di cui agli art. 66 e 121 all. IV punto 3 del d.lgs. 81/2008 Il Subappalto in relazione alle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento deve: essere espressamente autorizzato dal datore di lavoro committente che ha la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l appalto o la prestazione di lavoro autonomo e certificato ai sensi del Titolo VIII capo I, del d.lgs. 10/09/2003 e smi Ing. Luciano Di Donato
16 Ambienti confinati:la qualificazione delle imprese Art. 2 Qualsiasi attività attività lavorativa nel nel settore degli degli ambienti sospetti di di inquinamento o confinati può può essere essere svolta svolta unicamente unicamente da da imprese imprese o o lavoratori lavoratori autonomi autonomi qualificati qualificati in in ragione ragione del del possesso dei dei seguenti requisiti: e) a) possesso integrale applicazione di dispositivi di delle protezione vigenti disposizioni individuale, in strumentazione materia di valutazione e attrezzature dei rischi, di lavoro sorveglianza idonei alla sanitaria prevenzione e misure dei di rischi gestione propri delle delle emergenze; attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati e avvenuta effettuazione di attività di addestramento all uso corretto di tali dispositivi, b) integrale e vincolante applicazione anche del comma 2 dell articolo 21 del d.lgs. n. 81/2008, nel strumentazione e attrezzature, coerentemente con le previsioni di cui agli articoli 66 e 121 e caso di imprese familiari e lavoratori autonomi; all allegato IV, punto 3, del d.lgs. n. 81/2008; c) presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro, con esperienza f) avvenuta effettuazione di attività di addestramento di tutto il personale impiegato per le attività almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, assunta lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ivi compreso il datore di lavoro, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie relativamente alla applicazione di procedure di sicurezza coerenti con le previsioni di cui agli articoli contrattuali o di appalto, a condizione, in questa seconda ipotesi, che i relativi contratti siano stati 66 e 121 e dell allegato IV, punto 3, del d.lgs. n. 81/2008; preventivamente certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del d.lgs. 276/2003. Tale esperienza g) rispetto deve essere delle vigenti necessariamente previsioni, ove in possesso applicabili, dei in lavoratori materia di che Documento svolgono Unico le funzioni di Regolarità di preposto; Contributiva; d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e formazione di tutto il personale, ivi compreso il h) integrale datore di applicazione lavoro ove impiegato della parte per economica attività lavorative e normativa in ambienti della contrattazione sospetti di inquinamento collettiva di o settore, compreso confinati, specificamente il versamento della mirato contribuzione alla conoscenza all eventuale dei fattori ente di rischio bilaterale propri di riferimento, di tali attività, ove oggetto la prestazione di verifica di sia apprendimento tipo retributivo, e aggiornamento. con riferimento ai contratti e accordi collettivi di settore sottoscritti da organizzazioni dei datori di lavoro e dei Ing. lavoratori Luciano Di comparativamente Donato più rappresentative sul piano nazionale.
17 Individuare le aziende individuare gli ambienti Ing. Luciano Di Donato
18 Art.1 Finalità e ambito di applicazione 4. Restano altresì applicabili, limitatamente alle fattispecie di cui al comma 3, fino alla data di entrata in vigore della complessiva disciplina del sistema di qualificazione delle imprese di cui all'articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e fermi restando i requisiti generali di qualificazione le procedure di sicurezza di cui agli articoli 2 e 3, i criteri di verifica della idoneità' tecnicoprofessionale prescritti dall'articolo 26, comma 1, lettera a), del medesimo decreto legislativo. acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; Ing. Luciano Di Donato
19 La legislazione applicabile è il D.Lgs. 81/2008 E' vietato consentire l'accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, Senza che sia stata previamente accertata l'assenza di pericolo per la vita e l'integrita' fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell'atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosita' dell'atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. Ing. Luciano Di Donato
