Capitolo 3 I SERVIZI IDRICI. 3.1 Generalità e quadro normativo

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo 3 I SERVIZI IDRICI. 3.1 Generalità e quadro normativo"

Transcript

1 Capitolo 3 I SERVIZI IDRICI 3.1 Generalità e quadro normativo Per oltre un decennio il quadro normativo di riferimento del settore è stato la Legge N nota come Legge Galli ; essa ha avuto l obiettivo di regolare il settore per assicurare condizioni di economicità, efficienza e qualità del servizio, favorendo la trasformazione societaria dei gestori ed il superamento delle gestioni dirette da parte dei comuni. I principali punti della legge sono: Istituzione del Servizio Idrico Integrato (SII) inteso come l insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue ( 1 ), al fine di ottenere un miglioramento del livello di servizio reso all utenza (accorpamento verticale dei diversi segmenti della filiera idrica); Individuazione di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO): porzioni di territorio in grado di assicurare a chi eroga il servizio adeguate dimensioni gestionali, superando l eccessiva frammentazione (accorpamento orizzontale delle gestioni su porzioni limitate di territorio). All atto pratico, per motivi di opportunità organizzativa ed amministrativa, i confini degli ATO sono stati fatti tendenzialmente coincidere con quelli degli enti locali. Le varie leggi regionali in vigore, attuative della Legge Galli, contengono tuttavia scelte e indicazioni eterogenee: in alcuni casi gli ATO sono coincisi con i confini regionali (ad esempio, in Puglia e Basilicata), in altri con quelli provinciali (Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio) o ad essi prossimi (Piemonte e Veneto), in altri infine su basi differenti rispetto ai confini amministrativi (Campania); Istituzione per ciascun ATO di un Autorità d Ambito (AATO), con il compito di organizzare il SII, individuare il soggetto gestore del SII, vigilare sulla sua attività e, infine, determinare le tariffe per i servizi idrici. Tali autorità hanno il compito di definire e aggiornare il bilancio idrico, diretto ad assicurare l equilibrio fra le disponibilità di risorse reperibili o attivabili nell area di riferimento ed i fabbisogni per i diversi usi ( 2 ), e di redigere il Piano d Ambito, che è un vero e proprio piano economico-finanziario relativo alla gestione del servizio ed agli investimenti necessari. I rapporti tra Autorità e soggetti gestori sono disciplinati dalla c.d. Convenzione per la gestione. Si ( 1 ) Legge n , articolo 4, comma 1, lettera f. ( 2 ) Legge n , articolo 3, comma 1. 89

2 tratta di un contratto che stabilisce i termini della gestione del servizio, la durata dell affidamento (al massimo pari a trenta anni), i criteri per la stesura del piano economico-finanziario, le modalità di controllo, il livello di efficienza e di affidabilità del servizio da assicurare all utenza anche con riferimento alla manutenzione degli impianti, l obbligo di restituzione delle opere, degli impianti e delle canalizzazioni al termine dell affidamento, in condizioni di efficienza ed in buono stato di conservazione; Definizione di un sistema tariffario basato sul principio della tariffa unica per ciascun ATO, che vada a coprire totalmente i costi d esercizio e gli investimenti. Tale sistema si basa sul metodo normalizzato, le cui caratteristiche sono state definite dal DM 1 agosto A livello di normativa generale, la disciplina dei servizi pubblici locali è stata integrata dal D.Lgs. n (c.d. Testo Unico degli Enti Locali, in breve T.U.E.L.), che prevede le due forme attraverso le quali i comuni facenti parte dello stesso ATO possono riunirsi: la convenzione e il consorzio. In tema di affidamento, l art. 35 della Legge Finanziaria 2002 (Legge n ) ha individuato nella gara l unico strumento per l affidamento della gestione dei servizi con rilevanza industriale, ad eccezione del servizio idrico, per il quale le Autorità d Ambito potevano procedere, per un periodo limitato di 24 mesi, all affidamento diretto a società interamente partecipate dagli enti locali dell ATO e per una durata massima compresa tra tre e cinque anni, pur di procedere entro due anni ad una gara per la cessione a privati di almeno il 40% delle quote societarie. La materia è stata ancora innovata dal D.Lgs. n , convertito con la Legge n : essa ha introdotto la possibilità di gestione del servizio pubblico mediante società miste e società interamente pubbliche, accanto alle società di capitali scelte con gara. Allo stesso tempo tale legge ha confermato gli affidamenti diretti effettuati dalle Autorità d Ambito e previsti dalla Legge Finanziaria 2002, introducendo però una modifica della durata: non più cessazione entro il 30 giugno 2008, ma entro il 31 dicembre 2006 (fatta eccezione per gli affidamenti decisi in favore delle società miste e delle società partecipate interamente da enti pubblici). Infine il Decreto n ha ribadito che la proprietà delle reti è incedibile e può essere conferita esclusivamente a società a capitale interamente pubblico. Successivamente, la Legge Finanziaria 2004 (Legge n ) ha previsto l obbligo, per i soggetti che hanno ottenuto la gestione senza gara, di provvedere all esecuzione dei lavori connessi alla gestione della rete esclusivamente mediante contratti di appalto aggiudicati a seguito di procedure ad evidenza pubblica. Se, invece, l affidamento è stato concesso mediante gara, i soggetti che hanno ottenuto l affidamento possono realizzare direttamente i lavori di manutenzione. Il D.Lgs. n (c.d. Codice dell ambiente ), in vigore dal 29 aprile 2006 ha abrogato la Legge Galli, riscrivendo in maniera organica l intero corpus normativo relativo al settore idrico. Il Decreto, che recepisce la Direttiva CEE n , si pone l obiettivo di fornire una visione organica della materia Ambiente, comprensiva del settore 90

3 idrico, disciplinando sia la tutela qualitativa e quantitativa delle acque dall inquinamento, sia l organizzazione del SII. Relativamente alla tematica delle acque, il Decreto ripropone la costituzione delle Autorità d Ambito e del relativo Piano per programmare la gestione delle acque; la revisione della disciplina degli scarichi; la riaffermazione del principio di risorsa pubblica ; l istituzione di una Autorità di vigilanza (in sostituzione del Comitato di vigilanza sull uso delle risorse idriche) per garantire l osservanza delle norme relative al settore idrico e, soprattutto, propone la modifica delle modalità di affidamento del servizio idrico. Come già previsto dalla Legge Galli, quindi, i servizi idrici sono organizzati per ATO, delimitati dalle singole regioni, le quali possono prevedere che gli enti locali ricadenti nell ATO costituiscano obbligatoriamente un Autorità d Ambito cui sono trasferite tutte le competenze in materia di gestione delle risorse idriche, compresa la programmazione delle infrastrutture. Il compito di individuare il soggetto gestore del servizio spetta agli ATO e, per quanto riguarda le forme di gestione, il D.Lgs n , rinvia all articolo 113, comma 5 del T.U.E.L., prevedendo, a differenza della Legge Galli, in cui prevale l affidamento pubblico, i) l affidamento in house solo qualora sussistano obiettive ragioni tecniche ed economiche, ii) l affidamento a società miste purché il socio privato sia scelto prima dell affidamento con gara e iii) la gestione in economia per i Comuni montani sotto i abitanti che decidano di non aderire all ATO. Ai sensi dell art. 172 del Codice dell ambiente, l Autorità d Ambito dispone per il SII i nuovi affidamenti entro sessanta giorni antecedenti la scadenza del 31 dicembre 2007 (comma 15-bis dell art. 113 del T.U.E.L.) che costituisce il termine di scadenza delle concessioni rilasciate senza procedure ad evidenza pubblica nel caso in cui le disposizioni previste per i singoli settori non stabiliscano un congruo periodo transitorio. Il nuovo quadro normativo non è ancora definito, poiché numerose disposizioni abrogate dal Codice dell ambiente restano di fatto in vigore fino all emanazione dei provvedimenti attuativi, sinora mancanti poiché non ancora promulgati. L ultimo passaggio normativo è stato il D.Lgs 8 novembre 2006, n. 284 contenente Disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale ( 3 ). Merita, infine, menzione, il provvedimento normativo riguardante il settore dei servizi pubblici locali rappresentato dal Disegno di Legge delega n. 772 o DDL ( 3 ) L attuale quadro normativo non risulta ancora assestato. Il D.Lgs è stato emanato in attuazione della Legge Delega 15 dicembre 2004, n. 308, la quale prevede esplicitamente la possibilità per il Governo di introdurre, entro due anni dall entrata in vigore del Decreto medesimo, disposizioni integrative o correttive. Ciò si è verificato nell agosto ed ancora nel novembre 2006 (D.Lgs n ), ma l attuale Esecutivo ha espresso l orientamento di intervenire ancora sulla materia. Si consideri inoltre che il precedente Governo aveva adottato diciassette decreti, cui era legata l attuazione di significative parti D.Lgs. n Tuttavia, nella successiva Legislatura, il Ministero dell Ambiente ha dichiarato che tali decreti non possono considerarsi giuridicamente produttivi di effetti in quanto non preventivamente registrati dalla Corte dei Conti. È stato infine rilevato che l emanazione del Decreto n. 152 è avvenuta senza la preventiva acquisizione del parere da parte della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti Locali, sicché alcune regioni hanno promosso ricorso dinnanzi alla Corte Costituzionale per farne dichiarare l illegittimità. 91

