Essere generativi nella famiglia e nella comunità Generativity in the Family and in the Community

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1 CENTRO DI ATENEO STUDI E RICERCHE SULLA FAMIGLIA ALTA SCUOLA DI PSICOLOGIA A. GEMELLI Convegno internazionale International Conference Essere generativi nella famiglia e nella comunità Generativity in the Family and in the Community 16 novembre 2007 November 16 th 2007 h ABSTRACTS DEGLI INTERVENTI NEI WORKSHOPS PARALLELI A. Lavorare con i gruppi per la cura dei legami Working with groups for the bonds care Fabrizia Alliora - Lavorare con gruppi di genitori, di educatori, di coppie e figli per la cura del legame Anna Bertoni - I Percorsi di promozione e arricchimento dei legami familiari Carolina Falce - Il programma antistress per la coppia Costanza Marzotto - I Gruppi di parola con figli di genitori separati Paola Milani - I Gruppi di genitori di adolescenti Alessandro Silvagna - Il Metodo Gordon con gruppi di insegnanti B. Costruire Comunità Familiari e accogliere minori Building Family-Based Communities and hosting minors Elisabetta Carrà L Affido professionale della Provincia di Milano: buona pratica e buona partnership Paolo Ramonda - L esperienza delle Comunità familiari dell Associazione Giovanni XXIII Simona Carobene - Il Progetto di affido dell AVSI in Romania Sara Mazzucchelli - Le relazioni coniugali e intergenerazionali nelle comunità familiari Stefania Meda - L esperienza di Koinonia community a Nairobi Sandra Patt - La rete di famiglie a Torino Mario Pellegrini - Il modello della comunità di famiglie Murialdo C. Favorire la progettualità sociale nei giovani Fostering an attitude for social planning in young people Gino Mazzoli - I Percorsi di sensibilizzazione al volontariato: incontrare i problemi degli altri per uscire da sé Alberto Cappio e Roberto Ceschina - L esperienza di Laboratorio Giovani ed il progetto Idee per fare Caterina Gozzoli - Sport: strumento di costruzione del legame sociale Andrea Pozzobon - La promozione della cittadinanza attiva in una ricerca-azione intergenerazionale Giuseppe Calogero - Il Monitoring intergenerazionale Maura Pozzi - Generare capitale sociale in famiglia e nella comunità: un programma di ricerca sul volontariato Convegno internazionale - Essere generativi nella famiglia e nella comunità - 16 novembre

2 A) Lavorare con i gruppi per la cura dei legami Lavorare con gruppi di genitori, di educatori, di coppie e figli per la cura del legame FABRIZIA ALLIORA Scegliere di lavorare attraverso la modalità del gruppo significa privilegiare un modello d intervento che riconosce il potente valore preventivo e terapeutico dell esperienza dell auto-aiuto. Le madri, i padri se riescono a partecipare, e i loro bambini, si incontrano, in uno spazio adeguatamente attrezzato, con una psicologa infantile e un operatore sanitario del consultorio pediatrico per condividere l esperienza dell essere genitori oggi. In una grande città come Milano spesso le famiglie si trovano sole ad affrontare la nascita e la crescita del loro bambino. La famiglia d origine può essere lontana e la coppia può essere non ancora inserita in una rete di relazioni capace di accompagnare e sostenere un esperienza affascinante e così impegnative come l essere genitori. I primi anni di vita di un bambino sono ricchi di cambiamenti e rappresentano un momento cruciale per la crescita mentale; ma si tratta anche di un periodo che suscita nei genitori tante domande e incertezze soprattutto se la coppia è al loro primo figlio. Questa è la ragione per cui il Servizio Famiglia dell ASL ha pensato di organizzare un luogo di condivisione e di ascolto in cui fare emergere le risorse che ogni genitore possiede per rispondere in modo unico e originale ai bisogni del proprio bambino. I Percorsi di Promozione e Arricchimento dei Legami Familiari ANNA BERTONI I Percorsi di Promozione e Arricchimento dei Legami Familiari sono interventi formativi psicosociali pensati come strumenti di accompagnamento alla famiglia lungo le diverse transizioni del ciclo di vita, finalizzati a custodire ed implementare quella quota di generatività insita nei legami familiari stessi. La