- In vigore il DM sulla pubblicità del latte artificiale. - Bicchiere d acqua addio?
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- Annabella Festa
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1 Coordinato da Claudio Lucchetta agenzia adiconsum anno XVII - n aprile 2005 Stampato in proprio in aprile 2005 In questo numero: In vigore il DM sulla pubblicità del latte artificiale Bicchiere d acqua addio? In primo piano - In vigore il DM sulla pubblicità del latte artificiale Argomenti - Bicchiere d acqua addio? In breve - Politiche Agricole: confermati ministro e sottosegretari - Allarme obesità: troppi gli spot di merendine per i bambini europei - Bse: confermato terzo caso del Latte appena munto nei distributori automatici - Influenza polli: in Nord Corea virus diverso dal resto dell Asia Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma
2 IN PRIMO PIANO In vigore il DM sulla pubblicità del latte artificiale Il DM Salute 46/2005 sancisce il divieto assoluto di pubblicità del latte artificiale anche nelle riviste specializzate e scientifiche. Tuttavia le novità rispetto alla precedente normativa sono di scarsa portata, e le aspettative dei consumatori sono ancora una volta deluse. I l 20 aprile è entrato in vigore il decreto del Ministro della salute 46/ 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.78 del , che stabilisce una serie di limitazioni alla pubblicità del latte in polvere per l allattamento artificiale. Il Provvedimento modifica il precedente decreto del Ministro della Sanità 6 aprile 1994, n. 500, concernente l attuazione di direttive comunitarie sugli alimenti per lattanti e sugli alimenti di proseguimento. Il decreto 500/1994, infatti, conteneva già disposizioni relative alla commercializzazione e alla pubblicità degli alimenti per lattanti, disponendo che la pubblicità degli alimenti per lattanti potesse essere effettuata solo attraverso pubblicazioni specializzate in puericultura e attraverso pubblicazioni scientifiche e che la stessa pubblicità potesse fornire solamente informazioni a carattere scientifico, che non inducessero a ritenere l allattamento artificiale superiore o equivalente all allattamento al seno. Non era poi consentita la pubblicità nei punti di vendita, né la distribuzione di campioni o il ricorso ad altri mezzi per promuovere la vendita degli alimenti per lattanti direttamente presso il consumatore nella fase del commercio al dettaglio (vendite a domicilio, per corrispondenza, esposizioni speciali, la concessione di buoni sconto, vendite promozionali, ecc.). Né era consentita ai produttori e ai distributori l offerta al pubblico, attraverso il sistema sanitario o attraverso gli operatori sanitari, campioni gratuiti o a basso prezzo o altri omaggi. Cosa dice il nuovo decreto Il decreto 46/2005 introduce ora disposizioni ancor più restrittive sulla pubblicità degli alimenti per lattanti. Nel dettaglio: è vietata ogni forma pubblicitaria degli alimenti per lattanti, ivi comprese quelle su riviste scientifiche, pubblicazioni specializzate in puericultura, in occasione dello svolgimento di convegni, congressi, stand ed esposizioni, negli studi medici, nei punti di vendita, nonché attraverso il materiale informativo e didattico; è vietata ogni forma di distribuzione di campioni gratuiti o a basso prezzo o di altri omaggi di alimenti per lattanti alle donne incinte, alle madri e ai membri delle famiglie, direttamente o indirettamente attraverso il sistema sanitario, ovvero attraverso i medici e gli informatori sanitari; sono vietate le donazioni di qualsiasi forma e tipo di forniture gratuite di alimenti per lattanti e di attrezzature a istituzioni, figure professionali o altre organizzazioni preposte alla nascita e cura del lattante; è vietato ricorrere ad altri sistemi diretti e indiretti, ivi compresi la sponsorizzazione e il contributo economico di qualsiasi genere e in Test noi consumatori 2