4 Lanzillotta, che postula una deroga alla gestione mediante procedure competitive ad evidenza pubblica per il settore idrico, in quanto pertinente un bene essenziale. Osservando i risultati, si può affermare che, dopo oltre un decennio dall approvazione della Legge Galli, non ne è avvenuta la completa attuazione. Infatti, sebbene dei 91 ATO individuati dalle regioni se ne siano costituiti 88, il servizio è stato affidato solo in 58 di loro; le gare ne hanno riguardato solo 13, mentre per il resto si è proceduto per affidamenti diretti in house o a società mista ( 4 ). Dal punto di vista della regolazione tariffaria inoltre, una parte delle gestioni è ancora disciplinata dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), mentre il sistema tariffario caratterizzato dal metodo normalizzato (cfr. infra) ha un applicazione limitata. Secondo l ISTAT ( 5 ), gli enti affidatari del SII gestivano, a fine 2005, reti di distribuzione di acqua comunali, reti fognarie ed impianti di depurazione ubicati in comuni. Si tratta di circa il 50% della popolazione residente per distribuzione e fognatura, del 40% per i depuratori. La Legge Galli ha ricevuto una più estesa applicazione nel Centro Italia (arrivando a coprire quote prossime all 85% della popolazione), cui seguono il Nord-Est ed il Sud, mentre appare più arretrato il quadro del Nord-Ovest (con una copertura massima attorno al 33% della popolazione). Dall analisi delle imprese qui considerate (Tab. 3.1.) emerge chiaramente una situazione frammentaria quanto a modalità di affidamento. Per tre società (ARIN, CAP e ACEGAS-APS, per il mancato avvio a regime dell ATO Orientale Triestino) l affidamento del servizio non è ancora avvenuto; si osserva la prevalenza degli affidamenti diretti, nonostante la gara con procedura ad evidenza pubblica debba costituire la modalità principale di affidamento sia per quanto attiene alla selezione del soggetto privato in caso di concessione, sia per quanto concerne la selezione del partner privato nell ambito di società miste. Nessun affidamento è avvenuto con gara. 3.2 La struttura delle imprese In questo settore operano sia aziende che gestiscono il Servizio Idrico Integrato o sue parti (c.d. monoservizio), sia società interessate anche ad altri settori (c.d. multiutility). ACEGAS-APS, nata dall aggregazione di ACEGAS e di APS, a seguito di scissione di quest ultima a favore della prima con efficacia dal 19 dicembre 2003, provvede all approvvigionamento e alla distribuzione di acqua potabile in tutti i comuni della provincia di Trieste, nel Comune di Muggia e in parte di quello di Duino-Aurisina, nei Comuni di Padova, Abano Terme e Selvazzano Dentro ( 4 ) Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma, Relazione Annuale, anno ( 5 ) Statistiche in breve, Il sistema delle indagini sulle acque, novembre

5 (quest ultimi in Provincia di Padova) e nei tre Consorzi subdistributori. La principale fonte di approvvigionamento idrico delle reti di Padova e Trieste, la cui estensione è di quasi km, è rappresentata da pozzi da cui l acqua è sollevata tramite pompe a immersione. Inoltre, attraverso società del Gruppo, ACEGAS- APS svolge servizi di costruzione, gestione e manutenzione di impianti di depurazione, nonché di gestione di reti idriche e fognarie in tutto il Nord Est (queste ultime estese per oltre km). Il Comune di Roma rientra nell ATO 2 del Lazio centrale, che è stato costituito nel 1997, e coincide approssimativamente con il territorio della Provincia di Roma. I comuni e le province dell ATO 2 hanno scelto di cooperare tramite la stipula di una Convenzione di Cooperazione a cui è connessa l Autorità d Ambito, costituita dalla Conferenza dei Sindaci di tutti i comuni dell ATO e coordinata dal Presidente della Provincia di Roma. La Conferenza dei Sindaci ha affidato la gestione del SII ad ACEA, tramite la controllata ACEA ATO 2 ( 6 ), per una durata trentennale. ACEA svolge anche il servizio idrico in altri ambiti territoriali della Toscana, sempre tramite società controllate: l ATO 2 del Basso Valdarno-Pisa, gestito dalla Acque ( 7 ), l ATO 6 Ombrone Siena-Grosseto, dove opera l Acquedotto del Fiora ( 8 ), l ATO 3 del Medio Valdarno-Firenze, che interessa il territorio di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo ed è gestito da Publiacqua ( 9 ). Inoltre, attraverso la società ACEA ATO 5 ( 10 ), svolge la propria attività anche nell ATO 5 del Lazio, che copre la Provincia di Frosinone. Nel corso del 2006, ACEA ha ampliato il proprio raggio d azione, sia accrescendo il numero di comuni in cui la società ACEA ATO 2 gestisce l intero Servizio Idrico Integrato o solo i servizi di depurazione e fognatura (in tali comuni il servizio idrico è affidato ad altro gestore), sia completando il processo di acquisizione degli 86 comuni dell ATO 5. L Acquedotto Pugliese, il cui capitale azionario fa capo alla Regione Puglia, gestisce il servizio idrico integrato nell ATO Unico Puglia, costituito da tutti i comuni della Puglia, uniti tra loro mediante apposita convenzione. Nel 2006 la società ha gestito il servizio di acquedotto in 237 comuni ed i servizi di fognatura e depurazione in 216 comuni. Nel corso dell anno, in ottemperanza a quanto previsto dalla Convenzione, ha assunto la gestione dei servizi di fognatura e/o depurazione in 14 comuni dell ATO. Inoltre, al di fuori della Regione Puglia, l Acquedotto Pugliese gestisce il servizio idrico in 12 comuni della Regione Campania, il servizio di fornitura di acqua per subdistribuzione nell ATO Basilicata e il servizio di potabilizzazione per lo stesso ATO Basilicata, provvedendo alla conduzione ( 6 ) Il cui principale azionista è ACEA (96,5). ( 7 ) I cui principali azionisti sono: Acque Blu Arno Basso (45%),Publiservizi (19,3%), Cerbaie (16,3%), Gea Azienda Servizi per l Ambiente (12,3%) ed altri. Acque Blu Arno Basso è partecipata da ACEA (69%), Vianini Lavori (10%), Suez Environnement (10%) ed altri. ( 8 ) I cui principali azionistio sono: Ombrone (40%), Comune di Grosseto (6,4%), Comune di Siena (5,2%) ed altri comuni locali con quote inferiori al 2%. Ombrone è partecipata da ACEA (79,6%), Banca Monte dei Paschi di Siena (15%) ed altri. ( 9 ) I cui principali azionisti sono: Comune di Firenze (45,6%), Acque Blu Fiorentine (40%) ed altri comuni locali. Acque Blu Fiorentine è partecipata da ACEA (68,5%), Suez Environment (22,8%) ed altri. ( 10 ) Controllata da ACEA (93,6%). 93

6 degli impianti di potabilizzazione del Camastra e degli Acquedotti Metapontini. L Acquedotto Pugliese gestisce un bacino d utenze molto esteso ed è il primo a livello nazionale per numero di residenti. La rete idrica ha uno sviluppo di oltre 15 mila chilometri e, attraverso la controllata AQP Potabilizzazione S.r.l., gestisce 174 impianti di depurazione, 4 di potabilizzazione, 314 serbatoi con una capacità di stoccaggio di tre milioni di metri cubi. Napoli fa parte dell ATO 2 - Napoli Volturno, uno dei quattro ATO in cui la Regione Campania ha suddiviso il proprio territorio, attraverso la forma del consorzio obbligatorio fra i comuni e le province interessate (nel dicembre 2006 è stato istituito l ATO 5 Terra di lavoro, per il quale non è ancora avvenuto l affidamento del servizio integrato). L ATO 2 - Napoli Volturno include 136 comuni; il servizio in alcuni di essi, ovvero nella città di Napoli e in alcuni comuni delle province di Avellino, Benevento, Napoli e Caserta, fa capo ad ARIN, trasformata nel 2001 da azienda municipalizzata e azienda speciale del Comune di Napoli in società per azioni. ARIN gestisce il solo servizio di acqua potabile poiché l ATO 2 Campania non ha ancora provveduto all assegnazione del servizio idrico integrato. ASM Brescia ( 11 ) opera nelle Province di Brescia e di Bergamo, a seguito dell incorporazione, nel 2005, della BAS di Bergamo e della contestuale acquisizione della partecipazione in BAS SII; le due province coincidono con 2 dei 12 ATO in cui la regione Lombardia ha suddiviso il territorio regionale (11 corrispondono alle province e 1 alla città di Milano). Le attività di captazione acqua, gestione acquedotti e distribuzione idrica, fognatura e depurazione sono svolte, nei rispettivi territori di competenza, dalla capogruppo, dalle società Valgas, Asvt e BAS SII (già controllata da BAS); l attività di vendita acqua è gestita da ASMEA nella provincia di Brescia e da BAS SII in quella di Bergamo. Complessivamente le reti gestite hanno uno sviluppo di 4500 km, l acqua distribuita è attinta a Brescia e provincia da 125 fonti e 156 pozzi, a Bergamo e provincia da 110 fonti e 20 pozzi. Per il trattamento delle acque reflue, il gruppo dispone di 2 impianti di depurazione principali a Brescia e Bergamo e impianti in numerosi comuni delle due province per un totale di 47 impianti di depurazione. CAP Gestione, controllata da CAP Holding ( 12 ), è la società che si occupa di tutte le attività riguardanti il ciclo idrico integrato in quasi 200 comuni situati nelle Province di Milano, Lodi e Pavia. Più precisamente, a fine 2006 gestiva il servizio di acquedotto il 193 comuni (119 della Provincia di Milano, 57 di quella di Pavia, 17 di quella di Lodi), il servizio di fognatura in 95 comuni (37, 39 e 19 rispettivamente nelle tre province) e quello di depurazione in 72 comuni (25, 31, 16 nelle tre province). Attualmente il Gruppo controlla una rete idrica di oltre km, con 71 impianti di depurazione. ( 11 ) Fusa con AEM dal gennaio ( 12 ) Nel 2000, in seguito alla trasformazione del Consorzio Acque Potabili di Milano, è nata la società CAP Holding partecipata da 195 comuni delle province di Milano, Lodi e Pavia, e dalle due province di Milano e Lodi. 94