proposta formativa dei Percorsi di Promozione e Arricchimento dei Legami Familiari si colloca nel panorama attuale della letteratura sull enrichment famigliare e degli interventi preventivi per la famiglia ma al contempo orienta in modo innovativo il lavoro formativo ad una specifica teoria del legame familiare che, proponendo una riflessione sull identità e sul cambiamento familiare, introduce una dimensione di senso e una direzione nel percorso di cambiamento. L intento di tali Percorsi è quello di riconoscere e promuovere alcuni aspetti fondativi della famiglia e di valorizzare ed arricchire le competenze relazionali che ogni famiglia possiede. Tale proposta sottolinea inoltre la natura profondamente sociale dei legami familiari e l importanza di potenziare tali legami per promuovere le relazioni tra le generazioni, anche a livello comunitario e sociale. Elementi distintivi dei Percorsi sono l ottica preventivo-promozionale, il riconoscimento della natura intergenerazionale e sociale della famiglia, la modalità semi-strutturata di lavoro e il gruppo come strumento privilegiato di formazione. Il programma antistress per la coppia CAROLINA FALCE La consapevolezza di fare prevenzione nell ambito della relazione coniugale è nata negli ultimi dieci anni. L alta instabilità delle coppie, l incremento delle separazioni e dei divorzi hanno diretto gli studi a indagare i fattori predittivi della tenuta del legame o del suo probabile fallimento. Dalla ricerca risulta che il potenziale originario del legame di coppia può continuare a sussistere solo se viene ben curato, se viene mantenuto vivace e nuovamente arricchito. Da questo punto di vista è assai utile Il programma antistress per la coppia ideato da Guy Bodenmann dell Università di Friburgo (Ch). Il programma mette a tema le competenze che consentono alla coppia di acquisire o migliorare le capacità di affrontare tensioni e situazioni stressanti. La ricerca scientifica dimostra che lo stress è uno dei più grandi nemici della relazione di coppia. Se trascurato per molto tempo mette a rischio la relazione stessa e può portare verso il deterioramento del clima coniugale. La separazione e il divorzio sono a volte una indesiderata conseguenza. Cosa si può fare per gestire meglio lo stress a livello individuale e all interno della coppia? Il programma antistress è una risposta concreta a queste domande. E rivolto a tutte le coppie che desiderano migliorare la loro relazione, indipendentemente dall età dei partners o dalla durata della relazione. Può essere proposto anche ai fidanzati. I corsi svolti hanno ampiamente confermato l efficacia del programma antistress. I Gruppi di parola con figli di genitori separati COSTANZA MARZOTTO Come i figli di famiglie divise possono essere aiutati a poter transitare al di là dell evento critico separazione della coppia genitoriale e portare in salvo la fiducia nei legami e la propria autostima? Come continuare ad avere accesso al padre e alla madre, potersi sentire parte delle due stirpi, quella materna e quella paterna, e non sentirsi presi in mezzo nel conflitto? Come gli adulti possano continuare ad essere generativi e trasmettere alle nuove generazioni il dono del senso della vita con il sostegno della comunità sociale. A questi interrogativi lo strumento denominato Gruppo di parola sperimentato in Canada e Francia da anni, ed ora anche a Milano, tenta di offrire una risposta! Da una riflessione sull esperienza condotta personalmente in gruppi con bambini tra i 6 e 12 anni e dalla ricerca internazionale, si cercherà di illustrare una via di accesso all appartenenza plurigenerazionale. Alcune esemplificazioni su aree tematiche emerse dall esperienza permetteranno di cogliere la filosofia e la metodologia di questo tipo di lavoro - dalla forte valenza preventiva. Convegno internazionale - Essere generativi nella famiglia e nella comunità - 16 novembre