20 La legislazione applicabile è il D.Lgs. 81/2008 L'apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l'agevole recupero di un lavoratore privo Dimensioni di sensi. dei passi d uomo e aperture di accesso alle strutture: Norma UNI EN 124 punto n. 7.3, UNI EN 547 Sicurezza del Macchinario e le misure antropometriche indicate dalla Norma Allegato IV requisiti UNI EN dei 547- luoghi 3:2009 di lavoro, capo 3 3. VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI, SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS 45 cm 3.1. Le tubazioni, le canalizzazioni e i recipienti, quali vasche, serbatoi e simili, in cui debbano entrare lavoratori per operazioni di controllo, riparazione, Cm 60 manutenzione o per altri motivi dipendenti dall'esercizio dell'impianto o dell'apparecchio, devono essere provvisti di aperture di accesso Si ricorda che una persona adulta occupa mediamente lo spazio aventi di una dimensioni elisse avente non asse inferiori maggiore a cm. di cm pere 40 asse o diametro minore di non 45 inferiore cm. Tali a cm. dimensioni 40. vanno aumentate qualora si preveda di utilizzare bombole o DPI che aumentino gli ingombri. Ing. Luciano Di Donato
21 Le dimensioni dell accesso/ uscita, con la ricerca dell individuazione di dimensioni minime riferendosi alle norme tecniche disponibili (Norma UNI EN 547-1,2,3:2009: misure antropometriche, Norma UNI EN 124 punto n. 7.3: Dimensioni dei passi d uomo e aperture di accesso alle strutture; Norma UNI EN 547: sicurezza del macchinario). Le dimensioni così ottenute vanno poi verificate in relazione alla necessità di consentire l agevole recupero di un lavoratore privo di sensi (D.Lgs 81/08 art. 66 e allegato IV punto 3.1) e alle esigenze di utilizzo di specifiche attrezzature per il salvataggio (autorespiratori, barelle, ecc.); si ricorda infatti che una persona adulta occupa mediamente lo spazio di una elisse avente asse maggiore di 60 cm e asse minore di 45 cm. Tali dimensioni vanno aumentate qualora si preveda di utilizzare bombole o DPI che aumentino gli ingombri. 45x18cm 63cm 36x19cmm 64 cm Maschere intera a pressione negativa con raccordo filettato EN costituita da: facciale esterno stampato, schermo panoramico a grande visibilità 31x22cm 67 cm Cm 60 Cm 60 Cm 60 Respiratori autonomi a circuito chiuso ad ossigeno compresso Respiratori autonomi a circuito chiuso ad ossigeno chimico Respiratori autonomi ad aria compressa Ing. Luciano Di Donato Filtro combinato a vite unificata EN per: vapori organici con punto di ebollizione superiore a 65 C e gas e vapori inorganici, polveri, fumi e nebbie
22 Ing. Luciano Di Donato Ing. Loriana Ricciardi
23 Ing. Luciano Di Donato Ing. Loriana Ricciardi
24 Ing. Luciano Di Donato Ing. Loriana Ricciardi
25 Ing. Luciano Di Donato Ing. Loriana Ricciardi
26 Figura 1: equivalenza potere distruttivo L importanza dell identificazione precoce di eventuali difetti, deriva dalla considerazione che nei generatori di vapore, l elevata energia immagazzinata, la notevole temperatura di lavoro delle lamiere del corpo a pressione, fanno sì che un eventuale anomalia possa rapidamente evolvere in una rottura, con conseguente pericolo di scoppio per il fortissimo aumento di volume dovuto all improvvisa vaporizzazione dell acqua. Una caldaia a vapore ha il potenziale di una bomba: se si riporta su un grafico in ascisse il contenuto d'acqua e in ordinate la quantità di esplosivo in grado di generare l equivalente effetto distruttivo, indicando con le linee inclinate nel diagramma le varie pressioni di esercizio, ci si può rendere conto dell elevato potere distruttivo potenziale di questi sistemi Ing. Luciano Di Donato
27 Articolo Presenza di gas negli scavi 1. Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose. 2. Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica i lavoratori devono essere provvisti di idonei D.P.I. delle vie respiratore, ed essere muniti di idonei D.P.I. collegati ad un idoneo sistema di salvataggio, che deve essere tenuto all esterno dal personale addetto alla sorveglianza (in continuo collegamento con gli operai all interno ed in grado di sollevare prontamente all esterno il lavoratore) Ing. Luciano Di Donato
28 Osservatorio sul lavoro Roma Capitale 5 anni di osservazione 149 accessi 236 imprese Ing. Di Donato Ing. Pireddu
29 Dati rilevati dalla banca INAIL infortuni gravi e mortali - INFORMO Ing. Di Donato Ing. Pireddu
30 QUANDO SI APPLICANO DELLE RESINE E IN PARTICOLARE QUANDO DALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SI E ACCERTATO CHE L AMBIENTE E CONFINATO VA STUDIATA CON PARTICOLARE ATTENZIONE LA SCHEDA DI SICUREZZA Utilizzare un prodotto con un basso grado d infiammabilità (bassa percentuale di solventi); Predisporre una ventilazione aspirante per impedire accumuli pericolosi; Evitare quindi resine ad alto contenuto di solventi molto infiammabili (ad esempio resine stireniche e isoftaliche); Evitare di utilizzare perossidi (i perossidi sono sostanze comburenti e quindi sono sostanze chimiche che possono dar luogo ad ossidazioni violente). Evitare quindi resine isoftaliche; Valutare e quindi evitare qualunque fonte di innesco; Predisporre un estintore o un sistema antincendio adeguato alla tipologia di intervento; Utilizzare i DPI di III categoria se previsti dall analisi dei rischi; Per i rischi a lungo termine Utilizzare resine che hanno basse percentuali di sostanze cancerogene e/o mutagene (quali ad esempio lo stirene gruppo 2 iarc) e fibre di vetro (si consultino documenti legislativi di riferimento e linea guida ad es. su fav del 25/03/2015)
