L evoluzione dell e-learning: l apprendimento delle abilità
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1 Applications L evoluzione dell e-learning: l apprendimento delle abilità Giovanni Pascuzzi Università di Trento Dipartimento di Scienze Giuridiche giovanni.pascuzzi@unitn.it Parole chiave: e-learning, abilità, formazione giuridica Abstract L approccio istituzionale e normativo all istruzione superiore e avanzata richiede che nella formazione delle diverse figure professionali l apprendimento delle abilità occupi importanza pari all apprendimento del sapere dichiarativo. Dopo aver richiamato quali sono le abilità e come si apprendono, l articolo si focalizza sulla necessità di avviare una seconda stagione dell e-learning che favorisca l apprendimento delle abilità. Journal of e-learning and Knowledge Society Vol. 4, n. 3, settembre 2008 (pp )
2 Applications - Vol. 4, n. 3, settembre Introduzione La distinzione tra sapere, abilità e competenza è ormai acquisita per chi si occupa di processi formativi. L idea di mettere in esponente i risultati dell apprendimento rispetto ai contenuti dei programmi disciplinari e interpretare tali risultati come acquisizione non solo di conoscenze ma anche di competenze e abilità fa da sfondo tanto al c.d. Processo di Bologna 1 quanto agli ultimi provvedimenti normativi dell Unione Europea. Si vedano in articolare la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l apprendimento permanente (2006/962/CE), e la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla Costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l apprendimento permanente. La Raccomandazione da ultimo citata, per alcuni dei termini citati nel presente lavoro, fornisce le seguenti definizioni: «Risultati dell apprendimento»: descrizione di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un processo d apprendimento. I risultati sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze; «Conoscenze»: risultato dell assimilazione di informazioni attraverso l apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche; «Abilità»: indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l abilità manuale e l uso di metodi, materiali, strumenti); «Competenze»: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. Inutile dire che questo approccio impone di rimeditare gli obiettivi formativi facendo riferimento non tanto ai contenuti disciplinari (come invece ancora oggi avviene in Italia) quanto alle competenze acquisite alla fine dei percorsi di studio e traducibili in crediti. 2 Saperi e abilità La distinzione tra sapere e abilità è di fondamentale importanza. Di seguito un esempio in ambito giuridico. Una delle principali attività del giurista consiste nel risolvere problemi: si pensi all ipotesi classica del 130
3 Giovanni Pascuzzi - L evoluzione dell e-learning: l apprendimento delle abilità giudice chiamato a dirimere una controversia dando ragione e torto alle parti in conflitto. La capacità di risolvere problemi si articola in tre distinte fasi (corrispondenti ad altrettante abilità: a) riconoscere il problema; b) trovare la regola (di origine normativa, ovvero giurisprudenziale, ovvero dottrinale) che si applica al problema; c) applicare la regola al problema. Per porre in essere la strategia che si articola nelle fasi appena elencate occorre possedere specifiche abilità che a propria volta richiamano altre abilità. La fase a) richiede abilità-logico formali e anche abilità relazionali come, ad esempio, quella di rapportarsi al soggetto che espone il caso al fine di determinarne esattamente i contorni facendo emergere le circostanze rilevanti ed espungendo viceversa quelle superflue e fuorvianti. La fase b) richiede il possesso di strategie di ricerca nella sterminata messe di fonti normative, giurisprudenziali e dottrinali. La fase c) richiede la capacità di comprendere un testo e la capacità di interpretare un testo. Inoltre se il giurista è chiamato a fornire la soluzione oralmente (si pensi all arringa dell avvocato in udienza), dovrà anche possedere abilità retoriche e oratorie (capacità di padroneggiare l uso del linguaggio orale). Se viceversa la soluzione deve essere contenuta in un atto scritto (si pensi alla sentenza del giudice) occorrerà padroneggiare l abilità di scrivere un testo (la stessa che bisogna possedere per redigere un contratto ovvero un testamento o, ancora, un testo di legge). Quanto appena detto per la formazione del giurista, vale, mutatis mutandis, per la formazione di tutte le figure professionali. Se si guarda alla struttura e ai contenuti della formazione universitaria è lecito nutrire più di un dubbio circa la capacità effettiva delle università italiane di formare bravi professionisti. Nei modelli formativi che oggi connotano l insegnamento universitario è enfatizzata la trasmissione di conoscenze (proprie dei diversi settori scientifico-disciplinari), molto meno la trasmissione delle abilità. 