3 I gruppi di genitori di adolescenti PAOLA MILANI Dal punto di vista teorico, la ricerca in psicopatologia conferma oggi un postulato fondamentale, ossia che i problemi di un bambino non sono mai del bambino o del genitore, ma sono sempre condivisi, essi cioè riflettono un disfunzionamento che si situa non nel bambino, non nel genitore, ma nella relazione fra loro, ossia in quello spazio interattivo che è definito dall insieme della relazione genitore-figlio con l entourage familiare complessivo, sociale, culturale e storico (Dumas, 2005, p.63). Volgendo questo assunto in positivo, possiamo affermare che educare un bambino significa essenzialmente co-educarlo, costruire cioè intorno a lui una rete di sistemi che accompagnino la sua crescita in modo integrato e condiviso. Ciò diviene tanto più importante nel periodo dell adolescenza in cui le influenze esterne sembrano incidere sulla crescita del ragazzo in misura maggiore delle influenze interne alla famiglia. Per i genitori, tutti i genitori, non solo quelli in situazione di particolare vulnerabilità, non è facile accompagnare la crescita di un adolescente, mediando tra le diverse influenze, per porsi come salda presenza assente. Diventa quindi importante nella nostra società post-moderna accompagnare i genitori, riconoscendo loro il diritto al rispetto delle proprie finalità. Ma se è necessario sostenere i genitori e creare con loro una positiva dinamica di coeducazione nell ambiente è necessario chiedersi: si deve davvero educare i genitori? E se si deve, si può farlo? E se si può, come farlo? Cosa significa, nello specifico, sostenere i genitori di adolescenti? Quali attenzioni educative sono essenziali allo scopo di accompagnare i genitori di ragazzi nel peculiare compito educativo richiesto in questa fase del ciclo vitale? Il Metodo Gordon con gruppi di insegnanti ALESSANDRO SILVAGNA Il corso insegnanti efficaci è la versione italiana di Teacher Effectiveness Training uno dei percorsi formativi della Gordon Training International. Il modello formativo, ideato da Thomas Gordon, si ispira ai principi della filosofia umanistica di Carl Rogers ed alla sua riflessione pedagogica. Il percorso, indirizzato ad insegnanti di ogni ordine e grado, è volto a promuovere le qualità di congruenza, considerazione positiva ed empatia del docente al fine di facilitare processi di maturazione ed apprendimento degli studenti. Finalità del corso è formare insegnanti efficaci nella comunicazione educativa, intendendo per efficacia la capacità di esercitare un'effettiva positiva influenza nella classe, nel lavoro in team, nei rapporti con le famiglie. B) Costruire Comunità Familiari e accogliere minori L Affido professionale della Provincia di Milano: buona pratica e buona partnership ELISABETTA CARRA Dal 2003 la Provincia di Milano in partnership con quattro cooperative sociali (AFA, Cbm, Comin, La Grande Casa) offre il servizio di Affido professionale, un intervento complesso, finalizzato a creare le condizioni favorevoli ad inserire in famiglia anche i minori più problematici, per cui solitamente non c è alternativa alla comunità. Esso si differenzia dall affido tradizionale perché le famiglie vengono inserite in un intenso percorso formativo, sono affiancate durante tutto l affido da un tutor disponibile 24 ore su 24 e partecipano ad un gruppo di mutuo aiuto; a fronte del notevole impegno ad esse richiesto viene individuato al loro interno un referente che deve rinunciare ad un attività lavorativa a tempo pieno e che riceve un compenso economico. L interesse sociologico per questo servizio è legato soprattutto al fatto che si può configurare come una buona pratica, in particolare per la presenza di una partnership virtuosa tra pubblico e privato sociale: la relazione tra i soggetti è improntata a fiducia, reciprocità, grande capacità di cooperare e progettare in modo partecipato. Ciascun soggetto mette in gioco le proprie risorse e competenze per realizzare un intervento in cui la relazione e la capacità di lavorare in rete sono fondamentali a tutti livelli, da quello direttivo fino a quello più operativo. L esperienza delle comunità familiari dell Associazione Giovanni XXIII PAOLO RAMONDA Nel corso della nostra vita professionale e familiare, abbiamo vissuto con persone diverse per età, sesso e caratteristiche personali ma che avevano in comune un vissuto relazionale compromesso: carente, interrotto, conflittuale o esasperato. Le ferite emotive prodotte dai