Comune di Todi Provincia di Perugia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Comune di Todi Provincia di Perugia"

Transcript

1 Comune di Todi Provincia di Perugia Sede Municipale: Piazza del Popolo, 19/30 DECRETO DEL SINDACO IL Lb del 2.2/o6/2Q(L Comune di Todi Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225, relativa alla istituzione del Servizio Nazionale della protezione Civile; Visto l'art. 54 del D. Lgs. N. 267 del 18/8/2000, concernente le attribuzioni del Sindaco nei servizi di competenza statale; Vista la D.G.R n. 717 del 05/ , che approva le linee di azioni e direttive per l'emergenza calore 20Il; Vista l'ordinanza del Presidente della Giunta Regionale IL 93 del con la quale viene decretato lo stato di emergenza calore; Considerata la necessità di dare corso ad una pianificazione di emergenza che consenta, in caso di condizioni metereologi che avverse causate da ondate di calore, di evitare gravi disagi alla popolazione; Visto il " Piano di Emergenza Calore 2012 predisposto dai Servizi Polizia Municipale e Servizio Personale - Servizi alla Persona trasmesso con nota prot IL del APPROVA L'unito" Piano Emergenza Calore 2012" predisposto dai Servizi Polizia Municipale e Servizio Personale e Servizi alla Persona del Connme di Todi ed inviato con nota prot. n del

2 PIANO EMERGENZA CALORE 2012

3 1- RISCmO CALORE Con l'ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 93 del "Dichiarazione dello stato di Emergenza Calore" inizia la fase di attenzione a tale tipo di rischio e viene predisposto il presente Piano di Emergenza Calore del Comune di Todi ai sensi della D.G.R. n.717 del 05/07/2011 che approva "Interventi in materia di prevenzione danni alla salute da eventuali ondate di calore - Linee di azione e direttive per l'emergenza calore 2010". Il piano comunale di emergenza calore, redatto dal Servizio Polizia Municipale e dai Servizi Sociali del Comune di Todi, è finalizzato ad attuare misure ed interventi immediati, che rimarranno in vigore per tutta la stagione estiva 2012, per fronteggiare le situazioni di disagio indotte da tale fenomeno naturale. Particolari condizioni meteorologiche stagionali, caratterizzate da un innalzamento anomalo delle temperature e dei tassi di umidità, richiedono interventi preventivi ed assistenziali necessari alla prevenzione di disagi e danni alla salute delle categorie più esposte ed in particolare delle persone anziane che versano in difficoltà fisiche e socio-economiche. I soggetti più vulnerabili sono le persone oltre i 65 anni, i neonati ed i bambini al di sotto di un anno di età, i disabili, chi soffre di disturbi mentali, i soggetti obesi, i malati cronici. Dai dati anagrafici in possesso del comune, aggiornati al 31/12/2011, risulta la seguente situazione nel Comune di Todi: Popolazione totale Fascia età< 6 anni Fascia età> 65 anni Attraverso la stesura del piano si è cercato di: 1) Effettuare attività informativa come strumento di prevenzione per aumentare la consapevolezza del problema da parte della popolazione interessata; 2) Individuare i soggetti più esposti e sensibili al rischio; 3) Monitorare attraverso i servizi socio-assistenziali, le organizzazioni di volontariato e le organizzazioni sindacali dei pensionati, le situazioni di maggior rischio; 4) Individuare sedi idonee per accogliere temporaneamente le persone a rischio; 5) Organizzare uomini e mezzi, con la collaborazione delle associazioni di volontariato, per garantire il trasporto, la distribuzione bevande, le attività ricreative nei luoghi di acco glienza; 6) Stabilire modalità di attivazione di intervento a seguito delle segnalazioni di emergenza. Nelle attività di emergenza il Sindaco, Dr. Carlo Rossini (tel. Uff , te!. Mob ), verrà coadiuvato dai seguenti responsabili di funzione:

4 Funzione 1- TECNICO SCIENTIFICA, PIANIFICAZIONE. Responsabile Qualifica Nominativo Responsabile Lavori Pubblici PIERLUIGI MARIANI Tel. Ufficio 075/ Tel. Mobile Residenza Todi Frazione Pontecuti Voc. La Pietra 181S Funzione 2 SANITA', ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA, VOLONTARIATO, TELECOMUNICAZIONI, ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE. Responsabile Qualifica Nominativo Responsabile del Servizio Personale e Servizi alla Persona FAUSTO MARCONI Tel. Ufficio Tel. Mobile Tel. Abitazione Residenza via del Broglino n. 15, Todi fausto.marconi@comune.todi.pg.it Funzione 3- MATERIALI E MEZZI. Responsabile Qualifica Nominativo Responsabile Servizio Manutenzioni ANDREA DEL MONACO Tel. Ufficio 075/ Te!. Mobile Tel. Abitazione

5 Residenza Montecastrilli - Via Verdi, 68/A manutenzioni@comune.todi,pg.it Funzione 4 - STRUTTURE OPERATIVE E VIABILITA' Responsabile Qualifica Nominativo Comandante Polizia Municipale EMANUELA CAPORALI Tel. Ufficio Tel. Mobile Tel. Abitazione Residenza Todi, Via Angelo Cortesi, 75 emanuela.caporali@comune.todi.pg.it 2- LIVELLI DI ATTIVAZIONE- INDIRIZZI OPERATIVI Le ondate di calore sono definite come la successione di almeno tre giomi consecutivi durante i quali la temperatura dell'aria è uguale o superiore a 33, La situazione di emergenza calore è dichiarata dal Presidente della Giunta Regionale su richiesta del Servizio Programmazione di Base Ospedali era. In risposta a tale emergenza si prendono come riferimento, per le azioni da intraprendere, le "Linee di azione e direttive per l'emergenza calore 2011" redatte dalla Regione Umbria e dalle Prefetture di Perugia e Temi. La Regione Umbria pubblica quotidianamente e lo invia tramite fax agli enti interessati, il bollettino di livello di attivazione emergenza calore che prevede quattro fasi di attivazione: LNELLO O''NORMALE'' Non sono previste condizioni meteo che prevedono incremento di rischio. A questo livello il Comune insieme alla ASL n. 2 devono predisporre: L'identificazione delle persone ad alto rischio soggette a subire danni alla salute a causa di eventuali ondate di calore e la creazione in ogni centro di salute dei relativi elenchi da parte dei Medici di Medicina Generale (MMG), del Centro di Salute (CDS) e dei Servizi Sociali del Comune; - L'attivazione dell' informazione circa i rischi possibili ed i rimedi raccomandati in termini di comportamenti individuali da parte del CDS e del Comune (realizzazione volantini);