2.1 Quante e quali abilità Il saper fare si sostanzia nel possesso di molte abilità: alcune comuni a tutte le figure professionali (abilità generiche o trasversali) altre tipiche delle singole professioni (abbiamo visto il problem solving per il giurista). Tra le abilità trasversali occorre ricordare le abilità relazionali (negoziazione; lavoro di gruppo e leadership; capacità di parlare in pubblico, etc.) e le abilità riflessive (la capacità di conoscere se stessi e di valutare se stessi; la creatività, etc.). Per certi versi trasversali ma con caratteristiche specifiche per le single professioni possono essere considerate anche le abilità di comprensione del testo e di redazione del testo. Per un approfondimento circa le abilità tipiche del giurista vedi Pascuzzi (2008). 131
4 Applications - Vol. 4, n. 3, settembre Come si apprendono le abilità Il sapere dichiarativo si apprende attraverso il linguaggio La lezione del docente è tradizionalmente basata sul linguaggio orale. E di linguaggio scritto sono composti i libri su cui i giovani studiano. Ma come si apprendono le abilità? Si apprendono attraverso il linguaggio ovvero in un altro modo? Il fatto che l accesso alla professioni di avvocato, medico, ingegnere, giornalista, geologo, etc. preveda un periodo di tirocinio/praticantato (nel quale il giovane viene affiancato, per un certo periodo, al giurista già esperto), sembrerebbe dimostrare che le concrete abilità professionali si apprendono attraverso meccanismi quali l osservazione, l imitazione e l esperienza. Se i professionisti di domani devono possedere molte abilità occorre costruire percorsi formativi (a livello universitario e a livello di formazione post lauream) che agevolino l apprendimento delle abilità. Se le abilità non possono essere trasmesse e apprese attraverso il linguaggio, se non con molta difficoltà, occorre costruire strategie didattiche e strumenti didattici più utili allo scopo. 3 L apprendimento delle abilità attraverso l e-learning La rivoluzione digitale ha propiziato la nascita dell e-learning. A ben vedere, però, l e-learning, per la più parte, si fonda sulla parola e sul linguaggio per trasmettere e far acquisire conoscenza. Occorre pensare sempre più ad una seconda stagione dell e-learning che batta strade diverse e innovative: l utilizzo delle tecnologie informatiche per favorire l apprendimento attraverso canali diversi dal linguaggio. In particolare occorrerebbe sperimentare in che modo le simulazioni informatiche e la realtà virtuale possono facilitare l apprendimento delle abilità. 3.1 Alcuni esperimenti già varati Nel Congresso SIe-L 2006 fu comunicato che per apprendere l arte della negoziazione è stato varato un progetto europeo per realizzare Sisine (Sistema Integrato di Simulazione per la Formazione alla Negoziazione Nel Cdrom di Pascuzzi, Bona, e Roberti, Le distanze legali nelle costruzioni, Bologna, Zanichelli, 2008, le simulazioni virtuali vengono usate per illustrare la disciplina sulle distanze tra costruzioni. Nel cdrom allegato a Pascuzzi, Cercare il diritto, Bologna, Zanichelli, (2005) è stato ricostruito un ambiente virtuale con il fine di far apprendere le abilità che è necessario padroneggiare per reperire i dati giuridici. 132
5 Giovanni Pascuzzi - L evoluzione dell e-learning: l apprendimento delle abilità 3. 2 Traiettorie possibili Occorre studiare in che modo le tecnologie informatiche possono favorire l apprendimento delle abilità generiche e specifiche delle singole figure professionali ad esempio attraverso le simulazioni virtuali e i giochi di ruolo. Di seguito, senza alcuna pretesa di esaustività, si proverà ad elencare una serie di ipotesi in cui si può utilizzare l e-learning per favorire l apprendimento della abilità, con riferimento alla formazione del giurista. Le professioni giuridiche richiedono grande capacità di rapportarsi agli altri. Si pensi al fatto che magistrati, notai e avvocati lavorano sempre più spesso in team. Lavoro di squadra e leadership sono abilità che è necessario acquisire. E possibile raggiungere detto obiettivo utilizzando l informatica e la telematica? Si può pensare, ad esempio, ad un ambiente virtuale che simuli il lavoro di uno studio legale. E importante che i giovani apprendano tanto l iter di formazione delle leggi quanto le modalità per redigere una legge tecnicamente ben fatta. Si può costruire un ambiente virtuale che simuli il Parlamento italiano nel quale diversi utenti assumono le vesti del deputato di questo o quel partito alle prese con la presentazione di un progetto di legge? L ambiente dovrà permettere di mimare l intero iter parlamentare del progetto mettendo alla prova la capacità degli utenti di costruire consenso sulla proposta, la capacità di scrivere correttamente il testo accettando eventuali emendamenti che non ne stravolgano la portata, la capacità di prevedere l impatto concreto che la