7 Il Gruppo HERA nel 2006 ha svolto la gestione del servizio idrico integrato o di sue parti, direttamente o tramite società partecipate, in 6 ATO corrispondenti ad altrettante Province dell Emilia Romagna (Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) e, in seguito all acquisizione di un ulteriore quota in Aspes Multiservizi (partecipata al 48,8%), nell ATO corrispondente alla provincia di Pesaro, per un totale di oltre 170 comuni. Il Gruppo opera sulla base di concessioni con scadenza media nel 2022 e si avvale di 27 impianti di potabilizzazione, 47 impianti di depurazione, di una rete idrica di quasi km e di una rete fognaria che si estende per circa km. Metropolitana Milanese (MM), società di ingegneria operante nel settore delle opere civili e degli impianti di linee ferroviarie urbane ed extraurbane, nel luglio 2003 è stata ritenuta idonea dal Comune di Milano ad assumere la gestione del Servizio Idrico Integrato, in precedenza svolto in economia dallo stesso comune, attraverso una convenzione di affidamento avente la durata di 5 anni. In data 28 novembre 2007, l'autorità d'ambito ha concesso ad MM l'affidamento definitivo del Servizio Idrico Integrato, attraverso la modalità in house providing, in base della normativa nel frattempo entrata in vigore. La rete idrica si estende per oltre km attingendo alla falda sotterranea mediante un sistema di 55 pozzi e di 31 stazioni di pompaggio. L ATO 3 Torinese coincide con la provincia di Torino ed è costituito da poco più di 300 comuni raggruppati in 13 Comunità Montane e 13 Aree Territoriali Omogenee. I comuni hanno stipulato un apposita Convenzione per l organizzazione del SII, costituendo l Autorità d Ambito composta dalla Conferenza dei rappresentanti degli enti locali, che riunisce i Sindaci dei Comuni non appartenenti a Comunità Montane, i Presidenti delle Comunità Montane ed il Presidente della Provincia di Torino. Con deliberazione del maggio del 2004 è stata conferita a SMAT e ad ACEA Pinerolese Industriale ( 13 ) la gestione del servizio idrico integrato fino al 31 dicembre SMAT gestisce le fonti d approvvigionamento idrico, gli impianti di potabilizzazione e distribuzione di acqua potabile, le reti di raccolta, depurazione e riuso dei reflui urbani, per un bacino d utenza che, a fine 2006, ha raggiunto 212 comuni della Provincia di Torino, compreso il capoluogo, con 289 impianti da pozzo che attingono ad una o più falde acquifere ad una profondità da 40 ad oltre 100 metri. La società si avvale di una rete di acquedotto di quasi km, di una rete fognaria di oltre km. VESTA, attraverso la convenzione di durata quadriennale stipulata nel 2004 con l Autorità d Ambito, gestisce il ciclo integrato delle acque (prelievo, sollevamento, trattamento e distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali, raccolta e depurazione di acque reflue di natura domestica ed industriale) nei Comuni di Venezia e Cavallino-Treporti, di competenza dell AATO Laguna di Venezia. Il solo servizio di depurazione è gestito, anche, per il Comune di Mogliano e per i 17 comuni del Consorzio del Mirese. A partire dall 1 luglio 2007, attraverso la fusione di VESTA, ACM (Azienda Consorzio del Mirese), ASP ( 13 ) Società partecipata al 32% dal Comune di Pinerolo - To e per il residuo da alcuni comuni limitrofi. 95

8 (Azienda Servizi Pubblici) e SPIM (Servizi Pubblici Integrati Mogliano) ha avuto origine una nuova società denominata VERITAS. 3.3 Produzione di servizi La Tabella 3.2 mostra che la quasi totalità delle società prese in esame gestisce l intero Sistema Idrico Integrato, fatta eccezione per ACEGAS-APS (per l ATO Brenta) e ARIN che gestiscono esclusivamente il servizio di acquedotto nei rispettivi ATO. La dimensione delle società è valutata utilizzando due grandezze: gli abitanti e le utenze servite, riferiti sia al servizio di acquedotto sia al servizio di fognatura (Tab. 3.3). L Acquedotto Pugliese è il primo operatore per numero di abitanti serviti (oltre quattro milioni per il servizio di acquedotto), seguito da ACEA, che nella città di Roma e Fiumicino serve con l acquedotto circa 3 milioni di persone. Tutte le informazioni di seguito riportate relativamente ad ACEA derivano da nostre elaborazioni da fonti pubbliche non avendo la società fornito alcuna delle informazioni richieste con questionario ( 14 ). Il più piccolo tra quelli esaminati è VESTA di Venezia. I valori nel corso del quadriennio sono rimasti sostanzialmente stabili, tranne per ASM Brescia che ha incrementato del 72% gli abitanti serviti per effetto dell acquisizione della BAS di Bergamo. Anche in termini di abitanti serviti dal servizio di fognatura l Acquedotto Pugliese risulta l operatore di maggiori dimensioni mentre VESTA ha il bacino di utenza più contenuto. In tutti i casi le società non svolgono i due servizi su popolazioni coincidenti; generalmente gli abitanti serviti dalla fognatura sono inferiori di numero rispetto a quelli allacciati all acquedotto. L ultima colonna della Tabella 3.3, infine, riporta il consumo giornaliero medio per abitante. Il minor consumo (151 litri/giorno pro capite) è relativo all Acquedotto Pugliese, mentre il maggiore è a Venezia (396 litri/giorno pro capite): quest ultimo dato è ovviamente influenzato dalle presenze turistiche. Quanto alle utenze, è necessario considerare che esse possono riferirsi ad un intero condominio oppure ad un singolo alloggio e dunque il loro valore è fortemente influenzato dalle caratteristiche abitative del territorio servito. Questo concorre a spiegare una certa disomogeneità nel rapporto tra popolazione servita ed utenze: dai 40 abitanti per utenza della MM ai due di VESTA ed ACEGAS-APS. L intervallo al cui interno si collocano i restanti operatori è tuttavia compreso tra tre e sei abitanti per utenza. La Tabella 3.4 riporta i dati sull acqua immessa in rete e quella fatturata. La differenza tra le due misure dipende da un insieme di fenomeni che si verificano nelle varie fasi che vanno dall adduzione all erogazione agli utenti finali. Tra di essi si ricordano le perdite della rete per rotture delle condotte e degli organi idraulici che configurano le perdite c.d. fisiche o reali, in quanto relative ad ( 14 ) ACEA, considerata nel suo complesso, risulta il principale operatore a livello nazionale sia per popolazione servita che per volumi erogati e relativo fatturato. 96

9 acqua che non raggiunge i punti di consegna, ed un insieme di altri fattori - prelievi abusivi, furti e malfunzionamento dei contatori che configurano le perdite c.d. amministrative o apparenti, poiché l acqua è stata in realtà fruita seppure in modo improprio. Vi sono infine gli usi d acqua che non generano fatturazione (es. fontane pubbliche o utilizzi per il lavaggio delle condotte). Il maggiore operatore in termini di acqua immessa in rete nel 2006 è l Acquedotto Pugliese, di cui sono riportati i soli dati relativi all ATO Unico-Puglia compresa la subdistribuzione (543,2 milioni di metri cubi), seguìto dall ACEA (479,8) relativamente alla sola rete di Roma e Fiumicino, che invece presenta una maggiore quantità di acqua fatturata (310 milioni di metri cubi, contro i 244,3 dell Acquedotto Pugliese). Gli operatori più piccoli sono VESTA e ACEGAS-APS. HERA e ASM Brescia segnano nel quadriennio un incremento notevole sia della quantità di acqua immessa in rete (rispettivamente +33% e +53%) che di quella fatturata (+29% e +57%) anche per effetto delle ricordate acquisizioni. Entrambi i valori, invece, sono diminuiti per ARIN (-11% l acqua immessa in rete e -4% l acqua fatturata) e, in minor misura per MM, VESTA e ACEA. L acqua fatturata per usi domestici rappresenta l impiego prevalente che, in percentuale rispetto al totale, si assesta nel 2006 tra il 46% di VESTA e il 79% di Acquedotto Pugliese e MM. L acqua immessa in rete può essere prelevata da diverse fonti di approvvigionamento: la tipologia e la proprietà delle fonti da cui proviene l acqua utilizzata incidono sulla qualità e sui costi totali sostenuti da ciascuna società, in quanto influenzano i diversi trattamenti di potabilizzazione da utilizzare, nonchè la percentuale di perdite nell erogazione del servizio ed i costi di prelevamento e trasporto. La Tabella 3.5 riporta la diversa natura delle fonti: pozzo o falda, sorgenti oppure fonti superficiali (laghi, fiumi o corsi d acqua). Il quadro è piuttosto variegato: tre società, tutte localizzate nel Nord Italia, prelevano l acqua interamente da pozzo e falda (ACEGAS-APS, integralmente nel territorio di Trieste e per il 98% dell immesso in rete nel territorio di Padova, CAP Gestione e MM). Anche SMAT e VESTA attingono la maggiore quantità dell acqua da pozzo e falda (rispettivamente 75% e 87% del totale immesso in rete) mentre la parte restante è prelevata interamente da fonti superficiali per VESTA e anche da sorgente per SMAT. Simile è la situazione di HERA che attinge per il 60% da pozzo e falda e poi soprattutto da fonti superficiali. ARIN è l unica società che preleva una percentuale pari al 73% da sorgente e la restante parte da pozzo e falda. Acquedotto Pugliese attinge per il 60% da acque superficiali, mentre ASM Brescia effettua prelevamenti in maniera equilibrata tra pozzo e falda e sorgenti. Per quanto riguarda la proprietà delle fonti di approvvigionamento, la maggior parte delle società preleva la parte preponderante dell acqua da fonti proprie e in minor misura da fonti di terzi (enti locali o soggetti privati concessionari), fatta eccezione per l Acquedotto Pugliese che preleva il 71% da fonti di terzi, ARIN (solo il 49% dell acqua prelevata deriva da fonti proprie) e, in minor misura HERA (78% da fonti proprie). Escludendo le opere di allacciamento realizzate dai privati, che in ogni caso rappresentano un fenomeno minoritario, le reti idriche sono di proprietà degli enti 97