31 Ing. Luciano Di Donato
32 È vietato destinare al lavoro locali chiusi sotterrane o semisotterranei. In deroga alle disposizioni di cui al comma 1, possono essere destinati al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei, quando ricorrano particolari esigenze tecniche. In tali casi il datore di lavoro provvede ad assicurare idonee condizioni di aerazione, di illuminazione e di microclima. L organo di vigilanza può consentire l uso dei locali chiusi sotterranei o semisotterranei anche per altre lavorazioni per le quali non ricorrono le esigenze tecniche, quando dette lavorazioni non diano luogo ad emissioni di agenti nocivi, sempre che siano rispettate le norme del presente Decreto Legislativo e si sia provveduto ad assicurare le condizioni di cui al comma 2. Ing. Luciano Di Donato
33 Ing. Luciano Di Donato
34 Ing. Luciano Di Donato
35 Ing. Luciano Di Donato
36 Ing. Luciano Di Donato
37 Ing. Luciano Di Donato
38 Ing. Luciano Di Donato
39 Ing. Luciano Di Donato
40
41 Ing. Luciano Di Donato
42 Ing. Luciano Di Donato
43 Ing. Luciano Di Donato
44 Ing. Luciano Di Donato
45 Ing. Luciano Di Donato
46 Ing. Luciano Di Donato
47 Punti fondamentali per l elaborazione delle procedure di sicurezza Misure e precauzioni preliminari Valutazione dei rischi Procedure operative Segnaletica Cartellone Idoneità sanitaria Esecuzione dei lavori Infor. Formaz. Addestr. Idoneità per la mansione specifica Indicazioni per Lavoratori in Indicazioni per Lavoratori off Sia aziendale che terzo Conoscere i pericoli e la procedura di lavoro Impedire l accesso ai non autorizzati Assicurare la presenza Ing. Luciano Di Donato
48 Storia illustrata Qualificazione dell impresa Rischi da interferenza Analisi dei rischi e procedura operativa A.R. e Procedura operativa DLC e informazioni ai lavoratori del DLA Protezione vie respiratorie Rischio sostanze pericolose o carenza O2 DPI DPI cadute dall alto Imbragature Piano di emergenza Incendio, Esplosione attrezzature di lavoro Mezzi e dispositivi di salvataggio Procedure di emergenza e salvataggio Ing. Luciano Di Donato Gestione dell emergenza
49 8 Allegati Modulo autorizzativo 1a Modulo autorizzativo 1b SETTORE RICERCA, CERTIFICAZIONE E VERIFICA Elenco esemplificativo di fattori di rischio Aspetti tecnici da conoscere e valutare prima dei lavori Esempio di lista di controllo Sostanze tossiche e asfissianti e incidenti tipo Cartellonistica Principali riferimenti Legislativi
50 Grazie per la cortese attenzione Dr. Ing. Luciano Di Donato I Tecnologo DIT ROMA l.didonato@inail.it Ing. Luciano Di Donato
(1). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177 (1). Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo
DettagliAmbienti sospetti di inquinamento o confinati
Ambienti sospetti di inquinamento o confinati Criticità e modalità operative per le attività in condominio SEMINARIO: Sicurezza sul lavoro nel condominio leggi, obblighi, cautele, opportunità 18/09/2015
DettagliQUALIFICAZIONE DELLA DITTA SPAZI CONFINATI
QUALIFICAZIONE DELLA DITTA SPAZI CONFINATI QUALIFICAZIONE DELL IMPRESA La qualificazione per quanti intendono operare negli spazi confinati (imprese, lavoratori autonomi e imprese familiari) si fonda sul
DettagliGiornata sicurezza cantieri Venerdì 28 novembre 2014 Lavorare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento
Giornata sicurezza cantieri Venerdì 28 novembre 2014 Lavorare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento Scuola Edile Cremonese CPT Cremona Mauro Rivolta (intervento realizzato in collaborazione
Dettagli2. ASPETTI LEGISLATIVI
2. ASPETTI LEGISLATIVI Il legislatore ha risposto alla gravità di un siffatto fenomeno infortunistico con una trattazione specifica del problema nel corpus del d.lgs. 81/08, agli artt. 66 e 121 e all allegato
DettagliPREMESSA DEFINIZIONI DEFINIZIONI
PREMESSA NOVITA INTRODOTTE DAL D.P.R. 177/2011 Dr.ssa Tiziana BAGNARA Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro S.Pre.S.A.L. ASL TO3 Ogni anno si registrano in Italia numerosi incidenti
DettagliAMBIENTI CONFINATI o SOSPETTI DI INQUINAMENTO Normativa, Tecniche di lavoro, Attrezzature, DPI, Procedure di emergenza negli ambienti confinati. Alcune esperienze operative. Arch. Claudio Conio Aggiornamento
DettagliCorso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore. Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore
Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Titolo Destinatari Obiettivi e Finalità Normativa di riferimento Requisiti di ammissione Durata e modalità Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Il modulo B5 è il corso
DettagliAMBIENTI CONFINATI o SOSPETTI DI INQUINAMENTO
AMBIENTI CONFINATI o SOSPETTI DI INQUINAMENTO Normativa, Tecniche di lavoro, Attrezzature, DPI, Procedure di emergenza negli ambienti confinati. Alcune esperienze operative. Arch. Claudio Conio Aggiornamento
DettagliVerifiche apparecchiature: problemi da risolvere o gestioni efficaci?