6 _ La mappatura degli interventi a favore delle abitazioni e dei luoghi di vita a rischio da parte del CDS e del Comune, _ La preparazione di ambienti di emergenza per ospitare le persone a rischio, da parte del CDS e del Comune; La preparazione di ulteriori misure di logistica da parte della Protezione Civile. LIVELLO l "ATTENZIONE" Sono previste temperature elevate e/o ondata di calore entro le successive 72 ore. In questa fase, gestita presso la sede del Servizio Programmazione Socio Sanitaria, l'attività della ASL e del Comune riguarda: - l'attivazione dell'infonnazione circa i rischi possibili ed i rimedi raccomandati soprattutto alle persone maggionnente esposte; l'individuazione in collaborazione con le strutture competenti dei soggetti al momento più bisognosi di attenzione; l'allertamento delle strutture, precedentemente individuate per l'accoglienza, in grado di ospitare i soggetti a rischio. LIVELLO 2 "ALLARME" Sono previste temperature elevate e/o ondata di calore della durata di almeno 48 ore nelle successive 72 ore. In questa fase, gestita presso la sede del Servizio Programmazione Socio Sanitaria, l'attività della ASL e del Comune riguarda: - la verifica di una conoscenza aggiornata del problema, da parte dei soggetti a rischio e che comprendano bene le misure che potrebbero proteggerli dal calore; l'invito ai soggetti a rischio a contattare il proprio medico per verificare il loro stato di salute ed eventuali terapie, ma anche facilitare la "presa in carico" da parte del medico di base; l'organizzazione della sorveglianza, tempestiva e continua delle persone a rischio; - la preparazione dell'eventuale trasferimento di persone a rischio in ambienti adeguati. LIVELLO 3 "EMERGENZA" Le condizioni meteo di rischio sono previste per 3 giorni o più consecutivi. Questa fase, sarà gestita presso la Sala Operativa del Servizio Protezione Civile alla costante e continua presenza anche di personale qualificato del Servizio Programmazione Socio-Sanitaria dell' Assistenza di Base e Ospedaliera e riguarda:

7 la comunicazione ai comuni di provvedere ai servizi necessari alla salvaguardia della popolazione;. il porre in essere eventuali trasferimenti negli ambienti, già individuati, delle persone a rischio; l'attivazione della sorveglianza dei soggetti non trasferiti, ma comunque a rischio; - l'organizzazione della protezione individuale e collettiva. Il bollettino quotidiano è uno strumento di informazione rivolto in primo luogo alle autorità locali, cui competono l'attuazione degli interventi a protezione delle fasce più deboli della popolazione. 3- TIPI DI RISCmO Anche brevi periodi con temperature elevate possono causare problemi di salute, specie sulle persone più sensibili. Una attività fisica intensa in una giornata calda, trascorrendo la maggior parte del tempo al sole o rimanendo in un luogo molto caldo può avere conseguenze anche gravi. Colpi di calore I colpi di calore possono sopraggiungere quando l'organismo non è più in grado di regolare lasua temperatura corporea. La temperatura dell' organismo cresce rapidamente fmo anche a 40 gradi in un quarto d'ora. Se non si interviene rapidamente, il colpo di calore può portare a morte o ad un danno permanente. I sintomi comprendono: temperature corporea elevata (fino a 40 C); pelle arrossata, calda e secca; battito cardiaco rapido; mal di testa palpitante; vertigini; nausea; confusione; stato di incoscienza. Nel caso in cui si dovessero riconoscere alcuni di questi sintomi, è bene richiedere assistenza medica e nel frattempo si può cercare di raffreddare la persona che ne è stata colpita: - Portare la persona in una zona ombreggiata, Raffreddarla rapidamente utilizzando qualunque mezzo. Per esempio utilizzando una bacinella o una vasca di acqua fresca, oppure utilizzando un vaporizzatore come quelli per le piante per spruzzare acqua fresca; se poi il grado di umidità è basso, avvolgere la persona con un panno o un asciugamano fresco e bagnato e farle vento vigorosamente; - Non dare nulla da bere alla vittima del colpo di calore; Controllare la temperatura e continuare negli sforzi per abbassarla; Se l'assistenza medica tarda ad arrivare, è bene chiamare direttamente il pronto soccorso dell' ospedale più vicino per avere istruzioni. Fra le conseguenze del colpo di calore ci possono essere anche contrazioni e spasmi incontrollabili: in questo caso bisogna fare in modo che la vittima non si ferisca e non riceva nulla da bere o da mangiare. In caso di vomito, controllare che la via respiratoria rimanga aperta magari girando la vittima su un fianco.