loro vissuti hanno spesso ingenerato in essi atteggiamenti personali e comportamenti sociali disarmonici e disadattati che riflettono personalità incompiute, distorte e sofferenti. Queste persone lacerate in se stesse da abbandoni ripetuti e rapporti intermittenti, combattono costantemente con la loro realtà più intima ed i sentimenti più frequenti in cui si percepiscono e si esprimono sono: l angoscia, l insicurezza, la distruttività, la dipendenza ed un senso assoluto di solitudine esistenziale. E nel gioco dinamico delle relazioni affettive ed esistenziali che l attività educativa rivolta a queste persone, trova la sua ragion d essere e può sperare in una qualche reale efficacia. La soddisfazione ed il compimento di ogni esistenza è racchiusa nell impegno di chi è disposto ad amarla. Convegno internazionale - Essere generativi nella famiglia e nella comunità - 16 novembre

4 Le relazioni coniugali e intergenerazionali nelle comunità familiari SARA MAZZUCCHELLI Oggetto d indagine del contributo sarà l analisi del legame di coppia nelle comunità familiari, una relazione sociale specifica dotata di un identità propria e in grado di connettere ed articolare in modo diverso sessualità, tensione generativa, reciprocità negli scambi e spirito donativo (Donati, 2006; Rossi, 2001). La relazione di coppia inoltre, nella famiglia, s intreccia alla relazione intergenerazionale: il volto del famigliare si profila così dall intreccio tra legami orizzontali (religo), verticali (refero) ed aspetti generativi. Esso, poi, è caratterizzato non solo dalla mediazione tra i generi e le generazioni ma anche da quella tra individuale e sociale: nelle comunità familiari tale mediazione è di particolare rilevanza e complessità in quanto si struttura secondo una molteplicità di livelli (individuale, familiare, comunitario, societario o comunitario allargato) ed assume la forma della relazione comunitaria stessa. Si analizzerà dunque la relazione di coppia come un tipo peculiare di relazione sociale comprensibile e delineabile a partire da tre semantiche: interattivo-strutturale, referenziale-simbolica e generativa. L esperienza delle famiglie comunità in Piemonte SANDRA PATT La Regione Piemonte in data con deliberazione attuativa del Piano socio-sanitario regionale riguardante i presidi socio assistenziali definiva tra gli altri servizi anche la COMUNITA FAMILIARE, distinguendola da altre forme di accoglienza residenziale per via della presenza stabile di una coppia e la limitazione dell ospitalità ad un massimo di 4 soggetti. Da allora l esperienza delle Comunità familiari in Piemonte è molto cresciuta e, se in un primo momento essa si connotava come una modalità di inserimento alternativa alla comunità alloggio, ora non v è più alcun dubbio che si tratti di una particolare esperienza di accoglienza all interno di una dimensione familiare e quindi di una forma di generatività sociale, tanto che la nuova Legge Regionale del 2003 ha ribattezzato la comunità familiare chiamandola FAMIGLIA COMUNITA per sottolineare proprio la sua dimensione familiare e l ha annoverata tra le forme di affidamento familiare possibili. La Legge Regionale descrive la Famiglia comunità come una modalità di accoglienza dei minori in difficoltà caratterizzata dall espressione volontaria di una coppia ed orientata ad una procreazione sociale... La famiglia comunità è un accoglienza offerta da una coppia di volontari a minori in difficoltà caratterizzate per la dimensione di tipo familiare a livello affettivo, funzionale ed organizzativo. Infatti è centrata e gestita da una famiglia o coppia, maschio e femmina, di adulti residenti e conviventi, riconosciuti idonei all affidamento familiare e con almeno due anni di esperienza di affidamento. C) Favorire la progettualità sociale nei giovani I percorsi di sensibilizzazione al volontariato per i giovani: incontrare i problemi degli altri per uscire da sé GINO MAZZOLI Sensibilizzare i giovani all impegno sociale è una questione cruciale e al contempo gravata dai molti luoghi comuni che attraversano le tante attività di prevenzione al disagio giovanile e le poche iniziative di educazione civica e sociale. L esperienza