3 qualsiasi forma alla organizzazione o partecipazione a congressi e manifestazioni scientifiche fatta eccezione per i congressi proposti dalle società scientifiche accreditate e autorizzati dal Ministero della Salute finalizzati a promuovere la vendita degli alimenti per lattanti direttamente presso il consumatore nella fase del commercio al dettaglio, che comprende la vendita a domicilio o per corrispondenza, le esposizioni speciali, la concessione di buoni sconto, le vendite speciali, le vendite promozionali e le vendite abbinate al prodotto; è vietato attribuire il riconoscimento di crediti formativi per l Educazione Continua in Medicina (ECM) per gli operatori sanitari che partecipano agli eventi formativi organizzati con il contributo, a qualsiasi titolo, da parte delle aziende che producono o commercializzano prodotti sostitutivi del latte materno. In caso di violazione delle nuove norme resta fermo quanto disposto dal DLgs 241/1996, che prevede l applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 1032,91 a 6197,48 euro. Infine il decreto 46/2005, che si pone anche gli obiettivi di contenere i prezzi del latte artificiale e di promuovere l allattamento al seno, dispone, allo scopo di dare la massima divulgazione dei listini dei prezzi degli alimenti per lattanti consigliati dalle ditte produttrici, che il listino dei prezzi delle imprese produttrici di alimenti per lattanti sia comunicato al Ministero della Salute e al Ministero delle Attività Produttive. È disposto inoltre l acquisto diretto da parte delle Asl dei prodotti necessari ai reparti maternità degli ospedali, mentre al Ministero della Salute è affidato il compito di promuovere campagne per la corretta alimentazione del lattante; l informazione sui benefici dell allattamento al seno sarà invece a carico delle Regioni e delle Province autonome. Cosa cambia In realtà, nella sostanza, cambia ben poco. Le 14 associazioni dei consumatori aderenti al CNCU nel giugno scorso avevano inviato al Ministro Sirchia una lettera in cui si chiedeva il recepimento del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno. Detto codice nato dal lavoro congiunto dell Organizzazione Mondiale della Sanità, dell Unicef, delle compagnie produttrici di alimenti per l infanzia, dell International Baby Food Action Network e di un gruppo di nutrizionisti fu adottato nel 1981 con lo scopo di tutelare la salute dell infanzia, sanzionando ogni forma di promozione dei sostituti del latte materno e laloro eventuale scorretta commercializzazione. Anche l Italia fu tra i primi firmatari del Codice, tuttavia il DM 500/94, recepimento di una direttiva europea del 1991, in molte sue parti è più debole del Codice stesso e delle successive Risoluzioni. Per questo motivo le associazioni del CNCU avevano chiesto urgentemente un adeguamento della normativa, ma purtroppo il nuovo decreto tradisce le aspettative. Come è facile constatare già dal confronto delle sintesi del vecchio e del nuovo provvedimento sopra riportate, le novità appena introdotte sono infatti di portata assai modesta. Inoltre, i divieti imposti su pubblicità ed omaggi alle mamme, si applicano solo agli alimenti adatti ai primi mesi di vita del neonato, mentre nessuna restrizione è prevista per latti di proseguimento, omogeneizzati, tisane, biberon e tettarelle. Una bella vittoria per la lobby del latte artificiale, insomma, visto che le famiglie con figli in età di svezzamento sono sempre state il target preferito della pubblicità di settore. Ed è proprio in questo delicato periodo, intorno al quarto mese di vita, che si verifica il maggior numero di abbandoni dell allattamento al seno a favore dell alimentazione artificiale. (C.L.) Test noi consumatori 3