8 Stress da calore Si manifesta dopo giorni di esposizione ad alte temperature in assenza di una reidratazione adeguata. I soggetti più vulnerabili sono gli anziani, gli individui con alta pressione, chi fa esercizio ginnico in ambiente troppo caldo. I sintomi più evidenti sono sudorazione abbondante, crampi muscolari, pallore, stanchezza, emicranie e senso di instabilità, nausea o vomito, svenimenti. Nel caso in cui i sintomi siano acuti o la persona sia un soggetto cardiopatico, è necessario ricorrere immediatamente all'aiuto del medico. Se i sintomi sono più leggeri, è sufficiente aiutare la persona colpita somministrando bevande fresche non alcoliche, una doccia fresca o un bagno, un ambiente con aria condizionata, vestiario leggero e riposo. Se però i sintomi permangono per più di un'ora o peggiorano è necessario rivolgersi ad un medico. Trascurare lo stress da calore può essere una causa di infarto. Crampi da calore Colpiscono le persone che fanno esercizio intenso e sudano copiosamente, disidratando il corpo. Il basso livello di sali nei muscoli causa il crampo. I crampi possono però essere anche sintomo di stress da calore. Si manifestano come spasmi e dolori muscolari alle braccia, alle gambe e all'addome, dopo aver fatto un esercizio fisico intenso. I soggetti cardiopatici e quelli che seguono una dieta a basso contenuto di sodio sono più vulnerabili e devono rivolgersi al medico in caso di crampi. In ogni caso, dopo un crampo, è necessario cessare ogni forma di attività e sedersi in un posto fresco, bere succhi di frutta non polposi o bevande reidratanti, non riprendere l'attività fisica per alcune ore. Trascurare i crampi da calore può causare stress e addirittura portare a rischio d'infarto. Scottature E' importante evitarle perché danneggiano la pelle. Normalmente, se prese in forma lieve, le scottature causano un malessere passeggero, e si risolvono nel giro di pochi giorni. In qualche caso però una scottatura più pesante può richiedere l'attenzione medica. I sintomi di scottatura sono evidenti: arrossamenti, dolori, calore corporeo eccessivo dopo l'esposizione al sole. Nel caso di bambini con meno di un anno di età o se la persona scottata ha la febbre, vesciche o dolori forti, ci si deve rivolgere ad un medico. Per trattare le scottature è necessario evitare ulteriori esposizioni al sole, applicare impacchi freddi o immergere la parte scottata in acqua fredda, cospargere di crema idratante (evitando burro o unguenti vari) ed evitare di rompere le vesciche. Infiammazione e prurito da calore Irritazione causata da un eccesso di sudo razione durante i periodi caldi e umidi. Può colpire persone di ogni età ma è più frequente nei bambini. Si manifesta come una serie di piccoli puntini o vescicoline rosse, solitamente sul collo, torace, sotto il seno, nell'incavo dei gomiti. Il miglior trattamento è quello di far stare la persona in un ambiente asciutto e fresco. E'possibile utilizzare

9 del talco, ma vanno evitati unguenti e creme che tendono a umidificare la pelle peggiorando la situazione. fu questo caso non è generalmente necessario rivolgersi ad un medico. 4-INTERVENTO IN CASO DI EMERGENZA A livello locale le azioni e le misure da intraprendere, in caso si raggiunga il livello maggiore di emergenza, spettano ai seguenti soggetti: - Comune di Todi (Servizio di Polizia Municipale, Servizio di Protezione Civile, Servizi Sociali), - Distretto Sanitario n.3 Media Valle del Tevere, Servizio Ospedali ero ASL n.2, Tali soggetti, che costituiscono il comitato di emergenza, di concerto adottano le misure di intervento e monitoraggio di seguito esposte: 1. Informazione alla popolazione attraverso tutti quei canali che garantiscano la diffusione delle stesse (depliant e volantini, giornali ed emittenti locali); 2. Monitoraggio dello stato di salute, in particolare di bambini ed anziani, attraverso i medici di medicina generale ed attraverso la rete dei servizi sociali comunali, delle organizzazioni di volontariato di protezione civile e socio-assistenziale e delle organizzazioni sindacali dei pensionati. Allo stato attuale sono stati individuati n. 65 soggetti potenzialmente a rischio (persone anziane) attraverso la rete di conoscenze dei Servizi Sociali Comunali. Di tali soggetti n. 40 sono risultati residenti in Todi capoluogo. Tutti sono assistiti e monitorati attraverso gli operatori sociali di quartiere. Gli altri soggetti individuati dalla ASL e ritenuti potenzialmente a rischio verranno monitorati attraverso l'ausilio delle organizzazioni di volontariato prima menzionate. 3. Attivazione dei seguenti numeri telefonici: PREVENZIONE ED INFORMAZIONI DI TIPO SANITARIO SOGGETTI ~.TELEFO~CI Direzione Distretto Sanitario 075/ Centro di Salute di Todi 075/ PER SEGNALAZIONI DI PERSONE A RISCmO SOGGETTI NUM. TELEFONICI Centrale Operativa Polizia Municipale 075/ Servizi Sociali Comune di Todi 334/ / / /736/ Scelta degli ambienti e dei luoghi di accoglienza di seguito descritti e suddivisi in luoghi coperti e spazi aperti: 1 LUOGO COPERTO IBIBLIOTECA COMUNALE

10 . Referente Comandante Polizia Municipale TeL Località. Todi Capoluogo Dispositivi di climatizzazione Servizi igienico -sanitari! LUOGO COPERTO AREA VERDE CASCIANELLA (area verde I Referente Quartiere Europa) Sig.ra Bruna Arcangeli ( ) Località Todi - Cappuccini I Servizi igienico-sanitari I Limitrofa area verde attrezzata LUOGO COPERTO CIRCOLO RICREATIVO PARROCCHIALE DI PONTERIO Referente Sig. Luca Rossini ( ) Località Frazione Ponterio Dispositivi di climatizzazione Servizi igienico-sanitari LUOGO COPERTO CIRCOLO RICREATIVO "ASSOCIAZIONE ANUCIDIRO~ZANO". Referente Dott. Giampaolo Marcucci ( ) Località Frazione Romazzano Servizi igienico-sanitari Limitrofa area verde attrezzata I LUOGO COPERTO CIRCOLO RICREATIVO "ASSOCIAZIONE I AMICI DI CAMERATA" Referente Sig.ra Pina Pisco ( ) Località Frazione Camerata I I Dispos.itivi di climatizzazione Servizi igienico sanitari i LUOGO COPERTO INFORMAGIOV ANI Referente i Federica Stagnati ( ) Località Todi Via del Monte, 23 Dispositivi di climatizzazione Servizi igienico sanitari I SPAZI APERTI PARCO COMUNALE DELLA ROCCA Referente Comandante Polizia Municipale TeL Località TODI Centro Storico - Area attrezzata Servizi igienico -sanitari SPAZI APERTI AREA VERDE DI POZZO BECCARO Referente Sig. Giampiero Selvatico ( Pres. Centro aggr. Pozzo Beccaro) ( ) Località Todi Capoluogo - Via Menecali, n. 6 Area attrezzata, Servizi igienico -sanitari SPAZI APERTI I AREA VERDE DI COLLEVALENZA Referente i Comandante Polizia Municipale TeL Località I Frazione Collevalenza