10 locali. Si ricorda che l art. 12 della Legge Galli prevede che le dotazioni patrimoniali per lo svolgimento del servizio idrico siano affidate in concessione al gestore del servizio idrico integrato. L art. 11 stabilisce inoltre che nella convenzione sia previsto l obbligo di restituzione delle opere, ivi comprese quelle realizzate dal soggetto gestore durante il periodo della concessione, all ente locale al termine della concessione; la convenzione deve anche indicare l eventuale remunerazione per l uso delle reti. A fine 2006, la rete idrica di gran lunga più estesa fa capo ad HERA con oltre km (Tab. 3.6); nei quattro anni essa ha registrato un tasso di espansione assai sostenuto (oltre il 43%) comparabile solo con quello di ASM Brescia, pari al 56%, che tuttavia dispone di una rete di gran lunga meno articolata. Analogamente SMAT ha sperimentato dal 2003 un incremento del 19% e Acquedotto Pugliese, che presenta la rete idrica seconda per lunghezza (con oltre km) del 5%. La rete fognaria di HERA è la più estesa, con un incremento nel quadriennio dell 80% circa. Quanto invece al trattamento delle acque reflue, ACEA genera i volumi più consistenti e tutte le società, fatta eccezione per VESTA, hanno registrato un incremento del quantitativo trattato dal Lo sviluppo della rete idrica rispetto a quella fognaria è, nel 2006, similare per ACEGAS-APS, Acquedotto Pugliese, ASM Brescia, HERA ed MM che hanno in media due km di rete idrica per ogni km di fogna (i valori del rapporto tra le lunghezze delle due reti oscillano tra 1,4 e 2,3). Quasi equivalenti sono invece le due reti a Venezia e Torino (1,1 è il rapporto), mentre la CAP Gestione ha una chiara prevalenza di rete idrica (3,5 km per ogni km di rete fognaria). Rapportando i volumi di acqua immessa nella rete alla sua lunghezza, si ottiene una misura dello sfruttamento della rete stessa: quella più lunga ha il valore più contenuto ( mc per HERA), mentre le reti della città di Milano ( mc) e quella di Napoli ( mc) paiono le più intensamente utilizzate. Infine, nel 2006, la densità di allacciamento delle utenze alla rete vede i valori più elevati a Milano (774 abitanti per km) e Napoli (717); tra i 200 e i 300 utenti si collocano le restanti società, con l eccezione di HERA che ha un valore notevolmente più basso (100 abitanti per km). Gli investimenti tecnici forniscono una misura indicativa dell impegno dei gestori nella manutenzione delle reti e nell incremento della loro efficienza. La Tabella 3.7 riporta gli investimenti per ogni 1000 mc fatturati e per ogni km di rete idrica; i valori degli investimenti tecnici presi in considerazione per le società che operano esclusivamente nel settore idrico includono anche la quota di migliorie apportate dalle società ai beni in uso, ovvero beni di terzi utilizzati per l erogazione del servizio. Nel caso delle multiutilities, e anche per MM, per i conteggi sono stati assunti i valori attribuiti alla sola area del servizio idrico, sulla base dei dati acquisiti tramite questionario. Gli indici di investimento unitari (per 1000 mc di acqua fatturata) più elevati nel quadriennio sono quelli di HERA, (1.380 per 1000 mc), ASM Brescia (1.082) e SMAT (888); i più bassi quelli di Acquedotto Pugliese (461) ed ARIN (379). La media dell indice, per l anno 2006, è di 265 euro, in crescita del 74% rispetto al 2003 e del 36% rispetto al In proporzione ai ricavi, l impegno maggiore nel 2006 è stato prodotto da CAP Holding che ha 98

11 investito quasi 35 euro per ogni 100 euro di fatturato (registrava incidenze anche più alte nel 2004 e nel 2003), seguita da SMAT e ACEGAS-APS (rispettivamente 33 e 32,4 euro per ogni 100 euro di fatturato). Più bassi, in base a questo parametro, sono gli investimenti di Acquedotto Pugliese e ACEA (rispettivamente 24,7% e 17,4%), al di sotto della quota media di ricavi investita nel 2006, pari al 25,1%. In termini di km di rete, l Acquedotto Pugliese conferma sull intero quadriennio il livello di investimenti più modesto; anche HERA ha ottenuto valori ridotti, conseguenza del transito contenuto di acqua per ogni km di rete (si veda la Tab. 3.6); considerazioni analoghe valgono per ASM Brescia. Gli investimenti più elevati del panel sono di ACEA, CAP, ARIN e SMAT. Il terzo indicatore di investimento è dato dal rapporto tra il cumulo degli investimenti tecnici del quadriennio considerato e la consistenza delle immobilizzazioni materiali lorde a fine I dati utilizzati in questo caso per ACEGAS-APS, HERA e MM fanno riferimento ai valori complessivi di gruppo, poiché le consistenze delle immobilizzazioni materiali lorde non sono disponibili per area di business. I valori più elevati sono quelli di VESTA (76,6%) e MM (73,2%), il cui dato si riferisce all insieme delle attività svolte dalla società, seguite da ACEA (47,9%) e dall Acquedotto Pugliese (42,9%). I valori più bassi, invece, sono quelli di ARIN (10,4%), mentre le altre società segnano indici vicini alla media del panel, pari al 33,3%. 3.4 Le tariffe La Legge Galli ed il DM del 1 agosto 1996 hanno introdotto il Metodo Tariffario Normalizzato (MTN) per la definizione delle componenti di costo e la determinazione della tariffa di riferimento del servizio idrico integrato. Tale metodo produce una tariffa teorica di riferimento, che serve poi da guida alla determinazione della tariffa effettiva da parte di ciascuna Autorità d Ambito. Il Codice dell Ambiente non ha comportato modifiche immediate sul sistema di tariffazione poiché l abbandono dell attuale meccanismo è demandato ad un decreto attuativo del Ministero dell Ambiente che individua le componenti di costo rilevanti ai fini della determinazione della tariffa ( 15 ). La metodologia di calcolo si basa sul principio della totale copertura dei costi del servizio tramite i ricavi da tariffa (full cost recovery) e su una forma di moderazione della dinamica di tipo price cap. (15) Ai sensi dell art. 154 del Codice dell Ambiente, la tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell entità dei costi di gestione delle opere, dell adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonché di una quota parte dei costi di funzionamento dell Autorità d Ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio che chi inquina paga. 99

12 Al fine di favorire il buon esito delle politiche di liberalizzazione del settore e stimolare ulteriormente la competizione tra le imprese, la tariffa così calcolata copre anche i costi legati agli investimenti previsti dalla maggior parte dei Piani d Ambito e incorpora una logica comparativa che funge da incentivo verso una maggiore efficienza. Circa il campo di applicazione, il Decreto Ministeriale prevede che il metodo normalizzato non si applichi alle gestioni affidate in concessione ed esistenti alla data di entrata in vigore della legge. La tariffa di riferimento per ogni metro cubo d acqua erogata per l anno di riferimento t è così costituita: Dove: T t = (C+A+R) t-1 (1+Π -K) T t : tariffa anno corrente; C: costi operativi, riferiti all anno t-1; A: costo di ammortamento, riferito all anno t-1; R: remunerazione del capitale, riferita all anno t-1; Π: tasso d inflazione programmato per l anno corrente; K: recupero atteso di produttività per l anno corrente. La componente dei costi operativi (C) viene desunta dalle tre parti essenziali del SII (acqua potabile, fognatura, depurazione). Essa è quantificata sulla base del confronto tra i valori ottenuti mediante le specifiche formule (tariffa modellata) e quelli reali previsti nel piano finanziario, in modo da conseguire livelli progressivi di efficienza. Con il metodo di calcolo introdotto dalla Legge Galli, la tariffa diventa uno strumento di copertura non solo della spesa corrente, ma anche degli ingenti investimenti richiesti dagli obiettivi di qualità del servizio e dagli obblighi di tutela delle acque e dell ambiente imposti dalle direttive comunitarie. I recuperi di efficienza (fattore k) sono compresi fra lo 0,5% ed il 2% in base al livello fissato da ciascuna Autorità d Ambito. Sino alla completa attuazione della Legge Galli, le principali disposizioni in tema di tariffe idriche sono contenute in provvedimenti del CIPE che ha emanato direttive per la loro determinazione in regime transitorio, nonché nelle leggi n e Sebbene la tariffa CIPE dovesse essere transitoria, ancora oggi a livello nazionale la struttura tariffaria viene determinata sulla base di un doppio regime, essendo stato parziale il passaggio al Metodo Normalizzato previsto dalla Legge Galli. La revisione del Metodo, prevista con cadenza quinquennale, non è stata ancora effettuata. Il costo per l utente del servizio è rappresentato dalla tariffa base e da quella per la fognatura e depurazione. La Tabella 3.8 riporta i valori delle diverse componenti della tariffa media effettiva (esclusa IVA) forniti dalle società per il Emerge un quadro caratterizzato da un elevata disomogeneità a livello nazionale. 100

13 Le tariffe del SII più elevate sono praticate dall Acquedotto Pugliese (1,44 euro) ed HERA (1,25 euro) quelle più contenute da MM (0,55) e CAP (0,66). La Tabella 3.8 mostra, inoltre, che solo per metà delle società considerate la Tariffa del servizio idrico è fissata dalle Autorità d Ambito, essendo nei restanti casi ancora di pertinenza del CIPE. 3.4 Ricavi e costi unitari I ricavi unitari sono ottenuti dal rapporto tra il fatturato e la quantità d acqua fatturata. Per le quattro multiutility quotate (ACEA, ACEGAS-APS, ASM Brescia, HERA), per MM, che svolge anche attività di ingegneria, e per VESTA sono stati assunti i dati contabili del solo settore idrico. Gli indici riportati nella Tabella 3.9 mostrano una dispersione dei valori unitari coerente con la variabilità tariffaria vista in precedenza: si va dagli oltre euro per ogni 1000 mc di HERA, euro dell Acquedotto Pugliese (che hanno le tariffe maggiori) e di ACEA, ad un minimo di 413 euro fatturati da CAP e da MM (500 euro). In media i ricavi unitari sono cresciuti del 9,8% tra il 2003 ed il 2006; il maggiore incremento nel periodo, pari al 31%, è di VESTA seguita da SMAT (+26,7%). In aumento anche i ricavi di HERA e ACEA, mentre in sensibile diminuzione quelli di ASM Brescia (-11,8%). I costi unitari riportati in Tabella 3.10 sono stati calcolati sommando: costo del lavoro; altri costi operativi al netto delle quote capitalizzate e dei ricavi diversi; ammortamenti. I costi del personale incidono mediamente per il 26% sui costi complessivi nel 2006 ed il loro peso è andato diminuendo nel corso dei quattro anni considerati (erano al 28% nel 2003); i costi operativi sono il 60% (erano il 58% nel 2003), mentre gli ammortamenti assorbono il 13% dei costi totali (il loro valore è rimasto stabile dal 2003). I costi unitari più bassi in termini assoluti sono quelli della CAP Gestione e di MM (334 euro e 490 euro rispettivamente per 1000 mc d acqua); si tratta di ambiti territoriali, in particolar modo quello della città di Milano, nei quali le utenze sono molto concentrate, in prevalenza condomini, e la densità abitativa molto elevata; si richiedono quindi minori costi di allacciamento e una rete periferica meno ramificata (si veda il rapporto tra numero di abitanti e lunghezza della rete in Tabella 3.6). A Milano, inoltre, come già ricordato la falda acquifera è poco profonda, il che rende meno onerose le attività di presa e adduzione e basse le dispersioni. I valori più elevati del 2006 sono stati quelli di HERA (1.194 euro), seguìta dall Acquedotto Pugliese (1.010 euro). Mediamente i costi complessivi rappresentano l 86,1% dei ricavi, incidenza che si è ridotta nel quadriennio dal 101

