SERVIZIO EDUCATIVO TERRITORIALE (DISAGIO /FRAGILITA )
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- Ambrogio Mauri
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1 una piccola esperienza SERVIZIO EDUCATIVO TERRITORIALE (DISAGIO /FRAGILITA ) L IDEA DI FONDO E STATA QUELLA DI LAVORARE IN CONTINUITA CON IL LAVORO NATO NELLE ESTATI DEGLI ULTIMI ANNI (ATTUAZIONE DI PROPOSTE DI AGGREGAZIONE). LAVORANDO SUL PIANO DELLA STIMA DI SE ACCOMPAGNARE I MINORI I AL RICONOSCIMENTO DELLE PROPRIE ABILITA PROPONENDO INOLTRE ATTIVITA NUOVE IN CUI SPERIMENTARE NUOVE ABILITA QUINDI PARTENDO DA NUCLEI DI ORIGINE (DEPRIVATI, SOFFERENTI, IN DIFFICOLTA ETC), CON LO SCOPO DI OFFRIRE UNA VISIONE NUOVA SU CIO CHE SI PUO FARE, O ANCOR MEGLIO, IMPARARE A FARE : SI E OFFERTA LA POSSIBILITA AI MINORI (A COSTO QUASI 0) DI STARE LONTANI DA CASA, DOVE LO STARE LONTANI DA CASA PUO ESSERE SALVIFICO QUALORA VI SIANO: - SITUAZIONI MULTIPROBLEMA - NUCLEI CONFLITTUALI - CARENZA DI STIMOLI AMBIENTALI - CARENZE AFFETTIVE - CARENZE GENITORIALI - MANCANZA DI RETE FAMILIARE
2 LE ATTIVITA DI AGGREGAZIONE PROPOSTE (ESTATE E NATALE) VOGLIONO ANCHE AUMENTARE IL SENSO DI APPARTENENZA DEI RAGAZZI AL GRUPPO, ANDANDO A LAVORARE SULLE COMPETENZE SOCIALI, SPESSO COMPROMESSE O NON ALLENATE. PER VALORIZZARE LE CAPACITA ORGANIZZATIVE DEI MINORI SI E INTRODOTTO NEGLI ANNI IL CONCETTO DI SQUADRE DI LAVORO IL GRUPPO DEI MINORI E DIVISO IN DUE FASCE: -PICCOLI (scuole primarie) -GRANDI (scuole secondarie di primo e secondo grado) PER MOLT ANNI, GLI ASPETTI PIU PROBLEMATICI SI SONO RISCONTRATI NEL GRUPPO DEI GRANDI E HANNO RIGUARDATO: -PROBLEMI DI FREQUENZA -PROBLEMI DI COMPORTAMENTO -PROBLEMI DI SOCIALIZZAZIONE Il primo tentativo (che poi in realtà era una bozza di PEER) è stato introdurre il GRUPPO DEI GRANDISSIMI: SONO STATI INSERITI RAGAZZI CHE HANNO DIMOSTRATO PARTICOLARE MOTIVAZIONE ED ADEGUATI COMPORTAMENTI. (a tale gruppo sono state proposte, per meritocrazia, attività innovative e in piccolo gruppo, ed uscita serale ad un concerto, organizzazione di una attività da loro scelta ) IL GRUPPO E RISULTATO MOLTO POSITIVO INFATTI L ANNO SUCCESSIVO E STATO INTRODOTTO IN VIA SPERIMENTALE ANCHE PER IL GRUPPO DEI PICCOLI (ovvero introducendo un mini capo gruppo/tutor) CHE GESTISCE IL GRUPPO DEI COETANEI, MENTRE GLI EDUCATORI (SEPPUR NEI PARAGGI) ORGANIZZANO ALTRE ATTIVITA. NEL GRUPPO DEI PICCOLI ABBIAMO NOTATO CHE, PER LA NOSTRA CASISTICA NON SEMPRE FUNZIONA LA PEER, BENSI E MOLTO LEGATA ALL ATTIVITA PROPOSTA O AL CLIMA DELLA GIORNATA (ABBIAMO RISCONTRATO CHE I PICCOLI DI RIFERIMENTO FANNO FATICA AD ESEMPIO A CAMBIARE IL CLIMA).
3 NELLO STESSO ANNO (IL PRESENTE, ESTATE 2017) SI E INTRODOTTA LA PEER, BASANDOCI SU VYGOTSKY: L INDIVIDUO APPRENDE ATTRAVERSO LA SOCIALIZZAZIONE DEL LINGAGGIO, LA COMUNICAZIONE TRA PARI PERMETTE DI INTERIORIZZARE I PROCESSI COGNITIVI IMPLICITI NELLE INTERAZIONI E FORNISCE NUOVI PATTERN COGNITIVI CHE INFLUENZANO IL PENSIERO INDIVIDUALE. CON LA PEER SI IMPLEMENTA LA COMUNICAZIONE MIRATA TRA COETANEO E COETANEI, CHE NASCE DALL INCONTRO TRA: - DINAMICHE RELZIONALI SPONTANEE DI GRUPPO - AZIONE EDUCATIVA DEI COETANEI (OPPORTUNAMENTE FORMATI O MIRATI). ABBIAMO CONSIDERATO CHE LA PEER: - PROMUOVE L INSTAURARSI DI UN RAPPORTO DI EDUCAZIONE RECIPROCA (aiuta spesso ad autoregolarsi) - RIDUCE LA DIFFERENZA TRA SE E GLI ALTRI, MEDIANTE MODALITA RELAZIONALI DIRETE E L USO DEL LINGUAGGIO COMUNE (aiuta l identificazione e la differenziazione nonché aiuta a semplificare concetti che per gli adolescenti sono per forza lontani mentre nel guppo dei pari sono maneggiati spesso e con maestria..es social o nuove mode) - PROMUOVE LA COMUNICAZIONE BILATERALE, RENDENDO QUESTA PIU SPONTANEA QUINDI ADEGUATA ALL ETA (riduce i pregiudizi). La PEER per noi e stata sì un APPROCCI EDUCATIVO ma anche unastrategia. ABBIAMO RISCONTRATO CHE IL PROMUOVERE IL PROTAGONISMO REALE (significa in situazione) DEI RAGAZZI (E NON VEICOLATO DA SOCIAL O DALLA TECNOLOGIA) AIUTA ANCHE MOLTO IL SENSO DELLA RELATA E GIOCE UN PO A FAVORE DELLA PREVENZIONE ALLE NUOVE DIPENDENZE (SOCIAL MEDIA, NUOVE TECNOLOGIE). LA PEER, IN SPECIAL MODO IN ADOLESCENZA ED IN CONTESTI DI DISAGIO SI BASA SUL RICONOSCIMENTO DEL RUOLO CENTRALE CHE IL GRUPPO DEI PARI ASSUME NELL AMBITO DEI PROCESSI EVOLUTIVI.