11 I SPAZI APERTI Referente Località l Area attrezzata Servizi igienico -sanitari PINETA DI MONTENERO Comandante Polizia Municipale Te! Frazione Montenero Area attrezzata LUOGO COPERTO ISTITUTO VERALLI CORTESI I Referente. Località Federica Stagnati ( ) Todi Via Angelo Cortesi Dispositivi di climatizzazione Servizi igienico i sanitari 5. Organizzazione dei trasporti, per il trasferimento nelle aree di accoglienza, dei soggetti a rischio, tramite idonei mezzi a disposizione del Comune e tramite mezzi messi a disposizione dalle varie organizzazioni di volontariato di protezione civile e socioassistenziali. 6. Programmazione, attraverso i volontari, della distribuzione di bevande ed organizzazione di attività ricreative per coloro che dovranno sostare nei luoghi di accoglienza. 5 - INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Le principali precauzioni da adottare in caso di aumento della temperatura e dell'umidità sono: - Bere più liquidi (in particolare acqua), non aspettare di avere sete per bere; attenzione: se il medico, in presenza di particolari patologie, ha dato indicazioni per limitare la quantità di liquidi da bere, chiedergli quanto si può bere quando fa caldo;sempre in presenza di patologie o particolari farmaci, chiedere al medico indicazioni sui Sali minerali da assumere o meno (ad es. quelli contenuti nelle bevande per lo sport); non bere liquidi che contengano alcool, caffeina né bere grandi quantità di bevande zuccherate: tali bibite causano a loro volta la perdita di più fluidi corporei; non bere liquidi troppo freddi. - Stare in casa o in zone ombreggiate e fresche e, se possibile, in ambienti condizionati nelle ore di maggiore insolazione ( tra le Il e le 15). Ventilare l'abitazione attraverso l'apertura notturna delle finestre e l'uso di ventilatori. I ventilatori possono fornire refrigerio, ma quando la temperatura supera i 35 C il loro effetto non previene più i disturbi legati al calore. - Indossare abiti leggeri, di colore chiaro, non aderenti, anzi sciolti, per permettere la circolazione dell'aria sul corpo. - Evitare esercizi fisici non necessari all'aperto o in luoghi non condizionati ed evitare l'esposizione inutile al sole diretto. - Se esposti al sole diretto mitigare l'effetto con cappelli leggeri a tesa larga o parasole, occhiali da sole e usando sulla pelle filtri solari con protezioni ad ampio spettro.

12 - Nel caso in cui si debbano svolgere attività all'aria aperta: limitarle alle ore mattutine e serali; limitare gli sforzi fisici, nel caso in cui sia necessario compiere tali sforzi introdurre dai 2 ai 4 bicchieri di bevande non alcoliche; riposarsi in luoghi ombreggiati. - Preferire pasti leggeri e fare attenzione all'opportuna conservazione dei cibi. - Non sostare in automobili ferme al sole né lasciare mai persone, specialmente bambini o anziani, né animali domestici in auto o altri veicoli chiusi.

COMUNE DI TODI PIANO EMERGENZA CALORE 2015

COMUNE DI TODI PIANO EMERGENZA CALORE 2015 COMUNE DI TODI PIANO EMERGENZA CALORE 2015 1- RISCHIO CALORE Il presente Piano di Emergenza Calore del Comune di Todi viene predisposto ai sensi della D.G.R. n. 739 del 23/06/2014 che approva Linee di

Dettagli

PER FAR FRONTE ALLE ONDATE DI CALORE

PER FAR FRONTE ALLE ONDATE DI CALORE Ministero della Salute IL DIRETTORE GENERALE Direzione Sanitaria ASL BA A cura della Direzione Area Servizio sociosanitario PER FAR FRONTE ALLE ONDATE DI CALORE (( Consiglii aglii Operrattorri i Sanittarri

Dettagli

Patologie da caldo. Collasso da calore o sincope da caldo. Colpo di calore. Ustione. Colpo di sole

Patologie da caldo. Collasso da calore o sincope da caldo. Colpo di calore. Ustione. Colpo di sole Patologie da caldo Patologie da caldo Collasso da calore o sincope da caldo Colpo di calore Ustione Colpo di sole permanenza prolungata e attività fisica in ambiente caldo, perdita elevata di acqua e sali

Dettagli

ATTENTI AL CALDO!!!! come affrontare il rischio di ondate di calore. www.anpanacosenza.it

ATTENTI AL CALDO!!!! come affrontare il rischio di ondate di calore. www.anpanacosenza.it A.N.P.A.N.A. (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura e Ambiente) Sezione Provinciale di Cosenza e COMUNE DI PAOLA PROVINCIA DI COSENZA presentano ATTENTI AL CALDO!!!! come affrontare il rischio

Dettagli

3URYLQFLDGL%ULQGLVL 6HWWRUH3URWH]LRQH&LYLOH

3URYLQFLDGL%ULQGLVL 6HWWRUH3URWH]LRQH&LYLOH 3URYLQFLDGL%ULQGLVL 6HWWRUH3URWH]LRQH&LYLOH Il termine ondata di calore indica un periodo prolungato di condizioni meteorologiche estreme caratterizzate da elevate temperature ed in alcuni casi da alti

Dettagli

PREVENZIONE DELLA SALUTE DALLE ONDATE DI CALORE OPUSCOLO INFORMATIVO

PREVENZIONE DELLA SALUTE DALLE ONDATE DI CALORE OPUSCOLO INFORMATIVO PREVENZIONE DELLA SALUTE DALLE ONDATE DI CALORE ESTATE 2006 OPUSCOLO INFORMATIVO A cura del Dipartimento Regionale della Protezione Civile SERVIZIO RISCHI AMBIENTALI ED INDUSTRIALI serviziorischiambientali@protezionecivilesicilia.it

Dettagli

Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA

Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA La chiamata di Soccorso OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere l importanza della chiamata di soccorso Saper effettuare una chiamata di soccorso

Dettagli

Emergenza caldo. Conoscere e prevenire i rischi di un estate bollente.

Emergenza caldo. Conoscere e prevenire i rischi di un estate bollente. Emergenza caldo. Conoscere e prevenire i rischi di un estate bollente. Emergenza caldo. Ecco una serie di consigli pratici per prevenire e affrontare i pericoli del caldo estivo. Questi consigli, validi

Dettagli

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 Non essendo l evento sismico prevedibile, non è possibile stabilire delle soglie di allerta come, ad esempio, per gli eventi idrogeologici.