14 2003; le società con la minore incidenza dei costi totali sui ricavi, nel 2006, sono state ACEGAS-APS, ACEA ed HERA (tra il 66% e il 73%). La Tabella 3.11 riporta indici di produttività calcolati rapportando ai mc di acqua fatturata rispettivamente il numero dei dipendenti ed i km di rete di acquedotto. Il primo indice fornisce un indicazione della produttività del lavoro. MM e CAP Gestione mostrano i valori più elevati, persistenti durante tutto il quadriennio (mediamente metri cubi per addetto), mentre HERA, VESTA ed Acquedotto Pugliese hanno i valori più bassi (tra i ed i metri cubi). Si segnala che il dato relativo ad HERA è condizionato dalla stima del numero dei dipendenti attribuibili al settore idrico, poiché le medesime maestranze prestano attività per più linee di business (ad esempio, reti idriche e reti elettriche). Tra il 2003 ed il 2006 in media il valore dell indicatore è diminuito dello 0,6%, con marcate riduzioni per ACEA (-21,8%), VESTA (-20,3%), MM (-10,1%) ed HERA (-5,3%), ed un forte recupero per Acquedotto Pugliese (+29,2%) e per ASM Brescia (+23,7%). L indice dei metri cubi fatturati per km di rete influenzato dalla distanza dei luoghi di presa dell acqua misura invece la produttività delle rete di distribuzione; i valori più elevati sono quelli di MM e di ARIN ( e metri cubi rispettivamente), i più bassi quelli di HERA, dell Acquedotto Pugliese e di ASM Brescia (8.939, e metri cubi rispettivamente). Per questo secondo indice si è registrata una diminuzione media, tra il 2003 e il 2006, dell 11%, fatta eccezione per CAP Gestione e ASM Brescia che crescono rispettivamente del 2,3%, e dello 0,6%. Utilizzando i dati di fatturato per ogni 1000 mc precedentemente calcolati (Tabella 3.9), è possibile stimare il fatturato per addetto e quello per km di rete idrica: in entrambi i casi, per il 2006, il valore più elevato è di ACEA (pari rispettivamente a 244mila euro e quasi 55mila euro). 3.6 Indicatori di efficienza e qualità La Legge Galli ha istituito, presso il Ministero dei lavori pubblici, il Comitato per la vigilanza sull uso delle risorse idriche (CO.VI.RI.) al fine di garantire l efficienza, l efficacia e l economicità del servizio e la tutela dell interesse degli utenti. Per l espletamento dei propri compiti il Comitato si avvale di un Osservatorio dei servizi idrici che, mediante la costituzione e la gestione di una banca dati in connessione con i sistemi informativi degli enti locali e dei soggetti pubblici che detengono informazioni nel settore, svolge funzioni di raccolta ed elaborazione di dati statistici e conoscitivi. Sulla base dei dati acquisiti, l Osservatorio, su richiesta del Comitato, effettua elaborazioni relative a indici di produttività per la valutazione dell economicità delle gestioni, propone parametri di valutazione per il controllo delle politiche tariffarie praticate, individua situazioni di criticità e di irregolarità funzionale dei servizi o di inosservanza delle norme vigenti, verifica la fattibilità e la congruità dei programmi di investimento, elabora 102

15 dati di sintesi sulla base dei quali il Comitato predispone una relazione annuale al Parlamento sullo stato dei servizi idrici ( 16 ). Con l obiettivo di perseguire elevati livelli di qualità, nel settore idrico sono state introdotte da alcuni anni le Carte dei Servizi (DPCM 29 aprile 1999). Esse costituiscono strumenti attraverso i quali i soggetti che erogano servizi di pubblica utilità assumono nei confronti della propria utenza impegni idonei a garantire predeterminati livelli di qualità delle prestazioni. Lo schema tipo di Carta per il settore idrico prevede la misurazione dei livelli di qualità rispetto a quattro aspetti del servizio: l avvio del rapporto contrattuale, l accessibilità del servizio, la gestione del rapporto contrattuale e la continuità. La Tabella 3.12 riporta i valori relativi alla durata media ponderata ed al numero di utenze interessate da interruzioni programmate e non programmate. Per quanto riguarda il primo parametro, la durata varia da valori minimi di 1,4 ore (SMAT) e 2 ore (MM) ad un massimo di circa 10 ore dell Acquedotto Pugliese e di ARIN. Le percentuali di utenze interessate sono assai diversificate: dallo 0,2% di MM al 25% di ACEGAS-APS. Quanto alle interruzioni non programmate, esse coinvolgono talora fasce molto ampie di utenza (35% di ARIN), ma sono mediamente di durata inferiore. La durata oscilla da 1,3 ore (SMAT) alle 12 ore circa di ARIN. Parametri utili per valutare la capacità organizzativa e gestionale delle società sono il tempo massimo di attivazione della fornitura, il tempo medio di attesa ai call center e il tempo medio di risposta ai reclami scritti (Tab 3.13). Per l attivazione della fornitura VESTA e HERA, rispettivamente con 4 e 5 giorni, presentano i valori più bassi e ARIN con 12 giorni il dato più alto. Il tempo di attesa ai call center si attesta intorno ai 30 secondi per la maggior parte delle società di cui si dispone dei dati, fatta eccezione per SMAT (10 secondi) e per Acquedotto Pugliese (180 secondi). Anche per il tempo medio di risposta ai reclami scritti, l Acquedotto Pugliese registra il valore più elevato pari a 32 giorni, ACEGAS-APS il più basso con 5 giorni, MM 20 giorni, SMAT 10 giorni e le altre società valori prossimi ai 15 giorni. ( 16 ) Con la riforma ambientale attuata dal Codice dell Ambiente (art. 159 D.Lgs. 152/06) il Comitato ha assunto la denominazione di Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti (A.V.R.I.R.) che si articola in due sezioni: Sezione per la vigilanza sulle risorse idriche e Sezione per la vigilanza sui rifiuti. L Autorità ha il compito di assicurare l osservanza delle regole della concorrenza e trasparenza nelle procedure di affidamento dei servizi; la tutela dei diritti degli utenti e l integrità delle reti e degli impianti; svolge studi e ricerche sull evoluzione dei settori e servizi di competenza e definisce i livelli di qualità dei servizi. In fase di prima attuazione, le cariche di Presidenti e membri dell Autorità sono ricoperte dai Presidenti e dai componenti del Comitato per la vigilanza sull uso delle risorse idriche e dell Osservatorio Nazionale sui Rifiuti. Con provvedimento del 2 maggio 2006, il Ministro dell Ambiente e della Tutela del Territorio ha emanato un decreto ricognitivo in attuazione del suddetto articolo, con il quale il CO.VI.RI. assume la denominazione di Autorità per la Vigilanza sulle Risorse Idriche e sui Rifiuti ed ha provveduto alla nomina dei coordinatori delle due Sezioni, del Consiglio dell Autorità e del Comitato esecutivo dell Autorità; quest ultima ha formalmente dato inizio alle sue attività in data 10 maggio In ogni caso, il Consiglio dei Ministri, in data 28 luglio 2006, avviando una prima correzione di alcune norme contenute nel Codice Ambientale e recuperando, così, alcune richieste avanzate dalle commissioni parlamentari e dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali, ha soppresso l Autorità di Vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti. 103

16 La Tabella 3.14 fornisce un indicazione dell età delle infrastrutture. Per quanto riguarda l acquedotto, la rete più anziana è quella gestita da ACEGAS-APS (62 anni) mentre l Acquedotto Pugliese gestisce una rete di distribuzione di 30 anni; intorno ai 50 anni è l età della rete di ARIN e MM. La rete fognaria più giovane è ancora quella dell Acquedotto Pugliese (29 anni) seguita dalla rete di VESTA (30 anni), mentre ha 61 anni la rete fognaria gestita da MM. Infine, la qualità del servizio ed in particolare la possibilità di avere maggiori perdite legate a difetti fisici delle infrastrutture, dipende anche dal tasso di rinnovo della rete stessa, calcolato come rapporto tra i km di rete sostituita annualmente e la lunghezza totale della rete, e dall età media dei contatori di acqua potabile. Il primo indicatore presenta valori prossimi allo 0,3% per Acquedotto Pugliese, CAP e MM, e invece valori più elevati per ACEGAS-APS e ARIN, pari rispettivamente all 1,6% e al 2%. Per quanto riguarda il secondo indicatore, ACEGAS-APS, Acquedotto Pugliese e ARIN utilizzano contatori aventi un età di circa 20 anni; MM e SMAT si servono invece di contatori più giovani di circa 10 anni. Infine, la Tabella 3.15 fornisce un indicazione dell attività di controllo svolta da ciascuna società attraverso il numero di parametri sottoposti a controllo annualmente sull acqua distribuita. CAP riporta il maggior valore, pari nel 2006 a parametri, seguita dall Acquedotto Pugliese e ACEA ( e rispettivamente). In forte crescita ASM Brescia e SMAT. Come più volte sopra dichiarato, un importante indicatore della qualità della gestione del servizio idrico integrato è rappresentato dal dato relativo alle perdite, calcolato come rapporto tra acqua fatturata ed acqua immessa in rete (Tab. 3.16). Si tratta, dunque, di un indicatore che tiene conto delle perdite dovute a falle nella rete, ma anche di altri fattori quali i prelievi abusivi e l evasione tariffaria. Secondo i più recenti dati ISTAT ( 17 ), a livello nazionale le dispersioni sono pari al 30,1%. I valori maggiori si riscontrano in Puglia (46,3%), i più bassi in Liguria (19,1%), Trentino (20,2%) e Lombardia (22%). Si tratta di un indicatore che va letto anche alla luce di numerosi fattori, come ad esempio la lunghezza della rete e la morfologia del territorio: una rete di adduzione che va in profondità subisce maggiori perdite rispetto ad una rete più superficiale, così come una rete di distribuzione molto capillare ne ha più di una concentrata presso poche utenze. L analisi delle società qui esaminate evidenzia livelli di perdite molto diversi: l Acquedotto Pugliese presenta la massima percentuale pari al 50%. Seguono ACEGAS-APS (Territorio di Trieste) con il 38,6% e ACEA con il 35,4%. Il valore più basso è stato raggiunto nel 2006 da MM di Milano (10,3%) e da ARIN (18,3%). Nel quadriennio considerato la società che è riuscita ad ottenere il migliore risultato è stata ARIN che ha assistito ad una diminuzione delle perdite del 24,5%, seguita da CAP Gestione (-7,5%). HERA è la società che ha fatto registrare la maggiore crescita pari al 13,6%, mentre VESTA ha visto crescere le proprie dispersioni del 7,4%. In media, le società sono riuscite a ridurre le perdite del 4,4%. La Tabella 3.16 mostra anche una stima fornita da ciascuna società della ( 17 ) Statistiche in breve, Il Sistema delle indagini sulle acque, Novembre