Verifiche apparecchiature: problemi da risolvere o gestioni efficaci? STUDIO TECNICO PROF. NERI s.r.l. Via Borghi Mamo N. 15-40137 Bologna - TEL. 051.441065 - FAX 051.443045 WWW.STUDIONERI.COM EMAIL:STUDIONERI@STUDIONERI.COM
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliPIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37
PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37 ALLEGATO REV DATA 19..26 IV INDICE PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE 1 INTRODUZIONE... 3 2 CLASSIFICAZIONE AZIENDA... 3 3 LUOGO DI SVOLGIMENTO
DettagliMisure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri
Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri Chiara Carpegna Misure gestionali In presenza di un rischio potenziale di esplosione negli ambienti di lavoro vanno
DettagliCATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO
CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI PREPOSTI SECONDO L ACCORDO STATO REGIONI 21.12.2011 FORMAZIONE GENERALE Lavoratori definiti secondo
DettagliDUVRI. Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze
DUVRI Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze Legge 3 agosto 2007, n. 123 : Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la
DettagliFormazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37
Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37 AGENFORM Centro di Formazione Professionale Viale Amendola Eboli(SA) Consulente Dott. Ing. Elena Chiappa FORMAZIONE:
DettagliASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI
REGIONE BASILICATA ASM AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MATERA AMBITO TERRITORIALE DI MONTALBANO JONICO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLA SALUTE UMANA U.O. DI PREVENZIONE, PROTEZIONE ED IMPIANTISTICA NEI LUOGHI
DettagliCONSORZIO DI BONIFICA DEL TEVERE E AGRO ROMANO. Servizio di Prevenzione e Protezione in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e successive modifiche e integrazioni Rappresentante legale FEDERICA LOPEZ Responsabile del servizio di prevenzione e protezione NICOLA RICCIO Timbro e firma Timbro e firma SCHEDA
DettagliDipartimento Sociale Direzione Regionale Politiche della prevenzione e Sicurezza sul lavoro. Dipartiment
Dipartiment Dipartimento Sociale NOTA INFORMATIVA SINTETICA PER L APPLICAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NEI LAVORI IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO ART. 66 D.LGS. 81/08 Luglio 2009
DettagliSPISAL AZIENDA ULSS 20 - VERONA
CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO ACCORDO 21 dicembre 2011 Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro
DettagliBENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP. Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1
BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1 MODULO 1 Ruolo di RSPP Presentazione del corso Filippo Macaluso - Corso di formazione
DettagliArticolo di Legge violato - tabella comparata -
_D. Lgs. 81 del 09.04.2008_ss. Mm.ii: PRINCIPALI SANZIONI Articolo di Legge violato - tabella comparata - (obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti) Omessa manutenzione e ripristino
DettagliD. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori
D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)
DettagliScheda di sintesi Accordo Stato Regioni in materia di Formazione per Lavoratori Preposti Dirigenti
1 Scheda di sintesi Accordo Stato Regioni in materia di Formazione per Lavoratori Preposti Dirigenti Accordo in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome per la
Dettagli3. APPLICABILITÀ Personale tecnico operativo, appaltatori o lavori autonomi da adibire a lavorazioni in spazi confinati.