Dettagli

PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE ESTATE 2007

PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE ESTATE 2007 GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA ASSESSORATO ALLA SANITA ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI ASSESSORATO ALL AMBIENTE PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE Area Generale di Coordinamento Assistenza Sanitaria

Dettagli

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia I piani di intervento e di assistenza alla popolazione nelle Città di Palermo e Catania. Estate 2007 S. Scondotto A. Marras Il Sistema Nazionale di Sorveglianza

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I NORME DI CARATTERE GENERALE Art. 1 (Oggetto) 1. Il presente regolamento, emanato

Dettagli

Factsheet calore. Lucerna, 01.06.2006. 1. Introduzione

Factsheet calore. Lucerna, 01.06.2006. 1. Introduzione Lucerna, 01.06.2006 Factsheet calore 1. Introduzione Il lavoro nei giorni di canicola provoca un aumento della temperatura corporea, dovuto a fattori come il caldo, il lavoro fisico e, in alcuni casi,

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

MALORI DA CAUSE AMBIENTALI REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA

MALORI DA CAUSE AMBIENTALI REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA MALORI DA CAUSE AMBIENTALI REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA METABOLISMO = TEMPERATURA CORPOREA ETEROTERMI: (RETTILI ED ANFIBI) VARIANO LA LORO TEMPERATURA IN RELAZIONE ALLA TEMPERATURA AMBIENTALE.

Dettagli

preallerta N COSA CHI DOCUMENTI NOTE Avvisa il Sindaco e il Responsabile del Centro Operativo responsabile dichiarazione stato preallerta

preallerta N COSA CHI DOCUMENTI NOTE Avvisa il Sindaco e il Responsabile del Centro Operativo responsabile dichiarazione stato preallerta RISCIO FRANA preallerta Ricezione avviso Funzionario Avvisa il Sindaco e il del Centro Operativo responsabile Comunale 1 Dichiarazione stato preallerta Lo stato di preallerta può essere dichiarato dichiarazione

Dettagli

Il progetto CCM Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute

Il progetto CCM Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Il progetto CCM Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Francesca de Donato Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio\ASLRME Centro di Competenza DPC Roma, 17 dicembre

Dettagli

COLPO DI SOLE IL DISTURBO CHE SI MANIFESTA PER UNA PROTRATTA ESPOSIZIONE AL SOLE.

COLPO DI SOLE IL DISTURBO CHE SI MANIFESTA PER UNA PROTRATTA ESPOSIZIONE AL SOLE. COLPO DI SOLE IL DISTURBO CHE SI MANIFESTA PER UNA PROTRATTA ESPOSIZIONE AL SOLE. COLPO DI SOLE CAUSE LA CAUSA DETERMINANTE E L ECCESSIVA ESPOSIZIONE A L AZIONE DEI RAGGI SOLARI, RADIAZIONE INFRAROSSE

Dettagli

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,

Dettagli

IL VOLONTARIATO IL RUOLO DEL VOLONTARIATO NEL SERVIZIO NAZIONALE

IL VOLONTARIATO IL RUOLO DEL VOLONTARIATO NEL SERVIZIO NAZIONALE 18 IL VOLONTARIATO Il volontariato di Protezione Civile è nato sotto la spinta delle grandi emergenze che hanno colpito l'italia negli ultimi 50 anni: l'alluvione di Firenze del 1966 e i terremoti del

Dettagli

UN ESTATE AL RIPARO DAL CALDO

UN ESTATE AL RIPARO DAL CALDO I.P. UN ESTATE AL RIPARO DAL CALDO QUESTO OPUSCOLO È STATO REALIZZATO PER FORNIRE UTILI CONSIGLI A SOSTEGNO DEGLI ANZIANI. FAVORISCI LA SUA DIFFUSIONE TRA LE FASCE DI POPOLAZIONE IN ETÀ PIÙ AVANZATA. GRAZIE.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA. Telefono 06 47825272. Fax 06 23328733. E-mail intesaecm@siared.it

Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA. Telefono 06 47825272. Fax 06 23328733. E-mail intesaecm@siared.it CARTA DEI SERVIZI Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA Telefono 06 47825272 Fax 06 23328733 E-mail intesaecm@siared.it Sito Internet www.aaroiemac.it www.siared.it Orario di assistenza Lunedi

Dettagli

PRIMO SOCCORSO EMERGENZE MEDICHE PATOLOGIA DA CALORE CRAMPI DA CALORE ESAURIMENTO DA CALORE COLPO DI CALORE. deplezione IDRICA.

PRIMO SOCCORSO EMERGENZE MEDICHE PATOLOGIA DA CALORE CRAMPI DA CALORE ESAURIMENTO DA CALORE COLPO DI CALORE. deplezione IDRICA. PRIMO SOCCORSO EMERGENZE MEDICHE PATOLOGIA DA CALORE CRAMPI DA CALORE ESAURIMENTO DA CALORE deplezione SALINA deplezione IDRICA COLPO DI CALORE CRAMPI DA CALORE Insorgono in seguito ad una giornata di

Dettagli

COME VINCERE IL CALDO

COME VINCERE IL CALDO Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie ESTATE SICURA COME VINCERE IL CALDO Raccomandazioni per il personale che assiste gli anziani a casa ESTATE SICURA COME VINCERE IL CALDO

Dettagli

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Premessa La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione Civile, in base alla Legge

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale.

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale. Comune di Modena Corpo Polizia Municipale PROGETTO VOLONTARI Il Corpo di Polizia Municipale di Modena, ai sensi di quanto previsto dall articolo 8 della legge regionale 24/03 intende realizzare forme di

Dettagli

Consigli ai genitori. La dermatite atopica Come curarla

Consigli ai genitori. La dermatite atopica Come curarla Consigli ai genitori La dermatite atopica Come curarla I consigli Quando? Al momento di una diagnosi certa o nelle ricadute Come? Con spiegazioni orali, con scheda Perché Serve a rendere autonomo il genitore,

Dettagli

IDRATAZIONE. Indicazioni operative e sensibilizzazione di chi assiste quotidianamente

IDRATAZIONE. Indicazioni operative e sensibilizzazione di chi assiste quotidianamente IDRATAZIONE Indicazioni operative e sensibilizzazione di chi assiste quotidianamente 1 Obiettivo idratazione importante che la persona assuma almeno 1,5-2 litri di acqua/liquidi al dì Nei periodi di caldo

Dettagli

Avviso DOMANDA PER L ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO FACILITATO A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA.