pluriennale di percorsi di sensibilizzazione e tirocinio per adolescenti verso il volontariato e i problemi di cui si occupa, ci ha mostrato come il problema sia innanzitutto quello di aiutare giovani, in genere iperprotetti dalla famiglia e iperinvestiti di attese idealizzate (tendenti dunque al ripiegamento su di sé, all ossessione dell autorealizzazione: in altri termini gravati da nuove e inattese forme di povertà relazionale), a riconoscere la presenza di qualcosa di esterno da sé: se non vedo l altro non posso sapere se ha dei problemi, sentire se quei problemi mi interessano, decidere se fare qualcosa per farvi fronte e se farlo insieme ad altri. Il sociale dunque sembra porsi non solo come luogo verso il quale portare i giovani, ma anche e soprattutto come occasione per fare un tirocinio per uscire da sé e per elaborare socialmente le emozioni. Tutto ciò chiede agli adulti di fare i conti con le loro ambivalenze e con il modello di individuo bastante a se stesso che la società propone ai giovani. Riguardo poi all educazione verso l impegno sociale gli adulti sono chiamati a interrogarsi sul loro modo di proporre il sociale volontariato incluso- ai giovani: qualcosa di già fatto cui ci si può solo adattare o qualcosa su cui si può prendere parola, che si può co-costruire? Questi i temi sviluppati dal presente contributo. L esperienza di Laboratorio Giovani e il progetto Idee per fare ALBERTO CAPPIO E ROBERTO CESCHINA Per la nostra Organizzazione è prioritario il protagonismo giovanile ossia che i giovani siano al centro di un progetto stimolando i rapporti con il territorio e le attività con i pari. Con il progetto IDEE x FARE i giovani vengono coinvolti in uno stimolante percorso di accompagnamento e formazione con l obiettivo di renderli protagonisti attivi del loro territorio, attraverso la realizzazione di piccoli progetti di volontariato a beneficio della propria comunità. L obiettivo del progetto IDEE x FARE è duplice: da un lato rafforzare le competenze sociali e relazionali dei giovani partecipanti, rendendoli protagonisti del futuro del loro territorio insieme ai loro coetanei; dall altro mettere a disposizione della comunità e realizzare idee e progetti innovativi, nati dalla creatività giovanile a beneficio dell intera collettività.il progetto rientra tra le iniziative realizzate nel mondo dalla International Youth Foundation (IYF), di cui Laboratorio Giovani è partner per l Italia. Oggetto della presente relazione è la presentazione del progetto e delle prime fasi di realizzazione. Convegno internazionale - Essere generativi nella famiglia e nella comunità - 16 novembre

5 Sport: strumento di costruzione del legame sociale CATERINA GOZZOLI Lo sport accompagna ed emoziona da sempre nella storia dell uomo e da sempre è consumatore e allo stesso tempo produttore di cultura. Nella società attuale, caratterizzata da frammentazione e micro-conflittualità, lo sport porta così in scena una molteplice sfida: da un lato può rivestire un importante ruolo offrendo occasione di legame tra le persone, i gruppi, le comunità e costituire una risorsa in termini formativi; allo stesso tempo però esso porta con sé il rischio di eccessi (aggressività, prevaricazione, divisione). Entro questo scenario da sei anni il Master in Management psico-sociale: promuovere la cooperazione, mediare i conflitti, pensato come percorso di ricerca-azione, si propone di produrre conoscenza per e nei contesti sportivi, supportando professionalità in grado di gestire iniziative complesse e di far leva sullo sport come strumento sociale, valorizzandone quelle caratteristiche che promuovono e rinforzano i legami tra le persone e i loro contesti di vita; professionalità che allo stesso tempo sappiano gestire i problemi e le fatiche connessi alla complessità di tale mondo. A partire da alcune storie di chi ha partecipato a questo processo di ricerca azione ci si soffermerà sulle fatiche e sulle risorse, possibilità portate in scena nel far rete e nel proporre progetti complessi per lo sport e nello sport in un ottica di generatività sociale. La promozione della cittadinanza attiva in una ricerca-azione intergenerazionale ANDREA POZZOBON Nell