legale in Cuneo, Corso Nizza 9 SGSL 1. DISTRIBUZIONE Tutto il personale 2. SCOPO Disciplinare le modalità di qualificazione del personale, interno o esterno all azienda, da adibire alla realizzazione di
Dettagli30 Gennaio 2012 ILLUSTRAZIONE DEI NUOVI SCHEMI OPERATIVI PER LA SICUREZZA
30 Gennaio 2012 ILLUSTRAZIONE DEI NUOVI SCHEMI OPERATIVI PER LA SICUREZZA Piano Operativo di Sicurezza (POS) Piano di Montaggio Uso e Smontaggio dei Ponteggi (Pi.M.U.S) Novità introdotte dal D.P.R. 177/11
DettagliIL DIRETTORE GENERALE per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica
DECRETO 19 maggio 2010 Modifica degli allegati al decreto 22 gennaio 2008, n. 37, concernente il regolamento in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. IL DIRETTORE
DettagliIMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1
IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO Dal punto di consegna... 2 Il RISCHIO ELETTRICO è da intendersi come il rischio di infortunio CAUSATO da un impianto elettrico Il danno conseguente
DettagliD.Lgs. 81/08 Titolo III Capo III
D.Lgs. 81/08 Titolo III Capo III Gli Impianti e le Apparecchiature Elettriche RELATORI: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI Art. 80 comma 1 IL Datore di Lavoro provvede affinchè i materiali
DettagliVADEMECUM FORMAZIONE SICUREZZA
VADEMECUM FORMAZIONE SICUREZZA In base alla normativa vigente, la sicurezza e salute sui luoghi di lavoro è il risultato concertato di più azioni svolte da una pluralità di soggetti, lavoratori compresi,nell
DettagliDELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEGLI AMBIENTI CONFINATI
Antonio Fucile DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEGLI AMBIENTI CONFINATI Compiti, obblighi e responsabilità secondo il D.P.R. 177/2011 e il D.Lgs. 81/2008 e s.m. della SICUREZZA sul LAVORO negli AMBIENTI CONFINATI
DettagliCheck List dei documenti e degli adempimenti inerenti la sicurezza
Check List dei documenti e degli adempimenti inerenti la sicurezza Da tenere in cantiere ai sensi del D. Lgs. 81/08 1. Documentazione Generale 01 02 Cartello informativo di cantiere Notifica Preliminare
DettagliCATALOGO FORMATIVO. SEICOM SRL - Via Tevere, 50/5 Senigallia (AN) Tel/Fax: 071 63362 www.seicomsrl.it info@seicomsrl.it
CATALOGO FORMATIVO SEICOM SRL - Via Tevere, 50/5 Senigallia (AN) Tel/Fax: 071 63362 www.seicomsrl.it info@seicomsrl.it INDICE Corso per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - Datore di
DettagliELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI
ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI Premessa Il presente documento contiene l elenco esemplificativo della documentazione aziendale, eventualmente
DettagliLA CONFUSIONE SULLA DEFINIZIONE DI SPAZIO CONFINATO, LE CRITICITA DELLA NORMATIVA ITALIANA
Regione Lazio Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro LA CONFUSIONE SULLA DEFINIZIONE DI SPAZIO CONFINATO, LE CRITICITA DELLA NORMATIVA ITALIANA Relatore : dott Leonardo CORNACCHIA D.P.R.
DettagliI lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche
Sezione Toscana e Umbria I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche Dott. Ing. Emilio Giovannini Direttore UO Prevenzione Protezione dai Rischi ASL1 di Massa Carrara Consigliere AEIT sezione
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA
CANTIERE DEI LAVORI DI MIRANO (VE) PRESSO I.P.A.B. LUIGI MARIUTTO DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA ai sensi dell art. 26 del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 come modificato
DettagliRISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI
RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI Normalmente poco considerato nei cantieri. Tuttavia possono costituire fonte di innesco con conseguenze devastanti: - Uso fiamme libere per operazioni di impermeabilizzazioni
DettagliBuone prassi e migliori tecnologie disponibili nell ambito degli spazi confinati.
OSSERVATORIO PER LA PREVENZIONE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO SEMINARIO IL LAVORO IN AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO Buone prassi e migliori tecnologie disponibili nell ambito degli spazi confinati.
DettagliPROGRAMMA. TITOLO ARGOMENTI TEMPI Modulo A 1. 4 ore. Presentazione del corso
PROGRAMMA Modulo A 1 Presentazione del corso L approccio alla prevenzione attraverso il D.Lgs. 626/94 per un percorso di miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori. Il sistema legislativo:
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it
DettagliNorme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita
Pag. 1 di 5 Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato
DettagliLa formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie
La formazione dei Responsabili Fondamentale Presentazione Il percorso formativo è abilitante e rivolto ai responsabili e agli addetti del servizio Prevenzione e protezione delle aziende bancarie e finanziarie
DettagliTITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.
TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. 87) CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE N 8 articoli (da art.