Avviso DOMANDA PER L ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO FACILITATO A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA. Avviso DOMANDA PER L ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO FACILITATO A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA. In attuazione della DCG n.17 del 23/12/2008 si rende noto che: La Provincia di Macerata, insieme

Dettagli

PROGETTO UMBRIA CAMMINA

PROGETTO UMBRIA CAMMINA PROGETTO UMBRIA CAMMINA CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI USL PROMOTORI IN OGNI DISTRETTO DEI GRUPPI DI CAMMINO 20 Ottobre 2015 09.00 13.00 Villa Umbra Pila (PG) PROGETTO UMBRIA CAMMINA CORSO DI FORMAZIONE

Dettagli

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE INDICE: ARTICOLO 1: ARTICOLO 2: ARTICOLO 3: ARTICOLO 4: ARTICOLO 5: ARTICOLO 6: ARTICOLO 7 : ARTICOLO

Dettagli

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola

Dettagli

Comune di Padova. Unità di Progetto di Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER SGOMBERO NEVE

Comune di Padova. Unità di Progetto di Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER SGOMBERO NEVE Comune di Padova Unità di Progetto di Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER Procedura di emergenza DISTRETTO PROVINCIALE PADOVA CITTÀ Aggiorna e sostituisce il

Dettagli

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 271 2014 OGGETTO: Approvazione del documento

Dettagli

PROCEDURA. Comune di S. Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile GESTIONE DEGLI EVACUATI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA DURANTE LE EMERGENZE

PROCEDURA. Comune di S. Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile GESTIONE DEGLI EVACUATI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA DURANTE LE EMERGENZE Comune di S. Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile Stesura Bozza: Maggio 2001 (Gruppo di Lavoro S. Rocco + CRI di Lodi) 1 Verifica: 13 Ottobre 2001 PROCEDURA GESTIONE DEGLI EVACUATI NEI CENTRI DI

Dettagli

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno I. Relazione Il contesto comune Le città alpine sono di fondamentale

Dettagli

Comune di Padova. Unità di Progetto di Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER INQUINAMENTO IDROPOTABILE

Comune di Padova. Unità di Progetto di Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER INQUINAMENTO IDROPOTABILE Comune di Padova Unità di Progetto di Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER Procedura di emergenza DISTRETTO PROVINCIALE PADOVA CITTÀ Aggiorna e sostituisce il

Dettagli

Linee guida finalizzate all'attuazione dei processi di mobilita' sostenibile per il personale della Regione Piemonte.

Linee guida finalizzate all'attuazione dei processi di mobilita' sostenibile per il personale della Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE BU51 24/12/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 30 novembre 2015, n. 38-2535 Linee guida finalizzate all'attuazione dei processi di mobilita' sostenibile per il personale della Regione

Dettagli

COMUNE DI COSIO VALTELLINO (PROVINCIA DI SONDRIO) Regolamento comunale dei Volontari della Protezione Civile

COMUNE DI COSIO VALTELLINO (PROVINCIA DI SONDRIO) Regolamento comunale dei Volontari della Protezione Civile COMUNE DI COSIO VALTELLINO (PROVINCIA DI SONDRIO) Regolamento comunale dei Volontari della Protezione Civile Allegato alla deliberazione C.C. 35/2007 Comune di Cosio Valtellino Provincia di Sondrio REGOLAMENTO

Dettagli

PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA

PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA Allegato A PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA AUSER Volontariato Parma, Associazione di volontariato per l autogestione dei servizi e la solidarietà, ha predisposto

Dettagli

04/11/2014. Convegno HSF 25-26 ottobr e 2014

04/11/2014. Convegno HSF 25-26 ottobr e 2014 Virus Ebola: 15 cose da sapere Continuano ad aumentare le vittime della malattia emorragica in Africa. Come si previene? Come si cura? È sicuro viaggiare? Procedure tecniche e operative Convegno HSF 25-26

Dettagli

5 MODELLO DI INTERVENTO

5 MODELLO DI INTERVENTO Aggiornato al: 16.09.2009 MODELLO DI INTERVENTO pag. 5.1 5 MODELLO DI INTERVENTO Una parte fondamentale della redazione del Piano di Emergenza Comunale di Protezione Civile è la realizzazione dei Modelli

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI TORBOLE CASAGLIA PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione consiliare n. 11 del 23-02-2007 SOMMARIO ART. 1 - Costituzione e denominazione

Dettagli

REGOLAMENTO. Per l utilizzo della Casa Provinciale per Ferie mons. L. Faidutti di Bagni di Lusnizza

REGOLAMENTO. Per l utilizzo della Casa Provinciale per Ferie mons. L. Faidutti di Bagni di Lusnizza REGOLAMENTO Per l utilizzo della Casa Provinciale per Ferie mons. L. Faidutti di Bagni di Lusnizza APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSILIARE N. 26 DEL 10 LUGLIO 2010 Art. 1 - La Provincia di Gorizia mette

Dettagli

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile 1 Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE STRUTTURA DEL PIANO COMUNE DI RIETI SETTORE VI - Ufficio Protezione Civile CODICE DOCUMENTO ELABORATO 0 1-0 1-0 2-0 4

Dettagli

PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di:

PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di: Comune Capofila Aalatri PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000 Comuni di: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani,Trevi nel Lazio,

Dettagli

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE 1.Premessa Gli interventi finalizzati alla gestione delle emergenze che interessano il sistema viario autostradale

Dettagli

OGGETTO TRASPORTO ASSISTITO PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRO OSPEDALE

OGGETTO TRASPORTO ASSISTITO PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRO OSPEDALE OGGETTO TRASPORTO ASSISTITO PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRO OSPEDALE QUESITO (posto in data 2 giugno 2010) A quale medico spetta, per legge, l accompagnamento di un malato durante il trasporto da un ospedale

Dettagli

IL PRIMO SOCCORSO QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

IL PRIMO SOCCORSO QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE IL PRIMO SOCCORSO NELLE SCUOLE QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE LE NORME DEL D.M. 388/03 LE RESPONSABILITA DEL PERSONALE SCOLASTICO PRESENZA

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITÀ SPORTIVE VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 2003, n. 129, e successive modificazioni

Dettagli

La rete dei Comuni della Valpolicella e Baldo Garda Esperienza 2010

La rete dei Comuni della Valpolicella e Baldo Garda Esperienza 2010 Le reti che orientano La rete dei Comuni della Valpolicella e Baldo Garda Esperienza 2010 Progetto di orientamento per adulti 2010 - DGR 3214/09 Una nuova opportunità: comuni in rete per l orientamento

Dettagli

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale

Dettagli

Questionario a risposta multipla sulla tutela degli animali durante il trasporto

Questionario a risposta multipla sulla tutela degli animali durante il trasporto Questionario a risposta multipla sulla tutela degli animali durante il trasporto 1 Un allevatore trasporta le proprie scrofe ad un macello distante 40 km dalla fattoria. Una delle scrofe viene caricata

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -

Dettagli

PROGETTO NONNI VIGILI AVVISO PUBBLICO PER CONFERIMENTO INCARICO AD ANZIANI VOLONTARI PER LA VIGILANZA NEI PRESSI DELLE SCUOLE.

PROGETTO NONNI VIGILI AVVISO PUBBLICO PER CONFERIMENTO INCARICO AD ANZIANI VOLONTARI PER LA VIGILANZA NEI PRESSI DELLE SCUOLE. Città di Martano Prov. di Lecce Хώρα Μαρτάνα Ελλάς τόυ ερεντόυ Via G. Marconi n.21-73025 telefax 0836-575288 http://comune.martano.le.it/ mailto:poliziamunicipale@comune.martano.le.it COMANDO POLIZIA MUNICIPALE

Dettagli

Estate sicura Come vincere il caldo in gravidanza

Estate sicura Come vincere il caldo in gravidanza Estate sicura Come vincere il caldo in gravidanza Pochi e semplici consigli per un estate in salute per la futura mamma ed il suo bambino sapere che... In estate, il caldo può nuocere alla mamma che non

Dettagli

CITTA DI CAVA DE TIRRENI PROVINCIA DI SALERNO. DETERMINAZIONE Sett. 3 Servizi alla Persona e alle Imprese

CITTA DI CAVA DE TIRRENI PROVINCIA DI SALERNO. DETERMINAZIONE Sett. 3 Servizi alla Persona e alle Imprese CITTA DI CAVA DE TIRRENI PROVINCIA DI SALERNO DETERMINAZIONE Sett. 3 Servizi alla Persona e alle Imprese OGGETTO: Liquidazioni prestazioni sociosanitarie di cui al DPCM 29 novembre 2001 alla struttura

Dettagli

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMITATO VOLONTARIO PROTEZIONE CIVILE MONTECCHIO MAGGIORE Via del Vigo 336075 Montecchio Maggiore

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.

Dettagli

Programma di contrasto agli effetti dannosi sulla salute delle ondate di calore in Friuli Venezia Giulia per l anno 2007.

Programma di contrasto agli effetti dannosi sulla salute delle ondate di calore in Friuli Venezia Giulia per l anno 2007. Programma di contrasto agli effetti dannosi sulla salute delle ondate di calore in Friuli Venezia Giulia per l anno 2007. Introduzione Le ondate di calore sono definite come la successione di almeno tre

Dettagli

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD-2015-376 DATA 27/10/2015

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD-2015-376 DATA 27/10/2015 117 11 0 - CORPO POLIZIA MUNICIPALE - SETTORE PROTEZIONE CIVILE E COMUNICAZIONE OPERATIVA ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD-2015-376 DATA 27/10/2015 OGGETTO: MISURE DI SICUREZZA A TUTELA DELLA PUBBLICA INCOLUMITA

Dettagli

Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza

Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza La normativa italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro è il risultato di una serie di interventi, succedutisi in

Dettagli

Comune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale

Comune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale Comune di Bracciano Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale (approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. del ) Indice Art. 1 Oggetto...

Dettagli

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto

Dettagli

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati Presidenza della Giunta Regionale Provincia di Catanzaro Provincia di Cosenza Regione Calabria Ass. Formazione Professionale Corso di Formazione gratuito per Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Dettagli

Laboratori per la gestione associata di funzioni e servizi

Laboratori per la gestione associata di funzioni e servizi Laboratori per la gestione associata di funzioni e servizi Organizzazione e funzionamento della gestione associata di una funzione/servizio La funzione di pianificazione di protezione civile e di coordinamento

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTENASO (Bologna) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Adottato con delibera consiliare n. 92 del 20/12/01 INDICE : art. 1 Finalità art.2 Obiettivi comunali

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.

Dettagli

Le norme della Responsabilità Sociale

Le norme della Responsabilità Sociale COOP. SOCIALE ONLUS Via Petrarca 45/bis Sant Antioco S.A 8000- NORME RESPONSABILITÀ SOCIALE INDICE: Il sistema SA8000 Il comportamento in azienda Norme disciplinari Regole di sicurezza sul posto di lavoro

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per

Dettagli

COMUNE DI VALLE MOSSO Provincia di Biella REGOLAMENTO

COMUNE DI VALLE MOSSO Provincia di Biella REGOLAMENTO REGOLAMENTO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE (L.R. 14/4/2003, N. 7 D.P.G.R. 18/10/2004, nn. 7R e 8R) ART. 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO Il presente regolamento disciplina, nel rispetto dei principi fondamentali

Dettagli

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PROCEDURA OPERATIVA: RISCHIO GAS Versione 0.0 del 01.07.2011 Redazione a cura di: Corpo Polizia Municipale Reno-Galliera GENERALITA Evento: Guasto o rottura con

Dettagli

Le Attività Sociali SAN BONIFACIO Corso OPERATORI-SOCCORRITORI P.C. 02/10/2010. In emergenza

Le Attività Sociali SAN BONIFACIO Corso OPERATORI-SOCCORRITORI P.C. 02/10/2010. In emergenza Le Attività Sociali SAN BONIFACIO Corso OPERATORI-SOCCORRITORI P.C. 02/10/2010 In emergenza I Volontari CRI Impegnati anche nel Sociale? SI! Prevenire e lenire le sofferenze delle persone, rispettare la

Dettagli

R E G O L A M E N T O

R E G O L A M E N T O COMUNE DI VENZONE UDINE PROVINCIA DI ************************************************************************************************ R E G O L A M E N T O PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO

Dettagli

Automedicarsi vuol dire curare da sé lievi disturbi o sintomi passeggeri,

Automedicarsi vuol dire curare da sé lievi disturbi o sintomi passeggeri, 1. RESPONSABILE 1. CHE COSA È L AUTOMEDICAZIONE RESPONSABILE Automedicarsi vuol dire curare da sé lievi disturbi o sintomi passeggeri, come tosse, raffreddore, stitichezza: disturbi che conosciamo bene,

Dettagli

Gestione dell emergenza subacquea: analisi del rischio

Gestione dell emergenza subacquea: analisi del rischio Gestione dell emergenza subacquea: analisi del rischio Dr Alberto Fiorito Nata come strumento essenziale per il trattamento delle patologie subacquee, la camera iperbarica è diventata ormai un mezzo di

Dettagli

EMERGENZE DA ALTERAZIONE della TEMPERATURA AMBIENTALE COPLO DI CALORE IPOTERMIA

EMERGENZE DA ALTERAZIONE della TEMPERATURA AMBIENTALE COPLO DI CALORE IPOTERMIA EMERGENZE DA ALTERAZIONE della TEMPERATURA AMBIENTALE COPLO DI CALORE IPOTERMIA Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI TEMPERATURE ESTREME OBIETTIVI Conseguenze sull organismo umano in ambienti con TEMPERATURE

Dettagli

Prevenzione Formazione ed Informazione

Prevenzione Formazione ed Informazione Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il

Dettagli

RIPOSI E PERMESSI PER LAVORATORI PORTATORI DI HANDICAP E PER FAMILIARI CHE ASSISTONO PORTATORI DI HANDICAP LAVORATORE PORTATORE DI HANDICAP

RIPOSI E PERMESSI PER LAVORATORI PORTATORI DI HANDICAP E PER FAMILIARI CHE ASSISTONO PORTATORI DI HANDICAP LAVORATORE PORTATORE DI HANDICAP RIPOSI E PERMESSI PER LAVORATORI PORTATORI DI HANDICAP E PER FAMILIARI CHE ASSISTONO PORTATORI DI HANDICAP LAVORATORE PORTATORE DI HANDICAP La persona handicappata maggiorenne in situazione di gravità

Dettagli

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio.

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio. Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio. Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani,

Dettagli

Piano Comunale di Protezione Civile

Piano Comunale di Protezione Civile MODELLO D INTERVENTO B/6.5 Rischio antropico e residuo Paralisi traffico automobilistico collegato alla chiusura della viabilità autostradale EVENTO PREVEDIBILE E NON La Paralisi del traffico automobilistico

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO CONOSCERE IL PROPRIO CORPO Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune

Dettagli

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità

Dettagli

Che cosa è un Trauma Cranico.

Che cosa è un Trauma Cranico. Il Trauma Cranico Che cosa è un Trauma Cranico. Qualunque colpo alla testa potrebbe essere chiamato trauma cranico. Gli effetti variano. Alcuni traumi che potrebbero sembrare secondari o minori possono

Dettagli

ALBO DELLE ASSOCIAZIONI

ALBO DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione di CC n.15 del 10/03/2011 COMUNE DI CANTALUPA Provincia di Torino ALBO DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA INDICE Art. 1 Materia del Regolamento Art.

Dettagli

ACLI Provinciali di Verona Funzione Sviluppo Associativo. NORME TESSERAMENTO ACLI Anno Associativo 2011

ACLI Provinciali di Verona Funzione Sviluppo Associativo. NORME TESSERAMENTO ACLI Anno Associativo 2011 Funzione Sviluppo Associativo ACLI ACLI 2011 TEMA Il tema della Campagna 2011 è: Chiamati al Lavoro. TEMPI Il tesseramento 2011 inizia il 1 gennaio 2011 e termina il 31 ottobre 2011; entro tale data le

Dettagli

GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI COMUNALI DI SERVIZI SOCIALI SERVIZIO SOCIALE

GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI COMUNALI DI SERVIZI SOCIALI SERVIZIO SOCIALE GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI COMUNALI DI SERVIZI SOCIALI Comune di Comune di Comune di Comune di Chiaravalle Centrale Torre di Ruggiero Gagliato Argusto Sede Comune Capofila: 88064 Chiaravalle Centrale,

Dettagli

COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Approvato con delibera della Giunta Comunale n. 51 del 25/05/2002 INDICE Art. 1 - oggetto pag. 2 Art. 2 - finalità

Dettagli

SA 8000. CERTIFICAZIONE ETICA I Sistemi di Responsabilità Sociale coinvolgono le cosiddette Parti Interessate e cioè:

SA 8000. CERTIFICAZIONE ETICA I Sistemi di Responsabilità Sociale coinvolgono le cosiddette Parti Interessate e cioè: SA 8000 La SA 8000 ha la stessa impostazione generale delle norme internazionali relative ai Sistemi di Qualità ed impegna l Azienda ad assicurare il rispetto dei principi etici delle Nazioni Unite sancite

Dettagli

Relazione attività e report utenza Gennaio-Dicembre 2013

Relazione attività e report utenza Gennaio-Dicembre 2013 Relazione attività e report utenza Gennaio-Dicembre 2013 INFORMAGIOVANI COMUNE DI ARCENE Per l informagiovani Tatiana Arzuffi L INFORMAGIOVANI P.zza Civiltà Contadina ANDAMENTO UTENZA GENNAIO-DICEMBRE

Dettagli

www.regione.lombardia.it REGOLE D ORO Per affrontare il caldo estivo LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME.

www.regione.lombardia.it REGOLE D ORO Per affrontare il caldo estivo LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME. www.regione.lombardia.it 10 REGOLE D ORO Per affrontare il caldo estivo LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME. LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME. Ecco uno strumento utile per combattere il caldo estivo. Una serie

Dettagli