17 percentuale delle perdite totali che può essere ricondotta a carenze strutturali, ossia la componente su cui agire maggiormente per contenere il livello delle dispersioni attraverso lavori di controllo e manutenzione. Il dato più elevato si riscontra per l Acquedotto Pugliese dove le perdite di natura fisica rappresentano quasi il 38% del totale, al contrario per ARIN esse rappresentano solo l 11,3% del totale e di conseguenza la parte restante è dovuta a perdite di natura amministrativa. Per CAP e HERA il valore è circa il 15% del totale, mentre è pari al 26% per SMAT. Infine, la Tabella 3.17 riporta una sintesi dell efficienza energetica di ciascuna società, sulla base dell andamento dei consumi di energia totali per mc di acqua fatturata. ASM Brescia, i cui valori si riferiscono esclusivamente al Comune di Bergamo, dal 2003 al 2006 ha registrato il maggior incremento percentuale (+14,8%). Analogamente sono aumentati gli impieghi energetici di ARIN (+5,9%) e di SMAT (+3,3%), mentre sono riuscite ad ottenere un contenimento dei consumi di energia VESTA (-9,8%) e MM (-4,6%). Rapportando i consumi totali di energia del 2006 al quantitativo totale di acqua immessa in rete, il valore più elevato è quello dell Acquedotto Pugliese (860,6 kwh/anno/mc), quelli più bassi sono di VESTA (253,5 kwh/anno/mc) e ARIN (298,1 kwh/anno/mc). Tutte le altre società segnano consumi unitari di energia più allineati e compresi tra i 404,5 kwh/anno/mc di CAP e 515,4 kwh/anno/mc di SMAT. 105

18 TABELLA 3.1 CARATTERISTICHE DELL ATO DI RIFERIMENTO ACEA X (1) 2033 (1) ACEGAS-APS X (2) X (3) 2028 (2) AQP X 31/12/2018 ARIN X (4) 31/12/2028 ASM BS X (5) X (6) n.d. CAP X (7) - HERA X (8) MM X (9) (10) SMAT X 31/12/2023 VESTA X 31/12/2008 (1) ATO 2-Lazio centrale: affidamento diretto avente durata di 30 anni a partire dall'1 gennaio (2) ATO Bacchiglione. (3) ATO Orientale triestino. In attesa di avvio a regime dell'ato. (4) Affidamento del servizio direttamente dal Comune di Napoli. (5) ATO BG-Bergamo. (6) ATO BS-Brescia. (7) L'affidamento del SII non è ancora avvenuto in nessuno dei tre ATO in cui opera la società: ATO MI-Milano, ATO LO-Lodi e ATO PV- Pavia. (8) Gli anni di scadenza delle convenzioni sono: 2024 per l'ato 4-Modena e l'ato 6-Ferrara, 2021 per l'ato 5- Bologna, 2023 per l'ato 7- Ravenna e l'ato 8-Forlì-Cesena e 2012 per l'ato 9-Rimini. (9) L'affidamento iniziale e provvisorio è stato effettuato ai sensi del comma 5, art. 35, Legge n (Finanziaria 2002) con scadenza il A quella data non era ancora regolato l'affidamento in house. In seguito alle modifiche del T.U.E.L., che hanno abrogato il comma 5, art. 35 della Legge n , la scadenza è stata anticipata al L'Autorità d'ambito ha provveduto all'affidamento definitivo in house providing a MM in data ai sensi del D.Lgs. n. 267/2000, art (10) L'affidamento avvenuto in data è senza scadenza in quanto in house ; tuttavia il piano d'ambito ha durata ventennale. Fonte: questionari. Gara Affidamento diretto (in house ) Modalità di affidamento del servizio Regime di salvaguardia Fasi del SII gestite dalla società Acquedotto Fognatura Depurazione L'affidamento non è ancora avvenuto TABELLA 3.2 CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO EROGATO Scadenza dell'affidamento ACEA X X X ACEGAS-APS X (1) X (1) X (1) AQP X X X ARIN X ASM BS X (2) X (2) X (2) CAP X (3) X (3) X (3) HERA X (4) X (4) X (4) MM X X X SMAT X X X VESTA X X X (1) La società gestisce le tre fasi del SII nell'ato Orientale Triestino e nell'ato Bacchiglione; gestisce solo il servizio di acquedotto nell'ato Brenta. (2) La società gestisce le tre fasi del SII nell'ato BS-Brescia e BG-Bergamo. (3) La società gestisce le tre fasi del SII nell'ato MI-Milano, LO-Lodi e PV-Pavia. (4) La società, in Emilia Romagna, gestisce il servizio di acquedotto in 153 comuni, il servizio di fognatura in 132 comuni e il servizio di depurazione in 147 comuni. Fonte: questionari. 106

19 TABELLA 3.3 ABITANTI SERVITI ED UTENZE Abitanti serviti Utenze Consumo giornaliero medio per abitante (*) Servizio di acquedotto Var % ACEA n.d. n.d. n.d. n.d n.d. n.d. n.d. n.d n.d. n.d. n.d. n.d. n.c. di cui residenti Servizio di fognatura Var % n.d. n.d. n.d. n.d. n.c. di cui residenti Servizio di acquedotto Servizio di fognatura n.d. n.d. n.d. n.d. (litri/giorni/ab.) ACEGAS-APS 2003 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d (1) n.d. (2) (3) n.d. (4) (1) n.d. (2) (3) n.d. (4) n.c (1) n.d. (2) (3) n.d. (4) n.c. n.d n.c AQP (5) n.d n.d n.d ,9 3, n.d ARIN (6) n.d (6) n.d (6) n.d n.c (6) n.d ASM BS n.d n.d n.d n.d n.d n.d ,9 35, n.d n.d CAP n.d n.d n.d n.d n.d n.d ,5 47, n.d n.d HERA (7) 2003 n.d. n.d. n.d. n.d n.d. n.d. n.d. n.d (8) n.d. n.d. n.d n.c. n.c (8) n.d n.d n.c. n.c MM , , SMAT n.d n.d (10) n.d n.d (10) n.d n.d (9) (10) 9,1 16, n.d n.d (10) n.d VESTA (11) n.d. n.d. n.d. n.d (11) n.d. n.d. n.d. n.d (11) n.d. n.d. n.d. n.d. -1,0 n.c (11) n.d (12) n.d n.d. n.d. n.d (*) Il consumo medio pro capite è così calcolato: acqua fatturata / 365 / numero di abitanti serviti per il servizio di acquedotto. (1) Nella Provincia di Padova e di Trieste, gli abitanti seriviti per il servizio di acquedotto sono rispettivamente e nel 2004, e nel 2005, e nel (2) Nella Provincia di Padova, i pendolari sono stimati in circa l'8% del totale abitanti serviti dal il servizio di acquedotto. (3) Nelle Province di Padova e di Trieste, gli abitanti serviti per il servizio fognatura sono rispettivamente e nel 2004, e nel 2005 e e nel I valori della Provincia di Padova rappresentano il 95% degli abitanti serviti dal servizio di acquedotto. (4) Nella Provincia di Padova, i pendolari rappresentano una stima pari all'8% del totale abitanti serviti per il servizio di fognatura. (5) I dati si riferiscono all'ato Puglia compresa la subdistribuzione. (6) Di cui abitanti serviti nel territorio di Napoli e in subdistribuzione. (7) I dati del 2006 non icludono i valori relativi alla ASPES Pesaro, che serve abitanti per l'intero SII. (8) I valori si riferiscono agli abitanti per l'intero SII. (9) Nel 2005 valore stimato. (10) Il consumo pro capite riferito ai soli usi domestici è pari a 234 l/g /ab. nel 2003, 226 nel 2004, 223 nel 2005 e 222 nel (11) I comuni serviti dal servizio acquedottistico sono Venezia e Cavallino-Treporti, per la depurazione invece vengono serviti più comuni. (12) Valore relativo ad entrambi i comuni di Venezia e Cavallino-Treporti. Fonte: questionari. 107

20 TABELLA 3.4 QUANTITÀ DI ACQUA FATTURATA ED IMMESSA IN RETE Acqua immessa in rete Acqua fatturata Var % Per uso domestico % sul totale % sul totale % sul totale (a) (b) ( c ) (d) metri cubi ACEA (1) ,4 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,5 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,2 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c Per uso industriale Per uso commericale - -1, n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c Altro % sul totale Totale (a+b+c+d) Var % ACEGAS-APS 2003 n.d. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d , (2) 19, (3) 15, , , (2) 19, (3) 14, , , (2) 20, (3) 14, , n.c. n.c. Acquedotto Pugliese (4) , , , , (5) (4) , , , , (5) (4) , , , , (5) (4) , , , , (5) 3,6 2,3 ARIN n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c (6) n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c (6) n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c (6) -11, n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c (6) -4,1 ASM BS n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,4 Cap Gestione n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,3 HERA ,1 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,6 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,0 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c (7) n.d. n.c n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c (7) 33,2 28,5 MM , (8) 21,5 n.d. n.c. n.d. n.c , (8) 21,5 n.d. n.c. n.d. n.c , (8) 21,8 n.d. n.c. n.d. n.c , (8) 21,8 n.d. n.c. n.d. n.c ,8-3,0 SMAT , , , , , , , , , , , , , , , , ,8 3,8 VESTA ,2 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,9 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,5 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,9 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c ,9-5,7 (1) Dati riferiti alle utenze dirette di Roma e Fiumicino. (2) Per la Provincia di Padova i dati fanno riferimento all'acqua erogata per usi industriali, commerciali ed altri usi. (3) I dati si riferiscono esclusivamente ai comuni serviti nella Provincia di Trieste. (4) I valori si riferiscono all'ato Puglia compresa la subdistribuzione. L'acqua immessa in rete nell'intero sistema, espressa in mc, è pari a nel 2003, nel 2004, nel 2005 e nel (5) I valori si riferiscono alla Puglia compresa la subdistribuzione. L'acqua erogata nell'intero sistema espressa in mc è pari a nel 2003, nel 2004, nel 2005 e nel (6) I valori si riferiscono al totale comuni serviti. L'acqua erogata nel solo Territorio di Napoli, espressa in mc, è pari a nel 2003, nel 2004, nel 2005 e nel (7) Esclusa la ASPES Pesaro. (8) I valori comprendono le utenze commerciali e industriali. Fonte: questionari. 108