DettagliSpilimbergo, 26 Novembre 2012 Dott.Carlo Venturini
Sicurezza negli spazi confinati Spilimbergo, 26 Novembre 2012 Dott.Carlo Venturini Per spazio confinato si intende un qualsiasi ambiente limitato, in cui il rischio di morte o di infortunio grave è molto
DettagliRSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre 2015 1
RSPP & RIR Ovvero: 81 & 105 FR Bologna 14 ottobre 2015 1 RLS citato almeno 7 volte RSPP 2 volte (scarse)! FR Bologna 14 ottobre 2015 2 Esempio RLS Art. 14 comma 5 Il sistema di gestione della sicurezza
DettagliLe Principali Novità
TESTO UNICO SULLA SICUREZZA E PREVENZIONE DAGLI INFORTUNI SUL LAVORO D. L.vo 81/08 Le Principali Novità Il 15 maggio 2008 è entrato in vigore il testo unico in materia di tutela della salute e sicurezza
DettagliDisciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica,
Decreto Legislativo 231/2001 Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità
DettagliPROGRAMMA MODULI ARGOMENTI DURATA ORE RESIDUE MODULO
CORSO PER COORDINATORI PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE E IN FASE DI ESECUZIONE DEI LAVORI (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Allegato XIV) 120 ore Obbiettivi del corso: Il corso ha lo scopo di formare
DettagliD. LGS 81/2008. Oggetto della valutazione dei rischi
D. LGS 81/2008 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione dei rischi anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati,
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)
All. 5 DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) APPALTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA AD ALUNNI DISABILI NELLA SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1 E 2 GRADO SERVIZIO
DettagliDECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di
DettagliLezione 6: modulo giuridico (Allegato XIV, D.Lgs 81/08)
PROGRAMMA DEI CORSO RIVOLTO AI COORDINATORI PER LA SICUREZZA IN FASE PROGETTAZIONE E DI ESECUZIONE (DURATA 120 ORE) CONFORME ALL ALLEGATO XIV DEL D.LGS 81/08 Lezione 1: modulo giuridico (Allegato XIV,
DettagliPROGRAMMA CORSO ASPP/RSPP mod. A
PROGRAMMA CORSO ASPP/RSPP mod. A DATA ARGOMENTI ORARIO L approccio alla attraverso il D. Lgs. 626/94 per un percorso di miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori La filosofia del D. Lgs.
DettagliIng. Antonio Fabbrocino
CPT NA Sicurezza del Lavoro negli Ambienti Sospetti di Inquinamento o Confinati Ing. Antonio Fabbrocino Ambiente sospetto di inquinamento Qualsiasi ambiente caratterizzato dalla possibile presenza di fattori
DettagliPiano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da. Presentazione. Avviso 5/2011 II scadenza
Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da Presentazione Avviso 5/2011 II scadenza Corso di formazione per ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DettagliLa formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie
La formazione dei Responsabili Fondamentale Presentazione Il percorso formativo è abilitante e rivolto ai responsabili e agli addetti del servizio Prevenzione e protezione delle aziende bancarie e finanziarie
DettagliManuale per lavorare in SPAZI CONFINATI. Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE
kiker Manuale per lavorare in SPAZI CONFINATI Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Manuale per lavorare in SPAZI CONFINATI SPAZI CONFINATI Serbatoi Pozzi Tunnels Trincee Apparecchiature Silos Cisterne aperte
DettagliSICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO
SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO Il datore di lavoro deve provvedere affinché le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di
DettagliDa studente. il programma. Silvana Di Stefano CONTARP INAIL DR Emilia Romagna
Da studente a RSPP il programma Silvana Di Stefano CONTARP INAIL DR Emilia Romagna Moduli propedeutici Per il primo anno: 5 ore nelle quarte classi 16 ore nelle terze classi A regime: 16 ore nelle terze
DettagliSPECIFICA 1 SCOPO E CAMPO D APPLICAZIONE 3. 1.1 Scopo.. 3. 1.2 Campo di applicazione.. 3 2 RIFERIMENTI E DEFINIZIONI 3. 2.