normativa avrà, e così via. Per i giuristi in formazione, ma anche per chi già svolge la professione di magistrato o di avvocato è importante saper interrogare e controinterrogare i testimoni in un processo. In particolare occorre modellare le strategie di esame e controesame in ragione di tre variabili: a) il tipo di testimone; es.: adulto o minore; persona che dice palesemente il falso o persona che dice cose non vere ritenendo in buona fede che siano vere; persone esperte come consulenti o persone inesperte, e così via; b) il tipo di attività processuale; l esame diretto è quello posto in essere dalla parte che ha chiesto la citazione di quel teste. Il controesame è l attività processuale condotta dalla parte avversa a quella che ha citato il testimone (o consulente di parte o imputato o imputato di reato connesso); c) il tipo di scopo perseguito; l esame diretto deve esaltare l attendibilità dell interrogato ponendo domande sulla sua capacità di osservazione, sui motivi della memorizzazione dei fatti, sull assenza di interesse all esito della causa, sulle qualità soggettive che rendono l interrogato attendibile. Il controesame mira a mettere in dubbio la credibilità del teste, la sua preparazione, l attendibilità dei suoi ricordi, il fondamento delle sue 133
6 Applications - Vol. 4, n. 3, settembre 2008 affermazioni. E possibile immaginare un ambiente virtuale nel quale l utente testi la propria capacità di interrogare o controinterrogare i testimoni in ragione dei parametri appena ricordati? La Costituzione attribuisce al Pubblico ministero il compito di esercitare (obbligatoriamente) l azione penale. La pubblica accusa ha, quindi, il compito di ricostruire e provare gli elementi di fatto che configurano gli estremi idonei a far scattare la fattispecie di reato. Per far ciò è necessario dirigere e compiere indagini. Il P.M. di fronte ad una determinata notizia di reato deve sapere quali operazioni si devono compiere per giungere alla scoperta dei colpevoli e all acquisizione delle fonti di prova. Deve quindi organizzare le indagini avendo chiaro ciò che vuol cercare per poterlo provare davanti al giudice. Dirigere le indagini significa saper cosa cercare e come cercarlo. E possibile costruire un ambiente virtuale nel quale l utente, posto di fronte ad una notizia di reato, possa simulare il tipo di indagine da compiere per perseguire il reato stesso? Una delle abilità sempre più richiesta ai magistrati è saper organizzare gli uffici giudiziari e il lavoro del singolo giudice per ottenere maggiore efficienza e qualità. Per molti versi il singolo giudice deve farsi manager del proprio ruolo, al fine di poter verificare il rapporto costante tra entrate e sopravvenienze, affrontare emergenze di settore, assicurare decisioni in tempi solleciti (salvaguardando la qualità). Il giudice deve saper organizzare la propria agenda ovvero pianificare correttamente i tempi in cui scandire la trattazione della controversie e i singoli adempimenti. Si può immaginare un ambiente virtuale nel quale il giovane ma anche il professionista già integrato imparano a gestire in maniera efficiente il proprio ufficio? Il rapporto con il cliente caratterizza la professione dell avvocato. Gestire tale relazione presuppone il possesso di una serie di abilità ivi comprese quelle comunicative volte a favorire l instaurazione di un rapporto il più possibile empatico. Il primo incontro avvocato-cliente soddisfa almeno quattro funzioni: a) Stabilire una relazione di tipo interpersonale tra professionista e fruitore dei suoi servizi; b) Identificare i problemi e ottenere informazioni sufficienti per farli evolvere in vista della soluzione; c) Determinare gli obiettivi del cliente e di conseguenza formulare i suggerimenti utili al loro perseguimento; d) Preparare la traiettoria delle azioni da intraprendere a vantaggio del cliente. E possibile immaginare un ambiente virtuale nel quale l utente possa imparare a gestire detta relazione? Del problem solving in ambito giuridico si è già parlato. Può l e-learning aiutare ad apprendere come si risolvono i problemi giuridici e le subabilità che caratterizzano tale attività? 134
7 Giovanni Pascuzzi - L evoluzione dell e-learning: l apprendimento delle abilità 4 Conclusioni Nella formazione delle diverse figure professionali l apprendimento delle abilità deve essere posto in esponente esattamente come lo è l apprendimento del sapere dichiarativo. Occorre pensare ad una seconda stagione dell e-learning al fine di utilizzare le tecnologie informatiche per creare simulazioni e ambienti virtuali utili ad apprendere le diverse abilità. Bibliografia Pascuzzi G. (2008), Giuristi si diventa. Come riconoscere e apprendere le abilità proprie delle professioni legali, Bologna, Il Mulino. Gagné R. M., Briggs L. J., (1990), Fondamenti di progettazione didattica, Torino, Sei. 135
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