4 ARGOMENTI Bicchiere d acqua addio? Entrerà in vigore a luglio il decreto che permette agli esercenti pubblici di offrire ai consumatori acqua in bottiglie monodose. Preoccupano i prezzi e l aumento di materiale da imballaggio da smaltire, e sorge una domanda: ma chi ha detto che non si potrà più servire acqua al bicchiere? D al prossimo 19 luglio entrerà in vigore il decreto del Ministro delle Attività Produttive del 24 marzo 2005, Gamme delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente destinate alla somministrazione, che permette agli esercenti pubblici la vendita di bottiglie d acqua monodose in contenitori da 125, 250, 330 o 500 millilitri. Un coro di proteste si è immediatamente sollevato da organizzazioni ambientaliste ed associazioni di consumatori, in quanto sono forti le preoccupazioni per l impatto ambientale che deriverà dall improvviso aumento della mole di imballaggi da smaltire e per un quanto mai probabile incremento dei prezzi. Legambiente inoltre fa notare che un interpretazione errata del nuovo Decreto potrebbe rafforzare ancora di più la cultura del bere solo acqua in bottiglia, eliminando la classica caraffa. In Italia nonostante l abbondanza di acqua di sorgente e di falda di buona qualità si sta riducendo sempre di più il consumo dell acqua di rubinetto. La tutela della salute dei cittadini, che è alla base del decreto, non deve diventare un pretesto per cancellare l accesso al bere per tutti e incrementare i profitti delle multinazionali delle bollicine. Disappunto è stato espresso anche dal Comitato italiano per il contratto mondiale sull acqua e dal Cipsi (Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale), coordinamento di 36 associazioni di cooperazione internazionale, che sostiene la campagna per bere acqua di rubinetto nei locali pubblici. Ma cosa dice veramente il DM 24/2005? Dal nostro punto di vista, sosteniamo che prima di saltare alle conclusioni dobbiamo interpretare correttamente la norma. Il decreto 24/2005 si limita ad autorizzare il confezionamento e la vendita al dettaglio di una nuova gamma di confezioni d acqua, ma da nessuna parte è scritto che gli esercenti non potranno più continuare a somministrare ai loro clienti il classico bicchiere d acqua, mescendolo sul momento da una bottiglia di capacità maggiore, magari già stappata. L articolo 1 del decreto in questione, infatti, si modifica soltanto l allegato I del decreto del Presidente della Repubblica 26 maggio 1980, n. 391, aggiungendo al punto 2 ( Prodotti alimentari venduti a volume ) una voce che introduce, per le acque minerali naturali e le acque di sorgente destinate alla somministrazione, la nuova gamma di quantità sopra ricordate: 125, 250, 330 e 500 ml. Ma si tratta pur sempre della semplice concessione di una facoltà, probabilmente derivata dalle esigenze rappresentate dai produttori per ragioni di origine puramente metrologica. Nulla a che vedere, dunque, con la precedente disposizione del Ministero della Salute entrata in vigore e quasi immediatamente rientrata pochi anni fa che vietava esplicitamente la mescita per ragioni di igiene. Test noi consumatori 4
5 L unica cosa che cambierà per il consumatore con l applicazione di questo decreto, pertanto, sarà soltanto la libertà di scegliere tra un bicchiere d acqua e una bottiglietta, ma nel caso in cui la scelta dovesse cadere sul bicchiere, nessun esercente potrà opporre un rifiuto. Claudio Lucchetta IN BREVE Politiche Agricole: confermati ministro e sottosegretari Il nuovo Governo Berlusconi ha confermato Giovanni Alemanno alla guida del Ministero delle politiche agricole e forestali. Confermati anche i sottosegretari Paolo Scarpa Bonazza Buora, Giampaolo Dozzo e Teresio Delfino. (Agrapress) Allarme obesità: troppi gli spot di merendine per i bambini europei Vorrei che l industria alimentare non rivolgesse più direttamente ai bambini messaggi pubblicitari di alimenti ricchi di grassi, zucchero e sale, questo il commento del Commissario Europeo alla Sanità e sicurezza dei consumatori, Markos Kyprianou, ai dati allarmanti riguardanti l obesità infantile in Europa. Bruxelles, con la Piattaforma europea d azione sull obesità, ha deciso di mettere intorno allo stesso tavolo grande industria, distributori, catene di ristorazione, pubblicitari, consumatori, nutrizionisti e governi per studiare le soluzioni. ALT, l Associazione per la Lotta alla Trombosi-Onlus, membro di EHN (European Heart Network), in qualità di coordinatore italiano del progetto europeo Bambini e Obesità e in linea con le iniziative della piattaforma di Bruxelles, lunedì 9 maggio 2005 organizzerà un convegno patrocinato dalla Regione Lombardia e dal Ministero della Salute, durante il