2 di 12 Indice 1 SCOPO E CAMPO D APPLICAZIONE 3 1.1 Scopo. 3 1.2 Campo di applicazione. 3 2 RIFERIMENTI E DEFINIZIONI 3 2.1 Riferimenti 3 2.2 Definizioni 4 3 RESPONSABILITÀ. 4 4 MODALITÀ OPERATIVE 5 4.1
DettagliGli obblighi documentali da parte dei committenti, imprese, coordinatori per la sicurezza
Gli obblighi documentali da parte dei committenti, imprese, coordinatori per la sicurezza Vanno conservati presso il cantiere i documenti indispensabili per dimostrare, in caso di ispezione dell organo
DettagliFormazione generale 4 ore Può essere svolta in modalità e-learning. Formazione generale Rischio Medio 8 ore
LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI IN BASE ALL ACCORDO STATO-REGIONI L Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 disciplina la durata, i contenuti minimi, le modalità della formazione ed aggiornamento dei lavoratori
DettagliLA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08
LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08 DEFINIZIONE Per manutenzione di un impianto elettrico si intende l insieme delle attività tecnico-gestionali e dei lavori necessari per conservare
DettagliCorso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti
Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi
DettagliIL DIRIGENTE SCOLASTICO E L ENTE PROPRIETARIO: GLI ATTORI PRIMARI DELLA. corretto rapporto tra Scuole, Enti Locali e Organi di Vigilanza
IL DIRIGENTE SCOLASTICO E L ENTE PROPRIETARIO: GLI ATTORI PRIMARI DELLA SICUREZZA SCU NELLA SCUOLA Procedure operative per la gestione del corretto rapporto tra Scuole, Enti Locali e Organi di Vigilanza
DettagliDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) - CINTURE DI SICUREZZA
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) - CINTURE DI SICUREZZA Sommario 1. Premessa 2. Definizione 3. Fonti normative 4. Caratteristiche e requisiti 5. Adempimenti amministrativi 6. Sanzioni 7. Illustrazioni
DettagliLe direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE
Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE Cuneo, 8 Ottobre 2013 Ivan Furcas ivan.furcas@it.bureauveritas.com Sviluppo della legislazione di prodotto
DettagliIO LAVORO E GUIDO SICURO
IO LAVORO E GUIDO SICURO Misano Word Circuit Marco Simoncelli Workshop 22 Marzo 2013 Azienda USL Rimini Pierpaolo Neri Dott. Ing. Pierpaolo Neri 1 Gli argomenti 1. Responsabilità amministrativa delle aziende
DettagliCOMUNE DI CASTELLO TESINO Provincia di Trento REGOLAMENTO COMUNALE PER LA PULIZIA DEI CAMINI
COMUNE DI CASTELLO TESINO Provincia di Trento REGOLAMENTO COMUNALE PER LA PULIZIA DEI CAMINI Allegato alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 48 dd. 28.12.2010 ISTITUZIONE DEL SERVIZIO Articolo I
DettagliAGRICOLTURA SICURA CHECK-LIST DI BASE
AGRICOLTURA SICURA CHECK-LIST DI BASE PER LAVALUTAZIONE DEI RISCHI E LA VERIFICA DEL RISPETTO DEI PRINCIPALI OBBLIGHI DOCUMENTALI E DI ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA LA CHECK LIST È UNA GUIDA PER FACILITARE
DettagliCorsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008
Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008 Cod. Denominazione del corso Ore Pag. SI1 Formazione per operai/ primo ingresso in edilizia 16 2 SI2 RSPP/ASPP - Responsabili del
DettagliFormazione ed informazione Lavoratori
Formazione ed informazione Lavoratori La formazione dei lavoratori sulla sicurezza è uno dei principali obblighi a carico del datore di lavoro secondo i contenuti e la durata previsti dall Accordo Stato
DettagliINDICE PRESENTAZIONE... PREMESSA...
INDICE PRESENTAZIONE... PREMESSA... XIII XV GLOSSARIO... 1 ADDETTO Servizio Prevenzione e Protezione... 3 ADEMPIMENTO... 6 ADDESTRAMENTO... 8 AGENTI:... 9 Biologici... 9 Chimici... 9 Fisici... 10 Cancerogeni
DettagliAmbienti confinati: rischi per la salute e sicurezza La normativa di riferimento
Ambienti confinati: rischi per la salute e sicurezza La normativa di riferimento 25/6/2013 Dott.ssa Maria Luisa Zanette Perché parliamo ancora di ambienti confinati? Art. 25 del DPR 303/55 Art. 15 DPR
DettagliPROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON
All. 1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON DISCIPLINARE DI SERVIZO PER LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO E VIGILANZA DELLA DISCARICA PER RIFIUTI URBANI IN LOC. "ISCLE" DI TAIO E DISCIPLINA DELL UTILIZZO
DettagliFORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI
PROGRAMMA CORSI: FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI CORSO DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA E AGGIORNAMENTO PER PREPOSTI E PER DIRIGENTI Art. 37 D. Lgs. 81/08
DettagliOBBLIGHI DATORE DI LAVORO E RELATIVE SANZIONI AGGIORNATI AL D.LGS. 81/08 MODIFICATO DAL D.LGS. 106/09
TITOLO I - PRINCIPI COMUNI RIFERIMENTO E OBBLIGO Valutare i rischi (art. 17 c. 1 lett. a) ed elaborare il documento secondo le specifiche dell art. 28. Aggiornare il documento in caso di modifiche del