4 NEL DISAGIO PERALTRO, I RUOLI AMICALI SPESSO SONO FOCALI POICHE SPESSO SOSTITUISCONO LA RELAZIONE CON L ADULTO (SOPRATTUTTO QUANDO GLI ADULTI DI RIFERIMENTO SONO FRAGILI, PROBLEMATICI, ASSENTI ETC.) IL GRUPPO, IN QUESTI CASI, DIVENTA IL LUOGO DELLE RELAZIONI SIGNIFICATIVE, DEL SOSTEGNO ALLE FASI DI SVILUPPO, DIVENTANDO ESSO STESSO STRUMENTO DI CRESCITA E SPERIMENTAZIONE. ALL INTERNO DEL NOSTRO GRUPPO ABBIAMO CERCATO : RAGAZZI DISPOSTI AD ASSUMERE INTENZIONALMENTE IL RUOLO DI ATTORI PRIMARI NELLA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE DI PROMOZIONE E PREVENZIONE CON E PER I LORO COETANEI. ABBIAMO RISCONTRATO CHE: E UN APPROCCIO CHE CONSENTE DI INNESCARE DINAMICHE DI PARTECIPAZIONE ATTIVA E DI SOSTENERE I RAGAZZI NELL ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA, ATTIVANDO CAPACITA PERSONALI E SOCIALI, COMPETENZE UTILI ED EFFICACI NELLA PROMOZIONE DEL BENESSERE ALL INTERNO DEI GRUPPI DI APPARTENENZA SUL TERRITORIO (LIFE SKILLS): LE LIFE SKILLS FONDAMENTALI (OMS) SONO : - PROBLEM SOLVING - PENSIERO CRITICO E CREATICO - COMUNICAZIONE EFFICACE - EMPATIA - GESTIONE DELLE EMOZIONI E DELLO STRESS - EFFICACIA PERSONALE - EFFICACIA COLLETTIVA UN BUON LIVELLO DI ACQUISIZIONE DI LIFE SKILLS GIOCA UN RUOLO IMPORTANTE NELLA PROMOZIONE DEL SUCCESSO FORMATIVO SI AIN AMBITO SCOLASTICO CHE EXTRA SCOLASTICO, NELLA TUTELA DELLA SALUTE BIOPSICHICA, NELLA MOTIVAZIONE A PRENDERSI CURA DI SE STESSI MA ANCHE DEGLI ALTRI (IN QUANTO CONTRIBUISCONO ALLA COSTRUZIONE DEL SENSO DI AUTOEFFICACIA. LO SVILUPPO ED IL POTENZIAMENTO DEL SENSO DI EFFICACIA PERSONALE E COLLETTIVA E UNOI DEGLI OBBIETTIVI FONDANTALI DELL EDUCAZIONE ALLE LIFE SKILLS.
5 LA PEER EDUCATION E QUINDI CONSIDERATA UNA DELLE STRATEGIE PIU EFFICACI PER VEICOLARE ALCUNE DELLE SOPRACITATE COMPETENZE PSICOSOCIALI ED EMOTIVE. PER NOI, NEL GRUPPO GRANDI, 3 MINORI (2 FEMMINE ED UN MASCHIO) HANNO ADERITO BENE ALLA PROPOSTA DELLA PEER. IL RISCONTRO E STATO TANGIBILE SIA VERIFICANDOLO NELLA MAGGIOR FREQUENZA AL GRUPPO, SIA NELLA ESPLICITAZIONE DA PARTE DEI MINORI STESSI DELLA PROPRIA PERSONALE SODDISFAZIONE RAGGIUNTA. UNA DELLE DUE RAGAZZE HA STUPITO GLI EDUCATORI CHEIDENDO LORO DI FAR MERENDA CON LORO anziché CON I COETANEI GIUSTIFICANDO TALE RICHIESTA CON L ESIGENZA DI DEFINIRE NUOVE ATTIVITA E DI CONFRONTARSI CON LORO. QUESTO CI HA DATO UN SEGNO CHIARO DI MATURAZIONE E DI AUMENTO DI AUTOSTIMA (LA RAGAZZA, QUANDO E STATA PRESA IN CARICO AVEVA UN BRUTTO VISSUTO CON LE FIGURE DEL SOCIALE QUINDI TENDEVA AD INFURIARSI CON GLI EDUCATORI).
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