ambito del progetto Area Montebellunese, coordinamento di 8 Comuni in riferimento alle politiche giovanili e di comunità, i vari soggetti politici e tecnici rappresentanti tale area hanno attivato una riflessione volta allo sviluppo di percorsi di cittadinanza attiva, dando possibilità ai giovani cittadini di tornare ad esprimere il loro potere e le loro capacità di organizzazione, espressione, aggregazione anche di tipo solidaristico. Il progetto Cittadinanza attiva nasce con l obiettivo di definire con i giovani e con gli adulti alcune azioni prioritarie per lo sviluppo della partecipazione attiva nel territorio dell Area Montebellunese, promuovendo l interazione tra singolo cittadino e gruppi, associazioni, istituzioni, e favorendo il dialogo intergenerazionale. Sulla base di una serie di osservazioni sul territorio (ci sono leader giovanili motivati a intervenire nell area della partecipazione? Ci sono gruppi di giovani? Ci sono leader adulti informali interessati a lavorare coi giovani?), si è pensato di intervenire con una ricerca-azione sviluppata in tutto il territorio dei Comuni dell Area Montebellunese. Il presente contributo presenta nel dettaglio i passaggi della ricerca-azioni ed i risultati conseguiti. La fine del finanziamento non ha permesso la continuazione della progettualità, ma nella maggior parte dei Comuni i gruppi di cittadini (giovani e adulti) hanno continuato ad essere soggetti sociali attivi nella comunità. Il mentoring intergenerazionale GIUSEPPE CALOGERO Il mentoring one to one tra un adulto Mentore - opportunamente formato ed un minore Telemaco - in difficoltà, è uno strumento, ma insieme un valido esempio, di generatività sociale che produce risultati spesso inattesi, ma sempre entusiasmanti. Esso non ha come obiettivo il recupero scolastico, ma la creazione di una relazione significativa tra un adulto volontario appartenente ad una associazione ed un minore a rischio. Sperimentare questa forma di relazione intergenerazionale sociale all insegna della cura e della solidarietà produce di riflesso anche una educazione alla cittadinanza ed una propensione all aiuto: un minore che è stato oggetto di solidarietà sarà quasi certamente un adulto portato ad essere lui stesso solidale verso un minore, in altri termini sarà a sua volta un soggetto di generatività sociale. L importanza di questo effetto non è trascurabile, perché il futuro dell umanità non può che fondarsi sulla solidarietà in alternativa all autodistruzione. Il mentoring non è un intervento limitato a due persone soltanto ma coinvolge tutta la comunità, tanto che oggi sempre più si parla di community mentoring, poiché coinvolge sempre più i volontari e le loro associazioni di appartenenza, i minori e le loro famiglie, le scuole. E su tutti questi soggetti ricadono gli effetti positivi da esso generato. Nel presente contributo verrà presentata una esperienza di mentoring ed i progetti di sviluppo futuro di questo intervento. Generare capitale sociale in famiglia e nella comunità: un programma di ricerca sul volontariato MAURA POZZI La progettualità sociale nella comunità, con particolare riferimento al gruppo dei giovani-adulti, è la risultante di un riuscito processo generativo che interessa tanto la famiglia quanto la comunità. Siffatta affermazione è sostanziata dai risultati di un programma di ricerca, ormai quasi decennale, che ha visto coinvolti giovani-adulti volontari, e non, e i loro genitori (Scabini e Marta, 2002). La generatività sociale è la restituzione alla comunità di appartenenza di quanto si è ricevuto durante la propria vita e si esplica attraverso azioni che tentano di rendere migliore il mondo non solo per sé o per i propri figli ma, più in generale, per le generazioni future. È la manifestazione dei legami che si sono sperimentati in famiglia, trasferiti tra i pari e rigenerati in contesti quali le organizzazioni di volontariato. L impegno sociale è veicolo di generatività, favorisce la partecipazione comunitaria e, più nello specifico, la progettualità nel sociale. Convegno internazionale - Essere generativi nella famiglia e nella comunità - 16 novembre

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