DettagliD. Lgs. 81/08 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE Capo I Protezione da agenti chimici
D. Lgs. 81/08 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE Capo I Protezione da agenti chimici Claudio Arcari Piacenza,15 Febbraio 2001 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Titolo I Titolo II Titolo III Titolo
Dettaglidella SICUREZZA e della SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO
M. LEPORE della SICUREZZA e della SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO Manuale ad uso dei lavoratori Informazione dei lavoratori ai sensi dell art. 36 del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i. della SICUREZZA DEFINIZIONI...5
DettagliL'obbligo di formazione dei lavoratori ai sensi del D.lgs. 81/08
L'obbligo di formazione dei lavoratori ai sensi del D.lgs. 81/08 1 Norme D. lgs. 81/08: Tutela salute e sicurezza lavoratori/trici Accordi Stato Regioni: formazione lavoratori, preposti, dirigenti, datori
DettagliIstituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro
Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Dipartimento Territoriale di BRESCIA Via San Francesco d Assisi, 11 25122 BRESCIA Competenze ed Obblighi degli Organismi Notificati, dei
DettagliMODULO A ORE 28. PROGRAMMA CONTENUTI Modulo A1 DURATA
MODULO A ORE 28 PROGRAMMA CONTENUTI Modulo A1 DURATA Presentazione del corso La filosofia del D.Lgs. 626/94 in riferimento all'organizzazione di un Sistema di Prevenzione aziendale, alle procedure di lavoro,
DettagliLA FORMAZIONE DEI LAVORATORI DEL SETTORE EDILE
LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI DEL SETTORE EDILE Articolo 37, D. Lgs. 81/08 del 9 aprile 2008 e s.m.i. > comma 1 Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata
DettagliLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione IL D.LGS. 81/08 (come già previsto dal D.Lgs.. 626/94) INDICA IL PERCORSO DA COMPIERE PER INNALZARE IL LIVELLO DI SICUREZZA E QUALITA
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
DettagliLA SICUREZZA SUL LAVORO Sicurezza significa svolgimento dell attività lavorativa in condizioni tali che la vita, l incolumità fisica e la salute non siano esposte a pericolo. Oggetto di tutela non è esclusivamente
DettagliDICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA GROSSETO, 21 ottobre 2011 Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalle norme vigenti, comprese quelle di funzionalità,
DettagliGLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA
GLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA Titolo IX Sostanze Pericolose Capo I Protezione da Agenti Chimici Il rischio infortuni è da ricondurre
DettagliNuove regole per la formazione. lavoratori preposti dirigenti
Nuove regole per la formazione lavoratori preposti dirigenti 1 Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano
DettagliProspettive per l EGE: legge 4/2013. Michele Santovito. 9 maggio 2014
Prospettive per l EGE: legge 4/2013 Michele Santovito 9 maggio 2014 Esempio di EGE Esempio di percorso fatto per arrivare ad avere il titolo di EGE: - Laurea in chimica - 10 anni di esperienza in un azienda
DettagliCorso di formazione: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) D.Lgs:81/2008 s.m.i (D.Lgs: 106/09) Titolo III - Capo II / D.
Corso di formazione: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) D.Lgs:81/2008 s.m.i (D.Lgs: 106/09) Titolo III - Capo II / D.lgs 475/92 Programma del corso Definizione di DPI DPI una misura di protezione
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliIl panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8
Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Tecnologie di Sicurezza SEMINARIO Macchine e attrezzature di lavoro: i controlli del datore di lavoro sugli apparecchi di sollevamento materiali
DettagliConcetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro
kiker Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE IL D.LGS.81/2008: TESTO UNICO SICUREZZA SUL LAVORO L evoluzione Normativa
DettagliALLEGATO A 2. Accordo Conferenza Stato Regioni del 29/9/05 per Corsi RSPP ASPP
ALLEGAT A 2 Il MDUL B di specializzazione, è relativo al corso di formazione che tratta la natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro, correlati alle specifiche attività lavorative. La sua durata varia
DettagliAllegato 2 Documento contenente:
COMUNE DI NOVARA SERVIZIO BILANCIO - UNITÀ ECONOMATO PROTOCOLLO DI GESTIONE PER L'ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA PRESSO GLI STABILI SEDI DI UFFICI E DIPENDENZE COMUNALI PER UN PERIODO DI TRE ANNI
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI SQUADRA ANTINCENDIO
CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI SQUADRA ANTINCENDIO A CURA DI Ing. SEBASTIANO MARTIGNANO Via G.Boccaccio, n. 4 73100 LECCE Via Cerreto di Spoleto, n. 29 00181 Roma Tel.: +39 (832) 498023 Fax: +39 (832)
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
Dettagli