La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile

La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Aerospaziale Università di Palermo La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile Prof.Ing.Gaspare Viviani gviv@idra.unipa.it LA NORMATIVA SUL GOVERNO

Dettagli

La misurazione della qualità e delle prestazioni nel servizio idrico integrato: l esperienza dell AATO Medio Valdarno

La misurazione della qualità e delle prestazioni nel servizio idrico integrato: l esperienza dell AATO Medio Valdarno Roma 17 gennaio 2008 La misurazione della qualità e delle prestazioni nel servizio idrico integrato: l esperienza dell AATO Medio Autorità di Ambito Territoriale Ottimale Medio Sommario L ATO Medio Il

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

La tariffa pro capite

La tariffa pro capite La tariffa pro capite Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia-Romagna indica tra le misure per il conseguimento del risparmio idrico nel settore civile l adozione da parte delle Agenzie di

Dettagli

PROCEDURA --------------------------------------

PROCEDURA -------------------------------------- PROCEDURA PER L ACQUISIZIONE DI BENI IMMOBILI (AREE O FABBRICATI) FUNZIONALI ALL EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO -------------------------------------- La PROVINCIA DI GENOVA, nella sua qualità

Dettagli

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04.

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04. Società controllata dal Cons.Svil.Ind.le VALLE del BIFERNO Zona Ind.le, snc 86039 TERMOLI (CB) Tel. +39 0875 755040 Fax +39 0875 755974 http://www.netenergyservice.it - info@netenergyservice.it COMUNICAZIONE

Dettagli

Autorità d Ambito Territoriale Ottimale LAGUNA DI VENEZIA

Autorità d Ambito Territoriale Ottimale LAGUNA DI VENEZIA Autorità d Ambito Territoriale Ottimale LAGUNA DI VENEZIA Prot. n. 244/1 di verbale del 02.03.2011 Oggetto: Revoca della delibera del Comitato Istituzionale prot. n. 1343/22 di verbale del 20.12.2010 avente

Dettagli

Al momento attuale tutte le regioni con l esclusione del Trentino Alto Adige dove non trova applicazione hanno recepito la legge 36/94.

Al momento attuale tutte le regioni con l esclusione del Trentino Alto Adige dove non trova applicazione hanno recepito la legge 36/94. Il riordino dei servizi idrici è stato avviato in Italia con la legge 36/94 (c.d. Legge Galli) che al fine di superare la frammentazione gestionale e ridurre i livelli di inefficienza produttivi ed infrastrutturali

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 3 LUGLIO 2014 326/2014/R/GAS MODALITÀ PER IL RIMBORSO, AI GESTORI USCENTI, DEGLI IMPORTI RELATIVI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO

Dettagli

Regolamento di contabilità

Regolamento di contabilità Regolamento di contabilità Approvato con delibera n. 255 del 1 dicembre 2014 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Denominazioni e oggetto) 1. Ai sensi del presente Regolamento si intendono per: a) Ministro,

Dettagli

CONSIGLIO DI BACINO BRENTA

CONSIGLIO DI BACINO BRENTA CONSIGLIO DI BACINO BRENTA L.R. del Veneto n. 17 del 27 aprile 2012 DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA - Ing. Marco Puiatti - N. 30 di Reg. del 24/07/2015 Prot. n. 1046 del 24/07/2015 Immediatamente eseguibile

Dettagli

Olbia Costa Smeralda

Olbia Costa Smeralda Aeroporto Olbia Costa Smeralda GEASAR S.p.A. CONCESSIONE DI COSTRUZIONE E GESTIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 993,60 kw PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO DI MASSIMA 1 - PREMESSE La Geasar SpA, società di

Dettagli

Linee guida per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione.

Linee guida per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione. Linee guida per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione. La restituzione della quota di tariffa non dovuta, riferita al servizio di depurazione,

Dettagli

Il Ministro delle Attività Produttive

Il Ministro delle Attività Produttive Il Ministro delle Attività Produttive VISTO l articolo 21, del Decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese di gas naturale che svolgono nel

Dettagli

\Ä ` Ç áàüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx. \Ä ` Ç áàüé wxääëxvéçéå t x wxääx Y ÇtÇéx. di concerto con

\Ä ` Ç áàüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx. \Ä ` Ç áàüé wxääëxvéçéå t x wxääx Y ÇtÇéx. di concerto con \Ä ` Ç áàüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx di concerto con \Ä ` Ç áàüé wxääëxvéçéå t x wxääx Y ÇtÇéx VISTO il decreto legislativo 26 febbraio 1994, n. 143, recante istituzione dell Ente nazionale per le strade;

Dettagli

D.M. 1/8/1996 (Metodo Normalizzato) Articolo 1 Tariffa di riferimento.

D.M. 1/8/1996 (Metodo Normalizzato) Articolo 1 Tariffa di riferimento. D.M. 1/8/1996 (Metodo Normalizzato) Articolo 1 Tariffa di riferimento. La tariffa reale media è stabilita dall'ambito in relazione al modello organizzativo della gestione, alla quantità ed alla qualità

Dettagli

QUALITA E CONTROLLI NEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI ALLA LUCE DELL ART. 35 DELLA L. 28/12/2001 N 448

QUALITA E CONTROLLI NEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI ALLA LUCE DELL ART. 35 DELLA L. 28/12/2001 N 448 QUALITA E CONTROLLI NEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI ALLA LUCE DELL ART. 35 DELLA L. 28/12/2001 N 448 Luciano Taborchi Dirigente Settore Servizi Pubblici Imprenditoriali Comune di Perugia Perugia - Sala dei

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

Capitolo 3 I SERVIZI IDRICI. 3.1 Le società

Capitolo 3 I SERVIZI IDRICI. 3.1 Le società Capitolo 3 I SERVIZI IDRICI 3.1 Le società Il quadro regolamentare di riferimento del settore idrico è la Legge n. 36-1994 (c.d. Legge Galli). Gli obiettivi generali sono il miglioramento della qualità,

Dettagli

Provincia di Trento REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE E DEI CRITERI DI SCELTA DELLE FORME ORGANIZZATIVE DI GESTIONE DEI SERVIZI.

Provincia di Trento REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE E DEI CRITERI DI SCELTA DELLE FORME ORGANIZZATIVE DI GESTIONE DEI SERVIZI. Provincia di Trento REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE E DEI CRITERI DI SCELTA DELLE FORME ORGANIZZATIVE DI GESTIONE DEI SERVIZI. Approvato con delibera consiliare n. 48 dd 14/09/2001

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

PROCEDURA DI RECLAMO UTENTI S.I.I. ATO PUGLIA

PROCEDURA DI RECLAMO UTENTI S.I.I. ATO PUGLIA Autorità d Ambito Territoriale Ottimale Puglia 70125 BARI Via Borsellino e Falcone, 2 Tel. 080.9641401 Fax 080.9904302 e-mail: info@aatopuglia.it PROCEDURA DI RECLAMO UTENTI S.I.I. ATO PUGLIA 1 INDICE

Dettagli

PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO:

PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO: PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 Conferenza dei Comuni 11 ottobre 2012 OGGETTO: Piano delle opere per il superamento della procedura di infrazione n. 2009/2034/CE e relativo piano economico

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE Circolare n. 5 del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE 1 Premessa... 2 2 Detassazione dei premi di produttività... 2 2.1 Regime

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

Il controllo di gestione nelle società partecipate. L esperienza di Acea ATO2

Il controllo di gestione nelle società partecipate. L esperienza di Acea ATO2 Il controllo di gestione nelle società partecipate L esperienza di Acea ATO2 Albano, 2 marzo 2010 Dati principali Area servita: ATO2 Lazio Centrale Roma (112 Comuni) Popolazione servita: 3.695.734 Popolazione

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

DATI DI SINTESI DELL EVOLUZIONE DELLE FORNITURE DI ENERGIA ELETTRICA E DI GAS NATURALE: REGIMI DI TUTELA E MERCATO LIBERO

DATI DI SINTESI DELL EVOLUZIONE DELLE FORNITURE DI ENERGIA ELETTRICA E DI GAS NATURALE: REGIMI DI TUTELA E MERCATO LIBERO DATI DI SINTESI DELL EVOLUZIONE DELLE FORNITURE DI ENERGIA ELETTRICA E DI GAS NATURALE: REGIMI DI TUTELA E MERCATO LIBERO (Deliberazione ARG/com 202/08 - Primo report) Dal 1 luglio 2007 tutti i clienti

Dettagli

Business International. Concessioni relative ad infrastrutture strategiche e Dialogo competitivo

Business International. Concessioni relative ad infrastrutture strategiche e Dialogo competitivo Business International La nuova disciplina delle Concessioni alla luce del Codice dei Contratti Concessioni relative ad infrastrutture strategiche e Dialogo competitivo Avv. Rosalba Cori Unità Tecnica

Dettagli

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE VISTO il decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che all articolo 17, comma 1, stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese che intendono svolgere

Dettagli

Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale

Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale Comune di Monterotondo (RM) Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale Relazione illustrativa delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti per la forma di affidamento

Dettagli

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 8 aprile 2011 Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 Direzione centrale comunicazione ed editoria Tel. +39 06.4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel.