quale, alla presenza delle istituzioni, delle associazioni di consumatori, delle industrie alimentari e delle agenzie di pubblicità, comunicherà i risultati del progetto stesso. Lo studio, condotto sui 20 Paesi europei partecipanti, contiene dati inediti sulle pratiche nazionali di marketing alimentare rivolto ai bambini, sulla regolamentazione del settore e sulle azioni di tutela della salute promosse dai governi europei o da altri organismi. Lo scopo principale di Bambini e Obesità è quello di affrontare l obesità epidemica tra i bambini e i giovani e le patologie croniche associate, attraverso lo studio dell impatto del marketing alimentare sui modelli di consumo di bambini e adolescenti. Obiettivo finale sarà la realizzazione di azioni sinergiche a livello nazionale e di un programma d azione paneuropea per contrastare l epidemia internazionale di obesità. Bse: confermato terzo caso del 2005 È stata confermata dal Centro di referenza per le encefalopatie spongiformi di Torino la positività al test per la Bse di un bovino femmina di cinque anni, proveniente da un allevamento sito nella provincia di Bergamo. È quanto fa sapere il Ministero della Salute. Si tratta del 3 caso di Bse confermato nel Dal 1 gennaio 2001, sono così 127 i casi di encefalopatia spongiforme bovina in Italia, dei quali 50 individuati nel 2001, 36 nel 2002, 31 nel 2003, 7 nel 2004 e 3 nell anno in corso. (ASCA) Test noi consumatori 5
6 Latte appena munto nei distributori automatici Il latte fresco appena munto potrà essere acquistato nei distributori automatici che un numero crescente di allevatori ha cominciato ad installare per offrire direttamente, dalla stalla al consumatore, latte freschissimo, genuino e a costi contenuti. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che si tratta dell applicazione di una moderna tecnologia alle opportunità offerte da un decreto che consente agli allevatori di vendere latte crudo, ottenuto direttamente dalla mungitura e non trattato termicamente, a differenza sia del latte fresco pastorizzato che di quello a lunga conservazione. Una terza via a vantaggio di chi non si accontenta delle offerte tradizionali (UHT o pastorizzato) presenti nei negozi e nei supermercati e vuole invece gustare latte freschissimo tutti i giorni. I milk snack s, inoltre, all opportunità di gustare latte appena munto associano l effetto positivo determinato dalla possibilità di riutilizzare il contenitore impiegato per contenere il latte, senza produrre inutili rifiuti con i tradizionali contenitori in cartone. (Agrapress) Influenza polli: in Nord Corea virus diverso dal resto dell Asia È un virus mai identificato in Asia il responsabile dell influenza aviaria in Corea del Nord. Si tratta infatti dell H7, che ha causato l abbattimeto di migliaia di polli nel tentativo di contenere l epidemia. Lo afferma Hans Wagner, della Fao, l organizzazione delle Nazioni unite per l alimentazione e l agricoltura. Gli esperti sono al lavoro per capire la provenienza del virus. Anche l H7 può causare malattie negli uomini, ma meno gravi di quelle provocate dall H5N1, l altro ceppo virale che ha colpito gran parte del Sud-est asiatico. (Adnkronos) Direttore: Paolo Landi Direttore responsabile: Francesco Guzzardi Comitato di redazione: Angelo Motta, Fabio Picciolini Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, Roma Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma ADESIONI E ABBONAMENTI Adesione individuale: 31,00 ( 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al settimanale Adiconsum News + mensili Adifinanza, a cura del settore credito e risparmio, Consumi & diritti, a cura del Centro giuridico Adiconsum e Attorno al piatto, a cura del settore sicurezza degli alimenti e nutrizione: 25,00 ( 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al bimestrale La guida del consumatore : 25,00 ( 12,00 per gli iscritti Cisl) Adesione + Abbonamento a La guida del consumatore : 43,00 ( 27,00 per gli iscritti Cisl) I versamenti possono essere effettuati su c.c.p intestato ad Adiconsum Test noi consumatori 6
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