LIM. Cosa sappiamo della loro efficacia?

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LIM. Cosa sappiamo della loro efficacia?"

Transcript

1 LIM. Cosa sappiamo della loro efficacia? Giovanni Bonaiuti Università di Cagliari 30 maggio 2014

2 Evidence-based education La ricerca sulle evidenze in educazione (EBE) fornisce interessanti indicazioni su alcuni falsi miti. Ad esempio non si hanno evidenze sul fatto che: sia utile impostare la didattica sugli «stili di apprendimento», a studenti soddisfatti corrispondano apprendimenti migliori, esistano strategie didattiche solitamente efficaci Relativamente all uso dei media nell insegnamento sappiamo fino dagli anni Cinquanta che non ci sono significative differenze tra l uso (o il non uso) di uno specifico mezzo tutto dipende dal come questo viene impiegato

3 Quale domanda? La domanda giusta da porsi non è quindi, o tanto: ma la LIM migliora davvero la didattica? Ovviamente, alla luce di un lustro di ricerche e conferme sperimentali sulle tecnologie (non meno che dal buon senso), la risposta non può che essere: «dipende» Dipende da come la si usa, dalla preparazione di chi la usa, dagli scopi che ci si prefiggono nell impiegarla, dalla qualità dei materiali, dagli atteggiamenti e da innumerevoli altri aspetti. Più opportunamente dovremmo quindi porre due diverse domande: 1. Cosa sappiamo sulle LIM? 2. Cosa sappiamo circa il modo migliore di impiegarle?

4 1. Cosa sappiamo sulle LIM?

5 Cosa sappiamo sulle LIM? Gli insegnanti e gli studenti apprezzano questa tecnologia (Beeland, 2002; Hall & Higgins, 2005; Smith, Higgins, Wall, & Miller, 2005); Gli studenti risultano essere più coinvolti e motivati quando le LIM sono utilizzate (Beeland, 2002; LeDuff, 2004; Miller, Glover, & Averis, 2005; Painter, Whiting, & Wolters, 2005; Smith, Hardman & Higgins, 2006); La lavagna favorisce un accesso alle conoscenze più ricco ed esperienze di apprendimento più vivide (Wall et al., 2005; Levy, 2002); Le diverse modalità di rappresentazione offerte dalla LIM consentono al docente di migliorare l esposizione e di modellare idee e concetti astratti in maniera nuova così da facilitare attenzione e comprensione (Kennewell e Beauchamp, 2003; Smith et al., 2005).

6 Altre ricerche dicono che Aumenta l attenzione e la partecipazione degli allievi (Beeland, 2002; Lewin et al. 2008), il piacere dell apprendimento (Levy, 2002); Incrementa l autostima (Somekh et al., 2006), le relazioni sociali attive (Wall et al., 2005) e la disponibilità ad atteggiamenti collaborativi (Levy, 2002; Smith et al., 2006). Espande la partecipazione degli studenti imprimendo ritmi più veloci alle lezioni; favorendo un maggior numero di interventi e di domande poste all insegnante (anche se caratterizzate da minore accuratezza, esattezza e precisione) (Smith et al., 2006).

7 ... E gli insegnanti? Risulta efficace quando gli insegnanti hanno avuto modo di utilizzarla per almeno due anni, ovvero quando gli insegnanti sono diventati esperti (Lewin et al., 2008) e, comunque, il suo potenziale viene dispiegato se c è una connessione con lo sviluppo della loro pratica professionale (Mercer, 2010); Non ci sono sostanziali differenze rispetto ai risultati nell uso della LIM relativamente al genere degli insegnanti (Swan et al., 2010); Alcuni lavori segnalano che l uso delle LIM sposta l attenzione dall insegnante al contenuto, che le lezioni sono più centrate sullo studente rispetto a quelle tradizionali (Cuthell, 2005; Miller, Glover & Averis, 2005; Painter, Whiting, & Wolters, 2005); Altri, invece, lamentano che i docenti usano il «nuovo» mezzo con modalità di insegnamento «vecchie» e che, anzi, con la LIM si torna a modalità trasmissive (Smith et al., 2006; Smith et al., 2005; Wood e Ashfield, 2008).

8 Insegnanti efficaci (1) Swan e colleghi (2010), in una ricerca su oltre 7500 studenti americani, individuano differenze nel modo di usarla da parte degli insegnanti delle classi risultate migliori ai test standardizzati. Gli insegnanti più efficaci la usano: 1. pressoché tutti i giorni (mentre gli altri non più di tre volte alla settimana); 2. tenendo gli studenti «al centro» del processo di apprendimento; 3. per supportare la visualizzazione di concetti e promuovere la creatività, mentre gli altri per svolgere presentazione passive o per sfruttarne il valore motivazionale. Classi dal risultato migliore Correzione di frasi grammaticali; Riorganizzazione di parole con revisione collettiva; Annotazione dei concetti principali; Uso di organizzatori grafici; Condivisione dei lavori degli studenti; Visione di filmati Classi dal risultato peggiore Uso del timer alla lavagna per gestione tempi; Visualizzazione elenco compiti da svolgere e attività della giornata; Condivisione di vocabolari di parole; Svolgimento degli esercizi alla lavagna piuttosto che individualmente al banco

9 Insegnanti efficaci (2) L uso della LIM, se svolto da insegnanti preparati, è associato ad un guadagno di 16 punti percentili sui risultati degli studenti (Marzano & Haystead, 2009); Funzionalità particolarmente utili per questo scopo sono l uso di visualizzazioni grafiche (per favorire la comprensione) e la gestione dei feedback (Marzano & Haystead, 2009); «I risultati suggeriscono che l uso della LIM può migliorare l apprendimento [ ] quando gli insegnanti la usano in modo da sfruttare appieno le sue singolari potenzialità» (Swan et. Al., 2010)

10 In sintesi... Possiamo trarre due prime conclusioni, ovvero che: 1) la LIM fornisce interessanti potenzialità 2) è però necessario saperle «attualizzare». Per farlo è (quanto meno) necessario evitare il rischio di usarla male o a sproposito, come ad esempio: Non usarla mai o poco; Usarla in maniera triviale (es. per fare cose che potrebbero essere fatte con sistemi più semplici); Usarla per attività cognitivamente non rilevanti; Usarla troppo (es. in maniera intensiva, spossante, rumorosa tale da saturare continuamente i sensi e l attenzione degli studenti e creare un pericoloso circolo vizioso) e così via (potremmo compilare un lungo elenco )

11 2. Cosa sappiamo circa il modo migliore di impiegarle?

12 Esigenza di integrare tre competenze Sappiamo che il primo e fondamentale problema è quello della formazione degli insegnanti. Usare la LIM (come ogni altra tecnologia in classe) richiede di integrare tre diverse competenze: (M. Koehler, P. Mishra on Shulman s framework. Cfr.

13 Conoscenza tecnica, significa: 1. Saper usare il computer, almeno un po 2. Saperlo utilizzare attraverso la penna (o le dita); 3. Conoscere l utilizzo di alcuni applicativi (PowerPoint, il programma di gestione della LIM ) In poche settimane queste competenze possono essere acquisite. C è però il rischio dell inefficacia di interventi «mordi e fuggi». È solo con la continua pratica che usarla diventa non solo facile, ma anche efficace

14 Conoscenza disciplinare, significa: 1. Conoscere le linee portanti della propria disciplina (compresi gli aspetti storici ed epistemologici); 2. Saper individuare i «nuclei centrali» e saper riconoscere il giusto livello di semplificazione e complessità da offrire; 3. Saper strutturare le conoscenze in percorsi da seguire e identificare le attività da proporre; 4. Saper individuare aspetti «problemici» per fornire stimoli, agganci e connessioni verso altre direzioni (anche interdisciplinari) e da cui partire per la costruzione di lavori (anche con la LIM).

15 Conoscenza pedagogica, significa: 1. Conoscere le metodologie migliori per comunicare, sintetizzare e adattare le conoscenze alla capacità degli studenti (insegnare). Dare occasioni per la costruzione e la strutturazione degli apprendimenti (far apprendere); 2. Programmare gli obiettivi ed attuarli secondo schemi realistici, verificando con attenzione se proseguire o ripetere. Gestire sistematicamente i feedback e le verifiche; 3. Gestire la classe, valorizzando, motivando e coinvolgendo tutti. La tecnologia è, in questo senso, sullo sfondo. Ma è anche la tecnologia a suggerire le attività per raggiungere gli obiettivi.

16 Usare le tre conoscenze (TPACK) Ci aiuta a comprendere se, quando e come utilizzare la LIM. Inoltre, riflettere sulle tre componenti, ci fa capire: che non è solo questione di tecnica: per diventare «efficace» anche i contenuti e i metodi devono essere ripensati; che siamo in presenza di un dispositivo sociale, non di uno strumento personale (nonostante funzioni con un pc); ovvero che l uso richiede una appropriata gestione della classe: cercare il coinvolgimento di tutti gli studenti; fare attenzione al fatto che il ruoli non vengano sminuiti/alterati dalla tecnologia; che i tempi di lavoro siano adeguati.

17 Per usarla al meglio... è necessario partire dalle sue «affordance» con domande quali: Cosa si può fare con una LIM? Cosa non si può fare? Cosa sarebbe meglio fare in altro modo? Cosa sarebbe meglio non fare? Inoltre, visto che la LIM condivide alcune caratteristiche di quella tradizionale, perché non riflettere su cosa si può fare con una lavagna?

18 La lavagna tradizionale Sappiamo (anche se non sempre, purtroppo, ne viene fatto un corretto utilizzo) che la lavagna tradizionale consente di: esporre fatti, concetti e procedure mediante sistemi notazionali specifici permettendo di evidenziare, sintetizzare, ricapitolare, puntualizzare; favorire la comprensione di costrutti, principi e concetti illustrandoli anche con rappresentazioni alternative (mappe, schemi, immagini, analogie, ecc.); favorire la discussione su ciò che da «orale» è diventato «visibile»

19 Riflettere sulle specificità delle due modalità Schermo vuoto Modalità in larga parte simile alla precedente in più consente di: avvalersi di nuove funzionalità e tools; integrare «al volo» materiali presi dal pc o dalla rete salvare e condividere la lezione; Schermo pieno Modalità del tutto inedita permette l uso della multimedialità e dell interattività; richiede un approccio diverso alla «lezione»; richiede un accurata progettazione preventiva dei materiali e delle fasi di lavoro.

20 Sfruttare i punti di forza Sappiamo che la LIM aumenta la motivazione e il coinvolgimento degli studenti (Beeland, 2002) potendo aggiungere alle caratteristiche di una lavagna classica i vantaggi della multimedialità e dell interattività. Ma quale interattività? Quella della classe piuttosto che quella del software. Attenzione cioè a pensare che più il software è interattivo, meglio è. Non sempre, ad esempio, sono preferibili risorse con risposte automatiche. Quale multimedialità? La multimedialità è preziosa. Attenzione però a pagine troppo ricche o ad effetti speciali eccessivi (effetto Las Vegas). La teoria del carico cognitivo ci dice che è importante rispettare i limiti del sistema percettivo e della memoria umana.

21 Riflettere sul "visuale" Sia la LIM che la lavagna tradizionale utilizzano il linguaggio visuale. Ne conosciamo le potenzialità? Siamo in grado di comunicare efficacemente con le immagini? Ad esempio: cosa sappiamo degli organizzatori grafici? Abbiamo mai riflettuto sulle funzioni psicologiche delle immagini? Ad esempio impiegando gli strumenti visivi per favorire la costruzione di modelli mentali? E sui rischi e gli abusi? Consultiamo i principi di Mayer e la teoria del carico cognitivo?

22 Riflettere sul coinvolgimento Domande da porsi (sempre): Mi stanno seguendo tutti? Questo intralcio tecnico ha creato problemi? Cosa fanno gli studenti dell ultima fila? Il video che sto facendo vedere è forse troppo lungo? Posso interromperlo per riprendere l attenzione e guidare la loro osservazione con delle domande? La simulazione usata li ha coinvolti percettivamente... ma hanno capito qualcosa? Hanno avuto tutti il tempo per metabolizzare? Sarà meglio fare qualche domanda e ripartire dai concetti? Attenzione a chi si «annoia», ma anche a chi si «diverte»

23 Principi fondamentali dell istruzione Calvani (2011) ha rilevato come alcuni classici principi dell istruzione sono stati recentemente confermati da evidenze sperimentali. Seguirli permette con o senza la LIM di favorire l apprendimento. Principi quali: focalizzare l attenzione sugli aspetti rilevanti da apprendere; attivare le preconoscenze dell allievo; evitare il «carico cognitivo estraneo» e ridondanza; fornire feed-back frequenti; scomporre e sequenzializzare compiti complessi; aiutare l allievo a pensare e a sviluppare immaginazione mentale attraverso la verbalizzazione ad alta voce; impiegare il «modellamento» e la «padronanza guidata» con progressiva dissolvenza dell azione istruttiva; reimpiegare le conoscenze variando il contesto applicativo a distanza di tempo. Sintesi integrativa dei modelli di Gagné, Merrill e CLT.

24 Efficacia degli interventi didattici (Hattie, 2009)

25 In conclusione... la LIM può riconfigurare l aula e modificare (anche radicalmente) il modo di svolgere le lezioni... ma rimane determinante il rispetto dei principi dell'istruzione e dell'apprendimento

26 Bibliografia Beeland W.D. (2002), Student Engagement, visual learning and technology: can interactive whiteboards help?, Annual conference of the association of Information Technology for teaching education, Dublino, Trinity College. Bernard, R. M. et al. (2004). How Does Distance Education Compare With Classroom Instruction? A Meta-Analysis of the Empirical Literature. Review of Educational Research, 74(3). Bernard, R. M., Abrami, P. C., Lou, Y., Borokhovski, E., Wade, A., Wozney, L., Wallet, P. A., et al. (2004). How Does Distance Education Compare With Classroom Instruction? A Meta-Analysis of the Empirical Literature. Review of Educational Research, 74(3), Cuthell, J. (2004). Can technology transform teaching and learning? The impact of interactive whiteboards. In R. Ferdig, C. Crawford, R. Carlsen, N. Davis, J. Price, R. Weber, & D. A. Willis (Eds.), (pp ). Atlanta, GA, USA: AACE. Glover D., Miller D. (2001), Running with technology: the pedagogic impact of the large-scale introduction of interactive whiteboards in one secondary school, Technology, Pedagogy and Education, 10(3), pp Glover D., Miller D., Averis D., Door V. (2005), The interactive whiteboard: a literature survey, Technology, Pedagogy and Education, 14(2), pp Hall, I., & Higgins, S. (2005). Primary school students perceptions of interactive whiteboards. JOURNAL OF COMPUTER ASSISTED LEARNING, 21(2), Hattie, J (2009). Visible learning. New York, NY: Routledge Kennewell S., Beauchamp G. (2003), The influence of a technology-rich classroom environment on elementary teachers' pedagogy and children's learning. In Proceedings of the international federation for information processing, Volume 34, pp , Sydney, Australian Computer Society. Levy P. (2002), Interactive Whiteboards in learning and teaching in two Sheffield schools: a developmental study. Department of Information Studies (DIS), University of Sheffield. Lewin C., Somekh B., Steadman S. (2008), Embedding interactive whiteboards in teaching and learning: The process of change in pedagogic practice, Education and Information Technologies, 13(4), pp Smith F., Hardman F., Higgins S. (2006), The impact of interactive whiteboards on teacher pupil interaction in the National Literacy and Numeracy Strategies, British Educational Research Journal, 32(3), pp Smith, H. J., Higgins, Steve, Wall, K., & Miller, J. (2005). Interactive whiteboards: boon or bandwagon? A critical review of the literature. Journal of Computer Assisted Learning, 21(2), Smith, L. (2008). An investigation into the effect of a NATE/Becta training programme on the use of interactive whiteboards in teaching and learning in Secondary English. English in Education, 42(3), Somekh, B., & Haldane, M. (2006). How can interactive whiteboards contribute to pedagogic change? Learning from case studies in English primary schools. 26th-30th June 2006 in Ålesund, Norway. Swan, K., Kratcoski, A., Schenker, J., & van t Hooft, M. (2010). Interactive Whiteboards and Student Achievemen. In M. Thomas & E. C. Schmid (Eds.), Interactive Whiteboards for Education and Training: Emerging Technologies and Applications (pp ). Hershey, PA: IGI Global. Wall, K., Higgins, Steve, & Smith, H. (2005). The visual helps me understand the complicated things : pupil views of teaching and learning with interactive whiteboards. British Journal of Educational Technology, 36(5), g.bonaiuti@unica.it

Didattica Attiva con la lim

Didattica Attiva con la lim Didattica Attiva con la lim Giovanni Bonaiuti Università di Cagliari Dipartimento di scienze pedagogiche e filosofiche le suggestive insidie dell innovazione Oggi sui media si rincorrono voci, spesso contraddittorie,

Dettagli

Progetto di ricerca Video-riprese di azioni di insegnamento e formazione dei docenti

Progetto di ricerca Video-riprese di azioni di insegnamento e formazione dei docenti Progetto di ricerca Video-riprese di azioni di insegnamento e formazione dei docenti Proposta di collaborazione Giuseppe Tacconi e Maurizio Gentile UNIVERSITÀ DI VERONA 3 I TEMI DELLA RICERCA 1. I metodi

Dettagli

Cosa sappiamo circa lʼefficacia della LIM nel contesto scolastico?

Cosa sappiamo circa lʼefficacia della LIM nel contesto scolastico? Articolo tratto da Open Journal Form@re n. 78 marzo/aprile 2012 (Erickson) Cosa sappiamo circa lʼefficacia della LIM nel contesto scolastico? Ilaria Salvadori [ ] Esiste unʼampia letteratura internazionale

Dettagli

Progetto DSA: Guida al metodo di studio

Progetto DSA: Guida al metodo di studio Progetto DSA: Guida al metodo di studio CESPD - Centro Studi e Ricerche per la Disabilità Scuola di Psicologia Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia Scuola di Ingegneria Dipartimento di

Dettagli

Quali sono gli effetti della LIM?

Quali sono gli effetti della LIM? GIOVANNI BONAIUTI Giovanni Bonaiuti è ricercatore in didattica generale e pedagogia speciale presso la Facoltà di Scienze della formazione dell Università di Cagliari. Si occupa in particolare di tecnologie

Dettagli

LE TECNOLOGIE MIGLIORANO L APPRENDIMENTO?

LE TECNOLOGIE MIGLIORANO L APPRENDIMENTO? B024153- Nuove Tecnologie per l Educazione e la Formazione Modulo M-Z a.a. 2017-18 LE TECNOLOGIE MIGLIORANO L APPRENDIMENTO? Alla ricerca di evidenze empiriche Docente: Juliana Raffaghelli CREDENZE Credenza

Dettagli

Cosa sappiamo circa l efficacia della LIM nel contesto scolastico?

Cosa sappiamo circa l efficacia della LIM nel contesto scolastico? Form@re, ISSN 1825-7321 Edizioni Erickson, www.erickson.it Questo articolo è ripubblicato per gentile concessione della casa editrice Edizioni Erickson. Cosa sappiamo circa l efficacia della LIM nel contesto

Dettagli

LIM E NUOVE TECNOLOGIE PER L INCLUSIONE

LIM E NUOVE TECNOLOGIE PER L INCLUSIONE LIM E NUOVE TECNOLOGIE PER L INCLUSIONE FRANCESCO ZAMBOTTI Libera Università di Bolzano Centro Studi Erickson Trento Gruppo di Ricerca Integrazione e Inclusione Scolastica (GRIIS) Francesco.Zambotti@unibz.it

Dettagli

Linkografia ragionata sulla LIM

Linkografia ragionata sulla LIM Linkografia ragionata sulla LIM Pagine web attive nel giugno 2010 Ricerche internazionali - Becta,What Research says about interactive whiteboard, Becta Research Reviews, 2003, Becta http://www.virtuallearning.org.uk/2003research/becta_research_paper.pdf

Dettagli

Comportamenti problema: il supporto delle tecnologie

Comportamenti problema: il supporto delle tecnologie La gestione educativa delle crisi comportamentali Comportamenti problema: il supporto delle tecnologie 27 Marzo 2015 CTS MARCONI Grazia Mazzocchi Francesco Valentini Il punto di partenza E possibile intendere

Dettagli

DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE. Programma di insegnamento

DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE. Programma di insegnamento Programma di insegnamento ANNO ACCADEMICO: 2017/2018 INSEGNAMENTO: Laboratorio di tecnologie didattiche TITOLO DEL CORSO: Competenze digitali e nuove tecnologie per la didattica TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ FORMATIVA:

Dettagli

Progetto di ricerca Video-riprese di azioni di insegnamento e formazione dei docenti. Cagliari 2 Luglio 2016

Progetto di ricerca Video-riprese di azioni di insegnamento e formazione dei docenti. Cagliari 2 Luglio 2016 Progetto di ricerca Video-riprese di azioni di insegnamento e formazione dei docenti Cagliari 2 Luglio 2016 Giuseppe Tacconi e Maurizio Gentile UNIVERSITÀ DI VERONA 2 I TEMI DELLA RICERCA 1. I metodi e

Dettagli

PER UNA DIDATTICA INFORMATA DA EVIDENZE

PER UNA DIDATTICA INFORMATA DA EVIDENZE PER UNA DIDATTICA INFORMATA DA EVIDENZE GIULIANO VIVANET UNIVERSITÀ DI CAGLIARI GIULIANO.VIVANET@UNICA.IT PARMA, 03/03/2017 - SEMINARIO RICERCA E DIDATTICA. QUALI EVIDENZE A SUPPORTO DELLA DIDATTICA? IMPATTO

Dettagli

Metodologie per lo sviluppo di competenze

Metodologie per lo sviluppo di competenze CPIA Padova 20-24 marzo 2017 1st International Joint Staff Training Event Transversal competences development for inclusion people in situation of vulnerability Metodologie per lo sviluppo di competenze

Dettagli

CLASSE III B BTS A.S DOCENTE RESPONSABILE: prof.ssa F.Micillo

CLASSE III B BTS A.S DOCENTE RESPONSABILE: prof.ssa F.Micillo In un mondo sempre più complesso, a volte la didattica tradizionale ha bisogno di una metodologia innovativa CLASSE III B BTS DOCENTE RESPONSABILE: prof.ssa F.Micillo A.S. 2016-2017 Discipline Tematiche

Dettagli

Il flip teaching è una metodologia didattica che sta prendendo campo all'estero negli ultimi anni. Le classi coinvolte in questa metodologia, dette

Il flip teaching è una metodologia didattica che sta prendendo campo all'estero negli ultimi anni. Le classi coinvolte in questa metodologia, dette Prof. Alberto Fornasari, Docente di Pedagogia Sperimentale Delegato del Rettore Direttore del Master in Protection of Infrastructure and Network Security Dipartimento For.Psi.Com. Aule 3.0. Metodologie

Dettagli

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. Le strategie educativo-didattiche per il potenziamento degli apprendimenti e l inclusione nel gruppo-classe

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. Le strategie educativo-didattiche per il potenziamento degli apprendimenti e l inclusione nel gruppo-classe BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Le strategie educativo-didattiche per il potenziamento degli apprendimenti e l inclusione nel gruppo-classe Argomenti: Gestione del gruppo-classe Cooperative learning Tutoring

Dettagli

Didattica orientativa. Prof.ssa Floriana Falcinelli Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Perugia

Didattica orientativa. Prof.ssa Floriana Falcinelli Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Perugia Didattica orientativa Prof.ssa Floriana Falcinelli Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Perugia Definizione di orientamento Processo educativo permanente rivolto a all autorealizzazione

Dettagli

TFA Siena Area Trasversale

TFA Siena Area Trasversale TFA Siena Area Trasversale Scienze dell educazione Didattica generale e didattica speciale Lezione 2 a cura di Carlo Mariani M. David Merrill (2002). First principles of instruction. Educational Technology

Dettagli

TUTOR DELL APPRENDIMENTO

TUTOR DELL APPRENDIMENTO TUTOR DELL APPRENDIMENTO Hattivalab Giulia Quaglia Prima di iniziare INDICE DELLA PRESENTAZIONE Parte teorica: Gli stili cognitivi La mappa come mediatore didattico Un po di terminologia Utilità per studenti

Dettagli

DAI SAPERI DELLA SCUOLA ALLE COMPETENZE DEGLI STUDENTI

DAI SAPERI DELLA SCUOLA ALLE COMPETENZE DEGLI STUDENTI DAI SAPERI DELLA SCUOLA ALLE COMPETENZE DEGLI STUDENTI A TAVOLINO SPAZIO DI RICERCA CONDIZIONE GIOVANILE SIGNIFICATO SENSO EPISTEME DEL SAPERE SCOLASTICO CABINA DI REGIA DOCENTE SVILUPPO DI COMPETENZE

Dettagli

SCHEDA PROGETTAZIONE COMPITO AUTENTICO

SCHEDA PROGETTAZIONE COMPITO AUTENTICO SCHEDA PROGETTAZIONE COMPITO AUTENTICO UNITÀ DI APPRENDIMENTO: A TRIP TO an English-speaking country Tipologia di compito e disciplina/e coinvolte: LINGUA INGLESE PRODUZIONE ORALE/PRODUZIONE SCRITTA Scuola

Dettagli

IL TUTORING. 3 TIPOLOGIE (a seconda dell età) Esempi: dettato con studenti dislessici risoluzione di addizioni divisione a due cifre

IL TUTORING. 3 TIPOLOGIE (a seconda dell età) Esempi: dettato con studenti dislessici risoluzione di addizioni divisione a due cifre IL TUTORING 1 CARATTERISTICHE Prevede il coinvolgimento di allievi in funzione di tutor per favorire l apprendimento dei bambini con o senza disabilità 2 BENEFICI PER L ALUNNO CON DIFFICOLTA - approccio

Dettagli

a) Organizzare situazioni di apprendimento DESCRITTORI DI COMPETENZA Il docente dichiara di. DOMANDE GUIDA

a) Organizzare situazioni di apprendimento DESCRITTORI DI COMPETENZA Il docente dichiara di. DOMANDE GUIDA I. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALL INSEGNAMENTO (Didattica) a) Organizzare situazioni di apprendimento 1. Progettare le attività didattiche e le attività e gli strumenti di valutazione tenendo conto

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI BASILIANO E SEDEGLIANO

ISTITUTO COMPRENSIVO DI BASILIANO E SEDEGLIANO ISTITUTO COMPRENSIVO DI BASILIANO E SEDEGLIANO Scuola Primaria Cristoforo Colombo-Pantianicco Disciplina: Tecnologia Classi 2^ A E 2 ^B Ins. Marianna Del Mestre A.S. 2017/2018 OBIETTIVI FORMATIVI PROGRAMMAZIONE

Dettagli

RICERCA-AZIONE a.s. 2016/2017

RICERCA-AZIONE a.s. 2016/2017 RICERCA-AZIONE a.s. 2016/2017 elementi essenziali per il confronto Potenzialità della flipped classroom Classe rovesciata: uno spazio di libertà controllata (B. Devauchelle) in cui gli studenti hanno maggior

Dettagli

Language training for business

Language training for business Language training for business Chi siamo Perchè scegliere noi Cosa possiamo fare per voi Chi sono i nostri insegnanti Il metodo CHI SIAMO Real Language è una piccola azienda specializzata nell insegnamento

Dettagli

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA)

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Diagnosi: Redatta da: Presso: DESCRIZIONE DELLE ABILITÀ

Dettagli

Tecnologie e apprendimento: paradigmi teorici e modelli applicativi. Maria Ranieri Università di Firenze Lezione 3

Tecnologie e apprendimento: paradigmi teorici e modelli applicativi. Maria Ranieri Università di Firenze Lezione 3 Tecnologie e apprendimento: paradigmi teorici e modelli applicativi Maria Ranieri Università di Firenze Lezione 3 Recall! Questioni terminologiche Tecnologie dell istruzione (TI) e Tecnologie dell educazione

Dettagli

CLIL. Che cos è il CLIL? Come organizzare la lezione CLIL Perché organizzare corsi CLIL In quali discipline? Content and Language Integrated Learning

CLIL. Che cos è il CLIL? Come organizzare la lezione CLIL Perché organizzare corsi CLIL In quali discipline? Content and Language Integrated Learning IL CLIL all università: un progetto di didattica in lingua inglese flora sisti University of Urbino Carlo Bo Italy 1/36 CLIL Content and Language Integrated Learning Che cos è il CLIL? Come organizzare

Dettagli

SCHEDA di OSSERVAZIONE della LEZIONE

SCHEDA di OSSERVAZIONE della LEZIONE SCHEDA di OSSERVAZIONE della LEZIONE Osservatore: Insegnante: Data Argomento: Scuola: Classe: Numero Studenti: Maschi: Femmine: Numero studenti SEN: Tipo di lezione [ ] Frontale [ ] Spaced learning [ ]

Dettagli

Certificazione Pedagogica Europea sull Uso delle Tecnologie digitali. Corso Certificato EPICT LIM - Bronze. Corso EPICT LIM

Certificazione Pedagogica Europea sull Uso delle Tecnologie digitali. Corso Certificato EPICT LIM - Bronze. Corso EPICT LIM Corso EPICT LIM (Certificazione EPICT Bronze LIM) Gli studenti - e anche ormai noi adulti - siamo oggi abituati a cercare informazioni in rete, siamo abituati a fruire informazioni in modalità visiva e

Dettagli

GRUPPO PUDDU 3 FORMATO DA: Cedro Anna, Esposito Angela, Federico Michela e Massa Costantina.

GRUPPO PUDDU 3 FORMATO DA: Cedro Anna, Esposito Angela, Federico Michela e Massa Costantina. INCLUSIONE E TIC La scuola come ambiente educativo di apprendimento deve garantire lo sviluppo armonico della personalita dell alunno. L introduzione delle nuove tecnologie nella scuola sono di fondamentale

Dettagli

Risultati questionario relativo al PNSD

Risultati questionario relativo al PNSD Risultati questionario relativo al PNSD Hanno compilato il questionario 47 docenti su 65 (72%) 1. Rispondi alle seguenti domande 1 Utilizzi la mail per comunicare con colleghi ed allievi? 2 Utilizzi un

Dettagli

Dimensioni determinanti per integrare le tecnologie nella progettazione didattica. Laura Messina, Marina De Rossi, Sara Tabone, Pietro Tonegato

Dimensioni determinanti per integrare le tecnologie nella progettazione didattica. Laura Messina, Marina De Rossi, Sara Tabone, Pietro Tonegato Dimensioni determinanti per integrare le tecnologie nella progettazione didattica (Progettare la didattica integrando le tecnologie: una ricerca con studenti in formazione iniziale su capacità d uso delle

Dettagli

PROGETTO BIBLIOTECA. Anno Scolastico

PROGETTO BIBLIOTECA. Anno Scolastico PROGETTO BIBLIOTECA Anno Scolastico 2016-2017 PREMESSA L'innovazione della scuola passa anche per le biblioteche scolastiche che dovrebbero diventare, nell'idea del Ministero dell'istruzione, dei laboratori

Dettagli

LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE

LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE PERCORSO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI E ASSISTENTI EDUCATIVI DALLA SCUOLA DELL INFANZIA,

Dettagli

PISA e la diffusione della cultura scientifica e tecnologica

PISA e la diffusione della cultura scientifica e tecnologica PISA e la diffusione della cultura scientifica e tecnologica Fiorenzo Galli Direttore Generale, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci Gruppo di lavoro interministeriale per

Dettagli

La valutazione per l apprendimento

La valutazione per l apprendimento La valutazione per l apprendimento VALUTAZIONE PER L APPRENDIMENTO tutte quelle attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli alunni che forniscono informazioni da utilizzare come feedback per modificare

Dettagli

CdL Scienze dell Educazione DIDATTICA GENERALE E METODOLOGIA DEL GIOCO E DELL ANIMAZIONE

CdL Scienze dell Educazione DIDATTICA GENERALE E METODOLOGIA DEL GIOCO E DELL ANIMAZIONE CdL Scienze dell Educazione DIDATTICA GENERALE E METODOLOGIA DEL GIOCO E DELL ANIMAZIONE Il Debate Approfondimento sul formato didattico ed esercitazione in aula Il «debate» è una metodologia che permette

Dettagli

Come e perchè lavorare in gruppo in corsi universitari. Paola Venuti Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive Università di Trento

Come e perchè lavorare in gruppo in corsi universitari. Paola Venuti Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive Università di Trento Come e perchè lavorare in gruppo in corsi universitari Paola Venuti Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive Università di Trento Insegnare Psicologia Dinamica e Psicopatologia Clinica in un corso

Dettagli

Competenze, progetti didattici e curricolo. Segnalibri per una lettura di Castoldi, Progettare per competenze

Competenze, progetti didattici e curricolo. Segnalibri per una lettura di Castoldi, Progettare per competenze Competenze, progetti didattici e curricolo Segnalibri per una lettura di Castoldi, Progettare per competenze Ancora sulle competenze Le conoscenze Le abilità Le disposizioni ad agire CONOSCENZE DISPOSIZIONI

Dettagli

PROGETTO - Piano d'azione I.C. - LANZO T.SE

PROGETTO - Piano d'azione I.C. - LANZO T.SE PROGETTO - Piano d'azione I.C. - LANZO T.SE TOIC82600G VIA VITTORIO VENETO 2 Torino (TO) Piano di Azione - I.C. - LANZO T.SE - pag. 1 In quali aree o in quali aspetti ti senti forte come Scuola/Istituto

Dettagli

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Eventuale diagnosi: Redatta da: Presso: DATI RELATIVI AL BISOGNO

Dettagli

Istituto Comprensivo di Basiliano e Sedegliano

Istituto Comprensivo di Basiliano e Sedegliano Istituto Comprensivo di Basiliano e Sedegliano Scuola Primaria «Cristoforo Colombo»- Mereto di Tomba- Pantianicco Disciplina TECNOLOGIA - Classi 3^-4^-5^ Insegnanti Nadalutti Daniela (cl.3^)- Romeo Genevieve

Dettagli

CORSO DI METODOLOGIA DIDATTICA (Formazione di Formatori) RELAZIONE TECNICA

CORSO DI METODOLOGIA DIDATTICA (Formazione di Formatori) RELAZIONE TECNICA EASY LIFE - SCUOLA DI METODO, Via Timavo 3, 00195 Roma CORSO DI METODOLOGIA DIDATTICA (Formazione di Formatori) RELAZIONE TECNICA 1 2. METODOLOGIA I criteri-guida per l'impostazione e la conduzione del

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO ALDO MORO Scuola secondaria di primo grado

ISTITUTO COMPRENSIVO ALDO MORO Scuola secondaria di primo grado ISTITUTO COMPRENSIVO ALDO MORO Scuola secondaria di primo grado MADDALONI - CASERTA- PROGETTO C.L.I.L. (Content Language Integrated Learning) A.S.2016/2017 Premessa C.L.I.L. significa Content Language

Dettagli

Il progetto ha affrontato tematiche varie inerenti alcune discipline del

Il progetto ha affrontato tematiche varie inerenti alcune discipline del Allegato 2 RELAZIONE FINALE Piano di Studio. Il progetto ha affrontato tematiche varie inerenti alcune discipline del Il lavoro è stato preparato durante le ore di italiano, di informatica e soprattutto

Dettagli

MAJORANA. INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI NEOASSUNTI. Fonti normative. Legge 107/2015 DM 850/2015 CM 28515/2016

MAJORANA.   INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI NEOASSUNTI. Fonti normative. Legge 107/2015 DM 850/2015 CM 28515/2016 INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI NEOASSUNTI Fonti normative Legge 107/2015 DM 850/2015 CM 28515/2016 SUDDIVISIONE DELLE 50 ORE DI FORMAZIONE 1. incontro propedeutico formativo dell amministrazione

Dettagli

Strategie per una didattica inclusiva: LA LEZIONE

Strategie per una didattica inclusiva: LA LEZIONE SPORTELLO TEMATICO SU DSA CTI Monza Ovest Strategie per una didattica inclusiva: LA LEZIONE Marzo 2016 Seregno Scuola Mercalli Luisella Beghelli, Valeria Frigerio, Mirko Sala COME SI PUO FARE? LA DIDATTICA

Dettagli

POLO INFORMATICO PER LA DISABILITA

POLO INFORMATICO PER LA DISABILITA CORSO N. 1 TITOLO Programma Modalità di COSTRUZIONE DI PERCORSI DIDATTICI PER ALUNNI CON DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO I livello Docenti di scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado, insegnanti

Dettagli

Indicazioni per la compilazione della relazione finale

Indicazioni per la compilazione della relazione finale Indicazioni per la compilazione della relazione finale La relazione finale dovrà contenere i seguenti elementi:. Descrizione di contenuti, tempi, luoghi, fasi, modalità, strumenti e protagonisti. Numero

Dettagli

CLIL, una strategia europea per l apprendimento delle lingue e delle discipline. Quale metodologia in un approccio CLIL?

CLIL, una strategia europea per l apprendimento delle lingue e delle discipline. Quale metodologia in un approccio CLIL? CLIL, una strategia europea per l apprendimento delle lingue e delle discipline Quale metodologia in un approccio CLIL? Una definizione Il CLIL è un tipo di percorso educativo, più o meno lungo, caratterizzato

Dettagli

STUDIO OCSE SUL PIANO ITALIANO PER LA SCUOLA DIGITALE

STUDIO OCSE SUL PIANO ITALIANO PER LA SCUOLA DIGITALE Firenze, 16 novembre 2013 STUDIO OCSE SUL PIANO ITALIANO PER LA SCUOLA DIGITALE Francesco Avvisati OCSE (Directorate for Education and Skills) Nel confronto internazionale, la tecnologia è poco presente

Dettagli

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA EDUCATIVE DIDATTICHE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA EDUCATIVE DIDATTICHE Disciplina: DIRITTO COMMERCIALE Classe: 4 A SIA A.S. 2014/2015 Docente: Prof.ssa Adriana Carlotto ANALISI DI SITUAZIONE - LIVELLO COGNITIVO La classe è attualmente composta da 13 alunni, in quanto l alunna

Dettagli

IEA PIRLS/ePIRLS 2016 Caratteristiche e Quadro di riferimento teorico

IEA PIRLS/ePIRLS 2016 Caratteristiche e Quadro di riferimento teorico IEA PIRLS/ePIRLS 2016 Caratteristiche e Quadro di riferimento teorico Laura Palmerio INVALSI National Research Coordinator Responsabile Area Indagini internazionali Roma, 5/12/2017 Panoramica su PIRLS

Dettagli

METODO INSIEME. DR.SSA CHIUNG Responsabile dello Studio di Psicologia Salem

METODO INSIEME. DR.SSA CHIUNG Responsabile dello Studio di Psicologia Salem METODO INSIEME DR.SSA CHIUNG Responsabile dello Studio di Psicologia Salem info@studiosalem.it 1 2 3 RUOLO DELL INSEGNANTE IN RELAZIONE CON GLI ALUNNI: facilitatore dell apprendimento IN RELAZIONE CON

Dettagli

STRATEGIE METACOGNITIVE. Maurizio Muraglia Valderice 6 aprile 2017

STRATEGIE METACOGNITIVE. Maurizio Muraglia Valderice 6 aprile 2017 DIDATTICA PER COMPETENZE E STRATEGIE METACOGNITIVE Maurizio Muraglia Valderice 6 aprile 2017 L alunno riflessivo Ho trovato facili/difficili queste domande Quando ho avuto difficoltà ho cercato di. La

Dettagli

Responsabile Scientifico GIANCARLO GOLA

Responsabile Scientifico GIANCARLO GOLA APPRENDERE AD OSSERVARE LE PRATICHE DIDATTICHE ATTRAVERSO LA DISCUSSIONE COLLABORATIVA 1 Learning teaching experience: Dialogue Learning & Selecting of Teaching Practices Responsabile Scientifico GIANCARLO

Dettagli

TABELLA RIASSUNTIVA. ATTIVITÁ GIORNO orario FIRMA docente neo immesso. dalle alle. dalle alle

TABELLA RIASSUNTIVA. ATTIVITÁ GIORNO orario FIRMA docente neo immesso. dalle alle. dalle alle Istituto Comprensivo Modena 7 Via Francesco Nicoli, 152-41124 Modena Tel. 059/352184 fax 059/345956 Codice Meccanografico: MOIC846002 - Codice Fiscale: 94186030360 e-mail: moic846002@istruzione.it - e-mail

Dettagli

Relazione Finale. sul progetto

Relazione Finale. sul progetto Relazione Finale sul progetto Il presente intervento formativo è stato inserito nell ambito di un esperienza di ricercaazione su strategie didattiche innovative e alternative sulla Qualità d Aula e nasce

Dettagli

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO V. Severino PARITARIO Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO V. Severino PARITARIO Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing ISTITUTO TECNICO ECONOMICO V. Severino PARITARIO Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing SCHEDA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA EDUCATIVE E DIDATTICHE Consiglio classe Indirizzo Sezione Anno Scolastico

Dettagli

Multimedialità ed e-learning

Multimedialità ed e-learning Istituto Nazionale Previdenza Sociale Gestione Dipendenti Pubblici Multimedialità ed e-learning E-Learning per la Pubblica Amministrazione - 2 Multimedialità e apprendimento Approccio Punto di partenza

Dettagli

FORMAZIONE in ingresso per i docenti neoassunti

FORMAZIONE in ingresso per i docenti neoassunti FORMAZIONE in ingresso per i docenti neoassunti a.s. 2015/2016 LABORATORIO Nuove tecnologie e loro impatto sulla didattica Docente: Barbara Bucciolini Evoluzione delle TIC nella didattica Negli anni 70

Dettagli

COMPETENZA CHIAVE: COLLABORARE E PARTECIPARE Componenti e loro descrittori

COMPETENZA CHIAVE: COLLABORARE E PARTECIPARE Componenti e loro descrittori COMPETENZA CHIAVE: COLLABORARE E PARTECIPARE Componenti e loro descrittori 1 1. COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA: CHE COSA SONO? - Le competenze chiave sono definite dai citati atti di indirizzo dell

Dettagli

UDA e MODULI CLASSE PRIMA WEB COMMUNITY MILANO 26 MARZO 2019

UDA e MODULI CLASSE PRIMA WEB COMMUNITY MILANO 26 MARZO 2019 UDA e MODULI CLASSE PRIMA WEB COMMUNITY MILANO 26 MARZO 2019 ANNO SCOLASTICO 2018 2019 PRIMO ANNO CLASSE WEB COMMUNITY PRIMO PERIODO FARE E NON FARE IL REGOLAMENTO PER TUTTI E DI TUTTI Riscrivere il

Dettagli

LIM, didattica, gestione della classe e risultati di apprendimento: attività di ricerca nella scuola trentina

LIM, didattica, gestione della classe e risultati di apprendimento: attività di ricerca nella scuola trentina LIM, didattica, gestione della classe e risultati di apprendimento: attività di ricerca nella scuola trentina Francesco Pisanu, IPRASE Trentino Maurizio Gentile, IUSVE Venezia 1. Ambienti di apprendimento

Dettagli

CERT- LIM INTERACTIVE TEACHER Certificazione Competenze Metodologiche con la LIM MODULO 2 Competenze Metodologico-Didattiche. Strategia del Big6

CERT- LIM INTERACTIVE TEACHER Certificazione Competenze Metodologiche con la LIM MODULO 2 Competenze Metodologico-Didattiche. Strategia del Big6 CERT- LIM INTERACTIVE TEACHER Certificazione Competenze Metodologiche con la LIM MODULO 2 Competenze Metodologico-Didattiche Associazione Italiana per l Informatica ed il Calcolo Automatico AICA Test Mod.

Dettagli

La LIM con Open Sankorè Gli strumenti base Relatore: Francesca Rodella

La LIM con Open Sankorè Gli strumenti base Relatore: Francesca Rodella La LIM con Open Sankorè Gli strumenti base Relatore: Francesca Rodella LA PIATTAFORMA DIGITAL LITERACY http://digital-literacy.it La LIM con Open Sankorè Gli strumenti base Relatore: Francesca Rodella

Dettagli

Prof. Pasqualino Gaudio

Prof. Pasqualino Gaudio FAVOREVOLI VS CONTRARI la scuola oggi https://www.youtube.com/watch?v=y3bza4z_uf0 Una scuola, quindi, non solo luogo dell insegnamento ma anche contesto di apprendimento educativo. La scuola delle

Dettagli

Parte Prima SEZIONE TEORICA. Parte Seconda LEZIONI SIMULATE

Parte Prima SEZIONE TEORICA. Parte Seconda LEZIONI SIMULATE Sommario Premessa Bando V VI Parte Prima SEZIONE TEORICA I. Le teorie dell apprendimento 3 II. La didattica 6 III. Le competenze didattiche dell insegnante 12 IV. La progettazione didattica 16 V. Le metodologie

Dettagli

id B4 COSTRUIRE UNITÀ DI APPRENDIMENTO

id B4 COSTRUIRE UNITÀ DI APPRENDIMENTO id B4 COSTRUIRE UNITÀ DI APPRENDIMENTO Conoscere il significato di competenza secondo la letteratura scientifica aggiornata di riferimento. Progettare per competenze. Realizzare UDA. Apprendere modalità

Dettagli

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE Cesare De Titta - E. Fermi

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE Cesare De Titta - E. Fermi ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE Cesare De Titta - E. Fermi LICEO DELLE SCIENZE UMANE LICEO ECONOMICO SOCIALE LICEO LINGUISTICO L O S T U D I O R E N DE P O S S I B I L E L I M P O S S I B I L E Indirizzo

Dettagli

Lim e social learning

Lim e social learning Anno Scolastico 2017/2018 Corso di Formazione per Docenti Lim e social learning Pag. 1 a 6 Un Corso di Formazione per i docenti della Scuola, dedicato all'esplorazione e all'approfondimento delle competenze

Dettagli

Il Museo al Servizio della Scuola e il Suo Ruolo nell Educazione alle STEM

Il Museo al Servizio della Scuola e il Suo Ruolo nell Educazione alle STEM Il Museo al Servizio della Scuola e il Suo Ruolo nell Educazione alle STEM Maria Xanthoudaki, Direttore Education &CREI, 15 marzo 2017 Oltre il museo sul piedistallo. Trasformare il modo in cui i musei

Dettagli

Tecnologie e apprendimento: paradigmi teorici e modelli applicativi. Maria Ranieri Università di Firenze

Tecnologie e apprendimento: paradigmi teorici e modelli applicativi. Maria Ranieri Università di Firenze Tecnologie e apprendimento: paradigmi teorici e modelli applicativi Maria Ranieri Università di Firenze Recall! Questioni terminologiche Tecnologie dell istruzione (TI) e Tecnologie dell educazione (TE):

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO M.HACK

ISTITUTO COMPRENSIVO M.HACK ISTITUTO COMPRENSIVO M.HACK Percorso di realizzazione del PNSD Azione #28 2018/2019 AZIONE#28 PNSD PREMESSA NORMATIVA L Animatore Digitale individuato in ogni scuola sara formato in modo specifico affinche

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL REPORT DELLA LEZIONE

LINEE GUIDA PER IL REPORT DELLA LEZIONE LO SCOPO DEL REPORT LINEE GUIDA PER IL REPORT DELLA LEZIONE Lo scopo del report della lezione è la documentazione delle discussioni e delle riflessioni che sono emerse nel corso del processo di revisione

Dettagli

Strategie cognitive. PDF created with pdffactory trial version

Strategie cognitive. PDF created with pdffactory trial version Strategie cognitive Studio due caratteristiche: Intenzionalità Attenzione; Concentrazione; Obiettivi di apprendimento chiari Autoregolazione Capacità di saper gestire la propria attività di studio Conoscere

Dettagli

Ancona 21 novembre 2011 Pesaro 22 novembre a cura di : Raffaela Maggi e Susanna Testa

Ancona 21 novembre 2011 Pesaro 22 novembre a cura di : Raffaela Maggi e Susanna Testa Ancona 21 novembre 2011 Pesaro 22 novembre 2011 La didattica laboratoriale La didattica laboratoriale non è una novità nel mondo scolastico; le sue radici possono essere rintracciate nell attivismo pedagogico

Dettagli

PROGETTO LIM LAVAGNA INTERATTIVA MULTIMEDIALE

PROGETTO LIM LAVAGNA INTERATTIVA MULTIMEDIALE PROGETTO LIM LAVAGNA INTERATTIVA MULTIMEDIALE 1 Autore: Prof.ssa Malizia Maria Rosa SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI Uno degli obiettivi del corso di sistemi è favorire un processo di apprendimento in grado

Dettagli

Peer coaching e sviluppo delle competenze. fabio bocci università roma tre

Peer coaching e sviluppo delle competenze. fabio bocci università roma tre Peer coaching e sviluppo delle competenze presupposti Rinnovata attenzione alla formazione degli insegnanti e alle pratiche di tirocinio e laboratoriali (atti normativi, convegni, ecc ) Rischi di una professione

Dettagli

Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo

Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Non è pensabile una scuola costruita su un modello di studente astratto. La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva,

Dettagli

La disciplina nel corso dell anno mira a costruire le seguenti competenze specifiche:

La disciplina nel corso dell anno mira a costruire le seguenti competenze specifiche: PROGRAMMAZIONE DIDATTICA A. S. : 2018/2019 CLASSE: 1A CHI MATERIA: Tecnologie Informatiche DOCENTE: Braghieri Alberto Gli Allegati A ( Profilo culturale, educativo e professionale ) e C ( Indirizzi, Profili,

Dettagli

Sintesi narrativa. Scuola : 1 C.D. di Giugliano in Campania. Docente: Luisa Abbate. Classe: II A a.s

Sintesi narrativa. Scuola : 1 C.D. di Giugliano in Campania. Docente: Luisa Abbate. Classe: II A a.s Sintesi narrativa Scuola : 1 C.D. di Giugliano in Campania Docente: Luisa Abbate Classe: II A a.s. 2016-17 Nella mia classe, così come in altre classi del nostro circolo, si adotta il metodo dello Spaced

Dettagli

LA CENTRALITA DELL ALUNNO NELLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO-2012

LA CENTRALITA DELL ALUNNO NELLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO-2012 LA CENTRALITA DELL ALUNNO NELLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO-2012 in memoria di Maria Famiglietti 10 0ttobre 2014 Luciano Rondanini, dirigente tecnico USR-ER LA LEZIONE PROFESSIONALE DI MARIA FAMIGLIETTI

Dettagli

CRESCERE LAVORANDO IN GRUPPI AUTENTICI

CRESCERE LAVORANDO IN GRUPPI AUTENTICI Progetto in rete I CARE CRESCERE LAVORANDO IN GRUPPI AUTENTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI ZOGNO SCUOLA PRIMARIA DI AMBRIA PLESSO POTENZIATO DI AMBRIA Impariamo a stare insieme. giocando! REFERENTI: De Pasquale

Dettagli

COSTITUZIONE IN GIOCO

COSTITUZIONE IN GIOCO Compito di realtà ALUNNI OPEN DAY CLASSI SECONDE DELLA S ALL. A COSTITUZIONE IN GIOCO Situazione problematica, inedita, vicina al reale Contribuire alla formazione del cittadino come crescita della persona,

Dettagli

Integrazione allo studio del corso di. Lingua Inglese B1 + Business English. a cura della Prof.ssa Laura De Gori

Integrazione allo studio del corso di. Lingua Inglese B1 + Business English. a cura della Prof.ssa Laura De Gori Integrazione allo studio del corso di Lingua Inglese B1 + Business English a cura della Prof.ssa Laura De Gori Autore dei contenuti e Docente del corso: Prof.ssa Laura De Gori Reading comprehension Che

Dettagli

PAPER SHOW: uno strumento multimediale per l ufficio e per la formazione

PAPER SHOW: uno strumento multimediale per l ufficio e per la formazione Università degli Studi di Milano Bicocca - Centro QUA_SI Corso di Formazione La Rivoluzione digitale nel mondo della scuola: percorsi innovativi per futuri insegnanti PAPER SHOW: uno strumento multimediale

Dettagli

ERASMUS + KA1 Learning Mobility of Individuals School educational staff mobility. NUOVI SCENARI...LA SCUOLA RISPONDE Progetto 2015 2017

ERASMUS + KA1 Learning Mobility of Individuals School educational staff mobility. NUOVI SCENARI...LA SCUOLA RISPONDE Progetto 2015 2017 ERASMUS + KA1 Learning Mobility of Individuals School educational staff mobility NUOVI SCENARI...LA SCUOLA RISPONDE Progetto 2015 2017 Partner Organization: ENGLISH MATTERS English Matters offre programmi

Dettagli

Tutorial 1 Pratiche didattiche per l apprendimento attivo Elisabetta Corsi, Allegra Via, Assunta Viteritti

Tutorial 1 Pratiche didattiche per l apprendimento attivo Elisabetta Corsi, Allegra Via, Assunta Viteritti Tutorial 1 Pratiche didattiche per l apprendimento Elisabetta Corsi, Allegra Via, Assunta Viteritti Gruppo di Lavoro Qualità e Innovazione della Didattica (GDL-QuID) 15/04/2019 Pagina 2 Apprendimento Qualsiasi

Dettagli

costuire unità di apprendimento

costuire unità di apprendimento rea 6 ore di ttività laboratoriale in team working, 13 ore di pprofondimento personale, id 1 costuire unità di apprendimento Conoscere il significato di competenza secondo la letteratura scientifica aggiornata

Dettagli

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SCOLASTICO STATALE CARDARELLI - MASSAUA SCUOLA PRIMARIA VIA MASSAUA TECNOLOGIA

ISTITUTO COMPRENSIVO SCOLASTICO STATALE CARDARELLI - MASSAUA SCUOLA PRIMARIA VIA MASSAUA TECNOLOGIA ISTITUTO COMPRENSIVO SCOLASTICO STATALE CARDARELLI - MASSAUA SCUOLA PRIMARIA VIA MASSAUA TECNOLOGIA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito

Dettagli

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE ALESSANDRO VOLTA - Napoli L.I.M. Prof. Silvana Spedaliere. Lavagna Interattiva Multimediale

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE ALESSANDRO VOLTA - Napoli L.I.M. Prof. Silvana Spedaliere. Lavagna Interattiva Multimediale ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE ALESSANDRO VOLTA - Napoli L.I.M. Prof. Silvana Spedaliere Lavagna Interattiva Multimediale La tecnologia Uno schermo interattivo trasforma il "personal" computer nel

Dettagli

CONSIGLI PRATICI SUL METODO DI STUDIO

CONSIGLI PRATICI SUL METODO DI STUDIO CONSIGLI PRATICI SUL METODO DI STUDIO Uno dei maggiori ostacoli al successo scolastico è rappresentato dalla cattiva organizzazione dello studente Questa breve lezione ha lo scopo di aiutare lo studente

Dettagli

Pedagogia dei processi di insegnamento e apprendimento (2) Roberta Piazza Università degli studi di Catania TFA

Pedagogia dei processi di insegnamento e apprendimento (2) Roberta Piazza Università degli studi di Catania TFA Pedagogia dei processi di insegnamento e apprendimento (2) Roberta Piazza Università degli studi di Catania TFA 2012-2013 Azione intenzionale di chi promuove e motiva l apprendimento, attraverso la partecipazione

Dettagli

Ilaria Rota. Dalmine, 5 Aprile 2011

Ilaria Rota. Dalmine, 5 Aprile 2011 IL PRIMO STRUMENTO COMPENSATIVO PER UN ALUNNO CON DSA: UN BUON METODO DI STUDIO Ilaria Rota Dalmine, 5 Aprile 2011 INDICE Metodo di Studio Perché uno studente con difficoltà di apprendimento ha bisogno

Dettagli