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

Capitolo 3 I SERVIZI IDRICI. 3.1 Il settore degli acquedotti ( 1 )

Capitolo 3 I SERVIZI IDRICI. 3.1 Il settore degli acquedotti ( 1 ) Capitolo 3 I SERVIZI IDRICI 3.1 Il settore degli acquedotti ( 1 ) Il riordino dei servizi idrici, avviato con la Legge n. 36/1994 (Legge Galli) e proseguito con il D.Lgs. n. 152-2006 (c.d. Codice dell

Dettagli

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA ALLA PROGETTAZIONE DEL SISTEMA MONITORAGGIO INVESTIMENTI

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

REGOLAMENTO. Attività Funzione Responsabile Firma. Amministratore Unico: Antonio MALLAMO. Modifiche. ASTRAL SpA Azienda Strade Lazio

REGOLAMENTO. Attività Funzione Responsabile Firma. Amministratore Unico: Antonio MALLAMO. Modifiche. ASTRAL SpA Azienda Strade Lazio Attività Funzione Responsabile Firma Redazione Verifica Approvazione Area Personale e Organizzazione Direttore Generale: Daniele LUCCI Amministratore Unico: Antonio MALLAMO Daniele Lucci Daniele Lucci

Dettagli

SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B. Capitale Sociale: 5.461.040= I.V. C.F. e P.I. 02683380402 * * * * *

SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B. Capitale Sociale: 5.461.040= I.V. C.F. e P.I. 02683380402 * * * * * SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B Capitale Sociale: 5.461.040= I.V. Iscritta al Registro Imprese al N.02683380402 C.F. e P.I. 02683380402 * * * * * RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Dettagli

Servizio Idrico Integrato

Servizio Idrico Integrato Servizio Idrico Integrato Regolamento fondo fughe acqua Giugno 2014 Indice Art. 1 - Oggetto e ambito di applicazione... 3 Art. 2 - Validità del Regolamento... 3 Art. 3 - Costituzione del fondo e modalità

Dettagli

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 1 ANALISI DEI DATI PREGRESSI Serie storica delle produzioni del periodo 2002-2008 (t/anno)

Dettagli

Newsletter n.83 Gennaio 2011

Newsletter n.83 Gennaio 2011 Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo

Dettagli

il fotovoltaico quanto costa e quanto rende

il fotovoltaico quanto costa e quanto rende il fotovoltaico quanto costa e quanto rende gli incentivi /1 In Italia, da settembre 2005, è attivo un meccanismo di incentivazione, definito Conto Energia, per la produzione di energia elettrica mediante

Dettagli

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Deliberazione 16 dicembre 2004 Determinazione del contributo tariffario da erogarsi ai sensi dell

Dettagli

PROGETTI PER L EFFICIENTAMENTO DELL ILLUMINAZIONE STRADALE PROVINCIALE. Mestre, Auditorium del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia

PROGETTI PER L EFFICIENTAMENTO DELL ILLUMINAZIONE STRADALE PROVINCIALE. Mestre, Auditorium del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia PROGETTI PER L EFFICIENTAMENTO DELL ILLUMINAZIONE STRADALE PROVINCIALE 29 giugno 2012 29 giugno 2012 Mestre, Auditorium del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia INDICE DELLA PRESENTAZIONE La Provincia

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Firenze, 12 aprile 2011 Auditorium Monte dei Paschi di Siena Intervento di Luciano Baggiani, Presidente dell ANEA Pagina

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROGETTO COORDINAMENTO ATTIVITA'FERROVIA DEL BRENNERO E INTERMODALITA' Prot. n. 19 P306 08 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 36 DI DATA 11 Dicembre 2008 O G G E T T O: Legge

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

DGR n.59 del 21 GENNAIO 2005

DGR n.59 del 21 GENNAIO 2005 DGR n.59 del 21 GENNAIO 2005 OGGETTO: Protocollo di Intesa tra la Regione Lazio, Autorità d Ambito Lazio Meridionale Latina (A.T.O. 4), Comune di Ponza, Comune di Ventotene ed Acqualatina Spa. Su proposta

Dettagli

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Adam Asmundo POLITICHE PUBBLICHE Attraverso confronti interregionali si presenta una analisi sulle diverse tipologie di trattamenti pensionistici e sul possibile

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione al compimento di operazioni su azioni proprie

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione al compimento di operazioni su azioni proprie 3. Autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni ordinarie proprie ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile e dell art. 132 del D.Lgs. 58/1998 e relative

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

PROPOSTA di DETERMINAZIONE REGOLE DI GESTIONE DEL PIANO INVESTIMENTI DI CUI ALLA CONVENZIONE DI

PROPOSTA di DETERMINAZIONE REGOLE DI GESTIONE DEL PIANO INVESTIMENTI DI CUI ALLA CONVENZIONE DI PROPOSTA di DETERMINAZIONE REGOLE DI GESTIONE DEL PIANO INVESTIMENTI DI CUI ALLA CONVENZIONE DI AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO DELLA PROVINCIA DI MILANO Alla Società CAP HOLDING SPA Con estensione

Dettagli

5 Verifica e ridefinizione degli obiettivi del Piano e criticità

5 Verifica e ridefinizione degli obiettivi del Piano e criticità 5 Verifica e ridefinizione degli obiettivi del Piano e criticità 5.1 Obiettivi del Piano d Ambito Nel piano d ambito 2002 sono illustrati gli obiettivi generali della pianificazione d ambito (tecnico-impiantistici

Dettagli

Elettricità: la bolletta trasparente

Elettricità: la bolletta trasparente Elettricità: la bolletta trasparente Con la bolletta dell energia elettrica, famiglie e piccoli consumatori serviti in maggior tutela 1 (pagano sostanzialmente per quattro principali voci di spesa. In

Dettagli

Assemblea dei Sindaci dell Ambito. Deliberazione n. 10 del 6 maggio 2013

Assemblea dei Sindaci dell Ambito. Deliberazione n. 10 del 6 maggio 2013 Assemblea dei Sindaci dell Ambito Deliberazione n. 10 del 6 maggio 2013 Oggetto: Ambito Distrettuale 6.1. Sistema di compartecipazione degli utenti ai servizi dell Ambito anno 2013 Approvazione. Il giorno

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA

Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA Linee guida per l'applicazione del Metodo nazionale per calcolare l elemento di aiuto nelle garanzie

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2832 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI Modifiche

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO (approvato dalla Commissione Centrale di Beneficenza nella riunione del 28 febbraio 2005; coordinato con le modifiche deliberate il 24 luglio 2007, il 16 dicembre

Dettagli

art.3 Requisiti per l accesso ai benefici art.4 Modalità di definizione delle agevolazioni erogabili

art.3 Requisiti per l accesso ai benefici art.4 Modalità di definizione delle agevolazioni erogabili Disciplinare per la concessione di agevolazioni tariffarie per la fornitura di acqua potabile: criteri e procedure per la fruizione del Fondo Utenze Deboli istituito da A.A.T.O. 4 e Nuove Acque Spa per

Dettagli

La nuova regolazione del servizio idrico

La nuova regolazione del servizio idrico La nuova regolazione del servizio idrico Il nuovo metodo tariffario transitorio Egidio Fedele Dell Oste Uff. Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici Autorità per l energia elettrica e il gas Geneva,

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.

Dettagli

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni proprie. Delibere inerenti e conseguenti. 863 Relazione del Consiglio di Gestione sul punto

Dettagli

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Criteri, condizioni e modalità cui si conforma la società SNAM S.p.A. per adottare il modello di separazione proprietaria della gestione della rete nazionale

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2 La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Parere n 52/2010 Indennità di posizione del segretario comunale in rapporto alla popolazione del Comune presso cui presta servizio

Parere n 52/2010 Indennità di posizione del segretario comunale in rapporto alla popolazione del Comune presso cui presta servizio Parere n 52/2010 Indennità di posizione del segretario comunale in rapporto alla popolazione del Comune presso cui presta servizio Il Comune di (omissis) chiede se al Segretario Comunale, precedentemente

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI Art. 1: Ambito di applicazione. CAPO 1 Oggetto e soggetti Il presente Regolamento definisce

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

VALORE UNITARO PROPOSTO PER LA MONETIZZAZIONE DEL PARCHEGGIO PUBBLICO E STIMA DEL VALORE DEL VERDE PUBBLICO

VALORE UNITARO PROPOSTO PER LA MONETIZZAZIONE DEL PARCHEGGIO PUBBLICO E STIMA DEL VALORE DEL VERDE PUBBLICO VALORE UNITARO PROPOSTO PER LA MONETIZZAZIONE DEL PARCHEGGIO PUBBLICO E STIMA DEL VALORE DEL VERDE PUBBLICO IL sottoscritto Architetto Fabio Alderotti, nato ad EMPOLI, il 26/03/1060 con studio ad EMPOLI

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 gennaio 2014 III trimestre 2013 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Nel terzo trimestre del 2013 il reddito disponibile delle famiglie conmatrici in valori correnti è aumentato

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi 2-21100 Varese

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi 2-21100 Varese REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEL FONDO D INCENTIVAZIONE PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO, DEL PIANO DELLA SICUREZZA, DELLA DIREZIONE DEI LAVORI E DEL COLLAUDO. Emanato con D.R. n. 6197 del 13/02/2004 Ultime

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

1) REGOLAMENTAZIONE DEL MERCATO DEL GAS IN AMBITO EUROPEO... 2 2) IL DECRETO LEGISLATIVO N 164/00... 2

1) REGOLAMENTAZIONE DEL MERCATO DEL GAS IN AMBITO EUROPEO... 2 2) IL DECRETO LEGISLATIVO N 164/00... 2 CONTESTO NORMATIVO 1) REGOLAMENTAZIONE DEL MERCATO DEL GAS IN AMBITO EUROPEO... 2 2) IL DECRETO LEGISLATIVO N 164/00... 2 3) DELIBERE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS RILEVANTI AI FINI DELLA

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

1) DETERMINAZIONE DEGLI IMPORTI RELATIVI AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO FATTURATI DA CIASCUN GESTORE

1) DETERMINAZIONE DEGLI IMPORTI RELATIVI AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO FATTURATI DA CIASCUN GESTORE RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO AL FILE DI CALCOLO DELLA RESTITUZIONE DELLA REMUNERAZIONE DI CAPITALE RELATIVA AL PERIODO 21/07/2011-31/12/2011 (DELIBERAZIONE AEEG N.273/2013/R/IDR DEL 25/06/2013). GESTORE

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli